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Agroalimentare
dal 13/9 al 16/12/05

 

Illustrate a Lamezia le opportunità per lo sviluppo dell’imprenditoria agroalimentare

16/12 L’assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo ha incontrato stamattina i rappresentanti delle aziende agroalimentari calabresi, convocati per discutere di sviluppo agroalimentare con i rappresentanti dell’Isa Spa (Istituto di Sviluppo Agroalimentare). Sono state illustrate le opportunità che l’istituto è in grado di offrire per promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria agroalimentare calabrese. In particolare si è discusso di accesso al credito e finanziamento alle aziende attraverso quote ad interesse agevolato. La Isa Spa (Istituto di Sviluppo agroalimentare) è una società finanziaria interamente controllata dal Ministero per le politiche agricole e forestali. Si pone come riferimento per la gestione delle incentivazioni a favore del sistema agroindustriale italiano, per rendere il sistema stesso più competitivo, valorizzando le produzioni agricole nazionali. Gli strumenti attivabili riguarderanno le operazioni di finanza agevolata, le operazioni di finanza a condizioni di mercato e l’assistenza al Mipaf.

Presentata da Coldiretti una piattaforma per un progetto di sviluppo

16/12 Offrire risposte strutturali a problemi congiunturali: e' questo l' obiettivo della piattaforma ''Progetto di sviluppo per l' attuazione della rigenerazione'' realizzata dalla Coldiretti della Calabria ed illustrata dal presidente regionale, Pietro Molinaro, e dal direttore, Angelo Milo. Per quanto riguarda la politica agricola nazionale e comunitaria, a giudizio della Coldiretti, e' necessario riequilibrare la spesa tra settori, territori e imprese prevedendo, tra l' altro, ''un meccanismo di modulazione degli aiuti della Politica agricola comunitaria (Pac) dal 3% al 20% con parametri che oltre alla prosperita' economica, preveda anche la manodopera utilizzata in azienda, fissando un tetto massimo di 200 mila euro l' anno di aiuti''. Per l' associazione e' necessario poi una politica economica ''per promuovere, tutelare e sostenere la competitivita' dell' impresa e delle diverse filiere all' interno delle quali la stessa opera a livello nazionale e globale''. A questo riguardo, per la Coldiretti, e' necessario che in Calabria ''la concertazione deve essere preventiva e progettuale e non un fatto isolato ed episodico''. In particolare viene chiesta ''la riunione del Tavolo agroalimentare presso la Presidenza della Giunta regionale istituito con la Lr 24/02; la verifica delle difficolta' gestionali e procedurali che stanno vanificando gli obiettivi programmati, per superare le criticita' gestionali e procedurali nella gestione del Por 2000-2006; la rigenerazione degli Enti regionali, con la verifica degli obiettivi ogni sei mesi al Tavolo agroalimentare; l' alienazione delle partecipazioni della Regione in societa' e consorzi nate come sostegno alle imprese e che non fanno bilancio nelle attivita'. L' obiettivo - e' scritto nel documento - e' quello di eliminare gli sprechi che alimentano solo forme assistenzialistiche''. Inoltre e' necessario ''dare piena attuazione della legge sulla obbligatorieta' dell' indicazione dell' origine in etichetta per tutti i prodotti''. Per la Coldiretti e' anche necessario ''ripristinare la legalita' dei territori, pre-condizione per lo sviluppo delle imprese, per assicurare la crescita delle imprese introducendo, forti elementi di trasparenza, di pulizia e di moralita'; rimuovere le diseconomie che aumentano i costi di produzione attraverso la creazione di un piano infrastrutturale soprattutto nei settori dei trasporti, della logistica, dell' energia, delle risorse idriche; incentivare intese di filiera e di contratti quadro nel settore agroenergetico''. Sul fronte delle misure a carattere strutturale, per l' associazione occorre ''realizzare una vera riforma della previdenza agricola e dare piena e completa attuazione agli strumenti introdotti dai decreti legislativi sulla regolazione dei mercati e di completamento della legge di orientamento''. Per quanto riguarda il credito, la Coldiretti afferma che ''il Fondo interbancario di garanzia e Sezione speciale deve rendere la copertura un valido strumento in grado di facilitare effettivamente l' accesso al credito delle imprese che non deve essere una operazione speculativa''. In merito ai distretti ed allo sviluppo locale, per la Coldiretti occorre realizzare ''progetti di distretto a vocazione agroalimentare e agro-ambientale; promuovere l' ulteriore diffusione di contratti di appalto ambientale; incentivare l' utilizzo dei prodotti agricoli regionali nella ristorazione collettiva pubblica; implementare una strategica politica di sviluppo rurale per il prossimo periodo di programmazione 2007-2013. Le risorse, per il settore agricolo, provenienti dall' ambito comunitario - e' scritto nel documento - devono essere considerate aggiuntive e non sostitutive delle risorse provenienti dalla programmazione regionale''. La Coldiretti chiede ''l' attuazione della L.R. 11/03 sul sistema dei Consorzi di bonifica, le nuove L.R. sull' agriturismo e sulla zootecnia; la verifica della L.R. 3/03 sui Consorzi Fidi in agricoltura; la piena attuazione della L.R. 24/02; l' avvio dell' Organismo pagatore regionale (Arcea); la verifica del progetto di L.R. sul trasferimento delle deleghe agli enti locali''. Infine la Coldiretti chiede che il territorio regionale sia dichiarato Ogm free e che sia attivato, ''prevedendolo nei capitolati, l' utilizzo delle produzioni agroalimentari calabresi nelle mense scolastiche, aziendali e ospedaliere''.

A Lamezia incontro sullo sviluppo del settore agroalimenatre

15/12 I rappresentanti delle aziende agroalimentari calabresi parteciperanno domani, a Lamezia Terme, ad un incontro con l' Istituto di sviluppo agroalimentare (Isa) convocato dall' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo. Nel corso dell' iniziativa, e' spiegato in un comunicato, saranno illustrate le opportunita' che l' istituto e' in grado di offrire per promuovere lo sviluppo dell' imprenditoria agroalimentare calabrese. L' Isa spa e' una societa' finanziaria interamente controllata dal Ministero per le Politiche agricole e forestali e si pone come riferimento per la gestione delle incentivazioni a favore del sistema agroindustriale italiano, per renderlo piu' competitivo valorizzando le produzioni agricole nazionali. ''Gli strumenti attivabili - e' detto in una nota - riguarderanno le operazioni di finanza agevolata, le operazioni di finanza a condizioni di mercato e l' assistenza al Mipaf''. Intanto, lunedi' 19 dicembre a Lamezia Terme sara' illustrato il documento riguardante gli ''Indirizzi programmatici e linee guida per l' implementazione di un piano - programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale''. All' iniziativa parteciperanno i componenti del Comitato tecnico scientifico Pietro Nervi, Antonino Ietto, Carlo Tanzi, Davide Pettenella, Roberto Mercurio, Silvano Avolio, Giuseppina Paradiso, Pia Santelli; nell' occasione sara' anche insediato il gruppo di pilotaggio. I lavori saranno introdotti dall' assessore regionale all' Agricoltura e Forestazione, Mario Pirillo, mentre le conclusioni sono affidate al presidente della Giunta regionale Agazio Loiero.

A Palazzo dei Bruzi il convegno “La patata silana”

15/12 In concomitanza la manifestazione “A Natale spesa in piazza con Coldiretti”, che si sta svolgendo in Piazza dei Bruzi, venerdì 16 Dicembre 2005 alle ore 10,30 c/o il Salone di Rappresentanza del Comune di Cosenza avverrà la presentazione del progetto “Educazione alla Campagna Amica – Il mio territorio: la patata silana”. La presentazione dell’iniziativa, coordinata da Maria Lucente, Dirigente Scolastico del 7° Circolo Didattico di Cosenza, vedrà la partecipazione del presidente e del direttore provinciale di Coldiretti, Pietro Tarasi e Salvatore Loffreda, del Presidente della Camera di Commercio, Nicola Lucchetti, del Direttore dell’Unità Operativa di Educazione Sanitaria dell’Azienda Sanitaria N. 4, Serafino De Bartolo, e di Maria Francesca Corigliano, Vice-Sindaco ed Assessore alle Politiche Scolastiche della Città di Cosenza. Naturalmente saranno presenti gli alunni, i genitori e gli insegnanti delle classi scolastiche del 7° Circolo Didattico impegnate nella realizzazione del progetto. L’iniziativa rientra nel progetto nazionale “Educazione alla Campagna Amica” che ha avuto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e sul quale Coldiretti punta per una formazione complessiva della società civile sui temi dell’alimentazione e della sicurezza alimentare, della qualità, salubrità e genuinità dei prodotti tipici e biologici, della tutela dell’ambiente e della salvaguardia del territorio. “Con questa iniziativa – afferma il direttore provinciale di Coldiretti Salvatore Loffreda – vogliamo trasmettere e comunicare quelli che sono i contenuti ed i valori consolidati del mondo rurale in termini di cultura, di tradizioni, di storia e delle radici della nostra identità che attraverso, questo progetto culturale, ci permette di dare anche il nostro contributo di crescita per una società migliore. Dopo “mucca pazza” e le crescenti frodi alimentari che si registrano quotidianamente, è di pochi giorni addietro quella sul latte, la sicurezza e la genuinità sono diventati sempre più requisiti fondamentali per le produzioni agroalimentari.
I consumatori – conclude Loffreda - vogliono conoscere meglio ciò che mangiano, come e dove sono stati prodotti gli alimenti che acquistano, quali differenze ci sono tra prodotti con etichette e denominazioni diverse e come si riconoscono i prodotti di qualità. Va in tale direzione, quindi, anche il senso della manifestazione “A Natale spesa in piazza con Coldiretti” che stiamo realizzando in questi giorni a Cosenza in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e l’A.I.A.B. Calabria”
“Qualità e conoscenza sono termini sempre più inscindibili – afferma Pietro Tarasi, presidente provinciale di Coldiretti - soprattutto quando si parla di prodotti alimentari, ed arricchire le conoscenze dei consumatori significa favorire l’affermazione dei prodotti di qualità. Educazione alla Campagna Amica e’ un progetto – conclude Tarasi - che vuole contribuire a valorizzare le produzioni dell’agricoltura della provincia di Cosenza allo scopo di conservare integro il territorio e tutelare tipicità, genuinità e sicurezza dei prodotti nonché occasione per instaurare rapporti leali fra il mondo produttivo agricolo ed consumatori (alunni, insegnanti, genitori) fornendo una corretta informazione alimentare”

Ass. Pirillo “Gli agricoltori penalizzati ulteriormente dalla finanziaria”

14/12 ''Il mancato inserimento nel maxiemendamento alla finanziaria del condono previdenziale per le aziende agricole penalizza ulteriormente una categoria gia' fortemente provata dalla crisi di mercato e dalla forte concorrenza degli altri paesi europei''. A sostenerlo e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo. ''Il disagio degli agricoltori, in merito alle misure di condono previdenziale - ha proseguito Pirillo - riflettera' fortemente sul futuro del comparto, cosi' come nella produttivita'. Da questo governo nazionale ci aspettiamo risposte certe, non mezze misure che contribuiscono solo a generare preoccupazione''

Confagricoltura: “Un giorno nero per l’agricoltura meridionale”

14/12 ''E' un giorno nero per l' agricoltura italiana e soprattutto per le aziende del meridione''. A sostenerlo e' stato il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', in merito alla notizia del mancato inserimento nel maxiemendamento alla Legge Finanziaria 2006 del condono previdenziale per le aziende agricole, presentato dal Governo alla Camera dei Deputati. L' organizzazione degli imprenditori agricoli calabresi era intervenuta ripetutamente nei mesi scorsi in merito al problema ''che ci pone ormai di fronte ad una situazione di vero e proprio allarme sociale''. ''Eravamo consapevoli - ha aggiunto Macri' - della difficolta' di pervenire in tempi brevi all' auspicata riforma strutturale del sistema previdenziale in agricoltura, attraverso un riordino delle aliquote contributive che alleggerissero gli oneri gravanti sulle imprese, la cui percentuale e' tra le piu' alte in Europa, contrastando nel contempo il crescente ed inaccettabile fenomeno del sommerso, particolarmente diffuso nel Mezzogiorno. Per queste motivazioni oggettive avevamo richiesto almeno l' immediata attuazione da parte del Governo di misure di condono previdenziale che potessero consentire agli agricoltori di poter proseguire con un po' di serenita' la loro attivita', contribuendo a salvaguardare di conseguenza la competitivita' delle imprese e l'occupazione in agricoltura''. ''Ma tutto cio' - e' scritto in una nota di Confagricoltura - e' stato vano di fronte all' indifferenza del Governo e delle istituzioni politiche che hanno inferto un colpo grave al mantenimento di moltissime aziende agricole, che vedono ormai ridotte al lumicino la possibilita' di alleviare la loro esposizione debitoria nei confronti dell' Inps. Questo episodio genera soprattutto totale mancanza di credibilita' nei confronti delle forze politiche che da tempo dimostravano di tenere in grande considerazione l' annosa questione della previdenza agricola''

Venerdì incontro delle aziende agroalimentari con l’Istituto di Sviluppo

14/12 L’assessore regionale all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, Mario Pirillo ha convocato per il prossimo 16 dicembre, alle ore 10,30, presso il Centro Agroalimentare di Lamezia Terme, i rappresentanti delle aziende agroalimentari calabresi per un incontro con Isa Spa (Istituto di Sviluppo Agroalimentare). Nel corso dell’incontro saranno illustrate le opportunità che l’Istituto è in grado di offrire per promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria agroalimentare calabrese. La Isa Spa (Istituto di Sviluppo agroalimentare) è una società finanziaria interamente controllata dal Ministero per le politiche agricole e forestali. Si pone come riferimento per la gestione delle incentivazioni a favore del sistema agroindustriale italiano, per rendere il sistema stesso più competitivo, valorizzando le produzioni agricole nazionali. Gli strumenti attivabili riguarderanno le operazioni di finanza agevolata, le operazioni di finanza a condizioni di mercato e l’assistenza al Mipaf.

Falcone: “Mettere insieme le risorse per lo sviluppo agricolo”

13/12 Un lungo ed articolato confronto si e' svolto tra il Comitato esecutivo di Confagricoltura Calabria, presieduto da Francesco Macri', ed il Sottosegretario per i Fondi Comunitari della Giunta Regionale Vincenzo Falcone, il quale, dopo una breve relazione ha risposto alle numerose domande dei dirigenti dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli calabresi, illustrando le strategie che la Regione intende attuare nel processo di completamento del Por, in considerazione che contestualmente e' stata avviata la definizione del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013. Falcone ha evidenziato che ''il percorso obbligato per favorire lo sviluppo del 'sistema Calabria' e' di immaginare una programmazione a lungo termine, mettendo insieme tutte le risorse finanziarie comunitarie e statali che sono notevoli ma che vanno utilizzate con progetti mirati''. Il Sottosegretario ha quindi sostenuto ''che il processo di riorganizzazione amministrativa, attuato dalla Giunta Regionale, portera' ad uno sviluppo nella qualita' della spesa ed a una maggiore trasparenza nelle procedure burocratiche''. Numerosi gli interventi dei consiglieri della Confagricoltura Calabria che hanno rimarcato la necessita' di rafforzare il confronto tra i rappresentanti del mondo imprenditoriale e le istituzioni al fine di definire strategie di intervento integrate e condivise, atte soprattutto a calibrare azioni adeguate rispetto ai principali problemi dei diversi sistemi produttivi dei vari territori. Il presidente Macri', commentando l'esito dell'iniziativa, che ha suscitato consenso ed interesse in seno all'organo direttivo della Confagricoltura Calabria, ha affermato che ''incontri come quello con Vincenzo Falcone favoriscono un piu' proficuo e limpido confronto con le istituzioni regionali, nell'interesse supremo di tutela e di sviluppo dell'imprenditorialita' in agricoltura''.

Capellupo: “Una grossa fetta di extracomunitari lavorano a nero nel comparto agricolo”

13/12 «Nel comparto agricolo della provincia di Catanzaro operano dai 300 ai 400 extracomunitari che di fatto è come se non esistessero. Sono impiegati in nero e senza alcuna tutela». È quanto ha denunciato Filippo Capellupo, assessore alle Attività produttive della provincia di Catanzaro, nel corso della riunione della Commissione provinciale per l’emersione tenutasi ieri in un hotel di Gizzeria alla presenza del presidente della Commissione regionale, Franco Laratta.
«L’agricoltura – ha proseguito Capellupo – in questo modo rischia grosso e forse è proprio il caso di varare una nuova Bossi-Fini per regolarizzare una situazione altrimenti insostenibile».
Poi replicando all’intervento di un componente della Commissione provinciale, circa l’applicazione degli accordi e delle norme antisommerso, Capellupo ha affermato che «non mi sento di andare a cercare il pelo nella piccola impresa, perché una volta visitata quella è una impresa destinata a chiudere, mentre sorvoliamo sulle travi quotidiane» in termini di violazioni.
Franco Laratta prendendo la parola ha sostenuto «la necessità di fare squadra in questa difficile quanto complessa battaglia. La Commissione regionale – ha aggiunto – vuole creare con le commissioni provinciali una forte sinergia al fine di intraprendere tutte le iniziative utili a contrastare il sommerso». Parlando del comparto agricolo Franco Laratta ha annunciato un protocollo d’intesa con l’assessorato regionale guidato da Mario Pirillo, che dovrà essere siglato a breve. «E’ necessario stringere intese a più livelli – ha detto il presidente regionale – perché solo rafforzando la cooperazione è possibile fare sponda comune per far prevalere la cultura della legalità e il rispetto delle regole». Continua incessante il giro di consultazione che Franco Laratta ha voluto avviare da quando si è insediato alla guida della Commissione regionale per l’emersione. Dopo gli incontri dei giorni scorsi, giovedì prossimo è la volta della riunione della Commissone provinciale per l’emersione di Crotone, e il 19 dicembre nuovamente a Catanzaro per discutere di sommerso in Edilizia.

Al via una raccolta di firme per una legge che tuteli i prodotti tipici

13/12 Giovedi' prossimo nelle principali piazze della Calabria, organizzata dalla Coldiretti, prendera' il via la raccolta firme per una legge regionale d'iniziativa popolare per la tutela, il consumo e la qualita' dei prodotti tipici calabresi e offerta e degustazioni delle specificita' agricole regionali a tutti i cittadini e consumatori. Con questa iniziativa parte la mobilitazione sul territorio della Coldiretti Calabria per promuovere il ''progetto di sviluppo per l'attuazione della rigenerazione'' del settore agricolo calabrese. Le strategie d'intervento della Coldiretti sul territorio che saranno accuratamente esplicate nel corso della conferenza stampa prevista a Catanzaro il 15 dicembre, sono d'importanza strategica per il futuro dell'agricoltura calabrese che si gioca nella sfida sul mercato globale. La prima iniziativa Coldiretti giovedi' prossimo 15 dicembre nelle principali piazze delle province calabresi vedra' gli imprenditori agricoli impegnati ad offrire degustazioni di prodotti tipici del territorio e nella raccolta delle firme finalizzata a sostenere una proposta di legge regionale d'iniziativa popolare per sostenere il consumo dei prodotti agricoli calabresi. La manifestazione dalle prime ore del mattino si protrarra' per tutta la giornata. Sara' seguita, gia' nei primi mesi del 2006, da una serie di attivita' rivolte a valorizzare il patrimonio eno-gastronomico della regione, tutelare la sicurezza ambientale ed alimentare e realizzare uno sviluppo del tessuto imprenditoriale basato su progetti di qualita' e supportato da una corretta politica fiscale e creditizia. I consumatori potranno partecipare all'iniziativa nelle piazze di Vibo Valentia (piazza Municipio), Crotone (piazza Pitagora), Catanzaro (piazza Nicholas Green), Reggio Calabria (piazza Italia), Cosenza (piazza dei Bruzi).

Fedele “Non perdere i fondi per il settore del bergamotto”

13/12 “Mi auguro che, ancora una volta, le polemiche non servano solo a far perdere finanziamenti già destinati alla provincia di Reggio Calabria. Perché proprio questo sta succedendo riguardo il contratto di programma sul bergamotto”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Fedele che interviene sulla presunta mancanza dei fondi per lo sviluppo della bergamotticoltura, questione che in questi giorni sta alimentando un vivace dibattito.
Fedele, ribadendo che “l’ultima cosa che può giovare è un rimpallo di responsabilità tra centrosinistra e centrodestra sul problema”, aggiunge, però, “che alcuni fatti non possono essere sottaciuti”.
“E’ stata la maggioranza di centrodestra – ricorda l’esponente di centrodestra- a volere e a fare approvare la legge sul bergamotto con il contributo anche dell’opposizione ed è stata la Giunta regionale di centrodestra, insieme al Consorzio del bergamotto, a proporre e a fare finanziare dal Governo un contratto di programma per sedici milioni di euro. E la stessa Giunta aveva prodotto la delibera di indirizzo per rendere operativo il Contratto di programma. Ebbene, il Ministero delle Attività produttive si accorge, però, che questi fondi non sono stati impegnati e quindi ne ha chiesto il disimpegno, in quanto non utilizzati”.
“E’ anche vero, purtroppo- prosegue Fedele- che il vecchio contratto di programma non rispondeva alle esigenze dei produttori né era stato reso operativo dal vecchio managment del Consorzio. Proprio per questo, non essendo stati impegnati i fondi, il Ministero delle Attività produttive, nella persona del sottosegretario Galati, ha convocato le parti, ovvero la Regione (rappresentata dall’assessore Pirillo) e il Consorzio (guidato dal commissario e dal direttore) con l’obiettivo di trovare una soluzione”.
Fedele lancia questa proposta: “Alla luce dei fatti, l’unica soluzione possibile è che, al più presto, il Consorzio elabori un contratto di programma rivisitato che vada a tutela dei produttori. E, attraverso la Regione – unico soggetto legittimato a fare ciò- lo presenti a tamburo battente al Ministero e al Cipe. Questi fondi sono stati accantonati e possono essere utilizzati solo se si fa presto e bene. Noi non possiamo accettare- né accetteremo mai- che questi fondi vengano spalmati su tutto il territorio regionale o, peggio ancora, solo sulla provincia di Cosenza. Se la volontà è di finanziare altre iniziative che ci possono trovare d’accordo, allora la Regione provvedi ad aumentare le quote di propria competenza”.
Secondo Fedele, inoltre, “è necessario che il Consorzio predisponga al più presto un nuovo strumento e che la Regione faccia a pieno la propria parte, non certo scaricando sul governo nazionale e sul centrodestra propri ritardi o inadempienze”.
“In modo particolare, ai rappresentanti in Giunta della provincia di Reggio Calabria che, nel passato, hanno sempre avuto a cuore il rilancio del bergamotto- rilancia Fedele- chiediamo non solo di vigilare, ma di essere propositivi affinché, entro gennaio, venga prodotto un nuovo contratto di programma approvato dalla Regione e sostenuto presso il Cipe e il Ministero delle Attività produttive”. Fedele conclude così: “Credo che ognuno di noi sia chiamato responsabilmente a dare il proprio contributo per evitare che, ancora una volta, questo settore strategico e trainante dell’economia della provincia reggina venga ulteriormente mortificato”.

Il 19 l’Ass. Pirillo presenterà le linee guida per lo sviluppo del settore forestale

07/12 Il prossimo 19 dicembre alle ore 10, presso il centro agroalimentare di Lamezia Terme, sarà illustrato il documento riguardante gli “Indirizzi programmatici e linee guida per l’implementazione di un piano – programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale”. Parteciperanno i componenti del Comitato tecnico scientifico (prof. Pietro Nervi, prof. Antonino Ietto, prof. Carlo Tanzi, prof. Davide Pettenella, prof. Roberto Mercurio, dr. Silvano Avorio, ing. Giuseppina Paradiso, ing. Pia Santelli) e con l’occasione sarà insediato il gruppo di pilotaggio. Introdurrà i lavori l’assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, mentre le conclusioni sono affidate al presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero.

Sbarcheranno in America le clementine IGP calabresi

07/12 Qualità e tipicità varcano l’Oceano e arrivano in America. Partirà oggi alla volta degli States un primo carico di “Clementine di Calabria IGP” ovvero indicazione geografica protetta. I container prenderanno il largo dal porto di Gioia Tauro e conteranno il prezioso ed originale agrume, dolce e senza semi, proveniente dall’area di Corigliano Calabro. Le clementine sono cresciute con la coltivazione a regime biologico, fornendo così un elemento in più, di sicurezza e qualità. La commercializzazione negli USA ha inoltre comportato la certificazione dei prodotti ai sensi del National Organic Program of United States.
Nelle catene della grande distribuzione organizzata americana e canadese approderanno le produzioni della cooperativa Biosybaris di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, aderente all’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica della Calabria ed al Consorzio di Tutela Clementina di Calabria.
Le clementine sono state certificate dall’Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale, per ciò che riguarda il metodo biologico e da Agroqualità, che garantisce la conformità alla IGP.
Questo traguardo è il risultato di quasi dieci anni di lavoro svolto intorno all’azienda agricola San Mauro della famiglia Minisci di Corigliano Calabro, che non solo ha convertito i propri terreni al metodo biologico, ma ha anche trovato la forza di aggregare sullo stesso progetto, diverse altre realtà aziendali della piana di Sibari. Da questa esperienza ne è nata la cooperativa Biosybaris presieduta da Maria Grazia Minisci.
Oggi la Biosybaris aggrega 36 aziende agricole, con una superficie ortofrutticola complessiva di oltre 190 ettari. Dispone di uno stabilimento moderno dotato di impianti di lavorazione tecnologicamente avanzati per agrumi, pesche ed ortaggi.
“Questa è la dimostrazione – ha dichiarato Maurizio Agostino Direttore di AIAB Calabria - che una strategia volta al rispetto dell’ambiente ed alla qualità dà i suoi risultati. Biologico e Made in Calabria è un binomio dalle grandi potenzialità. Lavoriamo per estendere questo modello di cui oggi è portatore la Biosybaris”.

Il futuro delle cooperative è nell’aggregazione

07/12 Il futuro delle imprese cooperative e' nelle aggregazioni. Ne e' convinta Fedagri-Confcooperative che ha presentato otto progetti di integrazione e aggregazione che interessano le cooperative associate di diversi settori, sparse su tutto il territorio nazionale. Occasione per rendere note le strategie future della federazione e' stata la conferenza stampa per il consuntivo di fine anno dal quale e' risultato un incremento di fatturato dell' 1,71% a 22,47 miliardi di euro e dell' occupazione (+0,46%). ''Le cooperative agroalimentari del nostro Paese hanno mediamente dimensioni molto piccole se confrontate con il contesto europeo'', commenta Fabiola Di Loreto, direttore di Fedagri. E sebbene Fedagri si attesti al di sopra della media nazionale per la percentuale di grandi imprese (1,7% rispetto allo 0,75% del dato nazionale), si sconta ancora una forte polverizzazione delle imprese. ''Nel settore primario - prosegue Di Loreto - caratterizzato da un livello di frazionamento e dispersione delle imprese tradizionalmente piu' alto e da dimensioni aziendali mediamente inferiori a quelle degli altri principali comparti produttivi, l'unione degli sforzi in vista di obiettivi comuni e' irrinunciabile''. In questa direzione viaggiano gli otto progetti promossi da Fedagri che puntano a valorizzare le produzioni e renderle competitive per il mercato globale. Il progetto di valorizzazione commerciale del miele cooperativo, ad esempio, interessa 7 cooperative in 4 regioni (Piemonte, Molise, Calabria e Sicilia). ''L'obiettivo - spiega il direttore di Fedagri - e' quello di arrivare a controllare il 30% della produzione nazionale di miele attraverso l'individuazione di un marchio di qualita' comune, l'adozione di un disciplinare unico e una comune procedura di rintracciabilita'''. Un progetto gia' diventato realta' e' il Consorzio Ortofrutticolo Sicilia che associa otto cooperative ortofrutticole delle province di Catania, Ragusa e Siracusa e prevede lo sviluppo di significativi interventi a livello logistico, promozionale e di commercializzazione delle produzioni ortofrutticole tipiche del Sud. Le produzioni del Consorzio si riconoscono dal marchio 'Naturalmente Siciliano' e fatturano circa 17 milioni di euro l'anno.

Convegno sulla promozione e divulgazione della tradizione agricolo montana a Piano Lago

06/12 Si è tenuto nella Sala Congressi della Comunità Montana del Savuto, a Piano Lago, l'interessante convegno dal tema "Cultura Montana: promozione e divulgazione. Interventi volti a garantire un sostegno della specificità montana". L'incontro ha visto la presenza di diversi operatori agricoli e agroalimentari della Valle del Savuto, che hanno anche curato una piccola esposizione di prodotti, e di molti rappresentanti delle istituzioni: gli Assessori provinciali all'Agricoltura, Luciano Manfrinato, e al Bilancio, Rachele Grosso Ciponte; il Presidente dell'Arssa, Valerio Donato; il rappresentante della presidenza della CIA provinciale, Giovanni Fazio. Per la Comunità Montana del Savuto, gli Assessori all'Agricoltura, Lucia Nicoletti, e alle Attività Produttive, Carlo Gualtieri. Alla conclusione dei lavori ha partecipato anche l'Assessore Regionale all'Agricoltura, On. Mario Pirillo. Ad introdurre il dibattito la Presidente della Comunità Montana del Savuto, Anna Aurora Colosimo, che ha sottolineato come finalmente si sia davvero iniziato a discutere di montagna. E forse stavolta senza fare retorica, perchè se è vero che ci sono enormi potenzialità, è anche vero che la montagna vive le emergenze del dissesto e dello spopolamento, che non vanno sottovalutate. Un bene, la montagna, da vivere e non da contemplare. Per il Presidente dell'Arssa, Donato, la montagna non è un termine omogeneo. Bisogna puntare sulla valorizzazione dei singoli comparti, ma anche e soprattutto sulle filiere produttive, cosa quanto mai stringente. Da parte sua, l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Pirillo, ricorda che l'80% del territorio calabrese è fatto di colline e montagne e assicura grande attenzione verso la forestazione. Si è trattato, in sintesi, di un vero incontro operativo, in cui ascoltare anche le problematiche di chi vive dei prodotti della montagna. Per esempio, sono state messe in evidenze le difficoltà nel commercializzare i prodotti tipici locali, schiacciati dalla grande distribuzione che punta sui bassi prezzi, spesso sacrificando la qualità. Da qui la validità della direzione presa dalla Comunità Montana del Savuto nel promuovere il Marchio d'Area, sostenere le certificazioni di qualità e appoggiare la partecipazione alle fiere nazionali e internazionali del settore. Una politica a tutto vantaggio dei produttori locali.

Alemanno: “Interventi seri contro la crisi delle clementine”

03/12 Il ministro per le politiche agricole, Gianni Alemanno, a Cosenza per una manifestazione del suo partito, ha parlato della crisi che sta investendo il settore delle clementine in Calabria "Ho registrato - ha detto Alemanno - la difficolta' indicata dall'assessore regionale Pirillo e ovviamente non faremo mancare, come sempre, il nostro sostegno e il nostro aiuto alle regioni meridionali e in particolare alla Calabria. Mi auguro - ha proseguito il ministro - che non sia soltanto un discorso di aiuti ma si faccia insieme alla Regione un grande sforzo per commercializzare meglio le clementine. Siamo invasi in tutta Europa dalle clementine, dagli agrumi spagnoli che non hanno nulla a che vedere con la qualita' delle nostre produzioni, quindi il problema e' di carattere commerciale. Occorre - ha concluso Alemanno - fare una commercializzazione adeguata per evitare queste crisi ricorrenti".

Studio delle ACLI sulle aree rurali: “Più qualità della vita per chi sta in campagna”

02/12 Le aree rurali italiane offrono una buona qualita' della vita e l' agricoltura sembra poter giocare un ruolo positivo; restano tuttavia i problemi dell' occupazione e, in genere, delle poche opportunita' specie per i piu' giovani. E' quanto emerge da un' indagine sul welfare rurale presentata in occasione del terzo congresso nazionale di Acli Terra, in corso a Reggio Calabria. La maggioranza degli intervistati lega la sua permanenza nelle zone rurali (per il 58,9% dei casi) a questioni di tradizione familiare, il 30,5% ad una scelta consapevole mentre solo il 10,6% la definisce 'di necessita''. La stragrande maggioranza, l' 83,2%, dichiara di mantenere un forte radicamento nel territorio in cui vive per motivi legati al fattore umano (26,1%), al paesaggio (25,8%), agli stili e ai tempi di vita (24%). Medie alte nei voti assegnati dagli intervistati nelle zone rurali, ad aspetti come il costo della vita che prende un rotondo 8, alla tranquillita' e alla sicurezza (quasi 9), all' ambiente in cui crescono i bambini (8,7) e all' assenza di traffico. Una percezione, quindi, di alta qualita' della vita nelle zone rurali che ha, pero', due zone d' ombra nelle attivita' culturali e nella partecipazione alla vita politica ed in genere alla vita di relazione ma, in compenso, per oltre il 75% degli intervistati, l' area rurale e' quella che meglio consente di conciliare la vita familiare con il lavoro. Solo la sufficienza viene data, invece, all' apertura delle comunita' a nuove persone e all' appartenenza a circoli e attivita' di tipo sociale. Sempre in ambito di welfare nelle aree rurali la maggioranza degli intervistati promuove sostanzialmente servizi di base come la sanita', la scuola e i servizi per l' infanzia. Buona, addirittura per il 96,8% dei casi, viene definita la scuola materna ed elementare (96% per la media inferiore e superiore) mentre analogo giudizio riguarda sostanzialmente (89,8% dei soddisfatti) le poste, i trasporti pubblici (72,8%), le farmacie (97,4%) e le banche (97,3%). Anche in campagna il principale problema legato alla sanita' e', pero', quello del tempo medio per ottenere una visita (per il quasi 50% degli intervistati), seguito dalla qualita' del servizio (18,7%) e dalla distanza da ospedali e Usl (15,5%). ''La ricerca conferma - sostiene Concetto Iannello, presidente nazionale di Acli Terra - che occorre mettere in cantiere una strategia per giungere ad un nuovo welfare anche in campo agricolo. La crisi che sta attraversando il Paese si fa sentire in modo sempre piu' pesante anche nelle aree rurali con sacche di poverta' ed emarginazione soprattutto in alcune zone del Mezzogiorno. Chiediamo alle istituzioni che non abbandonino il mondo agricolo nazionale, patrimonio irrinunciabile per la ripresa, anche sotto questi aspetti''.

Sottosegretario Galati: “In arrivo 20 milioni di euro per la produzione d’eccellenza calabrese”

01/12 Reinvestire le risorse stanziate e non ancora utilizzate per il contratto di programma del Consorzio del bergamotto, allargandone l' utilizzo anche ad altre produzioni calabresi di eccellenza. E' questo il contenuto dell' accordo raggiunto nel corso dell' incontro tra il sottosegretario di Stato alle Attivita' produttive, Giuseppe Galati, e l' assessore all' Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo. Alla riunione hanno preso parte anche tecnici del Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria e rappresentanti del soggetto responsabile del Patto territoriale ''Alto Jonio Cosentino''. La decisione e' stata presa sulla base dell'intesa raggiunta a settembre dal Ministero delle Attivita' produttive e dalla Regione Calabria ''per la razionalizzazione e il recupero di tutti gli strumenti di incentivo alle imprese rimasti inutilizzati e gestiti congiuntamente. Pertanto, i fondi stanziati in favore del Consorzio del Bergamotto, pari a circa 20 milioni di euro, di cui 12 erogati dal Ministero ed otto dalla Regione, saranno destinati all' ammodernamento delle attivita' di produzione primarie ed alla trasformazione e gestione della catena logistica non solo del comparto bergamotticolo ma anche di quello delle altre produzioni agricole calabresi con caratteristiche di esclusivita' territoriale e di eccellenza''. Nel corso dell'incontro, il sottosegretario Galati ha confermato all'assessore Pirillo l'esito positivo della richiesta di rimodulazione, presentata dal soggetto responsabile del Patto Territoriale Alto Jonio Cosentino per dare risposta alla grave situazione occupazionale generata dalla crisi Marlene di Praia a Mare. ''L'accordo di oggi - ha detto il sottosegretario Galati - permettera' di recuperare risorse preziose, inutilizzate da tempo, che consentiranno di realizzare interventi a vantaggio dei settori strategici dell' agricoltura calabrese. Un impegno che ritengo primario e che e' stato reso possibile grazie alla fattiva e positiva collaborazione tra Stato e Regioni''. Positivo anche il commento dell' assessore Pirillo, secondo il quale ''la decisione di oggi e' in linea con la strategia messa a punto dalla Regione Calabria ed e' necessaria per permettere di rielaborare un nuovo e concreto programma di investimenti a sostegno del bergamotto e dell'intero comparto regionale di riferimento''

Acli Terra: “Ripensare ad un nuovo sistema di welfare nelle aree rurali”

01/12 ''Il mondo agricolo in Italia vive oggi una crisi non solo legata al suo ruolo nella societa' e alla sua consistenza economica, ma, in primo luogo, a causa di mancanza di coesione e di solidarieta'. Da qui la necessita' di ripensare ad un sistema di welfare nuovo nelle aree rurali''. E' questa la sfida lanciata oggi dal presidente nazionale di Acli Terra, Concetto Iannello, in apertura dei lavori del III Congresso nazionale dell'organizzazione, e che vedra' riuniti per tre giorni circa 300 delegati giunti da tutta Italia a Palazzo ''Tommaso Campanella'' sede del Consiglio regionale della Calabria. ''Anche se ultimamente assistiamo ad una rivalutazione dei cibi tradizionali, del folclore delle campagne, dell'esaltazione della vita sana e ad altre 'mode' ¿ ha detto Iannello ¿ con indiscussi aspetti positivi, non bisogna che tutto cio' oscuri la percezione della poverta' rurale ed agricola che ancora oggi riguarda il nostro Paese''. Cio' che preoccupa gli agricoltori delle Acli, ''e' soprattutto il ridimensionamento della rete dei servizi socio-sanitari e la mancanza - ha detto Iannello nella sua relazione di apertura del Congresso - di un' azione politica capace di affrontare in modo serio il tema dello sviluppo delle aree rurali in una chiave complessiva''. Sulla scorta di uno studio prodotto in collaborazione con la facolta' di agraria dell'Universita'' di Perugia, le Acli, da Reggio Calabria lanciano la loro proposta ai responsabili pubblici. ''La promozione delle aree rurali -ha spiegato infatti Iannello- e' questione piu' complessa della sola vendita di prodotti tipici e dell'organizzazione dei servizi turistici. Riguarda, oltre la struttura sociale presente, lo stesso funzionamento della comunita' locale, le opportunita' e gli obiettivi di sviluppo che al suo interno sono condivisi''. Da qui l'impegno futuro di Acli Terra che puntano ''al sostegno delle comunita' locali attraverso i Circoli territoriali e i `'Circoli di prodotto , realta' - e' stato spiegato oggi - in grado di coordinare a rete le diverse reale agricole sul territorio ed avere un costante contatto con le istituzioni locali''. I lavori di Acli Terra proseguiranno domani, sempre nella sede del Consiglio regionale della Calabria e vedranno la partecipazione dei responsabili delle maggiori organizzazioni dell'agricoltura: Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri.

