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Sport
Il calcio nel caos

 

La Lega Calcio cerca nuove regole

24/05 Non resta a guardare immobile il triste momento che sta vivendo il calcio italiano ma, per ora, la Lega di Milano non cambia uomini e cercherà di darsi "nel più breve tempo possibile" nuove regole per "dare concreta tutela ai valori dello sport". E' quanto si legge nel comunicato approvato all'unanimità con l'astensione della sola Fiorentina, che ha concluso l'assemblea straordinaria generale della Lega Calcio convocata oggi per fare il punto sulla difficile situazione del mondo del pallone. Nessuna rivoluzione, quindi, e nessuna dimissione ma, alla fine, si è deciso di "rivisitare" l'attuale regolamento per vedere quali e quanti articoli cambiare, a partire dalla governance per finire con la spartizione delle risorse. Con un chiaro distinguo espresso a chiare lettere da Adriano Galliani: "La Lega è estranea a quanto sta succedendo". In un'assemblea già indicativa dello stato del calcio vista l'inedita assenza di dirigenti della Juventus, è stato ribadito che non c'é bisogno di un azzeramento dei suoi vertici né tanto meno di un commissario "perché - ha spiegato Galliani - sarebbe come chiedere le dimissioni del presidente dell'Aic Sergio Campana perché alcuni giocatori scommettevano". Si farà invece lo stesso lavoro che sta facendo Guido Rossi in Federazione senza però affidarsi a uomini esterni alla Lega. Dalle intromissioni della politica e non solo, la Lega Calcio si difende ribadendo la "propria totale autonomia organizzativa e decisionale", con un chiaro invito a tutti di non intromettersi nelle vicende di un'associazione privatistica che intende rivedere le sue regole senza subire influenze da nessuno. "Non siamo il governo del calcio - ha ricordato Galliani - ma solo una delle sue sei componenti e ci daremo le nostre regole". Galliani non commenta le nomine di Guido Rossi e Francesco Saverio Borrelli, spiega di aver augurato buon lavoro al neo commissario della Figc senza ricevere risposta, ma si dice "disponibile a incontrare Rossi quando lui riterrà opportuno farlo". Dal prossimo Consiglio di Lega convocato per il 12 giugno, si inizieranno a studiare le modifiche a un regolamento che va aggiornato e rivisto alla luce anche di quanto chiesto da alcuni presidenti. Maurizio Zamparini è il capofila di quanti vogliono un manager esterno alla guida della Lega: "E' necessario - spiega - un presidente di Lega che non sia anche presidente di club per evitare il conflitto di interessi. Su questo siamo compatti. Tranne Galliani e forse Lotito che gli è rimasto vicino". Il vicepresidente di Lega è pronto a rimettere il suo mandato "entro agosto", cioé quando il nuovo regolamento dovrà essere pronto prima che inizi il prossimo campionato. Se passerà la linea Zamparini, Galliani è pronto a farsi da parte "ma non saranno dimissioni - precisa - anche perché io continuo a non capire dove stia il mio conflitto di interessi. Ma se il nuovo regolamento impedirà ai dirigenti di club di fare i presidenti di Lega, io non avrò alcun problema ad adeguarmi". Non c'é solo la governance tra i temi da affrontare, visto che verrà valutato anche il peso da dare alle società di A e B, la ripartizione delle risorse, i diritti televisivi, anche se "spetta al Parlamento stabilire se la vendita sarà collettiva o individuale", come ha ricordato Galliani. In attesa di vedere cosa faranno la giustizia ordinaria e quella sportiva.

Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure

La Gea World come associazione e Alessandro Moggi come singolo agente hanno fatto la parte del leone nelle procure di giocatori e tecnici nel periodo 2002-2006. E' quanto risulta dalla "fotografia" che ha fatto l'Antitrust garante della concorrenza e del mercato, nella sua indagine conoscitiva sul calcio professionistico. L'indagine ha portato tra l'altro all'approvazione di alcune linee guida "che dovrebbero essere recepite" nel nuovo regolamento per quanto riguarda il lavoro degli agenti all'esame dei vertici della Federcalcio. A conclusione delle proposte di modifica del regolamento del settore, l'Antitrust acclude in allegato tre tabelle relative alle quote di mercato delle varie associazioni o di singoli agenti. Dai dati emerge che la Gea, nel periodo esaminato, ha avuto una quota quasi tripla rispetto a ciascuna delle concorrenti (10,20, la seconda P.D.P. Srl è rimasta ferma a 3,52). Per le ultime due stagioni il gap è stato inferiore (17,9% contro il 9,4 sempre della P.D.P). Mentre, come quota personale, l'ex presidente della Gea Alessandro Moggi, sempre nelle ultime due stagioni, ha avuto una quota del 12,3%, anche questa nettamente superiore a tutti gli altri agenti (il secondo in graduatoria, Andrea D'Amico, si è attestato all'8,6%)

Tab. A - Quote di mercato in volume - primi 5 operatori (periodo 2002/06):
Operatore (raggruppamento o singolo agente) - Quota media (*) periodo 2002/06:
GEA WORLD S.P.A. 10,20
P.D.P. S.R.L. 3,52
I.F.A. DI GIUSEPPE BONETTO & C. S.A.S 3,34
T.L.T. S.R.L. 3,25
P&P PASTORELLO AND PARTNERS S.A.S. 3,07

Tab. B - Quote di mercato in valore - primi 15 operatori (ultime due stagioni)
Operatore (raggruppamento o singolo agente) - Quota di mercato (%)
GEA WORLD S.P.A. 17,9
P.D.P. S.R.L. 9,4
T.L.T. S.R.L. 6,9
BRANCHINI ASSOCIATI S.P.A. 5,6
FEDELE GAETANO 4,9
FOOTBALL SERVICE S.A.S. 4,5
I.F.A. DI GIUSEPPE BONETTO & C. S.A.S. 3,7
DELLAGLIO ANTONIO 3,4
I.F.A. DI MARCELLO BONETTO 6 C. S.A.S. 2,3
PLAYGROUND S.A.S. 2,3
BOZZO GIUSEPPE 2,3
CONSPORT GROUP S.R.L. 2,2
ATC DI TIBERIO CAVALLERI S.A.S. 2,1
SPORT SERVICE S.R.L. 1,7
BASTIANELLI PATRIK 1,7

Tab. C - Quote di mercato in valore - primi 15 agenti singoli (ultime due stagioni)
Agente Quota di mercato (%)
MOGGI ALESSANDRO 12,3
D'AMICO ANDREA 8,6
TINTI TULLIO 6,9
FEDELE GAETANO 5,0
ZAVAGLIA FRANCESCO 4,8
ANTONELLI STEFANO 4,2
BRANCHINI GIOVANNI UBALDO 3,6
DELL'AGLIO ANTONIO 3,4
BONETTO GIUSEPPE 2,9
BOZZO GIUSEPPE 2,3
BONETTO MARCELLO 2,2
CAVALLERI TIBERIO 2,1
CANOVI DARIO 2,0
PALLAVICINO CARLO 2,0
ROGGI MORENO 1,9.
(*) La quota riportata è la media semplice tra le quote di mercato detenute dagli operatori in ciascuna stagione sportiva considerata. ( ).

Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”

"Il rapporto dell'Antitrust è largamente condivisibile. La reciprocità del conflitto di interessi poi, oltre che essere una novità, è sostanziale, decisiva. Si tratta di una scelta che condivido in pieno". Per Paolo Conti, presidente dell'Assoprocuratori, non ci sono dubbi: il documento dell'Antitrust ha colpito nel segno. "Nel leggere le risoluzioni si vede bene che c'é la volontà di rivitalizzare il mercato, di renderlo più concorrenziale - spiega il procuratore, ex portiere di Roma e Samp - Ma il centro d'attenzione è il conflitto di interessi, che condivido in pieno. Se si ha un padre direttore sportivo, o allenatore, o dirigente federale o di società, non si può fare il procuratore, perché entrambi i ruoli possono trarre vantaggio da questo conflitto: cioé non è solo l'agente in conflitto di interessi, ma anche l'eventuale dirigente". Gli unici dubbi di Paolo Conti sono marginali: "L'abolizione dell'albo? Di fatto è solo un elenco di nomi, non è un vero albo professionale - chiarisce - Altre norme erano state inserite per garantire i calciatori, per eliminare certe distorsioni. Ma nel complesso va bene così".

La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina

Militari della guardia di finanza sono stati stamani nella sede del Crotone ed hanno chiesto alla società i documenti relativi ad alcuni calciatori provenienti dalla Juventus che hanno militato o continuano a giocare nella squadra calabrese. In merito alla vicenda, il legale del Crotone, l' avv. Francesco Verri, ha tenuto a sottolineare che "nessun dirigente o tesserato della Società risulta sottoposto ad indagini, il che si evince chiaramente da intestazione del decreto ricevuto". "Alla F.C. Crotone - ha sostenuto il legale in una nota - nell' ambito di una indagine per reati societari e fiscali che riguarda esclusivamente ex dirigenti della Juventus condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, sono stati richiesti dalla Guardia di Finanza di Crotone i documenti relativi ai rapporti con i calciatori di provenienza della Società torinese avuti in prestito, la stragrande maggioranza, o tesserati ad altro titolo. Nel quadro della consueta collaborazione con la Magistratura che sta facendo luce su eventuali illeciti collegati al mondo del calcio, l' F.C. Crotone ha fornito immediatamente agli Inquirenti tutto quanto richiesto".
La Guardia di Finanza è stata stamani anche nella sede della Reggina per chiedere la documentazione relativa ad un giocatore proveniente dalla Juventus. Secondo quanto si è appreso di tratta del difensore Felice Piccolo, che ha giocato nella Reggina nella stagione 2004-2005. La società ha fornito la documentazione richiesta e nessuno dei dirigenti o tesserati risulta coinvolto nell' inchiesta condotta dalla Procura torinese.

Corbelli chiede a Borrelli di indagare sulla serie C “Fu illegittima l’esclusione del Cosenza”

24/05 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede al nuovo responsabile dell' Ufficio indagini della Figc, Francesco Saverio Borrelli, "un' inchiesta anche sui campionati di serie C, sull' illegittima esclusione avvenuta nell' estate 2003 del Cosenza Calcio dal campionato di serie B e da tutti i campionati professionistici, per il ritardo di un giorno nella presentazione della documentazione, e sul ripescaggio della Fiorentina di Diego Della Valle, al posto proprio della squadra calabrese". Per questa stessa vicenda, Corbelli, il 25 agosto 2003 aveva presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Cosenza, successivamente trasmesso alla Procura di Roma. Adesso Corbelli, che nei giorni scorsi ha chiesto la riapertura dell' inchiesta, chiede a Borrelli "un' indagine a 360 gradi anche su questi gravi, oscuri e inquietanti episodi". "I continui, gravissimi accadimenti dello scandalo-calcio - ha sostenuto - impongono l' immediata apertura di una nuova inchiesta sulla illegittima esclusione e cancellazione, dopo un secolo di storia, del Cosenza calcio dalla serie B per il ritardo di 24 ore nella presentazione della documentazione, sul ripescaggio (dalla C2 alla B) della Fiorentina di Diego Della Valle, al posto proprio della squadra calabrese, e su quanto accaduto nei campionati di serie C, che come dimostra la vicenda della Torres di Sassari, non sono certo fuori da questa indagine. Lo chiediamo oggi al nuovo capo dell' ufficio indagini della Figc, Borrelli"

Rossi incontra il Ministro Melandri “voltare pagina”

Giornata impegnativa quella odierna per il neo Ministro delle Politiche educative e dello Sport, Giovanna Melandri. In mattinata una riunione con il collega delle Comunicazioni Gentiloni con all'ordine del giorno una prima occhiata alla questione dei diritti televisivi ed a seguire, in compagnia del sottosegretario Lolli, un incontro con il Commissario della Figc Guido Rossi. Quest'ultimo e' arrivato nella sede del Ministero senza rilasciare alcuna dichiarazione ed e' poi andato via da un'uscita secondaria senza incontrare la stampa. E' stata la Melandri, dopo, ad incontrare la stampa nel corso di una conferenza nel corso della quale ha fatto il punto della situazione dalla quale ripartire per il mondo del calcio. I contenuti dell'incontro con Rossi sono stati mantenuti riservati da parte della Ministro, che ha pero' inviato al mondo del calcio ed all'opinione pubblica, alcuni segnali importanti. "Si apre una stagione di regole per il calcio -ha detto la Melandri-, la necessita' e' quella di voltare pagina, il grande titolo di questa stagione deve essere regole trasparenti per eliminare la diffusa opacita' nel mondo del calcio". La Melandri ha anche aggiunto che "ci sono troppi conflitti di interessi". Il neo Ministro non ha tralasciato di parlare della squadra che si sta preparando per i Mondiali, assicurando il suo personale sostegno. "Andro' in Germania a seguire gli azzurri, la nostra linea e' quella della richiesta di regole, della richiesta di autonomie, ma siamo vicini alla squadra". L'ultima esternazione e' sulle Olimpiadi del 2016 e sulla scelta della citta' italiana da proporre (in corsa sono Roma e Milano), la Melandri chiede al Coni di decidere in tempi rapidi.

D’Andrea nominato da Rossi vicecapo delle indagini

Federico Maurizio D'Andrea è il nuovo vice capo dell'Ufficio Indagini della Figc. Lo ha nominato il commissario straordinario, Guido Rossi, e affiancherà Francesco Saverio Borrelli nel lavoro d'inchiesta federale. Calabrese, 47 anni, colonnello delle Fiamme Gialle, D'Andrea è comandante provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo. Nei circa 29 anni di attività si è occupato prevalentemente di accertamenti e indagini nel settore tributario, valutario e penale-commerciale, prestando servizio anche presso il nucleo centrale di polizia tributaria e il reparto di operazioni del comando generale.

Catricalà: Situazione dei procuratori grave

Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala', in un'intervista rilasciata alla trasmissione "Sport Time" di Sky, fa il punto sui regolamenti dei procuratori, una vicenda e un problema esploso dopo il "caso intercettazioni" e l'inchiesta sulla Gea. "Immaginavo di trovare solo qualche restizione alla concorrenza, io e i miei collaboratori non potevamo immaginarci la gravita' della situazione - ha dichiarato Catricala' -. Forse c'e' un problema di aggiramento delle regole, ma a noi interessano le regole che comunque erano assolutamente inadeguate e contraddittorie. Il conflitto di interessi per motivi parentali e' addirittura esaltato nell'attuale regolamento dei procuratori, noi chiediamo che invece ci sia, dove c'e' conflitto di interessi, incompatibilita' per l'attivita'". Catricala' spiega: "quello che non deve accadere e' un approfittamento di forza di mercato di questo o quel procuratore per avere piu' clienti e poi la possibilita' di promettere per esempio la chiamata in Nazionale. Ora il commissario Rossi - conclude Catricala' -, con il qaule abbiamo avuto un coloquio franco, cordiale e di grande collaborazione, dovrebbe varare un nuovo regolamento che contenga, se non tutte, le principali regole che noi suggeriamo".

