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Arte e Cultura

In stampa il libro di Saverio Greco “Cronaca di una transizione”

24/09 Fresco di stampa per i tipi della Pellegrini editore il volume ''Dalla prospettiva riformista all'esito democratico. Cronistoria di una transizione negli interventi di un socialista cosentino'' del dirigente socialista Saverio Greco. Un libro importante che vede la luce in un momento storico-politico complesso e delicato e nasce come momento di partecipazione, che trae ispirazione e linfa dall'esperienza decennale vissuta all'interno dell' Associazione politico-culturale ''Orizzonti del Socialismo'' attraverso la quale l'Autore, con i suoi compagni di viaggio, giovani animati da una autentica passione civile, ha offerto il proprio contributo alla discussione politica degli ultimi anni nella sua Cosenza ed in Calabria. Saverio Greco, che ripercorre la sua esperienza di militante e dirigente socialista, non si sottrae al dibattito sulle difficili scelte che attendono i socialisti nel complesso panorama politico nazionale. Concetti come liberta', partecipazione, autonomia, responsabilita', etica sono il filo conduttore del momento storico assai difficile che Saverio Greco vuole descrivere, fornendo particolari interessanti ed inediti, vissuti negli ultimi anni con passione da un osservatorio speciale, offertogli dalla fiducia dei cittadini. Alla loro valutazione si offre un'esperienza politica ispirata alla religione della coerenza ed all'etica della responsabilita'. Il volume ,dunque, si presenta come una cronistoria delle varie fasi che il progetto unitario del nascente Partito Democratico ha attraversato dal 2004 ad oggi. Si tratta di un vero e proprio processo di transizione, avviato con la Lista di Uniti nell'Ulivo per le Europee del 2004, continuato con le liste unitarie dell'Ulivo delle regionali del 2005 in alcune regioni italiane, rallentato a piu' riprese per essere di nuovo accelerato, fino all'esito delle Primarie previste per il 14 ottobre del 2007. Nel volume si richiamano le fasi principali di tale processo e la relazione con gli interessi dei maggiori gruppi dirigenti dei partiti coinvolti nel percorso unitario. Tra questi vi era anche il gruppo dirigente dello SDI, formazione socialista erede diretta del Partito Socialista Italiano. Lo SDI infatti ha partecipato unitariamente alla campagna elettorale del 2004 ed a quella del 2005, per poi discostarsi dal percorso del PD nella primavera del 2005, subito dopo il referendum sulla procreazione assistita e sulla liberta' di ricerca scientifica. Le dinamiche che hanno riguardato la ricomposizione delle forze del riformismo italiano sono richiamate nel volume con continui riferimenti alla realta' regionale ed a quella locale, in cui l'Autore ha assunto in questi anni un impegnato ruolo militante e dirigente. In particolare viene richiamata la fase assai critica che nell'autunno del 2006 ha coinvolto il governo regionale e, soprattutto, viene ricostruita la difficile condizione in cui versa la tradizione politica socialista nella citta' di Cosenza, oggetto gia' dal 2002 ad una pesante azione di omologazione sopraffattiva ad opera delle forze egemoni della coalizione di centrosinistra. Con una serie di speculazioni critiche si e' tentato di spiegare ai lettori quali distorsioni vi siano state nel processo costitutivo del PD e quali caratteri dovrebbe assumere il nuovo soggetto politico per la soluzione dei problemi che oggi affliggono la prospettiva di governo progressista per il Paese. Si e' quindi voluto distinguere la cultura democratica dal democraticismo, descrivendo quali siano gli effetti degenerativi del secondo a danno delle istituzioni di rappresentanza. Cosi' come si e' spiegato quali siano le ragioni che inducono a guardare con sfiducia all'esperimento costituente condotto in contemporanea dai gruppi dirigenti socialisti che si richiamano alle posizioni dello SDI. Il messaggio conclusivo del volume e' che l'Italia ha bisogno di una grande forza, nata riformista e diventata democratica. Con il meccanismo elettorale scelto per la costituzione del PD, sono direttamente i cittadini a decidere della prospettiva politica di quello che sara' il motore riformista del centrosinistra. A loro questo volume e' indirizzato perche' assumano con maggiori elementi di consapevolezza le proprie scelte. Soprattutto a quei cittadini che si richiamano ai valori della tradizione politica socialista, che hanno il compito di assicurare al Paese la continuita' di una storia ultracentenaria, che non puo' certo esaurirsi appresso alle chimere di un passato che non puo' piu' tornare. Il libro si conclude con un messaggio di speranza, ma senza il minimo accenno alla retorica democraticista, nella consapevolezza che un nuovo partito potra' contribuire a rafforzare la coalizione di centrosinistra solo se sapra' evitare i tanti errori fatti nel passato, soprattutto nei confronti della questione socialista.

I vincitori del premio Grinzane-Cavour che saranno primati il 25 al Rendano

La prima edizione del ''Premio Fondazione Carical Grinzane Cavour'', dedicato al dialogo interculturale dei paesi del Mediterraneo, incorona vincitori lo scrittore israeliano Amos Oz, l'autore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, il filosofo Remo Bodei, gli scrittori Maria Pia Ammirati e Andrea Di Consoli e il maestro orafo Gerardo Sacco. La cerimonia finale si svolgera' martedi' 25 settembre al Teatro Rendano di Cosenza preceduta alle ore 18 dal convegno ''Se l'Europa va ad Oriente: implicazioni culturali. Il ruolo del Mediterraneo''. Il Premio, nato per riconoscere i meriti di quanti hanno contribuito all'approfondimento e alla conoscenza delle culture mediterranee, per favorire il dialogo tra i popoli e per valorizzare le giovani risorse culturali calabresi e lucane, e' suddiviso in tre sezioni: - per la ''Sezione Societa' Civile - Giustino Fortunato'' i vincitori sono Amos Oz e Tahar Ben Jelloun; - per la ''Sezione Storia del Pensiero - Luigi De Franco'' avra' il premio Remo Bodei; - per la ''Sezione Narrativa e Creativita' - Saverio Strati'' vincono Maria Pia Ammirati per Un caldo pomeriggio d'estate (Cadmo) e Andrea Di Consoli per Il padre degli animali (Rizzoli) e Gerardo Sacco, creatore di gioielli esposti in diversi musei italiani. La Cerimonia di Premiazione sara' aperta alle 18 dall'incontro ''Se l'Europa va ad Oriente: implicazioni culturali. Il ruolo del Mediterraneo'', moderato e condotto da Franco Di Mare, giornalista di Rai 1. Gli scrittori Khaled Fouad Allam, Predrag Matvejevic e il sociologo Renzo Guolo dell'Universita' di Torino interverranno nella discussione per approfondire i temi oggi di stretta attualita', legati alle prospettive di ampliamento dell'area dell'Unione Europea e alle implicazioni culturali, religiose ed etiche di queste dinamiche. Nel corso della cerimonia di premiazione dei vincitori il giornalista Alain Elkann dialoghera' con Tahar Ben Jelloun e Amos Oz. La Giuria del Premio e' composta da studiosi e rappresentanti del mondo culturale italiano: Mario Bozzo (Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania e Presidente Fondazione Carical), Arnaldo Colasanti (italianista, critico letterario e scrittore), Sergio Givone (Ordinario di Estetica all'Universita' di Firenze), Tullio Gregory (Ordinario di Storia della filosofia all'Universita' ''La Sapienza'' di Roma), Luigi Lombardi Satriani (Ordinario di Etnologia all'Universita' ''La Sapienza'' di Roma), Raffaele Perrelli (Preside della Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' degli Studi di Calabria), Raffaele Sirri (Presidente del Centro Promozione e Studio Cultura Campana) e Giuliano Soria (Presidente della Giuria del Premio e del Premio Grinzane Cavour).

Concorso letterario “I Sibariti nel mondo” per studenti di Argentina, Uruguay, Brasile e Cile

16/09 Le Associazioni “I Sibariti nel mondo” Corigliano Calabro (Cs), “Sibaritas en el mundo” di Buenos Aires Amministrazione Comunale di Rossano Calabro Comunità Montana” Sila Greca”-Rossano Calabro Regione Calabria-Emigrazione indicono la : 7a EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO INTERNAZIONALE riservato agli studenti delle Scuole Medie, Superiori e Universitarie dell’ Argentina, dell’Uruguay , del Brasile e del Cile (Quello per studenti calabresi e lucani seguirà a breve).

Il Concorso si articola in tre sezioni:
1) per gli studenti delle Scuole Medie. Tema: L’acqua come bene comune e diritto universale. Esponi le tue riflessioni.
2) per gli studenti delle Scuole Medie Superiori. Tema: Educare alla pace: quale contributo può dare la Scuola
3) per gli studenti universitari del biennio: L’università è nelle condizioni di promuovere la cultura della legalità e della sicurezza per la formazione dei cittadini e per aiutare i giovani a scegliere un percorso di vita ispirato ai valori della solidarietà e della giustizia? Esponi la tua opinione.

REGOLAMENTO

La partecipazione è aperta a tutti gli studenti delle Scuole Medie, Superiori e biennio universitario.
– Ogni elaborato, scritto in lingua italiana, dovrà essere non inferiore a 3 facciate di un foglio A/4 per gli studenti delle Medie e a 4/6 facciate per quelli delle Scuole Superiori e Universitarie.
– Gli elaborati possono essere corredati di disegni, poesie, foto e devono essere scritti sul computer, spazio uno, programma Word, carattere 12.

NORME PARTICOLARI
1 - L’elaborato dovrà riportare:
Generalità e recapito del concorrente; numero del telefono e del cellulare; indirizzo e-mail; nome e indirizzo della Scuola di appartenenza; classe e sezione;

I PARTECIPANTI DELLE SCUOLE ESTERE

1- dovranno spedire l’elaborato , via e-mail ai seguenti indirizzi:
2- assoc_sibaritas@yahoo.it ( presidente d.ssa Rosalba Giuliani tel. 47692555
3- benvenutoantonio@alice.it presidente sibariti nel mondo Corigliano Calabro cellulare 0039 329 440 64 51 entro e non oltre il 31 ottobre 2007

- Tutti i partecipanti dovranno rispettare rigorosamente le modalità suddette, pena l’esclusione dal Concorso.
- La partecipazione è gratuita.
- Gli elaborati non verranno restituiti e potranno essere utilizzati dagli Organizzatori senza nulla pretendere da parte dei partecipanti.
- Non è ammessa assegnazione ex-aequo del premio. Anche se l’elaborato viene svolto da più studenti il premio verrà attribuito al primo firmatario.
- La data ed il luogo di premiazione verranno tempestivamente comunicati agli interessati (indicativamente in novembre)
- Il premio sarà ritirato personalmente dal vincitore o da un Responsabile della Scuola di provenienza, diversamente si perderà il diritto.

PREMIAZIONE

Per le Scuole Medie
1 - Alla prima opera classificata ( fra )delle nazioni del Sud America andrà un premio di Euro 70,00, una pergamena e un libro edito dall’Editrice “Aurora”.
2 - Alla seconda opera classificata andrà un premio di Euro 50,00, una pergamena e un libro edito dall’Editrice “Aurora”.
3– Alla terza, quarta e quinta opera andranno un premio di un vocabolario medio, una pergamena e un libro edito dalla Editrice “Aurora”.
4 - A tutti i partecipanti non vincenti saranno rilasciati attestati di partecipazione.
5 - Alle Scuole dei partecipanti andranno pergamene e libri editi dalla Editrice “Aurora“.

Per le Scuole Superiori
1 - Alla prima opera classificata andrà un premio di Euro 100,00, una pergamena e un libro edito dall’Editrice “Aurora”.
2 - Alla seconda e terza opera andranno un premio di 75,00 euro, una pergamena e un libro edito dalla Editrice “Aurora”.
3 – Alla quarta e quinta opera andranno un premio di un vocabolario medio e una pergamena.
4 - A tutti i partecipanti non vincenti saranno rilasciati attestati di partecipazione.
5 - Alle Scuole dei partecipanti andranno pergamene e libri editi dalla Editrice “Aurora“.

Per le Scuole Universitarie Estere
1-Alla prima opera classificata andrà un premio di 100,00 euro e una pergamena.
2- Alla seconda opera classifica andrà un vocabolario medio e una pergamena,
4 - A tutti i partecipanti non vincenti saranno rilasciati attestati di partecipazione.
5 - Alle Scuole dei partecipanti andranno pergamene e libri editi dalla Editrice “Aurora“.

PREMIO SPECIALE CON INTERSCAMBIO CULTURALE

1-È previsto per i primi classificati di ciascuna Sezione un viaggio premio in Italia per gli studenti argentini;, della durata di giorni 10, subordinatamente e a seguito , come per gli anni decorsi, all’erogazione dei contributi da parte degli Enti Istituzionali (Regione, Enti),
2- I vincitori, eventualmente e dalla disponibilità dei posti, saranno accompagnati dal Dirigente o da un docente della Scuola seguendo l’ordine della graduatoria.
3- Per i vincitori è escluso l’accompagnamento dei genitori.
4 – Il viaggio del vincitore o della vincitrice delle Scuole Universitarie in Calabria verrebbe offerto dalla Comunità Montana ”Sila Greca“ di Rossano Calabro, della durata di 10 giorni. Il Concorso è riservato agli studenti delle Scuole italiane, figli o nipoti degli emigrati calabresi.
5 - Alloggio e colazione al giorno è riservato gratuitamente ai vincitori e accompagnatori,
6-Eventuale permanenza di altri giorni in località diverse da quelle indicate dagli organizzatori resterà a totale carico dei vincitori.

PATROCINI

Ministero per gli italiani nel mondo, Regione Calabria, M.i.u.r di Cosenza province, Ordine e Sindacato regionale dei Giornalisti calabresi e Lucani, Circolo della Stampa Pollino-Sibaritide, Comunità Montana Sila Greca, Amministrazione della città di Rossano.

Spagnuolo “La ndrangheta non risparmia alcun settore”

15/09 Un libro di grande valore che offre un importante contributo alla conoscenza di una delle pagine piu' oscure della storia del Paese. Lo hanno dichiarato il questore di Cosenza, Raffele Salerno, ed il procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia, Mario Spagnuolo, che sono intervenuti alla presentazione dell'ultimo lavoro del giornalista Arcangelo Badolati: 'Ndrangheta eversiva" edito per i tipi della Klipper Edizioni. Il volume che sta riscuotendo un grande successo, riesce ad offrire una inedita chiave di lettura sulla morte e scomparsa prematura del giornalista de 'L'Ora" di Palermo, Mauro De Mauro e , soprattutto, focalizza i fitti rapporti della criminalita' calabrese e dell'eversione nera degli anni '70. In particolare, nel corso dell'incontro, moderato dal direttore editoriale della Klipper Edizioni, Francesco Kostner, Il procuratore Mario Spagnuolo ha sottolineato come in Calabria si verifichi una crescita esponenziale del fenomeno 'ndranghetistico. "Una emergenza - ha sottolineato - che non risparmia alcun settore e zona della regione e che ha una organizzazione verticistica che le consente di rappresentare una delle consorterie criminali piu' pericolose d'Europa". Una tesi sposata anche dal questore di Cosenza, Raffaele Salerno che, oltre a sottolineare l'importanza di un libro come quello di Badolati, ha avuto modo di parlare della sua lunga attivita' "in prima linea" nella provincia di Reggio Calabria contro la 'ndrangheta. Di grande importanza anche l'intervento di Katia Massara, docente dell'Universita' della Calabria, che ha posto l'accento sulla necessita' di implementare gli studi universitari di storia contemporanea con moduli di storia locale. "In tale direzione - ha precisato - il volume di Badolati ha le carte in regola per offrire un'importante contributo di conoscenza su un argomento che va posto all'attenzione degli studenti universitari calabresi". La presentazione e' stata conclusa dall'autore che, tra l'altro, ha raccontato il lungo lavoro di ricerca documentale che ha posto le basi alla scrittura di un testo che affronta una sfaccettatura della galassia 'ndranghetistica fino a questo momento poco indagata.

Il 14 presentazione del libro “’Ndrangheta eversiva” di Arcangelo Badolati

12/09 Sarà presentato venerdì 14 settembre alle 19, nella libreria Domus di via Montesanto a Cosenza, il volume “’Ndrangheta eversiva” di Arcangelo Badolati, edito dalla Klipper Edizioni. All’appuntamento, oltre all’autore, parteciperà il Questore di Cosenza Raffele Salerno, il Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia, Mario Spagnuolo ed il Direttore editoriale della Klipper, Francesco Kostner. Il volume, in vendita da poche settimane, sta riscuotendo un grande successo grazie agli argomenti trattati dal caporedattore di “Gazzetta del Sud” che offre una inedita chiave di lettura sulla morte e scomparsa prematura del giornalista de ‘L’Ora” di Palermo, Mauro de Mauro, il cui corpo mai ritrovato per un diabolico rapporto instauratosi tra ‘ndrangheta calabrese e mafia siciliana, sarebbe stato seppellito, al posto di un evaso calabrese. In ‘Ndrangheta Eversiva”, inoltre, viene indagato l’oscuro legame tra la criminalità calabrese e l’eversione nera degli anni ’70, tanto da dimostrare la diretta partecipazione delle potenti cosche calabresi al tentato colpo di stato fatto in Italia la notte tra l’8 ed il 7 dicembre del 1970. Un libro, insomma, che sta facendo discutere, destinato ad aprire un dibattito su una pagina della storia del paese di cui si conosce, a distanza di diversi anni, molto poco e sulla quale è ancora forte il bisogno di chiarezza. “‘Ndrangheta Eversiva” è impreziosito dalla prefazione di Peter Gomez e dalla presentazione di Francesco Verderami.

Rassegna d’arte dedicata a Rotella e Picasso a Catanzaro

04/09 Ai nastri di partenza la prima edizione della rassegna Cinematografica "il Cinema e l'arte", che si svolgerà l' 8 e il 9 settembre al Centro Polivalente per Giovani di via fontana vecchia, a Catanzaro. L'associazione culturale Freezone che ne ha curato la selezione artistica, dopo il successo riscosso dal Main Street Festival di Copanello, è ancora vicina alla diffusione della cultura in ambito giovanile, con l'obiettivo di esplorare alcune pellicole cinematografiche di grandi registi che hanno indagato sul mondo dell'arte. La rassegna prevede due documentari originali dedicati rispettivamente a Mimmo Rotella ("L'ora della lucertola") e Pablo Picasso ("Le mystere Picassò"), e due lungometraggi che esplorano le vite private e artistiche di due grandissimi pittori contemporanei (Jackson Pollock e Jean Michel Basquiat), che si divideranno equamente le giornate di proiezione previste per l'8 e il 9, portando a conoscenza del pubblico la loro vita le loro opere e soprattutto la loro vita interiore, divisa tra il successo e la responsabilità di essere grandi artisti. Dalla nascita del cinema, sono tantissime le citazioni che i registi hanno fatto alle opere dei grandi pittori del passato i quali sono stati anche fonte di ispirazione per la realizzazione di numerose pellicole ad essi dedicate. Se assai più recente è il documentario di Calopresti sull'estro (e orgoglio catanzarese) di Mimmo Rotella (2004), molto datato e unico nel suo genere quello di Picasso (1956), firmato da un grande regista Francese G. Clouzot, capace di spronare l'immaginifico pittore spagnolo nella realizzazione di alcune opere che lui riesce addirittura a filmare in diretta, portando all'esterno di quello studio la magia e l'arte del suo grande e inimitabile genio. Sulle altre due pellicole è stato davvero incredibile il lavoro compiuto da Ed Harris, uno dei migliori attori americani, per dieci anni ha fatto congetture sul soggetto del suo film d'esordio come regista: Jackson Pollock, un maestro dell'astrattismo. Il compendio, la monografia divulgativa, la fotocopia cinematografica di una galleria d'arte sono le scorciatoie delle pellicole sui pittori, maledetti o celebri. Harris è stato capace di impossessarsi del fantasma e della psicologia comportamentale di Pollock, mettendone in scena il lavoro e la vita; i rapporti con artisti e mecenati; la musica che lo ha influenzato (meravigliosa e storica è la copertina per "Free Jazz", il capolavoro visionario di Ornette Coleman) e le tensioni con la madre. Basquiat invece racconta in toni certamente più vicini alla favola che al documentario, la vicenda di uno dei pittori più acclamati, mitologizzati e idolatrati (quanto forse misinterpretati) di tutti gli anni Ottanta. Ritratto di un certo clima (quello dell'arte contemporanea in special modo), e della scena newyorkese che lo determinava, Basquiat ha senz'altro qualche lacuna, ma gode di un tono poetico diffuso, di una delicatezza spesso mancanti in opere di altri artisti-registi o comunque in tanti film di provenienza d'oltreoceano. Ingresso totalmente gratuito, prima di ogni proiezione ci sarà un breve dibattito aperto ad ospiti e pubblico.

I vincitori del premio Grinzane-Cavour

03/09 Lo scrittore israeliano Amos Oz, l'autore Franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, il filosofo Remo Bodei, gli scrittori Maria Pia Ammirati e Andrea Di Consoli e il maestro orafo Gerardo Sacco sono i vincitori della prima edizione del "Premio Fondazione Carical Grinzane Cavour", dedicato al dialogo interculturale dei paesi del Mediterraneo. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 25 settembre nel Teatro Rendano di Cosenza, preceduta dal convegno "Se l'Europa va ad Oriente: implicazioni culturali. Il ruolo del Mediterraneo". "Il premio - è detto in un comunicato - viene assegnato a quanti hanno contribuito all'approfondimento e alla conoscenza delle culture mediterranee, per favorire il dialogo tra i popoli e per valorizzare le giovani risorse culturali calabresi e lucane. Amos Oz e Tahar Ben Jellouné sono i vincitori del premio per la sezione Società civile-Giustino Fortunato. Per la Sezione Storia del Pensiero-Luigi De Franco avrà il premio Remo Bodei. Per la sezione Narrativa e Creatività-Saverio Strati vincono Maria Pia Ammirati, per il romanzo Un caldo pomeriggio d'estate (Cadmo) e Andrea Di Consoli per Il padre degli animali (Rizzoli) e Gerardo Sacco, creatore di gioielli esposti in diversi musei italiani. La cerimonia di Premiazione sarà aperta dall'incontro sul tema "Se l'Europa va ad Oriente: implicazioni culturali. Il ruolo del Mediterraneo", condotto dal giornalista del TG1 Franco Di Mare. Gli scrittori Khaled Fouad Allam, Predrag Matvejevic e il sociologo Renzo Guolo, dell'Università di Torino, interverranno nella discussione per approfondire i temi oggi di stretta attualità, legati alle prospettive di ampliamento dell'area dell'Unione Europea e alle implicazioni culturali, religiose ed etiche di queste dinamiche. Nel corso della cerimonia di premiazione il giornalista Alain Elkann dialogherà con Tahar Ben Jelloun e Amos Oz.

A Berlino presentazione del Premio Corrado Alvaro

29/08 Il legame tra Corrado Alvaro e la Germania, nazione nella quale il grande scrittore di San Luca lavorò intorno ai primi decenni del secolo scorso. Sarà questo il filo conduttore della manifestazione culturale che la Fondazione intitolata all'autore di Gente in Aspromonte terrà nella capitale tedesca, a poche settimane dalla strage di Duisburg, in occasione della presentazione della VII edizione del Premio nazionale Corrado Alvaro. L'iniziativa culturale è frutto dell'intesa stretta tra la Fondazione Alvaro, che ha sede proprio a San Luca; il direttore dell'Istituto italiano di Cultura, Bolaffi e la presidente dell'Unione italiani nel mondo Garavini. Il 4 ottobre, nella capitale tedesca, è in calendario la presentazione della VII edizione Premio nazionale Corrado Alvaro con la proclamazione dei vincitori delle varie sezioni di cui si compone. Le onorificenze, però, saranno consegnate ai vincitori il 27 ottobre 2007 a San Luca. La manifestazione berlinese prevede anche una conferenza sul tema "Alvaro e la Germania" che sarà svolta dal prof. Aldo Maria Morace, presidente della Fondazione Alvaro e un intervento del sociologo prof. Antonino Perna, componente del Comitato scientifico dell'organismo, che svolgerà una relazione di carattere sociologico. E' previsto anche un reading di brani alvariani in italiano ed in tedesco. L'iniziativa, spiegano gli organizzatori, si pone in continuazione con una tradizione ormai consolidata secondo la quale il premio è presentato annualmente in una città nella quale lo scrittore di San Luca abbia soggiornato e operato. Negli anni precedenti il Premio è stato presentato a Roma seconda patria di Alvaro; a Milano dove conseguì la laurea e lavorò al Corriere della Sera; a Genova nell'anno in cui la città ligure fu capitale europea della Cultura; a Bologna dove esordì come giornalista nel quotidiano Il Resto del Carlino; a Torino che lo vide collaboratore assiduo de La Stampa e dove vinse il premio più prestigioso dell'epoca con Gente in Aspromonte. "Perché Berlino? - sostengono gli organizzatori del Premio - Per il particolare legame che Alvaro ebbe con la città tedesca alla fine degli '20. Alvaro divenuto ormai in Italia oggetto di attacchi quotidiani da parte dei giornali fascisti, e per questo impossibilitato a lavorare nel suo paese, fu costretto, nell' autunno del 1928 all'esilio volontario nella Germania della repubblica di Weimar. Berlino e la Germania, in quella circostanza, accolsero lo scrittore che qui ebbe modo di incontrare e frequentare Pirandello, Marta Abba, Rosso di San Secondo ed altri intellettuali italiani, e ad immergersi nella ricca vita culturale tedesca frequentando circoli e personalità locali della letteratura, del cinema, del teatro e del giornalismo. Collaborò ai giornali tedeschi Beliner, Tageblatt e Weltbhume e pubblicò in prima edizione in lingua tedesca il libro di novelle, L'amata alla finestra, che in Italia uscirà nel 1929". "Per questi motivi la Fondazione Corrado Alvaro - sostengono ancora gli organizzatori - aveva a suo tempo inserito, in un vasto programma di manifestazioni all'estero, il progetto di una iniziativa culturale nella capitale germanica, da realizzarsi al più presto. I noti fatti che hanno portato alla ribalta dell'opinione pubblica San Luca, hanno dato la ragione di sollecitare l' evento culturale da realizzare in terra tedesca a questo autunno, anche per dare all'opinione pubblica motivi di riflessione sulla realtà autentica del paese di Alvaro, il quale non esporta solo gente di malaffare, ma anche e soprattutto onesti e leali lavoratori, ed eventi culturali al massimo livello, come convegni internazionali di letteratura, seminari di scrittura creativa, pubblicazioni di alto valore culturale e scientifico"

Cinque giornate dedicate ai libri a Santa Severina

20/08 Prenderà il via domani sera (martedì 21 agosto), a Santa Severina (Crotone), l'iniziativa “Libri & Co.": cinque serate dedicate, dalla Casa editrice Klipper, a cinque sfaccettature del mondo dei libri.
Questa sera (ore 20.45, Santa Severina, Torrione Castello Carafa) si partirà con la presentazione del libro"Il CALABRESE CHE FECE GRANDE BOB DYLAN " di Luigi Michele Perri e Bruno Castagna, con la partecipazione di Maxiliam D.; la serata, secondo la declinazione pensata dagli organizzatori, rappresenterà "il libro che canta".
Si avrà metaforicamente di fronte "il libro che recita", nel corso della serata di mercoledì 22 agosto (ore 20.45, Santa Severina, Torrione Castello Carafa), dedicata al volume "16 PICCOLE DOSI" di Silvio Stellato.
E se il libro indaga? Un'occasione degna di nota e di pubblico appare la presentazione de "'NDRANGHETA EVERSIVA" di Arcangelo Badolati, in calendario, giovedì 23 agosto (ore 20.45, Santa Severina, Torrione Castello Carafa).
Prosegue la programmazione dell'iniziativa "Libri & Co.", venerdì 24 agosto (ore 20.45, Santa Severina, Torrione Castello Carafa), con "il libro che suona": "UNA PICCOLA STORIA DEL JAZZ" del Maestro Raffaele Borretti, con la partecipazione dei musicisti Franco Rodi, Gianluca Perasole, Rocco Riccelli, Raffaele Borretti (al pianoforte) e Velia Ricciardi.
La serata finale, sabato 25 agosto (ore 20.45, Santa Severina, Torrione Castello Carafa), di questo promettente ciclo - ideato in collaborazione con Klipper Edizioni - darà spazio al libro" LA MEMORIA DEL TEMPO" di Enzo Costabile ed avrà la partecipazione (per il "libro che recita") di Manuela Loddo e Romano Usai.
L'iniziativa rientra nell'ampio ciclo di manifestazioni,"Le arti del gesto. Trasversali della creazione artistica" (Santa Severina, 20-25 agosto 2007), organizzate dal Comune di Santa Severina, dalla Comunità Montana Alto Marchesato crotonese, dalla Provincia di Crotone, dall'assessorato al turismo della Regione Calabria, dai Teatri calabresi associati (TCA), dal "Centroteatrocalabria" e da un progetto dell'"Associazione in Rete di Teatri Indipendenti".

Il libro su Bob Dylan della Klipper su Rainews 24

25/07 “Tempi dispari”, il magazine giornaliero di Rainews24, giovedì 26 sera alle 22, dedicherà uno speciale al volume edito dalla Klipper Edizioni: Il calabrese che fece grande Bob Dylan. In diretta dalla sede Rai di Cosenza parlerà del libro uno dei due autori, Luigi Michele Perri. L’altro, come noto, è Bruno Castagna. Il volume, ricostruisce la vicenda umana ed artistica di Mike Porco, che negli anni 60 si trasferì da Domanico, in provincia di Cosenza, a New York.
Nella città della mela Porco mise in luce le sue notevoli qualità manageriali che lo portarono a gestire, tra l’altro, il Gerde’s, locale nel quale mosse i primi passi anche il giovane Bob Dylan che, a distanza di pochi anni, sarebbe diventato uno dei protagonisti della storia musicale moderna.
Lo scorso 23 giugno, all’esperienza raccontata nel libro di Perri e Castagna, ha dedicato uno speciale di due pagine il quotidiano “il manifesto”.
Il libro sarà presentato, nel mese di agosto, anche a Santa Severina nell’ambito delle attività culturali, ospitate dal festival della cittadina crotonese.

Nuovo libro di Nicaso “Senza onore”

24/07 A sette mesi dalla sua pubblicazione si conferma campione di vendite e di critica il volume "Fratelli di sangue" edito dalla casa editrice Pellegrini e scritto a due mani da Nicola Gratteri, già sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e attualmente sostituto Procuratore Distrettuale Antimafia , e da Antonio Nicaso, giornalista italo-americano ed esperto di mafie ed organizzazioni criminali a livello internazionale. Giunto alla sua decima edizione, il volume, che fa parte della collana "Mafie" diretta da Antonio Nicaso, continua a far parlare di sé perché, di fatto, si tratta della prima ricostruzione storica del fenomeno della 'ndrangheta che prende avvio dalla fine dell'Ottocento e prorompe fino all'attualità . Concepito con attenzione scientifica , "Fratelli di sangue" si presenta come una radiografia macro e microscopica della 'ndrangheta e tende a mostrare con dati inconfutabili come questa organizzazione sia riuscita, con estrema abilita' e camaleontismo, a mutare volto e a diventare una delle holding del crimine mondiale con un po(n)deroso volume d'affari che si aggira intorno ai 36 miliardi di euro . Primo dunque nel suo genere, il volume rompe il silenzio intorno al fenomeno mafioso calabrese e ne mostra un'immagine spaventosa, dilagante, in continua ascesi e metamorfosi . Si lega a "Fratelli di sangue" il terzo volume della collana "Mafie" che, fresco di stampa , se ne può definire una vera e propria costola. Si tratta di "Senza onore", un'antologia di testi letterari sulla 'ndrangheta che, ancora una volta, la penna di Antonio Nicaso s'incarica sapientemente di riesumare ed attualizzare per mostrare come la `ndrangheta si sia metamorfizzata anche nelle pagine letterarie e abbia mutato il volto agrario e contadino delle origini ,la sua ruralità rozza e terragna, in una sorprendente quanto pericolosa faccia bifronte: resta radicata nei legami di sangue della Calabria, da cui trae forza e coesione interna, ma le sue radici si sono protese ed estese ovunque fino a farne una delle più potenti organizzazioni criminali. "Senza onore" si rivolge a insegnanti e a studenti con la finalità di far conoscere cosa sia la 'ndrangheta, al di la' del mito, spiegandone l'essenza attraverso l'angolo visuale degli scrittori che si sono occupati di questo fenomeno.

Due nuove riviste al Caffè Letterario della Pellegrini

16/07 Una doppia presentazione al Caffè Letterario della Casa Editrice Pellegrini. Si svolgerà mercoledì 18 luglio alle 18.30 sul grande terrazzo dell’editrice, in Via De Rada 67/C, dove saranno ufficialmente presentati al pubblico la rivista quadrimestrale di cinema e visioni “FATA MORGANA” e la neonata “FRONTIERE. Oltre il cinema” dirette da Roberto De Gaetano, docente di Filmologia e Presidente del Corso di Laurea in Dams dell’Unical. Si tratta di un progetto ambiziosissimo che mette insieme Casa Editrice Pellegrini e un gruppo di studiosi e docenti che ruotano intorno al Dams dell’Unical, finalizzato a rilanciare, a livello nazionale e non solo, il dibattito sul cinema e la sua problematicità e, per estensione, sul cosmo controverso dei media e la loro funzione nell’oggi. Il progetto si muove, dunque, sul doppio asse dialettico della rivista “Fata Morgana” (che vanta tra l’altro un comitato scientifico di fama internazionale: Francesco Casetti, Sandro Bernardi, Antonio Costa, Giorgio Tinazzi), che ha già visto la pubblicazione del numero 0 ed ora entra nel vivo del dibattito con l’attuale numero 1 (dedicato a “Mondo”) e la collana “Frontiere” che è al suo debutto ufficiale con il volume Benjamin il cinema e i media. Un volume che, pur partendo dagli autorevoli contributi di studiosi che, nell’autunno del 2005, presso il Dams dell’Università della Calabria, hanno partecipato al seminario di studi sull’attualità di Walter Benjamin, allarga il suo orizzonte, presentando tra l’altro uno straordinario ricordo inedito in italiano di Theodor W. Adorno su Benjamin, e saggi di Marcello Walter Bruno, Vincenzo Cuomo, Monica Dall’Asta, Roberto De Gaetano, Daniele Dottorini, Paolo Jedlowski, Suzanne Liandrat-Guigues, Bruno Roberti. Una serata di cinema e visioni in cui dialogheranno insieme Roberto De Gaetano in qualità di direttore di “Fata Morgana” e di “Frontiere”, Marcello Walter Bruno, docente di Teorie e tecnica del linguaggio cinematografico (Unical), Bruno La Vergata, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro ( responsabile grafico della rivista e della collana), Massimo Celani, docente di Linguaggi pubblicitari (Unical) e Bruno Roberti, docente di Istituzioni di regia (Unical).

La CISL chiede la revoca del soprintendente archeologico regionale Guzzo

13/01 La segreteria regionale della Fp-Cisl ha scritto al ministro per i Beni e le attività culturali per chiedere "l' immediata revoca della direzione ad interim del Sovrintendente archeologico regionale Pietro Guzzo e la nomina di un dirigente a tempo pieno che esegua il mandato nel rispetto delle corrette relazioni sindacali e di un utile interscambio con le realtà sociali, politiche e culturali che operano nel territorio". Nella lettera, il coordinatore regionale della Cisl beni culturali, Cataldo di Bartolo; il segretario regionale Ministeri Antonella Lamberto e il segretario generale regionale della Fp-Cisl, Natale Pace contestano a Guzzo "gli atti relativi alla riorganizzazione della Sovrintendenza Archeologica della Calabria, adottati il 30 maggio 2007 dal Sovrintendente ad interim, in difformità alle procedure previste dalle norme contrattuali e da specifici accordi locali". "A tali contestazioni - prosegue la nota della Cisl - ha fatto anche seguito una richiesta d'informazioni in merito indirizzata al dott. Guzzo da parte del Sovrintendente regionale Prosperetti. Il Sovrintendente ad interim, Guzzo, in una risposta indirizzata alla scrivente federazione sindacale regionale il 20 giugno scorso ha sostenuto invece la perfetta regolarità delle procedure adottate, a suo dire, nel pieno rispetto delle relazioni sindacali, mantenendo dunque l' efficacia dell' ordine di servizio emanato. Tale circostanza ha determinato la definitiva rottura delle relazioni sindacali di tutte le altre sigle sindacali e della Fp-Cisl, nella presa d' atto della impossibilità di intavolare un sereno e approfondito confronto sull' organizzazione dei servizi nel comune interesse dei lavoratori, dell'Ente e, soprattutto della ittà di Reggio Calabria e della Regione che puntano sul Museo reggino e sui siti archeologici della Calabria per il rilancio culturale ed economico della regione".

In libreria l’ultima fatica di Cesare Lanza “Il Lanzichenecco”

Cesare Lanza: Il Lanzichenecco02/07 Ricordi, rimorsi, aneddoti, battute, rivelazioni, retroscena. Ritratti inediti, a volte feroci altre volte teneramente partecipi, di un paio di centinaia di personaggi dell’Italia che conta e di qualche furbetto catodico. Cesare Lanza è maestro nell’agire di fioretto: finge di essere a un party fra amici, dove si possono raccontare in allegria storie innocue e innocenti condite appena da qualche pettegolezzo; poi, all’improvviso, infila una frase demolente, un ricordo devastante, un identikit da brigante. Nemico della diplomazia, innamorato del suo celebre caratteraccio, il Lanzachenecco gode nell’essere se stesso, nel bene e nel male: un uomo capace di dolcezze da gentiluomo del Sud (soprattutto con le sue infinite donne) ma anche di intingere i tasti del computer nel curaro e uccidere in una riga una persona (vedi Darwin Pastorin). L’uomo più odiato della televisione, considerato il responsabile della tv-spazzatura, non si fa problemi nell’incartare le sue vittime in frasi crudelissime (leggere, per cominciare, i ritratti di Lucia Annunziata, dell’ex-presidente della Rai Baldassarre o di Massimo Giletti). Ma il Lanzachenecco non è solo cappa e spada. Qui si trovano anche bellissime interviste a Donato Bilancia, Lorena Bobbitt, Monica Lewinsky e a tutte, ma proprio tutte, le icone erotiche del nostro piccolo e grande schermo.
Riportiamo alcuni brani del libro:
LUCIA ANNUNZIATA Conosco poco questa brava giornalista che definirei muscolare: certo entusiasta, passionale, sanguigna, forse istintiva, secondo i giudizi che di lei mi diedero alcuni amici, suoi ex direttori. Mi è rimasto impresso ciò che gli amici comuni mi dissero: al debutto nella carta stampata, i pezzi di Annunziata dovevano essere ampiamente rivisti per, diciamo così, le imperfezioni linguistiche e di stile… Ma i contenuti erano coinvolgenti per la febbre civile e politica che lei inseriva nelle sue corrispondenze. I successivi, notevoli miglioramenti – almeno sul piano stilistico – sono la dimostrazione della forte volontà che Annunziata mette nel suo lavoro.
MANUELA ARCURI Allegra, carnale, desiderosa di vivere, pronta a scherzare. Coccolosa. Affascinata dal senso dell’umorismo. Una «che se ama non si fa pregare». Manuela non solo è una perfetta bellezza, una statua vivente e pensante, ma ha anche una istintiva, direi selvaggia, naturale, animalesca malizia – che esprime, più o meno consapevolmente, in vari modi. Un equilibrio straordinario tra dolcezza e sensualità. Seduzione allo stato puro, da Guinness dei primati. Le poche volte (ahimé!) che ci siamo incrociati ne sono rimasto folgorato… Mi piace, e trovo erotico, provocante, perfino il criticatissimo accento della sua voce. Se trovasse sulla sua strada un pigmalione, un suo personale Billy Wilder, diventerebbe una star di importanza mondiale.
SILVIO BERLUSCONI Penso che Berlusconi potrebbe essere un leggendario giocatore di poker. Perché una delle mosse fondamentali è il rilancio: la mossa regina che spiazza gli avversari. Nel ’94, con un imprevedibile e strepitoso colpo di scena (organizzare in quattro e quattr’otto la sua candidatura, vincente, a decisive elezioni politiche) il Cavaliere riuscì a sventare insidie mortali. L’ho scritto tante volte, e credo di intendermene un po’, considerando la mia nota passione per le carte: davvero una mossa da campione del mondo, a poker. Ma attenzione: Berlusconi non gioca a carte e tanto meno a poker. Anzi, una volta mi fece una confidenza: disse che la voglia di misurarsi in questi giochi la perse subito, da ragazzo, quando, a passeggio con la fidanzatina del momento, rimediò una pessima figura, perdendo i pochi soldi che aveva in tasca. Ingenuamente, si era lasciato mettere in mezzo da quei truffatori che fanno per strada il gioco delle tre carte, noto come “carta vince, carta perde”. Giurò che non avrebbe mai più preso le carte in mano, e così è stato. Nella vita però, nel lavoro e in politica, nel calcolare e saper rischiare è il campione di razza, adorato e odiato, che tutti conoscono: nell’apparente temerarietà dei comportamenti, nelle sfide impossibili, nel coraggio indispensabile per rilanciare e nella prudenza al momento di passare mano. E finora, al Governo o anche tenacemente all’opposizione (di cui nessuno lo considerava capace) l’ha sempre spuntata. Puntualmente, come tante altre volte, quando sembra in difficoltà: molestato com’è da presunti amici e alleati e tormentato da nemici e antagonisti. Quando lo danno per spacciato, mi sentirei sempre – ripeto, da giocatore – di scommettere che il Cavaliere troverà un colpo d’ingegno o di astuzia per ribaltare il tavolo. E la mia non è una valutazione politica. È l’analisi di un personaggio che ho conosciuto bene (anch’io, confesso, sottovalutandolo) quando era semplicemente il re di Milano 2. E uno così, credetemi, potrà fermarlo, forse, solo il Padreterno. Non a caso ho scritto forse: perché, anche di fronte al Padreterno, e si è già visto, il pronostico non è affatto scontato.
MAURIZIO COSTANZO Maurizio è un mito della televisione: adoro la sua ironia e la quasi totale dedizione alla lettura e al lavoro. Mi dispiace che le nostre strade non si siano mai incontrate, ho stima e amicizia per lui. Credo che la simpatia sia ricambiata, ce la dimostriamo affettuo- samente quando ci incontriamo. Maurizio è un maestro della comunicazione, della divulgazione e dell’intrattenimento: in particolare la mia ammirazione, come giornalista appartenente alla sua generazione (Maurizio è di pochi anni più anziano), è incentrata sul rispetto, sul riconoscimento che fu tra i primi a capire l’importanza dirompente della televisione.
MARINA RIPA DI MEANA Adorabile rompiscatole controcorrente. Libera di mente, non solo non ha mai paura di dire ciò che pensa, ma sfida anche le inopportunità dei momenti scelti per dire o fare qualsiasi cosa. Le donne mi piacciono tanto – tantissimo – soprattutto perché, a differenza degli uomini, riescono a sorprenderti, quasi sempre. È difficile, quasi impossibile annoiarsi (c’è male peggiore della noia, nella vita?) con una vera donna. E c’è una donna imprevedibile, più della altre? Sì: è Marina Ripa di Meana. Non scrivo nulla perché, qui sopra, meravigliosamente l’ha descritta l’uomo che meglio di tutti l’ha conosciuta, Carlo Ripa. Aggiungo solo che, a mio discutibile ma non del tutto trascurabile parere, Marina è stata la donna più bella degli anni Sessanta-Settanta. Nelle infinite kermesse tv (la Contessa è molto ambita perché dà una forte mano agli ascolti) vi sarete fatti, più o meno, questa idea: è una signora aggressiva, prepotente, arrogante. O no? Ebbene, no, non è così: Marina è una rarità. Quando Carlo dice: «Capii ben presto che una donna così o la si lascia o la si prende com’è, senza illudersi di cambiarla. E io l’ho presa» sarebbe facile ironizzare, insinuando il dubbio: fortunato o disgraziato? Comunque sia, Carlo ha avuto dal destino un valore inestimabile: con Marina non non si è annoiato mai.
Scheda
Cesare Lanza, giornalista, scrittore e autore televisivo per Rai e Mediaste, due mogli e cinque figli, è nato a Cosenza e abita a Roma. Ha diretto, tra gli altri, “Il Secolo XIX”, “Il Corriere d’Informazione”, “Contro”, “Il Lavoro” e “La Notte”. Nel maggio 2007 ha fondato una rivista di attualità e cultura, “L’attimo fuggente”. Ha pubblicato alcuni romanzi: dal più noto, Nenè, è stato tratto un film di Salvatore Saperi. Vive con tre cani, è goloso, curioso, appassionato di poker e chemin de fer, bibliofilo, collezionista di cartoline, carte e menu. Si definisce “un liberale assoluto”.

