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Scienza

 

Il CNR presenta un laboratorio per la qualità dell’aria nel Parco Nazionale

13/04 Un laboratorio mobile per lo studio della qualita' dell'aria dotato di una strumentazione molto avanzata per la caratterizzazione della composizione chimica dell'atmosfera. A metterlo a punto e' stata la sezione calabrese di Rende dell'Istituto per l'inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr che lo presentera' domani, sabato 14 aprile, nell'ambito del convegno "La ricerca ambientale in Calabria nel contesto europeo e mediterraneo" che si tiene a Cosenza, alle Cupole Geodetiche, nel corso della Fiera Verde Sud. Il meeting e' organizzato dall'Iia insieme con altri due istituti dell'Ente, Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom) e Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi). "Un laboratorio mobile con strumentazione simile -spiega il Cnr- e' impiegata presso le due stazioni remote dell'istituto Iia-Cnr, una situata ad alta quota, nel Parco nazionale della Calabria, e l'altra a livello del mare sulla costa del mar Tirreno, entrambe le stazioni fanno parte di importanti progetti e programmi europei e internazionali". Obiettivo della presentazione del laboratorio mobile e del convegno, aggiunge il Cnr, "e' quello di divulgare i risultati dell'attivita' di ricerca degli istituti del Cnr presenti in Calabria e rafforzare il rapporto con gli Enti pubblici e privati della Regione. ''La consapevolezza di salvaguardare l'ambiente per le generazioni future e la necessita' di affrontare i problemi ambientali, insieme all'esigenza di pianificare un piu' equo sviluppo sociale ed economico sono state le caratteristiche dei tre istituti del Cnr che in Calabria operano su tematiche ambientali e osservazione della terra'' afferma Nicola Pirrone, responsabile della sezione di Rende dell'Iia-Cnr. Il convegno rappresenta anche l'occasione per avviare una collaborazione futura con gli Enti pubblici e privati cha a vario titolo sono impegnati nell'implementazione della normativa ambientale nazionale ed europea. Il Cnr e' anche presente con un proprio spazio espositivo che ospita alcune apparecchiature messe a punto dalla sezione di Rende dell'Iia, tra cui un modello del laboratorio mobile per lo studio della qualita' dell'aria. Presso lo stand, inoltre, sono disponibili per il pubblico altre apparecchiature sviluppate dall'Iia-Cnr impiegate correntemente a livello europeo per il campionamento e la speciazione chimica del mercurio in atmosfera e apparecchiature per il monitoraggio delle concentrazioni dei maggiori inquinanti organici e inorganici. Una serie di poster, brochure e pubblicazioni completano la panoramica sulle attivita' di ricerca dell'Iia-Cnr. Il Centro di cinematografia dell'Irpi-Cnr e' presente con una serie di video realizzati negli ultimi anni su varie tematiche ambientali e con materiale bibliografico sulle tematiche inerenti alla protezione idrogeologica e la difesa del suolo. L'Isafom mette a disposizione una biblioteca di consultazione on-line delle maggiori riviste scientifiche del settore e poster illustrativi della propria attivita'.

Savaglio “Stipendio esagerato al Presidente dell’Inaf”

21/02 ''Il presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica, che raccoglie gli istituti italiani di ricerca in astrofisica, Piero Benvenuti, percepisce uno stipendio annuo di 207 mila euro, sei volte superiore a quello di un ricercatore''. E' quanto afferma l'astrofisica Sandra Savaglio in una dichiarazione diffusa dall'associazione Otto torri sullo Jonio, di cui la stessa Savaglio e' uno degli attivisti. Sandra Savaglio, che oggi lavora in Germania, nell'Istituto Max Planck di Monaco di Baviera, comparve nel 2004 sulla copertina del settimanale Time come esempio della ''fuga dei cervelli'' dall'Italia. ''Uno stipendio astronomico - prosegue Savaglio - che denota una posizione di privilegio di Benvenuti e di tutto il consiglio di amministrazione dell'Istituto. Nessuno li vuole, tutti protestano, ma lui e i suoi compari la sedia non la mollano. Questo disastro in fondo non e' totalmente colpa di Benvenuti, ma del fatto che in Italia la ricerca scientifica e' affidata ai politici che, notoriamente, di ricerca non sanno nulla''. ''Siamo di fronte ad una specie di feudo medievale - conclude la ricercatrice - in cui in pochi hanno privilegi e poteri sproporzionati, non per meriti raggiunti ma per qualche sorta di nomina venuta dall'alto, mentre la grande maggioranza assiste allo spreco delle gia' poche risorse, senza poter fare nulla per cambiare le cose. Ecco perche' tanti ricercatori vanno via e non vogliono piu' tornare''.

Ragazzi italiani in volo senza gravità. Quattro sono di Fuscaldo

15/09 Sono italiani i ragazzi più giovani ad avere affrontato un volo in assenza di gravità per eseguire un esperimento scientifico. Sono in quattro (la più giovane, Ersilia, ha 18 anni e gli altri tre ne hanno 19), frequentano l'ultimo anno dall'Istituto tecnico "Fermi" di Fuscaldo, in provincia di Cosenza, e hanno partecipato alla campagna dei voli parabolici per gli studenti universitari organizzata dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA). Insieme a loro hanno volato altri (sull'oceano a largo della costa francese) due gruppi italiani (della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e dell'università di Torino) in cui la gravità si azzera e che l'ESA mette a disposizione degli studenti per fare esperimenti impossibili sulla Terra. Vele solari per le astronavi del futuro, sistemi per rilasciare mini-satelliti, cristalli liquidi che si organizzano e antenne di nuova generazione sono fra i 15 esperimenti eseguiti a bordo da studenti delle università di tutta Europa. Dall'aeroporto di Bordeaux l'A-300 gestito dall'azienda Novespace si è alzato in un volo molto particolare: raggiunta la quota di 7.800 metri e la velocità di circa 570 chilometri orari, ha abbandonato la normale inclinazione di 18 gradi per inclinarsi a 47 gradi e cominciare una salita nella quale la gravità diventa quasi doppia (1,8 g); quindi l'aereo ha descritto una parabola: è a questo punto che per 22 secondi il peso scompare e si fluttua nell'aria, proprio come fanno gli astronauti. Poi si scende di nuovo con una forte inclinazione e si ritorna 1,8 g. La manovra si ripete per 31 volte, con qualche breve intervallo nel quale la gravità è normale, e ad ogni parabola ci sono 22 secondi preziosi per eseguire esperimenti che sulla Terra non si potrebbero assolutamente fare e che sarebbe troppo costoso portare a bordo della Stazione Spaziale. In quei 22 secondi senza peso tutto cambia aspetto: mentre le apparecchiature scientifiche sono saldamente ancorate alla struttura dell'aereo, i ricercatori galleggiano attorno ai loro strumenti per raccogliere quanti più dati possibile. Azionando una leva dipinta di rosso e con la bandiera italiana legata come uno scialle, i ragazzi di Fuscaldo (Ersilia Messina, Giuseppe Rizzo, Paola Zimbaro e Giuseppe Lanzillotta) hanno eseguito a gravità zero l'esperimento che hanno ideato e progettato con i loro professori e con il sostegno dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). La leva libera un pistone che, all'interno di un cilindro pressa delle polveri metalliche: l'obiettivo è verificare se a gravità zero si possono ottenere strutture più omogenee. Accanto a loro, un gruppo dell'università di Saragozza sperimenta un'apparecchiatura (sulla quale vola una giraffa di pelouche scelta come mascotte) che simula le condizioni in cui si troverebbe nello spazio una speciale vela solare destinata ai futuri lunghi viaggi nel Sistema Solare. Di fronte, un gruppo italo-tedesco che fa capo a università di Torino e a Politecnico di Milano (con la designer spaziale Irene Lia Schlacht e gli ingegneri aerospaziali Gabriele Rotondi, Stefano Brambillasca e Henrik Birke) ha ideato l'esperimento Cromos per capire come cambia la percezione del colore senza gravità: dati che potranno aiutare a creare ambienti più confortevoli per gli astronauti nelle navette destinate ai lunghi viaggi interplanetari, ad esempio verso Marte. Vicino, la squadra della Scuola Sant'Anna di Pisa chiamata Digitus (con Nicola Vitiello da Torre Annunziata, Calogero Oddo siciliano di Alimena, Alberto Montagner di Feletto Umberto e Umberto Olcese di Camogli) esegue un test per studiare come il cervello controlla il movimento delle dita: i risultati potranno contribuire a mettere a punto sia tecniche di riabilitazione più efficaci, ma anche a realizzare robot umanoidi. Si lavora intensamente nelle due ore e mezza del volo, si raccolgono dati e informazioni sui quali si lavorerà per settimane ... ma galleggiare senza peso non può fare a meno di stupire, con l'illusione di fare un breve salto a bordo di una base spaziale