Ass. Pirillo: “Il nostro intento è quello di uscire dall’Obiettivo 1”

30/11 ''Il nostro intento e' quello di uscire dall' obiettivo 1''. Ad affermarlo, stamani, al Centro agroalimentare di Lamezia Terme dove e' stato presentato il documento strategico regionale sullo sviluppo rurale, e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, che ha anche spiegato che quella di stamani ''e' la prima di una serie di riunioni per la programmazione 2002-2013 per il comparto agricolo''. ''Noi, come Regione - ha aggiunto Pirillo - avremo una linea preferenziale che e' il Fondo europeo agricolo di sviluppo regionale per cui dobbiamo costruire tutte le possibilita' di finanziamento che ci sono per sviluppare definitivamente le aree agricole e forestali. Sono convinto che se faremo bene alla fine costruiremo, come lo abbiamo fatto nel 1999-2000, un nuovo programma di sviluppo per la nostra regione. Davvero potremo dire che nel 2013 potremo uscire dall' Obiettivo1, come hanno fatto Basilicata e Sardegna. Da qui la necessita' di avere un tavolo di concertazione il piu' ampio possibile, un tavolo cui partecipano tutti i soggetti possibili che comunque contribuiscono a portare idee, progetti ed a segnalare anche situazioni sulle quali dovremo discutere in maniera approfondita''. Nel corso dell' incontro, Pirillo ha presentato il ''documento strategico regionale sullo sviluppo rurale'' che contiene, appunto, le prime considerazione sulle linee strategiche, sui metodi e tempi di applicazione delle nuove politiche di sviluppo rurale. Al riguardo e' stato spiegato che ''il partenariato e' costituito dalle istituzioni regionali, dai principali enti pubblici locali (Uncem, Anci, Upi) e altre autorita' competenti coinvolte a diverso titolo nel settore dell' agricoltura (Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, sindacati, mondo della cooperazione)''. A questo scopo e' stato anche preannunciata l' istituzione di un tavolo specifico che avra' lo scopo di ''preparare la nuova fase di programmazione mediante il contributo di ciascuno e per verificare lo stato di avanzamento dei documenti tecnici prima della definitiva approvazione del Psr 2007-2013 della Regione Calabria''. La programmazione e' rivolta principalmente a favorire lo sviluppo e valorizzare i comprensori rurali della regione. Ecco perche' nel corso dell' incontro e' stato sottolineato che ''si tratta di un importante momento di concertazione per la definizione delle linee strategiche che la Calabria dovra' individuare per la realizzazione del nuovo Psr. Tale documento la cui presentazione definitiva e' prevista per il 30 giugno 2006 - e' stato ulteriormente spiegato - dovra' assicurare un impiego ottimale delle risorse comunitarie che a partire dalla ormai imminente data del primo gennaio 2007, saranno disponibili per lo sviluppo nella regione Calabria''. Nello specifico, saranno discusse le strategia per i tre principali assi dello sviluppo rurale che hanno come obiettivo quello di accrescere la competitivita' del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l' innovazione, valorizzare l' ambiente e lo spazio naturale e migliorare la qualita' della vita nelle zone rurali promuovendo la diversificazione delle attivita' economiche.

Proposta dalla UE la proroga della pesca speciale (rossetto, bianchetto, latterino)

30/11 Bruxelles ha proposto oggi ai ministri della pesca dell'Ue di ''proseguire nel 2006'' le pesche tradizionali, o speciali, come quella del rossetto, del bianchetto e del latterino, che rappresentano una fonte importante di reddito per diverse migliaia di famiglie di pescatori italiani. Insomma, il provvedimento preso su iniziativa del commissario europeo alla pesca Joe Borg, rappresenta una boccata di ossigeno per i pescatori italiani in attesa del varo della riforma dell'Ue sulle misure tecniche per il Mediterraneo, il cui accordo dovrebbe essere raggiunto il prossimo anno. La questione delle pesche tradizionali e' di notevole rilevanza per l'Italia in quanto interessa l'attivita' di circa 2.000 pescatori. Varie zone costiere italiane sono interessate: da Venezia-Chioggia a Manfredonia, dalla Puglia alla Calabria, alla Sicilia per risalire alla Liguria. La proposta, che sara' discussa a fine dicembre dal consiglio dei ministri della pesca dell'Ue - nell'ambito della fissazione dei contingenti di pesca per il 2006 - e' stata accolta con particolare soddisfazione dal sottosegretario alle politiche agricole con delega al settore ittico, Paolo Scarpa Bonazza. Quest'ultimo ha tenuto a sottolineare che la misura consentira' ''di salvaguardare l'attivita' di circa 800 imbarcazioni senza tagli nei livelli occupazionali''. Dal documento varato oggi dalla Commissione europea, emerge che per il Mediterraneo vengono raccolte alcune raccomandazioni per quanto riguarda la Commissione generale della pesca per il Mediterraneo. Tra queste, la costituzione di una lista di pescherecci sopra i 15 metri che saranno autorizzati a operare in tutto il Mediterraneo. Entro il primo giugno 2006 infatti, ogni stato membro trasmettera' alla Commissione europea la lista dei propri pescherecci che battono la loro bandiera e sono immatricolati sul loro territorio, i quali riceveranno un permesso di pesca. Questi battelli saranno registrati presso la Commissione generale della pesca del Mediterraneo. Chi non rientrera' in questa lista non potra' pescare in quelle acque. Con la proposta di oggi sui contingenti di pesca per il 2006, Bruxelles punta ad una una maggiore stabilita' e chiede un impegno a lungo termine per il ripopolamento degli stock esauriti. Il commissario Borg ha tenuto a sottolineare: ''Dobbiamo assolutamente attenerci all'approccio graduale ma continuativo alla riduzione della pressione di pesca al quale ci siamo impegnati e che, unito alla crescente partecipazione del settore alla gestione della pesca, rappresenta la chiave del futuro della nostra industria alieutica''.

La Giunta Regionale chiede lo stato di crisi per le “clementine”

29/11 La Giunta Regionale ha disposto la richiesta di stato di crisi del comparto delle clementine per l’annata attuale, da presentare al Ministero delle Politiche agricole e forestali.
Una difficile situazione affrontata in modo deciso dall’assessorato regionale all’agricoltura, alla luce della crisi lamentata dai produttori in merito alla forte concorrenza degli altri paesi (in special modo la Spagna), al deprezzamento del prodotto attestato ad un presso di vendita inferiore al costo di produzione, e alla mancanza di tutela del prodotto.
A seguito di ciò l’assessore Mario Pirillo aveva scritto una lettera al Ministro per le politiche agricole, Gianni Alemanno. Nella missiva l’assessore Pirillo lamentava lo stato di enorme disagio del settore agrumicolo già fortemente provato da una campagna disastrosa ed appena decorsa in cui si è resa indispensabile la decretazione dello stato di crisi di mercato.
L’assessore Pirillo, in merito ha voluto un lungo colloquio con i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole. Nel corso dell’incontro l’assessore Pirillo ha lamentato, tra l’altro, la totale assenza del consorzio di tutela atto a valorizzare e a promuovere il prodotto e tutte le iniziative delle passata campagne, che non hanno lasciato nessuna traccia.
“Un prodotto di eccellenza calabrese come può essere la clementina – ha detto l’assessore Pirillo – necessita della certificazione della produzione con marchi di qualità e un potenziamento delle strutture. Ciò in questi anni non è accaduto, a causa di scelte strategiche sbagliate. Ho ritenuto di avviare iniziative tese a indirizzare il nostro prodotto verso la grande distribuzione estera, che potrebbero aprire nuovi scenari in mercati sicuramente competitivi”.
Dopo aver incontrato una delegazione del comitato spontaneo di piccoli imprenditori agrumicoli della piana di Gioia Tauro, l’assessore Pirillo aveva altresì incaricato l’ispettorato agrario di accertare la sussistenza delle condizioni lamentate dal comitato spontaneo di piccoli produttori di clementine e arance, per verificare se sussistevano le condizioni per poter dichiarare lo stato di crisi.

Incontro sul DSR dei fondi UE per l’agricoltura (2007/2013) al Centro Agroalimentare di Lamezia

29/11 Si terrà mercoledì mattina, 30 novembre alle ore 12, presso il Centro agroalimentare di Lamezia Terme, un incontro durante il quale verrà presentato e discusso il “Documento Strategico Regionale sullo Sviluppo Rurale”. Il documento contiene le prime considerazione sulle linee strategiche, sui metodi e tempi di applicazione delle nuove politiche di sviluppo rurale.
L’incontro avverrà insieme al partenariato costituito (ai sensi dell’art 6 del Reg. CE n. 1698/05), dalle istituzioni regionali, dai principali enti pubblici locali (Uncem, Anci, UPI) e altre autorità competenti coinvolte a diverso titolo nel settore dell’agricoltura (Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, sindacati, mondo della cooperazione). Verrà istituito il tavolo specifico per preparare la nuova fase di programmazione mediante il contributo di ciascuno e per verificare lo stato di avanzamento dei documenti tecnici prima della definitiva approvazione del PSR 2007-2013 della Regione Calabria. La programmazione è rivolta principalmente a favorire lo sviluppo e valorizzare i comprensori rurali della regione Calabria Si tratta quindi di un importante momento di concertazione per la definizione delle linee strategiche che la Calabria dovrà individuare per la realizzazione del nuovo PSR. Tale documento la cui presentazione definitiva è prevista per il 30 giugno 2006 dovrà assicurare un impiego ottimale delle risorse comunitarie che a partire dalla ormai imminente data del 1° gennaio 2007, saranno disponibili per lo sviluppo nella Regione Calabria. In particolare verranno discusse le strategia per i tre principali assi dello sviluppo rurale che hanno come obiettivo: accrescere la competitività del settore agricolo e forestale sostenendo la ristrutturazione, lo sviluppo e l’innovazione; valorizzare l’ambiente e lo spazio naturale; migliorare la qualità della vita nelle zone rurali e promuovere la diversificazione delle attività economiche.

Oliva (Inps): “Sulla previdenza agricola serve una nuova politica regionale”

25/11 ''Serve una diversa politica regionale per l' agricoltura, che con il suo malfunzionamento ha reso possibile e fatto consolidare nel tempo un rapporto, tra amministrazione regionale e beneficiari delle politiche, che ha reso via piu' vago il significato di termini quali diritto, dovere e norma''. Lo ha detto il presidente del Comitato regionale dell' Inps, Bruno Oliva, intervenendo a Reggio Calabria ad un convegno sulla previdenza agricola. Nel corso del convegno, che si e' aperto con una commemorazione di Francesco Fortugno, Oliva ha proposto all' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, di ''stilare presso l' assessorato regionale all' Agricoltura un protocollo sulla legalita', coinvolgendo, il comitato di vigilanza Inps della Calabria, gli ispettorati del lavoro, gli uffici vigilanza dell' Inps, gli uffici vigilanza dell' Inail e le altre forze preposte alla vigilanza affinche' si impegnino a trasmettere agli uffici regionali l' elenco delle aziende trovate inadempienti durante i controlli per poter iniziare l'iter di revoca delle agevolazioni''. Nel corso del convegno e' intervenuto anche il direttore regionale dell' Inps, Aldo Limardo, secondo il quale l' obiettivo per le sedi della Calabria dell' istituto di previdenza ''e' l' efficacia dei servizi in tempo reale ed in linea con le aspettative dei cittadini''. I lavori sono stati conclusi da Franco Lotito, presidente nazionale del Comitato indirizzo e vigilanza dell' Inps, secondo il quale ''occorre, con grande serieta' e determinazione e coerenza, mettere in pratica tutte le risorse e gli strumenti per superare squilibri e debolezze e per aiutare il settore e mantenere il suo ruolo di leadership in Europa. Si tratta di mettere in pratica e portare a compimento un processo di modernizzazione della nostra agricoltura che gli consenta di rispondere alle sfide della crescente concorrenza internazionale''.

L’ass. Pirillo incontra il presidente della Commissione emersione: “Non più tollerabile il lavoro nero”

24/11 L’Assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, ha incontrato nei giorni scorsi il presidente della commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare, Franco Laratta. È stato un incontro cordiale nel corso del quale i due esponenti politici istituzionali, hanno discusso di alcune questioni inerenti l’esigenza di dare il giusto rilievo al fenomeno del lavoro irregolare. “Il sommerso e il lavoro irregolare – ha spiegato l’assessore Pirillo - hanno assunto, in questi ultimi anni, dimensioni non più tollerabili. Alcune indicazioni confermano, se mai ce ne fosse bisogno, dell’ampiezza del fenomeno nell’intera regione Calabria. Alle iniziative di contrasto già avviate su ampi fronti dagli organi preposti, se ne devono aggiungere altrettante idonee a fronteggiare tale difficile situazione. Per cui, in sintonia con il presidente Laratta, abbiamo ritenuto di avviare una azione congiunta a cominciare appunto dall’agricoltura, attraverso un protocollo d’intesa atto a suggellare adeguate forme di collaborazione tra la commissione e l’assessorato che dirigo. Al presidente Laratta ho fatto presente la mia proposta (per altro tenuta in debita considerazione dal Ministro Alemanno) di istituire un passaporto verde stagionale per gli extra comunitari che prestano il proprio lavoro nei campi. Il nostro scopo è sensibilizzare le realtà imprenditoriali del territorio calabrese, ponendo nella giusta evidenza gli svantaggi del lavoro nero e i vantaggi legati invece all’assistenza e al tutoraggio delle imprese. Dare quindi il giusto senso e significato alla dignità umana avviando, allo stesso tempo, una seria politica attiva del lavoro”.
Il presidente Franco Laratta, dal canto suo, ha recepito tale esigenza e ha annunciato un progetto di rapida esecuzione relativo al sostegno alle imprese agricole che intendono mettersi in regola, piano che prevede una azione di tutoraggio e assistenza da parte di esperti che saranno operativi su tutto il territorio regionale. Gli ambiti saranno concordati e resi noti nei prossimi giorni.

Garrafa (CIA): ''Il territorio rurale vive nella marginalità''

24/11 ''Il territorio rurale vive nella marginalità''. E' quanto ha detto il presidente provinciale della Cia di Cosenza, Italo Garraffa, stamane nel corso di un incontro nell'ambito della Giornata di mobilitazione per lo sviluppo delle aree rurali e per l'aumento delle pensioni. All'incontro hanno partecipato anche Raffaele Rio, presidente Eurispes Calabria, Mario Toteda, direttore generale vicario del Dipartimento Agricoltura della regione Calabria, on. Mario Oliverio, Presidente della Provincia di Cosenza, Michele Drosi, vice presidente della Cia Calabria, Elio Coschigliano, sindaco di Acri, Angelo Pugliese, sindaco di San Basile, Luigi Filicetti, vice presidente provinciale Cia. L'appello lanciato da Garrafa e' stato quello di ''riconoscere appieno le peculiarita' delle aree rurali, la diversita' dei bisogni e garantire pari opportunita' con i centri urbani. La vitalita' del territorio rurale e' essenziale per gli agricoltori, che vivono da anni situazione di grande precarieta' e di incertezza per la crisi dei consumi, gli elevati costi di produzione, il sostanziale disinteresse verso la categoria.''. Per il presidente della Cia di Cosenza occorrono ''politiche pubbliche di rigore''. Il Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio ha parlato di ''problema centrale''. Negli ultimi decenni, ha denunciato Oliverio, lo spopolamento, dalle aree interne, ha toccato soglie insopportabili. E' necessario, quindi, ''definire un programma regionale e nazionale che assuma tale questione assicurando politiche di sostegno alle attivita', all'imprenditoria giovanile, con politiche d'incentivo, attraverso l'innovazione''. I comuni cosiddetti rurali in Calabria sono 154, il 38% dei comuni calabresi, in cui vive l'11,5% della popolazione, ovvero 230 mila cittadini. ''Non e' un fenomeno marginale - ha sottolineato Rio. La Calabria e' al 6 posto, a livello nazionale, per ruralita'''. Cio' vuol dire che se se ''stimolata e incentivata'' la ruralita' diveniva ''perno di sviluppo''. Se ''mortificata diventa, invece, un ostacolo forte di mancata crescita e di mancato sviluppo''. Rispetto alla media nazionale la Calabria presenta una differenza di ruralita' del 24%. I comuni rurali per provincia sono in quella di Catanzaro 36 su 80, un comune su due. In quella di Reggio Calabria 40 su 97. In quella di Cosenza 60 su 155. Vibo e Crotone hanno bassa ruralita' rispetto agli indicatori considerati che sono la densita' abitativa e il numero degli addetti all'agricoltura. Altri indicatori, quelli demografici ed economico-sociali, sono serviti a stabilire se queste aeree sono in declino o vanno verso la rotta dello sviluppo economico. Il fenomeno dello spopolamento riguarda l'82% dei comuni calabresi. ''Una generazione e' scomparsa - ha detto Rio. E cio' rappresenta un forte ostacolo alla crescita dell'economia e dell'agricoltura, considerato settore antico, tradizionale, quasi da emarginare rispetto a settori come il terziario''. L'indice di vecchiaia rende la gravita' del problema: ogni 100 bambini ci sono 127 anziani.

Angelo Milo nuovo direttore della federazione regionale Coldiretti Calabria

24/11 E' Angelo Milo, di 50 anni, il nuovo direttore della federazione regionale della Coldiretti Calabria. Dopo cinque anni di attivita' organizzativa e gestionale, Prisco Lucio Sorbo, andra' a dirigere la federazione toscana. ''Sono lusingato - ha detto Sorbo - dell' incarico che mi e' stato affidato ma non nascondo una certa malinconia nel salutare, dopo diversi anni trascorsi al servizio di questa fantastica regione, un team di dirigenti e funzionari che hanno saputo coadiuvarmi nei momenti piu' difficili che la Coldiretti ha intrapreso nel corso di questi anni al fine di valorizzare e tutelare al meglio il territorio''. Il presidente della Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro, ha detto che ''desidero congratularmi, e ringraziarlo personalmente, per l' ottimo lavoro che Sorbo ha svolto in questi anni durante i quali ha saputo conferire un' incisiva dinamicita' al settore agricolo, raggiungendo importanti traguardi per una particolare realta' come quella calabrese''. Il neo direttore, sposato e padre di 2 figli, dopo Caserta e Benevento approda alla guida della direzione regionale della Coldiretti calabrese. ''E' con grande entusiasmo che ho assunto l' incarico della direzione della Coldiretti Calabria - detto Milo - consapevole della valenza del patrimonio agricolo ed eno-gastronomico del territorio calabrese''.

Registro anagrafico dell’ARSSA per il recupero del cavallo calabrese di origine salernitana

23/11 Presso il Centro Sperimentale Dimostrativo ARSSA di Sibari (CS) si è tenuta la prevista Rassegna per l’iscrizione al Registro Anagrafico del Cavallo Salernitano dei soggetti allevati nell’ambito del “Progetto di recupero del cavallo Calabrese di origine Salernitana”, curato dall’Agenzia per i Servizi in Agricoltura della Regione Calabria.
Nell’occasione sono stati presentati un nucleo di cavalli, composto da 32 fattrici e 4 stalloni che hanno destato molto interesse nell’ambito della Commissione esaminatrice inviata dall’Associazione Italiana Allevatori (A.I.A.), su delega del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. La Commissione era composta dagli esperti: Angelo Retta, su indicazione A.I.A.,Valentina Tafuri, medico veterinario, Cecilia Bellelli Baratta, presidente dell’Associazione Allevatori Cavallo Salernitano e Persano della Campania.
All’incontro ha partecipato anche il presidente della sezione equina dell’ Associazione Provinciale Allevatori di Cosenza, Francesco Marino.
Fattrici e stalloni erano accompagnati da una scheda d’identificazione con misure biometriche e genealogia, compilate nei minimi particolari dalla veterinaria Carmela Scollo, esperta dell’U.N.I.R.E. (Unione Nazionale Incremento Razze Equine) e da oltre 15 anni impegnata nell’ARSSA per il progetto specifico.
Dopo un’accurata valutazione degli elementi, gli stalloni, le fattrici e i loro prodotti hanno avuto il nulla osta per l’ammissione al predetto Registro Anagrafico, in molti casi con valutazioni eccellenti accompagnate da apprezzamenti indirizzati verso il lavoro di selezione effettuato e per l’ottimo stato di salute e di nutrizione dell’intero gruppo di cavalli.
Tale nucleo equino, grazie al riconoscimento ottenuto, rappresenta per l’Agenzia un patrimonio d’elevato valore genetico ed economico dovuto al recupero di un particolare germoplasma animale in via d’estinzione. Si tratta, in sostanza, del più importante nucleo di cavalli presenti sul territorio nazionale, sia come numero che come genealogia, essendo l’unico ad avere ottenuto l’ambito riconoscimento dell’iscrizione sul Registro Anagrafico del Cavallo Salernitano.
Il risultato acquisito, che premia il lavoro specifico dell’Agenzia e l’impegno assicurato dalle diverse figure professionali ARSSA, nell’ambito del Progetto, da oltre un quindicennio, è altresì di grande importanza strategica e di riferimento per gli addetti al settore non solo della Regione Calabria ma di tutto il mondo italiano del Cavallo.
All’iniziativa di Sibari, inoltre, erano presenti dirigenti e funzionari ARSSA, impegnati nella particolare attività zootecnica, quali membri del Comitato scientifico, costituito in seno al medesimo Progetto. Il Direttore Generale ed il Presidente dell’ARSSA, Giovanni Marzullo e Valerio Donato, hanno espresso vivo compiacimento per il risultato fin qui acquisito in un comparto d’attività di sicura importanza e valenza per l’agro-zootecnia calabrese.

A rischio il trasporto del latte per il maltempo

23/11 Campagne isolate, aziende agricole in difficolta', danni nei campi coltivati ad ortaggi, nelle serre e nelle strutture aziendali. Questo il primo bilancio tracciato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori sulle conseguenze dell'ondata di gelo e delle eccezionali nevicate che si sono abbattute in queste ultime ore sull'Italia, in particolare nel Centro-Sud. Le regioni piu' colpite - afferma la Confederazione - sono l'Emilia-Romagna, le Marche, la Toscana, l'Abruzzo, l'Umbria, il Lazio, il Molise, la Campania, la Basilicata, la Puglia e la Calabria. Gravi problemi si registrano soprattutto nel Potentino, nell'Irpinia e in tutte le zone collinari e quelle a ridosso degli Appennini. Le copiose nevicate, oltre a causare il crollo di serre e di strutture aziendali, hanno praticamente reso inaccessibili le strade di campagna che conducono alle imprese agricole. ''Cosi' - sottolinea la Cia - c'e' il rischio di approvvigionamenti (mangime e foraggio) per il bestiame, mentre si cominciano a verificare difficolta' nel trasporto del latte. Una situazione che, se il maltempo imperversera' ancora nei prossimi giorni, puo' divenire ancora piu' preoccupante''. Per quanto riguarda i danni alle colture, secondo il monitoraggio dell'organizzazione agricola, ''si registrano conseguenze per le produzioni orticole di stagione in campo aperto''. Il repentino abbassamento delle temperature e le relative gelate hanno distrutto produzioni di zucchine, di insalata, di cavoli, di cavolfiori, di cicoria, di radicchio, di carciofi. ''Dopo i danni causati dalle piogge torrenziali e dagli allagamenti delle scorse settimane (soprattutto nel Lazio, Umbria e Toscana), l'agricoltura, che gia' si trova in una profonda crisi strutturale, e' costretta a registrare -sostiene la Cia- nuove pesanti difficolta' che rendono ancora complessa l'attivita' dei produttori, i cui redditi sono in continuo e sensibile flessione''

Secondo la Provincia di Cosenza la pataticoltura rischia il collasso

23/11 L’economia agricola dell’altopiano silano rischia il collasso se non ci si impegna in maniera decisa e coesa ad affrontare e risolvere gli annosi problemi che minacciano il settore della pataticoltura. Il tavolo di concertazione tra Istituzioni, agricoltori e sindacati potrebbe ottenere, attraverso un confronto determinato, atto a sostenere le ragioni di un comparto produttivo trainate dell’intero settore agricolo, il rilancio in termini di competitività e di commercializzazione, dopo aver ovviato ai tanti problemi ostativi a monte. E’ quanto è emerso da un incontro che la VI Commissione “Attività Economiche e Produttive”, presieduta dal Consigliere Provinciale Marino Reda, ha tenuto con Maria Sprovieri, esperto delle problematiche del settore agricolo, che ha delineato il quadro generale in cui versa, in particolar modo, la categoria dei coltivatori di patate silane, apprezzato prodotto sul mercato di tutto il mondo ma non pienamente valorizzato per come meriterebbe.
Partendo dagli anni 50, Maria Sprovieri ha ripercorso l’iter che ha visto i Comuni dell’area silana concedere alla S.M.E. (società meridionale elettrica) di alzare dighe di sbarramento ai bacini fluviali del territorio e di creare i tre maggiori laghi artificiali: Cecita e Arvo, nella Sila Grande, ed Ampollino, nella Sila Catanzarese, per la produzione di energia elettrica. “Detti Comuni pretesero -ha ricordato l’esperto- che l’uso delle acque per l’agricoltura fosse pubblico, e la S.M.E. (che negli anni 60 fu nazionalizzata e divenne ENEL) allora stabilì concessioni idriche della durata di trent’anni, riscuotendo per esse contributi più o meno popolari”. Ai fini di una puntuale comprensione del momento di crisi determinatosi, Maria Sprovieri, si è, quindi, soffermata sui vari passaggi: “molti agricoltori -ha aggiunto- allo scadere dei trent’anni, non rinnovarono per dimenticanza o per ignoranza, tali concessioni né l’ENEL non si preoccupò per tempo di avvertirli dell’imminente decadenza di quei contratti; ovviamente il rinnovo era necessario per continuare l’attività ma non sarebbe stato immediato. Il gruppo I.R.I. (Istituto Ricostruzioni Industriali di cui era parte l’Enel), intanto, iniziata la stagione delle privatizzazioni, cedette la gestione di alcune porzioni della società, quelle che comportavano più spese: l’Enel fu privatizzata nel’97 e la gestione delle acque in diverse zone della Sila finì in mano alla società Spagnola Endesa; Enel ed Endesa chiesero al Corpo Forestale di verificare nelle campagne silane quanti agricoltori fossero in possesso delle concessioni e di multare quanti stessero prelevando l’acqua abusivamente. Per costoro ogni concessione era bloccata. Molti occuparono la sede della Regione Calabria a Catanzaro: non ottennero il rinnovo delle concessioni, ma soltanto che venissero stilati dei contratti ex-novo, e solo a breve termine. Quattro anni fa l’Enel è arrivata a chiedere 1500 euro l’anno per ogni ettaro di coltura da irrigare”.
“Una situazione davvero insostenibile per l’intero comparto che, trovò il suo culmine, due anni fa, quando -ha detto ancora Maria Sprovieri- il governo regionale di centro-destra ha vincolato alle concessioni idriche quelle del carburante agricolo: così coloro i quali non avessero potuto permettersi di pagare le esorbitanti somme per l’acqua, non avrebbero neppure potuto acquistare il carburante per mettere in funzione le pompe e ogni altra macchina agricola, trattori compresi; si vedevano costretti, quindi, loro malgrado, ad acquistare carburante nazionale dalle colonnine e utilizzare acqua potabile per l’irrigazione, pagando il doppio, per non rinunciare completamente alla stagione agricola di produzione che già, dato gli alti costi, si preannunciava fallimentare”.
Ancora oggi, è stato evidenziato nel dibattito apertosi in seno alla Commissione, sono in atto proteste e sollecitazioni senza, tuttavia, pervenire a soluzioni risolutive: un unico spiraglio sembra intravedersi nell’accordo sottoscritto da un tavolo tecnico che dovrebbe tendere a sbloccare di fatto il problema dell’irrigazione e rendere più accessibili le concessioni di gasolio agricolo. Entro la fine dell’anno, la Commissione che si farà portavoce delle istanze prospettate, ha auspicato che, col sostegno e l’impegno di tutte le Istituzioni intorno al tavolo tecnico, si possa chiudere la vertenza, restituendo ai pataticoltori silani una conduzione più serena e proficua della loro travagliata attività.

Due seminari sull’agroalimentare organizzati da Agrisistema alla CCIA di Cosenza

22/11 Favorire l’integrazione fra le aziende dell’agroalimentare del cosentino, creare una vera identità di filiera, valorizzare quei prodotti che più caratterizzano il territorio, rendere le aziende consapevoli del fatto che da soli non si è competitivi, non si cresce, non si vive.
Questi gli obiettivi della politica di sviluppo, che Pietro Tarasi, Presidente di Agrisistema, azienda speciale della Camera di Commercio di Cosenza, intende attuare, in sinergia con le associazioni di categoria ed altri Enti e soggetti pubblici, come l’ARSSA e la Provincia.
“L’azienda Agricola si riscopre e riscopre un ruolo nuovo”- sottolinea Tarasi- “diventa multifunzionale, cioè produce, ma soprattutto trasforma, e, garantendo tracciabilità e genuinità delle proprie produzioni orticole ne assicura salubrità e sicurezza verso i consumatori.
A tale proposito, Agrisistema, ha organizzato un ciclo di seminari finalizzato a informare le imprese su tematiche di particolare interesse: il primo appuntamento, previsto per il 25 novembre, con inizio alle 15.30 presso la sala Petraglia della Camera di Commercio in via Calabria, 33 riguarderà “ La promozione dell’immagine e del mercato degli ortaggi confezionati”. Dal 30 novembre e nei giorni 1-5-6-12-13-14 dicembre, l’attenzione si sposterà sulla filiera dell' olio con tematiche che spazieranno dalle nuove tendenze di mercato dell’olio all’innovazione tecnologica e il controllo di qualità delle produzioni olearie. Questi i programmi dei due seminari:

La promozione dell’immagine e del mercato degli ortaggi confezionati
25 Novembre 2005
Ore 15,30 Saluto ai partecipanti ed introduzione ai lavori; Pietro Tarasi Presidente Agrisistema – Azienda Speciale Camera di Commercio I.A.A. di Cosenza
Ore 15,45 “Scenario di riferimento, mercato e strategie di marketing degli ortaggi trasformati e confezionati”; Maurizio DavideEsperto di settore
Ore 18,15 Dibattito

Nuove tendenze di mercato dell’olio. Innovazione tecnologica e controllo della qualità delle produzioni olearie
NUOVE TENDENZE DI MERCATO DELL’OLIO

30 novembre 2005
Ore 15,00 Saluto ai partecipanti ed introduzione ai lavori; Pietro Tarasi, Presidente Agrisistema – Azienda Speciale Camera di Commercio I.A.A. di Cosenza
Ore 15,15 “L’andamento del comparto oleario e le prospettive di sviluppo: lo scenario economico di riferimento”; Roberto D’Auria, ISMEA – Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare
Ore 18,30 Dibattito

INNOVAZIONE TECNOLOGICA E CONTROLLO DELLA QUALITA’ DELLE PRODUZIONI OLEARIE

1 dicembre 2005
Ore 15,00 Saluto ai partecipanti ed introduzione ai lavori: Pietro Tarasi, Presidente Agrisistema – Azienda Speciale Camera di Commercio I.A.A. di Cosenza
Ore 15,15
“La percezione della qualità sensoriale dell’Olio Extra Vergine di Oliva da parte del consumatore”; Maria Luisa Ambrosino, Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Portici
Ore 17,30 “Le caratteristiche sensoriali degli oli calabresi”; Enzo Perri, CRA Istituto Sperimentale per l’Agricoltura – Rende (CS)

5 dicembre 2005
Ore 15,00 “Innovazione tecnologica in oleificio e qualità dell’Olio Extra Vergine di Oliva” ; Raffaele Sacchi, Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Portici

6 dicembre 2005
Ore 15,00 “Condizionamento, conservazione e shelf life dell’Olio Extra Vergine di Oliva”; Raffaele Sacchi, Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Portici

12 dicembre 2005
Ore 15,00 “La corretta etichettatura dell’olio Extra Vergine di Oliva: informazioni obbligatorie e facoltative” ; Luigi Tartaglione, Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Portici

13 dicembre 2005
Ore 15,00 “Il Regolamento CE 178/02: adempimenti per la rintracciabilità di filiera nel comparto oleario” ; Luigi Tartaglione, Facoltà di Agraria – Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Portici
Ore 17,30 “Il sistema di controllo dell’olio extra vergine di oliva ‘Bruzio’ DOP”; Antonio Mondera, Istituto Calabria Qualità - Cosenza

14 dicembre 2005
Ore 15,00 “I residui come risorsa: opportunità per il recupero dei sottoprodotti in oleificio”; Biagio Rastelli, Frantoiani Oleari Riuniti

Crisi dell’agrumicoltura, l’ass. Pirillo scrive al Ministro Alemanno: “Comparto fortemente provato”

21/11 L’Assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, ha inviato una lettera al Ministro per le politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno nella quale viene posto alla sua attenzione lo stato di enorme disagio che, anche quest’anno, sta interessando il comparto agrumicolo calabrese, “già fortemente provato – scrive l’assessore Pirillo nella missiva - da una campagna disastrosa ed appena decorsa in cui, ricordiamo, si è resa indispensabile la decretazione dello stato di crisi di mercato. Varie e pressanti sono le sollecitazioni di intervento da parte di produttori, riuniti in comitato spontaneo, e delle Organizzazioni di Categoria interessate, attive nel comparto e sul territorio, che, fortemente preoccupate, hanno già manifestato uno stato di agitazione permanente che rischia di degenerare in episodi di turbativa dell’ordine pubblico”.
La Prefettura di Reggio Calabria, coinvolta nel problema da un’animata manifestazione pubblica, ha sollecitato l’assessorato regionale calabrese all’agricoltura al fine di attivare incontri e riunioni onde predisporre gli interventi più idonei a rispondere ai “…gravissimi disagi per tante famiglie che, in un territorio già caratterizzato da livelli occupazionali e reddituali fra i più bassi dell’Unione Europea, vivono pressoché prevalentemente di proventi del settore agrumicolo...”.
Molteplici ed a tratti scomposte ed inaccettabili, sono state le proposte d’intervento da parte delle categorie interessate, comprensibilmente preoccupate per la difficile situazione, che hanno addirittura auspicato “…l’erogazione di bonus a sgravio dei costi energetici (carburanti, energia elettrica, ecc) ed a sostegno di un contesto produttivo difficile…”.
“Pur nella precarietà ed incertezza innanzi descritte – ha fatto presente ancora l’assessore Pirillo nella lettera inviata al ministro Alemanno - si è, tuttavia, registrata la presenza di segnali positivi volti a slegare il comparto da mere logiche di assistenzialismo, per indirizzarlo, di contro, a quelle della competitività, attraverso una estensione della certificazione della produzione con marchi di qualità, un potenziamento delle strutture. Si ritiene scontato significarle che, da parte nostra ed a più livelli, è stata già attivata ogni iniziativa utile per una indagine ricognitiva su tutto il territorio regionale e predisposto un monitoraggio costante per un continuo aggiornamento in modo da essere pronti ad ogni determinazione che le circostanze dovessero rendere opportuna. Siamo inoltre impegnati in molteplici attività di promozione e valorizzazione della specifica categoria merceologica che vanno dalla mera vendita promozionale alla degustazione in Fiere di notevole importanza, con l’obiettivo di proiettare il prodotto verso un accordo con la grande distribuzione organizzata italiana ed estera, russa in particolare; iniziative che potrebbero veicolare notevoli quantitativi di agrumi calabresi, aprendo nuovi scenari in un mercato altamente competitivo. Allo scopo di mitigare, infine, gli effetti negativi di una competizione, non di rado sleale, desidero sollecitarle il potenziamento, da parte degli organismi preposti, dei controlli di qualità sul prodotto d’importazione, nel rispetto degli accordi comunitari”.

Perri (FN) “L' agricoltura silana minacciata dalla concorrenza asiatica”

21/11 “In questi ultimi tempi anche in Sila diventa soffocante l' invasione dei prodotti asiatici nel mercato, e in particolar modo in quello agricolo”. Ad affermarlo in una nota è il segretario provinciale di Forza Nuova di Cosenza, Rinaldo Perri. “Proseguono gli appelli di numerosi agricoltori silani – afferma Perri nella nota- che chiedono alle istituzioni maggiore attenzione sul commercio e maggiore preservazione del prodotto locale. La "nota" patata silana, che l' unione europea ha anche premiato assegnandole l' ambìto riconoscimento di "prodotto igp"( indicazione geografica protetta), si vede ora sopraffatta da una concorrenza asiatica sleale: nel mercato silano circolano infatti numerosi prodotti di origine turca che, venduti a prezzo stracciato a causa del lavoro schiavizzante cui sono costretti i "lavoratori" dell' est, rischia di affondare ulteriormente la produzione agricola nostrana e di abbassare drasticamente gli standard qualitativi e sanitari cui eravamo abituati poiché parte di questi prodotti, che non sono soggetti a controllo alcuno, sono risultati tossici e radioattivi. La patata della Sila: quella patata annunciata a gran voce dal mercante dietro l' angolo, quella invidiataci da tutta Italia, quella a cui il clima silano dona un quantità d' amido superiore alla media, proprio quella patata ora rischia di essere sostituita sui nostri piatti da quella turca: importata e di scarsa qualità. Una politica liberista ed un irrefrenabile capitalismo asiatico hanno provocato negli ultimi anni il fallimento del 20% delle imprese medio-piccole italiane e, se non verranno adottate delle misure preventive, gli esperti prevedono nei prossimi 5-6 anni la scomparsa delle aziende nazionali del settore. E' per questo ed altri motivi che Forza Nuova e il suo sindacato promuovono ormai da tempo il "compra italiano": una campagna di sensibilizzazione volta alla difesa del prodotto nazionale che il "made in china" sta ormai spazzando via dal mercato; in questo senso l'entrata della Turchia in Europa rappresenta una ulteriore minaccia alla quale noi tutti dobbiamo far fronte nel l' interesse dell' economia italiana. L' Italia è ormai un paese che non produce ma importa; potremmo produrre in casa nostra gran parte dei beni di prima necessità ma compriamo da paesi esteri gli stessi prodotti a qualità inferiore: ne sono un esempio le "quote latte", la carne, l' abbigliamento, tutti prodotti la cui qualità ha sempre distinto l' Italia a livello internazionale. Tanti prodotti che hanno impresso dei ricordi nella nostra mente, che hanno segnato una piccola storia nella nostra vita, ora rischiano di cristallizzarsi nel passato se i nostri governi non imporranno dei dazi sulle merci esportate da tutti quei paesi che con lo sfruttamento e con il lavoro minorile riescono a ridurre i costi di produzione. Non assistiamo passivamente alla morte dell' economia italiana. Diventiamo partecipi della sua rinascita.

Parte in Calabria una campagna informativa sull’aviaria

18/11 Parte il piano antiaviaria in Calabria. Il “gruppo di lavoro per lo studio e l’osservazione dell’influenza aviaria verso le specie avicole volatili, domestiche e migratorie” istituito presso l’assessorato regionale all’agricoltura e forestazione e fortemente voluto dall’assessore Mario Pirillo, si è riunito per predisporre le necessarie contromisure contro una eventuale ipotesi di contatto con il virus dei polli, il cosiddetto H5N1.
Il gruppo operativo ha approfondito le problematiche inerenti l’influenza aviaria e quali rischi essa potrebbe comportare sulla selvaggina. Su indicazione dell’assessore Pirillo si è deciso di avviare una campagna di informazione precisa sulla tematica che servirà a dare le giuste spiegazioni ai cittadini calabresi. Si è stabilito inoltre di provvedere al censimento di tutte le aziende agricole e di selvaggina in modo da effettuare una serie di sopralluoghi.
Un intervento che arriva contemporaneamente alla seduta della commissione delle Politiche agricole della conferenza delle Regioni e delle province autonome, cui ha preso parte l’assessore Pirillo. Nel corso dell’incontro si è deciso di chiedere al Ministro di dichiarare lo stato di crisi del settore avicolo per tutto il territorio nazionale (posizione questa già assunta da alcune giunte regionali) e di porre in essere opportune iniziative di sostegno al settore volte ad assicurare la sopravvivenza dell’intera filiera.
L’assessorato regionale all’agricoltura si è quindi immediatamente attivato, adottando le misure necessarie in tale contesto, anche per non creare ingiustificato allarmismo che ha provocato un calo dei consumi della carne di pollame.
È in corso di attuazione una campagna informativa, attraverso manifesti, volantinaggio e messaggi pubblicitari, che spiega le caratteristiche dell’influenza aviaria, i pericoli e stabilisce le modalità di prevenzione.

