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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno

Consiglio regionale Piemonte: Il Consiglio regionale del Piemonte ha commemorato oggi la drammatica scomparsa del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, e ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla famiglia. Lo rende noto il presidente Davide Gariglio, in una lettera inviata al presidente del consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova. ''L'assemblea - afferma Gariglio - ha unanimemente ribadito la convinzione che simili atti debbano trovare risposta in un'unitaria mobilitazione politica e sociale. Anche il Comitato per l'affermazione dei valori della Resistenza della Regione Piemonte, insediatosi ieri, ha espresso il proprio sdegno e la propria preoccupazione per quanto accaduto, osservando che tali episodi di violenza minacciano il senso stesso delle istituzioni''. Il Consiglio regionale del Piemonte ribadisce la propria disponibilita' ad assumere iniziative comuni tese a riaffermare il senso di legalita' e la presenza delle istituzioni nella societa'. L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte ha deciso di partecipare alle esequie con la presenza del consigliere Angelo Auddino.

Telegramma dal Presidente della Valle d’Aosta: Il presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Ego Perron ha oggi inviato un telegramma di cordoglio e solidarieta' per l' assassinio di Francesco Fortugno a Giusepe Bova, presidente dell' Assemblea calabrese. Nell' esprimere ''cordoglio ai familiari ed ai congiunti della vittima'' Perron si dice ''particolarmente vicino al collega che deve affrontare un' esperienza tanto drammatica per l' assassinio del vicepresidente Fortugno''.

Consiglio Regionale del Molise: Il Consiglio regionale del Molise ha approvato all'unanimita' un ordine del giorno in cui rivolge con sentimenti di dolore un messaggio di solidarieta' al Consiglio regionale della Calabria, nella persona del presidente Giuseppe Bova, per l'assassinio del suo vicepresidente, Francesco Fortugno, primario clinico e da tempo impegnato nel campo sanitario con responsabilita' professionali e istituzionali. L'assemblea ha auspicato che siano accertate al piu' presto le cause del gesto sottolineando che e' ''primario bene della democrazia che la malavita e la criminalita' non riescano in alcun modo, malgrado simili efferatezze, ad intimidire l'azione delle istituzioni e dei loro legittimi rappresentanti''. Una delegazione del Consiglio regionale del Molise partecipera' domani ai funerali del vicepresidente del Consiglio della Calabria, Fortugno.

Il consiglio del Lazio rinvia per solidarietà la seduta - Il consiglio regionale del Lazio ha rinviato la seduta prevista per domani, in segno di solidarieta' con la Regione Calabria ''per la barbara uccisione del vice presidente del consiglio regionale Francesco Fortugno.'' Lo rende noto un comunicato della Regione Lazio, nel quale si annuncia che una delegazione della Regione partecipera' domani pomeriggio ai funerali nella cattedrale di Locri. Nella camera ardente, allestita a Locri, il presidente del consiglio regionale Massimo Pineschi ha espresso personalmente questa mattina alla vedova di Fortugno, Maria Grazia Lagana', e al presidente del consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova, il profondo cordoglio del consiglio regionale del Lazio e suo personale''.

Un minuto di silenzio alla regione siciliana. L' assemblea regionale siciliana ha osservato un minuto di silenzio per ricordare il vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Un messaggio di solidarieta' al presidente della regione Calabria, Loiero, e' stato inviato anche dal presidente della commissione antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Carmelo Incardona. ''Voglio esprimere - dice Incardona - la solidarieta' della commissione Antimafia della regione siciliana al governo e ai cittadini calabresi per il vile omicidio del vicepresidente del consiglio della regione Calabria, Francesco Fortugno'' ''L'auspicio e' che i cittadini - aggiunge - esprimere la rivolta morale e sociale contro la criminalita' organizzata, perche' la rivolta delle coscienze puo' costituire il segno piu' tangibile che i politici e gli amministratori e tutti gli uomini impegnati nella lotta alla criminalita' organizzata non sono soli''

Un minuto di silenzio dal Consiglio della Regione Sardegna: Un minuto di silenzio in ricordo di Francesco Fortugno e la solidarieta' ai familiari e al Consiglio regionale della Calabria. Si sono aperti cosi' i lavori dell'Assemblea regionale della Sardegna, che ha ripreso stamane il dibattito sulle riforme. La seduta e' iniziata poco prima delle 11 e il presidente del Consiglio, Giacomo Spissu, ha ricordato brevemente la figura del Vicepresidente del Consiglio reigonale della Regione Calabria, assassinato domenica all'uscita da un seggio delle primarie a Locri. Nell'esprimere cordoglio e solidarieta' alla famiglia, a nome di tutta l'Assemblea sarda, Spissu ha sollecitato una maggiore presenza dello Stato contro la malavita organizzata, sottolineando ''profondo sdegno e condanna per un atto criminale compiuto proprio mentre era in corso uno degli esercizi fondamenti dello Stato di diritto e della democrazia''

Un minuto di silenzio dal Consiglio regionale delle Marche: Il consiglio regionale delle Marche ha osservato, in apertura della seduta odierna, un minuto di silenzio nel ''commosso ricordo'', ha detto il presidente Luigi Minardi, del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, ucciso domenica al seggio delle primarie. Nel condannare ''questo grave attentato alla democrazia e alle istituzioni'', il consiglio regionale marchigiano - ha aggiunto Minardi, invitando l' aula al raccoglimento - esprime ''il proprio cordoglio alla famiglia, al consiglio regionale della Calabria e alla Margherita'', partito a cui era iscritto Fortugno''.