Le linee guida proposte dell’antitrust alla FIGC

L'Autorita' garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 24 maggio 2006, ha deliberato la chiusura di una parte dell'indagine conoscitiva condotta sul settore del calcio professionistico e approvato alcune linee guida che dovrebbero essere recepite nel nuovo regolamento agenti all'esame dei vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). L'analisi svolta ha evidenziato come il Regolamento agenti della FIGC contiene previsioni che non trovano alcun riscontro nel Regolamento FIFA. Tali previsioni sono suscettibili di condizionare in maniera significativa la condotta degli agenti di calciatori sul mercato, cosi' da ostacolare le opportunita' di confronto concorrenziale tra gli operatori e da favorire comportamenti collusivi. L'attivita' di agente di calciatore e' un'attivita' tipicamente economica, rispetto alla quale non possono rilevare le specificita' del settore del calcio; pertanto, essa si presta a formare oggetto di sindacato ai sensi della normativa a tutela della concorrenza. In questa prospettiva, l'Autorita' ritiene che debbano essere sottoposte a revisione quelle previsioni del vigente Regolamento FIGC che introducono ingiustificate restrizioni all'attivita' in esame. In particolare, le disposizioni esaminate sollevano problemi di natura antitrust relativamente a:
i) i vincoli all'accesso alla professione;
ii) la standardizzazione dei rapporti contrattuali agente-calciatore;
iii) le clausole leganti;
iv) l'inidoneita' delle attuali previsioni in materia di conflitto di interessi a garantire pari opportunita' agli agenti attivi sul mercato. Di seguito, dieci proposte di modifica del Regolamento.
1) ELIMINARE ALBO AGENTI. In relazione alle restrizioni concernenti l'accesso all'attivita' di agente, si rileva che l'obbligo di iscrizione ad un apposito Albo agenti, peraltro assistito da un sistema sanzionatorio, non risponde ad esigenze di necessarieta' e proporzionalita', visto che la previsione di un esame per l'ottenimento della licenza rappresenta uno strumento di per se' sufficiente a garantire l'accesso alla professione a soggetti qualificati. L'obbligo di iscrizione all'Albo configura un'ingiustificata barriera all'accesso. Sul punto, si ritiene pertanto che il Regolamento FIGC debba essere modificato nel senso di prevedere, analogamente a quanto stabilito nel Regolamento agenti FIFA, che ai fini dell'accesso alla professione di agente di calciatori sia sufficiente l'ottenimento della licenza.
2) RIDURRE LE ESCLUSIVE AGENTI-CALCIATORI. Quanto alle previsioni del Regolamento che determinano la standardizzazione dei rapporti contrattuali tra agente e calciatore, l'obbligo di utilizzare "esclusivamente" i moduli predisposti dalla Commissione, nella misura in cui prevedano il vincolo di esclusiva e altre condizioni contrattuali, ostacola la concorrenza tra agenti.
3) NO PENALI PER REVOCA MANDATO. Cio' vale con riguardo alla previsione delle penali che gravano sul calciatore nell'ipotesi di revoca dello stesso, nonche' in relazione all'obbligo di ricorrere alla camera arbitrale istituita presso la FIGC in caso di controversie.
4) CONTRATTI PIU' LIBERI. Una maggiore liberta' contrattuale indurrebbe gli agenti a competere tra loro anche sotto il profilo delle condizioni offerte ai propri clienti e consentirebbe ai calciatori di disporre di maggiori elementi di valutazione nella scelta del proprio agente. Pertanto, analogamente al Regolamento FIFA, anche quello FIGC dovrebbe consentire alle parti di definire liberamente i termini del contratto.
5) NO CLAUSOLE SU SCADENZA CONTRATTI. Molteplici sono, inoltre, le previsioni del Regolamento che comportano effetti "leganti". In particolare, oltre ai sopra richiamati obblighi che incombono sul calciatore che revochi il mandato prima della scadenza del contratto, rilevano le disposizioni che impongono al calciatore di corrispondere comunque un compenso al proprio agente anche ove l'ingaggio ottenuto non sia dovuto all'opera svolta dall'agente medesimo.
6) PIU' LIBERTA' DI SCELTA PER I CALCIATORI. Ulteriori effetti leganti sono poi connessi all'obbligo di conferire l'incarico in via esclusiva ad un solo agente e al divieto di contattare un calciatore per indurlo a cambiare agente. Le suindicate previsioni si prestano a falsare la concorrenza in quanto, nella misura in cui viene fortemente ostacolata la possibilita' per il calciatore di rivolgersi ad un nuovo agente, sono idonee a ridurre gli incentivi degli agenti a diversificare la propria attivita' nonche' a dimostrare la propria efficienza in termini di capacita' di procurare ingaggi piu' favorevoli.
7) PIU' CONFRONTI TRA GLI AGENTI. Ne discende che le citate previsioni, che ancora una volta non trovano corrispondenza nel Regolamento FIFA, devono essere emendate al fine di consentire un effettivo confronto tra gli agenti attivi sul mercato.
8) ELIMINARE I CONFLITTI DI INTERESSI. Il Regolamento FIGC, inoltre, disciplina in modo inadeguato le ipotesi di c.d. conflitti di interessi. Si e' osservato infatti che la presenza di legami familiari tra l'agente e i soggetti che ricoprono cariche di rilievo nelle societa' di calcio e nelle federazioni attribuisca un vantaggio concorrenziale non riconducibile ad una maggiore efficienza dello stesso agente. Gli agenti dovrebbero piuttosto essere messi in condizione di confrontarsi sulla base delle loro effettive capacita' professionali, anche a vantaggio delle aspettative di ingaggio dei calciatori. Per tale motivo, l'Autorita' ritiene che l'attivita' di agente debba essere preclusa ai soggetti i cui parenti ricoprano cariche sociali o incarichi dirigenziali e tecnici nelle societa' o nelle federazioni o, comunque, non debba essere consentito agli agenti di gestire quelle trattative che vedano come destinatari o beneficiari dell'attivita' svolta dall'agente soggetti che abbiano legami parentali o di affinita' quantomeno entro il secondo grado con l'agente stesso. Di converso, ai soggetti che detengano legami di parentela con un agente dovrebbe essere precluso di rivestire cariche sociali o incarichi dirigenziali e tecnici nelle societa' o nelle federazioni.
9) NO AD AGENTI DI CALCIATORI E ALLENATORI. Inoltre, l'Autorita' ritiene che presenti problemi di natura concorrenziale anche l'ipotesi, non disciplinata dal Regolamento FIGC, dell'agente che rappresenti contestualmente calciatori e allenatori. Piu' in generale, si rileva come la rappresentanza di interessi differenziati e potenzialmente in conflitto e' in grado di condizionare la liberta' di scelta dei diversi soggetti coinvolti nel rapporto di rappresentanza. Si ritiene dunque opportuno che il Regolamento escluda espressamente la possibilita' che uno stesso agente possa rappresentare contestualmente allenatori e calciatori o, quantomeno, che lo stesso possa rappresentare allenatore e calciatori appartenenti alla stessa squadra.
10) ELIMINARE NORME CHE INGESSANO IL MERCATO. Si rileva inoltre come la situazione di mercato appare caratterizzata da un lato da una certa stabilita' delle quote di mercato degli operatori e, dall'altro, dalla presenza, tra i primi di essi, di soggetti connotati da specifici rapporti di parentela con esponenti di rilievo di societa' di calcio professionistiche. Tale contesto e' in larga parte riconducibile sia a quelle disposizioni regolamentari che rendono vischiose le dinamiche concorrenziali tra i soggetti attivi sul mercato (quali la previsione di un sistema di doppia penale, l'obbligo di conferire l'incarico in via esclusiva ad un solo agente, il divieto di contattare un calciatore per indurlo a cambiare agente) sia all'assenza di un esplicito divieto di esercitare l'attivita' di agente da parte di quei soggetti che potrebbero beneficiare, rispetto ai concorrenti, di rapporti di parentela privilegiati con esponenti di societa' di calcio o federali.
Sulla base delle considerazioni svolte, l'Autorita' auspica che la FIGC si determini a modificare, in tempi brevi, il Regolamento sull'esercizio dell'attivita' degli agenti di calciatori nel senso indicato. Cio' in quanto si ritiene che gli emendamenti prospettati possano contribuire a ripristinare le condizioni per un corretto funzionamento del mercato.