Domenica giornata del ringraziamento della Coldiretti alla Chiesa di San Carlo a Rende

17/11 L' arcivescovo metropolita di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, presiedera' domenica 20 novembre a Rende la concelebrazione religiosa in occasione della Giornata regionale del Ringraziamento promossa dalla Coldiretti calabrese. Alla manifestazione, che si svolgera' nella chiesa di San Carlo Borromeo, saranno presenti dirigenti e soci della Coldiretti di tutta la Calabria oltre a diverse autorita' istituzionali. ''La Coldiretti - sottolinea il presidente regionale, Pietro Molinaro, in un comunicato - intende esprimere, attraverso questo momento di fede, un corale ringraziamento per i frutti della terra, e confermare il radicamento alla scuola Cristiano-sociale. In una fase di sviluppo e ammodernamento dell' agricoltura vogliamo confermare l' impegno per battaglie di primo piano per l' agricoltura e le imprese agricole, in particolare sui fondi Por, assicurare prodotti sani e sicuri, favorire e migliorare la vita nelle aree rurali, promuovere il rispetto dell' ambiente, rendere l' agricoltura calabrese piu' competitiva sui mercati, garantire redditi adeguati e stabili agli agricoltori, proteggere la specificita' delle produzioni calabresi, impegno forte sul versante della legalita' che e' la pre-condizione per lo sviluppo. In sostanza, meno costi per l'impresa piu' risorse per il made in Calabria''. A conclusione della cerimonia e' prevista una degustazione di prodotti tipici.

L’Asprol di Cosenza incontra gli imprenditori nordamericani

17/11 L'olio e gli altri prodotti dell'agroalimentare calabrese sono pronti a competere sul mercato americano. E' questa la sfida lanciata dall'Associazione produttori olivicoli di Cosenza che ha aperto le porte delle principali aziende cosentine a venticinque operatori del Nord America, invitandoli a testare la qualità dei prodotti calabresi. L'iniziativa dell'Asprol è stata accolta con entusiasmo dall'assessore regionale all'agricoltura Mario Pirillo, a Rende, che nel corso di un incontro con gli operatori americani ha ribadito le potenzialità del "made in Calabria". «La nostra è una regione baciata dal sole - ha detto -e tutti i prodotti della nostra terra presentano caratteristiche che non si riscontrano in altre regioni. E' un primato che dovete riconoscerci». I venticinque imprenditori nordamericani hanno visitato le principali aziende dell'agroalimentare che propongono l'alta qualità per i settori vino, olio, conserve e formaggi e per l'ortofrutticolo fresco. L'Associazione produttori olivicoli di Cosenza tra tutte le aziende del territorio ha selezionato quelle che hanno l'organizzazione per affrontare il mercato nordamericano e la qualità territoriale certificata con norme visibili per il consumatore e valide in tutta l'Unione Europea (Doc, Dop, Igp). «L'obiettivo dell'Asprol- ha spiegato il presidente provinciale Filippo De Santis - in collaborazione con l'Arssa, con l'Unione provinciale agricoltori e con l'assessorato regionale, è promuovere l'olio e tutto ciò che ruota attorno a questo prodotto. La Calabria propone alta qualità a prezzi contenuti: abbiamo tutte le carte in regola per affrontare i mercati internazionali». In una regione con cifre molto basse nelle graduatorie delle esportazioni, questo interesse nordamericano sull'olio calabrese è davvero un segnale significativo che fa ben sperare.

In calo la produzione dell’olio

17/11 Nella prossima campagna olivicola l' Italia produrra' meno olio di oliva rispetto alla campagna 2004/05. I volumi di produzione stimati si attesteranno sulle 689.000 tonnellate con un decremento del 13,5% rispetto allo scorso anno. E' quanto emerge dall'indagine effettuata da Unaprol, nell'ambito del regolamento comunitario 1331/04, su un campione di oltre 6.000 aziende sparse sull'intero territorio nazionale. Il calo della produzione stimato e' dovuto principalmente all'alternanza produttiva. Un fenomeno in parte strutturale connesso alla varieta' e all'eta' delle piante. In minor misura hanno influito la presenza di attacchi parassitari e di eventi climatici sfavorevoli. Lo stato vegetativo delle piante e' stato giudicato piu' che soddisfacente nel 56,3% delle aziende monitorate, mentre per il 42% e' stato considerato nella media stagionale. Non sono stati riscontrati fenomeni rilevanti di cascola anticipata dei frutticini. La produzione e' in diminuzione nel Centro-Nord per Liguria (-36,4%), Toscana (-27%), Lazio (-30%), Umbria, Marche ed Emilia Romagna (-46,6%), Abruzzo (-21%); nel Mezzogiorno per Calabria (-19%), Puglia (-10,6%) e Sardegna (-34,5%). Le due zone regionali che hanno registrato una tendenza positiva sono la Sicilia (+12%) e le zone del Triveneto e della Lombardia (+8,8%). Il quadro produttivo nazionale vede riconfermare il ruolo di Puglia e Calabria quali principali aree di produzione di olio d'oliva. In particolare la Puglia si attesta su una quota del 37%, con un aumento, rispetto allo scorso anno, di un punto percentuale, mentre la Calabria registra un calo di 2 punti percentuali attestandosi al 33%. Resta pressoche' invariata la produzione di olive da tavola nazionale che dovrebbe sfiorare nel 2005/06 le 67.000 tonnellate. Il quadro produttivo nazionale vede riconfermare il ruolo di Puglia e Sicilia quali principali aree di produzione di olive da mensa. La Sicilia si attesta su una quota del 43,6%, con un aumento, rispetto allo scorso anno, di 4 punti percentuali, mentre la Puglia rappresenta circa un quarto della produzione nazionale.

Il tonno rosso del mediterraneo in Giappone

17/11 Il Tonno rosso del mediterraneo finisce sempre di pui' sulle tavole dei giapponesi per la preparazione soprattutto di sushi e sashimi. Nel 2004, l'80% della produzione degli allevamenti italiani, croati, spagnoli, turchi, libici, ciprioti, greci, tunisini, ha preso la strada dell'Estremo Oriente, mentre il restante 20% e' stato venduto sui mercati del Nord America. E' quanto emerge da una ricerca del Centro Italiano Ricerche e Studi per la Pesca(Cirspe), finanziata dal Ministero delle Politiche agricole nell'ambito del VI Piano Triennale per la pesca e l'acquacoltura. ''L'obiettivo generale del progetto - spiega il presidente del Cirspe, Massimo Guerrieri - e' stato quello di consolidare e ampliare le conoscenze sull'allevamento del tonno e il relativo trasferimento al settore produttivo''. Il progetto di ricerca ''ha chiarito - prosegue Guerrieri - aspetti connessi alle tecnologie di trasporto degli animali vivi, alle modalita' di stoccaggio e allevamento'', mentre ''l'esecuzione delle attivita' in allevamento ha determinato anche l'acquisizione di elementi relative alle possibili integrazioni tra la pesca e l'acquacoltura del tonno, alla identificazione dei siti e delle strutture degli impianti, alla lavorazione del prodotto per il mercato giapponese e, quindi, alle qualita' nutrizionali e organolettiche''. Negli ultimi 9 anni, l'allevamento del Thunnus thynnus ha avuto una notevole espansione in tutto il bacino del Mediterraneo e, dal 2001, anche in Italia: ad oggi, sono quattro in tutto gli impianti operativi, due in Sicilia, un impianto di stoccaggio in vivo presente in Campania e uno in Calabria. Ed e' proprio nel Tirreno calabrese, a Vibo Marina, che si e' svolta la sperimentazione del Cirspe: 624 gli esemplari utilizzati, suddivisi in due gabbie. In quella a maggiore densita', il cosiddetto indice di conversione, vale a dire il rapporto tra l'alimentazione e l'accrescimento dell'esemplare, e' stato buono. Grazie ad un'alimentazione a base di sgombri, alacce, aringhe e sardine molto simile a quella naturale, spiegano i ricercatori, gia' dopo un mese i tonni, infatti, hanno raggiunto, infatti, una taglia commerciale soddisfacente.

L’ass. Pirillo a Bruxelles: “La Regione è pronta ad assumersi le sue responsabilità sulla salvaguardia delle aree rurali”

16/11 L’assessore regionale all’agricoltura, Mario Pirillo ha preso parte nei giorni scorsi ad un incontro a Bruxelles dove si è discusso di sviluppo rurale e di politiche regionali. “Nel corso della riunione a Bruxelles – ha spiegato in una dichiarazione l’assessore Pirillo - ho ribadito che la Calabria è una regione pronta ad assumersi le proprie responsabilità nell’ambito delle politiche regionali tese al mantenimento ed alla salvaguardia delle aree rurali. Per cui si è resa necessaria una posizione che garantisca le potenzialità presenti nel nostro territorio. In tal senso ho disposto interventi attraverso cui si potranno destinare i massimi sforzi alla progettazione ed alla produzione agricola. La stessa spesa Ue per lo sviluppo rurale presenta dati confortanti e mostra strategie che porteranno certamente benefici alla nostra terra. Il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale contribuirà a creare un settore agricolo forte e dinamico attraverso la ristrutturazione, l’innovazione e il trasferimento di tecnologie con particolare attenzione per gli investimenti; si pone inoltre l’obiettivo di preservare l’alto valore ambientale dei sistemi agricoli e forestali europei, la loro biodiversità, di stimolare la diversificazione delle attività economiche e migliorare l’occupazione nelle zone rurali e di promuovere la “governance” dei territori rurali facendo leva sulle misure endogene”.
“La forte sofferenza calabrese – ha precisato l’assessore Pirillo - viene fuori dalla media europea dei dati del Pil per abitante, dove l’Italia si colloca appena sopra alla media Ue, ma è la Calabria che purtroppo si ritrova al 206mo posto. Il piano europeo permetterà di ridurre il divario economico fra le regioni europee e di sostenere la competitività dei territori nelle sue forme, economiche, sociali ed ambientali, per cui ho provveduto a sollecitare i dirigenti dell’assessorato a predisporre i dovuti interventi”.
Una strategia comune europea vede piani tesi a trattenere ed attirare la popolazione nelle aree rurali e a diversificare l’attività economica. Le soluzioni prevedono inoltre interventi nelle filiere agroalimentari, nella valorizzazione delle produzioni biologiche di qualità, nella filiera del legno, nell’artigianato, nelle biomasse e nelle produzioni energetiche, stimolando l’interazione tra le Piccole e medie imprese rurali e i centri di ricerca urbani, anche attraverso il turismo rurale e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.

I produttori di clementine della Piana chiedono l’aiuto della Regione

16/11 La situazione di disagio in cui versa il comparto delle clementine della Piana di Gioia Tauro per effetto del deprezzamento del prodotto attestato, in quest' annata come in quella scorsa, a un prezzo di vendita nettamente inferiore al costo di produzione, e' stata al centro di un incontro che una delegazione del Comitato spontaneo dei produttori della Piana di Rosarno-Gioia Tauro ha avuto con l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo. La delegazione di agrumicoltori della Piana - riferisce un comunicato del comitato spontaneo - ha illustrato all' assessore le richieste riguardanti la dichiarazione di stato di crisi del settore con abbattimento degli oneri fiscali e contributivi; il ritiro del prodotto da parte dell' Agea per i paesi poveri; l' erogazione di bonus per carburanti ed energia elettrica; l' obbligatorieta' dell' etichetta delle clementine importate dalla Spagna e controllo delle quantita' importate nel rispetto degli accordi comunitari; il riconoscimento Igp per le clementine della Piana; un maggiore controllo sul prezzo al chilogrammo nella filiera, lo snellimento dei passaggi burocratici tra produttori e consumatori; una campagna promozionale per le clementine di Calabria; la revisione della Legge Bossi-Fini implicante sanzioni penali per l' assunzione di manodopera extracomunitaria clandestina.

Operatori nordamericani in Calabria per visitare le produzioni di qualità

15/11 Venticinque operatori nordamericani saranno domani e dopodomani in Calabria per visitare le principali aziende dell'agroalimentare che propongono l'alta qualità per i settori vino, olio, conserve e formaggi e per il settore ortofrutticolo fresco. A promuovere l'iniziativa è l'Associazione produttori olivicoli di Cosenza, che tra tutte le aziende del territorio ha selezionato quelle che hanno
l'organizzazione per affrontare il mercato nordamericano e la qualità territoriale certificata con norme visibili per il consumatore e valide in tutta l'Unione Europea (Doc, Dop, Igp). Le finalità della visita in Calabria della delegazione nordamericana saranno illustrate domani (mercoledì 16 novembre) alle 18 presso l'hotel Executive di Rende nel corso di una conferenza stampa alla quale prenderà parte l'assessore regionale all'Agricoltura Mario Pirillo.

L’ass. Pirillo incontra gli agrumicoltori della Piana

15/11 L’assessore Regionale all’agricoltura, Mario Pirillo, ha incontrato questa mattina una delegazione del comitato spontaneo di piccoli imprenditori agrumicoli della piana di Gioia Tauro. L’assessore Pirillo ha incaricato l’ispettorato agrario di accertare la sussistenza delle condizioni lamentate dal comitato spontaneo di piccoli produttori di clementine e arance, per verificare se sussistono le condizioni per poter dichiarare lo stato di crisi. In tal senso l’assessore Pirillo ha chiesto al comitato di presentare un elenco delle aziende che lamentano tale stato di difficoltà.

Aumenta del 15% l’export alimentare italiano verso gli USA

14/11 Le esportazioni agroalimentari verso i Paesi dell'area Nafta (Stati Uniti, Canada e Messico) ''sono in forte crescita nel 2005. Dall'inizio dell'anno a settembre l'export nazionale nei confronti degli Usa e' aumentato del 15,35%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente''. Lo evidenzia l'Associazione delle Camere di Commercio Italiane all'Estero che osserva come l'incremento sia ''piu' elevato rispetto ai nostri maggiori concorrenti nell'area statunitense, ovvero Canada, Messico e Francia. Negli Usa l'Italia e' il quarto fornitore di prodotti agroalimentari, prima di Francia e Australia''. Secondo il monitoraggio di Assocamerestero, nei primi sette mesi dell'anno nel mercato canadese l'export nazionale ha registrato una crescita del 13,38%. Li' i settori dove il Belpaese e' piu' concorrenziale sono: lattiero-caseario, oleario e vitivinicolo. In Messico, invece, le nostre esportazioni del settore sono diminuite di circa il 25% ma, in compenso, il flusso di vino italiano verso quel Paese e' aumentato del 16%, prevalentemente nel circuito della ristorazione. ''Negli Usa - secondo la Camera di Commercio Italiana a New York - assistiamo a un sempre maggiore interesse per il cibo di casa nostra, percepito come salutare e gustoso. Attualmente siamo il primo Paese fornitore di vino. Gli statunitensi sono fortemente legati ai marchi italiani ma non e' possibile competere nei settori dei grandi fabbisogni poiche' la politica agricola nazionale garantisce l'autosufficienza. Pertanto si deve puntare sui prodotti di nicchia, con una forte caratterizzazione territoriale o di tipicita'''. Fino a sabato sono 23 i buyers dell'area Nafta in missione nel Mezzogiorno per conoscere meglio le tipicita' locali. In particolare il soggiorno italiano prevede incontri con imprese agroalimentare ai primi passi nell'internalizzazione. Tra le tappe previste: Benevento, Cosenza e Ragusa

Stagione d’oro per il tartufo: un giro d’affari di 400 milioni d’euro

13/11-(Gia.Cat.)- Dopo un’ estate molto piovosa si annuncia una stagione d’ oro e di ottima qualità per il Tartufo. Il tartufo e' un fungo che vive sottoterra ed e' costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell'albero con cui vive in simbiosi.
Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia, il tartufo, deve le sue caratteristiche (colorazione, sapore e profumo) proprio dal tipo di albero presso il quale si e' sviluppato. La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenta piu' liscio, se compatto, diventa nodoso e bitorzoluto per la difficolta' di farsi spazio.
Il tartufo e' una specialita' che, fresca, conservata o trasformata, vale 400 milioni di Euro all'anno e coinvolge nella raccolta decine di migliaia di professionisti impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici.
''La ricerca dei tartufi praticata gia' dai Sumeri svolge - dichiara la Coldiretti - una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta una importante integrazione di reddito per le comunita' locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici come dimostrano le numerose feste e sagre locali organizzate in suo onore''.
Le Regioni piu' vocate alla sua raccolta sono, in particolare, il Piemonte e le Marche, ma anche Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio, Molise e Calabria.
“ I tartufi sono noti per il loro forte potere afrodisiaco e in cucina - continua la Coldiretti - il tartufo nero viene per lo piu' utilizzato in cottura o per farcire ma anche a crudo, tagliato a fettine e messo su piatti di pasta fresca. Il bianco, invece va rigorosamente gustato a crudo su noti cibi come la fonduta, i tajarin al burro e i risotti. Per quanto riguarda i vini il tartufo bianco esige grandi vini rossi, il nero, invece ammette anche i bianchi. Anche su funghi e tartufi incombe il rischio Cina con un aumento del 67% nel valore delle esportazioni cinesi in Italia per funghi e tartufi essiccati, conservati o freschi, nel primo trimestre del 2005, dopo che nel 2004 l'importo era gia' raddoppiato per un valore annuale di 10,6 milioni di euro e con la Cina che - conclude la Coldiretti - e' risultata il primo partner commerciale nell'esportazione in Italia di funghi e tartufi essiccati.”

Alla ribalta le qualità terapeutiche del bergamotto

11/11 Caramelle aromatizzate e torroncini da sgranocchiare durante le partite di calcio, il sentore di pulito nei corridoi degli ospedali, lo spray orale per i primi sintomi d'influenza e persino cassonetti per i rifiuti che a Reggio Calabria hanno note agrumate. Tutto questo, grazie alla riscoperta del bergamotto che si configura come ''grande occasione di rilancio della fascia costiera reggina''. Torna dunque alla ribalta il tradizionale frutto calabrese e le qualita' terapeutiche della sua essenza, dopo un periodo di ombra causato da sporadici casi di ustione per l'utilizzo improprio dell'olio essenziale come scorciatoia per l'abbronzatura e dalla campagna denigratoria partita da aziende farmaceutiche estere, proprietarie del brevetto del prodotto di sintesi. Nasce in questi giorni, con battesimo romano nella sede del Campidoglio alla presenza del vice sindaco di Roma Mariapia Garavaglia, la fondazione 'BergAmore', fortemente voluta dall'amministrazione provinciale di Reggio Calabria. ''Fino agli anni Settanta chi aveva un ettaro coltivato a bergamotto era benestante - ha detto a Roma l'assessore alle Attivita' produttive Antonio Franco - oggi a produrlo sono 25 piccole e medio imprese del territorio provinciale. La fondazione crede nelle alte potenzialita' di questo frutto in un mercato agroalimentare sempre piu' attento alla qualita' e alle produzioni di nicchia. Occorre pertanto - continua Franco - recuperare conoscenze sedimentate affinche' il bergamotto diventi simbolo di nuovo sviluppo della citta' e ridia identita' al territorio. BergAmore, che sara' presentata anche all'Autorita' di Parma, fornira' opportunita' di scambio tra operatori del settore e mondo della ricerca scientifica, promuovendo nuove forme di utilizzo del bergamotto. L'estratto biodegradabile al 100%, ad esempio, viene gia' utilizzato, con buoni risultati anche per il contenimento dei costi, per disinfettare e profumare i contenitori di rifiuti urbani''. In cosmesi e in farmacia il bergamotto ha diverse applicazioni. ''E' un antidepressivo e fa diminuire il colesterolo - ha detto il ricercatore-medico Stefano Romeo - ma il distillato trova vari utilizzi per la straordinaria capacita' di inibire i batteri, frenare la formazione di sebo e cicatrizzare. Una panacea utile contro l'influenza, le patologie della cute e delle mucose e l'unico prodotto che debella - anziche' stabilizzarla - la candida. L'essenza ha anche il potere di attivare la circolazione e per questa proprieta' e' usata contro i geloni. In campo alimentare inoltre e' l'unico frutto capace di conservarsi nel tempo, senza marcire''. L'agrume, classificato come Citrus Bergamia Risso, ha un habitat esclusivo: la sottile striscia costiera, lunga 120 km, tra Villa San Giovanni e Gioiosa Ionica. Il 'bergamotto di Reggio Calabria' ha gia' ottenuto il riconoscimento Ue quale denominazione di origine protetta e la coltura e' incentivata da una legge regionale. ''Dobbiamo inoltre ringraziare l'Agea - ha detto l'assessore alle Attivita' produttive - per gli interventi di tutela del prezzo di mercato del tipico agrume che maturera' a partire da dicembre''. ''La capitale - ha detto il vice sindaco di Roma - deve assicurare il proprio sostegno a nuovi laboratori di idee e a un prodotto, come il miracoloso bergamotto calabrese, che valorizza e fa fare bella figura a tutto il Made in Italy''

Il prosciutto del suino nero di Calabria premiato all’Expo dei Sapori di Milano

10/11 Il prosciutto del suino nero di Calabria, proposto all' interno dello stand del Gal Kroton, ha conquistato il riconoscimento ''Artigiano radioso Expo dei sapori 2005'' in occasione della fiera Expo dei sapori di Milano. Il riconoscimento e' stato assegnato da una giuria presieduta dal critico gastronomico Edoardo Raspelli. Il prosciutto e' stato proposto all'interno dello stand del Gal crotonese che ne ha promosso l' allevamento allo stato brado all' interno di una azienda situata nel territorio del comune di Casabona, nel crotonese. ''Tale riconoscimento - ha affermato il presidente dell' organismo, Natale Carvello - ci riempie di orgoglio e premia un duro lavoro compiuto in questi anni nel nostro territorio''.

Sospesa la protesta degli agrumicoltori del reggino. Convocata una riunione in Regione

10/11 Il Comitato Spontaneo dei Produttori Agrumicoli della Piana di Rosarno-Gioia Tauro ha interrotto momentaneamente lo stato di agitazione ed il blocco dei binari ferroviari e della Strada Statale 18 tra Rosarno e Gioia Tauro, che era stato annunciato per sabato, in segno di protesta contro la situazione relativa al deprezzamento delle clementine e della crisi generale del settore agrumario. La sospensione momentanea delle iniziative di protesta e' stata decisa dopo che l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, ha fissato per martedi' a Catanzaro un incontro con una delegazione di produttori agrumicoli. ''Ringraziamo - ha detto il coordinatore del comitato, Rocco Italiano - il vicequestore Cannizzaro e il commissariato di Polizia di Gioia Tauro per la mediazione esercitata. Siamo soddisfatti per l' incontro ottenuto con l' assessore Pirillo, anche se per conseguire questo minimo risultato, ci sono voluti 15 giorni di agitazione e l' interessamento da parte di Prefettura e Questura. Senza il prezioso aiuto del vicequestore Cannizzaro e della Prefettura nella persona della dottoressa Luisa Latella, probabilmente chissa' quando si sarebbe fatto l' incontro. In ogni caso, ora i produttori agrumicoli della Piana si aspettano dall' Assessore Pirillo, risposte certe in merito alle richieste formulate, a partire dalla dichiarazione di stato di grave crisi del comparto''. ''Chi e' alla fame - ha concluso - come nel caso degli agrumicoltori della Piana, non potra' certo accontentarsi di un incontro interlocutorio e utile solo a bloccare momentaneamente la vertenza''.

La Provincia di Crotone stanzia 50.000 euro per l’emergenza aviaria alle aziende avicole

10/11 La somma di cinquantamila euro, del fondo di riserva, saranno messe a disposizione delle aziende del settore avicolo colpite dall'emergenza economica dovuta alla ''psicosi dell'influenza aviaria''. Lo ha deliberato la giunta provinciale di Crotone. Per assegnare i fondi la giunta provinciale ha anche deciso di istituire una commissione che ''dovra' verificare - e' scritto in una nota - le condizioni contingenti del comparto onde definire, attraverso la valutazione del numero e del peso dei polli da carne, modalita' e criteri per la corretta ed oggettiva ripartizione del sostegno economico da assegnare ai singoli allevatori''

Al centro ARSSA di Gioia parte il centro taratura delle macchine irroratrici per la distribuzione di fitofarmaci

07/11 In applicazione del Programma Interregionale “ Agricoltura e Qualità ”- Misura 4 del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, l’Arssa presso il Centro Sperimentale Dimostrativo di Gioia Tauro, a completamento degli interventi strutturali necessari, ha avviato il Servizio di controllo funzionale e taratura delle macchine irroratrici.
Il Servizio ha in particolare lo scopo di verificare e mettere a punto lo stato di efficienza e le procedure d’utilizzo delle macchine impiegate nelle distribuzioni dei fitofarmaci, al fine di favorire quelle misure utili per il miglioramento qualitativo dei prodotti e l’adozione di tecniche mirate a ridurre l’impatto ambientale delle pratiche agricole.
Considerato che la difesa fitoiatrica della coltura rappresenta una fase nevralgica nella moderna agricoltura, lo scopo del Servizio dell’ Agenzia, è anche quello di salvaguardare la salute e del consumatore e degli operatori agricoli. E’ da più tempo accertato che il non corretto funzionamento delle irroratrici è la causa principale d’impatto ambientale ed incide sulla salute umana.
In alcuni Paesi Europei, sotto la spinta della tutela dell’ambiente, la distribuzione e l’applicazione dei prodotti fitosanitari è stata regolamentata attraverso leggi che regolano la certificazione per le nuove macchine agricole, la verifica periodica delle irroratrici e la formazione degli operatori del comparto.
La taratura delle macchine irroratrici, anche se in Italia è su base volontaria, per le aziende che producono per il mercato ed hanno rapporti con la gran catena di distribuzione, è obbligatoria ai fini della certificazione della filiera produttiva.
Infatti, tutti i disciplinari di produzione e le indicazioni tecniche delle strutture di certificazione di prodotto, prevedono l’obbligatorietà dell’operazione di taratura delle macchine ed in alcuni casi è necessario certificare gli stessi operatori agricoli, dimostrando la loro partecipazione a specifici corsi di formazione.
Per accedere al Servizio è necessario contattare gli Uffici del C.S.D. ARSSA di Gioia Tauro (RC). I referenti dell’Unità Operativa, che si occupano di compiere il servizio, sono i funzionari Arssa, Vincenzo Cilona ed Aldo Cannizzaro. Il dirigente responsabile dell’ Agenzia è Francesco Scolaro.

A Schiavonea manifestazione dei pescatori contro il caro gasolio. Solidarietà dell'ass. Pirillo

07/11 Delegazioni di pescatori delle marinerie dell' alto e basso Jonio e del Tirreno hanno dato vita stamani nell' area portuale adiacente alla darsena peschereccia di Schiavonea di Corigliano Calabro ad una manifestazione unitaria di protesta contro l' aumento del prezzo del gasolio, indetta dalla dalle Associazioni dei movimenti cooperativi della pesca, Lega Pesca, Agci Pesca e Federcoopesca. ''L' impatto generato dall' aumento del gasolio sui conti economici delle imprese di pesca che incide fino al 40% sui costi di produzione - affermano Franco Pacenza, consigliere regionale dei Ds e Salvatore Martilotti coordinatore unitario dei movimenti cooperativi - determina una situazione drammatica e un aspra tensione nelle marinerie calabresi pronta ad esplodere in forme di aperta e incontrollata protesta''. ''La mobilitazione di oggi - hanno aggiunto Pacenza e Martilotti - e' mirata a sensibilizzare le istituzioni e l' opinione pubblica sullo stato di difficolta' attraversato dall' economia ittica, in particolare in Calabria con un settore gia' fortemente provato da gravi emergenze come il bando delle spadare, la crisi della piccola pesca e la riduzione delle aree di pesca per attivita' estrattive Eni-Agip. Si vuole anche e soprattutto denunciare il mancato rispetto degli impegni assunti dalle istituzioni per dare risposte concrete allo stato di crisi del settore che minaccia il reddito e l'occupazione di migliaia di imprese e comunita' costiere. In mancanza di risposte concrete, la mobilitazione si spostera', nella seconda meta' di novembre a Bruxelles e, ai primi di dicembre, in una manifestazione nazionale a Roma''. Alla protesta sei pescatori si è aggiunta la solidarietà dell’assessore Pirillo che ha fatto sapere di aver interessato il commissario europeo. Questa la sua dichiarazione: “Esprimo la mia più viva solidarietà al settore ittico per la grave crisi che sta vivendo a causa dell’aumento indiscriminato del gasolio. Già da tempo avevo espresso le mie considerazioni in merito inviando una missiva al commissario europeo Borg, affinché l’Unione Europea si facesse carico della difficile situazione. In altre occasioni istituzionali avevo posto all’attenzione il quadro di difficoltà in cui versa il comparto della pesca e le forti ripercussioni che il “caro petrolio” aveva provocato all’economia regionale. Il settore rappresenta un punto in continua evoluzione: accanto al mercato locale crescono parallelamente attività atte ad operare in perfetta sintonia con quanto stabilito dalle politiche comunitarie. L’aumento del prezzo del gasolio preclude, però, ogni possibilità di investimento e quindi di crescita.”

Sit in di lavoratori agricoli e forestali contro la riforma della previdenza agricola

07/11 I lavoratori agricoli e forestali hanno tenuto stamani un sit-in davanti alle Prefetture di Cosenza e Crotone nell' ambito della vertenza nazionale promossa da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil contro la riforma della previdenza agricola che prevede, secondo quanto rileva il sindacato, la riduzione della disoccupazione attraverso l' abolizione del trattamento speciale. Un taglio che, secondo le stime, comportera' una perdita di 900-1.000 euro per le famiglie che vivono di lavoro dipendente agricolo. Se a questo si aggiungono riduzioni contributive, condoni previdenziali e abolizione per le aziende del certificato di regolarita' contributiva che da' accesso ai contribuiti comunitari, ''il significato delle proposte del Governo - secondo Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil - diventa chiaro: minore tutela del lavoro dipendente, maggiori aiuti alle imprese, premi a coloro che non hanno pagato i contributi''. I segretari di categoria Antonio Scigliano, Giuseppe Cristofalo e Massino Comberiati sono stati ricevuti dal prefetto, Piero Mattei, al quale hanno illustrato ''la difficile situazione che si potrebbe creare se si dovesse proseguire su questa strada''. A Mattei e' stato anche riferito della mancata corresponsione ai lavoratori forestali della mensilita' di settembre ed e' stato chiesto che di questi ritardi, definiti ''non piu' tollerabili'', vengano individuate eventuali responsabilita'. ''La nostra determinazione - sostengono, infine, i sindacati - ci porta a dichiarare che se non ci sara' un riscontro positivo rispetto ai diritti previdenziali ormai consolidati da quasi mezzo secolo, saremo costretti nostro malgrado ad intraprendere iniziative di lotta molto piu' incisive''.

Premiate 13 aziende olivicolo-oliarie calabresi al “PrimOlio” di San Giorgio a Morgeto

05/11 Si e' conclusa la sesta edizione di PrimOlio, l' annuale appuntamento con le produzioni olearie calabresi di qualita' che in questa edizione ha aggiunto anche la valorizzazione di alcuni altri Paesi produttori dell'area mediterranea. La mattinata - e' scritto in una nota - e' stata riservata alle prove dimostrative di raccolta meccanica delle olive, alla esposizione dei macchinari per olivicoltura da parte delle Aziende costruttrici, provenienti anche da fuori Regione e che si sono svolte nell'ottima piantagione di contrada Fiolli dell'azienda agricola del fratelli Fazari. Soddisfacente, anche se non al massimo delle aspettative, la presenza di operatori del comparto oleario e dell' imprenditoria olivicola calabrese che pur da queste manifestazioni potrebbero trarre utili indicazioni ed esperienze per l' innovazione del settore. Anche oggi si e' avuto modo di assistere direttamente alle fasi di raccolta e di trasformazione delle olive in olio, grazie alla presenza di un moderno frantoio, dei tecnici e dei Dirigenti di un' azienda costruttrice che ha collaborato fattivamente alla organizzazione ed alla realizzazione di PrimOlio. Di notevole impatto e coinvolgimento popolare e' stata la successiva Festa dell' olio nuovo, che si e' svolta nella stupenda ed antica piazzetta Ammendolea di S. Giorgio Morgeto. A conclusione dell' iniziativa si e' svolta la cerimonia di premiazione di 13 aziende olivicolo-olearie calabresi che sono state oggetto di segnalazione ne ''L'extravergine'', la guida internazionale agli oli extravergini di qualita' accertata, curata da Marco Oreggia, giornalista ed esperto di oli.

Corso della FAI CISL a Camigliatello sui temi di disoccupazione agricola e Consorzi di Bonifica

04/11 Si svolgerà a Camigliatello nei giorni lunedì e martedì 7 e 8 novembre il corso di aggiornamento organizzato dalla FAI-CISL di Cosenza e di Crotone insieme al Patronato dell’INAS Regionale sui temi della disoccupazione agricola e le relative norme in materia, sui Consorzi di bonifica e su come migliorare i servizi e le prestazioni del sindacato e del Patronato INAS-CISL verso i lavoratori.
L’importanza che il tema dei Consorzi di Bonifica va acquisendo, unitamente all’importanza del lavoro agricolo nel nostro territorio, alle norme di tutela, alla precarietà del lavoro chiamano il Sindacato ad avviare una profonda riflessione alla quale parteciperanno esperti di livello Nazionale e Regionale che si confronteranno con qualificati tecnici della nostra Regione.
L’iniziativa di studio e approfondimento, ormai giunta alla sesta edizione, è il classico appuntamento annuale nel quale dirigenti e quadri periferici del Sindacato FAI-CISL si confrontano al fine di migliorare la capacità del Sindacato di essere presente sui problemi con conoscenza, qualità e proposta.
Nel programma del Corso di quest’anno, che si svolgerà presso l’Hotel Camigliatello a Camigliatello Silano, sono previste cinque relazioni che la Federazione per motivi logistici ha dovuto circoscrivere in due sole giornate di studio così articolate: Saluti del Segretario della FAI CISL di Cosenza Antonio Russo e del Direttore Regionale dell’INAS Franco Russo. (1a) Lezione: “Le norme sulla disoccupazione Agricola. Conseguenze Tecniche-Operative”. Relatori, Gennaro Madera e Stefano Vulcano operatori INAS. (2a) Lezione: “Cambiamenti nello scenario Globale. Dinamiche ed equilibri politici, economici e culturali nella società post-industriale”. Relatore Franco Marano (Formatore regionale CISL). (3a) Lezione: “La disoccupazione agricola: l’iniziativa della FAI”. Relatore Armando Canotti, Segretario Nazionale FAI. (4a) Lezione: “Il ruolo della CISL nell’attuale quadro politico, economico e sociale dell’Italia nell’Europa dei 25”. Relatore Giampiero Bianchi. (5a) lezione: “I Consorzi di Bonifica oggi: quale ruolo per la tutela dell’Ambiente e l’efficacia dei servizi in Calabria ?” Relatori: Stefano Faiotto, Segretario Nazionale FAI e Eugenio Adamo, Tecnico della Regione Calabria.

Importante la manifestazione dell’8 novembre a Bologna

04/11 ''La grande manifestazione dell'8 novembre a Bologna, indetta da Confagricoltura, Cia, Copagri, d'intesa con Legacoop-Agroalimentare ed Agci-Agricoltura, rappresenta un'occasione per migliaia di agricoltori di denunciare le molteplici difficolta' che sta attraversando l'agricoltura italiana''. E' quanto sostengono in una nota i presidenti regionali di Confagricoltura, Cia e Copagri, Francesco Macri', Giuseppe Mangone e Carmelo Vazzana. ''Sara' anche l'occasione - hanno aggiunto - per richiamare l'attenzione delle autorita' comunitarie, nazionali e regionali sull'urgenza di predisporre iniziative efficaci per uscire da questo stato di disagio, ponendo al centro dell'interesse innanzitutto l'impresa agricola. Considerata la generalita' dei comparti produttivi interessati e dei problemi ancora da definire, alcuni a livelli europeo, altri di carattere nazionale, a Bologna si ribadira' ancora una volta le preoccupazioni avanzate dalle nostre Organizzazioni su numerose questioni che rischiano di provocare un profondo squilibrio a sfavore dell'agricoltura meridionale e calabrese in particolare''. ''E' giunto il momento - hanno proseguito - di una decisa inversione di tendenza. Come imprenditori diciamo che e' importante 'l'impalcatura delle regole'. Ma, a fare la differenza, e' la scelta politica: dalla previdenza alla bioenergia, dall'approccio al mercato al costo del lavoro. Le imprese giudicano dai risultati: la capacita' di competere; il reddito per tutti gli attori della filiera. Bisogna pertanto individuare delle strategie in grado di mantenere un'agricoltura radicata sul territorio, imprenditorialmente all'altezza ed in grado di innovarsi''. ''Servono strategie forti ed incisive - hanno concludo - al fine di rivitalizzare le imprese del settore che, con la loro ramificazione sul territorio, rappresentano una realta' economica e sociale di grande spessore e che avra' positivi riflessi nella tutela dell'ambiente, nello sviluppo dell'occupazione e nella tenuta complessiva del sistema economico nazionale''

Convegno sull’olio d’oliva, a Palmi

04/11 Dare identita' alla produzione oleica calabrese e caratterizzare gli oli di oliva al fine di fronteggiare una eventuale standardizzazione della qualita'. E' quanto e' emerso nel corso di un convegno sull'Olio di oliva svoltosi a Palmi e presentato dall'imprenditore Domenico Fazari. Nel corso dell'incontro e' intervenuto il professor Publio Viola, primario all'Ospedale S. Giovanni di Roma, che si e' soffermato sulla descrizione dei grassi concludendo che per la salute umana l'assunzione delle sostanze antiossidanti contenute negli oli extravergini di qualita', quali ad esempio il betacarotene ed il betasitosterolo sia fondamentale per prevenire patologie a carico dell'apparato oculare e della prostata. Il prof. Raffaele Sacchi dell'Universita' di Napoli ha voluto sottolineare come spesso le sensazioni gustative dei consumatori non corrispondano alla presenza dei pregi di un olio, anzi succede il contrario e cio' a causa di una inadeguata conoscenza dell'olio di oliva che ha favorito il consumo di oli di scarsissimo pregio. Il prof Sacchi ha ribadito quanto siano importanti le fasi di travaso,filtraggio e conservazione dell'olio per preservarlo dai fenomeni di ossidazione ed irrancidimento. Dopo l'intervento dell'assessore regionale all'agricoltura Mario Pirillo - e' scritto in una nota - che ha offerto tutto il massimo impegno a collaborare con imprenditori e associazioni olivicole per il riscatto del settore, senza tuttavia fornire nel suo intervento significative linee programmatiche o obiettivi a breve termine sui problemi di emergenza totale, come lotta antiparassitaria e ristrutturazione degli oliveti, e' stata la volta del Prof. Giovanni Lercker, docente alla Facolta' di Scienza dell'alimentazione dell'Universita' di Bologna, il quale si e' soffermato sulle caratteristiche dell'olio effettuando un' interessante descrizione del ciclo estrattivo ed attribuendo ad esso una vitale importanza per l'ottenimento di oli di qualita' organolettica e salutistica. Sono intervenuti anche i rappresentanti del mondo olivicolo Andaluso,in rappresentanza della Spagna; del mondo agricolo dell'Algeria e del Marocco che hanno brevemente parlato delle realta' olivicole dei loro Stati. A concludere i lavori e' stato il direttore del Consiglio Olivicolo internazionale (Coi) che ha sede a Madrid, Franco Oliva, il quale ha descritto la produzione oleari dei paesi della Ue e con un appassionato intervento ha auspicato per gli oli della Calabria, sua terra d'origine un futuro di affermazione nel mercato nazionale ed internazionale.

