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Sport
Il calcio nel caos

 

Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo

26/06 L'Ufficio indagini senza i vertici torna al lavoro, e' partita la seconda fase dell'inchiesta su 'calciopoli'. A tre giorni dal maxiprocesso all'Olimpico, nelle stanze della Federcalcio e' ripresa la sfilata dei presunti coinvolti nello scandalo partito dalle intercettazioni: in campo stavolta, dopo i deferimenti di Juve, Lazio, Fiorentina e Milan, solo le seconde linee. Insomma interrogatori in tono minore quelli fatti oggi dal pool investigativo privo del capo, Francesco Saverio Borrelli che sara' a Roma solo domani insieme ai suoi due vice 'milanesi, Maria Jose' Falcicchia e Maurizio D'Andrea. Il secondo filone dell'inchiesta, che in realta' si appoggia in tutto alla prima che ha gia' prodotti rinvii a giudizio eccellenti, punta i riflettori su Reggina, Siena, Empoli, Messina, Lecce, Arezzo e Torres. Oggi gli 007 federali si sono limitati ad ascoltare alcuni personaggi dell'Arezzo per chiarire lo scambio di battute tra il guardalinee Titomanlio e l'addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani (gia' deferito per illecito sportivo). Per circa due ore e' stato sentito un ex consigliere d'amministrazione del club, Vittorio Fioretti. ''La posizione della societa' - ha spiegato l'ex dirigente - e' regolare e pulita. E' vero, mi hanno chiesto riferimenti sulla partita giocata tra Arezzo e Salernitana, ma ho ribadito che per me non e' accaduto nulla in quella gara. Io, poi, con l'Arezzo non c'entro piu' nulla, visto che mi hanno messo da parte anche se non so il perche'''. Dopo di lui e' stato interrogato un altro dirigente dell'Arezzo ed un ex arbitro, Luciano Luci, mentre nel pomeriggio e' stato sentito il presidente della squadra Toscana Piero Mancini. ''Ho risposte a domande su Arezzo-Salernitana - ha detto il patron -, ma per me e' stata una gara regolare, dove tra l'altro vincemmo con pieno merito. La societa' e' tranquilla, l'Arezzo in quella stagione (2004/05 ndr) aveva una grande squadra, ma poi ci sono stati altri problemi legati allo spogliatoio che non hanno portato a risultati. Pieroni su consiglio di Moggi? E' stata una mia scelta personale. Sanzioni? Non vedo perche' ne dovrebbero dare alla mia squadra, non ho mai avuto rapporti d'affari con la Juventus e lo dimostra anche il fatto che l'Arezzo e' da due anni in serie B''. Domani si andra' ancora piu' a fondo con altri protagonisti: convocato il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, ma saranno ascoltati anche il presidente del Messina, Pietro Franza e il ds ds Mariano Fabiani. Il calendario della settimana prevde anche la Reggina con il presidente Lillo Foti, ma anche al Siena, Empoli e forse Lecce. Ma non e' stato chiamato il tecnico Zdenek Zeman. La seconda tornata di interrogatori dovrebbe esaurirsi in settimana. Quanto agli altri tempi su cui l'ufficio di Borrelli vuole fare luce ancora non sono stati programmati interrogatori: le scommesse e la Gea passeranno sicuramente al vaglio degli inquirenti sportivi, ma i tempi non si conoscono. Devono infatti ancora arrivare le carte delle rispettive procure, quella di Parma e quella di Roma, che si sono occupate delle inchieste. Potrebbe anche passare molto tempo. Un lavoro che Borrelli e il suo staff devono ancora organizzare, ma che rientra nel progetto piu' ampio di rifondazione del pallone che deve passare attraverso il chiarimento dei molti lati oscuri. Borrelli nella sua relazione lo ha annunciato, ma prima deve chiudersi il capitolo di uno scandalo che ha stravolto il mondo del pallone.

Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie

26/06 Una marea di eccezioni procedurali per contestare metodi e tempi del maxi processo su 'calciopoli'. A tre giorni dal via ufficiale del dibattimento davanti alla Caf di Cesare Ruperto, fioccano le proteste formali dei 26 rinviati a giudizio (piu' i quattro club Juve, Lazio, Fiorentina e Milan) dal procuratore Stefano Palazzi: alle venti di stasera e' infatti scaduto il termine concesso dopo i deferimenti ai legali per presentare eventuali memorie difensive. Una corsa contro il tempo per vagliare le 108 pagine della relazione del procuratore, le 193 di quella di Francesco Saverio Borrelli e le oltre 7000 degli allegati cartacei contenti le intercettazioni diventate best seller dell'estate, ma anche gli interrogatori dei Carabinieri di via In Selci e soprattutto le dettagliate audizioni fatte dal pool dell'ufficio indagini. Cosi' e' una levata di scudi dei legali chiamati a difendere gli indagati del pallone: tra le piu' articolate delle memorie arrivate in serata c'e' quella dell'avvocato Silvia Morescanti che difende Massimo De Santis, l'arbitro rinviato a giudizio per illecito sportivo e gia' sospeso dall'Aia. Il legale del fischietto, dopo aver presentato una serie di eccezioni procedurali, ha provato a smontare il perno del'accusa cosi' come formulato da Borrelli. In particolare ha puntato l'indice sul fatto che molti degli addebiti al suo assistito sarebbero arrivati da Manfredi Martino (l'ex segretario della Can ascoltato da Borrelli) che a giudizio dell'avvocato doveva finire tra gli indagati se era a conoscenza di fatti illeciti e non li ha denunciati. I tempi stretti e il rito abbreviato sono invece il leit motiv di tutti gli altri: primo fra tutti il legale di Pairetto, che ha chiesto io rinvio. ''E' stato precluso il diritto alla difesa'' fa sapere l'avvocato Giorgio Merlone. Per la difesa degli arbitri compatto e' il fronte di quanti fanno leva sull'incompatibilita' della Caf a giudicare i direttori di gara. Alla fretta e all'impossibilita' del contraddittorio fa cenno il legale di Paolo Bertini, Mauro Messeri che entra anche nel merito. A Bertini viene contestata una gara diversa da quella per cui e' stato rinviato a giudizio dalla Procura di Napoli. ''Mi manca il fatto, non c'e' la contestazione specifica'' spiega il legale. Il deferimento del fischietto aretino e' per Bologna-Fiorentina finita 0-0, gara in cui si fa leva nella memoria ''non ci sono stati episodi contestati''. Entra invece nel vivo la memoria difensiva di Paolo Tagliavento: l'avvocato Manlio Morcella, ha predisposto carte strutturate che attaccano il rinvio a giudizio sportivo perche' ''senza uno straccio di prova''. Chi invece non ha presentato memoria e' il legale di Domenico Messina: ''Voglio definire subito al posizione del mio assistito'' dice l'avvocato Antonio Cirillo. Quello di Giraudo si e' invece prodotto in una lunga statistica su ammonizioni distribuite nel campionato 2004-05. Quanto ai club, il Milan cerchera' di isolare l'operato di Meani, mentre la Fiorentina giochera' la carta della buona fede. La Lazio ha invece chiamato una squadra di testimoni, tra cui l'ex presidente Franco Carraro che pero' dovra' pensare a difendere se stesso. Ma rinvii e contestazioni formali difficilmente troveranno ascolto: Cesare Ruperto e' pronto a respingere al mittente le richieste monocorde, per cominciare il processo. Prime sentenze entro il dieci luglio.

Martedì la Commissione cultura sente il Ministro Melandri

26/06 Giornata dedicata al calcio e allo sport quella di martedì in commissione cultura della camera, presieduta dal deputato di Rifondazione comunista-Sinistra europea Pietro Folena. Prima di mezzogiorno la commissione varera' definitivamente il documento che da' inizio all'indagine sugli scandali del calcio. Subito dopo, alle 12, Giovanna Melandri, ministro dello Sport e delle politiche giovanili, verra' sentita dai deputati sulle linee programmatiche del suo ministero ma soprattutto sulle intenzioni del governo in rapporto agli scandali di queste settimane. "Il tema del calcio > si fa notare negli ambienti della presidenza della commissione > e' tutt'altro che futile. Non solo perche' coinvolge grandi patrimoni, ma perche' l'importanza culturale del pallone per il nostro paese e' tale che si puo' ritenere il calcio una metafora della vita pubblica. Moralizzare il calcio ha quindi un alto valore simbolico". "L'indagine > si sottolinea > non si vuole sovrapporre in alcun modo alla magistratura ordinaria o a quella sportiva. Vuole semmai essere un lavoro preparatorio che permetta alla commissione di individuare perche' e' stato possibile quanto accaduto e quindi permetta di adottare nuove norme che impediscano il ripetersi di certi comportamenti. Sono stati depositati gia' alcuni testi di legge e l'auspicio e' quello di un'intesa tra maggioranza e opposizione, nello stesso spirito che animo' l'indagine svolta dalla commissione nella precedente legislatura".

Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”

26/06 ''Sono d'accordo con Massimo Moratti, e' uno stimolo per chi si e' comportato correttamente''. Marco Tronchetti Provera, tra i maggiori azionisti dell' Inter condivide le dichiarazioni dell' ex presidente nerazzurro sull' attribuzione degli scudetti dopo la tempesta calciopoli. ''Non ci sono precedenti - dice Tronchetti Provera - che facciano testo se non quelli dei Giochi olimpici e delle gare internazionali dove se uno e' dopato e' squalificato e il secondo diventa primo''. ''E' la tradizione olimpica - aggiunge, parlando di calciopoli a margine dell' incontro a porte chiuse nel Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti -, quando emerge che un atleta ha alterato le regole del gioco il secondo diventa primo''. ''La riflessione di Moratti - prosegue - e' che essendo state alterate le regole del gioco vengano applicate le regole dello sport''. ''Mi sembra una cosa di buon senso - ha concluso Tronchetti Provera - e giusta anche per i tifosi perche' la loro squadra, se si e' comportata in modo corretto, viene premiata''.

Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani

26/06 ''Non si puo' chiamare un mago per calmare la tensione''. La battuta del presidente della Sampdoria Riccardo Garrone rende bene l'idea del clima all'interno della Lega Calcio, dove anche una riunione tutto sommato senza grandi decisioni da prendere e' diventata l'occasione per tensioni e discussioni. Non arrivera' un mago, ma ci sara' ancora Adriano Galliani a presiedere la confindustria del calcio almeno fino al 26 luglio, giorno in cui e' stata convocata l'assemblea per eleggere il nuovo presidente. L'amministratore delegato del Milan non ha intenzione di ricandidarsi, qualsiasi sia la sentenza del processo sportivo che lo vede coinvolto assieme alla sua squadra. Dopo di lui, tocchera' probabilmente a un manager esterno che dovra' proprio avere la bacchetta magica per riportare serenita' a un'assemblea che l'ha persa da tempo. ''Andare via adesso sarebbe diserzione - ha detto Galliani - ma non torno indietro. Mi sono dimesso e non intendo restare reggente all'infinito''. Un gesto, questo delle dimissioni, che anche altri avrebbero dovuto fare secondo una Rosella Sensi mai vista cosi' scossa al termine di una riunione a Milano. ''Non sono soddisfatta del comportamento di alcuni consiglieri. La soluzione migliore e' quella di far continuare questo presidente perche' non c'e' quell'accordo e quel senso di responsabilita' che ci si auspica e che si era auspicato l'altra volta. Abbiamo necessita' per la poca responsabilita' di alcuni di andare avanti in questo modo, ma non faccio nomi''. Anche in un momento di evidente irritazione, l'amministratore delegato giallorosso non perde la sua gentile diplomazia, ma chiarisce che la sua societa' andra' fino all'Uefa con i suoi legali per chiarire che ci sono societa' che hanno sbagliato, altre che si sono comportate correttamente. Chiede ''un bagno di umilta''' e un ''passo indietro da parte di tutti'' e ricorda con orgoglio la battaglia che suo padre fece all'interno della Lega: ''Credo che, se gli avessero dato ascolto quattro anni fa, forse i tifosi della Juve e di altre squadre oggi non passerebbero quello che stanno passando. Mi auguro che con quel senso di responsabilita' che ha avuto Franco Sensi 4 anni fa, oggi ci siano presidenti che mettano un pochino da parte i propri interessi''. E' probabile che non solo Rosella Sensi, ma anche altri membri del Consiglio si aspettassero un passo indietro da parte di Claudio Lotito, il presidente della Lazio finito tra i deferiti della giustizia sportiva, ma nulla del genere e' accaduto oggi. Ci pensa il presidente del Cagliari Massimo Cellino a chiarire il clima che si e' respirato a Milano: ''C'e' qualcuno che qui puo' andare in giro a testa alta e qualcun altro no. Qui emerge il nostro livello che e' un po' insufficiente perche' invece di quelli morali, continuano a prevalere i valori materiali. Galliani si e' dimesso ma non c'e' stata la stessa presa di coscienza da parte di qualcun altro. Al tavolo, quando perdi, ti alzi e paghi. Qui, quando vincono incassano, quando perdono non vogliono pagare''. Ma la Lega, ricorda Cellino, ''e' una cosa seria'' a partire dal primo compito che le spetta e cioe' la verifica sui parametri per l'iscrizione ai campionati che andranno presentati entro le 19 del 29 giugno. Nel frattempo, continuera' il lavoro del comitato costituente per riscrivere le regole con l'aiuto dell'avvocato Mario Janni per arrivare all'assemblea del 26 luglio decisiva per il futuro non solo della Lega. Per quella data, saranno finiti i processi sportivi e ci saranno i nomi certi delle squadre che faranno parte dell'assemblea. Poi si trovera' il nome del mago che dovra' riportare la calma in via Rosellini.