Un minuto di silenzio dal Consiglio regionale della Liguria: L' assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, e' stato ricordato oggi dal consiglio regionale della Liguria, che ha espresso solidarieta' alla famiglia, alla Regione Calabria e alla Margherita. Il presidente del consiglio regionale, Mino Ronzitti, ha ricordato Francesco Fortugno e ha poi chiesto di osservare un minuto di silenzio per onorare la sua memoria. ''Non v' e' dubbio - ha detto Ronzitti - che si sia voluto colpire un uomo simbolo sia da un punto di vista politico che istituzionale e non e' difficile immaginare che questo sia l'ultimo atto di spietata ferocia della criminalita' organizzata, 'ndrangheta, che continua a tormentare e insanguinare la vita civile, sociale e politica della Calabria''. Ronzitti ha invitato a non abbassare la guardia e ha affermato che ''ognuno di noi e' consapevole che nel sud si e' livelli di guardia, i rischi riguardano l' intero Paese, poiche' la criminalita' mafiosa e' davvero una piovra, i cui tentacoli si diffondono a livello nazionale e internazionale''.

Gianni Speranza, sindaco diessino di Lamezia Terme, ha partecipato stamani alla trasmissione ''Tutte le mattine'' in onda su Canale 5 ed e' stato intervistato da Maurizio Costanzo. Speranza ha raccontato la sua esperienza di primo cittadino della grande citta' calabrese, che gira sotto scorta da alcuni mesi dopo minacce di morte che ha subito, alcune addirittura prima del suo insediamento. Il Sindaco ha messo in evidenza come dopo il clamore del primo momento il ritorno alla normalita' e' assai pericoloso per l' inadeguatezza degli organici di forze dell' ordine e della magistratura. ''Se riusciamo a dare le risposte adeguate - ha detto Speranza - come ad esempio e' stato fatto a Lamezia con l' associazione antiracket la partita puo' essere vinta. La partecipazione e' essenziale.''

Commemorazione del Comune di Cosenza: Il Consiglio Comunale di Cosenza ha commemorato questo pomeriggio l’on.le Francesco Fortugno, Vice Presidente del Consiglio regionale, barbaramente ucciso nel pomeriggio del 16 ottobre. Il Presidente del Consiglio Saverio Greco, dopo aver chiesto di osservare un minuto di silenzio in memoria dell’on.le Fortugno, ha dato lettura di un documento approvato dalla Conferenza dei Capigruppo. Questo il testo: “Un pensiero di umana partecipazione al grande dolore della vedova e dei figli dell’on.le Fortugno pervade il Consiglio Comunale di Cosenza, che vuole partecipare la propria unanime solidarietà umana alla famiglia della vittima di tanta violenza, barbaramente colpita nel profondo dei propri affetti dalla mano ferale della criminalità. Il Consiglio Comunale invita tutta la cittadinanza cosentina a partecipare al lutto della famiglia Fortugno, perché possa sentirsi accompagnata da tutte le forze sane della Calabria nel penoso viaggio che ingiustamente l’attende. Il Consiglio Comunale di Cosenza valuta l’atroce fatto criminale che ha mietuto la vita dell’on.le Fortugno come il limite massimo di quella perversa ed infernale spirale vivificata da chi alimenta, fiancheggia, tollera, finge di non vedere gli interessi criminali che opprimono ogni giorno la società calabrese, imponendole prezzi sempre più alti. Domenica sera la mano assassina criminale, uccidendo Fortugno, ha tentato di accreditare ai calabresi la pericolosa inutilità della partecipazione democratica delle istituzioni e della rappresentanza stessa. Non è più tempo di indugiare nella lotta contro ogni forma di sopruso, contro ogni atto di illegalità. I Cosentini e i Calabresi tutti capiscano che non verrà mai la liberazione dall’oppressione criminale se non saremo noi a volerla ed a ricercarla in ogni quotidiano atto di partecipazione alla vita civile e democratica. È questo rinnovato e consapevole protagonismo attivo deve essere capace di realizzare un incisivo e coerente processo di rinascita. Eleviamo quindi il barbaro omicidio dell’on.le Fortugno alla dignità del sacrificio fondante la nuova Calabria; a ciò si sente impegnato il Consiglio comunale di Cosenza, oggi esprimendo il proprio cordoglio, domani riaffermando in ogni momento l’importanza della lotta per la legalità e la democrazia. Alle istituzioni che hanno il compito di individuare, colpire e punire gli autori del barbaro omicidio chiediamo di agire con efficacia, dimostrando nei fatti la presenza di uno Stato sovrano, capace di riaffermare i valori democratici di fronte a qualsiasi sfida criminale. Il Consiglio Comunale di Cosenza esprime i propri sentimenti di solidarietà al partito della Margherita e all’Istituzione regionale in cui l’on.le Fortugno era impegnato. Al Presidente del Consiglio Regionale giunga il profondo cordoglio del Consiglio Comunale di Cosenza, unitamente alle esortazioni ad onorare il sacrificio dell’on.le Fortugno raccogliendo la sfida ormai lanciata alla nostra democrazia; saremo sempre vicini al Consiglio Regionale cui oggi compete, assieme a ciascun Calabrese, in una cornice di autentica cooperazione istituzionale, di trasformare il senso solidale di ingiustizia e di ribellione alla violenza in una forza dirompente, capace di corroborare le energie democratiche che puntano alla estirpazione di quelle gravi disfunzioni sociali che costituiscono e alimentano le organizzazioni criminali nella nostra regione”.Il Consiglio Comunale ha approvato la risoluzione alla unanimità.