Odg della Bianchi alla Camera sulla rete dei canali dei consorzi di bonifica

03/11 ''E' assolutamente indispensabile ammodernare la rete dei canali dei consorzi di bonifica attivi in Calabria'': e' quanto si legge in un ordine del giorno presentato alla Camera dall' on.Dorima Bianchi, della Margherita. ''La rete risente - dice la Bianchi - in molti casi della vetusta' e della mancanza di investimenti persino nella manutenzione ordinaria; la loro inefficienza rappresenta un costo per il territorio e il settore agricolo che rischia di esser pagato anche in termini di dissesti in caso di precipitazioni piovose. Il Governo e' impegnato a prevedere un contributo straordinario in favore della regione Calabria per l'ammodernamento dei canali gestiti dai consorzi di bonifica''

Senza stipendio da due mesi: sit in dei lavoratori dell’Azienda foreste regionali

02/10 Un sit-in di protesta e' stato indetto per domani, a Cosenza, dai lavoratori dell' Azienda foreste regionali aderenti alla Confederazione Sindacati Italiani Lavoratori (Cosnil) che lamentano da due mesi il mancato pagamento degli stipendi. ''Con la mobilitazione - e' detto in una nota - i lavoratori chiedono la liquidazione delle mensilita' e una maggiore attenzione delle istituzioni sullo stato dell' Azienda. Al sit-in di protesta, in difesa di oltre 10 mila lavoratori forestali, saranno presenti il segretario nazionale della Cosnil Francesco Lucirino e tutti i dirigenti della Calabria che, di recente, avevano rivolto un appello al presidente della Regione e all' Assessorato alla Forestazione perche' le nomine dei dirigenti avvenissero tra i dipendenti, in quanto gia' esperti del settore e quindi piu' competenti in ambito amministrativo e non dall' esterno come invece sta ancora avvenendo''.

Tartufo gigante da 7.3 chili trovato sul Pollino

01/11 Un tartufo di sette chili e trecento grammi, il piu' grande, secondo quanto riferito, trovato in Italia negli ultimi trecento anni e uno dei piu' grandi del mondo, e' stato trovato nelle campagne di Orsomarso, nel cosentino, da Francesco Galtieri e Renato Oliviero. Il primo e' proprietario di un ristorante dove vengono serviti piatti con i tartufi, mentre il secondo e' un suo amico muratore che lo accompagna nella ricerca dei tartufi. Le prime verifiche fatte all' Accademia del peperoncino di Diamante, cui il tartufo e' stato portato, hanno confermato che si tratta di un tartufo nero probabilmente della varieta' ''mesentericum''. Notizie certe, comunque, e' scritto in una nota, verranno nei prossimi giorni dall' Universita' di Potenza dove una fetta del tubero e' stata inviata per le analisi. L' Accademia del peperoncino ed il Centro studi Pan di Verbicaro stanno portando avanti una serie di iniziative sul tartufo dell' area del Pollino. ''Al momento - secondo l'Accademia - l' unica cosa certa e' che si tratta di un esemplare assai raro e certamente da record, il piu' grande trovato in Italia negli ultimi tre secoli e uno dei piu' grandi del mondo. Ci sono infatti i Pachyma che si trovano in Brasile e nella Guyana che arrivano anche a venti chilogrammi, ma non sono mangiabili. Le notizie storiche su quelli commestibili ricordano due tartufi-record trovati ad Acqualagna nel 1668, uno di venticinque chili e un altro di tredici. In tempi piu' recenti un tartufo di due chili e mezzo e' stato trovato nel 1954 a San Miniato da Giacomo Morra un commerciante di Alba che lo ha regalato al Presidente degli Stati Uniti, Truman''. Secondo quanto riferito dall' Accademia non e' la prima volta che tartufi cosi' grandi vengono trovati nell' area del Parco del Pollino. Tartufi di grosse proporzioni sono stati trovati nelle colline di Bonifati e Verbicaro. ''Un tartufo di sette chili - ha sottolineato Enzo Monaco, presidente dell'Accademia italiana del peperoncino - non cresce per caso. E' la dimostrazione concreta che nell' area del Parco del Pollino ci sono condizioni straordinarie per la crescita dei tartufi ed e' tempo che questa risorsa sia valorizzata''.

Da giovedì festa dell’olio in Calabria. Nasce la prima guida all'olio di qualità

31/10 Fine settimana all'insegna della festa dell'olio a Reggio Calabria, San Giorgio Morgeto, Cittanova e Palmi. Da giovedi' fino a sabato infatti torna 'Primolio' la tradizionale manifestazione dedicata all'olio extravergine di oliva, promossa dalla Associazione "Saperi e Sapori" di Palmi (RC) che ogni anno riunisce esperti del settore oleario e coinvolge anche le scuole e la cittadinanza in una forma di contatto ravvicinato con l'elemento piu' tradizionale della cultura agricola calabrese. Nella tre giorni ci saranno varie iniziative e seminari con la partecipazione di studiosi e esperti a livello internazionale, per approfondire tutte le tematiche legate alla produzione e qualita' dell'olio extravergine di oliva, e poi agli effetti sulla salute, ai problemi della commercializzazione e del rapporto con i consumatori, alle nuove tecnologie, passando per le immancabili degustazioni e assaggi. Primolio, che e' giunto quest'anno alla sesta edizione, e' soprattutto l'appuntamento annuale con la ricca produzione olivicola ed olearia calabrese di qualita' che quest' anno rivestira' un'importanza maggiormente significativa rispetto al passato, con la partecipazione di molti esperti e operatori del settore provenienti da Spagna, Grecia, Marocco, Algeria, e da vari esponenti del giornalismo specializzato tedesco. La festa comincera' giovedi' mattina alla Casa della cultura di Palmi, dove si svolgera' la premiazione dei vincitori del concorso 'Immagini e forme dell'olivo e dell'olio'; subito dopo seguira' un convegno sul tema 'innovazione tecnologica in olivicoltura tra esigenze di qualita', mercato e tutela della salute', cui partecipano esperti, docenti universitari e operatori dell'Arssa. I lavori saranno conclusi dall'assessore regionale all'agricoltura Mario Pirillo. Venerdi' a Reggio Calabria nell'aula magna dell'universita', ci sara' un seminario curato dall'Universita' Mediterranea sul tema 'La riutilizzazione delle acque refluee olearie' che approfondira' l'impatto ambientale dell' ulivicoltura e i problemi connessi. Sabato 5 Novembre sara' il giorno dell'attesa Festa dell'olio nuovo che si svolgera' nel suggestivo centro storico di San Giorgio Morgeto paesino delle prime pendici aspromontane, dove tra assaggi, degustazioni e musica saranno anche premiate le migliori aziende olivicole calabresi, segnalatesi ai primi posti nella classifica della Guida specializzata "L'Extravergine". La festa sara' preceduta dalle prove dimostrative di raccolta meccanica delle olive, e dalla esposizione di macchine per l' olivicoltura che si svolgeranno fra gli ottimi impianti ulivetati delle contrada Fiolli di Cittanova di proprieta' dell'Azienda Fazari.
Intanto nasce la prima guida calabrese agli oli extravergini di oliva di qualita'. L'iniziativa, che e' stata realizzata dall'Associazione Saperi e Sapori, sara' curata da Walter Cricri', Rosario Franco, Carmelo Orlando e Antonio Lauro. ''Da piu' parti, negli ultimi anni, sono giunte - sostengono gli autori della guida - varie sollecitazioni alla realizzazione di una guida regionale, che tenesse conto delle specificita' degli oli extravergini di oliva calabresi. Una guida differente dalle altre pubblicazioni presenti in regione e che fosse, non solamente un semplice elenco delle aziende produttrici, ma un agile strumento che consentisse, sia ai consumatori e sia agli operatori del settore della ristorazione e del turismo gastronomico, di acquisire semplici e chiare informazioni sulle aziende e sugli oli prodotti. Una guida, in definitiva, che fosse punto di riferimento in Calabria, per produttori e consumatori''. ''Nasce cosi' - hanno proseguito - questa l'anteprima della guida ''Gli extravergini calabresi - Guida agli oli regionali di qualita''', unica nel suo genere, con l'obiettivo di far conoscere, promuovere e far apprezzare il prodotto ''olio extravergine di oliva calabrese'', prezioso ed insostituibile alleato delle cucine e dei chef di tutto il mondo; divulgare e promuovere quindi le realta' del settore oleario ''piu' sensibili'' all'innovazione ed aperte al marketing ed al mercato. Questa anteprima offre la possibilita' di approfondire le conoscenze legate al settore olio ed al territorio dove queste produzioni sono ottenute, a chiunque voglia orientarsi all'acquisto ed al consumo di olio di alta qualita' attraverso una prima ''fotografia'' del panorama oleicolo regionale, consentendo, inoltre, di acquisire dettagliate informazioni sulle aziende, sulle tipologie degli oli prodotti e sull'impiego in cucina''. ''Si e' inoltre, immaginato un percorso - hanno concluso - una strada, una via dell'olio, che attraverso la miriade di stradine che compongono la nostra Calabria, unisse idealmente con un ''fil rouge'' tutte le localita' interessate dalle produzioni di olio di eccellenza, segnalando, di volta in volta, le particolarita' del territorio toccato dal viaggio''

Coldiretti: “La Calabria usufruirà del disaccoppiamento”

28/10 ''La Calabria, al pari delle altre regioni d'Italia, potra' usufruire del disaccoppiamento totale degli aiuti comunitari al settore olivicolo, dopo la richiesta di annullamento della deroga che prevedeva il disaccoppiamento parziale per la nostra regione, inoltrata in questi giorni dal ministro Alemanno e dalle Istituzioni regionali alla Commissione Europea''. Ne da' notizia la Coldiretti Calabria in seguito all'esito del Tavolo Verde tenutosi a Roma con i rappresentanti della Coldiretti nazionale e territoriale, e le altre Organizzazioni agricole. ''L' incontro a Roma - affermano il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro ed il direttore, Prisco Lucio Sorbo - ha gettato le basi per attribuire ad un settore portante dell'economia calabrese, come quello olivicolo, prospettive di miglioramento per una maggiore competitivita'''. L' esigenza dell' apertura di un tavolo di concertazione a livello nazionale - riferiscono Molinaro e Sorbo - e' nata a seguito dell' incontro tenutosi a Lamezia Terme nelle scorse settimane dove, i rappresentanti delle Istituzioni nazionali e regionali, hanno riscontrato, sulla base della richiesta avanzata dalla Coldiretti Calabria e dalla protesta di migliaia di olivicoltori presenti alla manifestazione, che il disaccoppiamento parziale non veniva considerato dalla maggioranza dei produttori come strumento valido per garantire la produzione di olio di oliva nella regione, ma, al contrario, interessando limitatamente alcune zone delle province calabresi non giustificava l' avvio di onerose procedure amministrative che ostavano al principio della semplificazione affermato con la riforma della PAC. Inoltre, relativamente al problema degli affitti - proseguono Molinaro e Sorbo - le Istituzioni si sono impegnate nel predisporre norme che consentano, oltre che nei casi gia' previsti dai regolamenti comunitari (ad es. nuovi produttori), l' accesso alla riserva nazionale per i proprietari di oliveti che, nel periodo di riferimento, hanno affidato in tutto o in parte le superfici olivetate. In merito a quest' ultima problematica si operera', mediante disposizioni applicative nazionali, affinche' i titoli originati da superfici olivetate possano essere trasferiti o utilizzati unicamente nella stessa zona omogenea di produzione. ''La vigorosa battaglia che Coldiretti Calabria ha iniziato a luglio 2005 - proseguono Molinaro e Sorbo - ci ha visti impegnati su diversi fronti attraverso numerose iniziative, con particolare riscontro ottenuto mediante la petizione popolare, con la quale abbiamo raccolto in pochi giorni oltre 16mila firme consegnate direttamente al ministro Alemanno, al Presidente Regionale, Agazio Loiero ed al Presidente Agea, Antonio Buonfiglio; e la raccolta di svariati documenti ufficiali che testimoniano il tortuoso cammino che ha portato al disaccoppiamento totale''. ''Le iniziative promosse dalla Coldiretti Calabria - concludono Molinaro e Sorbo - hanno incontrato sin dall'inizio l' adesione e l' impegno di Istituzioni locali e regionali, delle Prefetture, di numerosi produttori olivicoli, delle altre organizzazioni agricole, delle Associazioni olivicole e Cooperative di settore''. ''Inoltre, particolare sensibilita' verso tale problematica e' giunta anche da parte di numerosi Sindaci calabresi, i quali, si sono mobilitati in veste ufficiale a favore del disaccoppiamento totale''.

Affermazione della Calabria alla “Olimpiade dei Formaggi”

27/10 Ottima affermazione per la Regione Calabria alla “Olimpiade dei formaggi” che si è svolta nei giorni scorsi a Verona. Oltre 250 mila visitatori hanno avuto modo di poter “gustare” le bellezze lattiero-caseari di qualità che la Calabria ha offerto agli ospiti. Per l’occasione l’assessorato regionale all’agricoltura si è attrezzato attraverso video promozionali e spot, trasmessi dalle televisioni locali. “Un successo straordinario, che ha superato le nostre aspettative”, ha detto l’assessore regionale all’agricoltura, Mario Pirillo. “La Calabria – ha proseguito – si conferma come regione tra le più rappresentative per quanto concerne la produzione di prodotti tipici. Un grande interesse verso la nostra terra è riscontrabile in ogni manifestazione in cui l’assessorato all’agricoltura è presente attraverso propri stends e prodotti. Un motivo in più per essere orgogliosi e continuare ad operare in tal senso”. I prodotti calabresi sono stati collocati in due chalet. Particolarmente suggestiva la collocazione con formaggi a base di latte di vacca e formaggi pecorini dell’Altopiano Silano, del Pollino e del Monte Poro, caciocavallo silano dop, butirri e ricotte affumicate. Oltre alla degustazione, presso lo stand si è provveduto alla distribuzione di materiale informativo sulle produzioni agroalimentari tipiche di qualità calabresi, stampato anche in lingua inglese, francese e giapponese. “L’Olimpiade del formaggio – ha detto ancora l’assessore Pirillo – è una regione che deve essere apprezzata e conosciuta non solo per il mare ma anche per le sue colline e montagne. La presenza poi di nuove leve imprenditoriali, con studi dedicati all’agroalimentare, è un segno di continuità e di entusiasmo verso questo settore, testimonianza dell’interesse che l’esecutivo calabrese ha verso il territorio”.

Alemanno garantisce gli aiuti sull’olio d’oliva ai proprietari che non beneficiano dei fondi UE

27/10 ''L'Italia non chiedera' l'applicazione del disaccoppiamento parziale nel settore dell'olio di oliva per la Regione Calabria e assicurera' ai proprietari degli oliveti calabresi che attualmente non beneficiano dei fondi comunitari, un aiuto che sara' prelevato dalla riserva nazionale''. Ad annunciarlo e' il ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno, precisando che il tema e' stato affrontato nel corso del Tavolo Agroalimentare quando, alla presenza delle Regioni e delle Organizzazioni di categoria, e' emersa la necessita' di non dar corso in sede comunitaria alla richiesta di autorizzazione dell'Italia all'applicazione del disaccoppiamento. A seguito infatti di ulteriori verifiche e' emerso che il fenomeno alla base della richiesta e' localmente limitato ad alcune zone di talune province della regione e la sua dimensione non giustifica pertanto l'avvio di onerose procedure amministrative, che sarebbero in contrasto con il principio della semplificazione affermato con la riforma della Pac. Il Ministro assicura che la questione relativa ai proprietari che rientrano in possesso dei terreni olivetati in precedenza affittati e che non beneficiano del diritto all'aiuto attribuito dalla riforma della Pac trovera' adeguata soluzione attraverso laccesso alla riserva nazionale e mediante idonee disposizioni relative alla gestione dei diritti.

Venerdì manifestazione degli agrumicoltori della Piana

26/10 Il comitato costituitosi per far fronte alla crisi degli agrumi ha stabilito che dopodomani alla piazzetta in Via Provinciale Bosco di Rosarno si riuniranno gli agrumicoltori. Cio' per dare seguito alla manifestazione che prevede un corteo con partenza dalla stessa piazza lungo la via Provinciale-Nazionale fino al raggiungimento del porto.

Insediata la commissione regionale sull’influenza aviaria

25/10 Si è insediato stamattina il gruppo di lavoro per lo studio e l’osservazione dell’influenza aviaria verso le specie avicole volatili, domestiche e migratorie presso l’assessorato regionale all’agricoltura e forestazione. Alla prima riunione della commissione, fortemente voluta dall’assessore al ramo, Mario Pirillo, fanno parte rappresentanti del Corpo Forestale, dell’Afor, dell’Ufficio Caccia della Regione Calabria, dell’Arssa e delle cinque amministrazioni provinciali.
Dopo un approfondito esame delle problematiche inerenti la cosiddetta influenza aviaria e quali rischi essa comporta sulla selvaggina, si è deciso di avviare una campagna di informazione precisa sulla tematica, ciò provvederà a non creare allarmismi ingiustificati nei cittadini. Si è stabilito inoltre di provvedere al censimento di tutte le aziende agricole e di selvaggina in modo da effettuare sopralluoghi a campione. Oltre ad attivare un numero verde, che servirà ad informare il cittadino, all’esame dell’assessore Pirillo c’è anche lo studio di un protocollo d’intesa con l’assessorato regionale alla sanità.

Vecchioni (Confagri) “La politica ci sia vicina”. Macrì: “Controllare il territorio”

25 OTT-(G.C.)- Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, nel corso di un convegno svoltasi a Rende, lancia un appello: ''La politica lavori al fianco degli agricoltori''. ''Il recupero della nostra fiducia negli organismi comunitari - ha aggiunto Vecchioni - dipende dalla capacita' di dare risposte certe alle nostre esigenze di stabilita' e di rispetto delle regole, soprattutto in fatto di importazioni. Basta dare un'occhiata alle statistiche per rendersi conto di quanto siano diffuse le irregolarita' doganali sulle merci importate''.
All’ incontro ha partecipato, anche il presidente regionale di Confagricoltura, Francesco Macrì che dichiara:''Chiediamo un maggiore controllo del territorio soprattutto per tutelare le nostre aziende, i cui titolari ormai non denunciano neanche piu' le intimidazioni subite perche' non hanno piu' fiducia nelle istituzioni''. ''La Calabria - ha aggiunto Macri' - ha di nuovo voglia di fare agricoltura e dobbiamo impegnarci per un progetto comune che possa cogliere e vincere questa sfida''. Sullo stesso tono l' intervento di Renzo Caligiuri, presidente provinciale di Cosenza di Confagricoltura e neopresidente del Distretto agroalimentare della Sibaritide. ''Abbiamo bisogno - ha detto Caligiuri - di recuperare tranquillita'. Vogliamo sentirci imprenditori liberi di vivere e lavorare serenamente nella nostra regione. Non puo' esserci sviluppo in un' area considerata poco sicura. In questo senso ci aspettiamo un segnale forte da parte dei governi regionale e nazionale''. Prima dell' inizio dei lavori, moderati dal giornalista Attilio Sabato, i partecipanti al convegno hanno osservato un minuto di raccoglimento in memoria del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, ucciso il 16 ottobre in un agguato di stampo mafioso a Locri.

L’ARSSA sperimenta la coltivazione del peperoncino piccante

24/10 “Prove di coltivazione del peperoncino piccante”. Questo il tema centrale dell’iniziativa, promossa ed organizzata dall’ ARSSA, che si è svolta a Cerchiara di Calabria (CS), presso l’Agriturismo “L’Antico Frantoio”, alla presenza d’imprenditori del comparto dell’Alto Jonio Cosentino e degli allievi delle scuole elementari dell’Istituto Comprensivo di Cerchiara di Calabria, accompagnati dal corpo docente.
Per l’Agenzia, oltre ai Divulgatori Agricoli del Ce.D.A, n° 3–“Alto Ionio Cosentino”, erano presenti i dirigenti della Struttura, Antonio Morelli e Luigi Spina.
Nel corso del riuscito seminario sono stati presentati i risultati della prova di coltivazione del peperoncino piccante, effettuata presso il Centro Sperimentale Arssa della Sibaritide, basata su alcune varietà di capsicum ( della famiglia delle solanacee ) maggiormente coltivate in Calabria.
Per la circostanza è stato realizzato e distribuito anche un pieghevole didattico che riassumeva i contenuti essenziali della “coltura e cultura” del peperoncino piccante.
La coltivazione del peperoncino è stata anche effettuata nei seguenti agriturismi: “La Mandria” - Francavilla Marittima; “Acampora” - Cerchiara di Calabria; “Tufaro” e “Torre di Albidona” – Albidona; “La Lista”- Amendolara e “L’Antico Frantoio “, dove si è svolta la manifestazione.
L’obiettivo del progetto,curato dai divulgatori dell’ Arssa, Liguori Vincenzo e Domenico Lanza è stato quello di far conoscere ai bambini questa pianta, che è sinonimo di calabresità, nel contesto agrituristico, che è realtà ancora poco conosciuta e valorizzata.
Gli organizzatori, dopo aver illustrato alle giovani generazioni i presupposti dell’attività agrituristica, hanno introdotto gli ospiti alla prevista visita aziendale guidata, che ha suscitato tanta curiosità ed interesse.
L’iniziativa ha coinvolto oltre cento partecipanti, suscitando vivo apprezzamento da parte di tutti i soggetti presenti all’iniziativa. I responsabili della Scuola e degli Agriturismi, si sono subito proposti per nuove iniziative sul territorio da svolgere d’intesa ed in collaborazione con l’Arssa.
A conclusione della giornata è stata offerta ai presenti una degustazione con prodotti agroalimentari biologici e tipici dell’area jonica e del suo entroterra.

Gli allevatori dei polli denunciano una situazione catastrofica

25/10 Una situazione ''catastrofica provocata dalla vertiginosa caduta delle vendite a causa dei rischi legati all' influenza aviaria''. E' quanto hanno lamentato gli allevatori di polli del Crotonese incontrando l' assessore alle Attivita' produttive della Provincia di Crotone, Francesco Pugliano. Gran parte degli allevamenti di polli da carne della Calabria sono localizzati proprio in provincia di Crotone, concentrati nell' area agricola di Capocolonna. Gli allevatori hanno sottolineato le difficolta' della situazione derivanti anche dalla necessita' di alimentare i volatili che nel frattempo hanno raggiunto pesi esorbitanti rispetto alla media. Tutto questo, hanno sottolineato ancora gli allevatori, accade nel momento in cui gli animali non hanno piu' mercato e sono dunque destinati inesorabilmente all' abbattimento. Il che, e' stato sottolineato ancora, e' fonte di ulteriori spese per gli allevatori, che devono farsi carico del definitivo smaltimento delle carcasse dei polli. L' assessore Pugliano ha detto che ''nonostante ci sia un decreto legge nazionale che autorizza l' Agea ad acquistare carni congelate, il settore avicolo provinciale non potra' utilizzare tale strumento di sostegno per affrontare la crisi di settore in quanto in Calabria non esistono impianti di congelamento. Sara' mia cura, pertanto - ha aggiunto Pugliano - farmi portavoce delle istanze degli allevatori con la Giunta e col Consiglio provinciali per impegnare la Regione e il Governo centrale a sostenere la giusta causa dei produttori avicoli crotonesi che hanno raggiunto un alto grado di professionalita', garanzia di qualita' per i consumatori non solo locali''.

Maria Pistocchi presidente delle ACLI settore agricolo

24/10 E' Maria Pistocchi il nuovo presidente delle Acli Terra, l' organismo che riunisce i lavoratori del settore agricolo aderenti alle Acli. L'elezione e' avvenuta al termine del terzo congresso provinciale delle Acli Terra svoltosi a Cosenza. I delegati degli oltre 2000 iscritti all' organismo - che riunisce appartenenti alle categorie del lavoro dipendente ed autonomo del settore agricolo aderenti all' Associazione Cristiana dei Lavoratori Italiani - hanno votato per il rinnovo del Consiglio eleggendone i 15 componenti: Maria Pistocchi, Silvio Caselli, Saletta Leone, Giuseppe Capalbo, Pasquale Pugliese, Isabella Cianciarulo, Domenico Venturo, Lorenzo Baldino, Mario Salerno, Salvatore Ferraro, Marcella Rigido, Franco Virardi, Salvatore Procopio, Tiziana Alessio, Umile Molinaro. Al congresso sono intervenuti, fra gli altri, il presidente uscente di Acli Terra Mario Salerno, il dirigente regionale delle Acli Tommaso Pupa ed il presidente di Cosenza Pierino Fallico; subito dopo, i nuovi componenti il Consiglio si sono riuniti ed hanno eletto presidente Maria Pistocchi che ha proposto la nomina di Mario Salerno e Salvatore Ferraro a vicepresidenti. Maria Pistocchi, che e' responsabile del circolo Acli di Francavilla Marittima, dopo l' elezione ha detto che ''il mio impegno sara' principalmente indirizzato, oltre alla prosecuzione ed al potenziamento delle iniziative sin qui attuate, alla soluzione dei problemi sociali riguardanti gli iscritti e le loro famiglie ed in particolare dei numerosi disagi che attualmente affliggono i braccianti agricoli che, spesso, sono soggetti, a sfruttamento causato dal cosiddetto 'caporalato'''.

Renzo Caligiuri eletto presidente del Distretto agroalimentare della Sibaritide

22/10 Il presidente dell' Unione agricoltori di Cosenza, Renzo Caligiuri, e' stato eletto presidente della societa' del Distretto agroalimentare della Sibaritide. Vicepresidente e' Antonio Schiavelli. Il Distretto agroalimentare, e' scritto in una nota, e' il primo insediato in Calabria e ha il compito di creare un sistema di sviluppo locale per l' agricoltura di qualita'. ''La soddisfazione - ha sostenuto Caligiuri - risiede soprattutto nel fatto che il Distretto e' stato fortemente voluto dal basso. Fu richiesto con una sottoscrizione popolare e oggi la sua partenza e' salutata con gioia da tutto il mondo agricolo della Sibaritide. Speriamo di non deludere le molte aspettative''.

Ass. Pirillo “Tardivo l’intervento del comitato olivicolo”

21/10 “È decisamente tardivo l’intervento del sedicente e sconosciuto Comitato Olivicolo di base dello Ionio in merito al disaccoppiamento dei diritti sull’olio d’oliva”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo. “Ciò dimostra – ha continuato Pirillo- la scarsa o quasi nulla conoscenza dell’argomento affrontato nel corso dell’incontro tenutosi sabato scorso a Lamezia Terme con il Ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno. Ma andiamo per ordine. L’organizzazione comune di mercato olio (la cosiddetta Ocm) è indirizzata verso una efficace ed alquanto innovativa modifica del settore olivicolo, secondo una riorganizzazione del sistema regionale. Per cui, tempo addietro, ho ritenuto di convocare le organizzazioni professionali agricole. Nel corso dell’incontro era emersa la necessità di una maggiore analisi del settore, per una serie di questioni legate agli affitti, ai comodati, agli usi gratuiti e ad altre forme. La visita di Alemanno si è resa occorrente per avviare un confronto serio attorno ad un tavolo agricolo – alimentare che deciderà in merito. Tutti i presenti hanno potuto constatare la volontà dell’assessorato che dirigo nel dare una svolta al settore. Ciò non per “rappresentare oscuri interessi di pochi” o “comitati di affari”, ma per assicurare un sostanziale sviluppo del comparto attraverso una riorganizzazione innovativa, tesa ad assicurare risorse per chi vuole investire nella nostra regione, offrendo qualità e migliorando le condizioni di mercato e dell’economia agricola”.

Il presidente dell’ARSSA, Donato, incontra i Sindacati: “Potenziare le finalità dell’Agenzia”

21/10 Cosenza . Presso la sala riunioni del Consiglio ARSSA si è svolto il previsto incontro programmatico con le OO.SS., convocato dal Presidente dell’ Agenzia per i Servizi in Agricoltura, Valerio Donato, presenti anche il Consigliere d’Amministrazione, On.le Enzo Caligiuri e il Direttore Generale, Giovanni Marzullo. La folta delegazione sindacale era composta dai responsabili delle diverse categorie delle Organizzazioni dei lavoratori, in rappresentanza di: CGIL, CISL, UIL, CONFAIL, CONFSAL e UGL. Argomento centrale della costruttiva discussione è stata l’idea progettuale della nuova Amministrazione ARSSA tesa al rilancio effettivo dell’Organismo pubblico, con l’indicazione da parte del Presidente dell’Agenzia, Valerio Donato, d’alcuni elementi programmatici sui quali il neo C.d.A ha ampiamente discusso nella prima riunione d’insediamento. Il Presidente Donato ha tracciato, con chiarezza d’intenti, sia quelli che saranno i nuovi ambiti d’impegno dell’Agenzia, sia l’aspetto della piena attuazione dei presupposti cardine della legge istitutiva dell’ARSSA, facendo esplicito riferimento alle tecniche dell’Agricoltura innovativa, ecosostenibile, alla produzione d’energia elettrica da biomassa, al potenziamento dei Centri d’eccellenza dell’ARSSA, alle attività di ricerca applicata, sperimentazione e divulgazione, al recupero e valorizzazione dell’ingente entità patrimoniale e delle relative risorse umane e professionali dell’intero Comparto ( ARSSA e ex Esac Impresa). Una risorsa – ha dichiarato Donato – da riconsiderare in termini di managerialità d’impresa, pensando alla costituzione di società miste ( Pubblico-Privato), con il coinvolgimento degli Enti che operano sul territorio. Un circuito virtuoso, questo, tale da liberare risorse atte a potenziare le finalità d’Istituto dell’Agenzia ( il riferimento è agli impianti turistico-ricettivii e sportivi dell’Altopiano silano) e più complessivamente al Patrimonio dell’Agenzia. Particolare attenzione il neo Presidente dell’ARSSA ha voluto conferire anche alle attività riconducibili alla Sicurezza alimentare delle filiere produttive, alla valorizzazione dei marchi di qualità ed alle politiche di mercato per un reale sostegno alle produzioni tipiche e di qualità del Made in Calabria. Attività, queste – ha tenuto a chiarire Donato – che auspichiamo possano meglio celebrarsi, con concrete ricadute anche occupazionali, con il contributo indispensabile e consapevole dell‘azione sindacale e con la piena condivisione del programma ARSSA da parte dell’Organo regionale. C’è un altro immenso patrimonio in Calabria da far emergere ai fini produttivi – ha proseguito il Presidente dell’ARSSA – che è costituito dell’incommensurabile patrimonio delle piante officinali e medicinali di cui la è titolare. Una risorsa naturale straordinaria – ha rilevato il Presidente Donato – poco conosciuta e scarsamente valorizzata. E’ nostro precipuo obiettivo – ha detto ancora Donato – intraprendere opportuni contatti operativi con gli Istituti di ricerca e le Università calabresi ( Medicina, Farmacia, Agraria, etc.) e con le industrie farmaceutiche per avviare un protocollo di lavoro su questo filone importante delle piante officinali. Parlando più in generale delle attuali problematiche ARSSA e di ex Esac Impresa, il responsabile dell’Amministrazione dell’Agenzia ha tenuto a porre l’accento sul fatto che le difficoltà contingenti hanno un’origine prioritariamente d’ordine economico. La Struttura che mi onoro di rappresentare – ha proseguito Donato – è valida, potenzialmente suscettibile di miglioramenti, di una nuova organizzazione funzionale per migliorare l’efficienza e l’erogazione dei servizi primari per il mondo agricolo. E’ nostro intendimento portare avanti una politica per la gestione del personale che guardi alle capacità, all’impegno, all’attaccamento ai compiti d’Istituto, alla qualificazione professionale delle risorse umane da destinare a compiti impegnativi. Tutto questo si dovrà tradurre nei giusti ed equi riconoscimenti di tipo economico e giuridico. In particolare, il riferimento è stato rivolto al personale dell’ex Esac Impresa. Donato ha ammesso, convinto, che l’ARSSA e l’ex Esac Impresa possiedono al loro interno riconosciute professionalità ed esperienze nei diversi settori.
Il patrimonio di cui si dispone – ha aggiunto il presidente ARSSA – costituisce una ricchezza per un Organismo che vuole incidere sulle politiche di sviluppo moderno del settore agro-zootecnico ed agroindustriale calabrese Come metodo di lavoro – ha informato Donato – ci siamo dati delle precise scadenze e, al riguardo delle oggettive difficoltà di bilancio ( siamo ancora senza lo strumento finanziario per il corrente esercizio) abbiamo già sollecitato l’Istituto regionale per un sostegno finalizzato a superare questa fase d’emergenza con l’obiettivo di onorare gli impegni sia con i lavoratori, sia con i fornitori. Con le sigle sindacali – ha detto ancora Donato – avremo di volta in volta un confronto aperto e leale sulle diverse questioni che riguardano i lavoratori.
Per le questioni di prospettiva, vale a dire per un Bilancio autentico di programma, avremo – ha fatto presente Donato – nei prossimi giorni un incontro con la Giunta Regionale. Su alcuni punti della relazione del Presidente ARSSA è intervenuto brevemente il Consigliere Caligiuri, il quale nel rafforzare l’orientamento programmatico del nuovo Consiglio ha parlato delle attività innovative in agricoltura sulle quali l’Agenzia punterà molto nei prossimi mesi.
Le rappresentanze sindacali intervenute, - per la CGIL ( Verardi, Covello, Colace e Maccarrone), per la CISL (Russo), per l’UIL ( De Gregorio, Li Trenta e Petrillo), per la Confsal (Inglese) e per l’UGL
( Civale ) - nell’augurare buon lavoro al nuovo Organismo di governo dell’Agenzia, hanno riconosciuto a presidente dell’ ARSSA la sensibilità e la volontà di un’inversione di tendenza nella metodica gestionale e nelle relazioni sindacali. I delegati delle OO.SS., pur non nascondendo il disagio largamente avvertito di un’insopportabile pesantezza finanziaria che, spesso, limita pesantemente l’applicazione degli istituti contrattuali del comparto e non promette niente di buono per l’immediato futuro, hanno espresso la volontà di un impegno capace d’ assecondare processi concordati, nella logica della concertazione, per una politica di rilancio effettivo della Struttura su base regionale.
Alla gravissima crisi finanziaria, ha riferito il Sindacato, si somma la crescente preoccupazione riguardo al futuro della Struttura, al precariato ancora diffuso. Un disagio che rischia di cronicizzarsi ed ulteriormente acuire le difficoltà generali di funzionamento dell’Agenzia. Questo difficile momento, a giudizio delle OO.SS. è sempre incalzante e limita fortemente l’espletamento dei compiti primari istituzionali dell’ ARSSA, penalizzando i diretti destinatari che sono gli operatori agricoli e mortificando anche le legittime attese di tutti i lavoratori del Comparto. Il Sindacato, ha conclusione della discussione, ha sollecitato il Presidente Donato ed il CdA dell’Agenzia ad assumere ogni valida ed incisiva iniziativa, nei confronti dell’interlocutore Regionale, per far uscire l’Agenzia da quest’allarmante stato di precarietà in cui versa. Il Sindacato, in questo, reciterà anche la sua parte. Il responsabile dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura ha ringraziato, infine, i presenti per l’apporto costruttivo assicurato all’incontro programmatico.

Russo (Cisl): “E’ necessario approvare in tempi brevi il Bilancio dell’ARSSA”

21/10 Cosenza. "E' necessario approvare in tempi brevi il bialncio dell'Arssa", e ’ quanto chiede il Segretario Generale della FAI-CISL di Cosenza Tonino Russo a seguito dell’incontro con i nuovi vertici dell’Azienda Regionale. Siamo molto soddisfatti – dichiara Tonino Russo – del percorso definito dal Presidente Prof. Donato della necessità di rilanciare l’ARSSA riconquistandole quel ruolo, quei compiti e quelle funzioni istituzionali originarie di Agenzia al servizio dell’Agricoltura, potenziando, in tal senso la capacità di ricerca e sperimentazione dei suoi centri nell’individuare opportune risposte che possano permettere al settore di reggere la sfida di un mercato che si va allargando sempre più verso una dimensione ormai globale. Questo impegno – continua Russo – ci convince anche perché il Presidente ha espressamente chiarito “che la direzione e l’indirizzo dell’Ente si deve fondare su un Programma di Sviluppo condiviso al fine di valorizzare l’esistente”. Infatti, riteniamo che bisogna partire dall’esistente, dal grande patrimonio di risorse umane e intellettuali, dalle grandi professionalità e dalla loro valorizzazione per promuovere un effettivo processo di rilancio e uscire dall’empasse in cui ci troviamo.
Contestualmente – afferma il Segretario Generale della FAI-CISL provinciale -se ci convince pienamente il percorso definito di rilancio delle attività, il coinvolgimento e le buoni intenzioni espresse, siamo, invece, molto preoccupati, nonostante l’impegno dell’Assessore Regionale competente, della mancata approvazione del bilancio mancando nei fatti circa 3,5 milioni di euro.
Per queste ragioni – per Russo – bisogna agire con celerità. La forte valenza istituzionale dell’ARSSA e la grande strategicità della sua missione impongono una rivisitazione delle sue criticità che non possono gravare sui lavoratori e le rispettive famiglie, come è necessario predisporre misure adeguate a garanzia del lavoro alle decine di precari.

Convegno di Confagricoltura, con Pirillo e Loiero, lunedì 24 a Rende

20/10 "Agricoltura tra tradizione e innovazione risorsa trainante per lo sviluppo della Calabria" è il tema del convegno organizzato dall'Unione provinciale degli agricoltori di Cosenza che si svolgerà lunedì 24 ottobre alle 17,30 nella sala dell'hotel San Francesco a Rende. Delle prospettive dell'agricoltura calabrese parleranno il presidente provinciale di Confagricoltura Renzo Caligiuri, il docente di economia agraria all'Unical Giovanni Anania, il sottosegretario alla presidenza della Giunta Regionale Giuseppe Nola e il presidente nazionale di Confagricoltura Federico Vecchioni. E' previsto un saluto del sindaco reggente di Rende Emilio Chiappetta, modererà i lavori il giornalista Attilio Sabato. Le conclusioni sono affidate al presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero e all'assessore regionale all'agricoltura Mario Pirillo. "L'agricoltura calabrese vive un momento di grande sfida, chiamata com'è a fare i conti con le innovazioni e con la concorrenza internazionale – ha detto il presidente Caligiuri - e proprio per questo occorre uno sforzo straordinario per farne un settore trainante soprattutto per il futuro".

La Calabria presente alla manifestazione “OrtoCircuito” di Milano

20/10 Anche la Calabria sara' presente alla manifestazione ''Ortocircuito. Frutta e verdura. Altro giro, altro gusto'' in programma a Milano, nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco, dal 21al 30 ottobre. L' iniziativa di educazione alimentare e' rivolta a tutte le scuole milanesi ed aprira' i battenti con una mostra pomologica di frutti perduti provenienti dal sud d' Italia. La Calabria sara' rappresentata da oltre cento specie tra frutta e ortaggi raccolti dall' associazione culturale Horto Medievale, che ha gia' promosso nei giorni scorsi la quarta mostra pomologica dei frutti perduti e dell' orto. Nel Castello Sforzesco ci saranno fagioli, pere piraijna, pere viteralese, mele di vario tipo, peperoncini, bergamotti ed altri prodotti caratteristici. Ortocircuito e' promosso dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano e da Milano ristorazione, con il patrocinio del Ministero per le Politiche agricole.

Perri riconfermato presidente dell’Ordine degli Agronomi

18/10 Giovanni Perri e' stato riconfermato presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e forestali di Cosenza per il prossimo quadriennio 2005-2009. Vice presidente e' la neo eletta Carmela Pecora ed e' la seconda volta che il vertice dell'ordine si tinge di rosa, mentre sono stati altresi' riconfermati il tesoriere Domenico Cofone ed il segretario Giovanni Apicella. Gli altri componenti il consiglio direttivo provinciale sono Pasquale Audia, Aldo Mecca, Pietro Simari, Salvatore Procopio per i laureati quinquennali e Vincenzo Macchione per gli agronomi junior. Per il prossimo mese di novembre e' stata programmata l'assemblea generale degli iscritti per la predisposizione di una rapporto sull'agricoltura della provincia e della Regione Calabria, unitamente ad altre importanti problematiche riguardanti la discussione della ''bozza delle line guida e sullo schema base della Carta Regionale dei Suoli'' della legge urbanistica regionale n. 19/02, predisposta dall'assessore all'urbanistica della Regione Calabria.