Presentato il progetto Epsilon per la sostenibilità del territorio

11/07 Un uditorio attento e qualificato ha fatto da splendida cornice al Seminario di studi dal titolo “Prospettive globali e locali per la pianificazione ed il governo del territorio. Misurare la sostenibilità: il contributo del progetto EPSILON” svoltosi a Cosenza, presso l’Holiday Inn e promosso dall’Assessorato all’Urbanistica della Provincia di Cosenza, guidato dall’ing. Pietro Mari. Il seminario si è sviluppato in due sessioni: nella prima parte, dopo il saluto del sindaco di Cosenza, avv. Salvatore Perugini e l’introduzione dei lavori da parte del Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, il Project Manager Prof. Marc Bonazountas dell’Università Tecnica di Atene e della società Epsilon International e l’Ing. Giacomo Martirano della MiCE hanno illustrato gli aspetti tecnici del progetto Epsilon. E’ seguito l’intervento del dirigente dell’Ufficio del Piano della Provincia di Cosenza, ing. Gianni Greco, che ha parlato degli obiettivi della Provincia di Cosenza sul tema della pianificazione sostenibile. Nella seconda parte della mattinata, all’intervento dell’ing. Giovanni Soda, responsabile del settore programmazione ed internazionalizzazione della Provincia di Cosenza, che si è intrattenuto sulle “Strategie di sostenibilità nella programmazione dei Fondi Strutturali”, sono seguite le relazioni del prof. Ottavio Amaro dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria sul tema: “Il restauro del paesaggio in Calabria: una nuova dimensione della sostenibilità” e del prof. Mario Maiolo, dell’Università della Calabria, che ha parlato delle “Nuove frontiere della ricerca nel campo della sostenibilità”. Ha concluso i lavori l’Assessore provinciale all’Urbanistica e al Governo del Territorio, ing. Pietro Mari.
Il Presidente Oliverio, nel corso del suo intervento, ha sottolineato il fatto che il progetto Epsilon, in quanto modello matematico di valutazione della sostenibilità, grazie alla sua robustezza scientifica ed alla sua flessibilità ad essere applicato anche su scala locale, ha tutte le carte in regola per essere utilizzato in tutti i processi di pianificazione e governo del territorio che oggi vedono la Provincia particolarmente impegnata, anche in virtù delle deleghe in corso di attuazione.
“Un modello di valutazione obiettivo –ha proseguito Oliverio- non solo può offrire gli scenari di partenza di qualsiasi pianificazione, ma si presta ad individuare i risultati in corso di concertazione e, quindi, di valutare obiettivamente e con concretezza scientifica, le diverse opzioni emergenti durante la fase di concertazione”.
Dopo aver sottolineato che la Provincia ha già predisposto la bozza del documento preliminare del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, da sottoporre alla concertazione istituzionale, il Presidente Oliverio ha dichiarato che diventa importante ora, anche sul piano politico, l’approvazione da parte della Regione delle Linee-Guida e della Variante alla Legge Urbanistica, che sono strumenti di governo del territorio ineludibili, anche alla luce del recente dissesto idrogeologico che ha colpito la città di Vibo e il suo circondario.
”La Regione -ha detto Oliverio- ha l’obbligo di dare gli indirizzi per il governo di un territorio che giorno dopo giorno dimostra la sua grande fragilità, dovuta non solo a fatti fisici, ma spesso ad un uso del suolo non razionale, non programmato ed affidato più all’interesse dei singoli che della collettività”. “Gli sforzi che la Provincia di Cosenza sta facendo per dotarsi di strumenti di governo moderni ed adeguati alle esigenze del territorio –ha concluso Oliverio- rischiano, però, di essere vanificati da ritardi regionali che non sembrano del tutto giustificati”.

Il 10 all’Holiday Inn convegno sulla pianificazione e governo del territorio con l’ausilio del satellite

08/07 Lunedì 10 alle ore 9, presso l’Holiday Inn di Cosenza, si svolgerà un seminario di notevole interesse politico, economico e scientifico sul tema: “Prospettive globali e locali per la pianificazione ed il governo del territorio. Misurare la sostenibilità: il contributo del progetto EPSILON”, promosso dall’Assessorato all’Urbanistica e Governo del Territorio della Provincia di Cosenza, guidato dall’ing. Pietro Mari, in collaborazione con Eurostat e con la Direzione Generale Ricerca della Commissione Europea. Il progetto di ricerca triennale “EPSILON”, promosso e co-finanziato dalla stessa Commissione Europea, nell’ambito del 5° Programma Quadro di Ricerca Scientifica e Tecnologica, è stato realizzato da un Consorzio Internazionale composto da dieci tra Enti, Istituti di Ricerca e Società del Terziario Avanzato, appartenenti a sei Stati dell’Unione Europea. Nell’ambito del progetto è stato definito un modello per la valutazione della sostenibilità delle regioni europee ed è stato creato uno strumento software per generare Indicatori di Sostenibilità a livello locale. Il modello, inoltre, è stato integrato in uno strumento Web-GIS (Sistemi Informativi Geografici) disponibile su Internet per chiunque sia interessato a simulare scenari operativi, analizzare in maniera comparativa dati, informazioni e performance, misurare l’efficacia delle politiche attuate nel campo della sostenibilità. Il seminario è diviso in due parti: Nella prima parte, dopo il saluto del sindaco di Cosenza, avv. Salvatore Perugini e l’introduzione dei lavori da parte del Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, il Project Manager Prof. Marc Bonazountas dell’Università Tecnica di Atene e della società Epsilon International e l’Ing. Giacomo Martirano della MiCE illustreranno gli aspetti tecnici del progetto. Seguirà l’intervento del dirigente dell’Ufficio del Piano della Provincia di Cosenza, ing. Gianni Greco che parlerà degli obiettivi della Provincia di Cosenza sul tema della pianificazione sostenibile. Nella seconda parte della mattinata, all’intervento dell’ing. Giovanni Soda, responsabile del settore programmazione ed internazionalizzazione della Provincia di Cosenza, che parlerà delle “Strategie di sostenibilità nella programmazione dei Fondi Strutturali”, seguiranno le relazioni del prof. Ottavio Amaro dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria sul tema: “Il restauro del paesaggio in Calabria:una nuova dimensione della sostenibilità” e del prof. Mario Maiolo, dell’Università della Calabria, che parlerà delle “Nuove frontiere della ricerca nel campo della sostenibilità”. Concluderà i lavori l’Assessore provinciale all’Urbanistica e al Governo del Territorio, ing. Pietro Mari.

