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Sport
Il calcio nel caos.
Sentenze esemplari

 

Sentenza choc: Juve in B a -30, Milan in A (-15) senza Champions, Lazio (-7) e Fiorentina (-12) in B. Tolti due scudetti alla Juve

14/07 La Juventus perde due scudetti e riparte dalla serie B con 30 punti di penalizzazione, l'equivalente di dieci sconfitte. Anche Fiorentina e Lazio retrocesse in B con rispettivamente con 12 e 7 punti di penalizzazione. Il Milan invece resta in A, ma non potrà giocare la Champions League né alcun'altra coppa europea: gli sono stati inflitti 44 punti di penalizzazione, che significa piazzare i rossoneri alle spalle di Parma ed Empoli e giusto davanti all' Ascoli. Però il prossimo campionato lo faranno in serie A, sia pure con 15 punti di penalizzazione. E' questo il senso della sentenza su 'calciopoli'. La Juventus si salva dalla serie C, ma dovrebbe fare un miracolo per riuscire a ritornare in serie A nel giro di una sola stagione. Anzi, non sarà facile neppure salvarsi dalla retrocessione. Pesanti anche le sentenze su Fiorentina e Lazio, per le quali i giudici hanno visto una differenza di colpevolezza, viste le retrocessioni con cinque punti di penalizzazione in meno per i biancazzurri rispetto ai 12 inflitti ai viola. Un anno di inibizione per Adriano Galliani, ex presidente della Lega calcio e vicepresidente del Milan. Quattro anni di inibizione e 30 mila euro di multa per Diego Della Valle, azionista di maggioranza della Fiorentina, tre anni e sei mesi per Andrea Della Valle, presidente del club viola. Quattro anni e sei mesi di inibizione per Massimo De Santis, arbitro di serie A. Quattro anni e sei mesi di inibizione per Franco Carraro, ex presidente della Federcalcio. - Cinque anni di inibizione con proposta di radiazione per Luciano Moggi, ex dg della Juventus, e per Antonio Giraudo, ex ad del club bianconero. Tre anni e sei mesi di inibizione più una multa di 40.000 euro per Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio. Due anni e sei mesi di inibizione sono stati inflitti dalla commissione d'appello federale, all'ex designatore Luigi Pairetto e al presidente dell'Aia Tullio Lanese. La sentenza di primo grado del processo per illecito sportivo ha invece stabilito un difetto di giurisdizione per l'altro designtore di A e B, Paolo Bergamo. Cinque anni di inibizione sono stati inflitti all'ex vicepresidente della Figc, Innocenzo Mazzini. Infine sono stati prosciolti gli arbitri Paolo Bertini, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Gianluca Rocchi e Domenico Messina. Tre anni e sei mesi di inibizione sono invece stati inflitti a Paolo Dondarini. Tre mesi a Gianluca Paparesta. Tre anni e sei mesi di inibizione sono stati inflitti a Leonardo Meani, dirigente del Milan addetto agli arbitri.
Queste sono tutte le decisioni della commissione d'appello federale, secondo la sentenza di primo grado del processo per illecito sportivo letta dal presidente Cesare Ruperto.
La commissione d'appello federale "ha lavorato senza alcun condizionamento o interferenza": ha detto alla Rai il presidente della Caf, Cesare Ruperto, dopo aver letto la sentenza di primo grado del processo per illecito sportivo. "Ho fatto solo il mio dovere - ha aggiunto l'ex presidente della Corte Costituzionale - Non sono né soddisfatto né insoddisfatto".

Le richieste dell’accusa

Queste le richieste formulate dal procuratore federale Stefano Palazzi per i deferiti dello scandalo del calcio.
JUVENTUS: retrocessione e assegnazione a un campionato inferiore alla B (con 6 punti di penalizzazione), a discrezione del commissario della Figc. Revoca dello scudetto 2004/05 e non assegnazione del titolo 2005/06.
LAZIO E FIORENTINA: retrocessione in serie B con 15 punti di penalizzazione.
MILAN: retrocessione in serie B con 3 punti di penalizzazione.
LUCIANO MOGGI (Juventus), ANTONIO GIRAUDO (Juventus), CLAUDIO LOTITO (Lazio), DIEGO DELLA VALLE e ANDREA DELLA VALLE (Fiorentina), SANDRO MENCUCCI (Fiorentina), PAOLO BERGAMO e PIERLUIGI PAIRETTO (ex designatori arbitrale), INNOCENZO MAZZINI (ex vicepresidente Figc), TULLIO LANESE (ex presidente Aia), MASSIMO DE SANTIS (arbitro), LEONARDO MEANI (addetto agli arbitri del Milan: 5 anni di inibizione (squalifica) con proposta di radiazione e 5.000 euro di multa per ogni illecito sportivo.
FRANCO CARRARO (ex presidente Figc): 5 anni di squalifica con proposta di radiazione.
PAOLO BERTINI, PAOLO DONDARINI, PASQUALE RODOMONTI, DOMENICO MESSINA, GIANLUCA ROCCHI, PAOLO TAGLIAVENTO (arbitri): 5 anni di squalifica con proposta di radiazione.
ADRIANO GALLIANI (vicepresidente Milan): 2 anni di squalifica.
GENNARO MAZZEI (ex designatore guardalinee): 2 anni di squalifica.
GIANLUCA PAPARESTA (arbitro): 1 anno di squalifica.
PIETRO INGARGIOLA (osservatore arbitrale): 1 anno di squalifica.
FRANCO BABINI e CLAUDIO PUGLISI (assistenti arbitrali): 1 anno di squalifica.

Il dispositivo della sentenza

14/07 Ecco il dispositivo della sentenza della Commissione d'Appello Federale.
- visto l'art. 27, comma 2, Statuto F.I.G.C., dichiara il proprio difetto di giurisdizione nei confronti dei deferiti Paolo BERGAMO e Cosimo Maria FERRI;
- visti gli artt. 1 e 6 C.G.S., proscioglie i tesserati Domenico MESSINA, Gianluca ROCCHI, Paolo TAGLIAVENTO, Pasquale RODOMONTI, Paolo BERTINI;
- visti gli artt. 1; 2; 6; 13 comma 1, lett. b, f, g, i, l; 14, comma 1, lett. a, c, e e comma 2, C.G.S., infligge ai restanti soggetti deferiti le seguenti sanzioni:
1) Luciano MOGGI, inibizione per anni cinque, con proposta al Presidente federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C.; ammenda di euro 50.000;
2) Antonio GIRAUDO, inibizione per anni cinque con proposta al Presidente federale di preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della F.I.G.C.; ammenda di euro 20.000;
3) JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.P.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti trenta in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; revoca dell'assegnazione del titolo di campione d'Italia 2004/2005; non assegnazione del titolo di campione d'Italia 2005/2006; ammenda di euro 80.000;
4) Adriano GALLIANI, inibizione per anni uno;
5) Leonardo MEANI, inibizione per anni tre e mesi sei;
6) A.C. MILAN S.P.A., penalizzazione di punti quarantaquattro da scontare nella classifica 2005/2006 e di punti quindici in classifica da scontare nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 30.000;
7) Andrea DELLA VALLE, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 20.000;
8) Diego DELLA VALLE, inibizione per anni quattro; ammenda euro 30.000;
9) Sandro MENCUCCI, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 10.000;
10) A.C.F. FIORENTINA S.P.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti dodici in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 50.000;
11) Claudio LOTITO, inibizione per anni tre e mesi sei; ammenda di euro 10.000;
12) S.S. LAZIO S.p.A., retrocessione all'ultimo posto in classifica del campionato 2005/2006; penalizzazione di punti sette in classifica nella stagione sportiva 2006/2007; ammenda di euro 40.000;
13) Franco CARRARO, inibizione per anni quattro e mesi sei;
14) Innocenzo MAZZINI, inibizione per anni cinque;
15) Tullio LANESE, inibizione per anni due e mesi sei;
16) Pierluigi PAIRETTO, inibizione per anni due e mesi sei;
17) Gennaro Mazzei, inibizione per anni uno;
18) Pietro INGARGIOLA, ammonizione;
19) Massimo DE SANTIS, inibizione per anni quattro e mesi sei;
20) Paolo DONDARINI, inibizione per anni tre e mesi sei;
21) Fabrizio BABINI, inibizione per anni uno;
22) Gianluca PAPARESTA, inibizione per mesi tre;
23) Claudio PUGLISI, inibizione per anni uno.

