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Perquisizioni al Tribunale di Catanzaro

 

Il CSM chiede gli atti alla Procura di Salerno. Girato al Guardasigilli l’esposto di Mastella

03 dic 08 Il Csm ha chiesto alla procura di Salerno il decreto con cui ha disposto le perquisizioni alla procura generale e a quella presso il tribunale di Catanzaro, nell'ambito dell'inchiesta su un presunto tentativo di delegittimare l'ex pm Luigi De Magistris. La decisione di sollecitare l'invio degli atti è stata presa dalla Prima Commissione di Palazzo dei marescialli, che da oggi si sta occupando del caso. Sul tavolo dei consiglieri c'é la lettera inviata dal Procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli, che definisce "eversivo" il decreto di perquisizione e sequestro del fascicolo Why not, facendo presente che l'indagine è ancora in corso. Nella missiva Jannelli accusa inoltre la procura di Salerno di non aver accettato gli accertamenti giudiziari, continuando a sposare la tesi del complotto contro De Magistris. Tra le carte dei consiglieri c'é anche una nota del procuratore presso il tribunale di Catanzaro, che dà conto del sequestro compiuto nei suoi uffici. Solo una volta che sarà stato acquisito il decreto di perquisizione, la Commissione deciderà se proseguire l'istruttoria con audizioni dei magistrati interessati.

Girato al Guardasigilli l’esposto di Mastella. Proprio nel giorno in cui è tornato a esplodere il caso De Magistris, la Prima Commissione del Csm ha deciso di archiviare ma nello stesso tempo di "girare" ai titolari dell'azione disciplinare l'esposto che l'ex Guardasigilli Clemente Mastella aveva presentato lamentando l'acquisizione di suoi tabulati telefonici da parte dell'allora pm di Catanzaro senza aver chiesto l'autorizzazione della Camera dei deputati. La Commissione ha preso atto di non aver più competenza per pronunciarsi, considerato che De Magistris è già stato trasferito d'ufficio da Catanzaro. Ma nello stesso tempo ha ritenuto di segnalare il caso al ministro della Giustizia Angelino Alfano e al neo procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito perché valutino se sia il caso di avviare l'azione disciplinare nei confronti del magistrato. L'acquisizione dei tabulati di Mastella era avvenuta nell'ambito dell'inchiesta Why not in cui l'allora ministro era indagato per truffa, abuso d'ufficio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti; l'inchiesta venne avocata dalla procura generale di Catanzaro che poi chiese e ottenne dal gip l'archiviazione per l'ex Guardasigilli. Quei tabulati erano inutilizzabili, stabilì il gip, proprio perché non era stata chiesta l'autorizzazione alla Camera, nonostante sia De Magistris sia il suo consulente Genchi fossero in grado di riconoscere che si trattava di un'utenza in uso di un parlamentare.

PG Catanzaro "Frizioni tra pocure". "La Procura di Salerno, da tempo tesaurizzando le propalazioni del dott. De Magistris, le cui condotte sono già state censurate dal Csm, persevera nell' accreditare una versione processuale alternativa a quella verificata". Così un comunicato della Procura Generale di Catanzaro sulle perquisizioni e sul sequestro degli atti delle inchieste Poseidone e Why Not. "In tale solco - prosegue la nota, sottoscritta dal procuratore generale Enzo Jannelli e dai sostituto Domenico De Lorenzo, Alfredo Garbati e Salvatore Curcio - alterando progressivamente i corretti rapporti tra uffici giudiziari e, tra questi e gli organi di auto-governo della Magistratura, quella Procura ha addirittura ipotizzato reati a carico di componenti del Consiglio giudiziario di Catanzaro, per il fatto di avere, nell'indipendente esercizio della sua funzione valutativa, formulato parere contrario alla progressione in carriera del dott. De Magistris". "Ieri quella stessa Procura - prosegue la nota - con inusuale spiegamento di magistrati e personale di pg, ha proceduto a perquisizioni nei locali della Procura generale e della Procura della Repubblica di Catanzaro e perfino nelle abitazioni dei magistrati, anche di questo ufficio, ed ha proceduto al sequestro di tutti gli atti dei procedimenti Why Not e Poseidone nell'evidente fine, per quanto è dato leggere nel decreto di perquisizione e sequestro di ricercare ancora dati a sostegno dell'ipotizzato complotto contro il dott. De Magistris". "E' inquietante - prosegue il comunicato dei magistrati della procura generale di Catanzaro - come, proprio allorquando l'indagine va concretizzandosi conclusivamente con la formulazione di gravi capi d'imputazione riportati, purtroppo e solo in parte, qualche giorno fa dalla stampa, la Procura di Salerno irrompe nell'istruttoria bloccandone di fatto la definizione che sconfessa l'ipotesi del complotto". "Anche con i mezzi coercitivi - si afferma ancora nel comunicato - delle perquisizioni e del sequestro di tutti gli atti di entrambi i procedimenti Poseidone e Why Not, la Procura di Salerno valuta, con metodo istituzionalmente inammissibile, come condotte costituenti reato le scelte investigative e le decisioni processuali di altro ufficio persino rimettendo in discussione conformi provvedimenti giurisdizionali". "Verranno pertanto tempestivamente adottate - conclude la nota - iniziative idonee al ripristino dei principi di legalità, indipendenza e autonomia che hanno da sempre costituito il patrimonio culturale e morale dell'ordine giudiziario"

