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Sport
Il calcio nel caos

 

Il processo al calcio parte ma viene rinviato a lunedì. Si inseriscono cinque club.

29/06 Il maxi processo a calciopoli, che si svolge in una grande aula allestita all'interno dello stadio Olimpico si e' aperto stamane ed e' stato aggiornato a lunedi' prossimo. In tal senso ha deciso la Caf, Commissione d'Appello Federale, accogliendo in buona sostanza le richieste dei legali di diversi indagati di avere piu' tempo a disposizione per esamiinare la carte processuali e le memorie degli altri soggetti coinvolti nel procedimento. L'annuncio, dopo tre ore di camera di consiglio, e' stato dato dallo stesso presidente della Caf, Cesare Ruperto. "Il dibattimento vero e proprio iniziera' da lunedi' e andremo avanti dalla mattina alla sera con sospensioni brevi ogni ora e mezza senza che pero' ci si ammazzi", ha aggiunto, facendo presente che la Caf ha ammesso a partecipare al dibattimento le societa' con interesse indiretto quali Bologna, Brescia, Lecce, Treviso e Messina. La Caf (oltre a Ruperto, Carlo Porceddu, Michele Lo Piano, Giuseppe Marziale e Mario Zoppellari) ha anche deciso in base al regolamento della giustizia sportiva di consentire un solo difensore ad imputato. Trenta i soggetti deferiti dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione degli articoli 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva: ventisei tra dirigenti, arbitri e guardalinee (Moggi, Giraudo, Galliani, Meani, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Mencucci, Lotito, Ferri, Carraro, Mazzini, Lanese, Bergamo, Pairetto, Mazzei, Ingargiola, Bertini, De Santis, Dondarini, Babini, Messina, Paparesta, Rocchi, Rodomonti, Tagliavento e Pugliesi) e quattro societa' (Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio). Tra le squadre di calcio quella che rischia di piu' e' sicuramente la Juventus, che e' accusato di responsabilita' diretta nella violazione dell'articolo 2 ("responsabilita' delle societa' nell'operato di chi le rappresenta"), dell'articolo 6 ("illecito sportivo") e dell'articolo 9 ("presunta responsabilita' delle societa' anche per illeciti commessi da persone ad esse estranee"). Per Moggi e Giraudo, oggi assenti e rappresentati dai rispettivi legali Gianaria e Chiappero, si ipotizza la violazione degli articoli 1 e 6. Le sentenze della Caf sono previste comunque tra il 7 e il 9 luglio. Tocchera' poi alla Corte federale esaminare i ricorsi. Il tutto dovra' concludersi entro il 20 luglio. E mentre il neopresidente della Juventus Cobolli Gigli afferma che "quanto e' avvenuto negli ultimi mesi nel mondo del calcio italiano puo' essere una grande occasione per migliorare", in un quadro piu' generale, il ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni annuncia che "entro luglio sara' presentato un provvedimento che riscrive le norme sull'acquisizione dei diritti televisivi sul calcio, provvedimento che tendera' da una parte a recepire quanto emerso nella discussione avviatasi nella passata legislatura, vale a dire il ritorno alla negoziazione collettiva dei diritti, dall'altra puntera' a limitare che questo strumento possa registrare fenomeni di 'riconcentrazione'".

Ministro Melandri “Nessuna amnistia, dal processo mi aspetto giustizia. Moggi doveva presentarsi”

29/06 "Mi sono indignata quando si e' parlato di amnistia, dico no, no e ancora no". E' la posizione assunta su "Sky Tg 24", nel corso della trasmissione "Controcorrente", da Giovanna Melandri, Ministro per le Politiche Giovanili e per le Attivita' Sportive, a proposito della proposta di amnistia sul caso calciopoli nel caso in cui l'Italia vinca i Mondiali. "La vittoria del campionato del mondo fa bene all'Italia e non solo al calcio italiano - spiega - Sin dal primo giorno ho provato a distinguere due partite, una che sta giocando la squadra di Lippi e una che sta giocando la squadra di Guido Rossi". In Germania, intanto, la stampa locale da' addosso agli azzurri, col "Der Spiegel" che chiama gli italiani "parassiti" e "mammoni". "Non c'e' dubbio che ci sia un sentimento, un giudizio pesante attorno alla Nazionale in questi Mondiali - ammette la Melandri - Io non voglio in nessun modo immedesimarmi con l'ennesimo ct e dare giudizi sul gioco, ma sono dell'idea che bisogna voltare pagina nel calcio italiano". Il Ministro cita il rapporto "molto interessante promosso da Tony Blair sull'esigenza di trasformare il calcio europeo. Questo rapporto prende le mosse dagli scandali pesanti che ci sono stati in Belgio e in Finlandia, per cui non voglio lezioni dal calcio internazionale". Il Ministro auspica anche interventi sulle regole che riguardano "l'autonomia degli arbitri, il funzionamento dei procuratori. Limitare gli ingaggi? E' difficile immaginare un intervento da parte del governo perche' siamo in un terreno specificatamente dell'autonomia dello sport. E' comunque una cosa auspicabile"
"Mi aspetto giustizia e verita', mi aspetto che sia un processo giusto e aspetto pazientemente di conoscerene l'esito". Commenta cosi', poi, la Melandri l'apertura del maxiprocesso su calciopoli. "E' il piu' importante e grande processo della giustizia sportiva al calcio italiano - sottolinea la Melandri - e mi aspetto che si cambi pagina, perche' ci sono iniziative da prendere a livello legislativo e riforme che vanno assunte dalla Figc nel pieno della autonomia dello sport. Il calcio e' la locomotiva dello sport italiano che e' deragliata e che ora deve tornare su binari diversi".
"Quello di Moggi e' un comportamento che non ho apprezzato. Ci si difende nei processi, non dai processi". Ha aggiunto la Meandri a "Controcorrente", commentando le dichiarazioni dell'ex dg della Juve intervenuto negli studi di "Ballaro'". "La consegna a posteriori della tessera Figc non ha effetti retroattivi - aggiunge la Melandri - Al processo doveva andare, lui usa parole molto forti, ma questo e' un processo molto complesso, non e' un processo contro una persona".

Il Codacons chiede la diretta TV del processo

29/06 Il Codacons ha chiesto alla Rai di trasmettere in diretta tv il processo sullo scandalo del calcio italiano. "E' un diritto del tifoso - si legge in una nota del presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli - sapere cosa è successo esattamente e farsi autonomamente un'idea del grado di coinvolgimento delle varie società sportive. Tutte le intercettazioni sono ormai state pubblicate su tutti i giornali. A questo punto è bene che le difese degli indagati e gli atti di accusa derivanti dalle intercettazioni siano presentati con la massima trasparenza". "Solo assistendo alla fase del dibattimento - ha aggiunto - e ascoltando la discussione tra accusa e difesa il tifoso potrà farsi un'idea di cosa è stata veramente calciopoli e capire se la propria squadra del cuore è stata danneggiata o al contrario ha commesso illeciti sportivi. Se una squadra sarà retrocessa è un sacrosanto diritto del tifoso poter scoprire e decidere autonomamente se si è trattato di un atto giusto oppure no. La sentenza è stata troppo clemente con alcuni e troppo severa con altre? Sia data la possibilità al tifoso di scoprirlo. E' già assurdo che nell'ambito di questo procedimento sportivo non ci sia la possibilità per il tifoso di costituirsi parte in causa come danneggiato. Almeno sia garantito il pieno diritto all'informazione".

