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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

Gli investigatori: Non c’è nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo

Non c'e' una pista precisa nelle indagini che i carabinieri, in collaborazione con la Polizia di Stato, stanno conducendo sull'omicidio di Francesco Fortugno, della Margherita, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre scorso a Locri nel seggio allestito per le primarie dell'Unione. Le ipotesi che vengono prese in considerazione per risalire al movente dell'omicidio sono varie, ma nessuna, al momento, secondo quanto trapela dallo stretto riserbo degli investigatori, prevale sulle altre. Pur prendendo concretamente in considerazione la possibilita' che l'assassinio di Fortugno possa essere interpretato come un ''messaggio'' lanciato alla classe politica di governo calabrese, le indagini non hanno ancora imboccato una direzione precisa. Malgrado questo, comunque, gli investigatori esprimono ottimismo sui possibili sviluppi delle indagini. Il che induce a pensare che siano in possesso di elementi che rendono comprensibile quanto meno il contesto ambientale in cui e' maturato ed e' stato progettato l'assassinio di Fortugno. Il dubbio principale che carabinieri e polizia stanno tentando di sciogliere e' se Fortugno sia stato ucciso in quanto obiettivo simbolico di quella classe politica cui le cosche avrebbero lanciato un messaggio o se il movente dell'assassinio sia direttamente collegato all'attivita' politica o ad altri fatti collegati alla vita dell'esponente della Margherita. In questo senso si sta facendo un'esplorazione a 360 gradi dei contatti e delle amicizie di Fortugno e del suo giro di conoscenze. Un dato che viene preso in considerazione e' quello degli ottomila voti ottenuti da Fortugno nelle ultime elezioni regionali, con un aumento considerevole rispetto alla precedente consultazione, in occasione della quale, tra l'altro, l'esponente della Margherita non era stato neppure eletto, riuscendo a fare ingresso in Consiglio regionale soltanto perche' era subentrato al dimissionario Luigi Meduri, eletto alla Camera dei deputati.''La 'ndrangheta - ha detto un inquirente - non e' il terrorismo e difficilmente sceglie i suoi obiettivi per un fine puramente simbolico''. Per questo e altri motivi la lettura dell'assassinio di Francesco Fortugno, che segna una sorta di spartiacque nelle vicende criminali calabresi, appare, al momento, di difficile comprensione e si presta a varie interpretazioni nessuna della quali, al momento, trova riscontri oggettivi. Un elemento che viene tenuto in considerazione resta quello degli interessi della 'ndrangheta nel settore sanitario. Ma la pista del delitto politico riprende vigore anche dopo le decisioni assunte ieri a Reggio nel corso del vertice con il procuratore nazionale antimafia Grasso. Tra queste, quella di un lavoro comune tra le due direzioni antimafia di Reggio e di Catanzaro, con quest'ultima che da mesi lavora attorno alle intimidazioni subite dal presidente della Regione, Loiero, e da altri esponenti politici

Nella locride due squadre dello Scico e 40 militari della GDF

Due squadre dello Scico sono giunte nella Locride e intensificheranno le indagini contro le cosche reggine della 'ndrangheta. Le due squadre, che collaboreranno con i reparti del Gico di Reggio Calabria e Catanzaro, sono state inviate dopo l'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre scorso a Locri. Le attivita' di indagine alle quali si dedicheranno principalmente saranno quelle relative all'individuazione dei patrimoni delle cosche della 'ndrangheta. Contestualmente saranno intensificate anche le indagini per individuare le attivita' illecite ed in particolare quelle relative al traffico di sostanze stupefacenti. Nella Locride sono stati inviati anche altri quaranta finanzieri che si occuperanno principalmente del controllo del territorio

La Catzione si associa alla Jervolino sulla marcia della pace. Veraldi “Pieno sostegno”. Il Sindaco di Locri: “Un gesto significativo”

