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Sport
Il calcio nel caos

 

Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto

06/05 Borrelli vuole vedere chiaro su tutto, Milan compreso. Il primo giorno di interrogatori veri in federcalcio e' da tour de force: l'ex capo di Mani Pulite si tuffa a capofitto nel super lavoro che l'inchiesta su 'Calciopoli' gli richiede. Undici ore di audizioni a raffica per aggiungere elementi importanti ai molti gia' messi in luce dalle intercettazioni della procura di Napoli e che alla fine gli strappano una battuta. ''Abbiamo lavorato, non giocato. Qualcosa lo abbiamo portato a casa'' dice Borrelli. Il nuovo capo dell'ufficio indagini era arrivato presto nella sede della Figc, perche' in agenda aveva 8 audizioni: al lavoro tre pool. L'ex capo della Procura di Milano in compagnia della vice, Maria Jose' Falcicchia, ha avuto come quartier generale il quarto piano, stanza a vetri, di via Allegri: l'altro vice, Maurizio D'Andrea e' stato distaccato in via Po, concentrato sui guardalinee. La prima a finire davanti a Borrelli e' stata Maria Grazia Fazi, la dama bionda, ex segretaria della Can, l'unica donna indagata: ma il suo interrogatorio e' finito ancora prima di cominciare, perche' di fatto si e' avvalsa della facolta' di non rispondere. ''Aspetta di essere chiamata dalla procura di Napoli e poi, se convocata, tornera' qui'' dice il suo legale, Bruno Ricciotti, mentre la signora si infilava infastidita nella sua macchina rosso fiammante. ''E' stata una segretaria efficientissima come tutti quelli che hanno a che fare con persone importanti'' chiosa il legale. Un prima nulla di fatto, che sembrava aver fatto partire male la giornata di interrogatori: a parlare pero' sotto il fuoco di domande degli inquirenti sportivi e' Gennaro Mazzei, l'ex designatore dei guardalinee, finito nella bufera per alcune intercettazioni con Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan. Ecco dunque che il club rossonero finisce sotto la lente di Borrelli che vuole sondare al meglio anche la posizione del club rossonero, visto che quella della Juventus sembrerebbe piu' chiara e piuttosto compromessa gia' dalle sole intercettazioni. Mazzei resta dentro per tre ore, torchiato dagli 007 federali, e quando esce sembra sollevato, perche' ''ha chiarito la sua totale estraneita' a qualsiasi addebito'' interviene il suo legale, l'avvocato Giuseppe Fonisto. Ma c'e' di piu', perche' Mazzei, davanti a Borrelli ha in sostanza detto che con Meani ''non c'era alcun tipo di subordinazione'' spiega il legale, che aggiunge che il suo assistito si limitava a rispettare i suoi superiori di grado. Bergamo e Pairetto, ma non il Milan. E il ruolo dei rossoneri nell'intero scandalo diventa centrale per il lavoro di indagine dell'ufficio di Borrelli: in questa logica rientrerebbero anche le audizioni dei quattro, tra gli undici assistenti indagati, sfilati a via Po. Enrico Ceniccola, Gabriele Contini, Silvio Gemignani e Giuseppe Foschetti, tutti in qualche modo finiti nelle conversazioni telefoniche di Meani, alcuni come di parte rossonera, altri come Ceniccola indicati dal dirigente rossonero come troppo favorevoli alla Juve. Nel pomeriggio da Borrelli e' arrivato anche Manfredi Martino, segretario della Can, anche lui indagato perche' additato di far parte della 'combriccola romana' e molto amico di Massimo De Santis. Piu' di tre ore per il giovane impiegato che da quando e' partita l'inchiesta e' il piu' spremuto: era gia' stato ascoltato per otto ore dal vecchio ufficio indagini e dai Carabinieri di via In Selci dopo il blitz dell'Arma in Figc e all'Aia. ''E' tutto decisamente a posto - ha detto sorridendo all'uscita, quando il sole a Via Allegri stava gia' calando. Martino, senza avvocato (''perche' dovevo portarmelo?'') e' stato sentito dalla Falcicchia e da Borrelli, cosi' come Francesco Ghirelli: il segretario della federazione ha chiuso la lunga giornata. Lui, gia' a via Allegri dalla mattina, ha dovuto solo fare le scale per incontrare il pool di Borrelli. Scendere dal quinto al quarto piano, per spiegare alcune telefonate in cui Moggi gli chiedeva conto di una sentenza della Caf che riguardava i bianconeri. Tanto materiale e una collaborazione ''in media buona'' dice Borrelli: ''Noi abbiamo un'idea, vedremo se alla fine tirando le conclusioni tutto questo sara' veritiero''. Un primo faro per capire se e quanto anche il Milan agisse in quello che Borrelli non definisce un ''sistema'', ma una rete. Tanto capillare da risucchiare tutti: ed e' su tutti che lui vuole indagare. Domani si torna in campo: ancora il pool si fa in tre per quella che si annuncia come una giornata di transizione. Molti tecnici, nessun nome di spicco domani. Non ci sara' De Santis, tanto atteso, continueranno invece a sfilare gli altri assistenti e qualche arbitro di secondo piano. I pezzi grossi sono attesi da mercoledi', quando assieme agli arbitri 'vip' potrebbero fare l'apparizione anche gli ex designatori. Giovedi' riflettori sui Della Valle per il capitolo Fiorentina.

E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping

05/06 La procura antidoping del Coni ha deciso all'unanimità di ricorrere alla commissione d'appello federale contro la sentenza della disciplinare della federcalcio che aveva prosciolto per prescrizione il dottor Riccardo Agricola dopo il deferimento susseguente al processo di Torino alla Juventus. . Lunga e complessa la vicenda giudiziaria del dottor Agricola che ha portato il 29 maggio scorso alla sua prescrizione per decorso dei termini. Il medico della Juventus, accusato di aver somministrato ai giocatori della Juventus sostanze dopanti, si era autodenunciato alla Procura Antidoping quasi sei anni fa, esattamente il 26 giugno 2000. Voleva fosse fatta chiarezza. Un mese dopo, il 24 luglio 2000, la Procura Antidoping aveva archiviato il suo caso. Era però intervenuta la giustizia ordinaria e quattro anni dopo, il 26 novembre 2004, il Tribunale di Torino lo aveva condannato e nel dibattimento "erano emersi elementi - si legge nella motivazione della Disciplinare - tali da giustificare la riapertura del procedimento disciplinare". Dunque fascicoli riaperti nei confronti di Agricola, e la vicenda non solo si è riaperta sul fronte della Giustizia Sportiva, ma è proseguita per anni. Sentito il 25 aprile 2005 dalla Procura Antidoping, Agricola aveva contestato tutti gli addebiti, ma - si legge ancora nella motivazione - le "deduzioni non erano tali da giustificare l'archiviazione". Sono seguite via via alcune istanze di rinvio, anche per prendere visione delle decisioni che ha nel frattempo preso nell'ambito della giustizia ordinaria la Corte d'Appello di Torino. Una volta pubblicate le motivazioni della sentenza di Torino (9 marzo scorso), la Commissione Disciplinare ha fissato l'udienza del 29 e esaminati gli atti, ha ritenuto che sul piano del diritto si configurava nella vicenda disciplinare di Agricola "il decorso del termine di prescrizione". Ora il ricorso del Coni alla Caf apre una nuova pagina della vicenda.

