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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

Si indaga sulla sanità. Fortugno stava contrastando interessi “importanti”. De Sena. “Riflettori dello Stato sempre accesi sulla Calabria”. Anna e Giuseppe Fortugno ai giovani: "siamo con voi"

31/10 Si fa sempre piu' concreta la pista della sanita', e degli interessi della criminalita' organizzata in questo specifico settore, nelle indagini sull' assassinio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre scorso a Locri mentre si trovava nel seggio delle primarie dell' Unione. E' quanto emerge dalle strette maglie del riserbo che magistrati ed investigatori continuano a mantenere sugli sviluppi delle indagini sull' omicidio. L' ipotesi che prende sempre piu' corpo e' che Francesco Fortugno, con la sua azione politica ed i suoi interventi, avrebbe contrastato specifici e ben individuati interessi della criminalita' organizzata nel settore della sanita' regionale e questo potrebbe avere provocato la sua condanna a morte. Di quali interessi si tratti, e chi o quali gruppi di potere legati ad ambienti politici e mafiosi li stessero portando avanti, e' cio' che carabinieri e polizia, sotto le direttive della Procura distrettuale di Reggio Calabria, stanno cercando adesso di scoprire. Un lavoro estremamente difficile e complesso proprio per l' impenetrabilita' del contesto in cui e' maturato l' assassinio di Fortugno. La convinzione che sta maturando negli investigatori e' che l' ordine di uccidere Fortugno sia maturato in settori politici e mafiosi che avrebbero stretto un' alleanza per mettere le mani sui finanziamenti nel settore della sanita'. Finanziamenti destinati, in particolare, alla gestione di strutture convenzionate (cliniche e laboratori privati). Pur se ottimisti sui possibili sviluppi delle indagini, gli investigatori non si nascondono comunque le difficolta' che derivano dalla mancanza di apporti collaborativi. Proprio l' assenza di pentiti e' uno degli elementi che caratterizzano la struttura della 'ndrangheta. Una situazione ancora piu' accentuata per quel che riguarda le cosche della Locride, nell' ambito delle quali non esistono collaboratori di giustizia. Alcuni inquirenti, a tale proposito, fanno rilevare che gli ultimi pentiti nella zona della Locride risalgono ai primi anni '90 con l' apporto collaborativo di Vittorio Ierino' e Francesco Fonti. Da allora mai piu' nessun collaboratore ha fornito un apporto valido e concreto alle indagini di carabinieri e polizia sulle cosche di quell' area. Anche per questo motivo si attribuisce una notevole importanza al ruolo che potranno svolgere nelle indagini i servizi segreti, la cui attivazione nelle indagini sull' omicidio di Francesco Fortugno e' stata confermata dal nuovo prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, gia' vicecapo della Polizia e gia' direttore centrale della Criminalpol. Proprio dai servizi, si fa rilevare in ambienti investigativi, potra' venire quel lavoro di approfondimento nel tentativo di raccogliere informazioni riservate in ambienti criminali che potrebbero consentire di trovare la soluzione del giallo legato all' assassinio di Francesco Fortugno.

De Sena: “Riflettore dello Stato sempre acceso sulla Calabria”

31/10 L' obiettivo di ''mantenere comunque il riflettore dello Stato sempre acceso sulla Calabria'' e' stato indicato dal superprefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, in un' intervista al Tg3. ''C' e' - ha assicurato - un' attivita' di prevenzione estremamente puntuale sulla quale devono convergere non solo le forze di polizia, ma anche i protagonisti attivi di tutto il territorio della regione''. In proposito, De Sena ha sottolineato che ''la maggioranza della popolazione calabrese e' composta da persone perbene. Abbiamo bisogno sicuramente di questo conforto per migliorare il sistema''. E, ha aggiunto, ''ritengo che ci possiamo riuscire e l' affidamento maggiore lo rivolgo proprio sui giovani. L' istanza di liberta' che loro recentemente hanno sottolineato in una manifestazione del tutto spontanea e' stata gia' recepita e sara' sicuramente corrisposta dall' apparato statale''.