27/10-(Giampaolo Cataldo)- "L'affermazione della legalita' e contro ogni forma di criminalita' e barbarie che continua ad insanguinare la Calabria". Con questo tema i sindaci di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e Cosenza, Eva Catizone, hanno promosso per venerdi' 4 novembre una "marcia di speranza" a Locri, dove e' stato ucciso il vicepresidente del consiglio regionale Francesco Fortugno. "L'obiettivo di questa iniziativa congiunta - ha dichiarato Eva Catizone - e' quello di consegnare a tutti i calabresi, ma soprattutto ai giovani, un messaggio di speranza per affrancare questa nostra terra dalla barbarie e dalla morsa della criminalita' organizzata. Abbiamo voluto attribuire alla marcia di Locri un significato simbolico ed e' per questo che abbiamo deciso di recarci nei luoghi dell'omicidio Fortugno il prossimo 4 novembre, Festa dell'Unita' Nazionale. Concentrando a Locri i pullman che arriveranno da Cosenza e quelli che giungeranno da Napoli, con studenti, esponenti del mondo politico, sindacale e della societa' civile, vogliamo dimostrare che un'altra Calabria, quella della legalita' e del rispetto delle regole, e non quella della sopraffazione, e' possibile. Sara' una marcia - ha detto ancora la Catizone nel presentare l'iniziativa - pacifica ed intrisa di quel coraggio e di quell'orgoglio di appartenenza che non fa certo difetto ai calabresi ed alle giovani generazioni. Sara' estremamente significativo, inoltre, affiancare agli studenti di Locri, che gia' nelle passate settimane hanno sfilato per le vie della loro citta', i giovani studenti di Cosenza e quelli di Napoli. Le nostre popolazioni devono sapere di non essere sole, ma di avere al loro fianco anche il sostegno di chi in politica si impegna quotidianamente per far trionfare la legalita' ad ogni livello".
Dal mondo politico continuano ad arrivare molte adesioni. ''Esprimo il mio pieno sostegno all'importante iniziativa promossa dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e dal sindaco di Cosenza Eva Catizone sulla marcia che si sta organizzando a Locri il 4 novembre, festa dell'unita' nazionale''. E' quanto sostiene in una nota il senatore della Margherita e segretario dell'ufficio di presidenza della commissione antimafia, Donato Veraldi. ''Due sindaci di due citta' meridionali - ha aggiunto - esposte alla tirannia del crimine organizzato ed al degrado culturale e sociale, collegati all'imperversare delle azioni malavitose, hanno deciso di schierarsi con gli studenti di Locri, sfidando la 'ndrangheta apertamente, decidendo di sfilare, simbolicamente, davanti al luogo del delitto Fortugno''. ''Sostenere le giovani generazioni meridionali - ha concluso il senatore Veraldi - nella richiesta di rispetto per la loro terra e per il ripristino di una legalita' troppo spesso sconfessata rappresenta un gesto di lotta deciso e coraggiosamente pacifico che auspico si traduca in un richiamo di ampia partecipazione sull'intero territorio nazionale''.
Il Prc della Campania, con la Federazione di Napoli e il gruppo Regionale, aderisce all'appello lanciato dalla sindaco di Napoli, di tenere una marcia a Locri contro tutte le mafie. ''Dopo l'efferato omicidio di Francesco Fortugno, non bastano piu' le dichiarazioni di solidarieta' - si legge nella nota di Rifondazione - e' necessaria, invece, una grande mobilitazione contro la ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita, contro tutte le mafie che inquinano la vita e la democrazia di questo Paese''. ''Per il Mezzogiorno - conclude Antonella Cammardella, consigliera regionale del Prc - non serve una legislazione speciale di tipo marziale per sconfiggere la criminalita', come propone Giuliano Ferrara su il Foglio, ma una grande mobilitazione di massa che aiuti le giovani e i giovani calabresi a rendere vivo il loro slogan:'l'omerta' e' la loro forza, noi saremo la loro fine'''.
''Siamo convinti che alla violenza si debba rispondere con l'unione di tutte le forze sane della politica e della societa' civile'', hanno detto Tommaso Pellegrino e Mario D'Esposito, coordinatori della segreteria provinciale dei Verdi della provincia di Napoli, annunciando l'adesione alla marcia per testimoniare la solidarieta' alle istituzioni e ai cittadini calabresi dopo l'omicidio del vice presidente del consiglio regionale. ''E' importante che i calabresi sentano concretamente la solidarieta' di tutta Italia e speriamo che arrivino adesioni alla marcia anche da associazioni ed enti dal di fuori della Campania perche' il problema della criminalita' organizzata e' un problema nazionale che interessa l'Italia intera e non una sola regione'', hanno aggiunto Pellegrino e Mario D'Esposito.
Le adesioni non si fermano solo al mondo politico ma si espandono anche nell’ istruzione con il rettore della universita' di Napoli Federico II Guido Trombetti che afferma: ''Mi associo con grande convinzione all'invito rivolto dal sindaco Iervolino - si legge in una nota - in particolare agli studenti e alle associazioni studentesche, a partecipare il 4 novembre a Locri ad una marcia per la legalita'. Iniziative del genere hanno un valore simbolico davvero molto alto''.
Infine, il sindaco di Locri, Carmine Barbaro, e l' assessore alle politiche giovanili, Raffaele Solinas in una nota dichiarano ''La citta' di Locri accogliera' il prossimo 4 novembre, in occasione della festa dell' Unita' nazionale, gli studenti napoletani che hanno aderito all' appello del loro sindaco, Rosa Russo Iervolino, a raggiungere Locri per una marcia pacifica e di speranza dopo l' efferato delitto del vicepresidente del Consiglio regionale calabrese Franco Fortugno''.
''All' iniziativa - proseguono Barbaro e Solinas - ha aderito anche il sindaco di Cosenza Eva Catizone, che sara' pure presente con tanti giovani della sua citta'. La proposta del primo cittadino napoletano ha gia' avuto una vasta eco anche negli ambienti sindacali e nel variegato mondo del volontariato sociale''. ''L' Amministrazione comunale - sostengono ancora i due amministratori - ha accolto con entusiasmo il significativo gesto, che esprime, ancor di piu', che solo con la solidarieta' e l' unione di tutti si potranno aprire nuovi scenari, consapevole che il punto di partenza e' l' ascolto e il coinvolgimento dei giovani. Invitiamo, pertanto, tutti gli studenti, le associazioni, il volontariato, le forze sindacali a partecipare all' iniziativa che si terra' nella nostra citta' a partire dalle ore 12. Siamo in costante contatto con le Amministrazioni di Napoli e di Cosenza per definire ogni dettaglio ed oggi pomeriggio incontreremo una delegazione di giovani anche per coinvolgerli appieno nell' organizzazione dell' evento''.