Le reazioni del mondo politico e sociale

Psdi - Il brutale assassinio del collega e amico Franco Fortugno - dice il segretario regionale, Carlo Colella - getta ombre di disperazione e di rassegnato pessimismo sulla vita civile e politica della nostra regione.Franco Fortugno un medico e un politico che ha da sempre affrontato, nel riserbo, la cura quotidiana dell'interesse collettivo, opponendosi in tutte le sedi, con coraggio e coerenza, senza platealita' e supponenza alle infiltrazioni mafiose che corrodono la nostra societa'. Si vuole con questo atto aberrante, con questo contributo di sangue, intimidire, terrorizzare e cambiare la storia di riscatto della nostra provincia e della nostra regione. Non e' possibile, ancora una volta, che questi episodi rimangano coperti da fumose e inconcludenti indagini cosi com'e' avvenuto per tutti i delitti che hanno riguardato la nostra vita politica. Il PSDI sente, attraverso la mia persona , il deciso proposito di offrire il contributo di uomini e di azioni per una civile battaglia che tutti noi dobbiamo combattere per debellare il mostro della criminalita'.

- Giancarlo Franze' presidente della Compagnia delle opere ''Magna Grecia'': L'uccisione del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno e' un fatto gravissimo che non puo' non suscitare l'indignazione di tutti i calabresi: e' necessario un sussulto di ribellione da parte di tutta la societa' civile, un grido unanime contro chi tenta di assoggettare questa terra e sottometterla ai propri disegni criminali. Una ribellione che deve riguardare tutti: le associazioni, gli imprenditori, i politici, i corpi intermedi, il mondo della scuola e dell'universita'. Tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per un cambiamento che e' principalmente educativo. La mala pianta va sradicata e non bonificata, solo cosi' si potranno estirpare i semi maligni. Quello che occorre e' un cambiamento di mentalita': la cultura della vendetta genera solo odio e morte. Ecco perche' e' fondamentale il problema dell'educazione, soprattutto nei giovani che rappresentano il futuro di questa terra. Ed educare vuol dire edificare una persona portatrice della cultura di vita e non di morte. E su questo chiediamo l'aiuto dei vescovi, affinche' si coinvolgano in un processo educativo, dando vita cosi' ad una classe dirigente nuova. E per ''nuova'' intendiamo la mentalita'. E lo Stato in tutto questo ha un ruolo decisivo: non puo' stare a guardare o peggio ancora abbandonare la Calabria, ma deve sostenere quelle forze sane che quotidianamente lottano per salvaguardare cio' che di positivo esiste. Sostenere quelle realta' che producono lo sviluppo sano, cioe' non compromesso da legami equivoci, ed equilibrato (la Calabria non ha bisogno di cattedrali nel deserto, come la Sir di Lamezia o Saline Ioniche, cioe' di realta' che creano uno squilibrio del territorio e quindi favoriscono il sistema mafioso), che genera lavoro e quindi restituisce la liberta' all'uomo. La Calabria ha bisogno di un piano sociale straordinario per affrontare in modo serio il problema del lavoro: anche perche' la gente non capisce come mai la Regione restituisce 750 milioni di euro alla Comunita' Economica Europea e poi ha un tasso di disoccupazione pari al 45%. Come diceva Thomas Merton, ''La tragedia del nostro tempo non sono le opere dei malvagi, ma l'inutilita' delle opere dei buoni''. Non condividiamo gli attacchi rivolti alle forze dell'ordine, ai magistrati e al ministro degli Interni Pisanu che lunedi' sono serpeggiati nel Consiglio regionale, in quanto sono un modo di sfuggire da parte di ognuno di noi dalle proprie disponibilita'. Se noi pensiamo che la mafia si possa lottare solamente con la magistratura, con i carabinieri o con le leggi speciali, cadiamo nell'errore mussoliniano quando in Sicilia i capi mafia divennero podesta'. La storia insegna. un film che abbiamo gia' visto.

- Gerardo Bianco - In Calabria ''serve un' azione straordinaria contro la criminalita' organizzata, come l' operazione 'Primavera', che da ministro dell' Interno lanciai in Puglia nel 2000''. Lo ha detto il presidente del Copaco, Enzo Bianco, al termine dell' audizione del ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu. ''Pisanu - ha riferito Bianco - ci ha detto che la Calabria e' la regione dove e' massima la violenza, la pericolosita' e l' aggressivita' della 'ndrangheta. E' chiaro che l' omicidio di Fortugno e' una sfida allo Stato e la risposta deve essere molto ferma''. Nella regione, ha spiegato Bianco, ''gli organici delle forze di polizia sono al completo, non ci sono vuoti, bisogna quindi pensare ad un' azione straordinaria, come in Puglia nel 2000, quando i contrabbandieri misero a ferro e fuoco la regione ed io mandai un prefetto con 3.000 uomini ed in alcuni mesi il territorio fu bonificato. Forse un impegno del genere deve essere messo in campo anche per la locride''. Questo - ha sottolineato il presidente del Copaco - e' stato il mio auspicio; Pisanu ha assicurato che l' impegno dello Stato sara' massimo e che si riserva di decidere le modalita' da impiegare''.

- Brutti (DS) - ''Ai vertici della Regione Calabria c' e' stata un' alternanza, ci sono nuove nomine da fare e la 'ndrangheta, con l' omicidio di Franco Fortugno, ha messo sul piatto della bilancia un attacco intimidatorio per dire 'noi ci siamo e dovete fare i conti con noi'''. Lo ha detto il senatore Massimo Brutti (Ds), al termine dell' audizione del ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu, al Copaco. ''Pisanu - ha spiegato Brutti - ha sottolineato il vivo allarme per la minaccia della 'ndrangheta, che in questi anni ha aumentato il suo potere. Bisogna moltiplicare gli sforzi e la vigilanza. Lo Stato c' e', occorre ridare fiducia alle persone perbene e respingere questo attacco''. La forza della 'ndrangheta, ha aggiunto, ''dipende anche da un controllo del traffico di stupefacenti senza eguali, specie della cocaina; poi va considerata la capacita' di influenzare il potere politico locale''.