Arriva sul mercato italiano il portafoglio brevetti degli enti di ricerca

26/12 Arriva sul mercato, innanzitutto italiano, il portafoglio brevetti degli enti di ricerca, sia quelli avviati e in via di definizione e prototipizzazione. Sarà questo il nuovo taglio che avrà nel 2006 l' ITA - Innovazione Tecnologia Applicata - un'iniziativa nata sotto l'egida del CNR e nell'ambito del bando del Ministero delle Attività Produttive MAP. Lo scopo principale è quello di proporre progetti di ricerca che, concretizzati in prototipi, possano attirare l'interesse delle imprese e di finanziatori; ma anche far nascere collaborazioni internazionali, individuare forme di raccolta fondi da investire in ricerca e sviluppo e, cosa, molto importante, agevolare la costituzione di un sistema di valutazione che comprenda oltre a quella accademico-scientifica, anche una valutazione espressa, a beneficio delle parti, su criteri di sostenibilità economica ed applicativa del progetto. Sarà Milano, in febbraio, la prima tappa del 2006 di questa iniziativa che toccherà diverse regioni e che ha avuto un prologo a Roma, al Cnr, il 20 dicembre nel corso di un convegno organizzato dal CNR e, dal gruppo di lavoro che ha promosso l'iniziativa (la società di ricerca in economia Licryl di Cosenza, il CALPARK, il Parco Tecnologico della Calabria e UNICAL) nel quale la protagonista è stata la ricerca calabrese con i ricercatori del LYCRIL e degli istituti del CNR che hanno presentato prototipi tecnologici applicativi nel settore dell'ottica. In questa iniziativa per rendere elevata la probabilità di successo il Cnr dovrà individuare i passaggi più delicati all'interno di questo processo, i vincoli e le modifiche da introdurre in corso d'opera e i soggetti da coinvolgere. "Le regioni - osserva Pistella, Presidente del CNR - svolgono un ruolo fondamentale nel coordinare l'apporto di eccellenze individuali, che quando vengono sottoposte a valutazione mostrano risultati molto positivi dal punto di vista della produttività scientifica e il Cnr ha già sottoscritto accordi con MIUR e Regione con una convergenza di priorità su strutture e risorse da mobilitare". L'avvio di ITA significherà anche l'inizio di collaborazioni a progetto tra le imprese, le università e gli istituti di ricerca; una prospettiva che faciliterà non solo la ricerca di fondi, ma anche la definizione di modelli operativi per un più veloce ed efficace trasferimento tecnologico, per la ricerca di nuove risorse umane e una programmazione integrata tra fonti ed impieghi delle risorse. "E' giusto sviluppare i nuovi modelli di trasferimento tecnologico e renderli più veloci ed efficaci, sopratutto quando si trasferisce conoscenza, osserva Luigi Nicolais, presidente Distretti Tecnologici IMAST. L'innovazione diventa competitività solo se c'è un adeguato sistema finanziario e un mercato più ricettivo dal punto di vista applicativo. e finanziario. La ricerca è un volano di conoscenza, ma non è sufficiente per l'innovazione, c'è bisogno di una politica integrata:, in cui i governi tengano conto di tutta la filiera della ricerca basata anche sulla valutazione della scientificità dei risultati."

Una tesi di laurea avvalora la tesi del missile che ha abbattuto il DC9 di Ustica

26/11 Sei mesi di lavoro e 360 ore di elaborazione al computer per riprodurre il secondo esatto in cui esplode un aereo colpito da un missile. E' la tesi di laurea di due studenti del Politecnico di Torino che si sono ispirati proprio al caso del Dc9 dell'Itavia, abbattuto a Ustica il 27 giugno 1980, per descrivere gli effetti di un'onda d'urto dovuta a un'esplosione su un aereo civile in volo. Donata Valletti, 33 anni, di Carcare (Savona), e Vincenzo Morello, 25 anni, di Licata (Agrigento), il 22 luglio sono diventati dottori in ingegneria aerospaziale presentando una simulazione elaborata al computer degli effetti di un' esplosione sulla carlinga di un aeromobile. ''Abbiamo preso il velivolo e l' aria circostante e li abbiamo suddivisi in centomila frammenti - spiegano i due neoingegneri - poi abbiamo creato un modello che riproduce gli effetti di un'esplosione su ogni singolo frammento''. La simulazione e' stata eseguita con l'ausilio di un software americano assai avanzato e messo a disposizione dalla Msc. Ha una durata di un solo secondo, tuttavia il modello costruito e' compatibile con quanto sarebbe successo all'aereo che e' caduto nel mare di Ustica. E' plausibile che il motore destro si sia staccato, che l'aeromobile abbia subito un contraccolpo, facendo un balzo all'indietro, e che, alla fine, ci sia stato un cedimento dell'ala sinistra, determinando un collasso strutturale del velivolo e l'inabissamento. ''Il nostro e' un modello che, se elaborato ulteriormente, potrebbe dimostrare che l'aereo e' stato abbattuto da un missile - dice Valletti - al momento e' ancora troppo semplice per essere la prova di quanto e' successo''. I due ingegneri non vogliono giungere a conclusioni troppo affrettate. Del resto la loro tesi, pur riproducendo esattamente tutte le caratteristiche tecniche e ambientali del Dc9 dell'Itavia, non lo cita mai, ne' nel titolo ne' nel testo. L'idea di questa tesi e' nata dai due relatori, Erasmo Carrera e Franco Algostino, coadiuvati da Mario Vadacchino, docenti del Politecnico e consulenti di parte civile nei processi sulla strage. ''E' un lavoro scientifico che accerta le conclusioni a cui noi, all'epoca, eravamo arrivati in maniera piu' intuitiva - osserva Algostino - i mezzi tecnologici di oggi non c'erano, e neppure il tempo necessario per fare uno studio cosi' approfondito''. ''I periti d'ufficio avrebbero dovuto prendere in considerazione l'ipotesi del missile aria-aria ma preferirono ignorarla'' continua il docente universitario. Ora Vincenzo Morello (nato proprio nell'anno del disastro) e' stagista all'Alenia Spazio e Valletti e' assunta in un'altra societa' che fa calcoli strutturali in campo aerospaziale. Di Ustica non si occupano piu'. Ne' hanno mai avuto contatti con l'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica. Il 3 novembre ha preso il via il processo d'appello contro i generali dell'Aeronautica Lamberto Bartolucci e Franco Ferri, ma non e' previsto un dibattimento sugli aspetti relativi alle cause della sciagura in cui morirono 81 persone

Nuove installazioni scientifiche alla Città dei ragazzi

21/10 Saranno inaugurate, sabato 22 ottobre alle ore 9,30 presso lo Scrigno Azzurro della Città dei Ragazzi, le nove Installazioni Sperimentali di Fisica della Visione, recentemente acquisite dalla struttura cittadina in occasione dell’Anno Internazionale della Fisica. Con grande soddisfazione, dunque, l’Amministrazione comunale di Cosenza e l’A.T.I. “cidierre”, che per il progetto hanno collaborato con la società spin-off dell’UNICAL DeltaE e con l’Associazione Puntozero Onlus, presentano al territorio uno spazio destinato alla divulgazione scientifica, in sintonia con il carattere sperimentale e formativo che contraddistingue le attività della Città dei ragazzi. Alla presenza del Sindaco di Cosenza, Eva Catizone, del Vice Sindaco, Maria Francesca Corigliano, dell’Assessore alla Scienza, Franco Piperno, del dirigente del Settore Cultura, Maria Rosaria Mossuto, del Presidente dell’A.T.I. “cidierre”, Beniamino Gaudio, verranno illustrati, alle scuole e alla stampa, le attrezzature scientifiche ed il progetto di divulgazione ad esse legato. Sarà inoltre spiegato il percorso didattico interattivo “Giocare con gli occhi” che si avvale, per la sua realizzazione, proprio delle nove stazioni scientifiche acquisite. Città dei Ragazzi si pone, così, come struttura in grado di rappresentare un attivo centro di interesse per tutto il territorio, finalizzando le sue azioni alla sperimentazione di nuove metodologie per un’efficace didattica della scienza.