Nelle motivazioni “Illecito continuato a danno dell’immagine dello sport”

Si è tenuto conto anche dell' incidenza di 'calciopoli' "sull'immagine di tutto lo sport italiano" nella sentenza che ha chiuso il giudizio di primo grado sullo scandalo. E secondo la Caf i 30 punti di penalizzazione in B per la Juve sono una "notevole attenuazione" della pena richiesta dal procuratore federale. Sono solo un paio dei punti contenuti nelle 154 pagine di motivazioni della sentenza Caf. In cui emerge che aveva ragione chi diceva che di fatto è stato un 'processo documentale', in cui arringhe e dichiarazioni degli imputati hanno contato poco. Era costruito sulle intercettazioni ed il fatto che la maggior parte delle arringhe abbiano puntato sulla 'interpretazione' dei toni o delle parole ha praticamente finito per inchiodare ulteriormente gli imputati. Lo si capisce a pagina 72 e 73 dove il presidente della Caf spiega il suo punto di vista sulle intercettazioni e sul modo in cui sono state utilizzate. Dopo due punti di replica in punta di diritto, Ruperto scrive: "Preme chiarire che (...) a parte qualche singolo caso, che potrà trovare il suo puntuale esame nella sede opportuna, nessuno degli incolpati ha negato né l'esistenza, né la veridicità delle conversazioni intercettate: tutti essi avendo, invece, contestato l'interpretazione datane dagli inquirenti ai fini del deferimento. Ed anzi proprio loro hanno pressantemente sollecitato questa Commissione ad ascoltare con attenzione le conversazioni stesse per coglierne il reale significato attraverso i toni e le cadenze usati dai protagonisti". Comunque i perché delle decisioni sono riassunti nelle tre pagine dalla 149 alla 152, dove si spiegano i proscioglimenti di Domenico Messina, Gianluca Rocchi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti e Paolo Bertini e poi si afferma che la Caf deve:"dichiarare la responsabilità, nei limiti di volta in volta già indicati, degli altri soggetti deferiti, irrogando le relative sanzioni, quali previste dall'art. 13 C.G.S. a carico delle società e dal successivo art. 14 a carico delle persone fisiche. Tali sanzioni vengono, come appresso, commisurate, in applicazione della norma prevista nel comma 1 del citato art. 13, 'alla natura e alla gravita' dei fatti commessì. Gravità desumibile, a stregua del principio generale cui si ispira anche l'art. 133 codice penale: dalle modalità delle azioni poste in essere; dalla incidenza concreta che queste hanno avuto sul campionato di serie A 2004-2005 e, di riflesso, anche sull'immagine di tutto lo sport italiano, così in Italia come all'estero; dall'intensità della ritenuta colpevolezza, apprezzata in rapporto alla posizione funzionale di ciascun soggetto, alla sua personalità, all'apporto dato all'inquinamento dell'ambiente calcistico, all'intento che lo ha animato; dalla accertata 'pluralita' di illecitì, dal conseguimento delle alterazioni dello svolgimento o del risultato delle gare o del vantaggio in classifica,secondo quanto previsto nel comma 6 dell'art. 6 C.G.S., avuto riguardo anche all'eventuale vincolo di continuazione; infine, per quanto riguarda le ammende, dalle condizioni economiche dei relativi destinatari". In particolare la Caf ha tenuto conto: per i dirigenti federali, della lesione arrecata alla funzione; per gli arbitri, della lesione all'immagine della categoria.
MOGGI E GIRAUDO - "Sono stati ritenuti responsabili di un solo episodio di illecito sportivo; tuttavia l'illecito è caratterizzato dall'attuazione di una condotta continuativa nel corso di tutto il campionato, programmata al fine di realizzare l'intento di procurare alla Juventus un vantaggio in classifica, mediante il controllo diretto o indiretto della classe arbitrale, secondo le modalità descritte in motivazione, e costituisce, quindi, fatto disciplinarmente più grave di quello che si realizza mediante la condotta diretta alla alterazione dello svolgimento o del risultato di una singola partita.
JUVENTUS - "Ha tenuto un comportamento processuale apprezzabile perché improntato a lealtà e correttezza; ha dimostrato inoltre, con l'opera di rinnovamento societario già attuata, di riconoscere gli errori commessi nel passato per il tramite dei suoi dirigenti e di avere iniziato un processo di rigenerazione; di conseguenza la sanzione richiesta dalla procura federale deve essere notevolmente attenuata".
LAZIO E LOTITO - "responsabile di un solo illecito, ma, come spiegato in motivazione, l'azione di Lotito diretta a trovare appoggi per la sua squadra è proseguita incessantemente con condotte per le quali la Commissione certo non ha ritenuto pienamente provati gli elementi che ne permettessero l'attribuzione a titolo di illecito, ma che sono lesive, in modo rilevante, dello spirito di lealtà e correttezza, cui deve conformarsi chiunque sia soggetto alle norme federali"
FIORENTINA E SUOI DIRIGENTI - "Responsabile di una pluralità di illeciti. La Commissione tuttavia ha valutato che il comportamento dei dirigenti della Fiorentina scaturisce dal fatto che la squadra, a causa della posizione assunta dai dirigenti stessi in ambito associativo, era rimasta penalizzata da una serie di arbitraggi sfavorevoli i quali avevano compromesso la sua posizione in classifica al punto da far apparire 'piu' che concretò il pericolo di una retrocessione".
MILAN - "Illecito a titolo di responsabilità oggettiva, con conseguente applicabilità delle sanzioni alternativamente previste dall'art. 6, comma 4, C.G.S., la Commissione ritiene,in ragione dell'entità del fatto, di non dovere infliggere la sanzione della retrocessione all'ultimo posto in classifica, ma di applicare la minore sanzione di cui all'art. 13, comma 1, lett. f), C.G.S.".

Alla Procura di Torino le inchieste sono ancora aperte

Per la Juventus le grane giudiziarie non si sono esaurite con la sentenza disciplinare: in autunno (la data deve ancora essere fissata) verrà celebrato in Cassazione il terzo grado del processo sui farmaci, mentre sono in pieno corso gli accertamenti sui conti societari e su un' ipotesi di doping emersa da alcune intercettazioni.
I rapporti Gea-Juventus
La procura torinese sta indagando sui bilanci della Juventus, dove tra l' altro, nell' esercizio al 30 giugno 2005, è registrato che la Gea, la società di Alessandro Moggi al centro dell' inchiesta della procura di Roma per la sua presunta posizione dominante nel mondo del calciomercato, a quella data vantava un credito di 750 mila euro nei confronti della Juventus. La circostanza è stata iscritta regolarmente e, per il momento, i controlli non hanno portato alla luce degli illeciti. Del resto, la stessa lettura del bilancio rivela che una seconda società in cui operava Alessandro Moggi, la Football Management (confluita nella Gea dopo una fusione con un altro organismo), aveva maturato un credito di 371 mila euro. Si tratta, per entrambi i rapporti, di oneri che "si riferiscono - si legge - a servizi di consulenza resi in occasione di operazioni riguardanti la gestione dei contratti di prestazione sportiva dei calciatori".
Retribuzioni In Nero
Il sospetto che qualche giocatore abbia ricevuto sottobanco delle somme di denaro ha portato la procura a bloccare, il 29 giugno, cassette di sicurezza riconducibili ad atleti bianconeri e alle loro rispettive mogli o fidanzate. Gli interessati, secondo quanto riferiscono ambienti vicini al club, lo hanno scoperto ieri: infatti i provvedimenti sono stati notificati solo alle banche.
Le Intercettazioni
L' inchiesta sulle designazioni arbitrali, come ha stabilito la procura generale della Cassazione, verrà condotta dalla procura di Napoli, ma Torino potrebbe trattenerne un frammento legato a una serie di episodi che già emersero nella prima fase degli accertamenti, ad agosto del 2004: si tratta di casi di somministrazione di farmaci a giocatori che, secondo gli inquirenti, meriterebbero un approfondimento.

