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Sport
Il calcio nel caos

 

Slitta a venerdì la sentenza della CAF

11/06 L'attesa dovra' durare ancora almeno due giorni. La Commissione d'appello federale presieduta da Cesare Ruperto e' ancora in Camera di Consiglio ma per le prime sentenze sullo scandalo "calciopoli" bisognera' aspettare. Previste inizialmente per oggi, le decisioni della Caf arriveranno non prima di giovedi', ma non e' nemmeno escluso che slittino a venerdi' o addirittura a sabato. Tempi stretti comunque, perche' la Uefa ha dato tempo all'Italia fino al 25 luglio per presentare la lista delle squadre che prenderanno parte alle competizioni europee, in linea in fondo con quelle che erano le scadenze inizialmente fornite dal commissario straordinario della Figc Guido Rossi. La Uefa, pero', ha anche precisato che terra' conto soltanto delle sentenze della giustizia sportiva: in altre parole gli eventuali ricorsi al Tar sarebbero inefficaci. Le squadre coinvolte, intanto, cercano di tornare alla normalita', come la Fiorentina che prosegue il ritiro di Folgaria presentando anche i nuovi acquisti. Ma non manca anche chi, come Carlo Ancelotti, ci tiene a difendere il proprio lavoro. "Il Milan e' rimasto compatto perche' non ha niente da rimproverarsi - ha dichiarato - Comunque aspettiamo, io so che cosa e' successo alla nostra squadra negli ultimi anni e anche in quelli precedenti: questa societa' e' sempre stata trasparente". Promette battaglia anche il legale di Massimo De Santis, Silvia Morescanti, secondo la quale la Caf ha gia' giudicato come "colpevoli quei 40 deferiti, ma senza prove, visto che le intercettazioni sono solo un mezzo di ricerca della prova, almeno nel processo penale. Nel processo sportivo Ruperto ha deciso di utilizzarle. Stanno facendo un processo senza prove, con la grancassa dei media. Tutti si aspettano condanne esemplari e questo non puo' avere una ripercussione su chi deve giudicare". Prosegue a Roma l'inchiesta Gea condotta dai pm Palamara e Palaia, che dopo l'audizione di ieri di Chiara Geronzi, oggi hanno sentito Giuseppe De Mita e Tommasso Cellini, entrambi iscritti nel registro degli indagati. Negli ambienti politici e non continua a tenere banco l'ipotesi amnistia, osteggiata da un fronte che si fa sempre piu' ampio. "L'amnistia sarebbe un colpo ai principi dello sport", e' il pensiero del capogruppo dei Verdi Angelo Bonelli, mentre per Adriano Musi, presidente del Movimento Repubblicani Europei, "la vittoria di un Mondiale non puo' essere lo schermo per nascondere la verita' su comportamenti sbagliati". Paola Concia, responsabile nazionale Sport dei Ds, si appella a tutti gli uomini politici perche' "la smettano di fare i tifosi e tacciano. Per il bene del calcio e per rispetto della nostra Nazionale che con questa meravigliosa vittoria sta contribuendo a ridare dignita' al calcio italiano". "Paghi chi effettivamente ha sbagliato ed ha girato le spalle agli sportivi italiani", chiede Pino Sgobio dei Comunisti Italiani, mentre il presidente della Commissione cultura della Camera Pietro Folena sottolinea come "le pressioni politiche prima della sentenza della magistratura sportiva siano del tutto indebite". Una posizione, quest'ultima, che rispecchia in un certo modo quella del patron dell'Inter Massimo Moratti ("ognuno ha le sue opinioni, l'importante e' non fare il mestiere degli altri"). Lo scandalo calciopoli, infine, e' diventato oggetto di contrasto tra Mediaset e Lega Calcio in relazione agli accordi sulla trasmissione degli highlights del massimo campionato: Pier Silvio Berlusconi aspetta le sentenze per rivederli, Massimo Cellino lo invita a rispettarli.

