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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

Scendono in campo gli 007 dei servizi. La sanità pista privilegiata. L'omicidio è avvenuto con l'avallo delle cosche locali.

Potrebbe venire dall'intelligence la soluzione dei giallo legato all'omicidio di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso il 16 ottobre scorso a Locri. Gli 007 di Sisde e Sismi si sono attivati, infatti, per raccogliere informazioni che aiutino soprattutto a ricostruire il contesto in cui e' maturato l'omicidio di Fortugno. Un lavoro non semplice perche' le maglie dell'omerta' mafiosa rimangono strettissime, accompagnate dall'assoluta impenetrabilita' dell'ambiente in cui e' stato progettato l'assassinio, che ha anche curato nei minimi particolari la fase organizzativa ed esecutiva dell'omicidio. Tanto che per non lasciare a carabinieri e polizia alcuna traccia, gli assassini non hanno fatto trovare neppure l'automobile a bordo della quale sono giunti e si sono successivamente allontanati dal luogo dell'omicidio. Dato, quest'ultimo, che ha colpito gli investigatori, che si chiedono perche' mai gli assassini non abbiano voluto abbandonare, magari dopo averla data alle fiamme, la vettura utilizzata per compiere l'agguato. Lasciando in tal modo in circolazione un elemento che potrebbe rivelarsi determinante nel prosieguo dell'indagine. Personale dei servizi segreti si e' gia' attivato per raccogliere elementi e informazioni sull'assassinio di Fortugno in ambienti della 'ndrangheta. L'intervento dei servizi segreti, si fa rilevare in ambienti giudiziari, in passato si e' rivelato determinante in altre importanti inchieste sulla criminalita' organizzata calabrese. Cio' che va sciolto, in primo luogo, e' il dubbio se il vicepresidente del Consiglio regionale sia stato scelto come obiettivo simbolico di quella classe politica di governo regionale alla quale con l' omicidio si sarebbe voluto lanciare un messaggio o se l' attenzione della 'ndrangheta si sia concentrata su di lui per altri motivi. In questo senso si sta valutando anche la possibilita' che il luogo scelto per uccidere Fortugno, e cioe' Palazzo Nieddu a Locri, dove l'Unione aveva allestito il seggio per le primarie, possa rappresentare una sorta di depistaggio. Prende sempre piu' corpo, intanto, l'ipotesi secondo cui l'omicidio di Fortugno, medico e persona con specifica competenza in materia sanitaria (prima di intraprendere la carriera politica era stato primario del pronto soccorso dell'ospedale di Locri), potrebbe essere collegato proprio agli affari nel mondo della sanita'. In questo senso e' significativa la decisione del ministro dell'Interno, Pisanu, di delegare al prefetto di Reggio Calabria, che da ieri e' il vicecapo della Polizia Luigi De Sena, i poteri d'accesso nell'Asl di Locri. Secondo gli stessi inquirenti la mole di finanziamenti che si riversano nel settore sanitario non possono non interessare le organizzazioni criminali. Basti pensare che il 65 per cento dei fondi del bilancio della Regione Calabria sono destinati proprio alla Sanita', con un finanziamento complessivo di oltre 2.500 milioni di euro. Un enorme flusso di denaro su cui la 'ndrangheta, anche attraverso il concorso dei ''colletti bianchi'' cui si appoggia, avrebbe da tempo concentrato le proprie mire

Le indagini puntano sulla sanità

''La sanita' e' un comparto di cui la 'ndrangheta, per gli enormi interessi economici che lo caratterizzano, non puo' fare a meno''. L'espressione, utilizzata da un inquirente, fa intuire il motivo per il quale nelle indagini sull'assassinio di Francesco Fortugno si e' ipotizzato fin dal primo momento un movente collegato proprio agli affari nel mondo della sanita'. In quest'ottica trova anche una spiegazione la decisione del Ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, di delegare al prefetto di Reggio Calabria, che da ieri e' il vicecapo della Polizia Luigi De Sena, i poteri per l'accesso nell'Asl di Locri. Fortugno, che era un medico e che prima di entrare in politica era il primario del pronto soccorso dell'ospedale di Locri, aveva una competenza specifica proprio nel settore sanitario. Di lui, dopo la vittoria del centrosinistra alle scorse elezioni regionali, si era parlato anche come del possibile nuovo assessore alla Sanita'. I suoi interventi sui temi sanitari, anche come vicepresidente del Consiglio regionale, erano stati numerosi. Secondo gli stessi inquirenti, la mole di finanziamenti che si riversano nel settore sanitario non possono non interessare le organizzazioni criminali. Un dato, in questo senso, e' estremamente significativo: il 65 per cento dei fondi del bilancio regionale sono destinati proprio alla Sanita', con un finanziamento complessivo di oltre 2.500 milioni di euro. Un enorme flusso di denaro su cui la 'ndrangheta, attraverso le sue mille diramazioni e cointeressenze e gli ambienti con cui e' collusa, avrebbe concentrato le proprie mire