Borrelli comincia a fare sul serio.

05/06 Dopo Pirrone, Francesco Saverio Borrelli comincia a fare sul serio. Come annunciato da giorni, il capo dell'Ufficio indagini della Figc si e' messo di buona lena, cominciando a sentire parecchi protagonisti dello scandalo intercettazioni che e' stato chiamato a risolvere in tempi stretti. La prima a presentarsi e' stata la "dark lady" Maria Grazia Fazi, ex segretaria della Commissione arbitrale e indagata dalla procura di Napoli. Ma nel suo caso non c'e' stata alcuna audizione perche' la Fazi si e' avvalsa della facolta' di non rispondere: il suo legale, Bruno Ricciotti, ha spiegato infatti che la sua assistita prima vuole essere ascoltata dai magistrati partenopei. "Non siamo entrati nel merito - ha detto il legale - Non sappiamo quando saremo convocati di nuovo". Saltato l'interrogatorio della Fazi, e' stato il turno di Gennaro Mazzei, ex designatore dei guardalinee ascoltato per tre ore da Borrelli e i suoi collaboratori. "Mi sento garantito sempre", ha dichiarato Mazzei, mentre sull'interrogatorio il suo legale Giuseppe Fonisto ha chiarito: "e' stato un colloquio collaborativo, riteniamo che non verremo nuovamente ascoltati. Si e' parlato di tutto cio' che e' uscito sui giornali in questi giorni, libri rossi e libri neri. Non c'e' assolutamente nessun tipo di subordinazione a chicchessia, c'era solo una subordinazione gerarchica all'interno della Commissione arbitrale". E' durato anche di piu' (tre ore e mezza) l'interrogatorio di Manfredi Martino, segretario della Can. "Sono sereno, ma non dico come e' andata", ha detto all'uscita, mentre Borrelli stava gia' ascoltando il segretario della Figc, Ghirelli. Ma l'ufficio indagini federale ha lavorato oggi su due fronti e se in via Allegri operava Borrelli, in via Po i suoi collaboratori sentivano gli assistenti Boschetti, Ceniccola e Contini. Non sono rimasti con le mani in mano i pm di Napoli Giuseppe Beatrice e Filippo Narducci, oggi piu' attivi che mai. Anche loro, pero', come Borrelli, hanno visto saltare uno degli interrogatori, quello di Massimo De Santis. Il discusso direttore di gara, che a causa dell'esplodere dello scandalo non andra' i Mondiali, ha presentato un'istanza per incompetenza territoriale, chiedendo che gli atti vengano trasferiti alla procura di Roma. I legali di De Santis hanno anche lamentato il fatto di essere venuti a conoscenza delle accuse al proprio assistito solo sui giornali. "Gli atti li abbiamo comprati in edicola - dice uno di loro - Adesso ci dobbiamo concentrare sul processo sportivo, mercoledi' ci presenteremo da Borrelli e ci difenderemo. Da quello che si e' letto nelle intercettazioni emergono dei fatti che sono a favore di De Santis che non ha mai fatto gli interessi di nessuno. Le intercettazioni lasciano intendere la sua assoluta estraneita'". Andato via il direttore di gara, i magistrati partenopei hanno sentito come persone informate sui fatti il tecnico della Reggina Mazzarri e il giocatore amaranto Franceschini, il centrocampista del Lecce Ledesma, il team manager del Bologna Marocchi e il portiere Pagliuca, l'ex allenatore dei felsinei Mazzone, il dirigente della Lazio Mario Manzini e i due ex biancocelesti Caso e Couto. Un tour de force per i pm di Napoli, che nei prossimi giorni pero', secondo alcune indiscrezioni, delegheranno alcuni interrogatori ai carabinieri del Nucleo operativo di Roma. Proprio nella capitale e' stato invece ascoltato, nell'ambito dell'inchiesta Gea, il numero uno di Capitalia Cesare Geronzi, la cui figlia Chiara e' iscritta nel registro degli indagati dai magistrati Palamara e Palaia. L'audizione e' durata circa due ore e Geronzi, oltre che sulle attivita' della figlia, sarebbe stato sentito su certi conti esteri della Gea riconducibili a banche nell'orbita Capitalia, sui rapporti tra Moggi (al quale nemmeno il cantante Ramazzotti ha risparmiato qualche frecciata) e la Roma e sul passaggio di Nesta nelle mani della societa' di procuratori guidata dal figlio dell'ex dg bianconero. E mentre sembra sempre piu' probabile la riapertura dell'inchiesta sulle designazioni arbitrali anche a Torino, oggi c'e' stato a Milano l'atteso quanto segreto incontro tra il commissario della Figc Guido Rossi e il presidente della Lega Adriano Galliani. I due avrebbero parlato della prossima stagione, dalle iscrizioni alla stesura del calendario, promettendosi una collaborazione reciproca. Rossi, al termine dell'incontro durato circa due ore, e' poi scappato via visto che domani dovra' essere a Monaco di Baviera. Li' lo attendono i vertici dell'Uefa per discutere della partecipazione delle squadre italiane alla prossime competizioni europee.

Borrelli “Qualche risultato lo abbiamo portato a casa”

05/06 ''Non abbiamo giocato. Qualche risultato lo abbiamo portato a casa''. Cosi' Francesco Saverio Borrelli ha commentato la prima e lunga giornata di interrogatori dell' ufficio indagini da lui diretto dei protagonisti dello scandalo di Calciopoli: dopo quasi 11 ore trascorsi in Figc, Borrelli ha prima detto di non voler rilasciare nessuna dichiarazione, aggiungendo poi in merito alla collaborazione o meno delle persone ascoltate oggi: ''Non do giudizi preventivi se siano stati collaborativi o no''. Sull' indagine ha detto: ''Ora abbiamo un'idea, alla fine tireremo le conclusioni per vedere se queste cose sono veritiere o meno''.

Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli

05/06 "I magistrati volevano sapere le cose che sapevo e le ho dette". Lo ha affermato l'allenatore della Reggina, Walter Mazzarri, parlando con i giornalisti al termine dell'interrogatorio reso in qualità di persona informata dei fatti ai PM di Napoli. Il tecnico ha precisato che l'interrogatorio ha riguardato la partita Reggina-Juventus del campionato 2004-2005 al termine della quale si sarebbe verificato il presunto "sequestro" dell'arbitro Paparesta negli spogliatoi. "Fu una partita molto bella - ha ricordato Mazzarri - e il nostro successo fu meritato. Quella gara è passata alla storia perché fu la prima sconfitta della Juve". L'arbitro commise degli errori in quella partita? "Non sta a me dirlo - ha affermato il tecnico - per quanto mi riguarda fu una partita vera e l'arbitro diresse bene". E la questione del sequestro negli spogliatoi? "L'ho appreso in questi giorni dai giornali", ha risposto Mazzarri. Sulla vicenda è stato ascoltato oggi anche il calciatore della squadra calabrese Ivan Franceschini, che in quella partita aveva la fascia di capitano. "Se ci fu un sequestro - ha detto Franceschini ai giornalisti - l'ho appreso dai giornali, non ho visto niente e l'ho detto ai giudici. Abbiamo vinto in modo fortunato. Ho festeggiato sotto la curva dei tifosi della Reggina e di quello che è successo negli spogliatoi non so nulla".

Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM

05/06 Dopo i calciatori, i procuratori e i dirigenti di societa' di calcio, oggi, per i pm romani che indagano sulla Gea, e' stata la volta di uno dei piu' noti banchieri italiani. Cesare Geronzi, presidente di Capitalia nonche' padre di Chiara, una degli otto indagati nell'inchiesta sul predominio esercitato dalla Gea nel mondo del calcio, e' stato sentito per circa due ore dai pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia. Geronzi e' stato sentito in gran segreto e in un ufficio diverso da quello che da giorni, nella citta' giudiziaria romana, viene utilizzato per le audizioni dei testimoni. Il verbale e' stato secretato e la cosa ha lasciato spazio a ogni tipo di interpretazione. Secondo quanto si e' appreso, tuttavia, cinque sarebbero stati i temi trattati: l'attivita' di Chiara Geronzi in seno alla Gea, della quale e' socia; la vicenda relativa al passaggio alla Gea del calciatore Alessandro Nesta; i rapporti con l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi; i rapporti con l'As Roma; l'affitto alla stessa societa' di procuratori sportivi da parte di Capitalia di un appartamento a prezzi irrisori. Un excursus a 360 gradi, quello che ha visto protagonista Cesare Geronzi, con i pm che continuano a spaziare in lungo e largo nell'ambito di una inchiesta che riserva giornalmente sorprese. In ordine, al presidente di Capitalia non poteva che chiedersi dell'attivita' della figlia Chiara, iscritta nel registro degli indagati della procura di Roma, insieme con Luciano e Alessandro Moggi, Tommaso Cellini, Franco Zavaglia, Riccardo Calleri, Davide Lippi e Giuseppe De Mita, per associazione per delinquere finalizzata all'illecita concorrenza con violenza e minacce. Ma i pm, secondo quanto si e' appreso, hanno voluto focalizzare la loro attenzione anche su altre vicende specifiche. Su tutti, i rapporti con Luciano Moggi alla luce di un'informativa dei carabinieri, dove si sottolinea ''lo stretto rapporto di Moggi con Cesare Geronzi, presidente del gruppo bancario Capitalia a cui l'organizzazione (la cosiddetta 'rete moggiana' ndr) fa riferimento per curare l'aspetto finanziario delle societa' calcistiche''. Non solo, gli inquirenti hanno chiesto notizie sui rapporti tra il banchiere con la Roma calcio. Capitalia, infatti, detiene il 49 per cento di Italpetroli, gruppo al quale appartiene la societa' della famiglia Sensi. E infine e' stato affrontato il tema delle presunte pressioni ricevute da Alessandro Nesta per lasciare l'ex procuratore Dario Canovi per passare alla Gea. Sarebbe stato lo stesso presidente di Capitalia, secondo la stessa informativa dei carabinieri, ad incontrare il calciatore del Milan per prospettargli i vantaggi che avrebbe avuto trasferendo la sua procura alla Gea.

L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde

05/06 E' durato poco l' interrogatorio di Maria Grazia Fazi. L' ex segretaria della Can, la prima a comparire oggi davanti al pool di Fracesco Saverio Borrelli, di fatto si è avvalsa della facoltà di non rispondere agli inquirenti sportivi perché prima vuole essere ascoltata dai magistrati di Napoli. Lo ha detto infatti il suo legale, l' avv. Bruno Ricciotti, all' uscita della sede della Figc. "La Fazi s' é limitata a dire che è in attesa di essere ascoltata a Napoli e solo dopo, se viene riconvocata, tornerà all' ufficio indagini". L' avvocato Ricciotti, che ha accompagnato la Fazi all' uscita della Figc, ha spiegato che nella breve audizione davanti a Borrelli "non siamo entrati nel merito". Il legale ha però sottolineato che la sua assistita "é stata una segretaria efficientissima nel suo lavoro come capita a tutti colori che si affiancano a personaggi di spicco". Come a dire che l' ex dipendente della Can si sarebbe limitata ad eseguire le indicazioni che le venivano dai suoi superiori, in questo caso gli ex designatori arbitrali. Sempre lo stesso legate ha detto "non sappiamo quando saremo convocati di nuovo, ma comunque non avremo problemi in quel momento a rilasciare dichiarazioni". La Fazi ha invece evitato qualsiasi commento, lei che è l' unica donna tra i 41 indagati dalla Procura di Napoli nello scandalo delle intercettazioni telefoniche che ha travolto il mondo del calcio.

Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”

05/06 "Lo scandalo del calcio italiano ha avuto grande eco anche in Brasile. E' un male per l'Italia, non si può concepire. Spero che la giustizia punisca tutti se ci sono le prove: dirigenti, arbitri e giocatori". Lo ha detto Pelé ritirando a Siena il Premio Artemio Franchi 2006. "L'importante è recuperare la fiducia del pubblico - ha detto Pelé - che ora è molto triste". Secondo l'ex campione brasiliano, comunque, gli scandali non condizioneranno le prestazioni della squadra di Lippi. "Non incideranno sugli azzurri - ha detto Pelé - e, anzi, saranno stimolanti e porteranno i giocatori a cercare di dare qualcosa di più per dare una buona immagine del calcio italiano".

Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

05/06 "C'e' bisogno di arbitri professionisti, sarebbe un po' meno facili intimidirli, per non usare un termine piu' forte". Il presidente della Fifa, Sepp Blatter, torna a ribadire quello che e' un suo cavallo di battaglia, il professionismo anche tra i direttori di gara, specie alla luce degli scandali che hanno travolto il calcio in Germania, Belgio e Italia. "Al centro degli scandali ci sono sempre gli arbitri e gli arbitraggi - ha spiegato Blatter, a Monaco di Baviera - Dobbiamo riconoscere che l'arbitro e' spesso solo, isolato, e' l'elemento piu' fragile della catena del calcio".

Cosmi “Il calcio era marcio già nei commenti sui media”

05/06 "Il calcio era marcio gia' nella maniera in cui venivano raccontate le cose. Avevo conquistato la promozione col Genoa, ma quando ero all'Udinese mi si diceva che venivo da un'annata negativa". L'ex allenatore di Perugia, Genoa e Udinese Serse Cosmi, intervenuto ai microfoni de "La Politica nel Pallone" su Gr Parlamento, torna a parlare dopo un lungo silenzio e ovviamente l'argomento principe e' lo scandalo che sta travolgendo il calcio italiano. Anche se momentaneamente ai box ("ma non c'e' mai un momento giusto per uscire dal calcio, il dispiacere c'era quando sono tornato a casa", ricorda Cosmi), il tecnico racconta le sue impressioni. "Che c'era qualcosa che non andava si intuiva facilmente da tante situazioni - spiega - anche da come si raccontava il calcio a livello mediatico. I risultati conseguiti sul campo non erano raccontati alla stessa maniera, al di la' della diversita' dei giudizi. Si faceva in modo che una vittoria o una sconfitta non fosse cosi' importante e questo mi faceva pensare che c'era qualcosa che determinasse tutto il resto. Io non pensavo all'arbitro corrotto, ma avevo sottolineato, per esempio, che la retrocessione del Perugia e' stato uno stillicdio di situazioni negative nei confronti di una squadra e che era difficile pensare che si trattasse di una piccola serie di errori". Riferendosi al caso Ghomsi, che ha determinato dopo un lungo processo una penalizzazione di tre punti per il Genoa, Cosmi parla di un "calcio in cui aspettare otto mesi per stabilire se uno doveva giocare oppure no e' una follia". "Io sono fuori? Vedi le cose con un occhio diverso ma ci si sente dentro tutti - continua - e ogni mattina ogni persona che incontro mi chiede se mi ero accorto di niente. Poi se dici che non ti sei accorto di niente ti prendono per stupido, se dici invece che ti eri accorto di qualcosa allora ti chiedono perche' non hai parlato prima". Cosmi ha lavorato sia con Gaucci che con Preziosi, tra i primi, in tempi non sospetti, a denunciare che c'era qualcosa che non andava nel calcio. "Abbiamo parlato spesso di questi argomenti ma se ne parlava con tutti - racconta il tecnico - Gaucci e Preziosi sono stati tra i primi a tirare fuori i mali del calcio, sapevano benissimo quali fossero i problemi, ma ora si e' scatentato questo 'L'avevo detto io' che e' triste. Tutti si sentono paladini di un'onesta' che io non mi sento di avallare e che e' ancora piu' triste di quello che e' successo". Ieri l'ex tecnico dell'Empoli Mario Somma, andando controcorrente, ha preso le difese di Luciano Moggi. "Io non conoscevo Moggi - prosegue Cosmi - e non mi sento di difenderlo ma nemmeno di accusarlo perche' per parlare di una colpevolezza deve essere prima giudicato. Se uno fa riferimento a quello che si legge e' troppo facile accusare qualcuno. Ripenso ai tanti personaggi, anche di buon livello, che hanno vissuto di Moggi, che si vantavano di aver partecipato a qualche cena con lui. Accusare Moggi, dire che da solo e' riuscito a fare quello che e' stato descritto, mi sembra comunque offensivo per tutti gli altri". Secondo Cosmi sarebbe giusto bisognerebbe trovare "un livello di sfumatura" perche' a suo parere c'e' "il rischio di vedere coinvolta della gente che molto probabilmente poco sapeva o poco faceva perche' si creasse quello che e' venuto fuori. Le responsabilita' ci sono, ma c'era tantissima gente che non pensava che la situazione potesse essere cosi' grave, almeno da quanto emerge dalle intercettazioni". Al momento a spasso, Cosmi si tira fuori dalla corsa alla panchina della Juventus. "Vedo tanti che si propongono ed e' piu' che legittimo - sottolinea - perche' la Juve in C rappresenta il massimo per un allenatore. Io sto alla finestra, ho rescisso il contratto con l'Udinese e aspetto di ricominciare in un ambiente consono anche ai miei difetti". Guardando anche al recente passato Cosmi sottolinea come anche "l'esperienza di Udine sia stata importante, ho avuto il grandissimo onore di allenare in Champions League. Il Barcellona? Giocandoci contro ho potuto capire la forza di questa squadra, che non e' solo il suo modo di giocare in modo quasi disincantato perche' e' una formazione organizzatissima, con atleti incredibili anche dal punto di vista fisico".

L’arbitro Messina rinuncia al premio Franchi

05/06 L'arbitro internazionale Domenico Messina, finito sotto inchiesta a Napoli per gli scandali sul calcio, ha rinunciato a ritirare il Premio Artemio Franchi 2006, organizzato dalla Fondazione Artemio Franchi e dalla sezione di Siena dell'Associazione italiana arbitri per mantenere vivo il ricordo del dirigente sportivo italiano. Con una lettera, inviata agli organizzatori, ha spiegato la sua decisione. "Gli avvenimenti che hanno caratterizzato il calcio italiano negli ultimi giorni mi portano ad una riflessione sull'opportunità di ricevere un premio nel momento in cui la mia credibilità agli occhi dell'opinione pubblica viene minata da un avviso di garanzia". Nella lettera Messina scrive anche: "In questo clima non certo sereno vi annuncio che non potrò essere presente alla cerimonia di premiazione. Un premio così importante, intitolato ad un dirigente che ha portato il calcio italiano ai massimi livelli di immagine e di credibilità, non può essere assegnato ad una persona che per quanto assolutamente innocente è gravata di un provvedimento che per l'opinione pubblica è già una sentenza". . Il premio a Messina era stato assegnato prima che il suo nome venisse coinvolto negli scandali legati al cosiddetto "sistema Moggi". Nonostante la presa di posizione del direttore di gara internazionale, gli organizzatori hanno deciso di confermare la scelta e che consegneranno il riconoscimento all'arbitro dandoglielo di persona durante una "trasferta" a Bergamo, dove Messina risiede. Nella lettera con cui Messina giustifica la sua assenza alla cerimonia di consegna del Premio Artemio Franchi 2006, l'arbitro di Bergamo scrive anche: "La mia coscienza è assolutamente pulita e ciò rende la mia amarezza ancora più grande. Mi rendo improvvisamente conto che non è più sufficiente condurre una vita all'insegna delle regole e nel rispetto degli altri, anche a costo di sacrificare parte della propria carriera e delle proprie umane ambizioni". Messina specifica: "La mia non è una fuga dalla realtà, però ritengo mio preciso dovere di uomo di sport rinunciare al prestigioso riconoscimento e concentrare tutti i miei sforzi sulla difesa della mia immagine nelle opportune sedi giudiziarie e sportive"