La UEFA detta i tempi e prova a dare una mano. Entro il 25 la lista dei clubs

11/07 Le sentenze tardano ad arrivare, ma intanto l'Uefa prova ad aiutare l'Italia. Nel clima di festa per la nazionale campione del mondo, riparte il conto alla rovescia del processo sportivo a calciopoli che dovrà consegnare entro e non oltre il 25 luglio la lista dei club da iscrivere alle coppe europee: un limite, che suona come un aut-aut, quello ribadito dal comitato esecutivo dell'unione europea del pallone, e che toglie altri due giorni nella corsa contro il tempo per arrivare a sentenze definitive e presentare la lista dei club da iscrivere alle coppe europee. L'Uefa però rassicura la Figc, dicendo che per la lista delle società farà fede quanto avranno deciso gli organi di giustizia sportiva: insomma le fughe verso i tribunali amministrativi già annunciati da club e incolpati non serviranno, perché per l'Uefa ai fini delle coppe farà fede il verdetto emesso da Caf prima e Corte federale poi. Una rassicurazione che i vertici della Figc hanno ricevuto anche verbalmente dall'Uefa. Non si può però escludere un ricorso in extremis al Tas, la Corte suprema dello sport, ampiamente riconosciuta da Uefa e Fifa. Comunque l'aver sottolineato la competenza degli organi di giustizia sportiva nel processo che vede alla sbarra 4 club e 26 tra dirigenti e arbitri di fatto l'Uefa se non altro ha lanciato un monito ai diretti interessati, che rischiano di vedersi comunque esclusi dalle coppe qualora ricorressero ad altri tribunali, se non altro a causa dei tempi (il Tar non si pronuncerebbe prima del 7 agosto). Intanto la Caf presieduta da Cesare Ruperto continua a lavorare: oggi è stata un'altra giornata intensa di camera di consiglio. La seconda full time da quando è stato chiuso il dibattimento: i giudici stanno prendendo tempo anche per scrivere le motivazioni con cui decreteranno eventuali retrocessioni o squalifiche pesanti. Certo il colpo di spugna che pure molti, soprattutto i politici, invocano dopo la vittoria azzurra non ci sarà: Ruperto si sta prendendo tutto il tempo necessario per emettere verdetti altamente inquadrati nel contesto e su sua richiesta li leggerà in pubblico. La sentenza, che si prevedeva per domani, invece non arriverà prima di giovedì che sembra ora il giorno più probabile. Non é escluso però che possa slittare a venerdì, ma solo in virtù della chiusura della Borsa: i titoli dei club quotati avrebbero il week end per attutire l'eventuale choc di una sentenza penalizzante. Domani torna in azione anche il pool di Borrelli: riprendono infatti le audizioni della seconda tranche dell'inchiesta sempre legata al 'sistema Moggi' e che vede coinvolti club minori, tra cui Reggina (prima della pausa era stato sentito il patron Lillo Foti), Siena, Empoli, Lecce. E proprio dal club pugliese si riprende perché nella mattinata verrà sentito il tecnico, Zdenek Zeman. In agenda anche il dirigente dell'Empoli Vitale, ma anche i due arbitri Daniele Tombolini e Roberto Rosetti che dovranno aiutare a chiarire alcune partite finite sotto i riflettori nella prima parte dell'inchiesta che ha fatto scattare i deferimenti. Dopodomani dovrebbe arrivare a via Allegri anche Pierluigi Collina e Pantaleo Corvino

La Uefa “chi ricorre al TAR è fuori dalla Uefa”

11/07 Niente Tar o ricorsi alla giustizia ordinaria, perché chi esce dall'iter sportivo sarà fuori dall'Uefa. L'unione europea del calcio dà una mano al calcio italiano stretto dalla corsa contro il tempo per chiudere il processo a calciopoli e arrivare a emettere sentenze in tempo per l'iscrizione delle squadre alle coppe europee: l'Uefa, dopo aver confermato che il termine ultimo è il 25 luglio, ha fatto sapere alla federazione guidata dal commissario Guido Rossi, con un richiamo preciso che per l'organizzazione europea varranno i verdetti di primo e secondo grado di Caf e Corte federale.