Pubblicato il numero di telefonino di Lippi “Penso ad una querela”

Marcello Lippi sta valutando la possibilità di sporgere querele nei confronto degli organi di stampa che hanno pubblicato con le intercettazioni il suo numero di telefonino, e ha al tempo stesso manifestato l'intenzione di devolvere il risarcimento, in caso di contesa giudiziaria con successo, in beneficenza. E' stato lo stesso ct, al termine dell'allenamento di Coverciano, a rivelare di aver ricevuto alcune telefonate sul numero di portatile da parte di persone a lui sconosciute, le quali hanno chiesto conto se davvero si trattava di Marcello Lippi. Il tono delle chiamate è stato, ha raccontato il ct, assolutamente non offensivo, ma di stupore, lo stesso provato da Lippi stesso nel sentirsi chiamare da persone non conosciute, le quali, alla domanda su come avessero avuto il numero del suo telefonino, hanno risposto: "Lo abbiamo letto a pagina 106 del libro nero del calcio, pubblicato da L'Espresso"."Ho ricevuto quelle telefonate e sono rimasto sorpreso - ha poi spiegato Lippi, conversando serenamente con un gruppo di giornalisti presenti a Coverciano - ma vi sembra possibile? Pubblicare un numero di telefonino privato mi sembra una cosa indegna". Lippi si era chiesto in precedenza se il comportamento non fosse "passibile di querela".

Rivera: Con Borrelli tutti possono sentirsi garantiti

"Galliani non si dimette dalla presidenza della Lega calcio? Alcuni, in questa vicenda, hanno capito che non c'era alternativa alle dimissioni, altri hanno fatto la scelta opposta. Si tratta sempre di scelte personali. Io non mi metto mai nei panni degli altri. Del resto il commissario straordinario ha tutti i poteri per intervenire". E' la risposta di Gianni Rivera, interpellato dai cronisti a margine di un convegno sulla comunicazione dopo 'Calciopoli'. Rivera ha anche definito "un'ottima scelta" la nomina di Saverio Borrelli alla guida dell' ufficio indagini della Figc: "Ora tutti si possono sentire garantiti sul piano della correttezza professionale di Borrelli. Ha detto che non si intende di calcio? Ma non è necessario per chi deve fare indagini giudiziarie". L'assessore allo sport del Comune di Roma è anche convinto che lo scandalo non influirà sulle prestazioni della Nazionale azzurra ai Mondiali di Germania: "Non sarà né uno stimolo, né una preoccupazione in più: in fondo, i nostri calciatori devono solo giocare delle partite. Gli unici che potrebbero avere qualche problema sono quelli che potrebbero essere chiamati a testimoniare dai magistrati. Se Buffon sarà tranquillo? Bisogna chiederlo a lui". Da ex milanista, non si sbilancia nel giudicare accettabili o meno i due scudetti che potrebbero essere tolti alla Juventus e attribuiti ai rossoneri, che si sono classificati al secondo posto nelle ultime due stagioni: "Aspetterei prima che accada per esprimere un giudizio". Quanto alla possibilità che i bianconeri siano retrocessi in serie B o addirittura C, "saranno più contente le squadre di serie B e C - ha risposto Rivera - perché faranno incassi migliori e si parlerà di più dei loro campionati". Ma si potrà dire di aver vinto lo scudetto senza aver battuto la Juve, gli viene chiesto come ultima domanda. "Ma se la Juve aveva quel tipo di organizzazione, allora non si poteva battere" ha concluso Rivera.

Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega.

Gigi Buffon in Procura a Parma per rispondere sulle presunte, ed illecite, scommese, la Lega che riconferma Adriano Galliani come presidente, la difesa d'ufficio alla Juve del capitano azzurro Fabio Cannavaro e quella, non richiesta ma comunque efficace, di Gennaro Gattuso, milanista che, a differenza di Alessandro Costacurta, quegli scudetti incriminati non li vorrebbe. Altra giornata intensissima sul versante di 'calciopoli', aperta dal viaggio di Gianluigi Buffon da Coverciano, sede del ritiro azzurro pre-Mondiale, a Parma. Motivo del trasferimento lampo, assieme all'accompagnatore della Nazionale Gigi Riva, una 'audizione' in Procura per il filone delle scommesse. Sereno e rilassato come avesse visto un film d'animazione, il portierone di Lippi e' uscito con la bocca chiusa e con una assicurazione che per un po' lo sollevera' nel morale: non e' iscritto nel registro degli indagati. A Milano, invece, Galliani non solo non si e' dimesso ma e' stato riconfermato a capo della Lega Professionisti al termine di un'assemblea straordinaria che si e' cosi' espressa per lo status qui. "Si e' deciso che il Consiglio di Lega rivisitera' le regole che verranno rilette articolo per articolo - ha spiegato il numero 1 della Confindustria del calcio - per vedere se ci sono margini di miglioramento, perche' tutto e' migliorabile". "L'autocritica va sempre fatta, quello che e' successo nel calcio e' una cosa grande e triste, noi non facciamo gli struzzi e faremo quanto nelle nostre possibilita' per evitare il ripetersi degli errori". Galliani spiega cosi' perche' non ha intenzione di dimettersi: "Noi non siamo il governo del calcio, ma solo una componente che e' assolutamente estranea a quello che e' successo. E' come se si chiedessero le dimissioni di Campana perche' i giocatori scommettono". Una difesa della poltrona accalorata, cosi' come quella della Juventus di uno dei suoi uomini simbolo, Fabio Cannavaro. Per il quale, Moggi e soci saranno pure colpevoli ma non meno degli altri perche' se passa il teorema della 'cupola', allora vuol dire che e' il sistema ad essere marcio. Tutti colpevoli, nessun colpevole: un assioma rischioso ma utile per lanciare un salvagente al futuro dei bianconeri. Anche Gattuso detto Ringhio non si scaglia contro la 'Vecchia Signora': non solo non la vorrebbe in B ("Perderemmo una rivale") ma chiede che non gli vengano toccati gli scudetti ("Se li e' meritati"). Nel giorno in cui l'Antitrust ha proposto i suoi rimedi al crac del pallone, c'e' stato anche un primo contatto tra le neo ministra delle Politiche educative e dello Sport Giovanna Melandri ed il commissario straordinario della Figc Guido Rossi. "Si apre una stagione di regole per il calcio - ha detto la diessina - e la necessita' e' quella di voltare pagina. Il grande titolo di questa stagione deve essere regole trasparenti per eliminare la diffusa opacita' nel mondo del calcio". Aggiungendo: "Ci sono troppi conflitti di interessi". Avra' forse pensato a Galliani e Berlusconi?

