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Sport
Il calcio nel caos

 

Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore

04/06 Tre ore per dire tutto, dei clan degli arbitri, del sorteggio sospetto, insomma per disegnare lo scenario politico ed etico di un sistema che le intercettazioni telefoniche hanno mandato all'aria. Francesco Saverio Borrelli gioca d'anticipo: con una mossa a sorpresa convoca alla vigilia della settimana di interrogatori del suo ufficio indagini Riccardo Pirrone, l'ex arbitro dimessosi cinque anni fa perche' si ritenne ''non omologabile'' ad alcune logiche. L'ex procuratore di Mani Pulite ha deciso di partire proprio da lui, che con l'inchiesta di Napoli non ha nulla a che vedere, ma che quell'ambiente lo ha conosciuto bene, al punto da prenderne le distanze. Pirrone agli inquirenti federali ha raccontato tutto e quando e' uscito era sorridente, perche' per la prima volta dice di aver trovato persone che vogliono andare in fondo alla verita'. ''Io sono venuto a collaborare, per dare un contributo e l'ho dato - ha detto l'ex direttore di gara siciliano - Insomma ho dato una mano a chi sta facendo qualcosa di epocale''. Borrelli e il suo nuovo pool, composto dai quattro superstiti del vecchio ufficio indagini, e i due nuovi, il colonnello Maurizio D'Andrea e il vicequestore Maria Jose' Falcicchia: tutti sono apparsi piu' che preparati e il fuoco di domande a Pirrone e' stato molto circostanziato. Insomma gli 007 federali sono apparsi documentati, e molto. E molto disponibili, perche' con il collaboratore il clima e' stato cordiale, in qualche caso anche amichevole. Come quando, a fotocopiatrice inceppata, l'ex arbitro ha messo in campo le sue altre doti e ha fatto ripartire la macchina, strappando un sorriso e un sospiro di sollievo a Borrelli. ''Soltanto lei ci poteva salvare di domenica, altrimenti ci si bloccava tutto il lavoro'' gli ha detto in segno di gratitudine il capo dell'ufficio indagini. Di argomenti da scandagliare l'ex procuratore capo di Milano ne aveva molti, e in Pirrone, che dopo le rivelazioni fatte era gia' stato chiamato in Procura a Napoli, ha trovato un teste affidabile e soprattutto bene informato. Non sono ovviamente mancate le domande sui suoi colleghi, in particolare su Massimo De Santis, indicato dia magistrati partenopei come uno degli appartenenti alla 'cupola' che gestiva il potere, e per questo finito nel registro degli indagati: l'arbitro di Tivoli Pirrone lo conosce bene, e' stato suo compagno di camera durante i ritiri, ma ha chiarito che non ha mai cercato di portarlo sotto la sua ala. ''Perche' non erano loro che ti venivano a cercare, eri tu che ti dovevi proporre'', ha spiegato agli inquirenti, sottolineando che molti cercavano il sostegno dei piu' forti per avere le spalle coperte. Borrelli e il suo staff sono poi rimasti molti colpiti, quando Pirrone ha spiegato di aver rinunciato, lasciando il settore, a molti soldi, perche' per molti direttori di gara l'hobby del fischietto da qualche anno a questa parte e' diventato un lavoro molto redditizio''. Molte domande poi sul sorteggio, sui designatori Bergamo e Pairetto finiti nella bufera: Pirrone ha raccontato di ex colleghi disposti anche a fare gli autisti della coppia di designatori. Insomma un quadro completo che serviva a Borrelli per partire domani con i primi interrogatori veri: la carrellata di indagati comincera' a sfilare domani mattina presto (alle 9), e il pool di Borrelli si fara' in tre. Cosi' infatti saranno suddivisi i sei vice chiamati a interrogare il primo gruppo dei 41 indagati di Napoli: si parte con Maria Grazia Fazi, l'ex segretaria della Can pizzicata in numerosissime telefonate con Moggi e Bergamo, indicata come appartenente alla 'combriccola romana' finita sotto accusa. Ma lei non sara' certo l'unica: sotto torchio finira' anche Manfredi Martino, ex collega della Fazi all'Aia, molto vicino all'arbitro De Santis. Il giovane impiegato era gia' stato sentito dai Carabinieri di Via In Selci dopo il blitz dell'Arma in Figc e a via Tevere di circa un mese fa. Martino sembra pronto a collaborare e quindi puo' essere un tassello importante per ricostruire l'intero sistema. Convocati anche l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, e molti guardalinee, tra cui Ceniccola, Gemignani, Foschetti. In agenda anche il segretario generale della Figc, Francesco Ghirelli. Una settimana di fuoco, che prepara il campo per tutte le audizioni eccellenti che Borrelli aspetta (in settimana anche Claudio Lotito e forse i Della Valle): per l'indagato numero uno, Luciano Moggi, bisognera' aspettare la settimana prossima. Ma e' facile che l'interrogatorio clou sara' lontano dai riflettori. .

