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Sport
Il calcio nel caos

 

La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena

19/05 Non solo calciatori e allenatori, ma anche presidenti e dirigenti di squadre di calcio professionistiche. Per chi è addetto ai lavori non è una novità. Era risaputo nel giro del calcio che alcune società erano in un certo senso sotto la tutela della GEA e questo risulta dall'elenco degli uomini che la stessa Gea controllava e gestiva. Il dossier compilato dai carabinieri del Nucleo operativo di Roma è stato trasmesso ai magistrati di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sul calcio. Nell'elenco figurano tre presidenti di societa' di serie A, Paolo De Luca (Siena), Pasquale 'Lillo' Foti (Reggina), Roberto Spinelli (Livorno). ''Mi gestiva la Gea? Non lo sapevo. Auguri''. Cosi' il presidente della Reggina, Lillo Foti, tra il sorpreso e l' ironico, ha commentato la notizia che il suo nome figura in un elenco redatto dai carabinieri del Nucleo operativo di Roma e trasmesso alla Procura di Napoli di persone che la Gea controllava e gestiva. Foti, che ha appreso la notizia telefonicamente dall' , ha poi ribadito: ''non sapevo di essere controllato dalla Gea, ne prendo atto''. Quindi non ha voluto fare altri commenti. Il dossier, inoltrato dalla Procura della Capitale a quella di Napoli, evidenzia che non vi erano solo allenatori e calciatori nella sfera di influenza della societa' di procura con presidente Alessandro Moggi. Vi sarebbero infatti stati anche numerosi dirigenti di societa' calcistiche. Anche altre societa' sarebbero, comunque, state controllate direttamente. Un altro rapporto, compilato dai Carabinieri di Napoli e confluito invece nell'inchiesta di Roma, avrebbe evidenziato che la Gea World gestisce giocatori sufficienti all'intera Serie A. L'Arma indagava sulla Gea nell'ambito dell'inchiesta partenopea e avrebbe evidenziato che la societa' aveva in gestione oltre 300 calciatori, una cifra tale da bastare a riempire le rose anche per un campionato a 22 squadre come quello di Serie B. Diversi giocatori, infatti, non avrebbero depositato la procura affidata alla Gea presso l'albo dei calciatori e quindi non figurerebbero ufficialmente in quell'orbita.

Carraro: “La telefonata con Moggi, ironica e paradossale”

"In merito alla telefonata intercorsa tra il sig. Moggi ed il sottoscritto del 3 febbraio 2005, desidero sottolineare come le mie affermazioni siano del tutto ironiche e paradossali". Lo precisa l'ex presidente della federcalcio Franco Carraro dando la sua interpretazione del colloquio in cui Moggi, secondo gli stralci dell' intercettazione, gli proponeva l'appoggio dell'ex ministro degli Interni Giuseppe Pisanu per conquistare voti di club di C in vista delle elezioni federali. "Il sig. Moggi - si legge in una dichiarazione di Carraro - come è stato evidenziato da numerosi suoi colloqui telefonici pubblicati in questi giorni, all'epoca non mi considerava 'completamente lucido' e disapprovava che all'elezione federale si arrivasse attraverso un accordo". "Per questo motivo - prosegue l'ex presidente della Figc - ho fatto nel corso di quella telefonata affermazioni assurde. Infatti: 1) Non potevo pensare che il Ministro dell'Interno, persona seria e stimata da tutti, intervenisse su società di calcio; 2) Nelle elezioni federali in cui vi era più di un candidato, nel 1996 e nel 2000, i voti della serie C, dei calciatori e degli allenatori, sono sempre stati assolutamente compatti; non era ipotizzabile che questa unità venisse meno; 3) In quei giorni il dr Gravina faceva da tramite tra il dr. Abete ed il sottoscritto per il perfezionamento di un accordo che era praticamente fatto, come testimoniano i giornali dell'epoca ed in particolare la rubrica 'Palazzo di vetro' pubblicata dalla Gazzetta dello Sport il 5 febbraio; 4) Lunedì 7 febbraio era prevista una riunione a Milano tra le società di A e di B, Abete ed il sottoscritto; riunione che si è verificata e che ha sancito l'accordo. E' evidente che ai miei occhi non poteva avere importanza il viaggio a Roma che Luciano Moggi mi annunciava per l'8 febbraio"

Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”

19/05 Gazzoni Frascara ex-presidente del Bologna spara a zero sul mondo del calcio, dai microfoni di Radioincontro: "Non ho nessun rimpianto di essere uscito dal calcio e i fatti recentemente accaduti mi hanno affatto sorpreso". Gazzoni ritorna a parlare della retrocessione del suo Bologna: "Carraro ha permesso alla Reggina di sistemare i conti fuori tempo solo perche' e' una societa' in orbita Gea, come il Messina. Lo stesso Parma che abbiamo affrontato nello spareggio non doveva essere iscritto al campionato. I bilanci sono direttamente legati al risultato sul campo, i giocatori non si pagano con le preghiere". L'ex-presidente rossoblu poi dichiara : "Comandano in 3 e gestiscono giri economici per miliardi di euro, non parla nessuno perche' hanno paura, io parlo perche' ormai sono uscito ci vuole in napalm e disinfestare per 3 mesi...Le dimissioni di Carraro sono taroccate e Moggi anche con un eventuale squalifica avra' sempre il telefono acceso, servono persone integerrime, trasparenti come Moratti, Bondi e Della Valle, non serve che siano necessariamente uomini di sport". Poi svela un retroscena: "Avevo pensato a Zeman come successore di Mazzone, per dare un po di nuova linfa alla squadra e all'ambiente, chiamai Lapo Elkann, per sentire cosa ne pensasse la Juventus, vista la mia amicizia con la famiglia Agnelli. Poi mi chiamo' con un dirigente bianconero e mi disse di lasciare perdere perche' Zeman non era una scelta gradita. Lasciai perdere, la mia decisione non avrebbe fatto piacere a chi comandava le leve".

Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

19/05 Gli interrogatori di Lippi e Zeman, le dimissioni di Pappa e soprattutto il CdA della Juventus che ha nominato Carlo Sant'Albano nuovo amministratore delegato. Sono questi gli eventi che hanno segnato l'ennesima intensa giornata della calciopoli italiana, uno scandalo che sembra ancora ben lontano da una soluzione. Gli occhi di tutti, ovviamente, erano puntati sulla procura di Roma, dove il ct della Nazionale Marcello Lippi e' stato ascoltato come persona informata sui fatti dai pm Palamara e Palaia nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea World, indagata per illecita concorrenza con minacce e violenza. Un interrogatorio durato quasi tre ore e mezza e che ha lasciato soddisfatti i due magistrati. Il selezionatore e' stato chiamato a rispondere sui rapporti con il figlio Davide (dal quale il ct ha detto di non essere assistito), procuratore Gea, e sulle presunte pressioni ricevute da Luciano Moggi per le convocazioni di giocatori che orbitavano nell'universo Gea, emerse dalle intercettazioni dei pm di Torino. Uscito dalla procura Lippi non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione e si e' recato subito in Figc da dove, qualche ora piu' tardi, e' uscita una nota con le dichiarazioni del ct. "Da questo momento penso solo esclusivamente alla Nazionale - ha dichiarato l'ex tecnico della Juventus - Sono stato ascoltato come testimone e ho risposto alle domande che mi hanno fatto i Pubblici Ministeri Palaia e Palamara". Nonostante l'incontro sembra aver avuto un esito positivo, il ct dovrebbe essere risentito dopo i Mondiali. Anche perche' le novita' nell'inchiesta Gea non mancano mai. Le ultime indiscrezioni parlano anche di presidenti e dirigenti controllati dalle lunghe mani della societa' guidata da Alessandro Moggi. Si parla del presidente del Siena De Luca, di quello del Livorno Spinelli, del numero uno della Reggina Foti ma anche del ds giallorosso Prade' e di quello viola Lucchesi. Persone che, secondo gli inquirenti, aiutavano la Gea ad esercitare una posizione dominante nel calciomercato italiano. "Nella mia vita manipolazioni non ne ho mai subite", e' stata la replica di Foti. Da parte della societa' di procuratori, intanto, e' arrivata la smentita sui legami con Istituti di Credito di Citta' del Vaticano, mentre i legali di Chiara Geronzi hanno ribadito la "totale estraneita'" della propria assistita alla gestione operativa della Gea World. Giornata convulsa anche a Napoli. La procura partenopea, che nel frattempo ha trasmesso a quella romana gli atti relativi alle indagini effettuate per conto proprio sulla Gea, ha sentito Zdenek Zeman e Aniello Aliberti. L'attuale tecnico del Brescia, da tempo ormai nei panni di grande accusatore nei confronti della Juventus, e' stato convocato dai pm Narducci e Beatrice come persona informata dei fatti. "Abbiamo parlato un po' del calcio attuale - ha dichiarato Zeman - Poi dalle intercettazioni si capisce di cosa si tratta, penso che faranno loro le conclusioni. Questo non e' calcio, spero che si cambi e che si colga questa opportunita' per fare il calcio in maniera diversa". Si e' invece presentato spontaneamente l'ex presidente della Salernitana Aliberti. "Ritengo che la vicenda della mia societa' dell'estate scorsa vada approfondita e chiarita - sono state le sue parole - Sono stato danneggiato oltremisura, chi ha sbagliato deve pagare". E in serata spuntano nuove intercettazioni che coinvolgono ancora Lotito, Giraudo, Mazzini e Pairetto, ma anche il presidente dell'Inter Facchetti, che con l'ex designatore parla degli arbitri scelti per le partite di Champions. Non stanno certo a guardare le altre procure. A Udine l'inchiesta sulle scommesse clandestine che vede coinvolti diversi giocatori di serie A (Di Michele, Jankulovksi, Kalac tra i tanti) sembra che stia per concludersi, mentre a Torino, tra i documenti prelevati ieri nella sede della Juventus, ce ne sarebbero alcuni relativi alle attivita' mediche. Rimanendo in casa bianconera, oggi si e' tenuto il consiglio d'amministrazione che ha nominato Sant'Albano come successore di Giraudo. Il nuovo ad, che ha confermato Capello anche per la prossima stagione e che presto potrebbe annunciare la nomina di Franco Baldini a direttore sportivo, rimarra' in carica fino al 29 giugno e in questo periodo provvedera' anche alla "definizione di un codice etico che, attraverso la determinazione di specifici criteri di comportamento e di un adeguato sistema sanzionatorio costituisca il punto di riferimento per chiunque intrattenga relazioni con la societa". Una direzione confermata anche dall'intervista in uscita domani su "La Stampa" a John Elkann, che sottolinea come la proprieta' si sia assunta pienamente le proprie responsabilita', "ma - avverte - non staremo a subire passivamente il polverone". Continua, infine, il terremoto in Federcalcio. Il Capo dell'Ufficio Indagini della Figc Italo Pappa ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. Pappa, stanco degli attacchi subiti in questi giorni, ha presentato le dimissioni al presidente del Coni Gianni Petrucci, pur garantendo il servizio relativamente alle ultime giornate dei campionati in corso. Ma il caos continua.