Stato di agitazione dei produttori delle clementine

17/10 Il ''Comitato spontaneo dei produttori di clementine della Piana di Rosarno-Gioia Tauro'', riunitosi in assemblea pubblica a Rosarno, ha deliberato lo stato di agitazione della categoria, in conseguenza dei venti di crisi che soffiano sul settore di commercializzazione del prodotto e che fanno delineare un'altra annata di gravi disagi per gli operatori del comparto che, su questo territorio tra occupati diretti e indiretti, rappresenta l'unica fonte di reddito per quasi 13 mila famiglie. Circa trecento gli agrumicoltori che si sono ritrovati in Piazzetta Sant'Antonio, nella popolosa frazione Bosco a meta' strada tra Rosarno e Gioia Tauro, per ascoltare il coordinatore scelto dal comitato, Rocco Italiano, il quale ha provveduto ad informarli sull'esito degli incontri tenuti con le istituzioni competenti. ¿Dall'incontro avuto a Lamezia Terme con Antonio Buonfiglio, presidente nazionale dell'Agea nonche' portavoce del Ministro per le Politiche Agricole, Gianni Alemanno ¿ ha riferito Italiano, gia' assessore al Comune di Rosarno ¿ e' emerso che il passaggio obbligato per tentare di risolvere il quadro di grave difficolta' in cui versano i produttori di clementine, e' la deliberazione dello ¿stato di crisi'', da parte della Regione Calabria. Senza questo provvedimento ne' il governo nazionale ne' quello comunitario, sono in grado di intervenire per concedere qualsiasi tipo di aiuto alle aziende agricole''. Italiano ha informato i produttori di aver gia' inoltrato pertanto richiesta per un incontro con l'Assessore Regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, al fine di sottoporre alla massima istituzione calabrese del settore agricolo, la richiesta di deliberazione dello ¿stato di crisi'' per il comparto delle clementine, sulla scorta di quanto gia' avvenuto in Puglia, per le uve. Per mercoledi' 26 ottobre, fermo restando lo stato di agitazione, e' stato stabilito di indire una manifestazione dimostrativa pacifica, durante la quale i produttori di clementine reclameranno l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione. All'assemblea di domenica s'e' registrata l'assenza dei sindaci del territorio, delle altre autorita' istituzionali nonche' delle associazioni di categoria che erano state invitate.

Alemanno sul disaccoppiamento per l’olivicoltura; “Nulla è compromesso”. Pirillo: “Sceglieranno i produttori”. Coldiretti: “Siamo fiduciosi”

15/10 ''Non c' e' nulla di compromesso. Noi abbiamo chiesto una possibilita' di scegliere all' Unione Europea, ma poi e' chiaro che la scelta deve essere fatta sul territorio in base a quelle che sono le richieste da parte dei produttori e delle loro associazioni''. Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno, rispondendo a Lamezia Terme, a margine di un incontro con le organizzazioni professionali agricole, ad una domanda sulla questione del disaccoppiamento in olivicoltura. ''Siamo venuti - ha aggiunto Alemanno - per ascoltare i produttori agricoli e tutte le organizzazioni professionali. Poi entro pochissimi giorni decideremo sul tavolo agricolo nazionale in maniera tale che ci sia una perfetta rispondenza tra quelle che sono le necessita' delle regioni e quello che sara' il regolamento sull' olio. Nulla e' compromesso perche' decideremo in base a quello che vogliono gli agricoltori''.
Pirillo:
''L' incontro di oggi e' un incontro importante, alla presenza del Ministro dell' Agricoltura, per dirimere definitivamente in Calabria le scelte che dobbiamo fare rispetto al disaccoppiamento totale ed al disaccoppiamento parziale''. A dirlo e' stato l' assessore all' Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, che oggi, a Lamezia Terme, ha avuto un incontro con Gianni Alemanno. ''Sceglieranno - ha aggiunto Pirillo - i produttori di olio ed i proprietari terrieri. Questa e' la scelta che abbiamo fatto e la presenza del Ministro ha questo significato''.
Coldiretti:
''Speriamo che sia la prima occasione vera di concertazione su questo tema importante per la Calabria e sicuramente siamo fiduciosi rispetto alle istituzioni che hanno la possibilita' di recuperare un errore istituzionale che e' stato fatto''. Lo ha detto il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro, a conclusione dell' incontro con il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno. ''Le presenze qui oggi a Lamezia Terme - ha aggiunto Molinaro - e soprattutto le prese di posizione di tutta la societa' civile sono la testimonianza che c' e' una Calabria vera che vuole andare sul mercato e che crede nella riforma. Dobbiamo puntare sulla sburocratizzazione''.

Il Ministro Alemanno in Calabria per affrontare i problemi dell’olivicoltura

14/10 Il Ministro alle Politiche Agricole, Gianni Alemanno ha raccolto l’invito dell’assessore regionale, Mario Pirillo, e sarà in Calabria domani, 15 ottobre, alle ore 15 presso il centro agroalimentare di Lamezia Terme. All’incontro sarà presente il presidente dell’Agea, Avv. Antonio Buonfiglio. Il Ministro Alemanno, dopo aver discusso con l’assessore Pirillo su alcune questioni inerenti lo stato dell’agricoltura calabrese, incontrerà le organizzazioni professionali agricole e le unioni olivicole calabresi, per definire la proposta della Regione Calabria in merito all’entrata in vigore della riforma della PAC per l’olio d’oliva, all’indomani del riconoscimento, secondo il regolamento Cee, delle Associazioni olivicole della Calabria. ''Il ministro Alemanno ed il presidente della Calabria Loiero, hanno preso atto della problematica che interessa da mesi la sorte degli olivicoltori calabresi - afferma il Presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro - dimostrandosi sensibili alla situazione di disagio ed intenzionati di tutelare al meglio gli interessi degli imprenditori olivicoli calabresi''. ''Continua intanto l'apprensione di migliaia di olivicoltori, Sindaci, imprenditori e cittadini consumatori, per l'esito dell'incontro, attendendosi dai rappresentanti delle Istituzioni una decisione in favore del disaccoppiamento totale. Numerose sono le agitazioni del mondo olivicolo calabrese - prosegue Molinaro - che si protraggono ininterrottamente da luglio 2005 con sempre maggiore intensita', a testimonianza che l'intera Calabria e' unita su questo fronte, e che ribadisce con fermezza di volersi allineare alle altre regioni d'Italia nell'ottica della trasparenza e competitivita' del settore olivicolo''.

La CIA chiede l’apertura di un confronto regionale sul disaccoppiamento olivicolo

13/10 ''Considerate le dichiarazioni del ministro Alemanno dei giorni scorsi, ritengo che vi e' ancora la possibilita' di realizzare un confronto serio e approfondito in sede di tavolo agricolo-alimentare, istituito presso la giunta regionale coinvolgendo anche personalita' del mondo economico e dell'Universita' al fine di verificare la soluzione migliore per gli olivicoltori calabresi''. Lo afferma, in una dichiarazione, Giuseppe Mangone, presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori. ''La commissione dell' Unione Europea - prosegue Mangone - ha accolto, com' era prevedibile, anche se ancora non l' ha ufficialmente votato, la richiesta del ministro all'Agricoltura Gianni Alemanno di poter istituire il disaccoppiamento parziale degli aiuti dell' olio d' oliva per la zona della Calabria. Ora la decisione definitiva spetta al Governo''. ''La Cia - sostiene il presidente regionale della Cia - ribadisce la validita' del disaccoppiamento totale come condizione per proseguire sulla strada della qualita' e per migliorare le condizioni di mercato dell' olivicoltura calabrese. Naturalmente, questo sara' possibile se gli sforzi degli olivicoltori saranno sostenuti anche da programmi regionali e nazionali per il settore, adeguatamente finanziati. Mantenere il 40% del premio accoppiato alla produzione - conclude Mangone - rischia di seppellire i produttori sotto una montagna di carte e di adempimenti burocratici che, proprio in Calabria, sono la peggiore jattura per ogni impresa''.

Grande successo della mostra pomologica di Serrastretta

13/10 Sono ritornati d’attualità i frutti di un tempo quelli scomparsi, ma anche ritrovati da tanti intenditori del gusto e da moltissimi giovani. Alla quarta mostra pomologica regionale dei frutti perduti e dell’orto conclusasi a Serrastretta c’è stata un’esplosione di colori e di forme. L’entroterra è stato protagonista per cinque giorni. Da Catanzaro, Cosenza, Reggio, Vibo, Corigliano, Rossano sono arrivati agricoltori per passione, imprenditori che vogliono dare spazio nelle loro azienda ai frutti antichi, ristoratori alla ricerca di novità gastronomiche, albergatori. Sui tavoli oltre quattrocento tipi di frutta esposta, provenienti da varie parti della regione ma anche dalla Puglia, Sicilia, Sardegna ed altre regioni. Sono stati identificati oltre dieci tipi di pere piraijna provenienti dal lametino, mentre erano esposte otto tipologie di mele limoncello.Una biodiversità sempre in crescita. Le scuole elementari, medie e superiori che hanno visitato la mostra sono state sette al giorno.Tanti i cultori delle piante antiche incantati di fronte alle mele a forma di fiore provenienti da Sorbo San Basile. Ancora spettacolari i pomodori sanmarzano giganti, prodotti nella contrada Serre di Serrastretta. Tra gli ortaggi si distinguevano i fagiolini a metro e quelle a forbici provenienti da Motta Santa Lucia, le pere “affucagattu” di San Pietro in Guarano, la mela faraone e decine di tipi di uva e di pere. I percorsi per i ragazzi sono stati arricchiti dai laboratori melacoloro, melagioco, melavedo, melagusto dove la fantasia si è sprigionata al meglio. C’è stato un concentramento di persone alla mostra che nel centro presilano, dove hanno gustato le specialità gastronomiche a base di frutta antica. La mostra quest’anno è stata arricchita dalle composizioni arcimboldesche realizzate dal Garden Club “La Zagara” di Catanzaro. Inoltre all’iniziativa promossa dall’associazione culturale Horto Medioevale di Serrastretta, da Pomona onlus di Cisternino e dall’azienda agricola Le Monache hanno collaborato fattivamente i corsisti del corso Ifts “Tecnico per la gestione del territorio agroambientale” promosso da Abacus e finanziato dalla Regione Calabria e dall’Unione Europea. Gli allievi hanno presentato alcuni percorsi verdi nell’area centrale della Calabria durante un workshop alla presenza di Alessandro Toccolini dell’Università di Milano, responsabile nazionale delle green ways. Giovanna De Sensi Sestito in veste di assessore del comune di Lamezia ha presentato il distretto culturale e turistico dei due mari. Un contributo è arrivato dal vescovo di Cassano allo Ionio Domenico Graziani che ha sottolineato come “ le potenzialità siano tarpate in Calabria”, mentre il vescovo di Lamezia Luigi Cantafora, visitando la mostra ha invitato “al ritorno alla natura, alle nostre radici agricole”. Importante la collaborazione dell’Arssa che attraverso i suoi centri sperimentali ha fornito ortaggi e frutti in estinzione, mentre l’Istituto di frutticoltura di Roma ha inviato un campione rappresentativo di frutta proveniente da varie regioni italiane.

In Calabria raccolte di firme per la direttiva UE contro il virus dei polli

13/10 Anche in Calabria, il 15 e 16 ottobre, la Lav invitera' i calabresi a firmare una petizione indirizzata al governo per chiedere che la proposta di direttiva Ue per la lotta all'influenza aviaria preveda la riduzione della massiccia densita' di allevamento dei polli, il divieto di selezioni genetiche, il divieto di esposizione forzata alla luce artificiale, condizioni adeguate di temperatura, l'estensione di standard minimi per i riproduttori di pulcini, un sistema di etichettatura obbligatoria che riporti (come per le uova) il sistema di produzione adottato, la riconversione degli allevamenti al chiuso in impianti all'aperto. La Lav in Calabria sara' presente a Reggio Calabria, Cosenza, Vibo Valenzia, Locri, Ardore. Il 15 e 16 ottobre ai tavoli della Lav, in cambio di un contributo minimo di 10 euro, sara' offerta una confezione contenente un sacchetto di legumi ed uno di cereali - forniti dalla cooperativa Alce Nero, leader nel settore biologico - insieme ad un ricettario con tante ricette gustose e facili da realizzare per avvicinarsi all'alimentazione vegetariana.

Fai-Cisl: Importante nomina del Presidente degli allevatori

12/10 “Esprimiamo sincero apprezzamento per l’insediamento a Presidente dell’ARA (Associazione Regionale Allevatori) del Prof. Giovanni Biafora persona insigne e profondo conoscitore dei problemi della zootecnica italiana, avendo, già, ricoperto il prestigioso incarico di “Presidente Nazionale della Razza Brunalpina”. E' quanto scritto in una nota congiunta dal segretario provinciale della Fai-Cisl Tonino Russo e il Segretario Aziendale Salvatore Marano.
“Al Presidente Giovanni Biafora – sostiene Russo – formulo i migliori auguri di buon lavoro rinnovando da subito la disponibilità della CISL ad avviare un inteso e proficuo percorso concertativo in un ambito, quale è quello zootecnico, che richiede grandi attenzioni, capacità e misure adeguate.
I problemi del comparto – commenta il Segretario Generale della FAI-CISL – possono comporsi se intanto c’è un impegno deciso verso la puntuale erogazione degli stipendi al personale dipendente dell’A.P.A, individuando appunto nel confronto la strada migliore per affrontare e risolvere le criticità del settore. Contestualmente occorre agire per migliorare il quadro complessivo dei servizi e degli interventi a favore delle Aziende Zootecniche della Calabria.
Per queste ragioni la grande importanza che ha l’A.R.A. e la sua particolarità ne fanno un vero punto di riferimento nel campo dell’associazionismo di settore che, siamo convinti – sostiene Russo – la bravura e la qualità del nuovo dirigente saprà ulteriormente valorizzare e far crescere attraverso una produttiva azione volta a individuare e attrarre finanziamenti pubblici Nazionali e Comunitari.
Per rilanciare la nostra economia, specie nel settore agricolo – conclude il Segretario Generale della FAI-CISL di Cosenza Tonino Russo – abbiamo bisogno a tutti i livelli di politiche certe, chiare e definite e di un ritorno forte alla dialogo, spesso mancato, per affrontare e governare i bisogni di un’agricoltura in trasformazione e di mercati sempre più esigenti.”

Sabato a Lamezia tavolo sul disaccoppiamento OCM dell’olio con il Ministro Alemanno

12/10 Il ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, d'intesa con l'Assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo, ha convocato per sabato 15 ottobre alle ore 15 a Lamezia Terme il Tavolo Verde regionale della Calabria per concertare la percentuale di disaccoppiamento dell'Ocm Olio d'oliva nella regione. Come e' noto, su richiesta dell'Assessorato regionale, il Mipaf aveva richiesto alla Commissione europea una deroga al disaccoppiamento totale dell'Ocm olio, limitata alla Regione Calabria. Questa richiesta ha provocato una serie di proteste da parte delle organizzazioni agricole e di petizioni nel mondo produttivo, finalizzate ad ottenere il disaccoppiamento totale anche nella Regione Calabria. Il Tavolo Verde, a cui sono stati invitati anche i rappresentati delle organizzazioni agricole, e' stato quindi convocato per una decisione definitiva in merito.

La Provincia di Cosenza impegnata nella prevenzione del “virus dei polli”

11/10 Anche la Provincia di Cosenza, nell’ambito delle proprie competenze, è impegnata sul fronte delle azioni volte alla prevenzione della diffusione dell’influenza aviara. Di seguito, si riporta il testo di una lettera che il Presidente della Provincia di Cosenza, onorevole Mario Oliverio, ha inviato ieri al Dirigente del settore Attività Economiche e Produttive Caccia e Pesca della Provincia, Lorenzo Vitari, proprio a tal fine: “L’alta patogenicità del virus H5N1 ha provocato un elevato allarme per il rischio che lo stesso virus ricombinandosi con virus influenzali umani possa dare origine ad una devastante pandemia. Gli studi in materia hanno dimostrato che l’epidemia si sta spostando progressivamente verso ovest. A comprova è venuta la dichiarazione del Ministro dell’Agricoltura della Romania Gheorghe Flutur secondo cui il virus è stato individuato in animali da cortile sul delta del Danubio. Ciò non significa che l’epidemia sia alle porte; ma è evidente che la direzione verso cui i virus si stanno espandendo è quella dell’Europa. Tutto ciò impone l’aumento del livello di attenzione a tutela delle popolazioni amministrate. Nella fattispecie appare opportuno evitare l’acquisto di fauna selvatica da ripopolamento proveniente da altri paesi; in particolare da paesi est-europei e dirigere l’interesse verso strutture di allevamento esistenti in Italia, in particolare, sul territorio amministrato.”

Petizione della Coldiretti sull’olivicoltura ad Alemanno ed Oliverio

11/10 E' stata consegnata stamane a Roma al ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, nella sede del Ministero, e al presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, nella sede romana dell' ente, la petizione lanciata dalla Coldiretti e sottoscritta in soli sei giorni da sedicimila tra produttori e consumatori, per salvaguardare l' olivicoltura calabrese. Lo si e' appreso da una nota della Coldiretti. Una delegazione della Coldiretti, guidata dal presidente nazionale Paolo Bedoni e dal presidente regionale Pietro Molinaro, ha chiesto al ministro ''una forte testimonianza d'impegno - ha affermato Bedoni - nei confronti degli olivicoltori calabresi nell'interesse delle imprese e dell'economia della regione che non vogliono perdere i vantaggi della riforma, ma soprattutto produrre per un'agricoltura moderna che guarda alla qualita' e al mercato''. Il presidente regionale Molinaro ha ribadito che il disaccoppiamento totale e' il risultato che i produttori si attendono dopo quattro anni di dibattito e valutazioni socio-economiche condotte in sede comunitaria e nazionale, un' aspettativa in sintonia con la volonta' dei cittadini e di tutti gli operatori del comparto olivicolo che operano sui loro territori, dei sindaci dei Comuni calabresi e di tutte le istituzioni locali. ''Le 16.143 firme alla petizione della Coldiretti - ha aggiunto Molinaro - rappresentano una testimonianza concreta della volonta' di trasparenza e modernizzazione per il settore olivicolo, che le imprese e i cittadini calabresi intendono affermare''. Il ministro Gianni Alemanno - prosegue la nota - prendendo atto della forte mobilitazione della Coldiretti ha espresso la sua intenzione di convocare con il governatore Loiero un tavolo olivicolo calabrese per affrontare la situazione in nome della trasparenza e per risolvere ogni problema e distorsione e chiudere una volta per tutte la vertenza proposta dalla Coldiretti.

Confagri: Positivo il programma di sviluppo forestale.

11/10 ''Confagricoltura Calabria esprime compiacimento per il programma di sviluppo del patrimonio forestale, elaborato dalla Regione teso a superare antiche logiche assistenziali che hanno caratterizzato in questi lunghi anni la gestione del comparto''. E' quanto si afferma in una nota dell' organizzazione agricola dopo l' emanazione delle ''linee guida per l'implementazione di un programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale regionale''. Nella nota, nella quale si ricorda che la Regione auspica ''l' inizio di una nuova fase di concertazione che coinvolgera' le forze economiche e sociali, nonche' le istituzioni politiche regionali'', la Confagricoltura si dice ''quanto mai critica e dissente fermamente sul mancato coinvolgimento dei rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e di esperti sia nel Comitato tecnico - scientifico che nel Gruppo di Pilotaggio, ai quali e' affidato il compito di elaborare il programma operativo''. ''Fra l' altro - prosegue la nota dell' organizzazione agricola - e' bene precisare che il 75% del patrimonio boschivo e forestale calabrese e' di proprieta' degli imprenditori agricoli; quindi l' esclusione delle organizzazioni professionali agricole nel tavoli di lavoro e' da considerarsi una decisione unilaterale ingiustificata. Confagricoltura Calabria - conclude la nota - registra con stupore la presenza in tali comitati di organismi che non hanno alcuna pertinenza con il comparto forestale ed a questo proposito si appella al presidente della Giunta regionale Agazio Loiero ed all' assessore regionale all' Agricoltura e Forestazione Mario Pirillo affinche' pongano rimedio a questa grave 'disattenzione'''.

Allarme dei produttori delle clementine: è crisi di mercato

10/10 La situazione di gravi crisi in cui versa il mercato delle clementine e' stata esaminata nel corso di un' assemblea dei produttori della Piana di Gioia Tauro, zona che detiene in Calabria la fetta di produzione piu' consistente. ''L'assemblea - e' detto in un comunicato - si e' resa necessaria perche' dopo la pesantissima crisi di mercato che lo scorso anno ha provocato il deprezzamento del ''clementine'' con gravissime ripercussioni sui redditi agrari e, di conseguenza, sul reddito disponibile di moltissime famiglie (in una zona in cui la popolazione impiegata nel settore, e' pari al 25% di quella complessiva), anche per l' imminente campagna agrumaria, la situazione si profila alquanto drammatica. Dalla discussione e' emerso infatti che alla gia' di per se' difficile situazione odierna, quest'anno si assommera' anche l' aumento spropositato del petrolio e il derivante aggravio dei materiali per la lavorazione, dell' energia elettrica e dei costi di trasporto. Il quadro si profila allarmante anche per quanto riguarda il reperimento della manodopera necessaria per la raccolta del frutto. Negli ultimi anni, infatti l' unica fonte di manodopera cui attingere per la raccolta, che richiede un massiccio impiego di lavoro in tempi strettissimi, e' stata costituita dai lavoratori immigrati dall' Africa e dall' Est europeo. L'entrata in vigore della Legge Bossi-Fini ha prodotto una situazione in cui i produttori sono impossibilitati ad assumere forza-lavoro extracomunitaria, dal momento che la maggior parte di questi lavoratori risulta irregolare e pertanto, assumendoli, si va inevitabilmente incontro alle sanzioni penali previste''. I produttori, alla luce di quanto emerso dal dibattito, hanno deciso di nominare un gruppo di lavoro che, coordinato dall' ex assessore comunale di Rosarno Rocco Italiano, chiedera' un incontro al presidente dell' Arssa Calabria ed all' assessore regionale all' Agricoltura ''per esaminare le attuali problematiche - si afferma nel comunicato - e cercare assieme una soluzione finalizzata ad andare incontro alle aziende agricole in difficolta' della Piana di Rosarno-Gioia Tauro. In attesa di tale incontro, gli agricoltori, che si dicono pronti a proclamare una mobilitazione popolare, lanciano un appello alla Coldiretti, alla Cia, alla Confagricoltura, nonche' al presidente della Provincia di Reggio Calabria, Pietro Fuda, e a tutti i sindaci della Piana di Rosarno-Gioia Tauro, perche' sostengano la loro causa presso le sedi istituzionali competenti''.

Bianchi (DL) “Il Governo difenda gli interessi dell’Italia sulle barbabietole”

10/10 Un intervento del Governo per ''difendere gli interessi economici della bieticoltura nazionale'', e' stato sollecitato dalla parlamentare della Margherita Dorina Bianchi in una interrogazione al Ministro delle Politiche agricole e forestali in seguito alla proposta di riforma dell' Organizzazione comune di mercato (Ocm) dello zucchero presentata dalla Commissione Europea, che prevede la fissazione di un prezzo di riferimento dello zucchero comunitario inferiore del 39% rispetto all' attuale prezzo d' intervento e una riduzione del 42,6% del prezzo delle barbabietole, con conseguente vantaggio per i Paesi Acp. ''In particolare, per quanto concerne l' Italia - ha sostenuto la parlamentare - la proposta della Commissione si tradurrebbe sostanzialmente nello smantellamento di un settore che coinvolge oltre 230.000 ettari coltivati a barbabietola, oltre 46.000 aziende agricole, 19 zuccherifici industriali con 7.000 dipendenti, un valore del trasporto pari a 80 milioni di euro piu' il valore dei mezzi tecnici impiegati nell' indotto per 180 milioni di euro, un fatturato agricolo di 600 milioni di euro, un fatturato industriale di 1.300 milioni di euro ed una occupazione complessiva di 77.000 unita', compreso l' indotto''. ''Chiedo dunque al Ministro - ha concluso Dorina Bianchi - quali iniziative intenda adottare il Governo per tutelare non solo la sopravvivenza della coltura della barbabietola da zucchero nel meridione del paese, ma soprattutto il reddito dei bieticoltori meridionali nelle aree tipiche di produzione, con particolare riferimento alla zona di Crotone, provincia storicamente orientata alla bieticoltura e priva di valide alternative produttive a causa dei vincoli imposti dalla Pac''.

DL di Cirò: “Encomiabile l’opera di Pirillo per i viticoltori di Cirò”

08/10 La dirigenza della Margherita di Ciro' Marina ha commentato in termini positivi l'intesa raggiunta dai viticoltori del cirotano e le cantine, che si sono rese disponibili a vinificare l'uva per conto dell' Arssa. ''Encomiabile - e' detto in un comunicato - e' stata l' opera svolta dall' assessore Regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, che ha cosi' avviato un importante processo di valorizzazione del nostro vino , in questo momento di grave crisi di tutto il comparto dell'agroalimentare crotonese. Importante e determinante per il buon esito di tutta la vicenda e' stato il contributo dato dai consiglieri regionali Enzo Sculco, che ha seguito la trattativa fino all'atto della firma, e Francesco Sulla e da tutti i tecnici regionali che si sono prodigati per risolvere questo stato di cose, oltre naturalmente a tutti i rappresentanti locali guidati dal sen. Filippelli e da Nicodemo Amoruso. Ci auguriamo che il conferimento delle uve avvenga con molta oculatezza, garantendo a tutti e in particolare ai piccoli produttori la certezza del conferimento. In questa fase delicata e' molto importante che Nicodemo Amoruso, presidente dei viticoltori locali, si faccia garante della tutela di tutti La Margherita ritiene che, preso atto di questa situazione e senza creare grande trionfalismi, subito dopo la vendemmia s' inizi una riflessione seria su tutto il comparto perche' non e' piu' possibile gestire questa filiera cosi' come e' stata gestita in questi ultimi anni, di emergenza in emergenza. Con l' assessorato regionale e con Sculco ci adopererremo affinche' si affrontino le problematiche del settore vitivinicolo con tutti gli attori locali, dal Consorzio di tutela del vino tipico, per la verita' in questa fase assente e non propositivo, alle associazioni locali, ai piccoli produttori di uva ed a tutti gli imbottigliatori di vino. Iniziera' un ragionamento nuovo, tenendo conto della evoluzione dei mercati nazionali ed internazionali, promuovendo una serie di iniziative con esperti del settore enologico che, nei prossimi mesi, con ricerche, studi e proposte appropriate, dovranno creare i presupposti per proporre un prodotto di grande qualita' e creare le condizioni che questo comparto si strutturi in modo moderno ed efficiente con la creazione di nuovi ed attrezzati stabilimenti vinicoli e la costituzione di piu' cooperative che, oltre a garantire la certezza del conferimento della uve, servano a calmierare un mercato delle uve che quest'anno ha vissuto questi grandi disagi e dia di conseguenza anche ulteriori opportunita' di lavoro ai tanti giovani disoccupati del nostro territorio''.

La Fai CISL ai nuovi vertici ARSSA “Rilanciare la concertazione per affrontare i problemi dell’agricoltura”

07/10 La FAI-CISL augura ai nuovi dirigenti un forte impegno per rilanciare la concertazione per affrontare i problemi della nostra Agricoltura. E’ quanto chiede il Segretario Generale della FAI-CISL di Cosenza Tonino Russo a seguito dell’insediamento dei nuovi vertici dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo.
Ai nuovi dirigenti regionali – sostiene Russo - esprimiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro in un ambito di intervento, quale è quello agricolo, che richiede grandi attenzioni e politiche adeguate.
La polverizzazione dell’Agricoltura nel nostro territorio – commenta il Segretario Generale della FAI-CISL provinciale – chiama in causa la capacità di ricerca e sperimentazione dell’ARSSA nell’individuare opportune risposte che possano permettere all’Agricoltura del territorio di reggere la sfida di un mercato che si va allargando sempre più verso una dimensione ormai globale.
Per queste ragioni – per Russo – la forte valenza istituzionale dell’ARSSA e la grande strategicità della sua missione impongono una rivisitazione delle sue criticità ad iniziare da una migliore utilizzazione del personale, dal rilancio dei propri “Centri Sperimentali” veri fiori all’occhiello dell’Agenzia, tenuto presente che le caratteristiche climatiche dell’Altopiano ben si prestano a queste funzioni, e dalla garanzia del lavoro alle decine di precari verso i quali da subito chiediamo un innalzamento del numero delle giornate lavorative per arrivare in tempi brevi alla loro definitiva stabilizzazione. In questa direzione non possiamo non condividere e apprezzare l’impegno dell’Assessore Regionale all’Agricoltura che ha manifestato su questi temi gli stessi intendimenti del sindacato.
C’è bisogno – conclude il Segretario Generale della FAI-CISL di Cosenza Tonino Russo - di politiche certe, chiare e definite e di un ritorno forte al confronto per affrontare e governare i bisogni di un’agricoltura in trasformazione e di mercati sempre più esigenti.

Il biologico italiano in affanno

07/10 Il biologico 'made in italy' segna il passo, stretto nell'angolo dalla crescente concorrenza estera e, in particolare, da Spagna e Germania e da una spesa pro-capite che non decolla: 26 euro a testa contro i 52 della Danimarca. Nel complesso in Italia - secondo quanto emerso dalla Conferenza nazionale sull'agricoltura biologica promossa dalla Cia - i bio-consumatori sono 20 milioni per un giro d'affari di 1,4 milioni, ma pochi mangiano italiano: nel 2004 la frutta fresca bio importata, ad esempio, ha registrato una crescita, rispetto al 2003, di oltre il 140% con Bulgaria ed Egitto tra i principali fornitori. Un segnale preoccupante per la Confederazione perche', ancora una volta, il nostro Paese sconta il problema di una filiera troppo lunga, di costi elevati e di una scarsa organizzazione che ha portato, in 4 anni, ad una flessione delle aziende bio del 32,3%. Nel 2001 l'Italia aveva 60.500 aziende interessate al settore, lo scorso anno si e' passati a 40.965: quasi 20 mila in meno. Al Sud i cali piu' vistosi: Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna hanno segnato un -54,12%, mentre tutte le altre regioni hanno perso complessivamente appena l'1,73%. Un'altra questione dolente e' rappresentata dalla costante crescita che il biologico ha in alcuni paesi Ue. Tra il 2002 e il 2003 la Germania ha aumentato la sua superficie del 5,3%, la Spagna del 9,1%, la Francia dell'8,1% e l'Austria del 10,7%. L'Italia resta, nonostante tutto, il terzo paese nel mondo (dopo Australia e Argentina) per superficie interessata alla coltivazione del biologico. Ma i dati sono, comunque, eloquenti: i nostri competitor hanno adottato una strategia concreta e incisiva ed e' per questo che la Cia invita gli agricoltori ''da un lato a consorziarsi per ridurre i costi e, dall'altro, a fare massa critica con le produzioni in modo da assicurarsi un peso adeguato nella definizione dei prezzi d'origine''.

Annata d’oro per l’olio

07/10 Per l'olio d'oliva sara' ''un'annata ottima per qualita' e abbondante per quantita', una delle migliori produzioni degli ultimi 20 anni''. E' quanto rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori diffondendo le prime previsioni sulla produzione olivicola appena iniziata in quasi 6.000 frantoi, tra aziendali, cooperativi e industriali. ''Tra olio d'oliva e olive da tavola - stima la confederazione agricola - saranno prodotte circa 750.000 tonnellate, poco meno dello scorso anno e pari a quasi due terzi del fabbisogno nazionale di consumo ed esportazione, che genereranno comunque piu' di 2 miliardi di euro di produzione lorda vendibile''. Nella campagna olivicolo-olearia 2005-2006 la Puglia si conferma come prima regione produttrice, seguita dalla Calabria, assieme alla quale copre circa i due terzi dell'intera produzione nazionale, e poi, a notevole distanza vengono le altre regioni italiane. ''Seppure in piccolissime quantita', quest'anno - evidenzia la confederazione - sara' prodotto il primo olio modenese ed anche sulle colline del Piemonte, gia' regno assoluto della vite, cominciano a fruttificare i primi olivi, restando ormai non produttrice solo la Valle d'Aosta dove tuttavia qualche olivo, di cultivar particolarmente resistente al freddo, ha fatto la sua comparsa, magari per abbellimento di parchi e giardini. A livello provinciale, Bari conta il 10% dell'intera superficie olivicola italiana e produce piu' del 15% di tutto l'olio di pressione; Lecce e Reggio Calabria, con quote di produzione superiori al 10% ciascuna, presentano una forte incidenza di olio lampante, componente essenziale per la preparazione del prodotto etichettato come 'olio d'oliva', pur se in termini di superficie incidono sugli oliveti nazionali, rispettivamente, per quasi l'8 e poco piu' del 4%. Crotone ha la superficie coltivata ad ulivi con il metodo biologico piu' ampia, un quarto della superficie provinciale, e Trapani concentra un terzo delle piante ed oltre il 40% della produzione nazionale di olive da tavola''. L'andamento climatico, con buone quantita' di pioggia al Sud, al Centro e al Nord dell'estate e del primo scorcio d'autunno, ''ha consentito - afferma la Cia - una normale vegetazione dell'olivo'' e le ampie schiarite con il precoce abbassamento delle temperature dei giorni scorsi hanno fatto contenere al massimo gli attacchi fitopatologici, determinando ''una piu' che soddisfacente sanita' delle olive. Il tempo dei prossimi mesi potra' ancora incidere sul risultato finale - conclude l'organizzazione agricola - ma non c'e' dubbio che la qualita' degli oli di questa annata sara' fra l'ottimo e l'eccellente ed aumentera' ancora l'offerta di extravergine, soprattutto per il maggior ricorso ai marchi Dop e Igp, per i quali l'Italia detiene l'assoluto primato''. Ecco una tabella riepilogativa della produzione di olio d'oliva di pressione per regione nelle ultime tre campagne di raccolta olivicola, elaborata dalla Cia, in tonnellate:
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REGIONE 2003/2004 2004/2005 2005/2006 (stima)
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Puglia 216.920 269.849 260.000
Calabria 176.243 304.129 250.000
Sicilia 37.973 43.794 80.000
Campania 35.274 42.208 40.000
Abruzzo 19.158 23.067 20.000
Lazio 16.045 34.098 30.000
Toscana 12.451 27.127 25.000
Umbria 5.769 16.840 15.000
Sardegna 8.882 8.161 8.000
Liguria 3.639 8.603 7.000
Basilicata 8.271 6.004 5.500
Molise 4.143 5.720 5.000
Marche 3.138 3.648 4.000
Veneto * ---- 1.366 1.500
Emilia Romagna * ---- 750 800
Lombardia * ---- 632 650
Trentino Alto Adige * ---- 143 150
Friuli * ---- 100 100
Piemonte * ---- 5 5
(nelle 6 regioni* 1.376)
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ITALIA 549.272 796.244 752.755

Insediato il nuovo Cda dell’ARSSA. Donato: “Consapevoli di un gravoso compito”

06/10 “ L’ ARSSA s’avvia a vivere una nuova stagione d’impegno, anche se in presenza d’oggettive difficoltà, nell’ambito dello sviluppo dell’economa regionale e soprattutto del potenziamento del comparto agricolo calabrese. Una realtà importante, che ha assoluta necessità di essere rilanciata ed adeguatamente sostenuta, ad ogni livello. Questo percorso è fondamentale attuarlo proprio nel momento in cui l’Agenzia per i Servizi in Agricoltura s’è dotata dei nuovi Organismi di gestione (Consiglio d’Amministrazione e Collegio Sindacale). Consessi che esprimono una rodata esperienza e riconosciuta qualità professionale “.
Ha voluto esordire così l’Assessore regionale all’Agricoltura, On.le Mario Pirillo, che unitamente al Direttore Generale ARSSA, Giovanni Marzullo, ha fatto gli “onori di casa” alla riuscita e sentita cerimonia d’insediamento del nuovo Organo amministrativo dell’ Agenzia, che, com’è noto, rappresenta lo Strumento tecnico - operativo dell’Istituto regionale, preposto per l’ammodernamento e lo sviluppo dell’Agricoltura.
Al tavolo della cerimonia, infatti, sedevano il neo Presidente dell’ARSSA, Valerio Donato, i quattro Consiglieri d’Amministrazione: Enzo Caligiuri, Gaetano Lumare, Santo Gioffrè e Francesco Quattrone, i membri del nuovo Organo di Controllo dell’Agenzia.
L’assessore Pirillo ha parlato al cospetto di un numeroso e qualificato uditorio, composto da esponenti delle istituzioni regionali ( presenti gli On.li Enzo Sculco e Mario Maiolo); delle autonomie locali; da rappresentanti delle categorie produttive e del mondo professionale agricolo, presente alla manifestazione con i massimi responsabili provinciali: Italo Garrafa (CIA), Pietro Tarasi ( Coldiretti ), Renzo Caligiuri (UPA); esponenti delle sigle sindacali provinciali e aziendali dell’ARSSA, una rappresentativa delegazione del personale dell’ Agenzia.
Pirillo, con l’occasione, ha fatto riferimento alle diverse problematiche che all’attualità investono il panorama dell’Agricoltura regionale (crisi viticoltura e agrumicola); alle potenzialità che l’ARSSA esprime, sia riguardo a risorse umane che tecniche; alle difficoltà d’ordine finanziario della stessa Agenzia, che ancora oggi si trova a dover gestire le cosiddette “ attività improprie”; all’inderogabile esigenza di dotare l’Organismo strumentale, al più presto, di una Pianta organica con l’auspicabile prospettiva di vedere in campo un Organismo strumentale che possa finalmente incidere nelle diverse realtà agro-zootecniche della Calabria, per un nuovo processo di sviluppo dell’attività primaria. Ci ritroveremo qui – ha affermato ancora Pirillo- fra 6 mesi per verificare l’azione del lavoro svolto e per avere un nuovo confronto tra istituzioni regionali e Dirigenza ARSSA.
Il neo Presidente dell’ARSSA, Donato, da parte sue nel ringraziare l’Assessore Pirillo ed i vertici delle Istituzioni regionali, nonchè tutti i convenuti, ha rilevato d’essere consapevole del gravoso compito che gli è stato affidato, quello di guidare, in un momento non facile, insieme al nuovo CdA, uno Strumento complesso ma fondamentale per l’Agricoltura calabrese.
Siamo convinti – ha detto il Presidente dell’ARSSA – che questa responsabilità è ancor più grande nel momento in cui l’ Agenzia è chiamata a dare risposte per risolvere questioni strategiche per il mondo dell’agricoltura.
Il responsabile dell’Agenzia, nel suo discorso, ha fatto cenno ai fondamentali rapporti sinergici con il mondo professionale agricolo, con il sistema delle Autonomie locali e delle categorie professionali e sindacali. Un rapporto con questi “ Soggetti protagonisti” – li ha definiti Donato - che dovrà essere foriero di nuove opportunità e concreti presupposti per migliorare il Sistema. Un Mosaico composto da tasselli dinamici ed armonici che, ognuno per la propria parte di competenza, contribuisce a far decollare le diverse Filiere produttive regionali. Particolare importanza Donata assegna alle attività di ricerca, sperimentazione e divulgazione, assistenza tecnica, anche rispetto a nuove tecniche produttive ( es. le Biomasse), alle politiche di marketing e valorizzazione delle risorse dell’agricoltura. Lo stesso comparto della qualificazione professionale del personale – a giudizio di Donato - merita molta attenzione, proprio per conseguire questi innovativi obiettivi.
Per costruire il nuovo corso dell’Agenzia, il Presidente Donato, infine, ha proposto incontri operativi con le diverse realtà e con le stesse istituzioni regionali, che dovranno sempre essere trovare adeguata disponibilità per supportare adeguatamente l’Agenzia a superare le tante difficoltà attuali e quelle che si presenteranno nel corso della gestione.