Polemica tra Centaro, Lumia e Sinisi sull’autonomia dell’antimafia

''Il governo non ha mai interferito nelle attivita' del Parlamento e meno che mai in quelle della Commissione Antimafia che e' organo di controllo anche sull'attivita' dell'esecutivo''. E' quanto sottolinea, in una dichiarazione, il Presidente della Commissione Antimafia, Roberto Centaro, replicando all'on.Giannicola Sinisi. Questi, in un articolo che apparira' sull' Espresso di domani, sostiene che ''il comitato per i testimoni di giustizia che coordino alla commissione antimafia e' stato sabotato dal governo Berlusconi. La maggioranza - dice - si e' perfino opposta quando ho chiesto di sentire il sottosegretario all' interno Alfredo Mantovano. Soltanto dopo l' audizione del testimone Giuseppe Masciari e' arrivato il via libera, ma quel punto era l' estate 2005''. ''L'audizione dei rappresentanti del governo e quindi del sottosegretario Mantovano - sottolinea Centaro - viene disposta dall'ufficio di presidenza che ne valuta l'utilita' ai fini dell'attivita' di indagine svolta dalla commissione stessa. Peraltro lo stesso Mantovano e' gia' comparso davanti alla commissione e si e' sempre dichiarato disponibile come tutti gli altri rappresentanti del governo con il quale vi e' sempre stato un rapporto sinergico come e' giusto che sia nella lotta alla mafia. In sede di ufficio di presidenza, con l'accordo dell'on.Sinisi, si era deciso di ampliare l'accertamento sui testimoni di giustizia non soffermandosi al caso Masciari. Temo che l' on.Sinisi abbia una visione parziale tra cui trae deduzioni di carattere generale inesistenti sul trattamento riservato ai testimoni di giustizia''. ''Lo Stato - dice ancora Centaro - sta perfezionando e mettendo in campo le migliori energie per la tutela dei testimoni di giustizia, veri e propri eroi civili, il cui numero e' in sensibile aumento, a dimostrazione della fiducia nelle capacita' dello Stato di tutelarli. E' sempre stata mia abitudine verificare eventuali defaillance dell'apparato di contrasto delle istituzioni e porvi rimedio. E lo stesso atteggiamento sara' tenuto nei confronti dell'apparato concernenti i testimoni di giustizia. Forse - conclude Centaro - sarebbe il caso che l'on.Sinisi riprenda a fare politica antimafia e non politica dell'antimafia''.
Sinisi replica. “false le aafermazioni di Centaro”
''Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Antimafia sono semplicemente false. Il fatto che sia consapevole della loro falsita' induce a riflettere sull'imparzialita' della conduzione della Commissione parlamentare Antimafia''. Giannicola Sinisi replica a stretto giro di posta a Centaro. ''Il presidente Centaro -dice- sa bene che la mia richiesta di sentire il sottosegretario Mantovano in Ufficio di presidenza e' stata respinta dal centrodestra e che solo dopo la presentazione da parte mia del documento sul caso Masciari il ministro dell'Interno, evidentemente non bene informato su questi precedenti, ha inviato una lettera al Presidente del Senato con la quale contestava il contenuto del documento stesso e lamentava la mancata audizione del sottosegretario Mantovano. Non era mai accaduto in passato - sottolinea l'esponente della Margherita- che il Ministro dellInterno scrivesse al Presidente del Senato e non alla Commissione Antimafia per lamentare il contenuto di un documento approvato da un