I possibili scenari di A e B

La sentenza della Commissione d'appello federale ha improvvisamente acceso i sogni, le speranze e le fantasie dei tifosi di tre squadre che fino a qualche mese addietro si disperavano per l'avvenuta retrocessione. Adesso, la situazione è cambiata: in tre adesso aspettano le decisione della Corte federale che sarà chiamata a confermare, ad alleggerire o addirittura ad aumentare le pene inflitte in primo grado. Messina, Lecce e Treviso, in pratica le tre retrocesse dalla Serie A nella passata stagione, sono già con un piede nel calcio che conta: salvo clamorosi sconvolgimenti sono destinate a prendere il posto delle retrocesse d'ufficio, vale a dire la Lazio, la Fiorentina e la Juventus. Rimane fuori dai giochi il Bologna, che ha sperato fino all'ultimo nelle quattro retrocessioni (anche il Milan era, infatti, nel mirino dei giudici) e alla fine non è riuscito a beneficiare della riammissione in A. Solo nel caso in cui si decidesse di ridurre la Serie A da 20 a 18 squadre, come proposto nei giorni scorsi dal commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, solo una delle tre neoretrocesse riuscirebbe a reinserirsi nel grande giro della Serie A. Questa, però, al momento sembra destinata a rimanere solo un'ipotesi. Con la sentenza di stasera, Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan perdono anche il diritto a disputare le coppe europee (bianconeri, rossoneri e viola avrebbero dovuto partecipare alla Champions League, i biancocelesti alla Coppa Uefa ), dove invece viene ripescato il Palermo - che dall'Intertoto conquistata sul campo si ritrova in Champions - ma anche il Chievo Verona (Champions); Livorno e Parma, invece, prenderanno parte alla prossima Coppa Uefa, dove per soli cinque punti avrebbe potuto trovare spazio anche il Milan, adesso fermo a quota 44, contro i 49 dei toscani.
Ecco la probabile serie A a 20 squadre:
Ascoli
Atalanta
Cagliari
Catania
Chievo Verona
Empoli
Inter
Lecce
Livorno
Messina
Milan (-15)
Palermo
Parma
Reggina
Roma
Sampdoria
Siena
Udinese
Torino
Treviso.

Inter e Roma in Champions League, Chievo e Palermo ai preliminari.
Livorno, Parma ed Empoli ammesse, come da classifica, in Coppa Uefa.

La possibile serie B a 22 squadre

Albinoleffe
Arezzo
Bari
Bologna
Brescia
Cesena
Crotone
Fiorentina (-12)
Frosinone
Genoa
Juventus (-30)
Lazio (-7)
Mantova
Modena
Napoli
Pescara
Piacenza
Rimini
Spezia
Triestina
Verona
Vicenza

Con 44 punti il Milan potrebbe fare la UEFA

Nonostante la penalizzazione di 44 punti nell'ultimo campionato, il Milan potrebbe comunque partecipare alla coppa Uefa nella prossima stagione. L'Italia ha infatti diritto a tre posti nella seconda competizione continentale e la penalizzazione porta il Milan da 88 a 44 punti in classifica proprio alle spalle dell'Empoli, che però ha già rinunciato alla licenza Uefa e quindi a partecipare alle coppe. I tre posti Uefa vengono infatti assegnati alla 5/a e alla 6/a classificata e alla squadra vincitrice della coppa Italia. L'Inter, che si è aggiudicata quest'ultimo trofeo, parteciperà alla Champions League, così come la Roma, finalista di coppa. In questo caso, l'ultimo posto Uefa viene assegnato alla 7/a squadra classificata che sarebbe appunto il Milan, a meno che nella sentenza della Caf non ci sia un'esplicita sanzione che vieti la partecipazione della squadra rossonera alle coppe.

La sentenza dopo due mesi e mezzo dall’inizio dello scandalo

14/07 Sono passati 74 giorni dallo scoppio dello scandalo fino alla sentenza della Caf su 'Calciopoli'. La Juventus ha fatto a tempo a vincere il suo 29/o scudetto e poi perdere questo e quello dello scorso anno. Il risultato è stato pesante anche per Fiorentina, Lazio e Milan, nonché per i dirigenti, da Moggi e Giraudo, fino a Carraro, Mazzini, i Della Valle e Lotito. Queste le tappe, in sintesi, di 'calciopoli', dall'indagine della Figc con le dimissioni di Franco Carraro fino alla sentenza di stasera.
2 maggio: la Federcalcio annuncia l'apertura di un'inchiesta legata ad intercettazioni in cui sono coinvolti personaggi di primo piano del calcio. I primi nomi ad apparire sono quelli del direttore generale e dell'amministratore della Juventus Luciano Moggi (poi iscritto nel registro degli indagati assieme al figlio Alessandro, presidente della Gea World) e Antonio Giraudo e del vicepresidente Figc Innocenzo Mazzini.
8 maggio: si dimette il presidente della Figc Franco Carraro. Gli subentra temporaneamente il vice, Giancarlo Abete.
10 maggio: emergono nuovi sviluppi. Si parla di nove squadre di serie A e B coinvolte, con oltre 50 indagati. Anche Mazzini si dimette.
12 maggio: i carabinieri perquisiscono gli uffici di Federcalcio ed Aia. Gli indagati sono 41, 19 le partite di A ed una di B; Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono coinvolte.
13 maggio: la Figc ritira l'accredito mondiale a De Santis, ai guardalinee Ivaldi e Griselli ed agli ex designatori Bergamo e Pairetto.
14 maggio: la Juve conquista il 29/o scudetto. Moggi annuncia che lascia il calcio e il presidente dell'Aia Tullio Lanese si autosospende.
16 maggio: Guido Rossi è nominato Commissario della Figc.
19 maggio: si dimette Italo Pappa, capo Ufficio indagini della Figc.
23 maggio: Rossi nomina Francesco Saverio Borelli, ex procuratore di Milano, nuovo responsabile dell'Ufficio indagini.
27 maggio: gli atti delle inchieste passano a Borrelli che promette indagini in tempi brevi. Gli interrogatori in Figc partiranno il 5 giugno.
14 giugno: Rossi nomina Luigi Agnolin Commissario dell'Aia.
15 giugno: Cesare Ruperto viene nominato nuovo presidente della Caf. Ruperto, presidente emerito della Corte Costituzionale, prende il posto Cesare Martellino.
19 giugno: Borrelli conclude la prima parte dell'indagine su 'calciopoli'. Il suo lavoro è racchiuso nella relazione di 190 pagine consegnate al procuratore federale Stefano Palazzi.
22 giugno: Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio sono stati deferiti alla Caf dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione dell'articolo 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva.
29 giugno: nelle aule dello stadio Olimpico, davanti alla Caf presieduta da Cesare Ruperto, si apre il procedimento. Ed è subito stop con rinvio al 3 luglio per dare modo alle cinque società, (Lecce, Treviso, Messina, Bologna e Brescia) che hanno chiesto l'ammissione al processo come terzi interessati all' eventuale ripescaggio in A, di studiare gli atti.
3 luglio: le difese partono all'attacco, sostenendo che le intercettazioni non sono utilizzabili perché non previste per i reati di cui si discute. Ma dopo sei ore di camera di consiglio la corte respinge gran parte delle eccezioni. Moggi, benché dimessosi, può essere giudicato, così come Diego Della Valle. - 4 luglio: arrivano le richieste choc del pm Stefano Palazzi, ancor prima del dibattimento. L'accusa sollecita la serie C per la Juventus e -6 punti; la B da -15 per Fiorentina e Lazio e da -3 per il Milan; l'inibizione per 5 anni con richiesta di radiazione contro i principali imputati (da Moggi a Carraro, da Mazzini a Lanese); due anni per Galliani.
5 luglio: travolta dalla durezza delle accuse, la Juventus prova a limitare i danni e chiede una sorta di patteggiamento della pena. Di fronte alla prospettiva di finire (bene che vada) in C1, i suoi legali ammettono che "la pena accettabile sarebbe quella richiesta per gli altri club, ovvero la serie B con la penalizzazione". Un' ammissione che spiazza gli altri club. Diego della Valle definisce la Fiorentina "vittima di un sistema" che teneva sotto schiaffo il calcio. Ma che, aggiunge, non è bastato a far chinare la testa alla società.
6 luglio: è il giorno del 'Milan-pride'. La mossa juventina ha rotto il patto sull'asse Milano-Torino. L'avvocato-tifoso Marco De Luca spinge sull'assoluta secondarietà dell'addetto agli arbitri Meani ("un precario", lo definisce) e rivendica l'unicità rossonera: "La Juventus ha detto di essere cambiata. Noi siamo sempre uguali, gli stessi di ieri e speriamo anche di domani. Noi siamo orgogliosi di essere il Milan".
7 luglio: Lazio e Fiorentina scelgono due strade molto diverse per difendersi. I legali della prima parlano a lungo per ribadirne l'estraneità, sostenendo che il presidente Lotito non ha mai contattato i designatori ma solo organi federali per chiedere arbitraggi giusti. Quelli del club viola, invece, rinunciano all'arringa e presentano una memoria scritta per chiedere l'assoluzione.
8 luglio: inizia la camera di consiglio. I giudici si dedicano a scrivere le sentenze del più impegnativo processo sportivo mai celebrato. Comincia l'attesa per i verdetti che riscriveranno classifiche e storia recente del calcio italiano. L'euforia per il Mondiale vinto in Germania il giorno dopo si mescola ai timori dei club coinvolti e dei loro tifosi.
14 luglio: cioè oggi, emessa la sentenza.