Principe inaugura la mostra “Gente di San Giovanni in Fiore”

29/06 Con un appassionato intervento dell' assessore regionale alla Cultura, Sandro Principe, sul valore dell' innovazione, della cultura e dell' istruzione, e' stato inaugurata questa sera a San Giovanni in Fiore la mostra ''Gente di San Giovanni in Fiore''. Si tratta di 60 ritratti del fotografo Saverio Marra e della presentazione delle nuove collezioni e del nuovo allestimento del museo demologico che e' stato curato, per conto del Comune, dal prof. Francesco Faeta, consulente scientifico dello stesso museo. Dopo il saluto del sindaco, Antonio Nicoletti, e dell' assessore alla Cultura Giovanni Spadafora, preceduto da un intervento dello stesso prof. Faeta, e' intervenuto Sandro Principe ed il suo e' stato un intervento tutto teso a sottolineare come, proprio nell' attualita' politica che sta vivendo in questi giorni la Regione, la cultura e' fondamentale. ''Non si puo' pensare - ha detto in particolare l' assessore regionale - di poter cambiare le sorti di questa nostra terra, angustiata da mille problemi, se non agiamo dalle fondamenta. Lo vado dicendo da due anni e da due anni mi batto perche' ci sia in Calabria un programma a vasto respiro che coinvolga le scuole, il sistema museale, quello bibliotecario, quello universitario, il recupero dei beni archeologici e quant' altro si muove nell' ambito culturale. Lo ribadisco ancora oggi: se non partiamo da cio' credo che sara' impossibile innescare autentici meccanismi di sviluppo economico e sociale in Calabria''. Principe, in particolare, ha fatto riferimento a quanto avverra' nell' estate appena iniziata su iniziativa del suo assessorato, con decine e decine di iniziative in quasi tutti i comuni della Calabria a partire da quelli capoluogo.

Magna Grecia Festival a Capocolonna con 4 spettacoli

28/06 Sono quattro gli spettacoli inseriti nella rassegna "Magna Grecia Teatro" promossa dall' assessore regionale alla Cultura Sandro Principe, in collaborazione con la presidenza e l' assessorato alla Cultura della Provincia di Crotone, che partirà dalla seconda settimana di luglio nel parco archeologico di Capocolonna. La rassegna partirà il 17 luglio con la Compagnia Enzo Moscato che porterà in scena "Disturbing a tragedy" (schizzo baccanti, ovvero: Psicopatologia degli spettri euripidei, in margine al vivere moderno). Il 24 luglio, toccherà al Teatro Stabile della Calabria proporre "Egumteatro che tragedia!", spettacolo è in prima nazionale. Il 6 agosto sarà la volta del Teatro Corsaro, Compagnia giardino chiuso "Le Troiane", con "Il silenzio del pianto", anche questo evento, sarà in prima nazionale. La quarta tappa, invece, sarà affidata ad uno dei mostri sacri del teatro italiano, Paola Quattrini, che presenterà "Tesmoforiazuse" ("Festa delle donne"). "Un programma davvero interessante, dunque - è scritto in un comunicato della Provincia di Crotone - con ben due prime nazionali, che rende a Crotone la sua centralità nel panorama culturale regionale, frutto anche dell' azione dell' Amministrazione provinciale e della sua politica volta a realizzare grandi eventi culturali, finalizzati alla promozione di siti particolarmente significativi, come, appunto, il Parco di Capacolonna e alla promozione dell'immagine del territorio oltre i meri confini locali".

Principe inaugura a Vibo la mostra su Domenico Colao

27/06 L'assessore regionale alla Cultura, Sandro Principe, il sindaco di Vibo Valentia, Franco Sammarco, e l'assessore comunale alla Cultura, Assunta Achille, alla presenza di autorita' civili, religiose e militari, inaugureranno giovedi', alle ore 18, nel Castello di Vibo, la mostra del pittore Domenico Colao. ''L'iniziativa - e' detto in una nota dell' ufficio stampa della Giunta regionale - e' parte del progetto di promozione delle arti visive Visioni Simultanee, ideato e finanziato dall'assessorato regionale alla Cultura, in collaborazione con la Direzione regionale per i Beni Culturali, con le soprintendenze e con le amministrazioni Comunali di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Palmi, Rende e Vibo Valentia''. ''Visioni Simultanee - prosegue la nota - e' un itinerario culturale che ha l'obiettivo di far conoscere e valorizzare le arti visive in Calabria, i periodi ed i protagonisti della storia dell'arte''.

Torna il Festival internazionale della Filosofia in Sila dal 28 giugno

26/06 Ritorna il Festival internazionale della Filosofia in Sila, alla sua seconda edizione. L'appuntamento, in programma a Serra Pedace e Silvana Mansio (Cosenza) il 28, 29 e 30 giugno prossimi, si propone di interessare soprattutto i non addetti ai lavori a un serrato dibattito sull'amore, al quale sono chiamati filosofi, antropologi, pedagogisti, docenti liceali, pscicologi, giornalisti, criminologi, missionari, un cardiochirurgo e perfino Aldo Pecora, tra i più rappresentativi "ragazzi di Locri". Tra gli ideatori figura Gianni Vattimo, che nel 2005 si candidò come sindaco a San Giovanni in Fiore, paese di montagna legato alla figura del teologo e profeta medievale Gioacchino da Fiore. Promosso dal Comune di Serra Pedace e dal giornalista Emiliano Morrone, già direttore del giornale on-line "la Voce di Fiore", l'evento nasce dalla convinzione che l'emancipazione culturale possa contribuire alla diffusione della passione politica e della partecipazione collettiva all'ingegneria sociale del luogo. Si parte il 28 giugno con "Amore è vigilanza", questione che verrà affrontata da Marco Travaglio, assieme al giovane di Locri Aldo Pecora, del movimento "Ammazzateci tutti", al criminologo Michele Cagnazzo, all'imprenditore romano Mauro Piola e ai giornalisti Saverio Basile e Mario Morrone. Il tema dell'amore verrà affrontato, poi, da specialisti che, da vari punti di vista, tenteranno di riportare questo valore, sentimento e ideale alla sua sede più propria, il cuore; nel tentativo di coniugare la bellezza della selva calabrese, la Sila, con l'attitudine degli abitanti alla riflessione e al ragionamento. Si ricordano, in proposito, i grandi utopisti Tommaso Campanella e Gioacchino da Fiore. Il Festival, che l'anno passato propose un viaggio nelle grandi utopie del pensiero maturate in pensatori originari, da Gioacchino da Fiore a Gianni Vattimo, vuole essere, quindi, mezzo culturale per divulgare una diversa immagine della regione, a partire dai suoi paesaggi, ideali per la meditazione e gli studi umanistici. Il 29 giugno, tutta una serie di approfondimenti sull'amore, la giustizia, la pratica della carità e la dimensione virtuale, con la partecipazione, tra gli altri, del crimonologo Michele Cagnazzo, del massmediologo Derrick De Kerckhove, del missionario calabrese don Battista Cimino e del filosofo "eretico" Luigi Lombardi Vallauri, espulso dall'Università Cattolica di Milano per aver messo in dubbio l'infallibilità del papa, l'esistenza dell'inferno e il peccato originale. Il giorno seguente, ancora molti contributi particolari sul tema dell'amore, con l'intervento straordinario di Antonio Tursi, giovane del piccolo comune calabrese Spezzano Albanese che ha già collaborato con De Kerckhove e sta lavorando assieme a Gianni Vattimo come teorico della comunicazione. Parleranno anche il teologo Carmelo Dotolo, il pedagogista Michele Borrelli, lo stesso Vattimo e, in conclusione, Ettore Vitali, cardiochirurgo di fama e presidente della Società Italiana di Cardiochirurgia. Vitali evidenzierà l'importanza delle relazioni umane per la salute dell'individuo e della società, anche riprendendo Tiziano Terzani. La sede dell'amore ritorna, paradossalmente, dunque, il cuore. Spazio anche, il 29, all'antropologo Mauro Minervino, già ospite l'anno passato, e a Mirella Barracco, fondatrice di Old Calabria e La nave della Sila. La Barracco è anche conosciuta per la produzione culturale nel territorio silano. Ancora, una relazione da sottolineare è quella di Roberta Sala, esperta di bioetica e docente nell'Università Vita-Salute San Raffalele. Innovativi anche i due apporti di Emilia Blaiotta ed Enrico Belli, due docenti e psicologi della zona, che affronteranno aspetti dell'amore in seno alla coppia. Garantita la presenza di Santiago Zabala e Alberto Martinengo, giovani promettenti della filosofia italiana, ci sarà una lezione di Riccardo Dottori, professore di filosofia nell'Università di Roma 2 e un'esposizione sull'etica nell'ambito pubblico da parte di Mario Caligiuri, professore nell'Università della Calabria.

Roberto Saviano con Gomorra si aggiudica il premio Città di Tropea

23/06 Roberto Saviano con ''Gomorra'' (Mondadori) e' il vincitore del premio letterario ''Citta' di Tropea - Una regione per leggere''. Il suo volume e' stato scelto da una giuria composta anche da 217 sindaci calabresi, ottenendo 122 voti. Mariolina Venezia, con ''Mille anni che sto qui'' (Einaudi), ha ottenuto 77 voti e Carlo Fruttero, con ''Donne informate sui fatti'' (Mondadori), ne ha ottenuti 51. La novita' del premio, promosso dall' Accademia degli Affaticati, presieduta da Pasqualino Pandullo, vicecaporedattore del Tgr della Rai calabrese, e' stata proprio quella del coinvolgimento dei sindaci calabresi che hanno arricchito di un particolare valore istituzionale la giuria popolare, che, insieme a membri dell' Accademia e altri cittadini tropeani di varia estrazione, hanno deciso il vincitore. Della giuria hanno fatto parte anche 13 studenti. Alla cerimonia di premiazione ha partecipato Vittorio Sgarbi. Il premio e' stato istituito per stimolare la lettura in una delle regioni dove e' meno diffusa, ma anche per creare un momento di aggregazione culturale che richiami l' illustre passato della citta', dove gia' un' antica istituzione letteraria tenne vivo il dibattito culturale per oltre quattro secoli. E' in questo contesto che si inserisce la partecipazione dei sindaci che, come primi presidi istituzionali nelle comunita', soprattutto le piu' piccole, si sono fatti portatori di un auspicato cambio di rotta.

Presentato il programma del “Premio letterario città di Tropea”

15/06 E' stato presentato stamani, nella sede del Sistema Bibliotecario, il Premio nazionale letterario Tropea, voluto ed organizzato da Pasqualino Pandullo e dall'Accademia culturale degli Affaticati di cui è presidente. La cerimonia è stata fissata nel teatro 'La Pace' di Tropea-Drapia, nelle serate del 21, 22 e 23 giugno prossime. Il moderatore della conferenza stampa, Fulvio Mazza, ha evidenziato che "in Calabria esistono anche altri tipi di notizie da pubblicare, come quelle del premio letterario di Tropeà. L'organizzatore del Premio, Pasqualino Pandullo, ha ricordato che "abbiamo voluto affidare una missione ai sindaci, loro devono essere anche vettori e alfieri di una capillare campagna culturale e letteraria in Calabria. Nonostante internet e il mondo digitale siano ormai diffusi profondamente nella nostra quotidianità, le statistiche dicono che i libri continuano ad essere fortunatamente parte importante della nostra vita. Purtroppo la Calabria si distingue dalla generalità e risulta essere la regione in cui si legge meno. Per questo e per altri motivi dobbiamo accogliere con entusiasmo progetti di questo tipo". "Le nuove frontiere del turismo in un territorio - ha concluso - sono senza dubbio gli eventi di natura enogastronomica e culturale. E' anche grazie a queste iniziative che si può generare crescita e sviluppo nella nostra regione". Le tre serate previste saranno intense, ricche di contenuti culturali, appuntamenti ed attività, organizzate sul modello di un talk-show'. Tra le personalità che interverranno personaggi del mondo dello spettacolo di livello nazionale come, ad esempio, Michele Cucuzza (che presenterà anche un suo libro) e Antonio Caprarica, gli scrittori finalisti del premio Carlo Fruttero, Roberto Saviano (presente sabato 23 giugno) e Mariolina Venezia. Saranno presenti anche il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, i rettori delle università calabresi, scrittori e intellettuali.

Consegnate a Perugini (ANCI) le opere finaliste del Premio letterario Città di Tropea

08/06 Sono stati consegnati a Salvatore Perugini, sindaco di Cosenza e presidente dell' Anci calabrese, in rappresentanza dei 409 primi cittadini calabresi che saranno coinvolti nell' iniziativa, le copie dei tre libri finalisti del Premio letterario nazionale "Città di Tropea - Una regione per leggere", promosso dall' associazione culturale "Accademia degli affaticati" di Tropea. La terna dei volumi composta da Donne informate sui fatti di Carlo Fruttero (Mondadori); Gomorra di Roberto Saviano (Mondadori) e Mille anni che sto qui di Mariolina Venezia (Einaudi) sono stati consegnati dal presidente dell' associazione promotrice del Premio, Pasqualino Pandullo, vicecaporedattore del Tgr della Rai calabrese. "Con tale consegna - è scritto in un comunicato dell' "Accademia" - si realizza, in maniera simbolica, la vera novità che il Premio letterario nazionale porta con sé: coinvolgere tutti i 409 sindaci calabresi. A tal proposito il presidente Perugini ha espresso 'massimo compiacimento' per l'impegno così massiccio e capillare dell' intero territorio regionale; Pandullo, da parte sua, ha ribadito con orgoglio il grande ruolo che i diversi primi cittadini hanno avuto e avranno anche in questa ultima fase dell' iniziativa". "Accettando di prendere parte alla giuria popolare e accogliendo l' invito dell' Accademia - prosegue la nota - i sindaci calabresi si sono, così, già fatti promotori di un' originale quanto radicata campagna culturale per la promozione della lettura nella regione in cui, purtroppo, si legge meno". Le pubblicazioni prescelte sono state individuate dal comitato tecnico-scientifico, presieduto da Isabella Bossi Fedrigotti, all' interno di una rosa di 27 libri. Saranno dunque queste le tre opere che si contenderanno il premio finale. La giuria popolare, che decreterà il vincitore assoluto, è composta - oltre che dai già citati 409 sindaci - anche da 24 cittadini tropeani di varia estrazione, più 17 soci fondatori dell' Accademia e ancora 13 studenti di scuole superiori calabresi. Le operazioni di voto si realizzeranno grazie al supporto che l'Asmez (Associazione Mezzogiorno), il consorzio di servizi agli enti locali, partner dell' Accademia degli affaticati, offre ai propri associati (i comuni, le province, gli enti intermedi). Il termine previsto per la consegna del voto è il 15 giugno; la fase successiva sarà quella conclusiva: una "tre-giorni", il 21, 22 e 23 giugno. Nell' ambito del Premio il Museo diocesano di Tropea dedicherà, per l' intera durata della manifestazione, una mostra in cui verranno esposti diversi documenti appartenenti alla storica "Accademia degli affaticati", che operò a Tropea per diversi secoli - dal '500 agli albori del '900 - e alla quale si richiama l' Accademia attuale, costituita nel marzo dello scorso anno.

Sabato a Rossano i “Suoni di carta”

07/06 Incontri, mostre, concerti e, soprattutto, tanti libri per mettere in risalto le "affinità elettive" tra musica e poesia, per cui il verso si converte in note e il suono si declina in rime, o anche per esaltare il valore del libro come veicolo di trasmissione e salvaguardia di saperi specifici: è questo lo scopo di Suoni di carta, storie di suoni promosso dall'associazione Altrosud d'intesa con i Ministeri dei Beni Culturali e delle Politiche Giovanili, l' Anci ed il comune di Rossano nell' ambito della manifestazione nazionale, GiovaniLibri, finalizzata a promuovere la lettura tra i giovani attraverso formule innovative. Per due fine settimana un ricco programma di iniziative a Rossano incentrato su libri e musica. Si inizia dopodomani, sabato, alle ore 21,30, a Torre Sant'Angelo, con "Il poeta e il cantastorie". Profazio canta Buttitta in cui, a margine della presentazione dell'omonimo volume, l'antesignano del folk revival in Italia eseguirà, per chitarra e voce, le liriche del grande poeta di Bagheria, celebrato da autori come Sciascia e Pasolini per la sua insuperabile capacità di esprimere sentimenti e passioni del mondo popolare. Domenica 10 giugno, alle 18,30, al Chiostro di San Bernardino, sono previste l' inaugurazione della mostra fotografica di Alessandro Mallamaci e la presentazione dell'omonimo volume di Antonio Bevacqua "I tamburi della Sila. Costruttori e suonatori dei Casali cosentini". Bevacqua, in una decennale ricerca sul campo, ha ricostruito una peculiarissima tradizione musicale incentrata sull'uso di tamburi militari e grancasse: per le vie del centro storico i tummarini daranno un saggio delle loro spettacolari performance che cadenzano gli appuntamenti delle diverse comunità interessate. Alle 21,30, a Torre Sant'Angelo, i Neilos in concerto, capeggiati dallo stesso Bevacqua, offriranno un commento in musica alle relazioni dei viaggiatori del Grand Tour in Calabria, presentando al termine il loro disco d'esordio, Transumanza, segnato da una singolare contaminazione tra nuovo e antico nel nome di arcaiche ascendenze bizantine. Per sabato 16 giugno, a Torre Sant'Angelo, è previsto un doppio appuntamento: alle 21 Antonello Ricci, etnomusicologo dell'Università La Sapienza di Roma, presenterà il volume "I cugini Nigro. La musica della Sila Greca" con, al termine, concerto per voce, chitarra battente, zampogna e organetto di questa singolare coppia di musicisti-pastori, depositari di un'articolata tradizione di saperi musicali. Alle 22,30, sempre a Torre Sant'Angelo, "Memorie della terra", dove musica e racconto orale si intrecciano in un appassionante viaggio nel Salento in una grande stagione di lotte politiche e sociali e, al termine, concerto di pizziche e tarantelle della Puglia. La manifestazione si concluderà il 17 giugno, a Torre Sant'Angelo, ancora con un doppio appuntamento: alle 21 Canio Loguercio presenta, tra musica e poesia, il suo Miserere, performance itinerante di canzoni appassionate realizzate con le espressioni più significative della poesia contemporanea, da Sara Ventroni a Lello Voce. Alle 22,30, infine, "Tra due mari", concerto di Cataldo Perri con Carmine Abate che leggerà brani scelti dei suoi romanzi per ripercorrere, tra musica e testi, storie di dolore e travagli legati all'emigrazione calabrese".

Inizia a Diamante il Piccante Film Festival

04/06 "Diamante come un set cinematografico fra turismo e cultura". E' questo il filo conduttore della quarta edizione del Piccante Film Festival che quest' anno si propone nel mese di giugno e non a settembre nel' ambito del Peperoncino Festival. L' appuntamento cinematografico è stato presentato da Enzo Monaco nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato operatori turistici, il consigliere comunale neo-eletto Battista Maulicino e il sindaco di Diamante Ernesto Magorno. "L' iniziativa, ideata e progettata dall' Accademia Italiana del peperoncino - è scritto in un comunicato - persegue ancora una volta l' obiettivo di 'allungare' la stagione turistica e sceglie il mese di giugno come vero e proprio 'apri pista' della stagione turistica. Vuole valorizzare l' esperienza di Diamante che negli ultimi due anni è stata scelta come set cinematografico da registi importanti come De Robilant, Zangardi, Costa, Calopresti, e attori prestigiosi come Gerard Depardieu, Diego Abatantuono, Francesca Neri e Anna Maria Barbera". "Parallelamente il Piccante film festival - prosegue la nota - vuole svolgere anche un ruolo di animazione culturale del territorio puntando sui giovani sempre più interessati alle esperienze cinematografiche". Il programma prevede dal 4 al 7 un "Work in progress" con il gruppo "Le cose che so di me" di Firenze. Un set cinematografico professionale per la realizzazione del film "Ventitré" di Emilio Cribari. E insieme un set con i giovani di Diamante che contemporaneamente realizzano una produzione parallela, girando un film nel film. Dal 19 al 21 si svolgerà il momento "cinema e murales" con l' operazione "Il cinema sui muri" che vedrà, fra le altre, la partecipazione di Carlo Rambaldi, due volte premiato con l' Oscar e "padre" dell'indimenticabile Et. Dal 22 al 24 Giugno il Festival vero e proprio. Di sera film, musica, convegni e gastronomia nella piazzetta San Biagio. Di mattina stage e dibattiti di cinema con i giovani filmaker della riviera dei cedri.

A Sandro Principe il premio “Mos@ico di Altomonte”

03/06 ''A Sandro Principe, per la decisiva opera di innovazione negli indirizzi regionali della Cultura e dell'Istruzione, ove si punta finalmente verso Progetti d' Eccellenza e programmi di Alta Formazione''. e' la motivazione con la quale e' stato assegnato all' assessore regionale alla Cultura, unica personalita' politica insignita, il premio ''Mos@ico'' di Altomonte che e' andato a don Luigi Ciotti, Rino Gattuso, al regista Giuseppe Gagliardi e a Genevieve Makaping. La cerimonia di consegna del premio si e' svolta a conclusione del ''Festival Teatro Scuola'', giunto quest' anno alla sua decima edizione; una rassegna-concorso, promossa dal Comune di Altomonte, dal Ministero dell' Universita' e della ricerca scientifica e dall' Aede, con il Patrocinio della Presidenza della Repubblica, delle Presidenze di Camera e Senato e della Regione Calabria. Al concorso partecipano ogni anno scuole di ogni ordine e grado provenienti dall'intera Calabria, dall'Italia, da Paesi Europei e dall'area del Mediterraneo. ''Il sindaco di Altomonte, Gianpiero Coppola, - e' detto in un comunicato - nel saluto rivolto a tutti i presenti, ha voluto ringraziare l' assessore Principe per le iniziative portate avanti dal suo Assessorato, tese a promuovere la cultura quale elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo della Calabria. Coppola ha sottolineato, tra l' altro, l' attenzione costantemente mostrata dall' assessore Principe per la citta' di Altomonte, attraverso il sostegno ad importanti manifestazioni come la Festa del Pane, l'erogazione di fondi alla Biblioteca Comunale, il finanziamento di qualificati progetti per il Museo Civico''. ''L' on. Principe, particolarmente commosso ed emozionato - prosegue la nota - ha sinteticamente ribadito le politiche culturali regionali, finalizzate a valorizzare l' ingente patrimonio di storia, cultura e tradizioni di cui e' ricca la Calabria, affinche' i calabresi possano prendere pienamente coscienza ed essere orgogliosi della propria identita', per poter affrontare e vincere, con determinazione e coraggio, le sfide che pone la societa' contemporanea. L' assessore regionale ha colto l' occasione, inoltre, per riaffermare la sua vicinanza ai Sindaci, ai quali, al di la' del colore politico, ha dichiarato di sentirsi profondamente legato, poiche' essi rappresentano una trincea democratica di resistenza rispetto ai tanti mali di cui e' afflitta la nostra regione''. ''Io non so -ha detto Principe- se nella mia vita ho potuto o saputo dimostrare qualcosa e se posso dare qualche piccolo insegnamento ai giovani. Due cose, forse, posso loro dire con estrema onesta' ed umilta'. La prima: che sono stato e sono un uomo che ha saputo e sa assumersi le proprie responsabilita' istituzionali, perseguendo il metodo del confronto democratico e della concertazione ampia, ma giungendo sempre a decisioni operative finali''. ''La seconda - ha aggiunto Principe - e' legata alla mia dimensione umana e personale. Le vicende della vita sono le piu' disparate. Chi crede si affida al buon Dio e ha il dovere di non arrendersi mai. Io mi sono affidato al buon Dio e non mi sono arreso''. La cerimonia si e' conclusa con il saluto finale della citta' di Altomonte alla signora Valli Principe, che ha ricevuto un mazzo di fiori ed e' stata invitata al tavolo della presidenza ''perche' - ha affermato il sindaco Coppola - dietro un grande uomo c'e' sempre una grande donna che lo sostiene e lo aiuta”.

Antologia di poesie di due giovani autori calabresi

02/06 I versi di due giovani poeti calabresi, Stefania Buonofiglio di Corigliano Calabro e Andrea Perciaccante di Cassano allo Ionio, sono stati pubblicati nell'antologia di poesia contemporanea 'Da Napoli Verso - Lo schermo d'ingegno', presentata nella libreria Guida di Portala di Napoli. Il volume, curato da Stelvio Di Spigno e Antonio Spagnuolo, e' pubblicato dalla casa editrice napoletana Kairos. La presentazione e' stata moderata dal poeta e critico napoletano Ciro Vitiello ed ha stimolato un'interessante discussione sullo stato della poesia italiana, sull'attivita' della piccola e media editoria, contrapposta al grande mercato editoriale, e sulle differenze generazionali tra vecchie glorie poetiche e giovani poeti emergenti. L'opera raccoglie le esperienze letterarie di maggior rilievo della scena partenopea. Tra i poeti napoletani piu' famosi, compaiono Anna Santoro, Wanda Marasco, Felice Piemontese e lo stesso Antonio Spagnuolo. Stefania Buonofiglio e' riuscita a comunicare tutta l'energia espressiva dei suoi versi, ricchi di richiami esotici e di polemica sociale, evidenziando, attraverso metafore innovative, una felice unione di immagini di realta' lontane con l'esperienza del proprio vissuto.

Dai carboncini ai decollage, mostra di Mimmo Rotella a Roma

30/05 Dai primi carboncini su carta, ai dipinti, ai celebri decollage, l'opera di Mimmo Rotella, a un anno e mezzo dalla sua scomparsa, arriva a Roma in una grande mostra che si apre oggi alla Galleria Mucciaccia. In collaborazione con la Fondazione Rotella, sono esposti una cinquantina di lavori, che ripercorrono, dal 1948 al 2005, la lunga carriera dell'artista calabrese, sempre vissuta nel segno della sperimentazione. Nato a Catanzaro nel 1918, Rotella nel dopoguerra si trasferisce a Roma. "Pronto ad inventarsi la vita - scrive Gianluca Marziani nel catalogo pubblicato da Skirà - per respirare dosi sufficienti di ossigeno creativo". Lì, nella capitale, inizia "a dipingere nel modo più adeguato allo spirito del proprio tempo, trovando nelle astrazioni un principio motorio tra geometria e informale". Ma non è qui la risposta creativa che cerca e neanche un successivo viaggio negli Usa riesce a fargli aprire nuovi orizzonti. Secondo Renato Barilli (ancora nel catalogo) "Rotella non era affatto contento di battere quelle strade, che gli sembravano ormai prigioniere di riti del passato". La svolta profonda arriva invece con le suggestioni del Nouveau Realisme di Restany, la ricerca di un diverso spazialismo, i richiami di un contesto urbano animato ormai da mute icone del consumismo. E' il decollage, nei primi anni '50, la sua rivoluzione, che ne fa un precursore dei movimenti d'oltreoceano, "l'idea geniale - dice Marziani - la maniera eccellente per portare i rumori della città dentro il quadro". Perché Rotella inizia letteralmente a strappare i manifesti pubblicitari dai muri per ricomporli sulla tela, "ricreando il suono visivo delle 'caverne' urbane, il colore primitivo della metropoli poliglotta". Prima della Pop Art di Andy Warhol e del grafitismo di Jean-Michel Basquiat, l'artista riesce a sondare passioni e malesseri, feticismi e contaminazioni, fino a presagire le derive ideologiche del '68 e i deliri dl gossip. ''Sono ormai icone le sue opere con pezzi di Marilyn Monroe, John Wayne, Clark Gable, Liza Minnelli, Anita Ekberg - scrive Marziani - quadri che da soli aumentano l'aura sacrale dei divi, proprio come accadde a New York coi primi piani pop di Andy Warhol". La mostra romana testimonia tutto questo, ma anche la successiva, mai paga voglia di sperimentazione, come la fusione dei manifesti con la fotografia, la tela emulsionata, le cancellazioni, la pittura manuale. Opere comunque premiate da un mercato che non ha mai smesso di vedere in Rotella un protagonista indiscusso dell'arte contemporanea.

In mostra a Saporito “Tarsie d’Autore”

25/05 Un importante evento artistico sarà ospitato in questi giorni nei locali dell’Associazione Culturale 360° con sede in c/da Saporito di Rende .La giovane e dinamica galleria di Francesco Intrieri., che dall’inizio dell’anno ha visto l’alternarsi di importanti mostre questa volta apre le porte ai preziosi lavori del laboratorio “Epoche” di Cosimo e Francesco. I due giovani artisti cosentini che hanno già presentato i loro lavori in importanti città nel nord Italia riscuotendo enorme successo tra i critici del settore ritornano adesso , nella terra d'origine , per presentare alcune delle loro opere più belle . Le cornici che ci apprestiamo ad ammirare nella galleria di via Giorgio De Chirico in Saporito di Rende, rimarranno esposte dalle ore 18,00 di sabato 26 maggio sino a sabato 9 giugno. Queste opere sono il risultato di un minuzioso e delicato lavoro di progettazione ed esecuzione, di conoscenza della materia del legno e di una lunga esperienza di tecnica e manualità. L’attenzione viene riservata ad ogni più piccolo dettaglio ed unito alla scelta delle essenze usate da cui ne derivano i colori che evidenziano le forme infondendo a tutta la composizione un senso di pienezza e sensualità. Un tema antico, quello delle tarsie, che rivive in chiave moderna con queste cornici in grado di ridisegnare un nuovo gusto per un lavoro di antico sapore. La peculiarità di queste opere è che non sorgono da alcun taglio di piante o di albero ma da pezzi di mobili in disuso o di legno stagionato da più tempo!

XXI Premio Troccoli il 26 a Cassano. Una giornata dedicata a Sandro Penna

22/05 E' dedicata a Sandro Penna e al Novecento poetico italiano, con particolare attenzione al tema "I luoghi, le immagini, i ricordi nella poesia di Sandro Penna'', la giornata di studi che si svolgera' il 26 maggio, alle ore 17.30, presso il Teatro Comunale di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza. A introdurre l'argomento, inserito all'interno del XXI Premio Nazionale ''Troccoli - Magna Grecia'', sara' Pierfranco Bruni, presidente del comitato nazionale per le Celebrazioni del Centenario di Sandro Penna. La manifestazione vede la partecipazione, tra gli altri, del comune di Cassano Ionio, del ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, della regione Calabria, della provincia di Cosenza. L'obiettivo dell'incontro e' quello di far conoscere l'opera di Sandro Penna, grazie anche alla proposta didattica e di avvicinare i giovani e i territori alla poesia e ai linguaggi artistici. Proprio per tali motivi il raccordo tra Penna e il Sud costituisce una chiave di lettura stimolante e innovativa e si inquadra nelle iniziative promosse dal Comitato. Durante la manifestazione è in programma la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai vincitori del XXI Premio "Troccoli Magna Graecia". Il premio per la "Sezione Saggistica" sarà assegnato alla professoressa Neria De Giovanni, presidente dell'associazione internazionale Critici Letterari e, dal 2003, é presidente del Consorzio del Parco letterario "Grazia Deledda". Neria De Giovanni sarà premiata "per l'impegno culturale e l'intensa attività letteraria in Italia e all'estero, i cui studi sono un riferimento nel panorama della ricerca che l'hanno resa protagonista nel contesto contemporaneo". In questa sezione sono state assegnate anche delle menzioni speciali al giornalista Salvatore Arena per il volume "Il sacrificio e l'eroismo dei Coriglianesi nelle due Guerre Mondiali", e a Carmelo Bruni e a Ugo Ferraro per il volume "Tra due famiglie", uno studio che affronta il problema dei minori dall'abbandono all'affido. Il premio per la Sezione "Targa Toscano" sarà conferito a Elvira Graziani, direttrice dal 1995 della Biblioteca nazionale di Cosenza, "per gli studi condotti con rigore metodologico e l'impegno istituzionale nella promozione della cultura volta alla valorizzazione della storia e delle tradizioni nei diversi contesti territoriali nei quali opera". Il premio per la Sezione RICERCA sarà assegnato a Enza Carmen Tucci "per la diligente, copiosa ricerca condotta con la tesi di Laurea "Le cinquecentine e le Secentine della Biblioteca dell'ex convento dei Cappuccini di Cassano Ionio", in cui evidenzia il prezioso fondo bibliotecario di 1590 volumi". Il riconoscimento per la Carriera giornalistica sarà assegnato a Francesco Albanese, giornalista e Docente di Scrittura informatica nella Scuola Superiore di Giornalismo nella LUISS "Guido Carli".

Grinzanelettura: i premiati

20/05 Si conclude con la cerimonia di premiazione dei giovani critici letterari la IV edizione dell’iniziativa Grinzanelettura – Incontro con l’autore. Gli studenti vincitori, che hanno partecipato al concorso proponendo le loro recensioni letterarie, saranno premiati lunedì 21 maggio alle ore 10,30 presso il Ridotto Teatro Rendano di Cosenza. Questa sarà l’occasione per un incontro con gli scrittori Ernesto Aloia, Silvana Grasso e Aurelio Picca.
Grinzanelettura – Incontro con l’autore è un progetto culturale promosso dal Premio Grinzane Cavour e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale della Calabria e la Direzione Scolastica Regionale della Basilicata, “Il Quotidiano della Calabria” e “Gazzetta del Sud”. Si propone di avvicinare i giovani delle scuole medie superiori di Calabria e Basilicata alla lettura di opere di narrativa contemporanea e di stimolarli a esprimere il proprio senso critico e la propria vena creativa attraverso la scrittura di una recensione.
All’iniziativa hanno aderito il Liceo Classico “Gioacchino da Fiore” di Rende (CS), il Liceo Classico “Pitagora” di Crotone, il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, il Liceo Classico “Emanuele Duni” di Matera e il Liceo Classico “Nilo” di Rossano (CS).
Cinque le opere sottoposte al giudizio dei ragazzi per la IV edizione del concorso: Tre sono le cose misteriose (Einaudi, 2005 – supervincitore XXV edizione Premio Grinzane Cavour) di Tullio Avoledo; La casa delle onde (Longanesi, 2005) di Giuseppe Conte; Disìo (Rizzoli, 2005 - vincitore XXV edizione Premio Grinzane Cavour) di Silvana Grasso; Via Volta della Morte (Rizzoli, 2006) di Aurelio Picca; Tuttalpiù muoio (Fandango, 2006) di Edoardo Albinati e Filippo Timi.
E proprio Silvana Grasso e Aurelio Picca, insieme con Ernesto Aloia, il cui nuovo romanzo I compagni del fuoco (Rizzoli, 2007) sarà dato in lettura nella prossima edizione del progetto, dialogheranno con gli studenti, in una sorta di laboratorio per discutere di lettura critica, tecniche di scrittura, letteratura e per scoprire il lavoro creativo che accompagna la stesura di un romanzo.
Oltre agli autori, saranno presenti Mario Bozzo (Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania), Antonino Garro (“Gazzetta del Sud”), Franco Inglese (Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Basilicata), Antonio Santagada (Dirigente Centro Servizi Amministrativi Provinciali di Cosenza), Giuliano Soria (Presidente del Premio Grinzane Cavour) e Cristina Vercillo (“Il Quotidiano della Calabria”).

Diciotto i ragazzi vincitori che saranno premiati::

- per la recensione del romanzo di TULLIO AVOLEDO, Tre sono le cose misteriose (Einaudi, 2005):
1 a Enrica Martino – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
2 a Anna Blachnio – Liceo Classico “San Nilo” di Rossano (CS)
3 a (pari merito) Benedicta Bonaccorsi Bharati – Liceo Classico “San Nilo” di Rossano (CS)
3 a (pari merito) Maria Cristina Bellantonio – Liceo Scientifico “Leonardo” da Vinci di Reggio Calabria

- per la recensione del romanzo di GIUSEPPE CONTE, La casa delle onde (Longanesi, 2005):
1o Bruno Tripodi – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
2 a Alessia Internò – Liceo Classico “Gioacchino da Fiore” di Rende (CS)
3 a Giulia Alabiso – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
4 a (pari merito) Enrica Gentile – Liceo Classico “Pitagora” di Crotone
4 a (pari merito) Renata Leardi – Liceo Classico “Duni” di Matera

- per la recensione del romanzo di SILVANA GRASSO, Disìo (Rizzoli, 2005):
1 a Noemi Nocera – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
2 a Emanuela Zucchi – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
3 a Noemi Verduci – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
4 a Serena Oriolo – Liceo Classico San “Nilo” di Rossano (CS)

- per la recensione del romanzo di AURELIO PICCA, Via volta della Morte (Rizzoli, 2006)
1o Davide Alfonso – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
2 a Gaia Franco Basile Rognetta – Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria
3o Matteo Benedetto – Liceo Classico “Duni” di Matera

- per la recensione del romanzo di EDOARDO ALBINATI & FILIPPO TIMI, Tuttalpiù muoio (Fandango Libri, 2006):
1 a (pari merito) Vanessa Grazioso – Liceo Classico “Pitagora” di Crotone
1 a (pari merito) Annalisa Ienopoli – Liceo Classico “Pitagora” di Crotone
2 a Chiara Lamacchia – Liceo Classico “Duni” di Matera

La Giuria che ha valutato gli elaborati e scelto i vincitori è composta da Mario Bozzo, Antonino Garro, Franco Inglese, Francesco Mercurio, Giuliano Soria e Cristina Vercillo.
Grinzanelettura – Incontro con l’autore conferma il ruolo di promotori di cultura del Premio Grinzane Cavour e della Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, e la loro volontà di contribuire alla diffusione tra i giovani del piacere per la lettura.

Goletta Verde presenta l’itinerario letterario

17/05 E' stato presentato a Marina di Gioiosa Ionica l' itinerario letterario dell' iniziativa "Una barca carica di libri in viaggio nei mari del sud" promossa da Legambiente, Libera e Torre di Abele e inserita nell' ambito della campagna regionale "Goletta Verde Calabria di Legambiente e Regione. "La scuola, dopo la famiglia, è il motore stimolante della cultura - ha detto Rocco Pinto direttore della libreria Torre di Abele incontrando gli studenti dell' Istituto alberghiero 'Umberto Zanotti Bianco' - quando gli insegnanti non riescono a trasmettere l' importanza della lettura, sono gli alunni stessi a doverli 'educare' e condurre su un percorso condiviso. Ragazzi, mettete in crisi i vostri insegnanti". All' incontro hanno partecipato anche Antonino Morabito, coordinatore di Legambiente Calabria ed Erika Barillaro, presidente del circolo locale di Legambiente. Nel corso dell' incontro, gli alunni della terza classe hanno letto alcuni brani dai libri, invitati da questi ad esprimere le loro riflessioni e semplicemente, parlare di autori, romanzi e storie scritte. "L' iniziativa mira a promuovere - è scritto in un comunicato - l' importanza della lettura come strumento di legalità e di conoscenza consapevole, vere e proprie armi di difesa delle nuove generazioni che si proiettano verso un futuro ormai prossimo. Per questo motivo il libro diventa viaggio e ricerca e, sul filo conduttore della lettura partecipata, diventa leva per apprestarsi all'ascolto e allo scambio di opinione. "Vogliamo promuovere l'invito alla lettura nelle scuole - ha sostenuto Morabito - attraverso un gemellaggio tra Piemonte e Calabria, affinché il prossimo 28 settembre, anche le scuole calabresi possano partecipare alla manifestazione 'Leggiamoci forte', nata in seno alla giornata del lettore che si svolge ogni anno negli istituti piemontesi"

Lunedì 21 a Cosenza la premiazione del Grinzanelettura

16/05 Saranno premiati lunedì 21 maggio a Cosenza gli studenti, giovani critici letterari, che hanno partecipato alla IV edizione dell' iniziativa "Grinzanelettura - Incontro con l' autore". Alla manifestazione parteciperanno gli scrittori Ernesto Aloia, Silvana Grasso e Aurelio Picca. "Grinzanelettura - Incontro con l' autore - è scritto in un comunicato - è un progetto culturale promosso dal Premio Grinzane Cavour e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, in collaborazione con la Direzione scolastica regionale della Calabria e la Direzione scolastica regionale della Basilicata, "Il Quotidiano della Calabria" e "Gazzetta del Sud". L' iniziativa si propone di avvicinare i giovani delle scuole medie superiori di Calabria e Basilicata alla lettura di opere di narrativa contemporanea e di stimolarli a esprimere il proprio senso critico e la propria vena creativa attraverso la scrittura di una recensione". All'iniziativa hanno aderito il Liceo Classico "Gioacchino da Fiore" di Rende, il Liceo Classico "Pitagora" di Crotone, il Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci" di Reggio Calabria, il Liceo Classico "Emanuele Duni" di Matera e il Liceo Classico "Nilo" di Rossano. Cinque le opere sottoposte al giudizio dei ragazzi per la IV edizione del concorso: Tre sono le cose misteriose (Einaudi, 2005 - supervincitore XXV edizione Premio Grinzane Cavour) di Tullio Avoledo; La casa delle onde (Longanesi, 2005) di Giuseppe Conte; Disio (Rizzoli, 2005 - vincitore XXV edizione Premio Grinzane Cavour) di Silvana Grasso; Via Volta della Morte (Rizzoli, 2006) di Aurelio Picca; Tuttalpiù muoio (Fandango, 2006) di Edoardo Albinati e Filippo Timi. E proprio Silvana Grasso e Aurelio Picca, insieme con Ernesto Aloia, il cui nuovo romanzo I compagni del fuoco (Rizzoli, 2007) sarà dato in lettura nella prossima edizione del progetto, dialogheranno con gli studenti, in una sorta di laboratorio per discutere di lettura critica, tecniche di scrittura, letteratura e per scoprire il lavoro creativo che accompagna la stesura di un romanzo. Diciotto i ragazzi vincitori che saranno premiati.