L’olimpionico Fabris accusa “Troppi soldi al calcio e pochi agli sport minori”

05/06 Troppi soldi al calcio e troppo pochi ai cosiddetti sport minori. Come il ghiaccio, che pero', nella persona di Enrico Fabris, ha regalato la bellezza di due ori e un bronzo olimpici ai Giochi di Torino 2006. Il campione ha lanciato oggi, a margine di una giornata da testimonial di 'Terre da Vino', l'azienda delle Langhe che gli ha dedicato un pranzo veneto (la sua terra) condito pero' da vini tipici locali, una dura accusa contro il mondo del pallone, commentando i recenti fatti relativi alle inchieste di ''calciopoli''. ''E' la conferma - ha spiegato l'olimpionico - che non sempre i soldi sono positivi. Ne girano moltissimi, ci sono molti piu' interessi che negli altri sport ed e' normale che avvengano gli scandali, e' nell'indole umana. Ma prima o poi doveva venire fuori questo putiferio. Sono contento. E' giusto che la gente sappia che in quell'ambiente viene dato piu' di quello che si merita, mentre a noi, che facciamo tanti sacrifici, non danno niente o molto meno di quello che si dovrebbe''. Fabris, che confessa di non amare moltissimo il calcio, si dichiara comunque tifoso del Milan (''almeno da bambino, per tradizione familiare''), ma non fa sconti a nessuno. ''E' giusto fissare un tetto agli ingaggi, anche se la cultura sportiva dell'Italia si basa sul calcio. Una sentenza giusta non solo non danneggerebbe il calcio e lo sport, ma metterebbe tutti sullo stesso piano. Le ricadute positive sugli altri sport sarebbero inevitabili''. Fabris ammette che, grazie alla sua popolarita', il numero dei praticanti negli sport del ghiaccio in appena quattro mesi e' molto cresciuto dalle sue parti, la zona di Asiago. ''Ma sarebbe un'utopia - aggiunge con molto realismo - pensare che senza un intervento di un politico particolarmente sensibile, si costruiscano palazzetti a gogo'. Una esplosione degli sport del ghiaccio sarebbe impensabile, senza interventi massicci del governo. Per adesso, la cultura del ghiaccio viene valorizzata al meglio solo grazie ai miracoli come quelli che sono successi a me. L'emozione di Torino, dove sono stato consacrato campione internazionale, e' stata indescrivibile, ma vedere la mia gente che piangeva, al mio paese, e' stata una sensazione piu' intima ancora piu' intensa, che mi ha commosso in modo incredibile''. Fabris ha mangiato ''veneto'' e apprezzato molto i vini delle Langhe, accompagnati dalla spiegazione delle loro caratteristiche dai maestri e tecnici della degustazione di ''Slow food''. E' stata la societa' ''e20'' a consentire l'intervento del campione in Piemonte, riuscendo a strapparlo ai numerosi impegni di rappresentanza che lo stesso Fabris ha ammesso di avere a ripetizione. ''Ma il peso della pressione non lo sento piu' - ha spiegato - Quando mi alleno, succede il contrario: penso, il mio dovere l'ho gia' fatto e sono stato premiato dai sacrifici''. Adesso lo attendono gli Europei in Italia, fra qualche mese e poi i Mondiali di combinata in autunno in Olanda, la terra che sportivamente lo considera il nemico numero uno perche' ha osato strappare due ori olimpici ai favoritissimi orange.

On. Lolli: “Pieno sostegno ad azione del Commissario Rossi”

05/06 "La priorità è dare pieno sostegno all'azione del professor Guido Rossi, che deve sentire dietro di se l'assoluto sostegno di Governo e Parlamento. Perché è vero che molto sta nelle sue mani, però c'é anche una parte di lavoro che tocca al legislatore. Noi dovremo fare la nostra parte in assoluta sintonia con il progetto di Rossi". E' l'auspicio espresso dall'on. Giovanni Lolli, sottosegretario al ministero dello sport e ospite di 'Radio anch'io lo sport', a proposito delle misure per innovare il sistema-calcio. Uno dei temi trattati è stato quello della candidatura italiana all'organizzazione dell'Europeo di calcio del 2012, soprattutto sotto l'aspetto delle risorse finanziarie necessarie ad organizzare un evento così complesso. "Dal mio personale punto di vista - ha premesso il sottosegretario - non ritengo che lo Stato possa accollarsi l'onere di finanziare una iniziativa tanto consistente. Quello che si può vedere è se con le società, enti locali e utilizzando il credito sportivo, c'é una strada per avviare una riforma dell'intera impiantistica, nella quale inserire la ristrutturazione degli otto stadi per l'Euro 2012. Questo sarebbe ragionevole. Per il momento abbiamo confermato l'iter del governo precedente, mantenendo questa riserva di carattere finanziario". Si può conciliare il mondo degli affari con i valori sportivi? E' stato ancora chiesto all'on. Lolli. "Quando nel '96 si trasformarono le societa' in SpA a scopo di lucro non si valutò che nel resto d'Europa i club hanno patrimoni solidi, mentre in Italia l'unico patrimonio è quello costituito dal valore dei calciatori, cioé del tutto aleatorio. Al di là delle buone intenzioni fu una scelta che ha prodotto effetti negativi. Tra l'altro, all'epoca non si previde un sistema di controlli adeguati. Ora tornare indietro non sarà facile. Va però detto che il commissario Rossi è in Italia uno dei massimi esperti della materia. Quindi io mi affiderei alle sue capacità e competenze". "Esasperare l'aspetto economico finisce per danneggiare l' appetibilità del campionato - ha aggiunto Lolli - causando alla fine più danni che benefici alle società. Bisogna tornare ad un'idea che parta dal dato sportivo. Ed in Parlamento c'é una larga maggioranza, distribuita nelle varie formazioni politiche, con conoscenze sufficientemente approfondite della materia e soprattutto con una volontà comune di aiutare un processo di riforma". Il quale deve "in gran parte deve essere supportato da una azione che nasca nel campo dell'ordinamento sportivo. Io non ho mai creduto alle autoriforme, e non solo nel calcio". La nascita di un ministero dello sport ha fatto temere qualcuno per l'autonomia dello stesso. Ad essi Lolli risponde "di stare tranquilli. L'autonomia dello sport è garantita da leggi che nessuno vuole cambiare. Creare un ministero ad hoc non vuol dire andare a mettere le mani nelle attività di società sportive, Coni od enti. Ma fare finalmente in Italia politiche pubbliche per lo sport. Ad esempio interventi su scuola pubblica, salute, lo sport inteso come attività sociale".