A Firenze i tifosi provocano disordini

Per ora è B, e con 12 punti di penalizzazione, ma nessuno ci sta. Né la Fiorentina, con Diego Della Valle che parla di "teorema" e il mister Prandelli che si sente "tanta rabbia in corpo", né la città, sindaco Leonardo Domenici in testa, che definisce la sentenza "non giusta". Unico per tutti lo scenario prossimo possibile: ricorrere, in tutte le sedi opportune, contro la decisione della Caf. Così come unico è l'invito ai tifosi: stare calmi e mantenere la protesta "nei limiti della ragionevolezza", sottolinea il sindaco. Qualche intemperanza, ma nessun situazione critica, c'é stata in seguito alla sentenza. I tifosi (ma non erano presenti quelli dei club organizzati) si erano mobilitati già da metà pomeriggio. In circa 300 si erano ritrovati allo stadio Franchi - dove la scritta più gettonata è 'Firenze, stavolta non tollera soprusi'' - ridottisi poi di numero quando sono arrivate le notizie da Roma, salvo poi ingrossarsi nuovamente. Dopo un tentativo di entrare alla stazione di Campo di Marte, in circa 200 hanno bloccato il viale dei Mille, che porta allo stadio. Il corteo viola si è poi spostato sui viali di circonvallazione, creando qualche blocco del traffico, ma non problemi di ordine pubblico. Per lunedì prossimo, intanto, i capi dei club organizzati, in trasferta a Folgaria dietro la squadra in ritiro, hanno annunciato una maxi adunata sotto la curva Fiesole, invitando tutta la città per dimostrare che "non siamo come ci hanno descritto". Ai Della Valle l'invito è di andare "fino in fondo, rivolgersi al Tar, al Consiglio di Stato e via ancora - spiega Stefano Sartoni, uno dei leader della Fiesole - E non ci importa se questo dovesse costringere la Fiorentina a stare fuori dal calcio per anno". "La Fiorentina lotterà con ogni mezzo, ed in ogni sede competente, affinché venga accertato il reale andamento dei fatti e l'assoluta estraneità ad ogni ipotesi di illecito", è la risposta della società viola, che parla di sentenza "profondamente ingiusta". "C'é un teorema che ha preso l'attenzione di tutti. Bisogna fare in modo che la gente coinvolta si possa difendere", il commento ai microfoni della Rai del patron della Fiorentina Diego Della Valle che dalla Caf ha avuto 4 anni di inibizione. Il fratello Andrea ne ha avuti invece 3 anni e mezzo così come l'ad Sandro Mencucci. "Rimango totalmente tranquillo - ha aggiunto Della Valle - che qualcuno ci voglia giudicare sui fatti". "Siamo in uno stato d'animo imbarazzante, abbiamo tanta rabbia in corpo, eravamo qui per preparare i preliminari di Champions league e invece ci ritroviamo in questa situazione", le parole di Prandelli, dal ritiro di Folgaria.

Per la Lazio un solo illecito, per la Fiorentina una pluralità

Per la Lazio un solo illecito, alla Fiorentina contestata una "pluralità di illeciti". Questo scrive la Caf nel dispositivo della sentenza nei confronti dei due club coinvolti nello scandalo. In particolare, sostiene il dispositivo della sentenza Caf, per la Lazio "l'azione di Lotito diretta a trovare appoggi per la sua squadra è proseguita incessantemente con condotte per le quali la commissione certo non ha ritenuto pienamente provati gli elementi che ne permettessero l'attribuzione a titolo di illecito, ma che sono lesive dello spirito di lealtà e correttezza". Ai viola invece la Caf, contestando la pluralità di illeciti, è stato riconosciuto che "il comportamento dei dirigenti scaturisce dal fatto che la squadra era rimasta penalizzata da una serie di arbitraggi sfavorevoli i quali avevano compromesso la sua posizione in classifica al punto da far apparire 'piu' che concretò il pericolo di una sua retrocessione".

Al Milan responsabilità oggettiva

Il Milan ha ottenuto una sanzione minore di quella richiesta dall'accusa perché "deve rispondere dell'illecito a titolo di responsabilità oggettiva". Così si legge nel dispositivo della sentenza emessa dalla Caf che "ritiene, in ragione dell'entità del fatto, di non dover infliggere la sanzione della retrocessione all'ultimo posto in classifica, ma di applicare la sanzione minore".

Coboldi Gigli (Juve) “Sentenza inaudita”. Blanc "Volontà di colpirci"

Il colpo, la retrocessione in serie B con 30 punti di penalizzazione, è quasi da ko. Ma la Juventus non si arrende e, per bocca del suo presidente Giovanni Cobolli Gigli, annuncia battaglia. "Impugneremo la sentenza alla corte federale", fa sapere il numero uno del club subito dopo il verdetto choc. La reazione è quella di chi si sente vittima di una ingiustizia: "E' inaudito. Non sono solo arrabbiato, sono incazzato", afferma Cobolli Gigli mentre davanti alla sede arrivano decine di tifosi. Parlano fra loro, scandiscono slogan, e chiedono ai nuovi vertici societari cosa accadrà nei prossimi giorni. "La Juve è l' unico club che ha dato chiari segni di voler cambiare", sottolinea il presidente del nuovo corso, quello voluto dalla proprietà in segno di distacco dalle 'malefatte' dei dirigenti sotto accusa. "La B con 30 punti di penalizzazione è inaccettabile", continua cercando di rassicurare i fan. Sui loro volti si legge tutta la delusione di chi non è mai retrocesso sul campo in 109 anni di storia ed ora deve ingoiare questo amaro boccone per effetto di una decisione presa a tavolino. "Già la B - rincara la dose - è dura da digerire, in assenza di prove e di responsabilità certe. Se ci sono delle colpe, bisogna distinguere con grande attenzione la responsabilità delle persone fisiche da quella che è la non responsabilità di una società e di milioni e milioni di tifosi che io ho il dovere di rappresentare questa sera". A loro il presidente juventino chiede "calma e serietà", promettendo di fare il massimo per cambiare le cose in appello "perché così come sono le cose non vanno bene". "Non mi fa arrabbiare il Milan in A, ma la Juve in B a meno 30", ribadisce con le maniche della camicia arrotolate sopra i gomiti. Un segnale della volontà di andare avanti, di non mollare, proprio come verrà chiesto ai giocatori che domani si ritrovano ad Acqui Terme per preparare la nuova stagione. "Con Deschamps (il nuovo allenatore, ndr) non ho ancora parlato - rivela - ma domani ai giocatori dirò di rimboccarsi le brachette, perché dovremmo cercare di arrivare più in alto possibile". E a quelli che in queste ore si staranno fregando le mani scambiando la Juve per un supermercato di campioni, Cobolli Gigli risponde che nessuno può portarci via i nostri giocatori". Neppure il Real Madrid di Fabio Capello, "che ci ha lasciato con grande velocità: se vorrà prendere qualche nostro giocatore - conclude - dovrà pagare il prezzo giusto".
Di "aspettative mal riposte", di "eccessiva durezza" e di "volontà di colpire la società" parla il comunicato ufficiale della società bianconera, letto stasera davanti alla sede di Torino dal nuovo amministratore delegato Jean Claude Blanc. "E' inaudito - si legge - Da un tribunale composto da giuristi di questa caratura ci aspettavamo una sentenza equilibrata, sia nella forma che nella sostanza. Evidentemente le nostre aspettative sono state mal riposte. Queste sentenze sono chiaramente il segno di una volontà di colpire la società con eccessiva durezza. Non comprendiamo la differenza di metri di giudizio applicato ai casi esaminati". "Come dimostrato ampiamente dai fatti - aggiunge il comunicato - gli episodi sono sotto osservazione della giustizia sportiva per la Juventus sono assolutamente comparabile a quelli contestati alle altre squadre. Con la differenza che nel nostro caso si tratta di due sole partite. In questo momento la nostra priorità è dunque tutelare l' interesse dei nostri tifosi e dei piccoli azionisti e lo faremo subito impugnando la sentenza davanti al consiglio federale".