Sisde e Sismi al lavoro per accertare il movente

Sisde e Sismi sono al lavoro per individuare movente e responsabili dell' assassinio di Francesco Fortugno. E' quanto si e' appreso in ambienti giudiziari. L' intervento dei servizi segreti sarebbe legato, in particolare, alla necessita' di avviare un' attivita' di intelligence per acquisire informazioni riservate che aiutino ad individuare movente e responsabili dell' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. Negli stessi ambienti giudiziari, tra l' altro, si fa rilevare come il contributo dei servizi segreti, in passato, si sia rivelato determinante in altre importanti inchieste sulla 'ndrangheta. Personale dei servizi segreti si e' gia' attivato per raccogliere elementi anche in ambienti della 'ndrangheta sul contesto in cui e' maturato l' assassinio di Fortugno. Cio' che va sciolto, in primo luogo, e' il dubbio se il vicepresidente del Consiglio regionale sia stato scelto come obiettivo simbolico di quella classe politica di governo regionale alla quale con l' omicidio si sarebbe voluto lanciare un messaggio o se l' attenzione della 'ndrangheta si sia concentrata su di lui per altri motivi.

Omicidio Fortugno avvenuto con l’avallo delle cosche di Locri

L'assassinio a Locri di Francesco Fortugno, anche se pensato e progettato altrove, non puo' essere stato eseguito senza l'avallo delle cosche locali della 'ndrangheta. E' la convinzione che si raccoglie in ambienti giudiziari reggini, secondo i quali un fatto cosi' dirompente non poteva avvenire in assenza dell'appoggio, o addirittura all'insaputa, dei gruppi criminali locresi. Tale avallo si e' reso necessario, si fa rilevare ancora negli stessi ambienti giudiziari, in considerazione della minore liberta' d'azione che le cosche locali sono costrette a subire a causa della maggiore presenza nella zona di forze dell'ordine, con un controllo piu' capillare del territorio, che ha fatto seguito all'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale. Proprio approfondendo l'attivita' investigativa negli ambienti criminali locresi, secondo quanto viene ipotizzato, si potrebbe risalire al movente ed ai responsabili dell'omicidio. In particolare qualcuno dei gruppi non coinvolti nella progettazione dell'assassinio avrebbe l'interesse a fare scoprire i responsabili in modo da consentire un'attenuazione della pressione delle forze dell'ordine sul territorio

Gen. Speciale (Gdf) “L’allarme sociale rimanga alto”

''Mi auguro che le reazioni dei calabresi contro la 'ndrangheta subito dopo l'omicidio di Francesco Fortugno non si plachino, bisogna che l'allarme sociale resti alto''. E' quanto dice il generale di Corpo d'Armata, Roberto Speciale, comandante generale della Guardia di finanza, intervenendo a Palermo alla cerimonia di avvicendamento per il nuovo comandante interregionale dell'Italia sud occidentale, Ugo Marchetti. ''Dico sempre, e lo ripeto anche oggi -ha spiegato Speciale- che le forze dell'ordine da sole non bastano per combattere la criminalita', sia che si tratti di mafia o di 'ndrangheta. Bisogna fare in modo che l'allarme sociale divampato dopo l'omicidio rimanga sempre alto perche' le forze dell'ordine senza l'opinione pubblica non riescono ad ottenere buoni risultati''. Poi, il generale Speciale ha ricordato di aver partecipato, a Reggio Calabria, al Comitato presieduto dal ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. ''In quell'occasione -ha spiegato- si sono gettate le basi per una progettualita' in Calabria che possa risultare vincente nell'aggredire il cancro della 'ndrangheta. Noi, come Guardia di finanza, abbiamo un settore molto delicato, la direzione dei patrimoni. Metteremo in campo le nostre professionalita' per vincere questa battaglia''.

