Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione
di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi
19/06 Lo scandalo del calcio passa nelle mani del procuratore federale
Stefano Palazzi. Sarà lui, probabilmente già mercoledì,
a decidere i deferimenti per le società e i tesserati su
cui l'ufficio indagini di Francesco Saverio Borrelli ha lavorato
nelle ultime due settimane. Sedici giorni intensi per gli 007 federali,
che hanno ascoltato oltre 40 persone tra dirigenti federali ed i
club, arbitri e guardalinee. Nel mirino del primo filone di indagine
ci sono le società che hanno fretta di conoscere il loro
destino a causa delle scadenze per le Coppe europee. Si tratta di
Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. A queste, che rischiano la
Serie B per illecito sportivo, si è aggiunta proprio agli
sgoccioli dell'inchiesta la Sampdoria. Sulla base delle intercettazioni
raccolte dalla Procura di Napoli, Borrelli e i suoi hanno lavorato
intensamente, ascoltando tutti i protagonisti, salvo quelli (vedi
l'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi)
che hanno scelto di non presentarsi. Il lavoro del pool ha prodotto
una documentazione di 7mila pagine, e una relazione conclusiva di
190, in cui Borrelli tira le somme sul marcio che ha trovato nel
calcio italiano. Le indagini riguardano il campionato 2004-2005,
che secondo la Procura di Napoli sarebbe stato falsato dal cosiddetto
'sistema Moggi'. Ma nello stesso torneo non fu solo la Juventus
a trarre profitto dal rapporto fecondo dei suoi dirigenti con i
vertici federali e arbitrali. Sotto accusa sono così finite
anche Fiorentina, Lazio e Milan. I viola sarebbero stati favoriti
nella corsa alla salvezza, così come la società di
Lotito attraverso alcune designazioni compiacenti. Dalle intercettazioni
risultano conversazioni imbarazzanti dei massimi vertici delle due
società. Più opaca la posizione del Milan, a causa
del coinvolgimento di Leonardo Meani, dirigente addetto agli arbitri.
Se si dimostrerà che Meani, nel suo lavoro di lobby con i
guardalinee, avesse come mandante diretto Adriano Galliani, scatterebbe
automaticamente il deferimento per illecito sportivo anche per la
società di via Turati. Meno grave sembrerebbe la posizione
della Sampdoria, i cui dirigenti non sono mai direttamente coinvolti
nelle intercettazioni. Gravi, se non gravissime, invece, le posizioni
degli arbitri e degli ex dirigenti federali, i quali rischiano la
radiazione. Per i fischietti, stando anche alle prime dichiarazioni
del nuovo commissario Aia Luigi Agnolin, la speranza di tornare
in campo è ormai ridotta al lumicino. Nel loro lungo lavoro,
gli inquirenti federali non hanno trovato pentiti. Nè si
sono ascoltate confessioni. Il muro difensivo concordato ha fatto
la sua parte e nessuno degli indagati eccellenti è crollato
di fronte alle domande degli uomini del pool. Le divergenze con
le testimonianze rilasciate ai Pm napoletani, parte integrante dell'inchiesta
di Borrelli, peseranno però sugli stessi inquisiti. A lanciare
un messaggio di speranza per il calcio italiano, mai finito così
in basso, è stato tuttavia lo stesso Borrelli. "Il sistema
- ha detto nel giorno della consegna della relazione - non è
malato, e non si parli di criminalità organizzata. C'è
una certa solidarietà tra persone che hanno condiviso un
certo mondo e un certo costume, che hanno causato delle anomalie
anche per la presenza di determinati interessi". Dopo i deferimenti,
il processo sportivo di primo grado davanti alla Caf scatterà
a tempi record. Già martedì 27, quasi certamente allo
stadio Olimpico, dovrebbe iniziare il dibattimento, che porterà
l'8 o il 9 luglio alla prima sentenza. Contemporaneamente, dalla
prossima settimana, l'ufficio indagini inizierà a lavorare
sul capitolo riguardante le società coinvolte in misura minore
nello scandalo. Si tratta di Arezzo, Siena, Torres, Messina, Lecce,
Reggina ed Empoli.
Borrelli “Il calcio deve rimanere imprevedibile.