comitato parlamentare''. Sinisi puntualizza che la sua successiva richiesta di esaminare il documento Masciari in Commissione ''e' stata ancora una volta ricusata dalla maggioranza di centrodestra'' e che gli ''e' stato chiesto di procedere alla redazione di un documento di carattere generale. Come e' evidente - osserva- tutte le proposte che ho formulato sono state impedite o comunque interdette o rese piu' difficoltose''. Nel far presente che ''i testimoni di giustizia nel Sud e in Calabria in particolare sono degli autentici eroi perche' non gli e' consentito dallo Stato di essere cittadini normali'', Sinisi rileva che ''dalla vicenda Masciari si poteva trarre un insegnamento utile per migliorare lefficienza dello Stato a fianco dei cittadini onesti''; ''invece oggi, anche grazie al presidente Centaro, l'Antimafia e' tornata ad essere un terreno di scontro politico. E non per causa mia''
Centaro aggiunge “Sinisi legga con attenzione le mie parole”
''Forse sarebbe il caso che l'on. Sinisi rileggesse con attenzione la mia dichiarazione. Sul resto delle sue affermazioni evito qualsiasi tipo di commento per la loro evidente pochezza'': lo afferma il presidente della commissione Antimafia, Roberto Centaro, replicando all'esponente dl che aveva definito ''false'' le sue dichiarazioni.
Interviene Lumia che da ragione a Sinisi
''La denuncia dell'on Sinisi e' condivisa pienamente dal nostro gruppo. L'Antimafia deve essere una istituzione autonoma e deve avere quella liberta' per denunciare le scelte del governo che in questo campo sono da censurare e condannare. L'interferenza denunciata dall'on Sinisi c'e' stata . E' inutile nasconderla o minimizzarla''. Giuseppe Lumia si schiera a fianco del collega della Margherita e chiede al presidente dell'Antimafia Centaro di ''correggere il tiro''. ''I testimoni stanno vivendo un momento drammatico . Non passa giorno che non incontrino delle gravi difficolta'. Per questo governo non sono una risorsa ma sono diventati un problema, quasi un peso. Questa valutazione la deduco dalle corali proteste che i testimoni esprimono continuamente'' dice Lumia. E aggiunge: ''sul caso Masciari era giusto e corretto approvare in Commissione la relazione che era stata predisposta e licenziata dal Comitato appositamente costituito per valutare la condizione concreta in cui versano i testimoni di giustizia. All'inizio -sottolinea - c'era stata data la disponibilita' da parte della maggioranza a discutere e approvare un documento apposito. Poi c'e' stato un dietrofront e si e' chiesto di annegare una valutazione specifica sul caso Massciari in una generica relazione che doveva valutare tutti i casi fin qui esposti''. ''I testimoni di giustizia -dice ancora l'esponente dei Ds- sono la migliore risorsa che abbiamo nella lotta alla mafia perche' parliamo di cittadini che hanno scelto liberamente di denunciare e di stravolgere la propria vita pur di affermare la centralita' del dovere civile e dello Stato. Nella lotta alla mafia e' necessario avere massimo rigore e quando un'istituzione sbaglia, bisogna avere il coraggio di denunciarlo e di correggere il tiro. Chiediamo al presidente dell'Antimafia di svolgere questo compito - conclude Lumia- come quando eravamo noi in maggioranza abbiamo avuto il coraggio di fare nei confronti delle richieste della allora opposizione proprio sui testimoni di giustizia''.