Domenica 23 inaugurazione del planetario itinerante "Melquiades" a Colosimi

20/10 Domenica 23 ottobre 2005, alle ore 17:00, presso la Sala "Angelo Masdeo" del Centro Sociale di Colosimi, l'Associazione Culturale AstroPramantha, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Colosimi, inaugurerà il Planetario Itinerante "Melquiades". Durante la manifestazione verrà illustrato il progetto dell'Osservatorio Astronomico del Savuto. Saranno presenti: Raffaele Rizzuto - Sindaco di Colosimi, Franco Villella - Sindaco di Bianchi, Antonio Riga - Sindaco di Parenti,Anna Aurora Colosimo - Presidente Comunità Montana del Savuto, Ferdinando Aiello - Ass. Prov. alle Politiche Sociali, Mario Oliverio - Presidente Provincia Cosenza, Salvatore Magarò - Cons. Reg., Egidio Masella - Ass. Reg. al Lavoro e alla Formazione, Giacomo Mancini - Deputato

A Colosimi nasce l’Osservatorio Astronomica del Savuto

17/08 Colosimi sotto le stelle e' il titolo dato alla giornata inaugurale delle attivita' dell' AstroPramantha nell'area della Valle del Savuto. Dopo la parentesi triennale di Decollatura, costellata da successi e soddisfazioni, l' AstroPramantha prosegue il suo cammino finalizzato alla divulgazione dell' arte e della scienza, in particolar modo dell' Astronomia, avviando il progetto dell' Osservatorio Astronomico del Savuto. L' iniziativa e' stata presentata durante i lavori del Cafe' Culturale su ''Astronomia e turismo culturale: quali prospettive per la Valle del Savuto?'' nel corso dei quali sono stati trattati i punti cardini del progetto, con particolare attenzione all' istituzione di una serie di iniziative che possano contribuire a caratterizzare Colosimi come ''centro astronomico'' della Calabria per antonomasia. Il sindaco di Colosimi, Raffaele Rizzuto, e' scritto in una nota, ha rimarcato l' interesse che l' iniziativa ha suscitato nelle istituzioni locali ed ha ribadito l' intenzione dell' Amministrazione comunale di contribuire attivamente alla buona riuscita del progetto. Il presidente dell' AstroPramantha, Antonio Colosimo, invece, ha illustrato le iniziative che l'Associazione intende attuare nell' immediato futuro per contribuire allo sviluppo turistico dell' area: a ottobre Planetario mobile Pramantha per attivita' divulgative e attivita' didattiche nelle varie scuole della regione, con cupola di 5 metri di diametro interno con 25/30 posti a sedere e proiettore Cosmodyssee III RSA Cosmos; a novembre Corso residenziale di didattica astronomica, curato dall' Unione astrofili italiani (Uai) e autorizzato dal Miur per l' aggiornamento professionale dei docenti di ogni ordine e grado e per i crediti formativi agli studenti delle ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado; a dicembre Premio Pramantha 2006, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado; a dicembre 2005 Premio Savuto 2006, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado; sempre a dicembre il girotondo de Le Stelle 2006, concorso rivolto agli alunni delle scuole primarie; a maggio 2006 Osservatorio astronomico trearie, per attivita' divulgative e didattiche, con cupola di 4 metri di diametro e telescopio principale Riflettore con configurazione Ritchey Chretien diametro 405 mm F/8; ad agosto 2006 Scuola nazionale di indirizzo scientifico, curata dalla Sai e riservata agli studenti delle due ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado. L' amministratrice della Pramantha, Gianfranca Bevilacqua, ha presentato il progetto dell' Osservatorio astronomico del Savuto, obiettivo primario della Societa', che una volta realizzato, e' l' obiettivo degli organizzatori, ''dara' un impulso socio-culturale ed economico importantissimo a tutta l' area del Savuto e non solo''. Bevilacqua ha illustrato nei dettagli le varie strutture, con le relative funzioni, che comporranno il Centro astronomico: specola primaria per la ricerca universitaria e specola secondaria per ricercatori indipendenti; terrazzo astronomico attrezzato per la didattica e per la divulgazione e l' osservatorio elifisico; il planetario e i laboratori scientifici e didattici, la mediateca e la sala conferenze; gli uffici, i servizi, le strutture ricettivo-residenziali e l' area esposizioni. La segretaria dell' AstroPramantha, Maria Rosaria Gallo, infine, ha presentato la mostra con opere di Alberto Badolato, Fabio Butera, Brunivo Buttarelli, Pasquale Maria Cerra, Rosella Cerra, Salvatore Pujia, Danila Ruberto, Antonio Saladino e Giovanni Talarico che apre la rassegna Colosimi-Arte-Storie, un itinerario espositivo triennale che vuole promuovere le realta' artistiche del territorio e mostrare i momenti di interazione che periodicamente si creano con le realta' esterne. E' anche la mostra che sostiene l' istituendo Museo d' arte contemporanea Pramantha, che testimoniera' le presenze e le influenze artistiche nella Calabria centrale dal dopoguerra ai giorni nostri e che si pone come punto di riferimento artistico per l' intero territorio dell' istmo di Calabria.

Astrofilo calabrese scopre due comete

13/08 Si chiama Soho 1000, e' la piu' debole delle due comete scoperte dall'astrofilo italiano Antonio Scarmato analizzando le immagini inviate a Terra dalla sonda Soho, l'osservatorio solare lanciato nel dicembre 1995 dalle agenzie spaziali di Europa (ESA) e Stati Uniti (NASA), e le cui immagini sono disponibili su Internet. ''Non e' possibile osservare direttamente le comete che, come queste, passano molto vicine al Sole'', ha detto Scarmato, dell'Unione Italiana Astrofili (UAI). Scarmato, di San Costantino di Briatico (Vibo Valentia), e' un vero cacciatore di comete ed e' uno dei cento appassionati che, in tutto il mondo, analizzano le immagini fornite da Soho, l'osservatorio solare diventato una fonte preziosa di informazioni sulle comete. Le comete catturate nelle immagini di Soho sono quelle che, percorrendo la loro orbita, arrivano cosi' vicine al Sole al punto che molte di esse si dissolvono. Quelle che ''sopravvivono'' sono le piu' grandi e molte di esse appartengono a una famiglia chiamata Kreutz. Probabilmente non sono che i resti di una grande cometa che fra 800 e 1000 anni fa si e' frammentata durante il passaggio vicino al Sole. E' una vera e propria gara per aggiudicarsi la paternita' della scoperta, quella che si svolge tra i cacciatori di comete: bastano una manciata di secondi, magari dovuti a un problema tecnico del malfunzionamento di una linea internet, per vedersi sfuggire l'attribuzione di una scoperta. Di queste gare Scarmato ne ha vinte finora 15, tante sono le comete che finora ha scoperto, piazzandosi al decimo posto nella classifica internazionale degli astrofili autori della scoperta di comete catturate dalle immagini di Soho. ''Mi accorsi subito di un oggetto che si muoveva lungo l'orbita apparente prevista per le comete Kreutz'', racconta Scarmato descrivendo la sua ultima scoperta. ''Nel giro di pochi secondi - ha aggiunto - ho misurato le posizioni in pixel sull'immagine e altrettanto velocemente ho inviato la comunicazione. Sapevo che nel mondo altri osservatori erano collegati e stavano guardando le immagini. Quindi per poter avere il credito sulla scoperta bisognava essere veloci e precisi nel dare la comunicazione con le posizioni dell'oggetto''. E la gara e' tutt'altro che vicina alla fine: ''Si suppone che siano ancora almeno 20.000 le comete che potrebbero essere individuate da Soho'', ha osservato l'astrofilo.