Mediaset non paga, la Lega fa la voce grossa

11/07 Dall'asta dello scorso 30 luglio, erano usciti entrambi soddisfatti: la Lega Calcio aveva incassato 61,5 milioni di euro per gli highlights della A, Mediaset aveva tolto alla Rai uno dei prodotti più popolari e seguiti, assicurandosi per tre anni la possibilità di trasmettere in esclusiva fino alle 22.30 le immagini delle partite della massima serie. Adesso, però, le sentenze dei tribunali rischiano di cambiare e non di poco la lista delle squadre che vi potranno partecipare ed ecco che l'idillio tra le Lega Calcio e Mediaset sembra destinato a finire. L'azienda di Segrate, infatti, non intende subire senza battere ciglio le sentenze della giustizia sportiva e ordinaria che potrebbe rendere la serie A un torneo senza alcuni dei protagonisti più importanti. Per questo, ha "congelato" il pagamento della prima tranche (il 25%) per il campionato 2006-'07 che la Lega si aspettava di ricevere il primo luglio, ribadendo che "in caso di forte perdita del valore sportivo del campionato di A, ne consegue una consistente riduzione del valore di mercato". Di tutt'altro avviso la Lega Calcio che oggi ha condannato "la gravissima violazione" di Mediaset "resa ancora più sgradevole dalla pubblica dichiarazione tendente ad associare l'esito di un insindacabile giudizio sportivo ad eventuali possibilità di rinegoziazione". Massimo Cellino, vicepresidente della Lega nonché consigliere delegato per i rapporti con Mediaset, ha ribadito quindi che "non esistono dubbi rispetto ai doveri e alle scadenze" e ha criticato la volontà di attendere la sentenza del processo sportivo: "Non voglio pensare - ha spiegato in una nota - ad azioni tendenti ad orientare il giudizio di una Corte riunita per deliberare, ma l'infelicità di questa scelta è evidente". Ma la volontà di Mediaset è chiara ed è stata ribadita anche ieri sera dal suo vicepresidente Piersilvio Berlusconi: "Aspettiamo le sentenze", ha detto anche se c'é ancora una possibilità di dialogo: "Mediaset, a fronte della disponibilità della Lega a un incontro sul tema del valore dei diritti, onorerà il pagamento della prima tranche con riserva, magari anche prima della sentenza definitiva, a dimostrazione della propria correttezza e totale buona fede". In questo caso, precisa però una nota dell'azienda milanese, "il pagamento sarà effettuato con espressa riserva di perseguire tutte le azioni a tutela del nostro investimento contrattuale, nel caso in cui le sentenze definitive confermeranno le richieste della procura federale di sentenza che accolga le tesi dell'accusa".

Catricalà “Serve una più equa distribuzione delle risorse sulla vendita dei diritti”

11/07 La legge del governo D'Alema per la vendita dei diritti tv del calcio non vieta la cessione "in forma centralizzata". E' quanto ha sottolineato il garante Antitrust, Antonio Catricalà, ricordando nella sua Relazione annuale che in passato l'autorità "si espresse negativamente su un'intesa di vendita collettiva dei diritti tv delle partite di calcio". Le norme Ue consentono all'Antitrust di non pronunciarsi sull'accordo ma di "intervenire solo nel caso" in cui dovessero manifestarsi "vizi funzionali tali da comportare effetti restrittivi, escludenti o discriminatori". Catricalà ha così rilevato che "molti modelli convenzionali potrebbero dimostrarsi idonei a garantire una più equa distribuzione delle risorse e quindi una maggiore contendibilità nei campionati. Un'impostazione solo legislativa - mette in guardia - potrebbe però apparire come una svolta dirigistica"

Consegnta a Rossi la bozza del regolamento per i procuratori

"La bozza del nuovo regolamento sulla disciplina dei procuratori è stata appena consegnata al Commissario Straordinario" Guido Rossi. Lo ha annunciato, nel corso della sua Relazione annuale, il Garante Antitrust Antonio Catricalà. Il calcio professionistico "registra un rinnovato interesse per l'applicazione di regole di trasparenza e di aperta competizione e l'ausilio tecnico di funzionari Antitrust - ha ricordato - è stato richiesto dalla Figc"

Ministro Melandri “Non legare la vittoria a giustizia sportiva”

11/07 "Ogni collegamento tra il successo degli azzurri e la giustizia sportiva è improprio": lo ha detto il ministro per lo sport, Giovanna Melandri, nel corso dell'audizione in Commissione Cultura della Camera, in riferimento alle inchieste sul calcio. Melandri ha definito "doveroso, da parte del governo, distinguere il cammino della Nazionale ai mondiali da quello dell'altra squadra, quella capitanata da Guido Rossi, che deve restituire trasparenza al mondo del calcio". Bisogna, secondo il ministro, "lasciare al suo corso il procedimento della giustizia autonoma, rispettarne lo svolgimento". Il governo con atti formali e simbolici - ha aggiunto il ministro subito dopo l'audizione - ha voluto dal primo giorno separati questi due cammini: andai a Coverciano quando ancora gli azzurri erano in ritiro, a dire che il governo italiano era al loro fianco nell'avventura in Germania. Sono tornati con un successo strepitoso, hanno dimostrato 'sul campo' i valori dello sport italiano, la loro capacità di fare squadra, la grinta e il coraggio". "L'altra partita - ha precisato ancora Melandri - la sta giocando un'altra squadra, capitanata dal commissario Rossi. C'é un procedimento in corso, che tra l'altro è autonomo, perché è un procedimento della giustizia sportiva, e ogni collegamento tra queste due vicende, a mio modo di vedere, è improprio". "E' improprio - ha incalzato - per la giustizia penale e amministrative, ma tanto più per quella sportiva, anticipare sentenze che ancora non ci sono state e commentare chiedendo già sbocchi di qualunque tipo". "Faccio veramente un appello - ha aggiunto il ministro - ad astenersi, a rispettare l'andamento autonomo di questo procedimento, anche per l'autorevolezza di un ex presidente della Corte costituzionale, Ruperto".