Il sistema può guarire”
19/06 ''Mi e' bastato poco per rendermi conto della complessita'
e della bellezza del gioco del calcio, e anche dell'imprevedibilita'
che deve rimanere tale''. Cosi' Francesco Saverio Borrelli ha sottolineato,
a conclusione dell' indagine condotta dal suo ufficio su 'calciopoli'
che il gioco del pallone deve conservare una delle sue caratteristiche
principali, cioe' quella dell'imprevedibilita'. Elemento questo
evidentemente totalmente sovvertito nella stagione 2004-2005 finita
nella bufera. Borrelli pero' si dice fiducioso perche' ''il mondo
del calcio non e' malato alla radice ma in certe ramificazioni e
puo' guarire''. Borrelli consegnera' la relazione di 180-190 pagine
al procuratore Palazzi che nei prossimi giorni fara' scattare i
deferimenti. Per mettere a punto la lunga relazione (circa settemila
cartelle) gli 007 federali guidati da Borrelli sono partiti naturalmente
dal materiale fornito dalla Procura di Napoli. ''Abbiamo cercato
di basarci sulle une e le altre - ha detto Borrelli indicando nelle
altre le audizioni fatte dall'ufficio indagini - dove c'erano discrepanze
le abbiamo evidenziate, cosi' come abbiamo evidenziato le concordanze.
Dove c'erano lacune abbiamo cercato di riempirle anche attraverso
il buon senso''. Quanto al livello di collaborazione dei protagonisti
dello scandalo, Borrelli e' tornato a dire che confessioni non ce
ne sono state. ''Un mea culpa vero e proprio non lo abbiamo avuto
- ha spiegato l'ex capo di 'Mani Pulite' - nemmeno grandi pentiti.
Solo ammissioni marginali. Ma la parola omerta' e' un po' forte
e non mi sento di parlare di criminalita' organizzata. C'e' una
solidarieta' tra chi per tanti anni ha condiviso un certo costume,
ma mi dispiacerebbe chiamarla omerta'''. Borrelli ha detto comunque
di aver raccolto ''una discreta massa di dati ed elementi'' e che
ora la palla passera' al procuratore Palazzi, al quale ha augurato
''buon lavoro''. Nel giro di una settimana poi dovrebbe partire
la tranche degli interrogatori che riguardano le posizioni dei club
minori finiti nello scandalo delle intercettazioni. La prossima
settimana (presumibilmente 27-28 giugno) comincera' il processo
davanti alla Caf presieduta da Cesare Ruperto.
I commenti a caldo di Borrelli
Uscendo da via Allegri, Borrelli si e' limitato a dire ai giornalisti
che "il mondo del calcio non e' malato alla radice, e' malato
in certe sue ramificazioni". "Abbiamo cercato di lavorare
al meglio, compatibilmente con i tempi che ci eravamo dati",
ha spiegato Borrelli. "L'accusa?, la formulera' il procuratore
federale", al quale il capo ufficio indagini della Figc non
ha mancato di augurare "buon lavoro". "Abbiamo avuto
una discreta massa di dati", ha detto ancora l'ex procuratore
di Milano: rispetto alle eventuali contraddizioni tra il contenuto
delle audizioni e gli atti dell'inchiesta della Procura di Napoli,
Borrelli ha sottolineato: "Abbiamo cercato di basarci sia sulle
une che sulle altre dichiarazioni: dove c'erano contraddizioni o
concordanze le abbiamo fatte rilevare, dove c'erano lacune abbiamo
cercato di riempirle con il ragionamento e con il buon senso".
Sebbene incalzato dai cronisti, Borrelli non ha voluto in alcun
modo sbilanciarsi sulla diversa posizione "processuale"
dei club coinvolti.
"Non ci sono stati pentiti, ci sono state ammissioni marginali".
Francesco Saverio Borrelli, capo dell'ufficio indagini della Federcalcio,
fa il punto con i cronisti delle audizioni sfociate nella relazione
conclusiva trasmessa alla procura federale. "Una confessione
- spiega - nel senso della persona che si batte il petto e fa il
mea culpa in linea di massima non c'e' stata". "Si puo'
parlare di omerta'?", chiedono i giornalisti. "La parola
omerta' e' una parola molto pesante, in genere viene usata per la
criminalita' organizzata, ma e' naturale che ci sia una certa solidarieta'
fra gli appartenenti ad un medesimo mondo e tra persone che fino
all'altro ieri hanno condiviso un certo costume e un certo modo
di porsi rispetto ai problemi dei campionati"
Non e' il sistema che comporta necessariamente determinate anomalie,
e' il modo di porsi di determinate persone e di determinati interessi".