Anna e Giuseppe Fortugno ai giovani: “Noi siamo con voi, grazie”

''Noi siamo voi. Grazie''. Cosi' Anna e Giuseppe Fortugno, figli di Francesco, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre, scrivono ''ai giovani di Locri ed a tutti i ragazzi che in Sicilia, Campania e nel resto del Paese sono impegnati contro la mafia''. I figli di Fortugno, che hanno preso l' iniziativa in vista della manifestazione che avra' luogo a Locri venerdi' prossimo, hanno affidato il loro messaggio ai giovani a Primo Piano, l' approfondimento quotidiano del Tg3 che questa sera, alle 23.30, si colleghera' con i ragazzi di Locri, presente in studio il procuratore antimafia, Piero Grasso. ''Vi vogliamo ringraziare - scrivono Anna e Giuseppe Fortugno - per i tanti striscioni delle manifestazioni di Locri e di Reggio. Ringraziarvi per quello bianco, con il quale avete fatto capire che non ci sono piu' parole. E ancora, per quello con su scritto 'E adesso, ammazzateci tutti', e per quello che diceva 'L' omerta' e' la vostra forza, noi la vostra fine'. Abbiamo saputo che per la manifestazione di venerdi' tantissimi altri giovani si uniranno a voi da tutta Italia. Perche' ciascuno di noi ha visto in voi un altro se stesso e ciascuno di voi ha visto in noi un altro se stesso. Perche' le idee di nostro padre - si conclude il messaggio - camminino sulle gambe di tutti noi. Noi siamo voi''.

Il Consiglio della Provincia di Cosenza terrà un consiglio aperto sull’emergenza criminalità

Si e' riunita stamane la conferenza dei capigruppo della Provincia di Cosenza alla quale non hanno partecipato i rappresentanti della minoranza. All'incontro, presieduto da Francesco Principe, hanno partecipato il Presidente della Provincia, Mario Oliverio, ed il Vice Presidente, Salvatore Perugini. La conferenza dei capigruppo - e' scritto in una nota - ha ribadito che la formulazione dell'ordine dl giorno per il Consiglio del 7 novembre prossimo e' stata elaborata in adesione alla richiesta, unanimemente espressa circa la necessita' di promuovere e favorire la piu' ampia discussione possibile sull'emergenza criminalita' mafiosa in Calabria, cio' a seguito dell'omicidio del vice presidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno, avvenuto a Locri il 16 ottobre scorso. I presenti - prosegue la nota - hanno espresso meraviglia per le polemiche dei rappresentanti della Casa delle Liberta', non comprendendone le ragioni. Nell' occasione, al fine di favorire maggiori contributi, si e' deciso che la prevista seduta consiliare si terra' con le forme dell'assemblea aperta ed e' stato dato mandato al Presidente del Consiglio Provinciale di convocare un'apposita nuova Conferenza dei Capigruppo per valutare l'opportunita' di spostare dal 7 all'8 di novembre la data di convocazione del Consiglio. Tutti i presenti, infine, hanno auspicato - conclude la nota - che su questioni cosi' delicate possa sempre prevalere il piu' alto senso di responsabilita', rifuggendo da polemiche strumentali, inutili e prive di senso

I Rettori di Reggio e Cosenza “Affermare il codice etico”