Gli australiani chiedono a Google di oscurare le mappe del sito nucleare

08/08 Il capo dell'agenzia nucleare australiana ha chiesto ai responsabili del motore di ricerca Google di rimuovere tutte le immagini prese dal satellite dell'unico reattore nucleare nel Paese - Lucas Heights nella periferia sud di Sydney - dal suo sito Google Earth per evidenti problemi di eventuali minacce terroristiche. Il servizio, da poco introdotto su internet, combina immagini satellitari con foto aeree e mappe per consentire agli utenti di zoomare su quasi ogni edificio al mondo. ''Abbiamo chiesto a Google di rimuovere le immagini satellitari di Lucas Heights'', ha detto Ian Smith, direttore esecutivo dell'Australian Nuclear Science and Technology Organization. ''Non bastera' per impedire a chi e' deciso ad ottenere le informazioni di procurarsele, ma metterle in internet le rende molto piu' facilmente accessibili. Non vogliamo fornire facile assistenza a chiunque vuole interferire con il sito'', ha aggiunto. Google Earth oscura con blocchi di colore la Casa Bianca a Washington e i vicini edifici del Tesoro e dell'Ufficio esecutivo, ma chiunque sia in possesso di un computer e connessione web puo' vedere foto aeree di siti strategici in Australia; oltre al reattore di Lucas Heights, la base segreta di spionaggio satellitare Usa a Pine Gap, vicino a Alice Springs nel centro del continente, ed il parlamento federale a Canberra. L'immagine satellitare del reattore, che occupa un terreno di 70 ettari, mostra chiaramente la disposizione degli edifici e del parcheggio. Nel 2003 un cittadino francese, Willie Brigitte, fu espulso dall'Australia ed e' ora in prigione in Francia, dopo essere stato accusato di pianificare un attacco con esplosivi contro il reattore, che usa piccole quantita' di uranio per usi medici e scientifici. Una portavoce di Google ha difeso la tecnologia, osservando che le immagini risalgono a periodi fra sei e 18 mesi fa e non sono sufficientemente dettagliate per zoomare sulle persone. Si attende ora una risposta dalla sede centrale in Usa.

Un milione di euro per il “BioinfoGrid”

05/08 Un milione di euro dall'Europa per un progetto italiano di ricerca su genomica e farmacologia. Viaggera' sulla modernissima infrastruttura "Grid" un progetto di ricerca sulla bioinformatica promosso da ricercatori italiani in collaborazione con alcuni dei piu' importanti centri di ricerca europei. Lo afferma il dicastero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, sottolineando che "la Commissione Europea ha dato il proprio via libera al progetto 'Bioinfogrid', coordinato da Luciano Milanesi dell'Istituto di Tecnologie Biomediche del Cnr, che prevede la possibilita' di collegare fra loro numerosi centri di calcolo europei per realizzare ricerche sulla bioinformatica e sviluppare nuove applicazioni in questo settore, mediante una rete di servizi basata sull'avveniristica tecnologia della rete Grid, che rappresenta la naturale evoluzione del Web". In particolare, il progetto Bioinfogrid, si afferma ancora nella nota del Miur, "consentira' di agevolare le sperimentazioni nel campo della genomica, della proteomica, della trascrittomica e delle applicazioni di dinamica molecolare, diminuendo i tempi di elaborazione dei dati grazie alla possibilita' di utilizzare contemporaneamente il calcolo distribuito su migliaia di computer in Europa e nel mondo. Sara' inoltre possibile usufruire di diversi database biologici e di centinaia di programmi di calcolo da diverse migliaia di utenti in Europa, sfruttando la capacita' dell'avanzatissima infrastruttura Grid creata dal progetto europeo Egee e coordinato dal Cern di Ginevra". 'Bioinfogrid', che prevede un investimento di un milione e 50mila euro finanziati attraverso il bando della Commissione Europea "Research Infrastructures", ricerca dunque, avverte il Miur, "una proficua convergenza tra due dei settori di indagine indicati come strategici e prioritari dalle linee guida per la politica scientifica e tecnologica del governo emanate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, in particolare quelli delle bio-scienze, per quanto riguarda la bioinformatica, e delle info-scienze, per quanto riguarda lo sviluppo della rete Grid". Quest'ambito, prosegue la nota, "vede in questo momento l'Italia, con il programma di ricerca condotto dall'Infn attraverso un network di oltre 20 Universita', e la Gran Bretagna come leader mondiali. Lo stesso Miur ha inoltre investito nel campo delle ricerche sulla bioinformatica 30 milioni di euro attraverso diverse iniziative realizzate nell'ultimo triennio. La Grid promette di essere un importantissimo passo in avanti nel campo delle tecnologie informatiche di rete: consentira' infatti a una rete mondiale, composta da centinaia di migliaia di calcolatori interconnessi, di condividere capacita' di calcolo, di memorizzazione e di comprensione strutturata dei dati, andando oltre la semplice comunicazione tra computer e mirando invece a trasformare la rete globale di calcolatori in un'unica vasta risorsa applicativa. Si tratta di un passo in avanti molto importante rispetto al Web, il quale consente invece semplicemente di condividere informazioni attraverso Internet. Queste potenzialita' - conclude la nota - saranno indispensabili per trattare sia la complessita' dei modelli sia l'enorme quantita' di dati necessari, per esempio, per tracciare la mappa del genoma umano, o per compiere quelle simulazioni farmacologiche che consentono di risparmiare oltre 250 milioni di dollari per ciascun nuovo principio attivo che viene immesso sul mercato dei farmaci".

Approvato il piano triennale del CNR. Previste 11 macroaree. Un miliardo di budget