Lo ha detto il capo dell'ufficio indagini della Figc, Francesco
Saverio Borrelli, lasciando gli uffici di via Allegri.
I complimenti del Ministro Meandri al Procuratore
Borrelli
"Non posso non complimentarmi con Francesco Saverio Borrelli
e con i suoi collaboratori per aver mantenuto gli impegni e per
aver rispettato i tempi brevi prefissati per la conclusione delle
sue indagini". Lo ha dichiarato con una nota l'On.Giovanna
Melandri, Ministro per le Politiche Giovanili e per le Attivita'
Sportive. "Aspettiamo, ora, con fiducia lo svolgimento dei
processi, che mi auguro possano anch'essi concludersi nei tempi
previsti, a garanzia di un regolare svolgimento del prossimo campionato
e anche della partecipazione delle squadre italiane alle coppe europee
secondo quando stabilito dai calendari internazionali. Il calcio
italiano si e' ammalato, ma una volta accertate verita' e responsabilita'
e con nuove regole potra' senz'altro guarire".
A rischio la sponsorizzazione degli arbitri, Conto
arancio non rinnova
Cartellino rosso dal conto arancio. Gli arbitri italiani, gia'
in picchiata di credibilita', rischiano ora di perdere il loro sponsor,
l'Ing direct (con marchio sulle maglie del pubblicizzatissimo conto
corrente bancario): il contratto in scadenza il 30 giugno prossimo
non e' stato infatti ancora rinnovato e potrebbe non esserlo proprio
visto che la casa madre olandese della banca non e' contenta dei
risultati di immagine dell'operazione. ''Tutte le trattative sono
difficili - spiega Benedetta Geronzi, responsabile dell'ufficio
marketing della federcalcio - e il fatto che l'accordo non sia stato
raggiunto non significa che non si fara'. Siamo al tavolo per trattare:
se si dovesse chiudere positivamente con Ing, saremmo felicissimi
perche' sono un grande gruppo. Ma se cosi' non fosse, non sarebbe
un dramma perche' il contratto lo faremmo con altri''. In realta'
problemi seri al bilancio dell'Aia un mancato accordo li creerebbe
certamente: perche' se e' vero che i proventi non vanno direttamente
agli arbitri, e' altrettanto certo che la Figc gira all'associazione
una seppur piccola parte degli introiti. L'attuale contratto definito
''progetto arbitro-campione'' era sulla base di due milioni e mezzo
di euro a stagione. In ambienti dell'Aia (dove il commissario Agnolin
intende avocare a se' la gestione delle sponsorizzazioni) si da'
per quasi certa perlomeno la riduzione alla meta' degli introiti.
Quanto alla Ing Italia, la responsabile dell'ufficio stampa, Silvia
Colombo, dice solo: ''siamo in silenzio stampa, non possiamo parlare''.
Tutto sommato, proprio come gli arbitri.
Quattro arresti per il caso Gaucci: Eseguivano
in Italia gli ordini del presidente in esilio
19/06 Da Santo Domingo dove vive da latitante, Luciano Gaucci avrebbe
operato in Italia ricorrendo a un piccolo gruppo di collaboratori
individuati e arrestati dal Gico della guardia di finanza per disposizione
della procura di Perugia. E' questo l'ultimo sviluppo dell'indagine
condotta dai pm perugini sul fallimento della societa' di calcio.
Agli arresti domiciliari e' cosi' finita la ex segretaria di Gaucci
Barbara del Duca, romana di 35 anni, e lo stesso provvedimento e'
stato adottato nei confronti di Umberto Macellari, pensionato di
75 anni, anche lui originario della capitale. In carcere si trovano
invece l'ex autista di Gaucci Pasquale Carvelli, 38 anni, disoccupato
catanzarese, e Mario Bianchi, 79 anni, di Ariccia ora in pensione.
Tra venerdi' e sabato, ma la notizia si e' appresa solo stamani,
a loro carico sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare
disposte dal gip di Perugia Marina De Robertis su richiesta del
sostituto procuratore Antonella Duchini che coordina l'indagine.