Alla Juve potrebbe non bastare una squadra già forte

"Una sentenza inaudita: faremo ricorso. E ora speriamo che qualche big resti, ma se dovremo cederli non li svenderemo". E' una dichiarazione di guerra, più che di resa, quella del presidente della Juventus, Cobolli Gigli. Ma gli scenari tecnici che si aprono nel futuro bianconero dopo la sentenza della Caf, sono quasi drammatici. Adesso lo spettro di due anni di B è reale. La Juventus ha un compito durissimo: ritornare subito in serie A in condizioni molto penalizzanti perché i posti sono soltanto due e la concorrenza, con la penalizzazione, diventa durissima. Innanzitutto quella di Lazio e Fiorentina, che hanno smobilitato molto meno dei bianconeri, avendo un numero minore di campioni che vogliono andare via e hanno penalizzazioni irrisorie; inoltre ci sono almeno quattro grandi squadre che, per blasone e tasso tecnico, in B ci vogliono stare il meno possibile e non hanno penalizzazioni. Non sarà facile pensare a un Napoli che, insieme a Bologna, Genoa e Verona, sia così arrendevole da perdere sette partite mentre contemporaneamente le vince la Juventus. Poi ci sono le deluse dei play off dell'anno scorso, Mantova, Modena, Cesena, già agguerrite per la categoria inferiore. La Juve dei fine prestito, del rientro dei giovani, di Bojinov solo in prova per un anno, potrebbe quindi non bastare per un'impresa che appare veramente ardua nel calcio di oggi in cui i valori sono molto più ravvicinati. Del Piero e Nedved sono i fuoriclasse che nessuno ha (ma reggeranno un campionato lunghissimo come quello cadetto, vista anche l'età?), Marchionni e Zanetti gli uomini di categoria superiore, Giannichedda, Abbiati, Kovac gli uomini di esperienza e affidabilità, ma occorreranno almeno quattro-cinque alternative di alto livello e rifondare la difesa. Sono tornati anche Legrottaglie e Tudor, ma non accetterebbero di fare le riserve in B. Deschamps non ha quindi ancora disegnato una fisionomia di squadra precisa, perché aspetta i sì di Nedved e Thuram. Nel caso in cui il francese cambi idea, il tecnico chiederà un difensore centrale, mentre il centrocampo è sufficientemente attrezzato con i ritorni di Paro, Gasbarroni, Brighi. In attacco invece occorre un giocatore d'area che sappia sfruttare i cross di Marchionni e Zalayeta non convince abbastanza, per questo ruolo, l'allenatore francese. Spuntano i nomi di Lucarelli (Livorno) e Corradi (Parma), ma a Deschamps piace molto anche Iaquinta, non entusiasta però di finire in B. Senza perdere un attimo, già stasera Deschamps è seduto attorno a un tavolo con il Presidente Cobolli Gigli, l'ad Blanc e il ds Secco per definire strategie urgenti e il progetto definitivo della nuova Juventus. Ma adesso è tutto più difficile del previsto.

Moggi: Scudetti regolari, sono rammaricato per i tifosi

14/07 "Tutti i risultati ottenuti sul campo - si è sfogato Moggi - sono stati regolari, gli scudetti della Juventus e i piazzamenti delle avversarie sono quelli che compaiono nelle classifiche. Nessuna partita è stata truccata, nessun arbitro ha subito condizionamenti. Ecco perché la Juventus in primo luogo, le altre squadre, ma soprattutto i tifosi, sono stati defraudati da questa sentenza. E' questo il mio rammarico più grande". Non sono rammaricato per me, ma per le squadre coinvolte e per i loro tifosi": questo è il commento che Luciano Moggi.

Milan : “Una sentenza di straordinaria ingiustizia”

Una sentenza dura con l'unica consolazione che si tratta solo del primo grado. Aver evitato la serie B non serve al Milan per non considerare "affetta da straordinaria ingiustizia" la sentenza emessa dalla Caf, anche perché la società di via Turati non aveva mai preso in considerazione la possibilità di una retrocessione. Il comunicato di commento è durissimo e non lascia dubbi su come il Milan abbia accolto una sentenza contro la quale farà reclamo "nella certezza che il provvedimento verrà radicalmente modificato in sede d'appello" non appena verrà a conoscenza delle motivazioni: "L'Ac Milan ritiene che la decisione della Caf si affetta da straordinaria ingiustizia e meriti senz'altro integrale riforma" e viene inoltre ribadita "l'assoluta correttezza dell'operato della Società. Senza Champions e con 15 punti di penalizzazione, quella 2006/06 sarà in ogni caso una stagione tutta in salita per il Milan, anche dal punto di vista economico, visto che l'esclusione dalla Champions League comporterà un mancato introito di alcune decine di milioni nelle casse della società rossonera. Rimane però la possibilità che la squadra possa giocare in Uefa visto che la penalizzazione di 44 punti porta i rossoneri immediatamente alle spalle dell'Empoli, che ha già rinunciato a partecipare a competizioni europee. Viene considerata severa anche l'inibizione inflitta all'amministratore delegato Adriano Galliani che per un anno non potrà rappresentare la società, considerato evidentemente direttamente responsabile del comportamento di Leonardo Meani, l'addetto agli arbitri inibito per tre anni e 6 mesi. Nessun tifoso si è presentato nel pomeriggio nella sede del Milan dove Adriano Galliani ha atteso la sentenza in compagnia di Ariedo Braida e del legale rossonero Leandro Cantamessa. Solo Giancarlo Capelli, capo storico della curva sud, è passato in via Turati: "Non ci aspettavamo certo una sentenza del genere - ha detto Capelli - anche perché il Milan non ha fatto nulla di inquietante. O siamo colpevoli, e allora ci dovevano punire con la serie B, oppure siamo innocenti e non si capisce il perché di una penalizzazione così forte". Tifoso rossonero da sempre, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni parla apertamente di "vergogna" e di "beffa" inflitta a una società che " vede raddoppiato il danno. In questa stagione - spiega Formigoni - non possiamo partecipare alla Coppa campioni e nel prossimo campionato, con 15 punti di penalizzazione, possiamo puntare alla salvezza"

Ministro Melandri “Le sentenze si rispettano”

"Le sentenze non si commentano, si rispettano". Lo ha detto il ministro dello Sport, Giovanna Melandri, parlando della sentenza di primo grado del processo sportivo su 'Calciopoli'. "Il Governo - ha aggiunto la ministra - non ha mai interferito nell'autonomia dei procedimenti della giustizia sportiva e non intende farlo nemmeno stasera che si è concluso il procedimento di primo grado. Piuttosto siamo impegnati sia a livello nazionale che europeo nella riscrittura di un nuovo quadro di regole, che aiuti l'intero sistema calcio ad uscire dalla vera e propria 'bolla' che è allo stesso tempo la causa e l'effetto di molti degli attuali problemi".