Si dimette il Gen. Pappa: “Illazioni gratuite”

Il generale Italo Pappa ha presentato le sue dimissioni nelle mani del presidente del Coni Gianni Petrucci, vista la situazione della federcalcio dopo le dimissioni di Franco Carraro e in attesa dell'insediamento del commissario straordinario Guido Rossi.
"I continui attacchi all'ufficio, che ho l'onore ed il privilegio di presiedere, e le indegne strumentalizzazioni che alcuni organi di stampa hanno di recente effettuato, tsravolgendo completamente la realtà dei fatti, mi costringono ad assumere questa dolorosa decisione". Si rivolge così al presidente del Coni Gianni Petrucci il generale Italo Pappa per comunicargli "irrevocabilmente le dimissioni da Capo Ufficio Indagini della Figc", "dopo 31 anni di continua appartenenza e di impegnativo lavoro tra i ruoli della federazione italiana gioco calcio". "Ho la netta sensazione - accusa Pappa nella lettera - che detti attacchi, rivoltimi quale capo ufficio indagini, scaturiscano non per la mia attività in detto ruolo, in quanto dalla stessa lettura dei medesimi articoli di stampa non emerge nessun rilievo neanche sul piano dell'etica, ma dall'essere generale della Guardia di Finanza e soprattutto dall'incarico istituzionale attualmente da me ricoperto: Comandante in Seconda del Corpo. Ho conseguito detta carica, che è il grado vertice per il Corpo, dopo oltre 45 anni di specchiato servizio ed a seguito di una carriera contrassegnata da immensi sacrifici gratificati da indiscussi ed indiscutibili risultati di servizio, avvalorati dai più lusinghieri giudizi anche da parte dell'autorità giudiziaria". "Un'indegna dietrologia - prosegue la lettera - ha portato, in un articolo di stampa, ad accomunare la mia persona con altri ufficiali del Corpo, la cui eventuale responsabilità è peraltro tutta da accertare, che hanno nei miei confronti solo una regolamentare dipendenza gerarchica. Poiché ritengo che queste gratuite illazioni possano avere un riverbero negativo sul prestigio della Guardia di Finanza e nello stesso tempo di sulla corretta valutazione dell'operato dell'ufficio indagini, reputo opportuno cessare con effetto immediato dalla carica in seno alla Figc, ciò al fine di evitare che la Guardia di Finanza e le Fiamme Gialle, che amo più di me stesso, possano minimamente essere coinvolte in una vicenda a cui sono completamente estranee".

Lippi “Penso solo alla Nazionale”

"Da questo momento penso solo ed esclusivamente alla nazionale". E' il primo commento di Marcello Lippi dopo l'audizione di più di tre come persona informata dei fatti presso i due pm romani che conducono l'inchiesta sulla Gea. La dichiarazione, diffusa tramite una nota della Federcalcio, vuole sgombrare il campo da illazione e ombre sul Mondiale di Lippi e della nazionale. Il ct dell'Italia sottolinea la nota della Federcalcio, è stato ascoltato questa mattina, come previsto, dai magistrati romani che si occupano dell'inchiesta sul calcio. Dopo il colloquio con i pm, Lippi ha rilasciato una dichiarazione: "Sono stato ascoltato come testimone. Ho risposto alle domande che mi hanno fatto i pubblici ministeri Palaia e Palamara. Da questo momento penso solo ed esclusivamente alla nazionale". Dopo la sua breve sosta in Federcalcio, Lippi era ripartito in auto per Viareggio dove si riposerà nel fine settimana in vista del raduno azzurro di Coverciano, previsto per lunedì alle 12,30.