Galliani a tutto campo “Non mi dimetto”

"Borrelli e Rossi? Non penso nulla e, se penso qualcosa, sto zitto...": così il presidente della Lega Calcio, Adriano Galliani, ha commentato le nomine di Guido Rossi e di Francesco Saverio Borrelli come commissario straordinario e come capo ufficio indagini della Figc.
"Non ho nessuna intenzione di dimettermi, né ora né a settembre. Passata questa buriana si scriveranno delle nuove regole e se si arriverà a decidere che il presidente della Lega non può più essere un presidente di club è evidente che mi adeguerei al nuovo regolamento. Comunque non sarebbero delle dimissioni".
Favorevole a uno scambio con le federazioni estere, contrario a un campionato italiano arbitrato solo da fischietti stranieri: la pensa così il presidente della Lega Calcio Adriano Galliani. "Ricorderete tutti - ha detto Galliani - il gol regolarissimo annullato al Milan a Barcellona da un arbitro straniero. Credo che gli arbitri italiani siano bravi e debbano continuare ad arbitrare: sono d'accordo per uno scambio di arbitri, con italiani in Europa e stranieri in Italia, ma solo stranieri no. Chi ha sbagliato verrà sostituito, ma in Italia c'é una grande tradizione di arbitri". Galliani ha spiegato che "adesso c'é un po' la voglia di colpevolizzare e colpire tutto e tutti, va un po' diviso il grano dall'olio. Non è tutto da buttare, bisogna separare chi ha sbagliato da chi no".
"Tradimento Moggi? Non ho tradito mai nessuno, mi pare sia stato smentito e non è nei miei sentimenti tradire nessuno". Per quanto riguarda gli scudetti degli ultimi due anni, Galliani ha spiegato che "la giustizia sportiva farà tranquillamente il suo corso, sarà un tragitto complesso, vedremo cosa succederà". Galliani ha poi escluso che la Lega possa finire sotto tutela del potere politico: "No, questa è un'associazione privatistica, non può essere messa sotto tutela da nessun potere politico che ha già fatto quello che doveva fare con le nomine. C'é un ministro dello sport - ha ricordato - c'é il commissario della federazione e la giustizia sportiva. Noi siamo la Lega Calcio, 42 imprenditori proprietari o amministratori dei club, non vedo come potremmo essere messi sotto tutela".
"La mia speranza e quella del Milan è che resti, domani lo vedo". Così il vice-presidente del Milan, Adriano Galliani, ha tagliato corto sull'incerto futuro del bomber rossonero Andriy Shevchenko. Galliani ha chiuso con un secco "non so" riguardo alle minacce nei confronti della moglie dell'attaccante ucraino, di cui è apparsa notizia oggi sui quotidiani.

La Lega rinnova la fiducia a Galliani

Nel marasma di Calciopoli, dopo oltre quattro ore di confronto, durante l'assemblea straordinaria (assente solo la Juventus) al quarto piano di via Rosellini, la Lega Calcio riafferma "la propria totale autonomia organizzativa e decisionale", "da' incarico ai suoi organi rappresentativi e di gestione di elaborare criteri e modalita' di intervento e di tutela delle associate attraverso decise forme di rivisitazione del Regolamento vigente" e soprattutto rinnova > almeno fino alla "rivisitazione" delle regole > la propria fiducia al presidente Adriano Galliani. Sette righe di comunicato approvato con 40 voti favorevoli e un astenuto (la Fiorentina) per ribadire "una coesione e una comunita' d'intenti totale". "La Lega e' assolutamente estranea a quello che e' successo. Noi non siamo il governo del calcio ma solo una delle sue componenti" spiega il numero uno della Confindustria del calcio che non vuol sentire parlare di dimissioni. "E' come se di chiedessero le dimissioni di Campana perche' qualche giocatore scommette", esemplifica il presidente che e' passato dalle forche caudine di chi gli chiedeva di fare un passo indietro. "L'autocritica va sempre fatta specialmente in un momento in cui uno scandalo cose' grande e triste sta investendo il calcio italiano > aggiunge Galliani > Noi non facciamo gli struzzi e faremo quanto nelle nostre possibilita' per evitare il ripetersi degli errori". Errori da cui, pero', Galliani come presidente di Lega si tira fuori tanto da non ritenere possibile l'ipotesi un commissariamento. "Noi ci assumiamo le responsabilita' che ci attribuisce lo Statuto Federale (organizzazione dei campionati di A e B, vendita diritti tv, verifica del pagamento degli stipendi al 31 marzo e che non esistano debiti fra consorelle) e non credo che esistano gli estremi per essere messi sotto tutela". Tutto diverso il discorso che riguarda la nuova governance. "Io avevo chiesto un impegno dell'assemblea a cambiare la governance entro due mesi", ha spiegato all'uscita Maurizio Zamparini chiarendo che "qualora rimarra' la stessa governance io daro' le dimissioni entro la fine di agosto". "Sicuramente > ha continuato > dopo l'approvazione delle nuove regole andremo a nuove elezioni e se le regole prevederanno che Galliani se ne deve andare, se ne andra'". Di riscrivere, anzi "rivisitare", le regole se ne occupera' il consiglio di Lega convocato per la prima volta il prossimo 12 giugno. Nel frattempo oggi l'assemblea ha affrontato anche il nodo arbitrale:"Dobbiamo evitare di farci del male da soli pensando che dobbiamo essere arbitrati da stranieri > ha affermato Galliani -. Non e' che se uno sbaglia si deve azzerare la categoria: abbiamo Collina che e' stato uno dei migliori arbitri del mondo e penso che ne nasceranno altri".

Corioni: “Ora capisco perché perdevo tutte le battaglie. Galliani si dimetta a settembre”

"Mi pare non possa non dimettersi, perché il presidente dei presidenti doveva sorvegliare di più": il presidente del Brescia Gino Corioni è fra coloro che chiedono un cambio al vertice in Lega Calcio e quindi le dimissioni di Adriano Galliani. Corioni spiega che però "bisogna pensare ad andare avanti, quindi Galliani può rimanere fino a settembre perché non vogliamo un commissario, ma dobbiamo eleggere un manager che non sia un uomo di società perché la Lega deve tornare al clima di 10 anni fa". Più morbida la posizione del presidente dell'Atalanta Ivan Ruggeri: "E' diritto di Galliani non dimettersi, che sia d'accordo o meno conta poco. Ho finito di fare guerre e battaglie perché le ho sempre perse, e adesso ho anche capito perché. Nessuno aveva mai immaginato uno scandalo di queste dimensioni, i nuovi nomi di questi giorni devono portare chiarezza e credibilità al calcio italiano".

