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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

Loiero: “L’omicidio Fortugno un vero boomerang per la ndrangheta”

05/11 ''Sono convinto che l' assassinio di Franco Fortugno sia stato un boomerang per gli uomini del disonore in quanto ha scatenato una reazione per loro inattesa che partendo dai giovani ha chiamato a raccolta la Calabria degli onesti e l' intero Paese''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, parlando con i giornalisti a margine dell' intitolazione a Fortugno della sede della Cisl di Locri. Loiero e' tornato anche sulla Marcia della speranza svoltasi ieri a Locri definendola ''una grande lezione di democrazia e di legalita'. Una lezione che nessuno potra' dimenticare e che pesera' sui comportamenti dei singoli cittadini e di chi ha compiti di indirizzo e di governo. Con la loro corale partecipazione i ragazzi della locride, dell' intera Calabria e del Mezzogiorno hanno dimostrato di rappresentare la speranza di un argine solido al dilagare mafioso, esprimendo la loro voglia di cambiamento ed inchiodando tutti alle loro responsabilita'''. Secondo Loiero, ''l' offerta di aiuto dei giovani, che e' al tempo stesso un' invocazione di aiuto, non puo' rimanere senza conseguenze e senza risposte concrete. Ripeto: siamo con loro. Non li lasceremo soli. E perche' queste intenzioni non rimangano slogan vuoti, con il loro aiuto vogliamo ridare un futuro di opportunita' alla locride e alla Calabria intera''.

Rita Borsellino: “ A Locri come a Palermo, le lenzuola bianche come ribellione civile”

05/11 ''Cio' che si viveva a Palermo nei giorni successivi all'esplosione dell'autobomba in via D'Amelio e' simile a cio' che si e' visto a Locri: lenzuola bianche esposte che rappresentano una societa' che ha la forza di ribellarsi''. Rita Borsellino ha avanzato questo raffronto raccontando gli anni difficili del lavoro del fratello e del pool antimafia di cui faceva parte insieme a Giovanni Falcone partecipando ad un incontro di fronte a diverse centinaia di studenti nel palazzo dei congressi di Bologna nella giornata conclusiva del Com.Pa, il salone europeo della comunicazione pubblica e dei servizi al cittadino. Introdotta da Flavia Franzoni, responsabile del progetto scuola nell'ambito del Com.Pa, Rita Borsellino nel rievocare l'esperienza del fratello ha osservato come Paolo Borsellino fosse riuscito a ''togliere alla mafia quell'alone di invincibilita'' che le stava attorno, ha raccontato - piu' volte interrotta dagli applausi degli studenti - come lei stessa abbia socializzato il dolore per la perdita del fratello raccontando alla gente ed ai ragazzi la storia di 'un uomo normale' che aveva la capacita' di mettersi in relazione con gli altri. ''E' importante la memoria di quello che e' accaduto - ha detto - e' importante attualizzarla nel presente e portarla nel futuro''. All'incontro con gli studenti ha partecipato anche il presidente della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna. Vasco Errani ha prima reso omaggio alla memoria di Paolo Borsellino, ''un uomo che ha dato la vita per noi ed per il futuro dei nostri figli'', poi ha ricordato la marcia di migliaia di studenti sul lungomare di Locri. ''Sono i giovani i primi a rispondere all'assassinio di Francesco Fortugno'', ha osservato Errani che ha invocato la ''fine dell'omerta' e della paura. Occorre trasparenza. In questo le istituzioni - ha detto ancora Errani - devono fare la loro parte, devono ascoltare il grido dei ragazzi e delle ragazze di Locri che chiedono qualita' alla nostra democrazia: affrontare i problemi del mezzogiorno e' essenziale per dare un futuro al nostro paese''

Pezzotta a Locri dedica a Fortugno la sede della CISL. “Per non dimenticare….”

05/11 ''Un gesto, anche se semplice, per non dimenticare mai quello che di atroce e orribile e' avvenuto il 16 ottobre scorso''. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, intervenendo a Locri alla cerimonia d' intitolazione della locale sede della Cisl a Francesco Fortugno a cui hanno partecipato anche la vedova, Maria Grazia Lagana', e i due figli di Fortugno, Giuseppe e Anna.. ''Nella Locride - ha aggiunto Pezzotta - la legalita' si puo' ottenere liberando le persone dalle necessita' piu' elementare, garantendo loro in primo luogo il lavoro''.
''Siamo ancora profondamente addolorati, piegati dal dolore e dallo sconforto, dispiaciuti, per la morte di Francesco Fortugno. Pero' ritengo che la sua morte non sara' un sacrificio inutile''. Ha aggiunto Pezzotta. ''La Cisl, anche con i giovani della Locride - ha aggiunto - fara' di tutto affinche' quella vita non sia sprecata e si traduca, quindi, in una definitiva sconfitta della 'ndrangheta''. Alla cerimonia era presente anche il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che ha detto ''per i calabresi, che vivono in un territorio difficile, la vicinanza e la solidarieta' delle istituzioni sono molto importanti, dando loro la forza per proseguire e guardare avanti con ottimismo''.