Il Comune di Locri si sostituirà parte civile

Il Comune di Locri si costituira' parte civile nel procedimento che dovesse aprirsi a carico dei killer e dei mandanti dell' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale calabrese, Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre scorso. Lo ha deciso la Giunta comunale su proposta del sindaco, Carmine Barbaro, e dell' assessore al Contenzioso, Maria Antonietta Lamberti. ''Abbiamo ritenuto - ha detto Barbaro - che ci siano a tutti gli effetti gli estremi per un' iniziativa del genere. La citta' e' stata danneggiata in modo incalcolabile dal terribile e orribile fatto di sangue''.

Abate, Calopresti e Versace con i giovani di Locri

Uniti ai giovani della locride per non farli sentire soli e infondere in loro la sicurezza che tutta Italia li aiutera' a combattere il fenomeno della 'ndrangheta. E' per questo che tre calabresi che hanno ottenuto il successo lontano dalla loro Calabria, quali il regista, attore e sceneggiatore Mimmo Calopresti, lo scrittore Carmine Abate e lo stilista Santo Versace, insieme a tanti altri, hanno deciso di aderire alla campagna di sensibilizzazione per la legalita' promossa dalla Regione su proposta del vice presidente Nicola Adamo d'intesa con il presidente Agazio Loiero, dopo l'omicidio di Francesco Fortugno. Una campagna che prevede la realizzazione di magliette con su scritto lo slogan portato in piazza dai giovani di Locri, ''adesso ammazzateci tutti'' che saranno consegnate alle scuole e alle rappresentanze territoriali che ne faranno richiesta. Diventera' lo strumento caratterizzante di un movimento di reazione e di contrasto al fenomeno della mafia e della criminalita' organizzata.

''Mi hanno fatto molta tenerezza quei ragazzi di Locri che andavano in piazza mostrando i loro striscioni. Credo che abbiano bisogno di essere ammirati e sostenuti''. Mimmo Calopresti, regista attore, sceneggiatore, ha lasciato il suo paese di origine, Polistena (Reggio Calabria), all' eta' di sei anni, quando suo padre si e' trasferito a Torino per andare a lavorare alla Fiat. Cio' non gli ha impedito di mantenere inalterato il legame con la sua terra, che adesso, dopo l' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, lo ha spinto ad aderire alla campagna di sensibilizzazione per la legalita' promossa dalla Regione su proposta del vicepresidente Nicola Adamo d' intesa con il presidente Agazio Loiero. Una campagna che prevede la realizzazione di magliette con su scritto lo slogan portato in piazza dai giovani di Locri, ''adesso ammazzateci tutti'' che saranno consegnate alle scuole ed alle rappresentanze territoriali che ne faranno richiesta. Diventera' lo strumento caratterizzante di un movimento di reazione e di contrasto al fenomeno della mafia e della criminalita' organizzata. ''I ragazzi - spiega Calopresti - sono la cosa piu' importante che abbiamo. Anch' io sono stato ragazzino in Calabria prima di trasferirmi a Torino. Questi ragazzi che affrontano la realta' sul luogo in cui sono nati mi piacciono. Mi piace il loro mobilitarsi ed il loro coraggio. Il nostro compito e' mostrare loro la nostra ammirazione e fargli capire che siamo pronti ad aiutarli''. Sul retro delle magliette sara' apposta la scritta che richiama il titolo di un famoso film di Calopresti: ''preferisco il rumore del mare''. ''L' idea del film - spiega il regista - era riferita alla Calabria. Racconta la storia di un ragazzino che deve integrarsi al nord e che invece, alla fine, torna a vivere in Calabria. L' idea di fondo era che alla fine il giovane preferisce vivere come si vive nel luogo in cui si e' nati''.