Il Milan si ribella: “Una campagna contro”

06/04 Il Milan riparte alla carica, anzi alla controcarica, visto che dichiara di essere sotto attacco da parte di una campagna di stampa volta a coinvolgerlo nel calcioscandalo a livelli sempre piu' alti. Oggi un comunicato diffuso dalla societa' annuncia che il club ''si ribella alla campagna di stampa organizzata nei suoi confronti e ispirata da motivi che non attengono esclusivamente al diritto-dovere di informazione''. Quelli che sarebbero dovuti essere tre giorni di relativa quiete sul mare di Sardegna, con Adriano Galliani e collaboratori che magnificavano agli sponsor gli ottimi risultati dell'azienda Milan, si sono rivelati giorni di acque agitate per la dirigenza rossonera e per il suo ufficio legale. La stampa, sempre la stampa. Venerdi' scorso quella con la 'S' maiuscola, quella di Torino, per il servizio sulle intercettazioni di una presunta combine tra Milan e Udinese che ha fatto scattare la durissima reazione di Galliani: ''Da Torino tentano di coinvolgerci per alleggerire la posizione della Juventus''. ''Il sistema era uno solo, quello della Juve, e gli altri erano tutti danneggiati''. Ieri calma apparente, anche se la guerra Milan-Juve e' ormai aperta e totale, con sullo sfondo una stampa che i vertici rossoneri 'sentono' in molti casi sempre piu' ostile. Galliani riesce a palare solo di Milan in chiave calcistica, senza pero' tralasciare di confermare ogni parola contro Torino e la Juve pronunciata il giorno precedente. Stamani cielo finalmente sereno a Villasimius dopo due giorni di vento, nuvoloni e pioggia. Ma non e' un buon segnale. L'amministratore delegato del Milan apre la mazzetta dei giornali e resta a bocca aperta. Legge titoli come 'Galliani vacilla' sul Corriere dello Sport, a proposito dell'incontro al quale lo ha convocato per domani Guido Rossi, e dove il commissario straordinario gli chiederebbe di fare quel ''passo indietro'' in Lega che Galliani intenderebbe fare solo a leggi riscritte. Legge sulla Gazzetta un corsivo intitolato ''Moggiopoli e il salto di qualita' del Milan'', ed e' questo, si viene a sapere, il pezzo che gli rende piu' amaro il caffe'. Vi si dice in sostanza che mentre Fiorentina e Lazio hanno accettato di ricorrere ai favori del sistema Moggi dopo esserne state vittime (''modello passivo''), il Milan avrebbe fatto perno sulla propria potenza (''mediatica comunicazionale, imprenditoriale, etc.'') per creare a sua volta un sistema di condizionamento nelle commissioni arbitrali e nei settori non ancora condizionati, cioe' quelli delle categorie inferiori (''modello attivo''). Immediata consultazione di Galliani con i propri legali, si decide di non tacere, e nemmeno limitarsi a una dichiarazione pronunciata davanti alle telecamere. La forma scelta e' quella del comunicato stampa ufficiale, distribuito sulla spiaggia ai giornalisti dalle mani stesse mani di Adriano Galliani. Il Milan ''si ribella'', dunque. E spiega che sui giornali ''si ipotizza del tutto arbitrariamente una sorta di 'sistema Milan' sia fornendo interpretazioni scorrette di spezzoni di trascrizioni di telefonate, sia addirittura, forzando le prudenti e sagge parole del dott. borrelli, sia trasformando in un invito a comparire l'incontro, programmato cordialmente, tra Adriano Galliani e il Prof. Guido Rossi''. A che scopo? E' chiaro, dice il Milan: ''Si intende trasferire il processo e le relative valutazioni alla piazza, sforzandosi di generare parallelamente un concerto di suggestioni maliziose in chi deve indagare e in chi deve decidere''. Ma perche' dice la societa', non si va a leggere quanto emerge ''con estrema chiarezza'' dalle stesse fonti da cui attingono i quotidiani, cioe' le informative dei carabinieri pubblicate dall'Espresso? E cita, il comunicato, un passo dell'informativa del Carabinieri di Roma del 21 gennaio 2006: ''Gli elementi acquisiti rafforzano il dato investigativo complessivamente emerso circa il consolidato strapotere che Luciano Moggi esercita sull'intero sistema calcistico, ponendo maggiormente in rilievo una situazione resa ancor piu' allarmante dalla esclusivita' di un tale potere, al quale non corrisponde un contraltare, non si affianca alcuna forza capace comunque di contrastarlo''. Galliani preferiresce non aggiungere commenti, se non un' ironica considerazione riferita a un passo dell'articolo della Gazzetta sulla ''classifica delle societa' piu' inguaiate'': ''In campionato commenta - siamo riusciti a risalire la classifica di 14 punti sulla Juve. Adesso vorrebbero farci risalire anche in questa classifica: dal quarto posto al secondo, e poi alla pari e magari al primo''.

Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

04/06 Gli scudetti rubati, la frustrazione di chi le vittorie non le vede da troppo tempo, la girandola di illazioni e verita' sorte sul calcio e il cuore votato a squadre diverse ma anche, forse, qualche birra di troppo. E' questa la molla che pare abbia fatto scattare il diverbio, questa notte a Sant'Angelo di Piove di Sacco (Padova) che, trasformatosi in rissa, ha portato alla morte di un uomo. La tesi emergerebbe da alcune dichiarazioni rilasciate alle forze dell'ordine che pero', sull'argomento, mantengono il massimo riserbo. La scena, all'esterno del bar del locale ''Circolo Arci'', ha come protagonisti Manolo Diana, 20 anni, idraulico di fede interista; davanti a lui c'e' Renzo Trabuio (48) muratore juventino; entrambi sono del luogo e come tutti, in quel piccolo paese, si conoscono praticamente da sempre. Dopo aver bevuto all'interno del locale escono per fumarsi una sigaretta e qui, come spesso accade in quel bar, cominciano a discutere di calcio. Si fronteggiano su posizioni opposte, inasprite dalle vicende che hanno portato piu' Procure e la giustizia sportiva a indagare su come fosse gestito il calcio in Italia e in particolare nel favorire la Juve. Pochi minuti e la discussione degenera, partono gli insulti e poi, in un nulla, volano ceffoni, botte e pugni. Uno scontro violento che lascia a terra Trabuio sul quale Diana, secondo i testimoni, infierisce con calci. A nulla e' valso un tentativo di placare gli animi e di separare i due. Diana poi si allontana mentre subito appaiono gravi le condizioni del contendente. Arrivano i soccorsi del 118, i sanitari con l'ambulanza corrono all'ospedale di Piove di Sacco ma qui, dopo alcuni tentativi di rianimare Trabuio, al medico non resta che constatarne la morte per arresto cardiocircolatorio. Diana intanto e' tornato sui propri passi per essere fermato dai carabinieri con l'ipotesi di reato di omicidio. Il Pm di turno, dispone subito l'autopsia, sara' l'esito dell'esame autoptico a permettergli di stabilire comunque la gravita' del reato. Intanto, i carabinieri raccolgono le testimonianze e piano piano emerge la pista, mai confermata, della lite per divergenze di opinioni sul calcio. A spingere verso questa ipotesi, sarebbe stato anche il fratello della vittima, Sergio Trabuio, tra le prime persone sentite dai carabinieri.