Aperto fino al 20 maggio il museo del peperoncino a Maierà

15/05 Resterà aperto sino al 20 maggio, dalle 17 alle 21, il Museo del peperoncino di Maierà. Ne ha dato comunicazione l' Accademia italiana del peperoncino all' invito dell' assessore regionale Sandro Principe, promotore anche in Calabria della Settimana della cultura voluta dal Ministero per i beni e le attività culturali. Nel corso della settimana gran parte dei musei italiani, monumenti e siti archeologici statali saranno accessibili gratuitamente. Il Museo del peperoncino, ideato e realizzato dall'Accademia di Diamante, è gestito dall' Amministrazione comunale di Maierà. Le cinque sale visitabile si trovano nello storico palazzo Ducale di recente restaurato. "La visita al museo - è scritto in una nota - è un' occasione unica per approfondire la cultura del 'diavolillo' simbolo indiscusso di identità culturale e gastronomica della nostra regione. Il palazzo Ducale è ubicato nel cuore del centro storico di Maierà che è uno dei più belli della Calabria e offre al visitatore panorami unici e mozzafiato con lo strapiombo sulla vallata e le case di Grisolia a portata di mano"

Secondo una ricerca l'eroe albanese Scanderberg era legato al cristianesimo

14/05 Uno studio sulla figura, le opere e la cristianità di Giorgio Castriota Scanderbeg è stato realizzato da Pierfranco Bruni e sarà pubblicato dal centro studi e ricerche 'Francesco Grisi'. Lo studio di Bruni pone all'attenzione l'attualità di Scanderbeg in un quadro di rivisitazione complessiva della storia culturale dei Balcani in un contesto sia geografico che politico e letterario. La ricerca è anche una cesellatura di una lettera che Scanderbeg scrisse a Murad, Principe dei Turchi. "Da anni - sostiene Bruni - studio il "percorso" che ha condotto Scanderbeg e mi vado sempre più convincendo che c'é bisogno di una totale rilettura grazie ad un revisionismo tout court delle avventure, delle vicende e del suo destino, sia esso tra storia e letteratura sia tra motivazioni che ci portano a viverlo come modello leggendario. Le mie riflessioni, i miei studi, le mie analisi partono, appunto, da una rilettura. Uno Scanderbeg fortemente ancorato, dopo il suo passato islamico, ad un cristianesimo occidentale. E' su questo che la mia riflessione toccherà aspetti ed elementi problematici tra storia e cultura in un incontro e, certamente, in una diversità tra Occidente ed Oriente". Scanderberg era nato a Mati il 1405. Suo padre Giovanni Castriota fu un protagonista di sanguinosi combattimenti contro i Turchi. Scanderbeg si chiamava Giorgio Castriota. Fu chiamato Scanderbeg per le sue capacità e per quegli ideali per i quali lottò durante tutta la sua vita. Ma nel suo nome c'era una allusione che richiamava il Principe Alessandro, il condottiero macedone. Ovvero Skander-bej. Si distinse in numerose battaglie. Scanderbeg morì il 17 gennaio del 1468. A suo figlio Giovanni gli raccomandò di lasciare l'Albania e di recarsi in Puglia. "La figura di Scanderbeg - prosegue Bruni - vive all'interno di un processo storico che ha visto al centro la trasformazione di un'area geografica qual è quella del Mediterraneo. Non può essere spiegata l'opera di difesa dei valori compiuta dal condottiero albanese senza pensare al ruolo che ha avuto la geografia mediterranea in una visione in cui l'Occidente e l'Oriente stabilivano un rapporto sia sulla base di scontri e conflitti ma anche sulla base di una progettazione che doveva portare alla comprensione e alla consapevolezza delle identità. Scanderbeg è stato certamente un "nazionalista" ed ha puntato le sue battaglie nella difesa sì di un territorio e di un popolo ma soprattutto pensando a quei valori che sono stati punto di riferimento per una occidentalizzazione cristiana". "Scanderbeg - ha concluso Bruni - combatteva in nome di Cristo. Combatteva per difendere la tradizione. La civiltà moderna non può accreditarlo come eroe o come simbolo. Soltanto nei valori e nei significati di una civiltà che sconfigge la crisi del mondo moderno un personaggio come Scanderbeg può trovare posto. E il personaggio di ieri resta nella storia e resteranno i suoi segni e il suo esempio. Scanderbeg resta un nazionalista che vedeva nella Patria il simbolo dell'appartenenza e nel cristianesimo la salvezza del popolo".

Numero speciale di “Sipario” dedicato a Corrado Alvaro

12/05 Un numero monografico della rivista specializzata Sipario, dedicato a Corrado Alvaro nel 50/mo anniversario dalla morte, è in edicola da oggi. La pubblicazione è stata realizzata in collaborazione con la Regione Calabria e la Fondazione che porta il nome dello scrittore di San Luca. Corrado Alvaro è nato in Calabria, ma è vissuto ed ha operato per quasi tutta la vita nel resto d' Italia e per alcuni anni viaggiando nel mondo come inviato di grandi quotidiani. Giornalista, poeta, narratore e drammaturgo, lontano dalla sua terra, come è capitato a tanti figli della Calabria, ha potuto rivelare il suo grande talento e la sua versatilità. Tuttavia, come per altri conterranei, la Calabria è stata la fonte ispiratrice di buona parte dei suoi scritti, quasi che il suo viaggio letterario avesse voluto segnare l' itinerario della sua vita. Da "Gente in Aspromonte", sino ai suoi ultimi romanzi incompiuti, negl scritti di Alvaro c' è tanta Calabria che vive, parte, soffre e spera. Una Calabria dolente, realisticamente e liricamente vissuta, immaginata, compresa. Con la "Lunga notte di Medea" Alvaro, non soltanto rielabora il mito greco, ma affonda la sua ricerca nelle antiche radici culturali della nostra terra. Al numero, con il quale si vuole rendere omaggio ad uno degli scrittori più interessanti del primo Novecento italiano, hanno collaborato Sandro Principe, assessore alla Cultura della Regione; Alfredo Barbina, storico e critico, con un interessante saggio che evidenzia le doti di intellettuale a tutto tondo incarnate da Alvaro, capace di trasfondere nel proprio lavoro una profondità critica rara; Giovanni Antonucci, critico e storico del teatro, con un saggio dedicato alle specifiche del lavoro di Alvaro-critico; Giorgio Pullini, professore presso l' Università di Padova, con un saggio sull' Alvaro-osservatore del teatro del suo tempo, spettatore attento, autore di cronache che rivelano un punto di vista autonomo e inconsueto, sul teatro; Walter Pedullà, giornalista, con un saggio che analizza le peculiarità dello stile di Alvaro, saggista e narratore; Ettore Zocaro, giornalista e critico, che analizza il rapporto tra Alvaro e il cinema; Roberto Trovato, docente nell' Università di Genova, che analizza la particolarità del suo capolavoro drammaturgico, "Lunga notte di Medea"; Giancarlo Cauteruccio, regista e attore, con le note di regia della sua recente versione della "Medea" di Alvaro. Completano il numero monografico due scritti critici di Alvaro, uno dedicato al cinema, risalente agli anni Trenta, e l' altro dedicato al teatro di Eduardo, probabilmente l' ultimo suo saggio pubblicato nel 1956 prima della morte, che Sipario riproduce dal suo archivio, e il testo integrale della prima edizione di "Lunga notte di Medea", che Alvaro pubblicò su Sipario nel 1949. "Nel mio ruolo di responsabile delle attività culturali della Regione - afferma l' assessore Principe - preme sottolineare che questa iniziativa, così come tutte le altre dell' Assessorato, non nasce per una retorica commemorazione, ma per inviare un messaggio di attenzione agli italiani e ai giovani calabresi, in particolare, verso un grande intellettuale, che Enzo Biagi ha definito il più importante scrittore del Novecento italiano. Stampare il Teatro di Alvaro significa ritrovare, e idealmente ricondurre a noi, un grande protagonista della nostra vita civile e, nel contempo, sottolineare che le opere dell' ingegno non possono restare privilegio di pochi, ma debbono diventare patrimonio morale della collettività". Logo e immagine guida del numero, riprodotti sulla copertina, la celebre caricatura che il disegnatore Onorato realizzò di Alvaro nel 1942, per onorare lo scrittore come aveva fatto con molti altri intellettuali e personalità della cultura italiana del tempo.

Mostra fotografica sull’immigrazione a Lamezia

11/05 Un viaggio nel mondo degli immigrati in una terra di immigrati. E' questo il tema della mostra fotografica 'migrAzioni - Un sogno lungo un secolo', inaugurata oggi a Lamezia Terme nella sede della Caritas diocesana, dove si offre un servizio di Agenzia di mediazione culturale destinato alle persone immigrate. La mostra propone immagini che raccontano la storia di quello che è stato un fenomeno di massa, che ha coinvolto circa 27 milioni di italiani tra la fine dell'800 e la prima metà del '900, e che e' diventato ormai strutturale nella società contemporanea. L'evento è stato organizzato all'interno del progetto 'Pane e denti (possibilita' e strumenti)', realizzato in partnership da Labitalia, Conform srl, Cenasca-Cisl, Cnca, Stellaria Cooperativa Sociale e Impresa Sensibile-Cna. Un progetto co-finanziato dal Fondo sociale europeo all'interno dell'iniziativa comunitaria Equal, che ha come obiettivo principale la lotta alle discriminazioni e disuguaglianze nel mercato del lavoro, e gestito in Italia dal ministero del Lavoro. All'inaugurazione hanno partecipato il Vescovo, Monsignor Luigi Cantafora, l'assessore alle Politiche Servizi Sociali, Scolastiche e Universitarie e Ricerca della provincia di Catanzaro, Maurizio Siniscalco, il presidente delle Comunità di Accoglienza - Cnca Calabria e codirettore della Caritas diocesana di Lamezia Terme, Don Giacomo Panizza, il Sindaco di Lamezia Terme, Giovanni Speranza, Mario Caligiuri, Docente Università della Calabria, e Simona Picone, referente operativo del progetto 'Pane e Denti'. Progetto e mostra sono dedicati agli immigrati, con lo specifico obiettivo di rimuovere le distorsioni culturali e sociali che ancora accompagnano i fenomeni migratori. Le immagini di 'migrAzioni' raccontano, infatti, angosce e speranze vissute prima dagli italiani ed ora dalle popolazioni africane e asiatiche, alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita. Nel percorso iconografico di 'migrAzioni', le storie dei migranti italiani di inizio secolo si intrecciano con le storie dei migranti del terzo millennio, raccontate dall'occhio di Stefano Montesi, fotografo romano impegnato nel sociale e collaboratore della Caritas. Le foto, provenienti dalla Fondazione Paolo Cresci di Lucca e dalla Fondazione Napoli Novantanove, raccontano anche storie positive, di chi ce l'ha fatta. A portare il saluto all'inaugurazione della mostra il vescovo di Lamezia Terme, Monsignor Luigi Cantafora, il quale ha detto che "ogni uomo ha diritto alla sua patria e, per questo, bisogna mettere gli immigrati in condizione di vivere anche in luoghi lontani dal Paese di origine salvaguardando però i loro diritti". Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha detto che "la mostra mi è molto piaciuta non solo per la grande qualità professionale, ma anche per la sensibilità dimostrata dai fotografi che ci fa commuovere davanti alle foto".

Mostra sullo “spazialismo veneto” dal 16 giugno ad Acri

10/05 "Lo spazialismo e l' apporto veneziano" è il titolo della mostra, curata da Boris Brollo, che aprirà i battenti il prossimo 16 giugno nel Museo Civico d' Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo nel palazzo Sanseverino Falcone di Acri. In rassegna opere di Lucio Fontana, Anton Giulio Ambrosini, Virgilio Guidi, Tancredi, Luciano Gaspari, Gino Morandis, Edmondo Bacci, Ennio Finzi, Riccardo Licata, Vinicio Vianello, Mario De Luigi, Saverio Rampin, Bruno De Toffoli, Bruna Gasparini. Affiancata alla principale c' è la sezione "I Compagni di Strada" con opere di Giacomo Caramel, Biagio Pancino, Sandro Sergi ed Emilio Scanavino. Partner dell' iniziativa sono Valmore Studio d' Arte di Vicenza, Aiap-Unesco (Associazione Internazionale Arti Applicate) Comitato italiano. "Con questa mostra sullo Spazialismo Veneto - spiegano gli organizzatori dell' evento - il museo si apre ad uno dei movimenti storici più interessanti del dopoguerra che influenzò l' arte europea grazie alla presenza fulcro di Lucio Fontana suo teorico e ingegnoso artefice. Questi trovò nel Veneto artisti che si muovevano su questo versante e, come si usava allora, si allargavano le firme ai nuovi arrivati sotto ai manifesti lanciati dal movimento così, critici come Berto Morucchio e la scrittrice Milena Milani vi poterono accedere assieme a grandi artisti del calibro di Mario De Luigi e Anton Giulio Ambrosini. Inoltre, il fertile terreno creatosi attorno alla Peggy Guggenheim, speranza per l' arte mondiale, vide molti giovani artisti come Tancredi (Parmeggiani), Gino Morandis, Edmondo Bacci, e tanti altri operare nella nuova direzione,dando luogo così ad un gruppo veneto ben agguerrito e capace che si mise in evidenza su scala nazionale". In questa mostra si potranno ammirare, alcune opere inedite di Tancredi, Scanavino, Licata e Pancino. Due disegni: uno sulla locandina d' epoca di Lucio Fontana per una mostra spazialista al Cavallino di Venezia ed uno di una scultura di Bruno De Toffoli. Unico scultore del gruppo spazialista, così come unica presenza femminile del gruppo fu quella di Bruna Gasparini. Inoltre, un gruppo di vetri eseguiti dai maestri vetrai di Murano negli anni Sessanta, sotto la guida di Luciano Gaspari, fanno da legame ideale fra il Museo d' Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo di Acri a vocazione vetraria ed una mostra d' arte che si muove su un concetto puramente estetico ma che trova applicazione anche nelle arti cosiddette applicate. La mostra proseguirà fino al 23 settembre.

Una mostra dal Kosovo a San Demetrio Corone

07/05 Una mostra di sculture in legno e ferro del maestro Hevzi Nuhiu è stata inaugurata a San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza. E' un antico locale restaurato, nella piazzetta antistante la chiesa di San Demetrio Megalo nel centro storico, che accoglie le opere dell' artista originario del Kosovo. Nuhiu ha compiuto gli studi in Lingua e letteratura albanese, nell' Accademia di Skopje, in Macedonia. Ha esposto a Bruxelles e ha partecipato a mostre collettive con Guttuso, Treccani, Kodra, Migneco, Spatari, Filosa. Lo scorso dicembre, è stato inaugurato un suo bassorilievo, dedicato a Madre Teresa di Calcutta, scolpito su una parete di roccia all' ingresso di Presheve, sua città natale. Da 25 anni vive in Italia, nella comunità arbëreshe di San Demetrio Corone, dove svolge l' attività di scultore. "Scolpisco alberi, anche vivi - dice Nuhiu - e gli alberi rimarginano le ferite. Agisco sulla materia e la materia viva crea cornice. Ora ho un sogno: realizzare un museo all' aperto, dedicato alle figure illustri della storia albanese, qui, dove vivo"

Mario Brunetti in libreria con “Capitalismo e Mezzogiorno” per i tipi di Rubbettino

07/05 "L' attualità... inattuale - Il rapporto capitalismo-Mezzogiorno lungo mezzo secolo" è il titolo dell' ultimo libro di Mario Brunetti in distribuzione per i tipi dell' Editore Rubbettino. "Il testo tenta un raccordo tra le varie fasi dello sviluppo capitalistico italiano - è scritto in un comunicato dell' Istituto Mezzogiorno Mediterraneo - a partire dagli anni '60, in cui la ''questione meridionale" costituisce il punto chiave di una riflessione sulla crisi del meridionalismo e un punto di vista critico sul comportamento della sinistra nelle sue varie componenti. L' attualità del tema è costituita da una nuova lettura del problema del Mezzogiorno visto in stretto rapporto con la questione mediterranea". "Il libro è tra le novità editoriali - prosegue la nota - che saranno portate alla Fiera del Libro di Torino. Il volume sarà presentato a Cosenza nei prossimi giorni, oltre che da docenti universitari, da esponenti nazionali della sinistra critica. Dopo l' avvenuta separazione di un'area consistente del correntone Ds dall' ipotizzata costituzione del Partito Democratico, l' occasione vuole essere anche un primo momento di discussione sull'unità a sinistra che ritrovi la 'nuova questione meridionale' come propria identità sul terreno teorico e programmatico, essendo il tema, da qualche tempo, rimosso dalla cultura della sinistra. E' prevista, dopo Cosenza, una presentazione a Roma, presso la Camera dei deputati".

Parte la rete dei paesi mediterranei sulla rotta dei Fenici

20/04 La firma di un protocollo d'intesa tra l'associazione "Rotta dei fenici" e i partner greci, francesi e italiani per la costituzione del Geie (Gruppo europeo di interesse economico), un nuovo organismo internazionale che dovrà promuovere i percorsi turistico - culturali nel Mediterraneo, ha concluso oggi a Menfi, la seconda edizione del dialogo euromediterraneo sulla Rotta dei fenici. Sono settanta le città di origine fenicia, di cui nove in Sicilia. Alla rete aderiscono anche altri enti di Spagna, Tunisia e Malta. "L'istituzione di questo soggetto - spiega Antonio Barone direttore de La rotta dei fenici - costituisce l'evoluzione dell'itinerario fenicio che dopo aver ottenuto il riconoscimento del Consiglio d'Europa come percorso culturale sviluppa il partenariato con i paesi del Mediterraneo proponendosi come rete di itinerari. L'accordo siglato tra la Regione Sicilia e l"istituto europeo rafforza le potenzialità di questa rete e mette la Sicilia al centro di un sistema sperimentale di pianificazione strategica applicata ad un itinerario culturale che supera i confini nazionali". Tra le prime attività previste, un tavolo di lavoro con Tunisia e Malta che si terrà a Palermo per promuovere iniziative nell'ambito Della Rotta dei Fenici. Per Francoise Tondre, responsabile del Programma itinerari culturali del consiglio d'Europa "in questo momento storico c'é un forte bisogno di conservare le differenze culturali per fronteggiare la globalizzazione ed anche per risvegliare il passato. In tal senso, rivestono un importante ruolo gli itinerari culturali che aiutano i popoli a dialogare tra loro e a conoscersi. Questo programma esiste ormai da 20 anni e per commemorare questo evento dal 27 al 30 settembre prossimo riuniremo a Puy-En-Velay in Francia i responsabili dei 24 itinerari europei".

Secondo una ricerca, la terra dei Feaci sarebbe la Calabria

19/04 Tra le oltre settanta teorie sul percorso che avrebbe compiuto Ulisse nel poema omerico per rientrare a Itaca, dopo la guerra di Troia, ce n' è una, molto suggestiva, secondo la quale la terra dei Feaci sarebbe la Calabria. Questa teoria è il frutto di una ricerca, durata un decennio, di Armin e Hans Wolf. I risultati degli studi sono stati illustrati nella biblioteca dell' Istituto comprensivo di Maida, in provincia di Catanzaro. I Feaci erano un mitico popolo di antichi navigatori, molto caro agli dei, e il loro nome occupa un posto di rilievo nell' Odissea. Nel testo dei ricercatori, "Die wirkliche Reise des Odysseus - Zur Rekonstruktion des Homerischen Weltbildes", che hanno svolto ricerche documentarie anche attraverso sopralluoghi sulle coste del Mediterraneo, si motiva come la terra dei Feaci - dove l' eroe omerico incontrò il re Alcinoo - sarebbe la Calabria, in particolare, il territorio compreso tra i golfi di Sant' Eufemia e quello di Squillace. E il luogo dell' incontro tra Ulisse e l' affascinante Nausicaa - la zona dei lavatoi - sarebbe localizzata, sempre secondo gli studiosi, sulle rive del fiume Amato, nel comune di Marcellinara. Inoltre, la capitale del regno, sede del palazzo reale, si sarebbe trovata dove ora c' è Tiriolo. Da ultimo, il porto da dove Ulisse partì per rientrare nella sua Itaca, si sarebbe trovato in corrispondenza della foce dell' attuale fiume Corace, che nasce nella Sila Piccola e sfocia nel golfo di Squillace. Il lavoro degli studiosi è stato anche analizzato da un gruppo di studenti, "I Cybern@uti del progetto Mediterraneo: un mare di miti e di eroi", coordinati dalla docente Maria Preziosa Montalti, della scuola elementare V Circolo didattico "S. Pertini" di Cosenza, che è stato pubblicato sul giornalino online "Il negron@uta". L' iniziativa che si è tenuta a Maida, curata da Leo Ciriaco, è inserita nel più ampio progetto di fare della biblioteca un centro di promozione culturale.

Aperta fino al 31 agosto la mostra di Palazzo Arnone “Argenti di Calabria”

16/04 Rimarra' aperta fino al prossimo 31 agosto la mostra Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo, ospitata nelle sale espositive di Palazzo Arnone in Cosenza. Organizzata dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Calabria e curata dal Soprintendente Salvatore Abita, la mostra ripercorre la storia degli argenti sacri di Calabria tra XV e XIX secolo e da' conto delle molte e differenti declinazioni di quest'arte, a torto ritenuta "minore", a tutt'oggi ancora poco studiata, confinata al massimo nell'ambito degli interessi specialistici. Centottanta le opere esposte. Nate in terra di Calabria o altrove, tutte enigmatiche e affascinanti, frammenti speciali carichi di storia secolare a narrare di artefici straordinari e di committenti raffinati. Opere gia' conosciute, altre inedite e rivelate grazie a recenti scoperte, o poco note al pubblico perche' conservate gelosamente in vecchi armadi di sacrestia. Un significativo percorso nel sacro che si dipana attraverso croci, ostensori, calici, reliquiari, pissidi, mante, ferule vescovili, turiboli, cartegloria, tronetti, busti e sontuose statue: capolavori dell'ingentissimo patrimonio delle diocesi della Calabria, testimonianze di recuperati nessi storici e di quella peculiare e stratificata identita' culturale plurale della regione.

Giovedì presentazione del volume “Presunto suicida”

10/04 Continuano gli appuntamenti "In Comune" organizzati dalla Casa Editrice Pellegrini in collaborazione con l' Amministrazione comunale di Cosenza. E' la volta del volume "Presunto suicida" del giornalista Salvatore Santagata che sarà presentato il 12 aprile alle 18 nel Salone di Rappresentanza del Comune. Dopo i saluti del sindaco, Salvatore Perugini, e del vice sindaco, Giancarlo Morrone, seguirà la relazione della giornalista Annamaria Micalizzi. Il romanzo giallo di Santagata che, cronologicamente, è il secondo dopo "La segretaria e l' onorevole", fa parte della collana "La Ginestra" (Pellegrini), s' immerge nella labirintica realtà calabrese che di per sé ha toni di giallo che si muovono bene verso il noir. Un romanzo, "Presunto Suicida", che ruota attorno ad un infinito flashback rievocativo e che si fa, dunque, per certi aspetti, memoriale alla ricerca di un movente che possa aver spinto il personaggio, Roberto Sila, al suicidio, se di suicidio si è poi trattato o di presunto tale. Al centro il figlio Gianluca, ormai ventenne, che tiene le fila del ricordo, ma al centro sta anche una famiglia importante e un mondo di provincia dove il "complotto dei poteri forti" è vita ordinaria. Suspance nelle pagine: Salvatore Santagata non lascia che il lettore si distragga e lo incalza fino alla fine. Un diletto il romanzo giallo per un giornalista come Santagata con una trentennale carriera di capo ufficio stampa del Consiglio regionale che ben mantiene nella scrittura la perizia giornalistica, l'attenzione al dato e l'altezza del giallo che concede senza dire giocando una buona partita con chi legge.

Domenica a Frascineto si inaugura il museo dell’icona

29/03 Domenica a Frascineto, in provincia di Cosenza, verra' inaugurato alla presenza dell'assessore alla cultura della regione Calabria, Sandro Principe 'Il Museo dell'Icona' e della tradizione Bizantina, all'interno del quale verra' esposta una collezione composta da oltre 500 pezzi ricevuta in comodato dall'Archimandrita Paolo Lombardo che insieme alla raccolta Ferrari costituiscono il piu' completo e grande museo del Mezzogiorno e tra i piu' significativi e grandi D'Italia. Il museo e' inoltre impreziosito, proveniente sempre dalla collezione Lombardo, di oltre 150 medaglie relative ad avvenimenti significativi dei Pontefici Pio XVI, Pio IX , Pio X; Pio XI; Pio XII; Giovanni XXIII; Paolo VI; Giovanni Paolo II. Si tratta di un'esposizione unica nel suo genere in tutto il meridione, il suo valore e' sia storico che tecnico, la forma espositiva permette di conoscere tanto l'evento per cui vi e' stato il conio quanto le tecniche e le maestranze.

Il Premio Grinzane-Carical per il dialogo nel Mediterraneo. 2 Concorsi per laureati

28/03 Recuperare e valorizzare le radici culturali del Mediterraneo attraverso il dialogo e la comprensione, con particolare riferimento alle due regioni, la Calabria e la Basilicata, che da sempre sono territori di incontro e di integrazione di culture, religioni e storie provenienti da terre che si affacciano sul Mediterraneo. E' l' obiettivo del Premio Grinzane Cavour Fondazione Carical, concorso letterario, ma anche filosofico, dedicato alle cultura dell' area mediterranea. "Basti pensare al mondo arabo, a quello spagnolo, a quello dei Balcani - afferma il presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo promotore del concorso - tutte culture che nel tempo si sono sedimentate tra loro, formando quella realtà suggestiva che caratterizza molte parti del Sud". Il Premio Grinzane Cavour Fondazione Carical avrà cadenza annuale e prevede tre sezioni: narrativa e creatività, intitolata allo scrittore neorealista Saverio Strati; storia del pensiero, intitolata allo storico della filosofia Luigi De Franco; società civile, intitolata allo storico meridionalista Giustino Fortunato. Per ciascuna delle tre sezioni saranno assegnati due riconoscimenti: a una personalità di prestigio culturale internazionale (italiana o straniera), distintasi con una sua opera nella sezione di riferimento, che riceverà in premio 7500 euro; a un giovane studioso calabrese o lucano, distintosi con una sua opera nell' attività di studio, di ricerca o di creatività, che riceverà in premio 3.500 euro. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Cosenza e successivamente avrà luogo alternativamente in Calabria e Basilicata.
Due concorsi, riservati rispettivamente agli studenti dei licei classici e scientifici e ai laureati degli atenei della Calabria e della Basilicata, sono stati indetti dalla Fondazione Carical. Il primo premio, che pari a duemila euro per l' acquisto di libri, è rivolto agli studenti dei licei delle due regioni ai quali si chiede di descrivere in un testo di almeno tre cartelle e con un adeguato corredo fotografico, uno più beni culturali, nel territorio di riferimento, illustrandone l' ubicazione, la storia, le caratteristiche stilistiche, lo stato di conservazione. "L' intento è quello - è spiegato in un comunicato - di promuovere tra i giovani un' approfondita conoscenza dei beni culturali delle due regioni". Gli elaborati che saranno selezionati dalla giuria saranno pubblicati in un volume intitolato "I beni culturali della Calabria e della Basilicata raccontati dai giovani" nella collana Meminisse Iuvabit. Il secondo premio, invece, prevede l' assegnazione di 10 borse di studio, per i giovani che abbiano conseguito il dottorato di ricerca negli atenei delle due regioni. Le borse di studio, tre umanistiche e sette scientifiche, del valore di 15 mila euro (elevabili a 20 mila per l' estero) hanno la durata di un anno e devono essere utilizzate in università o centri di ricerca italiani e stranieri.

Il filosofo Bencivenga a San Giovanni in Fiore parla dell’amore

20/03 Del variegato e sfaccettato mondo dell'amore si è discusso nel corso di un incontro tra gli studenti delle scuole medie superiori di San Giovanni in Fiore ed il filosofo Ermanno Bencivenga. L'incontro, che si è svolto stamani, rientra nell'ambito di un ciclo di appuntamenti promossi dall'assessore alla cultura e pubblica istruzione, Giovanni Spadafora, per offrire ai giovani una serie di "occasioni formative, al di là del puro apprendimento scolastico". L'amore nelle sue diverse declinazioni, oggetto dell'ultima fatica letteraria di Bencivenga dal titolo "La Logica dell'Amore", è stato oggetto di tantissime domande, mai banali ma sempre circostanziate, interessate e coerenti, da parte degli studenti al Filosofo, Docente presso L'Università di Irvine in California. A conclusione del suo intervento iniziale di presentazione del libro e prima di sottoporsi alle domande dei ragazzi, Bencivenga ha voluto regalare agli studenti una poesia tratta da una sua raccolta. Si tratta di un testo sulla potenza dell'amore e sul bisogno che ci sia di esso, una esortazione a vivere ogni istante e ogni fase di questo sentimento.

Scoperti a Luzzi e restaurati due confessionali del ‘700

15/03 Due opere dell'arte settecentesca sono state riscoperte dai giovani del Centro Restauro dell'Università della Calabria. Si tratta di due Confessionali lignei della chiesa di Sant'Angelo in Luzzi (Cosenza) la cui essenza artistica è rimasta occultata per diversi anni sotto molteplici strati di vernici che nel tempo a più riprese erano stati sovrapposti alle superfici originali. Nessuno aveva più memoria storica che uno dei due confessionali fosse in origine finemente dipinto, presentando sulle pareti esterne ed interne scene del nuovo testamento e vari motivi floreali. L'altro confessionale, sebbene non dipinto, rappresentava comunque un esempio notevole di arte lignea calabrese, abbellita da motivi scultorei barocchi. Oggi le opere sono ritornate presso la Chiesa di Sant'Angelo, restituite alla cura dei fedeli e del parroco di Luzzi, dopo essere state restaurate presso i laboratori dell'Università della Calabria. Il restauro si è avvalso di una vera e propria fase di ricerca scientifica che ha riguardato la natura dei materiali impiegati sia nelle pitture originarie sia delle vernici successivamente sovrapposte. Si sono così potuti individuare i solventi più idonei per la rimozione degli strati indesiderati e le metodologie più adatte a consolidare gli strati pittorici antichi. I laboratori sono stati costituiti negli ultimi due anni nell'ambito del Distretto di Beni Culturali Calabresi promosso dall'Assessore regionale alla Ricerca Scientifica, Sandro Principe. L'Univesità della Calabria, nell'ambito di questo distretto che ha il suo epicentro presso Crotone e che sta realizzando un progetto globale per la valorizzazione del patrimonio artistico e storico regionale (Progetto Messiah), ha realizzato una serie di laboratori specializzati nella Diagnostica e Restauro dei beni artistici e culturali. In questo contesto si è formato un gruppo di giovani restauratori e diagnosti dei beni culturali che non solo hanno competenze di prima qualità nel campo del restauro, ma hanno competenze interdisciplinari di carattere artistico e scientifico. L'Università della Calabria, che negli ultimi anni ha attivato due corsi di laurea per la valorizzazione e la difesa dei beni culturali, uno presso la Facoltà di Scienze e l'altro presso la Facoltà di Lettere e Filosofia ha promosso la costituzione di una società di Spin Off nel campo della Diagnostica e Restauro dei Beni Culturali. I giovani che si sono formati nel corso del progetto "Messiah" avranno così la possibilità di impiegare come imprenditori la formazione acquisita, potendo disporre per un certo numero di anni dei laboratori universitari.

Costituita la Giuria per il premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical

13/03 E' stata costituita la giuria del Premio Grinzane Cavour - Fondazione Carical, dedicato al dialogo interculturale dei Paesi del Mediterraneo. "L' idea del premio letterario è nata per sottolineare la particolare vocazione della Calabria e della Basilicata alla più autentica cultura mediterranea e meridionalista", ha detto il presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo. "Il mondo arabo, quello spagnolo, quello dell' area balcanica, incontrandosi su queste terre, hanno dato vita - si legge in una nota - a una civiltà complessa e ricca di elementi dalle diverse radici. E attraverso i valori del dialogo, della comprensione e della pace, passa il recupero di queste radici mediterranee. Obiettivo del Premio è quello di rendere ancor più evidente che, sotto l' ombrello della cultura, ideologie, religioni e quant' altro possono convivere". I componenti sono Mario Bozzo, presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Calabria e Lucania; Arnaldo Colasanti, critico letterario, scrittore e condirettore della rivista Nuovi argomenti; Sergio Givone, ordinario di Estetica all' università di Firenze, scrittore e giornalista, condirettore della rivista Paradosso; Tullio Gregory, ordinario di Storia della filosofia all' università La Sapienza di Roma, direttore dell' enciclopedia Treccani; Raffaele Perrelli, preside della facoltà di Lettere e filosofia dell'Università della Calabria; Raffaele Sirri, studioso e saggista, professore emerito di Letteratura italiana all' Università degli studi Orientale di Napoli; Luigi Maria Lombardi Satriani, ordinario di Etnologia all' università La Sapienza di Roma; Giuliano Soria, presidente e fondatore del Premio Grinzane Cavour e ordinario di Letteratura spagnola all'università degli studi di Roma Tre. La giuria si riunirà a Cosenza il prossimo 2 aprile per valutare i profili culturali dei candidati ai riconoscimenti. Il premio Grinzane - Fondazione Carical avrà cadenza annuale e prevede tre sezioni: narrativa e creatività, storia del pensiero, società civile. Due saranno i premi assegnati per ciascuna sezione. La cerimonia di premiazione di questa prima edizione del Grinzane Cavour si svolgerà a Cosenza; poi, alternativamente in Calabria e Basilicata.

Coriolano Martirano presenta il libro di aneddoti “Accadde a Cosenza”

08/03 Decine di episodi e aneddoti inediti accaduti a Cosenza sono raccontati da Coriolano Martirano in un libro 'Accadde a Cosenza, edito dalla Klipper Edizioni e da oggi disponibile nelle librerie. Si tratta di una lunga rievocazione storica che inizia nel 216 a.C., con la vittoria di Annibale, a Canne, contro l'esercito romano, ed arriva fino al 1944, quando a Cosenza si svolse il primo ed unico congresso del Partito d'Azione. Con l'accattivante piglio narrativo del romanziere, Coriolano Martirano, passa in rassegna le principali tappe storiche della città. Sono in pochi, infatti, a sapere che Giacomo Casanova soggiornò a Cosenza; che in riva al Crati fu assassinato un Re; che il brigante Giosaffatte Tallarico fu il primo collaboratore di giustizia; che l'inquisizione fece strage di sedicenti streghe, anche nella città di Cosenza; che, grazie alla donazione di un privato, fu costruito l'Ospedale dell'Annunziata; che nel rione della Massa, nel cuore del centro storico, già nel 1478, esisteva una tipografia; che addirittura la carta di credito fu inventata da un cosentino.

In antologia gli scritti di ‘Ora Locale’

07/02 Il meridionalismo e la situazione politica della Calabria e del Sud. Sono questi i temi principali dell'antologia ''Politica e cultura in Calabria. Ora Locale 1996-2005'', pubblicata dalla Klipper Edizioni, che e' stata presentata a Cosenza. All'incontro hanno partecipato lo scrittore Mario Alcaro; i presidi delle facolta' di Lettere e filosofia e di Scienze politiche dell'Universita' della Calabria, Raffaele Perrelli e Silvio Gambino; il segretario generale di Cgil Cosenza, Massimo Covello, e l'editore della Klipper, Francesco Montemurro. L'opera e' una raccolta antologica in due volumi dei principali articoli pubblicati su Ora Locale nel corso del decennio. L'antologia e' stata curata da Michelangelo Cimino e da Mario Alcaro. ''Un saluto speciale - ha detto la giornalista, Rita Benigno che ha moderato l'incontro - lo voglio rivolgere a chi non puo' piu' sentirmi, a Michelangelo Cimino, il curatore di questa antologia ed uno degli autori piu' appassionati, scomparso un anno fa senza riuscire a vedere completata la sua opera. Ma una parte di lui e' presente qui stasera in questa antologia. Ora locale e' stata definita ed ha rappresentato una delle voci principali del meridionalismo''. ''Il mio intervento - ha affermato Montemurro - e' soprattutto un ringraziamento a tutti coloro i quali hanno voluto e creduto fortemente in questa raccolta. Il nostro impegno come casa editrice sara' quello di proseguire nello spirito di Ora Localein un percorso finalizzato alla valorizzazione delle risorse del territorio''. Per il preside Perrelli ''si tratta di una raccolta tematica senza indice cronologico che pero' ha una sua identita'. La particolarita' dell'opera e' proprio quella di evidenziare un'identita' meridionale, non soltanto calabrese, in una visione alternativa. Nella rivista Ora Locale c'era una dispersione di eventi, quindi l'idea di inserirli in un contenitore attraverso un'organicita' di temi e' stata una soluzione vincente. Ma c'e' da dire che Ora Locale non ha inciso nella politica calabrese e in quella cosentina e dobbiamo interrogarci sul perche'. Ho sempre guardato con ammirazione Mario Alcaro per la fiducia che ha avuto nella possibilita' del cambiamento della politica calabrese''. ''Ora Locale e Mario Alcaro - ha detto Silvio Gambino - hanno portato avanti la possibilita' di una cultura che non si arrende. Per questo sono convinto che il loro lavoro deve riprendere e continuare. Ora Locale e' riuscita a portare avanti un discorso di meridionalismo attraverso un'analisi particolare della calabresita' finalizzata a non piangersi addosso. E' questo un buon risultato. Esiste un problema di attendibilita' e credibilita' della politica su cui dobbiamo riflettere. E dobbiamo pensare che Adamo, Bova, come tanti altri, non saranno eterni. Bisogna pensare, allora, a come sostituirli. Da qui l'importanza del dibattito politico''. ''Noi di Ora Locale - ha scritto Mario Alcaro nella prefazione al volume - siamo stati accusati di avere una visione troppo ottimistica della realta' meridionale. Noi crediamo che non sia cosi'. E riteniamo che questo tipo di critiche nasca da un fraintendimento circa le modalita' con cui ci siamo rapportati al Sud''

In libreria la “Misura del tempo” di Marco Gatto

18/01 È disponibile in libreria l’opera di esordio di Marco Gatto, ventitreenne poeta calabrese vincitore nel 2004 del prestigioso premio nazionale di Poesia “Città di Corciano”. Il libro si intitola “Misura del tempo” (pp. 88, € 8,00) ed è edito da Pellegrini, con una prefazione del critico letterario e poeta Renato Nisticò. Misura del tempo mai disgiunge lo studio poetico del mondo dalla riflessione sullo statuto della poesia contemporanea. La perenne domanda sulla necessità e sulla possibilità del dettato poetico è sempre saldata a una visione particolare e prospettica degli oggetti. Il nodo dell’identità e del necessario confronto col tempo presente si connette alla possibilità stessa della poesia, in una quotidianità che sembra aver smarrito il suo senso, in attesa di una risposta che forse non può arrivare. Il testo è presente in tutte le librerie di Italia e verrà presentato in Calabria a Castrovillari (27 gennaio), Rende e Cosenza. Di Gatto hanno scritto svariati critici. Riportiamo qui alcuni giudizi:
Uno spietato scavo nell’esistenza, alla ricerca dell’identità primigenia, una scintillante prima silloge poetica (Rino Tripodi)
Il lascito arioso dell’antico s’incontra con l’asfissia del presente. Nell’inconciliabile attrito la favola non sarà più la stessa, e Marco Gatto, nell’accorata scaltrezza dei suoi versi, ne è pienamente consapevole (Silvio Ramat)
Siamo di fronte a una delle più giovani e incisive voci del nostro panorama letterario italiano (Pino Vetromile)

Al Caffè letterario incontro con la giornalista Isabella Marchiolo

14/01 Al Caffè Letterario della Pellegrini si parla dell’arte del racconto con la giornalista Isabella Marchiolo, autrice della raccolta “Comuni Immortali” pubblicata da Palomar. L’appuntamento è per lunedì 15 gennaio alle 18.00 presso la Casa Editrice Pellegrini ( Via De Rada 67/C). Isabella Marchiolo sarà accompagnata nel suo percorso narrativo dal critico letterario Alberico Guarnieri e dallo sceneggiatore Gianni Maragno. Dieci racconti forti quelli di Isabella Marchiolo in cui l’occhio che guarda resta fortemente straniato e consente al lettore di guardare “dalla finestra” una quotidianità dolente in cui i sentimenti si sfilacciano, le esistenze si opacizzano, i volti si sperdono, il dolore si fa una patina palpabile che resta appiccicata addosso. Dunque, solo apparentemente semplice, lineare, sommessamente rallentata questa scrittura. Solo apparentemente semplici le storie raccontate che realizzano un “caos calmo”. Dietro ci sta tutto il magma di un vulcano in perenne movimento, ma la lava non cola mai fuori e questo rende il racconto forte , spiazzante e particolarmente fascinoso.

Presentato a Firenze il quarto volume dell’Opera Omnia di Girolamo de Rada

13/01 E’ stato presentato a Firenze nella sala Ferri, ubicata all’interno del Gabinetto Vieusseux, il quarto volume dell'Opera Omnia di Girolamo De Rada, uno dei massimi scrittori della letteratura italo-albanese ed esponente del movimento nazionalista albanese del XIX secolo in Italia.
L’opera Omnia, edita dalla Rubbettino, rientra nel progetto della sezione di Albanologia dell’Università della Calabria.
La manifestazione culturale, per il fatto che si è svolta all’interno del Gabinetto Vieusseux, ha assunto un aspetto di notevole importanza e affettività nel ricordo che proprio in questi ambienti si sono stretti rapporti intensi tra Girolamo De Rada e Nicolò Tommaseo, fondatore della celebre “Antologia” fiorentina.
Nel quarto volume, infatti viene pubblicata la corrispondenza intercorsa tra questi due personaggi della cultura italiana. Il volume è curato da Michelangelo La Luna, professore di Lingua e letteratura italiana all' University of Rhode Island e presidente del Centro studi deradiano.
L’opera è stata presentata ed illustrata quest’oggi a Firenze da Francesco Altimari, Dante della Terza, e Alessandro Volpi.
Girolamo De Rada, nato a Macchia Albanese, nel cosentino, fu il fondatore del giornale di politica, costume e letteratura, "L'albanese d'Italia" che fu, in assoluto, il primo in lingua albanese. De Rada, è scritto in una nota, sognava un'Albania indipendente. Con la sua attività giornalistica, letteraria e politica, ha posto le basi per la nascita di una letteratura nazionale albanese ed è stato precursore del Romanticismo nella letteratura albanese.
L'edizione integrale delle opere deradiane è stata voluta dall'Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone, allora diretta dal sen. Cesare Marini, e in base a una convenzione sottoscritta tra l'Università della Calabria e il Comune di San Demetrio Corone, viene curata scientificamente dalla sezione di Albanologia sotto la direzione del prof. Francesco Altimari, titolare della cattedra di Lingua e letteratura albanese presso il campus di Arcavacata.

Trecentomila euro dalla Regione per l’Abbazia di Rossano

12/01 Trecentomila mila euro per l'abbazia di Santa Maria del Patire di Rossano. E' questa la cifra che erogherà la Regione Calabria, nell'ambito di un programma d'intesa con il ministero dell'Economia e finanze, per sistemare le zone circostanti al monastero, realizzare un parcheggio ecocompatibile e migliorare la viabilità. In programma, inoltre, la riconversione dei locali della foresteria che diventeranno sede di un Centro studi bizantini. Successivamente, l'amministrazione comunale, in collaborazione con la Soprintendenza e l'Università della Calabria, procederà ad altri interventi, tutti finalizzati al recupero e valorizzazione dell'intera area del monastero e che coinvolgerà l'antica strada di accesso, le vecchie lavanderie, le grotte monastiche, i casali e il cunicolo di san Gurgulì. Nell'impianto monastico basiliano del Patire, risalente al XII secolo e di proprietà demaniale, si fondono culture, sensibilità, tecniche architettoniche e artistiche bizantina, normanna e araba. Oltre a essere un luogo mistico, il complesso rivestì per secoli anche un ruolo di centro culturale tra i più qualificati e rinomati del sud, con lo Scriptorium (in cui monaci amanuensi trascrivevano, conservavano e trasmettevano la sapienza greco-romana-pagana e quella cristiana) e la sua Biblioteca ricca di testi e codici antichi. Splendidi i mosaici del pavimento di ispirazione araba e alcune opere d'arte, tra le quali un Crocifisso ligneo e una statua della Madonna. A breve, sarà stipulato un protocollo d'intesa tra il Comune di Rossano, la Soprintendenza ai beni architettonici della Calabria, l'Università della Calabria e l'Arcidiocesi di Rossano-Cariati per la costituzione di un gruppo di lavoro che dovrà concertare ulteriori iniziative da intraprendere per la valorizzazione di beni monumentali e artistici.