Quattro club a rischio

29/06 Ad aprire i lavori del maxiprocesso su "calciopoli" è Cesare Ruperto, presidente della Commissione d'appello federale (Caf). Davanti all'ex presidente della Corte costituzionale e al collegio giudicante sfilano i deferiti dal procuratore federale Stefano Palazzi per violazione degli articoli 1 e/o 6 del codice di giustizia sportiva. Sono in totale trenta: ventisei tra dirigenti, arbitri e guardalinee (Luciano Moggi, Antonio Giraudo, Adriano Galliani, Leonardo Meani, Andrea Della Valle, Diego Della Valle, Sandro Mencucci, Claudio Lotito, Cosimo Maria Ferri, Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Massimo De Santis, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Claudio Pugliesi) e quattro societa' (Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio). Tra le squadre di calcio quella che rischia di piu' e' sicuramente la Juventus. Il club bianconero e' accusato di responsabilita' diretta nella violazione dell'articolo 2 ("responsabilita' delle societa' nell'operato di chi le rappresenta"), dell'articolo 6 ("illecito sportivo") e dell'articolo 9 ("presunta responsabilita' delle societa' anche per illeciti commessi da persone ad esse estranee"). Per Luciano Moggi e Antonio Giraudo si ipotizza la violazione degli articoli 1 e 6. Pesanti anche le posizioni di Fiorentina e Lazio, a forte rischio retrocessione in B. La Fiorentina e' accusata di violazione dell'articolo 2 (comma 3 e 4), per responsabilita' oggettiva e diretta, e dell'articolo 6 (commi 2, 3 e 4). Il presidente Andrea Della Valle e il patron Diego Della Valle sono stati deferiti per violazione dell'articolo 6 (illecito sportivo). Per quanto riguarda la Lazio, e' critica la posizione del presidente Claudio Lotito, deferito con l'accusa di violazione dell'articolo 6 commi 1 e 2. Ad aggravare la situazione della societa' anche la presunta violazione dell'articolo 6 comma 6 (pluralita' di illeciti). La Lazio e' accusata di responsabilita' diretta e presunta nella violazione dell'articolo 6 commi 3 e 4, dell'articolo 2 (comma 4) e dell'articolo 9 (comma 3). Per il Milan si ipotizza violazione, per responsabilita' diretta e oggettiva, dell'articolo 2 (comma 3 e 4), e, per responsabilita' oggettiva, dell'articolo 6 (comma 4). Adriano Galliani e' accusato di violazione dell'articolo 1; piu' pesante la condizione dell'addetto agli arbitri Leonardo Meani, accusato anche di violazione dell'articolo 6. Anche in questo caso rischio retrocessione e forte penalizzazione. Dopo la lettura dei nomi degli imputati e la lettura delle accuse a loro carico, tocchera' agli avvocati difensori aprire la fase dibattimentale del processo di primo grado. Una strategia difensiva probabile e' legata alla dilazione dei tempi processuali, anche mediante la presentazione di "valanghe" di eccezioni procedurali, che potrebbero obbligare subito i giudici a ritirarsi in camera di consiglio. Molti degli imputati, mediante i loro avvocati, hanno presentato memorie difensive di cui il collegio giudicante dovra' tenere conto. Gli imputati, nell'ambito del processo, dovranno rispondere alle domande della commissione. Le sentenze della Caf sono previste tra il 7 e il 9 luglio. Tocchera' poi alla Corte federale esaminare i ricorsi. Il tutto dovra' concludersi entro il 20 luglio.

Rossi: “Nessuna sorpresa, tempi rispettati”

29/06 "Sono assolutamente tranquillo e per me non è stata affatto una sorpresa". Il commissario della Figc, Guido Rossi, raggiunto telefonicamente dall'Ansa, non mostra alcuna preoccupazione per il rinvio a lunedì del processo di calciopoli aperto stamattina davanti alla Caf di Cesare Ruperto. "Lunedì il processo partirà spedito - ha spiegato il professore - nel rispetto dei termini prefissati". Il commissario della federcalcio ha sottolineato che quanto fatto da Ruperto era un passaggio dovuto, proprio per far marciare senza ostacoli la fase dibattimentale del processo che vede alla sbarra quattro club (Juventus, Lazio, Milan e Fiorentina) e 26 tra dirigenti e arbitri. "Era necessario - continua Rossi - dare a tutte le parti i tempi giusti per prendere visione del materiale. Così da lunedì partirà spedito".

Processo calciopoli: Il primo round alla difesa.

29/06 Il processo per lo scandalo del calcio, iniziato stamattina allo stadio Olimpico, ha gia' subito un rallentamento, come temeva il commissario straordinario Rossi, impegnato a rispettare le scadenze dell'Uefa. Sono bastate le eccezioni preliminari avanzate da alcuni avvocati della controparte a fare scattare il rinvio a lunedi' prossimo. La Commissione d'appello federale, dopo quasi due ore di camera di consiglio, ha concesso tre giorni di tempo ai legali delle 4 societa' coinvolte (Juventus, Fiorentina, Lazio e Milan) e dei 26 tesserati deferiti per visionare gli atti e mettere a punto le memorie. Eppure, prima di riunirsi per deliberare il presidente della Caf, Cesare Ruperto, si era cosi' appellato ai presenti: "Dobbiamo collaborare tutti all'accertamento della verita' e celermente". Questo rinvio, invece, potrebbe fare slittare la conclusione del primo grado del procedimento sportivo. Il commissario Rossi sperava che le sentenze della Caf potessero arrivare entro il 9 luglio, ma a questo punto si rischia di ritardare di qualche giorno, anche perche', come ha ricordato Ruperto, "da lunedi' avremo il tempo di prendere in esame tutte le altre eccezioni", visto che quelle di oggi erano "preliminari". Insomma, l'ex presidente della Corte costituzionale vuole procedere con i piedi di piombo, come fece intendere subito dopo la sua nomina. "Non si permettano di mettermi fretta - aveva detto Ruperto in un'intervista a La Stampa - mi e' stato affidato un compito di giustizia e la giustizia ha i tempi che deve avere. Non dev'essere sommaria, ne' esemplare, per carita'. E i tempi del processo non devono essere dettati dall'esterno". La prima udienza ha preso il via stamattina attorno alle 9.30. I club ed i tesserati finiti sotto accusa erano tutti rappresentati, non c'erano ne' Moggi, ne' Giraudo, ne' i fratelli Della Valle, erano invece presenti l'ex presidente federale Carraro, il vice presidente del Milan Galliani, l'ex vice presidente Figc Mazzini, il presidente della Lazio Lotito, l'ex presidente dell'Aia Lanese, gli ex designatori Bergamo e Pairetto, l'arbitro De Santis e gli altri fischietti coinvolti. Dall'altra parte della barricata, il procuratore federale Stefano Palazzi, che l'anno scorso rappresento' l'accusa contro il Genoa retrocesso in C. La giornata e' stata caratterizzata soprattutto dai rilievi formali degli avvocati difensori, in un esercizio accademico che rendeva bene l'idea di come il processo fosse ancora in fase di decollo. Alla fine, la Caf ha deciso di accettare le istanze di ammissione al processo come "terzi interessati" di sei societa' in lizza per eventuali ripescaggi: Bologna, Lecce, Messina, Treviso e Brescia. La richiesta delle sei squadre, come in tutti i casi d'illecito sportivo, e' legittimata dal fatto che le partecipanti ad un evento sportivo "incriminato" hanno un "interesse indiretto", come recita l'articolo 29 comma 3 del codice di giustizia sportiva. E queste sono state ammesse al dibattimento in ossequio all'articolo 37 comma 7, come ha spiegato lo stesso Ruperto che ha respinto le eccezioni in merito degli avvocati Chiappero, che difende l'ex ad bianconero Giraudo, e Bruni, nel pool della Fiorentina. Chiappero, in particolare, aveva contestato l'istanza dei terzi interessati alla luce delle nuove norme federali sui ripescaggi: "Non c'e' piu' un automatismo sulla base delle graduatorie dei campionati, ma si passa attraverso una serie di parametri e la classifica vale solo per il 50%". Niente da fare per Ruperto che tuttavia ha considerato "congrui" i tre giorni di sospensione richiesti dalle difese. "Da lunedi' - ha concluso il presidente della Caf - andremo avanti tutti i giorni e l'importante e' che lo si faccia speditamente. Ce la faremo ad arrivare fino in fondo".

Subito accolte le istanze di Lecce, Bologna Brescia, Messina e Treviso

29/06 E' durata un'ora scarsa la prima giornata del giudizio che vede alla sbarra 4 club (Juve, Milan, Fiorentina e Lazio) e 26 tra dirigenti e arbitri coinvolti nello scandalo di calciopoli. La Caf presieduta da Cesare Ruperto ha infatti subito accolto le richieste di partecipare al processo di 5 club che costituiscono controparte nel dibattimento: si tratta di Lecce, Messina, Treviso, Bologna e Brescia che si presentano come terzi nel processo contro i club e i tesserati deferiti. Per questo Ruperto dopo appena 45 minuti di botta e risposta con i legali presenti nell'aula dell'Olimpico trasformata in tribunale, si e' riunito in camera di consiglio con il collegio giudicante per quasi due ore e alla fine ha deciso di rinviare tutto a lunedi'. Per aver accolto i 5 club nel processo Ruperto ha voluto concedere 3 giorni in piu' per far studiare le carte dei deferimenti alle nuove societa' entrate nel processo e allo stesso tempo ha concesso a tutti i deferiti di poter visionare le memorie difensive presentate dagli altri. Quello cominciato oggi e subito interrotto sara' comunque ''un processo celere, ma non sommario'' ha detto in apertura dei lavori Ruperto. La prima decisione presa dalla rinnovata Caf va subito contro le richieste che in avvio questa mattina aveva presentato alcuni legali, primo fra tutti l'avvocato Luigi Chiappero difensore di Antonio Giraudo (oggi non presente in aula). Ovvero di respingere proprio le istanze dei terzi interessati, che di fatto si schierano dalla parte dell'accusa proprio contro i club e i dirigenti rinviati a giudizio. Soddisfatti pero' dopo questo antipasto di processo tutti i legali, in particolare quelli dei club che subentrano. Gia' canta vittoria il legale del Bologna, uno dei club che ha presentato l'istanza, l'avvocato Mattia Grassani. ''Da adesso in poi il processo vede l'accusa, la difesa - ha spiegato l'avvocato bolognese - e i terzi interessati. C'e' tutto l'interesse a dimostrare che il campionato 2004-2005 e' stato falsato''. Contenti anche gli altri legali. Adesso pero' il problema reale e' quello di rispettare i tempi cosi' come li aveva indicati il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi: le sentenze di primo grado attese tra il 7 e il 9 luglio rischiano di slittare dal momento che solo lunedi' si comincera' il dibattimento, partendo ancora una volta dalle eccezioni procedurali e sostanziali che molti legali solleveranno. Secondo Grassani e' possibile che ci sia almeno una settimana di ritardo.