Cellino (Cagliari) “Non farò il reggente”

26/06 "Non farò il reggente. Ci vuole qualcuno che parli con me, e anche i commissari parlino con le nuove istituzioni del calcio. Perché la Lega in questo momento non sta parlando, ma sta facendo continue cadute di stile". È duro il commento del vicepresidente per la serie A in Lega Calcio e presidente del Cagliari Massimo Cellino, al suo arrivo in via Rosellini per il consiglio di Lega convocato all'indomani delle dimissioni del presidente Adriano Galliani. Cellino ha manifestato la speranza che oggi accada qualcosa di positivo, ma ha ribadito con forza che "chi rappresenta in questo momento il calcio e la Lega deve essere al di sopra di ogni sospetto. Io non condanno nessuno e vorrei che tutti fossero assolti. Però, chi ora è sotto accusa e si deve difendere, deve dedicarsi a quello e lasciare spazio a chi non ha queste incombenze". Sull'ipotesi che sia lo stesso Cellino a prendere l'incarico di reggente in Lega Calcio, il presidente del Cagliari ha commentato: "Vediamo che cosa vuole fare Galliani o che cosa deciderà il consiglio di Lega. Io sono stufo di ascoltare e aspettare gli eventi e vedere questi giochi di potere che mi hanno abbastanza indignato". "Sono orgoglioso che il Cagliari non sia coinvolto nello scandalo del calcio - ha proseguito Cellino - ma non vorrei che tra 15 giorni mi sentissi più fesso di quanto non mi sono sentito negli ultimi 15 anni". Sulla riunione odierna, Cellino ha poi aggiunto "se si vuole la governance si trova con nuove leggi e un nuovo presidente anche velocemente. Se non c'è la volontà non basterebbero 10 anni".

Piazzola “Indagate su Zeman”

26/06 Ha lavorato per Udinese e Roma, ma ormai da tempo opera principalmente all'estero. Carlo Piazzolla racconta le sue verita' all'agenzia radiofonica GRT: "Sono stato schifato dal calcio italiano. Quando lasciai la Roma fui chiamato da Moggi. Mi promise al Napoli e mi chiedeva di raccontargli la storia di Cafu. Dopo alcuni giorni, nella sede della Juventus, gli dissi che aveva sbagliato persona perche' io avevo lavorato con la Roma e il lavoro della Roma non si discuteva. Di li' in avanti non trovai piu' un posto e con dignita' mi sono tirato fuori. Il mio allontanamento fu colpa del sistema". Piazzolla prosegue: "Il mondo del calcio dovrebbe chiedere scusa al presidente Sensi. All'inizio pensavo che fosse lui con le sue battaglie a rendere famoso Moggi. Invece aveva ragione. Sensi si e' mangiato mezzo capitale per combattere il sistema e in alcune situazioni e' stato raggirato come nel caso del passaporto di Bartelt". Sull'arrivo dell'argentino, dichiarazioni inquietanti: "Canovi mi disse di farlo passare perche' aveva il beneplacido di Zeman, altrimenti mi facevano licenziare. Io dissi che Bartelt non era da Roma". L'attenzione si sposta su un altro giocatore coinvolto nella vicenda dei passaporti, Fabio Junior: "Sensi disse che avevo fatto tutto io? Fabio Junior divenne comunitario tra agosto e settembre del 99, mentre io terminai il rapporto con la Roma il 30 giugno. Non fui io il responsabile. Se ha parlato cosi', Sensi avra' le sue ragioni per scaricare le reponsabilita' su Piazzolla magari perche' sono fuori, ma e' una dichiarazione che non corrisponde a verita'. Tra l'altro sono stato interrogato due o tre volte come persona informata dei fatti e non sono stato indagato". Piazzolla non e' rimasto sorpreso dagli scandali attuali: "Credo che alcuni presidenti in questo schifo che e' venuto fuori abbiano delle responsabilita'. Adesso tutti attaccano Moggi, ma il 50% dei direttori sportivi che lavorano nel calcio professionistico non e' capace neanche di firmare un contratto. Il Napoli e' fallito perche' Naldi prese 8-9 giocatori da Moggi con stipendi altissimi. Erano tutti della Gea. Naldi aveva speso 100 miliardi. Gli dissi di lasciare e fare finta di essere andato al casino'. Alcuni se la sono cercata e adesso se la prendono con Moggi. Anche il presidente della Triestina Berti stravedeva per Moggi e si facecva fotografare con lui. Ora ne parla male, ma io lo avevo avvisato. Posso dire con certezza che Pozzo e' pulito cosi' come lo e' stato Sensi, almeno fino a quando ho lavorato con lui. L'Udinese e' sempre stata una societa' autonoma. Ricordo quando ho venduto Ametrano alla Juventus. Moggi non voleva riconoscere il contratto. Allora Pozzo lo chiuse in una stanza con Giraudo e Bettega e disse che non li avrebbe fatti uscire se non firmavano". Si torna a parlare di Roma: "Quando arrivai per prima cosa misi fuori della porta Zavaglia, che poi mi fece la guerra. Ora leggo di una presunta vicinanza di Lucchesi e Prade' a Moggi. Se realmente fosse cosi', per la Roma sarebbe una vergogna". Durissimo l'attacco a Zeman: "Perche' la magistratura non indaga su di lui? Quando la sua squadra deve fare un acquisto, lui manda prima un suo amico procuratore, come Faccini, sul giocatore. E' capitato ad esempio per Bjelanovic. Lo portai io a Como, poi quando passo' al Lecce Faccini ando' a nome di Zeman, prima che si sapesse tutto. Perche' quando io con un mandato ufficiale andai per prendere Christian, Zeman mando' il signor Israel, per conto suo, facendo dei casini allucinanti? Perche' Zeman fa comprare sempre i giocatori di Casillo? Perche' rifiuto' Vieri alla Roma e propose Del Grosso che era alla Salernitana? Aliberti mi telefono' per darmi un premio in denaro se avessi portato Del Grosso alla Roma. Questo signore fa l'allenatore, il procuratore, cosa fa? si legava ai giornalisti, anche lui non ha un'etica di lavoro".

Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”

26/06 "I mondiali non aiutano, nel senso che richiedono cosi' tanta importanza che le vicende di casa nostra, non dico che siano passate in secondo piano, ma non hanno tutta l'attenzione che richiedevano". Lo ha detto Franco Baldini, intervenuto a Radio Anch'io, parlando della vicenda di calciopoli. L'ex ds della Roma avanza un dubbio: "Forse non sono il piu' adatto a dare un giudizio nei confronti del pm Palazzi - continua Baldini - pero' negli ultimi due anni in cui sono stato alla Roma, il suo organismo non e' mai stato particolarmente tenero visto che sono stato deferito tre volte per aver sollevato il dubbio che i campionati fossero svolti in maniera regolare. Per questo sono stato severamente multato. Non molti hanno rilevato che gente come Borrelli, salutata giustamente con entusiasmo, e' stata messa a capo dell'Ufficio indagini, quindi in un ruolo importante, ma non determinante del processo. Sono cambiate praticamente tutte le persone all'Ufficio indagini e alla Caf, ma colui che istruira' il processo e in qualche modo ne indirizzera' gli esiti e' una persona che sta li' in federcalcio da tanti anni; questa forse non era la cosa migliore per dare alla gente l'impressione di garanzia". Secondo Baldini non esiste il rischio che le sentenze definitive slittino e che i protagonisti si rivolgano alla giustizia ordinaria. "Le indicazioni di Guido Rossi sono state esplicite e chiare - spiega Baldini - Caf e Corte federale e li' si ferma la storia per quanto riguarda le retrocessioni e le penalizzazioni eventuali alle squadre. I campionati, quindi, sara' possibile disegnarli, che poi i singoli potranno ricorrere ad ulteriori gradi di giudizio, in particlare al Tar, e' anche ammissibile, ma per le squadre mi sembra piuttosto difficile. La fretta, pero', non aiutera' nessuno". Infine Baldini cerca di spiegare i motivi del silenzio, ovvero della mancata collaborazione attiva, di diversi protagonisti alle indagini di Borrelli. "Il silenzio? Non si ha la certezza che poi tutto questo cambi e che quindi si venga svincolati da un mondo che e' stato attivo, che lo e' forse ancora oggi e che potrebbe portare in seguito a difficolta' a proseguire il proprio lavoro. Fino a quando manchera' questo tipo di certezza e un ricambio generazionale, la gente fara' fatica a parlare".