Zamparini “Andremo a nuove elezioni”

"Io ho dato un comunicato in cui chiedevo un impegno dell'assemblea a cambiare la governance entro due mesi. Non e' stato votato mentre e' stato votato un comunicato che ribadisce la coesione della Lega e viene dato mandato per ristudiare le regole e arrivare a cio' che volevo in maniera piu' morbida'. Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, ha le idee chiare sul suo futuro in Lega Calcio. "Qualora rimarra' la stessa governance io daro' le dimissioni entro la fine di agosto - tuona il patron dei rosanero - sicuramente andremo a nuove elezioni. Galliani non si e' detto disponibile a dare le dimissioni ma a cambiare le regole e se le regole prevederanno che se ne deve andare, se ne andra'". Alla domanda se e' necessario che il presidente non sia un presidente di club, Zamparini risponde chiaramente: "Per me si'. Non credo che Guido Rossi e Borrelli possano parlare di arbitri dopo tre giorni. Non lo faccio io dopo vent'anni. Spero che siano dei tecnici e non dei politici. Della Juve non ne abbiamo parlato. Abbiamo parlato del settore arbitrale e speriamo che il prossimo anno ci sia il sorteggio integrale". Sulla eventuale retrocessione della Juventus nel torneo cadetto, Zamparini precisa: "Decideranno i giudici sportivi se la Juve dovra' andare in B. Non so se e' giusto che la Juve vada in serie B. So che chi ha sbagliato deve pagare come il Crotone o il Genoa. Non vede perche' una che si chiama Juventus non deve pagare. E' come se beccassero un giovane Agnelli venisse beccato a rubare e non lo mettono in galera come invece si fa con un poveraccio". "Il Presidente del Brescia Corioni ha detto che aveva la certezza delle malefatte della Juve? Io non avevo certezze - ha replicato Zamparini - ma sapevo che la Juve con me vinceva sempre". Sull'ex dirigente della Juventus Luciano Moggi, l'imprenditore friulano ammette "grande dispiacere per una persona che era simpaticissima e con la quale ho avuto rapporti cordialissimi - spiega - quando una persona e' in disgrazia mi fa tristezza ma anche tanta rabbia verso lui e Giraudo che avevano messo insieme questo sistema". Il pensiero di Zamparini sulla classe arbitrale. "I nostri arbitri dovrebbero avere dei capi che dovrebbero insegnarli i valori del calcio". Si torna a parlare di Lega. "Pressioni alla B per l'elezione in Lega? Erano fortissime, si sono riuniti un giorno prima delle elezioni. Hanno sottoscritto dei documenti che poi nel voto segreto hanno disatteso. Galliani deve fare un passo indietro? Qualcuno l'ha chiesto ma Galliani ribadisce, e' forse ha ragione, che le dimissioni sono un'ammissione di colpevolezza. Lui colpe non ne ha, o forse non ne sente. Noi siamo d'accordo che rimanga. Siccome le nuove regole si fanno a maggioranza io penso che la maggioranza non sia d'accordo a che il presidente sia un presidente".

Spinelli: “La Lega calcio è autonoma”

"Mi dovete dire che cosa c'entra la Lega con quello che è successo. Non c'entra niente, anzi dovrebbe prendere le distanze dalla Federazione e diventare pienamente autonoma. Siamo 42 società e meritiamo di avere rispetto e governare". E' questa la proposta del presidente del Livorno Aldo Spinelli, che ha difeso anche Luciano Moggi. "Sono 20 anni che lavoro nel calcio e con Luciano, io lo stimavo e lo stimo perché con me non ha mai fatto niente di illecito. Per fare degli illeciti bisogna che ci siano dei conniventi". Spinelli ha quindi spiegato che "siamo tutti vittime qui dentro: la Lega ha funzionato bene e nessuno può dire il contrario e credo dovrebbe prendere le distanze da Roma, punto e basta. La Lega - ha aggiunto - non ha fatto niente per poter essere contestata, ha lavorato nel pieno rispetto delle regole. Non siamo noi che non le abbiamo rispettate, abbiamo solo subito ingiustizie". Su Luciano Moggi, Spinelli ha ricordato di non aver mai subito pressioni "perché io mi so difendere. Nessuno mi ha mai imposto nulla, e i miei scambi di giocatori sono tutti alla luce del sole. E' chiaro che se poi c'é qualcuno che è debole... E lasciamo stare il discorso arbitri: chi li gestiva? Li gestivano a Roma, non la Lega di Milano. Moggi da solo non poteva fare niente, ha dovuto trovare qualcuno compiacente. Voi pensate che qui non ci sia nessuno che voleva avere il potere di Moggi? Che punizione merita? Nessuna". Per quanto riguarda gli arbitri, Spinelli ricorda che "prima erano a Milano, Matarrese ha avuto la grande idea di portarli a Roma e sono sfuggiti al nostro controllo"

L’Associazione degli arbitri chiede rispetto per le decisioni della giustizia

Si sono svolte le riunioni, conclusesi in serata, del Comitato Nazionale, allargato ai 19 Presidenti di Sezione eletti dalle Consulte Regionali, e del Consiglio Centrale dell'AIA, presiedute dal Vice Presidente Vicario Cesare Sagrestani. Sono state affrontate sia le problematiche derivanti dalla situazione contingente a seguito delle indagini in corso sul calcio e su alcuni nostri associati sia le questioni da approfondire in merito alle normative che riguardano la nostra componente federale. Tutti i partecipanti hanno preso atto delle situazioni determinatesi a seguito dell'auto sospensione del Presidente Tullio Lanese, della nomina del Commissario Straordinario della FIGC Guido Rossi e dei provvedimenti assunti dal Comitato Nazionale dell'AIA della settimana scorsa. I dati piu' significativi emersi dalla stragrande maggioranza dei partecipanti sono stati: rispetto delle decisioni della giustizia ordinaria e sportiva e fiducia che in tempi rapidi prenda i provvedimenti dovuti nei confronti di eventuali responsabilita' di nostri associati; condivisione di un percorso comune, senza ricorrere a soluzioni esterne, che, garantito dalle norme contenute nel nuovo Regolamento associativo approvato di recente dalla FIGC, porta allo svolgimento dell'Assemblea Organizzativa dei Presidenti di Sezione, che si terra' a Tivoli Terme nei giorni 11-13 luglio, dove nell'occasione non saranno consegnati i tradizionali premi nazionali, rimandati a data da stabilirsi. L'Assemblea non dovra' limitarsi a dibattere la relazione del biennio appena trascorso ma dovra' affrontare con decisione temi che possano formalizzarsi in documenti che consentano di approfondire e contribuire a risolvere le problematiche emerse con particolare riferimento alla completa autonomia dell'AIA nonchè valutare l'ipotesi di un codice di comportamento per tutti gli associati. Sagrestani ha concluso i lavori chiedendo a tutti i partecipanti di assicurare gli associati in occasione delle Assemblee Sezionali in corso di svolgimento che l'AIA, pur in un momento molto difficile della sua storia, ha le risorse e le energie per consentire il normale svolgimento delle attivita' istituzionali. Sul numero in allestimento della rivista associativa "l'Arbitro" verra' pubblicata un'ampia intervista con il Vice Presidente Vicario dell'AIA.

Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

Misura le parole e le risposte, come se non volesse sbagliare nulla e gettare benzina sul fuoco. Fabio Cannavaro spazia su ogni argomento di questo caldo ritiro azzurro di Coverciano, ma su una cosa e' intransigente e la ribadisce con smisurata fierezza. "Sono orgoglioso di essere un giocatore della Juventus - assicura il capitano azzurro -. In questo momento, per il sottoscritto, non e' nemmeno difficile esserlo. Non ho nessun problema a giocare in B con questa maglia, ho ancora due anni di contratto e voglio rispettarlo". Vive questo momento, cosi' come i suoi compagni di maglia bianconera "con serenita', aspettando che le indagini si concludano. Per ora circolano molte chiacchiere, ipotesi, ma pochi dati di fatto. Facciamole concludere e poi tireremo le conclusioni: chi ha sbagliato e' giusto che paghi". Si guarda un attimo indietro e, a differenza del suo compagno di reparto in Nazionale, Alessandro Nesta, assicura "degli ultimi due anni non cancellerei nulla. I due scudetti che ho vinto con la Juventus me li sento miei e meritati, conquistati sul campo". Il capitano azzurro non ha problemi a schierarsi dalla parte di Moggi che in questo momento ha tutti contro. "L'ho visto l'ultima volta - spiega - prima della gara di Bari, e' venuto nello spogliatoio e ci ha parlato per qualche minuto. La cosa di questa vicenda che piu' mi amareggia e che fino a pochi giorni fa Moggi riceveva 500 telefonate al giorno. Ora si saranno ridotte a 3, massimo 4. E questo non e' giusto". Cannavaro parla anche dell'arbitro De Santis, il presunto capo della "combriccola romana degli arbitri", un direttore di gara ritenuto molto vicino alla Juventus. "Nel campionato 2005, ci ha arbitrato in sei occasioni, compresa la finale di Supercoppa e non abbiamo mai vinto. Nella Supercoppa, poi, commise anche qualche errore nei nostri confronti. Eppure, in quella circostanza, nessuno ha detto nulla". Chiarisce la frase che gli e' stata attribuita nel corso di Bologna-Juventus ai danni di De Santis, che gli aveva annullato anni prima il gol del Parma a Torino, sempre contro la formazione bianconera. "Dopo aver segnato, scherzosamente, mi sono avvicinato e gli ho detto: 'Non me lo annulli questo?'. Ripensando a Juventus-Parma sono sempre piu' convinto che il mio gol era regolare. In quella circostanza De Santis ebbe una sola sfortuna: che la palla fini' dentro. Non ho mai avvertito dal campo strane sensazioni". Sul suo trasferimento dall'Inter alla Juventus se ne sono dette e si continua a dirne troppe, lui spiega cosi' come andarono le cose. "Un'operazione conclusa nella massima trasparenza possibile. Dovevo andare in un primo momento al Real Madrid, poi e' saltato tutto. Volevo andare via da Milano, ma non ho mai giocato contro". E' vicino a Buffon e spiega: "conoscendolo, credo che non mollera', il Mondiale sara' l'arma del suo riscatto. Sono stato coinvolto anch'io nella vicenda da alcuni giornali. Rimango sbalordito, anche perche' non so giocare nemmeno a scopone. Non capisco chi possa essere stato a mettere in giro certe notizie". Con la Gea ha avuto rapporti solo episodici "per un periodo di sei mesi, quando mi fece firmare il contratto di sponsorizzazione con Sky. Ma dal punto di vista calcistico non mi ha mai seguito, visto e considerato che sono nato e cresciuto con Fedele, che e' sempre stato il mio unico procuratore". Le ultime considerazioni sono per il calcio giocato. Precedenza al Mondiale. "Il gruppo e' sereno, perche' vuole raggiungere questo importante obiettivo. Vogliamo andare piu' avanti possibile, facendo anche bella figura. La Germania? E' forte, la considero tra le favorite, e' composta da giocatori giovani ma temibili. Punta a vincere il mondiale". Le accuse di Beckenbauer non gli fanno ne' caldo, ne' freddo. "Anche perche' sarebbe piu' opportuno che guardasse in casa sua, dove ha tanti problemi". Non lo sorprende il ruolo di Capello alla Ferguson. "Il mister si e' sempre occupato di tante cose, che ha gestito in prima persona. Sono contento per la nomina a diesse di Alessio Secco che, non e' mai stato un team manager, bensi' un vero e proprio dirigente". L'ultimo pensiero e' per Totti. "Si sta allenando, lo vedo tirato e voglioso, spero che sia uno dei protagonisti del Mondiale"