Alla sbarra da Carraro a Mazzini, da Bergamo alle star

29/06 Hanno lavorato insieme per qualche anno, uno il capo, l'altro il vice, ma non si sono mai piaciuti. Anzi. Nel giorno del giudizio, sotto la cappa d'afa che ha avvolto una Roma anticipatamente ferragostana, capita di vedere due nemici giurati come Franco Carraro e Innocenzo Mazzini di nuovo insieme: banchi separati pero' per il primo giorno di scuola che sa gia' di addio. Gia' perche' in onda va il maxiprocesso del calcio, quello che all'Olimpico fa giocare la partita piu' brutta della storia del pallone made in Italy, quello che dopo appena mezzora e' gia' rinviato. Solo un assaggio, un antipasto frugale di quello che da lunedi' verra' servito davanti agli occhi di tutto il mondo: il calcio italiano alla sbarra, tra sguardi imbarazzati, teste chine, fugaci strette di mano. Erano solo colleghi, dicevano, si sono scoperti alleati, cosi' svelano le centinaia di telefonate intercettate, adesso sono solo tanti ex blasonati che rischiano di uscire per sempre dal mondo del calcio. E' una sfilata mesta quella che passa davanti alla Caf di Cesare Ruperto: quella che si sente e' solo la voce degli avvocati, che sollevano eccezioni, chiedono tempo per leggere le carte, cercano di prendere tempo. Il resto e' il calcio che fu. E mentre l'ex numero uno della Consulta fa l'appello, qualcuno alza pure la mano. Cognome e nome, solo una sbavatura quando e' il turno del presidente della Lazio: ''Lolilo'' dice Ruperto, prima di correggersi e restituire giusta dignita' anagrafica al patron biancoceleste. Claudio Lotito e' seduto in seconda fila, tra i suoi legali. Davanti c'e' il procuratore, il pm Stefano Palazzi: sguardo severo, perche' sa che da lunedi' dovra' sfoderare tutta la sua ars retorica per inchiodare club e dirigenti deferiti: il tempo stringe e il rinvio in questo non aiuta. Ma ci sono le esigenze del diritto da rispettare e anche quelle fisiologiche saranno garantite: Ruperto concedera' pause ogni 90 minuti anche per i fumatori piu' incalliti. Per loro niente sala separata pero': le sigarette nell'Olimpico bunker sono ammesse solo fuori, sulle scale. E poi ci sono gli impegni nazionali e personali: domani almeno la partita dell'Italia che vale la semifinale mondiale e' salva grazie al rinvio. Palazzi pero', tra le tante istanze avanzate dalle parti nel giorno inaugurale, presenta pure la sua: il 6 luglio non e' disponibile per il processo. Impegni preesistenti: decidera' Ruperto come fare senza il grande accusatore. La mattinata tanto attesa scorre via in fretta: l'ex designatore Paolo Bergamo sceglie il primo banco. ''Era meglio stare a casa'' dira' una volta fuori dai cancelli dello stadio. In aula cerca di non incrociare lo sguardo degli altri. Dietro a lui Mazzini, solita chioma fluente, tace: parlera' al dibattimento, lui che finora ha schivato l'interrogatorio di Borrelli. Dietro ci sono tutti gli altri, compresi gli arbitri. Basso profilo per Gianluca Paparesta, lontano dalle telecamere. Non incede invece da leone ferito Massimo De Santis, lui assieme a Moggi (che invece preferisce le telecamere per parlare, ma non quelle a circuito chiuso del processo) accusato di far parte della 'cupola'. Gel nei capelli e abito scuro, il fischietto che ha gia' perso i mondiali di Germania, arriva accompagnato dall'avvocato piu' avvenente, la bella Silvia Morescanti. Tailleur e camicetta panna, ma grinta da vendere quando prende il microfono e si rivolge a Ruperto. Alla prima pausa utile il suo assistito lascia i banchi delle retrovie e fa a fare due chiacchiere con Bergamo. Stavolta niente telefonini. C'e' anche l'ex designatore degli assistenti, Gennaro Mazzei: lui pero' deve rispondere solo della slealta'. Qualche telefonata di troppo con Leonardo Meani, addetto agli arbitri del Milan. ''Adesso mi interessa solo stabilire la mia estraneita', il resto non conta. Io in fondo non ho mai telefonato a nessuno'' si lascia scappare quando va via dallo stadio. Il primo giorno scorre cosi', poche foto ricordo, tanti volti finiti sotto i riflettori: a scorrere nella mente e' quell'anno, il 2004-05, che adesso e' finito proprio negli annali neri del calcio.

All’Olimpico attesa surreale, stadio vuoto, giocano gli avvocati

29/06 E' cominciato tutto di mattina presto in una Roma accaldata e deserta per il giorno di festa. Dal silenzio al frastuono in pochi minuti per via del maxi-processo al calcio. Un'atmosfera surreale quella che si e' vissuta quest'oggi allo stadio Olimpico . Gia', perche' alle 8.30 nei pressi dell'ingresso della curva Sud della stadio c'era calma piatta, poi, dopo circa quindici minuti, si e' scatenato il finimondo con un via vai di macchine e di avvocati. La zona era transennata, ma le forze dell'ordine con molta fatica riuscivano a respingere i numerosi assalti di fotografi e giornalisti, soprattutto dopo l'arrivo, quasi in simultanea, di Franco Carraro e Innnocenzo Mazzini. I due, che sono tra i maggiori imputati del processo al calcio, facevano il loro ingresso verso le 9, ma subito dopo ecco che arrivano gli arbitri: De Santis, Paparesta, Tagliavento e Dondarini. Tutti e quattro all'Olimpico in veste completamente diversa. E poi ancora Lotito (l'unico con tanto di scorta, sottolinea qualche poliziotto), Galliani, la Fiorentina e la Juve con i rispettivi avvocati. Poco prima avevano fatto il loro ingresso anche il procuratore federale Stefano Palazzi e il numero uno della Caf Cesare Ruperto. In pochi attimi, insomma, lo stadio dove di solito giocano Totti e Di Canio assume una veste distante anni luce dal luogo in cui Berruti ha conquistato la medaglia olimpica, la Germania il titolo mondiale, Roma e Lazio i loro sospirati scudetti. I protagonisti entrano uno dopo l'altro all'Olimpico. L'unico che entra a piedi, forse per dare un'immagine diversa rispetta agli altri, una nuova immagine, e' l'avvocato numero uno della Juve, Cesare Zaccone. Si ferma e parla con grande disponibilita': ''Abbiamo visto le carte e siamo fiduciosi. Siamo pronti a rimanere in serie A e a puntare all'articolo 1''. Il processo inizia, cinque squadre 'estranee' al processo si dichiarano interessate alla situazione di Juve, Milan, Lazio e Fiorentina, con Ruperto che va in camera di consiglio. L'attesa si fa estenuante, soprattutto per qualche tifoso, pochi per la verita, giunto all'Olimpico per stare vicino alla propria squadra o quasi. Sono tutti della Lazio e sono tutti contro Lotito. ''Non sappiamo se la Lazio e' colpevole o meno, ma alla fine del processo Lotito deve andare via'', le parole di una decina di tifosi. Passano le ore e, poco dopo le 13, Ruperto dichiara conclusa la seduta e rinviata a lunedi' prossimo. C'e' qualcuno che nel piazzale della curva Sud esulta. Stessa cosa sembrano fare i legali dei vari Carraro, Mazzini e cosi' via, che erano entrati in mattinata con tutt'altro umore. ''Questi giudici sono sereni e attenti'', le parole dell'avvocato della Juve Cesare Zaccone. ''Onore a questi giudici - ha dichiarato il legale del Bologna Grassani -, anche perche' i processi lampo da sempre sono nemici della verita'. E' giusto che Uefa e Champions siano passate in secondo piano''. Ne arrivano altri e tutti dicono, piu' o meno, la stessa cosa. ''Siamo tranquilli per i tempi - ha dichiarato l'avvocato di Tagliavento Morcella -. Voglio solo gridare l'estraneita' del mio assistito, anche perche' ancora non abbiamo capito perche' e' stato inserito''.