Gazzoni “Un risarcimento morale”

"Si tratta di una sentenza ponderata che per me è un risarcimento morale. Quello economico, se ci sarà, lo vedranno i miei nipoti". Ha accolto la sentenza con questo stato d'animo Giuseppe Gazzoni Frascara, presidente del Bologna nella passata stagione, al termine della quale i rossoblù retrocessero dopo lo spareggio. "La cosa buffa - ha aggiunto - è che dopo quando successo a Vicenza in campagna elettorale adesso Berlusconi e Della Valle sono alleati nel criticare questo processo". Gazzoni ha rievocato quanto avvenuto nel campionato 2004-2005. "L'anno scorso - ha detto - il Bologna è stato massacrato da Juventus, Fiorentina e Lazio, poi noi ci abbiamo messo del nostro per complicarci la vita. Adesso aspettiamo la Corte federale, ma credo che la sentenza non cambierà nella sostanza. E' una sentenza ponderata, perché il calcio è fatto dai tifosi, ma anche da una marea di soldi. Adesso si deve calcolare il danno implicito. La Juventus incasserà molti soldi in meno, pur spendendo come una squadra di serie A, se vuol mantenere una squadra forte". Gazzoni ha detto di sentirsi sollevato dopo queste sentenze, ma esclude un suo ritorno nel mondo del calcio. "Io sono vecchio - ha aggiunto - ho già dato. Sono uscito schifato da questa vicenda, le intercettazioni che ho sentito fanno paura. Adesso aspettiamo cosa succederà per il Bologna, anche alla luce dei procedimenti che riguarderanno le squadre minori, come l'illecito della Reggina". I vertici della società rossoblù - anche se l'attuale presidente Alfredo Cazzola ha preferito non commentare a caldo le sentenze - hanno più volte ribadito che il Bologna è stato danneggiato dal sistema 'Moggi' e ha diritto alla riammissione in serie A.

Fiorentina “Sentenza profondamente ingiusta”. Della Valle “C'è un teorema”

Una sentenza "profondamente ingiusta". Così la Fiorentina ritiene la sentenza della Caf , di cui prende atto. La società viola sottolinea poi "con forza l'assoluta correttezza della condotta propria e dei propri dirigenti". E' quanto si afferma in una nota diffusa dalla società. "La Fiorentina - prosegue il comunicato - ribadisce anche in questa occasione la necessità di un nuovo corso nel mondo del calcio e la propria contrarietà ad ipotesi di amnistia o a colpi di spugna, ma con grande determinazione ribadisce anche la posizione critica nei confronti di un processo guidato dalla necessità di mantenere tempi e scadenze che, evidentemente, ha impedito un'analisi approfondita delle circostanze contestate. Per questo, per il rispetto della città, dei tifosi e della dignità delle persone coinvolte, la Fiorentina lotterà con ogni mezzo, ed in ogni sede competente, affinché venga accertato il reale andamento dei fatti e l'assoluta estraneità ad ogni ipotesi di illecito".
"C'é un teorema che ha preso l'attenzione di tutti. Bisogna fare in modo che la gente coinvolta si possa difendere". Così il patron della Fiorentina Diego Della Valle ai microfoni di Rai 1 dopo aver le sentenze su calcipoli che mandano la Fiorentina in B con una penalizzazione di 12 punti. Ad una domanda sui 4 anni di inibizione Della Valle ha risposto: "quando la Fiorentina va in B tutto quello che viene é una conseguenza". "Rimango totalmente tranquillo - ha aggiunto Della Valle - che qualcuno ci voglia giudicare sui fatti".

Franza “Comunque costruisco un Messina per la B”

"Non intendo commentare questa sentenza, preferisco attendere la fine del procedimento sportivo e di quello ordinario". Così il presidente del Messina, Pietro Franza, squadra retrocessa quest'anno in B e che potrebbe essere ripescata. "Il mio compito - continua Franza - è quello di costruire una squadra competitiva per la serie B; se in futuro dovessero emergere novità le prenderemo in considerazione"

De Laurentis “Siamo all’anno zero”

"Siamo all'anno zero". E' il commento secco del presidente del Napoli Aurelio De Laurentis alle sentenze di primo grado della commissione d'appello della Figc del processo per illecito sportivo. In piazza del Plebiscito per la festa degli azzurri con Fabio Cannavaro De Laurentis ha detto: "Prendiamola così, vediamo la positività nella negatività totale. Io la prendo con questo spirito altrimenti ci sarebbe solo da piangere". De Laurentis non risponde a chi chiede se le sentenze siano giuste: "Non posso permettermi di sostituirmi a chi giudica, ci sono i giudici per questo, non voglio esprimere nessun tipo di giudizio e di parere". "Mi dispiace per i tifosi - ha aggiunto - perché ci vanno sempre di mezzo loro. Ci mettono il cuore, l'anima e il portafoglio, si sacrificano per seguire la squadra del cuore, e poi devono pagare per sbagli che non sono loro, ma di altri". "Mi dispiace che il calcio si trovi in un momento terribile - ha detto ancora - però forse da qui troveremo lo spunto e lo spirito per cerare un nuovo calcio più moderno". Con queste squadre in B obiettivo del Napoli diventano i Play off? "Non credo si debba più parlare di B e di A - è la risposta - ormai le carte si sono rimescolate e ciò dovrà far riflettere la Federazione e la Lega. Dall'anno prossimo, probabilmente nella Lega si potrebbero concepire nuove mappature dei tornei".

Avv. D’Angelo (Fond. Genoa) “Sentenze inferiori alle attese”

"Le condanne appaiono inferiori alle attese, soprattutto se commisurate al rapporto di proporzionalità fra queste ultime e precedenti giudicati. Si dovranno comunque leggere con attenzione le motivazioni che hanno portato a questo giudizio". Lo ha dichiarato l'avvocato Andrea D'Angelo, Professore Ordinario della Facoltà di Giurisprudenza di Genova e reggente Fondazione Genoa 1893. "Credo che il rinnovamento del calcio - ha aggiunto - sia affidato non soltanto a queste sentenze, che indicano comunque una linea, ma soprattutto alle nuove regole che si attende siano stabilite dal commissario". Proprio di queste nuove regole e di una proposta in tal senso si discuterà domani a Genova nel corso del convegno "Quale riforma per il calcio?", organizzato dall'Università di Genova e dalla Fondazione Genoa 1893, attraverso il contributo di insigni esperti della materia.

I legali di Pairetto “Paghiamo l’amicizia con Moggi”

"Prima di commentare voglio conoscere le motivazioni della sentenza, ma da una prima impressione mi pare che la nostra tesi sia stata accolta: non abbiamo mai truccato i sorteggi arbitrali, e paghiamo solo l' amicizia con Moggi e Giraudo". E' quanto afferma Giorgio Merlone, il difensore del designatore Pierluigi Pairetto. "A giudicare dall' entità della pena - spiega l' avvocato - potrebbe essere stata esclusa l' ipotesi del condizionamento dei direttori di gara. Se questo è vero, la colpa è stata solo quella di avere frequentato Moggi. E Moggi non era certo Provenzano ...". Per Merlone "i due anni e sei mesi non sono una sanzione modesta". Il legale, comunque, dice che deciderà se fare ricorso solo dopo la lettura delle motivazioni.

