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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: Lo stato deve far sentire la sua presenza.

23/10 ''C'e' bisogno di avere parole chiare e definite da parte del Ministero dell'Interno perche' quello che emerge e' un quadro inquietante. Se confermato evoca uno scenario se non di complicita' quantomeno di rapporti obliqui oscuri, opachi. Su questo non ci possono essere ne sottovalutazioni ne reticenze''. E' quanto ha detto il parlamentare calabrese dei Ds, Marco Minniti, a proposito di quanto riportato oggi da 'Repubblica' secondo cui l'esponente della 'ndrangheta Giuseppe Pansera avrebbe avuto contatti telefonici che ricondurrebbero ad utenze del Viminale. ''La lotta alla mafia - ha aggiunto Minniti - esige il massimo rigore e trasparenza e poi deve essere evidente lo schieramento in campo. Non ci puo' essere confusione tra chi sta da una parte e chi dall'altra. Se questo avviene si mina in maniera irrimediabile un rapporto di fiducia con i cittadini. Emerge l'esigenza urgente di fare immediatamente chiarezza. Su questa vicenda delle telefonate bisogna capire a cosa si riferiscono come sia potuto avvenire di chi sono quei numeri. Bisogna chiarire perche' ne va della credibilita' delle istituzioni nella lotta alla mafia''. La vicenda delle telefonate emerge in una indagine della procura di Milano su un traffico di sostanze stupefacenti che vedeva coinvolto l'esponente della 'ndrangheta, Giuseppe Pansera, genero del boss Giuseppe Morabito, arrestato l'anno scorso dopo anni di latitanza. Dalle intercettazioni telefoniche emergerebbero anche alcune telefonate tra Pansera ed il vice presidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno, ucciso domenica scorsa a Locri. Queste ultime telefonate, secondo quanto riporta Repubblica, il perito incaricato dalla procura di Milano le ritenne ininfluenti. Pansera avrebbe contattato telefonicamente utenze del Ministero dell'Interno mentre era ricercato. ''E non c'e' cosa peggiore - ha concluso Minniti - che avere elementi di non credibilita' nella lotta alla mafia. Mi pare evidente che chiederemo al governo di venire in Parlamento per chiarire come stanno le cose. Il rischio e' che tutto diventi poco credibile. Il chiarimento deve essere urgente e senza lasciare nessuna zona d'ombra'' L'incarico al consulente che ha analizzato le intercettazioni telefoniche tra le quali ci sarebbero anche contatti con delle utenze del Ministero dell'Interno, secondo quanto riporta anche l'edizione di stamane del Quotidiano della Calabria, e' stato affidato dalla Procura di Milano il 22 febbraio scorso nell'ambito di una indagine sul traffico internazionale di stupefacenti gestito dalla cosca dei Morabito. Il consulente ha ultima il suo lavoro dopo tre mesi ed ha depositato ai magistrati della procura di Milano 4 Dvd nei quali sono contenuti i contatti di 464 utenze telefoniche.

Pisanu: “Il Viminale non lascerà nulla di intentato”

Il Viminale ''non lascera' nulla di intentato contro la 'ndrangheta'' ed il Ministro dell'Interno e' ''naturalmente pronto a riferire al Parlamento e al Paese''. Arriva nel pomeriggio la dichiarazione di Pisanu ed e' rivolta all'onorevole Marco Minniti, che stamane ha chiesto parole ''chiare e definite'' da parte del Viminale sull'articolo apparso su Repubblica, secondo il quale esponenti della 'ndrangheta avrebbero avuto contatti con personaggi che telefonavano anche ad utenze del Viminale. ''Quello che emerge -ha commentato il parlamentare dei Ds- e' un quadro inquietante''. ''Comprendo le inquietudini dell'onorevole Minniti -ha risposto Pisanu- gli assicuro comunque che il ministero dell'Interno non lascera' nulla, ma proprio nulla, di intentato per chiarire ogni circostanza ed accertare ogni responsabilita' di chicchessia, in qualsiasi modo riconducibile alle diverse attivita' criminali della 'ndrangheta. In questo senso, del resto gia' da tempo parlano i fatti, e continueranno a parlare''. Ma non solo: Il ministro ha anche assicurato di essere ''naturalmente sempre pronto ad informare il Parlamento ed il paese''. Pisanu tornera' dunque in aula, se necessario, dopo aver riferito la settimana scorsa sull'omicidio Fortugno. Ed aver ascoltato ed accolto ''le importanti indicazioni'' giunte dall'aula, per mettere a punto il ''programma straordinario'' contro la 'ndrangheta, una serie di interventi, come ha detto lo stesso Ministro, per dare ''risposte puntuali ed efficaci all' aggressione della 'ndrangheta in Calabria''. Un piano, varato nei giorni scorsi e gia' operativo, che prevede l'impiego di corpi specializzati in Calabria, con particolare attenzione alla Locride, ma anche l'attacco ''ai patrimoni illecitamente costituiti''. Perche', come ha spiegato Pisanu, ''la 'ndrangheta e' una multinazionale del crimine con sede storica a Reggio Calabria che ha anche delle proiezioni economico-finanziarie e criminali nel resto d'Italia, in buona parte d'Europa e oltreoceano''.