Sono accusati di concorso in favoreggiamento, in relazione alla
latitanza di Gaucci, e nel riciclaggio di proventi derivanti dalla
bancarotta dell'Ac Perugia calcio spa. Secondo gli investigatori
a tenere frequenti contatti con l'ex patron del Perugia sarebbe
stata la Del Duca. Ufficialmente disoccupata la donna - in base
a quanto emerso dall'indagine - sarebbe stata una sorta di segretaria-factotum
di Gaucci operando dalla sua abitazione. Con lui era in collegamento
tramite telefoni che sono stati pero' intercettati dal Gico della
guardia di finanza perugina. Tramite la Del Duca - ritengono ancora
gli inquirenti - Gaucci impartiva ordini circa gli affari da intraprendere
e i pagamenti da fare. Sarebbero state cosi' distratte somme, spesso
di piccola entita', che invece dovevano confluire nel fallimento
del Perugia (dichiarato nel novembre scorso). Denaro del quale ora
il Gico sta cercando di ricostruire il percorso (la gdf ha gia'
sequestrato beni riconducibili alla famiglia Gaucci per un valore
di mercato di 54 milioni di euro). Esecutori materiali delle direttive
dell'ex patron sono considerati, a vario titolo, Bianchi, Macellari
e Carvelli, ritenuti uomini di fiducia e prestanome della famiglia
Gaucci e delle loro aziende da diversi anni. Movimenti sui quali
sono ancora in corso indagini. Il sospetto degli inquirenti e' che
Gaucci intendesse non solo movimentare del denaro ma anche per creare
una linea difensiva. ''E' un equivoco che auspichiamo si risolva
al piu' presto'' ha detto l'avvocato Gerardo Orlando, difensore
di Carvelli oggi sottoposto all'interrogatorio di garanzia dal gip.
''Stando alle carte - ha aggiunto il legale - non c'e' niente a
carico del mio assistito''. Si e' invece avvalso della facolta'
di non rispondere davanti al gip Bianchi. ''Una decisione presa
in attesa di vedere le carte'' ha spiegato il suo difensore, l'avvocato
Fabio Portelli che ha gia' chiesto la scarcerazione del suo assistito.
Di ''una vendetta senza precedenti'' ha parlato invece, da Santo
Domingo, Gaucci che per il momento non pensa al rientro in Italia.
''Se lo facessi - ha sostenuto - non potrei difendermi, non potrei
parlare''. ''In Italia - ha detto ancora - sono fallite tante altre
societa' di calcio ma non e' stato preso alcun provvedimento restrittivo.
Perche' solo a noi? Chi abbiamo ammazzato? Ormai non credo piu'
nella giustizia''. Anche il suo difensore, l'avvocato Giuliano Pompa,
considera gli arresti ''una persecuzione nei confronti di Luciano
Gaucci e di chi gli e' o gli e' stato vicino''. ''Nessuna iniziativa,
nemmeno istruttoria, viene invece presa - ha affermato il legale
- nei confronti di chi ha preso da Gaucci ingentissime somme che
era pacifico provenissero dalle casse del Perugia calcio e ne hanno
determinato il fallimento. Chi le ha prese non poteva non sapere
che venissero proprio da li'''.
Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”
19/06 ''Quello che mi da' piu' mestizia in tutta questa vicenda
di 'calciopoli' e' che colpisce i ragazzi. Mi ricorda quando venne
fuori la notizia che alla ruota del lotto di Torino l'orfano bendato
non era ne' orfano ne' bendato e uscivano tanti ambi. Per parecchio
tempo fu un argomento di polemica e di tristezza''. Giulio Andreotti,
ai microfoni del programma 'La politica nel pallone' su Gr Parlamento,
ha parlato con la consueta ironia delle traversie giudiziarie che
sta attraversando il pallone. ''A me sembra che pero' - ha aggiunto
- ora non bisogna lasciarsi prendere solo dalla cronaca nera''.
Uno dei punti piu' dolenti ''e' quello del costo delle squadre -
ha aggiunto - una situazione non sostenibile ed anche ingiusta,
perche' chi non si puo' permettere di avere tanto credito in banca
finisce con l'essere danneggiato sia nel mercato sia nello svolgimento
del campionato''. Detto questo ''non si puo' pero' ripartire da
zero. Sono curioso di vedere quali ricette verranno fuori, ma me
le aspetto sempre parziali perche' e' difficile che si possa dire
'ora dimentichiamo tutto ed entriamo nel paradiso terrestre' ''.