Mangone (CIA) “Tutelare l’olivicoltura calabrese”

06/10 Giuseppe Mangone, presidente della sezione regionale della Confederazione italiana agricoltori, critica, in una nota, il ministro per le Politiche agricole, Alemanno, ''in quanto - afferma - con una decisione non concertata, ha chiesto alla Commissione europea, in relazione alla riforma della Politica agricola comunitaria, di applicare il disaccoppiamento parziale dell' aiuto per la sola Calabria, in virtu' di una ipotetica particolarita' dell' olivicoltura della regione''. ''Si tratta - secondo Mangone - di una motivazione inconsistente in quanto l' olivicoltura calabrese, al pari di quella delle altre regioni, non e' ne' omogenea, ne' particolare. Esiste l' olivicoltura di pianura e quella di collina, mentre, al di sopra di una certa altitudine, l' oliveto non fruttifica, salvo rarissime eccezioni. Vi sono, inoltre, coltivati oliveti ultrasecolari e uliveti di recente impianto. Un'altra motivazione addotta e' quella riferita agli affitti, diffusi in Calabria, degli oliveti con vari tipi di contrattazione. Anche questa, pero', non e' una particolarita' calabrese, essendo, in pratica presente in tutte le aree olivicole italiane. Il problema degli affitti, tra l' altro, non si pone per tutti i contratti contemporaneamente. Probabilmente la scelta del disaccoppiamento parziale, per affrontare il problema degli affitti, e' perorata da coloro che pensano che in questo modo e' piu' facile tutelare l' olivicoltura o che credono che la parte accoppiata possa essere corrisposta a persone diverse da quelle cui spetta la parte disaccoppiata. non tenendo conto che l' intero aiuto spetta comunque al conduttore sia esso proprietario, affittuario, comodatario o quant'altro. La scelta del parzialmente disaccoppiato significhera' per i produttori calabresi ed il sistema calabrese nel suo insieme, a causa della non erogabilita' fino a 50 euro dell' aiuto disaccoppiato, una perdita di risorse sin qui ricevute. Infatti tutti i produttori che hanno riscosso aiuti annuali fino a 125 euro riceveranno soltanto l' aiuto disaccoppiato, mentre perderanno quello accoppiato e nella regione gli interessati in tale condizione sono diverse migliaia. Per tutti questi motivi appare non comprensibile e non condivisibile la scelta di una diversita' di trattamento per la sola Calabria''.

Confagri: “soluzione parziale per la vicenda delle barbabietole”

06/10 ''Ci potrebbe essere una soluzione, sia pur parziale, al problema della trasformazione in zucchero delle barbabietole prodotte in Calabria, finora rimasto nell' incertezza a causa della chiusura dello zuccherificio Sfir di Incoronata, in provincia di Foggia''. E' quanto si afferma in un comunicato di Confagricoltura nel quale si segnala che il gruppo Sfir si e' dichiarato disponibile a stipulare contratti di coltivazione per una superficie di 350 ettari su un totale di 2.000 coltivati a bietole in Calabria. ''La produzione - e' scritto nella nota - verra' trasformata dallo Zuccherificio del Molise a Termoli in base ad accordi intervenuti con la stessa Sfir. Per Confagricoltura si tratta di un passo avanti positivo, considerate la difficile situazione che attraversa in questo periodo l' intera filiera bieticolo - saccarifera italiana, alle prese con una ipotesi di drastica riforma del mercato comunitario dello zucchero''. ''Resta da definire - e' scritto nel comunicato di Confagricoltura -in qual modo potra' essere assorbito il maggior costo necessario per trasportare le barbabietole dalla Calabria al Molise, aspetto non di poco conto sul quale Confagricoltura auspica di poter arrivare ad una soluzione non penalizzante per i produttori''.

Ass. Pirillo: “Stiamo lavorando per la soluzione dei problemi dei vitivinicoltori”

05/10 “In merito allo stato di crisi che interessa i vitivinicoltori del cirotano è necessario precisare alcuni passaggi per una maggiore chiarezza dell’azione avviata dall’assessorato regionale all’agricoltura per la soluzione del problema”. Così commenta l’ass. Pirillo sulla problematica dei vitivinicoltori. “La protesta perpetrata ieri, -prosegue Pirillo- che ha provocato non pochi disagi a buona parte della comunità calabrese, non può e non deve essere interpretata come prassi per avviare un corretto confronto con le istituzioni regionali. Un primo passo compiuto da questo assessorato è stato appunto quello di aprire un dialogo con le organizzazioni sindacali di ogni categoria, cercando di trovare punti in comune per avviare a soluzione una serie di problematiche che attanagliano la nostra regione. Gli incontri che si sono svolti ieri, 4 ottobre, presso l’assessorato all’agricoltura e forestazione, tra funzionari, rappresentanti dei produttori e delle cantine, hanno registrato momenti di vivace dibattito ma anche di aperto dialogo, che ha permesso di aprire uno spiraglio di soluzione ad una crisi, quella del mercato vitivinicolo, che interessa non solo la provincia di Crotone, ma l’intera Regione. Si tratta di una situazione molto complessa che implica un raccordo con normative nazionali e direttive europee. La discussione si è chiusa senza alcuna decisione definitiva. Pregiudizialmente era stato chiesto che cessasse il blocco per avviare un confronto analitico e sereno sulla situazione del cirotano. A ciò, anche in assenza di accordo, è seguito il buon senso decisionale dei rappresentanti dei produttori delle uve, che hanno raccolto il mio invito di rimuovere i blocchi, e di questo li ringrazio. Come è stato deciso ieri sera i tecnici incaricati, su indicazione della Giunta Regionale, in queste ore stanno lavorando per individuare una soluzione, che certamente sarà di ordine generale”.

Si insedia il nuovo CDA dell’ARSSA

05/10 Il Direttore Generale dell' Agenzia per i Servizi in Agricoltura, Giovanni Marzullo, ha reso noto che giovedì pomeriggio si insediera' il nuovo Cda dell’ARSSA. Alla manifestazione d'insediamento e' prevista la partecipazione del Presidente della Giunta Regionale, Agazio Loiero, dell'Assessore regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo, di altri membri dell'Esecutivo, parlamentari, amministratori regionali, locali e provinciali, esponenti delle categorie produttive e del mondo professionale agricolo.

Dall’8 ottobre la quarta mostra regionale pomologica a Serrastretta

05/10 I frutti antichi, ricordo di un passato ricco di sapori ritornano a tavola nel quarto appuntamento della “ mostra pomologica regionale dei frutti perduti e dell’orto”. Un appuntamento per valorizzare l’entroterra a partire dal cibo e dalla cosiddetta biodiversità ormai in estinzione. L’iniziativa ritorna puntuale nell’autunno calabrese per attirare giovani ed adulti verso territori abbandonati, ma ricchi di fascino, di singolarità, di bellezze e di natura ancora incontaminata.
I frutti antichi calabresi hanno ricevuto pure l’apprezzamento degli europei nelle ultime due mostre pomologiche tenute in Francia. Oltr’ alpe la frutta non omologata viene presa in seria considerazione, tutelata e fatta conoscere, da noi rappresenta ancora un ritorno al passato, un ricordo per molti di una tradizione gustosa, ma ormai sempre più rara. La mostra ci prova ancora, a far aprire gli occhi verso questo patrimonio, a far godere le papille gustative. Appuntamento dall’8 al 12 ottobre a Serrastretta, nella vecchia scuola elementare che così trova un modo utile per rivivere. Anche quest’anno si prevede un numero consistente di frutti e di ortaggi provenienti da varie parti della Calabria. A curare l’appuntamento controtendenza, l’Associazione culturale Horto Medioevale di Serrastretta, l’azienda agricola Le Monache e l’Associazione Pomonaonlus di Cisternino, in provincia di Brindisi, presieduta da Paolo Belloni che da alcuni lustri si occupa di biodiversità e recupero di piante in estinzione. Si vedranno frutti di tutte le forme e i colori, da far incuriosire i più apatici e quelli più omologati.
Quest’anno la mostra rappresenterà pure un momento importante per gli allievi del corso Ifts “Tecnico superiore per la gestione del territorio produttivo agro-ambientale” in corso di svolgimento a Lamezia e promosso dall’Abacus di Roma, di concerto con l’Università di Reggio Calabria facoltà di Agraria, con l’Istituto agrario di Catanzaro sezione di Falerna e l’azienda agricola Le Monache. Infatti i corsisti collaboreranno nella fase di reperimento della frutta e di allestimento della mostra. Ma giorno 8 mattina nell’ambito del workshop “Turismi per l’entroterra” presenteranno nella sala Brezia di Serrastretta, il frutto del lavoro di gruppo svolto nel territorio lamentino, guidate da Luigia Iuliano. Una proposta singolare che farà riscoprire e valorizzare sentieri nuovi, attraverso il patrimonio agricolo e ambientale dell’area. Vedremo sentieri a partire dal centro storico di Lamezia, lungo corsi d’acqua, nelle montagne di Tiriolo, di Lamezia Terme, dell’area di Feroleto, di Curinga, di Serrastretta. Proposte per percorsi verdi che saranno analizzati dal responsabile nazionale del marchio “greenways”, ovvero strade verdi. Sarà analizzato il significato di questo marchio e la possibilità di sviluppo attraverso l’intervento di Alessandro Toccolini docente alla facoltà di agraria dell’Università di Milano. Interverrà pure Donatello Caivano direttore del Parco della Grancia di Potenza che racconterà cinque di attività Una sfida singolare, che un gruppo di ragazzi ha accettato lavorando alacremente per diversi mesi, questo potrebbe diventare adesso una possibile forma di turismo verde. Vedremo. La mostra pomologica ha voluto aprire questa finestra per concretizzare l’integrazione del territorio, con le sue varie forme di risorse. L’apertura è prevista per sabato 8 ottobre alle ore 17 presso l’ex scuola elementare. Mentre domenica 9 ottobre sarà possibile visitare la mostra dalle ore 9.00, in particolare parteciperà un gruppo del Garden club “La Zagara “ di Catanzaro che provvederà ad allestire alcune composizioni particolari a base di frutta sullo stile degli arciboldi del seicento.Inoltre nel pomeriggio si esibirà il gruppo Calabruzi con un repertorio di canti della tradizione contadina, legati ai frutti.
Un altro ruolo di rilievo viene riservato alle scuole, nell’ambito dell’appuntamento dei frutti perduti. Infatti, si svolgeranno visite guidate per i ragazzi delle classi di scuola elementare e media in particolare, non sono esclusi quelli degli istituti superiori. Dai giovani può ripartire la tutela della biodiversità agricola e animale, solo riprendendo a piantare le vecchie varietà di frutta e di ortive e allevando le razze autoctone, ormai rare, che si può ridare valore ad un territorio, scoprirlo e promozionarlo nella sua singolarità.
I ragazzi, durante le visite guidate alla mostra avranno la possibilità di fare esperienza della biodiversità, inoltre potranno seguire alcuni laboratori singolari. Per quest’anno sono previsti i laboratori melagioco, melagusto, melacoloro, melavedo.
Il primo laboratorio consiste nel far realizzare ai bambini degli oggetti con la frutta, ortaggi e prodotti del sottobosco. Il laboratorio melagusto consiste nell’esercizio dei sensi, i bambini avranno la possibilità di degustare le varietà dei frutti antichi. Al terzo laboratorio sarà possibile colorare con delle polveri vegetali, ogni classe avrà a disposizione il materiale per realizzare dei disegni, lavorando in gruppo. Nel laboratorio melavedo sarà possibile visionare dei filmati sull’importanza della biodiversità.
Un altro elemento dell’edizione di quest’anno sarà rappresentato da alcune degustazioni mirate. L’Istituto professionale turistico alberghiero di Lamezia Terme, attraverso gli insegnati chef e gli allievi si cimenterà nell’ideazione di ricette, con i frutti e gli ortaggi antichi. Anche l’equivalente istituto superiore di Cosenza svolgerà la medesima prova di accostamenti, realizzeranno crostate con confetture di pere viteralese, di pere pirajina, accoppiate tra formaggi e frutta antica, tra salumi e mele. Nuovi mix di gusto e colori che stupiranno gli assaggiatori.

Legacoop favorevole al disaccoppiamento nell’olivicoltura

05/10 Si e' riunito il Coordinamento Regionale di Legacoop Agroalimentare per discutere del regime di aiuto da applicare agli olivicoltori calabresi. Il Coordinamento ha riconfermato la propria posizione in favore del disaccoppiamento totale degli aiuti ed ha rivolto un invito alla Regione Calabria di mettere in campo tutte le iniziative finalizzate al ritiro immediato della proposta di deroga. ''La nuova Ocm - e' scritto in una nota - secondo gli interventi spinge verso un sostanziale cambiamento del settore ed introduce delle innovazioni importanti finalizzate ad una riorganizzazione del sistema olivicolo regionale per riposizionarlo nel mutato quadro di riferimento competitivo. In questo senso l'olivicoltura calabrese ha l'esigenza di adeguarsi rapidamente ai mutamenti in atto operando tutte le scelte opportune per superare i ritardi accumulati negli anni dall'applicazione del vecchio regime''. ''Riproporre - prosegue la nota del coordinamento regionale della Legacoop Agroalimentare - anche in parte cosi' come e' contenuto nella posizione espressa dalla Regione Calabria il disaccoppiamento al 40 per cento, sicuramente non aiuta il processo di innovazione di cui il settore ha bisogno anzi tende a sottrarre risorse indispensabili per effettuare gli investimenti di cui ha urgente bisogno, per destinarle non si sa a chi e per cosa. Gli intervenuti hanno unanimamente espresso preoccupazione per il rischio che tale proposta possa seguire il suo iter fino alla sua approvazione definitiva da parte della commissione Ue marginalizzando la parte piu' importante dell'economia agraria regionale''.

Coldiretti: “In migliaia hanno sottoscritto la petizione popolare per il disaccoppiamento nell’olivicoltura”

05/10 Migliaia di persone hanno sottoscritto la petizione popolare promossa dalla Coldiretti Calabria per l' adozione del disaccoppiamento totale degli aiuti comunitari destinati alla filiera olivicola. Nei giorni scorsi, intanto, si e' riunito il Consiglio regionale della Coldiretti Calabria durante il quale il presidente Pietro Molinaro ed il direttore Prisco Lucio Sorbo, hanno analizzato la situazione olivicola. ''Nel corso di questi mesi - ha detto Molinaro - numerosi sono stati i confronti con le Istituzioni ed i produttori supportati da appositi documenti che testimoniano come la nostra posizione ufficiale, a favore del disaccoppiato totale, e' condivisa dalle principali Organizzazioni di categoria: Cia, Copagri, associati di Confagricoltura e da numerose Associazioni olivicole calabresi. Gli aiuti comunitari stanziati per il settore olivicolo prevedono da quest'anno, per tutta l' Italia e fino al 2013, l' erogazione totale del premio a prescindere del quantitativo prodotto''. ''L'aiuto - ha aggiunto - calcolato sulla base di un periodo di riferimento, sara' concesso a favore dei produttori olivicoli che hanno mantenuto il fondo secondo le buone pratiche agricole. Questa e' l' unica strada che porta alla rigenerazione dell' olivicoltura calabrese secondo un'ottica di qualita'. Le autorita' regionali competenti in materia hanno inoltrato apposita richiesta al Ministro Alemanno al fine di applicare il disaccoppiamento parziale esclusivamente per la regione Calabria. In tal caso sara' perpetrato un danno irreversibile nei confronti dei produttori poiche', il meccanismo proposto, di certo, toglie il 40% a chi oggi ne ha diritto; senza sapere come, quando ed a chi sara' ridistribuito''. ''Tale prospettiva - ha detto il direttore Sorbo - risolve di gettare le basi per una progressiva erosione del comparto olivicolo calabrese, con un riflesso negativo che si ripercuotera' necessariamente sull' assetto sociale ed economico di tutta la regione. Siamo certi che i rappresentanti delle Istituzioni Regionali e Nazionali, essendo sensibili a questi delicati equilibri, faranno di tutto al fine di risolvere tale problematica entro il giorno in cui a Bruxelles si decidera' sul futuro del mondo olivicolo calabrese''.

Successo di partecipazione alla giornata sul biologico

05/10 Si sono concluse ieri con un grande successo di partecipazione le manifestazioni della Biodomenica in Calabria, la festa dell'agricoltura biologica, della sana alimentazione e del gusto, organizzata dall' Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica, Coldiretti e Legambiente, in collaborazione con Citta' del Bio. Le manifestazioni organizzate in Calabria hanno fatto parte di un fitto programma di iniziative che hanno interessato oltre cento piazze in tutta Italia, dove i cittadini hanno incontrato i produttori ed i prodotti dell'agricoltura biologica. Sono state patrocinate dall'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, dall'Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dal Comune di Catanzaro ed il Comune di Pizzo. Hanno inoltre collaborato la Sacal di Lametia Terme, l'Istituto Tecnico Agrario di Catanzaro, la Cooperativa Nautilus, l'Aprolac e l'Ap Latte Ovino. A Catanzaro - e' scritto in una nota - si e' registrata una buona partecipazione alla mostra ''Io mangio bio'' ed ai due incontri tematici che sono stati realizzati presso l'Istituto Tecnico Agrario, sulle nuove funzioni del perito agrario e sull'importanza dell'educazione agroambientale. Sempre presso l'Istituto Agrario sabato tante scolaresche hanno preso d'assalto i percorsi didattici predisposti dai tecnici Aiab, passando un intero mattino fra gli alberi del parco, la mostra ed i laboratori della scuola. All'Aereoporto di Lamezia Terme l'area espositiva e' stata presa visitata da miglia di turisti (soprattutto tedeschi e canadesi) e di viaggiatori in arrivo e partenza. Sono stati distribuiti circa 5 mila confezioni regalo di prodotti biologici calabresi. Da segnalare le visite dell'assessore Regionale all'Agricoltura, Mario Pirillo e dell'Assessore Regionale alla Sanita', Doris Lo Moro. A Pizzo Calabro circa venti esercizi commerciali hanno aderito alla manifestazione enogastronomia, offrendo piatti tipici, pizze e gelati ottenuti con prodotti provenienti dall'agricoltura biologica calabrese. ''La riuscita della Biodomenica - ha detto il direttore dell'Aiab Calabria, Maurizio Agostino - ci incoraggia a guardare avanti con motivato ottimismo. L'agricoltura biologica nella nostra regione riscuote interessi crescenti fra gli operatori economici e la gente comune. Importante e' sottolineare che il successo non riguarda solo i prodotti, ma anche i risvolti culturali e sociali, come dimostra il grande interesse che hanno suscitato le iniziative sull'educazione agroambientale e le mostre divulgative''.

Vittoria di Confagri nelle liste degli allevatori

05/10 ''Consistente vittoria della lista degli allevatori sostenuta dalla confagricoltura nell'ambito delle elezioni svoltasi nell'Assemblea Generale dei Soci dell'Associazione Regionale Allevatori della Calabria, che ha visto contrapposti due schieramenti di imprenditori zootecnici: il primo formato dai rappresentanti di Coldiretti e Cia, il secondo da allevatori la maggior parte di espressione di Confagricoltura''. E' quanto scritto in una nota diffusa dalla Confagricoltura della Calabria. L'esito della votazione e' stato commentato favorevolmente dal Presidente di Confagricoltura Calabria Francesco Macri', dai presidenti dell'Apa delle cinque province calabresi e da Giovanni Biafora, rappresentante di Confagricoltura Cosenza. ''Per il mondo zootecnico calabrese - hanno detto - si apre una nuova fase che sara' caratterizzata dal coinvolgimento degli allevatori nei programmi di rilancio del settore, tenendo conto delle mutate condizioni dei mercati e delle nuove esigenze delle aziende zootecniche''. ''Tuttavia - ha detto Macri' - l'Associazione terra' in grande considerazione le proposte che saranno avanzate dai rappresentanti delle altre Organizzazioni, perche' tutti noi dobbiamo contribuire ad ottimizzare i servizi di assistenza alle aziende, contribuendo a ridurre i costi gestione. Gli allevatori che hanno sostenuto il progetto di Confagricoltura hanno dimostrato di voler essere protagonisti del loro futuro e questa vittoria dimostra come Confagricoltura Calabria privilegi i problemi reali del settore contro le logiche di potere fini a se stesse''. Macri, infine, auspica che le incomprensioni che hanno caratterizzato i rapporti tra le organizzazioni professionali agricole possano essere superate con l'apporto e l'esperienza di tutti gli allevatori.

I viticultori di Cirò bloccano la 106, l’ass. Pirillo sblocca la vertenza. La Rupa chiede un Consiglio regionale

04/10 Decisivo incontro nel pomeriggio tra l’assessore regionale all’agricoltura, Mario Pirillo e i viticoltori del cirotano. L’assessore, appena è stato attuato un primo blocco della strada 106 da parte dei viticoltori, ha provveduto ad attivarsi presso la presidenza del consiglio regionale, il Ministero alle Politiche Agricole e l’Unione Europea per trovare una soluzione alla delicata questione che vede impegnati i produttori di uva del crotonese. Nel pomeriggio ha convocato i rappresentanti delle cantine. Tra l’assessore, i rappresentanti dei produttori di uva e i proprietari delle cantine c’è stato uno scambio di vedute sul futuro del settore vitivinicolo calabrese. Dopo un lungo ed articolato confronto l’assessore Pirillo ha esposto alcune iniziative avviate a sostegno dei produttori di uva. Su sua iniziativa si è svolto in seguito l’incontro tra cantine e i viticoltori che, di fatto, ha sbloccato lo stato di empasse. L’Arssa, secondo un preciso progetto di promozione e divulgazione (sostenuto dalla Regione Calabria), richiederà un certo quantitativo di vino alle cantine. Queste ultime acquisteranno le uve dai viticoltori. “Le giuste rimostranze dei lavoratori – ha spiegato Pirillo - non devono diventare un alibi per chi invece ha speculato nei loro confronti. Stiamo cercando in tutti i modi di dare una svolta alla crisi, provvedendo alla valorizzazione e alla divulgazione del vino, ma è necessario prima di tutto la verifica delle filiere e la titolarità, poi quantificare l’esubero, e ciò avverrà attraverso uno studio dei dati in nostro possesso, e in seguito stabilire un tetto massimo dei quintali delle uve. Il Consiglio Regionale si dovrà adoperare per recuperare le risorse. L’area interessata è a maggiore vocazione vitivinicola per cui richiede un inquadramento necessario della superficie vitata e della caratterizzazione dei vitigni, iniziative indirizzate verso una qualificazione e differenziazione delle produzioni. Sono uno strenuo difensore del nome del Cirò, per cui urge una via d’uscita alla crisi del mercato”. La riunione è ancora in corso e si stanno definendo i dettagli.
I viticoltori dell ' area del cirotano hanno tolto in serata i blocchi che stavano attuando da stamattina sulla statale 106 jonica e sulla linea ferroviaria tra le stazioni di Torre Melissa e Ciro'. La circolazione stradale e ferroviaria, cosi', sia pure gradualmente, e' tornata alla normalita'. I viticoltori, che chiedevano alla Regione di acquistare, attraverso l' Arssa, l' agenzia regionale dei servizi in agricoltura, l' uva rimasta invenduta sul libero mercato, hanno deciso di togliere i blocchi in seguito all' esito positivo dell' incontro che una loro delegazione ha avuto con l' assessore all' Agricoltura della Regione Calabria, Mario Pirillo.
La Rupa aveva chiesto una convocazione urgente del Consiglio regionale
“Chiediamo la convocazione urgente del Consiglio regionale e l’impegno, da parte della Giunta, di affrontare e risolvere i gravi problemi che affliggono la viticoltura calabrese, e quella cirotana in particolare”. E’ quanto dichiara il capogruppo dell’Udeur in Consiglio regionale, Franco La Rupa che annuncia di aver depositato ieri una mozione sottoscritta congiuntamente da tutti i capigruppo di maggioranza e di opposizione. “Una grave crisi di mercato ha causato un esubero di prodotto, che – spiega La Rupa - rischia di mettere in ginocchio un settore portante dell’economia calabrese”. “La gravità del momento, che ha già suscitato forti preoccupazioni e tensioni tra i produttori – evidenzia il capogruppo dell’Udeur - impone un deciso intervento da parte della Regione, che ha l’obbligo di sostenere un prodotto conosciuto in tutto il mondo e che è espressione ed immagine di una Calabria laboriosa e creativa”. “Come primo firmatario della mozione, su sollecitazione del senatore Nicodemo Filippelli (sindaco di Cirò) – prosegue La Rupa - insieme ai capigruppo, invito pertanto il Presidente del Consiglio a convocare - con l’urgenza che il caso impone - il Consiglio Regionale e la Giunta per risolvere il problema mediante il ritiro delle uve in esubero attraverso gli strumenti più opportuni. Inoltre, al fine di tutelare l’immagine ed il prestigio del Vino DOC di Cirò – conclude La Rupa – i capigruppo invitano a tenere in considerazione il prezzo di € 3,50 a grado zuccherino”.

L’ARSSA effettua il ripopolamento di lepri sull’Altopiano Silano

04/10 In Calabria le condizioni della selvaggina stanziale e della lepre, in particolare, versano in condizioni a dir poco precarie, perché gli interventi di ripopolamento finora effettuati non hanno dato i risultati sperati. Ciò – secondo la valutazione dei tecnici ARSSA - è dovuto al fatto che le lepri immesse hanno poca o addirittura assente capacità d’ambientamento. L’ARSSA – Centro Sperimentale Dimostrativo di Molarotta (Camigliatello Silano), per ovviare a ciò, nell’anno 2001, ha avviato un centro Pilota per l’allevamento della Lepre Comune, con la produzione d’animali che nati, allevati ed ambientati in Sila, nel momento in cui vengono “lanciati”, si adattano facilmente alle condizioni pedoclimatiche dell’ambiente esterno. Così operando – secondo l’esperienza degli esperti ARSSA - i ripopolamenti sul territorio utile, eseguiti con animali sani ed acclimatati, aventi spiccate capacità di sfuggire ai predatori naturali e di riprodursi, possono andare a buon fine nel rispetto delle basilari regole ecologiche. L’obiettivo primario dell’ARSSA è quello di sensibilizzare gli imprenditori del settore ad intraprendere tale tipo d’allevamento, così che gli Organismi preposti ai ripopolamenti faunistici, provvedano all’acquisto di selvaggina autoctona, idonea allo scopo, sanitariamente controllata, reinvestendo, così, le somme stanziate sempre nell’ambito del territorio calabrese. Al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, coordinato dal Direttore Generale dell’ARSSA, Giovanni Marzullo, con la concreta collaborazione di Luigi Spina, dirigente del Centro Provinciale ARSSA di Cosenza, è stato organizzato un “lancio” sperimentale di Lepre Comune (12 esemplari), di concerto con l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, rappresentata dal dirigente, Lorenzo Vitari. All’operazione, ha preso parte attiva personale tecnico del Centro Sperimentale ARSSA di Molarotta, il veterinario responsabile della Struttura, Giuseppe Scarnati, unitamente a due guardie del Servizio di vigilanza Ittico – Venatoria dell’ Ente Provincia. Il personale incaricato ha provveduto, con tempestività, alla cattura delle lepri, quindi s’è dato corso al lancio sperimentale in una non menzionata località dell’Altopiano Silano, che presentava i necessari requisiti ambientali, in considerazione del fatto che in questo periodo è aperta la caccia alla lepre. Gli animali, messi in libertà a meno di un’ora dopo la cattura, appena aperte le gabbie, si sono sottratti rapidamente alla vista per come dettano i canoni di selvaticità e di rusticità che li hanno contraddistinti nel recinto di ambientamento.

Successo della settima Sagra dei Fichi di Zumpano

03/10 Zumpano è una piccola e ridente comunità nel cuore della provincia Cosentina, una terra dove ancora oggi sono presenti antiche tradizioni contadine che riescono a convivere con i moderni sistemi di commercializzazione. Terra per antonomasia del Fico Dottato, Zumpano, si presenta come un piccolo museo a cielo aperto che conserva ancora un attivo centro storico ed una campagna lussureggiante, testimonianza di una vita rurale mai sopita.
In quest’originale cornice, s’ è svolto, nei giorni scorsi il tradizionale appuntamento di fine settembre, meglio noto come “La sagra del fico essiccato”. E’ un evento imperdibile per coloro che ogni anno vogliono assaporare il gusto delle cose semplici di un tempo, frutto del lavoro paziente di gente che è dedita alle attività dei campi e che, grazie al loro impegno, mantengono vive nella storia le migliori consuetudini che affondano le radici cui Colli antistanti la città di Cosenza.
La prima edizione della sagra risale al 1999 ed è stata inaugurata dall’attuale Assessore regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo. Come di consueto la manifestazione ha avuto inizio con il convegno d’apertura al quale hanno partecipato gli esperti dell’ARSSA, i rappresentanti del Consorzio Fico Essiccato Cosentino, esponenti del mondo della ricerca, produttori e trasformatori. Ospite d’onore il Prof. Giorgio Grassi, esperto mondiale di fichicoltura, già consulente di Frutticoltura del Ministero per le politiche agricole.
Il vice sindaco di Zumpano, Luigi Perna, ha affermato che per la comunità la sagra rappresenta un importante momento di festa, ma è soprattutto un modo per ricordare le origini e per dare continuità a delle tradizioni ancora vive. In quest'opera di recupero del patrimonio culturale – ha detto ancora Perna - è necessario che il Comune continui a promuovere iniziative come questa con la fondamentale collaborazione delle Associazioni locali (Pro loco, la Confraternita, le associazione culturali e di anziani).
Perna, infine, ha posto l’accento sul ruolo principale che l’agricoltura continua a svolgere in questa provincia, sull’importanza dei fondi del POR messi a disposizione dall’ Unione Europea e sull’esigenza di perseguire politiche di qualità legando sempre più le produzioni al territorio e alle tradizioni.
E’ seguito l’intervento della dott.ssa Barbara Aronne, della Facoltà di Agraria di Perugia che ha illustrato i contenuti di una relazione scientifica su un’importante ricerca finanziata con fondi europei sulla citologia del fico che ha riguardato numerosi ecotipi della provincia di Cosenza
Il Presidente del Consorzio Fico Essiccato del Cosentino, Angelo Rosa, nel suo intervento ha voluto ringraziare l’Assessorato all’agricoltura della Regione Calabria, l’amministrazione comunale di Zumpano, l’ ARSSA, la Camera di Commercio ed il GAL Valle Crati, per la sensibilità mostrata in questi anni verso quest’importante prodotto della nostra provincia. Rosa, inoltre, ha ricordato ai presenti che proprio da questa cittadina, sette anni fa, s’innescò quella scintilla che fece nascere l’ idea della valorizzazione del Fico e che ha portato oggi alla formazione di un Piano Integrato di Filiera e alla costituzione di un Consorzio di Tutela e Valorizzazione finalizzato alla DOP la cui richiesta è in corso di valutazione da parte del MiPAF.
Giuseppe Perri, direttore tecnico del Consorzio, ha esposto i programmi futuri della struttura e gli obiettivi che s’intendono raggiungere con la decretazione del Piano Integrato di Filiera.
Di seguito sono intervenuti Marcello Bruno e Fabio Petrillo, divulgatori ARSSA, che hanno informato i presenti delle iniziative in corso sui temi della promozione e sviluppo delle produzioni tipiche perseguite dall’Agenzia ed illustrato il Programma Interregionale sulla Biodiversità sul territorio regionale nel quale è stata inserita una sezione speciale per il Fico. Il Prof. Giorgio Grassi nel suo intervento si è soffermato sugli importanti risultati raggiunti dalla Regione Calabria sul tema della valorizzazione del fico, segnalando ai presenti come questo comprensorio del cosentino giochi sempre più un ruolo importante nella frutticoltura Nazionale. Grassi, con l’occasione, ha illustrato alcuni contributi scientifici relativi alla conservazione del fico essiccato e alla tracciabilità di filiera.
Durante la sagra, all’interno degli stand, sono state mostrate le lavorazioni con i fichi secchi ed effettuate le attese degustazioni. Il Prof. Grassi, prima di lasciare la Calabria, accompagnato dall’esperto ARSSA, Marcello Bruno, ha visitato alcuni siti dove sono presenti alberi di fico monumentali dell’area compreso il famoso fico del quartiere “la ficuzza” di Cosenza. L’interesse del qualificato ospite ha suscitato la curiosità degli abitanti del quartiere storico della Città dei Bruzi.

Virus dei polli: Dopo il maxisequestro a Gioia Coldiretti chiede l’estensione dell’etichetta. Preoccupazione del LAV

03/10 ''E' necessario estendere a tutti i prodotti a partire da tutti i tipi di carne l'obbligo di indicare in etichetta il Paese d'origine che scattera' a meta' ottobre per il pollame e i prodotti derivati dopo che era stata introdotta nel 2002 in Europa l'etichettatura di origine della carne bovina per combattere l'emergenza mucca pazza''. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare il blocco da parte del servizio di vigilanza antifrode delle dogane di 260 tonnellate di carne congelata di pollo e di 130 tonnellate di carne suina provenienti dalla Cina in transito nel porto di Gioia Tauro. Secondo la Coldiretti ''si tratta di una misura necessaria per valorizzare i primati qualitativi della carne nazionale ed agevolare il piano di intensificazione dei controlli che e' divenuto operativo questa settimana con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto legge sulle misure urgenti di prevenzione dell'influenza aviaria. Se l'obbligo di indicare il Paese di origine e' infatti ora in vigore per la carne bovina, le uova, il miele, il latte e la frutta e verdura fresca molto resta ancora da fare e l'etichetta resta anonima per la carne di maiale, quella di coniglio e anche per le conserve vegetali e i succhi di frutta, ma anche per l'extravergine di oliva''. Per l'organizzazione degli imprenditori agricoli serve, quindi, ''un piano strutturale finalizzato alla rigenerazione dell'avicoltura italiana colpita dalla crisi di mercato, ad intensificare i controlli sulle importazioni e a garantire i consumatori che devono trovare sul banco di vendita alimenti con l'etichetta dell'origine bene in vista con caratteri chiari riportati su ogni confezione''.
La Lav della Calabria giudica ''preoccupante quanto e' stato rinvenuto dal servizio di vigilanza antifrode delle dogane, che ha bloccato 260 tonnellate di carne congelata di pollo proveniente dalla Cina in transito nel porto di Gioia Tauro''. ''Il sospetto dei funzionari del servizio antifrode - prosegue la nota della Lav - che la destinazione finale della carne fosse l'Europa, aggirando in tal modo il divieto di importazione a causa del virus dei polli, rende tale scoperta allarmante''. Il coordinatore regionale della Lav, Roberto Vecchio Ruggeri, ha evidenziato che ''ben vengano i controlli per smascherare eventuali importazioni illegali di carne di pollo e altri animali, la Lav, pero', invita i consumatori a conoscere meglio i polli italiani, perche' le drammatiche ed innaturali condizioni di allevamento di questi animali in Italia devono preoccuparci non meno di eventuali importazioni illegali di carne''. ''Il nostro sistema, del tutto innaturale, di allevamento intensivo dei polli - ha detto il responsabile Lav delle campagne europee, Roberto Bennati - e' condizione perche' gli animali si ammalino. I maggiori problemi per i polli 'da carne' (broiler) sono determinati dalla intensiva selezione genetica finalizzata ad accrescere i ritmi di crescita a livelli innaturali, in modo che i polli possano essere pronti per la macellazione a circa 6 settimane di vita. Un vero e proprio stravolgimento genetico, giustificato esclusivamente dalla riduzione dei tempi e dei costi di produzione e dalla ricerca del maggior profitto possibile''. ''L'eccessiva densita' di allevamento - ha concluso - e la mancanza di movimento, oltre alla continua esposizione alla luce artificiale, provocano nei polli stress e disturbi del sonno, gravi patologie degli arti, problemi cardiaci e respiratori; il lungo tempo trascorso a terra tra i loro escrementi, determina bruciature sulla pelle, molto dolorose, e infezioni cutanee curate con farmaci antibiotici che possono lasciare tracce nelle carni''.

L’ass. Pirillo incontra i produttori di uva per il giusto prezzo

03/10 L'Assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo ha incontrato questa mattina i rappresentanti dei produttori di uva dell' intera zona del Cirotano e di Melissa, guidati dal sindaco di Ciro' Nicodemo Filippelli, che avevano dato vita ad una manifestazione di protesta, davanti alla sede della Giunta, per il mancato ''conferimento'' delle uve ''ad un giusto prezzo'', considerato anche l' esubero di produzione di circa ventimila quintali. Chiarite le posizioni dei produttori, l' Assessore Pirillo ha dichiarato la massima disponibilita' dell' intera Giunta a dare la giusta soluzione al problema ''ma per farlo - ha detto - occorre un coinvolgimento dell' intero Consiglio regionale''. A tale proposito si e' convenuto che saranno investiti del problema i Capigruppo consiliari i quali dovrebbero chiedere al Presidente Bova la convocazione straordinaria ed urgente del Consiglio regionale. L'Assemblea, un volta convocata, sara' chiamata - secondo quanto emerso dalla riunione - ad autorizzare la Giunta a ''conferire'' le uve al prezzo di mercato ed a pagare i produttori, utilizzando le risorse disponibili.

Cilento nominato presidente di Agrumicoltura

03/10 Nicola Cilento, imprenditore agrumicolo di Corigliano Calabro e dirigente di Confagricoltura Calabria, e' stato indicato dalla Giunta esecutiva confederale dell' organizzazione per la presidenza della Federazione nazionale di prodotto agrumicoltura. L' incarico affidato a Cilento e' stato commentato positivamente dal presidente dell' organizzazione degli imprenditori agricoli calabresi, Francesco Macri', e dal componente di Giunta, Carlo Siciliani, secondo i quali ''l' esperienza e la professionalita' imprenditoriale di Nicola Cilento sono una garanzia per l' elaborazione e l' avvio dei programmi e delle iniziative di rilancio dell' importante comparto dell' economia primaria della Calabria''. Cilento, dal canto suo, nel ringraziare i dirigenti di Confagricoltura Calabria, ha sottolineato ''l' esigenza di attuare una forte iniziativa sinergica con le istituzioni nazionali e regionali allo scopo d' incrementare le prospettive di sviluppo, la commercializzazione e la promozione delle produzione agrumicole meridionali, e calabresi in particolare''.

