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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

I giovani della Locride scrivono a Ciampi e Bova: “Ci siamo svegliati, trovare il modo per reagire”. La moglie di Fortugno: "Franco, una persona pulita". Prodi: "non servono leggi speciali". I sindacati indicono 8 ore di sciopero peril 25/11.

25/10 Oggi pomeriggio, incontrando il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova, una folta delegazione di studenti di vari istituti della Locride, gli ha consegnato un appello indirizzato anche al capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi. Il documento e' stato sottoscritto da oltre mille firme raccolte in poche ore in vari comuni della Locride. Alla riunione con gli studenti hanno partecipato anche i segretari-questori Antonio Borrello e Luigi Fedele, il presidente della Commissione "Bilancio, Programmazione e attivita' produttive", Demetrio Naccari Carlizzi e il capogruppo di An, Alberto Sarra. Questo il testo integrale:
“Al Presidente del Consiglio Regionale, On. Giuseppe Bova e al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi
Caro Presidente,
lo scorso 16 Ottobre alle ore 17,30 la nostra amata Calabria ha subito un attacco senza precedenti.
L’uccisione a Locri del vice presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno rappresenta infatti uno spartiacque storico per la nostra regione: la ‘ndrangheta ha dichiarato guerra aperta alla classe politica calabrese e soprattutto, ha dichiarato guerra a tutti i calabresi.
L’aver scelto un giorno particolare, lo svolgimento delle primarie dell’Unione, e un luogo particolare, il seggio di Locri, rende la nostra analisi e la nostra indignazione ancora più forte. La ‘ndrangheta, a nostro avviso, uccidendo un rappresentante delle istituzione ha voluto perseguire un duplice intento: innanzitutto mandare un chiaro segnale intimidatorio alle strutture democratiche e in secondo luogo mortificare i cittadini della Locride che stavano vivendo un giorno di rinnovata passione politica.
Le cosche della Locride hanno sempre esercitato sul territorio una pesantissima oppressione, l’aria di ‘ndrangheta infatti si respira per le strade dei nostri paesi. In qualsiasi ambito sociale c’è la presenza dirigista della locale ‘ndrina! Alcuni esempi: negli ultimi anni circa trenta amministrazioni comunali sono state sciolte per infiltrazioni mafiose nella nostra zona, esistono veri e propri “uffici di collocamento” paralleli gestiti dai boss dei paesi, appalti e subappalti vengono divisi con assoluta precisione alle varie imprese riconducibili alle “famiglie” di mafia, commercio e conseguente riciclaggio di denaro sono fenomeni evidenti nei Corsi principali delle nostre cittadine, e infine un giro d’affari illecito che è stimabile in 35 mila milioni di euro annui (quanto il pil di una nazione di medie dimensioni)!
Cifre e fatti che avrebbero dovuto scuotere l’opinione pubblica nazionale, i palazzi romani e soprattutto noi calabresi, il risultato è invece che ci si ricorda della Calabria e in particolare della Locride solo dopo l’uccisione di Franco Fortugno.
Lo spirito con cui Presidente le inviamo questa lettera non vuol essere, comunque, rinunciatario e disfattista; a noi non interessa conoscere “i perché” la ‘ndrangheta e la vessazione subita dai calabresi non abbiano avuto preminenza nella agenda politica italiana, e neanche sapere il come sia potuto accadere che 23 omicidi, in un bacino popolato da meno di 50000 abitanti, siano stati dimenticati o peggio snobbati. Oggi, a noi giovani interessa trovare un modo per reagire, un modo per capire quali siano gli strumenti da adottare per liberarci dal giogo mafioso.
Dicevamo all’inizio che le 17,30 del 16 Ottobre 2005 rappresentano uno spartiacque storico, un atto di arroganza senza precedenti... bene quel giorno rappresenta anche una nuova speranza...
Il sacrificio di Franco Fortugno è stata una frustata che ha colpito tutte le genti della Calabria, noi giovani ci siamo svegliati dal torpore in cui vivevamo e abbiamo riscoperto la capacità di indignarci. Con questo spirito, Presidente, abbiamo sfilato il 17 e il 18 Ottobre per le vie di Locri, con questa consapevolezza abbiamo salutato per l’ultima volta Franco durante le esequie e con grande passione ci accingiamo a combattere questa battaglia storica.. .lo scontro tra onesti e disonesti, tra bene e male.
Da soli però tutti i nostri sforzi rischiano di essere improduttivi.
I giovani, la società civile possono dare un contributo insostituibile, ma questi deve essere integrato con l’impegno della politica, sia nazionale che locale.
Chiediamo pertanto che il mondo politico, senza distinzione alcuna, adotti tutti gli atti, legislativi e non, idonei alla repressione della ‘ndrangheta.
Ci permettiamo di suggerire alcune idee:1) maggiori controlli nelle asl (la sanità infatti rappresenta circa il 70% delle spese della regione) e nomina di dirigenti di specchiata onestà; 2) maggiore sfruttamento dei beni confiscati alla ‘ndrangheta e riconversione in spazi di legalità; 3) incontri organizzati in tutte le scuole e università sulla cultura della legalità; 4) investimento nelle risorse naturali al fine di creare nuove opportunità lavorative; 5) dotazione di strumenti adeguati alle forze dell’ordine e magistratura.
Noi vediamo in questi cinque punti le basi di una riscossa civile ed economica della nostra terra, della amata Locride, queste nostre proposte però, anche se ipoteticamente attuate, non sortiranno nessun effetto se continuerà a persistere uno scollamento tra giovani e istituzioni.
Crediamo che solo attraverso un sempre maggiore coinvolgimento, con un ascolto continuo della “base” e una collaborazione costante tra le varie parti si possano scrivere le pagine di una nuova storia della nostra terra.
Oggi siamo qui per chiedere la collaborazione della politica, riponendo in Lei, quale rappresentante dell’intero Consiglio Regionale, le nostre speranze e le nostre inquietudini sicuri che saprà farsi tramite delle nostre voci.
Vorremmo che questo nostro appello arrivasse, attraverso Lei, alla persona che più di ogni altra ha dimostrato la propria vicinanza alla Calabria e ai suoi giovani, ci riferiamo al nostro Presidente della Repubblica; l’omaggio che, nelle ore successive all’omicidio, il Presidente Ciampi ha voluto rendere a Franco Fortugno ci ha ridato fiducia nelle istituzioni e ci ha fatto scorgere il progetto di una Calabria migliore. Per questi motivi vogliamo ringraziare il Presidente Ciampi e assicurargli il nostro impegno per la costruzione di una Locride migliore.
Grazie Presidente Bova per tutto quello che farà per la nostra terra”.
Firmato “I Giovani della Locride”