Quanto ai deferimenti e alle successive sentenze, Andreotti non
si aspetta certo ''che si vada con mano troppo leggera, altrimenti
si darebbe l'impressione che tutto sia una burletta, mentre non
e' cosi'. Quindi c'e' da aspettarsi che qualcuno il dazio lo debba
pagare''. I paragoni tra il 'calciogate' e 'tangentopoli' secondo
Andreotti sono calzanti ''fino ad un certo punto. Le statistiche
hanno poi rivelato che non erano fondate il 95% delle operazioni
partite da Tangentopoli. E alcuni sbagliarono non perche' s'erano
distratti, ma perche' miravano a tutt'altre cose che non c'entravano
niente, ne' con la procedura penale, ne' con con la vita dei partiti.
Ma questo ora e' meglio metterselo alle spalle e dimenticarlo''.
Ministro Chiti “Un terremoto grave che ha
avuto dei segnali”
19/06 "E' un terremoto molto grave che aveva avuto dei segnali".
Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti, intervenuto
nel corso de "La Politica nel Pallone - Gr Parlamento",
dice la sua sullo scandalo calciopoli. "C'e' grande responsabilita'
delle autorita' sportive - continua - parlo dell'ex presidente della
Figc Carraro o dell'attuale presidente di Lega. Non potevano non
sapere, non dico che siano coinvolti ma non sapere non potevano
e dovevano introdurre gli strumenti per voltare pagina". Sulla
sua Fiorentina, di cui e' tifoso, Chiti spiega: "stando alle
dichiarazioni che hanno fatto gli attuali dirigenti, che io conosco
come persone perbene, non c'e' nessun rischio. Hanno detto che la
Fiorentina era vittima di un sistema, che erano intervenuti per
far sentire le proprie ragioni. I Della Valle hanno saputo dimostrare
volonta' di trasparenza, la speranza e' che la Fiorentina ne sia
fuori, ma il punto principale e' che non si cominci a dire tra due
giorni che ci sono delle congiure". "Penso che tutti quanti
dobbiamo avere un atteggiamento di fiducia e di rispetto - continua
Chiti - Dobbiamo tutti quanti volere che ci sia un calcio rinnovato
e pulito, se c'e' bisogno di misure severe per la trasparenza vanno
sostenute". Il Ministro approva le nomine di Guido Rossi ("sta
lavorando bene") e di Agnolin ("la sua scelta va nella
direzione giusta") e auspica una "svolte nel segno del
rigore, delle regole. Che avanzino forze nuove, mentre chi e' stato
coinvolto deve fare un passo indietro".
Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio
integrale”
19/06 "Il male non si cancella con un'inchiesta, ci saranno
sempre i malintenzionati da tenere sotto controllo". Mentre
Borrelli si appresta a consegnare la sua relazione al procuratore
federale per i deferimenti, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini,
ai microfoni di "Gr Parlamento - La Politica nel Pallone"
guarda gia' avanti, all'Italia post-calciopoli. Messo da parte il
coro di coloro che ora si fanno avanti con "l'avevo detto"
("un conto e' saperlo per intuito, un conto e' avere le intercettazioni"),
il patron rosanero spiega che "non occorre una sentenza esemplare,
ma una sentenza giusta perche' le sentenze devono essere le interpretazioni
della legge". Zamparini si augura che "da questo sconquasso
nasca un campionato in cui non me ne freghi niente dell'arbitro
che arriva, perche' saprei che se sbaglia lo fa in buona fede".
Il presidente del Palermo approva la nomina di Agnolin a commissario
straordinario dell'Aia ma aggiunge: "non voglio il designatore
ma il sorteggio integrale, perche' il designatore rappresenta sempre
una possibilita' per taroccare. Quello che deve fare Agnolin e'
fare in modo che tutti e 24-25 arbitri siano all'altezza di tutte
le partite". "Io - continua - spero che per qualche anno
si pensi solo allo sport, mi auguro che scompaiano i processi, o
almeno che ci siano processi tecnici ma non per gli errori degli
arbitri". Zamparini boccia quindi l'attuale designatore Mattei.
"Deve andare a casa - continua - fa parte del vecchio sistema.
Quest'anno gli do due come voto, certe designazioni non le ingoiavo".
Il presidente del Palermo ammette che in chiave mercato, se per
lui cambia poco ("stiamo facendo una squadra per le coppe europee"),
per le altre "un piccolo trauma ci sara'. E' un mercato strano
per le grandi, per i giocatori che prendono 4-5 milioni di stipendio.