Ruggero Pegna propone un megashow contro la criminalità

27/10 A seguito dell’avvio della campagna “Adesso uccideteci tutti”, in fase di realizzazione da parte della Presidenza della Regione Calabria dopo l'omicidio Fortugno, il promoter calabrese Ruggero Pegna ha proposto al Presidente della Regione, Agazio Loiero, la realizzazione della terza edizione de “La sera dei miracoli”, il megashow realizzato nel ’99 e nel 2002 al Porto di Gioia Tauro, con sottotitolo di questa edizione “Liberiamo il cuore del Mediterraneo dalla criminalità”. Le date che Pegna propone sono quelle di Capodanno o dell’Epifania per dare un ulteriore forte valore simbolico all’ iniziativa. Nella proposta inviata a Loiero, Pegna ribadisce l’alto significato di un evento ideato in Calabria per esaltarne le positività, come autentica manifestazione dei calabresi contro la criminalità, a forte partecipazione popolare. Nel '99 l' evento radunò oltre duecentomila persone. “La sera dei miracoli. Liberiamo il cuore del Mediterraneo dalla criminalità”, dice Pegna, "potrebbe essere condotta, come nella prima edizione, dallo stesso Lucio Dalla, che ne aveva allora curato anche la direzione artistica. Questa manifestazione nacque dalla condivisione dell' onorevole Giuseppe Soriero, nella sua qualità di allora Presidente del Comitato di Sviluppo per l'Area di Gioia Tauro, di un mio progetto che mirava a veicolare le positività della Calabria". Alla manifestazione dovrebbero partecipare le delegazioni ufficiali di tutti i Comuni calabresi e di tutte le massime Istituzioni nazionali. L’area in cui andrebbe realizzata, secondo il promoter, potrebbe essere quella centrale di Lamezia Terme e dovrebbe consentire la presenza di almeno trecentomila persone. La manifestazione sarebbe supportata anche da un sito internet www.laseradeimiracoli.it, che consentirebbe a tutti di interagire sui temi della legalità e, attraverso email, di realizzare un autentico libro di testimonianze. Pegna, da componente del consiglio direttivo nazionale di Assomusica, nei giorni scorsi aveva anche proposto, tra le modifiche da apportare allo statuto dell' "Associazione degli Organizzatori e Produttori italiani di eventi musicali dal vivo", in fase di rielaborazione, l'inserimento della richiesta di specifici requisiti giuridici che ponessero al riparo da tentativi della criminalità di invadere anche il mercato della musica dal vivo.

Anche la DDA di Catanzaro collabora alle indagini

Alle indagini sull' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, collaborera' anche la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Il particolare, emerso ieri nel corso della visita del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso a Reggio Calabria, viene interpretato come una sorta di verifica della pista del delitto politico, in collegamento cioe' con l' attivita' piu' complessiva della Giunta regionale. La Dda di Catanzaro, infatti, da mesi sta indagando sulle minacce e le intimidazioni subite dal presidente Loiero, dall' assessore Lo Moro e da altri esponenti politici. Il delitto Fortugno si inquadra in questo disegno? La collaborazione tra Dda di Reggio (competente per Fortugno) e Dda di Catanzaro (competente sulle intimidazioni a Loiero e Lo Moro) va in questa direzione. Ma c' e' un altro particolare che oggi viene attentamente valutato in merito agli esiti del lungo vertice di ieri degli investigatori con Grasso: l' affiancamento di un altro magistrato al sostituto Creazzo che fin dall' inizio conduce l' inchiesta sull' omicidio Fortugno. Un magistrato che solitamente si occupa del versante tirrenico della provincia di Reggio (opposto a quello ionico dove e' stato commesso il delitto), dunque in una logica che tenderebbe a non restringere nella sola locride la possibile zona in cui e' stato pensato il delitto, tanto piu' che Fortugno alle ultime consultazioni regionali e' stato eletto in una circoscrizione che comprende tutta la provincia di Reggio Calabria e non la sola locride.