In primavera a Cosenza mostra retrospettiva su Mimmo Rotella

07/01 L'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria ha promosso, organizzato e finanziato la realizzazione di una mostra retrospettiva del maestro Mimmo Rotella, inquadrandolo nel suo tempo e mettendolo in relazione con gli altri protagonisti dell'arte contemporanea, per approfondire gli studi sulla sua opera. La mostra si terra' a Cosenza nella prossima primavera. Per dare il massimo impulso al progetto la Regione affidera' la cura dell'iniziativa al direttore della Scuola di Specializzazione di Storia dell'Arte dell'Universita' di Siena, Enrico Crispolti. ''Un anno fa - ha detto l'assessore regionale alla cultura, Sandro Principe - moriva Mimmo Rotella, uno dei piu' grandi artisti del secondo Novecento, un calabrese la cui opera e' considerata di valore internazionale, soprattutto per i suoi decollages. Rotella e' ritenuto, dai piu' apprezzati critici d'arte, interprete originale di quel realismo urbano e mediatico, che ha caratterizzato la ricerca artistica degli Anni Sessanta e seguenti. Il Maestro lascio' la Calabria nel dopoguerra per cercare la sua identita' d'artista fuori dai confini regionali, partecipando a vicende culturali, che hanno trasformato il gusto di un'epoca, diventando cittadino del mondo. Si trasferi' prima a Roma, poi a Milano e a Parigi. Ma il suo momento magico lo visse quando ''scopri''' l'America. I manifesti pubblicitari - prosegue Principe - il mondo del cinema, i reportage fotografici, i graffiti metropolitani sono diventati materiali del suo universo artistico e delle sue opere''. ''Il nome di Rotella - conclude Principe - appartiene oggi al patrimonio artistico dell'intera Umanita' e in questa dimensione lo si vuole ricordare anche in Calabria, attivando tutte quelle iniziative idonee a coglierne la sua portata storica e a valorizzarne il messaggio culturale''.

Il presepe di Francesco Magli: una finestra sul microcosmo

04/01 (I.S.) Frugalità e creatività sorprendono il visitatore che accede all'antica cappella di San Francesco da Paola nel pittoresco borgo di Aiello Calabro in provincia di Cosenza, per gustare l'opera d'arte del Maestro Francesco Magli. Camminando lungo la navata che solca il cuore dell'edificio sacro si è sorpresi da una nuova dimensione che rapisce i sensi e conduce ad un tempo in cui la creta supportava le orme del passaggio dell'uomo nell'intricato labirinto dei misteri della terra. Una sorta di idioma mistico accoglie colui che partecipa emotivamente alla visita del presepe e si snoda lungo le due pareti della cappella, divenendo un corpus unico con i microracconti citati dal presepe. È il linguaggio della creta. Trascendendo i confini del tempo, è il sangue che pulsa nelle trame della roccia, scalfendo ogni linguaggio minimale che celebra la gloria della modernità.
Il passato, la chiave di accesso all'essere, snoda lungo un percorso che definirei iniziatico i suoi simboli ancestrali reinterpretati in una nuova ottica dall'artista Magli. Il passato e l'inventiva, la tradizione e la creatività si coniugano così dando vita a una nuova età dell'uomo rivolta alla rinascita interiore. Non c'è rumore all'interno delle spesse mura ocra, solo silenzio, linfa vitale dell'Universo, fraseggiato dal dolce brusio dell'acqua che costeggia le oasi dei paesaggi rappresentati e trasporta in sé il comune denominatore dell'esposizione di figure, che è la creta. Rossa e plasmabile, essa è il sangue della terra che rende viva e possibile ogni cosa. Penetra nei nudi squarci del nulla, colmando i vuoti dell'esistenza. Incita a una religione profonda che è la condivisione dell'Uno attraverso culture e paesaggi, nel poliedrico immaginario di aspetti umani. Ed è al tempo stesso l'invito per chi è andato oltre la soglia della propria consapevolezza interiore ad abbandonare i vecchi stereotipi di approccio alla fede e a calarsi in una nuova prospettiva spirituale. E così, totem di pietre che recano in sé le tracce del tempo si elevano al cielo, testimoni della cultura da cui provengono, quella della creta appunto, nella spasmodica ricerca di una simbiosi con ciò che è eterno e inviolabile. Spicca una tazzina viola sulla sommità di una di queste sculture. Un invito forse, rivolto all'uomo di oggi a mettere da parte la sua corsa affannosa per gli impegni che lo attendono ogni giorno e a soffermarsi invece sul proprio centro, l'ego interiore da ricercarsi nell'incontro con gli altri. Figure che spiccano da un alfabeto arcano si protendono verso l'uomo moderno, riecheggiando nel proprio silenzio il richiamo pagano e mai profano di recuperare il linguaggio sacro dei simboli. Una radice contorta che si avvolge su se stessa, conduce istintivamente, su di un piano visivo, a recuperare l'immagine del serpente che con occhi acuti osserva il visitatore, quale sovrano della terra e Dio del deserto. Più in là un ceppo di legno adornato di rami diviene una mano che si schiude al cielo, a rappresentare l'atto estremo della terra del suo continuo donarsi, e risuona della domanda provocatoria dell'artista: "Può una seria e frugale ricerca estetica condurre al sacro?". A voi visitatori la risposta.

“Monna”, mostra personale dell’artista Debora Fede a Cosenza

02/01 Sarà inaugurata alle 18,09 di giovedì 4 gennaio 2007, presso la Casa delle Culture, la mostra personale dell’artista Debora Fede intitolata “Monna”. La mostra rimarrà aperta fino al 10 gennaio e sarà visitabile dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 20,00. Debora Fede vive e lavora a Torino, dove si è trasferita dopo aver trascorso gli anni della formazione pittorica all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Immagini delle sue opere sono contenute negli archivi del GAI (Giovani Artisti Italiani) CARE OF in Via Farmi, a Milano e presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di. Venezia. Alcune sue opere fanno parte del PAN, Palazzo delle Arti di Napoli

Musei aperti a Capodanno. A Cosenza la mostra sugli argenti sacri dal XV al XIX secolo

29/12 Palazzo Arnone a Cosenza, il Museo statale di Mileto, la Chiesa di San Francesco d' Assisi a Gerace e la "Cattolica" a Stilo: sono questi i siti museali che rimarranno aperti al pubblico anche il primo dell' anno. L' iniziativa è stata promossa dal Ministero per i Beni e le attività culturali. "Nei monumenti e siti aperti nelle altre giornate, tra il 29 dicembre 2006 e il 6 gennaio 2007 - è detto in un comunicato - le soprintendenze hanno organizzato visite guidate gratuite e mostre". Archivi e biblioteche saranno aperti al pubblico nei giorni feriali.
Raccontano la tradizione, la devozione, il mistero e il fascino del sacro, ma anche di una terra crocevia di culture, le centottanta opere esposte in ''Argenti di Calabria. Testimonianze meridionali dal XV al XIX secolo'', mostra che rappresenta una prima assoluta poiche' nasce con l'intento di rivalutare una vera e propria arte, a torto ritenuta minore e per questo poco studiata, realizzando un'impresa di grande valore scientifico, mai tentata prima: raccogliere in un'unica sede i manufatti piu' significativi del patrimonio degli argenti della regione. I preziosi che narrano la storia degli argenti sacri calabresi tra XV e XIX secolo possono essere ammirati a Palazzo Arnone, sede della Galleria Nazionale di Cosenza, fino al 22 aprile. Attraverso le opere esposte, alcune delle quali inedite, scoperte grazie a recenti indagini o fino a oggi gelosamente custodite negli armadi delle sagrestie, il percorso espositivo racconta il culto tra ostensori, calici, reliquiari, pissidi, mante, ferule vescovili, turiboli, cartegloria, tronetti, busti e sontuose statue, a partire dalla serie di croci quattrocentesche. Nel percorso espositivo anche il quattrocentesco calice d'oro della Cattedrale di Cosenza, realizzato da un argentiere spagnolo; i coevi ricci di bacolo pastorale di Tropea e di Reggio Calabria (quest'ultimo reca impressi il nome del committente, l'arcivescovo di Reggio Antonius De Riccius che resse la diocesi dal 1453 al 1490); il punzone camerale di Napoli; la Sfera Greca di Rossano Calabro, dono del cardinale Bernardino Lopez de Carvajal, arcivescovo commendatario di Rossano dal 1508 al 1511. Per il Cinquecento, grazie alla mostra ''Argenti di Calabria'' le chiese dell'area reggina hanno svelato un tesoro di argentieri napoletani, messinesi e calabresi: dalle pissidi di Rosarno e Spilinga alle Corone della Madonna dell'Isodia di Bova del 1614. Veri capolavori dell'oreficeria meridionale sono il parato festivo della Madonna del Pilerio di Cosenza realizzato in oro, perle, diamanti e altre pietre nel 1607 su committenza dell'arcivescovo cosentino Giovan Battista Costanzo, e la Manta dell'Achiropita di Rossano, realizzata tra 1629 e 1645 probabilmente da Orazio Scoppa per l'arcivescovo Pietro Antonio Spinelli. La ricerca condotta sul territorio, soprattutto per quanto riguarda i manufatti seicenteschi, ha salvato dall'oblio opere di grande interesse, individuando anche una scuola argentaria di Castrovillari che faceva capo alla bottega orafa di Bernardino e Giuseppe Conte, documentata in mostra con opere che vanno dal 1607 al 1677. Questi sono solo alcuni dei manufatti esposti che dimostrano come la Calabria custodisca un vero e proprio tesoro nel quale non mancano busti e sculture del XVI secolo di ambito siciliano e napoletano, come il busto raffigurante San Gregorio Nazianzeno del Tesoro dell'Arcivescovado di Cosenza. La statuaria del Settecento presenta opere dei piu' prestigiosi argentieri napoletani: Gaetano e Nicola Avellino, Nicola De Blasio, Filippo Del Giudice, Salvatore Franco e Gaetano Dattilo. Il percorso si conclude con la Sant'Anastasia di Santa Severina del 1792, opera di Luca Baccaro o della sua bottega. La tradizione dei busti e delle statue intere d'argento continua fino all'Ottocento con il busto di San Fortunato martire, realizzato da Gennaro Pane, argentiere napoletano, per la Cattedrale di Mileto.

A Belsito la presentazione di un libro sulla storia del paese

29/12 Sabato 30 dicembre alle ore 17.30, a Belsito, nella sala consiliare, verrà presentato il volume di Rossana Sicilia, Istituzioni, economie, società. Belsito, pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000.
A parlare del libro ci saranno: il sindaco di Belsito Giovanni De Rose, il prof. Fausto Cozzetto docente di Storia Moderna all’Università degli studi della Calabria, l’editore Demetrio Guzzardi e l’autrice. Il lavoro di Rossana Sicilia inaugura una nuova collana di studi storici «Istituzioni, economie, società. Baglive e Casali di Cosenza» diretta da Fausto Cozzetto.
L’autrice, Rossana Sicilia, è dottoranda di ricerca a Potenza e collabora con il prof. Giuseppe Galasso a saggi sull’età moderna e sull’Ottocento calabrese, tra l’altro ricopre la carica di assessore alla cultura del comune di Belsito.
Il prof. Fausto Cozzetto in una sua nota pubblicata sul volume così spiega la nuova collana e il lavoro della Sicilia: «La comunità di Belsito, ha dato un contributo assai più ampio di quanto si potesse immaginare alla trama storica del Mezzogiorno prima e dopo l’Unità d’Italia. Proprio per questo la monografia di Rossana Sicilia non è affatto un semplice volume di storia municipale. Esso appartiene al novero di quelle opere storiografiche che scoprono l’universale nel particolare e che danno dignità di storia al racconto di vicende che troppo spesso si perdono nella semplice curiosità erudita e perciò sono destinate a disperdersi nell’abisso della pubblicistica locale, senza pretese di cogliere quello che Benedetto Croce chiamava “la vita morale”».

Pellegrini pubblica “Fratelli di sangue” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

19/12 "Fratelli di sangue" di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso è il titolo del secondo volume della collana "Mafie", pubblicata dalla casa editrice Pellegrini. La Pellegrini Editore, è scritto in una nota, rilancia il dibattito sulle trasformazioni della 'ndrangheta da mafia-agropastorale a holding del crimine. La 'ndrangheta è ricca, forse più ricca di Cosa Nostra. Ha un volume di affari che si aggira intorno ai 36 miliardi di euro. potente, pervasiva, ha ramificazioni internazionali, ma non fa notizia. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso fanno notizia, raccontando la potenza dellàndrangheta. Nicola Gratteri è sostituto Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, da sempre in prima linea contro mafie e fenomeni malavitosi. Antonio Nicaso parte dalla 'ndrangheta e alla 'ndrangheta arriva con la scrittura, la perizia giornalistica, la ricerca scientifica e l'inchiesta. Nicaso, con i suoi tredici libri, tradotti in più lingue sulla criminalità organizzata in Italia e nel mondo, è oggi uno dei maggiori esperti del settore. Dirige per la Pellegrini la collana "Mafie". "Fratelli di sangue", conclude la nota, con una nota introduttiva di Luigi M.Lombardi Satriani, non ha solo la forza dell'indagine ma si pone come testo di rottura e di coscienza critica, un lavoro che "potenzia - è scritto nell'introduzione - il nostro impegno a contrastare, con la forza della ragione, le ragioni della forza, con le armi della critica la critica delle armi che insanguina la nostra regione, rendendo la vita che in essa si patisce sempre più angusta, amara, e insopportabile"

Dal 20 Mostra della Collezione Ladaga donata al Maon di Rende

Manifesto Donazione Ladaga17/12 Si inaugurerà mercoledì prossimo 20 dicembre, alle ore 18, presso il MAON – Museo d’arte dell’Otto e Novecento a Palazzo Vitari di Rende, la mostra “La collezione Ladaga. Anteprima”, curata da Massimo Di Stefano. Interverranno l’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Sandro Principe, il sindaco di Rende Umberto Bernaudo, il presidente del Consiglio Comunale di Cosenza e presidente del Centro “A. Capizzano” Franco Sammarco, il direttore del MAON Tonino Sicoli.
Il MAON di Rende, destinatario della donazione di Luigi Ladaga, propone, a meno di un anno dalla scomparsa del donatore, l’anteprima di una collezione, che offre un ricco spaccato storico e artistico del XX secolo, visto attraverso gli occhi di un intellettuale impegnato e curioso, testimone delle vicende culturali della sua epoca.
Oltre 150 i pezzi, fra sculture, dipinti e opere grafiche, e più di 1000 i libri d’arte, che rispecchiano pienamente non solo la vivacità culturale dell’uomo, ma anche la ferma coerenza del politico che, in linea con la sua tradizione ideale, rende disponibile il suo patrimonio culturale a beneficio della comunità.
Luigi Ladaga (Cosenza, 1924 - Diamante 2006) è stato dirigente nazionale del PSI, vicesindaco di Taranto, presidente nazionale della Lega per le Autonomie Locali, vicepresidente dell’ISVEIMER, collaboratore di Giacomo Mancini al Ministero per il Mezzogiorno e suo capo di gabinetto durante la carica di sindaco di Cosenza, assessore ai Rapporti Istituzionali della Provincia di Cosenza.
Riformista, autonomista, garantista, meridionalista, è stato anche un uomo coerente, acuto, dotato di profonda cultura e di passione artistica, amico di intellettuali ed artisti.
La sua raccolta di opere d’arte testimonia un percorso di rapporti umani e di interessi intellettuali: dal sodalizio con Mario Ceroli, Lucio Del Pezzo e Nicola Carrino, che occupano un posto consistente nella collazione, all’attenzione per Umberto Mastroianni, Ernesto Treccani, Mario Persico, Carlo Alfano, Roberto Crippa, Antonio Corpora, Alighiero Boetti, Mario Schifano, Enzo Esposito, Nino Longobardi, Nicola De Maria, Fabio De Poli, Loretta Surico, Gabriele Marino, Antonio Paradiso, Paolo Portoghesi, Luigi Magli, Giulio Telarico e Francomà.
Fra le oltre 60 opere di questa anteprima, particolare è un dipinto di Scuola napoletana del XVIII secolo raffigurante Rebecca al pozzo.
Grande, poi, la quantità di opere grafiche di maestri storici come Pablo Picasso, George Braque, Salvador Dalì, Max Ernst, Jean Cocteau, Sonia Delaouney, Giacomo Balla, Henry Moore, Antonio Tapies, Graham Sutherland, Sebastian Matta, Fausto Pirandello, Lucio Fontana, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Mimmo Rotella, Christo, Jannis Kounellis, Hans Richter, Valerio Adami.
“Ho sempre pensato – ha scritto Ladaga – che queste opere, assieme ai molti volumi che riguardano la storia dell’arte e ai numerosi cataloghi di mostre, era opportuno metterle a disposizione soprattutto dei giovani studiosi. Così è nata la decisione relativa alla loro donazione ad una istituzione. Il MAON di Rende è la sola struttura che in Provincia di Cosenza, senza essere governativa, ha carattere pubblico. Ha in palazzo Vitari una sede prestigiosa ed una direzione solida e competente con la quale ho avuto già occasione di collaborare in occasione di una mostra. In direzione del MAON di Rende mi ha anche orientato la stima e l’affetto che ho sempre portato nei confronti del compagno on. Cecchino Principe.”

A Rende la presentazione del volume La globalizzazione delle cattive idee di Francesca Viscone

12/12 Mercoledì 13 dicembre, a Commenda di Rende, nella Sala del consiglio comunale, alle 16.00, sarà presentato il volume di Francesca Viscone La globalizzazione delle cattive idee. Mafia, musica, mass media, edito dalla Casa Editrice Rubbettino. Ne discuterà, insieme all’autrice, Fulvio Mazza, storico e giornalista. Il volume del costo di 15 euro ha una presentazione di Vito Teti e una postfazione di Renate Siebert
I meridionali sono tutti mafiosi? Che cosa significa essere “uomo d’onore”? E che cos’è l’onore? Si può parlare di “valori” mafiosi? I mafiosi credono in Dio? Che cos’è la musica della mafia? Perché alcuni tra i più prestigiosi giornali del mondo hanno dipinto i mafiosi come se fossero eroi ribelli e i calabresi come se fossero tutti conniventi? Come mai i giornali stranieri sono riusciti ad intervistare i boss della ‘ndrangheta? L’autrice cerca di rispondere a queste domande, senza mai dimenticare che non è possibile difendere o mettere in discussione il sistema nel quale si è nati e cresciuti senza conoscere anche gli aspetti più inquietanti. Una riflessione coraggiosa, che nasce da un fatto apparentemente banale. L’uscita in Germania di due cd di canti di malavita diventa occasione per la stampa internazionale di raccontare cosa siano la mafia e i meridionali, la Calabria e i calabresi, cosa sia il Sud attraverso “un’epopea del senso comune che nutre e rinforza i diffusi pregiudizi a carattere razzista nei confronti dei meridionali”, come afferma Renate Siebert. Complici e vittime, nello stesso tempo, si rivelano a loro volta gli stessi nativi.
L’Autrice Francesca Viscone è giornalista e insegnante. Tra le sue pubblicazioni il racconto Le porte del silenzio, dedicato a Badolato, da paese in vendita a paese dei Kurdi (la Mongolfiera editrice). Collabora con «Calabria», «Diario» e le riviste della Rubbettino «Rnotes» e «Scriptamanent».

Parte la settimana regionale delle Biblioteche. Oltre 150 eventi

10/12 Presentazioni di libri, laboratori di educazione alla lettura, incontri con gli autori, mostre bibliografiche: sono in tutto 150 gli eventi programmati per la Settimana Regionale delle Biblioteche che prende il via domani, 11 dicembre, e si concludera' domenica prossima, 17 dicembre. L'iniziativa, che coinvolge le cento biblioteche calabresi aderenti al Sistema Bibliotecario Regionale, e' promossa e sostenuta dall'assessorato regionale alla Cultura, guidato da Sandro Principe che, per tale manifestazione, ha stanziato 400 mila euro. ''Tale finanziamento - e' scritto in una nota dell'Assessorato - va ad aggiungersi agli oltre quattro milioni di euro, di cui 1.200.000,00 euro per le mediateche, investiti in quest'ultimo anno dalla Giunta Loiero, su iniziativa dell'assessore Principe, per il rilancio ed il potenziamento del Sistema Bibliotecario Regionale. La Settimana delle Biblioteche, che rappresenta un'occasione importante per trasformare in punto di riferimento ed in luogo di socializzazione le strutture operanti nella nostra regione, ha come obiettivo la valorizzazione del ricchissimo patrimonio letterario calabrese, a partire dalle opere dei nostri piu' grandi scrittori, primo fra tutti Corrado Alvaro, di cui quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario della morte''. ''La Settimana dedicata alle Biblioteche ¿ ha sostenuto Principe - e' un'iniziativa che, come tutte quelle promosse ed organizzate dall'assessorato regionale alla Cultura, mira ad irrobustire la fragile societa' regionale, al fine di rendere i valori identitari patrimonio dell'intera collettivita' calabrese. Promuovere la cultura nei suoi vari aspetti, potenziare biblioteche, musei e teatri non significa divagare, cambiare discorso o fare altro rispetto a tante cose ritenute piu' urgenti e necessarie ma, piuttosto, avviare il tentativo di concorrere, con la collaborazione di tantissimi, eccellenti operatori, a trovare il filo conduttore dello sviluppo sostenibile che si fonda, prima di ogni altra cosa, sulla crescita umana e culturale delle persone e sul loro consapevole coinvolgimento nei processi virtuosi che la Calabria deve seguire per stare in Europa con pari dignita' insieme alle altre regioni''. L'assessorato ricorda poi alcune iniziative in programma domani: Biblioteca del Liceo classico ''Galluppi'' di Catanzaro, alle 16.15 conferenza di Giovanni Carperi sul tema: ''Gente d'Aspromonte-L'identita' di Corrado Alvaro tra memoria di Calabria e presentimento di futuro''; Casa del Libro Antico di Lamezia Terme, alle 16.30, inaugurazione di una mostra di testi antichi; Liceo Scientifico di Crotone, alle 10.30, convegno sul tema: ''Donne e Filosofia''; Convitto ''Filangieri'' di Vibo Valentia, alle 17 presentazione della statua lignea cinquecentesca restaurata di ''Madonna con Bambino'' attribuita a Michelangelo Naccherio; Museo Diocesano di Nicotera, alle 17, inaugurazione della Mostra di Libri e Pergamene restaurate del XVI° e del XVII° secolo; Biblioteca Civica di Cosenza, alle 9, inaugurazione di una mostra di Stampe Antiche; Teatro Comunale di Rogliano, alle 11, convegno su Mario Soldati dal titolo ''Ritratto in movimento''; Liceo Scientifico di Trebisacce, alle 9, Convegno sul tema: ''Alto Ionio, dagli Enotri all'integrazione socio-culturale degli emigrati''; Scuola elementare di Bisognano, dalle 9.00 in poi, Laboratorio di animazione alla lettura e costruzione del libro per bambini.

A Palazzo Arnone, a Cosenza, la mostra “Argenti sacri di Calabria”

05/12 La storia sconosciuta degli argenti sacri di Calabria nelle molte e differenti declinazioni di un' arte solo a torto ritenuta minore e confinata negli ambiti specialistici: è quanto mette in luce il percorso di "Argenti sacri di Calabria - Testimonianze meridionali tra il XV e il XIX secolo" che ha aperto i battenti a Palazzo Arnone di Cosenza. La mostra, promossa dalla Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico della Calabria e curata dal soprintendente Salvatore Abita, si snoda attraverso la visione di centottanta opere nate in Calabria o altrove, inedite o rivelate grazie a recenti scoperte. Croci, ostensori, calici, reliquiari, pissidi, mante, ferule vescovili, turiboli, cartegloria, tronetti, busti e sontuose statue si confermano elementi rappresentativi dell' ingentissimo patrimonio delle diocesi della Calabria. La mostra "Argenti di Calabria" si apre con una serie di croci quattrocentesche alcune delle quali sicuramente eseguite da argentieri locali su modelli formali elaborati e diffusi a Napoli. Seguono opere di rilievo come il Calice d'oro della Cattedrale di Cosenza, di argentiere spagnolo; i ricci di bacolo pastorale di Tropea e di Reggio Calabria; la Sfera Greca di Rossano Calabro. Una delle riscoperte riguarda il busto raffigurante San Gregorio Nazianzeno del Tesoro dell' Arcivescovado di Cosenza datato alla seconda metà del secolo. Per il Seicento, tra le altre, sono riproposte le esecuzioni della bottega orafa di Bernardino e Giuseppe Conte mentre il settecento è in mostra con opere dei più prestigiosi argentieri napoletani: da Gaetano e Nicola Avellino a Nicola De Blasio; da Filippo Del Giudice a Salvatore Franco e Gaetano Dattilo e a Luca Baccaro. In mostra anche una selezione di mante, coperture argentee di immagini sacre diffuse nel meridione d'Italia continentale e insulare. "Gli studi intrapresi in occasione di Argenti di Calabria - affermano i curatori della rassegna che rimarrà aperta al pubblico fino al 22 aprile 2007 - hanno aperto affascinanti scenari e ipotesi di ricerca volte a rintracciare quanto resta della produzione di rari argentieri calabresi, dei quali è noto il solo nome".

A Laurignano la collezione dei Missionari Passionisti

03/12 Le celebrazioni del centenario della presenza dei Missionari Passionisti a Laurignano (CS) sono un'occasione speciale non solo sotto il profilo religioso, ma anche sotto quello culturale, inteso nell'accezione piu' ampia. Lo dimostra l'inaugurazione della Mostra dedicata alla ''Collezione dei Passionisti di Maria SS della Catena'', curata dalla storica d'arte Stefania Bosco sotto il coordinamento scientifico di Carlo Coscarella, che si svolgera' domani alle 16 nei locali del Santuario di Maria SS. della Catena, a Laurignano. Alla manifestazione, presentata dal critico e giornalista Philippe Daverio, interverranno i padri Antonio Curto e Augusto Sagaria, rispettivamente Superiore Provinciale e Rettore del Santuario, Mario Bozzo, Presidente della Fondazione Carical, Nunzio Guglielmi, Direttore Generale della Banca del Credito Cooperativo, la citata Stefania Bosco, Elvira Graziani, Direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza, Marialetizia Fazio, Direttore dell'Archivio di Stato di Cosenza, Giuseppe Roma, Direttore del Dipartimento delle Arti presso l'Unical, il dott. Salvatore Abita, Sovrintendente per il PSAE della Calabria. I lavori saranno conclusi dalla dott.ssa Stefania Covello, Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza. In occasione della conferenza, verra' presentato un catalogo delle opere conservate nel Santuario, databili tra il XVII e il XIX secolo e provenienti da varie parti d'Italia. La loro varieta' storico-stilistica riflette, da un lato, il valore culturale dell'operato dei Missionari Passionisti e, dall'altro, la rete di legami e di collegamenti con tutto il territorio nazionale. Ricostruire questi legami e catalogare queste opere non e' un'operazione facile, poiche' la riscoperta critica di un patrimonio eterogeneo necessita di un serio vaglio storico ed artistico delle singole opere, per riconnetterle con le cerchie di appartenenza e con i loro autori. Il fatto che l'inizio di questa attivita', allo stesso tempo storica e critica, avvenga in concomitanza con il centenario della presenza dei Passionisti ribadisce il ruolo centrale della Chiesa nella vita culturale della Calabria.

Pegna presenta il libro di satira "La pecora è pazza... E adesso, legateci tutti!"

02/12 Anche i fatti regionali di queste ultime ore sono finiti in "La pecora è pazza... E adesso, legateci tutti!", il nuovo libro di satira di Ruggero Pegna in uscita l' 11 dicembre per "Calabria Letteraria" di Rubbettino Editore. Un anno da Arcore a Locri, come dice il sottotitolo, con le mitiche avventure di Prodiani e Berlusconiani, tra politica e mondanità, passando per Sanremo, le Olimpiadi invernali, i mondiali di calcio, le elezioni politiche, l’arresto di Provenzano, tanti fatti calabresi e padani segnati dalle incredibili imprese dei super Ragazzi di Locri con i loro magici striscioni scuoticoscienze e da clamorose sorprese.
"La pecora è pazza... E adesso, legateci tutti", divertente e pungente storia di intrecci tra personaggi locali, nazionali ed a volte internazionali, che vede i Ragazzi di Locri in veste di super eroi, è dedicato alla lotta alla criminalità contro tutte le mafie.
Un libro incredibilmente attuale, per certi versi finanche premonitore, che arriva fino agli ultimimissimi fatti di queste ore, in una sorta di pazza storia dell´anno con protagonisti i maggiori politici regionali e nazionali, personaggi dello spettacolo, della tv, della cultura o semplicemente della cronaca. Tra i personaggi del libro, ovviamente in testa Romano Prodi e Silvio Berlusconi, con tutti i loro seguiti, ma anche vari politici calabresi, con in testa il presidente Loiero e l'assessore dimissionario alla sanità Doris Lo Moro, oltre a personaggi balzati alla cronaca nazionale come Padre Fedele, Elisabetta Gregoraci e Lorenzo de' Medici. In fondo al libro, dopo un autentico gran finale a sorpresa, ci sarà anche un´ironica legenda per "lettori padani", in cui sono meglio specificati alcuni personaggi calabresi meno conosciuti.
La componente corrosiva e scherzosa e la ricerca del paradossale in "La pecora è pazza" toccano tutti i livelli soprattutto della politica e della vita sociale, dalla Calabria a tutto il Paese. "La pecora è pazza" è un libro natalizio pieno di umorismo, ironia, sarcasmo, fusi in una formula a tratti simile al racconto fumettistico. Un libro scanzonato che supera i confini dell´attualità regionale per divenire un divertente strumento di rilettura di tantissimi avvenimenti dell´anno.
“Scopriremo - dice Pegna - come fa ad impazzire una pecora e le reali cause dell´attentato incendiario di Lamezia, ma non solo. Per la prima volta - aggiunge - conosceremo i veri ed inimmaginabili retroscena, mai raccontati prima, di tanti fatti non del tutto conosciuti dall´opinione pubblica, insieme ai tratti più umani dei nostri maggori politici ed amministratori, tutti aiutati nei momenti più difficili dalle imprese straordinarie e dagli striscioni dei mitici Ragazzi di Locri!”
"La pecora è pazza... E adesso, legateci tutti" è certamente un divertente e coraggioso libro da strenna natalizia.

Convegno studi su Sandro Penna a Trebisacce

02/11 "Sandro Penna nella storia della letteratura italiana". E' questo il tema di un convegno nazionale di studi che si terrà l' 11 dicembre a Trebisacce. L' iniziativa è stata promossa nell' ambito del Centenario della nascita del poeta (1906-2006) dal Comitato nazionale per le celebrazioni del Ministero per i Beni e le attività culturali in collaborazione con il Distretto scolastico I.I.S. Liceo Scientifico 'G. Galilei'. "Il convegno - è scritto in un comunictao - si propone di ricordare la figura e l' opera del poeta Sandro Penna attraverso una analisi storica all' interno del contesto letterario del Novecento. Il Novecento poetico e i tracciati lirici intorno ai quali l' opera di Sandro Penna si è mossa". Dopo i saluti del sindaco, Antonio Mundo, sono previste le relazioni dei docenti Giorgio Delia, Franco Mangone, Gianni Mazzei, Pio Rasulo, Tullio Masneri. I lavori saranno conclusi dallo scrittore Pierfranco Bruni, vice presidente del Comitato nazionale Sandro Penna.

Parte la XXI edizione del premio letterario “Troccoli Magna Graecia”

02/12 E' partita la ventunesima edizione del premio letterario nazionale Troccoli Magna Graecia, di ricerca e promozione culturale, promosso dal mensile Prospettive meridionali e dal Centro Studi Cresesm (Centro di Ricerche e Studi Economici e Sociali per il Mezzogiorno) in collaborazione con il Circolo della Stampa "Pollino Sibaritide" e il Sindacato libero scrittori italiani). Quest'anno, per la sezione "Scuola e promozione culturale", riservata agli alunni delle terze classi delle scuole medie della Basilicata e della Calabria, viene proposto un argomento di grande attualità: il surriscaldamento del pianeta e il rischio della desertificazione. Gli studenti delle terze medie dovranno scrivere un elaborato sul tema "L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2006 l'Anno Internazionale dei deserti e della desertificazione. L'Italia e i territori del mezzogiorno sono già in pericolo per la carenza d'acqua. Esponi le tue osservazioni e parla delle fonti di energie rinnovabili da impiegare specialmente in agricoltura e per uso domestico". Il premio "Troccoli" si articola, inoltre, nelle sezioni Saggistica, Ricerca, Sezione speciale Targa F. Toscano e Premio alla Carriera giornalistica.

Mostra antologica su Domenico Purificato a Catanzaro

01/12 Sarà inaugurata sabato a Catanzaro, nelle sale del complesso monumentale del San Giovanni, la mostra su Domenico Purificato inserita nel progetto "Visioni simultanee" promosso ed organizzato dall' Assessorato regionale alla Cultura. L' evento sarà preceduto da una conferenza stampa dell' assessore regionale alla Cultura Sandro Principe alla quale parteciperanno il sindaco del capoluogo Rosario Olivo, l' assessore comunale alla Cultura Antonio Argirò, il presidente della Fondazione Domenico Purificato e il critico d' arte Nino D' Antonio. "Il progetto 'Visioni simultanee' che persegue l' obiettivo di far conoscere protagonisti e periodi della storia dell'arte - é detto in un comunicato - vedrà susseguirsi, nel corso del 2007, l' allestimento di una serie di importanti mostre, tutte prodotte nella nostra regione. Tra di esse, particolare importanza rivestono quelle su 'Mimmo Rotella e il suo tempo', 'Capolavori dell'arte in Calabria dal Medioevo al '900', 'I Longobardi del Sud', 'Giuseppe Pascaletti' e 'Domenico Colao'". "L'antologica su Domenico Purificato - ha affermato Principe - si inserisce in un itinerario di promozione culturale, che vuole favorire la valorizzazione delle arti visive in Calabria. Questa particolare sensibilità dell' Assessorato regionale alla Cultura per la pittura e la scultura ha già prodotto numerose iniziative che porteranno alla realizzazione di un Museo regionale delle Arti visive, la cui istituzione è prevista in un progetto di legge già licenziato dalla Giunta e trasmesso al Consiglio regionale. La nuova struttura museale - ha concluso l' assessore - è finalizzata a documentare la produzione di artisti calabresi o di quanti hanno operato in Calabria nel corso dei secoli, per dotare la nostra regione di un grande attrattore culturale e, contemporaneamente, di un qualificato punto di riferimento e di regia per tutte le attività di promozione dell'arte e della cultura".

Presentato il libro “Senza il bacio della buona notte”

27/11 "Questa non è un' autobiografia, perché pur essendo separato ed avendo avuto conflitti naturali con mia moglie l' ho sempre considerata una donna perbene ed una mamma stupenda, ma è una storia di tante storie, una piccola dose di maschilismo avanguardista in un mondo dominato, come dice Zygmunt Baumann, dalla liquidità dei sentimenti". Lo ha detto il giornalista Mario Campanella, nella libreria Mondadori di Cosenza, in occasione della presentazione del suo libro "Senza il bacio della Buonanotte" edito da Rubbettino. Il volume è stato presentato dallo psichiatra Domenico Buccomino che ha parlato della "frammentazione e della precarietà dei rapporti umani: dal lavoro alla famiglia è tutto un mondo precario" mentre sono intervenuti Gianfranco Bonofiglio ed il Sindaco di Castrolibero Orlandino Greco. "C'é poca predisposizione a parlare di amore - ha detto Buccomino - e questo libro parla di amore, dell' amore vissuto e perso, dell' amore paterno, dell' eros che scompare e riappare". "Il libro - ha detto ancora Campanella - è dedicato a mio figlio, ma anche idealmente a Lorenzo Calogero, uno straordinario, eccezionale poeta calabrese che tutti hanno dimenticato e di cui ho riportato una frase nella pagina di apertura"

“La questione immorale” di Pietro Mancini, presentato a Roma

23/11 E' stato presentato a Roma "La questione immorale", il nuovo libro scritto dal giornalista della Rai Pietro Mancini, ex sindaco di Cosenza. Alla presentazione erano presenti i giornalisti Marcello Veneziani e Cesare Lanza. I partecipanti al dibattito, riferisce una nota, "hanno concordato nel sottolineare l' attualità del libro. Un Paese sempre più immorale, l' Italia, senza valori, pressoché esanime e, politicamente, in evidente stato confusionale. Pagine aperte e capitoli 'in fieri', quelle di Mancini - hanno spiegato Veneziani e Lanza- di una storia nazional-popolare che, soprattutto nel Sud, dopo le ultime drammatiche vicende politiche e giudiziarie (arresti, malapolitica, 'ndrangheta e camorra, che spadroneggiano in Calabria e Campania), appare quasi come una spugna di sangue e, quotidianamente, aggiunge goccia a goccia''. Concludendo il dibattito Pietro Mancini ha ricordato la sua breve esperienza politica. "Allora - ha detto - quando ero sindaco di Cosenza, i miei astiosi avversari mi attaccavano per la mia appartenenza a quella che mio padre, Giacomo Mancini senior, definiva, con orgoglio, 'un' onesta famiglia socialista calabresé. Quest' estate, quando in Calabria sono esplosi casi clamorosi di familismo amorale, con politici e amministratori regionali sotto inchiesta, per aver favorito congiunti e familiari, quei rancorosi critici di allora e i giornali, con rare eccezioni, sono rimasti in silenzio. La reazione alla malapolitica deve farsi maggiormente sentire e deve coinvolgere un numero maggiore di cittadini, di club, di associazioni, di organi di stampa. Ha avuto ragione Follini - ha concluso Mancini - quando, commentando il recente appello di Napolitano ai politici a rinnovare i propri vertici, ha osservato che, oggi, specie nel tormentato e mal governato Mezzogiorno, i partiti sono e appaiono ai cittadini, ai lettori dei libri e dei giornali e agli elettori, che sempre più numerosi disertano, e non senza validi motivi, le urne, scuole di conformismo e di spirito gregario".

Thuri sito pilota per gli studi su Ippodamo

21/11 Sulle tracce di antichi edifici della città di Thuri, nella zona di Sibari. Potrebbe essere una delle più importanti scoperte archeologiche dei prossimi anni. E' la campagna di scavi che sta portando avanti il direttore della scuola archeologica di Atene, Emanuele Greco, che dal 2005, insieme ai suoi allievi, lavora sul sito 'Casa bianca'. I primi risultati sono stati illustrati dall'equipe a una delegazione di archeologi greci, provenienti da Paestum, dove si é svolta la Borsa internazionale del turismo archeologico. Il sito è di un'importanza strategica in quanto l'impianto urbanistico della città di Thuri (che succede a Sybaris 70 anni dopo la sua distruzione) fu redatto da Ippodamo di Mileto ed è l'unico dell'antico "urbanista" (autore anche di quelli di Pireo e Rodi) che si può studiare perché in aperta campagna, e quindi senza dover "radere al suolo" moderne città. Thuri, perciò, si candida a essere, come ha specificato Emanuele Greco, un sito pilota.

A Roma, con Di Pietro, Veneziani e Lanza, la presentazione del libro di Pietro Mancini “La questione immorale”

21/11 Sarà presentato mercoledì 22 novembre alle 18.00 nella Libreria Croce (Roma) il volume di Pietro Mancini "La questione immorale" (Pellegrini Editore) .Tra i relatori il ministro Antonio Di Pietro, il giornalista Cesare Lanza, lo scrittore -giornalista Marcello Veneziani. Un paese sempre più immorale l’Italia, senza valori, pressoché esanime e in evidente stato politico confusionale. Non poteva essere più attuale il libro del giornalista Pietro Mancini “La questione immorale”, pubblicato in estate per i tipi della Pellegrini Editore, ma così longevo e irrefrenabile al pari di una scommessa riuscita. I temi ci sono tutti, e pure di più, e si chiamano “Sprecopoli, Parentopoli, Sanitopoli, Calciopoli, Vallettopoli, Raiopoli” e mille altre piaghe e cancrene del Belpaese. Pagine aperte e capitoli in fieri di una storia nazional-popolare che è come una spugna di sangue e ogni giorno aggiunge goccia a goccia. Mancini, del resto, ha da tempo affinato lo sguardo sulla cancrena-Italia da attento giornalista che vola radente e scruta gli abissi , fin dagli esordi al “Giornale di Calabria” e a “Il Giorno” ,e oggi, in qualità di vice-direttore di Rai-Tv. Caustici e puntuali i suoi commenti politici su “Il Giornale” di Belpietro, sull’“Avanti!” di Ranucci e su “Calabria Ora” di Leporace. La sua “questione immorale” è dunque una provocazione e un grido d’allarme lanciato verso la gente perché abbia il coraggio di guardare la realtà deplorevole che ha davanti. Le pagine de “La questione immorale” saranno tema di dibattito giorno 22 novembre presso la Libreria “Croce” ( Corso Vittorio Emanuele II, Roma) alle 18.00. Previsti gli interventi di Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, dei giornalisti e scrittori, Marcello Veneziani e Cesare Lanza, curatore, quest'ultimo, dell’intrigante introduzione al volume che, da sola, è pari ad una loquace summa dei temi trattati.
“L’affresco sull’Italia decadente- scrive Lanza- non considera solo scempi e sprechi, malgoverno e volgarità. Mancini affronta in verità tutte le contraddizioni di un Paese senza bussola: dal leader del nuovo governo Romano Prodi («coniglio finto buono», secondo la sarcastica definizione di Vittorio Feltri e Renato Brunetta), ex super potente dell’universo Iri e ministro prediletto di un potere democristiano a cui certo era attento, con scaltrezza e coerenza, fino alla clamorosa dichiarazione di voto a favore dell’Unione di Paolo Mieli, il direttore-Richelieu del “Corriere della Sera” – proprietà di azionisti miliardari. Com’è possibile, com’è comprensibile? Su questa bizzarra ma decifrabile connessione tra la sinistra, che una volta tutelava le classi più deboli, e la benedizione che oggi le arriva dalle classi più forti del Gotha economico e finanziario, Mancini non tralascia di riportare frecciate: come a due sommi vip dell’establishment, Della Valle e a Montezemolo”. E’ solo un passaggio e un presagio. Le pagine affondano la lama ancora di più in profondità e la presentazione del libro, moderata da Paride Leporace, direttore della testata giornalistica “Calabria Ora”, farà il punto sulle numerose “dolenti note” di un Paese allo sbando.