- Umberto De Rose: La Calabria non ha bisogno di ipocrisie, ma di prendere consapevolezza che la situazione e' grave, che le imprese operano in un territorio fatto di incertezze, dove il Pil della 'ndrangheta supera quello, complessivo, delle aziende. Lo afferma Umberto De Rose, componente del Comitato Mezzogiorno di Confindustria. L'omicidio dell'on. Fortugno- dice De Rose- e' la punta di un iceberg fatto di di territorio che sono preda assoluta della 'ndrangheta ed anche di una profonda crisi endogena che dura da almeno un ventennio e che vede una classe dirigente non all'altezza della situazione. Negli anni- afferma ancora De Rose- la classe politica ha mancato le occasioni di essere guida e traino di uno sviluppo concertato : sarebbe bastato guardare alla Basilicata per imitare un modello forte di coesione sociale. Per il dirigente di Confindustria ''non si sono realizzate le condizioni di crescita infrastrutturale che avrebbero realmente dovuto garantire emancipazione a molti segmenti della regione : ci sono angoli della Calabria che fanno parte di altre Calabrie e ci sono situazioni sociali, come Cosenza in cui oggettivamente la criminalita' e' tutta un'altra cosa. Negli ultimi 18 mesi- afferma De Rose- circa 300 amministratori sono stati minacciati: io non so leggere fino in fondo i motivi di queste offensive, ma e' indubbio che il problema esiste da tempo. Per De Rose ''ci sono territori in cui amministrare liberamente e' quasi impossibile: emerge la paura, che e' un sentimento comprensibile. In altri, invece, la spregiudicatezza porta a stringere patti anche con il diavolo. Il problema vero della regione- afferma ancora De Rose- e' che oggi si individuano a fatica le possibilita' di uscire da un'emergenza continua . De Rose cita ''positivamente le dichiarazioni del vice-Presidente della Giunta, Adamo, e del sen. Gentile dell'opposizione: in casi come questi e' necessario evitare divisioni artificiose che minerebbero ancora di piu' il fragile tessuto sociale calabrese''.

- Accrogliano' - In un momento cosi' difficile per la famiglia Fortugno e per la Giunta Regionale della Calabria, il C3 International, Associazione dei Calabresi nel mondo, esprime il piu' sentito cordoglio e la sua solidarieta' per la drammatica scomparsa dell'amico Francesco. ''Un'azione cosi' violenta e deprecabile - ha affermato amareggiato il Presidente del C3, Peppino Accrogliano' - ha profondamente scosso i Calabresi Illustri di questa Associazione. La triste vicenda, tuttavia, ci porta ancora una volta a ribadire il forte impegno del C3 International, in conformita' alle iniziative intraprese dalla Regione Calabria, nella lotta alla criminalita' organizzata, piaga radicata della nostra societa'''. L'Associazione rinnova la volonta' di organizzare una serie di iniziative a livello regionale e nazionale, tese a sostenere la lotta ad una malavita che provoca, a quanti con onesta' e senso della legalita' vivono e operano in Calabria, gravi perdite in termini sociali e umani.

- Mimmo Bevacqua, segretario provinciale Margherita Cosenza e assessore provinciale: L' orribile omicidio dell' amico Fortugno ha senza dubbio funestato una giornata straordinaria per il centrosinistra rappresentata dal successo strepitoso raggiunto con le primarie. Un episodio questo - prosegue Bevacqua - che ha provocato sconcerto ed incredulita' in ogni singolo cittadino e forte preoccupazione per la tenuta dell'ordine democratico in una regione di 'confine' per come viene definita la Calabria. Maggiore turbamento lo ha creato in chi aveva avuto modo di conoscerne le qualita' umane, politiche e professionali. I suoi valori ed il suo rispetto,quasi sacro, verso le istituzioni, facevano di Fortugno un politico timido, quasi anomalo nel panorama politico, da renderlo punto di riferimento dei tanti che guardano alla politica come passione e spirito di servizio nei confronti delle proprie comunita'''. Per Bevacqua ''questo era Franco Fortugno uomo perbene e buono, onesto e scrupoloso che credeva molto nei rapporti umani e nello spirito di squadra quale strumento di crescita e di valorizzazione delle tante energie presenti nel nostro partito. Per questo, oggi, non possiamo mollare, se vogliamo rendere onore ad un amico-politico come Fortugno che credeva molto nel riscatto della nostra terra e che lo aveva portato ad accantonare la sua professione di medico per un suo impegno diretto in politica finalizzato a ridare credibilita' e vigore alla nostra terra''.