Riferimenti dona una gerbera Gialla al Presidente Ciampi

05/11- Una gerbera gialla, fiore simbolo della lotta alla mafia, e' stata inviata in dono al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, dal coordinamento nazionale antimafia 'Riferimenti'. La Presidente di Riferimenti, Adriana Musella, ha anche inviato una lettera al Capo dello Stato nella quale si ricorda che gerbera invitagli e' stata distribuita ieri ai ragazzi nella manifestazione di Locri come simbolo di speranza e reazione civile. ''Caro Presidente - scrive nella lettera Adriana Musella - per lei, oggi, la nostra gerbera. E'un fiore semplice ma robusto, proprio come la tempra della gente del sud; E' un fiore per non dimenticare, per esprimere la forza dell'amore sull'odio e sulla violenza, forza che non conosce resa, supera qualsiasi barriera e vince anche la morte. E' la vita che rinasce attraverso l'impegno di tutti e di ognuno per prendersi la propria rivincita, cosi' come maggio su novembre, perche' nessuno sia stato sacrificato invano e il silenzio non uccida per la seconda volta, perche' la memoria sia piu' della polvere e della complicita'''. ''E' un messaggio di reazione - prosegue - e di speranza che trasmettiamo ai giovani, perche' lo recepiscano e lo facciano proprio. A loro affidiamo rinascita e riscatto, a loro il compito di costruire una nuova storia. La gerbera ha portato ha Locri il proprio messaggio di speranza e di reazione, quella speranza che lei signor Presidente ha saputo infondere in tutti noi e in quei ragazzi di Calabria. Quei ragazzi rappresentano l'altra Calabria,quella che non fa cronaca ma che esiste; la loro reazione e' prova di un coscienza critica che, con grande fatica, da anni, in trincea, gente come noi, docenti, presidi, associazioni, cercano di costruire con lavoro quotidiano e costante, in perfetta solitudine e, le assicuro, tra tante difficolta', sacrifici e rinunzie. Per conto di quei ragazzi signor Presidente, per conto della Calabria tutta, offriamo a lei la gerbera gialla della lotta alla mafia, alla violenza e alla sopraffazione''. ''E' il nostro grazie - conclude Musella - alla sua sensibilita', al sostegno e all'attenzione che ha rivolto a questa terra, alla sua gente, da sempre senza voce e senza diritti. Grazie signor Presidente, perche', oggi, ci sentiamo tutti meno soli e piu' forti''

Facciolla : “Manca il valore del rispetto delle regole”

''Il problema vero non e' la 'ndrangheta intesa come organizzazione, ma e' la cultura mafiosa che si respira quotidianamente. Purtroppo, in Italia, non si vive il valore del rispetto delle regole, la criminalita' si serve proprio di questo retroterra culturale per estendere la propria azione''. Lo ha detto Eugenio Facciolla, magistrato antimafia della Procura di Paola, intervenendo ad un dibattito su legalita' e lotta alla mafia nell' ambito di Civitas Med in corso di svolgimento a Cosenza. ''Se le cose stanno cosi' - ha aggiunto il magistrato - il ruolo della magistratura e' limitato, servono altri strumenti. A che serve la legge sulla confisca dei beni se, spesso, il sequestro diventa concreto dopo molti anni?''. Per Giovanni Serra, assessore al Comune di Cosenza e coordinatore di Civitas Med, ''dobbiamo fare un passo avanti contro l' invadenza delle mafie e, in questo senso, il terzo settore puo' dare una valida risposta. La marcia di Locri ha creato un' aspettativa: quale sara' l' azione dello Stato? Dobbiamo capire che lo Stato siamo anche noi e contro l' arroganza della criminalita' il terzo settore deve dare riposte collettive. Solo cosi' non avremo bisogno di eroi''. ''Purtroppo nel Mezzogiorno - ha detto Emanuele Alecci, presidente nazionale del Movi - e' in crescita il fenomeno dell' esclusione sociale in cui e' possibile individuare tre aree: quella dei privilegiati, quella dei precari e quella dei poveri. Questa situazione crea una spinta verso il lavoro nero e l' illegalita'. Dobbiamo dire no attraverso percorsi nuovi. Ad esempio - ha concluso Alecci - aprendo cantieri sociali di dialogo tra istituzioni e mondo del volontariato; pensiamo a politiche di riqualificazione urbana con proposte che partono dal basso''.