Il Premio città di Tropea scelto dai 409 sindaci calabresi

20/11 Saranno i 409 sindaci calabresi, affiancati da una giuria popolare composta anche da studenti, a scegliere il vincitore assoluto del premio nazionale di narrativa "Città di Tropea - Una regione per leggere". La scelta avverrà tra una terna di finalisti che uscirà da una rosa di libri già formata dalla giuria degli esperti presieduta dalla giornalista e scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti. L'elenco sarà reso noto nei prossimi giorni dall' "Accademia degli affaticati", l'associazione culturale promotrice dell'evento. Della lista fanno parte 26 opere di altrettanti autori. Tra gli stranieri è stata indicata un titolo del turco Orhan Pamuk, Premio Nobel 2006 per la letteratura. Interessante il drappello formato dalle case editrici calabresi. "Siamo partiti col piede giusto - ha sostenuto il giornalista Pasqualino Pandullo, presidente dell'Accademia degli affaticati - scorrendo l'elenco messo a punto dal Comitato tecnico-scientifico, si scopre un equilibrato e finora inconsapevole dosaggio fra conferme e novità, fra tradizione e innovazione, tra storia e stringente attualità . Straordinaria, poi, la commistione emersa tra intellettuali calabresi, italiani e internazionali. Risultato: una grande voglia di esserci, di partecipare, colmando spazi culturali desolatamente vuoti. E questo è il nostro obiettivo. Avverto il bisogno di esprimere profonda gratitudine a Isabella Bossi Fedrigotti la quale, accettando di presiedere la giuria di esperti, ha condiviso l'intero progetto sotteso al Premio Tropea". Del comitato-tecnico scientifico del Premio fanno anche parte, tra gli altri, il presidente dell'Autorithy per le Comunicazioni, Corrado Calabrò e i tre Rettori delle Università calabresi. La Giuria degli esperti si riunirà a marzo per individuare, tramite una votazione pubblica, i primi tre classificati. La scelta del vincitore avverrà successivamente con il voto di una giuria popolare composta grazie a tutti e 409 i sindaci calabresi, i quali, nella regione italiana dove si legge meno (secondo tutti gli indici statistici) diventano così gli alfieri di una straordinaria "campagna per la lettura". La cerimonia di consegna avverrà nel corso di tre serate in programma dal 21 al 23 giugno 2007.

Delegazione greca in visita agli scavi di Sibari

18/11 Gli scavi di Sibari meta di un gruppo di archeologi greci, guidati dal ministro della Cultura, George Voulgararakis. La delegazione visiterà oggi i resti dell'antica città e il Museo archeologico della Sibaritide. Nell'occasione, saranno presentati i risultati di ricerche che si stanno svolgendo nel parco archeologico calabrese da parte di un gruppo di studiosi greci guidato dal Soprintendente Michalis Petropoulos e dalla ricercatrice Adamantia Vassilogamvrou. La delegazione sarà accompagnata da Emanuele Greco, direttore della Scuola archeologica italiana di Atene, e dal Soprintendente della Calabria, Pietro Giovanni Guzzo. Terminata la visita, il gruppo di studiosi proseguirà alla volta di Paestum, dove si sta svolgendo la IX edizione della Borsa internazionale del turismo archeologico.

Progetto “Paesaggi di guerra”, la Calabria ospita meeting transnazionale

26/10 La Calabria ospita il primo comitato di pilotaggio del progetto “Landscapes of war” (Paesaggi di guerra) che rappresenta il patrimonio storico testimone dei conflitti del XX secolo in Europa. Il meeting trasnazionale, che si svolgerà lunedì 30 e martedì 31 ottobre al Comalca di Germaneto di Catanzaro, nella sede del dipartimento regionale per la Programmazione nazionale e comunitaria-Affari internazionali, servirà a fare il punto e a presentare alla stampa il progetto proposto dalla Regione Calabria nell’ambito del programma Cultura 2000 ed approvato dalla direzione generale Cultura della Commissione europea. Un appuntamento fondamentale per presentare il percorso di svolgimento e l’organizzazione del lavoro di un progetto comunitario complesso, che rientra tra le sole sette proposte approvate in Europa per le annualità 2005/06. Tale progetto è un importante risultato che vede coinvolti, sotto la guida della Regione Calabria che è capofila, altri dieci partner coorganizzatori: italiani, spagnoli, inglesi, francesi e greci coadiuvati da altri cinque partner associati tra cui il Museum Tradycji Niepodlegloscowych (Lodz, Polonia), l’Università di Primoska (Koper, Slovenia), l’Università di Valencia (Spagna), il Consiglio generale della Cultura del Governo valenciano (Spagna) e il Comune di Dalmine (Bergamo).
La due giorni di Catanzaro mirerà a coordinare il lavoro tra i partner internazionali, nello specifico: Regione Calabria (capofila), Bluimage Productions, (produzioni subacquee) Conisma (Italia), Federación valenciana de municipios y provincias (Spagna), Consell Valencia de Cultura (Spagna), Centre de conservation du livre (Francia), Hanseatic City of Rostock (Germania), English Heritage, (Gran Bretagna), University of Patras (Grecia), Coventry University (Gran Bretagna).
“Paesaggi di Guerra” è un esempio di progetto che si compone delle sezioni “Terra” e “Mare”, entrambe volte a promuovere una fetta del patrimonio storico dei territori interessati, a valorizzare i messaggi di pace che gli scenari di gravi sciagure umane riescono a celebrare col loro triste “evocare”, a produrre una cultura di pace raccontando le brutture della guerra. Nello specifico, il progetto produrrà un inventario dei siti di guerra relativi ai conflitti del XX secolo in Europa, documentando le politiche di conservazione degli stessi, e presenterà, inoltre, una serie di strumenti di informazione, di promozione di visite culturali e di esposizioni itineranti. Nell’ambito del progetto si prevede di realizzare, tra l’altro, una pubblicazione specialistica sul patrimonio bellico esistente nei territori interessati dal progetto stesso; un sito web interattivo, corredato da cartografie storiche e attuali dei siti oggetto degli interventi di ricerca; l’allestimento di una esposizione itinerante, che verrà ospitata nei musei più importanti delle città partner; un documentario storico, da diffondere sulle reti Sky, dal titolo: “Sulle rotte dei convogli. Navi perdute durante la seconda guerra mondiale nei mari di Calabria”; un piano di comunicazione per la divulgazione dei risultati del progetto e per la promozione dei siti a fini turistico-culturali.

Mostra su “Carta della Terra” a Castrovillari

24/10 "I semi del cambiamento, la Carta della terra e il potenziale umano" è il titolo di una mostra fotografica e documentaria, che è esposta fino al 31 ottobre nella sala delle Arti del Protoconvento francescano di Castrovillari. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione dell'Istituto buddista italiano "Soka Gakkai", Gruppo di Castrovillari, dell' Iniziativa per la Carta della Terra ed alla Fondazione Soka Gakkai International, realtà educativa buddhista per la creazione di valore, nota per importanti iniziative culturali nel campo delle arti, della letteratura, dell' educazione alla pace e ai diritti umani, ed ai patrocini del Comune di Castrovillari e dell'associazione "Amici della Terra". L' esposizione è stata presentata, per la prima volta, come contributo al Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg nell'agosto del 2002. 17 pannelli, con notizie ed immagini relative allo stato del pianeta concorreranno alla sensibilizzazione dei giovani per le tematiche dello sviluppo sostenibile, sempre più importanti per il futuro della Terra e delle popolazioni che vi abitano. L'allestimento comprende anche la proiezione di un video "Quiet Revolution-Una rivoluzione tranquilla"; una voce fuori campo narra tre storie che raccontano che cosa può fare la gente comune di fronte ai grandi problemi. Il messaggio che vuole dare la mostra è sintetizzato nel pannello finale: "Tu puoi", nel quale si rappresenta cosa possono fare le azioni quotidiane e locali per effettuare cambiamenti incredibili e altrimenti impensabili. Il percorso fotografico-documentale propone, oltre la conoscenza, la tutela, il risanamento ed una corretta gestione delle risorse naturali, una serie di testimonianze provenienti da diversi continenti che suggeriscono com'é possibile lo svolgimento d'attività a basso impatto ambientale, utilizzando sistemi e metodi che non turbano gli equilibri naturali. Si tratta, è scritto in una nota, di un'occasione per renderci conto dello stato di salute del nostro pianeta e per riscoprire il potenziale che ognuno di noi possiede per salvaguardarlo, ma soprattutto per capire che il problema dell'ambiente non va separato da una difesa complessiva della dignità e della vita dell'uomo nell'unitarietà dei suoi bisogni, dei suoi compiti e del suo destino

Progetto di interscambio culturale "Le Melilla nel Mondo" a Colosimi

22/10 Sabato 21 nella Sala "A. Masdeo" del Centro Sociale di Colosimi(CS), si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto "Le Melilla nel Mondo", a cura dell'Amministrazione Comunale. L'incontro,coordinato da Daniele Moraca, si è svolto alla presenza di giornalisti dei maggiori quotidiani locali e di un numeroso pubblico di cittadini. Il sindaco di Colosimi, Raffaele Rizzuto, ha posto l'accento sulla straordinaria opportunità di sviluppo che deriva da tale progetto, che prevede un protocollo di interscambio turistico-culturale tra le 4 Melilla del mondo: la Ciudad Autonoma de Melilla(enclave spagnola in territorio nord-africano), la Melilla di Saint Luise (CUBA), la Melilla di Montevideo (Uruguay) e la Melilla italiana che si trova appunto nel territorio del comune di Colosimi.
Il sindaco ha inoltre sottolineato come il progetto abbia riscontrato il convinto interesse da parte delle istituzioni sovracomunali, in particolare dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, che ha assicurato il giusto apporto all'iniziativa.
L'assessore Manolo Talarico, resp. del progetto, ha illustrato le varie fasi dell'iniziativa e ha raccontato l'esperienza fatta insieme al sindaco, in occasione della visita in Spagna per le celebrazioni della Giornata di Melilla, durante la quale il sindaco Raffaele Rizzuto, insieme ai colleghi di Cuba ed Uruguay, sono stati insigniti della Medaglia d'Oro della Ciudad Autonoma de Melilla.
Dopo la proiezione di una breve anteprima del documentario che si sta realizzando sulle 4 Melilla a cura di una produzione internazionale con la regia del cineasta Driss Deybach, e delle foto della cerimonia solenne svoltasi in Spagna alla presenza di Autorità governative e militari, il sindaco Rizzuto ha voluto ringraziare il Presidente della Ciudad Autonoma de Melilla Juan Josè Imbrota ed il delegato del Governo Spagnolo per la straordinaria e calorosa accoglienza riservata alla delegazione italiana.
Nel concludere i lavori l'Ass. Talarico ha ringraziato la Pro Loco di Colosimi per il necessario e irrinunciabilre apporto all'iniziativa dell'Amministrazione Comunale.

Dal 20 a Castrovillari la mostra fotografica “I semi del cambiamento”

10/10 "Vediamo come gli individui siano in grado di fare la differenza quando prendono coscienza del proprio potere individuale e collettivo e decidono di metterlo in pratica agendo concretamente. Impariamo cosa si può fare per non sentirci impotenti ma anzi diventare parte attiva nella risoluzione di questi problemi." Inizia così la mostra I semi del cambiamento. La Carta della Terra e il potenziale umano ideata e sviluppata dalla Soka Gakkai Internazionale e dall'Iniziativa per la Carta della Terra come contributo al Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile tenutosi a Johannesburg nell'agosto del 2002. L'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, nasce in Italia il 27 marzo 1998 e viene riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica Italiana il 20 novembre 2000, svolge la sua attività sociale soprattutto nella promozione dei diritti umani. Aderisce alla Soka Gakkai International (SGI) che, nel 1981, è entrata a far parte dell'ONU come organizzazione non governativa (ONG) con potere consultivo presso l'ECOSOC. La SGI, presieduta da Daisaku Ikeda, basa tutte le sue attività su tre cardini fondamentali: la Pace, la Cultura e l'Educazione. Lo scopo della mostra è far conoscere i principi della Carta della Terra e le azioni della gente comune dando il senso di poter fare qualcosa anch e nel proprio piccolo e sensibilizzando i partecipanti a valorizzare le proprie azioni per uno stile di vita sostenibile. La mostra ha lo scopo di far conoscere i principi della Carta della Terra e delle azioni della gente comune dando il senso di poter fare qualcosa anche nel proprio piccolo e sensibilizzando i partecipanti a valorizzare le proprie azioni per uno sviluppo sostenibile. Tutto e tutti siamo egualmente importanti nel determinare il nostro futuro: dobbiamo solo prenderci cura della terra e gli uni degli altri. Il messaggio che vuole dare la mostra è sintetizzato nel pannello finale: "TU PUOI", attraverso azioni quotidiane e locali si possono effettuare cambiamenti incredibili e altrimenti impensabili. L'allestimento comprende anche la proiezione di un video: Quiet Revolution, Una rivoluzione tranquilla; una voce fuori campo (Meryl Streep nella versione originale) narra tre storie che raccontano che cosa può fare la gente comune di fronte ai grandi problemi. La mostra patrocinata dal Comune di Castrovillari - Ass. alla Cultura, è stata organizzata dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Gruppo di Castrovillari e vede la collaborazione attiva dell'Associazione Gli Amici della Terra. L'inaugurazione avverrà il 20 ottobre ore 20,00.

Parte il progetto di Biblioteca elettronica Arberesh

09/10 Partirà il progetto Besa (Biblioteca elettronica siti arberesh) realizzato tra i dipartimenti di Linguistica e Filologia dell'Università della Calabria e le biblioteche Nazionale di Tirana e Civica di Shkodra. Si tratta, è scritto in un comunicato, di un'attività di cooperazione per realizzare un progetto finalizzato alla costituzione di un catalogo in rete dei patrimoni bibliografici albanologici d'Italia e d'Albania. Ma questo è solo un aspetto del progetto Besa, che è stato presentato nel corso del convegno itinerante 'Albanesi d'Italia e Albanesi in Italia, la letteratura ponte di dialogo interculturale tra antiche e nuove identita", curato dalla sezione di Albanologia dell'Università della Calabria. Il progetto Besa prevede la realizzazione di una mappatura delle biblioteche e dei fondi librari appartenenti alle comunità arbëresh della provincia di Cosenza e la catalogazione di ciascun fondo. Si realizzerà in seguito un catalogo collettivo accessibile on-line che, inizialmente, conterrà le registrazioni bibliografiche relative a monografie antiche e moderne, periodici cartacei, elettronici e audiovisivi delle biblioteche locali (comunali, ecclesiastiche, scolastiche e private) in lingua, di interesse arbëresh o albanologico della provincia di Cosenza. La tappa successiva riguarderà l'allargamento a tutte le strutture bibliotecarie delle altre comunità albanesi presenti in Italia e in Albania

Il museo arriva sui binari

07/10 Arriva anche in Calabria ''Il Treno dell'Arte-Museo per un Giorno'', mostra itinerante che, dopo aver preso il via dalla stazione di Porta Nuova, a Torino, sta attraversando il Paese. ''Per la prima volta in Italia - e' detto in un comunicato delle Ferrovie dello Stato - alcune tra le piu' importanti opere del panorama dell'arte figurativa italiana viaggiano a bordo di un treno speciale che fara' sosta, per un giorno, nelle stazioni ferroviarie di 28 citta' in 17 regioni''. Quattro gli appuntamenti previsti in Calabria. Si comincia domani, domenica, nella stazione di Cosenza per proseguire il 12, 13 e 14 ottobre quando sara' la volta delle stazioni di Villa San Giovanni, Catanzaro e Crotone. ''Il Treno dell'Arte-Museo per un giorno - prosegue la nota - e' stato realizzato in collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato, che ha contribuito mettendo a disposizione convoglio, tracce e stazioni. La scelta di affiancare il Festival si inserisce in un piu' ampio contesto che vede le Ferrovie dello Stato impegnate da anni a favore della cultura, dell'arte, della scienza e delle piu' significative iniziative di solidarieta'. Tra le altre iniziative culturali, la partnership con l'Auditorium-Parco della Musica e la collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali per il ''Progetto Magnifico'', contenitore di mostre d'arte ed eventi culturali. Il Treno per l'Arte intende far conoscere al grande pubblico le opere di cento maestri dell'Arte figurativa italiana (tra i quali Baj, Guttuso, Cascella, Fiume, Morandi, De Pisis, Ligabue, Sironi, De Chirico. Le visite al Treno dell'Arte, in occasione delle soste quotidiane nelle stazioni, saranno gratuite. Ogni vagone (in totale sono sei) e' stato trasformato in una vera e propria galleria d'arte per ospitare al meglio alcune delle opere piu' rappresentative (provenienti per lo piu' da collezioni private) realizzate dal 1946 ad oggi, dai maestri dell'arte figurativa italiana''.

Ad Oppido Mamertina il 5 i risultati della campagna di scavi a Torre Cillea

03/10 Ad Oppido Mamertina, Giovedì 5 ottobre alle ore 1730 al Palazzo Grillo, l’Amministrazione Comunale, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria e l’Università degli Studi della Basilicata con la Scuola di specializzazione Archeologica di Matera presentano i risultati della Campagna di Scavi Archeologici effettuata in località Torre Cillea di Castellace di Oppido Mamertina.
Obiettivo dell’incontro è verificare lo stato dell’arte sulla ricerca archeologica a Castellace, nell’ambito delle attività promosse dal comune di Oppido per valorizzare il proprio patrimonio archelogico, storico e monumentale. La ricca ed interessante zona archeologica di Castellace occupa il pianoro di Torre Cillea e Torre Inferrata, dove sono stati rinvenuti nuclei sepolcrali della media età del bronzo ( XII – X secolo a.C.) e di età ellenistica ( IV – III secolo a.C.). Significativa la presenza di un’area sacra dedicata ad Eracle nel V secolo a.C. Le recenti indagini archeologiche hanno messo in luce i diversi abitati che si sono succeduti nel tempo a partire dal V fino al II secolo a.C. Il sito risulta maggiormente importante se letto nel complesso dei ritrovamenti Archeologici ricadenti sull’intero territorio comunale di Oppido Mamertina, dove già sono in stato avanzato la progettazione e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione di un ampio parco archeologico che ricomprende le aree di Mella, della medievale Oppido Vecchia, ed allargato sino alla contrada Palazzo sita nel cuore del Parco Nazionale d’Aspromonte. Alla presentazione dei lavori interverranno il sindaco Giuseppe Rugolo, il soprintendente ai Beni archeologici per la regione Calabria Pietro Guzzo, per la soprintendenza di Reggio Calabria Rossella Agostino, Maria Maddalena Sica per la Scuola di specializzaione in archeologica di Matera ed Antonio Larosa assessore allo spettacolo, Cultura e Beni Culturali della Provincia di Reggio Calabria.

Lunedì a Roccella recital sulle liriche di Corrado Caalbrò

28/09 Nell'ambito di Castellaria 2006, rassegna artistica itinerante nei castelli calabresi a cura della Presidenza della Regione, andrà in scena lunedì prossimo, nel Castello Aragonese di Roccella Ionica, "Un poeta e il sogno della sua poesia", un recital che rende omaggio ormai da sei anni in tutte le piazze italiane e internazionali alla figura di Corrado Calabrò, presidente delle autorità delle comunicazioni e poeta contemporaneo. "Lo spettacolo - è scritto in un comunicato - prevede un viaggio affascinante e suggestivo nei versi d'amore di Calabrò, poeta e uomo sensibile a cogliere e incastonare nel verso le sensazioni, impercettibili o meno, che una storia d'amore può nascondere. Oltre alla donna celebrata splendidamente nei versi, anche il tema dell'amore verso la propria terra, la Calabria, è raccontato con struggente malinconia. Così immaginiamo nella finzione teatrale che il poeta arrivi presso un cimitero dei libri per gettare il proprio. Ma la sensibile guardiana di quel cimitero, citando alcuni versi di Pablo Neruda, lo convincerà a leggere insieme il libro di versi, insistendo sull'intimo rapporto tra la parola scritta e la continua ricerca di un interlocutore affinché la cultura non muoia. Ma solo al termine del recital sapremo se il poeta rinuncerà o meno a gettar via il suo libro".

Recital di poesie di Calabrò a Pesaro

26/09 Auditorium ''Pedrotti'' affollatissimo oggi a Pesaro per il recital di poesie del presidente dell' Autorita' per le comunicazioni Corrado Calabro', intitolato ''Corrado Calabro': un poeta e il sogno della sua poesia''. La voce recitante di Walter Maestosi, l' attrice e cantante Daniela Barra e Giovanni Monti al piano hanno presentato le poesie d' amore di Corrado Calabro', che e' si' giurista e magistrato ma anche poeta, tradotto in tredici lingue. ''Rischio una specie di schizofrenia - ha detto -, in me ci sono due persone diverse, ma quando scatta il commutatore di banda l' altro non c' e' piu'''. Lo spettacolo, che ha fatto il giro di tanti paesi, Cina compresa, e' stato voluto dalla 3C, l' Associazione 'Calabresi nel mondo', presieduta da Peppino Accrogliano', presente al recital pesarese come il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. Per la citta' di Pesaro erano presenti fra gli altri il sindaco Luca Ceriscioli, il prefetto Luigi Riccio e il presidente del Conservatorio 'Rossini' Giorgio Girelli. ''In giro per il mondo - ha detto Calabro' - la mia poesia e' un messaggio per tutti coloro che amano la lingua italiana''. C' erano, fra gli altri, anche il sottosegretario Paolo Naccarato, il presidente emerito della Corte costituzionale Annibale Marini e il prefetto di Rimini Domenico Mannino, anch' egli calabrese.

Venerdì 29 presentazione del giallo di Marisa Vecchione “Il gemello”

24/09 Venerdì 29 settembre alle 17.00 nella sala incontri culturali del ristorante Per Bacco di Cosenza in Piazza Valdesi, si terrà la presentazione del libro giallo, scritto da Marisa Vecchione, Il Gemello, recentemente pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000; l’autrice con questo romanzo ha vinto nei giorni scorsi la medaglia d’oro al «Premio letterario internazionale di narrativa Città di Cava dei Tirreni». Oltre all’autrice e all’editore Demetrio Guzzardi, del libro ne parlerà Patrizia Altomare, scrittrice e docente di scrittura creativa; brani del romanzo verranno letti dall’attore Francesco Reda; hanno assicurato la loro presenza autori, saggisti e altri personaggi del mondo della cultura non solo cittadina. Il Gemello è, come tutti i romanzi gialli che si rispettino, avvincente. L’autrice coinvolge in maniera totale il lettore da non consentirgli di mollare il libro per fare altro. Bisogna leggerlo tutto di un fiato perché la storia lo cattura già dalle prime pagine trascinandolo in un mondo fatto di spie e terroristi, grandi famiglie e grandi aziende, traffico d’armi e hacker… ed un grande amore. I personaggi sono delineati nella loro interezza; Marisa Vecchione non segue le orme degli altri scrittori di gialli che danno vita ad un solo personaggio, ma fa condividere la storia ad un vero e proprio gruppo di “investigatori”. Il romanzo è un ritratto della vita di un poliziotto di oggi e si svolge in uno scenario mondiale delineato dal terrorismo islamico e dalla prepotenza americana che affronta la questione medio orientale come un solitario cavaliere in cerca del Santo Graal. Un cavaliere solitario che combatte una guerra santa, e per questo tutto gli è permesso, e non accetta altri che, come lui, combattono il nemico comune anche se con altre armi e con altri sistemi.
L’AUTRICE
Marisa Vecchione è nata a Cosenza nel 1960; ha studiato lettere e filosofia all’Università di Arcavacata, abita a Mendicino e lavora nella segreteria della cooperativa «Opus homini». Da sempre impegnata nel campo del volontariato, è addetto stampa del WWF Calabria. Una parte del suo primo romanzo, Nerone, è stato pubblicato nel volume antologico La donna forza della Calabria e dell’Europa.

Progetto “Dall’altra città alla città”, un distretto culturale per Cosenza

13/09 Giovedì 28 settembre 2006, alle ore 17.00 alla Biblioteca Nazionale di Cosenza si terrà il terzo degli eventi del Progetto “Dall’altra città alla città” promosso dalla Provincia di Cosenza e attuato dall’Istituto Luigi Sturzo di Roma sul tema “La città tra futuro, identità e saperi taciti. Continuità e discontinuità urbane”.
? Relatori: Salvatore Perugini (Sindaco Comune di Cosenza) Maurizio Carta (ordinario di architettura urbanistica – Università degli Studi di Palermo)
? Moderatore: Marina Mojana (giornalista Sole 24 ore)
L’evento si inserisce all’interno di un più vasto e articolato programma di incontri aventi come obiettivo l’avvio di un’azione propedeutica che, a partire dal centro storico della città, prevede la realizzazione di un distretto culturale.
Il Progetto “Dall’altra città alla città” parte dalla considerazione, infatti, che ogni territorio è in grado di raccontare e far emergere la propria identità intesa come elemento aggregativo e propulsivo sia dal punto vista culturale che socio-economico. Il centro storico di Cosenza, da questo punto di vista, si propone come luogo ricco di risorse culturali, in grado di esprimere, più di altri, gli aspetti identitari originari del contesto urbano. Uno spazio tangibile capace di innescare un processo virtuoso di creazione e sedimentazione di nuove opportunità per la crescita dell’intero tessuto urbano.
Gli eventi, ideati per favorire anche la massima partecipazione di tutti soggetti che operano sul territorio (cittadini, operatori culturali e turistici, giovani, scuole e Università, amministrazioni locali e soprintendenze, associazioni di categoria etc) intendono rafforzare la percezione del centro storico come luogo in grado di valorizzare la storia e l’identità del contesto urbano e proporre una visione della “città tra futuro, identità e saperi taciti, facendo emergere le varie forme ed espressioni culturali attraverso:
? l’arte contemporanea, con i suoi molteplici linguaggi
? le biblioteche e gli archivi, come infrastrutture della conoscenza, come luoghi dell’incontro e di produzione
? il teatro, la musica e la danza, come luoghi di aggregazione e di partecipazione sociale
Gli eventi, organizzati nel periodo compreso tra giugno e novembre 2006, prevedono la partecipazione di 2 relatori e intendo sollecitare dibattiti e discussioni con il pubblico e seguono il seguente calendario:

27/06/06 h. 17.00 (Teatro Rendano)
L’area urbana di Cosenza, l’arte contemporanea e la comunicazione della città
L’arte contemporanea quale strumento di ridefinizione e di delocalizzazione del contesto urbano.
Relatori: Daniela Lancioni (curatrice – Roma), Tonino Sicoli (curatore e Direttore Museo – Rende).
Moderatore: Marina Mojana (giornalista Sole 24 ore)

11/07/06 h. 17.00 (Teatro Rendano)
Biblioteche ed archivi come luoghi della conoscenza, delle narrazioni e degli incontri
Le biblioteche e gli archivi da luoghi di conservazione a luoghi di produzione e circolazione culturale.
Relatori: Angela Costabile (bibliotecaria – Potenza), Raffaele Stancati (bibliotecario – Cosenza)
Moderatore: Lorenzo Tomasin (docente Scuola Normale di Pisa, giornalista Sole 24 ore)

28/09/06 h. 17.00 (Biblioteca Nazionale di Cosenza)
La città tra futuro, identità e saperi taciti. Continuità e discontinuità urbane
Il centro storico come spazio urbano capace di coniugare creatività, innovazione e tradizione.
Relatori: Maurizio Carta (ordinario di architettura urbanistica – Palermo), Salvatore Perugini (Sindaco Comune di Cosenza) Moderatore: Marina Mojana (giornalista Sole 24 ore)

23/11/06 h. 17.00 (Biblioteca Nazionale di Cosenza)
Teatro, musica e danza. Creazione e sperimentazione di forme artistiche innovative
Il ruolo degli spettacoli dal vivo come forme creative capaci di favorire l’aggregazione, l’evoluzione e l’integrazione socio-culturale.
Relatori: Marco Bernardi (Regista e Direttore Teatro – Bolzano), Antonello Antonante (Direttore Centro Teatrale RAT- Cosenza) Moderatore: Marina Mojana (giornalista Sole 24 ore)

Ass. Donnici “Con Castellaria rilancio delle ricchezze storiche”

12/09 Grande successo hanno riscosso gli eventi musicali, teatrali e culturali finora rappresentati in alcuni castelli della Calabria nell'ambito della rassegna "Castellaria", promossa dall'assessorato regionale al Turismo, con la direzione artistica di Antonio Panzarella. Un risultato, è scritto in un comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta, "che si è rifletterà sicuramente sull'intero programma che permetterà di aprire le porte di trentasei manieri calabresi, ereditati dagli Aragonesi, dagli Svevi, dai Bizantini e dai Normanni". La seconda edizione di "Castellaria" è stata inaugurata nel mese di agosto al Castello Carafa di Santa Severina e, fino ad ottobre, vedrà la presenza di alcuni tra i maggiori interpreti italiani come Gabriele Lavia, Tullio Solinghi, Umberto Orsini, Paola Lorenzoni, Lucilla Gaelazzi, Mimmo Locasciulli. Un ricco cartelloni di eventi culturali che consentirà anche di per far conoscere e dare valore alle più belle e antiche fortificazioni della regione. Ma anche "un castello di libri" per gli incontri che vedranno protagonisti Carmine Abate, Pierfranco Bruni, Cesare Pitto, Vito Teti, Gianni Carteri, Santino Salerno, Mario Strati, Corrado Calabrò, Aldo M. Morace, Nicola Merla, Mauro Minervino, Tonino Perna, Fernando Sallustio. Per l'assessore regionale al Turismo. Beniamino Donnici, l'iniziativa ha lo scopo di fare in modo che "queste ricchezze storiche, caratteristiche peculiari del paesaggio calabrese, siano sempre più al centro di un'azione sistematica che punti, oltre alla salvaguardia e al loro pieno recupero, al rilancio strategico di un certo tipo di vacanze per arricchire l'offerta turistico-culturale della Calabria". "Alle nostre torri e ai nostri castelli - ha concluso l'assessore - vogliamo restituire la dignità di luoghi della memoria, della passione e dell'arte". Il prossimo appuntamento è previsto al Castello medievale di Placanica per il 14 settembre prossimo con "I suoni di Ulisse" di Franco Tutolo con Tony Esposito. Che sarà replicato a Belvedere Marittimo il 15 settembre al Castello Aragonese.

Ricerca di Pierfranco Bruni sulle etnie linguistiche della Magna Grecia

08/09 E' stato pubblicato il risultato della ricerca dal titolo "Sui passi della Magna Grecia" che passa in rassegna i luoghi e i beni culturali interessati alla realtà delle comunità delle minoranze etnico linguistiche presenti nei territori che furono la Magna Grecia. Si tratta di un progetto, coordinato e curato da Pierfranco Bruni, al quale hanno lavorato diversi studiosi. Nella ricerca sono stati approfonditi aspetti attraverso percorsi letterari, artistici, linguistici delle comunità Grecaniche, Italo-Albanesi, Occitane. Tre realtà all'interno del contesto della Magna Grecia. Al progetto hanno lavorato Agostino Giordano, Giuseppe Mazzarino, Micol Bruni, Maria Zanoni, Rosetta Patitucci, Martino Zuccaio, Antonio Filomena. "Lungo i tracciati della Magna Grecia - ha detto Bruni - si ritrovano i luoghi e i segni che non hanno una valenza soltanto archeologica ma anche (forse soprattutto) etno-archeologica, etno-storica, etno-linguistica. Il viaggio che si è voluto compiere è quello di individuare i mosaici storici che sono vitali all'interno di quel territorio (non tutto certamente) che viene spesso individuato come area della Magna Grecia. E questo territorio va studiato antropologicamente attraverso valori linguistici e valori che pongono come dato centrale la comunicazione attraverso la difesa delle tradizioni. In virtù di ciò il rapporto tra Magna Grecia, Mediterraneo ed etnie risulta sempre più fondamentale. I luoghi che sono stati della Magna Grecia sono quei luoghi dove le presenze etniche con matrici mediterranee sono abbastanza consistenti". La storia delle minoranze etnico - linguistiche è una storia che ha vissuto stagioni di grandi conflittualità e di confronti sul piano storico, ma anche di importanti fasi in cui il senso dell'identità viene ad essere assorbito come modello di ereditarismo nella consapevolezza anche di una nobiltà e dignità culturale. La cultura popolare e i codici dell'appartenenza è un elemento fondamentale perché grazie ad essa la storia si intreccia con il mito, con fattori etnici, con elementi archeologici e artistici, con la ricerca sul campo. Gli archetipi, che sono il vissuto ma anche la presenza delle etnie, si lasciano ascoltare come modello identitario in una dimensione nazionale. I paesi di minoranza etnico - linguistica sono una testimonianza vivificante. Ma ci sono anche comunità, in questo contesto, che nel corso dei secoli hanno perso la loro originaria appartenenza. L'aspetto etnico potrà trovare una lettura completa attraverso il coinvolgimento di uno studio su elementi e processi che interessano anche gli aspetti archeologici. In fondo studiare alcuni modelli archeologici potrà costituire un inciso interpretativo fondamentale anche dal punto di vista linguistico. Alcune delle comunità interessate hanno delle radici che rimandano ad una visione che potrebbe interessare lo studio dei popoli e delle civiltà in un versante in cui l'archeologia potrebbe dare un contributo importante e, a volte, decisivo. "Sui Passi della Magna Grecia - ha aggiunto Bruni - è un viaggio lungo i luoghi, territori, beni culturali, etnie e minoranze linguistiche. Si tratta di un rapporto affascinante che pone in essere questioni di ordine certamente archeologico e storico ma anche antropologico ed etno - linguistiche. Abbiamo cercato di segnalare alcune tracce lasciando segni attraverso i riferimenti riportati. Si tratta di un viaggio all'interno di un territorio non dimenticando mai che su questo territorio stesso la Magna Grecia ha impresso dei profondi solchi. Anche per ciò che riguarda la questione relativa alle minoranze etnico - linguistiche il ruolo della Magna Grecia resta fondamentale".

A Cleto l’ex mattatoio diventa un contenitore per l’Arte

07/09 (A.P.) "La Fabbrica della Ruggine" è un edificio di idee. Alcune di esse sembrano vagamente classiche, altre polemiche, altre ancora originalmente estrose. "La Fabbrica della Ruggine" è un modo di espressione che poco si cura di luoghi deputati e di amatori scelti. Parla ovunque e con chiunque. Così, anche in un piccolo paese della Calabria, anche in situazioni in cui sembrerebbe che l'arte sia l'ultimo dei pensieri, trova spazio e applauso tra la gente. E mostra che ogni luogo è quello adatto a comunicare e ad esprimere. Le idee soprattutto!!
Si cammina, in una serata di fine estate a Cleto, tra le idee.. E' un percorso quasi magico. E' un rito.. Si entra con la testa vuota e con gli occhi già ammirati. E gli artisti sottolineano con la disposizione delle loro opere quest'Idea.
Così l'opera di Enrico Meo, all'ex-Mattatoio - poi ricostruito e aggiornato da un architetto originale - introduce il visitatore in un grappolo di segni e messaggi antichissimi che costringono a modificare il passo, a deviare, a riflettere su ciò che impedisce il procedere diritto. I triangoli di Meo sono simbolo antico di origine greca - poi ereditato dall'esoterismo - metafora del mistero che circonda il mondo. L'opera è costruita di terra, aria, fuoco, acqua, i principi empedoclei della creazione e della vita. Al centro del triangolo un piede umano, il passo che conduce l'uomo per un mondo che non è solo fisicità (come sottintenderebbero i "cinque sensi" appesi lì accanto al muro e significativamente rappresentati sotto forma di triangoli tattili) ma è innanzitutto spiritualità, mistero, infinito universo di segni.
Così la lunga sequenza di fisculi - sequenza di universi tutti uguali ed eternamente ripetentisi - fermi nel loro centro dall'immagine di un anziano dallo sguardo pieno di cose e i capelli bianchissimi. Egli rappresenta un mondo fermo nei suoi significati, un mondo che trova il centro nella tradizione, nel simbolo, nella memoria che tiene l'unità delle cose, che crea mondi, che assicura la continuità.
Un'opera densa, dunque, di valori vicini alla cultura calabrese, alla cultura millenaria dei paesi mediterranei, dove i segni si organizzano, si dividono, e parlano con un ritmo lento e marcato.
Ma non solo.! I Segni si rincorrono anche, corrono, vorticano.
Così nel locale parallelo, diviso da un muro, l'universo non è una sequenza che perpetua la memoria, non ha un ritmo lento di canzone antica, ma segni primitivi e originali che spingono e costringono l'andatura del visitatore a cambiare ancora una volta la direzione del passo che ora gira. L'universo di Yari Sacco è un'enorme spirale che attira in sé tutte le manifestazioni di vita, dall'originario caos alla creazione dell'uomo, dall'unione d'amore degli esseri alla fondazione della società, al ciclo dell'esistenza che si completa con la morte e il trapasso.
I segni questa volta si rimescolano, con lo scopo però di non creare rumore, ma silenzio. Il video che l'artista proietta sulla parete bianca mostra luci, ombre, sensazioni visive avvolte di silenzio che non inducono lo spettatore al commento momentaneo di chiunque creda di comprendere e voglia sentenziare, ma lo guidano a restare immobile in un unico pensiero mentre le immagini scorrono.
L'opera è fatta di terra e pietre, di nero e di bianco, che fa pensare subito al lavoro manuale. L'artista, nel cercare l'universo, lo lavora con le mani, non sta aristocraticamente appollaiato sul suo sgabello ad osservare dall'alto, ma scende, si siede per terra, scorre con le mani la materia e lavora.
Anche questo affascina di queste opere e ne fa espressione di arte!
Il lavoro manuale comporta il silenzio e la concentrazione. Attraverso questo mezzo speciale - il silenzio - le opere degli artisti si riempiono di significato e portano a considerazioni, a riflessioni, a critica.
Solo il silenzio, sottolinea Alexander Buchberger nel suo spazio colorato di immagini, ci fa vedere realmente quel che ci passa sotto gli occhi nella noia del quotidiano. In sottofondo il ritmo regolare della musica classica.
Allo spettatore stavolta appaiono immagini conosciute, risapute anzi, ma per una volta tanto più significative del solito: in due stanze immagini che si riflettono attraverso le grate bianche di finestre invisibili che rappresentano la separazione e il distacco da ciò che si sta guardando. Ancora una volta non si richiede al visitatore la partecipazione immediata ed emotiva a ciò che si passa lì davanti, ma gli si chiede di guardare soltanto con la mente ferma. Poi di riflettere.
"La chiave per la saggezza sta nel silenzio" scrive a lettere cubitali sotto la prima delle sue immagini l'artista. Quello che colpisce maggiormente è come le immagini che egli mette insieme siano così vicine al nostro vissuto quotidiano e contemporaneamente così lontane da noi; così il piatto di spaghetti invaso da soldatini davanti alle immagini crude di un telegiornale che manda in onda il bombardamento dell'Iraq; così un innocuo gioco di guerra di bambini alle cui facce sono sostituite con un semplice e volutamente rudimentale fotomontaggio la faccia di Bush e quelle di tante pecore disegnate; o i "teneri" cagnolini della Carica dei 101 famelici (però) intorno una porzione di bucatini gustosi.
E il tema drammatico della guerra non poteva mancare in una mostra che propone il mondo così com'è, con la sua sofferenza e la sua "ruggine".
Il video delle drammatiche immagini girate nel paese di guerra di Camilla Thompson in De Martino è proiettato proprio nella stanza di fronte. Così il mondo colorato della contemporaneità usa le tecnologie della fotografia per lasciarsi rappresentare.
Di nuovo però il significato è più profondo. La fotografia è sequenza di immagini. Ma come il mondo per i primi artisti citati è lavoro con la terra e con gli elementi che induce il pensiero al senso di un moto lentissimo, così anche per questi ultimi il ritmo rappresenta un elemento fondamentale e la fotografia può andar veloce o scomporsi in immagini e fotogrammi che immobilizzano e fermano il tempo o lo scansionano con una matematica ferrea. "L'importante che tutto dopo sia in ordine" di Pedrito Bonavita rappresenta la serie di immagini di distruzione ordinata cui la logica sociale abitua da tempo ormai.
Costruita su due livelli, la serie di fotogrammi in bianco e nero rappresenta sul primo livello lo schema preciso di un cranio umano, con la specificazione delle varie ossa, e sul secondo livello il meccanismo del funzionamento di una bomba. La cadenza regolare delle immagini fa pensare a delle lapidi e i ceri accesi ai piedi della parete creano quello stridere forte che c'è tra l'intimità della luce di una candela e il freddo chiarore della carta stampata in bianco e nero dei documenti.
L'artista rappresenta un mondo di ordine silenzioso che non dà però serenità, ma induce al senso di caos e di distruzione. Tra la freddezza delle sequenze di Bonavita e il silenzio critico delle immagini di Buchberger in una stanza, quasi lo stanzino di questo mondo corroso, c'è l'accumulo di segni e immagini e di oggetti di espressione e di strumenti di comunicazione affastellati gli uni sugli altri, distrutti a vicenda. I manichini di belle donne mozzi e gettati gli uni sugli altri sono i segni tangibili di un'umanità rotta; titolo di quest'opera è "Violenza multimediale", di Alan Curto.
Il percorso è chiaro e scandito meticolosamente.
Poi la stanza dell'artista Franco Magli: idoli e immagini, scultura e pittura insieme. Bocche e visi orientali e chiusi nel silenzio di terracotta. Camicie raggrinzite annerite o colorate e scolpite in un quadro; sono immagini fantastiche e ironiche a metà tra il pennello e lo scalpello: alludono e mostrano il lavoro manuale dell'artista e contemporaneamente la faccia del mondo drammatico che la Fabbrica della Ruggine (la cui scritta a caratteri cubitali sul complesso si deve proprio a Magli) rappresenta. Egli mostra nelle sue creazioni che l'arte è non solo un mezzo di comunicazione di messaggi drammatici o ironici, ma che è soprattutto creazione con la "C" maiuscola, lavoro artigiano dell'artista che si perpetua nei millenni attraverso le attività manifatturiere e contadine, attraverso gli istinti primari e le emozioni immediate che i materiali suggeriscono e le mani formano. Le finestre immense del pomeriggio assolato proiettano l'intensa luce del sole sulla terracotta acc
entuandone le forme plastiche e lo spettatore rimane a guardare incuriosito quelle forme artigiane immerse in libri di cultura, quelli che fanno parte del patrimonio intellettuale di ognuno. Allegoria di noi stessi.
Al centro del complesso, visibile attraverso la parete di vetro, si ripropone ancora l'arte come creazione pura, come natura. L'opera di Massimiliano Marchese è fatta di elementi, quasi sgombri da significati culturali e sociali stringenti.
Rappresenta, in mezzo alle altre, semplicemente l'esistenza, primaria così com'è.
In mezzo a quest'opera ci si passa. Si guarda un po' di qua un po' di là. Lo stato d'animo è diverso. Più sereno.
E l'opera ha dell'ironia, infatti!
Da una parte un quadrato ben delimitato, pieno di polvere bianchissima con tre uova colorate (rosso primario, blu, giallo) ben disposte geometricamente a triangolo. Sono i colori primari, elementi primi dell'arte pittorica, rappresentazione di una realtà leggera, disegnata e colorata appunto.
Dall'altra parte la composizione dei colori: la natura. Giallo sono fili intricati (ma quasi spaghetti: ironia d'artista!!) sotto un tronco, terra fatta di radici che nutre. Il giallo si mescola col blu, terra e aria: il tronco. Rosso è la linfa che anima il tronco: la vita. Non ha niente di drammatico questa macchia rossa che ad alcuni sembra sangue. No. E' un colore ed è leggero.
Di fronte, in un mortaio di pietra, farina bianchissima simboleggia il nutrimento che dà la terra e determina la vita dell'esistente ed è simbolo del ciclo naturale.
Così, all'ex-Mattatoio di Cleto, museo per una sera, il mondo comincia dagli elementi primari, scopre il mistero di se stesso, mostra la ruggine del suo essere e del suo fare e finisce con questo sorridente scherzo di colori: in fondo, questa è la vita. Uno scherzo!!

