Sentenza choc: Juve in B a -30, Milan in A (-15)
senza Champions, Lazio (-7) e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti
alla Juve
14/07 La Juventus perde due scudetti e riparte dalla serie B con
30 punti di penalizzazione, l'equivalente di dieci sconfitte. Anche
Fiorentina e Lazio retrocesse in B con rispettivamente con 12 e
7 punti di penalizzazione. Il Milan invece resta in A, ma non potrà
giocare la Champions League né alcun'altra coppa europea:
gli sono stati inflitti 44 punti di penalizzazione, che significa
piazzare i rossoneri alle spalle di Parma ed Empoli e giusto davanti
all' Ascoli. Però il prossimo campionato lo faranno in serie
A, sia pure con 15 punti di penalizzazione. E' questo il senso della
sentenza su 'calciopoli'. La Juventus si salva dalla serie C, ma
dovrebbe fare un miracolo per riuscire a ritornare in serie A nel
giro di una sola stagione. Anzi, non sarà facile neppure
salvarsi dalla retrocessione. Pesanti anche le sentenze su Fiorentina
e Lazio, per le quali i giudici hanno visto una differenza di colpevolezza,
viste le retrocessioni con cinque punti di penalizzazione in meno
per i biancazzurri rispetto ai 12 inflitti ai viola. Un anno di
inibizione per Adriano Galliani, ex presidente della Lega calcio
e vicepresidente del Milan. Quattro anni di inibizione e 30 mila
euro di multa per Diego Della Valle, azionista di maggioranza della
Fiorentina, tre anni e sei mesi per Andrea Della Valle, presidente
del club viola. Quattro anni e sei mesi di inibizione per Massimo
De Santis, arbitro di serie A. Quattro anni e sei mesi di inibizione
per Franco Carraro, ex presidente della Federcalcio. - Cinque anni
di inibizione con proposta di radiazione per Luciano Moggi, ex dg
della Juventus, e per Antonio Giraudo, ex ad del club bianconero.
Tre anni e sei mesi di inibizione più una multa di 40.000
euro per Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio. Due anni e
sei mesi di inibizione sono stati inflitti dalla commissione d'appello
federale, all'ex designatore Luigi Pairetto e al presidente dell'Aia
Tullio Lanese. La sentenza di primo grado del processo per illecito
sportivo ha invece stabilito un difetto di giurisdizione per l'altro
designtore di A e B, Paolo Bergamo. Cinque anni di inibizione sono
stati inflitti all'ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini.
Infine sono stati prosciolti gli arbitri Paolo Bertini, Pasquale
Rodomonti, Paolo Tagliavento, Gianluca Rocchi e Domenico Messina.
Tre anni e sei mesi di inibizione sono invece stati inflitti a Paolo
Dondarini. Tre mesi a Gianluca Paparesta. Tre anni e sei mesi di
inibizione sono stati inflitti a Leonardo Meani, dirigente del Milan
addetto agli arbitri.
Queste sono tutte le decisioni della commissione d'appello federale,
secondo la sentenza di primo grado del processo per illecito sportivo
letta dal presidente Cesare Ruperto.
La commissione d'appello federale "ha lavorato senza alcun
condizionamento o interferenza": ha detto alla Rai il presidente
della Caf, Cesare Ruperto, dopo aver letto la sentenza di primo
grado del processo per illecito sportivo. "Ho fatto solo il
mio dovere - ha aggiunto l'ex presidente della Corte Costituzionale
- Non sono né soddisfatto né insoddisfatto".
Le richieste dell’accusa
Queste le richieste formulate dal procuratore federale Stefano
Palazzi per i deferiti dello scandalo del calcio.
JUVENTUS: retrocessione e assegnazione a un campionato inferiore
alla B (con 6 punti di penalizzazione), a discrezione del commissario
della Figc. Revoca dello scudetto 2004/05 e non assegnazione del
titolo 2005/06.
LAZIO E FIORENTINA: retrocessione in serie B con 15 punti di penalizzazione.
MILAN: retrocessione in serie B con 3 punti di penalizzazione.
LUCIANO MOGGI (Juventus), ANTONIO GIRAUDO (Juventus), CLAUDIO LOTITO
(Lazio), DIEGO DELLA VALLE e ANDREA DELLA VALLE (Fiorentina), SANDRO
MENCUCCI (Fiorentina), PAOLO BERGAMO e PIERLUIGI PAIRETTO (ex designatori
arbitrale), INNOCENZO MAZZINI (ex vicepresidente Figc), TULLIO LANESE
(ex presidente Aia), MASSIMO DE SANTIS (arbitro), LEONARDO MEANI
(addetto agli arbitri del Milan: 5 anni di inibizione (squalifica)
con proposta di radiazione e 5.000 euro di multa per ogni illecito
sportivo.
FRANCO CARRARO (ex presidente Figc): 5 anni di squalifica con proposta
di radiazione.
PAOLO BERTINI, PAOLO DONDARINI, PASQUALE RODOMONTI, DOMENICO MESSINA,
GIANLUCA ROCCHI, PAOLO TAGLIAVENTO (arbitri): 5 anni di squalifica
con proposta di radiazione.
ADRIANO GALLIANI (vicepresidente Milan): 2 anni di squalifica.
GENNARO MAZZEI (ex designatore guardalinee): 2 anni di squalifica.
GIANLUCA PAPARESTA (arbitro): 1 anno di squalifica.
PIETRO INGARGIOLA (osservatore arbitrale): 1 anno di squalifica.
FRANCO BABINI e CLAUDIO PUGLISI (assistenti arbitrali): 1 anno di
squalifica.
Il dispositivo della sentenza
14/07 Ecco il dispositivo della sentenza della Commissione d'Appello
Federale.
- visto l'art. 27, comma 2, Statuto F.I.G.C., dichiara il proprio
difetto di giurisdizione nei confronti dei deferiti Paolo BERGAMO
e Cosimo Maria FERRI;
- visti gli artt. 1 e 6 C.G.S., proscioglie i tesserati Domenico
MESSINA, Gianluca ROCCHI, Paolo TAGLIAVENTO, Pasquale RODOMONTI,
Paolo BERTINI;
- visti gli artt. 1; 2; 6; 13 comma 1, lett. b, f, g, i, l; 14,
comma 1, lett. a, c, e e comma 2, C.G.S., infligge ai restanti soggetti
deferiti le seguenti sanzioni:
1) Luciano MOGGI, inibizione per anni cinque, con proposta al Presidente
federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria
della F.I.G.C.; ammenda di euro 50.000;
2) Antonio GIRAUDO, inibizione per anni cinque con proposta al Presidente
federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria
della F.I.G.C.; ammenda di euro 20.000;
3) JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.P.A., retrocessione all'ultimo posto
in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti
trenta in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; revoca dell'assegnazione
del titolo di campione d'Italia 2004/2005; non assegnazione del
titolo di campione d'Italia 2005/2006; ammenda di euro 80.000;
4) Adriano GALLIANI, inibizione per anni uno;
5) Leonardo MEANI, inibizione per anni tre e mesi sei;
6) A.C. MILAN S.P.A., penalizzazione di punti quarantaquattro da
scontare nella classifica 2005/2006 e di punti quindici in classifica
da scontare nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 30.000;
7) Andrea DELLA VALLE, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda
di euro 20.000;
8) Diego DELLA VALLE, inibizione per anni quattro; ammenda euro
30.000;
9) Sandro MENCUCCI, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda
di euro 10.000;
10) A.C.F. FIORENTINA S.P.A., retrocessione all'ultimo posto in
classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti dodici
in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro
50.000;
11) Claudio LOTITO, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda
di euro 10.000;
12) S.S. LAZIO S.p.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica
del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti sette in classifica
nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 40.000;
13) Franco CARRARO, inibizione per anni quattro e mesi sei;
14) Innocenzo MAZZINI, inibizione per anni cinque;
15) Tullio LANESE, inibizione per anni due e mesi sei;
16) Pierluigi PAIRETTO, inibizione per anni due e mesi sei;
17) Gennaro Mazzei, inibizione per anni uno;
18) Pietro INGARGIOLA, ammonizione;
19) Massimo DE SANTIS, inibizione per anni quattro e mesi sei;
20) Paolo DONDARINI, inibizione per anni tre e mesi sei;
21) Fabrizio BABINI, inibizione per anni uno;
22) Gianluca PAPARESTA, inibizione per mesi tre;
23) Claudio PUGLISI, inibizione per anni uno.
Nelle motivazioni “Illecito continuato a
danno dell’immagine dello sport”
Si è tenuto conto anche dell' incidenza di 'calciopoli'
"sull'immagine di tutto lo sport italiano" nella sentenza
che ha chiuso il giudizio di primo grado sullo scandalo. E secondo
la Caf i 30 punti di penalizzazione in B per la Juve sono una "notevole
attenuazione" della pena richiesta dal procuratore federale.