Lumia: “Non farsi trasportare dalle emozioni”

''Il problema da risolvere e' come passare dall'antimafia del giorno dopo all'antimafia del giorno prima. In Italia le reazioni migliori contro la criminalita' sono sempre partite il giorno dopo''. E' quanto ha detto il capogruppo dei Ds in commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Lumia, stamani a Cosenza dove ha partecipato alla manifestazione Civitas Med. ''Attenzione - ha aggiunto - a non lasciarsi trasportare dalle emozioni perche' la mafia vuole proprio questo. La politica deve dare priorita' alla lotta contro la malavita. Priorita' significa sistematicita'. Ma sono fiducioso: oggi, a Cosenza, vedo che sta risorgendo una nuova voglia d'antimafia, una voglia corale che da supporto all'azione dei singoli''.

M. Oliverio (DS): “Si afferma una nuova Cultura”

''Il movimento degli studenti e la partecipazione crescente dei giovani e delle ragazze alla mobilitazione contro la criminalita' di Locri sono segnali incoraggianti, ma anche una novita' che bisogna saper cogliere per capire che in Calabria qualcosa si muove''. Lo afferma, in una dichiarazione, Mario Oliverio, deputato dei Ds e presidente della Provincia di Cosenza. Secondo Oliverio, la manifestazione di Locri mostra ''che siamo in presenza di segnali che indicano l' affermarsi di una nuova cultura improntata alla legalita' ed al diritto, ad un nuovo rapporto tra cittadini ed istituzioni. In questo contesto, la politica e le istituzioni sono chiamate ad operare per affermare una discriminante chiara nella lotta alla criminalita' che non puo' non assumere il superamento di ogni ambiguita'. Non possono essere tollerati, per essere credibili in questa lotta atteggiamenti ambigui che spesso determinano situazioni di contiguita' o, peggio, vere e proprie complicita'. Basta, con la farsa delle ipocrisie. La vera rivoluzione di cui ha bisogno la Calabria e' quella della nitidezza delle posizioni e di un agire chiaro e determinato per isolare il malaffare e illegalita' nei quali si alimenta la criminalita' organizzata, fino a condizionare la vita delle istituzioni. Il nuovo corso che bisogna costruire per liberare la Calabria dal peso soffocante della criminalita' organizzata richiede una mobilitazione unitaria ed una tensione alta per informare l'azione pubblica di un nuovo spirito e di una nuova linfa capaci di generare quel circolo virtuoso di cui abbiamo assoluto bisogno. La Provincia di Cosenza e' impegnata in prima linea in questa difficile trincea per costruire la nuova Calabria, liberata dalla mafia e dall' illegalita'''. ''Il Consiglio provinciale aperto alle forze sociali, alle istituzioni locali ed alle rappresentanze istituzionali di martedi' 8 novembre - sottolinea ancora Oliverio - e' una occasione importante di mobilitazione e di riflessione sul grave fenomeno della mafia e della criminalita' organizzata che in Calabria costituisce un pesante e pernicioso ostacolo alla crescita ed allo sviluppo civile e democratico''. Sono gia' numerose, e' scritto in un comunicato, le adesioni che stanno arrivando al riguardo del Consiglio provinciale convocato in sessione straordinaria ed aperta e dedicato, dopo l' omicidio Fortugno, ai temi della legalita' e sicurezza in Calabria. ''Il delitto Fortugno - aggiunge Oliverio - rappresenta il punto piu' alto di una parabola drammatica che vede le forze criminali agire per condizionare le istituzioni, la politica, la societa' in tutte le sue articolazioni, a partire dal mondo dell' impresa. La debolezza della presenza dello Stato nell'azione di contrasto alla criminalita', richiede un vero e proprio salto di qualita'''. A parere del presidente della Provincia di Cosenza ''lo stesso ministro Pisanu nel suo intervento in Parlamento all' indomani del delitto Fortugno, ha annunciato misure straordinarie che esprimono con consapevolezza la necessita' di recuperare ritardi, di superare debolezze, di realizzare i presidi delle istituzioni democratiche per le strutture di contrasto e di lotta alla criminalita'. Ma e' necessario altresi' agire con determinazione sul fronte della mobilitazione all' interno della regione, con un movimento largo, unitario ed articolato, forte degli apporti di tante energie che non si rassegnano al dominio della criminalita' in zone importanti del nostro territorio''