Il diario della giornata: Borrelli parte in quarta

04/06 Francesco Saverio Borrelli l'aveva detto: l'ufficio indagini della Figc ha poco tempo a disposizione per venire a capo della calciopoli italiana e bisognava mettersi al lavoro. E se e' vero che gia' dopo pochi giorni dalla sua nomina si era recato a Napoli per acquisire tutta la documentazione, oggi l'ex numero uno di Mani Pulite ha spiazzato tutti cominciando gli interrogatori che si pensava prendessero il via solo domani. Gli 007 federali hanno cosi' convocato, nonostante fosse domenica, l'ex arbitro messinese Riccardo Pirrone, che nel 2001 si era dimesso dalla Can e dall'Aia per protesta contro i due designatori arbitrali di allora, Bergamo e Pairetto. Su questi argomenti l'ex fischietto messinese era stato gia' ascoltato nel pomeriggio dello scorso 13 maggio dai pm napoletani. Oggi, inoltre, e' stata ancora la giornata di Adriano Galliani che, come negli scorsi giorni, e' andato al contrattacco dopo le accuse e i sospetti piovuti sulla societa' rossonera. "L'A.C. Milan - si legge sul comunicato stampa fatto diffondere dall'ad di via Turati - si ribella alla campagna di stampa organizzata nei suoi confronti e ispirata da motivi che non attengono esclusivamente al diritto-dovere di informazione. Si ipotizza del tutto arbitrariamente una sorta di 'sistema Milan' e la finalita' di questa disinformazione e' manifesta: si intende trasferire il processo e le relative valutazioni alla piazza, sforzandosi di generare parallelamente un concerto di suggestioni maliziose in chi deve indagare e in chi deve decidere". Si conclude cosi' tra le polemiche l'ennesima intensa settimana vissuta all'ombra dello scandalo intercettazioni, che ha visto gli interrogatori di Diego Della Valle, Claudio Lotito ed Enrico Preziosi tra i presidenti, e quelli di Cannavaro, Trezeguet e Amoruso tra i calciatori. Ma questa sette giorni senza pause e' stata caratterizzata anche dallo scandalo Lazio, dalle decisioni del Csm sugli incarichi sportivi ai magistrati, e soprattutto dal botta e risposta sull'asse Torino-Milano che ha visto Juve e Milan trasformarsi da alleate fedeli in acerrime nemiche.
Lunedi' 29 Maggio. E' il giorno di Diego Della Valle, che con le sue nove ore di interrogatorio davanti ai pm di Napoli stabilisce il nuovo "record" tra le audizioni effettuate nell'ambito di calciopoli. Il patron viola, chiamato a parlare del suo coinvolgimento nel "sistema Moggi" di cui, secondo i magistrati, la sua Fiorentina avrebbe beneficiato nella stagione scorsa, ribadisce che la sua societa' "e' stata sempre vittima" e si appella ai suoi colleghi perche' "una occasione come questa per cercare di avere un calcio pulito per i prossimi anni non deve essere buttata via". E mentre Della Valle era nel pieno del suo interrogatorio fiume, a Roma i pm Palamara e Palaia sentivano l'attaccante della Reggina Nicola Amoruso per due ore in merito all'inchiesta Gea visto che nel 2001, in occasione del suo ritorno dal Napoli alla Juventus, lascio' il suo procuratore Antonio Caliendo per passare nelle mani di Alessandro Moggi. Nel pomeriggio vertice nell'ufficio indagini della Figc tra Borrelli e i suoi collaboratori per fare un punto della situazione, mentre dai microfoni de "La Politica nel Pallone - Gr Parlamento", il suo vecchio collega Antonio Di Pietro, ora ministro delle Infrastrutture, gli suggerisce di procedere per stralci.