Nessun contrasto all’interno della DDA di Reggio

''Non c' e' alcun contrasto o inimicizia all' interno della Procura distrettuale di Reggio Calabria''. Ad affermarlo, in un documento, sono i magistrati che compongono la stessa Procura, che ''smentiscono fermamente e con sdegno quanto pubblicato da alcuni organi di stampa'' e parlano, a tale proposito, di ''false notizie''. ''Sono false anche le affermazioni - e' detto ancora nel documento - tendenti a far credere, sempre falsamente, che all' interno della Procura distrettuale non circolino informazioni sulle indagini da ciascuno condotte. Al contrario i rapporti interpersonali e di lavoro sono improntati alla massima cordialita' e collaborazione. Appare evidente che la ripetuta pubblicazione di tali infondate notizie non solo danneggia ed offende chi cerca di svolgere la sua funzione, impegnando al massimo, e senza clamori, le proprie risorse personali, ma, attraverso l' oggettiva delegittimazione dell' istituzione che ne deriva, rischia anche di favorire, involontariamente s' intende, i fenomeni criminali che affliggono questa terra''. Il documento e' stato sottoscritto dal procuratore aggiunto, Francesco Scuderi, coordinatore della Dda, e da tutti i sostituti procuratori che compongono l' ufficio: Giuseppe Creazzo, Santi Cutroneo, Roberto Di Palma, Giuseppe Bianco, Roberta Nunnari, Mario Andrigo e Marco Colamonici.

Ancora nessun atto ufficiale alla Prefettura di Reggio sull’accesso all’ASL di Locri

Nessun atto o comunicazione ufficiale e' pervenuta ancora alla Prefettura di Reggio Calabria per l' avvio dell' accesso antimafia nell' Asl di Locri. E' quanto si e' appreso in ambienti della Prefettura reggina. Nel momento in cui la delega del ministro Pisanu sara' comunicata formalmente, il prefetto, Giovanni D' Onofrio, provvedera' alla nomina dei componenti la Commissione d' accesso. L' organismo sara' presieduto da un funzionario della stessa prefettura reggina. Compito della Commissione sara' quello di accertare eventuali infiltrazioni mafiose nell' attivita' dell' Azienda sanitaria, che era gia' stata commissariata nello scorso mese di agosto dalla Giunta regionale presieduta da Agazio Loiero. La necessita' di effettuare l' accesso antimafia nell' Asl di Locri era emersa nei giorni scorsi dopo gli incontri che il ministro Pisanu ha avuto a Reggio Calabria con rappresentanti istituzionali e delle forze dell' ordine in relazione all' assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, medico, ucciso a Locri il 16 ottobre scorso nel seggio allestito dall' Unione per le primarie.

Negli ultimi due anni la Finanza ha confiscato beni per 61 milioni di euro

Negli ultimi due anni in Calabria le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla confisca di beni della 'ndrangheta per un valore di 61 milioni di euro. La gran parte delle confische, per un valore di 46 milioni di euro, riguardano terreni, fabbricati, automobili e conti correnti. La restante parte e' relativa ad attivita' commerciali. La Guardia di Finanza e' riuscita, inoltre, ad ottenere il sequestro di altre dodici attivita' commerciali per un valore complessivo di cinque milioni di euro. Altre proposte di sequestro riguardano ulteriori undici attivita' commerciali per un valore di due milioni di euro. La 'ndrangheta, oltre che in Calabria, investe i suoi proventi anche in altre zone d'Italia e all'estero. Recentemente una indagine del Gico di Catanzaro ha portato al sequestro a Cremona di un negozio e di due abitazioni, per un valore complessivo di cinque milioni di euro, che erano riconducibili alla cosca dei Mancuso di Limbadi.