- Giovanni Puccio sindaco di Botricello: ''Le Istituzioni si uniscano per combattere la violenza della mafia'' Una delegazione composta da amministratori comunali e da cittadini di Botricello partecipera', mercoledi' 18 ottobre, ai funerali dell'onorevole Francesco Fortugno. Una testimonianza forte nei confronti della famiglia di Fortugno, delle istituzioni e dei calabresi, perche' si possa creare un fronte comune contro la violenza che attraversa la nostra terra. ''Un segnale di comunione ¿ afferma il sindaco di Botricello, Giovanni Puccio ¿ perche' la mafia non si combatte lasciando isolato chi e' in prima linea, ma necessita di una reazione unanime che non puo' fermarsi solo allo sdegno. L'omicidio di Francesco Fortugno non colpisce solo la Regione Calabria, ma e' una ferita aperta per tutte le istituzioni libere e democratiche, un oltraggio ai principi fondamentali della nostra Repubblica. Quella di domenica scorsa, deve essere una giornata ¿ ha concluso il sindaco - nella quale le coscienze dei calabresi devono aprirsi per un impegno e una riflessione seria sul futuro di questa terra. A tutte le istituzioni il compito di dare risposte concrete ad una regione martoriata da una escalation mafiosa senza precedenti''.

- Nella vita ci si abitua quasi a tutto, ma sono sicuro che i calabresi facciano fatica ad accettare l' idea che nella loro regione si verifichino agguati indisturbati, tecnicamente raffinati, di pomeriggio e in pieno centro, davanti a tanta gente''. E' un passaggio della lettera aperta che il consigliere regionale Egidio Chiarella, dei Liberaldemocratici, ha scritto al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi de ai Presidenti del Consiglio e Giunta regionali Giuseppe Bova e Agazio Loiero. ''E' palese - prosegue Chiarella - che, dopo l' attentato all' amico Francesco Fortugno, tutto e' diventato piu' incerto in Calabria, dove l' allarme criminalita' ha ormai superato il livello di guardia. Ancora una volta a pagare e' stato un uomo innocente. Uno choc per l' Italia intera. Sono inorridito per tanta ferocia e disprezzo della vita umana e non nascondo che la notizia dell' attentato mi abbia lasciato dentro, un vuoto silenzioso, cupo e profondo. Forse chi fa politica, onestamente, in Calabria e' parte inerme di una guerra dichiarata dalla criminalita' organizzata alle istituzioni, infatti, in tanti ci dicono che siamo addirittura coinvolti in uno scontro epocale: la mafia contro lo Stato''.

- Alessandro Bianchi, Rettore Universita' Mediterranea: ''Il barbaro assassinio di Francesco Fortugno suscita una sensazione di sgomento per la subitaneita' e la violenza con cui un uomo e' stato sottratto agli affetti, al lavoro, all'impegno nella vita politica e sociale. L' omicidio - prosegue Bianchi - induce anche ad amare riflessioni per il ripetersi, con inarrestabile periodicita', di episodi che ogni volta gettano la Calabria nelle tenebre della violenza e della morte, oscurando d' un colpo quanto la societa' civile cerca faticosamente di costruire giorno per giorno. Un destino di dannazione sembra accanirsi sulla Calabria e i suoi figli, negandogli la prospettiva di un futuro di serenita', di normalita', di civilta'. Dunque, lo Stato faccia sentire con forza la propria presenza, dando ai cittadini quella sicurezza di cui hanno necessita' per fare a loro volta quanto a loro richiesto.

- Francesco Cavallaro, segretario generale Cisal:''il turpe assassinio consumato nei confronti del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, colpisce al cuore i sentimenti piu' profondi del Paese e ancora di piu' la Calabria che aveva in lui un rappresentante, un interprete e, soprattutto, un realizzatore delle istanze e delle aspettative piu' sentite della sua gente. Questo episodio, indegno di un Paese di lunga civilta' millenaria, non e' l' ultimo di una tragica sequenza criminale che dovra' in tutti i modi essere spezzata se l' Italia vuole continuare ad essere protagonista nel consesso delle nazioni civilmente piu' avanzate. Ora, lo Stato deve assumere le iniziative piu' opportune che la situazione di grande emergenza richiede e dovranno essere efficaci per superare il grande disagio non solo morale che attanaglia da troppo tempo il generoso popolo calabrese che invoca di essere liberato al piu' presto.

- Fuda: ''L' atto di arroganza e di aggressione diretta alla democrazia che ha gettato la nostra regione nello sgomento dell' impotenza e dell' incredulita', e' la negazione di ogni principio etico, politico, democratico, umano''. E' quanto afferma Pietro Fuda, presidente della Provincia di Reggio commentando l' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno. ''Eravamo purtroppo abituati a gesti eclatanti della criminalita' organizzata di fronte a grandi interessi economici. Eravamo purtroppo abituati alle intimidazioni, agli avvertimenti, al clima di paura con il quale politici ed amministratori dovevano convivere. Ma domenica si e' rotto qualche equilibrio, si e' consumato l' assurdo, e' successo un qualcosa che impone analisi e riflessioni serie. Ma, soprattutto, definitive''. ''Cosa puo' far scattare tanto odio - si domanda il presidente della Provincia di Reggio - da uccidere barbaramente una persona che rappresenta un' istituzione, la piu' autorevole della nostra regione, proprio il giorno di un' affermazione della democrazia e della politica cosi' importante per la storia del nostro Paese? Come possiamo leggere un' aggressione cosi' forte nei confronti di un uomo sulla cui professionalita' e moralita' non e' mai trapelato neppure il piu' piccolo dubbio? Come possiamo interpretare questa dichiarazione di guerra in piena regola? La mafia ammazza per nulla? O, semplicemente, vuole farci prendere atto che e' piu' forte di tutti, che se ne frega delle istituzioni, della politica, dei cittadini?''. ''Certo - prosegue Fuda - qualcosa non funziona nei meccanismi che stiamo cercando di attivare per far crescere la civilta'. Qualcuno ci sta dicendo, nel piu' terribile ed agghiacciante dei modi, che non ha paura. Che siamo noi a dover avere paura. Che puo' colpire chiunque. In questa terra di piombo non e' ancora stato acquisito il senso delle istituzioni. In questa terra dimenticata da tutti siamo noi i primi a lasciare allo sbaraglio chi si mette in prima linea''. ''A chi vede i rappresentanti del Consiglio regionale e degli enti locali non con il rispetto dovuto alle istituzioni, ma come 'cosa loro', - sostiene ancora Fuda - possiamo rispondere in un solo modo: riaffermando il ruolo delle istituzioni e della politica, alzandone il livello qualitativo, rivalutando e difendendo, con forza e convinzione, quei valori che abbiamo, in cui crediamo, ma che troppo spesso vengono meno per banali giochi di parte. Con Franco hanno cercato di uccidere anche la democrazia. Per Franco, per il nostro territorio, per i cittadini e per noi stessi dobbiamo dimostrare che la democrazia non e' morta''.

- Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ringrazia il presidente della Repubblica, Ciampi, e critica il Ministro degli Interni, Pisanu, che ha detto no alla presenza dell'esercito per contrastare il fenomeno mafioso. Corbelli ieri, dopo l'omicidio del vice presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Francesco Fortugno, aveva rivolto un appello al capo dello Stato, invitandolo a partecipare ai funerali dell'esponente politico calabrese, ''quale segno tangibile della presenza dello Stato in Calabria''. Il leader di Diritti Civili, dopo la lunga serie di gravi intimidazioni a politici, amministratori e imprenditori, culminata con l'uccisione di domenica a Locri del consigliere regionale della Margherita, Fortugno, aveva chiesto a Ciampi di venire in Calabria per ''far sentire forte la vicinanza delle istituzioni e dell'intero Paese al popolo calabrese, in un momento assai difficile e drammatico''. ''La Calabria deve reagire ma deve anche essere aiutata attraverso la presenza e la reazione dello Stato (compreso l'utilizzo dell'esercito). La visita, oggi in Calabria, del presidente della Repubblica (che ringrazio per aver subito accolto l'appello del Movimento Diritti Civili) e' un gesto fortemente simbolico che aiuta i calabresi a ritrovare fiducia nelle istituzioni e a scuotere la coscienza civile di tutti! Sbaglia invece - afferma Corbelli - il ministro degli Interni, Pisanu, a dire no alla presenza dell'esercito in Calabria. Oggi anche il Foglio di Giuliano Ferrara si schiera decisamente a favore dei soldati in Calabria, invocando una 'soluzione marziale' ! L'esercito in Calabria e' una delle condizioni per affrontare e superare questa situazione di guerra e di terrore, che fa della Calabria, come scrive il Foglio, 'una specie di medio oriente allargato'''!

- Bruno Oliva, presidente comitato regionale Inps: ''Al sentimento di profondo cordoglio alla famiglia del dott. Franco Fortugno, unisco, anche a nome del Comitato regionale Inps, la piu' viva costernazione per un delitto che segna una nuova pagina nera nella storia della Calabria, stroncando, con spietata determinazione, la giovane vita del vicepresidente del Consiglio regionale. Una dinamica criminale che si rinnova, resa ancor piu' grave per la responsabilita' istituzionale ricoperta dal dott. Fortugno, e che intende indicare la mafia come unico gestore della vita delle persone e dei beni pubblici. Una cinica ed incivile rappresentazione della Calabria, che deve invece saper reagire, mettendo assieme tutte le forze sane, per stroncare un' antica piaga ed assicurare alle nuove generazioni calabresi la possibilita' di vivere senza ipoteche un futuro di convivenza civile e democratico''.

- ''La barbara esecuzione di Franco Fortugno dimostra come ormai la criminalita' organizzata si senta padrona assoluta della Calabria''. E' quanto scritto in una nota del gruppo della Margherita in consiglio comunale a Reggio Calabria. ''Gli sforzi - prosegue la nota - pur apprezzabili delle Istituzioni e gli attuali mezzi di contrasto si sono rivelati sinora insufficienti. Da anni si sente parlare della pericolosita' della 'ndrangheta calabrese ma oggi si deve amaramente costatare che alcuni territori sono sotto il dominio criminale e non sotto la giurisdizione dello Stato. Siamo perche' le istituzioni diano un forte segnale di cambiamento dimostrando di volere combattere con tutti i mezzi possibili la criminalita' e non accetteremo che dopo le manifestazioni di rito il sacrificio di tanti calabresi rimanga un dramma individuale o familiare. Non accettiamo che la morte tragica ed ingiusta del consigliere regionale Franco Fortugno possa essere stata vana e non l' inizio di una risposta diversa della Calabria e delle istituzioni. Non accettiamo che come in Iraq nei seggi elettorali in Calabria possa morire gente mite ed onesta che come Franco si e' impegnato per la democrazia e ed e' caduto in maniera assurda e disumana. Per questo chiediamo innanzitutto al Governo di affrontare con una vera svolta la situazione sociale calabrese puntando a sconfiggere la criminalita' senza appagarsi di risultati parziali, ma con un programma credibile, straordinario e prioritario su tutto''. ''Solo cosi' - conclude la nota - insieme a tutti gli attori locali sara' possibile fare fronte comune e convincere i calabresi che la battaglia contro il crimine organizzato puo' essere vinta. Vogliamo una risposta istituzionale vera ed efficace e una mobilitazione sociale generale perche' la Calabria, non piu' isolata, reagisca e non sia una terra perduta.