Loiero: Lo Stato deve far sentire la sua presenza”

“Sottoscrivo con convinzione il nobile messaggio che i rettori delle tre università calabresi hanno firmato dopo il barbaro delitto di Franco Fortugno”. Lo afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, commentando quanto i rettori Alessandro Bianchi, Giovanni Latorre e Salvatore Venuta, rispettavimentante alla guida degli atenei di Reggio Calabria, della Calabria e di Catanzaro, scrivono in una pagina a pagamento pubblicata su alcuni giornali locali, nella quale epsirmono il loro “dolore, sdegno e disgusto” dopo l’atroce delitto di domenica scorsa a Locri che “ha segnato il piunto più alto e pericoloso dell’attacco della ’ndrangheta alla democrazia”. “Anch’io – sostiene Loiero – sono convinto che lo Stato debba far sentire in modo perentorio la propria presenza sul territorio in quanto, qui in Calabria, ha molte cose da farsi perdonare e non ha mostrato negli anni continuità nell’opporsi ai poteri crimnali e mafiosi che ora hanno ucciso il vicepresidente del Consiglio regionale attentando così allo stesso vivere civile nella regione”. Per il presidente Loiero i tre rettori hanno ragione quando invocano l’affermazione di una cultura della legalità, il rispetto delle regole elementari di convivenza civile, e invitano a tenere alta la guardia per dare un seguito al corale moto di ripulsa che la Calabria degli onesti – i giovani soprattutto, secondo Loiero – ha mostrato in questi tragici giorni. “Non possiamo consentire che tutto, finita l’attenzione dei media, piombi nel silenzio di sempre – afferma Loiero – perché faremmo un torto alla memoria di Franco Fortugno e un’offesa alla coscienza di una Calabria che vuole vivere libera da condizionamenti senza subire imposizioni a mano armata”. Il presidente della Regione, che in questi giorni si è sentito più volte con il ministro dell’Interno Giiuseppe Pisanu, si dice fortemente impegnato, assieme al governo da lui guidato, per il ripristino delle regole in Calabria e, come hanno fatto adesso i rettori nel loro messaggio, assicura che in ogni incontro o contatto ufficiale con i rappresentanti delle istituzioni nazionali, si sta battendo perché vengano messe in campo quelle azioni straordinarie idonee per affrontare e risolvere una situazione di grande affanno della Locride e dell’intera Calabria.

Cento (Verdi) “Il Viminale verifichi le telefonate”

''La notizia pubblicata dal quotidiano 'La Repubblica' su possibili telefonate di esponenti della 'ndrangheta verso il ministero degli Interni - afferma il Verde Paolo Cento, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera - conferma le preoccupazioni dell' esistenza di un' ampia zona grigia di complicita' dirette e indirette verso la criminalita' organizzata che ora devono essere oggetto di una verifica rigorosa sia del Viminale, che ovviamente della magistratura''. ''Nei prossimi giorni - sottolinea Cento - Governo e Parlamento hanno l' occasione di dare comunque un segnale forte contro la criminalita' organizzata, raccogliendo le denunce che sono arrivate dal procuratore antimafia Grasso e la richiesta di una presenza dello Stato piu' forte in Calabria dopo l' assassinio del consigliere regionale Francesco Fortugno. I Verdi chiedono che sia approvata rapidamente la legge per la confisca dei beni e dei proventi delle attivita' illecite della mafia, accogliendo pero' le modifiche sostanziali presentate dall' opposizione e sostenute dalle associazioni antimafia come 'Libera' e dalle associazioni antiracket. Sara' questo - conclude - il banco di prova per vedere se la politica intende fare sul serio nella lotta contro le mafie''.