I tifosi a caccia di Lotito che proclama “Arriverò fino alla corte europea”

"Da oggi caccia a Lotito". Questo il coro scandito da un centinaio di tifosi laziali appena hanno saputo della sentenza che ha mandato la Lazio in serie B. Non sono mancati cori inneggianti al duce, poi quando dall'albergo Parco dei Principi è uscito l'avvocato Gentili, legale del presidente Claudio Lotito, una decina di ultras biancocelesti ha tentato di aggredirlo. Ma altri tifosi hanno bloccato gli aggressori e l'avvocato è rientrato nell'albergo. I supporter biancocelesti hanno poi abbandonato il presidio di via Frescobaldi dandosi appuntamento a venerdì pomeriggio per una manifestazione sotto il Campidoglio. Nel frattempo tenteranno, appunto, di "dare la caccia a Lotito"."Via da Roma, Lotito con tutto il suo staff". Questo il commento di Iuri, uno dei leader degli Irriducibili, sulla sentenza che condanna la Lazio alla serie B con 7 punti di penalizzazione. "Alla Lazio ora pensiamo noi - ha continuato Iuri - la riporteremo in A". E' stata un pomeriggio lungo per il centinaio di tifosi biancocelesti accorsi in via Frescobaldi, davanti al Grand Hotel Parco dei Principi. Per ore hanno atteso il verdetto arrivato intorno alle 21, comunicato in diretta alla folla da alcuni supporter muniti di radiolina. "Il Milan rimane in A e noi in B, non è giusto - ha commentato Renato tornando a casa - non capisco il motivo di questo diverso trattamento. Ci hanno messo allo stesso livello della Juventus". Molti i tifosi che si aspettavano la retrocessione in B, ma averne la certezza ha avuto un effetto dirompente. "Immaginavo una condanna del genere - ha detto Luca, con sciarpa e bandiera biancoceleste - Vedere la Lazio in serie B sarà strano ma noi la sosterremo sempre con la stessa intensità per farla tornare presto nella massima categoria". Alla fine gli ultras hanno lasciato il presidio ribadendo l'appuntamento per venerdì prossimo sotto al Campidoglio. "Saremo in tanti - ha spiegato Michele, abbonato da 10 anni - faremo sentire la voce dei tifosi, che in questa vicenda non c'entrano nulla. Ma Lotito deve dimettersi, stasera stessa".
"E' una sentenza che non ci aspettavamo. La Lazio non ha mai pensato di violare le regole di carattere deontologico". Lo ha detto il presidente della Lazio Claudio Lotito, a proposito delle sentenze su calciopoli che mandano la Lazio in B con 7 punti di penalizzazione. "La Lazio - ha aggiunto Lotito intervistato da Rai 1 - essendo una società quotata in Borsa si farà sentire in tutte le sedi. Metterà in atto ogni azione a tutela della società, in tutte le sedi, anche alla Corte europea di giustizia". "Comunque .- ha aggiunto - mi muoverò in base ad una sentenza definitiva, questa è solo provvisoria, e frutto di un teorema e di una tesi assurda: la Lazio ha preso una posizione solo a tutela dei propri interessi. Se fossi andato dall'altra parte avrei perso 8 milioni di euro di diritti televisivi". "E' una sentenza che ritengo provvisoria perché basata su teoremi per quanto riguarda la Lazio". Aggiunge il presidente biancoceleste Claudio Lotito. "La Lazio - ha detto Lotito a i microfoni di Rai 1 - è stata penalizzata perché sarebbe stata determinante nella elezione di Carraro e Galliani: questo è un teorema assurdo". Su i rapporti con la Juve, Lotito ha aggiunto che "tutti sanno che la Lazio non ha nessun giocatore della Juve, ha anche rifiutato di dargli Cesar".

Gli avvocati insorgono

"E' una sentenza assurda e ingiusta, ma non è finita qui". E' questa la frase comune che urlano tutti gli avvocati presenti all'interno dell'albergo Parco dei Principi. Il presidente della CAF, Cesare Ruperto, ci mette meno di 15 minuti per rabbuiare e spegnere il sorriso dei legali presenti all'interno della sala, molto pochi rispetto a tutti quelli che hanno seguito il processo all'interno dell'Olimpico. "E' una sentenza dura, troppo pesante da mandare giù - ha subito detto l'avvocato della Lazio Gentile, il primo a parlare -. Ad ogni modo ora abbiamo dai 3 ai 5 giorni per preparare l'appello e lo si deve fare, anche perché è l'unico modo per correggere gli errori dei giudici in primo grado e, secondo noi, almeno sentendo le sentenze, ce ne sono stati". Gli fa eco poco più in là l'avvocato di Giraudo e della Juve, Luigi Chiappero: "Non riesco a crederci, una sentenza ingiusta". Molti legali camminano nervosamente e non sanno dove andare. Sembrano un po' spaesati, ma la ressa di giornalisti li fa risvegliare dal leggero torpore avuto per le sentenze annunciate da Ruperto. "Come avevo detto 10 giorni fa circa era una sentenza scritta, queste erano le sensazioni", ha premesso l'avvocato di De Santis, Silvia Morescanti. "Tutto questo si era capito - ha aggiunto - quando non sono stati ascoltati testimoni o fatto vedere filmati. Noi, comunque, non ci arrendiamo, per quanto mi riguarda ripeterò tutte le cose che ho portato in primo grado e le consegnerò direttamente alla corte federale". E' fuori di se la Morescanti, anche se prova a darsi una parvenza di serenità. "Quello che c'é da sottolineare - ha detto l'avvocato - è che il mio assistito ha 44 anni e non ha intenzione di intraprendere questa battaglia per tornare ad arbitrare, bensì per dimostrare la sua estraneità a tutte queste accuse". Finisce di parlare la Morescanti ed ecco che si inseriscono di nuovo Chiappero e Gentile che sono i due legali più ricercati, considerato che rappresentano le due squadre più sanzionate come Lazio e Juventus. "Parlare di illecito di sistema è un errore tecnico e lo dimostreremo in appello", ha detto il legale bianconero. "Siamo fiduciosi e combatteremo per riportare la Lazio in serie A, ci dobbiamo riuscire", ha detto l'avvocato biancoceleste. "Se in secondo grado faremo quello che ha fatto Zaccone facendo una sorta di patteggiamento? Assolutamente no - ha risposto secco Gentile -, anche perché noi siamo innocenti e non dobbiamo fare una cosa simile". Moderatamente soddisfatto l'avvocato di Gianluca Paparesta, Pellegrino: "Palazzi aveva chiesto per il mio assistito una punizione eccessiva e c'é da apprezzare la CAF per lo sforzo che ha fatto per rivedere la posizione del mio cliente. L'appello? Voglio leggere le motivazione e valutare se ci sarà la possibilità". Chiude soddisfatto l'avvocato Fantini che è uno dei legali che rappresenta il Lecce una delle squadre terze interessate in questo processo: "Se dovesse essere confermata in secondo grado questa sentenza della CAF saremo più che soddisfatti, visto che resteremo in serie A, ma prima di cantare vittoria aspettiamo la corte federale".

Zamparini “Tanta amarezza”

"Non voglio commentare queste sentenze, sono amareggiato, chi si occupa di calcio stasera non può essere felice". E' il primo commento del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che non ha dimostrato di essere soddisfatto nemmeno per l'ammissione alla prossima Champions League. "Avrei preferito conquistarla sul campo e non a tavolino - conclude - La squadra? Così com'é può anche andar bene, basta solo qualche ritocco all'organico e siamo pronti".

Di Pietro “Poteva esser più dura. Nel calcio il delitto non paga”

"E' una sentenza da rispettare e che poteva essere più dura ma che indica i livelli di responsabilità e di compromissione nella pratica del malaffare nel calcio". E' il commento del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro alla sentenza emessa dalla commissione d'appello della Federcalcio. "La celerità del processo - ha affermato il ministro - e la determinazione delle sentenze è un monito per il futuro che almeno nel calcio il delitto e il malaffare non paga".

Cabrini “Impossibile risalire”

Visibilmente sorpreso per la severità delle pene, Antonio Cabrini, campione del mondo '82, commenta cosi': "Non sarà facile per la Juventus, anzi, è quasi impossibile che ce la faccia a risalire in un solo anno. Però mi stupisce che siano in B anche Fiorentina e Lazio". Cabrini invita poi i tifosi bianconeri a non scoraggiarsi: "Se fossi in loro continuerei a sostenerla come sempre, anzi, ancora di più".

Causio “Accanimento eccessivo”

"Non me l' aspettavo, mi sembra che ci sia stato un accanimento particolare". E' la convinzione di Franco Causio, bandiera della Juventus degli anni Settanta. "La retrocessione può starci - prosegue Causio - magari con 15 punti di penalizzazione che poi potevano diventare qualcosa di meno con l' appello. Trenta punti mi sembrano troppo: così si finisce con il punire i tifosi, più che altri..."