- Del tema della legalita' e dell'omicidio di Francesco Fortugno si e' discusso nel corso della riunione della Giunta della Camera di Commercio di Vibo Valentia. Nel corso dell'incontro il Presidente ha ribadito l' impegno della Camera di Commercio nella lotta alla criminalita' organizzata tenuto conto che il Consiglio Camerale insediatosi da pochi mesi ha introdotto nello Statuto esplicitamente la possibilita' di costituirsi parte civile non solo nei processi contro il patrimonio pubblico e privato ma anche nei confronti delle associazioni mafiose che continuano a colpire gli operatori economici del nostro territorio. La Camera di Commercio e' impegnata - e' scritto in una nota - a stimolare il massimo dell' attenzione degli organismi unitari quale l' Associazione antiracket-antiusura al fine di rendere incisive le proprie azioni e per sostenere le coraggiose iniziative di singoli operatori economici che hanno reso e renderanno possibili processi alle cosche mafiose.

- Coordinamento Regionale Giovani Dl- La Margherita Calabria Un'esecuzione mafiosa ha ucciso l'on. Francesco Fortugno e ferito barbaramente la Calabria perbene. Vi e' l'attacco alle istituzioni che Franco rappresentava in qualita' di Vice Presidente del Consiglio Regionale, ma soprattutto alla voglia di rinascita della comunita' locrese e della regione tutta che egli rappresentava col suo unico e incondizionato stile di vita. Il suo impegno quotidiano dimostrava che la politica anche a Locri e in questa regione puo' essere dedizione totale al popolo e lontananza dagli affari. Cattolico esemplare, padre esemplare, uomo politico esemplare. Nessuna ombra. Un martire del desiderio di risveglio e sviluppo sociale ed economico della Calabria. ''Un medico della politica'' - ci piace definirlo cosi' Franco -: servizio ai bisognosi, vicinanza affettuosa, disponibilita' competente. Oggi noi Giovani della Margherita calabrese abbiamo perso il nostro padre fondatore. Lui piu' di chiunque altro con il suo entusiasmo, il suo lucido e lungimirante pensiero, la sua reale vicinanza, ha favorito la nascita del nostro gruppo giovanile. Mai dimenticheremo quando due anni fa in una sala della sede del Consiglio Regionale con grande pazienza, spirito carismatico e ferma volonta' ci ha accolti ed indirizzati sul percorso che avremmo dovuto seguire e che abbiamo unanimemente condiviso. Grazie Franco. Il senso di smarrimento che ci pervade e' totale. Rabbia o rassegnazione? Qual e' la giusta scelta? Andare via abbandonata ogni speranza di un futuro possibile, qui dove anche i vertici istituzionali sembrano non avere scampo sotto il tiro di una criminalita' ferocissima o continuare in una lotta quotidiana per la democrazia spinti dal ricordo e dall'esempio del nostro amico e padre? La risposta non e' in noi stessi questa volta. E' una domanda che rivolgiamo ai partiti, al legislatore, alla magistratura, allo Stato tutto. Anche loro e non solo degli assassini sara' la colpa se la speranza in noi giovani morira'. Giusto il pensiero del buon pastore S.E. mons. Bregantini ''sui responsabili si abbattera' il giudizio biblico di Dio'', ma accanto a questo esigiamo anche il giudizio severo dell' uomo.

- Dichiarazione dell' on. Pino Soriero - Presidente dell' associazione ''il Campo'' L' associazione ''il Campo'' partecipa al profondo dolore della famiglia Fortugno ed alla pubblica esecrazione espressa dal Consiglio regionale della Calabria nei confronti dell' atto di vero e proprio ''terrorismo politico-mafioso''. Proprio nella giornata di domenica, 16 ottobre, ricordata in tutta Italia come festa delle Primarie e della liberta', in Calabria e' ritornato l' incubo della prepotenza e dell' omicidio. E' tempo di spezzare questa ignobile catena che opprime un popolo che ha diritto di operare in un clima di civilta' e di rispetto dei valori democratici ed innanzitutto del diritto alla vita. E' tempo di caratterizzare lo Stato attraverso un' effettiva capacita' di prevenzione e di controllo piu' incisivo del territorio. Non basta lanciare l' allarme sulla pericolosita' del primato della 'ndrangheta, se non si interviene drasticamente sulle ragioni che l' hanno resa tanto potente: il traffico della droga ed i suoi rapporti internazionali. Lo Stato deve fare tutta la sua parte perche' in Calabria tante forze stanno facendo, finalmente, il proprio dovere. Sappiamo che la Calabria e' terra ancora fragile, in bilico continuo tra vecchio e nuovo. Ma, i segnali di rinnovamento espressi gia' dal nuovo Governo regionale, la partecipazione ampia di oltre centomila calabresi alle elezioni primarie di domenica 16, dicono che i processi di rinnovamento politico, sociale e civile, possono e devono andare avanti nell' interesse generale di tutti i calabresi. La barbarie mafiosa puo' essere debellata, con l'iniziativa di tutte le istituzioni a tutti i livelli e di tutti i cittadini in grado di respingere la via della rassegnazione, per far prevalere la cultura della legalita', della solidarieta' e dell' impegno civile.