PG Delli Priscolli “Io in indagin?”. "Mi riesce completamente nuovo... non so che cosa dire". Mario Delli Priscoli, ex procuratore Generale della Cassazione, commenta così le notizie di stampa che includono il suo nome tra quelli interessati da uno dei filoni dell' inchiesta dei magistrati di Salerno sul tentativo di delegittimazione dell' ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris. "Più che fare il mio dovere non ho fatto. I giornali molte volte scrivono cose che non corrispondono" si è limitato a dire Delli Priscoli. Il magistrato ha ricordato che come Procuratore Generale della Cassazione ha esercitato l' azione disciplinare nei confronti di De Magistris. Il 6 dicembre 2007 Delli Priscoli 'incolpo' ' il pm di Catanzaro di aver violato la legge utilizzando i tabulati di telefonate dell' allora ministro della Giustizia Clemente Mastella senza autorizzazione del Senato. Pochi giorni dopo Il Pg della Cassazione chiese per De Magistris il rinvio a giudizio disciplinare davanti al Consiglio Superiore della Magistratura. Il processo disciplinare fu però superato a metà del gennaio scorso dalla decisione del Csm di trasferire d'urgenza De Magistris, come aveva chiesto lo stesso ministro Mastella promuovendo a sua volta l' azione disciplinare nei confronti del magistrato.

Mastella “Se lui vittima, io cosa sono?”. "Leggo sui giornali che ci sarebbe un complotto su De Magistris, e io cosa dovrei dire allora?". Lo ha detto Clemente Mastella, segretario dei Popolari-Udeur ed ex ministro della Giustizia del governo Prodi, a proposito degli sviluppi dell' inchiesta della procura di Salerno sui magistrati di Catanzaro su un presunto tentativo di delegittimazione dell' ex pm Luigi De Magistris. Nel decreto di perquisizione degli uffici giudiziari calabresi - avvenuta ieri - i pm definiscono tra l' altro "doverosa e corretta" l' indagine nei confronti di Mastella per il caso Why Not e "illecita" la richiesta di archiviazione per lo stesso Mastella presentata dopo che l' indagine era stata tolta al magistrato. "La mia fiducia nella giustizia è stata messa a dura prova - - ha detto oggi l' ex ministro ospite del programma di Radio3 'Faccia a Faccia' -. Uno che come me viene archiviato da un procuratore che viene dal di fuori, da un gip che non conosco, quando non sono più candidato al Parlamento, non sono più ministro, non sono più nulla. Ebbene, arrivano altri magistrati che dicono che è irregolare l'archiviazione: mi si è scossa la mia concezione della giustizia". "Io so la mia verità - ha aggiunto Mastella - io so di essere una persona perbene. A questo punto mi chiedo: ma un cittadino a chi deve credere più?"

D’Ambrosio “Un caso chiuso”: "Non so nulla": così il sostituto procuratore generale della Cassazione Vito D'Ambrosio risponde a proposito del suo eventuale coinvolgimento in uno dei filoni dell'inchiesta della procura di Salerno sui magistrati di Catanzaro e relativa a indagini avocate al pm di Catanzaro Luigi De Magistris ipotizzato dal "Corriere della Sera". D'Ambrosio sostenne l'accusa nel procedimento disciplinare che si è concluso con la condanna di De Magistris al trasferimento d'ufficio. E ora dice: "per me il caso si è chiuso con la sentenza disciplinare".

 

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