In Parlamento spunta l’indulto

11/07 No all'amnistia, ma sì ad una "soluzione equilibrata", che non "perdonerebbe i peccati, ma abbonerebbe solo un po' la pena". Sull'onda emotiva della nazionale campione del mondo, spunta l'ipotesi 'indulto' per 'calciopoli'. L'idea la lancia il capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia della Camera Gaetano Pecorella (avvocato penalista, anche legale di Silvio Berlusconi), che propone una riduzione delle pene "per i nostri calciatori, i migliori del mondo, che rischiano di pagare per colpe non loro". La tesi dell'avvocato forzista è semplice: farebbe veramente la felicità di milioni di tifosi vedere campioni come Buffon, Cannavaro, Gattuso, Del Piero e tanti altri sfangare tra i campi di serie B o peggio ancora di C? Nient'affatto. Come, dalle pagine di 'Repubblica', è tornato a ribadire anche il Guardasigilli Clemente Mastella: "Il processo deve tener conto della vittoria di Berlino, chi ci ha dato prestigio e dignità va valutato con occhio diverso". Intanto, dalla Cdl, s'infoltisce il coro di chi accusa il governo di aver strumentalizzato la vittoria di domenica, salendo sul carro dei vincitori - o meglio, sul pullman che ha portato in trionfo i giocatori tra le strade di Roma - e senza nemmeno degnarsi di invitare un esponente dell'opposizione. Dal canto suo, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa fa sapere da Bruxelles che "l'effetto Mondiali" avrà una ricaduta positiva sul Pil italiano. Un cauto ottimismo, che fa eco alle parole già espresse dal viceministro Vincenzo Visco e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Indulto.
Con gli esponenti di maggioranza e opposizione spaccati trasversalmente tra favorevoli e contrari all'amnistia, l'ipotesi indulto cerca sponde a destra come a sinistra. A sbarrargli la strada, però, si erge il Verde Paolo Cento, baluardo del gruppo dei 'no all'amnistia, senza se e senza mà. "Indulto? Non sta né in cielo né in terra - dice Cento - sullo scandalo del calcio non esistono margini per interventi legislativi". Di tutt'altro avviso Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, che s'interroga sul perché "debbano pagare i tifosi, costretti a veder retrocedere la squadra del cuore".
Strumentalizzazione.
Smorzati gli applausi di Palazzo Chigi ed i cori del Circo Massimo, s'ingrossano i mugugni targati Cdl. Per Fabrizio Cicchitto (Fi), "Romano Prodi e la sua corte dei miracoli hanno strumentalizzato in maniera indecente la vittoria degli azzurri". Il coro è unanime: il premier è stato "penoso, incapace di pronunciare una parola dal cuore", "sfacciato, per l'uso politico che ha fatto della vittoria" e "maleducato, per non aver invitato i rappresentanti dell'opposizione". Taglia corto il capogruppo dell'Udeur Mauro Fabris: "Mi spiace, comprendiamo quanto 'rosichi' Berlusconi". PIL. "Non so assolutamente quantificare, ma sono convinto che l'immagine dell'Italia migliorerà, con un effetto positivo sulle esportazioni e sulla fiducia". Con queste parole il ministro Padoa Schioppa ha legato l'euforia mondiale alla spinta economica del Paese. Nei giorni scorsi, quando la Coppa non era ancora nelle mani degli azzurri, sulla correlazione tra i due fenomeni s'era espresso anche il commissario Ue agli Affari economici Joaquin Almunia. Oggi, con il titolo in bacheca, l'ipotesi sembra più reale: il rilancio economico dell'Italia potrebbe passare dai piedi di Gattuso e compagni.

Rivera contro l’amnistia “Si rispetti la legge”

11/07 "La politica resti fuori dal calcio". Gianni Rivera, in un'intervista a Radio Popolare, chiude all'ipotesi amnistia per lo scandalo calcio. "Premesso - ha aggiunto - che bisognerebbe aspettare le sentenze per dare un giudizio più completo, non è una questione di moralismo: ci sono delle leggi che vanno rispettate. E' questo il nodo". Secondo Rivera, non si può giustificare un eventuale provvedimento di clemenza per il mondo del pallone: "A forza di non rispettare le regole, siamo arrivati a questo livello. Sono anni che nel mondo del calcio non si rispettano le regole: passaporti falsi, bilanci falsi, fideiussioni false. Si è sempre fatto finta che non esistessero. Questo è stato l' errore che ha portato ad organizzare, se quello che leggiamo sui giornali è vero, una specie di cupola per aiutare una squadra che non ne aveva bisogno". "In Italia - ha concluso Rivera - siamo abbastanza abituati a pensare che una norma vada applicata per i nemici e interpretata per gli amici, ma dire oggi 'bisogna che non si rispetti una norma' mi sembra davvero esagerato".