Juve: “Ne dolo ne vantaggi”

26/06 Solo, eventualmente, una meno grave responsabilita' oggettiva, e non dolo diretto. Dopo un vertice, che si e' svolto oggi pomeriggio nella sede della Juventus tra l'amministratore delegato Carlo Sant'Albano e l'avvocato Cesare Zaccone, si e' confermata la linea difensiva che il club bianconero sosterra' davanti ai giudici della Caf nel processo sportivo. Una strategia che si basera' su questioni giuridiche mentre Luigi Chiappero, il legale dell'ex amministratore delegato Antonio Giraudo, puntera' tutto sui numeri. Ha spedito ai giudici sportivi un dossier statistico sulle ammonizioni comminate nella stagione 2004-2005 alle squadre di serie A per dimostrare che la Juventus non ha goduto di favoritismi. Gli studi legali che assistono la Juventus, Antonio Giraudo e anche Luciano Moggi hanno trascorso gli ultimi tre giorni immersi nell'esame del ''mostro'' di piu' di settemila pagine prodotto dalla Procura federale a sostegno delle sue accuse. Una verifica necessaria rigo per rigo, secondo i legali, per la discussione sul principio di responsabilita'. Per l'avvocato Zaccone non vi sono dubbi: anche se Moggi ha commesso degli illeciti (''cosa comunque tutta da dimostrare'') la responsabilita' della Juventus ''non si puo' considerare diretta''. Resta comunque da affrontare il discorso della responsabilita' oggettiva, un discorso che in un processo penale farebbe rabbrividire''. Il legale sa che se si cancellasse l' accusa di responsabilita' diretta il rischio di retrocessione si ridurrebbe di molto. Insomma la Juventus potrebbe cavarsela con una penalizzazione di punti in classifica. Zaccone ha detto a Sant'Albano di essere convinto dell'alto profilo professionale dei giudici e che per questo non si lasceranno condizionare dal clima che si e' creato attorno alla vicenda. Per quanto riguarda Giraudo, lo studio dell'avvocato Chiappero prende in esame i cartellini gialli sollevati dagli arbitri davanti ai giocatori di numerose squadre. L'obiettivo e' smontare la tesi dell'accusa secondo la quale certe ammonizioni miravano solo a danneggiare le avversarie della Juventus: in realta', secondo la difesa, i dati dimostrerebbero che i provvedimenti erano, oltre che giustificati da quanto succedeva in campo, assolutamente nella media. Chiappero chiedera' di acquisire varia documentazione che ancora non compare negli atti, come il rapporto annuale dei designatori arbitrali Bergamo e Pairetto - con il resoconto dell'attivita' dell'intera stagione - e tutti i singoli rapporti degli osservatori delle giacchette nere. Oggi a Torino c'e' stato anche un vertice tra gli avvocati di Moggi, Fulvio Gianaria e Paolo Trofino. E' confermato che l'ex direttore generale bianconero non si presentera' al processo. Anzi, tramite i suoi difensori ribadira' che non potra' essere giudicato: ha dato le dimissioni e non e' piu' un tesserato della Figc. A sostegno di questi tesi i legali porteranno una sentenza pronunciata nel 2001 dalla prima sezione del tribunale civile di Roma che diede ragione a un ex dirigente della Sampdoria, Emiliano Salvarezza, su una questione analoga. I difensori dell'ex dg faranno presente che non esisteva ''un sistema Moggi'', che il rapporto di contiguita' fra arbitri, dirigenti e presidenti non basta, in un mondo in cui tutti si conoscono, per dimostrare una frode.

Milan: si punta all’assoluzione smontando il collegamento Galliani/Meani

26/06 Tirato il sospiro di sollievo dopo l'annuncio dei deferimenti, ora il Milan vuole tirare una linea su tutte le accuse che gli vengono mosse, puntando all'assoluzione totale anche dell'amministratore delegato Adriano Galliani. In realta', l'esistenza di un contro-sistema Milan creato per opporsi al potere che Luciano Moggi aveva sugli arbitri e' stato gia' di fatto smentito dal procuratore federale Stefano Palazzi e ora la difesa dell'avvocato Leandro Cantamessa pensera' principalmente a chiarire la posizione di Leonardo Meani. L'addetto agli arbitri rossonero e' l'unico dirigente del Milan deferito non solo per l'articolo 1, ma anche per l'articolo 6 ed e' ovvio che la sua e' la posizione piu' complessa, per non dire la piu' difficile da salvare. Le numerose telefonate che lo coinvolgono danno l'idea di un costante e continuo interferire nella designazione degli assistenti degli arbitri e non ci sono dubbi che la punizione che lo riguardera' non sara' leggera. Il Milan, pero', continuera' sulla linea gia' tenuta durante gli interrogatori davanti a Francesco Saverio Borrelli e cioe' sull'iniziativa personale di Meani che faceva telefonate assolutamente a titolo personale, non richieste direttamente da Galliani. E d'altronde non ci sono prove certe di una richiesta diretta dell'amministratore delegato rossonero sulle pressioni esercitate da Meani nei confronti dei dirigenti dell'Aia. Verrebbe cosi' a cadere il deferimento per l'articolo 1 imputato ad Adriano Galliani, e cioe' la violazione del principio di lealta' per non aver denunciato, e anzi approvato, i comportamenti illeciti di un suo tesserato. L'avvocato Cantamessa ha sempre definito questo deferimento ''un grosso equivoco'' e sa che la posizione del Milan ''e' infinitamente piu' leggera'' di quella delle altre societa' coinvolte. L'art. 1 per Galliani e la responsabilita' oggettiva anziche' quella diretta per la societa' potrebbero portare a una penalizzazione di alcuni punti da vedere se in questo o nel prossimo campionato, ma Cantamessa e' certo di chiarire la posizione del Milan ottenendo un'assoluzione piena. Per quanto riguarda gli scudetti invocati da Silvio Berlusconi, invece, difficilmente il legale rossonero potra' fare qualcosa.