La moglie di Fortugno: “Franco era una persona pulita. L’omaggio di Ciampi la dimostrazione della sua onestà”

25/10 ''Mio marito era una persona pulita. E lo e' sempre stato, sia quando faceva il medico che quanto e' entrato nel mondo della politica''. Lo ha detto stasera, nel corso della trasmissione Ballaro', Maria Grazia Lagana', moglie di Francesco Fortugno. ''Il fatto che Ciampi abbia voluto rendere omaggio alla sua salma - ha detto ancora Maria Grazia Lagana' rispondendo alle domande di Giovanni Floris - e' la dimostrazione concreta dela sua onesta'. Il Presidente della Repubblica non si sarebbe mosso se ci fosse stato qualche dubbio in questo senso''. ''Mio marito non ha mai pensato - ha aggiunto la moglie di Foertugno - di rischiare la vita. Ne' io pensavo che potesse correre un rischio di questo genere. Della 'ndrangheta parlavamo in senso generale, senza mai pensare che potessimo esserne un obiettivo. Eravamo tranquilli, insomma. Dall' inizio della legislatura regionale il suo ruolo politico era cambiato, rispetto a prima perche' gli era stata attribuita la carica di vicepresidente del Consiglio regionale. Ma non aveva un potere personale perche' le decisioni le prendeva insieme agli altri consiglieri regionali''. Maria Grazia Lagana' ha anche detto di non sapersi spiegare il perche' il marito sia stato ucciso. ''Continuo a chiedermelo - ha aggiunto - ogni giorno. Penso che forse abbiano voluto colpire lui perche' era una persona tranquilla e rappresentava l' anello debole della catena''. ''Spero che la morte di mio marito non si riveli inutile e possa servire per fare luce su tante cose in Calabria''. ''Dallo Stato - ha aggiunto - mi aspetto molto. Proprio dopo l' uccisione di mio marito e' emersa una volonta' unanime di affrontare il problema Calabria, che per molti anni e' stato sottovalutato. Ho fiducia negli investigatori, tra i quali ci sono molte intelligenze e professionalita'. Cio' che chiedo allo Stato e' di mettere a disposizione piu' mezzi nella lotta contro la criminalita'''. Maria Grazia Lagana' ha rivolto infine il suo pensiero ai giovani di Locri. ''In loro - ha detto - ho tanta fiducia. Il loro grido muto, con l' esposizione di uno striscione bianco che e' diventato un po' il simbolo di questa vicenda, e' stato estremamente significativo''

Loiero: “Il rischio di pressioni è continuo”

25/10 ''Se siamo esposti al rischio di pressioni, ricatti o condizionamenti da parte della malavita? Senza dubbio questo rischio c'e' - denuncia il presidete della Regione Calabria, Agazio Loiero, intervistato dal CORRIERE DELLA SERA - perche' da noi la criminalita' organizzata e' molto pervasiva ed e' penetrata anche in territori che in passato le erano estranei. Pero' io credo che in quest'idea ci sia una sorta di pregiudizio sull'alterita' calabrese''. ''E' facile immaginare che oltre i confini della nostra regione possa accadere di tutto. Come se il nostro fosse il territorio solo dell'anarchia e della violenza. Ma la Calabria e' anche altro. E' quella dei ragazzi di Locri che escono di casa e gridano ''no alla mafia'' senza paura, nonostante le preoccupazioni e i timori dei loro genitori. I condizionamenti, forse, riguardano i genitori. Sono un problema generazionale. Le ripeto che il rischio di condizionamento c'e': parliamo di una criminalita' organizzata, la 'ndrangheta, che e' diventata piu' forte della mafia siciliana. Sul territorio se ne avverte la presenza, ed e' possibile che si finisca per tenerne conto. Perche' e' facile dire ''reagite'' o ''resistete'', ma a Locri negli ultimi 16 mesi ci sono stati 24 omicidi rimasti impuniti. Li' e' difficile schierarsi con lo Stato contro l'Antistato; fino all'omicidio del povero Franco Fortugno, quando un cittadino di Locri usciva di casa incontrava piu' facilmente un rappresentante dell'Antistato che dello Stato''. ''Quindi si puo' arrivare a subire ricatti e a fare patti con la malavita. Ma io e la mia coalizione ci siamo candidati per non subire questa condizione. E ci sono amministratori che resistono moltissimo, spesso rischiando la vita'', conclude Loiero.