Il diario della giornata

Ancora una lunga giornata per "calciopoli". Mentre la Nazionale azzurra continua ad allenarsi a Coverciano per preparare il Mondiale di Germania, prosegue l'attivita' dei magistrati che indagano sul calcio, ma anche il lavoro di Guido Rossi, commissario straordinario della Federcalcio, e di Adriano Galliani, presidente della Lega piu' che mai deciso a portare avanti il suo lavoro e oggi confermato al vertice della Confindustria del pallone. Questa la giornata di oggi:
11.59: "Non ho alcuna intenzione di dimettermi, ne' oggi ne' a settembre", lo ha dichiarato il presidente della Lega calcio, Adriano Galliani, poco prima di entrare nella sede di via Rosellini. Galliani dice anche di non "aver tradito Moggi" e non commenta le nomine di Borrelli e Rossi: "non penso nulla e se penso e' meglio che stia zitto".
12.16: Carlo Sant'Albano, a.d. di Ifil e Juventus, ha dichiarato: "ci siamo assunti le nostre responsabilita' ed in tempi rapidi. Trattandosi poi di una societa' quotata era necessaria la massima trasparenza, e cosi' abbiamo fatto". Chiederete risarcimento al vecchio management? Le indagini sono in corso e le eventuali responsabilita' vanno accertate. Al momento non e' possibile formulare alcuna ipotesi in merito". Anche il presidente bianconero Franzo Grande Stevens, consigliere di Ifil, e' intervenuto: "I bilanci della Juve sono verissimi, ci sono certificazioni e controlli rigorosissimi. Se c'e' stato dolo che sia sfuggito ai controllori? Noi lo escludiamo".
12.22: Visita della Guardia di Finanza di Palermo nella sede della societa' rosanero. Gli adempimenti dei finanzieri rientrano nel filone giudiziario della Procura di Torino che indaga sul reato di falso in bilancio a carico degli ex dirigenti della Juventus, Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Nella sede del Palermo, gli agenti della Guardia di Finanza avrebbero acquisito della documentazione. Visita della Gdf anche nella sede del Bologna.
12.30: Il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, incontra il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricala', per avere alcuni chiarimenti in merito alla relazione sulla Gea.
12.48: Contestazione da parte di una settantina di tifosi dell'Atalanta davanti alla sede della Lega Calcio. Qualche fumogeno, ma anche cori e striscioni contro il presidente di Lega, Adriano Galliani, e contro l'ex numero 1 della Federcalcio, Franco Carraro, nella protesta della tifoseria nerazzurra.
13.12: "Non ci sono e non ci saranno conseguenze per il Milan. Il ruolo del club rossonero e' quello di vittima. Ho letto le mille pagine pubblicate dal sito di Panorama e ribadisco che non ci sono coinvolgimenti sul piano penale ne' sportivo". Lo ha dichiarato Leandro Cantamessa, legale del Milan, arrivando in Lega Calcio. "Sulla nomina di Borrelli ha aggiunto: "E' un magistrato, io in genere sono contrario a che la giustizia sportiva sia affidata agli sportivi ma Borrelli fara' molta fatica ad impossessarsi del calcio e delle sue norme che non conosce. Non ha mai seguito questo sport che forse detesta".
13.15: Lippi manifesta tutto il suo malcontento e minaccia querele per alcuni organi di stampa, rei di aver pubblicato il suo numero di cellulare insieme alle intercettazioni.
13.30: L'Antitrust ha proposto dieci regole alla Federcalcio per liberalizzare il mondo del calcio. Ecco le principali novita': eliminare l'albo dei procuratori, ridurre le esclusive agenti-calciatori, cancellare le penali per la recova dei contratti e recidere tutti i conflitti di interessi tra agenti e parenti di secondo grado.
13.56: In un comunicato stampa "L'Espresso" presenta le proprie scuse a Lippi. "Per una svista nel volume 'Il libro nero del calcio' e' stato pubblicato il numero di telefono di Marcello Lippi. 'L'Espresso' si scusa con l'interessato".
14.05: Rino Gattuso non e' interessa agli ultimi due campionati vinti dalla Juve. "Sono stati scudetti meritati, sono uno di quelli che metterebbe la mano sul fuoco per giurare sulla buona fede dei giocatori della Juve".
14.21: "Ho chiarito i miei rapporti con Buffon e soprattutto quello che ho letto sui giornali in relazione a giocate che sarebbero state effettuate recentemente". Lo ha detto al termine dell'interrogatorio di oggi Paolo Pelizzoni, il titolare dell'internet point dove alcuni calciatori avrebbero scommesso. Pelizzoli parla dei 10 mila euro che sono satti accreditati su un suo conto. "Ho chiartito che era una somma di denaro che mi doveve essere consegnata per cose vecchie,io avevo anticipato dei soldi che mi dovevano essere consegnati da tempo. Scommesse sul calcio? Non lo so, non posso sapere cosa gioca un persona via internet. Buffon? Lo conosco marginalmente, qualche volta l'ho visto a Parma, ma non ho rapporti stretti. A me i soldi li dava Brignoli".
15.10: Paolo Bordonaro, ex procuratore del terzino della Juve e dell'unbder 21, Giorgio Chiellini, e' arrivato a piazzale Clodio per essere sentito come testimone nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea. Bordonaro e' stato ascoltato dai pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia che hanno chiesto informazioni sulle modalita' del passaggio del suo ex assistito a Davide Lippi, consulente Gea e figlio del commissario tecnico della Nazionale.
15.26: Gianluigi Buffon arriva in Procura a Parma per essere ascoltato nell'ambito dell'inchiesta sulle scommesse. Il portiere della Juve e della Nazionale e' accompagnato dagli avvocati Corini e Chiappero e dal team manager azzurro, Gigi Riva.
15.37: Il Ministro per le Politiche Giovanili e per le Attivita' sportive, on. Giovanna Melandri, accompagnata dal Sottosegretario Giovanni Lolli ed il Ministro delle Comunicazioni, on. Paolo Gentiloni, si sono riuniti oggi per affrontare il tema dei diritti sportivi televisivi. Nel corso della riunione e' stato insediato un gruppo di lavoro congiunto tra i due Ministeri, che effettuera' una rapida ricognizione, anche consultandosi con il mondo dello sport e delle emittenti televisive. La Melandri ha poi incontrato il commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi.
15.50: "Spero che malgrado la fretta la giustizia sportiva lavori al meglio, sarebbe meglio per loro avere 6-8 mesi. Borrelli? Mi tolgo il cappello". Lo ha detto Franzo Grande Stevens, consigliere Juve ed Ifil.
15.58: "Sono sereno ma molto triste". Queste le parole di Davide Lippi, figlio del tecnico della Nazionale. "Non sono preoccupato - ha continuato - perche' preoccupato deve esserlo chi sa di aver sbagliato. Sono andato via dalla Gea non perche' avessi sospettato qualcosa ma perche' sono ambizioso e avevo il desiderio di mettermi in proprio. Fino ad oggi ho lavorato tranquillo e sereno e continuero' su questa strada".
16.32: Mercoledi' prossimo, a partire dalle 9.30, e' in programma la 199esima riunione del Consiglio Nazionale del Coni. All'ordine del giorno il Commissariamento della Figc.
16.41: Fabio Cannavaro si dice orgoglioso di essere un giocatore della Jventus, assicura che e' pronto ad andare anche in B con la squadra bianconera e ritiene puliti e meritati gli ultimi due tricolori vinti. 16.44: "Galliani per il momento rimane". Lo ha anticipato il presidente del Brescia Gino Corioni lasciando la lega calcio. "Fra un mese speriamo di avere un regolamento da proporre al Commissario e poi si vedra'. Poi ha aggiunto: "La Lega e' pulita, non esiste un'intercettazione fatta a un dipendente della Lega e quindi qui va tutto bene".
16.46: "La Juve merita la B, ma io non sono un giudice". Lo ha detto il presidente del Brescia Gino Corioni, uscendo dagli uffici della Lega in via Rosellini. "Avevo la certezza che qualcosa non andasse, ma non avevo le prove. La Juve veniva considerata un modello in Europa, ma pensate a chi era affidata...".
17.00: Incontro tra il commissario straordinario della Federcalcio, Guido Rossi, e il dimissionario Franco Carraro.
17.28: Dopo circa due ore di interrogatorio, il portiere della Nazionale e della Juventus ha lasciato qualche minuto fa la procura di Parma, ripartendo per il ritiro azzurro di Coverciano. Il legale del giocatore, Marco Valerio Corini,ha escluso che il suo assistito sia iscritto nel registro degli indagati. "Buffon puo' tranquillamente preparare il suo Mondiale", ha dichiarato l'avvocato Corini.
17.53: "L'assemblea generale della Lega, ribadita la propria autonomia organizzativa e decisionale, da' incarico ai suoi organi rappresentativi e di gestione di elaborare criteri e modalita' di intervento e di tutela delle associate attraverso decise forme di rivisitazione del regolamento vigente da effettuarsi nel piu' breve tempo possibile ed indirizzate a dare concreta tutela ai valori dello sport da ritrovarsi nell'interesse stesso del calcio italiano". E' questo il testo del comunicato stampa diramato al termine dell'assemblea di Lega di oggi.
18.41: "Io comunque mi dimettero' prima dell'inizio del prossimo campionato se le regole non saranno riscritte". Lo ha dichiarato Maurizio Zamparini, presidente del Palermo e vicepresidente della Lega Calcio.
18.45: "Noi non siamo il governo del calcio, ma solo una componente che e' assolutamente estranea a quello che e' successo. E' come se si chiedessero le dimissioni di Campana perche' i giocatori scommettono. Ecco perche' - ha proseguito Galliani - non credo ci siano gli estremi per il commissariamento di una Lega che funziona bene e che assolve i suoi compiti. La Lega si assume le responsabilita' che le attribuisce lo statuto federale", cosi' Galliani al termine dell'assemblea di oggi.
19.30: Dopo l'incontro con il commissario Figc, Rossi, cosi' la Ministro Giovanna Melandri. "Si apre una stagione di regole per il calcio, la necessita' e' quella di voltare pagina, il grande titolo di questa stagione deve essere regole trasparenti per eliminare la diffusa opacita' nel mondo del calcio. Ci sono troppi conflitti di interessi".
20.00: Il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, ha nominato il colonnello della Guardia di Finanza, Federico Maurizio D'Andrea, vice capo dell'Ufficio indagini. Calabrese, 47 anni, D'Andrea e' attualmente comandante provinciale della Guardia di Finanza di Bergamo.

Servizi precedenti

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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