31/10 “All'indomani del barbaro assassinio dell'on. Fortugno, le Università calabresi - con un documento pubblicato a piena pagina sui principali quotidiani regionali - avevano indicato tre linee di comportamento da tenere per estirpare la malapianta della violenza e dal malaffare dal corpo della società calabrese. Una prima riguardava l'invito a non abbassare la guardia, a non farsi trascinare nel rassegnato oblio della vita quotidiana”. E' quanto affermano, in una nota congiunta, Alessandro Bianchi e Giovanni Latorre, rettori delle Universita' di Reggio e Cosenza. “Su questa linea –prosegue la nota- possiamo sicuramente dire che l'azione che stanno svolgendo le Istituzioni regionali - Il Presidente Loiero, il Consiglio, la Giunta - fortemente sostenuti da un'opinione pubblica che continua a far sentire alta la propria voce, si muove nella giusta direzione, che è quella di porre la questione della malavita organizzata in Calabria come questione di portata nazionale che come tale va trattata, contrapponendo alla politica separatista e neocolonialista della Lega e dei suoi sodali (apparsa nella forma più grottesca qualche settimana fa proprio a Reggio Calabria) una visione unitaria del problema della difesa dei cittadini, delle istituzioni e delle imprese dall'inquinamento mafioso.
Una seconda linea riguardava la presenza dello Stato in Calabria e nella Locride in particolare.
Anche per questo aspetto va detto che dopo una prima, deludente difesa d'ufficio circa una pretesa efficacia di tale presenza - il che contraddiceva in modo stridente con quanto è evidente a tutti coloro che hanno un minimo di conoscenza dei luoghi e delle situazioni - la direzione intrapresa sembra essere quella corretta: impegnare risorse umane, finanziarie, strumentali e organizzative con l'obiettivo di riappropriarsi dei territori attualmente detenuti da un Antistato criminale, per restituirlo ai legittimi detentori, ovvero i cittadini.
Un'ultima, infine, riguardava la necessità di sviluppare una cultura della legalità come valore fondante della società calabrese, da intendersi non solo come ripulsa delle più eclatanti azioni delittuose contro la persona e le istituzioni, ma anche come rispetto delle regole più elementari, quelle che attengono alla pratica quotidiana e minuta della legalità.
Per questo aspetto l'episodio di questi giorni relativo alle dimissioni di un assessore regionale per una vicenda di assunzione riguardante un congiunto, fornisce un esempio significativo perchè mostra in modo evidente cosa debba intendersi per "pratica quotidiana e minuta della legalità". Si intende l'applicazione di un codice etico al quale attenersi rigorosamente soprattutto nelle situazioni in cui il terreno degli interessi personali va a sovrapporsi a quello degli interessi collettivi, in modo particolare quelli delle istituzioni pubbliche. Dunque un codice che riguarda sia i comportamenti dei singoli - per la qual cosa non c'è che fare appello alle loro qualità morali e al severo giudizio della comunità alla quale appartengono - sia i comportamenti delle Istituzioni, per la qual cosa occorrono norme precise e una rigorosa applicazione da parte delle Autorità preposte.
Per entrambi gli aspetti, nella circostanza richiamata, sono emersi comportamenti apprezzabili.
L'Autorità preposta ha prontamente richiamato l'interessato al rispetto delle norme (norme che sarebbe bene formulare in modo più netto ed esplicito) e questi ne ha preso atto rimuovendo con le dimissioni il conflitto di interessi.
E' un segnale forte, che da tempo si aspettava e che occorre saper cogliere nella sua dimensione propositiva evitando tuttavia - lontano da qualunque sottovalutazione dei fatti - di far scadere la questione nello scandalismo a buon mercato (rischio che appare già da qualche sortita giornalistica) per chiedere che il Presidente Loiero e il Presidente Bova si facciano carico di avviare un percorso (che dobbiamo sapere essere irrinunciabile quanto impervio da praticare) teso da un lato ad una più puntuale definizione di regole relative alla compatibilità nella tenuta di cariche pubbliche e dall'altro all'eliminazione di tutte le situazioni che collidono con queste regole.
Continuando ad operare sul duplice terreno di porre la questione-Calabria all'attenzione dell'intero Paese e di affermare un etica per la sua politica, la Regione ha l'occasione - qui ed ora - di svolgere un ruolo decisivo per far assumere alla Calabria un ruolo dignitoso e significativo nell'ambito della Comunità nazionale.

Zavettieri: “In Calabria Emergenza democratica”

Piu' che un'emergenza criminalita', in Calabria "esiste il problema di una emergenza democratica e istituzionale". E' quanto ha sostenuto, a margine di una manifestazione dei socialisti, il componente della segreteria nazionale del Nuovo Psi, Saverio Zavettieri. "L'attentato a Francesco Fortugno - ha proseguito Zavettieri - e' un colpo al cuore della democrazia e alla istituzioni calabresi. E' un attentato di natura politico mafiosa e bisogna capirne le ragioni. Bisogna capire ora chi ha compiuto e per quale motivo questo gesto. Attentati di questa natura puntano sempre a modificare gli equilibri. Bisogna approfondire questo aspetto, non chiudere gli occhi dinnanzi alla realta', non mettersi le bende e affrontare il problema in termini nudi e crudi per poterlo superare. Le risposte non sono quelle che di solito conosciamo. Si invoca l'intervento dello Stato, del Governo, della Magistratura, dell'esercito ma c'e' pure - ha sottolineato Zavettieri - uno stato regionale che deve reagire e dare delle risposte. Bisogna fare un fronte comune ma queste sono frasi fatte. Bisogna ricreare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, dare segnali di forte rinnovamento e trasparenza, recuperare credibilita', autorevolezza nelle istituzioni; diversamente, se ci si presenta deboli e vulnerabili, se rimangono strumenti di gestione di clientela o su cui si costruisce il consenso cioe' la gestione delle istituzioni, e' chiaro che si realizza un assalto alle istituzioni con tutti i mezzi e tutti i modi. C'e' questo segnale negativo; bisogna reagire affermando la cultura della legalita' e il culto delle istituzioni che - ha concluso Zavettieri - non possono essere piegate ad interessi privati ma debbono muoversi nell'interesse dei cittadini".