Sono solo un paio dei punti contenuti nelle 154 pagine di motivazioni
della sentenza Caf. In cui emerge che aveva ragione chi diceva che
di fatto è stato un 'processo documentale', in cui arringhe
e dichiarazioni degli imputati hanno contato poco. Era costruito
sulle intercettazioni ed il fatto che la maggior parte delle arringhe
abbiano puntato sulla 'interpretazione' dei toni o delle parole
ha praticamente finito per inchiodare ulteriormente gli imputati.
Lo si capisce a pagina 72 e 73 dove il presidente della Caf spiega
il suo punto di vista sulle intercettazioni e sul modo in cui sono
state utilizzate. Dopo due punti di replica in punta di diritto,
Ruperto scrive: "Preme chiarire che (...) a parte qualche singolo
caso, che potrà trovare il suo puntuale esame nella sede
opportuna, nessuno degli incolpati ha negato né l'esistenza,
né la veridicità delle conversazioni intercettate:
tutti essi avendo, invece, contestato l'interpretazione datane dagli
inquirenti ai fini del deferimento. Ed anzi proprio loro hanno pressantemente
sollecitato questa Commissione ad ascoltare con attenzione le conversazioni
stesse per coglierne il reale significato attraverso i toni e le
cadenze usati dai protagonisti". Comunque i perché delle
decisioni sono riassunti nelle tre pagine dalla 149 alla 152, dove
si spiegano i proscioglimenti di Domenico Messina, Gianluca Rocchi,
Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti e Paolo Bertini e poi si afferma
che la Caf deve:"dichiarare la responsabilità, nei limiti
di volta in volta già indicati, degli altri soggetti deferiti,
irrogando le relative sanzioni, quali previste dall'art. 13 C.G.S.
a carico delle società e dal successivo art. 14 a carico
delle persone fisiche. Tali sanzioni vengono, come appresso, commisurate,
in applicazione della norma prevista nel comma 1 del citato art.
13, 'alla natura e alla gravita' dei fatti commessì. Gravità
desumibile, a stregua del principio generale cui si ispira anche
l'art. 133 codice penale: dalle modalità delle azioni poste
in essere; dalla incidenza concreta che queste hanno avuto sul campionato
di serie A 2004-2005 e, di riflesso, anche sull'immagine di tutto
lo sport italiano, così in Italia come all'estero; dall'intensità
della ritenuta colpevolezza, apprezzata in rapporto alla posizione
funzionale di ciascun soggetto, alla sua personalità, all'apporto
dato all'inquinamento dell'ambiente calcistico, all'intento che
lo ha animato; dalla accertata 'pluralita' di illecitì, dal
conseguimento delle alterazioni dello svolgimento o del risultato
delle gare o del vantaggio in classifica,secondo quanto previsto
nel comma 6 dell'art. 6 C.G.S., avuto riguardo anche all'eventuale
vincolo di continuazione; infine, per quanto riguarda le ammende,
dalle condizioni economiche dei relativi destinatari". In particolare
la Caf ha tenuto conto: per i dirigenti federali, della lesione
arrecata alla funzione; per gli arbitri, della lesione all'immagine
della categoria.
MOGGI E GIRAUDO - "Sono stati ritenuti responsabili di un solo
episodio di illecito sportivo; tuttavia l'illecito è caratterizzato
dall'attuazione di una condotta continuativa nel corso di tutto
il campionato, programmata al fine di realizzare l'intento di procurare
alla Juventus un vantaggio in classifica, mediante il controllo
diretto o indiretto della classe arbitrale, secondo le modalità
descritte in motivazione, e costituisce, quindi, fatto disciplinarmente
più grave di quello che si realizza mediante la condotta
diretta alla alterazione dello svolgimento o del risultato di una
singola partita.
JUVENTUS - "Ha tenuto un comportamento processuale apprezzabile
perché improntato a lealtà e correttezza; ha dimostrato
inoltre, con l'opera di rinnovamento societario già attuata,
di riconoscere gli errori commessi nel passato per il tramite dei
suoi dirigenti e di avere iniziato un processo di rigenerazione;
di conseguenza la sanzione richiesta dalla procura federale deve
essere notevolmente attenuata".
LAZIO E LOTITO - "responsabile di un solo illecito, ma, come
spiegato in motivazione, l'azione di Lotito diretta a trovare appoggi
per la sua squadra è proseguita incessantemente con condotte
per le quali la Commissione certo non ha ritenuto pienamente provati
gli elementi che ne permettessero l'attribuzione a titolo di illecito,
ma che sono lesive, in modo rilevante, dello spirito di lealtà
e correttezza, cui deve conformarsi chiunque sia soggetto alle norme
federali"
FIORENTINA E SUOI DIRIGENTI - "Responsabile di una pluralità
di illeciti. La Commissione tuttavia ha valutato che il comportamento
dei dirigenti della Fiorentina scaturisce dal fatto che la squadra,
a causa della posizione assunta dai dirigenti stessi in ambito associativo,
era rimasta penalizzata da una serie di arbitraggi sfavorevoli i
quali avevano compromesso la sua posizione in classifica al punto
da far apparire 'piu' che concretò il pericolo di una retrocessione".
MILAN - "Illecito a titolo di responsabilità oggettiva,
con conseguente applicabilità delle sanzioni alternativamente
previste dall'art. 6, comma 4, C.G.S., la Commissione ritiene,in
ragione dell'entità del fatto, di non dovere infliggere la
sanzione della retrocessione all'ultimo posto in classifica, ma
di applicare la minore sanzione di cui all'art. 13, comma 1, lett.
f), C.G.S.".
Alla Procura di Torino le inchieste sono ancora
aperte
Per la Juventus le grane giudiziarie non si sono esaurite con la
sentenza disciplinare: in autunno (la data deve ancora essere fissata)
verrà celebrato in Cassazione il terzo grado del processo
sui farmaci, mentre sono in pieno corso gli accertamenti sui conti
societari e su un' ipotesi di doping emersa da alcune intercettazioni.
I rapporti Gea-Juventus
La procura torinese sta indagando sui bilanci della Juventus, dove
tra l' altro, nell' esercizio al 30 giugno 2005, è registrato
che la Gea, la società di Alessandro Moggi al centro dell'
inchiesta della procura di Roma per la sua presunta posizione dominante
nel mondo del calciomercato, a quella data vantava un credito di
750 mila euro nei confronti della Juventus. La circostanza è
stata iscritta regolarmente e, per il momento, i controlli non hanno
portato alla luce degli illeciti. Del resto, la stessa lettura del
bilancio rivela che una seconda società in cui operava Alessandro
Moggi, la Football Management (confluita nella Gea dopo una fusione
con un altro organismo), aveva maturato un credito di 371 mila euro.
Si tratta, per entrambi i rapporti, di oneri che "si riferiscono
- si legge - a servizi di consulenza resi in occasione di operazioni
riguardanti la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei
calciatori".
Retribuzioni In Nero
Il sospetto che qualche giocatore abbia ricevuto sottobanco delle
somme di denaro ha portato la procura a bloccare, il 29 giugno,
cassette di sicurezza riconducibili ad atleti bianconeri e alle
loro rispettive mogli o fidanzate. Gli interessati, secondo quanto
riferiscono ambienti vicini al club, lo hanno scoperto ieri: infatti
i provvedimenti sono stati notificati solo alle banche.
Le Intercettazioni
L' inchiesta sulle designazioni arbitrali, come ha stabilito la
procura generale della Cassazione, verrà condotta dalla procura
di Napoli, ma Torino potrebbe trattenerne un frammento legato a
una serie di episodi che già emersero nella prima fase degli
accertamenti, ad agosto del 2004: si tratta di casi di somministrazione
di farmaci a giocatori che, secondo gli inquirenti, meriterebbero
un approfondimento.
I possibili scenari di A e B
La sentenza della Commissione d'appello federale ha improvvisamente
acceso i sogni, le speranze e le fantasie dei tifosi di tre squadre
che fino a qualche mese addietro si disperavano per l'avvenuta retrocessione.