Nasce a Rovito un centro ricerche sul pensiero mediterraneo

05/09 La Fondazione Rubbettino, nata per iniziativa dell'Amministrazione Provinciale di Cosenza e della Casa editrice Rubbettino, inaugurerà giovedì pomeriggio, nella sala multimediale dell'ex stazione delle Ferrovie Calabro Lucane a Rovito, il Centro di ricerca sulla storia del pensiero scientifico del Mediterraneo "Tommaso Cornelio". La Fondazione, oltre alla diffusione del libro e alla educazione alla lettura, si dedica alla promozione della cultura calabrese in Italia e in Europa e più particolarmente è impegnata a promuovere la cultura della qualità, la cultura dell'innovazione, la cultura scientifica. Il presidente del Centro di ricerca, Luigi Maierù, professore straordinario di Storia della Matematica all'Unical, terrà la relazione introduttiva. Seguirà una relazione di Maurizio Torrini, professore ordinario di Storia della Scienza all'Università "Federico II" di Napoli. I lavori saranno conclusi dal sindaco di Rovito, Giampaolo Gerbasi. Secondo Maierù non è un caso "la collocazione del Centro in Calabria. Attraverso il Centro vogliamo promuovere lo scambio culturale fra i Paesi del Mediterraneo. Proprio in quest'area è nata la cultura moderna che ha origini greche ed arabe e che ci fa considerare mediterranei anche Paesi con l'Iran e come l'Iraq".

Presentato il libro di Bruni “Tracciati Arbereshe per viandanti - Tra Girolamo De Rada ed Ernest Koliqi”

05/09 E' stato presentato a Spezzano Albanese il volume di Piefranco Bruni dal titolo "Tracciati Arbereshe per viandanti - Tra Girolamo De Rada ed Ernest Koliqi", pubblicato dal Comitato nazionale minoranze etnico-linguistiche in Italia - Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L' iniziativa, unica tappa in Calabria, é stata curata dall' Associazione culturale Meedusa in collaborazione con il Portale web FuscaPoesia.it. La ricerca, è stato messo in evidenza nel corso della serata , si presenta come il risultato del Progetto - pubblicazione su "Il valore etnico e la letteratura", ovvero: "Scrittori e viaggiatori stranieri. Alla ricerca delle diversità etniche in Italia. Letterature a confronto" condotto dallo stesso autore. Pio Rasulo, titolare della cattedra di Estetica all' Università di Lecce, aprendo la serie di relazioni, ha proposto alcune potenziali chiavi di interpretazione del libro, soffermandosi su una delle immagini più care all' autore, ossia quella del "viandante". L' altro concetto che Rasulo ha voluto affrontare nel suo intervento è stato quello del "viaggio": il docente, infatti, ha tracciato idealmente i momenti salienti della ricerca di Bruni, evidenziando i tratti più marcatamente riferiti all' Arberia e al "viaggio" offerto dai due scrittori che danno il titolo al testo, De Rada e Koliqi. La ricercatrice Teresina Ciliberti ha inteso fare il punto, nella sua relazione, sulle tante pubblicazioni e ricerche di Bruni, affermando che, per capirne bene l' intento letterario bisognerebbe conoscerne tutta l' opera. "La letteratura come viaggio che poggia sul sentimento del ritorno - ha detto - deve dare a chi legge il senso del sogno e del recupero del mito". Ciliberti ha parlato, inoltre, di "mediterraneità" ponendo l' attenzione sul Mediterraneo in sé affrontando il tema della riappropriazione delle radici e del senso di appartenenza ad un popolo. "Bruni - ha sostenuto Francesco Fusca, ispettore del Ministero della Pubblica istruzione - non si occupa solo della cultura arbereshe, bensì, cura nel suo operato tutte le 12 minoranze etniche d' Italia". Per Fusca, inoltre, "c' è la necessità di allargare la visione a tutta l' opera culturale che Bruni svolge dagli anni Settanta per capire in modo più profondo gli obiettivi che si è posto". All' incontro hanno portato le loro testimonianze l' antropologa Maria Zanoni, vicepresidente Conam; il direttore di Jeta Arbëreshe Agostino Giordano, il poeta Placido Bonifacio e il direttore di Arbitalia.it nonché esperto di cultura arbëreshe Pino Cacozza. Nelle sue conclusioni Pierfranco Bruni ha insistito sul tema del Mediterraneo e delle tre "M" (Mare, Madre e Morte). "Si tratta di tre elementi - ha detto - che sono dentro alla nostra cultura e alla nostra letteratura. La necessità primaria è quella di guardare proprio attraverso il Mediterraneo a tutte le minoranze nel complesso, così da tutelarle e garantirne la sopravvivenza. La letteratura - ha aggiunto - va vista come una realtà che entra dentro una teologia del viaggiare e non come cruda rappresentazione della realtà". "Lo stesso De Rada - ha sostenuto ancora Bruni - viaggiava attraverso la nostalgia del mito di una terra e di una patria che non si può più avere e che ormai vive solo nella sua anima". Il ricercatore ha poi spaziato dal paragone dei miti di Enea e Skanderberg, fino al suo personale concetto di cultura intesa come "circolazione dell' esistere", passando attraverso una rapida rielaborazione di come è nata la sua passione verso la minoranze etniche e di come si sono sviluppati gli studi successivi sul tema.

Conclusa la rassegna culturale dell’estate cariatese

05/09 L’importante iniziativa di promozione della nostra letteratura, recentemente avviata dalle case editrici Rubbettino ed Ilisso, con la pubblicazione delle opere di grandi scrittori di Calabria, come Corrado Alvaro, Fortunato Seminara, Mario La Cava e altri, ha trovato una corrispondenza significativa nella rassegna letteraria promossa dall’Amministrazione Comunale di Cariati per l’estate 2006. La manifestazione, intitolata Luoghi e sguardi della letteratura calabrese, per indicare il racconto che scrittori, saggisti e studiosi hanno fatto «di una Calabria immensa, formata anche da quella costruita da tanti corregionali nel mondo», si è conclusa nei giorni scorsi. L’obiettivo, ha spiegato l’assessore alla Cultura del comune jonico, Cataldo Perri, è stato quello di valorizzare le opere di autori locali e del più vasto panorama regionale e nazionale, insieme al centro storico di Cariati che, per importanza e caratteristiche, offre sempre un incantevole scenario. «La Calabria va riscoperta come grande corpo pensante che vive accanto alla grande cultura d’Italia e dell’Europa» ha affermato il noto critico letterario e meridionalista Pasquino Crupi, alla cui presenza, il 29 luglio, è stato dato il via alla serie di incontri. Intervenuto con l’editore Demetrio Guzzardi in occasione della presentazione del volume Dingo (Progetto 2000) dello scrittore Paolo Catalano, originario di Siderno, il professore ha sottolineato la validità dell’iniziativa culturale, affermando che «l’intellettuale vero è quello che si lega al luogo, ma sa anche indagare i temi che ad esso s’intrecciano, e, quindi, sa andare oltre».
Il secondo appuntamento, incentrato sulla tradizione popolare orale, ha avuto per protagonista lo storico Romano Liguori che, con gli apporti del critico letterario Franco Nigro Imperiale e di Anna Scola, docente e dialettologa, ha presentato la sua raccolta di canti popolari intitolata Cariati è bella e nn’ha ru numu… (Grafosud). A seguire, lo scrittore Carmine Abate, che in un’intervista al giornalista Gianluca Veltri, ha presentato il suo ultimo romanzo Il mosaico del tempo grande (Mondadori); quindi si è svolto il primo degli Incontri mediterranei, durante il quale i poeti Rocco Taliano Grasso e Gerardo Leonardis si sono confrontati con l’intensa opera di Mohamed Bennis, uno dei poeti marocchini più stimati nel mondo arabo.
Il programma è proseguito con un dibattito sulle storie e i temi dell’emigrazione contenuti nel volume Calabria altrove (Progetto 2000) della scrittrice e giornalista Assunta Scorpiniti che, tra l’altro, ha introdotto e coordinato la maggior parte degli incontri della rassegna letteraria e che, nell’occasione, ha presentato una sua ricerca iconografica sulle tre generazioni di emigrati in Germania; all’incontro hanno dato un interessante contributo il sindaco di Cariati Filippo Sero, che, nel suo intervento ha espresso idee e propositi d’impegno nei confronti delle migliaia di cariatesi che vivono altrove, l’editore Demetrio Guzzardi, il presidente dell’Ente Autonomo Fiere di Cosenza Francesco Savastano, i “calabresi nel mondo” Giovanni Calabrò, Giovanni Fortino e Giuseppe Parise e lo storico Franco Liguori. Ed è stato anche lui a chiudere la rassegna, il 19 agosto, con la presentazione del suo saggio Sybaris tra storia e leggenda (Bakos), di cui hanno parlato Adele Coscarella, del dipartimento di Archeologia dell’Università della Calabria, Gerardo Leonardis e Rocco Taliano Grasso, Assunta Scorpiniti e i giornalisti Lenin Montesanto e Pasquale Loiacono; le conclusioni sono state tratte dal consigliere nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori, che ha annunciato l’istituzione di una sezione dell’associazione anche a Cariati, di cui sarà responsabile lo stesso Franco Liguori.
L’iniziativa letteraria promossa dall’assessorato alla Cultura ha ottenuto un ampio consenso; ecco cos’ha comunicato lo scrittore Paolo Catalano in una lettera inviata agli organizzatori: «(…) Cariati è un labirinto di destini che si intrecciano con le sue case, i panorami, le strade e le persone. Dà l’idea di una Calabria gentile. Molti dei suoi abitanti sanno che sono destinati a partire per terre assai lontane, ma non si lamentano di ciò. Di questo luogo è il mio editore, quello che ha avuto il coraggio di dare speranza di vita ai miei personaggi che gli sono profondamente grati. Con un manipolo di intellettuali del luogo, ci siamo ritrovati in un angolo incantevole del borgo antico di Cariati a parlare di Maria, di Rosa e di Bruno protagonisti di Dingo, mentre il caldo imperversava e pur tuttavia non riusciva a distogliere l’attenzione del gentile pubblico dal nostro argomentare (…). Pensavo mentre seguivo i vari interventi quanto sia duro vivere nella nostra regione impigliati in una minorità regionale che fa il paio con quella nazionale, disincantati e delusi del nostro essere che sentiamo marginale ed ininfluente nel processo formativo del pensiero nazionale... Allora pensavo a cosa dobbiamo aggrapparci per tentare di ritrovare un’identità credibile e moderna. L’incertezza del nostro futuro ci porta ad accettare quanto di più squallido non si potrebbe, ci rotolarci dentro una cultura, vecchia e ammuffita… Eppure un grande fatto epico ha costruito la nostra identità, solo che non ci accorgiamo di esso: sta nell’ardimento, nelle esperienze, nella cultura nuova che ci hanno portato i nostri impagabili emigranti. E però il diventare moderni non è facoltativo, ma la condizione stessa della sopravvivenza; “è un obbligo imposto dal contesto, non una libera opzione morale o intellettuale”. Questo è il pensiero di Bollari ed io sono d’accordo con lui; del resto è lo stesso discorso che va facendo Pasquino Crupi in un mondo provinciale che non vuole sentire e non vuole vedere… Ma non volevo addentrarmi in questo discorso, volevo dare conto di una serata che certamente resterà nella mia memoria…».

A Fabrizio Nicita la “Laurea Piccante”

05/09 Fabrizio Nicita di Rende è il vincitore del premio 'Laurea piccante', organizzato dall'accademia del peperoncino e dalla Fondazione Carical per la migliore tesi di laurea sul 'diavulillo'. Il vincitore si è, infatti, laureato in farmacia all'università di Perugia con una tesi di chimica delle sostanze organiche naturali, dal titolo 'La capsaicina'. La giuria, presieduta da Bruno Amantea, professore dell'università Magna Grecia di Catanzaro, ha premiato la tesi del neo laureato in farmacia perché "analizza con chiarezza e documentazione scientifica la capsaicina, il principio attivo che è componente essenziale del peperoncino, a cui conferisce il caratteristico sapore piccante". "Il presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo - è scritto in una nota dell'accademia italiana del peperoncino - assegnerà il riconoscimento a Nicita, sabato sera a Diamante, nell'ambito del Peperoncino Festival". Si tratta di un riconoscimento che consiste in un diploma e nella pubblicazione della 'La capsaicina', la tesi che sarà anche distribuita gratis dall'accademia e dalla Fondazione Carical. "Intanto - prosegue la nota - continua la grande attesa per la premiazione del 'Piccante film Festival' e del concorso 'Versi piccanti', due iniziative collegate al Peperoncino Festival".

Presentata l’iniziativa “Castellaria” rassegna di teatro e cultura negli antichi manieri

31/08 "I dati relativi al turismo in questa stagione sono straordinariamente positivi e attraverso iniziative come Castellaria, che tendono a mettere in un circuito artistico-culturale le antiche fortezze della regione, vogliamo tentare di raggiungere, anche se con piccoli mezzi, quello che sarà l' obiettivo dei prossimi anni: allungare la stagione". Lo ha detto Agazio Loiero, presidente della Regione, presentando a Catanzaro il cartellone della rassegna Castellaria 2006. La manifestazione itinerante, che propone spettacoli e cultura nei castelli di Calabria e che si inserisce nel programma di rilancio turistico denominato "Identità Calabria", è stata illustrata anche dall' assessore regionale al Turismo, Beniamino Donnici, e dal direttore artistico Antonio Panzarella. "Questo - ha aggiunto Loiero - è quasi un marchingegno per riuscire a prolungare la stagione delle vacanze nella nostra regione. Naturalmente giocando sul filo di una straordinaria memoria che spetta a noi calabresi conservare, ma che spesso i turisti tendono a preservare quanto noi. Non c' è nulla di meglio - ha proseguito il presidente - che l' arte ed un castello per evocare quello che è stato il nostro passato. Speriamo di raccogliere anche quest' anno gli stessi frutti dell' edizione 2005". "Come un mosaico - ha detto, da parte sua, l' assessore Donnici - si sta componendo, pezzo dopo pezzo il progetto da noi pensato e che mira a puntare sull' identità complessiva della regione. Mare, ma non solo, visto non solo come tramite o porta d' ingresso in una regione straordinaria che, da millenni, è disseminata di tracce e di reperti. Castellaria adesso si inserisce in questo progetto". Donnici, nel corso dell' incontro con i giornalisti, ha fatto riferimento inoltre ai contenuti dell' Apq Beni culturali. "Abbiamo scelto le linee strategiche - ha detto -, superando la polverizzazione delle risorse che riguardano appunto i siti archeologici, i centri storici e i castelli. Per il futuro dobbiamo lavorare in vista dell' appuntamento del cinquecentenario della morte di San Francesco di Paola per lanciare adeguatamente il turismo religioso, che è un altro pezzo importante per costruire l' identità calabrese. Allo stato dobbiamo sottolineare con soddisfazione che i turisti che arrivano più massicciamente in Calabria si trovano ad essere soddisfatti di una regione che si propone finalmente con un' immagine a tutto tondo". "Con questa rassegna - ha sostenuto Antonio Panzarella - le pietre 'parlano' assieme alle persone in tutti gli spettacoli. Inoltre la manifestazione di quest' anno raccoglie e si propone di rafforzare il successo della precedente in una unità e armonia tra operatori e amministratori comunali". Tra le novità dell'edizione di quest' anno di Castellaria annunciate dal'assessore Donnici un programma di incontri con autori che si terranno di volta in volta all' interno degli antichi manieri calabresi.

Presentato in Assindustria Cosenza il progetto Trapobana 2006

29/08 Un testimonial d'eccezione, il regista cult Paul Verhoeven (quello di Basic Instinct e Robocop): parte da questo, e dal successo delle 50mila presenze nelle quattro precedenti edizioni, il progetto ''Trapobana Calabria Cinemalucepoesia'', presentato nei saloni dell'Assindustria di Cosenza. Il progetto ''Trapobana Calabria cinemalucepoesia'', presentato stamani a Cosenza sotto l'effigie griffata del maestro Mimmo Rotella (una Penelope Cruz in versione decollage), e' scritto in una nota, ''si caratterizza per essere oramai un evento di punta per la Calabria nella vetrina piu' prestigiosa del cinema italiano. Si svolge al Lido di Venezia, tra la fine di agosto e l'inizio di settembre 2006 nell'Arena Garden Palazzo del Casino' all'interno della Cittadella del Cinema e consiste, tra l'altro, nella realizzazione e nell'allestimento di uno spazio espositivo al Palazzo del Casino'''. Nell'occasione e' prevista la presenza e la veicolazione dell'immagine degli enti e dei soggetti che aderiscono, tramite la presentazione e la distribuzione, grazie alla presenza di operatori culturali calabresi, di materiale espositivo inerente il cinema, lo spettacolo, il turismo, la storia, le tradizioni e i prodotti della Calabria. Dopo il successo degli scorsi anni, l'intenzione degli organizzatori e' definire meglio e rafforzare il momento di promozione per gli enti promotori. Particolare attenzione sara' data alla presentazione, valorizzazione dell'immagine turistica, culturale degli enti patrocinanti con la proposta di luoghi, scenari, percorsi turistici, con il doppio registro di presentare location per film, televisione utili per imprenditori del settore che vorranno investire. La presentazione avverra' tramite materiale fotografico, siti internet, video e brochure, sui luoghi, i Beni Culturali, le citta' e gli scenari. ''Una vetrina importantissima - e' scritto in una nota - per continuare la progettualita' che prevede l'inserimento la nostra regione nei circuiti internazionali. Il progetto veneziano ha garantito, negli anni, una visibilita' mediale e di presenze allo stand. Anche quest'anno e' stata mantenuta la partnership con la rivista di cinema Filmaker's Magazine con la quale sara' realizzato il cartellone della manifestazione di Venezia Off''. In programma ci sono una serie di incontri con autori attori e registi di livello internazionale come il maestro Vittorio De Seta, il regista Paul Verhoeven e l'autore italiano emergente Vincenzo Marra. All'incontro hanno partecipato Alessandro Russo, curatore dell'iniziativa con il coordinamento artistico di Michele Pingitore, Pino Citrigno, presidente regionale dell'Anec anche in rappresentanza dell'Agis Calabria, Amedeo Pingitore, assessore comunale al Turismo e Spettacolo gia' a Venezia 4 anni fa come presidente della commissione Cultura, la sua collega alla Provincia di Cosenza, Rosetta Console, e Giovanni Capocasale, assessore ai Beni culturali del Comune di Crotone, altro partner insieme alla Provincia di Crotone. Prima della conferenza stampa e' stato presentato il corto ''L'incrocio'' del filmaker cosentino Andrea Lato. anche quest'anno Venezia Off offrira' un parterre d'eccezione. Si parte domani, 31 agosto, con Vittorio De Seta e il suo ''Lettere dal Sahara''. A seguire: 1 settembre: Vincenzo Marra; 2 settembre: Paul Verhoeven; 3 settembre: incontro con un autore in concorso; 4 settembre: Paranoyd: Un Psychedelic Horror Sexy Spaghetti Party; 5 settembre: secondo incontro con autore in concorso; 6 settembre: Piotr Uklanski (Summer Love, primo western polacco). Il 7 e 8 settembre doppio appuntamento col cinema digitale: E fatti 'sto film!: Chicco, Fratter, Zarantonello e Collettivo Amanda Flor (La rieducazione) + Premio Cinema Giovane & Festival Opere Prime.

Piace nelle americhe il libro su Bob Dylan della Klipper

28/08 Il libro “Il calabrese che fece grande Bob Dylan” di Luigi Michele Perri e Bruno Castagna, edito da Klipper in collaborazione con la Iacobino Team, e distribuito in tutte le edicole della regione in abbinamento col quotidiano Gazzetta del Sud, e’ stato accolto con favore anche dalla stampa italocanadese. “Il cittadino canadese”, importante settimanale di Montreal, dedica infatti al volume un’ampia recensione. Tre settimane fa, inoltre, un ampio resoconto sulla storia raccontata da Perri e Castagna era stato pubblicato dall’”Italo Americano”, magazine di Los Angeles.
Centinaia le segnalazioni su Internet. Oltre ai siti locali, il libro figura nei link del quotidiano “il Giornale”, nel sito ufficiale del Festivalbar ed in quello italiano, Maggiesfarm, di Bob Dylan. Recensioni sono state pubblicate da Fuoriradio e Peacelink, da Libreriauniversitaria e dalla Biblioteca virtuale il “Lupo della steppa”. Ampie segnalazioni appaiono, tra l’altro, su: Wuz, cultura e spettacolo; Club.giovani; Borderlines; Lacaverna, libri da leggere; Il Tempio di Theleme; Vivocorato; Ilsipariodellastella, musica e concerti.
“Il calabrese che fece grande Bob Dylan”, che si apre con una prefazione del presidente dell’amministrazione provinciale di Cosenza, Mario Oliverio, e’ stato presentato, di recente, anche a Carolei, Bianchi e Panettieri, con gli interventi dei rispettivi sindaci Silvagni, Villella e Perrotta. Altre presentazioni sono in calendario per i prossimi giorni.
Il libro racconta la storia di un emigrato calabrese, Mike Porco, che Bob Dylan considera come “il padre italiano che non ho mai avuto”, come l’artista scrive nella sua autobiografia, “Chronicles” (volume primo), pubblicata in Italia da Feltrinelli. Porco, infatti, ha il grande merito di aver creduto nel fenomeno Bob Dylan quando l’artista era totalmente sconosciuto, dandogli la possibilità di esibirsi nel suo locale, il “Gelde’s” di New York, e diventando suo “tutore” per l’iscrizione al sindacato degli artisti, a quel tempo, condizione indispensabile per potersi esibire.

Assegnati i premi Arberia e San Demetrio

27/08 Il prof. Francesco Altimari e lo scrittore Carmine Abate hanno ricevuto dal dal sindaco di San Demetrio Corone, Antonio Sposato, rispettivamente, il Premio ''San Demetrio'' e ''Arberia''. I premi rientrano nell'ambito di una iniziativa promossa dall'Amministrazione comunale per dare riconoscimento a quei sandemetresi e alle figure di spicco degli altri centri arbereshe che si sono distinti nelle ''arti e professioni e nelle opere dell'ingegno che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica e alle arti figurative''. I premiati sono stati scelti da una commissione consiliare composta da Sposato e dai consiglieri Gennaro De Cicco e Leonardo De Simone per la maggioranza, Adriano D'Amico e Demetrio Fusaro per l'opposizione. Il prof. Francesco Altimari, nato a San Demetrio Corone nel 1955, e' stato docente di letteratura albanese presso l'Orientale di Napoli, a Lecce, Trieste, Milano e visiting professor nella Universita' di Monaco di Baviera. E' componente del senato accademico delle Scienze d'Albania nell' Universita' della Calabria, dove, dal 1999, ricopre anche l'incarico di pro-rettore delegato. Altimari fa anche parte del Consiglio interaccademico per la lingua albanese in rappresentanza accademica della diaspora arbereshe. Carmine Abate, 52 anni, e' nato a Carfizzi, centro arberesh in provincia di Crotone. Attualmente vive in Trentino dove insegna lettere. Ha pubblicato, tra l'altro, il volume di poesie ''Terre di andata'' (1996) e i romanzi ''Il ballo tondo'' (1991), ''La moto di Skanderbeg'' (1999), ''Tra due mari'' (2002), ''La festa del ritorno'' (2004) e ''Il mosaico del tempo grande'' (2006).

Iniziativa sulla minoranza arbereshe a Spezzano Albanese

25/08 Scrittura, viaggio e culture diverse saranno i temi principali che caratterizzeranno il percorso di ricerca storica ed etnica, curato da Pierfranco Bruni, che sarà presentanto nel corso della manifestazione 'Tracciati Arberesh per viandanti. Tra Girolamo De Rada ed Ernest Koliqi'. L"iniziativa si svolgerà, venerdì 1 settembre, a Spezzano Albanese. "Il lavoro - è scritto in una nota - affronta il rapporto tra letteratura e viaggiatori in terra di Arberia, in un dialogo costante con la letteratura albanese. Si tratta di un progetto che rientra nelle attività del Ministero per i Beni e le Attività culturali; del Dipartimento beni archivistici e librari; della Direzione generale per i beni librari e gli istituti culturali - Comitato nazionale minoranze etnico linguistiche. All' iniziativa, oltre a Bruni, parteciperanno Pio Rasulo, docente dell'università di Lecce; Francesco Fusca, ispettore tecnico del Ministero della Pubblica istruzione; la giornalista Raffaella Salamina; la ricercatrice e docente, Teresina Ciliberti. "Il lavoro di Bruni - prosegue la nota - rappresenta un viaggio nella cultura Arbereshe attraverso i luoghi e il territorio dell' Arberia, il cui patrimonio culturale è analizzato dal punto di vista letterario, antropologico e simbolico. Ed è proprio in tale progetto che, più specificatamente, emerge il rapporto tra letteratura e viaggio con una analisi mitico-letteraria del legame tra Gabriele D'Annunzio e Scanderbeg, eroe nazionale dell' Albania che lottò contro le invasioni turche in difesa della cristianità". "La ricerca - sostiene Pierfranco Bruni - si articola in uno studio sul tema del viaggio e della diaspora nella letteratura italo-albanese partendo dal poeta, modello della poesia sia nella cultura arbereshe che in quella albanese e dei Balcani: Girolamo De Rada. Proseguendo poi il percorso attraverso la figura e l' opera dello scrittore vivente Ismail Kadaré e quella dello storico della letteratura albanese Ernest Koliqi. Infatti, l'anno in cui moriva De Rada nasceva Koliqi: un passaggio di testimone sempre intorno ad una letteratura della diaspora".

Pubblicato un libro sulla festa di San Sebastiano a Cellara

23/08 Il fascino e la bellezza dell'impresa antropologica legata alla festa di San Sebastiano ed i molteplici aspetti storici, sociali, culturali e politici che caratterizzano la vita comunitaria di Cellara. Sono questi i temi principali del libro "Cellara, il culto e la festa di San Sebastiano", realizzato dall'antropologo Sergio Straface e pubblicato dalla Edizioni Ursini. "In questo libro, il ritmo della festa - sostiene Alex Koensler, anch'egli etnologo e antropologo, già corrispondente free-lance per Deutsche Rundschau - rompe radicalmente la piatta normalità quotidiana e crea lo spirito effervescente della communitas, cioé una re-invenzione del senso di appartenenza collettiva in cui l'io si confonde nel gruppo. Come dimostra questa analisi del ciclo festivo di San Sebastiano a Cellara, la richiesta di riconoscimento culturale non può essere fine a se stesso. Essa è in grado di assumere una funzione emancipante se mira principalmente alla eliminazione di ostacoli che riguardano l'accesso a opportunità e risorse di sviluppo. Ciò che Rogers Brubaker ha recentemente chiamato 'svolta cognitiva' dell'antropologia, suggerisce un approccio duplice alle politiche dell'identità: difendere e valorizzare le identità locali così come esse sono investite di significato dagli attori sociali e politici, senza tuttavia dimenticare di chiarire i processi che producono le categorie stesse di queste realtà culturali". "Questo significa - ha concluso - che gli aspetti emancipanti della cultura locale possono emergere meglio se la realtà sociale del Sud dell'Italia si svincola dall'ingannevole immagine di cultura arcaica e immutabile, restituendogli piuttosto il proprio carattere dinamico e progressivo. Obiettivo brillantemente raggiunto da Straface".

Mostra su arte e tarocchi a San Demetrio Corone

23/08 Una collezione di opere originali e di disegni di interpretazione artistica dei tarocchi sarà esposta a partire dal 26 di agosto a San Demetrio Corone nel piazzale antistante lo storico collegio e la basilica romanica-normanna di Sant' Adriano. In particolare, oltre alla collezione di tarocchi di proprietà di Renato Guzzardi, docente di matematica dell'Economia all'Università della Calabria, si potranno visionare circa 300 disegni fatti pervenire, per posta, da artisti di venti nazioni di tutto il mondo. La mostra è stata presentata da Guzzardi, assistito dalla collaboratrice Anna Zaccaro e dal direttore artistico, Claudio Grandinetti. All' incontro hanno presenziato il sindaco di San Demetrio, Antonio Sposato e i componenti dell' intera giunta. I tarocchi della collezione Guzzardi sono copie limitate di opere originalissime firmate da artisti famosi come Dalì e Manara e partono tutti dai tarocchi dei Visconti, la prima collezione delle famose carte. La novità della mostra è però costituita dai circa 300 disegni giunti da tutto il mondo nell' ambito della Mail Art. La caratteristica principale di questa disciplina è che le opere sono spedite tramite posta.

Libridamare a Gioia Tauro: Una Biblioteca in spiaggia

16/08 Un libro in spiaggia, sotto l' ombrellone, per dedicarsi in pieno relax e tra un bagno e l' altro, al piacere della lettura: e' un successo l' iniziativa ''Libridamare'' che dalla riviera romagnola e' approdata da questa stagione anche sul litorale di Gioia Tauro. Cento titoli - tra gialli, best seller, opere di narrativa italiana e straniera, letteratura per bambini e ragazzi con una particolare attenzione alle ultimissime novita' editoriali - sono gia' da sei giorni a disposizione gratuita dei turisti ma anche dei tanti cittadini che affollano la spiaggia della citta' della Piana. Punto di riferimento per vedere i titoli, valutare e scegliere e' un semplice gazebo in legno sistemato sulla spiaggia a pochi passi dal mare. Avviato da alcuni anni in alcune delle realta' turistiche dell' Adriatico, il servizio di lettura e prestito gratuiti in spiaggia e' stato subito condiviso e fatto proprio dal sindaco di Gioia Tauro, Giorgio dal Torrione, e dall' assessore comunale alla Cultura, Elena Barbaro. Il servizio che fa capo alla BiblioMediateca Comunale e' gestito dal personale della societa' consortile ProMedia. L' istituzione culturale di Gioia Tauro ha una dotazione di circa 9 mila volumi. ''In stretta collaborazione con l' assessore Barbaro - spiega Tiziana Scarcella, responsabile del servizio di lettura e prestito gratuito in spiaggia - abbiamo inteso prendere spunto dalle analoghe iniziative in voga da anni in molte celebrate localita' marinare del Paese. Le condizioni per il prestito differiscono rispetto a quelle praticate in Biblioteca. I volumi, infatti, possono essere utilizzati per non piu' di una settimana esibendo un semplice documento di identita'''. ''E' la prima volta - prosegue Scarcella - che ci cimentiamo con un' attivita' del genere. Sappiamo che qualcosa di analogo e' stato fatto in Calabria, ma solo a Caulonia, e possiamo dire di avere ottenuto gia' un discreto successo. I libri in prestito, infatti, sono gia' quaranta, ma abbiamo dovuto ampliare l' offerta inserendo anche altri titoli di letteratura italiana su esplicita richiesta degli utenti. Per quanto tempo si protrarra' l'iniziativa? Per adesso andremo avanti almeno fino a fine mese e, se le condizioni lo permetteranno, possiamo anche immaginare un prosieguo per la prima settimana di settembre. C' e' comunque l' intenzione di allargare l' iniziativa, organizzando presentazioni di libri e incontri con l' autore''.

Nuova edizione dei “I germanesi” a cura di Rubbettino e Ilisso

16/08 Gli editori Rubbettino ed Ilisso hanno pubblicato una nuova edizione de ''I germanesi'', di Carmine Abate e Mieke Behrmann, nella collana ''Scrittori di Calabria''. Il volume e' in vendita da oggi, al prezzo di 5,90 euro, nelle edicole calabresi ed in quelle principali di Torino, Milano, Roma, Bologna, Perugia, Pisa, Sanremo . ''I germanesi'' venne pubblicato una ventina d'anni fa dall'editore Campus Verlag di Francoforte ed il sociologo Norbert Elias, il cui saggio viene adesso presentato in postfazione, ne parlo' come di un'opera ''meritevolissima'' per i suoi risvolti sociologici, ma anche per la vivacita' e chiarezza dell'esposizione, e quindi per l'abilita' stilistica di Abate e Behrmann. ''I germanesi'', frutto di una lunga ricerca sul campo, svolta tra Germania e Italia dal 1979 al 1982, racconta la storia e la vita di una comunita' calabrese e dei suoi emigranti. Si tratta, nello specifico, di uno studio sul paese di Carfizzi, comunita' arbëreshe dell'Alto Crotonese, e dei suoi rapporti con un consistente gruppo di lavoratori (Gastarbeiter per i tedeschi, germanesi per i compaesani) emigrati nella Rft a partire dalla fine degli anni '50 e per tutti gli anni '60. ''L'analisi puntuale di tali relazioni - spiega, nella prefazione, Giuseppe Colangelo - rappresenta uno dei punti cardine del volume. Alla prassi consolidata di studiare il problema dell'emigrazione e delle sue implicazioni esclusivamente dal punto di vista della societa' d'immigrazione, i due autori contrappongono con gesto sicuro un radicale mutamento di prospettiva o, per meglio dire, un reale e profondo rinnovamento della visuale di indagine che portano poi a compimento servendosi di una metodologia di ricerca altrettanto innovativa''. Secondo Colangelo, ''uno dei motivi che giustificano la nuova edizione de 'I Germanesi' consiste nel fatto che il saggio, apparso in Italia nel 1986, e' oggi praticamente introvabile. La qual cosa appare abbastanza sorprendente ove si consideri che l'opera rappresenta uno dei pochi rigorosi, e completi, 'studi di comunita'' incentrati su un paese della Calabria, in particolare di quella minoranza arbëreshe sparsa in tutte le regioni dell'Italia meridionale. Un secondo motivo riguarda il fatto che 'I germanesi', ad un'attenta lettura, si rivela fonte assai preziosa per comprendere appieno alcune importanti caratteristiche dell'attivita' narrativa di Carmine Abate. Per esempio l'insistenza su taluni temi di forte spessore civile o ancora certe inaudite soluzioni linguistiche o, infine, la capacita' di stare nel cuore pulsante della materia narrata e, nello stesso tempo, di tenerla alla giusta distanza critica''. Il libro sara' presentato a Soveria Mannelli, nell'ambito della manifestazione ''Essere a Soveria'', il 23 agosto alle ore 18.30. Parteciperanno, insieme ad Abate e Behrmann, il prof. Aldo Maria Morace e l'editore Florindo Rubbettino.

Un libro per conoscere San Daniele Fasanella, martire calabrese del XIII secolo

12/08 Nel suggestivo convento dei Cappuccini di Belvedere Marittimo, si svolgerà, sabato 19 agosto 2006, con inizio alle ore 21.30, nell’ambito del 7° caffé letterario promosso dal Cenacolo Culturale Francescano, la presentazione del nuovo libro di Olga De Luca dal titolo: Daniele Fasanella, l’appassionato di Dio, pubblicato recentemente dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. Alla manifestazione interverranno, dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Belvedere Marittimo Mauro D’Aprile e dell’assessore alla cultura Riccardo Ugolino, l’editore Demetrio Guzzardi, il poeta e critico letterario Attilio Romano e la stessa autrice del volume Olga De Luca. All’incontro parteciperanno Chiara Carrozzino e Roberto Risorto; è previsto un intervento conclusivo dell’assessore provinciale al bilancio Rachele Grosso Ciponte. Nel corso della serata verranno eseguite musiche antiche da parte di Alessandro Presta e Marco Pizzini alla tromba, Vittorio Gaglianone al corno, Pierpaolo D’Aprile e Gianluca Gagliardi al trombone; voci narranti di Pino Gagliardi e Giovanni Martucci.
Daniele Fasanella nacque a Belvedere Marittimo (Cs), da una nobile famiglia del Regno di Napoli. Nel 1219 vestì l’abito francescano dalle mani stesse di San Francesco d’Assisi. Come ministro provinciale dell’Ordine francescano fondò numerosi conventi in tutta la Calabria. Nel 1226, insieme a sei confratelli, dagli scogli «Oremus» di Belvedere, partì missionario, per il Marocco. Il 10 ottobre 1227, a Ceuta, colsero tutti la palma del martirio; i loro resti vennero raccolti da mercanti italiani. Frammenti delle ossa di San Daniele furono portati in Calabria nel 1481 dal cardinale Giovanni d’Aragona, figlio di Alfonso re di Napoli. Tutt’ora sono conservati in un reliquiario, esposto alla venerazione dei fedeli, nella cappella che è ritenuta la casa natale di San Daniele nel centro storico di Belvedere. Nel 1516, papa Leone X ha canonizzato i santi sette martiri di Calabria. La festa liturgica di San Daniele è il 13 ottobre.
L’autrice del testo, Olga De Luca, dopo aver già pubblicato due volumi dei suoi testi teatrali in dialetto belvederese ha deciso di far conoscere ad un più vasto pubblico la storia del santo protettore di Belvedere Marittimo. «Scrivendo la vita di San Daniele ho pensato a quali lettori mi sarebbe piaciuto porgerla: innanzitutto a giovani, che lo conoscono, solo probabilmente, attraverso l’immagine della scimitarra sul capo, nell’atto di subire il martirio. Ma ho pensato anche a persone adulte, uomini che non sono, necessariamente soltanto devoti, o studiosi, del Santo. Ho cercato di scrivere nel modo più semplice di cui fossi capace, mettendo in risalto le debolezze, le ambizioni, l’intelligenza e, perché no? tutto ciò che non aveva in comune con gli uomini del suo tempo. E, come fare a meno di tanta leggenda, che circonda la sua vita? e fin dove seguire, con intenzioni puramente storiche? Le leggende, almeno quelle più vere della storia, sono entrate nel racconto. Ma, le opere, nella vita di Daniele, contano più delle parole e soprattutto più di qualunque nostra interpretazione personale. Solo in questo modo mi è sembrato possibile capire il senso profondo del cammino spirituale di Daniele Fasanella e del suo essere diverso rispetto al contesto storico in cui si trovò a vivere. Vorrei essere riuscita a farne apprezzare l’amore vero e intenso per il prossimo e a Dio, che lo portò a non rifiutare una morte edificante».

Assegnati i premi dell’estemporanea di pittura “San Francesco a San Marco”

12/08 Nel suggestivo scenario di palazzo santa Chiara di San Marco Argentano, con una sobria e partecipata cerimonia, ha chiuso i battenti la nona edizione del “Premio di pittura estemporanea”, che ha avuto come tema “San Francesco e San Marco”. Questi i risultati emessi dalla Commissione esaminatrice composta da chi scrive, da Olga Fiorillo Mulino, Paolo Chiaselotti, Patrizia Scarniglia e Tonino Ciardullo: per la Sezione Ragazzi si è imposto il sammarchese Andrea Marraffa che ha proposto nella sua opera l’effigie di San Francesco da Paola che giganteggia nella principale piazza della città (piazza Umberto I); per la Sezione Adulti si è aggiudicato il primo premio Giuseppe De Franco da Mormanno che ha realizzato, con una felice ispirazione, un pregevole dipinto raffigurante l’Evangelista Marco, patrono della città e della diocesi sammarchese, e il santo paolano; il secondo posto è stato conquistato da Anna Ida Pisani e il terzo ex aequo da Leonardo Zicari e Franco Farace. Hanno partecipato, inoltre, all’incontro moderato dallo scrivente, il sindaco della città, Pinotto Mollo, che ha evidenziato il valore dell’iniziativa; l’assessore comunale alla cultura, Virginia Mariotti, che ha rimarcato la valenza sociale della manifestazione e Tonino Tommaso, assessore comunale al turismo. Tutti gli artisti in concorso hanno ricevuto, come da regolamento, un attestato di partecipazione.

Musei aperti a Ferragosto anche in Calabria

11/08 Anche in Calabria sara' possibile trascorrere un Ferragosto all'insegna dell'arte e della cultura. I luoghi che custodiscono il patrimonio artistico ed archeologico, infatti, saranno aperti anche il 15 agosto per iniziativa del Ministro per i Beni e le attivita' culturali, Francesco Rutelli. ''Si inizia - e' scritto in una nota - dai Bronzi di Riace e le collezioni del museo di Reggio Calabria (orari 9-20, ingresso a 4 euro, ridotti alla meta') per proseguire con i luoghi della cultura di Locri (aree archeologiche di Locri, del Tempio di Marasa', dell'abitato di Centocamere); e poi i musei di Crotone, Vibo Valentia, Cassano sullo Ionio, la cui visita costa solo 2 euro. Visitabili gratuitamente con pausa pranzo, la pinacoteca di palazzo Arnone a Cosenza e il museo statale di Mileto. Dalle 9 al tramonto, sempre senza costi, si possono andare a vedere la chiesa di S.Francesco d'Assisi a Gerace e la bizantina Cattolica a Stilo (Reggio Calabria)''.

A Guardia Piemontese dal 19 agosto la “Settimana Occitana”

10/08 Si svolgera' dal 19 al 23 agosto la quarta edizione della settimana occitana. La manifestazione e' promossa dall'assessorato alle Minoranze Linguistiche della Provincia di Cosenza e dal Comune di Guardia Piemontese con il Patrocinio della Provincia di Torino, Regione Calabria, Comunita' Montana Val Pellice, Comunita' Montana di Paola e dal Comune di Torre Pellice. La giornata del 19, alle 18, sara' dedicata al ricevimento delle Delegazioni e alla Cerimonia ufficiale e solenne della consegna onorificenza ''Guardia citta' di pace'' all'Arma dei Carabinieri per il costante e significativo impegno profuso nelle attivita' di tutela degli alti valori di pace e di sicurezza sociale in Patria e nel mondo. In serata la grande flama d'o'c: fiaccolata musicale per le antiche strade del suggestivo centro storico con la partecipazione: del gruppo ''lhi Jary'', ''le Tramontane'' e i ragazzi di Locri che si esibiranno in volteggi e giochi per ragazzi. Il 20 dalle ore 18 a Guardia P.se Marina, stand di gastronomia e il gruppo artistico ''Il Campo''. Il gruppo ''lhi Jary'' chiudera' la serata con il concerto musicale. Il 21 agosto al Parco Termale di Guardia P.se Terme alle ore 20,00 sara' proiettato il film di Fredo Valla: ''mestieri ed emigrazioni'' con dibattito. Martedi 22 alle ore 20 presentazione del libro: ''I segni della storia - le vicende storiche che caratterizzarono il dopo strage e la costruzione delle Chiese a Guardia''. ''La tolleranza: valore aggiunto''. Seguira' un dibattito. La IV edizione della Settimana Occitana si conclude il 23 agosto alle 19 con la cerimonia di inaugurazione della Piazzetta in prossimita' largo vico Pascale e allocuzione che assume il ricordo di G.L.Pascale martire della storia Valdese. Seguira' la premiazione dei vincitori del concorso ''La Guardia in giallo''. Verranno proclamati i vincitori del I premio assoluto per il miglior romanzo giallo edito in lingua occitana o italiana e il vincitore del I premio assoluto per il miglior romanzo giallo inedito. (ANSA).