- L' Assessore Giovanni Serra alla commemorazione dell' on. Fortugno ''Il silenzio del Presidente Ciampi nel Consiglio Regionale della Calabria e' stato eloquente''. E' quello che ha dichiarato l' Assessore al Welfare Giovanni Serra, presente a Reggio Calabria, in rappresentanza del Comune di Cosenza, alla commemorazione dell' on. Francesco Fortugno Vice presidente del Consiglio Regionale. ''Questo silenzio - ha detto ancora Serra - ha rappresentato l'opportunita' di vivere fino in fondo la ferita che questo omicidio ha prodotto, non solo nella famiglia dell' on. Fortugno, ma anche in tutta la comunita' calabrese. Non sono state dette parole in questa circostanza, ma credo che proprio il silenzio possa rappresentare la forza che puo' avviare la strada della reazione. Quando si colpiscono le istituzioni a livello cosi' alto e' tutto il corpo sociale ad essere colpito. La risposta, se non c'e', rischia di compromettere la tenuta stessa della convivenza civile. Il messaggio implicito del presidente Ciampi, nella assenza delle sue parole, e' quello di cominciare a lavorare. Lavorare per assumere la 'ndrangheta come il nemico principale dello sviluppo della Calabria, scegliendo la lotta alla 'ndrangheta come obiettivo prioritario dell' azione dei governi, a tutti i livelli, ma anche della societa' civile. Perche' la 'ndrangheta si combatte certamente con un maggiore impegno delle forze di polizia; si combatte con la trasparenza della gestione pubblica ma si combatte anche con la capacita' di tutti i cittadini di isolare i comportamenti che esprimono cultura di illegalita', e di rifiutarli a partire da se stessi.Questo silenzio chiama tutti quanti ad un esame di coscienza e ci da' la dimensione della sfida che la Calabria ha davanti''.

- Ciro Palmieri Segretario Provinciale PLI - Esprimo a nome mio personale e del Partito Liberale Italiano della provincia di Cosenza profondo sdegno e preoccupazione per il vile attentanto costato la vita al Vice-Presidente del Consiglio Regionale della Calabria. L'uccisione di Francesco Fortugno rappresenta un attacco senza precedenti alle istituzioni della Calabria ed è motivo di grande preoccupazione per tutti i calabresii. Sconvolti dal dolore ci stringiamo attorno alla famiglia Fortugno.

- Il Nuovo PSI di Cosenza Esprime anche profondo dolore per l’uccisione dell’On. Fortugno e porge sentite condoglianze alla sua famiglia.

- Francesco Agresti Presidente PLI Calabria - L'Uccisione di Francesco Fortugno rappresenta un attacco senza precedenti alle istituzioni della Calabria.Un atto gravissimo e inaccettabile.
I liberali calabresi si stringono intorno alla famiglia condividendone il cordoglio e lo sgomento.

- Progetto Calabrie: Il delitto politico-mafioso del dott. Franco Fortugno ci lascia sgomenti per gli effetti devastanti che esso produce sui familiari e gli amici, ma anche su tutti quanti sono convinti che ancora oggi in Calabria ci si possa impegnare in politica senza arroganza, senza legami affaristici. Progetto Calabrie in questo grave momento e' vicina alla famiglia e in particolare all' avvocato Sergio Lagana', portavoce regionale del movimento, gravemente colpito da questo efferato fatto di sangue. Le modalita' dell' evento segnalano un grave attacco alle istituzioni della Calabria. La risposta adeguata non puo' certo essere quella superficiale e disinformata fornita dal ministro dell'interno, che davanti ad un fatto cosi' tragico si e' limitato a riaffermare la presenza di uno Stato che invece e' palesemente incapace di reagire alla sfida mafiosa. Un segno rassicurante per l' intera comunita' calabrese e' la visita del Presidente della Repubblica a cui Progetto Calabrie ha chiesto un serio e fattivo intervento per verificare quale sia effettivamente l' impegno di questo governo nazionale per combattere efficacemente un fenomeno mafioso piu' volte denunciato e troppo spesso trascurato. E' necessario in questo momento l' impegno di tutte le forze sane della societa' civile calabrese che - come i ragazzi di Locri - manifestino la loro indomita volonta' di operare per una rinascita possibile.

- Sindaco di Locri: ''Servono iniziative forti e diverse poiche' quelle finora attivate non sono state evidentemente sufficienti''. Parla cosi' il sindaco di Locri, Carmine Barbaro, compagno di partito di Franco Fortugno, anche lui appartenente ad una famiglia da tempo impegnata in politica. Il padre di Carmine Barbaro e' stato, infatti, per anni consigliere e assessore regionale della Democrazia Cristiana. Barbaro e' da anni in trincea come sindaco di un paese difficile, vive la realta' quotidiana fatta di intimidazioni ma di una complessiva difficolta' di una realta' sociale complicata. ''Dobbiamo, a partire dai sindaci, fare qualcosa in piu', ma e' necessario - dice Barbaro - che anche altri livelli istituzionali lo facciano, senza dare la croce addosso a nessuno. Occorre, dunque, migliorare la risposta istituzionale nei confronti della criminalita' organizzata, ed in questa ottica, naturalmente, assume rilievo preminente l'attivita' legata alla prevenzione ed alla repressione dei reati, soprattutto di piu' alta pericolosita' sociale, tipici della criminalita' organizzata''. Barbaro - che tra l' alto e' uno dei piu' alti dirigenti della Regione Calabria - e' andato stamani di buon' ora ad accompagnare il feretro di Fortugno nell' aula del Consiglio Regionale e nel pomeriggio accogliera' Ciampi. ''La presenza del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, oggi a Reggio Calabria - aggiunge - per rendere omaggio al feretro del vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Fortugno, ucciso barbaramente domenica sera a Locri, testimonia l'alta sensibilita' della piu' alta carica dello Stato in un momento di grave angoscia in cui vivono la nostra regione e la Locride in particolare''. A Ciampi ieri si erano rivolti in maniera unanime tutti i partii ed i gruppi dell' Assemblea regionale calabrese. ''La venuta del Presidente Ciampi - ha detto Barbaro - sia un punto di ripartenza, perche' quanto avvenuto a Locri domenica sera e' un avvenimento gravissimo''.

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