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Il calcio nel caos

 

L’inchiesta entra nel vivo

Un week end di studio, per leggere il voluminoso faldone raccolto ieri dalla Procura di Napoli. L'inchiesta sportiva su calciopoli entra nel vivo e il neo capo dell'ufficio indagini, Francesco Saverio Borrelli fa scattare il conto alla rovescia: tre settimane per chiudere l'istruttoria, fa sapere, dopo la consegna degli atti dai pm Beatrice e Narducci, l'ex capo di Mani Pulite che nella sua casa milanese sta leggendo i documenti dai quali partira' il maxi processo per direttissima ai tesserati e club coinvolti nello scandalo. Il lavoro dovra' concludersi ''entro tre settimane'' dice Borrelli. Con le procure e i carabinieri fermi in questo fine settimana elettorale in molte citta' del Paese, sara' la prossima quella in cui il processo sportivo comincera' a muovere i primi passi. Tutto lo staff del nuovo ufficio indagini, i sei vice compresi i due nominati da Borrelli, il colonnello della Guardia di Finanza Maurizio D'Andrea e Maria Jose' Falcicchia, rimasta a Milano presa dagli impegni come vicequestore, si incontrera' lunedi' a Roma per valutare ''la mole notevole di documenti'' di Napoli. Per Borrelli il materiale contiene ''documenti decisivi''. L'istruttoria sara' orientata in particolare su alcuni dei 41 indagati dalla magistratura ordinaria, quelli i cui reati hanno una particolare rilevanza dal punto di vista sportivo: l'ex procuratore generale di Milano sentira' di persona alcuni dei protagonisti della vicenda, a partire dai primi giorni della prossima settimana. Non e' detto che gli interrogatori vengano fatti tutti a Roma, qualcuno potra' essere ascoltato anche a Milano. Ma sta di fatto che in una decina di giorni l'ufficio indagini, con le integrazioni che all'occorrenza verranno anche chieste alla procura di Napoli, avra' il quadro per chiudere l'inchiesta e trasmettere gli atti al Procuratore federale. Il magistrato militare, Stefano Palazzi vestira' i panni del pm nel processo su 'Moggiopoli' e sara' lui, dopo pochi giorni (anche prima della meta' di giugno) a far scattare i deferimenti. I tempi sono stretti per arrivare al 10 luglio a iscrivere, anche se con l'incognita di come finira' il processo, i club alle coppe europee. A rischiare, oltre agli arbitri direttamente coinvolti (Massimo De Santis ha gia' pagato con l'esclusione dai mondiali e va incontro alle sanzioni dei giudici sportivi) e i tesserati, le societa': prima fra tutte la Juventus, ma anche la situazione di Lazio e Fiorentina non appare rosea. Pure il Milan, finito nelle intercettazioni, potrebbe essere sanzionato. Il commissario Guido Rossi garantisce che non ci sara' alcun insabbiamento e che la giustizia non fara' sconti a nessuno. Intanto il nuovo numero uno della Figc ha gia' preso i primi contatti con Fifa e Uefa, a cui avrebbe inviato una lettera in vista degli incontri ufficiali che dovrebbero avvenire prossimamente. Rossi infatti vorrebbe incontrare presto Blatter, ma ancora in agenda non e' fissato alcun appuntamento con il presidente della Fifa. Mentre l'ufficio indagini con Borrelli dara' il via alle audizioni, la prossima settimana sara' di lavoro straordinario anche per i pm coinvolti: a Napoli saranno giorni di fuoco, con un'agenda che vede convocati il patron Viola Diego Della Valle in apertura, un personaggio di spicco (forse Franco Carraro) martedi' e ancora Claudio Lotito. Anche i colleghi romani, Palaia a Palamara, intensificano le convocazioni e nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea che proprio ieri ha visto crescere il numero degli indagati illustri anche con il figlio di Marcello Lippi, Davide, sentiranno come testimoni anche Fabio Cannavaro e David Trezeguet. Sempre mercoledi' una delegazione guidata da Giancarlo Abete si rechera' a Nyon per presentare il dossier definitivo sulla candidatura italiana a Euro2012. Un obiettivo che Rossi ha ereditato da Carraro e su cui il commissario si sta spendendo, anche con il governo.

Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio

Tre settimane per decidere il futuro del calcio italiano dopo il terremoto. E' questa la scadenza che Francesco Saverio Borrelli, ex procuratore generale di Milano e neo capo dell'ufficio indagini della Figc, si e' dato per trovare il bandolo della matassa. Venuto ieri in possesso della documentazione in mano alla procura di Napoli ma ancora in attesa del materiale dei pm di Roma, Borrelli sa di avere tempi ristrettissimi. Entro il 10 luglio la Federcalcio dovra' consegnare alla Uefa la lista delle squadre che prenderanno parte alle prossime competizioni europee e dopo i Mondiali bisognera' stilare i calendari di A e B. Da qui la necessita' di scrivere, in 21 giorni, una relazione da consegnare con tutta la documentazione al procuratore federale, il quale, a sua volta, dovra' decidere se e chi deferire alle apposite Commissioni. Le procure di Napoli e Roma, intanto, non stanno sicuramente con le mani in mano. I pm partenopei si preparano a una nuova girandola di interrogatori e per la prossima settimana sono attese le audizioni dei fratelli Della Valle, del presidente della Lazio Claudio Lotito e, con molta probabilita', anche dell'ex numero uno della Figc Franco Carraro. Personaggi illustri dovrebbero sfilare presto anche a Roma. I due magistrati che stanno conducendo l'inchiesta sul filone Gea, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, hanno tutta l'intenzione di sentire Fabio Cannavaro, David Trezeguet e Nicola Amoruso. Il primo dovrebbe essere ascoltato in merito alle pressioni di Moggi su Lippi per farlo riposare durante le partite della Nazionale, mentre gli altri due saranno interrogati in relazione al loro rapporto con Antonio Caliendo, procuratore col quale hanno troncato chi per affidarsi al padre (Trezeguet), chi alla Gea (Amoruso). E se il commissario straordinario della Figc Guido Rossi, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, promette che "non ci saranno riguardi per niente e nessuno", il ct della Nazionale Marcello Lippi prende le difese del figlio Davide, da ieri iscritto nel registro degli indagati della procura capitolina. "Stiamo bene tutti e due, ma purtroppo viviamo in un paese in cui se uno e' semplicemente indagato e' come se fosse gia' condannato - ha dichiarato il selezionatore azzurro - Ho sentito Davide, gli ho parlato come padre ricordandogli che una ventina di giorni fa gli avevo predetto che non sarebbe stato facile rimanerne fuori, visto che collaborava da anni con la Gea. Spero che, nel piu' breve tempo possibile, la giustizia compia tutto il suo percorso per capire chi ha da farsi perdonare qualcosa e chi no". A difendere Lippi jr anche uno dei suoi assistiti, Giorgio Chiellini, ieri autore del gol-vittoria per l'under 21 sull'Ucraina. "Sono convinto della sua innocenza, e' e rimarra' il mio procuratore", sono state le parole del terzino della Juventus. L'argomento calciopoli, naturalmente, tiene banco anche tra i giocatori della Nazionale maggiore. Angelo Peruzzi, per esempio, e' ricorso alla metafora per giudicare Luciano Moggi. "Moggi e' un pastore - ha spiegato il portiere della Lazio - porta il suo gregge a pascolare. Alcuni nell'erba verde, altri in quella alta. Il problema non e' il chiedersi perche' uno si trova in quella posizione, ma l'importante e' soltanto saziarsi. La sera tutti venivano munti, ora pero' tutti sono bravi a scendere dal suo carro. Le colpe, comuinque, non sono solo di Moggi, ma di tutti, dirigenti e giornalisti compresi". "In questa situazione e' per me un motivo di grande orgoglio essere interista, lo era anche il 5 maggio quando perdemmo lo scudetto - sono state invece le parole di Marco Materazzi - La Juventus? Mi sento di scagionare i miei compagni bianconeri. Sono convinto che hanno sempre lavorato per vincere sul campo. La partita di Perugia? Fu pulita". E se e' vero che domani si dovrebbe parlare solo di calcio giocato con i test dell'Italia, da lunedi', purtroppo, si ricomincia tra audizioni e nuove carte.

Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”

Guido Rossi, neo Commissario straordinario della Federcalcio ha le idee chiare. "Non ci saranno riguardi per niente e nessuno". Lo ha dichiarato l'avvocato milanese in un'intervista pubblicata oggi da "La Gazzetta dello Sport". Rossi, uomo della rifondazione del calcio nostrano, in piena bufera con lo scandalo delle intercettazioni telefoniche, ha aggiunto: "Insabbiamenti? Ma quale bolla di sapone...La giusitzia sportiva decidera' chi stara' dentro la serie A e chi ne restera' fuori. Questa vicenda ha enorme importanza, perche' quaranta milioni di italiani seguono il calcio. L'ora decisiva arrivera' tra una decina di giorni, perche' bisognera' andare molto in profondita'". Sulle dichiarazioni rese dal capitano della Nazionale e difensore della Juventus Fabio cannavaro, Rossi replica cosi': "Io arrabbiato con il giocatore? Voi cosa dite? Anche i giocatori cambieranno registro, vedrete. La gente vuole godersi una partita e sentirla come divertimento, senza inganni". Rossi prova ad individuare la prima cosa bella dei suoi primi giorni da commissario: "L'aspetto postivo e' il modo con il quale sono stato accolto dalle istituzioni: magistratura, governo, antitrust, Coni. Mi hanno dato una grossa mano. Con questa armonia, tutti insieme riusciremo a combinare qualcosa". "L'aspetto piu' sgradevole - aggiunge Rossi - sono le dichiarzioni a vanvera di chi mi da' consigli gratis e vorrebbe essere al mio posto. Ci sono tempi ristrettissimi: devo lavorare 48 ore al giorno, e' il momento piu' duro ma l'emergenza e' anche la ragione per cui ho accettato. Dopo la frenesia, l'ora piu' importante arrivera' fra una decina di giorni. Bisognera' andare in profondita' - conclude - molto in profondita'. Non c'era quasi nulla che funzionava come doveva".

Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”

"E' una cosa gravissima tra le tante cose gravi perche' il nostro mondo non sa espellere tutte le situazioni negative che vengono proposte. Chi ha sbagliato paghi e non si facciano sconti". Queste le parole di Arrigo Sacchi, in uno stralcio dell'intervista a Tv7 e riproposta dal Tg1, a proposito dello scandalo che sta travolgendo il calcio italiano.
"Anno zero per gli arbitri? Forse all'anno -1, -2. Ogni giorno si fa un passo indietro, domani magari saremo a -3. Si parla da anni della necessita' che gli arbitri escano dalla loro torre d'avorio, si chiede che privilegino la comunicazione, sarebbe un errore drammatico". Luigi Agnolin, miglior arbitro italiano negli anni '80, poi designatore, ha rilasciato un'intervista al quotidiano "Tuttosport", commentando lo scandalo che sta investendo il calcio italiano. "Provo un totale avvilimento di fronte a tutto cio' - aggiunge Agnolin, ora alla guida del settore giovanile e scolastico della Figc - si accettava tutto e di tutto per consuetudine, un vero e proprio doping comportamentale. Ai miei tempi non mi facevo chiudere negli spogliatoi, di sicuro. Si e' arrivati a tutto questo perche' i messaggi che arrivavano dai vertici non erano sani, esistendo un vertice consociativo. Certi messaggi dei vetici non li ho accettati e infatti sono uscito dall'aia. Dopo 30 anni ho restituito la tessera. E ho dato nuovamente le dimissioni al momento della B a 24 squadre. Mi da' fastidio che si dica che nessuno parlava...".

Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”

"Viviamo in un paese in cui quando una persona è testimone è come se avesse ricevuto un avviso di garanzia e quando è indagato figura come un condannato. Per questo sono contento che questa vicenda si risolva velocemente". Così Marcello Lippi ha commentato la vicenda giudiziaria che vede indagato il figlio Davide. "Glielo avevo detto un mese fa: con tutto il casino che sta venendo fuori vedrai che anche tu ne sarai coinvolto. Ma quel che gli dissi quando scelse di fare il procuratore lo ripeterei anche oggi: perché non conta il mestiere che fai, ma come lo fai. E lui l' ha fatto seriamente". Lippi ha ribadito di essere "costantemente in contatto con il commissario straordinario Guido Rossi, che ha ribadito la fiducia in noi". Quanto allo scandalo intercettazioni, alla domanda se ritenesse inopportuna la pubblicazione di conversazioni private e ininfluenti ai fini dell' inchiesta ha risposto: "Di cose non opportune ce ne sono tante. Aspettiamo l' evolversi di questa vicenda. Mi auguro solo che chi ha anticipato giudizi, quando tutto sarà chiarito dirà dove necessario mi sono sbagliato, ma sono certo che non succederà". Lippi ha poi assicurato ancora una volta che "le preoccupazioni che tutti noi stiamo vivendo, ognuno a titolo personale e di tipo diverso, non intaccano minimamente la preparazione per il Mondiale". E alla domanda se Italia-Gahna si giocasse domani, il ct non ha fatto finire l' interlocutore e ha subito replicato: "Magari...". . "Lippi sta bene, e intendo il padre e il figlio". Così il ct della nazionale ha raccontato infine il suo stato d'animo all'indomani dell'iscrizione nel registro degli indagati del figlio Davide. "L'ho sentito: è sereno e amareggiato, esattamente come me. Sono contento se tutto sarà chiarito velocemente così si farà chiarezza su chi si deve far perdonare e chi no. Mio figlio ha la coscienza a posto". .

Sacchi “Lippi troverà la forza per reagire”

"Una parodia della vita politica e sociale dell'Italia". Questo è, secondo Arrigo Sacchi, lo scandalo delle intercettazioni del calcio italiano. In un lungo collegamento da Milano Marittima con lo speciale Tv7, in onda ieri notte su Raiuno e ripreso in parte oggi dal Tg1, l'ex ct della nazionale ha detto la sua sulla bufera che sta sconvolgendo il calcio. "Non farà piacere a Lippi - ha detto Sacchi, commentando l'iscrizione sul libro degli indagati del figlio dell'attuale ct, Davide - anche se ognuno è fatto a suo modo, ed è difficile dare un giudizio. Ma sono sicuro che lui saprà trovare la forza e la capacità di reagire. D'altra parte i calciatori italiani sono bravi a gestire le tensioni; piuttosto, sono pericolosi quando sono rilassati...". Ma al di là delle considerazioni tecniche sulle conseguenze dello scandalo sul Mondiale dell'Italia, Sacchi ha parlato a lungo di tutto quello che sta emergendo dalle intercettazioni. "Non sono d'accordo con chi dice 'lo fanno tutti'. C'é chi si é comportato con lealtà, chi lo ha fatto solo qualche volta, e chi non si è comportato bene. Se mi meraviglio? No, perché conosco gli italiani e il mondo del calcio. Questa vicenda è una parodia della vita sociale e politica del paese. E noi del calcio non brilliamo per trasparenza". Sacchi si è detto convinto che tutti, all'interno dello sport più popolare, si siano resi colpevoli di non aver denunciato quel che avveniva. "Nel calcio si capiva che gli arbitri soffrivano di una sudditanza psicologica eccessiva, ed uso un eufemismo. Lo capivamo e siamo tutti colpevoli per non averlo denunciato. Oggi molti giornalisti dicono, io l'avevo detto. Ma nessuno aveva fatto questa crociata. Un po' per opportunismo, un po' per vigliaccheria, un po' perché sembra ci siano dei collusi". La preoccupazione di Sacchi è che ora non venga tutto ammorbidito da un eccesso di buonismo. "Ora l'opinione pubblica é giustizialista - la sua convinzione - e questo è tipico. Alla fine però salterà fuori il buonismo e troveremo un colpevole. La sudditanza psicologica è sempre esistita, ma si era andati oltre. E' gravissimo che ci sia stato bisogno delle intercettazioni. Le tv celebravano piccole vittorie come se fossero grandi, e si buttava fumo negli occhi dei tifosi. La verità è che questo calcio era impreparato a gestire i tanti soldi che erano arrivati. E quando ci sono tanti soldi, aumentano gli inganni". Ma il giudizio più tagliente di Sacchi è sui provvedimenti che si dovranno prendere. "Spero per il bene del calcio che non ci siano sconti, e che i politici e gli amici degli amici non comincino ad attenuare questa situazione. Gli scudetti? Sono stati completamente irregolari, così sembra. Credo che non debbano essere assegnati a nessuno". Infine Sacchi ha parlato degli arbitri italiani: "Restano ottimi arbitri. Probabilmente - ha concluso l'ex ct parlando anche del caso Paparesta - non avevano la personalità di Collina, vivevano nel timore"

Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”

Una parabola, curiosa quanto efficace, per dipingere lo scandalo del calcio e il sistema-Moggi finito sotto accusa. Angelo Peruzzi dal ritiro di Coverciano alimenta il dibattito sul terremoto che ha spazzato via i vertice del pallone: ''Ora sono tutti bravi a scendere dal carro. Ognuno ha il suo modo di fare e si crea il proprio mondo ed e' quanto lui aveva fatto, non da solo. Moggi era il pastore con il suo gregge, le pecore erano un po' tutti, giocatori, giornalisti, dirigenti, chi piu' chi meno, anche se non bisogna fare di tutta l' erba un fascio''. Peruzzi, portiere della Lazio e della Nazionale che ha conosciuto l' ex dg bianconero quando giocava nella Juve, ricorda che ''ogni giorno portava il gregge a pascolare e a gruppi indicava dove mangiare. Nessuno si preoccupava se l'erba era buona o cattiva, la sera tornavamo a casa sazi e felici. E lui ci mungeva''. Dall' alto dei suoi 36 anni, Peruzzi e' il veterano del gruppo azzurro e puo' permettersi di commentare con un pizzico di ironia gli scandali di questi giorni. ''Con questo non intendo dire che i responsabili siamo noi giocatori o qualche giornalista o qualcuno in particolare. Non sto dando ragione o gettando la croce addosso a Moggi. Prendetela come un esempio. Peraltro polemiche e errori accadevano anche 30 anni fa e sara' cosi' pure in futuro. Ma spero che ora che certe cose sono uscite fuori ci sia maggiore tranquillita'''. ''Certo - ha detto ancora Peruzzi - non e' normale che un dirigente di club parli con un dirigente federale e ritengo grave che si cerchi di ottenere dei vantaggi per la propria squadra''. Poi il portiere affonda nella sua esperienza: ''In vent' anni ho assistito a decisioni a favore e a sfavore e ad un po' di sudditanza verso le grandi squadre. Ma ora mi chiedo: che si dira' il prossimo anno davanti ad un episodio dubbio riguardo la Juve? Si possono cambiare tutti gli arbitri ma gli errori ci saranno sempre cosi' come quelli di un portiere o di un attaccante. Fanno parte del calcio, e' brutto solo se sono pilotati''. In ogni caso anche per lui e' arrivato il momento di voltare pagina: ''Non sara' facile per il calcio italiano riappropriarsi di credibilita'. Noi comunque siamo qui per questo, ci stiamo preparando per fare un grande Mondiale ed e' bene ricordare che ormai e' alle porte. E se le polemiche aiutano, noi possiamo stare sereni: l' Italia e' il paese delle polemiche - scherza Peruzzi -. Noi abbiamo un solo preciso compito: vincere i Mondiali. Solo cosi' si recupera credibilita'''. La vittoria piu' prestigiosa insomma come panacea per tutti i mali del nostro calcio: ''C'e' chi teme che questa possa coincidere con una 'amnistia'? Non penso, non credo che assisteremo ad una giustizia sommaria. Sono state nominate persone preparate e competenti, mi aspetto che chi abbia sbagliato paghi. Come e' accaduto a me in passato: ho sbagliato e giustamente ho pagato''. E' un rischio che sta correndo anche la sua Lazio: ''Sull'argomento siamo in silenzio-stampa''. Pero' il futuro e' argomento che lo riguarda: ''Non so se mi vedrei in B, sto parlando con il mio presidente, non abbiamo firmato nulla ma l'accordo c'e', vediamo come finisce questa vicenda poi si decidera'. In A firmerei di sicuro. Una cosa comunque e' certa: se non giochero' piu' nella Lazio smettero' e mi mettero' ad allenare bambini''. Restera' dunque ancora nel calcio nonostante i lati oscuri e fasulli: ''Quando ancora ti diverti mentre ti alleni non stai troppo a pensare se un dirigente s'e' comportato in modo giusto o no''. Peruzzi malgrado tutto si sta divertendo anche adesso a Coverciano: ''Alla mia eta' il ritiro pesa perche' ormai ne ho fatti tanti... pero' qui c'e' davvero un bel gruppo. Lippi? Non ha parlato con noi di cose personali ma la sua serenita' e il suo modo di allenare non saranno intaccati dal fatto di avere un figlio indagato: questo non gli avra' fatto piacere ma una persona e' capace di staccare''. Inevitabile una battuta su Buffon, pure lui travolto dalla bufera: ''Deve restare il piu' sereno possibile e comunque lo e'. Non ho discusso della sua vicenda, non sono certo io quello che deve fare domande''. E a chi gli chiede dell' attacco all' Italia di Beckenbauer, Peruzzi risponde alla sua maniera: ''Siamo in un' Europa democratica, ognuno e' libero di dire quello che vuole''.