Senza Milan e Juve, solo l'Inter se li puo' permettere". E
a proposito dei nerazzurri ammette: "ho detto a Moratti che
se vuole vincere lo scudetto deve prendere Toni". Concludendo
su calciopoli, il patron del Palermo spera che "questo scossone
serva a vivere i prossimi anni con serenita'" ma lo scandalo
non puo' essere non legato al futuro della Lega calcio. "Secondo
me dovrebbe dimettersi tutto il consiglio - e' il suo parere - perche'
si crei una nuova governance, con uno spirito nuovo. Galliani, assieme
a Giraudo, ha condotto la Lega ad avere due big e molte societa'
vassalle. Con Galliani, come uomo, c'e' stima, ma ho sempre detto
che per i legami con il Milan e con Mediaset non puo' essere il
presidente della Lega, c'e' bisogno di una figura superpartes, un
manager esterno. Se deve dimettersi? Io faccio il presidente di
calcio, non il giudice, ma al posto di Galliani mi sarei dimesso".
Zamparini spera che il prossimo presidente di Lega sia uno come
"Boniperti o Rivera", ma ribadisce che la priorita' e'
avere "un manager molto forte che lavori per tutta la Lega
24 ore su 24. Sia io che Galliani in Lega stavamo due ore a settimana".
La direttiva Fifa di riportare i campionati a 18 squadre e', secondo
Zamparini, "un falso problema. E' portato avanti da Fifa e
Uefa perche' ci guadagnano loro: meno partite si fanno nel campionato
piu' loro fanno giocare le nazionali. Sono stupito dal fatto che
nessuno ha fatto il resoconto economico di quanto la Fifa incassi
dal Mondiale e di come redistribuisca il tutto, cioe' il 5-10% alle
Federazioni e il resto nelle sue casse".
Avv. Paniz “Si cancelli la responsabilità
oggettiva della Roma”
19/06 L'avvocato bellunese e onorevole di Forza Italia Maurizio
Paniz, che ha fatto discutere per la proposta di amnistiare gli
eventuali reati di "calciocopoli" in caso di vittoria
dell'Italia ai Mondiali, ribadisce la propria proposta. Alla trasmissione
"La politica nel pallone" di Gr Parlamento dice che se
"ci dovesse essere l'amnistia sarebbe quello il momento migliore
per far partire le nuove regole. Altrimenti si puo' cominciare quando
si vuole. Ne riparliamo a Mondiale vinto, adesso bisogna stringersi
intorno alla Nazionale e al mondo del calcio". Paniz parla
quindi di "responsabilita' oggettiva che va eliminata. Non
c'e' ragione che paghino le societa'. Peraltro il danno e' subito
da tutti perche' si tratta di societa' quotate in Borsa". Il
deputato di FI difende la Juve: "Resta una grande societa',
un grande marchio italiano nel mondo, un esempio di iniziative anche
nei momenti di difficolta'. Paghi se deve pagare, ma tornera' presto
a competere per i massimi obiettivi a livello mondiale". L'avvocato
mette poi le 4 squadre indagate, Juve, Milan, Lazio e Fiorentina
sullo stesso piano "anche se - precisa - i torinesi hanno l'aggravante
della pluralita' di espisodi perpetrati dal proprio dirigente Moggi.
L'illecito e' pero' identico: cosi' almeno appare dalle intercettazioni
lette sui giornali. Non vuol dire pero' che le cose stiano cosi',
l'astrazione di singole frasi puo' dare un aspetto deviante. Bene
ha fatto il presidente della Caf Ruperto a chiedere il tempo necessario".
Si decide il futuro della Fiorentina
19/06 Oggi piu' che mai Firenze e' a meta' strada tra Roma e Milano.
Nella capitale si decide il futuro della formazione gigliata in
merito alla vicenda 'Calciopoli', con possibili deferimenti per
responsabilita' diretta che spaventano non poco. Serie B, per essere
chiari. Al mercato del calcio, invece, i colori viola non passano
inosservati per l'impareggiabile attivismo del direttore sportivo
Pantaleo Corvino, il quale continua a lavorare alacremente per costruire
una formazione pronta a confrontarsi su palcoscenici europei. Se
accostate, le due situazioni stridono, nonostante i sostenitori
gigliati vedano ancora le dichiarazioni difensive della famiglia
Della Valle come l'unica chiave di lettura possibile. La chiave
di lettura della tranquillita', la stessa che i viola manifestano
in sede di trattativa. La giornata odierna doveva essere decisiva
per almeno quattro affari, quelli da risolvere prima del 21 giugno,
giorno dell'apertura delle buste, e invece non lo e' stata. Per
Cristian Brocchi, soprattutto, e' arrivata l'ennesima fumata nera.