Maria Grazia Laganà: “Non sprecherò il lavoro in cui Franco credeva”

25/10 Un impegno nella ''politica che si fa ogni giorno, lottando per gli ideali in cui si crede'', perche' anche la Calabria possa essere protagonista della sua 'primavera' e vincere la battaglia contro la criminalita' organizzata. La vedova del vicepresidente del Consiglio regionale calabrese Francesco Fortugno, Maria Grazia Lagana', continua a testimoniare il suo impegno per tenere vivi i valori e le idee del marito a dieci giorni dalla sua uccisione a Locri davanti ad un seggio delle primarie del centrosinistra. Stasera ospite a 'Ballaro'', domenica alla trasmissione di Lucia Annunziata 'In mezz'ora': ''Cerchero' sempre di tenere alto l'impegno di Franco e di non sprecare il lavoro in cui ha creduto e in cui tutti noi crediamo ancora'', dice la signora Lagana'. Quasi a raffigurare una sorta di 'appoggio esterno' all'attivita' strettamente politica, la vedova Fortugno sottolinea: ''La politica si fa ogni giorno, quotidianamente. Quando ci si dedica agli ideali in cui si crede, si lotta per le proprie idee, si fa politica. Non si deve necessariamente governare''. (segue) CALABRIA: Maria Grazia Lagana' e' convinta che la Calabria possa liberarsi dalla morsa della 'ndrangheta, ''a patto che continui ad esserci l'impegno che oggi tutti proclamano''. ''Gli inquirenti stanno lavorando con serieta' e impegno. Se ci sara' la determinazione di tutti, non solo dei calabresi, se le voci oneste continueranno a farsi sentire, se l'attenzione rimarra' viva, sono sicura -dice la vedova Fortugno- che ne verremo fuori. Molto significativa e' stata la reazione immediata dei giovani, dal loro esempio e dalla loro azione puo' nascere una 'primavera' calabrese''.

Prodi: “Non servono leggi speciali, basta applicare la legislazione attuale con alcuni ritocchi”

''Non servono leggi speciali, basta la legislazione attuale con alcuni ritocchi. Si possono organizzare incentivi, esiste anche l'amministrazione'': Romano Prodi boccia l'ipotesi di una legislazione d'emergenza per la Calabria che combatta il fenomeno mafioso e a Otto e Mezzo argomenta cosi' la sua posizione: ''Bastano le leggi che ci sono, magari togliendone alcune'' fatte dall'attuale maggioranza. ''Il problema - continua Prodi - e' far funzionare gli organi che esistono. Possiamo rafforzare molto le strutture di polizia e della magistratura, senza fare leggi che cambino le liberta'. Credo che lo stato abbia un'autorita' sufficiente, deve esercitarla''. ''Se non funziona la vita quotidiana - replica poi Prodi a Giuliano Ferrara - cosa volete che funzioni, l'intervento straordinario? Guardiamo in faccia la realta'. Gli imprenditori dicono: ci son tanti posti al mondo in cui investiamo in pace, perche' dobbiamo andare laggiu'? Bisogna dunque intervenire in modo massiccio e garantire una vita normale rafforzando quello che c'e'''.

Procuratore Grasso: “La Calabria adesso è l’emergenza”. Montezemolo: "Noi siamo con lui"

25/10 ''La Calabria, adesso, e' l'emergenza: e il primo passo da fare e' andare li'''. Questa la prima dichiarazione che il nuovo procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, ha rilasciato uscendo dalla Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver accettato l'incarico alla guida della Direzione Nazionale Antimafia. Proprio domani, infatti, Grasso andra' in missione in Calabria per seguire le indagini sull'uccisione del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno.
"Voglio dire forte al procuratore Grasso che noi siamo con lui. La sua analisi è condivisibile. Noi imprenditori siamo al fianco di chi cerca di estirpare la piaga della criminalità organizzata". Ad affermarlo è il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo". In occasione della celebrazione dei 60 anni di Confindustria Chieti, Montezemolo pone l'accento sul problema sicurezza del Paese. "Troppi sintomi di illegalità - osserva - ci impongono come imprenditori di dire a voce alta che c'è bisogno di più Stato, di più lavoro, infrastrutture e di fiscalità di vantaggio per il Sud". Secondo Montezemolo "ci sono troppi patrimoni fuori controllo, troppe operazioni immobiliari fuori dal mercato. Servono procedimenti automatici e meno intermediazione burocratica, sennò, saltano fuori gli amici degli amici. E noi - afferma tra gli applausi degli imprenditori dell'Abruzzo - non vogliamo parlare con gli amici degli amici". Secondo Montezemolo c'è bisogno "di un'Italia più serena". "Oggi - dice - se noi guardiamo, senza pessimismo, ai fatti avvenuti nella finanza, alla credibilità di certe istituzioni, al continuo degrado del Sud, a quello che è successo in Calabria, guardiamo a fatti incompatibili con un Paese moderno".