Riva “La Figc? Adesso non esiste”

"La Figc? Non esiste, adesso decidono loro, quei fantasmi che sono depositati lì eppure con il lenzuolo bianco...". A due giorni dalla storica vittoria del quarto mondiale azzurro, Gigi Riva attacca i vertici del calcio: il team manager della nazionale, ancora a Roma dopo i festeggiamenti nella capitale dell'Italia campione del mondo, si lascia ad andare ad un amaro e lungo sfogo. "Tutti noi siamo un po' per strada - dice l'ex campione del Cagliari e della nazionale - noi non ci siamo sentiti soli, eravamo soli anche se ogni tanto veniva qualcuno a darci una pacca sulla spalla". E Riva parla anche del lungo periodo di preparazione a Coverciano mentre lontano dal ritiro azzurro esplodeva lo scandalo del calcio, che ha toccato anche gli azzurri e lo stesso Lippi per l'inchiesta sulla Gea che vede sotto i riflettori suo figlio Davide. "Ieri sera in albergo ho pensato a questi due mesi tormentati - continua Riva - ogni giorno arrivava un siluro sulla barca. Penso sia difficile dimenticare tutto questo, lo stesso Lippi non ha dimenticato, ha sofferto. La Coppa in fondo è un pezzo di metallo ma è come una medicina che tutti gli italiani hanno preso, speriamo che questo serva per ritrovare la giusta dimensione. Ho detto a Lippi che nei mesi scorsi ha costruito una casa bella e ora è giusto godersela". E Riva ha anche detto che per il momento non ci sono novità sul futuro del ct azzurro: "Io non posso entrare nella sua testa, lui farà le sue valutazioni e alla fine prenderà una decisione". Di certo i prossimi giorni diranno di più su chi prenderà in mano la Nazionale campione del mondo.

L’USSI vuol costituirsi parte civile

11/07 L'Unione Stampa Sportiva Italiana "si associa all'entusiasmo dell'Italia intera per la conquista della Coppa del Mondo di calcio da parte della Nazionale Italiana e si compiace per il grande sforzo, compiuto con notevole professionalità, dai giornalisti e dalle aziende editoriali italiane nel raccontare tale impresa. Sforzo premiato dal pubblico con acquisto di quotidiani e indici d'ascolto da livelli record per il panorama dell'intera informazione italiana": è quanto fa notare in una nota l'Ussi, il cui Consiglio Direttivo si è riunito a Milano nella sala Sea di Linate. Inoltre, il Consiglio Direttivo dell'Ussi "attende le prime decisioni della giustizia sportiva sullo scandalo calcio, ribadendo la volontà di costituirsi parte civile nel caso in cui dovessero emergere fatti, situazioni e notizie tese a mettere in discussione l'operato dei giornalisti dell'Ussi nei sorteggi arbitrali, per i quali l'allora Presidente della Figc Carraro aveva espressamente chiesto collaborazione all'Ussi, al fine di garantirne la trasparenza"

Agnolin incontra gli arbitri “Gli ultimi fatti non vanificano il vostro lavoro”

11/07 L'intervento del Commissario straordinario dell'Aia, Luigi Agnolin, ha aperto i lavori dell'Assemblea dei presidenti di sezione, che si sono riuniti a Tivoli Terme. L'assemblea dell'Aia si concluderà giovedì, con la tradizionale conferenza stampa di fine stagione, in programma nella sala convegni dell'hotel 'Duca D'Esté, alla presenza di Maurizio Mattei (Can A-B), Claudio Pieri (Can C), Matteo Apricena (Can D) e Andrea Lastrucci (Calcio a 5). E' stato breve, ma pragmatico il discorso d'apertura di Agnolin, chiamato a capo del movimento arbitrale dopo avere ricoperto per qualche mese la carica di presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della Figc. "Sono un garantista che ha viaggiato molto, ha sentito molto, ma da oggi con voi s'inizia una nuova traccia - ha detto Agnolin, rivolgendosi ai presidenti regionali dell'Aia presenti in sala - E' un momento difficile, ma siete chiamati a far sentire la vostra voce, affinché possa confortare i pensieri di tutti. Nel contempo mi auguro che la base, alla quale va riconosciuto il quotidiano apporto, possa ancora una volta contribuire al raggiungimento di un valido obiettivo". Agnolin ha poi aggiunto: "S'incentra sul fine la nostra volontà, ma anche sul lavoro. Mi aspetto che questi tre giorni siano produttivi al massimo. Un grazie particolare va a tutti coloro che hanno predisposto questo incontro e un pensiero a va chi, pur non essendo presente, finora ha apportato il proprio contributo. I fatti che attualmente sconvolgono il nostro mondo non vanificano il lavoro che esso ha alle proprie spalle". All'assemblea di Tivoli prendono parte 212 relatori che rappresentano i presidenti delle sezioni dell'Aia sparse in tutta Italia.