Sbarra: “Ora il Governo intervenga”

''Non e' piu' possibile che un manipolo di mafiosi continui a tenere in ostaggio la Locride come finora e' avvenuto''. E' quanto ha detto stamane a Siderno il segretario generale della Cisl calabrese, Luigi Sbarra, impegnato nella Locride in una serie di appuntamenti con il segretario generale nazionale del sindacato, Savino Pezzotta. ''Il Governo - ha aggiunto - deve intervenire con decisioni per non deludere e lasciare soli le migliaia di giovani coraggiosi che ieri hanno manifestato a Locri, creando cosi' condizioni di sviluppo, occupazione giovanile, infrastruttura e soprattutto legalita'''.

Mons. Nunnari sull’Avvenire: “E’ stato gettato un seme”

''E' stato gettato un seme. Stavolta siamo incoraggiati perche' i giovani stessi sono la risposta al problema. Bisogna aiutarli a diventare gli uomini nuovi. Che siano loro i protagonisti del futuro continuando a sentire dentro il grido levatosi da Locri''. Lo dichiara l'arcivescovo di Cosenza Salvatore Nunnari, in un'intervista all' ''Avvenire'' commentando il corteo dei giovani di Locri tenutosi ieri per protestare contro la criminalita' organizzata. ''I giovani hanno scritto una pagina di storia della Calabria - prosegue Nunnari - sono il nostro coraggio e la chiesa e' al loro fianco''. ''E' successo qualcosa di nuovo - aggiunge - per la prima volta dopo il delitto di mafia Fortugno la gente ha alzato la testa contro l'occupazione del territorio. Non era successa la stessa cosa dopo l'omicidio del giudice Scopelliti e dell'onorevole Ligato''. ''La marcia di Locri e l'incontro di Cosenza che ha mobilitato il volontariato e il terzo settore del mezzogiorno - dice ancora Nunnari - sono una risposta non ancora sufficiente ma una risposta coraggiosa''. ''In questa terra su tre milioni di abitanti - spiega Nunnari - ci sono cinquemila mafiosi, senza contare quello che gravita attorno alla 'ndrangheta: la manovalanza criminale e i prestanome per le imprese mafiose. I giovani hanno detto finalmente che dalla Calabria non se ne vogliono piu' andare. Chiedono allo Stato di far rispettare la legalita' a tutti i livelli e di sostenere ad esempio gli imprenditori onesti che qui soffocano''. ''Sono contrario alla militarizzazione della Calabria - afferma Nunnari- le leggi ci sono, basta applicarle. Hanno mandato qui un superprefetto, ma e' importante che lo Stato sia presente nella normalita', perche' l'antistato occupa gli spazi vuoti''. E sul ruolo della Chiesa nella promozione del movimento antimafia, Nunnari afferma che ''i vescovi calabresi ed italiani hanno scritto diversi documenti contro la mafia, l'ultimo risale a marzo, era un appello agli uomini dell'economia e della politica di questa regione. Abbiamo fatto molto per mobilitare le coscienze ma mi domando se le nostre comunita' parrocchiali, i movimenti e le associazioni hanno colto che serve una cultura autentica della vita. Troppi preti sono soli nelle parrocchie di montagna''. ''Noi dobbiamo salvare l'uomo - conclude Nunnari - non accettare il sistema mafioso. Ci sono ragazzi che appena ricevuto il sacramento della Cresima, vengono 'battezzati' dalla 'ndrangheta. Non possiamo chiedere l'eroismo ma nemmeno tollerare i compromessi''.