Adesso, la situazione è cambiata: in tre adesso aspettano
le decisione della Corte federale che sarà chiamata a confermare,
ad alleggerire o addirittura ad aumentare le pene inflitte in primo
grado. Messina, Lecce e Treviso, in pratica le tre retrocesse dalla
Serie A nella passata stagione, sono già con un piede nel
calcio che conta: salvo clamorosi sconvolgimenti sono destinate
a prendere il posto delle retrocesse d'ufficio, vale a dire la Lazio,
la Fiorentina e la Juventus. Rimane fuori dai giochi il Bologna,
che ha sperato fino all'ultimo nelle quattro retrocessioni (anche
il Milan era, infatti, nel mirino dei giudici) e alla fine non è
riuscito a beneficiare della riammissione in A. Solo nel caso in
cui si decidesse di ridurre la Serie A da 20 a 18 squadre, come
proposto nei giorni scorsi dal commissario straordinario della Figc,
Guido Rossi, solo una delle tre neoretrocesse riuscirebbe a reinserirsi
nel grande giro della Serie A. Questa, però, al momento sembra
destinata a rimanere solo un'ipotesi. Con la sentenza di stasera,
Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan perdono anche il diritto a disputare
le coppe europee (bianconeri, rossoneri e viola avrebbero dovuto
partecipare alla Champions League, i biancocelesti alla Coppa Uefa
), dove invece viene ripescato il Palermo - che dall'Intertoto conquistata
sul campo si ritrova in Champions - ma anche il Chievo Verona (Champions);
Livorno e Parma, invece, prenderanno parte alla prossima Coppa Uefa,
dove per soli cinque punti avrebbe potuto trovare spazio anche il
Milan, adesso fermo a quota 44, contro i 49 dei toscani.
Ecco la probabile serie A a 20 squadre:
Ascoli
Atalanta
Cagliari
Catania
Chievo Verona
Empoli
Inter
Lecce
Livorno
Messina
Milan (-15)
Palermo
Parma
Reggina
Roma
Sampdoria
Siena
Udinese
Torino
Treviso.
Inter e Roma in Champions League, Chievo e Palermo ai preliminari.
Livorno, Parma ed Empoli ammesse, come da classifica, in Coppa Uefa.
La possibile serie B a 22 squadre
Albinoleffe
Arezzo
Bari
Bologna
Brescia
Cesena
Crotone
Fiorentina (-12)
Frosinone
Genoa
Juventus (-30)
Lazio (-7)
Mantova
Modena
Napoli
Pescara
Piacenza
Rimini
Spezia
Triestina
Verona
Vicenza
Con 44 punti il Milan potrebbe fare la UEFA
Nonostante la penalizzazione di 44 punti nell'ultimo campionato,
il Milan potrebbe comunque partecipare alla coppa Uefa nella prossima
stagione. L'Italia ha infatti diritto a tre posti nella seconda
competizione continentale e la penalizzazione porta il Milan da
88 a 44 punti in classifica proprio alle spalle dell'Empoli, che
però ha già rinunciato alla licenza Uefa e quindi
a partecipare alle coppe. I tre posti Uefa vengono infatti assegnati
alla 5/a e alla 6/a classificata e alla squadra vincitrice della
coppa Italia. L'Inter, che si è aggiudicata quest'ultimo
trofeo, parteciperà alla Champions League, così come
la Roma, finalista di coppa. In questo caso, l'ultimo posto Uefa
viene assegnato alla 7/a squadra classificata che sarebbe appunto
il Milan, a meno che nella sentenza della Caf non ci sia un'esplicita
sanzione che vieti la partecipazione della squadra rossonera alle
coppe.
La sentenza dopo due mesi e mezzo dall’inizio
dello scandalo
14/07 Sono passati 74 giorni dallo scoppio dello scandalo fino
alla sentenza della Caf su 'Calciopoli'. La Juventus ha fatto a
tempo a vincere il suo 29/o scudetto e poi perdere questo e quello
dello scorso anno. Il risultato è stato pesante anche per
Fiorentina, Lazio e Milan, nonché per i dirigenti, da Moggi
e Giraudo, fino a Carraro, Mazzini, i Della Valle e Lotito. Queste
le tappe, in sintesi, di 'calciopoli', dall'indagine della Figc
con le dimissioni di Franco Carraro fino alla sentenza di stasera.
2 maggio: la Federcalcio annuncia l'apertura di un'inchiesta legata
ad intercettazioni in cui sono coinvolti personaggi di primo piano
del calcio. I primi nomi ad apparire sono quelli del direttore generale
e dell'amministratore della Juventus Luciano Moggi (poi iscritto
nel registro degli indagati assieme al figlio Alessandro, presidente
della Gea World) e Antonio Giraudo e del vicepresidente Figc Innocenzo
Mazzini.
8 maggio: si dimette il presidente della Figc Franco Carraro. Gli
subentra temporaneamente il vice, Giancarlo Abete.
10 maggio: emergono nuovi sviluppi. Si parla di nove squadre di
serie A e B coinvolte, con oltre 50 indagati. Anche Mazzini si dimette.
12 maggio: i carabinieri perquisiscono gli uffici di Federcalcio
ed Aia. Gli indagati sono 41, 19 le partite di A ed una di B; Juventus,
Milan, Fiorentina e Lazio sono coinvolte.
13 maggio: la Figc ritira l'accredito mondiale a De Santis, ai guardalinee
Ivaldi e Griselli ed agli ex designatori Bergamo e Pairetto.
14 maggio: la Juve conquista il 29/o scudetto. Moggi annuncia che
lascia il calcio e il presidente dell'Aia Tullio Lanese si autosospende.
16 maggio: Guido Rossi è nominato Commissario della Figc.
19 maggio: si dimette Italo Pappa, capo Ufficio indagini della Figc.
23 maggio: Rossi nomina Francesco Saverio Borelli, ex procuratore
di Milano, nuovo responsabile dell'Ufficio indagini.
27 maggio: gli atti delle inchieste passano a Borrelli che promette
indagini in tempi brevi. Gli interrogatori in Figc partiranno il
5 giugno.
14 giugno: Rossi nomina Luigi Agnolin Commissario dell'Aia.
15 giugno: Cesare Ruperto viene nominato nuovo presidente della
Caf. Ruperto, presidente emerito della Corte Costituzionale, prende
il posto Cesare Martellino.
19 giugno: Borrelli conclude la prima parte dell'indagine su 'calciopoli'.
Il suo lavoro è racchiuso nella relazione di 190 pagine consegnate
al procuratore federale Stefano Palazzi.
22 giugno: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono stati deferiti
alla Caf dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione
dell'articolo 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva.
29 giugno: nelle aule dello stadio Olimpico, davanti alla Caf presieduta
da Cesare Ruperto, si apre il procedimento. Ed è subito stop
con rinvio al 3 luglio per dare modo alle cinque società,
(Lecce, Treviso, Messina, Bologna e Brescia) che hanno chiesto l'ammissione
al processo come terzi interessati all' eventuale ripescaggio in
A, di studiare gli atti.
3 luglio: le difese partono all'attacco, sostenendo che le intercettazioni
non sono utilizzabili perché non previste per i reati di
cui si discute. Ma dopo sei ore di camera di consiglio la corte
respinge gran parte delle eccezioni. Moggi, benché dimessosi,
può essere giudicato, così come Diego Della Valle.
- 4 luglio: arrivano le richieste choc del pm Stefano Palazzi, ancor
prima del dibattimento. L'accusa sollecita la serie C per la Juventus
e -6 punti; la B da -15 per Fiorentina e Lazio e da -3 per il Milan;
l'inibizione per 5 anni con richiesta di radiazione contro i principali
imputati (da Moggi a Carraro, da Mazzini a Lanese); due anni per
Galliani.
5 luglio: travolta dalla durezza delle accuse, la Juventus prova
a limitare i danni e chiede una sorta di patteggiamento della pena.
Di fronte alla prospettiva di finire (bene che vada) in C1, i suoi
legali ammettono che "la pena accettabile sarebbe quella richiesta
per gli altri club, ovvero la serie B con la penalizzazione".
Un' ammissione che spiazza gli altri club. Diego della Valle definisce
la Fiorentina "vittima di un sistema" che teneva sotto
schiaffo il calcio. Ma che, aggiunge, non è bastato a far
chinare la testa alla società.
6 luglio: è il giorno del 'Milan-pride'. La mossa juventina
ha rotto il patto sull'asse Milano-Torino. L'avvocato-tifoso Marco
De Luca spinge sull'assoluta secondarietà dell'addetto agli
arbitri Meani ("un precario", lo definisce) e rivendica
l'unicità rossonera: "La Juventus ha detto di essere
cambiata. Noi siamo sempre uguali, gli stessi di ieri e speriamo
anche di domani. Noi siamo orgogliosi di essere il Milan".
7 luglio: Lazio e Fiorentina scelgono due strade molto diverse per
difendersi. I legali della prima parlano a lungo per ribadirne l'estraneità,
sostenendo che il presidente Lotito non ha mai contattato i designatori
ma solo organi federali per chiedere arbitraggi giusti. Quelli del
club viola, invece, rinunciano all'arringa e presentano una memoria
scritta per chiedere l'assoluzione.