Martedi' 30 Maggio. Tempesta in casa Lazio. Come se non bastasse il presunto coinvolgimento della societa' biancoceleste nello scandalo intercettazioni, la procura di Milano apre un'inchiesta per aggiotaggio sui titoli della societa' capitolina, facendo perquisire dalla Guardia di Finanza non solo la sede della Lazio, ma anche quelle di altre societa' riconducibili al gruppo Lotito, come Linda Srl e Bona Dea Srl. A Roma, invece, il presidente biancoceleste finisce nel mirino dei magistrati con Roberto Mezzaroma, azionista di minoranza e fratello del suocero di Lotito, per un presunto patto parasociale nascosto alla Consob. In breve il presidente della Lazio avrebbe occultato all'organo di vigilanza il vero assetto societario del club, perche' di fatto, attraverso Mezzaroma, controlla oltre il 30 per cento delle azioni biancocelesti. Come era gia' nell'aria la quarta commissione del Csm ha stabilito che d'ora in poi i magistrati non potranno piu' assumere incarichi sportivi, ma rimanda di un giorno la decisione su Settembrino Nebbioso, designato da Guido Rossi vicecommissario per il settore norme e regolamenti. A Roma, invece, nell'ambito nell'inchiesta Gea, sono stati sentiti l'ex fischietto Mario Palmieri e il giocatore del Catania Davide Baiocco.
Mercoledi' 31 Maggio. Sei ore di audizione davanti ai pm di Napoli per Claudio Lotito, interrogato nell'ambito dell'inchiesta per frode sportiva in cui sarebbe coinvolta la sua Lazio. "Siamo scevri da condizionamenti e interessi illegittimi - dichiara il presidente biancoceleste - La mia e' una societa' sana e trasparente, basata sui principi e valori dello sport. Siamo sereni". Lotito, accompagnato dall'avvocato Gian Michele Gentile, ha presentato ai magistrati napoletani una memoria difensiva di circa 150 pagine dove, secondo indiscrezioni, vengono elencati i presunti torti arbitrali subiti dalla Lazio nel campionato scorso. Polemica a distanza tra uno dei legali di Luciano Moggi, Fulvio Gianaria, e il Milan. In un'intervista a "La Stampa", Gianaria spiega che "il vero potere e' quello del Milan, societa' che vende e, in un certo senso, compra i diritti televisivi". Dichiarazioni che non sono ovviamente piaciute alla societa' rossonera che ha affidato a un comunicato stampa la propria replica. Il Consiglio Nazionale del Coni ratifica la nomina di Guido Rossi a Commissario Straordinario della Federcalcio, che nel frattempo conferma, come sostenuto gia' da Borrelli, che in tre settimane verranno chiuse le inchieste "grazie al grande lavoro fatto dalla magistratura". Altro interrogatorio per Diego Della Valle, ascoltato come persona informata dei fatti dal pm Antonella Duchini nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento del Perugia calcio.
Giovedi' 1 Giugno. Nonostante le sue esternazioni, Guido Rossi viene privato di un valido supporto. Il commissario Figc, che in mattinata ammette che una situazione cosi' grave nel calcio italiano non se l'aspettava, non potra' contare su Nebbioso. In linea con quanto deciso due giorni fa, ovvero il divieto per i magistrati di ricoprire incarichi sportivi, il Consiglio Superiore della Magistratura non gli ha concesso l'autorizzazione per svolgere il ruolo di vicecommissario nel settore Norme e regolamenti. Nebbioso, in altre parole, non potra' aiutare Rossi a riscrivere le regole del calcio e, d'accordo col Coni, il commissario della Federcalcio si sobbarchera' anche questo compito, non nominando alcun sostituto. A Napoli, intanto, proseguono gli interrogatori. Oggi