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Trasferiti altri 5 PM

 

Guerra tra Procure, trasferiti altri 5 PM: due da Salerno e tre da Catanzaro. Nell’archivio Genchi controllate 392.000 persone

10 dic 08 Sono cinque i pubblici ministeri di Catanzaro e Salerno per i quali è stata avviata la procedura di trasferimento d'ufficio da parte del Csm. La decisione è stata presa, all'unanimità, dalla Prima commissione di Palazzo dei Marescialli, dove ha sede il CSM l'organo di autogoverno della magistratura italiana. Si tratta di due pm di Salerno, Gabriella Nuzzi e Dionigio Versani che hanno disposto il clamoroso sequestro del fascicolo Why not. E di tre pm di Catanzaro Salvatore Curcio, Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, firmatari del provvedimento senza precedenti di controsequestro. dell'organo di autogoverno della magistratura italiana

Nell’archivio Genchi controllate 392 mila persone. Ci sono anche parlamentari e capi dei servizi segreti e delle forze armate tra i 578 mila "anagrafici", cioé utenze telefoniche e indirizzi, contenuti nell'archivio di Gioacchino Genchi, consulente tecnico dell'ex Pm di Catanzaro Luigi De Magistris; archivio che è agli atti del procedimento Why not. Una banca dati piena dunque di dati sensibili sulla cui liceità hanno dubbi i Pm di Catanzaro, che perciò si apprestavano a trasmettere l'archivio di Genchi alla Procura di Roma, prima che il fascicolo fosse loro sequestrato dalla Procura di Salerno. Ne hanno parlato nella loro audizione al Csm gli stessi Pm di Catanzaro titolari di Why not Domenico De Lorenzo, Salvatore Curcio e Alfredo Garbati. In tutto erano 392 mila le persone controllate, hanno riferito i Pm di Catanzaro e 1436 i tabulati acquisiti. Proprio la presenza di questi dati sensibili spiegherebbe le perplessità della Procura di Catanzaro di fronte alla richiesta del fascicolo Why not avanzata dalla Procura di Salerno e culminata poi con il sequestro degli atti. La trasmissione dell'archivio di Genchi a Roma, vanificata proprio dal provvedimento di sequestro, era funzionale a una verifica su eventuali violazioni penali in relazione alla costituzione di questa banca dati.

La Cassazione chiede i verbali delle audizioni al CSM. Va avanti l'istruttoria del procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito sullo scontro tra le Procure di Salerno e Catanzaro. Il Pg ha chiesto infatti alla Prima commissione del Csm i verbali delle audizioni dei magistrati dei due uffici giudiziari. Si tratta delle dichiarazioni rese sabato scorso dal Pg di Catanzaro Enzo Iannelli e dal Procuratore di Salerno Luigi Apicella. E di quelle fatte ieri dai sostituti Pg di Catanzaro Alfredo Garbati, Domenico De Lorenzo e dal Pm Salvatore Curcio e dai Pm di Salerno Gabriella Nuzzi, Dionigio Verasani, Antonio Centore, Patrizia Gambardella, Roberto Penna e Vincenzo Senatore. Già nella scorsa settimana il Pg della Cassazione aveva sentito Iannelli ed Apicella.

Si va verso il dissequestro degli atti dell’inchiesta Why Not. Anche a Catanzaro si va verso il dissequestro degli atti dell'inchiesta Why Not che erano stati sequestrati dalla Procura generale dopo il sequestro fatto dalla Procura di Salerno. Il provvedimento di dissequestro degli atti sarà comunicato al Giudice per le indagini preliminari del capoluogo calabrese al quale sabato era stata chiesta la convalida del sequestro. La decisione di dissequestrare gli atti è stata presa dopo un incontro che ha portato all' accordo tra le due procure sottoscritto sotto la supervisione della procura generale della Corte di Cassazione. Anche dopo il dissequestro degli atti da parte della Procura Generale di Catanzaro i sette magistrati di Salerno resteranno comunque indagati per i reati di abuso e interruzione di pubblico ufficio. L'inchiesta, avviata dalla procura generale di Catanzaro, dovrebbe finire a Roma nonostante sia Napoli la Procura competente ad indagare su reati commessi da magistrati di Salerno. A Napoli, infatti, è in servizio Luigi De Magistris, il pm che avviò l'inchiesta Why Not, che svolge le mansioni di giudice del tribunale della libertà.