I pescatori di Schiavonea in stato di agitazione

02/10 I pescatori di Schiavonea, costituitisi in comitato di agitazione permanente, dichiarano lo stato di agitazione a causa delle scelte ''incomprensibili'', inopportune, e,soprattutto,effettuate senza il minimo coinvolgimento della categoria, nei lavori in esecuzione nell'area portuale ed,in particolare, nella seconda darsena del porto di Corigliano Calabro. Lavori , tra l'altro, che prevedono la realizzazione di una ''catenaria'' per la sistemazione della flotta peschereccia, restringendo fortemente gli spazi abituali: una mortificazione per i pescatori e una occasione mancata per la valorizzazione dell'economia ittica locale e, cosa piu' preoccupante, nessuna prospettiva di sviluppo per la piu' grande marineria della Calabria.Lo stato di agitazione dei pescatori durera' fino a quando non si avranno certezze, con il blocco dei lavori per la realizzazione della catenaria, per effettuare,invece,scelte non piu' rinviabili per una adeguata e dignitosa sistemazione della pesca nella seconda darsena del porto. ''I pescatori di Schiavonea - dichiara il portavoce del Comitato Salvatore Martilotti - stigmatizzano la disattenzione della Politica e delle Istituzioni(Ministero dei Trasporti, Regione,Provincia e Comune) per il mancato coinvolgimento dei pescatori prima dell'avvio dei lavori oggi in esecuzione. Lavori da cui dipende lo stesso futuro dell'economia ittica locale, ma anche il futuro di tanti giovani e di decine e decine di famiglie di pescatori di Schiavonea. Solo grazie al Comandante del porto i pescatori locali sono venuti a conoscenza di una diversa sistemazione della flotta peschereccia nel corso dell'incontro odierno presso i locali dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Corigliano Calabro. I pescatori hanno ringraziato il Comandante Francesco Chirico per la sensibilita' e l'interesse mostrato verso la categoria, chiedendo di valutare l'opportunita' di una Conferenza di servizi sull'emergenza che si e' venuta a creare e,chiedendo, se compatibile e giuridicamente perseguibile,la sospensione dei lavori in esecuzione. Inoltre, i pescatori hanno voluto ribadire che le scelte effettuate ed in corso di realizzazione sono scelte squisitamente politiche e,pertanto, investono direttamente le Istituzioni che hanno il governo del territorio, ed in particolare Comune,Provincia e Regione. I pescatori sono determinati a continuare lo stato di agitazione poiche' non e' semplicemente un problema tecnico l'esecuzione dei lavori. Dopo decenni di attesa, di lutti, di sacrifici, di lavoro duro di tanti pescatori, - continua il portavoce del Comitato Salvatore Martilotti - questi lavoratori del mare vogliono risposte rassicuranti sul futuro della pesca locale''. Al Comune, alla Provincia e alla Regione - prosegue il portavoce del Comitato Salvatore Martilotti - chiediamo:di sospendere l'esecuzione dei lavori per il posizionamento della catenaria nella seconda darsena;la costituzione di un tavolo fra Istituzioni e Categoria locale per valutare, attraverso il dialogo e la concertazione, l'opportunita' di rivedere le scelte effettuate per delineare,invece, scelte compatibili con il programma di sviluppo della pesca calabrese avviato dalla Regione Calabria; la costituzione del Tavolo Blu' provinciale e ripristino delle funzioni della Consulta comunale della Pesca per confrontarsi sulle risorse finanziarie pubbliche a sostegno della piu' grande marineria della Calabria.

Confagricoltura vince le elezioni associative degli allevatori

29/09 ''Una netta e consistente vittoria e' stata ottenuta dalla lista degli allevatori sostenuta dalla Confagricoltura nell' ambito delle elezioni svoltasi nell' Assemblea generale dei soci dell' Associazione regionale allevatori della Calabria, che ha visto contrapposti due schieramenti di imprenditori zootecnici: il primo formato dai rappresentanti di Coldiretti e Cia, il secondo da allevatori la maggior parte di espressione di Confagricoltura''. A renderlo noto e' stata la Confagricoltura. Gli eletti sono Giovanni Biafora, Carlo Bova, Giuseppe Cerminara, Pietro Daniele, Antonio Giglio Verga. Nel Collegio sindacale sono stati eletti Fabio Canzonieri (sindaco effettivo), Michela Mazza e Franco Bomba (supplenti); a questi si aggiungeranno i rappresentanti dell' Associazione italiana allevatori e della Regione Calabria. Soddisfatti il presidente di Confagricoltura, Francesco Macri', ed i presidenti dell' Apa di Catanzaro, Alberto Statti, di Vibo Valentia, Domenico Garisto, di Crotone, Michele Colucci, di Reggio Calabria, Domenico Tripodi, ed il rappresentante di Confagricoltura Cosenza, Giovanni Biafora, secondo i quali ''per il mondo zootecnico calabrese si apre una nuova fase che sara' caratterizzata dal coinvolgimento degli allevatori nei programmi di rilancio del settore, tenendo conto delle mutate condizioni dei mercati e delle nuove esigenze delle aziende zootecniche''. ''Tuttavia - ha sostenuto Macri' - l' Associazione terra' in grande considerazione le proposte che saranno avanzate dai rappresentanti delle altre Organizzazioni, perche' tutti noi dobbiamo contribuire ad ottimizzare i servizi di assistenza alle aziende, contribuendo a ridurre i costi gestione. Gli allevatori che hanno sostenuto il progetto di Confagricoltura hanno dimostrato di voler essere protagonisti del loro futuro e questa vittoria dimostra come Confagricoltura Calabria privilegi i problemi reali del settore contro le logiche di potere fini a se stesse''. Macri' ha quindi auspicato che ''le incomprensioni che hanno caratterizzato i rapporti tra le Organizzazioni professionali agricole possano essere superate con l' apporto e l' esperienza di tutti gli allevatori''.

Intesa tra ARSSA e viticoltori per il conferimento dell’uva. L’ass. Pirillo annuncia un tavolo sulle eccedenze

28/09 Presso la sede regionale dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura si sono riuniti in rappresentanza dei viticoltori gli esponenti delle Organizzazioni professionali agricole provinciali, rappresentate da Pietro Tarasi della Coldiretti; Giovanni Fazio della Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Marino le Piane per l’UPA ( Unione Provinciale Agricoltori ). Per i produttori, i responsabili della Coop. Ricarro di Rocca Imperiale (Cs): Pietro Cascardi, Francesco Lungaretti e Vincenzo Marino.
Per l’Arssa erano presenti il Direttore Generale, Giovanni Marzullo, unitamente ai responsabili della Struttura centrale di ex Esac Impresa e dell’impianto di trasformazione delle uve di Caselle di Tarsia (Cs).Scopo prioritario dell’incontro è stato quello di definire le linee guida relative alla campagna vitivinicola 2005/06 che interessa i produttori di un territorio vocato compreso prevalentemente nella Valle dell’Esaro.
Introduce i lavori il Direttore Generale dell’Arssa, il quale informa i presenti di aver approfondito gli argomenti dell’incontro precedente e che è stata tenuta in debita considerazione la convinta sollecitazione espressa dell’Assessore Regionale all’Agricoltura, On.le Mario Pirillo, che ha invitato l’Agenzia a farsi carico delle difficoltà eccezionali in cui versa il comparto.
Il Direttore Generale Marzullo fa presente che le difficoltà finanziarie in cui versa l’Arssa non consentono di eseguire il pagamento delle uve conferite nel corrente esercizio. L’Agenzia – ha dichiarato Giovanni Marzullo - s’impegna a saldare i conferimenti in due soluzioni: la prima entro il secondo trimestre del prossimo esercizio finanziario 2006, la seconda a prodotto venduto.
Le Organizzazioni rappresentative dei viticoltori, nel corso dell’incontro, hanno espresso piena fiducia sul ruolo fondamentale dell’impianto di vinificazione Arssa di Caselle per la valorizzazione del comparto. Allo stesso tempo hanno avanzato la consapevole proposta che, per come avvenuto nelle precedenti campagne vendemmiali, anche per l’imminente campagna l’Agenzia per i Servizi in agricoltura si faccia carico di accogliere il conferimento delle uve e della successiva trasformazione del prodotto.
L’Amministrazione dell’Arssa, nel merito, sentiti anche i tecnici del settore e stante la riconosciuta qualità delle produzioni, si è dichiarata disponibile all’avvio della campagna di conferimento nel più breve tempo possibile.
Il quantitativo massimo di uve che potranno essere trasformate dalla Cantina Caselle è stato fissato in 5.000 q.li. Il prezzo è stabilito, nelle fasce e negli importi, secondo un prospetto economico, condiviso ed approvato, che costituisce parte integrante dell’accordo. L’Agenzia liquiderà, inoltre, un ulteriore importo, nella misura massima di € 3,00 a quintale conferito, al conseguimento degli obiettivi previsti dall’ accordo.
I conferitori, da parte loro, si sono impegnati a sottoscrivere regolare contratto che sarà predisposto dall’Agenzia per i Servizi in Agricoltura ed a fornire tutta la documentazione richiesta. Il verbale dell’intesa, alla fine del costruttivo incontro, riferito all’ acquisto delle uve per la prossima campagna vendemmiale è stato sottoscritto da tutte le parti interessate, presenti al tavolo della riunione.
Intanto l’assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, ha incontrato ieri pomeriggio, una rappresentanza dei produttori di uva e titolari di cantine della provincia di Crotone. All’incontro era presente il senatore Nicodemo Filippelli, sindaco di Cirò Marina e il consigliere regionale e presidente della IV commissione ambiente, Francesco Sulla.
Nel corso dell’incontro si è discusso delle problematiche del settore inerente il mercato dell’uva, in special modo nel territorio cirotano.
L’assessore Pirillo ha ascoltato le argomentazioni presentate dai produttori e in seguito ha delineato alcune iniziative sino ad ora avviate.
L’attenzione è stata indirizzata poi sull’esubero della produzione. Su proposta dell’assessore Pirillo alcune cantine hanno dato la propria disponibilità a ritirare una certa percentuale della produzione (rispetto allo scorso anno) in esubero. In tal modo lo stato di crisi, paventato da più tempo, dovrebbe rientrare e comunque stemperare la tensione che in queste ultime settimane ha accompagnato i produttori di uva.
L’assessore Pirillo ad ogni modo, ha confermato la propria disponibilità per quanto concerne il quantitativo di uva eccedente, avviando un tavolo di trattative per trovare una soluzione in tempi brevi, interessando anche il Ministero delle Politiche agricole e forestali.

Torna la Biodomenica, festa del biologico

28/09 Domenica prossima torna in tutta Italia, per il sesto anno consecutivo, la Biodomenica, la festa dell' agricoltura biologica, della sana alimentazione e del gusto, organizzata dall' Aiab (Associazione italiana per l' agricoltura biologica), Coldiretti e Legambiente, in collaborazione con Citta' del Bio. In oltre cento piazze italiane, e' scritto in una nota, i cittadini potranno apprezzare i prodotti di un' agricoltura che offre a sempre piu' persone alimenti sani e di qualita', legati al territorio, alle sue tradizioni e alla sua cultura. In Calabria Coldiretti, Aiab e Legambiente hanno preparato un programma ricco di iniziative che partiranno venerdi' prossimo con l' inaugurazione, all' Istituto tecnico agrario di Catanzaro, dalla mostra ''Io mangio bio'', corredata da incontri mirati all' educazione Agroambientale. Sabato, nel Parco della scuola agraria, vi sara' una manifestazione dedicata a tutte le scuole di ogni genere e grado, con visite guidate da tecnici specializzati lungo percorsi agroambientali appositamente predisposti, con il Patrocinio dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro e il Comune di Catanzaro. Sabato e domenica sono invece in programma tre iniziative. A Pizzo Calabro, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Vibo Valentia, si terra' la manifestazione ''A Pizzo si mangia da ... bio''. In oltre dieci ristoranti e nelle gelaterie del centro si potranno degustare piatti, pizze, stuzzichini e gelati da agricoltura biologica. In piazza inoltre vi sara' un mercatino, con esposizioni ad altre degustazioni. All' aeroporto di Lamezia Terme e' in programma ''Vola con il biologico'', una iniziativa espositiva, di informazione e degustazione, coronata dalla distribuzione di prodotti biologici calabresi ai viaggiatori in arrivo e partenza. Al porto di Vibo Valentia, infine, si svolgera' ''Anche il pesce si fa bio''. Sara' disponibile un' imbarcazione di pescaturismo con cui visitare gli impianti di maricoltura biologica della Cooperativa Nautilus, a largo della costa della baia di trainiti. Le visite guidate in mare sono organizzate dalla Coop. Mareggiando. Il presidente della Coldiretti, Pietro Molinaro, ritiene che il biologico, ''non e' solo un metodo pulito, ma una occasione per valorizzare i prodotti legati al territorio che garantiscono freschezza, salute e rispetto delle tradizioni''. ''Con la Biodomenica - ha sostenuto Maurizio Agostino, direttore di Aiab Calabria - pensiamo di portare in piazza l' esempio di un' agricoltura che rappresenta un modello di sviluppo per tutto il territorio rurale. Quest' anno abbiamo voluto dare una certa attenzione al mondo della scuola, con un ricco programma su Catanzaro dedicato ad insegnanti ed alunni. E poi alla enogastronomia di qualita' con le manifestazioni di Pizzo. Insomma due esempi di come biologico significa anche sociale e sviluppo del turismo''. Andrea Dominijanni di Legambiente, infine, ha affermato che ''con questa iniziativa, continua l' impegno dell' associazione nei confronti della tutela, promozione e salvaguardia dei prodotti tipici. I prodotti provenienti da questa agricoltura di qualita' garantendo la sicurezza alimentare dovrebbero assumere un ruolo preminente nelle mense scolastiche della nostra regione''.

Nuovo caseificio a San Giovanni in Fiore

28/09 Sara' inaugurato domenica 2 ottobre a San Giovanni in Fiore un moderno caseificio gestito direttamente dagli allevatori della zona. Lan struttura sorge in contrada Garga sulla strada statale 107. ''La struttura - ha sostenuto il presidente della Cooperativa zootecnica Giovanni Biafora - vuole rappresentare una sfida in un' area particolarmente difficile e contribuire alla valorizzazione ed alla tutela delle produzioni locali''. Al termine della cerimonia seguira' una degustazione dei prodotti dell'azienda.

La CIA contraria al trattamento diverso per la Calabria sugli aiuti per l’olio

27/09 ''La scelta di una diversita' di trattamento per la sola regione Calabria appare non comprensibile e non condivisibile''. A sostenerlo e' stato il presidente regionale della Cia (Confederazione italiana agricoltori), Giuseppe Mangone, in merito agli aiuti comunitari all' olivicoltura. ''La riforma della Pac entrata in vigore da quest' anno - ha aggiunto Mangone - ha istituito un modello nuovo di erogazione degli aiuti, passando da un aiuto a capo, ad ettaro coltivato o a quintale, ad un sostegno disaccoppiato e forfetario unico, calcolato per titoli acquisiti in un periodo di riferimento ed erogato in ratei annuali fino al 2013 o parzialmente disaccoppiato (60-40%) in cui la parte non forfetaria sara' erogata a produzione avvenuta. Per la maggior parte delle Ocm fin qui riformate in tal senso, l' Italia ha scelto il disaccoppiamento totale. Per quanto riguarda l' olio d' oliva, la filiera e le istituzioni hanno concordato per l' aiuto interamente disaccoppiato. Ora con decisione non concertata, il Ministro, ha avanzato richiesta alla Commissione di applicare per il settore il disaccoppiamento parziale dell' aiuto per la sola Calabria, in virtu' di una ipotetica particolarita' dell' olivicoltura della regione. Una motivazione inconsistente in quanto, l' olivicoltura calabrese, al pari di quella delle altre regioni, non e', ne' omogenea ne' particolare. Un' altra motivazione addotta e' quella riferita agli affitti, diffusi in regione, degli oliveti con vari tipi di contrattazione. Anche questa non e' una particolarita' calabrese''. ''Probabilmente la scelta del disaccoppiamento parziale per affrontare il problema degli affitti - ha sostenuto il presidente della Cia - e' perorata da coloro che pensano che in questo modo e' piu' facile tutelare l' olivicoltura o che credono che la parte accoppiata possa essere corrisposta a persone diverse da quelle cui spetta la parte disaccoppiata non tenendo conto che l' intero aiuto spetta comunque al conduttore sia esso proprietario, affittuario, comodatario o quant' altro''. ''Dalla scelta del parzialmente disaccoppiato - ha concluso mangone - per i produttori calabresi ed il sistema calabrese nel suo insieme significhera' una perdita di risorse sin qui ricevute''.

Eurispes: 7 aziende su 10 non dispongono di certificazione di qualità. Ass.Pirillo: “Servono marchi di qualità”

26/09 Sette aziende agricole calabresi su dieci non dispongono di certificazioni di qualita', mentre sono circa 8.700 le imprese della filiera agricola che chiedono alla Regione politiche dirette a proteggere la tipicita' e la qualita' dei prodotti. E' quanto emerso dal primo Rapporto sull'agricoltura in Calabria realizzato dall'Eurispes. Il 69 per cento degli imprenditori si dichiara dunque ''non certificato''. Ben 7 aziende su 10 (il 69%) hanno risposto negativamente alla domanda, ''la sua azienda dispone di certificazioni''; appena l'11% dichiara di aver ottenuto la certificazione per uno o piu' prodotti, l'8,5% per una parte del processo distributivo o produttivo, il 7% per tutte le attivita' dei processi distributivi e produttivi, e solo il 4% afferma di avere certificazioni di prodotto e di processo. Fra le aziende del settore agricolo (21% rispetto al 10% settore dell'agroindustria) e' maggiore la quota di quante dispongono della certificazione di qualita' dei processi aziendali; di contro, nel comparto dell'industria agroalimentare prevalgono le imprese che hanno puntato sulla certificazione dei prodotti (il 14% vs il 9%). Dalla suddivisione territoriale per provincia emergono delle significative differenze valoriali. A Crotone (31,8%) e Vibo Valentia (25%) prevale il numero di imprese con certificazione di processo, a Cosenza (15,1%) e Reggio Calabria (11,5%) quelle di prodotto, mentre Catanzaro fa registrare il numero piu' elevato di aziende che possiede entrambe le certificazioni (10,7%). Considerata l'importanza che stanno assumendo i marchi di qualita' per le imprese che intendono affermarsi sul mercato dei prodotti alimentari, e in maniera particolare per le imprese calabresi, che stanno puntando molto sullo sviluppo del settore agroalimentare, - spiega l'Eurispes - risulta fondamentale analizzare gli orientamenti degli operatori economici calabresi rispetto ad un tipo di produzione che, per i mezzi, le risorse e le procedure impiegate, offre maggiori garanzie di qualita'. Oltre a rilevare la percezione sul grado di diffusione su forme di agricoltura di qualita', si e' cercato pertanto di quantificare l'effettivo numero di aziende agroalimentari del territorio regionale che offrono sul mercato prodotti che hanno ottenuto certificazioni o marchi di qualita' o con maggiori garanzie di sicurezza e qualita' alimentare perche' etichettati come ''biologici''. L'analisi ha evidenziato anche in questo caso una fase embrionale del processo. Complessivamente, infatti, si registra tra le aziende calabresi un limitato orientamento verso le produzioni di qualita'. Cosi', appena l'11% delle aziende afferma di produrre o di commercializzare prodotti con Denominazione di Origine Controllata; l'8% dichiara di aver ottenuto per i propri prodotti la Denominazione di Origine Protetta e l'Indicazione Geografico Protetta, mentre scende a 3,5%, in assoluto il valore piu' basso rilevato per ciascun marchio, la quota di quante qualificano la loro offerta mediante l'utilizzo del marchio Denominazione di Origine Controllata e Garantita (3,5%). L'analisi territoriale mostra un maggiore dinamismo in tal senso nella provincia di Catanzaro, la quale risulta particolarmente sensibile alla certificazione dei prodotti attraverso l'utilizzo dei marchi di qualita'. Le aziende locate nel suo territorio si distinguono, infatti, per aver espresso le percentuali piu' alte relativamente alla produzione e alla commercializzazione di prodotti di qualita'. Solo nel caso della Denominazione di Origine Controllata il territorio crotonese (18,2%) manifesta un dato superiore a quello catanzarese di quattro punti percentuali. Le proposte degli operatori: il 25,6% punta sui marchi di qualita'. Quali, dunque, i suggerimenti e le principali linee di indirizzo indicati dagli operatori calabresi? Quattro gli interventi prioritari individuati: innovazione su prodotti esistenti e introduzione di nuovi prodotti (29,6%), potenziamento della rete distributiva mediante l'individuazione di nuovi canali di vendita (29,1%), attuazione di politiche dirette a proteggere la tipicita' e la qualita' dei prodotti (25,6%) attraverso le denominazione d'origine (DOC, DOP, DOCG, IGP, ecc.), aumento della quota delle vendite attraverso l'intercettazione di nuove nicchie di mercato (22,1); seguono, con percentuali inferiori, i miglioramenti dell'etichettatura dei prodotti (19,1%), il rafforzamento delle relazioni con la grande distribuzione (18,6%) e il potenziamento della logistica secondo l'ottimizzazione dei tempi di consegna dei prodotti (14,6%). Meno rilevanza, infine, assume l'adeguamento (10,1%) alle nuove normative (BSE, tracciatura, norme sugli OGM, ecc.) e il rafforzamento degli strumenti e delle politiche di marketing aziendale (es. packaging) (4,5%). Non si riscontrano sensibili differenze tra le aziende della filiera agroalimentari: in entrambi i comparti analizzati, dunque, si osserva una convergenza di opinioni sulle azioni da intraprendere. Non in tutti i territori provinciali si riscontra la medesima scala di priorita' sulle scelte da imprendere per il rilancio del settore. Le divergenze piu' importanti riguardano le imprese reggine, che individuano come primo obiettivo la necessita' potenziare le relazioni rispondendo alle richieste provenienti dalla grande distribuzione (27,9%), e le imprese crotonesi, che pongono al primo posto l'individuazione di nuovi canali di distribuzione (36,4%). Rispetto alla necessita di migliorare l'etichettatura del prodotto si dimostrano piu' sensibili le aziende di Cosenza (23,6%) e Catanzaro (21,4%); fra quest'ultime, inoltre, e' maggiore la quota di quante sostengono la creazione di nuove nicchie di mercato (32,1%); infine, a Vibo Valentia si rilevano le percentuali piu' elevate di quanti ritengono prioritario l'adeguamento alle normative (12,5%).
L’assessore Pirillo riferendosi ai dati diffusi dall’Eurispes, ha sottolineato come in Calabria si registri la necessità di una maggiore certificazione di qualità nelle aziende. “Più volte ho ribadito la necessità di marchi di qualità nel settore dell’agricoltura e i dati in nostro possesso di certo non danno una visione rosea. Le aziende calabresi – ha proseguito Pirillo - avvertono il bisogno di allargare le proprie conoscenze attraverso azioni mirate che puntano al mercato nazionale ed estero, dove il marchio di qualità è il sigillo che garantisce un comparto sano e competitivo”.

Forestazione autosostenibile, Pirillo incontrerà il viceministro Baldassarri

26/09 “Forestazione autosostenibile” è il tema dell’incontro che si terrà giovedì prossimo, 29 settembre, a Roma, presso il Ministero dell’economia nell’incontro che l’assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo avrà con il viceministro Mario Baldassarri. L’assessore Pirillo presenterà il documento elaborato e licenziato dal comitato scientifico (formato da docenti e qualificati esperti) sulla questione riguardante appunto il piano di riforma teso a rendere produttivo il settore. Su indicazione dell’assessore Pirillo il comitato scientifico ha provveduto a sviluppare un progetto sull’autosostenibilità del comparto, che vede una relazione stretta tra uomo e ambiente, con particolare attenzione dedicata alla fruibilità dei parchi verdi, al rimboschimento, alla valorizzazione e vendita dei prodotti di sottobosco. In tale ottica assume particolare importanza la sinergia con gli assessorati all’ambiente, turismo ed industria.
Il progetto prevede inoltre la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico: decisamente distintivo sarà il rapporto con la Protezione Civile e le forme di volontariato, che potranno garantire una effettiva riorganizzazione e la successiva programmazione.

Incontro dell’ARSSA sulla coltivazione del grano duro

26/09 E’ stato un primo incontro giudicato soddisfacente dalle parti interessate quello che s’è tenuto presso la sede regionale dell’ARSSA di Viale Trieste, tra dirigenti dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura (Giuseppe Mileti, Antonio Murrone e Luigi Spina), delle Organizzazioni professionali agricole (Giovanni Cipolla per la Coldiretti e Giovanni Fazio per la Cia) ed i rappresentanti del Molino Romeo di Rossano (Giovanni Romeo e Leonardo Pugliese). L’incontro voluto collegialmente dalle diverse realtà ha sancito una concreta fase di collaborazione tra il Soggetto pubblico ARSSA, i rappresentanti del mondo agricolo e quelli dell’industria molitoria impegnata nel processo di filiera della lavorazione del grano duro destinato alla pastificazione. Un segmento agricolo che in Calabria è potenzialmente valido e suscettibile di sviluppo. I dirigenti ARSSA hanno espresso piena disponibilità della Struttura per il varo di un protocollo d’intesa mirato a valorizzare la coltura del grano duro e per sostenere adeguatamente quelle aziende agricole che mostreranno interesse per l’iniziativa tendente a sviluppare la diffusione di ulteriori varietà di frumento adatte alle condizioni pedo-climatiche della Regione Calabria. Con l’occasione, i rappresentanti ARSSA hanno riferito ai presenti che sull’argomento grano duro l’impegno dell’Agenzia risale all’anno 2000 e che sono stati già acquisiti soddisfacenti risultati per alcune nuove varietà, come il “Fauno”. Le attività di ricerca e sperimentazione, infatti, all’attualità consentono di avere delle ricadute importanti nell’ambito dei vari territori, tanto che i rappresentanti del Molino Romeo, da parte loro, si sono impegnati, nella prima fase, ad operare il ritiro delle quantità di prodotto ottenibili su una superficie pari a 2.000 ettari, indicando l’ARSSA quale entità di garanzia e di punto di riferimento per le categorie interessate per realizzare al meglio l’azione di filiera del comparto. Altri argomenti affrontati nel corso dei lavori hanno riguardato: l’attuazione di un piano d’assistenza tecnico-professionale presso le imprese coinvolte nel progetto, l’impegno a realizzare standard qualitativi del prodotto, secondo i parametri richiesti dall’industria molitoria. Compiti, questi, che l’ARSSA potrà sicuramente garantire. I rappresentanti di Coldiretti e Cia, nell’esprimere soddisfazione per la qualità dei contenuti di questo primo incontro, hanno fatto rilevare il peculiare ruolo che l’Agenzia per i Servizi in Agricoltura potrà svolgere nell’ambito della ricerca applicata e sperimentazione del frumento, attraverso i campi catalogo e dimostrativi; per le ricerche di mercato del prodotto, attraverso confronti comparativi con le altre regioni produttrici; per il varo di un adeguato intervento di assistenza ai produttori, di concerto con le categorie professionali e la piana condivisione del percorso da parte del competente Assessorato regionale all’Agricoltura.
Nel corso del confronto è emersa anche l’esigenza di affrontare alcuni parametri di mercato e della commercializzazione del prodotto finito, di programmare a breve un incontro con i rappresentanti del Consorzio Agrario.
Al tavolo dei lavori, a conclusione di questo primo confronto, ha preso parte il Direttore generale dell’Agenzia, Giovanni Marzullo che, a nome dell’Amministrazione ARSSA, ha plaudito all’iniziativa ed assicurato la piena adesione della Struttura per realizzare un adeguato protocollo di collaborazione tra i Soggetti coinvolti nel Progetto grano duro.

Convegno sulla Politica Agricola Comune a Lattarico

26/09 La riforma della Politica Agricola Comune (PAC). Questo il tema di un convegno che si è svolto a Lattarico, piccolo centro alle porte di Cosenza. Un territorio a grande vocazione agricola nel quale l’olivicoltura ed i castagneti rappresentano gran parte della produzione di questo lembo di terra. La nuova riforma messa in campo in dall’organo legislativo europeo, rappresenta una rivoluzione copernicana per i nuovi indirizzi che detta nel comparto di riferimento. Tanto per fare un piccolo esempio, i finanziamenti non saranno più erogati in base alla quantità di produzione ma al rispetto di alcune regole che riguardano la qualità, la sicurezza, la tracciabilità e il legame con il mondo rurale di provenienza. Detta così, dal punto di vista dei consumatori ed in momento di forte preoccupazione per la salute pubblica – bse, influenza aviaria, brucellosi ecc. docet – è sicuramente un grosso passo in avanti verso quello che è il rispetto di chi ogni giorno acquista i prodotti necessari per la propria sopravvivenza. Ma dal punto di vista dei produttori, come evidenziato durante il dibattito, non mancano affatto le preoccupazione per i nuovi vincoli di una normativa ancora oscura e che risente anche di un difetto di comunicazione legato alla tipicità del linguaggio legislativo. Qualificato il parter: Fabio Mele Direttore tecnico del CAA/UCI di Roma, Stefano De Marco, consulente della Libera Associazione coltivatori ed imprenditori agroalimentari – LACIA –, espressione in Calabria dell’UCI, Unione Agricoltori Italiani, Luigi Guarneri, presidente della LACIA. Puntuale il resoconto di Fabio Mele che ha parlato ed illustrato la riforma della PAC e tutti gli adempimenti cui saranno obbligati gli agricoltori. Stefano De Marco ha relazionato sui fattori di “condizionalità” ossia le condizioni che presiedono ai finanziamenti. Interessanti gli interventi del pubblico: Egidio Aiello, imprenditore della zona, ha espresso forti dubbi sulle modalità di presentazione delle domande che riguardano le passate annualità. I lavori sono stati conclusi dal presidente della LACIA/UCI, Luigi Guarneri che ha richiamato l’attenzione degli operatori agricoli ad una attenta lettura della riforma mettendo a disposizione le proprie strutture organizzative (info al n. 0984/637045) per i chiarimenti del caso e per una puntuale applicazione delle nuove regole che se disattese potrebbero escludere definitivamente molte piccole aziende dai finanziamenti Europei.

Cassano aderisce alla associazione nazionale “Città dell’olio”

26/09 Il comune di Cassano Ionio ha aderito all'associazione nazionale ''Citta' dell'Olio'', presieduta da Enrico Lupi. Ne hanno dato notizia il sindaco Gianluca Gallo e l'assessore comunale alle Attivita' Produttive, Roberto Bruno. L'adesione all'associazione ''Citta' dell'Olio'', decisa dalla giunta comunale, sara' discussa e deliberata nel corso nella prossima riunione del consiglio, gia' convocata per giovedi' 29 settembre. ''Nel corso degli anni di attivita', l'associazione - hanno detto Gallo e Bruno - ha definito il proprio ruolo di tutela, di promozione e valorizzazione sia dell'ambiente e della cultura dell'olivo, che della qualita', dell'immagine e del piacere dell'olio. L'amministrazione comunale di Cassano ha scelto di aderire perche' ha ritenuto interessanti e importanti le finalita', gli obiettivi e le iniziative in programma dell'associazione Citta' dell'Olio, tra cui la valorizzazione del prezioso prodotto olio extravergine di oliva e il progetto riguardante il Turismo dell'Olio, destinato a fare affacciare sul mercato una serie di territori fino a oggi marginali rispetto ai flussi turistici piu' consolidati in un'ottica di sviluppo e di promozione delle aree a tradizione olivicola come quella cassanese''. ''In questo senso - hanno concluso il sindaco Gallo e l'assessore Bruno - il progetto Turismo dell'Olio non si esaurira' nella elaborazione di pacchetti turistici, che pure sono importanti, ma avra' il compito di educare all'accoglienza tutti quei operatori economici sul territorio, che possono essere coinvolti in questo piano di sviluppo''.

Confagri: “Superare la penalizzazione del comparto agrumicolo”

26/09 Le regole di commercializzazione e gli eventuali programmi finalizzati alla riorganizzazione e rilancio del comparto agrumicolo, penalizzato da anni da una profonda crisi di mercato, sono state al centro di una riunione del ''Comitato Piccoli Agrumi'', organismo interprofessionale di Confagricoltura. ''Nel corso dei lavori, presieduti da Nicola Cilento - e' detto in un comunicato - i rappresentanti della grande distribuzione organizzata hanno evidenziato la necessita' di avere dei dati certi all' inizio di ogni campagna di commercializzazione relativi alla quantita' ed alla qualita' di prodotto fresco e nel contempo hanno invitato il mondo produttivo a riorganizzarsi in strutture efficienti in grado di affrontare le sfide del mercato, alla luce di una sempre piu' pressante concorrenza spagnola. A parere dei produttori le iniziative tecniche tendenti al miglioramento della produzione devono necessariamente coinvolgere gli Istituti sperimentali che rilasciano la certificazione per le nuove varieta' di clementine, in modo da dilatare il calendario di commercializzazione''. ''C' e' urgenza - ha sostenuto Cilento - di una sinergia operativa tra i soggetti della filiera, finalizzata ad affrontare le nuove esigenze del mercato. Nelle prossime riunioni si procedera' ad elaborare una bozza di accordo sulle nuove regole di commercializzazione''. A conclusione della riunione e' stato evidenziato che l' assessore regionale all' Agricoltura Mario Pirillo ha manifestato la propria disponibilita' a sostenere eventuali iniziative promozionali del comparto agrumicolo calabrese.

Legacoop “Inopportune le iniziative sigli aiuti UE”

23/09 ''Giudichiamo inopportuna e fuori luogo l' iniziativa dell' Assessore regionale all' Agricoltura in merito al regime di aiuti da applicare agli olivicoltori calabresi''. A sostenerlo e' Legacoop Agroalimentare che in una nota ''ribadisce la propria posizione in favore del disaccoppiamento totale cosi' come concordato in tutte le sedi deputate a discutere su tale argomento, da ultimo il tavolo verde tenuto a Roma alcune settimane fa''. ''La scelta operata dall' assessore Pirillo - prosegue la nota - adducendo una presunta specificita' dell' olivicoltura calabrese marginalizza il settore e tende a mantenere in vita un meccanismo ed un modello che non ha consentito, fino ad oggi, al settore di esprimere tutte le sue potenzialita'. Occorre al contrario cogliere gli elementi positivi contenuta nella riforme dell' Ocm per favorire una riorganizzazione del sistema olivicolo regionale su nuove basi per riposizionarlo nel mutato quadro di riferimento legislativo e regolamentare italiano ed europeo. In questo senso occorre da parte delle istituzioni pubbliche, degli operatori delle organizzazioni dei produttori effettuare uno sforzo in grado di mettere le aziende regionali nelle condizioni di competere in un mercato sempre piu' ampio e globale''. ''Favorire l' aggregazione fra le filiere e l' integrazione fra le varie fasi della produzione - e' il giudizio di Legacoop Agroalimentare - diventa un elemento importante per qualificare la produzione regionale attaccata da una competizione internazionale sempre piu' invadente ed agguerrita. In tale contesto la cooperazione e l' associazionismo possono rappresentare dei validi strumenti per riorganizzare filiere e creare un sistema integrato in grado di valorizzare anche in senso commerciale la nostra piu' importante risorsa agricola con le conseguenti ricadute positive sui singoli produttori i quali sono chiamati ad essere i protagonisti di un progetto di rilancio del settore''. ''Per questo - conclude Legacoop Agroalimentare - auspichiamo un' analisi piu' attenta delle problematiche del settore e chiediamo la partecipazione della cooperazione ai tavoli di concertazione che l' Assessore intendera' convocare. Chiediamo altresi' una rivisitazione della proposta di disaccoppiamento parziale per concentrare l' attenzione sulle problematiche piu' vere e urgenti del settore''.

Confagri: “Utile i disaccoppiamento parziale degli aiuti”

23/09 In merito alle critiche sollevate dopo la richiesta presentata dal ministro Alemanno alla Comunita' Europea relativa all' applicazione di un sistema di disaccoppiamento parziale per gli aiuti nel settore olivicolo in Calabria, la Confagricoltura Calabria ribadisce in una nota ''che su questo problema ci sono state negli ultimi giorni inesatte e fuorvianti interpretazioni, dettate o da malafede o da ignoranza''. A tale proposito, l' Organizzazione, al fine di ''chiarire tutte le perplessita' sorte tra gli operatori olivicoli e' disponibile a partecipare ad un incontro pubblico con il ministro Gianni Alemanno, l' assessore all' Agricoltura, Mario Pirillo, e le altre Organizzazioni professionali agricole''. Confagricoltura Calabria fa presente ''che la richiesta di una deroga per la Calabria tende principalmente a superare la questione degli affitti che interessa circa il 50% delle aziende olivicole calabresi, le cui ricadute non devono destare alcuna preoccupazione sull' impostazione di carattere generale della riforma. L'aiuto accoppiato, come gia' piu' volte sostenuto - prosegue la nota - e' legato al mantenimento dell' oliveto, annulla quindi qualsiasi legame con la produzione e con i famigerati modelli 'F', che comunque non saranno piu' necessari, rispettando lo spirito della riforma. Il meccanismo dell' aiuto parzialmente disaccoppiato se adeguatamente strutturato, consente garanzie di equita' per tutti i produttori, affittuari e non. Garantisce inoltre il mantenimento del patrimonio olivicolo in una zona in cui tale coltura e' determinante''.

Convegno sull’agricoltura a Lattarico

23/09 Importante appuntamento questo pomeriggio a Lattarico. Si parla infatti di agricoltura e, in particolare, di riforma della PAC ossia la politica agricola in campo comunitario. Ad organizzarla l’Unione Coltivatori Italiani (UCI) e la L.A.C.I.A., libera associazione coltivatori ed imprenditori agricoli, che, qui in Calabria, rappresenta l’UCI a livello regionale. Molto importante il tema perché è una delle problematiche attualmente in discussione a livello europeo. Una riforma attesa da tempo e che dovrà dettare le nuove linee e orientamenti in merito ad incentivi in agricoltura basati non sulla produzione ma su criteri diversi quali la sicurezza, la tracciabilità e il legame col territorio rurale di provenienza. Al convegno parteciperanno l’on. Morelli, dirigenti dell’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Fabiano Mele, direttore tecnico CAA/UCI Roma, Stefano De Marco, consulente tecnico LACIA/UCI e il prof. Luigi Guarneri, Presidente regionale della stessa associazione agricola. Modera Francesco Presta del quotidiano della Calabria.

L’Ass. Pirillo replica sulle polemiche sull’olio: “Il fondo di riserva non copre tutti i nuovi diritti”

21/09 “Nella nostra Regione spesso si grida allo scandalo senza tener conto della nuda e cruda realtà. Io sono abituato a non sottovalutare le questioni che ho davanti, osservandole e valutandole da ogni angolazione”. Lo dichiara l’assessore regionale all' Agricoltura , Mario Pirillo, che interviene sulle vicende relative alla organizzazione comune di mercato dell' olio di oliva. “Il problema –prosegue l’ass. Pirillo- inerente l’Ocm (organizzazione comune di mercato) olio è stato dibattuto di più dalla base dei produttori e non dai vertici. Ho riscontrato che era, ed è necessario, un intervento capace di comprendere le istanze provenienti dal territorio. Ho riunito le Opa (presenti Cia, Confagricoltura e Copagri, degli assenti non conosciamo la propria posizione), ed è emersa la necessità di un maggiore approfondimento, per una serie di ragioni presenti nella problematica: affitti, comodati, usi gratuiti e altre forme. Il Fondo di riserva nazionale al quale attingono non solo i produttori di olio, ma tutti i produttori delle diverse Ocm, non è in grado di assicurare la copertura finanziaria per tutti i nuovi diritti. Per cui abbiamo ritenuto di proporre un percorso alternativo, legato alla specificità calabrese, a quello utilizzato a livello nazionale, accettato dal Ministro e proposto alla Commissione Europea. Acquisita la deroga al regolamento, per come richiesto, ho proposto al Ministro di attivare il Tavolo Agricolo Nazionale, per valutare definitivamente, alla luce delle disponibilità delle risorse della Riserva Nazionale, l’opportunità di applicare il disaccoppiamento totale. Mi pare che a questo punto è stupido, da parte della Coldiretti, di cui conosco uomini e cose in Calabria, tacciare il sottoscritto di leggerezza. Come sempre sono alla mia attenzione i problemi degli agricoltori calabresi, piccoli e grandi: questo è un modo di governare un settore delicato, l’unico che prevalentemente (vedi relazione Banca d’Italia), concorre alla formazione del reddito derivante dalla attività agricola. Tutto ciò ci dà la possibilità di chiedere al Ministro e alla Unione Europea di destinare le necessarie risorse al Fondo di Riserva Nazionale, vincolandole espressamente al settore olivicolo calabrese, potendo così applicare il disaccoppiamento totale. Ciò consentirà di affrontare in maniera risolutiva il problema degli affitti, nonché quello dei nuovi impianti, realizzati prima del 1998 e sui quali, ad oggi, non esiste alcun diritto.