Lazio: Trenta testimoni tra i quali Carraro

La Lazio ha depositata la memoria difensiva. Sono ben 30 i testimoni chiamati dalla societa', tra cui Carraro, Pairetto e Mazzini, ma anche giocatori di Parma, Brescia, Bologna e Chievo. Non solo. La tesi biancoceleste sara' incentrata sul ''comportamento irreprensibile'' tenuto da Claudio Lotito come presidente. Gli avvocati Gentile, Longo, Pulici e Siniscalchi, il pool completo, faranno riferimento al diktat di Franco Carraro che, ad inizio stagione del 2004-05, aveva espressamente chiesto ai presidenti di parlare direttamente con lui se ci fossero stati problemi con i direttori di gara o altro. L'allora presidente della Federcalcio, inoltre, aveva tenuto a precisare di non rilasciare dichiarazioni pubbliche su arbitri per non metterlo in difficolta'. ''E questo e' stato fatto'', si dice a Formello, tanto e' vero, si precisa, che ''non esistono chiamate di Lotito a designatori o direttamente ad arbitri''. Ecco, gran parte del documento se non tutto, puntera' proprio su questo aspetto, ossia sull'irreprensibilita' del presidente Lotito. E' stato lo stesso avvocato Gian Michele Gentile a consegnare la memoria difensiva in Federcalcio questa sera. Un documento che i legali della societa' biancoceleste hanno redatto in pochi giorni, nonostante il materiale da visionare fosse di ben 7.500 pagine. Una lavoro enorme e pieno di complicazioni, considerato il poco tempo a disposizione. I legali della societa', comunque, si sentono sicuri di poter andare davanti alla Caf giovedi' prossimo senza aver trascurato nulla. La linea di difesa sara' chiara e netta, considerato che si puntera' a far cadere tutte le accuse mosse nei confronti della Lazio, ossia la violazione degli articoli 2 e 6 della giustizia sportiva, ma anche del 9. Quest'ultimo articolo, ossia dell'illecito presunto, rappresenterebbe la 'scappatoia legale' se le cose dovessero prendere una brutta piega. Anche perche' se illecito e' stato tentato, e' stato organizzato all' insaputa della societa'. Dunque, visto il comportamento di Lotito nei confronti delle istituzioni, lo stesso patron biancoceleste non aveva alcuna intenzione di tentare illeciti o altro, visto che, per tutta la stagione, ''non ha fatto altro che protestare'' per i danni arbitrali subiti. E, a testimoniarlo, c'e' anche il famoso dossier consegnato la passata stagione in Federcalcio. La difesa della Lazio, infine, provera' a sollevare diversi vizi di procedura, ma e' probabile che verranno rigettati tutti se non gran parte. Se poi le cose dovessero andare male, allora si puntera' diritti sul Tar, nonostante il divieto del commissario straordinario della Figc Guido Rossi