Venerdì su Rai Tre la diretta sulla marcia di Locri. Grasso: "La Magistratura faccia da riferimento"

31/10 Venerdi' 4 novembre alle 23:20 su Raitre, come gia' stasera, 'Primo Piano' sara', in diretta, con i giovani di Locri impegnati contro la 'ndrangheta. L'approfondimento quotidiano del TG3, curato da Onofrio Dispenza, seguira' la marcia antimafia del vasto movimento nato dopo l'omicidio Fortugno. 'Primo Piano', che gia' lo scorso 18 ottobre, in diretta, aveva dato la parola ai giovani di Locri, realizzando un collegamento tra loro e i giovani antiracket di Palermo, anche questa sera, alle 23:20, sara' a Locri, in Calabria, e tra i giovani della redazione di 'Telejato' che, in Sicilia, sfidando minacce e intimidazioni, si spendono quotidianamente nella lotta a Cosa Nostra, denunciando gli intrecci mafia-politica e settori inquinati dell'economia. Stasera, in studio, ospite del programma, il procuratore antimafia Pietro Grasso che ha dichiarato ''Abbiamo bisogno dei giovani e del sostegno della societa' civile. Dobbiamo gridare con loro 'no alla corruzione, alla collusione, ai compromessi, ai favoritismi e ai taglieggiamenti per rimanere viva la coscienza della legalità'' La magistratura, in questo quadro, deve essere, secondo Grasso, ''un punto di riferimento insostituibile per la societa' e per le forze di polizia, un volano per tutte le altre iniziative''. ''Il contributo dei giovani e' essenziale - ha spiegato Grasso ricordando anche le manifestazioni organizzate in passato in Sicilia - ma le manifestazioni devono essere continue. L'azione deve essere quotidiana. I giovani devono sentire che e' iniziato l'intervento repressivo ma anche l'intervento delle istituzioni per risolvere i loro problemi''. Grasso ha fatto riferimento anche ai giovani che lasciano la loro terra per trovare altrove benessere economico. ''E' una fortuna se quelli che restano non vengono attirati dalle lusinghe della criminalita'''.

La vedova Caponnetto invita i giovani di Locri a Firenze

Elisabetta Caponnetto, la vedova dell' ex capo del pool di Palermo Antonino Caponnetto, ha invitato i giovani di Locri a partecipare al convegno sulla mafia che ogni anno la Fondazione organizza a Firenze e che quest'anno di si terra' il 26 novembre. Alla vigilia della manifestazione di venerdi', la signora Caponnetto si rivolge, in una nota, ai ragazzi di Locri ricordando che uno degli insegnamenti del giudice Caponnetto era stato quello di ''non lasciare mai soli coloro che combattono contro le mafie''. Voi tutti - aggiunge la signora a nome della Fondazione Caponnetto - ''lo state facendo rappresentando un esempio per tutti noi. Continuate a lottare, a sperare in un mondo migliore e come diceva mio marito 'una lunga strada ci attende, la percorreremo assieme mano nella mano'''. ''Per questo - conclude la nota - mi piacerebbe avervi in delegazione al vertice antimafia del 26 novembre prossimo a Campi Bisenzio vicino Firenze dove saranno presenti anche i ragazzi antipizzo di Palermo''.