8 luglio: inizia la camera di consiglio. I giudici si dedicano a
scrivere le sentenze del più impegnativo processo sportivo
mai celebrato. Comincia l'attesa per i verdetti che riscriveranno
classifiche e storia recente del calcio italiano. L'euforia per
il Mondiale vinto in Germania il giorno dopo si mescola ai timori
dei club coinvolti e dei loro tifosi.
14 luglio: cioè oggi, emessa la sentenza.
A Firenze i tifosi provocano disordini
Per ora è B, e con 12 punti di penalizzazione, ma nessuno
ci sta. Né la Fiorentina, con Diego Della Valle che parla
di "teorema" e il mister Prandelli che si sente "tanta
rabbia in corpo", né la città, sindaco Leonardo
Domenici in testa, che definisce la sentenza "non giusta".
Unico per tutti lo scenario prossimo possibile: ricorrere, in tutte
le sedi opportune, contro la decisione della Caf. Così come
unico è l'invito ai tifosi: stare calmi e mantenere la protesta
"nei limiti della ragionevolezza", sottolinea il sindaco.
Qualche intemperanza, ma nessun situazione critica, c'é stata
in seguito alla sentenza. I tifosi (ma non erano presenti quelli
dei club organizzati) si erano mobilitati già da metà
pomeriggio. In circa 300 si erano ritrovati allo stadio Franchi
- dove la scritta più gettonata è 'Firenze, stavolta
non tollera soprusi'' - ridottisi poi di numero quando sono arrivate
le notizie da Roma, salvo poi ingrossarsi nuovamente. Dopo un tentativo
di entrare alla stazione di Campo di Marte, in circa 200 hanno bloccato
il viale dei Mille, che porta allo stadio. Il corteo viola si è
poi spostato sui viali di circonvallazione, creando qualche blocco
del traffico, ma non problemi di ordine pubblico. Per lunedì
prossimo, intanto, i capi dei club organizzati, in trasferta a Folgaria
dietro la squadra in ritiro, hanno annunciato una maxi adunata sotto
la curva Fiesole, invitando tutta la città per dimostrare
che "non siamo come ci hanno descritto". Ai Della Valle
l'invito è di andare "fino in fondo, rivolgersi al Tar,
al Consiglio di Stato e via ancora - spiega Stefano Sartoni, uno
dei leader della Fiesole - E non ci importa se questo dovesse costringere
la Fiorentina a stare fuori dal calcio per anno". "La
Fiorentina lotterà con ogni mezzo, ed in ogni sede competente,
affinché venga accertato il reale andamento dei fatti e l'assoluta
estraneità ad ogni ipotesi di illecito", è la
risposta della società viola, che parla di sentenza "profondamente
ingiusta". "C'é un teorema che ha preso l'attenzione
di tutti. Bisogna fare in modo che la gente coinvolta si possa difendere",
il commento ai microfoni della Rai del patron della Fiorentina Diego
Della Valle che dalla Caf ha avuto 4 anni di inibizione. Il fratello
Andrea ne ha avuti invece 3 anni e mezzo così come l'ad Sandro
Mencucci. "Rimango totalmente tranquillo - ha aggiunto Della
Valle - che qualcuno ci voglia giudicare sui fatti". "Siamo
in uno stato d'animo imbarazzante, abbiamo tanta rabbia in corpo,
eravamo qui per preparare i preliminari di Champions league e invece
ci ritroviamo in questa situazione", le parole di Prandelli,
dal ritiro di Folgaria.
Per la Lazio un solo illecito, per la Fiorentina
una pluralità
Per la Lazio un solo illecito, alla Fiorentina contestata una "pluralità
di illeciti". Questo scrive la Caf nel dispositivo della sentenza
nei confronti dei due club coinvolti nello scandalo. In particolare,
sostiene il dispositivo della sentenza Caf, per la Lazio "l'azione
di Lotito diretta a trovare appoggi per la sua squadra è
proseguita incessantemente con condotte per le quali la commissione
certo non ha ritenuto pienamente provati gli elementi che ne permettessero
l'attribuzione a titolo di illecito, ma che sono lesive dello spirito
di lealtà e correttezza". Ai viola invece la Caf, contestando
la pluralità di illeciti, è stato riconosciuto che
"il comportamento dei dirigenti scaturisce dal fatto che la
squadra era rimasta penalizzata da una serie di arbitraggi sfavorevoli
i quali avevano compromesso la sua posizione in classifica al punto
da far apparire 'piu' che concretò il pericolo di una sua
retrocessione".
Al Milan responsabilità oggettiva
Il Milan ha ottenuto una sanzione minore di quella richiesta dall'accusa
perché "deve rispondere dell'illecito a titolo di responsabilità
oggettiva". Così si legge nel dispositivo della sentenza
emessa dalla Caf che "ritiene, in ragione dell'entità
del fatto, di non dover infliggere la sanzione della retrocessione
all'ultimo posto in classifica, ma di applicare la sanzione minore".
Coboldi Gigli (Juve) “Sentenza inaudita”.
Blanc "Volontà di colpirci"
Il colpo, la retrocessione in serie B con 30 punti di penalizzazione,
è quasi da ko. Ma la Juventus non si arrende e, per bocca
del suo presidente Giovanni Cobolli Gigli, annuncia battaglia. "Impugneremo
la sentenza alla corte federale", fa sapere il numero uno del
club subito dopo il verdetto choc. La reazione è quella di
chi si sente vittima di una ingiustizia: "E' inaudito. Non
sono solo arrabbiato, sono incazzato", afferma Cobolli Gigli
mentre davanti alla sede arrivano decine di tifosi. Parlano fra
loro, scandiscono slogan, e chiedono ai nuovi vertici societari
cosa accadrà nei prossimi giorni. "La Juve è
l' unico club che ha dato chiari segni di voler cambiare",
sottolinea il presidente del nuovo corso, quello voluto dalla proprietà
in segno di distacco dalle 'malefatte' dei dirigenti sotto accusa.
"La B con 30 punti di penalizzazione è inaccettabile",
continua cercando di rassicurare i fan. Sui loro volti si legge
tutta la delusione di chi non è mai retrocesso sul campo
in 109 anni di storia ed ora deve ingoiare questo amaro boccone
per effetto di una decisione presa a tavolino. "Già
la B - rincara la dose - è dura da digerire, in assenza di
prove e di responsabilità certe. Se ci sono delle colpe,
bisogna distinguere con grande attenzione la responsabilità
delle persone fisiche da quella che è la non responsabilità
di una società e di milioni e milioni di tifosi che io ho
il dovere di rappresentare questa sera". A loro il presidente
juventino chiede "calma e serietà", promettendo
di fare il massimo per cambiare le cose in appello "perché
così come sono le cose non vanno bene". "Non mi
fa arrabbiare il Milan in A, ma la Juve in B a meno 30", ribadisce
con le maniche della camicia arrotolate sopra i gomiti. Un segnale
della volontà di andare avanti, di non mollare, proprio come
verrà chiesto ai giocatori che domani si ritrovano ad Acqui
Terme per preparare la nuova stagione. "Con Deschamps (il nuovo
allenatore, ndr) non ho ancora parlato - rivela - ma domani ai giocatori
dirò di rimboccarsi le brachette, perché dovremmo
cercare di arrivare più in alto possibile". E a quelli
che in queste ore si staranno fregando le mani scambiando la Juve
per un supermercato di campioni, Cobolli Gigli risponde che nessuno
può portarci via i nostri giocatori". Neppure il Real
Madrid di Fabio Capello, "che ci ha lasciato con grande velocità:
se vorrà prendere qualche nostro giocatore - conclude - dovrà
pagare il prezzo giusto".
Di "aspettative mal riposte", di "eccessiva durezza"
e di "volontà di colpire la società" parla
il comunicato ufficiale della società bianconera, letto stasera
davanti alla sede di Torino dal nuovo amministratore delegato Jean
Claude Blanc. "E' inaudito - si legge - Da un tribunale composto
da giuristi di questa caratura ci aspettavamo una sentenza equilibrata,
sia nella forma che nella sostanza. Evidentemente le nostre aspettative
sono state mal riposte. Queste sentenze sono chiaramente il segno
di una volontà di colpire la società con eccessiva
durezza. Non comprendiamo la differenza di metri di giudizio applicato
ai casi esaminati". "Come dimostrato ampiamente dai fatti
- aggiunge il comunicato - gli episodi sono sotto osservazione della
giustizia sportiva per la Juventus sono assolutamente comparabile
a quelli contestati alle altre squadre. Con la differenza che nel
nostro caso si tratta di due sole partite. In questo momento la
nostra priorità è dunque tutelare l' interesse dei
nostri tifosi e dei piccoli azionisti e lo faremo subito impugnando
la sentenza davanti al consiglio federale".
Alla Juve potrebbe non bastare una squadra già
forte
"Una sentenza inaudita: faremo ricorso. E ora speriamo che
qualche big resti, ma se dovremo cederli non li svenderemo".