Prodi ringrazia con una telefonata il Sindaco di Cosenza

"Ho ancora negli occhi e nel cuore quanto e' successo ieri a Locri. Ma quello e' per noi solo un inizio". Lo ha detto il sindaco di Cosenza, Eva Catizone, che oggi e' intervenuta al salone di Civitas Med, ad un dibattito sulla criminalita' organizzata. Il sindaco ha anche reso noto che stamane, infatti, l'ha raggiunta la telefonata di Romano Prodi, che la ringrazia con calore per ieri, per quanto fatto a sostegno dei giovani della Locride e della battaglia per la legalita' nella regione. "Ora dobbiamo pensare al dopo Locri - ha aggiunto la Catizone - per far si' che la giornata di ieri non resti fine a se stessa. Il ministro Pisanu dice che non puo' essere solo lo Stato a dare segnali concreti. Per una volta concordo con il Ministro. Lo Stato siamo anche noi, i sindaci, gli amministratori, i presidenti delle Regioni e delle Province. Non si risolve granche' militarizzando la regione. La mafia e' soprattutto un potere economico. Molto meglio guardare con attenzione a quanto avviene in presidi economicamente importanti come Gioia Tauro dove passano droga, armi e rifiuti tossici. Per tagliare le gambe a quel potere economico, basterebbe poco, anche bloccare un appalto come quello per il Ponte sullo Stretto, di cui la regione non ha bisogno." Il sindaco di Cosenza ha ribadito che in Calabria devono aumentare invece la cultura, il numero di teatri e di luoghi d'arte. "Sono queste le armi piu' efficaci contro la mafia, contro i preconcetti e le barriere, contro la mentalita' omertosa". E ancora, secondo Eva Catizone "serve un'assunzione di responsabilita' collettiva. Lo Stato deve far sentire di piu' la sua presenza ogni giorno, la magistratura deve essere posta nelle condizioni di operare, la politica deve smetterla con i trasversalismi, che impediscono anche un genuino ruolo di opposizione. In questo quadro - ha concluso - il volontariato ed il terzo settore devono essere ascoltati dalla politica per costruire una rete di collaborazione civile ampia e percio' sempre piu' incisiva contro la criminalita' organizzata".

Pezzotta: “Mons. Bregantini guida della Locride”

05/11 ''Mons. Giancarlo Bregantini e' una figura carismatica che rappresenta una guida importante per i giovani della locride perche' predica un' evangelizzazione che non e' soltanto predica ma anche azione concreta. Per me e' sempre molto bello parlare con lui''. Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, a conclusione di un incontro che ha avuto stasera col vescovo di Locri. ''Si e' trattato - ha aggiunto Pezzotta - di un incontro amicale perche' con mons. Bregantini ci conosciamo da tempo. Abbiamo scambiato un po' di opinioni sulla locride, e in modo particolare su cio' che bisogna fare perche' le speranze messe in campo dai giovani non restino deluse. Abbiamo parlato di modello cooperativo, di formazione ed educazione. Il vescovo di Locri nei dieci anni in cui e' stato nella locride ha seminato e qualche frutto adesso si sta vedendo. In questo senso la sua capacita' di annuncio del Vangelo, in termini molto comprensivi ma anche molto decisi, ha sicuramente contribuito a far crescere nella locride un sentire ed un pensare. Evangelizzare significa testimoniare cio' in cui si crede e fare crescere da questo opere concrete. Il modo con cui Bregantini pone il tema della legalita' e' legato alla socialita' ed alla crescita di una dimensione sociale ed umana. Non e' dunque una legalita' fredda, ma molto evangelica''

M. Tripodi: “Serve una forte innovazione della politica”

''Ieri a Locri c'e' stata una manifestazione senza precedenti che impone un nuovo e straordinario impegno per la prevenzione e la repressione dei crimini mafiosi. Di pari passo, pero' occorre anche una forte innovazione della politica''. Lo ha detto l' assessore regionale all' Urbanistica, Michelangelo Tripodi, segretario regionale dei Comunisti italiani, presentando a Reggio Calabria progetto di legge per la ''riduzione dell' indennita' di carica degli assessori e dei consiglieri regionali''. Il progetto di legge, sottoscritto pure dal capogruppo di Rifondazione Comunista, Antonino De Gaetano, e dal consigliere regionale di Italia dei valori Maurizio Feraudo, prevede anche ''la diminuzione delle indennita' di quanti occupano incarichi nei comitati, negli enti, nelle aziende e nelle agenzie regionali''. Il progetto di legge, che si compone di due articoli e quattro commi, propone, in particolare, ''l' abrogazione del comma 1 della legge regionale n.2 del 2 febbraio 2004, che aveva portato all' aumento delle indennita' per i consiglieri e per gli assessori regionali, suscitando - ha detto Tripodi - ampie e legittime proteste dentro e fuori il Consiglio, tant' e' che contro quella legge fu perfino annunciata la promozione di un referendum abrogativo''. Nel provvedimento si propone anche di ''fissare un tetto massimo del 50% delle indennita' dei consiglieri regionali per quanti ricoprono incarichi in comitati, negli enti, nelle aziende e nelle agenzie di emanazione della Giunta e del Consiglio regionali''.

Da Locri a Cosenza la mobilitazione delle università proseguirà per dare continuità.