Processo: Memorie difensive

Carraro: Attivita' di garanzia con riferimento alla giustizia sportiva, agli arbitri e ai controlli delle societa' sportive. La linea difensiva di Carraro sulle presunte pressione sui designatori arbitrali si basa su questo: sull'esercizio di un funzione legittimamente attribuita ed esercitata secondo quanto stabilito dallo statuto della Figc. Sui presunti aiuti alla Lazio per ottenere la rielezione, Carraro spiega che era gia' stato stabilito in precedenza l'accordo sulle elezioni della presidenza in Figc. Nelle 23 pagine della memoria consegnata alla Caf si legge che ''per interessarsi alle sorti sportive della Societa' Calcio Lazio, in quanto per ottenere la nomina a Presidente della Figc avrebbe avuto bisogno dell' appoggio dei dirigenti della Juventus che all'epoca avevano interessi convergenti con quelli del Presidente Lotito della Societa' Lazio'' la difesa rimanda all'interrogatorio fatto da Carraro davanti a Borrelli e alla lettera inviata all'Ufficio inquirente il 14 giugno 2006 (''di cui nell'atto di incolpazione non esiste traccia, pur essendo tale lettera inserita nella voluminosa documentazione depositata dal Procuratore Federale''). Si legge: 'Colgo l'occasione per allegare i ritagli stampa che si riferiscono alle elezioni della FIGC del 14 febbraio 2005; quando io ho parlato con il Sig. Moggi al telefono il 3 febbraio 2005, avevo gia' praticamente perfezionato l'accordo con il Dott. Abete e che l'accordo sarebbe stato ufficializzato il 7 febbraio 2005 a Milano, dopo che l'assemblea informale della LNP avrebbe approvato il progetto in base al quale io sarei stato eletto il 14 febbraio 2005, mi sarei dimesso nel dicembre 2006, dopo la decisione del1'UEFA sui Campionati Europei del 2012, e che il designato a diventare il presidente della Federazione sarebbe stato il Dott. Abete. Pertanto l'incontro dell'8 febbraio a cui il Sig. Moggi fa riferimento nella telefonata del 3 febbraio non aveva ragione d'essere ed infatti non ha avuto luogo''. Sui rapporti coi designatori si legge: secondo l'ex presidente della Figc ''nei suoi richiami ai due designatori arbitrali, Bergamo e Pairetto, non ha fatto altro che esercitare la sua funzione istituzionale. E' evidente che giustamente e doverosamente il Presidente della Figc deve preoccuparsi del corretto andamento delle gare e deve chiedere conto e ragione ai designatori arbitrali. In questa veste egli ha ripetutamente parlato ai due designatori''. E aggiunge: ''Di conseguenza e' una lettura in 'malam partem''', ''dove si assume che gli interventi di Carraro su Bergamo dimostrano in modo incontrovertibile la conoscenza, da parte del vertice federale, del sistema di condizionamento messo in atto dai due dirigenti della Juventus sul sistema federale''. Infine Brescia-Lazio: ''E' l'unico episodio specifico addebitato al Dott. Carraro''. Si fa riferimento alla telefonata al designatore Bergamo: ''La domanda a cui il Collegio deve dare risposta e' se questa telefonata sia un atto diretto ad alterare lo svolgimento o il risultato della gara. La risposta non puo' che essere negativa, ove si consideri che il Dott. Carraro ha premesso che si raccomandava per uno svolgimento assolutamente regolare della gara, nel senso che qualora il Brescia avesse dovuto vincere con merito non ci sarebbe stato alcun problema, ma che si raccomandava di evitare errori arbitrali a sfavore della Lazio per scongiurare che ci fossero ulteriori polemiche ed ulteriori lagnanze con riferimento alla correttezza degli arbitraggi''. Carraro, infine, chiede che vengano sentiti ''Paolo Bergamo e Daniele Tombolini e l'ascolto integrale delle registrazioni delle telefonate''.
Milan: Il ruolo, ma soprattutto il rapporto tra Leonardo Meani e il Milan. A questo punta la memoria difensiva del club rossonero nel processo cominciato oggi all'Olimpico: solo tre pagine, ma tanti allegati, comprese le gare e relative terne arbitrali di tutta la stagione finita sotto inchiesta, il 2004-05, ma anche le fatture di riaddebito del traffico telefonico dello stesso Meani, che viene indicato come un collaboratore esterno. Nella memoria il legale Cantamessa chiede ''che all'udienza del 29 giugno venga ascoltato in veste di testimone: il dott. Umberto Gandini, Direttore Organizzativo del1'A.C. Milan S.p.A., perche' deponga sulle seguenti circostanze: a) se Leonardo Meani svolga per conto del1'A.C. Milan l'incarico di addetto agli arbitri senza ulteriori attivita' e/o incombenti e circostanzi le modalita' attraverso le quali Leonardo Meani esercita i suoi compiti e con quale frequenza frequenti i locali e lo staff organizzativo della societa'; b) se il suo rapporto abbia carattere di collaborazione autonoma con cadenza annuale; c) se paghi di tasca propria, mediante riaddebito, i costi dell'utenza telefonica mobile e, quando ritiene di farne omaggio, i biglietti e gli abbonamenti per le gare del Milan; descriva altresi' altra circostanza utile alla descrizione del suo rapporto con il Milan''. Sulla base di questo, il Milan ha prodotto una ricca documentazione che va dalla ''copia del censimento depositato presso la LNP dal Milan in data 5 agosto 2004'' alla ''tessera di Leonardo Meani rilasciata dalla LNP''. E ancora ''fatture di riaddebito a Leonardo Meani di traffico telefonico, biglietti e abbonamenti stadio, relativamente alla stagione sportiva 2004/2005; elenco delle utenze mobili del Milan con indicazione dei casi di riaddebito o meno; elenco delle gare del Campionato di Serie A 2004/2005 tratto dal sito della LNP, con indicazione delle terne arbitrali; dichiarazione dell'avv. Cristina Rossello, responsabile della Direzione Affari Legali della LNP, in data 24 giugno 2006 e allegate 8 lettere per 14 fogli''. Tutto per dimostrare che Meani non era un dipendente della societa'. Ingenti le fatture del cellulare rispedite all'addetto agli arbitri, che nel solo bimestre dicembre 2004 gennaio 2005 ammontavano a 620 euro. Ma che, secondo quanto prodotto nella memoria difensiva, venivano tutte riaddebitate a Meani, che nella lista figura come un collaboratore non in possesso di telefono aziendale. In coda le tante lettere di club (indirizzate agli allora designatori, a Carraro, Lanese e lo stesso Galliani) che lamentano errori arbitrali. L'Ascoli in una raccomandata del 10 febbraio 2003 se la prende con Dattilo che con la terna ''ha annullato una rete regolarissima''. Il Pescara (data 10 maggio 2004) lamenta ''torti arbitrali in continuazione'' e chiude chiedendo che ''ci vengano designati arbitri all'altezza della delicata situazione''
Lazio: ''Si e' trattato, in sostanza, di un'inchiesta che si puo' definire 'a senso unico', nella quale tutto quello che e' stato acquisito a favore degli incolpati e' stato ignorato o travisato e si e' preferito valorizzare gli elementi favorevoli all'accusa in un'esaltazione della visione parziale delle indagini''. E' questa la ratio della memoria difensiva di 10 pagine presentata dai legali della Lazio nel processo cominciato oggi all'Olimpico. Gli avvocati Gian Michele Gentile, Vincenzo Siniscalchi e Ugo Longo nella loro memoria difensiva hanno inoltre lamentato una grave violazione dei termini di presentazione che non ha permesso alle difese di preparare le loro memorie: ''Il Commissario della Figc, ha abbreviato, sia i termini di comparizione sia i termini nei quali i difensori dei deferiti avrebbero potuto presentare memorie difensive. I1 che ha reso materialmente impossibile non solo la semplice lettura delle oltre 8.000 pagine di atti depositati, ma anche il loro studio, al fine di elaborare una memoria difensiva che tale sia in senso sostanziale e non solo apparente e formale''. I legali della Lazio hanno poi sottolineato che la richiesta di rinvio ''e' finalizzata non a porre in essere tattiche dilatorie che possano ritardare la definizione del procedimento, ma ad evitare che la fretta di concludere un procedimento dagli aspetti e riflessi cosi' gravi possa andare a scapito della sua legittimita' e del diritto ad una decisione che sia frutto di un'equilibrata valutazione degli elementi addotti dalle parti interessate''. Tra le richieste i legali della Lazio hanno presentato istanza affinche' ''la Commissione acquisisca i decreti che hanno autorizzato le intercettazioni in atti; i nastri su cui tale intercettazioni sono state registrate e disponga perizia per la trascrizione in contraddittorio dei testi registrati''.