Anci Calabria: “I Sindaci partecipino alla marcia di Locri”

''Rivolgiamo un accorato appello a tutti i Sindaci della Calabria perche' partecipino massicciamente, con fascia tricolore e gonfaloni, alla 'marcia della speranza' che si terra' venerdi' 4 novembre a Locri allo scopo di sostenere la lotta della Calabria onesta che non si rassegna di fronte allo strapotere della criminalita'''. E' quanto sostengono i vicepresidenti di Anci Calabria, Franco Iacucci e Giuseppe Varacalli, i quali hanno confermato l'adesione dell'associazione dei Comuni all' iniziativa. ''I Comuni restano in prima fila - hanno aggiunto - in questa difficile e delicata battaglia contro la mafia. Il barbaro assassinio di Francesco Fortugno ha costituito un terribile salto di qualita' nella strategia delle cosche di condizionare la politica e le istituzioni, con un sinistro e inequivocabile messaggio. Noi saremo li', a Locri, assieme a tanti altri Sindaci del Meridione, non tanto per uno spirito di solidarieta', pure importante, ma soprattutto per affermare un impegno che dovra' portare a nuove politiche dello Stato per garantire la sicurezza e lo sviluppo alla nostra terra''.

Riferimenti aderisce alla marcia di Locri

Il coordinamento nazionale antimafia riferimenti ha aderito alla marcia della speranza che si terra' il 4 novembre a Locri. In una nota la presidente del coordinamento antimafia 'Riferimenti', Andriana Musella, ha ringraziato gli studenti della Campania ed il sindaco di Napoli per la solidarieta' dimostrata alla Calabria e ai suoi ragazzi

Il Presidente della Provincia di Napoli alla marcia di Locri

Il presidente della Provincia di Napoli, Dino Di Palma, partecipera' alla marcia per la legalita' in programma a Locri venerdi' 4 novembre per essere al fianco del sindaco di Napoli che ha lanciato questa iniziativa. Di Palma sara' presente alla manifestazione assieme a numerosi assessori della sua giunta. ''La manifestazione di Locri - dichiara il presidente Di Palma - rappresenta un importante segnale a favore della legalita'. Stiamo coinvolgendo tutti i sindaci, gli amministratori, gli studenti dei nostri territori per essere presenti e vicini ai cittadini calabresi che stanno vivendo una stagione difficile. La nostra presenza vuole sottolineare che non puo' esserci autentico sviluppo sociale ed economico senza la completa riappropriazione e il controllo capillare del territorio da parte dello Stato. Tutti noi dobbiamo favorire la crescita di una cultura della legalita', fin dalla scuola; e dobbiamo fare in modo che il disagio socio-economico, nel quale prospera la criminalita' organizzata, diminuisca sempre di piu'''. ''In tal senso e' necessario che le istituzioni intervengano con fermezza a sostegno di ogni iniziativa che miri al rilancio del Mezzogiorno. Lo Stato deve investire nelle regioni meridionali dove grandi sono ancora le potenzialita' che i nostri giovani sono pronti a mettere in campo. Una solidarieta', dunque, non di facciata ma che si riempia di contenuti per poter affrontare tutti insieme una emergenza che non puo' oscurare le grandi azioni di risanamento e crescita realizzate in questi anni. Tutti a Locri, infine, per testimoniare solidarieta' ai calabresi ma anche e soprattutto per rilanciare la centralita' di una nuova questione meridionale'', conclude il presidente della Provincia.

La Sinistra Giovanile sarà alla marcia di Locri

La Sinistra Giovanile e il network Studenti di Sinistra parteciperanno alla marcia della speranza che si svolgera' a Locri il 4 novembre. ''Saremo al fianco dei giovani studenti - sostiene la responsabile Legalita' e Giustizia della Sinistra Giovanile, Marianna Bartolazzi - e di tutta la popolazione calabrese in occasione della mobilitazione lanciata dal Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, per dimostrare che un' intera generazione di ragazzi non ha paura di combattere a viso aperto l' infiltrazione nel tessuto sociale e l'efferata violenza delle mafie in Italia''. Il portavoce di Studenti di Sinistra, Fausto Raciniti sottolinea evidenzia che ''questa battaglia contro la criminalita' organizzata non terminera' il 4 novembre. Il 19 novembre parteciperemo, insieme agli studenti della Locride, della Calabria e di tutta Italia, alla tappa di Locri della carovana antimafie''. ''In questo modo - ha concluso Raciti - dimostreremo che, quando un'intera generazione scende in piazza e si unisce alle istituzione e alla forza delle associazioni, non c'e' piu' posto per la mafia nel nostro paese''