05/10-(G.C.)- “La mafia uccide, il silenzio anche”, con questo slogan si sono ritrovati insieme gli studenti delle tre Università calabresi che hanno partecipato alla marcia della legalità svoltasi, ieri, nella città di Locri.
Il Rettore dell’Università della Calabria, prof. Giovanni Latorre, con una propria lettera risponde alle Organizzazioni Sindacali dell’Ateneo, CGIL – CISL. CISAL e SNALS, sulla richiesta di promuovere all’interno del Campus universitario di Arcavacata una giornata di mobilitazione e riflessione sul fenomeno mafia per dare vivacità e continuità alle attese e alle richieste dei giovani di Locri.
“Riconosco alla Vostra iniziativa, così come alle tante che in queste settimane hanno creato tra i calabresi, a tutti i livelli – ha scritto il Rettore Latorre, nella lettera inviata alle quattro Organizzazioni Sindacali dell’Università della Calabria – un unico legame ed un’unica connotazione ideale, un forte valore ed una significativa caratterizzazione.
La mia opinione circa il problema da Voi sollevato credo necessiti e debba basarsi necessariamente su comportamenti, azioni,, modelli che non si risolvono nell’arco di una breve quanto intensa condivisione di obiettivi e di scelte da mettere in campo.
Sono d’accordo che ognuno deve fare la propria parte e che, dunque, anche l’Università deve essere protagonista della partita in gioco, a favore della quale tutta la Calabria e i suoi attori principali si sono decisamente schierati attestandosi con decisione sul fronte della lotta alla criminalità e, conseguentemente, alla illegalità, che si essa è figlia o diretta emanazione”.
“Rimane il fatto indiscutibile – prosegue il Rettore Latorre nella sua lettera – che il segno tangibile di grande moralità, solidarietà e impegno civile è qualcosa con cui ci misuriamo ogni giorno e sul quale, particolarmente nel nostro caso, abbiamo costruito la nostra credibilità e la nostra specificità, di uomini delle Istituzioni oltreché di rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca”.
La lettera prosegue poi con un invito a riflettere insieme e a confrontarsi sui contenuti della questione e su come l’Università della Calabria può manifestare un’azione capace di incidere sulla società della nostra regione e, dunque, sui giovani, educandoli alla legalità, al rispetto dei diritti, ma anche ad un insostituibile senso del dovere.
“L’Università della Calabria ei suoi rappresentanti – prosegue il Rettore Latorre nella sua lettera – sono stati protagonisti assoluti, incontestabili, ammirevolmente impegnati in una battaglia ideale e di progresso civile che, bisogna riconoscerlo, ha dato molto a questa regione e al suo cambiamento. E’ stata e rimane un presidio di legalità, un bastione inespugnabile di cultura, modernizzazione e cambiamento; il luogo dove, ogni giorno, in ogni momento, di fronte a qualunque ostacolo, hanno prevalso un forte senso di identità civile ed i valori fondanti di una comunità indissolubilmente legata al rispetto delle regole e dei principi di trasparenza e correttezza, formale e sostanziale”.
“Pur aderendo idealmente al Vostro appello e rassicurandovi che non mancherà certamente il mio sostegno alle Vostre iniziative, con animo sereno e sgombro da ogni diversa intenzione che non quella illustrata, Vi invito ad unire i Vostri sforzi e le Vostre energie al lavoro incessante, indefesso, energico che nella nostra Istituzione riguardo ai temi della legalità, è stato portato avanti in questi anni. I sento di rassicurare quanti manifestano il bisogno di poter contare su punti di riferimento certi per lasciarsi alle spalle quella triste e dolorosa pagina ma anche i tanti difficili momenti del passato, scegliendo un cammino di legalità, di diritto e di progresso”.
“L’Università della Calabria – conclude la lettera del Rettore Latorre, inviata ai segretari delle quattro Organizzazioni Sindacali dell’Ateneo, CGIL – CISL- CISAL e SNALS – sarà sempre, con decisione al Vostro fianco e vicina a quanti vorranno combattere una battaglia che non ammette eccezioni, né pause, ma che, alla fine, restituirà a questa terra e ai suoi figli ciò di cui hanno bisogno per andare avanti, sulla scia di un progresso luminoso e fecondo”.
La giornata di ieri si può racchiudere nella dichiarazione di Antonio, studente di Scienze Politiche, che ha vissuto la grande esperienza di Locri: “La piazza inizia a svuotarsi lentamente ritorniamo sul pullman rendendoci conto che spenti i riflettori dei media tocca a noi iniziare a mobilitarci se veramente vogliamo creare una Calabria migliore. Il nostro futuro è qui e comincia adesso”.