Abate, dal canto suo, afferma ''La situazione che si e' venuta a creare e' un momento importante per isolare la mafia. Se tutta la gente onesta e' unita, e la stragrande maggioranza dei calabresi e' onesta, allora possiamo veramente voltare pagina''. Lo scrittore Carmine Abate, originario di Carfizzi (Crotone), è noto per i suoi romanzi in cui racconta la Calabria. ''In una situazione del genere - spiega Abate - non ci si puo' tirare indietro. Gia' prima avevo scritto il romanzo 'Tra i due mari' in cui affronto il tema della mafia sotto le vesti di due mafiosi che vanno a chiedere il pizzo ad un uomo che rifiuta. La regione mi ha anche coinvolto alla mostra del cinema di Venezia per dare un' immagine nuova della Calabria. Allora si respirava un clima di grande fiducia. Quanto e' successo ha fatto capire che la situazione purtroppo e' ancora drammatica''. Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha invitato i calabresi a resistere. Per Abate fare cio' ''e' difficile, ma non e' impossibile. Incontrero' gli studenti del liceo Galluppi di Catanzaro il giorno prima della manifestazione di Locri. Cosa puo' fare un intellettuale se non essere in qualche modo la coscienza critica? Come scrittori, forse, bisognerebbe non isolarsi nella torre d' avorio, ma stare vicino alla gente. Non credo che gli intellettuali non abbiamo fatto la loro parte. E' che non hanno avuto voce in capitolo, non sono stati ascoltati. Se scrivi un libro e poi in Calabria non viene letto perche' ci sono poche librerie o perche' si legge poco, allora l' effetto, anche dirompente, viene limitato''. Per Abate ''e' giunto il momento di creare una rete senza dimenticare la Calabria sana che sta fuori, gli emigrati. Anche loro devono essere coinvolti nel processo di rinnovamento della Calabria. La questione non e' solo combattere chi spara, ma anche abbattere la mentalita' mafiosa. La societa' non ha bisogno di eroi, ma di persone che facciano il loro dovere. Il mio compito e' scrivere libri e non solo sulla mafia, perche' la Calabria non e' solo quello. Ci sono anche tante realta' positive che bisogna raccontare''. ''In questi giorni - conclude Abate - sono in Calabria per partecipare ad un premio di narrativa per ragazzi che organizziamo con la Comunita' montana dell' Alto Crotonese. Diamo ai giovani dei libri da leggere e loro scelgono il vincitore. Il 5 novembre verranno scrittori noti a livello nazionale. Offriamo ai ragazzi altri valori come quello della lettura''

Parole piene di ammirazione per i giovani scesi in piazza a Locri vengono, infine, da Versace. ''I giovani scesi in piazza dopo l' omicidio Fortugno sono straordinari, il volto piu' bello della Calabria e la speranza di questa regione''. Lo stilista Santo Versace non ha dubbi e indica quella dei ragazzi come la reazione che puo' provocare la presa di coscienza dei calabresi. Versace, che ha aderito alla campagna promossa dalla Regione Calabria, aggiunge che e' necessario ''non lasciarli soli per far si' che la speranza non muoia. Da trent' anni abito fuori dalla Calabria, ma i prossimi 30 anni li voglio vivere qui. In Calabria e' necessario costruire condizioni di sicurezza per far si' che a Locri ed in tutta la regione ci siano le condizioni per lavorare studiare e vivere in pace. E' per questo che la lotta alla 'ndrangheta deve essere un impegno prioritario per lo Stato. Per quanto mi riguarda manderei anche l' esercito per il controllo del territorio, lasciando cosi' polizia e carabinieri liberi di indagare''. ''La paura - aggiunge lo stilista - toglie l' energia. Quando si ha paura, la criminalita' domina il territorio e la gente perde la liberta'. E se non ce' e sicurezza non ci sono investimenti. E' per questo che sicurezza e lavoro sono strettamente legati nell' opera di contrasto alla criminalita'. Anche la moda e' liberta' e adesso sono in tanti ad averlo capito''. ''La Calabria - prosegue Versace - deve essere una terra di opportunita'. Al riguardo i calabresi che si sono imposti nel loro settore a livello nazionale devono trasmettere dei valori forti e, in primo luogo, il rispetto della legge. E' necessario che si capisca che non c' e' competitivita' e successo se non ami il lavoro che fai. La maggioranza dei calabresi e' fatta da uomini onesti e forti. E la dimostrazione ci viene dai ragazzi di Locri che sono scesi in piazza''.