Bonelli (Verdi) “Una base per ripartire”

"Questa sentenza va rispettata e deve essere la base per un calcio nuovo e pulito capace di riconquistare milioni di appassionati traditi dagli scandali degli ultimi tempi. Nessuno pensi ad un' amnistia perché la vera priorità è riformare dalle fondamenta il sistema calcistico". Lo afferma il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli.

Polemica tra Cossiga e il Commissario Rossi sui compensi

14/07 E’ iniziata con questa dichiarazione una polemica tra l’ex Presidente COssiga e il Commissario Rossi. E' vero che "il Professor, Avvocato Guido Rossi, 'brasseure d'affairé e professore di Etica del Denaro nella Facoltà di Filosofia di Milano "Scienza e Vità, appena nominato Commissario della Federazione Giuoco Calcio Italiana ha adottato una delibera commissariale con la quale si é legittimamente attribuito un compenso annuale di due milioni e mezzo di euro?". E' il quesito, posto sotto forma di interpellanza parlamentare, che Francesco Cossiga rivolge al ministro dello Sport, Giovanna Malandri. Il Presidente emerito della Repubblica chiede anche di sapere, ironicamente, "Se, dati i normali livelli delle parcelle del noto filosofo, non ritenga doveroso invitarlo ad aumentarsi detto compenso".
Nessun compenso, annuncia la Lega
- "Come già noto al Coni, non è previsto alcun compenso a favore del professor Rossi per la sua attività di commissario straordinario della federazione". Lo precisa la Figc a seguito dall'interpellanza presentata dal presidente emerito dela Repubblica Francesco Cossiga, nei confronti del quale il commissario ha dato mandato ai suoi legali per querelarlo. "In considerazione del rispetto dovuto alle Istituzioni italiane - fa sapere Rossi - ho dato mandato ai miei legali di querelare il senatore a vita Francesco Cossiga per le gravemente offensive e spudoratamente false dichiarazioni".
Cossiga replica interpellanza insindacabile
"Molto mi meraviglia che, uno che certo è un 'brasseur d'affaires', e che un tempo è stato un grande avvocato, non sappia che, a parte il fatto che non è assolutamente diffamatorio l'esercizio di libera critica politica, quello che a suo dire è atto illegittmo, e neanche dichiarato inopportuno, è contenuto in una interpellanza regolarmente accettata dalla presidenza del Senato e il cui contenuto, coperto da insindacabilità assoluta , è stato reso noto solo dopo detta accettazione". Così il senatore a vita Francesco Cossiga ribatte alla querela mossa nei suoi confronti dal commissario della Federcalcio Guido Rossi. "Insindacabilità assoluta - rileva il presidente emerito della Repubblica - che copre anche, in nome dell'ancor vigente regio editto sulla stampa di Carlo Alberto, chi ha divulgato quella interpellanza anche per sunto purché rispecchi la sostanza del documento".

Berlusconi Jr e Cellino ridiscutono dei diritti TV

14/07 Ridiscutere i contratti per i diritti tv della serie A, alla luce delle sentenze del processo per illecito sportivo. Sarà questo l'argomento degli incontri previsti tra Piersilvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, e Massimo Cellino, vicepresidente della Lega calcio, incaricato per i diritti tv: il primo appuntamento è stato già fissato per la prossima settimana, mercoledì o al massimo giovedì. Altri due incontri sono in calendario, a seguito della sentenza di appello della giustizia sportiva e poi della composizione dei calendari e della determinazione dei giocatori impegnati nel massimo campionato. Quattro i punti su cui verterà la discussione: i club che parteciperanno alla prossima serie A, il bacino di utenza della massima divisione, il numero dei tifosi delle squadre impegnate, e i campioni impiegati nelle squadre del campionato. La scorsa estate Mediaset si era aggiudicata i diritti tv in chiaro della serie A per tre stagioni, a un prezzo di 61 milioni 569.000 euro l'anno, da corrispondere in quattro tranche di circa 15 milioni d'euro l'una. La prima deve essere versata alla scadenza del primo luglio.

Dechamps va a trovare Pessotto

"Sono venuto a trovare un amico che stimo molto e con il quale ho condiviso molte vittorie. L'ho trovato bene, era lucido e abbiamo potuto parlare un po'. Lui era contento, io contentissimo". Queste le parole del neo allenatore della Juventus, Didier Deschamps, che si e' recato oggi all'ospedale "Le Molinette" di Torino per far visita al team manager bianconero e suo ex compagno Gianluca Pessotto . "L'avevo visto prima della gara di Champions League contro l'Arsenal ed e' sempre un piacere per me rivederlo - continua il tecnico francese - perche' e' una persona molto importante che ha la mentalita' giusta. Un giocatore che e' sempre stato un grande professionista, anche a livello umano, sia dentro che fuori dal campo. E' stato sempre molto corretto". "Ci siamo dati appuntamento in sede il piu' presto possibile - conclude Deschamps - lo aspettiamo tutti con pazienza. Coraggio ne ha sempre avuto e continua ad averne".

Servizi precedenti

13/07: Aspettando la sentenza l'AIA da piazza pulita: fuori nove arbitri, tra di loro anche Dattilo. Protesta il sindaco di Gioiosa. Il Tribunale di Roma respinge il fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori : “Amarezza per il danno subito”. Berlusconi attacca tutti. Borrelli “Berlusconi? Non mi aspetto che parli a mio favore”. Rossi “Non mi interessa ciò che dice Berlusconi”. Moggi si difende “La vittima era la Juve”. Il giovane Donadoni sostituisce Lippi alla guida della Nazionale. Lenti miglioramenti per Pessotto, visitato oggi da Buffon, Ferrara, Legrottaglie e Conte.

12/07: Rossi “Il calcio è seriamente malato, sentenze eque ma nessuna amnistia. Alla Uefa basta la sentenza di primo grado. Illeciti impensabili”. Ministro Melandri “Ne usciremo a testa alta.Il calcio locomotiva dello sport italiano”. Borrelli riprende gli interrogatori. Tutti contro l’amnistia. Lippi lascia la nazionale da signore. Non ha digerito le polemiche ad inizio mondiali. Donadoni probabile successore. Gigi Riva “Lippi un grande uomo”. Petrucci “Revisione della legge 91 per voltare pagina”. Tombolini e Rosetti ascoltati dall’Ufficio indagini. Lippi visita Pessotto “L’ho trovato bene”. Condizioni stazionarie.

11/07: Slitta a venerdì la sentenza della CAF. La UEFA detta i tempi e prova a dare una mano. Entro il 25 la lista dei clubs e aggiunge "Chi ricorre al TAR è fuori dalla Uefa". Mediaset non paga, la Lega fa la voce grossa. Consegnta a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori.In Parlamento spunta l’indulto. Rivera contro l’amnistia “Si rispetti la legge”. Riva “La Figc? Adesso non esiste”. Cannavaro porta la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi.

09/07: Martedì o mercoledì le sentenze in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”. In lieve recupero le condizioni di Pessotto

08/07: La CAF in camera di consiglio. C’è attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio e tv. Avv. Taormina “Il migliore è Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”. Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare le visite.

07/07: Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza. Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio. Nessuno strozza le difese”. Il legale di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata” e poi "Sospendere il giudizio". Bertini “Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo (Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle visite e niente finale in tv.

06/07: Continuano le difese: Il Milan contrattacca e la Lazio si proclama innocente. Il Milan scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena “Ridicolo parlare di processo sommario”. Il legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”. Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”. Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del decorso”.

05/07 Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo al sodo”. E’ il turno delle difese: La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano scandali”. Rossi “La giustizia farà il suo corso”. Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.

04/07 Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto “Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta, Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.

03/07 Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni. I nove punti dell’ordinanza di Ruperto. I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi ribadisce la loro validità. Si apre il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.

02/07: Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio. Avvocati all’attacco. Pessotto migliora. I medici ottimisti. Montero torna dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.

01/07: Il Presidente della corte federale, De Lise, si autosospende. Week end tranquillo prima del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce le persone. La moglie “Sono più sollevata”. A Torino la giornata dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann fautori della rinascita della Juve

30/06 Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi. Si affilano le armi per il processo. Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”. Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino: I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.

29/06: Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta TV del processo. Quattro club a rischio. Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”. Parte la nuova Juve. Per Pessotto un cauto ottimismo

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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