Granelli: “Il volontariato impegnato nell’affermazione della legalità”

''Le associazioni di volontariato nel Mezzogiorno sono un numero proporzionalmente doppio rispetto alla media nazionale ed il loro impegno e' volto soprattutto all'affermazione della legalita'''. E' quanto ha sostenuto Marco Granelli, presidente del Coordinamento nazionale dei Centri di servizio per il volontariato, intervenendo ad un convegno organizzato a Cosenza nell'ambito di Civitasmed. ''I 24 centri di volontariato che hanno sede del Meridione, anche se di recente costituzione - ha detto Granelli - sono molto attivi. Nel corso del 2004 hanno erogato quattromila prestazioni ed attuato 69 interventi di sostegno alla progettazione. Sintomo piu' che evidente di una grandissima voglia di crescita della societa' civile che progetta e si aggrega per proporre risposte alternative all' illegalita'''.

La Cisl di Reggio ricorda Fortugno

Emergenza criminalita' e Finanziaria 2006. Sono stati questi i temi affrontati dal consiglio generale della Cisl di Reggio Calabria, riunitosi a Locri, alla presenza del segretario generale del sindacato, Savino Pezzotta. Quella di Locri - e' scritto in una nota della Cisl - non e' stata una scelta casuale, ma fortemente voluta per rimarcare l' impegno della Cisl sui problemi della criminalita' e dello sviluppo, che da decenni affliggono un' area tra le piu' sottosviluppate e depresse della provincia reggina. Ma anche per ricordare la figura di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale ed ex dirigente sindacale della Cisl medici, ucciso lo scorso 16 ottobre. Tra gli interventi registrati nel corso della mattinata, anche quello del segretario generale della Cisl reggina Cosimo Piscioneri il quale ha detto che ''vogliamo essere vicini ai giovani della Locride, lottare assieme a loro per il riscatto del territorio. La Cisl non consentira' che ancora una volta, appena si spengono i riflettori dei media e superati i momenti di emotivita', si ripiomba nella normalita', abbandonando il territorio allo strapotere delle cosche mafiose e condannandolo sempre di piu' a un sottosviluppo da terzo mondo. O vinceremo insieme o perderemo insieme''. E poi un pensiero a Francesco Fortugno ''che - dice Piscioneri - ha con impegno e dedizione ha contribuito alla crescita del sindacato medici, alla tutela dei diritti non solo della classe medica ma di tutta la collettivita'''. Secondo Piscioneri ''l' omicidio Fortugno rappresenta il salto di qualita' della criminalita' organizzata, per affermare il predominio sul territorio e sulla politica. Le cosche sfidano lo Stato, la politica, intimoriscono la popolazione, perche' tutti devono percepire la forza della mafia, la sua capacita' di colpire sempre e comunque. Sanno bene che la fragilita' del sistema produttivo, il disaggio sociale sempre crescente e la vulnerabilita' del sistema politico, sono favorevoli alle loro strategie. Ecco perche' noi continuiamo a ritenere sbagliata la politica dei due tempi: prima la lotta alla mafia poi lo sviluppo. Le due cose devono camminare insieme, la mafia si combatte assicurando alla giustizia i responsabili di atti criminosi, intensificando prevenzione e repressione, ma contemporaneamente assicurando sviluppo, crescita socio - economica e occupazione. Per questi motivi - prosegue il segretario generale della Cisl reggina - chiediamo allo Stato e alla politica un' incisiva e qualificata presenza delle forze dell' ordine, la velocizzazione dei processi, la certezza della pena, l' abbreviazione dei tempi di confisca dei patrimoni dei mafiosi e contemporaneamente l' approvazione di una ''legge urgente e straordinaria per la zona ionica'' per rilanciare sviluppo e occupazione''. Lancia anche una proposta Piscioneri, ''Sarebbe un segnale inequivocabile di cambiamento se partiti politici inserissero nei loro statuti una norma che consenta di non candidare a nessun livello, non solo chi e' stato condannato o ha procedimenti penali, ma anche chi nella considerazione generale e' persona poco trasparente''.