Giulietti (DS) “I media si occupino di più sulla manifestazione del 4 a Locri”

Il 4 novembre si svolgera' una grande manifestazione a Locri per la legalita' e la democrazia: ''Una giornata che - per Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 - dovrebbe essere 'illuminata a giorno' da tutti i media italiani, non solo attraverso la ripresa in diretta, ma anche attraverso la promozione di iniziative speciali dedicate a questi grandi temi e all'impegno civile contro i poteri criminali''. ''Per queste ragioni - conclude Giulietti - sicuri di interpretare il pensiero della stragrande maggioranza dei parlamentari di qualsiasi schieramento abbiamo chiesto al presidente della commissione vigilanza Paolo Gentiloni di rappresentare questa richiesta al presidente della Rai Claudio Petruccioli''. ''Sara' una grande giornata - afferma ancora il comunicato dell'Articolo 21 - che dovra' vedere insieme, senza alcun distinguo, partiti, istituzioni, movimenti delle societa' civili, le studentesse e gli studenti che stanno promuovendo decine e decine di iniziative in tutta la Calabria''

Zuccherini: “La massima adesione all’iniziativa di Locri del 4”

''Con la nostra adesione alla manifestazione contro la mafia indetta dagli studenti di Locri per il 4 novembre intendiamo ribadire il nostro impegno contro la criminalita' organizzata, le storture, le sopraffazioni, i tanti legami che contribuiscono ad alimentarla''. A sostenerlo e' Stefano Zuccherini, commissario regionale di Rifondazione comunista. ''Come ci dicono i ragazzi e le ragazze di Locri - prosegue Zuccherini - la mafia significa ulteriore mancanza di liberta', di diritti, di giustizia: chiediamo a tutti di aderire per dare piu' forza alle rivendicazioni contro la cultura della morte e per esprimere il nostro bisogno di liberta' e di pace. Di fronte ad una regione dove i poteri criminali hanno raggiunto livelli spaventosi di presenza sul territorio, tanto da far dire a molti che la 'ndrangheta e' divenuta in assoluto l' organizzazione piu' potente, sarebbe un errore mortale rispondere con il silenzio e l' indifferenza. Occorre avere la consapevolezza che per una efficace lotta ai poteri criminali e' necessaria una mobilitazione costante della popolazione calabrese''. ''La continua spirale terrorizzante degli attentati dinamitardi e delle intimidazioni che sta interessando il territorio calabrese e che ha raggiunto il suo apice con l' omicidio Fortugno - afferma Zuccherini - ha tra l' altro lo scopo di scatenare la paura, di colpire i presidi democratici di limitare la partecipazione. Abbiamo piu' volte denunciato come da piu' parti non si fosse colto la gravita' del momento che sta attraversando la Calabria. Una regione che deve fare i conti con la pervasivita' e la violenza della mafia e l' insipienza di un governo nazionale che nulla ha fatto per potenziare gli strumenti e gli organici dei tribunali e di tutti gli organi deputati alla lotta alla criminalita' organizzata. Condizione essenziale perche' non si ripetano episodi come quelli che colpiscono la comunita' calabrese e' ricercare la verita' su cio' che e' avvenuto e avviene in quel territorio''. ''Si tratta, come ci indicano gli studenti di Locri - prosegue l' esponente del Prc - di uscire dalla dimensione della mera denuncia e della semplice testimonianza e per fare questo e' indispensabile riflettere sulla storia recente di questa regione non come atto di conservazione di una memoria scomoda per tanti, ma come necessita' per il presente e per il futuro. Tutto cio' non basta se non si comprende che bisogna agire per migliorare le condizioni economiche e sociali di ampi strati della popolazione battendosi contro le politiche liberiste che negli ultimi anni hanno accentuato il divario economico, sociale, culturale tra pochi che hanno molto e moltissimi che non hanno niente o quasi niente''.

I giovani della Margherita aderiscono alla manifestazione di Locri

29/10 I giovani della ''Margherita'' calabrese saranno venerdi' prossimo a Locri per partecipare alla marcia della speranza. A comunicarlo al sindaco di Cosenza, Eva Catizone, e' stato stamani il segretario regionale del partito Franco Bruno. Salgono dunque a quattro i pullman messi a disposizione dall' Amministrazione comunale per la manifestazione promossa dai sindaci di Napoli e Cosenza, Rosa Russo Iervolino ed Eva Catizone. Sul quarto pullman che partira' alla volta di Locri saliranno i giovani della Margherita di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo, mentre i giovani rappresentanti della Margherita di Reggio Calabria partiranno autonomamente dal capoluogo reggino per poi unirsi agli altri direttamente a Locri

Scuole ed associazioni di Cosenza si mobilitano per la marcia di Locri del 4 novembre. Chiesto un treno speciale