A Ricadi consegnati in un clima plumbeo i premi “Capo Vaticano” sul calcio

Nel suo albo d' oro figurano i nomi piu' illustri del mondo del calcio del calcio dal 1987 ad oggi e la consegna del premio Capo Vaticano e' sempre stata un' occasione per celebrare e festeggiare quel mondo. E anche stasera il rito si e' ripetuto. Ma la bufera che sta travolgendo tutto e tutti non poteva non farsi sentire. E stavolta e' venuta meno la solita allegria, anche se in centinaia si sono dati appuntamento a Ricadi per assistere a quello che da queste parti viene considerato un evento, a prescindere da tutto. Tra i vincitori dell' edizione 2006 il designatore degli arbitri, Maurizio Mattei, il presidente del Club Italia, Giancarlo Abete, il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli, e l' inviato della Gazzetta dello sport, Alberto Cerruti. Tra i riconoscimenti per meriti sportivi ed alla carriera uno e' stato assegnato all' arbitro Pasquale Rodomonti, che nei giorni scorsi ha ricevuto un invito a comparire nell' ambito dell' inchiesta condotta dalla Procura di Napoli. Inevitabile che il discorso cadesse sulle tante inchieste che stanno sconvolgendo il pianeta calcio. Di poche parole Rodomonti (''non parlo, aspetto giustizia''), Mattei si e' addentrato di piu' nel merito. ''Non intendo dimettermi dal mio incarico - ha detto - perche' il mio e' stato un lavoro proficuo e di buona levatura, cosi' come riconosciuto dagli organi federali''. Il designatore, pero', non ha potuto mancare di rimarcare come dentro di se senta ''l' amarezza per la bufera che ha colpito gli arbitri''. Affermazioni che hanno trovato riscontro nelle motivazioni del premio con il quale la giuria ''ha inteso sottolineare la svolta che occorre. Svolta gia' cominciata con la fine dell' esperienza negativa del sorteggio e del doppio designatore ed il ritorno al designatore unico, Mattei, persona dotata di equilibrio e buonsenso''. Anche Abete (''dirigente di lunghissima esperienza, sara' l' uomo sul quale gravera' il difficile compito di impedire che l' ambiente risenta delle polemiche'' e' scritto nella motivazione) e' stato chiaro: ''Mai mi sono accorto che c' era del marcio all' interno della Federazione, altrimenti non ci avrei messo piu' di due minuti a dimettermi e denunciare i colpevoli''. ''Bisogna far presto a chiudere le indagini - ha aggiunto - e far luce su questi episodi per ridare credibilita' all' intero movimento calcistico''. Abete ha voluto, pero', anche lanciare un segnale di ottimismo: ''la Federcalcio ha in questo momento l' uomo giusto per ridare luce e lustro al mondo pallonaro italiano. La Nazionale si radunera' lunedi' a Coverciano cercando di lasciarsi dietro i problemi perche' il Mondiale puo' essere una spinta decisiva per il rilancio''. Sulla stessa linea Prandelli, premiato perche' ''Firenze ha ripreso a sognare grazie a lui, dimenticando il passato e le polemiche e ritrovando la via del gioco e dello spettacolo''. ''In un momento in cui il calcio e sconquassato da polemiche e inchieste giudiziarie - ha detto - essere premiato per i valori e la moralita' fa immenso piacere''. Riconoscimenti speciali sono andati anche ai giocatori di Messina e Reggina, Sergio Floccari e Nicola Amoruso.
Rodomonti “Non parlo, aspetto la giustizia”
''Non parlo, aspetto giustizia''. Sono state queste le uniche parole dette dall' arbitro Pasquale Rodomonti, intervenuto stasera, a Ricadi, alla cerimonia di consegna dei premi sportivi ''Capo Vaticano''. Rodomonti, che ha avuto uno dei riconoscimenti assegnati dalla giuria per meriti sportivi ed alla carriera, nei giorni scorsi ha ricevuto un invito a comparire nell' ambito dell' inchiesta condotta dalla Procura di Napoli.
Prandelli: “Bello essere premiati ora”
''In un momento in cui il calcio e sconquassato da polemiche e inchieste giudiziarie, essere premiato per i valori e la moralita' fa immenso piacere''. A dirlo e' stato l' allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, ritirando il premio Capo Vaticano. Nelle motivazioni con qui la giuria gli ha assegnato il riconoscimento, e' scritto: ''Firenze ha ripreso a sognare grazie a lui. Dimenticando il passato e le polemiche. Ritrovando la via del gioco e dello spettacolo''.
Mattei “Il mio lavoro proficuo, non mi dimetto”
''Non intendo dimettermi dal mio incarico perche' il mio e' stato un lavoro proficuo e di buona levatura, cosi' come riconosciuto dagli organi federali''. Lo ha detto il designatore arbitrale, Maurizio Mattei, intervenendo, stasera, alla cerimonia per la consegna del premio sportivo Capo Vaticano, a Ricadi, nel vibonese. ''Ma dentro di me - ha aggiunto - sento l' amarezza per la bufera che ha colpito gli arbitri''.
Abete “Mai accorto del marcio”
''Mai mi sono accorto che c' era del marcio all' interno della Federazione, altrimenti non ci avrei messo piu' di due minuti a dimettermi e denunciare i colpevoli''. A dirlo e' stato l' ex vicepresidente vicario della Federcalcio, Giancarlo Abete, responsabile del Club Italia e che nell' immediato avra' il ruolo di capo delegazione dell' Italia ai Mondiali di Germania, intervenendo stasera alla consegna dei premi ''Capo Vaticano''. ''Bisogna far presto a chiudere le indagini - ha aggiunto Abete - e far luce su questi episodi per ridare credibilita' all' intero movimento calcistico. La Federcalcio ha in questo momento l' uomo giusto per ridare luce e lustro al mondo pallonaro italiano''. ''La Nazionale - ha concluso Abete - si radunera' lunedi' a Coverciano cercando di lasciarsi dietro i problemi perche' il Mondiale puo' essere una spinta decisiva per il rilancio''.

L’USSI si costituisce parte civile se i sorteggi risultano truccati

Il Comitato di presidenza dell'Ussi, Unione stampa sportiva italiana, riunito a Milano sotto la presidenza di Antonello Capone, ha deciso di costituirsi parte civile nel caso in cui dagli accertamenti in corso da parte dell'autorita' giudiziaria dovessero emergere irregolarita' determinate da azioni fraudolente da parte di chicchessia nei sorteggi per le designazioni arbitrali dei campionati di serie A e di serie B del 2003-2004 e 2004-2005. A tali sorteggi, come e' noto, interveniva anche un giornalista dell'Ussi di volta in volta designato dal Comitato di presidenza.

Tabacci: “Nel 2004 mi imbattei nella GEA. Giro vorticoso di giocatori dagli stessi nomi”

"Già nel 2004, ai tempi dell' indagine parlamentare conoscitiva su Cirio e Parmalat, mi ero imbattuto nella Gea": ad affermarlo è Bruno Tabacci, ex presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, durante una manifestazione elettorale dell' UDC. "C'erano - ha proseguito Tabacci - quantomeno delle strane connessioni tra sistema bancario, industria del latte, esposizione per i diritti televisivi del calcio e un giro vorticoso di calciatori gestiti sempre dagli stessi nomi". Bruno Tabacci ha detto che durante l'indagine parlamentare fu ad esempio "molto incuriosito dalle modalità di compravendita di Crespo e Nesta". "Pur avendo una fervida fantasia - ha poi detto l'esponente UDC - non avrei mai pensato a una gestione delle ammonizioni". "Non è concepibile - ha concluso Bruno Tabacci - che si voglia togliere agli italiani il sogno del calcio, di avere uno sport pulito. E' impensabile andare allo stadio per vedere partite dal risultato predeterminato"