Su Rai Tre uno speciale di RAI3 Regione

05/11 ''I ragazzi della speranza'' e' il titolo di uno speciale voluto dalla Testata Giornalistica Regionale e che andra' in onda domenica dalle 9.45 alle 10,45, interamente dedicato alla marcia dei giovani di Locri e al delitto Fortugno. Lo speciale, che sara' firmato da tutti i giornalisti della Sede calabrese della Rai presenti ieri a Locri, andra' in onda in diretta dalla Piazza dei Martiri della cittadina reggina e, insieme ai ragazzi che in queste settimane hanno dato vita alla nuova primavera antimafia in Calabria, vedra' protagonisti anche il sindaco Carmine Barbaro e il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci della Locride Sisinio Zito. Lo speciale, che sara' condotto dal Caporedattore di Rai Calabria Pino Nano, ospitera' tutta una serie di contributi legati alla grande manifestazione popolare del 4 novembre, servizi e reportages che riproporranno le fasi piu' importanti di questa manifestazione, con le voci dei sindaci di Napoli Rosa Russo Iervolino e di Cosenza Eva Catione, dello stesso Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero e del Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova. ''Tutta la sede Rai della Calabria- ha detto il caporedattore Pino Nano- deve per questo speciale in programma domani un grazie assai speciale e particolare al Direttore della TGR Angela Buttiglione e alla stessa Direzione Generale della Rai, per aver creduto in questo approfondimento e per averlo fortemente favorito''. Toccante e quanto mai incisiva - e' scritto in una nota - la testimonianza della moglie di Francesco Fortugno che ha affidato a questo speciale un messaggio di ringraziamento per i mille giovani presenti alla manifestazione e giunti a Locri da ogni parte d'Italia. Nel corso del programma saranno trasmesse anche le opinioni di magistrati come Nicola Gratteri, che da anni combattono in prima linea la 'ndrangheta, dello stesso superprefetto di Reggio Calabria Luigi De Sena che lunedi' sara' definitivamente in Calabria; del prof. Felice Cimatti, Presidente del Corso di Laurea in Scienza della Comunicazione all'Universita' della Calabria e che dal suo osservatorio privilegiato spieghera' ''il grande evento mediatico di Locri'', dello stesso Vescovo di Locri Giancarlo Maria Bregantini. Il programma prevede anche una scheda sugli ultimi 26 delitti consumati nella locride e fara' vedere la Locri che per i motivi piu' vari non era presente alla manifestazione di venerdi'. La regia dello speciale e' di Brunella Eugenii. Da Locri ci saranno i mezzi satellitari e i tecnici di ITA 91, mentre i contributi filmati portano la firma dei giornalisti Pino Anfuso, e Paolo Bozzo. ''Devo un grazie particolare- ha concluso Nano- anche alla struttura di Produzione, perche' senza la complicita' dei nostri tecnici nulla sarebbe stato possibile''

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Omicidio Fortugno: Vertice a Palzzo Chigi con Berlusconi e Pisanu. Nessuna operazione speciale prevista. Lumia: "Lotta alla mafia non è priorità del Governo.

In 15 mila a Locri contro la ndrangheta. Maria Grazia Laganà: “La speranza di questi giovani mi sorregge”

A Locri in tantissimi, soprattutto giovani, a gridare la voglia di cambiare di una regione intera. Partita la marcia (video).

Omicidio Fortugno: Messaggio di Ciampi ai giovani in occasione della marcia di Locri: “Spezzare ovunque le catene della paura”. Loiero ai ragazzi: "Sono con voi". Fortugno disse: "I giovani, futuro della Calabria". Il Consiglio regionale dedica la seduta ai giovani. Oggi la marcia.

Omicidio Fortugno: Le indagini nell’ASL di Locri. Confermata la pista della sanità. Avviati gli atti per la commissione d’accesso antimafia. Loiero: “Rinviato al mittente il cupo messaggio dei clan". Messaggio del fratello di Peppino Impastato. Numerose adesioni alla marcia.

Omicido Fortugno: Si indaga tra le carte di Fortugno. Adamo: “Lo Stato sia parte civile nei processi per mafia

Omicido Fortugno: Si indaga sulla sanità. Fortugno stava contrastando interessi “importanti”. De Sena. “Riflettori dello Stato sempre accesi sulla Calabria”. Anna e Giuseppe Fortugno ai giovani: "siamo con voi"

Omicido Fortugno: Scendono in campo gli 007 dei servizi. La sanità pista privilegiata. L'omicidio è avvenuto con l'avallo delle cosche locali

Omicido Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le perizie balistiche, puntano sulla sanità. La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie. Nuove adesioni alla marcia del 4.

Omicido Fortugno: Gli investigatori: Non c’è nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo. Il 4 novembre a Locri una marcia della pace proposta da Jervolino-Catizone. Pegna propone un megashow contro la criminalità.

Omicido Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli inquirenti. Alle indagini collaborano anche la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL di Locri.

Omicido Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”

Omicido Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato deve far sentire la sua presenza”

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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