Processo, Istanze

Bologna: Dentro al processo, ma dalla parte degli accusatori, tecnicamente dei terzi, e' finito anche il Bologna che insieme a Brescia, Treviso, Lecce e Messina, ha infatti visto accolto dal presidente Ruperto l'istanza del club che chiede, qualora per le deferite si prospettasse la retrocessione, il ripescaggio nella massima serie. Nell'istanza per essere ammessi al dibattimento presentata dai legali si scrive che ''il campionato di serie A 2004-2005 e' stato falsato dalla commissione di gravissimi illeciti che non hanno eguali nella storia del calcio italiano e il quadro di colpevolezza delle 4 societa' coinvolte (Juve, Lazio, Fiorentina e Milan) pur senza voler anticipare le conclusioni dibattimentali, appare di notevolissima portata, anche solo ad un sommario esame dell'attivita' d'indagine e delle intercettazioni telefoniche ed e' tale da richiedere per questi 4 club (anche se con responsabilita' diverse) la retrocessione all'ultimo posto in classifica, ovvero, ricorrendo le circostanze aggravanti, con l'esclusione del campionato di competenza, a seconda delle condotte illecite accertate''. Proprio per l'evenienza del ripescaggio, il Bologna ha gia' provveduto a presentare, nell'atto di intervento al processo, un allegato con un classifica che tiene conto dei criteri e delle procedure d'integrazione, in caso di vacanza d'organico nei campionati professionistici 2006-2007, fissate dal presidente federale. Secondo questa classifica, che valuta non solo la classifica finale dell'ultimo campionato ma anche della tradizione sportiva della citta' e del numero medio di spettatori, le societa' che dovrebbero subentrare sono nell'ordine: Lecce, Bologna, Messina, Modena, Brescia, Cesena, Verona e Treviso. ''In conclusione - secondo i legali del Bologna - ogni ipotesi sanzionatoria che non consenta, per i suoi effetti, al Bologna l'immediata integrazione nell'organico del campionato di serie A 2006-2007 come strumento risarcitorio del suo diritto violato, si tradurrebbe in una ingiustizia sostanziale, di cui, sicuramente, la societa' chiedera' ristoro nelle sedi piu' confacenti''."Onore a questi giudici, anche perché i processi lampo da sempre sono nemici della verità". E' quanto ha dichiarato il legale del Bologna Mattia Grassani all'uscita dallo stadio Olimpico. Il club rossoblù è una delle società che ha presentato istanza presso la Caf in quanto interessata all'esito del processo. "Se verrà rispettato il 9 luglio come data? Credo che i tempi della Caf non si conciliano con quelli della Federcalcio - ha aggiunto il legale - Questi giudici hanno giustamente accettato quelli che sono dei passaggi obbligati, anche perché gli interessi in campo sono diversi". "Uefa e Champions - ha proseguito Grassani - sono passate giustamente in secondo piano".
Brescia: ''Significative conversazioni telefoniche intercettate dal cui tenore si puo' desumere che, ove le gare in questione fossero state regolarmente giocate, il Brescia si sarebbe salvato''. E' uno dei passaggi centrali dell'istanza di partecipazione al dibattimento presentata dal Brescia, nel processo davanti alla Caf che ha preso il via oggi all'Olimpico. Il club lombardo nelle pagine sottoposte alla Commissione d'appello federale scrive che ''saremmo di fronte a una competizione gravemente falsata nel suo risultato tecnico-agonistico, siccome viziata dal compimento di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di piu' gare ovvero ad assicurare vantaggi in classifica ad alcune societa'''. Il Brescia scrive, in una nota a margine, di aver presentato formale istanza al commissario della Figc il 13 giugno scorso per ''la riammissione al prossimo campionato di serie A, quale forma di risarcimento in forma sportiva a carico della Figc'' una volta che gli organi di giustizia riconoscessero le ''condotte illecite ascritte al presidente e al vicepresidente della stessa Figc''. Una richiesta questa a ''prescindere dal fatto che si determinino nel prossimo torneo carenze nell'organico degli aventi titolo a parteciparvi secondo l'esito dei campionati di serie A e B conclusi a cause delle sanzioni irrogande dagli organi di giustizia sportiva alle societa' responsabili degli accertati illeciti''. Un risarcimento ''patrimoniale e morale'' quello della riammissione in A gia' chiesta dal Brescia.
Treviso: Il Treviso e' ''nelle condizioni di fatto di poter aspirare alla permanenza nel campionato di calcio di serie A per la stagione sportiva 2006-07''. Cosi' il club veneto presenta la sua stringata istanza di partecipazione al processo davanti alla Caf contro i 30 deferiti (compresi quattro club) che lunedi' entrera' nel vivo con il dibattimento. Il treviso e' una delle cinque societa' che sono state ammesse a partecipare, secondo quanto deciso dal collegio giudicante. Poche righe anche dal Lecce, come le altre societa' ammesse al dibattimento. Il club pugliese ''chiede di essere ammesso a partecipare al dibattimento promosso dalla Procura federale contro la Acf Fiorentina, la Juventus Football Club Spa, L'AC Milan Spa, la S.S. Lazio piu' altri per violazione degli articoli 1 e/o6 del codice di giustizia sportiva''. L'ultimo in ordine di tempo a costituirsi e' stato il Messina: ieri e' stata depositata la richiesta di essere ammessi al processo. Questo per ''tutelare i propri legittimi interessi che derivano anche dall'aver partecipato nella stagione 2005-06 al medesimo campionato di serie A con i soggetti deferiti, conseguendo con complessivi 31 punti il terzultimo posto nella classifica finale''.

Dattilo: “Dopo la gogna nessuno parla della mia estraneità”

29/06 "Sono profondamente rammaricato per quanto è stato detto e scritto ripetutamente per giorni e giorni, senza che poi si rivelasse vera neppure una sola virgola sul mio conto. Dopo essere stato messo ingiustamente alla gogna per giorni e giorni, ora che si é appurato che con lo scandalo del calcio non c'entro assolutamente nulla, sui giornali e sulle televisioni nessuno più parla del sottoscritto e dice che l' arbitro Dattilo è stato tirato ingiustamente in ballo visto che è risultato totalmente estraneo allo scandalo e quindi parte lesa nello stesso". A sostenerlo con forza e rabbia, nel giorno in cui è partito a Roma il maxiprocesso al calcio, è l'arbitro della sezione di Locri Antonio Dattilo, 35 anni, di Gioiosa Jonica, direttore di gara di serie A dal 2001. Il nome del fischietto reggino, arbitro dal 1989, era venuto fuori dopo la pubblicazione di un' intercettazione telefonica fatta a settembre 2004, un paio di giorni prima che Dattilo dirigesse, domenica 26 settembre, l' incontro di serie A Udinese-Brescia, tra l' amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo e il direttore generale della stessa società Luciano Moggi. Il 10 maggio scorso Antonio Dattilo, pur non essendo né destinatario di un avviso di garanzia, né tantomeno indagato, ha chiarito, a Roma, in maniera definitiva e con prove documentali la sua posizione davanti ai componenti dell' Ufficio indagini della Federcalcio, dimostrando così, ha concluso Dattilo, "la correttezza etica, morale e la professionalità del mio operato".

Moggi alla CNN “Non farò il capro espiatorio”

29/06 Luciano Moggi ribadisce alla Cnn quanto aveva dichiarato martedi' a 'Ballaro'': "C'e' bisogno di un capro espiatorio, ma io non lo so fare...". Cosi' l'ex direttore generale della Juventus in merito allo scandalo del calcio italiano, che lo vede nell'occhio del ciclone. "I giudici faranno il loro lavoro, ma le lobby resteranno - ribadisce Moggi - le cupole non esistono, parlarne sarebbe semplicistico e banale. Ognuno segue i propri interessi, siamo tutti amici ma anche uno per uno, e' normale. Io gli interessi della Juventus li ho curati sempre facendo le cose legalmente". Sulle intercettazioni che lo riguardano, Moggi nega: "Io non ho mai telefonato ad arbitri, altri hanno telefonato. Non ho mai cercato di influenzare i risultati delle partite, ma solo di non avere svantaggi. Da parte di un dirigente di club, e' un obbligo".

Il legale dell’arbitro Tagliavento: “Urlo la sua estraneità”

29/06 "Voglio gridare l'estraneità del mio assistito, ossia dell'arbitro Tagliavento che ancora non abbiamo capito perché è stato inserito". A parlare in questo modo è l'avvocato Manlio Morcella, il legale che all'interno del maxiprocesso tutela l'arbitro Tagliavento. "E' stata una partenza tranquilla - ha aggiunto l'avvocato - e credo che sarà un processo breve, l'importante è che non sia giustizialista, anche se, e lo ribadisco, non si è ancora capito perché il mio assistito è stato tirato in ballo. O meglio sappiamo che è stato tirato dentro da una telefonata tra Mazzini e Lotito, anche se il suo nome non è stato fatto dai due, però lui era l'arbitro che ha diretto Bologna-Lazio". Il legale di Tagliavento, insomma, cerca di spiegare che il direttore di gara non c'entra nulla in questa storia e aggiunge: "Se si alleggerisce la posizione di Tagliavento, di conseguenza si alleggerirà quella di Lotito e della Lazio. La chiamata del presidente biancoceleste secondo me è stato un atto istituzionale, magari un po' anomalo, ma pur sempre istituzionale".