Materazzi: “Orgoglioso di essere interista”

"In questa situazione e' per me un motivo di grande orgoglio essere interista, lo era anche il 5 maggio quando perdemmo lo scudetto". Marco Materazzi, in ritiro con la Nazionale a Coverciano, commenta cosi' le vicende dello scandalo intercettazioni che stanno travolgendo il calcio italiano. Nell'occhio del ciclone c'e' la Juventus ma il difensore nerazzurro si sente "di scagionare i miei compagni juventini. Sono convinto che hanno sempre lavorato per vincere sul campo. La partita di Perugia? Fu pulita". Materazzi risponde anche a Beckenbauer, secondo il quale l'Italia paghera' ai Mondiali lo scotto di quanto sta accadendo, salvo fare poi dietrofront. "Ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio - ha aggiunto il difensore azzurro - e quindi gli altri farebbero bene a stare zitti e a non sputare sentenze".

Il diario della giornata

27/05 Sabato "tranquillo" sul fronte "calciopoli". Magistrati e 007 federali riordinano le idee in vista di una settimana importante, intanto dal ritiro azzurro di Coverciano, Marcello Lippi difende se stesso e il figlio e si dice "sereno, ma amareggiato" per le vicende che hanno scosso il calcio e che stanno complicando il lavoro della sua Nazionale. La giornata si apre con un'intervista di Guido Rossi (che assicura che "calciopoli" non si chiudera' in una bolla di sapone come qualcuno ha detto) e si chiude con il capo dell'ufficio indagini, Francesco Saverio Borrelli, che annuncia la chiusura delle indagini della giustizia sportiva in tre settimane. Questo il film della giornata:
10.02: Il commissario straordinario della Figc, Guido Rossi, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport annuncia: "Non ci saranno riguardi per niente e nessuno" e ancora: "Ma quale bolla di sapone...La giusitzia sportiva decidera' chi stara' dentro la serie A e chi ne restera' fuori. Questa vicenda ha enorme importanza, perche' quaranta milioni di italiani seguono il calcio. L'ora decisiva arrivera' tra una decina di giorni, perche' bisognera' andare molto in profondita'. Ci sono tempi ristrettissimi: devo lavorare 48 ore al giorno, e' il momento piu' duro ma l'emergenza e' anche la ragione per cui ho accettato. Non c'era quasi nulla che funzionava come doveva".
10.03: "Il paragone tra quello che sta accadendo nello sport e la mafia non regge. Perche' la mafia e' una cosa seria, e' un'organizzazione forte pericolosa, sanguinaria". Lo afferma il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che in un'intervista al Giornale di Sicilia definisce "esagerato" parlare di "Cupola del calcio" in merito agli scandali partiti dalle intercettazioni su Luciano Moggi. Tuttavia, secondo Grasso "ci sono dei meccanismi, in questa vicenda, che effettivamente un po' ricordano quelli seguiti dalla mafia. Il concetto e' sempre quello: creare una rete di relazioni amicali o presunte tali, di relazioni e intrecci interessati. Chi non si adegua viene lasciato fuori e danneggiato".
12.27: "Per un anno serie A e serie B insieme. Campionato con tre gironi e poule scudetto. La Juve in B penalizza tutti". Questa la proposta del patron del Brescia, Gino Corioni, in un'intervista pubblicata oggi da "Tuttosport"