Presidente Agronomi: “La nomina di Iovino all’Afor una garanzia per la categoria”

21/09 Quella del prof. Francesco Iovino a presidente dell' Afor ''e' una nomina che va a rafforzare la rappresentanza dei dottori agronomi e forestali sul territorio regionale e che se da un lato premia le indubbie capacita' professionali e le conoscenze scientifiche del dott. Iovino, dall' altro sottolinea l' affermarsi delle peculiarita' di una categoria importante per una regione come la Calabria, a forte vocazione agricola e forestale''. A sostenerlo, in una nota, e' Giovanni Perri presidente regionale dei dottori agronomi e forestali che in relazione alla nomina di Iovino manifesta ''grande soddisfazione ed autentico compiacimento''. ''A nome degli agronomi e forestali calabresi che ho l' onore di rappresentare, nel formulare gli auguri di buon lavoro al neo eletto presidente Iovino - prosegue Perri - garantisco tutta la collaborazione e vicinanza per condividere le azioni necessarie a definire una strategia che sappia dare risposte alle questioni che affliggono da anni uno dei comparti piu' importanti della nostra economia''.

Produttori: si al disaccoppiamento totale degli aiuti

21/09 I produttori calabresi sono favorevoli al disaccopiamento degli aiuti comunitari per quanto riguarda l' olio d' oliva. A sostenerlo sono stati il presidente della Consulta olivicola della Confagricoltura della Calabria, Pierluigi Taccone, e il coordinatore dell' analoga Consulta della Coldiretti, Francesco Giovinazzo. ''La confusione e la mancanza di vera concertazione - e' scritto in una nota - rischia di penalizzare quelli che in Calabria intendono, grazie alla nuova organizzazione di mercato sull' olio di oliva, fare impresa e olio di qualita'. L' olivicoltura calabrese dopo 40 anni di integrazioni al prezzo dell' olio, ha subito una grave stasi tecnica che perpetuandosi, rischia di renderne antieconomica la gestione''. ''La qualita' dell' olio e la valorizzazione del territorio che lo genera - hanno sostenuto Taccone e Giovinazzo - e' l' unica via per creare le condizioni affinche' le nostre aziende siano competitive sul mercato e cio' si puo' raggiungere solo attraverso il disaccoppiamento totale degli aiuti comunitari. Siamo convinti, che anche la soluzione delle questioni legate agli affitti vada ricercata all' interno dei regolamenti dell' Ue vigenti e che il disaccoppiamento parziale aumenterebbe le difficolta': ad esempio, ponendo il limite del trasferimento dei diritti solo da superficie olivetata ad una analoga, grossa parte dei problemi si risolverebbero''. La richiesta formalizzata dal ministro Alemanno alla Commissione europea, di applicare il disaccoppiamento parziale per gli aiuti per l' olio d' oliva limitatamente alla regione Calabria, invece, per Carlo Siciliani, componente di Giunta della Confagricoltura, non desta alcuna preoccupazione circa l' impostazione di carattere generale della riforma. ''Di fatto - e' scritto in un comunicato - il disaccoppiamento totale resta il principio di base per l' aiuto ai produttori olivicoli. La deroga indicata per la regione Calabria e' la soluzione ad una situazione altrimenti insostenibile in una regione dove il problema degli affitti investe un numero di aziende assai rilevante, circa il 50%''. ''L' aiuto accoppiato - ha sostenuto Siciliani - e' legato al mantenimento dell' oliveto, annulla quindi qualsiasi legame con la produzione e con i modelli F rispettando la logica generale della riforma''. ''Il meccanismo dell' aiuto parzialmente disaccoppiato - e' scritto nella nota - se adeguatamente strutturato, consente, a parere della Confagricoltura, garanzie di equita' per tutti i produttori, affittuari e non. Garantisce inoltre il mantenimento del patrimonio olivicolo in una zona in cui tale coltura e' determinante''.
''In merito alla nota relativa al sistema di aiuti nel settore olivicolo, in cui e' riportata la dichiarazione del presidente della sezione olivicoltura di Confagricoltura Calabria Pierluigi Taccone, il quale si ritiene favorevole all' introduzione del disaccoppiamento totale degli aiuti a favore degli olivicoltori, Confagricoltura Calabria precisa che il parere espresso da Pierluigi Taccone si deve ritenere una sua 'personale' opinione, che non corrisponde alla posizione assunta dall' Organizzazione degli imprenditori agricoli calabresi. E' quanto si afferma in un comunicato. ''La richiesta di una deroga per la Calabria - prosegue la nota - tende a superare la questione degli affitti che interessa circa il 50% delle aziende olivicole calabresi, le cui ricadute non devono destare alcuna preoccupazione sull' impostazione di carattere generale della riforma''.

E’ scontro sull’olio. Cia: “Inaccettabile la proposta Alemanno”. Coldiretti “Pirillo superficiale”. Agea: “Proposta un opzione in più”

20/09 Scoppia la polemica sulla proposta di Alemanno a proposito del disaccopiamento degli aiuti sull’olio. Infatti la Confederazione italiana agricoltori (CIA) giudica ''inaccettabile per il metodo e per la sostanza'' la richiesta avanzata alla Commissione Ue dal ministro delle Politiche agricole Alemanno di disaccoppiamento parziale degli aiuti per l'olio d'oliva per la Regione Calabria. La Cia ricorda che solo due mesi fa era stata concordata al Tavolo Verde la scelta del disaccoppiamento totale per l'intero territorio nazionale, poi confermata dalla Conferenza Stato-Regioni e dal Tavolo agroalimentare. Ora il ministro - rilevano dalla Confederazione - compie un atto senza alcuna preventiva consultazione con il mondo agricolo, adottando il metodo della ''concertazione a corrente alternata''. La Cia evidenzia, inoltre, che ''i problemi nell'applicazione della riforma del sistema di aiuti per l'olio d'oliva, in particolare quello della gestione dei terreni in affitto, che pure erano stati segnalati ed oggetto di confronto in sede tecnica, non saranno certo risolti con tale proposta''. La Cia quindi, in pieno accordo con l'organizzazione territoriale calabrese, ribadisce la propria contrarieta' alla richiesta del ministro che - dice - ''risultera' inefficace e rischiera' di isolare l'olivicoltura della Calabria dal contesto nazionale ed europeo''.
''La Coldiretti della Calabria, alla luce delle posizioni apparse sulla stampa, portate avanti dall'Assessore Regionale all'agricoltura, e rilanciate a livello ministeriale nei confronti dell'Unione Europea, senza una reale concertazione, in merito alla nuova organizzazione degli aiuti nel settore dell'olio di oliva, ribadisce la posizione sul disaccoppiamento totale nello strategico comparto dell'economia calabrese''. E' quanto si legge in un comunicato. ''La maggiore Organizzazione agricola, conferma l'impegno nei confronti delle vere imprese della Regione che vogliono trovare concreti sbocchi commerciali, valorizzando la qualita' del prodotto, la sicurezza alimentare e il territorio calabrese che ne e' alla base. La Coldiretti, sicuramente -affermano il Presidente Molinaro e il Direttore Sorbo - non vuole continuare a sostenere chi non ha permesso lo sviluppo di questa regione portandola a scegliere ancora una volta, unica nel panorama europeo, un modello che non favorisce lo sviluppo e agevola chi non propende per percorsi chiari e trasparenti tutelando, chi ha interessi a mantenere tutto inalterato, senza reali opzioni che vanno verso l'innovazione e la competitivita'''. La Coldiretti, ritiene che bisogna puntare sulla qualita', e ''su una seria politica di controlli e di trasparenze per regole chiare che consentono di gestire con lungimiranza il potere contrattuale che la nuova Politica Agricola affida alle singole regioni. Consapevole di questa nuova fase, la Coldiretti, preannuncia l'avvio immediato di una petizione popolare che coinvolga anzitutto i consumatori, le imprese agricole e le strutture di trasformazione, con l'obiettivo di raccogliere decine di migliaia di firme a supporto della propria posizione, in modo da salvaguardare e controllare l'origine dei prodotti il legame con il territorio, tutelare la qualita' e assicurare la rintracciabilita' evitando il rischio di possibili contraffazioni''. La Coldiretti, ha anche inviato una lettera al Presidente Loiero, nella quale ''oltre a stigmatizzare il comportamento superficiale dell'Assessore Pirillo, che contraddice ogni normale logica di confronto, chiede un incontro per fare chiarezza definitiva sulla posizione della Calabria. La Coldiretti, in merito alla questione degli affitti, che puo' portare fuori strada, riconferma che per chi non intende speculare, il problema e' risolvibile nelle ipotesi gia' formulate in altre occasioni e che potranno essere approfondite in un apposito tavolo di discussione e non certo con il disaccoppiamento parziale''.
''La richiesta di disaccoppiamento parziale degli aiuti per l'olio d'oliva in Calabria, presentata ieri dal ministro Alemanno alla commissione europea, non implica una scelta obbligata semmai offre allo stato italiano un'opzione in piu' che puo' essere attivata rispetto al regime del disaccoppiamento totale''. Lo afferma, in una nota, il presidente dell'Agea, Antonio Buonfiglio in risposta ai dubbi della Cia. ''In altri termini - chiarisce Buonfiglio - al momento non e' stata adottata alcuna scelta definitiva e il ministro si e' soltanto preoccupato di non precludersi alcuna alternativa prendendo atto soprattutto delle precise, numerose e pressanti richieste provenienti in tal senso direttamente dal territorio calabrese. Non a caso l'Assessorato regionale all'Agricoltura - prosegue il presidente dell'Agea - in sede di conferenza Stato-Regioni ha presentato un'istanza ufficiale a favore del disaccoppiamento parziale ritenendolo, nel contesto della riforma del settore, il regime piu' efficace per l'olio d'oliva calabrese. Certamente - conclude - la scelta definitiva sara' presa ai tavoli di concertazione nazionali e regionali che ne' il Ministro ne' l'assessorato competente mancheranno di convocare al piu' presto''.

Confagricoltura: “L’iniziativa dei DS sulla sicurezza ci ha ignorato”

20/09 ''Appare stridente che per i Ds l' agricoltura sia un'isola felice e che gli imprenditori del settore non abbiano mai subito intimidazioni o pressioni di tipo mafioso visto che nei cinque giorni dell' intenso programma dei lavori la voce del mondo agricolo, comparto primario sia sotto l' aspetto economico che occupazionale, considerato anche l' indotto, risulta completamente assente''. E' quanto afferma la Confagricoltura regionale in relazione all' iniziativa dei Ds sui temi della legalita' e della sicurezza. ''Confagricoltura, in questi anni - e' detto ancora nella nota - ha piu' volte denunciato situazioni di grave disagio, sia di singoli imprenditori che di aree territoriali difficili. E questo malgrado la situazione non abbia registrato inversioni di tendenza. Per gli imprenditori agricoli oggetto di ripetuti attentati ed estorsioni, riportare ad una gestione ordinaria l' attivita' economica risulta infinitamente piu' difficile rispetto ad altri settori produttivi, considerata la specificita' del comparto in cui operano. Ci saremmo aspettati, dai dirigenti che hanno organizzato la manifestazione, una maggiore attenzione verso il mondo agricolo, uno dei pochi settori che dal punto di vista economico rappresenta una risorsa sia per l' economia calabrese che per la salvaguardia del territorio''.

Cresce la presenza di imprenditrici nell’agricoltura

19/09 Le imprenditrici agricole Paola Granata e Barbosa Leite Dulce Maria hanno rappresentato l' Unione agricoltori di Cosenza al convegno di presentazione del progetto ''Promozione e valorizzazione del ruolo dirigente delle donne all' interno degli organismi di rappresentanza agricola'' promosso a Roma dalla Confagricoltura. ''Il progetto - e' detto in un comunicato - rientra tra le numerose iniziative di Confagricoltura destinate alle imprenditrici, che negli ultimi cinque anni hanno coinvolto 230 associate, rappresentative di tutto il panorama geografico e produttivo agricolo italiano, con particolare attenzione alle giovani e al settore agrituristico. Ambiti dove e' forte la presenza femminile''. Nel comunicato si precisa, inoltre, ''uno dei risultati conseguiti attraverso tali attivita', e che ha stimolato e sensibilizzato le imprenditrici a confrontarsi su comuni problematiche, e' stato la creazione di un Coordinamento nazionale di imprenditoria femminile all' interno di Confagricoltura. Ora e' auspicabile una maggiore presenza femminile anche nei ruoli decisionali. In questo senso il progetto - conclude la nota - ha voluto fornire alle 60 imprenditrici coinvolte, attraverso un articolato percorso di formazione e confronto, alcuni strumenti importanti per accedere a questo mondo ancora fortemente caratterizzato dalla presenza maschile''.

Il Min.Alemanno chiede alla UE il disaccoppiamento parziale degli aiuti per l’olio d’oliva. Ass. Pirillo: “Premiato l’impegno della Regione”. Soddisfazione di Confagri

19/09 Il ministro per le politiche agricole e forestali Gianni Alemanno ha ''formalmente presentato alla Commissione europea la richiesta di disaccoppiamento parziale degli aiuti per l'olio doliva, (affinche' siano solo parzialmente legati alla produzione ndr) limitatamente alla regione calabra''. L'intervento del ministro, oggi a Bruxelles, ''effettuato a margine del Consiglio agricoltura dell'Ue su sollecitazione dellassessore regionale all'agricoltura calabra, nasce dalla necessita' di tener conto di alcune realta' obiettive e specifiche della Calabria che giustificano il ricorso al disaccoppiamento parziale piuttosto che a quello totale''. Al riguardo, Alemanno ha sottolineato che ''le particolari condizioni geo-morfologiche del territorio composto da colline e montagne dove sono presenti uliveti ultrasecolari, e taluni aspetti normativi in relazione alla gestione della proprieta' e degli affitti degli uliveti, impongono la scelta del disaccopppiamento parziale per incentivare lattivita negli uliveti e evitarne l'abbandono''. Dopo la richiesta del ministro, ''una lettera tecnica esplicativa sulle questione e' stata trasmessa ai competenti servizi della Commissione europea la quale si e' impegnata a presentare una apposita dichiarazione al processo verbale del Comitato europeo sugli aiuti diretti al fine di rispondere alla richiesta di Alemanno''.
A seguito della dichiarazione del Ministro Alemanno l' assessore regionale all' agricoltura, Mario Pirillo ha dichiarato: “La notizia che il Ministro per le politiche agricole Alemanno ha presentato alla commissione europea la proposta da me illustrata per il disaccoppiamento parziale degli aiuti per l’olio d’oliva, premia l’impegno profuso a favore degli agricoltori calabresi in questo inizio di legislatura. Mi sono fatto interprete delle istanze provenienti dal mondo olivicolo presentando al Ministro Alemanno, nel corso dell’ultimo incontro di alcuni giorni fa, la proposta del disaccoppiamento parziale, che consiste nell’erogazione al produttore del 60 per cento dell’aiuto calcolato senza dimostrazione della produzione, mentre il rimanente 40 per cento verrebbe erogato in forma accoppiata al produttore; nell’ambito del 40 per cento verrebbero previsti finanziamenti destinati ad azioni atte al miglioramento generale del settore.”
Soddisfazione di Confagricoltura per la richiesta di disaccoppiamento parziale degli aiuti per l'olio d oliva limitatamente alla Calabria da parte del ministro alle Politiche agricole Gianni Alemanno alla Commissione europea. Una questione su cui gia' da tempo l'organizzazione aveva puntato i riflettori. Proprio ''per risolvere il problema delle aziende che avevano concesso in affitto i propri fondi'' il presidente Federico Vecchioni si e', infatti, a piu' riprese confrontato con il ministro, arrivando a chiedere ''l'introduzione di una deroga, che pur non inficiando il principio generale della riforma'' dell'Organizzazione comune di mercato dell'olio d'oliva ''ristabilisse equita' normativa tra i produttori delle zone interessate'', afferma una nota. Nelle sole province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria, dove e' piu' evidente il fenomeno dell'affitto, il numero totale delle aziende olivicole ammonta a 183.374, di cui 52.094 sono totalmente o in parte interessate dalla problematica, sottolinea Confagricoltura. Una realta', dunque, ''che non si poteva certamente trascurare'', conclude l'organizzazione.

L’ass. Pirillo replica a Pizzini: “La Regione non può subire perdite secche”

17/09 “Intervengo per l’ennesima volta, e spero l’ultima, in merito alle umoristiche e spassose affermazioni di Antonio Pizzini, il quale sta dimostrando di avere ottime qualità comiche, che ricalcano perfettamente quelle dirigenziali cui abbiamo assistito in questi anni alla guida dell’Arssa”. A sostenerlo e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, in merito ad alcune dichiarazioni sull' Arssa del consigliere regionale di Fi, Antonio Pizzini, ex presidente dell' Agenzia. “Forse l’impeto –prosegue Pirillo - di intervenire nuovamente sulla stampa (dopo anni di assoluto silenzio) lo ha portato a strafare, puntando su argomenti a dir poco insostenibili. Ma andiamo per ordine. Quando parliamo di crisi del settore, come il caso delle barbabietole, uva, clementine e quant’altro, ci riferiamo al comparto dell’agricoltura che non interessa l’Arssa.
In questo stato di crisi la Regione non si può permettere il lusso di registrare perdite secche, come è accaduto per l’agenzia regionale. Ci dica piuttosto Pizzini quanto è costata la ristrutturazione dello stabile, per il quale non abbiamo considerato l’ammortamento, e quanto costa il fitto del locale. Cifre che si vanno ad aggiungere a quelle catastrofiche già indicate nei passati interventi.
Ma questo i lettori, che sono molto più perspicaci, lo avranno capito. Come avranno capito che la Corte dei Conti, nella sua relazione annuale (e sottolineo annuale) ha messo sotto accusa la gestione dell’anno precedente e quindi (guarda un po’…..) quella di Pizzini. Una descrizione impietosa della situazione finanziaria e strutturale dell’Arssa, nella quale non sono state avviate le dismissioni, non è stato accantonato il Tfr (trattamento di fine rapporto), non sono state realizzate le minime condizioni affinché l’Arssa potesse essere definita “Ente strumentale” della Regione, quindi come braccio operativo, come lo è stato nel passato.
Per questi motivi il Consiglio Regionale ha approvato, proprio l’altro ieri una mozione per la ristrutturazione degli enti strumentali ivi compresa l’Arssa.
Le realizzazioni che sono state avviate, sono rimaste a metà: non sono stati realizzati neanche lotti funzionali, per cui necessitano di ingenti risorse affinché siano fruibili dalla collettività.
Io sono stato assessore per soli nove mesi, e nella mia gestione ho chiesto all’Arssa la pianta organica del personale. Ho tentato di dismettere i beni dell’Arssa che appesantivano il bilancio della regione. Già ora al mio ritorno all’assessorato all’agricoltura stiamo per dismettere il campeggio di Lorica, e forse il salumificio di Acri.
La differenza tra me e Pizzini è che nel breve lasso di tempo in cui sono state assessore (tra il 1999 e il 2000) non ho preteso nessun investimento per il mio comune: avrei potevo farlo. Nessuno “schiaffo” è stato dato alla città di Paola: è una città che amo molto e che rispetto. I paolani sanno le battaglie che ho sostenuto per loro e per San Francesco, cui sono particolarmente devoto.
Sono pronto ad accettare i complimenti di Pizzini quando sarò alla fine del mio mandato. Purtroppo io non ho potuto fare lo stesso”.

Nasce la prima associazione di agricoltura biologica in regione: Anabio-Calabria

17/09 Nasce, per volere della Cia, la prima Associazione Anabio Calabria che rappresenta i produttori che operano in regime di agricoltura biologica. Il presidente della Confederazione regionale degli agricoltori, Giuseppe Mangone, presentera' gli scopi che l' associazione si propone venerdi' prossimo. All' incontro prenderanno parte l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, il presidente di Anabio Calabria, Milena Torcia, e il presidente dell' Associazione nazionale Anabio, Pina Eramo. La nuova associazione, senza fini di lucro, e' scritto in una nota, nasce come strumento operativo della Cia regionale per rappresentare le esigenze di quegli agricoltori che si dedicano o si dedicheranno all'agricoltura ed agli allevamenti biologici. ''Partita come fenomeno ristretto a pochi iniziati - ha affermato Mangone - l' agricoltura biologica ha cominciato anno dopo anno ad ampliare la sua fascia di consumatori, contagiando anche la grande distribuzione. Oggi possiamo affermare che rappresenta una delle punte di diamante della produzione agricola italiana. In Calabria non si parte certo da zero con l' agricoltura biologica. Sono circa 16 mila, infatti, le aziende che a fronte di consistenti investimenti finanziari hanno gia' realizzato la conversione da agricoltura convenzionale ad agricoltura biologica. Il dato critico e' che i prodotti biologici, in Calabria, non riescono ad arrivare sugli scafali dei supermercati ed in genere sugli altri canali della distribuzione''. L' associazione ha, tra gli altri, anche lo scopo di promuovere la cultura del biologico, per spiegare ai consumatori che eventuali differenze nei prezzi di vendita, sono legate ai maggiori costi di produzione e di distribuzione. Inoltre di fronte al crescente degrado ambientale, l' agricoltore biologico acquista un ruolo di sempre maggior rilievo. Per molto tempo, e' scritto nella nota, l' agricoltura chimica e intensiva e' stata vista come l' unico modo per ottenere le produzioni. Molti anni di sperimentazioni in Italia e in tutto il mondo dimostrano che e' invece possibile produrre senza l' impiego dei prodotti chimici di sintesi, utilizzando antiparassitari e concimi naturali e potenziando nel contempo l' attivita' biologica del terreno e dell' ambiente agrario, recuperando quella preziosa biodiversita' che l' agricoltura convenzionale ha semplificato e distrutto. ''Agricoltura biologica - ha sostenuto la Torcia - significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell' acqua e dell' aria, utilizzando invece tali risorse all' interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo. Noi operatori vorremmo comunque che questo settore fosse libero da dubbi. Purtroppo dobbiamo segnalare che e' troppo poco quello che si conosce su questa metodologia agricola. Ci chiediamo come mai ancora oggi non vengano effettuati studi di settore che evidenziano i risultati economici delle tecniche biologiche. Stiamo assistendo ad un rinnovamento legislativo che fatica ad essere applicato in materia di sicurezza alimentare mentre la gente sta cambiando le sue abitudini con scelte piu' consapevoli e responsabili degli acquisti''. ''Opereremo - ha concluso la Torcia - promuovendo e diffondendo presso un pubblico piu' ampio possibile la qualita' dell' agricoltura biologica che e' contenuta nella legge e che deve adottare pratiche agronomiche rispettose dell' ambiente''.

Raccolta record per i funghi. Coldiretti ne stima 30.000 tonnellate

17/09 Un' estate con tanta pioggia in tante zone d'Italia. Ma l'umidita', fastidiosa per molti, ha avuto i suoi estimatori. Raccoglitori di funghi e buongustai appassionati di questi delicati prodotti del bosco e dei prati, infatti, possono certamente dichiararsi piu' che soddisfatti. Per i funghi e' annata da record. Nei quasi 10 milioni di ettari di bosco che coprono l'Italia le previsioni di una raccolta eccellente sembrano essere confermate, tanto che la Coldiretti stima una produzione di circa 30.000 tonnellate. Dopo l'iniziale siccita' estiva, le piogge cadute in abbondanza in vaste aree del territorio stanno favorendo un buon raccolto di funghi dal Cadore alle Langhe, dalle colline emiliano romagnole a quelle toscane, ma anche nella Sila e nell'Aspromonte in Calabria nel Mezzogiorno. Le condizioni ottimali per lo sviluppo dei funghi sono infatti 18-20 gradi di temperatura, terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole. Ma l'attivita' di raccolta di porcini, finferli, trombette e chiodini non ha solo una natura hobbistica che coinvolge milioni di vacanzieri. Svolge infatti anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta un'importante integrazione di reddito per migliaia di 'professionisti' impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici. Secondo le stime della Coldiretti, i funghi made in Italy sviluppano complessivamente un valore al consumo di oltre mezzo miliardo di euro all' anno, anche se e' divenuta particolarmente aggressiva la concorrenza di prodotti raccolti nell' Est europeo che, in ogni caso, presentano caratteristiche qualitative peggiori rispetto al prodotto nazionale. La raccolta dei funghi, affascinante momento per godere una passeggiata all' aria aperta, non e' pero' priva di insidie. Chi volesse avvicinarsi a questa attivita' deve sapere che e' necessario evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia assolutamente sicuri della commestibilita'. Cosi', in caso di incertezze, non bisogna mai fidarsi dei detti e dei luoghi comuni, ma rivolgersi sempre per controlli alle Asl o alle Unioni micologiche. Per la raccolta vanno inoltre utilizzati cestini di vimini evitando le buste di plastica. I funghi, non c'e' alcun dubbio, sono certamente prodotti molto gustosi. Sotto il profilo strettamente nutrizionale sono di valore medio e contengono, oltre a una prevalenza di acqua, proteine, carboidrati, sostanze minerali e vitamine, in percentuali variabili a seconda del livello di maturazione, restando in ogni caso poveri di calorie e ricchi di cellulosa. Le vitamine prevalenti sono quelle del gruppo B e i sali minerali sono rappresentati principalmente da potassio e fosforo.

La Confagri ha sostenuto con convinzione la riforma dell’ovicoltura

16/09 ''La Confagricoltura della Calabria ha sostenuto con convinzione sin dall' inizio, a differenza di qualche altra secondaria organizzazione agricola, l' attuale riforma del settore olio d' oliva senza dimenticare i problemi legata alla soluzione dei numerosissimi affitti''. E' quanto afferma la stessa organizzazione in un comunicato. ''La Confagricoltura - prosegue la nota - e' la piu' antica organizzazione agricola italiana; e' l' unica organizzazione agricola a vocazione generale ed e' la piu' grande organizzazione datoriale del settore. Le imprese associate realizzano la maggioranza delle giornate di lavoro prestate annualmente. Da questi pochi e sintetici dati si evince l' importanza che l' organizzazione riveste sul territorio a tutela dei legittimi interessi delle imprese associate. In questa ottica, e per il settore olivicolo che rappresenta il comparto agricolo piu' importante, la Confagricoltura della Calabria ha sostenuto con convinzione l' attuale riforma del settore olio d' oliva. Su questo particolare aspetto, Confagricoltura Calabria nei mesi scorsi ha messo in atto tutta una serie di iniziative sindacali per sensibilizzare la regione ed il Mipaf, e che hanno portato alla decisione della Conferenza Stato/Regione, il 28 luglio scorso, di sostenere la richiesta della Calabria di individuare, nell' ambito della riforma ocm olio d' oliva, misure specifiche a salvaguardia degli olivicoltori che ritornano in possesso dei propri oliveti ceduti in affitto nel periodo di riferimento''. ''Tra l' altro - conclude la nota - l' utilizzo della quota di riserva nazionale, a parere di Confagricoltura, non puo' riuscire a soddisfare le richieste e le esigenze degli olivicoltori calabresi. Pertanto appare illusorio, a chi sostiene questa tesi, la possibilita' di risolvere questo problema''.

Confagri: “Servono misure efficaci urgenti per l’agricoltura”

15/09 Il presidente della Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', ha partecipato al Comitato direttivo confederale, dove, e' scritto in una nota, sono emerse forti preoccupazioni per le crescenti segnalazioni di difficolta' che si registrano nel settore agricolo e che trovano conferma nei dati diffusi dall' Istat sul Pil relativi al secondo trimestre 2005, in cui l' agricoltura presenta segni abbastanza allarmanti di rallentamento produttivo. Anche in Calabria si stanno manifestando in queste settimane indicazioni di malessere che evidenziano una situazione estremamente difficile. ''A questo proposito - ha sostenuto il componente della Giunta esecutiva, Carlo Siciliani - Confagricoltura sta approntando un pacchetto di proposte da presentare al Governo riguardo ad interventi urgenti per fronteggiare l' attuale congiuntura negativa del mercato, soprattutto nei settori dell' uva da tavola, del pomodoro e dell' ortofrutta, in vista dell' imminente legge finanziaria''. Sulla complessa questione agricola, che si e' aggravata anche in seguito all' inefficacia di alcuni provvedimenti, il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, interpretando questo perdurante disagio, ha affermato che ''la situazione non puo' essere gestita solo rincorrendo le emergenze, ma necessariamente attuando efficaci misure nel piu' breve tempo possibile a favore degli agricoltori che hanno subito ingenti danni economici e per programmare inoltre un piano di rilancio dell' agricoltura italiana''. ''Sul versante calabrese - ha evidenziato Francesco Macri' - si vuole evitare che il malcontento degli operatori agricoli non si tramuti in manifestazioni di protesta. Pertanto e' necessario che gli interventi garantiscano prospettive di lungo periodo, un rinnovato rapporto con gli istituti finanziari adeguato alle mutate condizioni di mercato, per dare la possibilita' alle imprese di competere e di valorizzare al meglio le produzioni agroalimentari calabresi''.

L’ass. Pirillo replica a Pizzini: “I bilanci si chiudono con i numeri, non con le chiacchiere”

14/09 “I bilanci si chiudono con i numeri e non con le chiacchiere da bar e le strumentali dichiarazioni a fini politici”. E’ quanto dichiara l’assessore regionale alla forestazione e agricoltura. Mario Pirillo, in replica alle dichiarazioni del consigliere regionale di Forza Italia, Pizzini. “L’impietosa analisi della Corte dei Conti –prosegue Pirillo nella sua dichiarazione- inclusa nella relazione annuale in merito alla gestione degli enti strumentali che ha stigmatizzato l’allegro operato di Pizzini, ha confermato quanto io avevo denunciato in qualità di consigliere regionale.
Quando poi ho assunto la guida dell’assessorato regionale ho potuto (e purtroppo dovuto) prendere atto personalmente dei danni causati da Pizzini e dai compagni di merende.
Pizzini potrà adoperarsi diversamente per la imminente campagna elettorale, cercando come luogo di ritrovo altri suggestivi siti di cui Paola è certamente ricca.
Il pomodoro non si vende, la barbabietola non riesce a piazzarsi sul mercato, le pesche e le clementine stanno subendo una forte crisi, le uve risentono di un esubero di oltre 50 mila quintali: questa è la situazione dell’agricoltura calabrese.
Questo è il quadro nel quale sto operando. Mi chiedo, e chiedo agli elettori, se possiamo consentirci il lusso di tenere in vita strutture che registrano perdite pari a -15.237,05 del 2001, -219.130,78 del 2002, -232.936,88 del 2003 e –253.789,78 Euro per il 2004. Sono cifre in negativo che al di là delle giustificazioni, da considerare nei termini di propaganda politica, pongono forti dubbi sulle reali capacità di chi ci ha governato.
Ad oggi il bilancio di previsione dell’Arssa non è stato approvato per i numerosi debiti che in esso non possono essere ricompresi. Forse con un escamotage di ingegneria finanziaria dopo l’incontro dei Direttori generali dell’agricoltura e personale, Leonetti e Pantaleo e del direttore generale dell’Arssa, Marzullo, può darsi che si riuscirà a risolvere positivamente la questione economica e finanziaria.
Pizzini per arrivare a fare il consigliere regionale, dopo aver tentato diverse volte, ha sciupato tante bellissime risorse che potevano essere utilizzate a fini più nobili e produttivi.
Per esemplificazione nelle precedenti note è stato omesso che la decisione di chiudere il centro di Paola è stata adottata (come altre strutture: zuccherificio, salumificio, ed altro), dal consiglio di amministrazione. Tale decisione è stata da me condivisa per dimostrare che le maggiori spese e le perdite possono essere compensate anche dal trasferimento delle funzioni alle strutture periferiche, operazione questa, mai avviata dalla Giunta di centrodestra.
Sono disposto ad intervenire presso il consiglio comunale di Paola, assieme al presidente f.f. dell’Arssa. Ma mi sembra esagerato impegnare il civico consesso di Paola per discutere di un locale pubblico che da anni presenta un bilancio in perdita. Meglio se queste risorse venissero impegnate per far lavorare giovani disoccupati.”

Cia: “L’attribuzione delle deleghe agli enti un toccasana per l’agricoltura”

14/09 ''La piena attuazione delle deleghe dalla Regione agli enti sub regionali, Province, Comunita' Montane e Comuni, cosi' come giustamente sta scritto nel programma della Giunta Loiero, puo' veramente rappresentare un toccasana per fare assolvere alla Regione stessa la propria funzione che e' quella della programmazione e legislazione''. Ad affermarlo e' il presidente della Confederazione italiana degli agricoltori della Calabria, Giuseppe Mangone. ''Lo svolgimento di funzioni meramente amministrative - ha aggiunto - ha portato i politici, che di volta in volta si sono alternati al Governo della Regione, ad impegnarsi piu' che per elaborare programmi e leggi, a costruire rapporti diretti con i cittadini nella propria area elettorale per mantenere o allargare il consenso''. Secondo Mangone risalirebbero a questo motivo una serie di negligenze che si sono registrate in fase di attuazione del Por. ''Malgrado le ripetute sollecitazioni - ha sostenuto il presidente della Cia - non si e' provveduto ad emanare un bando specificamente rivolto alla formazione professionale dei giovani imprenditori ai quali la Regione con i fondi della nella misura 4.14 ha concesso il premio di primo insediamento. E' inutile dire quanto questo sarebbe stato ed e' importante per tutti i giovani, ma, nel caso specifico, per diverse centinaia di quelli che hanno ricevuto il premio, la formazione entro tre anni dalla data di erogazione delle stesso e' condizione indispensabile, pena la restituzione dei fondi all' Ue. Cio' avviene mentre, l' asse 3 dello stesso Por, proprio nel settore della formazione rischia di subire una revoca automatica di circa 200 milioni di Euro da parte della Ue, perche' non spesi entro il 31 dicembre 2005. Inoltre, a fronte dell' assoluta urgenza di accesso al credito da parte degli agricoltori, soprattutto per reperire la parte di risorse a carico dei privati per la realizzazione dei progetti approvati con il Por, non e' mai entrato in fase di attuazione la legge 3/2003 sul riconoscimento e sul finanziamento dell' avvio dei Confidi in agricoltura. Cio' avviene mentre circa 10 milioni di euro giacciono non spesi, nella Misura 4.19 del Por Calabria, finalizzati proprio alla creazione di misure di ingegneria finanziaria''. Mangone, infine, si e' soffermato sulla legislazione in agricoltura. ''Allo stato - ha sostenuto - si registra la sua totale assenza in quasi in tutti i settori in quanto, con l' avvio del Por 2000-2006 il Consiglio regionale anziche' abrogare solo le norme riferite al cofinanziamento pubblico per adeguarle ai provvedimenti definiti dai vari regimi di aiuto della Ue, annullo' interamente tutte le leggi regionali operanti nel settore. Nel 2002 e' stata approvata la legge quadro in agricoltura, n. 24. Ma, fino ad oggi, nessuno degli articoli che prevedono leggi regionali o atti di giunta e' stato attuato. Questi problemi sono ora sul tavolo dell' assessore Pirillo dal quale ci aspettiamo un' azione rapida ed efficace che, per onesta' devo dire, egli ha gia' avviato. Se la Regione non viene liberata subito dalla funzione amministrativa, difficilmente si potranno realizzare gli obbiettivi previsti nel programma dell' attuale maggioranza con particolare riferimento alla concentrazione delle importanti risorse che comunque ci sono a disposizione, per l' elaborazione e realizzazione di un vero Piano di sviluppo regionale che possa far decollare l' economia e la societa' calabrese''. ''Naturalmente - ha concluso Mangone - le organizzazioni di rappresentanza nel mondo agricolo, a partire dalla Cia, se il Governo regionale, intendera' avviare la concertazione per come si e' impegnato nel proprio programma, sono pienamente disponibili e dare il proprio contributo''.

Coldiretti e Cia: “Importante la riforma della Politica Agricola Comunitaria”

14/09 ''E' importante la riforma in questo fondamentale settore dell'economia regionale poiche' rappresenta l'unica strada che ci permette di creare le giuste condizioni di sviluppo e di ammodernamento delle imprese''. E' quanto sostengono in una nota congiunta la Coldiretti e la Cia della Calabria circa la riforma della Politica Agricola Comunitaria che partira' dalla campagna di quest'anno e riguardera' anche la produzione di Olio d'oliva. La riforma prevede l'introduzione del 'disaccopiamento' che implica l'erogazione di pagamenti a favore degli imprenditori agricoli, calcolati sulla base degli importi percepiti negli ultimi quattro anni. La Coldiretti e la Cia ribadiscono che ''sono per il disaccoppiamento totale dell'aiuto, in linea con le scelte compiute e condivise anche dalle altre regioni. Qualsiasi tentativo di vanificare gli effetti della riforma insistendo sul disaccoppiamento parziale dell'aiuto, deve essere contrastato per evitare il rischio di emarginare a livello comunitario e nazionale la nostra regione. Per quanto riguarda la questione tutta calabrese degli affitti, essa puo' sicuramente essere risolta, viste le ipotesi che sono state gia' delineate, con particolare riferimento anche alla possibilita' di assegnare, ai proprietari che sono rientrati o rientreranno in possesso dei terreni, la priorita' nell'assegnazione dei diritti della riserva nazionale''. La Coldiretti e la Cia invitano le Istituzioni regionali a trovare insieme strumenti di valorizzazione e promozione dell'olio calabrese in modo da consentire agli agricoltori di migliorare la collocazione sul mercato e ai consumatori di identificarlo.

Ass. Pirillo: “I produttori di uva non sono l’anello debole del mercato”

13/09 L’assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo, ha incontrato questa mattina, una rappresentanza dei produttori di uva della provincia di Crotone. Erano presenti anche il capogruppo della Margherita in Consiglio Regionale, Enzo Sculco ed il senatore Nicodemo Filippelli. Nel corso dell’incontro si è discusso delle problematiche del settore inerente il mercato dell’uva, in special modo nel territorio cirotano. L’assessore Pirillo, dopo aver ascoltato le argomentazioni presentate dai produttori, ha delineato le iniziative sino ad ora avviate. Ha inoltre portato all’attenzione dei presenti il Decreto Legge governativo mirato a sostenere le problematiche inerenti il mercato delle uve. “Non è giusto considerare i produttori come “l’anello debole” del mercato”, ha detto l’assessore Pirillo. “Le giuste rimostranze sono il risultato di una mancata programmazione che ha portato a manovre speculative nei loro confronti. Alla attuale buona annata non è seguita una sostanziale richiesta, per cui gli esuberi rischiano di appesantire le spese di raccolta. Se a ciò si aggiunge la generale situazione economica, fortemente negativa, il basso reddito e l’aumento dei costi, allora le rivendicazioni dei produttori diventano decisamente più chiare. Si rende necessario – ha spiegato ancora l’assessore Pirillo – una forte spinta nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole per dare una decisiva svolta alle difficoltà del settore. Ho raccolto la proposta di presentare e di far approvare, nella prossima riunione di Giunta Regionale, una delibera di sostegno al settore. Allo stesso tempo avvierò una riforma strutturale del settore”. Il responsabile al dicastero regionale all’agricoltura ha quindi confermato la realizzazione di progetti mirati, tra cui la garanzia della trasparenza nel mercato agricolo, con un costante monitoraggio delle varie fasi, dalla raccolta, alla produzione sino ai prezzi sul banco. E per l’annata in corso quasi sicuramente si provvederà al ritiro ed alla distillazione delle uve in esubero. “Raccolgo volentieri l’invito offertomi dal sindaco di Melissa di visitare il territorio” ha detto in ultimo l’assessore Pirillo. “Ma ciò che lascia perplessi è la superficialità con cui il primo cittadino ha affrontato la questione. Forse sarà dettato da altri obiettivi, probabilmente di natura elettorale”.

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