Il diario della giornata

E' stato forse il giorno piu' lungo per Marcello Lippi. Il ct della Nazionale, con i Mondiali alle porte, e' stato ascoltato in procura a Roma come persona informata sui fatti dai pm Palamara e Palaia nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea World. E' stato anche il giorno dell'atteso Cda della Juve: nominato Ad Carlo Sant'Albano e arriva anche la conferma in panchina per il tecnico Fabio Capello. Zeman si e' recato alla procura di Napoli. Il boemo e' stato convocato dai pm partenopei per essere sentito come persona informata dei fatti. Il Capo dell'Ufficio Indagini della Figc Italo Pappa ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. Questo il film della giornata:
11.13: Il commissario tecnico della Nazionale Marcello Lippi e' arrivato da pochi minuti in procura a Roma per essere ascoltato come persona informata sui fatti dai pm Palamara e Palaia nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea World.
12.26: Franco Carraro ha inviato una lettera nella quale prende le distanze dagli stralci delle telefonate pubblicate oggi da numerosi quotidiani circa una conversazione telefonica tra lo stesso ex presidente della Figc e Luciano Moggi. Questo il testo della nota: "In merito alla telefonata intercorsa tra il Sig. Moggi e il sottoscritto del 3 febbraio 2005, desidero sottolineare come le mie affermazioni siano del tutto ironiche e paradossali".
12.32: "La campagna di rinnovo degli abbonamenti Juventus per il prossimo campionato di calcio deve essere immediatamente bloccato". Lo chiede il Codacons, che precisa: "La Juve non puo' mettere in commercio abbonamenti al prossimo campionato fino a che non si sapra' in quale girone giochera' la squadra", ha afferma il Presidente Carlo Rienzi.
13.40: sullo scandalo che sta investendo il calcio nostrano arriva una voce paricolare: "Io adesso, come una persona normale, avrei fermato il campionato". E' l'opinione del cantautore romano Antonello Venditti, intervenuto nel corso della trasmissione "Te La Do Io Tokio". "Un'indagine di un anno che ha portato a questo...Hanno avuto un anno di tempo per avvertire le persone. Un paese civile dice 'Io mi fermo'. Questo campionato - prosegue Venditti - non si doveva giocare. Adesso abbiamo i mondiali davanti con connivenze di tutti i tipi. Ci vorrebbe il coraggio di fermare tutto. L'Italia e' impresentabile, non possiamo andare con niente di credibile tranne Totti".
14.00: Chiara Geronzi e' totalmente estranea "alla gestione operativa della Gea World". E' quanto sostengono in una nota i suoi legali, Paola Severino e Maurizio Dellacosa. "Chiara Geronzi - si legge - non ha mai svolto compiti di amministrazione e tantomeno di gestione, e non aveva pertanto poteri di firma sui conti della societa'".
14.33: Si e' conclusa l'audizione di Marcello Lippi alla Procura di Roma. il ct della Nazionale e' stato ascoltato per circa tre ore e un quarto. Ad interrogarlo, come persona informata sui fatti, i pm Luca Palamara e Cristina Palaia, nell'ambito dell'inchiesta Gea.
14.52: "Le regole sono state disattese, ma in ogni caso non sarebbero bastate". Lo ha detto il sottosegretario allo sport, Giovanni Lolli, intervenuto a Repubblica Radio. "Si trata di regole che sono state scritte in modo approssimativo, improvvisato. Per me bisogna riscriverle, costruire un sistema piu' moderno, perche' cosi' non funziona, a partire dai controlli. Non e' possibile che i controllori siano nominati dai controllati".
14.53: L'ex presidente del Napoli accusa Roma, Inter, Parma e Lazio. Giorgio Corbelli e' un fiume in piena. Intervistato dall'agenzia radiofonica GRT, l'ex numero uno del club partenopeo torna sullo scandalo che ha investito il calcio italiano. "Non credo che ci si possa fermare alla stagione 2004-2005 - sono le sue parole - Escludo che tutto venga limitato a quei pochi mesi. Se gli arbitri facevano parte di un sistema nel 2004-2005, non penso che quest'anno abbiano fatto altro. E' giusto che venga sanzionato chi ha barato quest'anno, l'anno scorso e in quelli precedenti fino a quando i regolamenti lo consentono. Le irregolarita' del 2000 e del 2001 sono la mamma di quelle degli ultimi anni".
15.35: Il Capo dell'Ufficio Indagini della Figc Italo Pappa ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. Pappa ha presentato le dimissioni al presidente del Coni Gianni Petrucci, pur garantendo il servizio relativamente alle ultime giornate dei campionati in corso.
15.43: Capitalia chiarisce ogni coinvolgimento e in una nota tiene a smentire "qualunque coinvolgimento nelle vicende e ribadisce che non ha e non ha avuto alcun impegno ne' ruolo nella gestione del Gruppo Italpetroli, al quale la As Roma fa capo. Tale scelta e' coerente con la natura della partecipazione di minoranza detenuta nella compagnia Italpetroli, assunta unicamente nell'ambito di un piano di ristrutturazione volto alla salvaguardia del gruppo Italpetroli e, quindi, anche della As Roma e alla tutela delle ragioni del ceto creditorio".
15.48: "La Gea World spa rigetta con forza le accuse, riportate oggi da un quotidiano, che collegano la societa' a conti legati a Istituti di Credito con sede in Citta' del Vaticano". E' quanto si legge in una nota diffusa dalla stessa societa'. "Tali ipotesi - si legge ancora - sono del tutto prive di fondamento e costituiscono una diffamazione intollerabile in un momento molto delicato delle indagini preliminari. Confermando la fiducia nell'operato degli inquirenti, la Gea World e i suoi soci sottolineano che provvederanno a tutelare la propria onorabilita'".
16.07: Zdenek Zeman si e' recato oggi alla procura di Napoli. Il tecnico boemo del Brescia e' stato convocato dai pm partenepei per essere sentito sullo scandalo che sta travolgendo il calcio italiano come persona informata dei fatti.