CGIL CISL e UIL per il 25 ottobre indicono otto ore di sciopero per il ripristino della legalità

Le segreterie regionali di CGIL-CISL-UIL della Calabria, riunitesi a Catanzaro il 24 ottobre 2005, hanno deciso di trasformare in otto ore l’astensione dal lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori calabresi in occasione dello Sciopero Generale proclamato per il 25 Novembre prossimo e di tenere, di concerto con le strutture territoriali, cinque manifestazioni provinciali.
Tale decisione scaturisce dalle preoccupazioni forti per l’excalation criminale, che con l’assassinio del Vice Presidente del Consiglio regionale Fortugno, dimostra di aver superato tutti i limiti e di puntare direttamente a sfidare le Istituzioni e tutta la società calabrese.
Lo Sciopero Generale, oltre alle altre iniziative nazionali e regionali che il sindacato sta predisponendo, è senz’altro una grande occasione per stigmatizzare i gravi fatti criminosi, gli attentati alla libertà e alla convivenza civile; ma anche per manifestare la netta posizione dei lavoratori Calabresi per il ripristino della legalità e la sconfitta della violenza e della mafia, quale elemento essenziale per lo sviluppo della Calabria.
Inoltre, la crisi economica drammatica che vive il Paese, l’aumento della povertà e dell’esclusione sociale, la diminuzione di capacità competitiva del sistema nazionale, la situazione di crescita zero o addirittura di recessione, la diminuzione dell’occupazione e l’aumento della disoccupazione, colpiscono in modo ancor più drammatico le aree deboli del Paese, il Mezzogiorno e, soprattutto, la Calabria, penalizzata dalla sua arretratezza strutturale e dall’assenza di politiche di crescita e coesione degli ultimi anni.
La Finanziaria del Governo per il 2006 non affronta la crisi, non mette in essere politiche di sviluppo, opera tagli agli EE.LL. con ricadute pesanti sui servizi per i cittadini, non parla di Mezzogiorno, taglia in modo drammatico le risorse per le politiche sociali e il sostegno alle famiglie e ai meno abbienti, non prevede le risorse necessarie per i rinnovi dei contratti del prossimo biennio economico 2006-2007 per il Pubblico Impiego.
CGIL-CISL-UIL ritengono che la legge finanziaria 2006 non contenga una visione strategica, un’idea di rilancio delle politiche di sviluppo e di competitività.
Pertanto, non si comprende l’assenso di Confindustria che col sindacato aveva sottoscritto un’intesa sullo sviluppo che si basava fondamentalmente su qualità ed innovazione, sul Mezzogiorno e su politiche industriali che aumentassero la capacità competitiva del Paese, e che si accontenta di una poco chiara e non ben definita diminuzione del costo del lavoro e di un improbabile intervento del Governo italiano nei confronti dell’U.E. per quanto riguarda la fiscalità di vantaggio.
CGIL-CISL e UIL della Calabria ritengono la manovra peggiorativa della situazione economica, che aggrava il rapporto deficit- PIL, che non aiuta il sistema produttivo ad uscire dalla profonda crisi che l’attraversa, penalizzante per il Mezzogiorno, drammatica per la nostra regione.
Oltre ai tagli conosciuti, la legge finanziaria non solo non prevede per il Mezzogiorno risorse aggiuntive, ma riduce gli stanziamenti previsti per il Fondo Aree Sottoutilizzate e per gli incentivi alle imprese.
Il Governo ha cancellato il Reddito Minimo di Inserimento, che dopo la fase sperimentale (attuata anche in alcuni Comuni calabresi), era soggetta a verifica per continuare l’esperimento allargando la platea.
La legge Visco che prevedeva interventi di sostegno alle imprese che si allocavano al Sud è stata abolita; come è stato cancellato il bonus per il lavoro per la trasformazione dei contratti a termine in posti a tempo indeterminato.
La Finanziaria, infine, taglia il fondo per i cofinanziamenti europei, provocando una riduzione degli stessi con la conseguenza di una quota più bassa di risorse alle regioni dell’obiettivo 1.
Tutto questo ci porta a dire che c’è il serio rischio di affondare il Mezzogiorno, di aumentare il divario territoriale, di peggiorare le condizioni di vita dei pensionati, dei giovani, dei lavoratori dipendenti. In questa direzione va pure il disegno del Governo contenuto nella Devolution, nel tentativo di separare il Paese e di rendere più vulnerabili le regioni più deboli, di rendere meno esigibili il diritto alla sicurezza, all’istruzione e alla salute dei cittadini del Mezzogiorno. Anche su questo il sindacato intende manifestare la netta contrarietà e la ferma determinazione a battersi per la difesa della Costituzione.
CGIL-CISL-UIL regionali ritengono, pertanto, necessaria una risposta adeguata, soprattutto da parte della Calabria; uno Sciopero Generale con un’astensione elevata e manifestazioni in tutte le province fortemente partecipate.
Per ottenere questi risultati le OO.SS. promuoveranno attivi provinciali delle delegate e dei delegati e presidi in tutte le piazze delle città e dei comuni calabresi per il 12 Novembre per una sensibilizzazione adeguata sullo stato delle politiche sociali.
CGIL-CISL e UIL fanno appello ai comuni calabresi, al sistema delle Autonomie Locali alla partecipazione attiva alle iniziative promosse dal sindacato in difesa di interessi collettivi delle comunità che rappresentano.