On. Landolfi “Troppi interessi poco trasparenti”

06/05 "Intorno al calcio ruotano troppi interessi e non tutti trasparenti. Tutto questo e' dovuto a tanti fattori, bisognera' agire: chi per competenza, lo sport attraverso le proprie regole in base ad una autonomia che gli viene riconosciuta e la politica attraverso la leggi". Lo ha dichiarato l'Onorevole Mario Landolfi, tifoso dell'Inter, ai microfoni di "Gr Parlamento-La politica nel Pallone". "Quando ci furono tante polemiche sui diritti tv attivai un tavolo di discussione - aggiunge l'ex Ministro - c'e' stata una proposta di legge presentata ora dall'Onorevole Ronchi che ripristina la vendita collettiva dei diritti televisivi, un fattore importante. Oggi c'e' una legge che consente a ciascun club di vendere i diritti televisivi. Questo aumenta il divario fra grandi e piccoli societa'. Bisogna tornare alla vendita collettiva, rivedere le forme di mutualita'. In Gran Bretagna il divario e' quantificabile da 1 a 4, da noi e' molto piu' alto. Bisognerebbe allungare l'elenco degli eventi internazionali da trasmettere in chiaro, in modo da calmierare il mercato dei diritti tv. Il ruolo della politica in questo momeno delicato? Fare le leggi, noi abbiamo ripresentato all'inizio di questa legislatura la legge che ripristina la vendita collettiva dei diritti televisivi". "Si deve reintrodurre nel calcio una misura che va immediatamente a calmierare un aspetto importantissimo - aggiunge Landolfi - fermo restando le modifiche che verranno introdotte alla luce delle novita' tecnologiche. Oggi c'e' satellite, digitale terrestre, arrivera' la televisione nel telefonino. Ci sono tanti attori...Premiamo i club che curano i settori giovanili: e' la critica che faccio alla mia squadra, l'Inter. Troppi stranieri in campo, significa mortificare il calcio italiano. Sono questioni che dovrebbero rientrare nel momento in cui si deve distribuire le risorse fra grandi e piccoli club".

Interrogato il guardialinee Ceniccola

05/06 Continua la mattinata di interrogatori dell'ufficio indagini nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli. Mentre Francesco Saverio Borrelli e la sua vice Falcicchia stanno ascoltando l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, nella sede di via Po gli altri collaboratori, guidati dal colonnello Maurizio D'Andrea, hanno cominciato l'interrogatorio di Enrico Ceniccola guardalinee coinvolto nelle intercettazioni telefoniche. L'assistente è arrivato accompagnato da un legale e dopo un breve passaggio a Via Allegri è stato portato nell'altra sede di via Po. I tre pool in cui si è diviso l'ufficio indagini per la prima giornata di interrogatori per l'inchiesta di Napoli sono al lavoro da questa mattina. Mentre continua dalle 10,30 l'interrogatorio davanti a Borrelli e alla Falcicchia dell'ex designatore dei guardalinee Gennaro Mazzei, nella sede di via Po stanno sfilando i primi assistenti degli arbitri finiti nella bufera di 'calciopoli'. I vice di Borrelli stanno ascoltando anche il guardalinee Foschetti, che è appena arrivato accompagnato dal legale negli uffici di via Po. Prima di Foschetti era entrato anche il suo collega Ceniccola.

Ascoltato per 3 ore l’ex designatore dei guardialinee Mazzei: chiarita la sua estraneità

05/06 Quasi tre ore sotto il fuoco di domande di Francesco Saverio Borrelli per spiegare la propria estraneità ai fatti addebitati dalla procura di Napoli. Gennaro Mazzei, ex designatore dei guardalinee, ha concluso la sua audizione davanti all'Ufficio indagini. All'uscita ha cercato di sfuggire ai cronisti ma per lui ha parlato il legale, l'avv. Giuseppe Fonisto. "Abbiamo chiarito la sua estraneità a qualsiasi addebito - ha spiegato l'avvocato - non c'era da parte sua alcun tipo di subordinazione e il dottor Borrelli ha compreso che fosse estraneo alle cose che gli vengono ascritte". Il legale ha anche aggiunto che il suo assistito era sereno quando è entrato e lo è ancora di più ora che è conclusa l'audizione.

 