e' stata la volta del presidente del Genoa Enrico Preziosi, che i pm Narducci e Beatrice hanno sentito per oltre cinque ore dopo quanto emerso dal suo interrogatorio a Roma. Smentita, invece, la possibilita' di un Bergamo-bis: l'ex designatore, ascoltato a fine maggio, si sarebbe dovuto ripresentare lunedi' prossimo ma alla fine affidera' quello che ha da dire a un memoriale. Dalle pagine della "Gazzetta dello Sport", invece, Adriano Galliani sembra pronto a lasciare la presidenza della Lega, mentre Carlo Mazzone si sfoga e dichiara: "nonostante 38-39 anni di carriera di grande serieta' sono stato maltrattato, mi e' stato mancato di rispetto e quando poi ho replicato sono stato ripreso duramente. Ora, con molta pazienza, sto aspettando la conclusione di tutto questo per dire la mia".
Venerdi' 2 Giugno. "La Stampa" all'attacco. Il quotidiano torinese, tirando in ballo l'addetto agli arbitri rossonero Meani e il team manager friulano Toffolin, pubblica un un articolo che ipotizza una presunta combine in occasione di Udinese-Milan del 29 maggio 2005, partita finita in pareggio con i friulani qualificati in Champions League. "La Stampa" parla di un "sistema Milan", insinuazione che fa scattare in piedi Adriano Galliani: "c'e' il tentativo disperato e scorretto di difendersi da parte di qualcuno che cerca di coinvolgere il suo maggior competitor di questi anni. Per fortuna la gente capisce. C'era solo il sistema Juve e tutti gli altri erano i danneggiati. Non ci fanno paura e non ci fermeremo, chi non ha commesso nulla lo dimostrera'". Secche anche le repliche del patron dell'Udinese Gianpaolo Pozzo ("leggendo le frasi incriminate mi sembra che si tratti di un episodio da bar") e dello stesso Toffolini ("sono allibito, sono battute tra addetti ai lavori"). Alla vigilia dell'amichevole contro l'Ucraina anche il ct Lippi fa un appello ad abbassare i toni: "la gente ha voglia di calcio giocato, tutti abbiamo bisogno di calcio giocato e tutti abbiamo bisogno di chiarezza". SABATO 3 GIUGNO Fabio Cannavaro e David Trezeguet si presentato a Roma per essere interrogati sul caso Gea dai pm Palamara e Palaia. Due ore di audizione per ciascuno: il capitano della Nazionale e' stato ascoltato a proposito del suo passaggio, nell'estate del 2004, dalla Juventus all'Inter, mentre Trezeguet e' stato interrogato sulla sua decisione di lasciare il procuratore Antonio Caliendo, ascoltato la scorsa settimana, per affidarsi al padre. Mentre i due giocatori venivano sentiti a Roma, da Torino arriva la richiesta del procuratore capo Marcello Maddalena di riaprire l'inchiesta sulle designazioni arbitrali che era stata archiviata l'autunno scorso. In quell'occasione il gip aveva negato la proroga per procedere alle intercettazioni telefoniche perche', pur rilevando uno "scenario inquietante", non era stato ravvisato alcun reato. Ma dopo quello che e' emerso in queste settimane anche i magistrati del capoluogo piemontese vogliono rimettersi al lavoro e vederci piu' chiaro. Giornata di quiete invece a Napoli, dove i pm Beatrice e Narducci stilano il calendario dei futuri interrogatori che gia' da domani dovrebbero vedere di scena Ledesma e Caso.

Servizi precedenti

03/06 Calcio nel caos: Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Calcio nel caos: Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Calcio nel caos: Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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