La solidarietà dell’Azione Cattolica alla famiglia

''L'Azione Cattolica per una cultura della legalita'''. E' questo il senso di due messaggi che il consiglio nazionale dell'Azione Cattolica Italiana ha voluto inviare per esprimere ''vicinanza e solidarieta' alla famiglia dell'onorevole Francesco Fortugno, barbaramente assassinato, e alla terra di Calabria''. ''Il Consiglio nazionale dell'Azione Cattolica Italiana - e' detto nel primo messaggio - si stringe intorno alla vostra famiglia, colpita al cuore dal barbaro omicidio di Francesco Fortugno'', che ''ha pagato con la vita il suo impegno per la costruzione del bene comune, il suo amore per la terra calabrese, il suo servizio alle istituzioni, la sua lotta contro i nemici dello Stato e contro il cancro del fenomeno mafioso''. ''La nostra Associazione - prosegue il messaggio di Ac - e' impegnata da sempre nella formazione a questi stessi valori e oggi si sente chiamata a esserlo ancora di piu', perche' la morte di Francesco Fortugno sia segno non di sconfitta ma di riscatto degli uomini di buona volonta', perche' dal suo sangue versato violentemente germoglino non semi di vendetta o di paura, ma di speranza per la vostra terra e il Paese intero. L'Azione Cattolica Italiana vi assicura tutto il suo impegno e la preghiera per la vostra famiglia''. Il secondo messaggio e' stato inviato all'Azione Cattolica di Locri-Gerace e ''a quanti vivono in questa terra tremendamente colpita dalla barbara uccisione del Vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Questo delitto di mafia rappresenta un duro colpo non solo per la Locride e la Calabria, ma per il Paese intero''. L'Azione Cattolica, ''e particolarmente quella della vostra diocesi, e' chiamata adesso a farsi promotrice ancora piu' significativa della cultura della legalita', dell'amore per il proprio territorio, del servizio volto alla costruzione del bene comune, della speranza, dunque, che ci viene dal nostro Signore Gesu', il Risorto''. ''E' dal Risorto che siamo chiamati ad essere testimoni autentici del Suo Vangelo tra le donne e gli uomini delle nostre citta', citta' che dobbiamo amare sempre piu' fortemente, per riscattarle dal cancro dell'indifferenza, della prevaricazione sui piu' deboli, del disprezzo per le istituzioni, di cui il fenomeno mafioso e' portatore. All'indignazione e allo sgomento di questi giorni - conclude il messaggio - dobbiamo far seguire il nostro impegno quotidiano, visibile, radicato tra la gente, nella formazione di uomini, di cristiani, di cittadini''

Prodi interviene a "otto e mezzo" sul caso Fortugno

''Fare un discorso bipartisan mi sembra abbastanza strano. E' ovvio che su questi temi siamo tutti solidali e uniti, ma c'e' una responsabilita' in questo momento di chi ha il comando delle forze di polizia e del ministero della giustizia. E se agiranno con sempre piu' forza ci troveranno assolutamente d'accordo''. Cosi' Romano Prodi risponde ad una domanda a Otto e mezzo a proposito dell'uccisione di Fortugno e degli interventi contro la criminalita' in Calabria. Mussolini fece bene o male a mandare in Sicilia il prefetto Mori? ''Aveva in mano uno stato diverso, certo ha dato un momento apparente di forza dello Stato, poi gli e' crollato tutto addosso perche' non c'era dietro il lavoro di base del popolo. Bene anche un prefetto straordinario, ma se non c'e' dietro la societa' intera...''. ''Occorre che il Csm prenda una decisione indispensabile e che finiscano queste faide tra magistrati. Bisogna far funzionare gli organi dello Stato. Bisogna che il Csm eserciti la sua autorita', non possiamo bypassare il problema''. Lo afferma Romano Prodi sulla situazione giudiziaria in Calabria e sull'opportunita' di leggi speciali. ''Credo che sia necessario - aggiunge Prodi - dare anche incentivi, materiali, protezione e difesa, senza i quali non si puo' esercitare l'attivita' dei giudici''. ''Credo che negli ultimi anni dal governo non sia stata fatta una lotta alla criminalita' con tutti gli strumenti. C'e' stata una legislazione piu' permissiva, certo non fatta ad hoc, ma che ha permesso alla criminalita' di vivere piu' agevolmente''. ''Occorre anche una mobilitazione della societa' - prosegue Prodi - dare respiro a volontari e ad associazioni, e' la societa' che si deve muovere. Onestamente non la vedo questa mobilitazione''. Secondo Prodi, ''la 'saturazione' di una presenza militare la si puo' avere con le leggi esistenti: il rafforzamento della magistratura, di polizia e carabinieri non ha bisogno di leggi speciali. Condivido le leggi di Pisanu, ma lo sforzo deve durare nel tempo e certo leggi come quella sulle rogatorie ed altre hanno reso piu' difficile la lotta alla criminalita'. Ma quel che conta e' la costanza, mi fa paura l'idea di una risposta emotiva''. Ad una domanda sui provvedimenti di confisca dei beni dei mafiosi, Prodi replica: ''C'e' stata una partenza molto buona con oltre 1000 confische in un anno, poi si e' rallentato; e poi c'e' questo ddl pericolosissimo che da' una possibilita' di revoca senza limiti di tempo. E allora dico: mio Dio e' finita!''. ''Dal giorno dei funerali di Fortugno, mi son portato dietro il grido 'fra una settimana vi ricorderete di noi?' Questo e' cio' che mi ha angosciato. E' stata per me la lezione di quel giorno''. ''Il problema - spiega Prodi - e' l'abbandono, quando la gente ti dice cosi' vuol dire che sanno che dopo una settimana si sentono abbandonati. Non chiedo che dopo dieci giorni prendano i delinquenti ma che si cominci a fare qualcosa di sistematico. Trasferendo il discorso sul Sud, se non si estirpa questo, non avremo piu' sviluppo. Gli imprenditori ti dicono che loro non vogliono avere a che fare con questi problemi''.