Il diario della giornata

05/06 Giornata di interrogatori sull'asse Roma-Napoli. Nella capitale il capo dell'ufficio indagini della Figc Francesco Saverio Borrelli ha interrogato diversi protagonisti dello scandalo come Mazzei e Martino, ma non ha potuto sentire la segretaria della Can Maria Grazia Fazi, che si e' avvalsa della facolta' di non rispondere. Niente audizione a Napoli anche per Massimo De Santis, che convocato dai pm partenopei ha presentato un'istanza per incompetenza territoriale. In compenso sono stati sentiti Mazzarri, Franceschini, Pagliuca, Mazzone e Caso. Prosegue anche a Roma l'inchiesta Gea, con i pm Palamara e Palaia che hanno interrogato il numero uno di Capitalia Cesare Geronzi, padre di Chiara iscritta nel registro degli indagati. A Milano, infine, incontro tra il commissario della Figc Rossi e il presidente di Lega Galliani sulle scadenze della prossima stagione, dalle iscrizioni al calendario. Questo il film della giornata:
09.21: "La priorita' e' di dare pieno sostegno all'azione del professor Rossi che deve sentire la stima e l'assoluto sostegno del Governo e del Parlamento, perche' molto sta nelle sue mani. Una parte delle misure per riformare il calcio spettano al mondo dello sport, il resto alla politica". E' il parere del Sottosegretario al ministero dello sport, Giovanni Lolli,
10.34: "Calciopoli ci ha danneggiati". Il capo della delegazione azzurra al mondiale Giancarlo Abete affronta l'argomento dell'organizzazione dell'Europeo del 2012 dopo il dossier presentato dalla federazione alla Uefa lo scorso 31 maggio. "Un evento cosi' importante e le cause che hanno determinato il Commissariamento - ha aggiunto - non hanno contribuito a tranquillizzare la Uefa, che e' abituata ad operare con federazioni che siano nel pieno delle proprie funzioni e che ha un grande rispetto per la centralita'delle federazioni. Pero' la decisione avverra' tra il 7 e 8 dicembre, ovvero tra piu' di 6 mesi e abbiamo tutto il tempo di dimostrare di essere in grado, sia dal punto di vista dirigenziale che di predisposizione del dossier presentato di avere tutte le condizioni per essere assegnatari di un Europeo".
10.50: Giancarlo Abete non e' favorevole alla proposta del presidente del Brescia Gino Corioni di allargare la serie A a 3 gironi in seguito alla vicenda calciopoli. "Non e' mia competenza discutere di queste cose e sarei preoccupato del fatto che si dice che e' impossibile individuare i colpevoli. In ogni sistema ci sono organi di giustizia che devono individuare le responsabilita', senza essere portatori del verbo. Per natura sono tradizionalista e queste situazioni dei tre gironi non la vedo. Partenza il 27 agosto? Il vincolo primario e' legato alle coppe europee, se si dovesse rispettare, come auspicabile la tempistica europea, non ci dovrebbero essree problemi a rispettare i tempi del campionato".
11.11: Maria Grazia Fazi si e' avvalsa della facolta' di non rispondere. L'ex segretaria della Can e' stata la prima a comparire oggi davanti al pool di Fracesco Saverio Borrelli. Il suo legale, Bruno Ricciotti, ha spiegato che prima vuole essere ascoltata dai magistrati di Napoli. "Non siamo entrati nel merito - ha detto il legale - Non sappiamo quando saremo convocati di nuovo".
11.30: Massimo De Santis arriva nella sede della procura di Napoli. L'arbitro dovrebbe essere interrogato dai Pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci. Audizioni anche per il tecnico della Reggina Walter Mazzarri e del giocatore della squadra calabrese Ivan Franceschini.
12.00: Cominciano gli interrogatori dell'ufficio indagini Figc anche in via Po. Il primo e' il guardialinee Cenicola.
12.19: Massimo De Santis ha presentato ai magistrati partenopei un'istanza per incompetenza territoriale, chiedendo che gli atti vengano trasferiti alla procura di Roma. I legali di De Santis lamentano anche il fatto di essere venuti a conoscenza delle accuse al proprio assistito solo sui giornali. "Gli atti li abbiamo comprati in edicola - dice uno dei legali - Adesso ci dobbiamo concentrare sul processo sportivo, quando verremo chiamati da Borreli ci difenderemo. Da quello che si e' letto nelle intercettazioni emergono dei fatti che sono a favore di De Santis che non ha mai fatto gli interessi di nessuno. Le intercettazioni lasciano intendere la sua assoluta estraneita'".
12.29: "Davanti a un evento cosi' importante e' normale che la concentrazione sia massima". Lo ha dichiarato il difensore della nazionale azzurra Massimo Oddo. "Ai problemi esterni quando vai in campo non ci pensi. Fa parte del nostro bagaglio di esperienza pensare solo alle partite. Meno entusiasmo della gente? Non mi sembra, l'interesse c'e' sempre. Ci sono state persone che hanno commesso gravi errori e sicuramente pagheranno".
12.47: "L'inchiesta? ci sono altri che hanno questa titolarita', io penso esclusivamente alla nazionale". Giancarlo Abete, all'ingresso della sede della Figc in via Allegri, ribadisce la massima concentrazione sull'ormai prossimo inizio dei mondiali. "Siamo tutti concentrati - dice - speriamo che si faccia bene. Per il resto ci sono responsabilita' e competenze che si stanno sviluppando per l'interesse di fare chiarezza".
12.53: Guido Rossi, commissario straordinario della Federcalcio, che doveva incontrare nel suo studio di via Sant'Andrea 2 a Milano il presidente della Lega Adriano Galliani, uscendo dai suoi uffici non ha rilasciato dichiarazioni e l'atteso incontro e' stato rinviato nel pomeriggio.
13.28: "Il sequestro di Paparesta? Io che faccio l'allenatore e che vado negli spogliatoi l'ho saputo dai giornali dopo che sono uscite le intercettazioni telefoniche". A parlare e' Walter Mazzarri, allenatore della Reggina oggi sentito dai pm Narducci e Beatrice che stanno indagando sugli illeciti nel mondo del calcio. Il tecnico era presente a quel Reggina-Juventus del novembre 2004, quando Moggi e Giraudo, a quanto emerso dalle intercettazioni, avrebbero chiuso nello spogliatoio il direttore di gara Paparesta.
13.34: "Mi sento garantito sempre". Sono le parole dell'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, dopo essere stato interrogato per circa tre ore da Borrelli. Ha poi parlato l'avvocato di Mazzei, Giuseppe Fonisto, che ha fornito qualche particolare sull'interrogatorio. "E' stato un colloquio collaborativo, riteniamo che non verremo nuovamente ascoltati. Si e' parlato di tutto cio' che e' uscito sui giornali in questi giorni, libri rossi e libri neri. Non c'e' assolutamente nessun tipo di subordinazione a chicchessia, c'era solo una subordinazione gerarchica all'interno della Commissione arbitrale".
13.50: Borrelli lascia gli uffici federali di via Allegri per la pausa pranzo e si limita a dichiarare: "stiamo lavorando, per ora non voglio parlare".