16.18: Il Cda della Juventus ha nominato amministratore delegato Carlo Sant'Albano. "Sul fronte tecnico stiamo lavorando per mettere a disposizione della Juventus un nuovo direttore sportivo che, condividendo il programma di lavoro con la societa', si affianchi all'allenatore Fabio Capello, con il quale abbiamo gia' iniziato il lavoro di preparazione della stagione 2006-07". Lo ha dichiarato il neo amministratore delegato della societa' bianconera Carlo Sant'Albano al termine del CdA di oggi. "Con lui - ha continuato - seguiremo l'evolversi della situazione". "In qualita' di componente del CdA della Juventus, designato dall'azionista di maggioranza Ifil, ho ricevuto deleghe per provvedere al buon funzionamento della societa' fino al 29 giugno 2006", ha aggiunto Sant'Albano.
16.26: "Da questo momento penso solo esclusivamente alla Nazionale". Lo ha dichiarato Marcello Lippi attraverso una nota divulgata dalla Federcalcio. Il ct azzurro, dopo essere stato ascoltato dai pm romani Palamara e Palaia, e' infatti passato dalla sede della Figc per mettere a punto queste frasi e per un saluto prima dell'inizio del raduno pre-Mondiale. "Sono stato ascoltato come testimone -dice ancora Lippi-. Ho risposto alle domande che mi hanno fatto i Pubblici Ministeri Palaia e Palamara" ha detto ancora il ct azzurro.
16.34: Francesco Guidolin prende le distanze da quanto scritto in questi giorni in relazione a un possibile divieto alla panchina della Roma, in qualita' di uomo Gea. "Di questo non parlo - dice il tecnico del Monaco - quando sara' il momento faro' le mie riflessioni pubblicamente. Ho delle cose da chiarire e far sapere. Io comunque vantaggi dalla Gea non ne ho avute. Al momento voglio che la giustizia faccia il suo corso".
17.32: Il Comitato di presidenza dell'Ussi, Unione stampa sportiva italiana, riunito a Milano sotto la presidenza di Antonello Capone, ha deciso di costituirsi parte civile nel caso in cui dagli accertamenti in corso da parte dell'autorita' giudiziaria dovessero emergere irregolarita' determinate da azioni fraudolente da parte di chicchessia nei sorteggi per le designazioni arbitrali dei campionati di serie A e di serie B del 2003-2004 e 2004-2005.
17.37: "Tutti ora dicono che Moggi e' l'uomo nero e tutto e' attribuibile alla sua persona ma non e' cosi'. E' tutto il sistema che va cambiato, altrimenti tra dieci anni si ripresentera' la stessa situazione". A parlare e' Dario Canovi, uno dei primi procuratori a denunciare il comportamento della Gea World.
17.52: "Le dichiarazioni di Luciano Gaucci apparse oggi su alcuni mezzi di informazione sono false e destituite di ogni fondamento". E' quanto si legge in una nota dell'ACF Fiorentina nella quale la societa' viola rende noto che "e' stato dato incarico ai propri avvocati di adire le vie legali".
18.26: "Al calcio appartengono tantissime persone oltre ai calciatori, ai dirigenti e agli addetti ai lavori e quelli che si sono comportati male si possono contare. E' una situazione che fa male, ma bisogna ora ripulire tutto". Lo ha detto Massimo Oddo, in visita ai bambini di pediatria dell'ospedale di Pescara, a proposito degli scandali che stanno travolgendo il calcio italiano.
18.27: "Questo non e' calcio". Zdenek Zeman, appena uscito dalla Procura di Napoli, ribadisce il suo pensiero sulla situazione attuale del calcio dopo le ultime inchieste. "Spero che si cambi e che si colga questa opportunita' per fare il calcio in maniera diversa". Sull'incontro con i Pm Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice Zeman dice: "Abbiamo parlato un po' del calcio attuale. Poi dalle intercettazioni si capisce di cosa si tratta, penso che faranno loro le conclusioni". Alla domanda se andrebbe con la Nazionale in germania risponde: "Non fatemi queste domande. Io non sono Lippi".
19.04: "A nostro avviso, data la gravita' di sospetti, sarebbe il caso che dalla Federazione (o dallo stesso ct) arrivasse un segnale chiaro. Ad esempio, la sospensione (o autosospensione) dell'allenatore fino a che tutti i sospetti non saranno fugati". E' quanto sostiene un editoriale de "Il Riformista" in edicola domani in merito al coinvolgimento di Marcello Lippi, ct azzurro, nello scandalo che sta investendo il mondo del calcio.
19.20: "Mi sono presentato spontaneamente perche' ritengo che la vicenda della mia societa' dell'estate scorsa vada approfondita e chiarita". Aniello Aliberti, ex presidente della Salernitana, si e' recato oggi alla procura di Napoli dai pm che stanno conducendo l'inchiesta sullo scandalo intercettazioni. "Ritengo di essere stato danneggiato oltremisura. Chiedere un risarcimento? Lo faro', sono d'accordo con Gazzoni, chi ha sbagliato deve pagare. Bisogna accertare se siano state fatte cose illecite".
19.24: Gazzoni, ex presidente del Bologna spara a zero sul mondo del calcio: "Non ho nessun rimpianto di essere uscito dalcalcio e i fatti recentemente accaduti mi hanno affatto sorpreso. Carraro ha permesso alla Reggina di sistemare i conti fuori tempo solo perche' e' una societa' in orbita Gea, come il Messina. Lo stesso Parma che abbiamo affrontato nello spareggio non doveva essere iscritto al campionato".
19.51: "Ho una struttura fisica abbastanza grande, per essere manipolato ci sarebbe bisogno di tantissima forza. Ritengo che come persona prima e come uomo di sport poi rispondo a quelli che sono i miei valori. Nella mia vita manipolazioni non ne ho mai subite". E' il commento -rilasciato all' - da parte del presidente della Reggina Foti che ha commentato un'informativa dei Carabinieri secondo la quale oltre a giocatori ed allenatori, anche presidenti, ds e dirigenti in genere sarebbero stati manipolati dalla Gea. Tra questi spiccano i nomi di Foti ma anche di De Luca, Spinelli e Prade'.