E' una dichiarazione di guerra, più che di resa, quella del
presidente della Juventus, Cobolli Gigli. Ma gli scenari tecnici
che si aprono nel futuro bianconero dopo la sentenza della Caf,
sono quasi drammatici. Adesso lo spettro di due anni di B è
reale. La Juventus ha un compito durissimo: ritornare subito in
serie A in condizioni molto penalizzanti perché i posti sono
soltanto due e la concorrenza, con la penalizzazione, diventa durissima.
Innanzitutto quella di Lazio e Fiorentina, che hanno smobilitato
molto meno dei bianconeri, avendo un numero minore di campioni che
vogliono andare via e hanno penalizzazioni irrisorie; inoltre ci
sono almeno quattro grandi squadre che, per blasone e tasso tecnico,
in B ci vogliono stare il meno possibile e non hanno penalizzazioni.
Non sarà facile pensare a un Napoli che, insieme a Bologna,
Genoa e Verona, sia così arrendevole da perdere sette partite
mentre contemporaneamente le vince la Juventus. Poi ci sono le deluse
dei play off dell'anno scorso, Mantova, Modena, Cesena, già
agguerrite per la categoria inferiore. La Juve dei fine prestito,
del rientro dei giovani, di Bojinov solo in prova per un anno, potrebbe
quindi non bastare per un'impresa che appare veramente ardua nel
calcio di oggi in cui i valori sono molto più ravvicinati.
Del Piero e Nedved sono i fuoriclasse che nessuno ha (ma reggeranno
un campionato lunghissimo come quello cadetto, vista anche l'età?),
Marchionni e Zanetti gli uomini di categoria superiore, Giannichedda,
Abbiati, Kovac gli uomini di esperienza e affidabilità, ma
occorreranno almeno quattro-cinque alternative di alto livello e
rifondare la difesa. Sono tornati anche Legrottaglie e Tudor, ma
non accetterebbero di fare le riserve in B. Deschamps non ha quindi
ancora disegnato una fisionomia di squadra precisa, perché
aspetta i sì di Nedved e Thuram. Nel caso in cui il francese
cambi idea, il tecnico chiederà un difensore centrale, mentre
il centrocampo è sufficientemente attrezzato con i ritorni
di Paro, Gasbarroni, Brighi. In attacco invece occorre un giocatore
d'area che sappia sfruttare i cross di Marchionni e Zalayeta non
convince abbastanza, per questo ruolo, l'allenatore francese. Spuntano
i nomi di Lucarelli (Livorno) e Corradi (Parma), ma a Deschamps
piace molto anche Iaquinta, non entusiasta però di finire
in B. Senza perdere un attimo, già stasera Deschamps è
seduto attorno a un tavolo con il Presidente Cobolli Gigli, l'ad
Blanc e il ds Secco per definire strategie urgenti e il progetto
definitivo della nuova Juventus. Ma adesso è tutto più
difficile del previsto.
Moggi: Scudetti regolari, sono rammaricato per
i tifosi
14/07 "Tutti i risultati ottenuti sul campo - si è
sfogato Moggi - sono stati regolari, gli scudetti della Juventus
e i piazzamenti delle avversarie sono quelli che compaiono nelle
classifiche. Nessuna partita è stata truccata, nessun arbitro
ha subito condizionamenti. Ecco perché la Juventus in primo
luogo, le altre squadre, ma soprattutto i tifosi, sono stati defraudati
da questa sentenza. E' questo il mio rammarico più grande".
Non sono rammaricato per me, ma per le squadre coinvolte e per i
loro tifosi": questo è il commento che Luciano Moggi.
Milan : “Una sentenza di straordinaria ingiustizia”
Una sentenza dura con l'unica consolazione che si tratta solo del
primo grado. Aver evitato la serie B non serve al Milan per non
considerare "affetta da straordinaria ingiustizia" la
sentenza emessa dalla Caf, anche perché la società
di via Turati non aveva mai preso in considerazione la possibilità
di una retrocessione. Il comunicato di commento è durissimo
e non lascia dubbi su come il Milan abbia accolto una sentenza contro
la quale farà reclamo "nella certezza che il provvedimento
verrà radicalmente modificato in sede d'appello" non
appena verrà a conoscenza delle motivazioni: "L'Ac Milan
ritiene che la decisione della Caf si affetta da straordinaria ingiustizia
e meriti senz'altro integrale riforma" e viene inoltre ribadita
"l'assoluta correttezza dell'operato della Società.
Senza Champions e con 15 punti di penalizzazione, quella 2006/06
sarà in ogni caso una stagione tutta in salita per il Milan,
anche dal punto di vista economico, visto che l'esclusione dalla
Champions League comporterà un mancato introito di alcune
decine di milioni nelle casse della società rossonera. Rimane
però la possibilità che la squadra possa giocare in
Uefa visto che la penalizzazione di 44 punti porta i rossoneri immediatamente
alle spalle dell'Empoli, che ha già rinunciato a partecipare
a competizioni europee. Viene considerata severa anche l'inibizione
inflitta all'amministratore delegato Adriano Galliani che per un
anno non potrà rappresentare la società, considerato
evidentemente direttamente responsabile del comportamento di Leonardo
Meani, l'addetto agli arbitri inibito per tre anni e 6 mesi. Nessun
tifoso si è presentato nel pomeriggio nella sede del Milan
dove Adriano Galliani ha atteso la sentenza in compagnia di Ariedo
Braida e del legale rossonero Leandro Cantamessa. Solo Giancarlo
Capelli, capo storico della curva sud, è passato in via Turati:
"Non ci aspettavamo certo una sentenza del genere - ha detto
Capelli - anche perché il Milan non ha fatto nulla di inquietante.
O siamo colpevoli, e allora ci dovevano punire con la serie B, oppure
siamo innocenti e non si capisce il perché di una penalizzazione
così forte". Tifoso rossonero da sempre, il presidente
della Lombardia Roberto Formigoni parla apertamente di "vergogna"
e di "beffa" inflitta a una società che "
vede raddoppiato il danno. In questa stagione - spiega Formigoni
- non possiamo partecipare alla Coppa campioni e nel prossimo campionato,
con 15 punti di penalizzazione, possiamo puntare alla salvezza"
Ministro Melandri “Le sentenze si rispettano”
"Le sentenze non si commentano, si rispettano". Lo ha
detto il ministro dello Sport, Giovanna Melandri, parlando della
sentenza di primo grado del processo sportivo su 'Calciopoli'. "Il
Governo - ha aggiunto la ministra - non ha mai interferito nell'autonomia
dei procedimenti della giustizia sportiva e non intende farlo nemmeno
stasera che si è concluso il procedimento di primo grado.
Piuttosto siamo impegnati sia a livello nazionale che europeo nella
riscrittura di un nuovo quadro di regole, che aiuti l'intero sistema
calcio ad uscire dalla vera e propria 'bolla' che è allo
stesso tempo la causa e l'effetto di molti degli attuali problemi".
Gazzoni “Un risarcimento morale”
"Si tratta di una sentenza ponderata che per me è un
risarcimento morale. Quello economico, se ci sarà, lo vedranno
i miei nipoti". Ha accolto la sentenza con questo stato d'animo
Giuseppe Gazzoni Frascara, presidente del Bologna nella passata
stagione, al termine della quale i rossoblù retrocessero
dopo lo spareggio. "La cosa buffa - ha aggiunto - è
che dopo quando successo a Vicenza in campagna elettorale adesso
Berlusconi e Della Valle sono alleati nel criticare questo processo".
Gazzoni ha rievocato quanto avvenuto nel campionato 2004-2005. "L'anno
scorso - ha detto - il Bologna è stato massacrato da Juventus,
Fiorentina e Lazio, poi noi ci abbiamo messo del nostro per complicarci
la vita. Adesso aspettiamo la Corte federale, ma credo che la sentenza
non cambierà nella sostanza. E' una sentenza ponderata, perché
il calcio è fatto dai tifosi, ma anche da una marea di soldi.
Adesso si deve calcolare il danno implicito. La Juventus incasserà
molti soldi in meno, pur spendendo come una squadra di serie A,
se vuol mantenere una squadra forte". Gazzoni ha detto di sentirsi
sollevato dopo queste sentenze, ma esclude un suo ritorno nel mondo
del calcio. "Io sono vecchio - ha aggiunto - ho già
dato. Sono uscito schifato da questa vicenda, le intercettazioni
che ho sentito fanno paura. Adesso aspettiamo cosa succederà
per il Bologna, anche alla luce dei procedimenti che riguarderanno
le squadre minori, come l'illecito della Reggina". I vertici
della società rossoblù - anche se l'attuale presidente
Alfredo Cazzola ha preferito non commentare a caldo le sentenze
- hanno più volte ribadito che il Bologna è stato
danneggiato dal sistema 'Moggi' e ha diritto alla riammissione in
serie A.