04/08 Il ministro dell'Istruzione e della Ricerca Letizia Moratti ha approvato il piano triennale 2005-2007 del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Previsto quasi un miliardo di budget per un impegno che coinvolge oltre 12.000 persone, delle quali 8 mila dipendenti e piu' di 4 mila giovani a vario livello di formazione. Gli investimenti sono distribuiti tra ricerca strategica, ricerca a tema libero, sviluppo di nuove competenze e accordi con partner esteri. ''Come un moderno telefonino, il Piano inquadra una immagine, quella di oggi, ma al contempo funziona come uno strumento per filmare una situazione in divenire, quella della ricerca, sempre al centro di nuove sfide e di nuove frontiere'', afferma il presidente Fabio Pistella. In tal modo il CNR ''svolge un ruolo attivo di regista, non di passivo spettatore" e in questa nuova veste, si propone come "risorsa da valorizzare per lo sviluppo economico e sociale del Paese'', secondo un disegno strategico nel quale l'Ente si integra con il mondo esterno, attraverso azioni che coniugano fra loro ricerca, innovazione, competitivita' e bisogni individuali e collettivi. A distanza di circa un anno dal suo insediamento, avvenuto il 14 luglio 2004, il Cda dell'Ente, riformato in base al decreto legislativo 127 del 4 giugno 2003, rappresenta con il Piano Triennale la 'mappa' di azioni, obiettivi e progetti che saranno svolti durante il triennio. In particolare, le scelte del Piano si traducono nelle seguenti indicazioni: circa il 15% del bilancio da destinare alla ricerca spontanea a tema libero, quella che gli anglosassoni definiscono curiosity driven; un altro 15% da destinare allo sviluppo di competenze (formazione e sviluppo di strumenti); il 70% per ricerche strategiche su 83 progetti individuati da 11 macro aree di ricerca. Il nuovo volto del Cnr prevede 11 macroaree di attivita' alle quali corrispondono esentano altrettanti obiettivi: Terra e Ambiente, Energia e Trasporti, Agroalimentare, Medicina, Scienze della Vita, Progettazione Molecolare, Materiali e Dispositivi, Sistemi di Produzione, Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione, Identita' Culturale, Patrimonio Culturale. Gli 83 progetti rappresentano le priorita' tematiche di ricerca.
MEDICINA e SCIENZE DELLA VITA: il CNR vi destina circa il 20% del proprio impegno finanziario e il 19% dei ricercatori, concorrono istituti afferenti non soltanto a queste due aree, ma anche all'Information and Communication Technologies (Ict), come gli Istituti di Applicazione del Calcolo, di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici e di Analisi dei Sistemi ed Informatica. Dalle stesse premesse nasce anche il progetto su "Epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari", che vede l'apporto, fra gli altri, degli Istituti di Matematica Applicata e Tecnologie Informatiche e di Ricerca sulla Popolazione e le Politiche Sociali. Ed i questo quadro e' prevista anche una collaborazione per predisporre nuove metodologie informatiche destinate al Sistema Sanitario Nazionale, insieme al Dipartimento per l'Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio e al Ministero della Sanita'.
AMBIENTE: a questa area l'Ente dedica il 20% delle proprie risorse finanziarie e il 18% dei ricercatori. I tempi saranno quelli dei cambiamenti climatici globali, lo studio delle variazioni temporali e spaziali della struttura e la composizione del Sistema Terra, la comprensione degli ecosistemi terrestri e marini e delle loro dinamiche. Ma i progetti riguardano anche la valorizzazione delle risorse idriche, e le opportunita' produttive offerte dall'ambiente come risorsa. Accanto a queste, studi sui fattori di generazione dei rischi sul territorio, naturali o indotti dalle attivita' umane, sia in aree di superficie che sottomarine, al fine di mettere a punto metodi di prevenzione e mitigazione. Per dare un'idea concreta di questo prezioso contributo si puo' ricordare la strage evitata, nello scorso marzo, in un piccolo centro della Calabria. A Cavallerizzo, dove una frana causata dal dissesto idrogeologico ha colpito il paese, la popolazione e' stata evacuata efficacemente soprattutto grazie ai ricercatori del CNR, che hanno monitorato senza sosta la zona a rischio e dato tempestivamente l'allarme.
ENERGIA E TRASPORTI: dedicate il 5% delle risorse e il 5% dei ricercatori. Sono previste ricerche sulla produzione, il trasporto e l'impiego dell'idrogeno, il recupero e la valorizzazione di residui e rifiuti, la sicurezza e l'aumento del rendimento di impianti di produzione dell'energia. Fra gli obiettivi la messa a punto di processi di produzione di combustibili sintetici da fonti rinnovabili per motori a bassa emissione inquinante e lo sviluppo di nuove tecnologie, componenti e materiali per celle a combustibile, alimentate da energia termica a bassa temperatura utilizzando calori di scarto e combustibili non convenzionali.
AGROALIMENTARE: a questo settore va il 7% delle disponibilita' e il 10% dei ricercatori. Fra i progetti, lo sviluppo di metodologie diagnostiche avanzate per la rintracciabilita' e per l'analisi della qualita', tipicita' e provenienza dei prodotti agroalimentari, con particolare attenzione alla relazione fra dieta e salute.
SISTEMI DI PRODUZIONE, MATERIALI E PROGETTAZIONE MOLECOLARE: assorbe il 34% delle risorse finanziarie e il 29% dei ricercatori. Il progetto mirato allo sviluppo di materiali organici e colloidali su scala nanometrica, ad esempio, punta alla realizzazione di sistemi e dispositivi nell'elettroottica, nel packaging e nelle applicazioni biomediche. Altri esempi di come l'iniezione di tecnologie scientifiche di avanguardia possa giovare ai processi e prodotti maturi, all'interno del sistema manifatturiero, sono offerti dai tessuti intelligenti, capaci di annullare i cattivi odori o di rilasciare sostanze terapeutiche, ma anche dalla tecnologia hi-tech realizzata dal CNR e applicata dall'industria calzaturiera: un sofisticato sistema in grado di rilevare ed elaborare l'immagine digitale del piede e mettere in produzione una calzatura personalizzata.
GLI ACCORDI. Nel 2005, rispetto ai 480 milioni di euro derivanti dal contributo del Miur, il CNR produce ricerca per 868 milioni di euro, con un fattore di amplificazione pari a 1,8. Alcuni accordi gia' operativi riguardano collaborazioni settoriali (Finmeccanica, Avio, Comau, Mapei), di filiera (Federchimica) e territoriali (Unioncamere, Confartigianato). Il partenariato perseguito dal CNR si rivolge poi, oltre che al Miur e alla Commissione Europea, ad altri ministeri (Ambiente, Beni Culturali, Attivita' Produttive, Salute, Dipartimenti per la Protezione Civile e per lInnovazione Tecnologica) e alle Regioni. Ma il CNR e' anche un "amplificatore" di risorse umane. All'attuazione dei progetti partecipano, oltre ai suoi dipendenti, ricercatori di Universita', borsisti, dottorandi esterni. In conclusione, il CNR e' una realta' di oltre 12 mila persone, di cui circa 10 mila ricercatori. In particolare, sono oltre 4 mila gli associati di ricerca distaccati a vario titolo dalle Universita' nei laboratori del CNR ai quali si sommano almeno altri 2 mila ricercatori, impegnati nei progetti del CNR con Consorzi interuniversitari e imprese.

Giovedì 21 meeting sul monitoraggio della pericolosià delle frane al CNR/IRPI di Rende

15/07 Si terrà giovedì 21 luglio 2005, presso la sede del CNR-IRPI di Rende, via Cavour 4/6 alle ore 10, il Meeting relativo al Progetto "RISCMASS", presentato dalla Regione Calabria (Capofila), nell'ambito del programma comunitario Interreg IIIb Medocc. Il progetto ha lo scopo di mettere a punto una metodologia per la valutazione della pericolosità delle frane, basata sull'impiego di moderne tecnologie satellitari di monitoraggio dei movimenti del suolo (diffSAR). Nello specifico, il progetto intende perfezionare i monitoraggi diffSAR sui versanti instabili, attraverso alcune applicazioni in aree test e con modelli di valutazione che implicano la costruzione di GIS e banche dati territoriali. I risultati del monitoraggio territoriale saranno integrati da indagini storiche, inchieste sociali e da valutazioni del danno potenziale, per scenari di politica assicurativa. L'area-test italiana, indagata dal CNR-IRPI di Rende, è localizzata sul fianco sinistro della valle del Crati, e comprende paesi a rischio frana (Cerzeto, Torano, San Martino, Rota Greca, Lattarico, San Benedetto U. e Montalto). Per venerdì 22 luglio, visita ai centri abitati instabili dell'area test. Tra i partecipanti il dott. Rocco Mercurio della Regione Calabria, Responsabile del Progetto ed i ricercatori del CNR-IRPI Rizzo, Petrucci e Tansi. Prevista anche la partecipazione di Antonio Roca dell'ICC Spagna, di Harry D.Kambezidis, (National Observatory, Athens, Grecia), ed Isabel Lopez Vera (Università di Alicante, Spagna).