Calcio scommesse: la seconda tranche dell’inchiesta

Con le perquisizioni dei giorni scorsi nelle abitazioni di alcuni giocatori coinvolti, anche la seconda tranche dell' indagine sulle scommesse clandestine di calciatori italiani avviata lo scorso anno dalla Magistratura udinese appare avviata a conclusione. Il magistrato titolare dell' inchiesta, il sostituto procuratore della Repubblica, Lorenzo del Giudice, ha annunciato tempi brevi. "Conto di concludere - ha ribadito - entro tempi brevi, sicuramente entro l' estate". Le ipotesi accusatorie per i giocatori coinvolti - sarebbero 21 tra i quali gli ex udinesi Marek Jankulovski (Milan), David Di Michele (Palermo), Roberto Sosa (Napoli), il portiere milanista Zelijko Kalac e altri calciatori di A e B - sono di scommesse tramite operatore non autorizzato e riciclaggio. I calciatori - che hanno tutti respinto ogni addebito - si sarebbero serviti di un operatore, il titolare di una rivendita di giornali in piazza Matteotti, in pieno centro, a Udine, per scommettere anche - ha ribadito il magistrato - su partite del campionato italiano 2004-2005. Avrebbero usato degli pseudonimi e dei prestanome per scommettere, ma il magistrato ritiene possibile che i fondi utilizzati nelle scommesse - anche centinaia di migliaia di euro - fossero in realtà fondi neri. La Guardia di Finanza ha raccolto una mole considerevole di documenti e sarebbe riuscita a decrittare anche su quali partite i calciatori avrebbero scommesso. Su questo materiale si soffermerà ora il Magistrato per formulare le sue accuse. Oggi in Procura a Udine c' è stato un summit tra Del Giudice e i vertici della Guardia di Finanza proprio per definire - secondo quanto si è appreso - le prossime mosse degli inquirenti. Oggi si è fatta sentire anche l' Udinese. Il presidente Franco Soldati ha ribadito che "la società è tranquilla e non ha nulla da temere da questa seconda tranche di inchiesta né dalla giustizia ordinaria né da quella sportiva. Per noi - ha ribadito - quello che sta accadendo a Udine non riveste alcun problema, né per quanto riguarda ipotesi di retrocessione, né per quanto riguarda possibili penalizzazioni". La società friulana, insomma, non solo si è detta estranea all' operato dei propri tesserati, ma ha anzi rilanciato il concetto "di parte lesa" in tutta questa vicenda riproponendo la stessa strategia difensiva adottata nei primi giorni dello scandalo che ha poi travolto il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.