L’8 novembre la giornata della legalità nelle scuole

Il prossimo 8 novembre si svolgera' in tutti gli istituti scolastici della Calabria la ''Giornata della legalita'''. Lo riferisce il direttore dell' Ufficio scolastico per la Calabria, Francesco Mercurio, in una nota inviata ai dirigenti di tutte le scuole della regione. ''Si tratta di un' iniziativa - afferma Mercurio - che ha lo scopo di realizzare e diffondere una coscienza civica quale elemento indispensabile dei processi di insegnamento e apprendimento. In un periodo di grandi sfide, in ambito locale e internazionale, e' necessario affermare con forza e determinazione i principi costitutivi di una moderna societa' organizzata secondo i principi di legalita' positiva. Il rispetto degli altri, il dialogo, la gestione responsabile dei beni comuni e del patrimonio pubblico, il valore della cultura sono, infatti, risorse indispensabili al rafforzamento della democrazia ed all' educazione e formazione delle giovani generazioni''.

Callipo: “L’attenzione per la Calabria non vada sprecata”

''Ho colto nei miei confronti e soprattutto nei riguardi della Calabria un'attenzione straordinaria, da parte di importanti figure istituzionali, di governo e dell'imprenditoria nazionale ed europea, che noi calabresi adesso non dobbiamo sprecare''. Lo ha detto il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo, facendo riferimento alla cerimonia nel corso della quale gli e' stata conferita l'onorificenza di Cavaliere del lavoro. ''Anzi dobbiamo rendere questa attenzione che ha fatto seguito all'omicidio di Francesco Fortugno - ha aggiunto Callipo - positiva e produttiva in ogni senso. Anche per quest'opportunita' preziosa ringrazio infinitamente il Presidente della Repubblica perche' da quando gli ho scritto il primo giugno scorso una lettera accorata per segnalargli lo stato di solitudine in cui versa la gente onesta della mia regione, non ha mai smesso di interessarsi a noi. E ieri, dopo averlo ringraziato a nome di tutti i calabresi per la sua recente visita a Reggio Calabria, me l'ha ribadito dicendomi che ha voluto essere accanto ai noi tutti in questi terribili momenti per segnalare la sua costante attenzione verso la nostra regione che fa parte delle priorita' della sua agenda istituzionale''. ''La solidarieta' che mi e' stata data ieri da politici di primo piano e da elevate cariche istituzionali - prosegue Callipo - mi ha francamente colpito. Un ringraziamento a tutti i miei colleghi imprenditori, nomi prestigiosissimi dell' economia italiana ed europea che hanno avuto parole di sostegno per la Calabria alla quale hanno augurato la possibilita' di voltar pagina in tempi rapidissimi''. ''Il momento piu' intenso - ha concluso Callipo - e' stato quando il Presidente Ciampi, a conclusione di un colloquio, mi ha stretto la mano dicendomi 'Auguri per la sua Calabria'''.

L’assemblea della Margherita ha osservato un minuto di silenzio per Fortugno

L'assemblea federale della Margherita ha osservato, prima dell'inizio dei lavori, un minuto di silenzio per ricordare Francesco Fortugno, il dirigente calabrese dei DL ucciso domenica 16 ottobre. Il presidente dell'assemblea, Arturo Parisi, ha proposto un minuto di silenzio per ''uno di noi, un'amico, un militante, un servitore delle istituzioni''. ''Non ci arrenderemo - ha aggiunto Parisi - continueremo a lottare e a rappresentare la domanda di uomini onesti appassionati della cosa comune''.