Bonaiuti “Perché devono pagare i tifosi?”

"Tutto ciò che punisce i tifosi e non i singoli che, nelle società di calcio, hanno commesso errori mi sembra non risponda a criteri di giustizia". Ne è convinto Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi e deputato di Forza Italia, che dai microfoni di Radio24 si chiede "perché mai i tifosi di Juventus, Milan, Lazio o Fiorentina debbano pagare per gli sbagli di alcuni dirigenti". "Non so come le società che hanno commesso irregolarità debbano pagare - aggiunge - quel che è certo è che non devono farlo i tifosi con la retrocessione della squadra del cuore".

Ancelotti “Il Milan sempre trasparente”

"Questa società è sempre stata assolutamente trasparente". Lo ha detto l'allenatore del Milan, Carlo Ancelotti, in attesa della sentenza della Caf nel processo che coinvolge anche la società rossonera e che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. "Il Milan è rimasto compatto - ha detto Ancelotti al microfono di Milan Channel - perché non ha nulla da rimproverarsi. Comunque aspettiamo, nell'ambito di una situazione che credo debba lasciarci tranquilli". "Io so cosa è successo al Milan negli ultimi anni e anche negli anni precedenti. Questa società - ha concluso Ancelotti - é sempre stata assolutamente trasparente".

De Mita (Gea) “Mai occupato di procure sportive”

"Non mi sono mai occupato di procure sportive e non ho mai indotto calciatori ad affidarsi alla Gea". E' la versione data oggi, sotto forma di dichiarazione spontanea, da Giuseppe De Mita, ex direttore della Gea, ai pm Maria Cristina Palaia e Luca Palamara, titolari dell'inchiesta sui presunti illeciti legati all'attività svolta fino a pochi mesi fa dalla società presieduta da Alessandro Moggi. Il coinvolgimento di De Mita, un passato come dirigente della Lazio, nell'inchiesta romana che prende in esame l'ipotesi di reato di associazione per delinquere, è scaturito dagli accertamenti della procura di Napoli sul caso di Alessandro Nesta, il cui contratto di immagine, dopo la 'separazione' dal procuratore Dario Canovi, fu sottoscritto con la Gea. De Mita ha sottolineato di non aver esercitato alcun tipo di pressione nella decisione dell'attuale difensore del Milan. Al termine dell'audizione di De Mita, è stata la volta di Tommaso Cellini, uno dei primi ad essere assunti come dirigente della Gea World il 12 ottobre del 2000. Assistito, come De Mita, dall' avvocato Ugo Longo, Cellini ha fatto a sua volta dichiarazioni spontanee ricostruendo, secondo quanto si è appreso, le modalità della sua intestazione del contratto di affitto di quella che poi sarebbe diventata la sede Gea, in vicolo Barberini. Si tratta di un prestigioso immobile, come precisato dai carabinieri in un'informativa, concesso dalla società "Cornice Immobiliare Spa" in qualità di mandataria della Banca di Roma. Cellini ha detto che gli fu chiesto di intestarsi, prima che la titolarità dell'affitto passasse alla società, il contratto di un immobile che, per gli inquirenti, fu concesso ad un canone ritenuto esiguo (22.500 euro l'anno), tanto più in considerazione dalla superficie, 180 metri quadrati, e della ubicazione.

Il legale di De Santis “Lo difenderò sino alla fine”