A Bologna scontro tra il presidente e il sindaco

E' scontro aperto tra il presidente del Bologna Fc, Alfredo Cazzola, e il sindaco della citta', per il mancato sostegno di Sergio Cofferati, per la contemporanea processione della Madonna di San Luca, alla proposta del patron di chiamare a raccolta 40.000 persone allo stadio Dall'Ara, gratuitamente, nell'ultima gara di campionato, domenica 28 maggio, contro il Catanzaro come manifestazione per un calcio pulito: ''Sono profondamente offeso'' dalle sue parole - ha detto - e dalle sue ''argomentazioni risibili''. Insomma, Cazzola e' pronto a dimettersi, se non avra' successo la manifestazione che vuole sostenere anche il diritto a un risarcimento della societa' rossoblu' che, dalle intercettazioni delle inchieste, si sente danneggiata, spedita in serie B per la battaglia del suo predecessore, Giuseppe Gazzoni Frascara, contro il ''doping amministrativo''. ''Se domenica 28 maggio - ha detto Cazzola nella conferenza stampa - lo stadio sara' vuoto o semideserto'', nonostante i cancelli aperti a tutti, ''rimettero' il mandato di presidente ai soci''. Il senso e' chiaro: mentre il Bologna fa una battaglia che oltre a un calcio pulito vuole provare a sfruttare tutte le possibilita' che ha per risalire in serie A, al ''Palazzo'' arriva un messaggio di mancato sostegno all'iniziativa da parte delle istituzioni cittadine, cui si aggiunge la lamentela dell' Arcidiocesi di Bologna, che per bocca del vescovo ausiliare monsignor Ernesto Vecchi ha parlato del ''dispiacere della Chiesa bolognese'' per aver voluto creare un avvenimento nello stesso giorno in cui, per tradizione di sei secoli, in processione la citta' accompagna l'icona della Madonna di San Luca nella risalita al Santuario del colle della Guardia, che sovrasta lo stadio Dall'Ara. Cazzola, in una conferenza fiume, ha ricostruito le tappe della vicenda, spiegando che lunedi' scorso aveva telefonato a Cofferati, dicendogli dell'iniziativa. Cofferati martedi', ha aggiunto Cazzola, gli aveva fissato un incontro per stamani. Prima dell'appuntamento, la ''sorpresa'': il sindaco che sottolinea la ''concomitanza'' con la processione. Concomitanza che non c'e', secondo Cazzola, perche' il passaggio della processione nei paraggi dello stadio ci sarebbe dopo le 18, dunque oltre un'ora dopo la conclusione della partita. Tanto che, per rassicurare la Curia, Cazzola aveva detto che tutta la dirigenza rossoblu' sarebbe andata alla processione. Poi Cofferati ha chiesto di spostare a sabato la partita- manifestazione. ''Ho chiesto alla Lega se cio' fosse possibile. Solo in un caso, di cui non sarei felice; che, perdendo col Rimini, uscissimo dalla corsa dei play off. In quel caso, lunedi', potremmo chiedere a tutte le squadre la possibilita' di spostare la partita in altro momento. Io mi auguro invece che col Catanzaro siamo ancora in corsa. Mi dispiace che, avendo un appuntamento e un numero di telefono, abbia dovuto leggere cio' che ha detto il sindaco: mi e' sembrata una procedura ostile'', quando altri, come ''il sindaco di Firenze, nonostante un momento di quella societa' non sia edificante, stanno dando sostegno fortissimo'' alle loro societa'. ''Non accetto le parole del sindaco, che ha definito una gara senza senso ai fini della classifica quella col Catanzaro'', ha detto ancora Cazzola, che parlando della Chiesa ha aggiunto: ''Se fossi stato nel Vescovo o nel Cardinale, sarei stato felicissimo che il primo cittadino anteponesse l'evento religioso a qualsiasi altra cosa: ne avrei sposato in pieno la linea. Resta il fatto che e' altrettanto difficile dimostrare che la partita allo stadio sia un evento in contrasto a livello pratico con l'evento religioso''. Altre volte si sono gia' sovrapposti i due eventi? ''Si', addirittura quando ci fu il famoso Bologna-Sampdoria che condanno' alla Serie B i blucerchiati. Trentamila persone che urlano e imprecano per la partita sono una partita e allora va bene, trentamila persone che sostengono il calcio pulito sono un evento e questo non va bene: questo e' cio' che e' emerso in questi giorni da questa citta'. Fra l'altro, abbiamo avuto un Sindaco per tutto l'anno in testa alla lotta per giocare le partite di B la domenica, poi invece si sono giocate tutte le partite al sabato; proprio quella col Catanzaro sarebbe l'unica che, da programma, si giochera' di domenica...''. Lei ha mai pensato di candidarsi in Lega Calcio? ''Per ora, no. Oggi posso dire una cosa: quando andremo in Lega, il 24, non saremo passivi. Anche perche' siamo abbastanza nervosi, visto cio' che e' avvenuto. Abbiamo letto tutto quello che ci e' stato fatto: non sara' un incontro simpatico''
Sindaco Cofferati: “Solo urla e nessun argomento valido”
''Urla e furia, quelle del presidente, ma argomenti mi pare davvero pochi''. Cosi' il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati - intervistato dall'emittente bolognese E'tv - ha replicato alle critiche del presidente del Bologna, Alfredo Cazzola, il quale ha annunciato che, se il 28 maggio in occasione di Bologna-Catanzaro lo stadio Dall'Ara sara' vuoto nonostante i cancelli aperti per protesta contro il calcio corrotto, rimettera' il mandato di presidente. ''Io - ha detto Cofferati - ho sollevato un problema, che lui puo' considerare come ritiene piu' utile e dunque comportarsi di conseguenza. La gestione della societa' riguarda lui, il sindaco non riempie e non svuota stadi. Pero' - ha aggiunto - chi vuole riempire lo stadio di Bologna dovrebbe sapere che conviene lavorare per tempo e adeguatamente, visto che ancora e' in vigore il decreto Pisanu'' e quindi ''non basta annunciare l'apertura delle porte dello stadio, bisogna predisporre 40.000 biglietti nominativi e accompagnare 40.000 persone a posti ben definiti''. Il sindaco ha rincarato: ''Ho la sensazione che si pratichi un po' troppo l'annuncio al quale poi non segue l'azione concreta e mirata. Ho detto che secondo me si poteva provare a separare le due iniziative. Non mi compete nulla di specifico e di particolare - ha precisato Cofferati - sono convinto che i bolognesi, se le due iniziative resteranno nella stessa giornata, sceglieranno tranquillamente a quale partecipare, se all'una, all'altra o a tutte e due. E' un problema che riguarda i cittadini. Non credo che avere sollevato questo tema possa essere considerato da nessuno un argomento fuori luogo o ancor meno offensivo. Queste urla, questi annunci - ha ribadito - mi paiono del tutto fuori luogo''

Codacons: “Bloccare gli abbonamenti della Juve”

"La campagna di rinnovo degli abbonamenti Juventus per il prossimo campionato di calcio deve essere immediatamente bloccato". Lo chiede il Codacons, il cui presidente Carlo Rienzi precisa: "La Juve non può mettere in commercio abbonamenti al prossimo campionato fino a che non si saprà in quale girone giocherà la squadra. E' ovvio infatti che un abbonamento di serie A ha prezzi diversi rispetto a uno di serie B o C. Commercializzarli allo stato attuale sarebbe uno schiaffo per i tanti tifosi, e potrebbe profilare dei veri e propri illeciti". "Per questo conclude Rienzi chiediamo l intervento del Ministro Melandri, affinché venga impedito uno scempio ai danni dei tifosi".

Servizi precedenti

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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