Fiorentina: Buona fede e innocenza di Della Valle

26/06 Il primo atto formale delle societa' indagate per la vicenda 'Moggiopoli' era in calendario per oggi, con la presentazione delle memorie difensive prima dell'inizio della fase processuale. La Fiorentina ha adempiuto l' obbligo nel tardo pomeriggio a Roma, le 19.30 passate da poco. Il pool di avvocati arruolati dalla famiglia Della Valle, (Carlo Montagna, Francesco Picca, i fiorentini Duccio Traina e Alberto Bruni, oltre al consulente milanese Leonardo Cammarata), ha lavorato tre giorni e tre notti senza sosta per provvedere a quello che fin da subito e' apparso come un lavoro bestiale. Le 108 pagine faxate dal procuratore federale Stefano Palazzi, infatti, sono state passate al setaccio per rafforzare la difesa dei viola in particolare su tre fronti. Il primo, e piu' compromettente, riguarda l'accusa intercettata al presidente della Lazio Claudio Lotito nei confronti di Diego Della Valle (''...Quello mi ha fatto una proposta da bandito'' relativamente al match di campionato Lazio-Fiorentina del 22 maggio 2005) avvalorata dalla deposizione del giudice del tribunale di Massa Cosimo Maria Ferri, anch'egli deferito. Gia' Diego Della Valle ha pubblicamente dichiarato che lo stesso Lotito, davanti ai pm napoletani, avrebbe smentito il contenuto della telefonata. In secondo luogo, gli avvocati della Fiorentina si muoveranno decisi a dimostrare la presenza di molteplici incongruenze nella ricostruzione fatta dai carabinieri di Roma, a partire dalle cinque partite finite sotto inchiesta sulle quali il capo ufficio indagini Francesco Saverio Borrelli e lo stesso Palazzi non hanno tratto le medesime indicazioni e conclusioni. Infine, il teorema della sottomissione a tutti i costi: Diego Della Valle, patron della Fiorentina, decise di accettare il pranzo con il designatore Paolo Bergamo perche' un ''rifiuto avrebbe potuto significare una scelta di rottura che non potevamo permetterci, tanto piu' che i motivi dell'incontro erano di renderci piu' aperti e disponibili'' come Mr.Tod's ha gia' detto a Borrelli. ''Decisi'' a scagionare i viola si dicono, dunque, i legali della Fiorentina, anche se su ciascuno di loro aleggia un paradossale dubbio: saranno disposti i giudici a credere nella buona fede della famiglia Della Valle anche se non presenti e non direttamente interessati alla vicenda nel momento in cui si raccoglievano le intercettazioni per mettere alla sbarra la societa' gigliata? ''Da questa risposta - dicono i rappresentanti dei club viola - dipendera' anche la reazione di Firenze, stufa di essere sempre e solo la vittima che paga per tutti''.

L’Ufficio indagini al lavoro

26/06 Francesco Saverio Borrelli l'aveva annunciato subito dopo aver consegnato la relazione al procuratore federale: "L'inchiesta deve continuare". Detto, fatto. Dopo la settimana caratterizzata dai deferimenti di Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio da parte del procuratore Stefano Palazzi, l'Ufficio indagini si e' rimesso al lavoro per cominciare ad analizzare in maniera piu' approfondita la posizione di altre squadre come Empoli, Lecce, Reggina, Siena e Arezzo. A sfilare per primi davanti la sede della Federcalcio in via Allegri sono stati i dirigenti dell'Arezzo, chiamati per chiarire la questione riguardante la partita con la Salernitana. E' toccato all'ex dirigente della squadra toscana, Vittorio Fioretti, aprire la giornata di interrogatori, mentre nel pomeriggio, dopo l'ex arbitro Luci, e' stata la volta dell'attuale presidente dell'Arezzo, Piero Mancini, interrogato per circa 2 ore dagli uomini di Borrelli. All'uscita dagli uffici federali, a poche ore dall'inizio di Italia-Australia, Mancini ha dichiarato la totale estraneita' ai fatti della squadra toscana: "Mi hanno chiesto della partita con la Salernitana, ma io sono tranquillo perche' per me non e' accaduto nulla". La concomitanza del consiglio di Lega a Milano, che ha sancito, tra le altre cose, la decisione di eleggere la nuova assemblea il prossimo 26 luglio, ha reso impossibili gli interrogatori del presidente della Reggina, Lillo Foti, e di quello del Cagliari, Massimo Cellino. Quest'ultimo, probabilmente, verra' sentito domani, cosi' come il massimo dirigente del Messina, Pietro Franza e il ds Fabiani. Intanto, in mattinata, ai microfoni di Radio Anch'io, l'ex ds della Roma, Franco Baldini, ha sollevato qualche dubbio su Palazzi, considerato da Baldini "uno dei vecchi". "Forse non sono il piu' adatto a dare un giudizio nei confronti del pm Palazzi - ha spiegato Baldini - pero' negli ultimi due anni in cui sono stato alla Roma, il suo organismo non e' mai stato particolarmente tenero visto che sono stato deferito tre volte per aver sollevato il dubbio che i campionati fossero svolti in maniera regolare. Per questo sono stato severamente multato. Sono cambiate praticamente tutte le persone - ha aggiunto - all'Ufficio indagini e alla Caf, ma colui che istruira' il processo e in qualche modo ne indirizzera' gli esiti e' una persona che sta li' in federcalcio da tanti anni; questa forse non era la cosa migliore per dare alla gente l'impressione di garanzia".

Servizi precedenti

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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