Fiorentina “Sentenza profondamente ingiusta”.
Della Valle “C'è un teorema”
Una sentenza "profondamente ingiusta". Così la
Fiorentina ritiene la sentenza della Caf , di cui prende atto. La
società viola sottolinea poi "con forza l'assoluta correttezza
della condotta propria e dei propri dirigenti". E' quanto si
afferma in una nota diffusa dalla società. "La Fiorentina
- prosegue il comunicato - ribadisce anche in questa occasione la
necessità di un nuovo corso nel mondo del calcio e la propria
contrarietà ad ipotesi di amnistia o a colpi di spugna, ma
con grande determinazione ribadisce anche la posizione critica nei
confronti di un processo guidato dalla necessità di mantenere
tempi e scadenze che, evidentemente, ha impedito un'analisi approfondita
delle circostanze contestate. Per questo, per il rispetto della
città, dei tifosi e della dignità delle persone coinvolte,
la Fiorentina lotterà con ogni mezzo, ed in ogni sede competente,
affinché venga accertato il reale andamento dei fatti e l'assoluta
estraneità ad ogni ipotesi di illecito".
"C'é un teorema che ha preso l'attenzione di tutti.
Bisogna fare in modo che la gente coinvolta si possa difendere".
Così il patron della Fiorentina Diego Della Valle ai microfoni
di Rai 1 dopo aver le sentenze su calcipoli che mandano la Fiorentina
in B con una penalizzazione di 12 punti. Ad una domanda sui 4 anni
di inibizione Della Valle ha risposto: "quando la Fiorentina
va in B tutto quello che viene é una conseguenza". "Rimango
totalmente tranquillo - ha aggiunto Della Valle - che qualcuno ci
voglia giudicare sui fatti".
Franza “Comunque costruisco un Messina per
la B”
"Non intendo commentare questa sentenza, preferisco attendere
la fine del procedimento sportivo e di quello ordinario". Così
il presidente del Messina, Pietro Franza, squadra retrocessa quest'anno
in B e che potrebbe essere ripescata. "Il mio compito - continua
Franza - è quello di costruire una squadra competitiva per
la serie B; se in futuro dovessero emergere novità le prenderemo
in considerazione"
De Laurentis “Siamo all’anno zero”
"Siamo all'anno zero". E' il commento secco del presidente
del Napoli Aurelio De Laurentis alle sentenze di primo grado della
commissione d'appello della Figc del processo per illecito sportivo.
In piazza del Plebiscito per la festa degli azzurri con Fabio Cannavaro
De Laurentis ha detto: "Prendiamola così, vediamo la
positività nella negatività totale. Io la prendo con
questo spirito altrimenti ci sarebbe solo da piangere". De
Laurentis non risponde a chi chiede se le sentenze siano giuste:
"Non posso permettermi di sostituirmi a chi giudica, ci sono
i giudici per questo, non voglio esprimere nessun tipo di giudizio
e di parere". "Mi dispiace per i tifosi - ha aggiunto
- perché ci vanno sempre di mezzo loro. Ci mettono il cuore,
l'anima e il portafoglio, si sacrificano per seguire la squadra
del cuore, e poi devono pagare per sbagli che non sono loro, ma
di altri". "Mi dispiace che il calcio si trovi in un momento
terribile - ha detto ancora - però forse da qui troveremo
lo spunto e lo spirito per cerare un nuovo calcio più moderno".
Con queste squadre in B obiettivo del Napoli diventano i Play off?
"Non credo si debba più parlare di B e di A - è
la risposta - ormai le carte si sono rimescolate e ciò dovrà
far riflettere la Federazione e la Lega. Dall'anno prossimo, probabilmente
nella Lega si potrebbero concepire nuove mappature dei tornei".
Avv. D’Angelo (Fond. Genoa) “Sentenze
inferiori alle attese”
"Le condanne appaiono inferiori alle attese, soprattutto se
commisurate al rapporto di proporzionalità fra queste ultime
e precedenti giudicati. Si dovranno comunque leggere con attenzione
le motivazioni che hanno portato a questo giudizio". Lo ha
dichiarato l'avvocato Andrea D'Angelo, Professore Ordinario della
Facoltà di Giurisprudenza di Genova e reggente Fondazione
Genoa 1893. "Credo che il rinnovamento del calcio - ha aggiunto
- sia affidato non soltanto a queste sentenze, che indicano comunque
una linea, ma soprattutto alle nuove regole che si attende siano
stabilite dal commissario". Proprio di queste nuove regole
e di una proposta in tal senso si discuterà domani a Genova
nel corso del convegno "Quale riforma per il calcio?",
organizzato dall'Università di Genova e dalla Fondazione
Genoa 1893, attraverso il contributo di insigni esperti della materia.
I legali di Pairetto “Paghiamo l’amicizia
con Moggi”
"Prima di commentare voglio conoscere le motivazioni della
sentenza, ma da una prima impressione mi pare che la nostra tesi
sia stata accolta: non abbiamo mai truccato i sorteggi arbitrali,
e paghiamo solo l' amicizia con Moggi e Giraudo". E' quanto
afferma Giorgio Merlone, il difensore del designatore Pierluigi
Pairetto. "A giudicare dall' entità della pena - spiega
l' avvocato - potrebbe essere stata esclusa l' ipotesi del condizionamento
dei direttori di gara. Se questo è vero, la colpa è
stata solo quella di avere frequentato Moggi. E Moggi non era certo
Provenzano ...". Per Merlone "i due anni e sei mesi non
sono una sanzione modesta". Il legale, comunque, dice che deciderà
se fare ricorso solo dopo la lettura delle motivazioni.
I tifosi a caccia di Lotito che proclama “Arriverò
fino alla corte europea”
"Da oggi caccia a Lotito". Questo il coro scandito da
un centinaio di tifosi laziali appena hanno saputo della sentenza
che ha mandato la Lazio in serie B. Non sono mancati cori inneggianti
al duce, poi quando dall'albergo Parco dei Principi è uscito
l'avvocato Gentili, legale del presidente Claudio Lotito, una decina
di ultras biancocelesti ha tentato di aggredirlo. Ma altri tifosi
hanno bloccato gli aggressori e l'avvocato è rientrato nell'albergo.
I supporter biancocelesti hanno poi abbandonato il presidio di via
Frescobaldi dandosi appuntamento a venerdì pomeriggio per
una manifestazione sotto il Campidoglio. Nel frattempo tenteranno,
appunto, di "dare la caccia a Lotito"."Via da Roma,
Lotito con tutto il suo staff". Questo il commento di Iuri,
uno dei leader degli Irriducibili, sulla sentenza che condanna la
Lazio alla serie B con 7 punti di penalizzazione. "Alla Lazio
ora pensiamo noi - ha continuato Iuri - la riporteremo in A".
E' stata un pomeriggio lungo per il centinaio di tifosi biancocelesti
accorsi in via Frescobaldi, davanti al Grand Hotel Parco dei Principi.
Per ore hanno atteso il verdetto arrivato intorno alle 21, comunicato
in diretta alla folla da alcuni supporter muniti di radiolina. "Il
Milan rimane in A e noi in B, non è giusto - ha commentato
Renato tornando a casa - non capisco il motivo di questo diverso
trattamento. Ci hanno messo allo stesso livello della Juventus".
Molti i tifosi che si aspettavano la retrocessione in B, ma averne
la certezza ha avuto un effetto dirompente. "Immaginavo una
condanna del genere - ha detto Luca, con sciarpa e bandiera biancoceleste
- Vedere la Lazio in serie B sarà strano ma noi la sosterremo
sempre con la stessa intensità per farla tornare presto nella
massima categoria". Alla fine gli ultras hanno lasciato il
presidio ribadendo l'appuntamento per venerdì prossimo sotto
al Campidoglio. "Saremo in tanti - ha spiegato Michele, abbonato
da 10 anni - faremo sentire la voce dei tifosi, che in questa vicenda
non c'entrano nulla. Ma Lotito deve dimettersi, stasera stessa".
"E' una sentenza che non ci aspettavamo. La Lazio non ha mai
pensato di violare le regole di carattere deontologico". Lo
ha detto il presidente della Lazio Claudio Lotito, a proposito delle
sentenze su calciopoli che mandano la Lazio in B con 7 punti di
penalizzazione. "La Lazio - ha aggiunto Lotito intervistato
da Rai 1 - essendo una società quotata in Borsa si farà
sentire in tutte le sedi. Metterà in atto ogni azione a tutela
della società, in tutte le sedi, anche alla Corte europea
di giustizia". "Comunque .- ha aggiunto - mi muoverò
in base ad una sentenza definitiva, questa è solo provvisoria,
e frutto di un teorema e di una tesi assurda: la Lazio ha preso
una posizione solo a tutela dei propri interessi. Se fossi andato
dall'altra parte avrei perso 8 milioni di euro di diritti televisivi".