Pittella (DS) “Le telefonate andavano verificate”. Soluri: “E’ stato un errore”

23/10 ''Quando si danno certe notizie, come quella delle telefonate fatte da Francesco Fortugno, il vice presidente della Regione Calabria ucciso a Locri, a Giuseppe Pansera, genero del boss Giuseppe Morabito, e' necessario verificare l'attendibilita' delle fonti''. E' quanto ha detto il segretario generale della delegazione dei Democratici di sinistra al Parlamento europeo, Gianni Pittella, nel corso di un convegno sul tema 'La filosofia del giornalista: tra cronaca, politica etica e diritto'. ''E' chiaro - ha aggiunto - che diffondere notizie che non hanno fondamento e' lesivo dell'immagine e della credibilita' di una persona e nello stesso tempo non dare una notizia potrebbe nascondere al cittadino e all'opinione pubblica una possibile verita'. Credo che molto sia affidato all'intelligenza del giornalista, al suo senso dell'equilibrio e all'affidabilita' delle sue fonti''. Al dibattito e' intervenuto anche il Presidente dell'ordine dei giornalisti della Regione Calabria, Giuseppe Soluri, il quale sulla vicenda ha detto che ''chi ha fornito le notizie sulle telefonate intercorse tra Francesco Fortugno e il medico Pansera ha sbagliato''. ''Penso anche - ha aggiunto - che il Corriere della Sera avrebbe dovuto aspettare a pubblicarle. La notizia c'e' ed e' anche importante, ma e' una notizia non sufficientemente certa, non suffragata da fonti certe, non con certezza legata all'attentato, una notizia a se, uscita fuori da una illecita fuga di notizie. Rendendola pubblica si e' dato adito a un interpretazione maliziosa, a conclusioni che potrebbero essere non giuste o affrettate. Si possono compiere violenze nei confronti di chi, senza motivo, potrebbe essere sospettato di essere colluso, ma in realta' non lo e'''. Al dibattito era presente anche il sindaco di Cassano allo Jonio Gianluca Gallo e il sostituto procuratore della Repubblica di Rossano, Paolo Remer

La locride ancora sotto choc

A distanza di una settimana dall'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, Locri e la Locride sono ancora sotto choc. Sono ancora tanti, infatti, gli interrogativi sul delitto che destano preoccupazione nelle persone e nei rappresentanti istituzionali. Le perplessita' e le paure delle persone che vivono nella Locride emergono anche dalle dichiarazioni del sindaco di Locri e presidente dell'associazione dei comuni della zona, Carmine Barbaro, secondo il quale ''la citta' e' ancora addolorata e turbata per l'omicidio di Francesco Fortugno, ma anche molto scossa e preoccupata per il luogo scelto dove compiere l'omicidio. Spero, visto quello che e' accaduto, che lo Stato dia in tempi brevi risposte immediate e concrete altrimenti per la Locride all'orizzonte comincera' ad apparire proprio la fine''. Il sindaco di Locri, Barbaro, ha poi annunciato che giovedi' prossimo si riunira', alla presenza del presidente dell'assemblea dei sindaci della Locride, Sisinio Zito, il comitato dell'Associazione dei Comuni locridei. Nel corso della seduta, incentrata interamente sull'omicidio di Francesco Fortugno, saranno decise le iniziative che saranno attuate dai sindaci del comprensorio dopo il delitto. Anche nel prossimo consiglio comunale di Locri il primo punto all'ordine del giorno riguardera' il problema ''dell'ordine pubblico nella cittadina e nel comprensorio della Locride''. Dopo l'omicidio di Francesco Fortugno, intanto, nel territorio della Locride e' stata istituita una taske-force che contrastera' le cosche della 'ndrangheta. Nella zona sono gia' giunte diverse unita' dei Carabinieri e della Polizia di Stato che stanno compiendo numerosi controlli e stanno presidiando ininterrottamente il comprensorio ionico reggino. Gran parte dei centri della Locride, sia costieri, sia collinari e preaspromontani da ieri sembrano essere blindati e centinaia di carabinieri e agenti della polizia oltre a presidiare, mediante posti di blocco, tutte le principali strade della zona, stanno compiendo decine di perquisizioni. Al momento sono state gia' controllate diverse migliaia di persone. I finanzieri dello Scico, intanto, avvieranno una serie di verifiche patrimoniali su persone ritenute prestanome dei boss della 'ndrangheta. Inizialmente le verifiche riguarderanno le dichiarazioni dei redditi e le cartelle esattoriali. L'obiettivo e' quello di giungere in tempi brevi a provvedimenti di sequestro dei beni che la 'ndrangheta ha accumulato reinvestendo i proventi dei traffici illeciti