Cresce la mobilitazione della scuola in città, in vista della marcia della speranza, promossa dal Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e dal Sindaco di Cosenza Eva Catizone ed in programma venerdì prossimo 4 novembre a Locri. “Da Cosenza – sottolinea il Vicesindaco ed Assessore alla scuola Maria Francesca Corigliano- partiranno alla volta di Locri 3 pullmans con 150 studenti.
Abbiamo invitato tutti i dirigenti scolastici degli istituti superiori della città – ha affermato la Corigliano – ad inviare alla marcia una significativa rappresentanza di studenti ed il nostro appello è stato accolto con particolare entusiasmo. L’adesione del mondo della scuola alla marcia di Locri testimonia l’ampia condivisione dell’iniziativa che si muove in direzione non solo della riaffermazione della cultura della solidarietà, ma anche per il ripristino immediato di quei principi sui quali deve fondarsi la vita democratica, primo fra tutti il rispetto della legalità.”
La partenza dei tre pullmans con a bordo la rappresentanza degli studenti cosentini è prevista tra le 8,00 e le 8,30 di venerdì 4 novembre. Ancora da decidere il luogo della partenza che sarà comunicato nelle prossime ore. I pullmans che partiranno da Cosenza si ricongiungeranno lungo il percorso con quelli provenienti da Napoli per arrivare tutti insieme a Locri e dar vita, insieme ai Sindaci Iervolino e Catizone, alla marcia della speranza e dare in questo modo ancora di più una valenza simbolica alla loro presenza. L’Amministrazione comunale ricorda che per aderire all’iniziativa si può contattare il numero telefonico 0984.27922 o inviare un fax allo 0984.813222 o una e-mail all’indirizzo sindaco@comune.cosenza.it. Inoltre dopo le adesioni degli studenti degli istituti superiori della città e quella dei giovani della “Margherita” si registra un’altra adesione alla marcia della speranza programmata per venerdì 4 novembre a Locri. Stavolta è l’Associazione culturale “Giovani per la Locride” che ha comunicato al Sindaco Eva Catizone la partecipazione all’iniziativa del 4 novembre. Nel messaggio di adesione indirizzato al Sindaco di Cosenza, l’associazione “Giovani per la Locride” ha comunicato di aver chiesto alla società Trenitalia l’istituzione di un treno notturno speciale con partenza da Bologna, o almeno da Roma, per giovedì 3 novembre con arrivo a Locri venerdì mattina, giorno della marcia, e rientro nella stessa serata del 4 novembre. L’associazione ha proposto a Trenitalia di consentire lo spostamento fino alla sede della marcia e relativo rientro ad una tariffa speciale di dieci euro per permettere la più ampia partecipazione. Il Sindaco Catizone si è dichiarata d’accordo ed ha fatto sapere ai responsabili dell’Associazione di chiedere a sua volta a Trenitalia l’istituzione del treno speciale alla tariffa indicata per favorire una massiccia partecipazione anche da parte di coloro che non risiedono in Calabria o per quei calabresi che risiedono fuori per motivi di studio o lavoro.

 

 

Secondo un sondaggio di Corbelli i calabresi richiedono l’uso dell’esercito

Il 90% dei calabresi e' favorevole alla presenza dell' esercito in Calabria. E' il primo risultato del sondaggio on line promosso ieri dal Movimento Diritti Civili sul proprio sito. A renderlo noto e' il leader del movimento, Franco Corbelli. ''La presenza dei soldati - ha sostenuto Corbelli - servirebbe a dare piu' sicurezza e tranquillita' ai cittadini, ai politici, agli amministratori, agli imprenditori sia in Calabria che al di fuori della regione. Con il nostro sondaggio vogliamo che siano i calabresi e il resto del Paese a dire se sono favorevoli o meno alla presenza dell' esercito in Calabria''.

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Omicido Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le perizie balistiche, puntano sulla sanità. La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie. Nuove adesioni alla marcia del 4.

Omicido Fortugno: Gli investigatori: Non c’è nessuna pista, ma c’è molto ottimisimo. Il 4 novembre a Locri una marcia della pace proposta da Jervolino-Catizone. Pegna propone un megashow contro la criminalità.

Omicido Fortugno: Il procuratore Grasso incontra gli inquirenti. Alle indagini collaborano anche la DDA di Catanzaro e i servizi centrali. Pisanu delega il Prefetto di Reggio per l'accesso all'ASL di Locri.

Omicido Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”

Omicido Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato deve far sentire la sua presenza”

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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