Convocato per il 7 novembre un Consiglio della Provincia di Cosenza su Fortugno

25/10 Un Consiglio provinciale straordinario sull'omicidio di Francesco Fortugno. La richiesta, avanzata stamani nel corso della conferenza dei Capigruppo dai Consiglieri Barile, Bruno, Straface, Chiappetta e Corbelli, ha trovato l'approvazione del Presidente Francesco Principe e dei Capigruppo di maggioranza. Il Consiglio straordinario si terrà giorno 7 novembre. L'omicidio Fortugno, per le modalità con cui s'è svolto e per il luogo in cui è stato commesso, costituisce il più grave attentato politico del dopoguerra nella nostra regione. Si tratta del macabro biglietto da visita con il quale il crimine organizzato ha inteso presentarsi alle Istituzioni ed alle forze politiche della nostra regione.
La risposta che deve essere data a questo tentativo di destabilizzare la democrazia in Calabria deve essere forte. E' necessario che la politica abbia la capacità , in via definitiva, di fare chiarezza in quella zona grigia dove gli interessi generali e pubblici si confondono con gli quelli particolari ed equivoci. L'affermazione di legalità oggi deve partire da tutte le assemblee elettive del nostro territorio. Il Consiglio provinciale di Cosenza ha, dunque, l'obbligo di inaugurare una fase di lotta alla mafia per l'affermazione della legalità e dello sviluppo. Per questo è assolutamente doveroso parlare di Francesco Fortugno.

Sabato 12 consigli comunali si riuniranno a Botricello con il Presidente Bova

''Per la legalita', per la dignita', per lo sviluppo, per un futuro migliore. Insieme contro la criminalita' organizzata''. E' il tema dell' ordine del giorno della seduta unitaria che, dodici consigli comunali, terranno sabato 29 ottobre a Botricello alla presenza del presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova per dire no ad ogni forma di criminalita' organizzata. L' assemblea - e' detto in una nota - coinvolgera' i comuni di Andali, Belcastro, Botricello, Cerva, Cropani, Magisano, Marcedusa, Petrona', Sellia, Sellia Marina, Sersale e Soveria Simeri, tutti convocati dai rispettivi sindaci in seduta straordinaria e urgente nella sala convegni di Botricello. Alla riunione, oltre al presidente Bova, parteciperanno forze politiche, sociali e religiose. ''Le istituzioni locali del Medio Ionio e della Presila catanzarese - e' scritto nella nota - sentono forte il bisogno di mettersi insieme per fare fronte unitario contro la delinquenza organizzata, specie in un comprensorio che negli ultimi anni ha subito una escalation di violenza non indifferente, che merita una risposta della gente sana e onesta. Senza dimenticare che l' omicidio del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, - prosegue il testo - dimostra in maniera inequivocabile che la 'ndrangheta ha alzato il tiro, colpendo le istituzioni libere e democratiche, non fermandosi alle intimidazioni che centinaia di volte hanno offeso la democrazia, ma colpendo fino alla morte chi non si piega a certe logiche. A queste ferite le istituzioni comunali intendono rispondere insieme e in maniera concreta, difendendo i principi fondamentali della nostra Repubblica e del vivere civile''