Convegno il 6 a Palazzo Arnone sulla Difesa del Suolo in Calabria

04/07 Si terrà mercoledì 6 luglio alle 17,30, presso il Palazzo Arnone di Cosenza, l'incontro sul tema: "Progettando il passato:memoria storica e difesa del suolo in Calabria". L'incontro è stato organizzato dall'Osservatorio di Documentazione Ambientale (CAMILab-Dipartimento Difesa del Suolo dell'Unical), dal CNR-IRPI di Rende e dall'Archivio di Stato di Cosenza, in collaborazione con l'Ordine dei Geologi della Calabria ed il Genio Civile. Alla discussione interverranno, tra gli altri, l'Ass. ai Beni Culturali della Regione Beniamino Donnici, il Direttore della Protezione Civile Raffaele Niccoli, il Vice Sindaco di Cosenza Maria Francesca Corigliano, l'Ass. Provinciale all'Ambiente Luigi Marrello, la direttrice dell'Archivio di Stato Maria Letizia Fazio, il Prof. Pasquale Versace dell'Unical e la ricercatrice del CNR-IRPI, Olga Petrucci. Previsti anche gli interventi del Presidente dell'Ordine dei Geologi calabresi, Beniamino Tenuta e di quello dell'Ordine degli Agronomi, Giovanni Perri. Nel corso della manifestazione verrà distribuito il volume "Frane ed alluvioni in Calabria agli inizi del '900: ricerche storiche nella documentazione del Genio Civile". (O.Petrucci e P.Versace)

Fuga di cervelli: Coscarella “Da Cosenza a Miami perché perché in Italia c’è un sistema chiuso”

12/05 ''Basta parlare di fuga dei cervelli: gli scienziati piu' validi sono ancora in Italia, vanno aiutati con fondi e strutture''. E' il parere del ricercatore italiano Camillo Ricordi, coordinatore all'Universita' di Miami di un centro leader al mondo per il trapianto di cellule pancreatiche per la cura del diabete di tipo 1 e che da anni vive e lavora negli Stati Uniti. Il confronto Italia-Usa del convegno 'Progetto Florida' e' stato l'occasione per riproporre il tema dei cervelli in fuga dal nostro Paese. ''Noi - ha detto Ricordi - abbiamo avuto particolari opportunita', che non si sono presentate a molti ricercatori italiani. Il delitto e' trascurare i ricercatori validi che sono in Italia e non dar loro fondi e strutture adeguati. Penso di essere piu' utile e aiutare l'Italia qui in Usa - ha aggiunto - perche' gestisco tante risorse quante ne raccoglie Telethon in Italia; tuttavia il problema nel nostro Paese rimane quello dei bassissimi investimenti per la ricerca''. ''Sono venuto qui negli Usa perche' disperato - racconta Ernesto Coscarella, 37 anni, di Cosenza, che dirige un centro per il training dei neurochirurghi a Miami - ho studiato in Italia ma ho trovato forti difficolta' ad inserirmi in un sistema chiuso, nel quale i giovani non vengono coinvolti. Qui negli Usa - ha aggiunto - ci sono opportunita' differenti che mi sono state subito offerte quando ho avuto la possibilita' di far vedere cio' che sapevo fare; qui e' piu' facile chiedere e avere strumenti e finanziamenti''. ''Attenzione a non fare della fuga dei cervelli un'ossessione - ha detto Francesco Cognetti, direttore scientifico dell'Istituto oncologico Regina Elena di Roma - nel centro Regina Elena e' partito un programma finalizzato al rientro dei cervelli dall'estero e l'ultima giunta a Roma e' una ricercatrice, Paola Muti, che ha passato 10 anni all'Universita' di Buffalo e ora dirige il centro di epidemiologia''.

Con Okeanos Lab energia elettrica dalle onde del mare

11/05 Si chiama Okeanos Lab, il laboratorio di Ingegneria marittima dell' Universita' Mediterranea di Reggio Calabria, situato sul lungomare Italo Falcomata', ed ha la peculiarita' di essere l' unico al mondo ad operare sperimentazione direttamente in mare, anziche' nelle tradizionali vasche attrezzate con generatori di onde. La struttura, realizzata dal prof. Paolo Boccotti, ordinario di Costruzioni marittime all' ateneo reggino, e' stata inaugurata dal rettore Alessandro Bianchi. La vicenda professionale e umana di Boccotti, originario di Genova, e' tutta legata al mare, anzi alle ondine, come lui le chiama. ''Ingegnere e figlio di ingegneri, con alcune intuizioni gia' in testa sulla dinamica delle onde confluite nella teoria del quasi-determinismo - e' detto in un comunicato - Boccotti arriva a Reggio vent' anni orsono. Per provare la sua teoria, pero', ha bisogno di costose attrezzature e fondi che la piccola Universita' di Reggio non puo' fornirgli. Nella citta' calabrese dello Stretto, il docente scopre che i dieci chilometri che separano il lido di Reggio da Messina sono una incredibile vasca naturale per esperimenti di ingegneria marittima per una concomitanza di fattori favorevoli: regolarita' del vento, giusta estensione del tratto di mare, orientamento SW-NE della costa. Quello che si verifica nello Stretto, insomma, e' l' esatta riproduzione in scala di tempeste di mare. E' quello che Boccotti cercava: i costi della sperimentazione si abbattono, iniziano gli esperimenti di verifica sulla dinamica delle onde''. Nasce cosi' l' idea di sfruttare le onde per ricavarne energia elettrica: lo strumento, brevettato, e' il REWEC3, la diga a cassoni che ha il compito di catturare l' energia che si genera proprio dallo scontro tra le due famiglie di onde. La struttura di 15 metri consente di imprigionare nella trappola realizzata dal professore oltre l' 80% dell' energia di un' ondina.

Presto utilizzeremo il cellulare come un bancomat

27/04 Presto per i giapponesi spendere soldi sarà facile, facilissimo, come fare una telefonata: il colosso delle Tlc nipponico Ntt Docomo investirà 98 miliardi di yen, pari a 713 milioni di euro, per acquistare il 34% della Sumitomo Mitsui Card Co, la compagnia di carte di credito di una delle più grandi banche del Sol Levante, allo scopo di rendere più semplice possibile l'effettuare pagamenti tramite i suoi "cellulari-bancomat". Lo hanno annunciato le due compagnie con una nota congiunta. Da quando il servizio è stato lanciato lo scorso anno, i "wallet-phone" di DoCoMo in circolazione sono già saliti a tre milioni. Gli apparecchi sfruttano il microprocessore "Felicia Ic" della Sony Corp, per effettuare un acquisto basta avvicinare il proprio cellulare ad uno dei 20.000 appositi terminali sparpagliati in tutti i negozi del Paese. Il cellulare-bancomat di DoCoMo funziona con un credito prepagato che l'utente può ricaricare versando contanti su appositi terminali che registrano i dati sul suo apparecchio. Per ora il limite sui pagamenti è di 50.000 yen, circa 360 euro, ma secondo DoCoMo è destinato a salire. Per ora la compagnia non ha diffuso dettagli sui sitemi di sicurezza e sul marchio che adotterà con la nuova carta, l'ambizione di DoCoMo è quella di trasformare i cellulari in oggetti universali del futuro che sostituiscano portafogli, carte di credito, biglietti e chiavi. DoCoMo, con 48 milioni di utenti, controlla circa il 60% del mercato nipponico.