Fassino incontra una delegazione dei dirigenti calabresi dei DS “Siamo in prima fila per una risposta forte”

27/10 ''I Democratici di Sinistra saranno in prima fila nel fare sentire l' impegno nazionale per una risposta forte e democratica alla sfida della criminalita' organizzata, con una presenza qualificata del gruppo dirigente e con un gemellaggio tra alcune Federazioni dei Ds delle regioni del centro nord e le Federazioni calabresi''. Lo ha sostenuto Piero Fassino incontrando a Roma una delegazione dei Ds calabresi. Nel corso dell' incontro, e' detto in un comunicato dalla Direzione nazionale dei Ds, e' stata esaminata la situazione di emergenza determinatasi ''con l'omicidio politico-mafioso del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno''. La delegazione dei Ds calabresi che ha incontrato il segretario Fassino era composta dai parlamentari eletti nella regione; dal vice presidente della Giunta regionale, Nicola Adamo; dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, dagli assessori e dal capogruppo in Consiglio regionale e dai dirigenti calabresi del partito. I Ds sottolineano ''la necessita' di proseguire e intensificare la risposta democratica a quello che si configura come il tentativo di condizionare la vita politica e la democrazia in Calabria. Una risposta che tenga insieme l' azione per lo sviluppo economico e sociale della Calabria con una forte iniziativa tesa a ripristinare la legalita' e la tutela della sicurezza dei cittadini''. I Democratici di sinistra, in particolare, rilevano ''il bisogno di una costante, coordinata e decisa risposta di tutti gli organi dello Stato. E' importante che all' azione messa in campo dalle istituzioni e dalla societa' calabrese, a partire dalla grande mobilitazione dei giovani di Locri, giunga un' adeguata risposta delle istituzioni e delle forze politiche e sociali a livello nazionale. Per questo i Ds proporranno all' Unione di promuovere un dibattito specifico e solenne in Parlamento sulla situazione della Calabria; di richiedere un incontro con il ministro Pisanu per sollecitare la permanenza di nuove forze dell'ordine sul territorio e per favorire una coordinata e intensificata attivita' di intelligence investigativa e di organizzare una grande manifestazione in Calabria in occasione del trigesimo dell' uccisione di Francesco Fortugno''.

Sottosegretario Santelli: “Serve una risposta da intelligence”

''Credo che la risposta reale alla 'ndrangheta sia piu' d'intelligence e investigativa che non di mero esercizio''. Lo ha detto Jole Santelli, sottosegretario alla Giustizia, facendo riferimento alle indagini sull'omicidio di Francesco Fortugno. ''Occorre - aggiunge - non una soluzione emergenziale e d'immagine, ma una consapevolezza seria della realta' della nostra regione e dunque di coordinamento fra le forze di polizia. Una task force della Procura nazionale antimafia e il coinvolgimento dei servizi di sicurezza''

Legautonomie: “In Calabria a rischio la democrazia”

Legautonomie esprime la propria ''solidarieta' agli amministratori calabresi che - afferma - non devono essere lasciati soli in quanto e' a rischio la democrazia in una parte del nostro territorio''. ''Gli amministratori calabresi - afferma il vicepresidente nazionale di Legautonomie, Filippo Poleggi - vivono e lavorano in una situazione di pericolo e solitudine, ma che con grande senso civico continuano a lavorare per le loro comunita' ed esprime la propria solidarieta' agli amministratori locali, ai sindaci e consiglieri regionali impegnati nella lotta all'inquinamento mafioso della vita civile e delle pubbliche istituzioni''. ''Attraverso la nostra struttura regionale della Calabria ed il prezioso lavoro di indagine sociale e di denuncia politica da essa svolto - prosegue Poleggi - da tempo e' stato evidenziato il disarmante stato di solitudine e pericolo di centinaia di pubblici amministratori impegnati a strappare i territori alla criminalita' mafiosa. Dall'inizio dell'anno vi sono stati nella regione ben 68 attentati: 17 ai danni di assessori comunali, 16 a sindaci, 7 ad amministratori regionali, 5 ad amministratori provinciali, 11 a consiglieri comunali; 8 attentati hanno bersagliato beni di proprieta' pubblica oltre a numerosi altri attentati e atti intimidatori di varia natura''. Poleggi ritiene ''opportuno ricordare questi dati'' affinche' il GOverno sia sollecitato ad una diversa linea di politica giudiziaria e di contrasto alla criminalita', ma anche per ricordare che gli Enti locali vanno sostenuti e non umiliati da politiche di finanza pubblica che li rappresentano come luoghi degli sprechi''.

 

Omicido Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli inquirenti. Alle indagini collaborano anche la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL di Locri.

Omicido Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”

Omicido Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato deve far sentire la sua presenza”

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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