Alla marcia presente anche il Sindaco di Acerra

''Se si supera l'omerta' ancora persistente, se si instaurano condizioni di ampia partecipazione alla democrazia, se si garantiscono diritti e legalita', si puo' vincere la battaglia per sconfiggere la criminalita' organizzata''. Lo ha detto il sindaco di Acerra (Napoli), Espedito Marletta, annunciando la partecipazione alla marcia della pace, in programma venerdi' 4 novembre a Locri, organizzata in seguito alla morte del vice presidente della Regione Calabria, Francesco Fortugno. ''L'uccisione di Fortugno - ha aggiunto Marletta - deve spingerci a ribellarci alla malavita, per dimostrare che lo Stato e la societa' civile non sono piu' disposti ad accettare l'arroganza e la violenza di chi, per anni, ha ritenuto di poter comandare, corrompere, gestire, inquinare, terrorizzare. E' necessario dare una grande risposta a questi fenomeni che sembrano lontani, ma che, a ben vedere, ci riguardano da vicino. Anche noi siamo quotidianamente impegnati contro i poteri criminali, da quelli organizzati a quelli legati ad una mentalita' serpeggiante fatta di prevaricazione e abbrutimento culturale. Se si supera l'omerta' ancora persistente, se si instaurano condizioni di ampia partecipazione alla democrazia, se si garantiscono diritti e legalita', si puo' vincere la battaglia per sconfiggere la criminalita' organizzata''

 

Corbelli: “La Calabria ha bisogno di verità e giustizia”

''La Calabria devastata dall'omicidio del vice presidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno, ha bisogno di verita' e di giustizia''. E' quanto sostiene il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli. ''L' uccisione da parte della 'ndrangheta - ha aggiunto - del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria pone una serie di legittimi e inquietanti interrogativi. Perche' e' stato ucciso Fortugno, persona da tutti stimata e apprezzata per la sua onesta' e generosita'? Perche' la 'ndrangheta ha scelto di ammazzare proprio lui? Perche' e' stato ucciso uno che non aveva alcun potere decisionale, che era di fatto fuori dalle stanze del potere, nonostante il grande consenso elettorale ottenuto alle elezioni regionali di quest' anno? Chi e perche' ha fatto recapitare a due media nazionali le notizie con gli scoop delle intercettazioni telefoniche tra Fortugno e il medico Giuseppe Pansera, condannato a 16 anni per droga e genero del boss Giuseppe Morabito e quelle che riguardavano anche delle utenze del Ministero degli interni? C' e' una manina, una regia dietro queste azioni che cerca di depistare le indagini? E a che scopo?''. Il leader del Movimento Diritti Civili si chiede inoltre ''perche' a distanza di oltre due settimane non si e' ancora riusciti a rintracciare neppure l' auto usata dal killer per fuggire? Come e' possibile che, nonostante l' allarme sia scattato, da parte dei diversi testimoni presenti davanti al seggio elettorale, un istante dopo l' esecuzione mafiosa, l' omicida e la sua autovettura sembrano letteralmente scomparsi nel nulla? E' la Giunta Loiero ad essere nel mirino della 'ndrangheta, come pare siano convinti gli inquirenti? Ci sono collegamenti tra questo omicidio e le minacce ad altri amministratori regionali calabresi, dei mesi scorsi? Perche' nessuno parla, perche' questo clima di omerta' e di paura sull' omicidio Fortugno?'' ''A queste doverose domande - ha concluso Corbelli - occorre dare subito delle risposte per accertare i fatti e onorare la memoria di Fortugno''

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Omicido Fortugno: Scendono in campo gli 007 dei servizi. La sanità pista privilegiata. L'omicidio è avvenuto con l'avallo delle cosche locali

Omicido Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le perizie balistiche, puntano sulla sanità. La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie. Nuove adesioni alla marcia del 4.

Omicido Fortugno: Gli investigatori: Non c’è nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo. Il 4 novembre a Locri una marcia della pace proposta da Jervolino-Catizone. Pegna propone un megashow contro la criminalità.

Omicido Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli inquirenti. Alle indagini collaborano anche la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL di Locri.

Omicido Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”

Omicido Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato deve far sentire la sua presenza”

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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