"E' una sentenza che ritengo provvisoria perché basata
su teoremi per quanto riguarda la Lazio". Aggiunge il presidente
biancoceleste Claudio Lotito. "La Lazio - ha detto Lotito a
i microfoni di Rai 1 - è stata penalizzata perché
sarebbe stata determinante nella elezione di Carraro e Galliani:
questo è un teorema assurdo". Su i rapporti con la Juve,
Lotito ha aggiunto che "tutti sanno che la Lazio non ha nessun
giocatore della Juve, ha anche rifiutato di dargli Cesar".
Gli avvocati insorgono
"E' una sentenza assurda e ingiusta, ma non è finita
qui". E' questa la frase comune che urlano tutti gli avvocati
presenti all'interno dell'albergo Parco dei Principi. Il presidente
della CAF, Cesare Ruperto, ci mette meno di 15 minuti per rabbuiare
e spegnere il sorriso dei legali presenti all'interno della sala,
molto pochi rispetto a tutti quelli che hanno seguito il processo
all'interno dell'Olimpico. "E' una sentenza dura, troppo pesante
da mandare giù - ha subito detto l'avvocato della Lazio Gentile,
il primo a parlare -. Ad ogni modo ora abbiamo dai 3 ai 5 giorni
per preparare l'appello e lo si deve fare, anche perché è
l'unico modo per correggere gli errori dei giudici in primo grado
e, secondo noi, almeno sentendo le sentenze, ce ne sono stati".
Gli fa eco poco più in là l'avvocato di Giraudo e
della Juve, Luigi Chiappero: "Non riesco a crederci, una sentenza
ingiusta". Molti legali camminano nervosamente e non sanno
dove andare. Sembrano un po' spaesati, ma la ressa di giornalisti
li fa risvegliare dal leggero torpore avuto per le sentenze annunciate
da Ruperto. "Come avevo detto 10 giorni fa circa era una sentenza
scritta, queste erano le sensazioni", ha premesso l'avvocato
di De Santis, Silvia Morescanti. "Tutto questo si era capito
- ha aggiunto - quando non sono stati ascoltati testimoni o fatto
vedere filmati. Noi, comunque, non ci arrendiamo, per quanto mi
riguarda ripeterò tutte le cose che ho portato in primo grado
e le consegnerò direttamente alla corte federale". E'
fuori di se la Morescanti, anche se prova a darsi una parvenza di
serenità. "Quello che c'é da sottolineare - ha
detto l'avvocato - è che il mio assistito ha 44 anni e non
ha intenzione di intraprendere questa battaglia per tornare ad arbitrare,
bensì per dimostrare la sua estraneità a tutte queste
accuse". Finisce di parlare la Morescanti ed ecco che si inseriscono
di nuovo Chiappero e Gentile che sono i due legali più ricercati,
considerato che rappresentano le due squadre più sanzionate
come Lazio e Juventus. "Parlare di illecito di sistema è
un errore tecnico e lo dimostreremo in appello", ha detto il
legale bianconero. "Siamo fiduciosi e combatteremo per riportare
la Lazio in serie A, ci dobbiamo riuscire", ha detto l'avvocato
biancoceleste. "Se in secondo grado faremo quello che ha fatto
Zaccone facendo una sorta di patteggiamento? Assolutamente no -
ha risposto secco Gentile -, anche perché noi siamo innocenti
e non dobbiamo fare una cosa simile". Moderatamente soddisfatto
l'avvocato di Gianluca Paparesta, Pellegrino: "Palazzi aveva
chiesto per il mio assistito una punizione eccessiva e c'é
da apprezzare la CAF per lo sforzo che ha fatto per rivedere la
posizione del mio cliente. L'appello? Voglio leggere le motivazione
e valutare se ci sarà la possibilità". Chiude
soddisfatto l'avvocato Fantini che è uno dei legali che rappresenta
il Lecce una delle squadre terze interessate in questo processo:
"Se dovesse essere confermata in secondo grado questa sentenza
della CAF saremo più che soddisfatti, visto che resteremo
in serie A, ma prima di cantare vittoria aspettiamo la corte federale".
Zamparini “Tanta amarezza”
"Non voglio commentare queste sentenze, sono amareggiato,
chi si occupa di calcio stasera non può essere felice".
E' il primo commento del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini,
che non ha dimostrato di essere soddisfatto nemmeno per l'ammissione
alla prossima Champions League. "Avrei preferito conquistarla
sul campo e non a tavolino - conclude - La squadra? Così
com'é può anche andar bene, basta solo qualche ritocco
all'organico e siamo pronti".
Di Pietro “Poteva esser più dura.
Nel calcio il delitto non paga”
"E' una sentenza da rispettare e che poteva essere più
dura ma che indica i livelli di responsabilità e di compromissione
nella pratica del malaffare nel calcio". E' il commento del
ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro alla sentenza emessa
dalla commissione d'appello della Federcalcio. "La celerità
del processo - ha affermato il ministro - e la determinazione delle
sentenze è un monito per il futuro che almeno nel calcio
il delitto e il malaffare non paga".
Cabrini “Impossibile risalire”
Visibilmente sorpreso per la severità delle pene, Antonio
Cabrini, campione del mondo '82, commenta cosi': "Non sarà
facile per la Juventus, anzi, è quasi impossibile che ce
la faccia a risalire in un solo anno. Però mi stupisce che
siano in B anche Fiorentina e Lazio". Cabrini invita poi i
tifosi bianconeri a non scoraggiarsi: "Se fossi in loro continuerei
a sostenerla come sempre, anzi, ancora di più".
Causio “Accanimento eccessivo”
"Non me l' aspettavo, mi sembra che ci sia stato un accanimento
particolare". E' la convinzione di Franco Causio, bandiera
della Juventus degli anni Settanta. "La retrocessione può
starci - prosegue Causio - magari con 15 punti di penalizzazione
che poi potevano diventare qualcosa di meno con l' appello. Trenta
punti mi sembrano troppo: così si finisce con il punire i
tifosi, più che altri..."
Bonelli (Verdi) “Una base per ripartire”
"Questa sentenza va rispettata e deve essere la base per un
calcio nuovo e pulito capace di riconquistare milioni di appassionati
traditi dagli scandali degli ultimi tempi. Nessuno pensi ad un'
amnistia perché la vera priorità è riformare
dalle fondamenta il sistema calcistico". Lo afferma il capogruppo
dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli.
Polemica tra Cossiga e il Commissario
Rossi sui compensi
14/07 E’ iniziata con questa dichiarazione una polemica tra
l’ex Presidente COssiga e il Commissario Rossi. E' vero che
"il Professor, Avvocato Guido Rossi, 'brasseure d'affairé
e professore di Etica del Denaro nella Facoltà di Filosofia
di Milano "Scienza e Vità, appena nominato Commissario
della Federazione Giuoco Calcio Italiana ha adottato una delibera
commissariale con la quale si é legittimamente attribuito
un compenso annuale di due milioni e mezzo di euro?". E' il
quesito, posto sotto forma di interpellanza parlamentare, che Francesco
Cossiga rivolge al ministro dello Sport, Giovanna Malandri. Il Presidente
emerito della Repubblica chiede anche di sapere, ironicamente, "Se,
dati i normali livelli delle parcelle del noto filosofo, non ritenga
doveroso invitarlo ad aumentarsi detto compenso".
Nessun compenso, annuncia la Lega
- "Come già noto al Coni, non è previsto alcun
compenso a favore del professor Rossi per la sua attività
di commissario straordinario della federazione". Lo precisa
la Figc a seguito dall'interpellanza presentata dal presidente emerito
dela Repubblica Francesco Cossiga, nei confronti del quale il commissario
ha dato mandato ai suoi legali per querelarlo. "In considerazione
del rispetto dovuto alle Istituzioni italiane - fa sapere Rossi
- ho dato mandato ai miei legali di querelare il senatore a vita
Francesco Cossiga per le gravemente offensive e spudoratamente false
dichiarazioni".
Cossiga replica interpellanza insindacabile
"Molto mi meraviglia che, uno che certo è un 'brasseur
d'affaires', e che un tempo è stato un grande avvocato, non
sappia che, a parte il fatto che non è assolutamente diffamatorio
l'esercizio di libera critica politica, quello che a suo dire è
atto illegittmo, e neanche dichiarato inopportuno, è contenuto
in una interpellanza regolarmente accettata dalla presidenza del
Senato e il cui contenuto, coperto da insindacabilità assoluta
, è stato reso noto solo dopo detta accettazione". Così
il senatore a vita Francesco Cossiga ribatte alla querela mossa
nei suoi confronti dal commissario della Federcalcio Guido Rossi.