11/07 Silvia Morescanti, 32 anni, e' l'avvocato dell'arbitro Massimo De Santis, 44 anni, accusato per frode per aver favorito la Juventus, e' anche indicato dagli accusatori come uno dei capi della cupola di Luciano Moggi. Tra loro due non c'e' solo un rapporto avvocato cliente, come racconta Silvia Morescanti nella sua intervista su Grazia. "In realta' ci conosciamo da tre anni. Fu un amico comune a presentarci, un guardalinee, al circolo sportivo di cui siamo entrambi soci. Poi, vista la mia professione, lui e' diventato anche mio cliente. Ma la storia tra noi non e' nata durante questo processo. Quando Massimo ha saputo di essere indagato, mi ha subito chiamato e ci siamo messi a leggere le carte e i documenti. Ci siamo ritrovati sempre piu' uniti. Tra noi e' scattato qualcosa e ora lottiamo insieme". La linea di difesa di Silvia Morescanti ruota intorno al fatto che in aula non hanno permesso a De Santis di presentare le prove a discolpa:"Lei l'ha mai visto un processo senza testimoni e senza prove? Noi abbiamo chiesto di mostrare i filmati delle partite in questione e non sono stati ammessi. Per loro quei 40 deferiti sono gia' colpevoli, ma senza prove, visto che le intercettazioni sono solo un mezzo di ricerca della prova, almeno nel processo penale. Nel processo sportivo il Presidente della commissione Cesare Ruperto ha deciso di utilizzarle. Io voglio dimostrare l'innocenza di De Santis. Conosco Massimo, so che persona e'". "E il mio istinto non mi ha mai tradito. Stanno facendo un processo senza prove, con la grancassa dei media. Tutti si aspettano condanne esemplari e questo non puo' avere una ripercussione su chi deve giudicare. La cosa che mi amareggia di piu' e' che De Santis e' l'unico che ha gia' pagato. E' stato escluso dai Mondiali appena e' uscita la notizia che era indagato. A 44 anni aveva ancora un paio d'anni di arbitraggio, e questo mondiale era il sogno di fine carriera". Per Silvia, invece, questo e' solo l'inizio: "Massimo dice che la cosa che gli piace di me e' che non perdo mai di vista l'obiettivo. Pero' quando esco dallo studio, torno ad essere una ragazza della mia eta'. Mi piace andare in palestra e adoro la Giamaica. Sono una tifosa della Lazio, ma ora allo stadio vorrei andarci con Massimo".

 

Cannavaro porta la coppa a Pessotto tra lacrime e sorrisi

11/07 Fabio Cannavaro che alza la Coppa, Gianluca Pessotto che sorride felice ma anche commosso. Si è consumato in questo flash il momento più intenso della convalescenza dell' ex giocatore juventino, quando il capitano azzurro, insieme a Ciro Ferrara e Gianluca Zambrotta, ha mostrato all' ex compagno la Coppa del Mondo appena conquistata, quella coppa che i compagni della Nazionale avevano promesso e dedicato proprio a lui, che lotta per la vita nel reparto di rianimazione delle Molinette di Torino. Fuori, un incredibile bagno di folla, circa 3 mila persone, attendeva i tre azzurri che, prima della visita a Pessotto, insieme al preparatore atletico della Nazionale, Claudio Gaudino, erano stati ricevuti dal primario del reparto, Pierpaolo Donadio, per sincerarsi delle condizioni del paziente. "C' è stata grande emozione anche per tutto il reparto - ha confidato Donadio - per me che sono un appassionato di calcio, toccare quella coppa è stato molto emozionante". "Pessotto ha sorriso felice, li ha riconosciuti", ha aggiunto. Pessotto, naturalmente, nei 5-6 minuti di visita la coppa non l' ha toccata, per ovvi motivi igienici, ma Donadio assicura che l' ex terzino bianconero ha "vissuto un momento di gioia intensa". A conferma della sensibilità e del buono stato di coscienza di Pessotto, Donadio ha riportato una fuggevole ma netta sensazione: "Cercava con lo sguardo qualcuno che non c' era". Il riferimento scontato è a Del Piero, che ha scelto di raggiungere l' ex compagno nel tardo pomeriggio, da solo. "Grazie ragazzi, forza Pesso", recitava uno striscione preparato per l' occasione e sventolato all' uscita dei giocatori, dopo un' ora scarsa di visita: è l' immagine-sintesi dell' entusiasmo e dell' affetto di tutto un ospedale, che ha riversato centinaia di "interni", tra dipendenti e parenti di pazienti, nel cortile di accesso dei campioni del mondo verso la stanza del compagno. Proprio per cercare di evitare una simile, prevedibile accoglienza, Del Piero è giunto poco dopo, ma all' uscita è stato accerchiato lo stesso da un centinaio di persone festanti. "Sono contentissimo, l'ho trovato molto bene, è forte", ha detto e aggiunto: "Ci aspettava, oggi è stata una giornata lunga, ma anche un momento forte". "Ci siamo salutati - ha concluso allontanandosi dall' ospedale alle 18,25 un' ora dopo l' arrivo - e lui ora deve continuare questa battaglia che alla fine vincerà. Una giornata assolutamente particolare per le Molinette, quattro azzurri che hanno regalato allo sfortunato terzino bianconero una ragione in più per vivere. Adesso però anche la gioia deve essere messa da parte e contenuta: "Dobbiamo proteggerlo", sentenzia Pierpaolo Donadio, l' uomo che con la sua equipe sta cercando di salvargli la vita.