Il Comune di Napoli andrà a Locri per una marcia della speranza

''Andremo nei prossimi giorni a Locri, per una marcia pacifica, coraggiosa e di speranza. Ho gia' manifestato questa nostra volonta' al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, ed al sindaco di Locri, Carmine Barbaro, che condividono in pieno la nostra iniziativa'', lo ha dichiarato il sindaco di Napoli, Rosa Iervolino Russo, invitando i napoletani a partecipare all'iniziativa. ''Il mio invito e' rivolto innanzitutto ai giovani napoletani, agli studenti ed ai loro insegnanti - ha aggiunto il sindaco - ma anche ai sindacati, alle forze politiche, alle tante associazioni di volontariato laiche e cattoliche, e piu' in generale a tutti i cittadini che intendono testimoniare la loro vicinanza a quanti in Calabria non vogliono piegarsi alla barbarie delle bande criminali. Andiamo tutti insieme a Locri a dimostrare con la nostra presenza ai giovani calabresi che non sono soli, aiutiamoli a non spegnere i riflettori su quanto accaduto ed a convincerli che anche la Calabria e' parte integrante del territorio nazionale ed ha il diritto di avere un futuro di sviluppo nella legalita'''. ''Intendiamo cosi' aderire attivamente alla campagna 'La Regione Calabria per la Legalita'' lanciata ieri dalla Giunta regionale della Calabria, facendo nostro lo slogan degli studenti di Locri'... ed ora ammazzateci tutti!'' - ha spiegato l'assessore all'Educazione Raffaele Porta - sarebbe bello andare tutti insieme a Locri gia' il prossimo 4 novembre, Festa dell'Unita' Nazionale per dare un preciso segnale simbolico che il resto dell'Italia non intende dimenticare la Calabria''. Per aderire all'iniziativa si puo' contattare i numeri telefonici 0817954195/9, o inviare una e-mail a ass-educazione@comune.napoli.it.

Ci sarà anche la CGIL di Napoli

Anche la Cgil di Napoli sara', cosi' come annunciato dal sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, a Locri per ''testimoniare la vicinanza e l'impegno del mondo del lavoro partenopeo contro ogni forma di criminalita'''. ''L'efferato delitto di Locri - ricorda in una nota la Camera del lavoro - ha riacceso i riflettori su un fenomeno, quello della 'ndrangheta, forse per troppo tempo sottovalutato. Saremo in Calabria, assieme alle istituzioni, ai nostri lavoratori, ai nostri giovani per dire alla gente di Locri che non dovra' sentirsi mai sola di fronte alla prepotenza della criminalita'''. ''Un impegno il nostro - conclude la Cgil - che dovra' rappresentare un segnale di continuita' con il percorso gia' avviato con l'amministrazione comunale per una iniziativa comune sul terreno della legalita'''

Il Comune di Aosta commemora Franco Fortugno

L' assassinio di Francesco Fortugno, vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, e' stato ricordato oggi dal Consiglio comunale di Aosta. In apertura dei lavori il presidente, Renato Favre, ha commemorato l' esponente politico, ''un grande professionista della sanita' prestato alla politica'' Facendosi interprete ''dei sentimenti dell' intera assemblea cittadina e del sindaco Guido Grimod'', Favre ha espresso ''il cordoglio ai famigliari'' e ''solidarieta' alle istituzioni''. Nel suo breve intervento il presidente del Consiglio comunale ha poi ricordati ''l' amicizia e lo spirito di solidarieta' che legano la Valle d'Aosta, ed in particolare la Citta' di Aosta, e la Calabria''. Al termine della commemorazione l' Assemblea ha osservato un minuto di raccoglimento''.

Coisp: “Positive le iniziative del Ministro Pisanu”

''Siamo soddisfatti dell'atteggiamento propositivo del ministro, che accoglie in pieno quanto da noi ripetutamente segnalato in merito alla necessita' di un incremento di mezzi e di personale per fronteggiare la criminalita' purtroppo imperante nel suolo calabro''. E' quanto sostiene in una nota il segretario generale aggiunto del Coisp, Franco Maccari. ''Il varo - ha aggiunto - di un piano straordinario governativo e' il segnale che lo Stato si sta impegnando non solo per salvaguardare la legalita' e proteggere i cittadini, ma anche rendere migliore se non ottimale il servizio reso dagli Operatori di Polizia, davvero carente per uomini, strutture e mezzi in molte zone della Calabria, soprattutto in zona Locride, tale da richiedere il massimo sacrificio e sofferto senso dello Stato e del dovere da parte di chi cerca di contrastare quotidianamente la criminalita' organizzata. Su questo versante accogliamo con soddisfazione il sensibile incremento delle attivita' investigative in Calabria con uomini e mezzi altamente specializzati, come annunciato dal ministro, nutrendo al contempo delle rigorose riserve su quanto poi affermato da Pisanu: sara' impiegato un numero cospicuo di operatori tutti rigorosamente esterni alla regione e quindi non soggetti ad alcun condizionamento di carattere locale''. ''Fra tante asserzioni positive e propositive - ha proseguito Maccari - questa affermazione ci appare offensiva e gratuita, che certo non va a rendere onore a quanti operano in situazioni disagiate, difficili e pericolose, oltretutto senza sufficienti supporti. Quanto detto dal Ministro ha amareggiato tutti i poliziotti in servizio in Calabria: non e' certo l'auspicato segno di gratitudine verso questi uomini e donne, che lavorano per difenderete i cittadini, la legalita' e le istituzioni, per nulla soggetti ad alcun condizionamento di carattere locale, ma tesi ad ottemperare al loro incarico, spesso svolto con la sensazione di essere stati abbandonati dallo stesso Stato di cui sono fedeli e retti servitori''. ''Ci auguriamo che - ha concluso - con la possibile benevolenza, il ministro voglia meglio spiegare ed in caso rettificare quanto affermato''

Sottosegretario Valentino: “Chi da le intercettazioni ai giornali?”