14.23: "Non penso che i giocatori devono soffrire per quello che sta succedendo. I nostri pensieri e tutto quello che abbiamo dentro non cambia nulla, aspettiamo i giudici e vediamo quello che decidono". Lo ha dichiarato Christian Chivu, difensore rumeno della Roma. "So soltanto che mi sono impegnato al massimo e per questo non ho nessun rimpianto. Champions con la Roma? In questo momento possiamo soltanto aspettare".
14.40: "Mano dura, punire i colpevoli e ridare credibilita' al calcio italiano". E' quello che chiede il brasiliano Pele', a Siena per ricevere nella suggestiva cornice di Santa Maria della Scale la 17esima edizione del premio Artemio Franchi. "La giustizia - ha affermato O Rei - deve punire severamente chi si e' macchiato di questi scandali, in presenza di prove concrete. Non ci deve essere differenza tra calciatori, dirigenti ed arbitri, tutti devono essere puniti. Solo cosi' si puo' recuperare la fiducia del pubblico, che ora lo vedo molto deluso".
14.50: Negli uffici di via Po i collaboratori di Borrelli ascoltano il guardalinee Gabriele Contini.
14.56: "Intorno al calcio ruotano troppi interessi e non tutti trasparenti. Tutto questo e' dovuto a tanti fattori, bisognera' agire: chi per competenza, lo sport attraverso le proprie regole in base ad una autonomia che gli viene riconosciuta e la politica attraverso la leggi". Lo ha dichiarato l'ex ministro Mario Landolfi, tifoso dell'Inter, ai microfoni di "Gr Parlamento-La politica nel Pallone".
15.32: "Vivo male questa situazione, si aspetta l'esito finale, ci auguriamo che alla fine tutto si risolva nel modo migliore. Chi ha sbagliato paghi le conseguenze, aspettiamo pero' il verdetto finale. Come giocatorie prima e da dirigente adesso, mi sento penalizzato ma bisogna andare avanti". Lo ha dichiarato Giancarlo Antognoni, ex stella della Fiorentina e della Nazionale italiana.
15.39: "Il calcio era marcio gia' nella maniera in cui venivano raccontate le cose. Avevo conquistato la promozione col Genoa, ma quando ero all'Udinese mi si diceva che venivo da un'annata negativa". L'ex allenatore di Perugia, Genoa e Udinese Serse Cosmi, torna a parlare dopo un lungo silenzio e ovviamente l'argomento principe e' lo scandalo che sta travolgendo il calcio italiano.
15.40: "Ci vuole una giustizia equa, una pulizia completa, e che si ritorni allo sport". E' la richiesta avanzata da Walter Novellino, che aggiunge: "io non pensavo che la situazione fosse cosi' grossa, siamo rimasti tutti choccati. Speriamo che gli organi competenti diano una dimensione giusta al nostro mondo, perche' e' un mondo bellissimo e vorremo che ci sia di nuovo quella serenita' che negli ultimi anni, specie in estate, non c'e' mai stata". Il tecnico blucerchiato dice di non aver mai avuto "un cattivo pensiero, pensavo alla sudditanza psicologica, ma non a una cosa del genere".
15.53: Continuano gli interrogatori alla Procura di Napoli. I pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice, che stanno indagando sugli illeciti nel mondo del calcio, hanno convocato l'ex tecnico del Bologna Carlo Mazzone. Prima di lui sono arrivati anche il giocatore del Lecce Cristian Ledesma, il dirigente felsineo Giancarlo Marocchi, il portiere Gianluca Pagliuca e l'ex allenatore della Lazio Mimmo Caso.
17.15: "E' una cosa che mi avvilisce molto, qui purtroppo ne esce male il calcio ed e' dura da recuperare". Sono le parole di Giancarlo Marocchi, ex giocatore della Juventus e ora team manager del Bologna, ascoltato oggi dai pm di Napoli Narducci e Beatrice nell'ambito dell'inchiesta sugli illeciti nel calcio. "Io credo che neanche nei bar si pensava a tutto questo - aggiunge - anche a pensare male non si riusciva a pensare a questo".
17.30: Interrogato a Napoli il dirigente della Lazio Mario Manzini e l'ex difensore biancoceleste Fernando Couto.
18.25: Termina negli uffici di via Allegri l'interrogatorio durato circa tre ore e mezza di Manfredi Martino, segretario della Can. "Sono sereno, ma non dico come e' andata" ha detto all'uscita a seguito dell'audizione presso il capo dell'Ufficio indagini, Francesco Saverio Borrelli. Sotto interrogatorio il segretario della Figc, Ghirelli.
18.39: "C'e' bisogno di arbitri professionisti, sarebbe un po' meno facili intimidirli, per non usare un termine piu' forte". Il presidente della Fifa, Sepp Blatter, torna a ribadire quello che e' un suo cavallo di battaglia, il professionismo anche tra i direttori di gara, specie alla luce degli scandali che hanno travolto il calcio in Germania, Belgio e Italia.
18.46: Il numero uno di Capitalia Cesare Geronzi viene ascoltato per circa due ore dai pm di Roma nell'ambito dell'inchiesta Gea. Geronzi, oltre che sulle attivita' della figlia, sarebbe stato sentito su certi conti esteri della Gea riconducibili a banche nell'orbita Capitalia, sui rapporti tra Moggi e la Roma e sul passaggio di Nesta nelle mani della societa' di procuratori guidata dal figlio dell'ex dg bianconero.
20.12: "Gazzoni e' una persona eccezionale, ha l'immagine della credibilita' e molta gente dovrebbe chiedergli scusa". A parlare e' Carlo Mazzone, sentito oggi dalla procura di Napoli come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sugli illeciti nel calcio. L'ex tecnico del Bologna si e' detto ancora "ferito" dalla retrocessione con i felsinei e aggiunge: "nel mondo del calcio e' entrata della brutta gente, gli allenatori non devono avere i procuratori e forse neanche i calciatori".
20.22: "Sono orgoglioso e fiero di rappresentare gli arbitri italiani". Lo ha detto, ai microfoni di Sky Sport, Roberto Rosetti, unico fischietto del nostro Paese presente alla rassegna tedesca vista l'esclusione di Massimo De Santis alla dopo quanto emerso dallo scandalo intercettazioni. "Ci sono 32 mila direttori di gara che vanno ad arbitrare tutte le domeniche, dalla terza categoria alla serie A, ed essere qua e' per motivo di grande fierezza, cerchero' di dare il massimo". Ma quando gli si chiede se vuole mandare un saluto a De Santis, Rosetti si fa freddo e risponde: "in questo momento ci stiamo preparando per il torneo, su questo e' la nostra attenzione".
20.34: il commissario della Figc Guido Rossi ed il Presidente della Lega Adriano Galliani si sono incontrati oggi a Milano ed hanno parlato per circa due ore. Si e' trattato - fanno sapere dalla Figc - di un incontro di carattere istituzionale che ha avuto come priorita' quella di affrontare insieme le prossime scadenze e cioe' l'iscrizione ai campionati ed i calendari della prossima stagione sportiva cosi' da garantire il regolare avvio. Si e' anche parlato della struttura della Lega, ma senza nessuna decisione ne' da una parte ne' dall'altra.

Servizi precedenti

04/06 Calcio nel caos: Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Calcio nel caos: Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Calcio nel caos: Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Calcio nel caos: Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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