A San Fili dal 13 agosto una mostra fotografica sullo storia e i personaggi locali

10/08 Aprirà domenica 13 agosto alle ore 17.30 la mostra fotografica organizzata dall'Associazione Culturale Universitas Sancti Felicis e patrocinata dall'Amministrazione Comunale di San Fili.
Saranno di fatto esposte per una settimana, da domenica 28 agosto a sabato 3 settembre nel locale della sala convegni della Biblioteca comunale di San Fili una serie di opere, in bianco e nero, realizzate da fotografi non professionisti che hanno voluto immortalare nel corso degli ultimi cinquantanni spazi e personaggi tipici del ridente paesino della provincia di Cosenza.
Le opere sono state messe a disposizione dell'Associazione Culturale "Universitas Sancti Felicis" da Mario Sergi e dagli eredi del fratello Gaetano, da Storino Salvatore, Vittorio Agostino, Vincenzo Onofrio, Antonio Zuccarelli, Giuseppe Saggio, Franco D'Agostino, Giuseppe Gentile, Marcello Speziale, Michele Ciancio, dagli eredi di Salvatore Perri e dal circolo "La Beccaccia" di San Fili.
La mostra è stata dedicata anche quest'anno, come nel 2005, a Francesco "Ciccio" Cirillo, un emigrato sanfilese prematuramente scomparso agli inizi degli anni novanta. Francesco Cirillo nel corso della sua pur breve esistenza e pur risiedendo oltreoceano, non dimenticando mai il suo luogo d'origine, ha lasciato a disposizione dei suoi "compaesani" una eccezionale raccolta fotografica oltre a tutta una serie di opuscoli che ritraggono circa un secolo di vita comunitaria. I suoi scritti e la sua intera opera sono stati utilizzati anche per la realizzazione di una tesi di laurea riguardante il fenomeno dell'emigrazione calabrese.
Una sezione è stata realizzata proprio con parte del materiale fotografico raccolto nel corso della sua breve ma intensa vita dal compianto Francesco Cirillo. Francesco Cirillo, il sanfilese d'America (come amavano qualificarlo i suoi compaesani), è scomparso nel 1990 a poco più di sessant'anni d'età. I Responsabili dell'Associazione, in primis il Presidente Pietro Perri seguito a ruota dal Consiglio d'amministrazione composto da Vittorio Agostino, Antonio Asta, Giuseppe Cirillo e Francesco Iantorno, si sono detti più che soddisfatti per il lavoro realizzato e sono certi che la stessa sarà apprezzatissima da quanti andranno a visitarla.
La mostra, allestita presso la sala convegni della Biblioteca comunale "G. Iusi" di San Fili, ha come tema "San Fili: scorci storia e personaggi". La stessa ricade nella serie di stupende manifestazioni previste nel cartellone del Progetto estate San Fili edizione 2006 e rimarrà aperta al pubblico per una intera settimana, da giorno 13 agosto al 20, dalle ore 17.30 alle ore 19.00.

Dall’8 agosto in Sila incontri di giornalismo e cultura

08/08 Lo stato della stampa, l’immigrazione, il grande cinema, la mafia, la musica. Questi i temi dei sei convegni a Torre Camigliati, il cuore della Sila Grande Per il quinto anno consecutivo vengono programmati gli incontri estivi del Parco “Old Calabria”, importanti eventi culturali dedicati al cinema, alla letteratura e alla storia locale, a cui partecipano dal 2002 giornalisti, esperti e scrittori, ma anche un folto ed interessato pubblico. Il progetto da cui parte questa iniziativa nasce dalla Fondazione “Napoli Novantanove” e dal suo presidente, Mirella Stampa Barracco (cfr. www.scriptamanent.net, rubrica Un sito al mese, articolo Napoli Novantanove alla scoperta del tesoro del Sud di Veronica Longo) e ha come nome Parco Old Calabria, Norman Douglas e i viaggiatori del Grand Tour, proprio perchè si ispira al titolo (Old Calabria) del resoconto di viaggio che Douglas, narratore inglese, scrisse nel 1915 al ritorno dalla regione.
La residenza di Torre Camigliati è il luogo che accoglierà i primi tre incontri previsti per questa estate. Il primo si terrà, precisamente, l’8 agosto alle ore 17:00, per parlare di Giornali e giornalismo in Calabria, esperienze, limiti, prospettive. Una tavola rotonda, moderata dal saggista Fulvio Mazza, che discuterà dello stato della stampa in Calabria, del giornalismo calabrese fra anniversari di testate oramai consolidate da decenni e continue fondazioni di nuovi quotidiani, del ruolo delle pubblicazioni istituzionali e quello dell’emittenza televisiva pubblica e privata, delle istituzioni ufficiali, dell’associazionismo spontaneo, delle strutture accademiche. Intervengono: Antonella Dodaro, editore de il Quotidiano della Calabria; Paride Leporace, direttore di Calabria Ora; Gianfranco Manfredi, direttore di Calabria; Lino Morgante, caporedattore della Gazzetta del Sud; Domenico Napolitano, direttore de il Crotonese; Pantaleone Sergi, docente di Giornalismo all’Università della Calabria; Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Filippo Veltri, responsabile dell’Ansa Calabria. Il secondo incontro è previsto per il 12 agosto e tratterrà il tema Mafia, musica e mass media, con la presentazione del volume di Francesca Viscone, La globalizzazione delle cattive idee (Rubbettino editore, Soveria Mannelli, 2005). L’uscita in Germania di due cd di canti di malavita e l’impatto sulla stampa internazionale, diventa l’occasione per l’autrice di riflettere sui diffusi pregiudizi a carattere razzista nei confronti dei meridionali. Intervengono: Fulvio Mazza, saggista; Renate Siebert, sociologa dell’Università della Calabria; Francesca Viscone, giornalista e scrittrice. Il terzo incontro, programmato per il 17 agosto, sarà dedicato all’archeologia e avrà il seguente titolo: Per una civiltà della montagna: dal villaggio preistorico di cinquemila anni fa sulle rive del Lago Cecita nuovi spunti di riflessione. Uno scavo archeologico ha individuato un vasto e stabile insediamento indigeno, posto lungo una delle principali vie di transito tra i due mari. Qui giungeva l’ossidiana di Lipari e la transumanza portava le mandrie provenienti dalle pianure ioniche. Gli abitanti praticavano l’agricoltura, l’allevamento, la caccia, fabbricavano vasi, filavano tessuti, producevano strumenti di pietra con rara maestria. Le ricerche in corso dimostrano che il territorio della Sila fu intensamente frequentato già molti secoli prima delle fondazioni greche e della conquista romana. Intervengono: Francesco Bevilacqua, presidente Wwf Calabria; Domenico Marino, direttore archeologo della Soprintendenza Beni archeologici della Calabria; Annalisa Zarattini, soprintendente archeologo per la Calabria. Gli altri tre incontri sono previsti presso il Museo narrante dell’immigrazione chiamato “La Nave della Sila”, sempre alle ore 17:00 e con ingresso gratuito, nei giorni 21, 24 e 27 agosto per la rassegna di film sul tema Immigrazione. Precisamente, il 21 verrà proiettato il lungometraggio Il canto dei nuovi emigranti (2005) di Felice D’Agostino e Arturo Lavorato, che ha partecipato a concorsi importanti come il Torino Film Festival 2005, Premio “Persol” – “Miglior documentario” (ex aequo) e il Buenos Aires International Festival of Independent Cinema 2006. A distanza di quarant’anni dalla morte del poeta, questa pellicola, ispirata all’omonima poesia di Franco Costabile, racconta la storia collettiva di un popolo attraverso la vita e l’opera dell’artista medesimo. L’aspra realtà calabrese, la diaspora dell’emigrazione, l’estraneità radicale delle istituzioni e degli uomini politici, il dolore umano di una condizione senza scampo sono i tratti dell’itinerario e della vicenda esistenziale di Franco Costabile, e si propongono come capitoli di una vicenda che è insieme familiare e sociale. Con gli autori presentano il film: Francesco Tassone, Qualecultura edizioni; Umberto Zaffina, Associazione “Franco Costabile” di Sambiase. Il 24 agosto protagonista sarà il film Emigrantes (1948) di Aldo Fabrizi, con lo stesso Fabrizi e Ave Ninchi. Il regista, in questo caso anche sceneggiatore, seppure in pieno realismo, riduce al lumicino gli elementi realistici del dramma, esalta il nuovo mondo, la speranza dell’inizio al di là dell’oceano, cominciando a delineare, già dal suo debutto, quella commistione di riso e pianto, propria di tutte le sue opere cinematografiche. Il 27 agosto sarà la volta di Il cammino della speranza (1950) di Pietro Germi, con Raf Vallone ed Elena Varzi, il quale si è meritato l’“Orso d’argento” al Festival di Berlino nel 1951. Alla fine della Seconda guerra mondiale, in piena stagione neorealistica, il regista racconta il dramma sociale e umano che una riconversione economica (la chiusura delle zolfare in Sicilia) produsse su interi paesi e della successiva emigrazione verso fonti di lavoro europeo. Nella storia del cinema questo film resta uno dei massimi capolavori realizzati nel Dopoguerra. Questo progetto è volto a promuovere la conoscenza della Calabria e delle sue zone più interne, a valorizzarne il patrimonio culturale e ambientale, a riscoprirne usi, costumi e consuetudini, a riapprezzarne odori e sapori. In particolare, il Parco “Old Calabria” si ispira ai racconti dei numerosi viaggiatori, stranieri ma anche italiani, che come Douglas a partire dal Settecento si spinsero con il Grand Tour alla scoperta del Sud d’Italia e della Calabria in particolare. Guidati da questi viaggiatori e dai loro resoconti, i visitatori vengono portati alla scoperta dei luoghi dell’ispirazione letteraria, attraversando paesaggi montani di incomparabile e incontaminata bellezza, seguendo le tracce dei grandi insediamenti magnogreci e quelle della religiosità bizantina che ancora sopravvive in chiese, dialetti, feste e grotte; lanciando uno sguardo ai tesori d’arte più recenti; visitando antiche botteghe artigiane, rimaste intatte lungo i decenni. E non trascurando la natura, che in Calabria odora di bergamotto e di agrumi, si colora dell’argento degli ulivi, si sbriglia nella macchia mediterranea e offre ristoro in cale e insenature dalle spiagge bianchissime e dal mare intensamente blu. Il centro visitatori del Parco è proprio a Torre Camigliati, nel cuore della Sila Grande, a 30 km da Cosenza. È un monumento di interesse nazionale del XVIII secolo, che rappresenta un tipico esempio delle residenze baronali calabresi. Immersa in una riserva naturale composta da splendidi alberi secolari, ruscelli e prati multicolori invita ad un soggiorno ideale, per riposo, turismo e riunioni di lavoro. I giorni e gli orari di apertura al pubblico del Parco “Old Calabria” saranno i seguenti: a luglio il venerdì, il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:30 alle 18:00; ad agosto tutti i giorni dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:30 alle 19:30; a settembre il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:30 alle 18:00. Il 15 agosto rimarrà chiuso.

Rubbettino propone la collana teologica “Verbum”

08/08 Per iniziativa di un nutrito gruppo di giovani teologi accomunati dalla spiritualità del Movimento Apostolico - movimento ecclesiale nato a Catanzaro il 3 novembre del 1979 per tramite della Sig.ra Maria Marino -, sorretti e stimolati alla ricerca ed alla produzione dal Teologo Mons. Costantino Di Bruno, si avvia la Collana Teologica “Verbum”, edita da Rubbettino.
Il progetto, accolto con entusiasmo dall’editore, Florindo Rubettino, si distingue, nel panorama editoriale nazionale ed internazionale, per la singolarità e la qualità dei contenuti e degli obiettivi, accreditandosi, fin da subito, come una delle più significative esperienze di settore.
La Collana Teologica “Verbum” si pone, infatti, in modo esplicito e primario al servizio di una crescita, nella Chiesa, della comprensione della unica Verità di salvezza affidatale da Cristo Signore, perseguendo l’ulteriore obiettivo di contribuire allo sviluppo ed all’approfondimento dei temi di maggiore rilevanza ed attualità del dibattito teologico, e, nell’un tempo, favorendo l’interazione interculturale con i diversi ambiti del sapere e delle scienze contemporanee.
Essa è aperta ai contributi di teologi e cultori di scienze sacre italiani ed esteri in sintonia con il progetto culturale promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Conferenza Episcopale Europea ed in collegamento con le più significative e feconde esperienze internazionali nell’ambito di un reciproco, proficuo ed avanzato dialogo teologico e culturale.
L’orientamento della collana è di carattere scientifico e si sviluppa compiutamente all’interno di una “ermeneutica della riforma”, secondo l’espressione usata da Benedetto XVI riguardo l’interpretazione del Concilio Vaticano II nel suo discorso alla Curia Romana il 22 dicembre del 2005.
Tra gli obbiettivi perseguiti dalla collana si evidenziano in particolare: l’approfondimento di temi e problemi attuali sullo sfondo dell’insegnamento del Concilio Vaticano II, il riferimento alla Scrittura sacra come “anima della teologia” (Dv 24), l’analisi e l’offerta di temi e prospettive di pensiero in vista di una attuazione di una “pastorale dell’intelligenza” invocata ultimamente da Papa Benedetto XVI.
Curatore della collana, per conto della Rubbettino, è il Sacerdote e Teologo Calabrese Domenico Concolino: dopo il quinquennio di studi presso l’Istituto Teologico Calabro e la specializzazione in Teologia Fondamentale conseguita nella Pontificia Università Gregoriana di Roma ha proseguito la sua ricerca teologica presso la prestigiosa Facoltà di Teologia di Lugano sede del Centro Studi “Hans Urs von Balthasar” dove ha difeso la sua tesi di Dottorato.
Don Domenico Concolino è anche autore del libro dal titolo “Teologia della Parola. Per una comprensione sinfonica della Parola di Dio alla luce della Costituzione dogmatica Dei Verbum”, volume che apre la collana.
Il saggio guarda al tema teologico della Parola di Dio affidata alla Chiesa dall’interno delle complesse vicende accadute nell’ambito dei lavori dell’ultimo Concilio.
Lo studio diacronico e sincronico della “Dei Verbum”, offre all’autore la possibilità di una ricostruzione di una figura cattolica di “Teologia della Parola”, mostrandone tutta la sua valenza soteriologia.
L’analisi attenta dei diversi Vota e contributi pervenuti in Concilio da ogni parte del mondo, da parte di facoltà teologiche, conferenze episcopali, singoli vescovi collaborati nella loro attività anche da teologi -tra i quali vengono analizzati i lavori del Card. Bea, del teologo domenicano Daniélou, del gesuita K. Rahner, del vescovo Melchita Neophites Edelby, e dello stesso Joseph Ratzinger giovanissimo teologo recatosi Roma al seguito del Card. Frings di Colonia, come anche di studiosi che a titolo diverso ripresero la questione della Parola di Dio a ridosso del Concilio Vaticano II (O. Semmelroth, H. Schlier, D. Grasso) - evidenziano come l’elaborazione di una corretta e compiuta “Teologia della Parola” sia fondamentale per ridare slancio alla missione della Chiesa di predicare il Verbo in vista della salus animarum.
Il tema centrale di questo libro può dunque essere così sinteticamente espresso: la Parola di Dio è un Mistero sinfonico, il suo “darsi” una volta per tutte nell’Incarnato ed il suo permanere per l’azione dello Spirito nella vita della Chiesa e del mondo, spinge colui che indaga un così grande mistero, a non emarginare in esso aspetti essenziali, ma al contrario a saperli cogliere in unità in tutte le sue possibili implicazioni.
Sono già previste altre uscite per il 2006 tra cui si segnalano “Antropologia di comunione l’attualità della Gaudium et spes” di Francesco Brancaccio e “La Parola nella Chiesa, per una fondazione trinitaria della sua efficacia” di Michele Fontana,
“Mi accingo a questa nuova ed importante esperienza pensando a tutto il bene che si può realizzare attraverso una corretta interpretazione della realtà di Dio e del suo mistero di salvezza. - ha dichiarato Don Domenico Concolino – Ringrazio Florindo Rubbettino per l’entusiasmo e la benevolenza con cui ha accolto questo nostro progetto dandogli immediata concretezza. Affido alla Madre della redenzione il nostro lavoro”.
“Un progetto importante e particolarmente qualificato su cui la Rubbettino ha voluto da subito investire. – ha dichiarato Florindo Rubbettino – Una Collana di altissimo valore culturale e scientifico che arricchisce l’offerta editoriale della nostra casa editrice accreditandola con autorevolezza in un ambito particolarmente ricco di contenuti. Ringrazio Don Mimmo Concolino ed i teologi del Movimento Apostolico per il contributo che stanno dando e che daranno. E’ importante e significativo che una iniziativa editoriale tanto rilevante si avvii in Calabria”.

A Bianchi e Rogliano la Klipper presenta il libro su Bob Dylan

08/08 Doppia presentazione del volume “Il Calabrese che fece grande Bob Dylan” edito dalla Klipper Edizioni in collaborazione con Iacobino team : giorno 9 alle 18 nella Sala Consiliare del comune di Bianchi e giorno 10 alle 19 nella Villa Comunale di Rogliano. Alle presentazioni parteciperanno gli autori del libro, i giornalisti Luigi Michele Perri e Bruno Castagna ed i Sindaci dei due comuni del Savuto, Francesco Villella e Pino Gallo. Per la casa editrice Klipper interverrà il Direttore Editoriale Francesco Kostner. “Il Calabrese che fece grande Bob Dylan” è il volume , pubblicato nelle scorse settimane, in occasione del concerto del grande menestrello statunitense a Cosenza, che racconta la vicenda di Mike Porco e di Bob Dylan. Porco, infatti, gestore del mitico locale “Gerde’s” di New York è stato lo scopritore ed il “tutore” di un cantautore considerato una vera icona della storia della musica rock/folk mondiale. Una vicenda inedita, quella di Mike Porco e del suo incontro con Dylan, raccontata in maniera appassionante dai due autori, che ha acceso l’attenzione della grande stampa nazionale e statunitense sulla Calabria, come dimostrano gli articoli usciti nei giorni scorsi su importanti quotidiani come il “ Il Giornale” e “L’Italo-Americano” . “Il Calabrese che fece grande Bob Dylan” è un volume significativo anche perché racconta il dramma della emigrazione italiana della prima metà del ‘900, un fenomeno imponente le cui tracce sono ancora particolarmente evidenti nella società calabrese.

Il 10 a Cetraro presentazione del secondo libro di poesie di Tonina Garofalo

08/08 Si chiama Edelweiss. Ed è il secondo libro di poesie di Tonina Garofalo. Giovedì 10 agosto alle 19, presso la sede della pro loco di Cetraro – a Palazzo del Trono, nel centro storico – l’opera sarà presentata da don Ennio Stamile, parroco della Chiesa Madre di Cetraro. E interverranno anche il sindaco della cittadina tirrenica, Giuseppe Aieta, e il presidente della pro loco Francesco Volpino.
Edelweiss raccoglie considerazioni sull’esistenza, momenti di vita, aspirazioni a una fede più profonda, affidamento totale a Dio nella preghiera, linfa vitale e indispensabile per far sì che l’uomo possa elevarsi sempre più in alto, nell’amore.Sono presenti inoltre riproduzioni artistiche delle opere pittoriche di Tonina Garofalo che costituiscono tesoro prezioso di molte chiese calabresi.
La prefazione del volume è di S.E. Monsignor Armando Augello, educatore dei sacerdoti presso il Seminario San Pio X di Catanzaro e parroco della Chiesa Gesù Redentore di Lamezia Terme. Chiesa che ha il privilegio di contenere la splendida Via Crucis e un quadro della Sacra Famiglia realizzati dall’artista cosentina.
L’artista
Tonina Garofalo ha frequentato il corso di Pittura, allieva di Franco Gentilini, presso l'Accademia Internazionale di Belle Arti di Roma, conseguendone il diploma. Per diversi anni è stata tra i protagonisti della pittura giovane a Roma, “tra ansie di avanguardia e rigore della figurazione”.
Per dedicarsi alla famiglia, rimanendo comunque fedele alla sua vocazione artistica, è tornata in Calabria dividendosi tra la docenza di "Figura disegnata" presso il Liceo Artistico Statale di Cosenza e la casa di Fiumefreddo Bruzio (Cs), dove abita ed espone presso il proprio Studio Arte. Tonina Garofalo ha vissuto questi anni nella continua ricerca, anche tecnica e materia oltre che tematica, sui contenuti lirico-narranti, tipici della sua pittura, tesa sulle situazioni dell’arte moderna.
Ha partecipato a mostre di carattere nazionale ed internazionale.
E le sue opere si possono trovare in molte collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all'estero.

A San Marco la IX edizione del premi di pittura, tema “San Francesco e San Marco”

08/08 L’amministrazione comunale di San Marco Argentano (Cosenza) ha indetto la IX edizione del “Premio di pittura estemporanea”. Le opere in concorso dovranno vertere sul seguente tema: “San Francesco e San Marco”. Potranno partecipare all’iniziativa pittori italiani e stranieri di ogni stile e tendenza. Ad ogni partecipante sarà consegnato un attestato. I primi classificati (per la Sezione adulti, i primi tre e per la Sezione ragazzi, solo il primo) riceveranno un premio. Le opere dovranno essere realizzate tra le ore 8,00 e le ore 17,00 del dieci agosto. La cerimonia di premiazione si terrà, nella sala consiliare di palazzo santa Chiara, il dieci agosto alle ore 19,00. La tematica prescelta è di grande suggestione anche per la presenza, nella cittadina normanna, di pregevoli opere che raffigurano l’effigie del santo paolano.

Dal 10 al 16 a Montalto personale di pittura di Rosa Marigliano

08/08 A Montalto Uffugo (Cosenza) dal 10 al 16 agosto prossimo sarà possibile ammirare una interessante personale di pittura di Rosa Marigliano dal titolo “Le radici del cuore”.
L’esposizione della valente artista sarà inaugurata il 10 agosto, alle ore 18,00, nella sede dell’Accademia montaltina degli Inculti.

Il Ministro Fioroni all’inaugurazione della “Settimana della Tessitura” a Longobucco

05/08 L'Amministrazione provinciale di Cosenza, presieduta da Mario Oliverio, patrocina e organizza per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con il comune di Longobucco e con l'Unione Nazionale delle Pro Loco d'Italia-Comitato Calabria, "La Settimana della Tessitura". Si tratta, è scritto in una nota, di un appuntamento che quest'anno "si impreziosisce perché l'inaugurazione avverrà alla presenza del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni. La manifestazione nasce dall'antefatto che la tessitura longobucchese è antichissima". Oliverio, nell'esprimere la sua soddisfazione e dell'intera Giunta per la presenza del ministro Fioroni, fa rilevare anche come la provincia di Cosenza "sia diventata punto di riferimento del governo Prodi" evidenziano a tal proposito "in un solo mese la visita di due autorevoli esponenti del governo come il ministro Lanzillotta ed oggi del ministro Fioroni". Il Presidente della Provincia, nello spiegare le motivazioni dell'iniziativa afferma che "é nostra intenzione provare a salvaguardare un patrimonio storico-culturale che appartiene ed arricchisce l'intera provincia. Dalle attività artigiane possono derivare lavoro e sviluppo, stimolando l'intraprendenza giovanile. Alcune tra le più prestigiose Università Italiane, l'Unical, l'Università di Roma, Napoli, Siena e Pisa, hanno dedicato alla tessitura longobucchese numerose tesi, alcune in corso. Anche per questo siamo orgogliosi di aver avuto interlocutori sensibili e che ci onorano della loro presenza, come il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, a significare che la sinergia a più livelli istituzionali può portare lontano. Riscoprendo e valorizzando il lavoro di generazioni intere, vogliamo dimostrare la validità del nostro progetto: la scoperta del nostro passato, ci fa vivere meglio il presente e ci fa costruire un futuro migliore". "In questi ultimi anni - afferma il neo vice presidente della Provincia nonché Assessore all'artigianato Mimmo Bevacqua - il mio assessorato, sta operando notevoli sforzi al fine di valorizzare ed incrementare l'antica arte così come previsto nel documento politico programmatico del presidente Oliverio. Sì, arte, perché la tessitura è un'autentica arte. Riscoprire la tessitura significa anche riscoprire la propria identità, la propria 'trama' di storia, di esperienze e vicissitudini". Il calendario della settimana, che parte lunedì prossimo, conclude la nota, "sarà ricco di momenti culturali, di spettacolo di arte ed anche enogastronomici. Ed è quello che la Provincia di Cosenza ha fortemente voluto realizzare nel piccolo centro silano".

Premio alla memoria di Mimmo Rotella a Cropani

03/08 L'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Antonio Ciliberti, presiederà la cerimonia di consegna del Premio Mar Jonio 2006 che si terrà domenica a Cropani. Alla cerimonia ha assicurato la sua presenza anche il Principe Fulco Ruffo di Calabria. Riceveranno il premio la poetessa Titina Funaro Morabito, il neurologo Salvatore Gentile, l'attore Gianni Pellegrino, l'inviato della Rai Igor Staglianò. Alla memoria: l'artista Mimmo Rotella, l'imprenditore Enzo Basile, il sindacalista Pietro Bianco. Il comitato d'onore è composto dall'arcivescovo metropolita emerito di Catanzaro-Squillace mons. Antonio Cantisani; dal direttore dell'Istituto di filosofia del diritto dell'Università Normale di Pisa prof. Domenico Corradini Broussard; dal caporedattore della sede regionale della Rai, Pino Nano; dal sindaco di Cropani, Antonello Grano; dal presidente della Comunità montana, Santo Bubbo; dal principe Fulco Ruffo di Calabria e dal fondatore del premio, Luigi Stanizzi.

Dal 28 agosto la nona edizione del Festival “Parole sott’olio”

02/08 E' stata presentata questa mattina la nona edizione del Festival delle Parole Sott'Olio di Castiglione Cosentino, tradizionale appuntamento estivo proposto dall'Amministrazione comunale che si articolerà in otto serate in programma dal 28 agosto al 4 settembre prossimi. Alla conferenza stampa di presentazione, ospitata nella redazione del quotidiano Calabria Ora, diretto da Paride Leporace, sono intervenuti l'assessore provinciale Rosetta Console, il sindaco di Castiglione Cosentino Antonio Russo, Salvatore Magarò, consigliere regionale e ideatore del Festival, John Trumper, docente dell'università della Calabria. "Il cartellone di questa edizione - è scritto in una nota - propone un programma particolarmente ricco di iniziative che, come di consueto, prenderanno spunto da un termine dialettale particolarmente curioso e suggestivo, entrato nel linguaggio comune della nostra società. Nelle passate edizioni sono state scelte parole come 'zimeca', 'papagna', 'pastetta', 'chiurito', 'mmuolicu', 'truscia', 'picciu', 'vilienza & musciaria'. Protagonista di questa nona edizione, è la parola 'criscimugnu', termine che sarà proposto secondo interpretazioni pittoresche e differenti chiavi di lettura nei diversi dibattiti che animeranno il corso della manifestazione". "Hanno annunciato la loro partecipazione, tra gli altri - prosegue la nota - il ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, il leader dei Radicali Daniele Capezzone, il deputato socialista Giacomo Mancini. Tutte le serate si concluderanno con un appuntamento musicale. A condurre gli incontri che si protrarranno per otto giorni saranno i giovani cronisti di Calabria Ora, quotidiano regionale che si è di recente affacciato sulla scena editoriale e che rappresenta in questo settore, uno degli esempi di crescita di maggiore rilievo". "Il Festival delle Parole Sott'Olio - conclude la nota - senza dubbio rappresenta una vera alternativa di tipo culturale alle numerose iniziative proposte in Calabria nella stagione estiva e gode del patrocinio della Regione Calabria e dell'Amministrazione Provinciale".

A Nocera Terinese incontro sulla voglia di lettura

02/08 Estate movimentata per gli editori calabresi in giro per la Calabria per presentare le loro ultime pubblicazioni, ma anche per parlare di editoria, di lettura e di legge regionale sull'editoria libraria. Nei giorni scorsi a cura dell'Assessorato alla cultura di Polistena, si è tenuto il primo rapporto sull'editoria calabrese a cui hanno partecipato alcuni dei più importanti editori della nostra Regione. L'appuntamento con gli editori e l'assessore regionale Sandro Principe è in programma per sabato 5 agosto alle ore 21.30 in piazza San Giovanni a Nocera Terinese. La serata culturale è stata organizzata da Alfonso Trimarchi, presidente del Circolo culturale "Temesa" della cittadina tirrenica, dal titolo "Voglia di lettura". Dopo i saluti del Sindaco di Nocera Terinese Luigi Ferlaino, Tiziano Loschi, modererà il dibattito sui problemi dell'editoria e delle lettura in Calabria. L'incontro riveste particolare importanza proprio per la presenza dell'on.le Sandro Principe a cui gli editori si sono rivolti per la ripresentazione al Consiglio Regionale della legge sull'editoria libraria.
Al dibattito interverranno con delle specifiche comunicazioni gli editori:
Demetrio Guzzardi che traccerà un primo bilancio sui 50 anni di editoria in Calabria;
Walter Brenner sul rapporto tra istituzioni e cultura;
Domenico Laruffa come l'editoria calabrese promuove e diffonde la nostra cultura regionale;
Walter Pellegrini presenterà le difficoltà che incontrano i piccoli editori con la grande distribuzione e le nuove tecnologie;
ed ancora Mimmo Sancineto racconterà delle difficoltà delle imprese editoriali in Calabria,
mentre l'attuale presidente dell'Associazione editori calabresi Pasquale Falco parlerà del lettore mancato nella regione;
un intervento è previsto anche da parte della scrittrice Maria Fontana Ardito su donna e scrittura, l'inedito nel cassetto.
Tanti i temi che verranno affrontati nell'incontro di Nocera, ma giurano gli organizzatori che ci saranno anche gli stend dove i visitatori potranno vedere ed acquistare le ultime novità editoriali degli editori presenti.

A Paola l’edizione 2006 del Premio Cassiodoro

02/08 Viaggiare vuol dire conoscere il mondo, sperimentarlo e, nel momento del ritorno, essere consapevoli della propria trasformazione; è questo il senso profondo del migrare, al di là degli inevitabili disagi, che vanno sempre considerati, o delle malinconie causate dalle separazioni. Di quest’idea sono più che mai convinti gli organizzatori del Premio Cassiodoro, e cioè i responsabili dell’Universitas Vivariensis, che hanno scelto Il viaggio tra emigrazione, immigrazione e conoscenza di altri mondi, come tema dell’edizione 2006 del riconoscimento intitolato a Flavio Magno Aurelio Cassiodoro senatore, (VI secolo d.C.), uno dei personaggi più interessanti della storia e della cultura europea e, per eccellenza uomo del dialogo e dell’incontro. Il premio, giunto alla sua quarta edizione, è attribuito a persone che concorrono allo sviluppo della Calabria con le loro idee, l’impegno per rinnovare le coscienze, il sostegno alla cultura, il lavoro rivolto all’affermazione dei valori della nostra storia e della nostra identità, anche nel contatto con realtà diverse. La Commissione del premio, riunitasi nei giorni scorsi presso il Centro Sportivo “Il Gabbiano” di Paola (CS), sotto la presidenza di Stefano Vecchione, ha indicato, all’unanimità, i vincitori del riconoscimento, che sarà consegnato venerdì 4 agosto 2006 a partire dalle ore 21.00, durante una manifestazione condotta dall’editore Demetrio Guzzardi e dalla giornalista Assunta Scorpiniti, componenti del comitato suddetto; la cornice sarà quella del centro storico di Paola, in piazza Sette Canali, nell’ambito della rassegna espositiva Paolamostra.
Come nel 2005, è, dunque, ancora una volta la città di San Francesco ad ospitare l’importante ed atteso evento culturale, che, nelle prime edizioni, si è svolto con successo Palazzo Sersale di Cerisano. Durante la serata, allietata da momenti musicali, i premiati e varie personalità del mondo politico, culturale, della chiesa e dell’imprenditoria si intratterranno sul tema prescelto, che, di certo, offrirà interessanti spunti di riflessione.
Questi i nomi degli insigniti del Cassiodoro 2006: Michele Bartelli (Scrittore di testi teatrali), Piero Caroleo (Direttore «Promidea»), Sergio de Julio (Presidente spin-off «Exeura»), Bruno Gemelli (Giornalista), Pina Lupoi (Scrittrice, direttore editoriale della «Istar»), Thomas Raiser (Scrittore e viaggiatore tedesco), Mirella Stampa Barracco (Fondatrice Museo dell’emigrazione «La Nave della Sila»), Cataldo Perri (Etnomusicologo), Salvatore Perugini (Sindaco di Cosenza), Franco Vallone (Direttore del Museo dell’emigrazione «Mons. G.B. Scalabrini»).
L’Universitas Vivariensis, istituto culturale con sede nell’antico palazzo Orsomarsi nel centro storico di Cosenza, è da molti anni impegnato in programmi di studio e ricerca e nell’organizzazione di eventi culturali di carattere regionale e nazionale. Per statuto «contribuisce ad assicurare l’elevazione sociale della persona umana attraverso la promozione della cultura e la salvaguardia dell’ambiente, ponendosi come strumento di sviluppo e di progresso».

Mostra di pittura e fotografie patrocinata dal Comune di Castrovillari

02/08 Nella sala delle Arti del Protoconvento francescano di Castrovillari dal 3 agosto al 3 settembre, si terra' la ''Quarta mostra documentaria di pittori e fotografi castrovillaresi'' a cura di Enzo Bruno e Pino Iazzolino, dal titolo ''La natura morta''. La rassegna, patrocinata dall'amministrazione comunale di Castrovillari, assessorato alla cultura, presentata da Francesco Di Vasto ed Elisabetta Francomano, sara' inaugurata, domani, giovedi' 3 agosto, alle ore 19, si avvale di sessantacinque artisti e della collaborazione di Saverio Santandrea e Carmine Zicari. Gli artisti sono, Andrea e Franco Alfano, Domenico Alichino, Benedetto Barletta, Francesco Battipede Giusppe Bellusci, Maura Bianchini, Antonio Bloise, Carolina Borrelli Enzo Bruno, Olga Buccini, Mario Caligiuri, Francesca Caputo, Nicola Caracciolo, Francesco Caruso, Pietro Castagnaro, Francesco Coalautti, Antonietta Conte, Antonio Contin, Gianni DE Marco, Stefania De Ftefano, Giuseppe Diodati, Carlo Donato, Salvatore Doni, Giuseppe Ferrante, Marcello e Nicola Ferrari, Rosa Alba Galeandro, Annamaria Vangale, Lucia Giangrande, Raffarlla Greco, Francesco Iacoviello, Gianpaolo Lauzzana, Luigi Le Voci , Carlo , Giuseppe e Paolo Maradei, Gaetano Martella, Maria Pia Martino, Domenico Martire, Lucia Morrone, Vincenzo Oranges, Francesco Ottato, Mimmo Pace, Franco Pirrera, Bruno Pisani, Franco Prantera, Maurizio Pugliese, Claudio Rende, Francesco Rinaldi, Francesca Rizzutto, Salvatore Rotondaro, Mimmo Sancineto, Franco Sangineto, Saverio Santandrea, Michelangelo Scillone, Fedele Tocci, Nicola Trapani, Riccardo Turra', Antonio Varcasia, Francesco Zaccaro, ed ancora Carmine, Claudia, Leonardo e Rosario Zicari. (segue) Per il sindaco di Castrovillari, Franco Blaiotta ''i lavori sono il frutto di passione per la pittura e la fotografia. L'inserimento, in questa mostra, anche della fotografia, come arte nuova, figlia di una invenzione recente, accredita ancor di piu' l'impegno degli organizzatori nel caccogliere piu' capacita' espressive possibili intorno a questa iniziativa, dove pennello e scatto fermano oggetti e natura in uniche composizioni. Un appuntamento tra sensibilita', intuito e grande espressivita', nel quale ancora una volta e' interprete assoluto dei linguaggi l'originalita' e l'individualita' dell'uomo, protagonista ed insieme, primario interlocutore di ogni fare artistico e culturale''. ''Con questa consapevolezza - conclude il primo cittadino - viene proposta l'iniziativa, tesa a promuovere, come tante altre, l'impegno e la cultura dei nostri concittadini, quasi a significare che a Castrovillari il gusto per l'arte non e' una prerogativa di e'lite, ma un fenomeno diffuso, radicato e durevole, tanto da raffigurarsi come una delle componenti della nostra tradizione culturale, che arricchiscono il nostro patrimonio e quello che ci lega alla identita' e storia dei luoghi''.

A Vaccarizzo la sagra del costume Arberesh

01/08 Tre giorni intensi di convegni, mostre, stand enogastronomici e artigianato l'8, il 9 e il 10 agosto in programma a Vaccarizzo Albanese in occasione della XXIV Sagra del costume Arberesh. Alle ore 18,30 l'apertura della manifestazione e i saluti dell'amministrazione comunale da parte del sindaco di Vaccarizzo, Aldo Marino. Alle ore 20,00, convegno sugli ''Gli Arbereshe migranti'' a cui seguira' l' intitolazione di una piazza del paese che verra' chiamata ''Piazza degli emigranti''. Nella stessa piazza verra' anche inaugurato un monumento. A seguire, la presentazione dell'ultimo romanzo di Carmine Abate, ''Il mosaico del Tempo Grande'' a cui seguira' un dibattito con l'autore. Sono previsti gli interventi di Sandro Principe, Assessore alla Cultura della regione Calabria, di Donatella Laudadio, assessore provinciale alle Minoranze linguistiche, di Alfredo Frega, Vice Presidente del Club dei giornalisti Arbereshe, di Riccardo Allevato, Responsabile della Fondazione ''Europa Mezzogiorno Mediterraneo'' e di Giuseppe Roma, Docente di Archeologia Cristiana dell'Universita' della Calabria. Il giorno dopo alle 19,30 dimostrazioni e degustazioni della cucina arbereshe e la speciale preparazione di ''un pranzo della sposa'', ricco e fastoso a cui seguira' la presentazione di un abito nuziale. La serata verra' chiusa da una sfilata di costumi arbereshe con gli ori di Gerardo Sacco. Il 10 agosto infine, sempre la sera, l'apertura di stand enogastronomici e sfilata ed esibizione dei gruppi folkloristici dei paesi arbereshe d'Italia. La sagra e' organizzata dalla Comunita' Europea, dalla Regione Calabria, dalla Provincia di Cosenza e dall'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia.

A Castiglione il “criscimugno” al Festival delle parole sott’olio

31/07 Sara' presentata mercoledi' prossimo 2 agosto, alle ore 11 presso la sede del quotidiano ''Calabria Ora'', in Contrada Lecco a Rende, in provincia di Cosenza, la nona edizione del 'Festival delle Parole Sott'Olio' di Castiglione Cosentino, che si articolera' in otto serate in programma dal 28 agosto al 4 settembre prossimi. Si tratta di un tradizionale appuntamento estivo, ricco di iniziative culturali legate a doppio filo ad un termine dialettale particolarmente curioso e suggestivo, entrato nel linguaggio comune della nostra societa'. Nelle passate edizioni sono state scelte parole come ''zimeca'', ''papagna'', ''pastetta'', ''chiurito'', ''mmuolicu'', ''truscia'', ''picciu'', ''vilienza musciaria''. Protagonista di questa nona edizione, e' la parola ''criscimugnu''. Alla presentazione del Festival parteciperanno tra gli altri il sindaco di Castiglione Cosentino Antonio Russo, Rosetta Console, Assessore Provinciale di Cosenza, Salvatore Magaro', consigliere regionale della Calabria e ideatore del Festival, Paride Leporace, direttore di Calabria Ora, John Trumper, docente universitario, Paolo Marra, Pino Gigliotti, Nunzio Scalercio.

Lanza presenta il libro di Pietro Mancini “La questione immorale”

27/07 (di Cesare Lanza) L’altra sera a Castrolibero in provincia di Cosenza, in una splendida terrazza che si affaccia sulla campagna, ho presentato il libro di Pietro Mancini, figlio del grande Giacomo, “La questione immorale”. Un bel libro, che mi ha ricordato quello di Gian Antonio Stella, di cui mi sono già occupato qui: in sintesi, una onesta, ironica, addolorata critica della sinistra, scritta dall’interno della sinistra. E, naturalmente, ho detto ciò che penso: il nostro Paese vive una fase molto infelice e la responsabilità deriva, in parte decisiva, dal sistema politico. In particolare, a me sembra disperante che siano crollati i confini che permettevano una riconoscibilità, e di conseguenza emozioni e passioni politiche, tra destra e sinistra. Possiamo considerarci paradossalmente fortunati, sotto questo punto di vista, se in Italia negli ultimi anni sono esplosi i fenomeni Berlusconi e Lega. Almeno, per quei due livelli di dibattito, abbiamo avuto la possibilità di coinvolgerci con ideali e convinzioni diversi: Berlusconi sì o no, Lega sì o no. Per il resto, chiedendo scusa per le generalizzazioni, mi chiedo quale passione passione o contro-passione, quale adesione o contro-adesione possano suscitare in noi gli esponenti delle diverse fazioni con i loro interventi e discorsi. Mancini, come Stella, ha il merito di raccontare impietosamente, dopo lustri di crudissime requisitorie contro la destra, che la sinistra ha cominciato assai male il suo lavoro e ha smentito, con pessimi segnali, le forti dichiarazioni di svolte e cambiamenti. Per svoltare e cambiare, innanzitutto bisogna essere credibili e dare segnali inequivocabili… A me sembra, per citare due esempi possibili tra mille, che due pessimi segnali siano il fatto che i telegiornali abbiano assegnato molti minuti al reportage delle fantastiche nozze del figlio di Clemente Mastella (ottima persona) e che il nuovo governatore della Regione Puglia Nichi Vendola (ottima persona) tra le prime cose abbia pensato di aprire una sede a Manhattan. Il problema non è che i due politici siano o no ottime persone. Il problema è il distacco dal Paese reale. Che ce ne frega a noi del matrimonio di Mastella? Possiamo mandare un telegramma e un regalino a titolo personale (lo farò): ma i tiggì non hanno argomenti più importanti, problemi vissuti e sofferti dalla gente, di cui occuparsi? E che ce ne frega che la Regione Puglia, con costi imprecisati, possa offrire orecchiette fatte in casa, realizzate dal cuoco di casa, agli italiani in America? (I diplomatici italiani hanno rifiutato l’invito e questo dice molto…). I segnali di cambiamenti, soprattutto indirizzati ai giovani e non a vecchi anrcoidi sfiduciati come me, dovrebbero essere altri. Ad esempio (rispondo ad alcuni lettori), un’ottima occasione è la Rai: dopo l’estate si preannunciano cambiamenti lottizzati. Perché non istituire cento posti per cento giovani secondo meritocrazia e non secondo politica, perché non provare a slegare il governo della Rai dalla morsa dei partiti

Invito dell’Ass. Principe a studiare Corrado Alvaro nelle scuole calabresi

26/07 "Lo studio della vita e delle opere di Corrado Alvaro sia inserito nei programmi degli istituti scolastici calabresi". E' quanto chiede l' assessore all' Istruzione e Cultura, Sandro Principe, in una lettera inviata al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio. "Nella ricorrenza, quest'anno, del cinquantenario - ha aggiunto - della morte dell' insigne scrittore, avvenuta a Roma nella sua casa di piazza di Spagna l' 11 giugno 1956, sollecito la sua cooperazione attiva nei mesi che seguono per celebrare degnamente nelle scuole questa ricorrenza, facendo di essa un'occasione per incentivare la conoscenza di Alvaro che Enzo Biagi, in una recente intervista, ha affermato essere il più importante scrittore del Novecento Italiano. Non è senza significato che a New York vengano dedicati due giorni allo studio di Alvaro e che altrettanto avvenga in Nuova Zelanda. Alvaro è divenuto, nel mondo, l' icona stessa della Calabria: l' ampiezza dei suoi orizzonti culturali ed ispirativi hanno congiunto magicamente il microcosmo della Calabria, il paese dell' anima che funge da sostrato a tutto il suo itinerario di scrittore, e la realtà europea, in cui ambiva innestarsi, ma senza svellere le antiche radici, senza cancellare l' identità storico-culturale dei padri". "Nell' opera di Alvaro - ha proseguito Principe - si raggruppa e si esalta l'immagine stessa della Calabria, poiché in essa confluisce tutta una linea di tradizione culturale e di civiltà, dalle radici magnogreche a Gioacchino da Fiore, da Campanella a Padula. Alvaro è l' unico degli scrittori calabresi del secolo appena trascorso ad essere entrato nella dimensione della classicità. Grande elzevirista, ha disseminato i suoi articoli nelle terze pagine dei maggiori quotidiani italiani; è stato poeta innovativo, romanziere di respiro europeo, diarista, autore e critico di teatro, memorialista del mondo sommerso e, inoltre, finissimo traduttore ed intellettuale e saggista di rilevanza assoluta, anche in virtù di un'esperienza cosmopolita che lo portò a vivere a Parigi ed a Berlino ed a visitare, da inviato speciale, paesi ed entità antropologiche lontane, con esperienze dalle quali scaturiscono i suo libri di viaggio, che rappresentano un aspetto non trascurabile della sua opera". "Sono convinto - ha concluso - che una personalità così complessa, con un riconosciuto alto profilo nazionale ed europeo meriti di essere studiata, nelle scuole della terra che gli ha dato i natali".