25/10 "Ancora una volta, violando la legge, sono stati diffusi stralci di intercettazioni, processualmente irrilevanti, con l'esclusivo scopo di manipolare la verita' sostanziale, e gravare di ombre ulteriori il clima cupo che in Calabria si sta vivendo". Il sottosegretario Giuseppe Valentino, in merito agli articoli usciti oggi su 'Repubblica' sull'omicidio di Francesco Fortugno, prosegue domandandosi: "Chi ha interesse a cio'? Chi fornisce, lo ripeto violando la legge, atti che avrebbero dovuto essere soppressi in forza della legge 140 del 2003? Perche' sono stati conservati tali atti se la loro irrilevanza e' di tutta evidenza? Da chi sono stati consegnati al giornalista di 'Repubblica' che ne fa un uso illecito e strumentale?". "Forse qualcuno, sbagliando di grosso, utilizza questo brav'uomo illudendolo di potergli garantire l'impunita'? A tutti questi interrogativi- chiude Valentino- dovra' rispondere l'autorita' giudiziaria, alla quale oggi stesso mi rivolgero' per avere finalmente risposte coerenti con uno Stato di diritto".

Fragalà (AN): “Il Ministro Castelli individui la talpa in procura”

''Il Parlamento approvi subito la legge di riforma sulle intercettazioni telefoniche ancora oggi strumento di aggressione politica e di oltraggio all'onorabilita' di cittadini addirittura estranei al processo e alle indagini''. Lo afferma Enzo Fragala', di An, il quale ritiene ''assai grave che vicende come quelle calabresi, in cui la criminalita' organizzata arriva a uccidere una figura di rilevo istituzionale qual'era Francesco Fortugno, venga strumentalizzata da soggetti senza scrupoli per depositare in edicola, invece che in cancelleria, intercettazioni telefoniche illegittime, estranee al tema d'indagine e che dovevano, per legge, essere distrutte''. ''Mentre rivolgo il massimo apprezzamento e la personale solidarieta' all'onorevole Giuseppe Valentino, sottosegretario alla Giustizia, chiedo al Guardasigilli -aggiunge l'esponente di An- un intervento risolutivo sia per individuare l'ennesima talpa degli uffici giudiziari calabresi che ha passato intercettazioni illegali ad un giornale, sia per accertare la responsabilita' evidente di chi aveva l'obbligo di legge di distruggere quelle intercettazioni e non lo ha fatto, esponendo cosi' il sottosegretario Valentino alla pubblicazione di tali intercettazioni''.

Perrelli (Patto) “Per la Calabria occorre una legge speciale”

''Il vero problema e' quello non solo di scoprire gli esecutori materiali ma anche e soprattutto cercare gli intrecci sottili e le trame perverse che hanno permesso questo orrendo crimine. Per la Calabria occorre ora una legge speciale, e bisogna riproporre a tutti i livelli le primarie affinche' la scelta dei candidati venga dal basso''. E' quanto sostiene in una nota il coordinatore regionale dei Liberaldemocratici, Tonino Perrelli. ''Loiero, dal canto suo, deve andare avanti - ha aggiunto - sulla strada tracciata, non deve sentirsi solo perche' la Calabria onesta e' al suo fianco, e la Calabria onesta e' ancora la maggioranza. Ma Loiero deve essere piu' vigile e non puo' permettersi ingenuita' come quelle degli ultimi giorni dove le furberie di qualcuno a danno dell'intera Regione stanno riproponendo un altro cattivo costume. La fiducia di Loiero e dei calabresi e' stata piu' volte tradita e sottaciuta ma oggi occorre correre ai ripari in fretta. Bisogna farlo per un motivo etico ma bisogna farlo in nome di chi ha sacrificato la propria vita per conseguire la strada della rinascita della nostra Regione''. ''Franco Fortugno - ha proseguito Perrelli - era e rimane nei nostri cuori una persona buona, generosa e leale, un ''signore'', onesto e perbene, vittima sacrificale di un sistema che vuole a tutti costi infangare la nostra terra e che, nel silenzio e nella paura, vince su tutto.La nostra Regione deve ritrovare la forza ed il coraggio di andare avanti, deve cambiare pagina e sul bianco foglio scrivere la storia della nuova Calabria: abbiamo bisogno di sentire lo Stato, ma abbiamo bisogno di sapere che possiamo fidarci di chi ci governa. Abbiamo fiducia in Loiero ma egli stesso deve potersi fidare dei suoi collaboratori, per tranciare ogni ramificazione e pettegolezzo. La Calabria ha bisogno di ritrovare la forza dell' amore verso la propria terra e la generosita' dei suoi abitanti: due qualita' che Franco Fortugno portava con se' e che con esse svolgeva il suo lavoro ed il suo ruolo istituzionale''. ''Con queste due qualita' - ha concluso - si sconfigge la mafia, con esse e con il ricordo di Franco Fortugno, noi Liberaldemocratici diciamo a Loiero di andare avanti ma nella trasparenza ed avendo a cuore realmente le sorti della nostra Regione. La Calabria ha teso la mano e ci aspettiamo che sia lo Stato per primo a stringerla''

 

 

Omicido Fortugno: Loiero: “Le intercettazioni insudiciano un dramma”. Indagini: Magistrati rientrati dopo missioni nelle carceri. Il movimento studentesco di Locri scrive alle istituzioni: “No alla ndrangheta”

Omicido Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato deve far sentire la sua presenza”

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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