13.41: "Stiamo bene tutti e due, ma purtroppo viviamo in un paese in cui se uno e' semplicemente indagato e' come se fosse gia' condannato". Lippi commenta cosi' l'iscrizione nel registro degli indagati del figlio Davide. "L'ho sentito gli ho parlato come padre ricordandogli che una ventina di giorni fa gli avevo predetto che non sarebbe stato facile rimanerne fuori, visto che collaborava da anni con la Gea. Spero che, al piu' presto, la giustizia compia tutto il suo percorso per capire chi ha da farsi perdonare qualcosa e chi no. Aspetto serenamente l'evolversi della situazione e spero che chi ha anticipato certi giudizi negativi dica che si era sbagliato. Ma non succedera'".
13.52: "E' una cosa gravissima tra le tante cose gravi perche' il nostro mondo non sa espellere tutte le situazioni negative che vengono proposte. Chi ha sbagliato paghi e non si facciano sconti". Queste le parole di Arrigo Sacchi, in uno stralcio dell'intervista a Tv7 e riproposta dal Tg1, a proposito dello scandalo che ha travolto il calcio italiano.
14.05: Angelo Peruzzi, dal ritiro della Nazionale, usa una metafora per Moggi. "E' un pastore, porta il suo gregge a pascolare. Alcuni nell'erba verde, altri in quella alta. Il problema non e' il chiedersi perche' uno si trova in quella posizione, ma l'importante e' soltanto saziarsi. La sera tutti venivano munti, ora pero' tutti sono bravi a scendere dal suo carro. Le colpe, comunque, non sono solo di Moggi, ma di tutti, dirigenti e giornalisti compresi".
14.36: A Coverciano parla anche Marco Materazzi: "In questa situazione e' per me un motivo di grande orgoglio essere interista, lo era anche il 5 maggio quando perdemmo lo scudetto". Materazzi si sente "di scagionare i miei compagni juventini. Sono convinto che hanno sempre lavorato per vincere sul campo. La partita di Perugia? Fu pulita". Il difensore nerazzurro risponde anche a Beckenbauer. "Ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio - ha aggiunto il difensore azzurro - e quindi gli altri farebbero bene a stare zitti e a non sputare sentenze".
15.26: Il presidente dell'Atalanta, Ivan Ruggeri, boccia la proposta di Corioni. "Mi sembra una proposta un po' fuori dal mondo. Credo sia un'ipotesi abbastanza fantasiosa, ma non so quanto realizzabile. Sicuramente non mi piace. Che si riduca il numero delle squadre da 22 a 20 o da 20 a 18 e' un discorso, cosi' invece si stravolge tutto".
16.30: Giorgio Chiellini, l'autore del gol che ieri ha permesso all'under 21 di superare l'Ucraina, difende Davide Lippi: "e' il mio procuratore ed intendo restare con lui, perche' sono certo della sua innocenza".
17.38: Il capo ufficio indagini della Figc, Francesco Saverio Borrelli, annuncia che le inchieste dovranno chiudersi necessariamente entro 3 settimane, un termine fissato per l'esigenza di stilare i calendari italiani ed europei.
18.34. Riccardo Gaucci si sfoga ai microfoni di Radio Rai Sport. "Non parlo con lui da un anno e quindi non ho notizie, lo vedo spessissimo sui giornali locali qui in Umbria e sui telegiornali perche' rilascia tante interviste e dichiarazioni ma personalmente e quasi un anno che non parlo piu' con lui. Ci ha lasciato un po' nei guai? Beh, lo direi anche io...ma non voglio parlare di questo. Con mio fratello c'e' un rapporto un po' speciale, un rapporto veramente unito. Abbiamo avuto pero' la possibilita' di verderci poco, per quanto riguarda mio padre preferisco sinceramente non parlarne".

Servizi precedenti

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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