Smentiti perfino gli incontri tra la Fiorentina e il procuratore
del centrocampista, Davide Lippi, che domani potrebbe accordare
il ritorno al Milan. Stessa sorte per Stefano Fiore, con il Valencia
affatto disponibile nel prolungare il prestito alla Fiorentina di
un altro anno. E mentre per l'arrivo in maglia viola dello juventino
Manuele Blasi mancano soltanto pochi dettagli, resta complicata
la situazione delle comproprieta' tra Fiorentina e Atalanta di Riccardo
Montolivo e Davide Brivio, oltre a quella di Luis Jimenez con la
Ternana. Per il momento, si va alla buste. Infine, Corvino ha presentato
un'offerta all'Udinese per l'acquisto a titolo definitivo di Michele
Pazienza. La societa' friulana ha preso tempo per valutarla.
Consegnata la relazione, prosegue l’inchiesta
GEA
19/06 Il gran giorno e' arrivato: il capo dell'ufficio indagini
della Figc Francesco Saverio Borrelli ha consegnato la sua relazione
al procuratore federale Stefano Palazzi che nei prossimi giorni
(probabilmente mercoledi') rendera' noti i deferimenti. Un volume
di oltre 180 pagine, che contiene le conclusioni dell'ex procuratore
generale di Milano dopo quasi due settimane di interrogatori. Partito
dal matieriale che gli e' stato fornito dalla procura di Napoli,
Borrelli ha sentito quasi tutti i maggiori protagonisti di calciopoli
e l'impressione che ne ha ricevuto e' quella di un mondo complesso,
imprevedibile, malato ma non alla radice. E' stato un lavoro difficile
quello dell'ex numero uno di Mani Pulite, che piu' volte ha auspicato
una confessione, un mea culpa, senza pero' mai ottenerla. Nonostante
questo e' riuscito a mettere insieme un buon numero di elementi
e dati e ora tocchera' a Palazzi, nel ruolo di pm, fare il resto
in attesa delle prime sentenze. Da sottolineare quanto dichiarato
oggi da Borrelli a proposito della pubblicazione delle intercettazioni.
Secondo il capo degli 007 federali, si tratta di "una cosa
selvaggia. Le vie attraverso cui escono informazioni e copie di
documenti sono tante ed e' difficile capire come. Si puo' avanzare
qualche ipotesi, qualche congettura ma non c'e' la possibilita'
di affermare con certezza". Per Borrelli, inoltre, ci sono
i complimenti del ministro dello Sport Giovanna Melandri, soddisfatta
perche' sono stati "rispettati i tempi brevi prefissati per
la conclusione delle sue indagini. Aspettiamo, ora, con fiducia
lo svolgimento dei processi, che mi auguro possano anch'essi concludersi
nei tempi previsti". Ma se sul piano sportivo si intravede
una luce, la stessa cosa non si puo' dire su quello penale. Per
quanto riguarda l'inchiesta Gea condotta a Roma dai magistrati Palamara
e Palaia, oggi e' stato interrogato Piero D'Amelio, vicepresidente
della commissione agenti-calciatori della Figc. Sentito per circa
un'ora, D'Amelio, cosi' come il collega di commissione Honorati
la scorsa settimana, ha parlato dell'indagine che nel 2002 la Federcalcio
avvio' sulla presunta posizione dominante della Gea e che fini'
in pratica archiviata. Quell'inchiesta parti' dopo le dichiarazioni
di Fabio Capello, allora sulla panchina della Roma, e proprio il
tecnico sara' prossimamente sentito dai magistrati. Si avvia verso
la fine invece l'inchiesta napoletana sugli illeciti nel calcio.
I pm Beatrice e Narducci stanno ultimando le loro conclusioni, tenendo
in conto non solo la "cupola" guidata da Moggi ma anche
i possibili accordi tra calciatori nell'ambito di un giro di scommesse.
Servizi precedenti
18/06
Calcio nel caos: Si tirano le somme. Dal Palazzo
fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In
attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura
di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”.
Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia
“Troppa rabbia”. 30 mila tifosi
rossoblu festeggiano la fine di un incubo
17/06
Calcio nel caos: Il difensore Antonaccio denuncia
su di un libro la “realtà oscura” della serie
C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex
Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore
Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore
Borrelli prepara le relazioni. Nella prima
tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan,
Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne
parla proprio”
16/06
Calcio nel caos: Ripresi gli interrogatori,
sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino.
Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia:
“Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” .
Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e
modalità del processo. Secondo Adiconsum
falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La
Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è
stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi
auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”
15/06 Calcio nel caos: Il calabrese Ruperto
nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza)
“Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta
audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi
di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro
Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”.
Rossi “Se Galliani è in conflitto
di interessi non è un mio problema”.
14/06
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi nomina
Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin
“L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”.
L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso
la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione
in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni
sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se
denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue
l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta
stralcio che riguarda giudici e polizia. La
Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli
13/06
Calcio nel caos: Chiuso il primo filone di
indagini. Il Presidente della Corte d’Appello
Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga
l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum.
Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se
vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia
per l’Italia”. I favori della “cupola”
alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina
in fretta: nuovo Cda.
12/06
Calcio nel caos: Girando da Borrelli “Nessuna
gara era preordinata”. Ascoltato il
dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”.
Anche la Samp nell’indagine. Blatter
“Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La
Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani,
Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.
11/06
Calcio nel caos: Una domenica tranquilla.
Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale
di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet
“Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli
sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società
10/06
Calcio nel caos: Borrelli si concede una pausa.
Il Presidente Cellino “Rossi chieda
consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di
Lotito il campionato slitta a dicembre. Del
Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi”
L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”
09/06
Calcio nel caos: Borrelli contro un “muro
difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi
otto ore. Non esiste alcun super teste.
Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone
replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”.
Catricalà “Presto regole per i procuratori”.
Adiconsum presenta uno studio sugli errori
arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe
costituirsi parte civile”
08/06
Calcio nel caos: Bergamo interrogato per nove
ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto
sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a
Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della
Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA
rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani
ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi
07/06
Calcio nel caos: Interrogatori fiume per De
Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun
pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”.
La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine.
Pirrone: “Già da tempo denunciavo
pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora
paura della ‘cupola’”
06/06
Calcio nel caos: Borrelli mette sotto torchio
gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano.
E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni:
“Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio
e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra
Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter
“Felice della reazione delle autorità italiane”
05/06
Calcio nel caos: Borrelli a tutto campo, vuol
vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre
alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri
ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi
ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della
CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero
che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci
vogliono arbitri professionisti”
04/06
Calcio nel caos: Borrelli in azione: L'arbitro
Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan
si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un
bar per calciopoli, ci scappa il morto
03/06
Calcio nel caos: Cannavaro e Trezeguet interrogati
dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire
l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare
la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi
resterà sempre un grande”
02/06
Calcio nel caos: Il
procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre
sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno.
Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il
Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”.
Spalletti in procura a Napoli.
01/06
Calcio nel caos: Il commissario Rossi: “Una
situazione che non pensavo così grave”. Secondo
l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina
in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi
sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto
deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.
31/05
Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio
pulita”. Il difensore di Moggi: “Il
Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive".
Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”.
Verdone “Di fronte allo scandalo del
calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io
alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.
29-30/05
Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro
cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio
nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per
i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi
per ora non ipotizzabile”. Del Piero
“Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi
A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.
28/05
Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana
intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori
dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.
27/05
Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel
vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il
figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”.
Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato
paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato
è già condannato”. Peruzzi
accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.
26/05
Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli:
Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani
rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer
ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli
era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al
calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il
figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.
25/05
Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e
Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro
ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza
psicologica, invece...”. Cecchi Gori
“Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti
della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la
Lazio. I tiofosi
si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono
Boniperti presidente della Juve
24/05
Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove
regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre
il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al
conflitto d’interessi”. La Finanza
nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura.
Galliani confermato in Lega. Cannavaro:
“Gli scudetti della Juve, meritati”
23/05
Calcio nel caos: Il commissario della FIGC,
Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta
“Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi.
perquisita la sede della
Torres
22/05
Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto.
Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni
di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti.
Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido
Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv.
Stagliano “La Juve in B”
21/05
Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante
nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a
Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”.
Chieste le dimissioni di Lippi. Le
intercettazioni di De Santis
20/05
Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi.
Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi.
Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le
tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno
19/05
Calcio nel caos: La Gea controllava anche
Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di
Carraro sono finte”. Interrogati Lippi
e Zeman. Si dimette il Generale Pappa
18/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza
pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano
le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi
nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve
17/05
Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro.
Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi
accertamenti. Definite le competenze delle
Procure di Roma e Napoli.
16/05
Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della
FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci
rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.