Capello dal PM: si indaga sul caso Baldini e sui calciatori russi

29/06 Il caso Baldini e il suo allontanamento forzato dalla Roma e la presunta 'affiliazione' della squadra giallorossa alla Gea. La ormai famosa intervista sul presunto monopolio della stessa Gea, rilasciata ad un quotidiano sportivo nel marzo 2002, e' stata solo una parte dell'audizione che Fabio Capello ha sostenuto ieri per due ore davanti ai pm Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, che indagano sulla societa' di Alessandro Moggi e che procedono, tra gli altri anche contro Luciano Moggi e Chiara Geronzi, per l'ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla illecita concorrenza con minacce e violenza. L'allenatore della Juventus, convocato ieri in procura a Roma come persona informata sui fatti, ha, secondo quanto si e' appreso, sopratutto risposto a domande dei magistrati sul progetto di 'affiliazione' della Roma alla Gea, di cui lo stesso Capello era allenatore in quegli anni, progetto che aveva come 'conditio sine qua non' l'allontanamento di Franco Baldini, ds della Roma che aveva in panchina Capello, per volere di Moggi. Il tecnico bianconero, legato allo stesso Baldini da amicizia (il tandem si potrebbe ricomporre l'anno prossimo al Real Madrid se passera' una determinata cordata che aspira alla presidenza dei 'galacticos') si e' trovato cosi' a dover confermare o smentire quello che piu' volte lo stesso Baldini ha denunciato (anche ai magistrati di Roma in una recente audizione) e cioe' di essere stato allontanato dalla Roma da Moggi (leggi Gea), o di contro, spiegare di non aver contezza di tale circostanza come lo stesso Luciano Moggi, ex ds della Juve di Capello, ha piu' volte ribadito ricusando le accuse. Il verbale dell'audizione di Capello e' stato secretato, cosi' come quello di Antonio Giraudo. Ma da ieri i pm romani sembrano avere le idee piu' chiare sul ruolo della Gea. Intanto l'inchiesta sulla societa' di Moggi della procura romana, secondo quanto si e' appreso, si e' allargata anche al caso di alcuni calciatori russi, oggetto della indagine della Procura di Napoli che ha coinvolto anche Cesare Martellino, indagato per abuso d'ufficio, ex presidente della Caf, sostituito dal commissario della Figc, Guido Rossi, con Cesare Ruperto che oggi ha aperto il giudizio di primo grado su calciopoli. La procura di Roma, e la squadra mobile della capitale che ha la delega di indagine, vuole verificare se i due giovani calciatori Zetulayev e Boudianski, erano della scuderia Gea. L'indagine della Procura di Napoli si riferisce a una decisione presa dalla Caf di Martellino il 13 dicembre 2004, che accolse un ricorso della Juventus proprio sui tesseramenti di Zeytulaev e Boudianski. I due giocatori erano riusciti a svincolarsi dal club bianconero, dopo che la commissione tesseramento aveva invalidato il contratto quinquennale del 2001 poiche' non erano ancora maggiorenni e la durata massima non poteva superare i tre anni. La Caf ribalto' il verdetto e diede ragione al club di Corso Galileo Ferraris. Un terzo caso che riguarda un calciatore russo e' all'attenzione dei pm Palamara e Palaia. Sempre la squadra mobile, che aveva gia' indagato nei mesi scorsi nell'ambito di una indagine sulla mafia russa, sta di nuovo cercando riscontri e rileggendo il caso del portiere Nigmatullin stavolta in chiave Gea. Ex estremo difensore del Lokomotiv Mosca, Ruslan Nigmatullin sarebbe stato costretto, sotto sequestro in una camera d'albergo, a cambiare procura sportiva e procuratori prima del suo passaggio al Verona. In una intercettazione telefonica spunto' il nome della Gea, che poi ha smentito qualsiasi interessamento al portiere. Quel caso, come tanti, ora si e' riaperto proprio alla luce delle recenti inchieste. Alla procura di Roma la prossima settimana potrebbero riprendere le audizioni di persone informate sui fatti, le ultime prima della pausa estiva, sul caso Gea. In programma tra gli altri quella di Calisto Tanzi, ex patron del Parma Calcio e della Parmalat la cui figlia, insieme alla prole di Cragnotti, fu tra i fondatori della Gea World, societa' che i 'rampolli illustri' hanno abbandonato da tempo e ben prima della tempesta giudiziaria che ha travolto i Moggi.

Parte la nuova Juve

29/06 Calcio di inizio, oggi a Torino, non solo per il nuovo cda e i nuovi vertici della Juventus ma anche per una vera e propria operazione "simpatia e trasparenza". In attesa di sapere, a fine luglio, quali saranno le decisioni della giustizia sportiva in seguito al processo di calciopoli e quali saranno le 'pene' comminate alla Juve (se ci saranno come ormai sembra assodato), il nuovo presidente della società bianconera, Giovanni Cobolli Gigli ha detto "di avere come obiettivo e di voler garantire la trasparenza contabile, la gestione della squadra e un fortissimo rapporto con i tifosi attraverso un rapporto di simpatia". Cobolli Gigli ha aggiunto che la Juve vuole essere "vincente, simpatica, trasparente, e avere un miglior rapporto con la città di Torino e un grande rapporto con l'Italia perchè il brand Juventus abbia il posto che le compete nel mondo dello sport con i suoi cent'anni di tradizione e storia". Quella che è una vera e propria 'rivoluzione' comportamentale rispetto ad un recente passato in cui i media erano vissuti e trattati, nel migliore dei casi, come 'un fastidio' dovrebbe andare a beneficio non soltanto della Juventus ma anche degli sponsor. Cobolli Gigli ha infatti sottolineato l'importanza di averli "vicini" e ha detto che "una volta che questa nuvola temporanea sparira', penso il 22 luglio (e cioè quanto si conosceà la sentenza del processo iniziato proprio oggi a Roma, ndr.) dovremo recuperare l'entusiasmo e la volontà per girare pagina". Da parte sua Jean-Claude Blanc, nuovo ad e direttore generale della Juventus ha sottolineato "il patrimonio eccezionale della squadra" aggiungendo che è sua intenzione "lavorare con tutti: i giocatori, i tecnici, gli sponsor e i tifosi per ricostruire il club. Credo che il nuovo cda dimostri una chiara determinazione a guardare al nuovo futuro con il massimo rispetto per i valori etici e sportivi per un calcio giocato nel modo giusto e con passione".

Per Pessotto un cauto ottimismo

29/06 A fare compagnia a Gianluca Pessotto ci sono da oggi pomeriggio i disegni delle figliolette del calciatore, Federica e Benedetta, toccante dimostrazione d'affetto delle bimbe per il papa' che, nonostante ancora il percorso difficile per uscire dalla fase a rischio, lotta per vincere la sua partita piu' difficile. La vita di Gianluca Pessotto e' ancora a rischio. I medici dell'ospedale "Le Molinette" di Torino, che hanno in cura 24 ore su 24 l'ex calciatore bianconero procedono nelle valutazioni con cauto ottimismo. Le condizioni di Pessotto rimangono stabili ma comunque gravi. I professori Donadio, Rapellino e Davini hanno fatto il punto sulla situazione: "Non possiamo dire se Gianluca Pessotto sopravvivera'. Dire che non e' in pericolo di vita e' un azzardo, poiche' in questo momento ci sono mille possibili complicanze. Una persona della sua eta' (Gianluca compira' 36 anni il prossimo 11 agosto, ndr), un ex atleta, e' avvantaggiato, poiche' un organismo affronta le complicanze in modo piu' efficace. In ogni caso la prognosi non potra' essere sciolta ancora per lungo tempo ed entro 72 ore avremo sicuramente informazioni piu' importanti". Anche oggi sono arrivati messaggi di affetto nei confronti dell'ex giocatore, attualmente team manager del club bianconero. Nel giorno della ratifica delle nomina del Cda della Juventus sono infatti arrivati i messaggi dei nuovi dirigenti. Il presidente onorario Franzo Grande Stevens ha rivolto un saluto e un augurio affettuoso "al nostro Gianluca Pessotto, che possa guarire e soprattutto ritrovare una completa serenita' della quale ci ha fatto dono nella sua permanenza alla Juventus". I due gruppi di tifosi della Juventus (Viking e Nucleo) hanno esposto i loro striscioni: "Grande uomo, grande giocatore. Come in campo, non mollare". Ancora messaggi di affetto dal ritiro dell'Italia. Il team manager azzurro Gigi Riva manda un 'in bocca al lupo' a Pessotto e parla dell'ex difensore della Juventus come un esempio positivo per tutto il calcio italiano. "E' stata una notizia che ha turbato tutti, soprattutto i suoi ex compagni di squadra. Noi adesso torniamo al calcio giocato ma restiamo vicini a Gianluca con l'augurio che si riprenda presto e torni ad essere quell'uomo stupendo che noi tutti conosciamo. E' sempre stato un esempio per tutti, con lui non c'era mai bisogno di spiegare o di dire qualche cosa, sapeva cosa fare ed ha sempre lavorato nel massimo rispetto verso tutto e tutti. Il calcio ha bisogno di gente come lui, la sua onesta' e la sua correttezza sono un esempio per il nostro mondo. Non diamo sentenze e non giudichiamo, avra' avuto i suoi problemi che risolvera' con le persone che gli sono vicine. Spero che esce presto da tutto questo". "Lo seguiamo tutti i giorni, con le telefonate e i comunicati dei medici. Speriamo che torni presto alla famiglia e tra di noi", dice Marcello Lippi. Alex Del Piero interviene sulla triste vicenda dell'ex compagno Pessotto. Una dedica speciale in vista della partita di domani con l'Ucraina. "Quella di Gianluca e' una vicenda che bisogna tenere separata dal calcio ma che sicuramente puo' darci una carica in piu' - afferma 'Pinturicchio' -. Quello che e' successo e' brutto, assurdo, ma se potesse Gianluca sarebbe pronto a fare il tifo per noi, vogliamo amdare avanti anche per lui". Pessotto, cosi' come hanno parafrasato i medici, ha segnato il primo gol: ha trascorso le prime 48 ore a rischio per la vita. Adesso ci si aspetta un miglioramento globale, tenendo lontane le possibili complicazioni, anche in considerazione del terzo intervento (in programma domani al piede destro). Pessotto lotta ogni ora contro la morte. Forte e' il suo desiderio di riaprire gli occhi e tornare a giocare la partita piu' bella: la vita.