 

Servizi precedenti

10/07: Aspettando le sentenze continua la polemica sull’amnistia. Intervengono, tra gli altri D'Alema, Andreotti, Di Pietro: “Nessuna amnistia”. P. Berlusconi: “Mediaset aspetta la sentenza per pagare gli highlights”. Pittelli (FI) “Occorre un codice di diritto sportivo”. Piccoli miglioramenti per Pessotto che rimane in prognosi riservata.

09/07: Martedì o mercoledì le sentenze in diretta. Rizzo “Nessuna amnistia”. In lieve recupero le condizioni di Pessotto

08/07: La CAF in camera di consiglio. C’è attesa per le sentenze. Le intercettazioni in onda su radio e tv. Avv. Taormina “Il migliore è Ruperto. Giustizia verrà fatta”. Mediaset non paga i diritti degli highlights di serie A. Dichiarazione bipartizan di Rizzo e Di Centa “No all’amnistia”. Il legale della Lazio preannuncia, ancor prima delle sentenze, il ricorso al TAR. Stazionarie le condizioni di Pessotto. L’ospedale consiglia di evitare le visite.

07/07: Chiuso il dibattimento ora si attende la sentenza. Mastella chiede clemenza, poi precisa “Nessuna amnistia”. Ruperto sbotta “Qui si fa sul serio. Nessuno strozza le difese”. Il legale di De Santis precisa “Con Moggi nessuna telefonata” e poi "Sospendere il giudizio". Bertini “Immagino un futuro da arbitro legale”. Rizzo (Pdci) “Occorre fare pulizia”. Peggiorano le condizioni di Pessotto. Febbre e problemi epatici. Stop alle visite e niente finale in tv.

06/07: Continuano le difese: Il Milan contrattacca e la Lazio si proclama innocente. Il Milan scarica Meani e la Fiorentina decide di non parlare. Folena “Ridicolo parlare di processo sommario”. Il legale di Carraro “Ha difeso le istituzioni, va prosciolto”. Il Legale di Messina “pieno proscioglimento”. Siparietto di Ruperto. Pessotto stabile. Al suo capezzale arriva Boniperti. I medici “Tappe normali del decorso”.

05/07 Ruperto tiene tutti a posto: “Ora veniamo al sodo”. E’ il turno delle difese: La Juve chiede esplicitamente la B. Lotito e Della Valle no. Ministro Melandri “Nessun complotto politico. I successi non cancellano scandali”. Rossi “La giustizia farà il suo corso”. Da Carraro a Lotito le difese danno il meglio di se. Pessotto vuol vedere la finale. Conte gli porta la notizia. Condizioni stazionarie.

04/07 Richieste pesanti di Palazzi: Juve in C, Milan Fiorentina e Lazio in B, fuori dirigenti e arbitri coinvolti. Ruperto “Non ci sono tempi predeterminati”. Reazioni di Mazzini. Berlusconi, De Sisti, De Santis, Pairetto, Paparesta, Tagliavento, Ingargiola, Galliani, Chiamparino. Addio ad una generazione di arbitri. Leggero peggioramento per Pessotto, ma i medici sono ottimisti. Capello lo va a trovare.

03/07 Pugno duro della CAF: respinte tutte le eccezioni. I nove punti dell’ordinanza di Ruperto. I legali chiedono di escludere le intercettazioni ma Palazzi ribadisce la loro validità. Si apre il mercato, Borrelli invoca il rispetto delle regole. Stabili le condizioni di Pessotto. In visita la madre e anche Nedved.

02/07: Si parte, pronti per il maxiprocesso al calcio. Avvocati all’attacco. Pessotto migliora. I medici ottimisti. Montero torna dall’Uruguay per il suo amico Pessotto.

01/07: Il Presidente della corte federale, De Lise, si autosospende. Week end tranquillo prima del maxiprocesso. Pessotto migliora, apre gli occhi e riconosce le persone. La moglie “Sono più sollevata”. A Torino la giornata dell’orgoglio bianconero, in 20.000 in corteo. Secondo un indagine Moggi colpevole del calciopoli e Del Piero con Elkann fautori della rinascita della Juve

30/06 Secondo i legali di Bergamo e Pairetto, intercettazioni inutilizzabili nel processo. Entro il 26 luglio il nuovo presidente di Lega (che non sarà un presidente di club) e nuove regole. La Lazio contesta la nomina di Rossi. Si affilano le armi per il processo. Galliani assicura “Tutti i club di A e B sono in regola”. Il rinvio non preoccupa la UEFA. Cellino: I dirigenti abbiano diritto a difendersi. Quadro clinico grave per Pessotto, ma lui resiste.

29/06: Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club. Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”. Il Codacons chiede la diretta TV del processo. Quattro club a rischio. Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”. Le memorie difensive e le istanze dei club. Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”. Parte la nuova Juve. Per Pessotto un cauto ottimismo

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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