Aperte le trattative per uniformare il formato del DVD

21/04 Aperte le trattative tra la Sony e la Toshiba per unificare i due formati DVD e creare uno standard unico per la nuova generazione DVD che legge film su alta definizione tecnologica e corre di pari passo verso la realizzazione della futura televisione digitale multimediale. Lo annunciano stamani fonti giapponesi da Tokyo. Le due aziende che fino a pochi mesi fa erano pronte alla guerra high tech dei formati HD DVD mirano a raggiungere un accordo entro la fine del mese. Il nuovo formato dovrebbe unire ed amalgamare i due sistemi che competono sui mercati internazionali da tre anni e sono tecnicamente incompatibili. Da una parte c'e' il modello guidato da Sony, il Blue ray disk, un dvd con una capacita' di oltre 50 gigabites creato nel 2002 da un consorzio di oltre 100 aziende leader tra cui la Matsushita, la Apple Computer, la Sharp, la sudcoreana Samsung e la Dell. Formato che distribuisce i contenuti delle societa' cinematografiche Century Fox, Sony MGM e Disney. Dall'altra parte c'e' il modello HDDVD di 30 gigabites guidato dalla Toshiba e da un consorzio di 82 societa' tra cui la Nec, la Sanyo Electric, Kenwood, Microsoft che distribuisce i contenuti e film della Time Warners, Paramount and Universal Pictures.

Diplomati i primi medici a bordo della stazione spaziale, tra cui un calabrese

15/04 Hanno completato i tre mesi di corso in Russia, presso il centro di addestramento per i cosmonauti ''Yuri Gagarin'', nella Citta' delle Stelle, i primi ''medici di bordo'' italiani della Stazione Spaziale. Sono tre medici del Corpo Sanitario dell'Aeronautica Militare e il loro obiettivo e' creare in Italia il primo nucleo di medici specializzati nell'assistenza degli astronauti dalla fase della preparazione alla missione. Il maggiore Francesco Torchia, calabrese, il capitano Paola Verde, napoletana, e il capitano Angelo Landolfi, sardo, sono i primi tre medici dell'Aeronautica Militare ad avere ottenuto dagli esperti russi la certificazione di Space Flight Surgeons. Sono cioe' specializzati nell'affrontare tutti gli aspetti medici di una missione spaziale, dalla selezione e certificazione dei cosmonauti alla preparazione di esperimenti scientifici, al supporto medico generale al volo spaziale ed alle missioni di lunga durata. Concluso il corso, sono arrivati nella base di lancio russa a Baikonur per salutare il tenente colonnello Roberto Vittori, l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) che oggi e' partito con la Soyuz TMA6 per la missione Eneide. E' stato Vittori, che per otto mesi si e' addestrato nella Citta' delle Stelle, ad aprire ai tre medici aerospaziali le porte della Citta' delle Stelle. ''Come astronauta, ci ha fatto da battistrada'', hanno detto i tre medici. Domani rientreranno in Italia, ognuno nella sua sede (Torchia nel Centro Sperimentale Volo di Pratica di Mare, Verde nel quinto stormo di Cervia e Landolfi nel poligono di Perdasdefogu. Ma per il futuro, hanno detto, ''l'idea e' riunirci in un'unica sede, presso il Centro Sperimentale Volo, per dare vita al primo nucleo specializzato in medicina aeronautica''. Non escludono che la riunione in un'unica sede possa avvenire entro l'anno, cosi' come non escludono, per il futuro, la possibilita' di perfezionare la loro formazione negli Stati Uniti. ''Questo non e' stato ancora stabilito - hanno osservato - ma e' l'esito naturale del completamento della formazione''.

Rivoluzione nei cinema: arrivano i proiettori digitali e la distribuzione via satellite

29/03 Sony Electronics,divisione del gigante giapponese Sony, si appresta a lanciare sul mercato una nuova generazione di proiettori digitali per sale cinematografiche la cui risoluzione (ovvero la nitidezza nella resa delle immagini) è doppia rispetto ai sistemi in uso attualmente. La nuova tecnologia potrebbe, in prospettiva, rivoluzionare il cinema, mandando in pensione i vecchi proiettori in pellicola a 35mm. I proiettori digitali Sony hanno una risoluzione di quattromila linee, contro le duemila dei sistemi attualmente in uso, basati principalmente su tecnologie sviluppate dalla Texas Instruments (in paragone, gli schermi televisivi ad alta risoluzione dispongono di 1.080 linee). L'azienda giapponese intende iniziare la commercializzazione del nuovo prodotto a luglio. In vista c'è una vera e propria rivoluzione nella tecnologia cinematografica. Oggi, per distribuire un nuovo film occorre farne tante copie in pellicola quante sono le sale cinematografiche che lo devono proiettare in prima visione. Questo costa, alle major americane, la bellezza di 750 milioni dollari l'anno per il mercato interno e 1.500 milioni per quello mondiale. Col nuovo sistema, non ci sarà bisogno di copie. I film verranno inviati direttamente, via satellite, alle sale attrezzate, che per proiettarli avranno bisogno, appunto, di una tecnologia di proiezione digitale. Si calcola che il tutto porterebbe a un risparmio dei costi di oltre la metà. Il problema è che rinnovare le sale cimenatografiche per sostituire con il nuovo sistema i vecchi proiettori a pellicola prevede spese elevate: fino a 140mila dollari per l'apparecchiatura messa apunto da Sony. Fino ad oggi, sono soltanto 315 le sale cinematografiche nel mondo attrezzate per le proiezioni digitali con la tecnologia Texas Instruments, e si prevede che saranno un migliaio entro un anno. Il sistema, tuttavia, ha tutta una serie di vantaggi legati alla tecnologia digitale in se stessa, che permette interventi sul "software" (in questo caso, il film), molto più approfonditi di quelli che si possono fare su pellicola.

Presentata la prima moto all’idrogeno

16/03 Una motocicletta all'idrogeno che offre ottime prestazioni, non inquina e non fa rumore e' stata presentata da un gruppo di ingegneri britannici che sta pero' pensando di accessoriarla con un rumore artificiale nel timore che il silenzio renda il suo passaggio talmente inosservato da risultare pericoloso. Harry Bradbury, direttore di Intelligent Energy, la societa' che ha creato il prototipo, ha dichiarato: ''Non e' mai stata prodotta una motocicletta silenziosa prima d'ora e quindi nessuno ci e' abituato. Ora che ci apprestiamo a produrla stiamo pensando di aggiungervi una leggera modulazione di suono''. Il rumore artificiale imitera' il rombo emesso dal motore e potra' essere usato quando si circola in citta' per avvertire chi si trova nei paraggi del passaggio del veicolo, ma sara' anche possibile spegnerlo quando si sta viaggiando in un luogo dove si vuole rispettare la quiete. E mentre le associazioni contro l'inquinamento acustico si sono dette entusiaste del prototipo, molti motociclisti hanno reagito in maniera scettica sostenendo che parte dell'emozione di viaggiare in motocicletta deriva anche dal caratteristico rombo del motore. ''Molti sostengono che le motociclette sono gia' abbastanza silenziose cosi' come sono'', ha dichiarato un portavoce dell'associazione dei motociclisti britannici.

 

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Freschi di stampa: Dal giornale al portale di Domenico Nunnnari per i tipi di Rubettino Editore

Focus: JONATHAN COE E IL THATCHERISMO “Se l’immaginazione è la linfa vitale del popolo e il pensiero del nostro ossigeno, allora sta di fatto che lui ha ostruito la circolazione sanguigna e lei ha fatto in modo che fossimo tutti morti dal collo in su. E così loro stanno tranquilli nelle loro case a rimpinguare i profitti, e noi siamo tutti qui. I nostri affari (continua)

Musica: I "coram populo" gruppo musicale multi-etnico. Due brani del gruppo sono in allegato alla rivista musicale "Indipendent music" di Marzo 2004 ed in edicola per tutto il mese di Aprile

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Convegni: Sabato 13 marzo "Stranieri in casa" ex Deposito FS Piazza Matteotti

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