PG Jannelli “Parlo solo in sedi istituzionali”. E' rientrato a Catanzaro nel primo pomeriggio il procuratore generale, Enzo Jannelli, il quale all'ingresso del palazzo di giustizia si è limitato a dire ai giornalisti un laconico "parlo solo nelle sedi istituzionali". "Non posso dire nulla - ha aggiunto - perché c'é il più assoluto riserbo. Su quanto è accaduto non intendo fare nessun commento". Jannelli è rientrato nel capoluogo calabrese dopo un intenso fine settimana che lo ha visto protagonista, insieme ad altri magistrati di Catanzaro e di Salerno, dopo che è stato sentito dal Consiglio superiore della magistratura circa lo scontro tra Procure che si è venuto a creare dopo il sequestro ed il controsequestro degli atti dell'inchiesta Why Not. Nei confronti del procuratore generale di Catanzaro e del Procuratore di Salerno, Luigi Apicella, il Csm ha avviato la procedura di trasferimento per incompatibilità ambientale. Si é in attesa delle decisioni del Csm dopo le audizioni, svoltesi ieri, dei sostituti procuratori di Catanzaro e Salerno.

Il testo integrale dell’accordo tra Procure. Questo il testo integrale dell'accordo tra la Procura generale di Catanzaro e la Procura della Repubblica di Salerno che ha consentito il proseguimento delle indagini sul fascicolo why not: "A seguito di un sereno confronto la Procura della Repubblica di Salerno e la Procura generale di Catanzaro concordano quanto segue allo specifico fine di evitare qualsivoglia ulteriore stasi delle indagini in corso presso i rispettivi uffici di procura. I magistrati della procura generale di Catanzaro si impegnano a revocare immediatamente il decreto di sequestro preventivo adottato d' urgenza anche allo scopo di consentire alla Procura della Republica di Salerno di eseguire il decreto di sequestro probatorio mediante estrazione di copie degli atti del fascicolo why not. Ad esito di tale attività il fascicolo sarà dissequestrato e posto nella piena disponibilità della procura generale di Catanzaro. il procuratore della Repubblica di Salerno con riferimento ai decreti di perquisizione nei confronti dei magistrati della procura generale di Catanzaro si impegna ad esaminare nel più breve tempo possibile le cose e i documenti sequestrati nel corso delle attività di perquisizione assicurando sin d'ora la immediata restituzione di quelli ritenuti non utili nonché la restituzione di quelli di pertinenza dopo estrazione di copia". Il verbale di accordo è stato sottoscritto dal procuratore generale della Repubblica di Salerno , Lucio di Pietro, dal procuratore della Repubblica di Salerno, Luigi Apicella, dal sostituto procuratore generale di Catanzaro, Walter Garbati e dal sostituto procuratore Di Paola, Francesco Greco.

Il testo integrale dell’accordo tra Procure. Questo il testo integrale dell'accordo tra la Procura generale di Catanzaro e la Procura della Repubblica di Salerno che ha consentito il proseguimento delle indagini sul fascicolo why not: "A seguito di un sereno confronto la Procura della Repubblica di Salerno e la Procura generale di Catanzaro concordano quanto segue allo specifico fine di evitare qualsivoglia ulteriore stasi delle indagini in corso presso i rispettivi uffici di procura. I magistrati della procura generale di Catanzaro si impegnano a revocare immediatamente il decreto di sequestro preventivo adottato d' urgenza anche allo scopo di consentire alla Procura della Republica di Salerno di eseguire il decreto di sequestro probatorio mediante estrazione di copie degli atti del fascicolo why not. Ad esito di tale attività il fascicolo sarà dissequestrato e posto nella piena disponibilità della procura generale di Catanzaro. il procuratore della Repubblica di Salerno con riferimento ai decreti di perquisizione nei confronti dei magistrati della procura generale di Catanzaro si impegna ad esaminare nel più breve tempo possibile le cose e i documenti sequestrati nel corso delle attività di perquisizione assicurando sin d'ora la immediata restituzione di quelli ritenuti non utili nonché la restituzione di quelli di pertinenza dopo estrazione di copia". Il verbale di accordo è stato sottoscritto dal procuratore generale della Repubblica di Salerno , Lucio di Pietro, dal procuratore della Repubblica di Salerno, Luigi Apicella, dal sostituto procuratore generale di Catanzaro, Walter Garbati e dal sostituto procuratore Di Paola, Francesco Greco.

 

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