 

Servizi precedenti

28/06 Parte il maxiprocesso su ‘calciopoli’. Borrelli “Nessuno screzio con Palazzi. Spero tempi rapidi per il processo”. Delio Rossi “Il processo non cambierà il giudizio dei tifosi”. Aliberti “La Covisoc un sistema truccato”. Foti “La Reggina indipendente da Juve e Moggi”. Gazzoni pronto a costituirsi parte civile. De Santis vuole denunciare Ancelotti. Migliora lievemente Pessotto. La moglie chiede rispetto. L’Antitrust diffida Mediaset per i diritti TV “Solo sul digitale terrestre”

27/06 Ripartita a pieni giri l’indagine di Borrelli. Cellino batte i pugni. Moggi in TV attacca Carraro e le lobby del pallone. Moratti chiede trasparenza. Perquisita la sede del Sora. Pessotto vola giù dall’abbaino della sede della Juve: è gravissimo. L’anno più nero della Juve. Baldini “Sostituire anche Palazzi”. La Commissione cultura della Camera vara il programma di indagine. GEA: A Roma le audizioni di Capello e Giraudo

26/06 Riparte l’inchiesta di Borrelli con le comprimarie, sentito l’Arezzo. Arriva il processo, i legali della difesa cercano scappatoie. Tronchetti Provera d’accordo con Moratti “Gli scudetti agli onesti”. Ancora un mese da presidente di Lega per Galliani. Piazzola “Indagate su Zeman”. Baldini “Cambiate le persone in ufficio indagini ma non è cambiato il giudice Palazzi”. Le memorie di fensive di Juve, Milan, lazio e Fiorentina

25/06 Moratti “Un colpo di spugna sarebbe molto grave. Sentenze esemplari o vado all'estero”. Lolli “Nessun colpo di spugna, le inchieste avanzano”. D’Ambrosio “No all’amnistia. Lo scandalo è grave”. Confermate le cene a casa di Giraudo con Pairetto, Bergamo e Moggi. Bergamo “Meani si interessava per conto di Galliani”. Carlo Piazzola “Allontanato dal sistema. Il mondo del calcio deve chiedere scusa a Sensi ”

24/06 Lunedì Borrelli riprende il lavoro. Nel suo mirino le iscrizioni ai campionati e i diritti TV. Commissario Rossi “Potrei cambiare il format dei campionati. Vietate le vendite dei marchi”. Gazzoni (Bologna) “Iscrizioni fasulle per anni”. Corbelli si costituisce parte civile contro Carraro e Della Valle. De Santis al contrattacco. Il Financial Times scettico sulla retrocessione della Juve. Le conclusioni dell’inchiesta di Borrelli

23/06 Dopo i deferimenti spazio alla difesa. De Santis attacca Ancelotti. Abete “Il mondo del calcio attende giustizia”. Blatter: “In Italia situazione seria ma Rossi e Borrelli sono preparati”. Il processo partirà il 29 giugno. Galliani “Ma quale secessione del calcio”. Della Valle “Siamo innocenti”. I sociologi sentenziano: Il calcio un business e non più uno sport

22/06 Scattano i deferimenti. Nel calderone Juve, Milan, Fiorentina e Lazio. Galliani lascia la Lega. Le accuse e i nomi. Costituito il collegio giudicante. La Juve: verificheremo le accuse. La Fiorentina pronta a difendersi. Berlusconi “Mai avuto vantaggi in campo”. Garrone “Giorni difficili, ma la Sampdoria è fuori”. Speculazioni in borsa: in rialzo i titoli di Lazio, Juve e Milan

21/06 Domani i deferimenti, Di Sebastiano segretario della FIGC. Ghirelli si dimette. Abete: Il deferimento dopo le 18 segno di buon senso. Lippi “Non so niente dei deferimenti”. La Porta (Barça) “Moggi in Spagna non potrebbe esistere”. Berlusconi: “Il Milan defraudato”. Perquisita la sede dello Standard Liegi. Zamparini (Palermo) “Faremo la Champions League”

20/06 Cominciano i deferimenti, in moto gli avvocati. I parlamentari scrivono a Rossi “Ora ripescaggi trasparenti”. Prosegue l’indagine disciplinare del CSM sui magistrati coinvolti in calciopoli. De Santis a Matrix racconta la sua verità. Caselli ribatte a De Santis “Mai parlato di arbitri con lui”. Oriali: “Gli scudetti revocati non interessano all’Inter”. Il Ministro Amato ironizza “Mi spiace che il ‘Toro’ non possa incontrare la Juve”. Gattuso “Assurdo andare in B per un trapianto di capelli”

19/06 Borrelli chiude l’inchiesta con una relazione di 180 pagine. Ora tocca a Palazzi “Il calcio deve rimanere imprevedibile. Il sistema può guarire”. A rischio la sponsorizzazione degli arbitri. Quattro arresti per il caso Gaucci. Andreotti “Qualcuno pagherà dazio”. Zamparini (Palermo) “Si torni al sorteggio integrale”

18/06 Si tirano le somme. Dal Palazzo fanno sapere che useranno il pugno di ferro. In attesa della relazione di Borrelli. Gentile (FI) alla procura di Napoli “Sentire Pagliuso sulla estromissione del Cosenza”. Il Genoa va in B, ma Preziosi non festeggia “Troppa rabbia”. 30 mila tifosi rossoblu festeggiano la fine di un incubo

17/06 Il difensore Antonaccio denuncia su di un libro la “realtà oscura” della serie C. “Corruzioni, compromessi e ricatti”. L'ex Presidente del Cosenza, Pagliuso, aspetta la chiamata del Procuratore Borrelli (Video con intervista) anche per la C. Il Procuratore Borrelli prepara le relazioni. Nella prima tranche d’inchiesta ci sono Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Samp. Petrucci “Di amnistia non se ne parla proprio”

16/06 Ripresi gli interrogatori, sentiti Garrone e Marotta. Rossi completa la CAF. Processo vicino. Dai politci tifosi del Torino un no all’amnistia: “Ed ora restituiteci lo scudetto del 1927” . Dalla CAF alla Corte Federale rito abbreviato. Stabiliti tempi e modalità del processo. Secondo Adiconsum falsato il 30% delle partite del campionato 2003/04. La Fiorentina replica a Preziosi: “La cena con Moggi c’è stata, ma nessuna festa”. Cellino (Cagliari) “Mi auguro che tutto sia un grosso errore. Serve una presidenza super-partes”

15/06 Il calabrese Ruperto nominato presidente della CAF. Pagliuso (Cosenza) “Adeguarsi allo strapotere Juve dava privilegi”. Chiesta audizione a Borrelli. Il CSM vieta ai magistrati di occuparsi di giustizia sportiva. Revocati tutti gli incarichi. Ministro Melandri “Si va verso la vendita collettiva dei diritti televisivi”. Rossi “Se Galliani è in conflitto di interessi non è un mio problema”.

14/06 Il Commissario Rossi nomina Agnolin commissario dell’Associazione Arbitri. Casarin “L’arbitro torni ad essere l’uomo misterioso”. L’azzeramento della CAF è questione di ore. Si va verso la nomina di Ruperto. Pagliuso chiede la riammissione in serie B del Cosenza Calcio 1914. Intercettazioni sui PM. Paparesta si difende: “Carriera stroncata se denunciavo l’irruzione di Moggi”. Prosegue l’inchiesta GEA. A Napoli prosegue l’inchiesta stralcio che riguarda giudici e polizia. La Juve ricomincia da Cobolli Gigli e Tardelli

13/06 Chiuso il primo filone di indagini. Il Presidente della Corte d’Appello Federale, Martellino, si difende. Processo doppio. Si allarga l’inchiesta del CSM. Mercoledì le decisioni del plenum. Abete e De Rossi: Nessuna amnistia anche se vinciamo. Buffon “Bello sudare la maglia per l’Italia”. I favori della “cupola” alla Lazio. La Juve riparte voltando pagina in fretta: nuovo Cda.