"Insindacabilità assoluta - rileva il presidente emerito
della Repubblica - che copre anche, in nome dell'ancor vigente regio
editto sulla stampa di Carlo Alberto, chi ha divulgato quella interpellanza
anche per sunto purché rispecchi la sostanza del documento".
Berlusconi Jr e Cellino ridiscutono
dei diritti TV
14/07 Ridiscutere i contratti per i diritti tv della serie A, alla
luce delle sentenze del processo per illecito sportivo. Sarà
questo l'argomento degli incontri previsti tra Piersilvio Berlusconi,
vicepresidente di Mediaset, e Massimo Cellino, vicepresidente della
Lega calcio, incaricato per i diritti tv: il primo appuntamento
è stato già fissato per la prossima settimana, mercoledì
o al massimo giovedì. Altri due incontri sono in calendario,
a seguito della sentenza di appello della giustizia sportiva e poi
della composizione dei calendari e della determinazione dei giocatori
impegnati nel massimo campionato. Quattro i punti su cui verterà
la discussione: i club che parteciperanno alla prossima serie A,
il bacino di utenza della massima divisione, il numero dei tifosi
delle squadre impegnate, e i campioni impiegati nelle squadre del
campionato. La scorsa estate Mediaset si era aggiudicata i diritti
tv in chiaro della serie A per tre stagioni, a un prezzo di 61 milioni
569.000 euro l'anno, da corrispondere in quattro tranche di circa
15 milioni d'euro l'una. La prima deve essere versata alla scadenza
del primo luglio.
Dechamps va a trovare Pessotto
"Sono venuto a trovare un amico che stimo molto e con il quale
ho condiviso molte vittorie. L'ho trovato bene, era lucido e abbiamo
potuto parlare un po'. Lui era contento, io contentissimo".
Queste le parole del neo allenatore della Juventus, Didier Deschamps,
che si e' recato oggi all'ospedale "Le Molinette" di Torino
per far visita al team manager bianconero e suo ex compagno Gianluca
Pessotto . "L'avevo visto prima della gara di Champions League
contro l'Arsenal ed e' sempre un piacere per me rivederlo - continua
il tecnico francese - perche' e' una persona molto importante che
ha la mentalita' giusta. Un giocatore che e' sempre stato un grande
professionista, anche a livello umano, sia dentro che fuori dal
campo. E' stato sempre molto corretto". "Ci siamo dati
appuntamento in sede il piu' presto possibile - conclude Deschamps
- lo aspettiamo tutti con pazienza. Coraggio ne ha sempre avuto
e continua ad averne".
Servizi precedenti
13/07:
Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita:
fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta
il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento
della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”.
Berlusconi attacca tutti. Borrelli
“Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”.
Rossi “Non mi interessa ciò che dice
Berlusconi”. Moggi si difende “La
vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce
Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti
per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.
12/07:
Rossi “Il calcio è seriamente
malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza
di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro
Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello
sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori.
Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia
la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio
mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi
Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci
“Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini
e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita
Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.
11/07:
Slitta a venerdì la sentenza della
CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare
una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi
ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset
non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta
a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento
spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia
“Si rispetti la legge”. Riva “La Figc?
Adesso non esiste”. Cannavaro porta
la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.
09/07:
Martedì o mercoledì le sentenze
in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”.
In lieve recupero le condizioni di Pessotto
08/07:
La CAF in camera di consiglio. C’è
attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio
e tv. Avv. Taormina “Il migliore è
Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset
non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione
bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”.
Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima
delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie
le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare
le visite.
07/07:
Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza.
Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna
amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio.
Nessuno strozza le difese”. Il legale
di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata”
e poi "Sospendere il giudizio". Bertini
“Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo
(Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano
le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle
visite e niente finale in tv.
06/07:
Continuano le difese: Il Milan contrattacca
e la Lazio si proclama innocente. Il Milan
scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena
“Ridicolo parlare di processo sommario”. Il
legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”.
Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”.
Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al
suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del
decorso”.
05/07
Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo
al sodo”. E’ il turno delle difese:
La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro
Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano
scandali”. Rossi “La giustizia
farà il suo corso”. Da Carraro
a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto
vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.
04/07
Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan
Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto
“Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni
di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta,
Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio
ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento
per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.
03/07
Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni.
I nove punti dell’ordinanza di Ruperto.
I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi
ribadisce la loro validità. Si apre
il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili
le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.
02/07:
Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio.
Avvocati all’attacco. Pessotto
migliora. I medici ottimisti. Montero torna
dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.
01/07:
Il Presidente della corte federale, De Lise,
si autosospende. Week end tranquillo prima
del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce
le persone. La moglie “Sono
più sollevata”. A Torino la giornata
dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo
un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann
fautori della rinascita della Juve
30/06
Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni
inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio
il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di
club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi.
Si affilano le armi per il processo.
Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”.
Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino:
I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro
clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.
29/06:
Il processo al calcio parte ma viene rinviato
a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro
Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia.
Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta
TV del processo. Quattro club a rischio.
Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le
memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo:
“Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”.
Parte la nuova Juve. Per
Pessotto un cauto ottimismo
28/06
Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’.
Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi.
Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il
processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti
“La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La
Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni
pronto a costituirsi parte civile. De Santis
vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente
Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust
diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”
27/06
Ripartita a pieni giri l’indagine di
Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le
lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza.
Perquisita la sede del Sora. Pessotto
vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è
gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini
“Sostituire anche Palazzi”. La
Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine.
GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo
26/06
Riparte l’inchiesta di Borrelli con
le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva
il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti
Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”.
Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani.
Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini
“Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato
il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive
di Juve, Milan, lazio e Fiorentina
25/06
Moratti “Un colpo di spugna sarebbe
molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli
“Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio
“No all’amnistia. Lo scandalo è grave”.
Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto,
Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per
conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato
dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”
24/06
Lunedì Borrelli riprende il lavoro.
Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario
Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le
vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni
fasulle per anni”. Corbelli si costituisce
parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco.
Il Financial Times scettico sulla retrocessione
della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta
di Borrelli
23/06
Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De
Santis attacca Ancelotti. Abete “Il
mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In
Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”.
Il processo partirà il 29 giugno.
Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della
Valle “Siamo innocenti”. I sociologi
sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport
22/06
Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve,
Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le
accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La
Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi.
Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”.
Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria
è fuori”. Speculazioni in borsa:
in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan
21/06
Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario
della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete:
Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi
“Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça)
“Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi:
“Il Milan defraudato”. Perquisita
la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo)
“Faremo la Champions League”
20/06
Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati.
I parlamentari scrivono a Rossi “Ora
ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine
disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De
Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte
a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali:
“Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”.
Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace
che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso
“Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”
19/06
Borrelli chiude l’inchiesta con una
relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il
calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può
guarire”. A rischio la sponsorizzazione
degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti
“Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini
(Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”
18/06
Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere
che useranno il pugno di ferro. In attesa
della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di
Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Il difensore Antonaccio denuncia su di un
libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni,
compromessi e ricatti”. L'ex Presidente
del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli
(Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli
prepara le relazioni. Nella prima tranche
d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp.
Petrucci “Di amnistia non se ne parla
proprio”
16/06
Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone
e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai
politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora
restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla
Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità
del processo. Secondo Adiconsum falsato il
30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente
della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi
allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a
Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia
sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario
dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro
torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento
della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto.
Pagliuso chiede la riammissione in serie B
del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui
PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo
l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Chiuso il primo filone di indagini. Il
Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si
difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del
CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete
e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon
“Bello sudare la maglia per l’Italia”. I
favori della “cupola” alla Lazio. La
Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.
12/06
Girando da Borrelli “Nessuna gara era
preordinata”. Ascoltato il dipendente
della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo
da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun
muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la
giustizia sportiva”. Gli sponsor della
Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Borrelli si concede una pausa. Il
Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”.
Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Borrelli contro un “muro difensivo concordato”.
Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non
esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro
e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a
Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà
“Presto regole per i procuratori”. Adiconsum
presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004.
Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”
08/06
Bergamo interrogato per nove ore “Fatto
fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio.
Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca
a Carraro. Della Valle “Non abbiamo
fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso
di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta.
Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10
giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione
Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone:
“Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci
Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’”
06/06
Borrelli mette sotto torchio gli arbitri.
No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro
su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la
sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal
PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per
due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non
risponde. Pelè “Spero che la
giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono
arbitri professionisti”
04/06
Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato
per tre ore. Il Milan si ribella: “Una
campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci
scappa il morto
03/06
Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a
Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta
sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve.
Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà
sempre un grande”
02/06
Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso.
Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005:
Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati
danneggiati”. Il Legale di Moggi replica
a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Il commissario Rossi: “Una situazione
che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.