A Paola il festival dei “Saperi Migranti”

24/07 Prende il via stasera a Paola, per concludersi domenica prossima, 30 luglio, il Festival EmigrantImmigrati nel Mediterraneo "Saperi Migranti", organizzato dal Circolo Auser locale. "Quest'anno il festival, giunto alla terza edizione - è detto in un comunicato - promuoverà il confronto fra le esperienze di emigrazione ed immigrazione vissute da alcuni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sarà l'arte ad aiutare Africa, Vicino Oriente e area Euromediterranea a confrontarsi tra loro: concerti, video-proiezioni e dibattiti letterari offriranno lo spunto per scoprire il fenomeno dei flussi migratori in una situazione di multiculturalità". Nel corso delle sette serate in cui è articolata la manifestazione si alterneranno artisti iraniani, senegalesi, latino americani e italiani. "Mentre le due edizioni precedenti erano focalizzate sulla realtà locale e italiana, parlando di emigrazione/immigrazione calabrese e dedicandosi alle lingue e culture minoritarie, l'edizione 2006 - prosegue il comunicato - segna l'apertura del Festival EmigrantImmigrati a realtà straniere, dando la possibilità di confrontare l'esperienza italiana con quelle di altri Paesi, anch'essi mittenti e destinatari di migranti, e facilitando le amministrazioni comunali della Provincia di Cosenza a tessere importanti reti di solidarietà culturale con realtà analoghe collocate su altre sponde del mediterraneo. Novità di quest'anno, tra l' altro, è l'istituzione di un concorso cinematografico sul tema dedicato ad autori di cortometraggi. E' inoltre in cantiere la realizzazione di un Cd antologico relativo ai concorsi musicali delle passate edizioni ed una nuova produzione originale riferita al 2006. Le mostre e le aree informative-documentarie saranno allestite grazie al sostegno del Centro di Documentazione EmigrantImmigrati".

Ad Aieta una piccola Cernobbio

23/07 ''Il palazzo Rinascimentale di Aieta luogo vivo per mettere in circolazione nuove idee e promuovere progetti che abbiano come obiettivi la cultura e l'economia. Una piccola Cernobbio calabrese che sia punto di riferimento in Calabria e non solo''. E' questa la proposta emersa dal convegno organizzato dall'assessorato al Mercato del lavoro della Provincia di Cosenza e dall'associazione culturale Rinascimento che si e' svolto proprio nelle stanze dell'edificio storico. ''Il lavoro dalla cultura. Beni e iniziative culturali come opportunita' occupazionali. Studi, ricerche ed esperienze a confronto'': questo il tema del convegno attorno al quale si sono sviluppate una serie di proposte prendendo spunto da altre iniziative intraprese in altre localita' e che si sono rivelate vincenti, trasformando costruzioni storiche spesso abbandonate o sottoutilizzate in centri di cultura che riescono ad offrire anche posti di lavoro. E' il caso del Castello di Madame de Staël a Coppet, in Svizzera, aperto alle visite dei turisti e sede prescelta spesso dall'Onu e dai premier dei piu' importanti Stati europei per incontri riservati. Sovrintendente del Castello e' proprio un cosentino, Renzo Baldino, che ha portato la sua testimonianza al convegno svoltosi ad Aieta. ''E' un delitto - ha detto Baldino - pensare di trasformare luoghi incantevoli come i castelli o come il Palazzo rinascimentale di Aieta in ristoranti o alberghi di lusso. E' necessario non snaturarli e ripensarli come luoghi di aggregazione e di cultura e facendo leva su questo mantenerli in vita e, perche' no, creare economia''. ''La nostra ambizione - ha detto gennaro Cosentino, giornalista Rai e presente dell'associazione Rinascimento - e' fare di Aieta la capitale del Rinascimento in Calabria e nel Mezzogiorno. Il Palazzo rinascimentale di Aieta rappresenta una risorsa importante che non puo' essere dispersa, ma il suo rilancio non puo' che passare dalla cultura''. Entusiasta dell'idea si e' detto l'assessore provinciale al Mercato del lavoro, Donatella Laudadio, che ha confermato l'interesse della Provincia verso progetti ''che mirino alla riqualificazione di palazzi storici come quello di Aieta'', mentre il sindaco, Gennaro Marsiglia, ha garantito il suo impegno in questo senso.

A Scalea la rassegna un libro per l’estate

22/07 S' intitola ''Un libro per l' estate'' la rassegna, promossa dal Comune di Scalea che nei mesi di luglio e agosto. La rassegna si distingue per la presentazione del libro in una sorta di talk show televisivo che vedra' anche l'ausilio di immagini che saranno commentate dagli scrittori. Nel corso della rassegna arriveranno sulla perla del Tirreno calabrese, tre nomi del giornalismo Rai: Oliviero Beha, Federica Sciarelli e Antronio Caprarica. Rispettivamente il 30 luglio, il 6 agosto ed il 13 agosto sulla piazza Maggiore De Palma, proprio nel caratteristico centro storico della cittadina costiera cosentina, i tre giornalisti parleranno dei loro libri. '''L' indagine sul calcio' di Oliviero Beha - e' detto in un comunicato - prendera' in esame anche le ultime novita' provenienti da calciopoli che saranno commentate in diretta dall' autore, il caso del Circeo sara' ripercorso nel libro 'Tre Bravi Ragazzi' di Federica Sciarelli e l' esperienza inglese di Antonio Caprarica raccontata direttamente dal corrispondente Rai nel suo scorcio londinese 'Dio ci salvi dagli inglesi, o no'. A fare da moderatori della serata gli autori della rassegna e il giornalista Stefano Corradino''. ''La manifestazione - e' scritto ancora nel comunicato - prevede la collaborazione di RaiSat Extra, il canale diretto da Marco Giudici che, per l'occasione, sara' presente alle serate. Documenti filmati e di repertorio, spezzoni di interviste mandate in onda dal canale di intrattenimento via satellite della Rai, arricchiranno le tre serate estive''

Il 24 a Castrolibero la presentazione del libro “La questione immorale” di Pietro Mancini

20/07 E’ stato presentato, a Cosenza, in anteprima, alla stampa, il nuovo libro del giornalista Pietro Mancini, già Sindaco di Cosenza, “ La questione immorale “. Aprendo l’ incontro, l’ editore del volume, il professor Walter Pellegrini, ha definito il lavoro “ un documento prezioso, per entrare nelle piaghe e nelle pieghe di un’ Italia martoriata da mafie, ‘ndranghete e malapolitiche, che Mancini ha racchiuso nello spaccato di Sprecopoli, Sanitopoli, Parentopoli, Amantopoli, Moggiopoli, Bancopoli, Soubrettopoli e Raiopoli “. Rispondendo alle domande dei giornalisti, Pietro Mancini ha parlato del libro come di uno “ spaccato amaro ma realistico “ dell’ Italia di oggi, una cronaca in divenire, un racconto crudo, anche se a volte sarcastico “, scaturito, in primo luogo, dalla penna dell’ osservatore e dal desiderio di portare alla luce personaggi, quasi mai esemplari, con rare e commendevoli eccezioni, tra cui i giovani e il vescovo di Locri della partitocrazia. E di svelare fatti e retroscena che molti ignorano. “ Il libro di Mancini offre molto di più – ha concluso Pellegrini- e si inserisce in una strategia culturale di sensibilizzazione, che la nostra casa editrice porta avanti ormai da tempo “. “ La questione immorale “ sarà presentato, nella piazza della Chiesa Vecchia, a Castrolibero, lunedi’ prossimo, 24 luglio, alle ore 19, dal giornalista e scrittore Cesare Lanza. L’ incontro - a cui, oltre a Pietro Mancini, interverranno numerosi politici e giornalisti- sarà coordinato dal direttore del quotidiano “ Calabria Ora “, Paride Leporace.

Artisti cosentini in mostra nella Locride

20/07 Nell'ambito della IV edizione della Festa della Cooperazione Sociale (il tema di quest'anno: Sud Sud Nord) voluta dal consorzio GOEL, il 21, 22, 23 luglio prossimi, ad Ardore, nella locride, si terrà la collettiva di cinque artisti calabresi, Epifanio Spina, Delya Dattilo, Gino Veneruso, Teresa Riganello, Francesco Gentile, la mostra si protrarrà oltre i tre giorni di seminari. Gli artisti calabresi, in linea con lo spirito del consorzio di cooperative GOEL hanno deciso che parte dell'incasso derivante dalla vendita delle opere verrà utilizzato per sostenere le cooperative di monsignor Bregantini, Vescovo della diocesi di Locri.

L’assessore Principe ha presentato a Roma la nuova stagione teatrale “Magna Graecia Teatro”

18/07 La nostra Regione inaugura una nuova stagione teatrale estiva all'interno dei suoi più importanti siti archeologici. La presentazione dell'evento "Magna Graecia Teatro", che prevede trentacinque rappresentazioni in nove aree archeologiche delle cinque province calabresi, è stata fatta a Roma, in Campidoglio, dall'assessore alla cultura della Regione Calabria Sandro Principe. Presenti anche il consigliere capitolino Nicola Galloro (delegato dal sindaco Veltroni), il direttore generale per i beni archeologici Anna Maria Reggiani, il direttore regionale dei beni culturali Francesco Prosperetti, il soprintendente dei beni archeologici della Calabria Anna Lisa Zarattini ed il direttore artistico della rassegna Giancarlo Cauteruccio.
"Magna Grecia teatro" è un progetto dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria che si prefigge di valorizzare il patrimonio storico-artistico e nel, contempo, di rappresentare le opere più significative del teatro greco antico, con la partecipazione di interpreti di grandissimo spessore. L'itinerario teatrale nei siti archeologici della Calabria, "Magna Grecia Teatro", inizia il prossimo venticiqnue luglio con lo spettacolo "La vedova Socrate" con Franca Valeri al Parco archeologico di Sibari. Il regista Giancarlo Cauteruccio, da quest'anno direttore artistico della manifestazione, poggia il suo programma su undici spettacoli, di cui sei prime nazionali, per un totale di trentacinque repliche.
"Il progetto nasce dalla collaborazione tra le istituzioni -ha detto l'assessore Principe- ed in questo caso lo Stato si è affiancato a noi, Così occorre continuare, perché il nostro Paese ha bisogno di rappresentare i testi classici greci che sono immortali anche nell'epoca della globalizzazione". Il direttore generale Reggiani ha sottolineato la validità di portare il teatro nelle aree archeologiche sia per un'offerta al turismo di qualità, sia per valorizzare questi luoghi con la loro apertura in orari inediti. Sibari, Crotone, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Roccelletta di Borgia, Cirella, Palmi, Locri, Vibo Valentia, dal venticinque luglio al trenta agosto faranno da palcoscenico davvero speciale a uno stuolo di artisti e compagnie che Cauteruccio ha voluto in un progetto in cui nomi di spicco del teatro di tradizione ed eccellenze del teatro contemporaneo affiancano formazioni emergenti calabresi.
La rassegna inizia con una strepitosa Franca Valeri che dà vita ne "La vedova Socrate" al personaggio di Santippe, la quale con ironia ed intelligenza distrugge il mito del grande filosofo greco (25 luglio Parco Archeologico, Sibari, 26 luglio Parco Archeologico di Capo Colonna, Crotone, 28 luglio Arena dello Stretto, Reggio Calabria e 29 luglio Terme di Caronte, Lamezia Terme). Come secondo titolo un classico estivo, ovvero una commedia di Plauto, "Il Persiano" che vede protagonista Lello Arena, con la regia di Giovanni Anfuso (29 luglio Teatro all'aperto, Palmi, 30 luglio Parco delle Rimembranze - Castello, Vibo Valentia e 20 agosto Tempio Marasà, Locri). Il 30 luglio all' Anfiteatro di Cirella (repliche il 9 agosto al Teatro all'aperto, Palmi e il 27 agosto Tempio Marasà di Locri) Isabel Russinova è "Andromaca" nello spettacolo tratto da "Le Troiane" di Seneca, regia di Giuseppe Argirò, che in seguito la impegnerà in una ricca tournée internazionale. Un evento speciale intitolato "Segesta - I suoni del sogno" (prima nazionale il 2 agosto Parco Archeologico di Sibari, repliche 5 agosto Anfiteatro di Cirella e 6 agosto Parco delle Rimembranze - Castello di Vibo Valentia) riunisce teatro, musica e danza e ha come principali interpreti Enzo Moscato e Lino Cannavacciuolo. Il mito di Edipo rivive in uno spettacolo che in prima nazionale due giovani compagnie calabresi, Teatro Rossosimona e Teatro della Ginestra, presentano il 7 agosto al Parco archeologico Scolacium - Skilletion di Roccelletta di Borgia (9 agosto alle Terme di Caronte di Lamezia Terme e il 10 agosto al Parco archeologico di Capo Colonna di Crotone) per la drammaturgia e regia di Lindo Nudo. Iaia Forte e Tommaso Ragno ripercorrono in "Enea e Didone" Sonorità perdute la delicatezza di un amore e l'incontro negato tra la pulcherrima femmina bionda e l'eroe profugo. In prima nazionale l'11 agosto al Parco Archeologico di Sibari, con repliche il 12 agosto al Parco archeologico Scolacium - Skilletion di Roccelletta di Borgia e il 13 agosto al Parco delle Rimembranze - Castello di Vibo Valentia. Segue uno dei capolavori di Euripide, "Ifigenia in Aulide" che Edoardo Siravo e Fiorenza Marchegiani, con la regia di Beppe Arena, rappresenteranno l' 11 agosto al Teatro all'aperto di Palmi, il 25 agosto al Tempio Marasà di Locri e il 27 agosto all'Anfiteatro di Cirella. Un altro classico euripideo, nella versione poetica di Edoardo Sanguineti, "Le Troiane/Canzone di una notte", regia di Carlo Quartucci, vede in scena numerosi attori e musicisti e un coro capeggiato da Carla Tatò in una grande narrazione scenica popolare (16 agosto Parco delle Rimembranze - Castello, Vibo Valentia, 17 agosto Anfiteatro, Cirella e 18 agosto Tempio Marasà, Locri). Scena Verticale, gruppo calabrese che si è ormai imposto all'attenzione nazionale, debutta in prima nazionale il 19 agosto al Parco archeologico di Sibari (repliche il 20 agosto al Parco archeologico Scolacium - Skilletion di Roccelletta di Borgia e il 21 agosto alle Terme di Caronte di Lamezia Terme) con "Elettra - Tre variazioni sul mito" che utilizza le tre versioni differenti di Sofocle, Euripide e Hofmannsthal. Elettra è interpretata da Alvia Reale.
Omaggio a Corrado Alvaro nel 50° della morte, da parte di Giancarlo Cauteruccio che allestisce in prima nazionale "Medea_uno studio" da "La lunga notte di Medea" il 24 agosto all' Anfiteatro di Cirella, (repliche il 25 agosto alle Terme di Caronte di Lamezia Terme, il 26 agosto al Parco archeologico Scolacium - Skilletion di Roccelletta di Borgia, il 27 agosto al Parco archeologico di Capo Colonna di Crotone, il 28 agosto al Parco delle Rimembranze - Castello di Vibo Valentia e il 29 agosto al Teatro all'aperto di Palmi). Esaltando i magnifici scenari carichi di emozioni e memorie arcaiche, il regista entra nel viaggio allucinato dell'eroina, incarnata da Patrizia Zappa Mulas. Chiude la rassegna il 30 agosto alle ore 21,30 all'Arena dello Stretto di Reggio Calabria un evento speciale: Franco Battiato, accompagnato da Manlio Sgalambro e Giancarlo Cauteruccio, legge i frammenti di Empedocle .
Un recital sospeso sullo Stretto con la voce e la musica di uno dei più grandi poeti della musica italiana, dedicato al filosofo agrigentino del V secolo a.C..

Libri: Gli italiani ultimi in Europa

18/07 Se non proprio tutti analfabeti, quasi. Almeno a giudicare dalla spesa che riservano ai libri: 65 euro all'anno. Questo spendono gli italiani in libreria. Lo ha messo in luce una ricerca dell'AIE che verrà presentata nel dettaglio il 21-22 settembre a Roma, in occasione degli Stati Generali dell'Editoria. Condotta dalle Università di Bologna e Trento, la ricerca è stata anticipata oggi a Milano dal presidente dell'Aie, Federico Motta. Il quale, appunto, ha sottolineato quanto "poco" leggono gli italiani. Solo 5 italiani su 100 leggono un libro al mese. Si tratta di poco più di tre milioni di persone. Le altre, tutte le altre persone, leggono meno di un libro all'anno. Il che significa che in molte arrivano a non leggerne neppure uno. "Effettivamente la domanda è peggiorata - ha spiegato il presidente della Mondadori Libri, Gianarturo Ferrari -. Perché sono peggiorate le condizioni di lettura: il divario tra coloro che leggono e coloro che non lo fanno è aumentato". I non-lettori, cioé, non crescono, o se lo fanno la crescita é lenta (0,95%). Ma per fortuna degli editori cresce al contrario il consumo di libri da parte di coloro che abitualmente leggono. Resta il fatto che è proprio della responsabilità pubblica far crescere la cultura di un Paese, "e fino a prova contraria quella parola dal significato non definibile che è 'cultura' passa attraverso i libri - ha detto Motta -. Per questo chiediamo alla politica un intervento pubblico". Da anni gli editori chiedono una Legge sul Libro che sia in primo luogo un quadro di riferimento. Il modello può essere quello francese di France Edition, "cioé un organismo unico che funga da coordinatore, al posto dei sette-otto interlocutori politici diversi con i quali abbiamo a che fare oggi. Se da parte di Governo e Parlamento ci fosse una volontà di procedere in tal senso, noi saremmo evidentemente favorevoli. Ma che sia operativa, e non un cappello messo in bella mostra e però privo di contenuto". I numeri messi in evidenza dalla ricerca sono precisi: l'Italia è tra i Paesi europei di riferimento quello che spende meno per leggere libri, 65 euro pro capite all'anno (contro, per esempio, gli oltre 208 della Norvegia). Non solo: nelle famiglie la spesa per acquisto di libri e pari allo 0,44% delle spese totali sostenute in famiglia. Solo il 45,8% dei dirigenti, imprenditori liberi professionisti dichiarano di aver letto almeno un libro nel corso dell'anno (la percentuale in Francia e Germania è lontana di 35-40 punti). Infine solo l'11,9% dei giovani in cerca di prima occupazione legge libri per migliorare la propria preparazione professionale e aumentare quindi le proprie chances di trovare un posto di lavoro. "Del resto - ha concluso Ferrari - addestrare un lettore è molto più difficile che non addestrare un ginnasta"

Il filosofo Bencivenga a San Giovanni in Fiore

18/07 Il filosofo Ermanno Bencivenga presenterà mercoledì, a San Giovanni in Fiore, il suo ultimo libro di poesie, "Un amore da quattro soldi", Nino Aragno Editore. L' iniziativa è della onlus "Grandincontri" e del Rotary club florense. Dalla presentazione del libro, è scritto in un comunicato, "si passerà, poi, assieme al filosofo Michele Borrelli e al linguista John Trumper, a una discussione aperta sull' amore, l' utopia e l' utopia dell' amore, con particolare attenzione alla profezia della Terza Età di Gioacchino da Fiore, mistico e teologo del Mondo nuovo". Sarà anche un' occasione per confrontare l' utopia politica di Bencivenga, contenuta in "Manifesto per un mondo senza lavoro", con l' utopia religiosa e sociale di Gioacchino della "Gerusalemme di Fiore". Il pubblico potrà inserirsi direttamente nel vivo della discussione poiché è previsto il diretto coinvolgimento, come se si tenesse una lezione universitaria. Ermanno Bencivenga, di Reggio Calabria, è professore di Filosofia all' Università della California (sede di Irvine). Nei suoi studi si è occupato di logica, etica, filosofia del linguaggio e filosofia della scienza, con particolare riferimento ai temi della soggettività e della ragione e alle questioni metodologiche legate alla differenza tra filosofia analitica e filosofia dialettica.

Ad Aieta sabato convegno su “Il lavoro dalla cultura”

17/07 Promuovere occupazione attraverso la cultura e fare dei beni artistici della Calabria strumenti di sviluppo: l’assessorato al Mercato del lavoro della Provincia di Cosenza e l’associazione culturale Rinascimento lanciano la sfida, presentando idee ed esperienze che in altre realtà si sono rivelate vincenti. “Il lavoro dalla cultura. Beni e iniziative culturali come opportunità occupazionali. Studi, ricerche ed esperienze a confronto” è il titolo di un convegno che si terrà sabato 22 luglio a partire dalle 17.30 nella suggestiva cornice del Palazzo Rinascimentale di Aieta. I lavori, introdotti e coordinati da Gennaro Cosentino, giornalista Rai e presidente dell’associazione culturale Rinascimento, saranno organizzati in due sezioni. Ai saluti del presidente della Provincia Mario Oliverio e del sindaco di Aieta, Gennaro Marsiglia, seguiranno le relazioni di Emilio Cabasino, esperto di beni culturali e ricercatore Eccom sul tema “Lavoro e professioni nei beni culturali” e di Giulio Stumpo, esperto di economia della cultura e spettacolo che parlerà di “Cultura come risorsa del territorio”. Il convegno proseguirà poi con le testimonianze di Renzo Baldino, sovrintendente del Castello di Madame de Staël (Coppet, Svizzera); don Salvatore Vergara, responsabile del progetto giovanile Crealavoro “Policoro” della diocesi San Marco-Scalea; Mario Candido, assessore al Comune di Corigliano; Tonino Sicoli, critico d’arte e direttore del Centro “A. Capizzano” di Rende. Le conclusioni saranno affidate all’assessore provinciale al Mercato del lavoro, Donatella Laudadio, che in più occasioni ha sostenuto la necessità di investire sulla cultura per creare opportunità occupazionali. “Un progetto che può e deve concretizzarsi – afferma l’assessore – perché il territorio cosentino ha un patrimonio artistico che aspetta di essere rilanciato. Non è un caso – precisa - che abbiamo deciso di lanciare questa sfida da Aieta, capitale calabrese del Rinascimento e sede di un incantevole Palazzo storico, simbolo di una Calabria che vuole restituire valore ai suoi monumenti creando al contempo delle opportunità occupazionali”. Nella stessa serata di sabato nei saloni del Palazzo rinascimentale sarà inaugurata una mostra collettiva di artisti contemporanei dal titolo “Ospiti a Palazzo” curata dal critico d’arte Tonino Sicoli, visibile fino al 31 agosto.

Presentato il libro che parla del calabrese che lanciò Bob Dylan

17/07 E' stato presentato stamani, nel salone di rappresentanza del Comune di Cosenza, il libro 'Il calabrese che fece grande Bob Dylan', scritto da Luigi Michele Perri e Bruno Castagna e pubblicato dalla casa editrice Klipper. Gli autori - è scritto in una nota - hanno ricostruito la vicenda che portò un emigrato calabrese, cosentino di Domanico, Mike Porco, a lanciare Bob Dylan sulla grande scena della musica folk internazionale. La storia, raccontata nel libro, traccia il ruolo determinante che Mike Porco ebbe agli esordi di altri artisti di fama internazionale, da José Feliciano a Simon and Garfunkel, da Joan Baez a Dave Van Ronk, da Tom Paxton al trio Peter, Paul and Mary. Amico di Allen Ginsberg, uno dei precursori della beat generation, e di Robert Shelton, primo critico musicale del New York Times, Mike Porco, gestore del Gerdés Folk City, al Greenwich Village di New York, ebbe modo di promuovere la carriera di diverse personalità musicali e di segnare una fase ricca di fermenti culturali e di spinte modernizzatrici che valsero a rimuovere gli anni del grigiore conformistico della storia americana. Bob Dylan rappresenta il fiore all'occhiello dell'attività di Mike Porco. Bob Dylan sarà a Cosenza, giovedì prossimo, per un concerto, dedicato alla memoria del suo tutore o, come egli stesso afferma nella sua autobiografia, del "padre italiano che altrimenti non avrei mai avuto". Alla conferenza stampa di stamane, coordinata dal capo ufficio stampa del Comune di Cosenza, Elena Scrivano, hanno partecipato il sindaco della città, Salvatore Perugini; gli assessori comunali, Annamaria Nucci, Giancarlo Morrone e Amedeo Pingitore, l'assessore provinciale, Rosetta Console; il giornalista Francesco Montemurro per la casa editrice e i due autori.

Principe “Bilancio positivo per la mostra di De Chirico”

14/07 "Si è conclusa con un bilancio positivo la grande mostra di Giorgio de Chirico a Catanzaro. Diecimila visitatori, compresi gruppi organizzati e scolaresche provenienti da tutta la Calabria e dalle regioni vicine, hanno animato in tre mesi le sale del Complesso Monumentale del San Giovanni, che, da questo momento, deve diventare una struttura organizzata e con una programmazione permanente". E' quanto sostiene in una nota l'assessore alla cultura della Regione Calabria, Sandro Principe, circa la conclusione della mostra di Giorgio de Chirico svoltasi a Catanzaro. "L'assessorato alla Cultura che dirigo - ha aggiunto - ha inteso in questo modo inserirsi con una produzione propria nel circuito nazionale dei grandi eventi, conciliando la valorizzazione dei beni culturali del territori con l'omaggio ai grandi maestri dell'arte di tutti i tempi. Oggi la Calabria, sul piano della proposta culturale, è più vicina al resto del mondo, non più terra di emarginazione o colonizzazione o di provincialismo, ma soggetto attivo e propositivo di iniziative di qualità. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita di questo progetto, a partire dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, che ha messo a disposizione parte delle sue opere, ai Musei italiani, come quello di Palazzo Pitti o la Galleria comunale d'arte moderna di Roma, che hanno concesso il prestito di dipinti delle loro collezioni. Ringrazio, anche, il Ministero per i Beni e le Attività culturali, che ha autorizzato in tempi brevi lo spostamento delle opere, la Soprintendenza per il Beni Artistici della Calabria, che ha patrocinato la mostra, e, soprattutto, il Presidente della Repubblica, che, al di là dell'Alto Patronato concesso, ha avuto modo di manifestare la sua vicinanza all'iniziativa e lodarne l'attuazione". "Grazie, infine, - ha proseguito Principe - al Centro Herakles dell'Università della Calabria e all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, che hanno offerto il prezioso supporto didattico di giovani neolaureati ed incontri collaterali condotti da docenti delle due istituzioni. Il successo registrato ci incoraggia a proseguire in questa direzione, con la produzione di altri eventi artistici come la retrospettiva di Mimmo Rotella alla Galleria Nazionale di Palazzo Arnone di Cosenza prevista per il prossimo autunno-inverno, ad un anno dalla scomparsa del Maestro, una grande mostra sull'Arte in Calabria dal Medioevo al Novecento, che si terrà probabilmente al San Giovanni di Catanzaro, e una mostra su un altro grande artista del Novecento, Carlo Carrà, al MAON di Rende per la primavera del prossimo anno". "Il tutto - ha concluso - ad anticipare l'istituendo Museo Regionale delle Arti Visive, che raccoglierà l'arte in Calabria prodotta attraverso i secoli"

Fino al 30 settembre aperta la mostra “Il Vivente” a San Marco Argentano

13/07 Fino al 30 settembre prossimo, rimarrà aperta al pubblico, nel Museo Diocesano di San Marco Argentano (Cosenza), la mostra “Il Vivente”. La rassegna presenta alcuni capolavori dell’antica diocesi sammarchese, fra i quali si segnala la superba Croce reliquiario della cattedrale di San Marco Argentano. L’esposizione propone, inoltre, numerosissimi arredi sacri relativi al Seicento, al Settecento e all’Ottocento, in gran parte produzione di maestri argentieri di scuola napoletana. Arricchiscono, ancora, la rassegna alcune opere pittoriche, fra le quali merita particolare menzione il bel dipinto del fiammingo Teodoro d’Errico, raffigurante il Cristo Portacroce tra i santi Pietro e Paolo, proveniente dalla chiesa della Maddalena di Bonifati.

Dall’8 agosto “Incontri nel parco” a Camigliatello

13/07 Partirà dal prossimo 8 agosto e durerà fino al 27 l' iniziativa culturale "Incontri nel parco", che prevede una serie di appuntamenti per l' estate. La prima delle manifestazioni in programma sarà l' 8 agosto la tavola rotonda sullo stato della stampa in Calabria, dal titolo "Giornali e giornalismo in Calabria, esperienze, limiti e prospettive", che si svolgerà a Torre Camigliati. "Si parlerà - è scritto in una nota - del giornalismo calabrese fra anniversari di testate ormai consolidate da decenni e continue fondazioni di nuovi quotidiani.Il ruolo delle pubblicazioni istituzionali e quello dell' emittenza televisiva pubblica e privata". Il 12 agosto si terrà, sempre a Torre Camigliati, la presentazione del volume di Francesca Viscone "La globalizzazione delle cattive idee", pubblicato dalla casa editrice Rubbettino. Alla conferenza di presentazione parteciperanno i giornalisti Francesca Viscone e Fulvio Mazza, e Renate Siebert, docente dell' Università della Calabria. E ancora a Torre Camigliati il 17 agosto si terrà un incontro dal titolo "Per una civiltà della montagna: dal villaggio preistorico di cinquemila anni fa sulle rive del Lago Cecita nuovi spunti di riflessione". Nell' ambito della stessa iniziativa si svolgerà anche la rassegna cinematografica sul tema dell' emigrazione "La nave della Sila", che inizierà il 21 agosto nella sede del museo "La nave dell' emigrazione". In particolare il 21 agosto verrà presentato il film "Il canto dei nuovi emigranti" di Felice D' Agostino e Arturo Lavorato. Poi il 24 agosto sarà presentato "Emigrantes", film di e con Aldo Fabrizi ed infine il 27 agosto ci sarà la visione di "Il cammino della speranza", film di Pietro Germi con Raf Vallone e Elena Varzi, che ha vinto l' Orso d' argento al Festival di Berlino nel 1951.

Cinquemila spettatori in due settimane al Museo Vigliaturo di Acri

11/07 Circa duemila persone intervenute alla cerimonia di inaugurazione e tremila visitatori nelle prime due settimane di apertura: sono i numeri, è detto in un comunicato, messi a segno dal Museo Civico d' Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo di Acri. "Cifre di un successo - è detto in un comunicato - di un progetto che riscuote l' attenzione del pubblico e dei media per il suo coraggioso intento, per la volontà di creare un centro culturale nel cuore del Sud. Merito anche di Silvio Vigliaturo, artista capace di dar vita ad un museo vitale, subito punto di riferimento non solo per il pubblico, ma anche per le istituzioni e gli addetti ai lavori. Un successo che vale come conferma per i grandi sforzi, economici ed organizzativi, compiuti dalla direzione del museo e dal Comune di Acri, sostenuto dalla Provincia di Cosenza, dalla Regione e dalla Comunità Montana Destra Crati, in collaborazione con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino e la Città di Chieri e con l' alto patrocinato del Ministero dei Beni Culturali". Gli spazi di Palazzo Sanseverino Falcone di Acri e l' allestimento del museo hanno visto sfilare non solo visitatori provenienti dalla Calabria, ma anche appassionati, collezionisti e galleristi di tutta Italia. Presenze anche dagli Stati uniti e dalla Germania. In settembre, in coincidenza con l' apertura delle scuole, inizieranno le numerose attività didattiche, tra cui alcune specificamente dedicate alla lavorazione del vetro. Nel corso dei prossimi mesi la direzione svilupperà una serie di contatti con le istituzioni culturali della Calabria e del Sud che possano dar vita a delle collaborazioni e a degli scambi, in vista della creazione di una vera e propria 'rete culturale'. La mostra che si inaugurerà in primavera si annuncia come un evento di grandissima rilevanza: l' intento è quello di portare ad Acri il meglio della scultura contemporanea, privilegiando gli artisti più giovani.

Inizia a Cosenza la mostra “Expressioni”

10/07 Inizierà oggi a Cosenza la mostra dal titolo "Expressioni", l' esposizione personale dei pittori Ana Selena Carravetta, Denise Chiatante e Giovanni Percacciuolo, che resterà aperta fino al 17 luglio. "La mostra - è scritto in una nota - sarà incentrata soprattutto sulla figura femminile, sulla donna in tutte le sue sfaccettature e sul ruolo che ricopre nella società. Si tratta di 'espressioni' di un 'idea del femminile di tre ragazzi fortemente a contatto con il mondo moderno, dove i valori umani sono andati completamente perduti e dove l' esteriorità ha preso il loro posto. Da quì il titolo della mostra. Le opere che verranno esposte non hanno un filo conduttore, sono semplicemente degli ingrandimenti di ciò che ognuno può percepire dall' esterno, cioé una gigantografia del prprio pensiero. Si parla di tre autori e quindi di tre diversi modi di concepire cosa è oggi la donna tra maternità, vanità, depressione e solitudine".

Parte il progetto “Scrittori di Calabria”

08/07 Dal 12 luglio in edicola ogni mercoledì, e successivamente in libreria, prende avvio Scrittori di Calabria, "un progetto culturale ambizioso - è detto in un comunicato - realizzato dall'azione congiunta di due qualificati editori, Ilisso e Rubbettino, accomunati dalla volontà di valorizzare e divulgare lo straordinario patrimonio letterario di questa meravigliosa regione". Di grande rilievo gli autori, fra cui Campanella, Dumas, Alvaro, Padula, Repaci, Perri, Lanucara, De Angelis, Zanotti Bianco, Calabrò, Abate, Perna, Occhiato, Strati, "che in 25 opere intense e appassionanti, rappresentative di cinque secoli di letteratura calabrese - si afferma ancora nel comunicato - tracciano un'avvincente trama, intessuta grazie alla direzione scientifica del prof. Aldo Maria Morace, raffinato studioso di letteratura italiana. Pagine che raccolgono linguaggi, forme di comunicazione e sentimenti di una terra dai contrasti violenti e dalle forti passioni e che propongono una affascinante vicenda culturale sul filo della memoria: un percorso ideale di conoscenza dalla Calabria del passato fino a quella contemporanea". "Ciascun volume - è detto ancora nella nota - sarà corredato da una prefazione al testo e da una nota bio-bibliografica stilate da insigni studiosi, giornalisti di spicco, personalità del mondo accademico, in una veste editoriale di pregio, attenta ai molteplici interessi e gusti dei lettori e dal prezzo contenuto di 5,90 euro. Molti dei testi proposti da anni non erano più disponibili in libreria; altri vengono pubblicati ora per la prima volta ed altri ancora rivisti dall'autore appositamente per questa collana. La distribuzione avverrà nelle edicole della Calabria e nelle principali edicole di alcune città italiane, Genova, Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, e, successivamente, nelle librerie su tutto il territorio nazionale. Il primo volume, al prezzo di 3 euro, è "Il mare", di Corrado Alvaro, di cui quest'anno ricorre il cinquantesimo anniversario della morte. "Il mare" è considerato dai recensori e dai critici più attenti uno dei vertici dell'arte alvariana.

Presentato il catalogo della “Nave della Sila” il museo narrante dell’emigrazione

06/07 E' stato presentato questo pomeriggio al Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza il catalogo del museo 'La Nave della Sila', il museo narrante dell'emigrazione calabrese, alla presenza di Agazio Loiero, presidente della Regione Calabria, Sandro Principe, assessore regionale alla cultura, di Gian Antonio Stella, editorialista del 'Corriere della Sera', di Vito Teti, dell'Universita' della Calabria e di Mirella Stampa Barracco, della Fondazione Napoli Novantanove. L'iniziativa e' a cura dei coniugi Barracco dell'associazione 'Napoli 99'. Parlando dell'emigrazione l'assessore regionale alla Cultura lo ha definito ''un elemento fondate della identita' calabrese perche' centinaia di migliaia di nostri compaesani hanno abbondato questa terra per cercare altrove la dignita' del lavoro, contribuendo alla crescita dei Paesi che li hanno ospitati, ma tenendo dentro di loro l'amore per i luoghi nativi e per le tradizioni''. Mentre il presidente della giunta regionale della Calabria Agazio Loiero ha definito 'La Nave della Sila', ''una grande benemerenza'', riconoscendo come costituisca ''la memoria dove si concentrano tutte le lacerazioni di un territorio che ha avuto un'emigrazione massiccia in anni lontani, che e' stata una condizione che ha segnato la nostra vita di calabresi''. Giannatonio Stella ha poi analizzato il fenomeno migratorio dal '900 fino alla fine degli anni '70. Un vero esodo, affermano le stime, si si considera che nel periodo 1871-1951 la Calabria registro' circa 773 mila calabresi emigrati. Ma la cifra potrebbe arrivare a un milione, secondo altri calcoli, specie fra il 1870 e 1910. E proprio per ripercorre questo imponente viaggio da una terra all'altra, inerpicandosi sulle montagne calabresi e' oggi possibile scoprire, a 1200 metri di altezza sul livello del mare, ancorata nel territorio comunale di Camigliatello, la Nave della Sila, ideata grazie a Donna Mirella Barracco, presidente della Fondazione Napoli Novantanove. La nave, che si trova alla fonda nell'antica vaccheria da poco restaurata all'interno del Parco Old Calabria, illustra l'epopea degli emigranti e riserva anche attrazioni extra, dalla biblioteca allo snack bar ad una sala con internet ove e' possibile navigare con una serie di link alla scoperta delle nostre Comunita' sparse in Brasile, Argentina, Canada ed Australia. Il Museo intende oggi contribuire a colmare un ingiustificabile vuoto di memoria storica e civile in una regione che ha vissuto, piu' delle altre, la drammatica esperienza del movimento migratorio. Si vuole ricordare, in questo luogo, le angosce, le speranze, le insanabili nostalgie, i drammi pubblici e privati di milioni di persone costrette all'espatrio, ma anche la partenza di nuove, straordinarie avventure di persone che hanno rappresentato nel mondo l'intraprendenza italiana, la capacita' di rimettere in discussione la propria vita e di costruire ''ponti'' dal nostro paese a nuove, importanti realta' sociali ed economiche. La visita si snoda attraverso gigantografie di immagini straordinarie, in larga parte sconosciute, accompagnata da una voce narrante che racconta le tante storie di dolori, piccoli e grandi eroismi, ed una colonna sonora di canti dell'emigrazione italiana. La suggestione che si vuole creare nell'ambientare la scenografia, la tolda di una nave, in una ex vaccheria dell'altopiano silano, tende a creare un impatto fortemente evocativo ed educativo sul visitatore.

Conclusa con oltre 10.000 presenze la mostra su De Chirico

06/lug/06 Si è chiusa a Catanzaro presso il Complesso monumentale del San Giovanni la mostra “Giorgio de Chirico. L’enigma e la storia”, curata da Claudio Crescentini e Tonino Sicoli con la consulenza storica di Maurizio Calvesi. L’evento promosso dall’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Sandro Principe ha visto la collaborazione di vari Enti pubblici e privati – oltre all’Assessorato regionale alla Cultura, la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, il Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano” e il MAON di Rende (CS), il Comune di Catanzaro, la Fondazione Politeama, il Roma Centro Mostre. La mostra è stata patrocinata dall’Unione Europea, dal Ministero per i Beni e le Attività culturali – Soprintendenza per il PSAD della Calabria ed è stata posta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica Italiana. Si è trattato dell’evento culturale di questi mesi in Calabria, con una quantità di consensi e con una forte affluenza di pubblico, che ha raggiunto punte di oltre duecento visitatori al giorno. Molte le scolaresche che hanno visitato la mostra avvalendosi di visite guidate nell’ambito delle attività didattiche organizzate in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e con il Centro Herakles per il Turismo Culturale dell’Università della Calabria. Diecimila sono stati i visitatori complessivi che hanno affollato le sale del san Giovanni per ammirare le sessantasei opere di Giorgio de Chirico e le venti di artisti contemporanei che hanno fatto da corte al Pictor Optimus. La mostra è stata una produzione originale della Regione Calabria ed è stata la prima personale di De Chirico in terra bruzia, anche in considerazione del corpo consistente di opere presentate e di alcuni lavori inediti esposti.
Nel corso dei tre mesi in cui è stata aperta al pubblico la mostra dechirichiana ha organizzato anche un ciclo di incontri con storici e critici d’arte, che hanno accompagnato i visitatori in un viaggio assistito attraverso l’opera del grande maestro del Novecento, esplorandone i significati profondi e i collegamenti storico-critici.
Fra i visitatori dell’ultimo giorno è da registrare il premio Oscar Carlo Rambaldi, che si è attardato davanti alle opere esposte, cercando corrispondenze fra la sua nativa Ferrara e la Ferrara di de Chirico, immortalata in tanti dipinti metafisici.
Assai apprezzato dal pubblico anche l’elegante catalogo a colori della mostra, pubblicato dalle Edizioni AR&S, con importanti contributi critici di Maurizio Calvesi, Fabio Benzi, Claudio Crescentini Tonino Sicoli e Lorenzo Canova, che, al di la di quegli schemi che hanno finora indotto a pensare a “molteplici de Chirico” (metafisico, neobarocco, naturalista, renoiriano, realista, ecc.), lo hanno restituito ad una visione unitaria, cogliendo nella sua Metafisica una concezione generale e una categoria mentale, piuttosto che uno stile particolare.

 

 

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 Cultura

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La lacerazione tra Craxi e Mancini determinò la lacerazione dei socialisti. il libro di Pietro Mancini su suo padre. Video: Pietro Mancini - Armando Veneto - Gianni de Michelis

Focus: JONATHAN COE E IL THATCHERISMO “Se l’immaginazione è la linfa vitale del popolo e il pensiero del nostro ossigeno, allora sta di fatto che lui ha ostruitoi (continua)

Musica: I "coram populo"

Cinema: Tutti film

Spettacoli e Concerti:


Mostre: Personale di Daniela Posterivo Casa delle Culture 15-22 Marzo

 Sport

 Lo Sport  Pallanuoto: Sicurnet Vittoriosa nelle ultime due gare. Calcio: Il Cosenza vince con il Pro Favara. Pallavolo: Eurosport retrovessa Rugby: Al Rugby Cosenza il derby .Equitazione: 64° concorso nazionale di salto a ostacoli

 

 

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