Lunedì la Commissione parlamentare e mercoledì il procuratore Antimafia Grasso

La commissione parlamentare antimafia ed il nuovo procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, giungeranno in Calabria in distinte occasioni per occuparsi dell'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale, Francesco Fortugno, ucciso domenica scorsa mentre era in un seggio elettorale per le Primarie dell'Unione a Locri. La commissione antimafia giungera' domani a Catanzaro e comincera' i propri lavori nel capoluogo calabrese incontrando, alle 15, il presidente della Regione, Agazio Loiero, e i componenti la sua Giunta. Successivamente e' in programma l' audizione del presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo. La Commissione si trasferira' martedi' a Reggio Calabria e incontrera' il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, il presidente della Commissione regionale antimafia, Giuseppe Guerriero. A seguire l' Antimafia avra' una riunione con il Comitato per l' ordine e la sicurezza pubblica di Reggio Calabria del quale fanno parte Prefetto, Questore, Comandanti provinciale dei Carabinieri e della Guardia Finanza ed il capo centro della Dia. I componenti della Commissione incontreranno anche il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Antonino Catanese, ed il sostituto procuratore della Dda, Giuseppe Creazzo, titolare dell' inchiesta sull' omicidio Fortugno. Mercoledi', invece, giungera' a Reggio Calabria il nuovo procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, che presiedera' una riunione del coordinamento tra le Procure distrettuali di Reggio Calabria e Catanzaro. Nel corso della riunione si discutera' dell'omicidio di Fortugno e delle intimidazioni a politici ed amministratori compiute in Calabria. Nel corso dell'incontro particolare attenzione sara' riservata anche alle minacce subite dal presidente della giunta regionale, Agazio Loiero. Prima della riunione, che avra' luogo nella Procura distrettuale reggina, il procuratore Grasso incontrera' nella Prefettura di Reggio i prefetti ed i questori della Calabria ed il comandanti regionali e provinciali di carabinieri e Guardia di finanza

I finanzieri accerteranno i redditi dei prestanome dei boss

Accertamenti patrimoniali su presunti prestanomi dei boss della 'ndrangheta saranno compiuti dai militari della Guardia di Finanza che hanno intensificato la loro attivita' di contrasto alla criminalita' organizzata calabrese. In particolare i principali controlli dei finanzieri dello Scico riguarderanno le dichiarazioni dei redditi e le cartelle esattoriali di decine di persone ritenute prestanomi dei boss e degli elementi di spicco delle varie cosche (almeno 20) che si dividono il territorio compreso tra Brancaleone e Monasterace. L'obiettivo e' quello di giungere in tempi brevi a provvedimenti di sequestro dei beni che la 'ndrangheta e' riuscita ad acquisire reinvestendo i proventi dei traffici illeciti

Santelli: “Pisanu si sta occupando da tempo della Calabria”

''Ritengo che nessun ministro dell' Interno si sia occupato della Calabria tanto quanto Pisanu''. A sostenerlo e' il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli (Fi), che - intervenendo a 'Omnibus week end' su La7, ha sottolineato che il responsabile del Viminale ''in Commissione Antimafia ha lanciato l'allarme su quello che stava accadendo in Calabria''. ''La guerra contro la 'ndrangheta non si vince in due mesi o in un anno. L'importante - ha aggiunto Santelli - e' tenere l'attenzione e i riflettori accesi sulla Calabria''. E ancora: ''ciascuno deve prendersi le proprie responsabilita', soprattutto con un trasversalismo positivo, sia a livello nazionale che a livello locale. Solamente cosi' - ha concluso il sottosegretario - noi politici allontaneremo le ombre''.

 

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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