12/06 Girando da Borrelli “Nessuna gara era preordinata”. Ascoltato il dipendente della Federcalcio Galati “Chi si oppone viene vessato”. Anche la Samp nell’indagine. Blatter “Trovati i problemi ora si va verso le soluzioni”. La Lega va verso la riscrittura del regolamento. E poi Galliani, Sacchi, Di Pietro, Campana, Pescante.

11/06 Una domenica tranquilla. Lunedì Giraudo da Borrelli. Il Legale di Titomanlio “Nessun muro di reticenza”. Trezeguet “Aspettiamo la giustizia sportiva”. Gli sponsor della Juve ripongono la loro fiducia nella società

10/06 Borrelli si concede una pausa. Il Presidente Cellino “Rossi chieda consigli ai presidenti onesti”. Secondo il legale di Lotito il campionato slitta a dicembre. Del Piero “Spero che per la Juve si risolva nel migliore dei modi” L’assistente Titomanlio: “Pronti a collaborare”

09/06 Borrelli contro un “muro difensivo concordato”. Maxi audizione con Meani (Milan): quasi otto ore. Non esiste alcun super teste. Tre ore di interrogatorio per Carraro e tre anche per Pieroni. Pirrone replica a Bergamo: “Io scarso e onesto, lui invece?”. Catricalà “Presto regole per i procuratori”. Adiconsum presenta uno studio sugli errori arbitrali dal 2002 al 2004. Avv. Coppi: “Il Coni potrebbe costituirsi parte civile”

08/06 Bergamo interrogato per nove ore “Fatto fuori da Pairetto e Lanese”. Per Pairetto sei ore di interrogatorio. Moggi dice no a Borrelli. Oggi tocca a Carraro. Della Valle “Non abbiamo fatto nulla di strano”. L’AIA rigetta il ricorso di De Santis: non andrà ai mondiali. Galliani ascoltato per due ore. L’Antitrust collabora con Rossi

07/06 Interrogatori fiume per De Santis e Paparesta. Borrelli: “Nessun pentito. Entro 10 giorni la relazione alla Procura sportiva”. La Commissione Cultura della Camera avvierà un indagine. Pirrone: “Già da tempo denunciavo pressioni”. Gaucci Jr: “C’è ancora paura della ‘cupola’

06/06 Borrelli mette sotto torchio gli arbitri. No Intertoto per il calcio italiano. E Rossi incassa l’ok di Uefa e Fifa. Corioni: “Girando la mente, Galliani gli obbediva”. Lazio e Juve nel mirino di Borrelli. Rossi incontra Galliani: Nessuna accordo sulla gestione della Lega. Blatter “Felice della reazione delle autorità italiane”

05/06 Borrelli a tutto campo, vuol vederci chiaro su tutto. E il Coni ricorre alla Caf per la sentenza su Agricola per il doping. Mazzarri ascoltato dal PM di Napoli. Cesare Geronzi ascoltato per due ore dai PM. L’ex segretaria della CAN, Fazi, non risponde. Pelè “Spero che la giustizia punisca tutti”. Blatter “Ci vogliono arbitri professionisti”

04/06 Borrelli in azione: L'arbitro Pirrone interrogato per tre ore. Il Milan si ribella: “Una campagna contro”. Lite in un bar per calciopoli, ci scappa il morto

03/06 Cannavaro e Trezeguet interrogati dai PM a Roma. La Procura di Torino vuol riaprire l’inchiesta sulle designazioni. Undici giorni per rifondare la Juve. Somma “Non cambia nulla. Moggi resterà sempre un grande”

02/06 Il procuratore Borrelli pronto per il maxiprocesso. Ombre sulla partita Udinese-Milan del 2005: Galliani e Pozzo non ci stanno. Galliani: “Siamo stati danneggiati”. Il Legale di Moggi replica a Galliani “Ha letto tutte le intercettazioni?”. Spalletti in procura a Napoli.

01/06 Il commissario Rossi: “Una situazione che non pensavo così grave”. Secondo l’ex vicecapo dell’Ufficio indagini Juve e Fiorentina in B. Galliani pronto a lasciare. Preziosi sentito dalla Procura di Napoli. Nevio Scala: “Tutto deprimente. Con gli azzurri si può andare avanti”.

31/05 Calcio nel caos: Lotito ai PM: “Lazio pulita”. Il difensore di Moggi: “Il Milan il vero potere”. I rossoneri "Manovre diversive". Petrucci “Voltiamo pagina, torniamo a parlare di sport”. Verdone “Di fronte allo scandalo del calcio mi vergogno di essere italiano”. Zeman “Io alla Juve? Non potrei. Ipotesi Baggio? sarebbe solo per immagine”.

29-30/05 Calcio nel caos: Caso Gea,sentito l'arbitro cosentino Palmieri: “Mai rilasciato interviste”. Lazio nei guai: aggiotaggio per Lotito. Niente incarichi sportivi per i magistrati del CSM. Avv. Grassani “Milan in B, ipotesi per ora non ipotizzabile”. Del Piero “Orgoglioso di essere juventino”. V.Franza "Ipotesi A per il Messina". Ieri sentito Della Valle.

28/05 Calcio nel caos: Per Borrelli una settimana intensa. Bonfrisco “Paparesta fuori dalle regole”. Gattuso: “Qualcuno sputa nel piatto”.

27/05 Calcio nel caos: L’inchiesta entra nel vivo. Borrelli al lavoro e Lippi difende il figlio. Commissario Rossi: “Sconti per nessuno”. Sacchi e Agnolin: “Chi ha sbagliato paghi”. Lippi: “In Italia chi è indagato è già condannato”. Peruzzi accusa: “Moggi il pastore e noi il gregge”.

26/05 Calcio nel caos: Gli atti passano a Borrelli: Parte ufficialmente “Piedi Puliti”. Galliani rimane solo, si dimette Zamparini. Gigi Riva: “Beckembauer ha parlato da bambino”. Cossiga: “Tangentopoli era più onesta”. Sacchi: “Torniamo al calcio di prima, senza banchieri e politica”. Il figlio di Lippi indagato a Roma e Milano.

25/05 Calcio nel caos: Interrogatori a Napoli e Roma e perquisizioni della GdF. Cannavaro ci ripensa. Albertini: “Pensavo ci fosse sudditanza psicologica, invece...”. Cecchi Gori “Affossato perchè scomodo. I 5 anni più brutti della mia vita”. Licenza Uefa per 14 club: manca la Lazio. I tiofosi si costituiscono parte civile. Gli ex vogliono Boniperti presidente della Juve

24/05 Calcio nel caos: La Lega Calcio cerca nuove regole. Alla Gea e ad Alessandro Moggi oltre il 10% del mercato delle procure. Conti: “Lotta al conflitto d’interessi”. La Finanza nella sede del Crotone e della Reggina. Buffon in Procura. Galliani confermato in Lega. Cannavaro: “Gli scudetti della Juve, meritati”

23/05 Calcio nel caos: Il commissario della FIGC, Rossi, nomina il procuratore Borrelli capo ufficio indagini. Scatta “Piedi puliti”. A Napoli sfilano i testi. perquisita la sede della Torres

22/05 Calcio nel caos: Lippi rimane al suo posto. Moggi cita Berlusconi. Chieste le dimissioni di Galliani che le respinge, l’inchiesta va avanti. Moggi: “Un’imboscata di Galliani”. Guido Rossi: “Beckenbauer ne approfitta”. Avv. Stagliano “La Juve in B”

21/05 Calcio nel caos: Moggi ebbe un ruolo importante nelle elezioni di Carraro e Galliani. Tardelli replica a Beckenbauer “Anche in Germania c’è il marcio”. Chieste le dimissioni di Lippi. Le intercettazioni di De Santis

20/05 Calcio nel caos: Il potere assoluto di Moggi. Ora è fuga dalla Gea. Si dimette anche il Generale Attardi. Beckembauer: L’Italia la pagherà ai Mondiali. Le tifoserie di Messina, Crotone e Reggina non ci stanno

19/05 Calcio nel caos: La Gea controllava anche Reggina, Livorno e Siena. Gazzoni: “Le dimissioni di Carraro sono finte”. Interrogati Lippi e Zeman. Si dimette il Generale Pappa

18/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi fa piazza pulita. Le intercettazioni di Carraro e Moggi che preparavano le elezioni in Lega. Menzionato Pisanu. Sospesi nove arbitri, la Finanza a casa di Moggi e nella sede della Juve

17/05 Calcio nel caos: Il Commissario Rossi al lavoro. Spunta il filone doping. Dopo il vertice delle Procure, nuovi accertamenti. Definite le competenze delle Procure di Roma e Napoli.

16/05 Calcio nel caos: Guido Rossi commissario della FIGC chiamato a sistemare il calcio e le sue regole. Petrucci rassicura Lippi “Verrò a trovarti con Rossi”.

 

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