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Agroalimentare
dal 3/5 al 10/9

 

Al Salone del Naturale a Bologna l’esperienza del biologico di Melissa

10/09 Salsomaggiore Terme (Parma) e' nota in tutta Italia per essere patria del concorso di Miss Italia. Grugliasco (Torino) invece sara' la sede delle Biolimpiadi gemellate alle Olimpiadi invernali del 2006. Melissa, nel crotonese, presentera' l'iniziativa 'Adottare Melissa', un percorso innovativo per il recupero del centro storico della cittadina. In comune hanno la caratteristica di essere 'Citta' del Bio', la rete di Enti locali accomunati dal desiderio di promuovere uno stile di vita in armonia con la natura che sceglie il biologico come momento di identita' forte, utile ad indirizzare la produzione agricola ed a valorizzare il territorio, necessario per orientare i cittadini ad un consumo consapevole e per favorire progetti di educazione alimentare che prevedano l'inserimento del biologico del territorio nella ristorazione scolastica. Queste esperienze si sono confrontate nel corso di un'iniziativa al Sana, il Salone internazionale del Naturale in corso a Bologna, dove le tre realta' hanno presentato le loro tipicita' e soprattutto il loro impegno per valorizzare le produzioni biologiche. Nell'occasione e' stato presentato anche il progetto dell' Osservatorio sulla Bioristorazione a cui sta lavorando Citta' del Bio (www.cittadelbio.it), per fornire un quadro complessivo delle esperienze di bioristorazione scolastica in Italia. La scelta di introdurre alimenti da agricoltura biologica nel pasto a scuola e' in costante crescita e offre l'opportunita' per definire programmi di educazione alimentare. ''L'agricoltura biologica - commenta Andrea Ferrante, presidente di Aiab - oggi rappresenta non solo un metodo colturale, ma una proposta culturale, un modello di sviluppo attento alla conservazione delle risorse, alla compatibilita' ambientale e alla valorizzazione delle differenze locali. E' necessario non fermarsi alla conversione della sola azienda agricola, ma estendere il processo a tutto il territorio complessivamente inteso, coinvolgendo nuove attivita' economiche e piu' comparti produttivi, sollecitando l'adozione di disciplinari di produzione improntati all'ecosostenibilita'''. Gli impegni che i Comuni Citta' del Bio devono rispettare vanno dall'adozione di una delibera per il divieto alla coltivazione di Ogm sul proprio territorio comunale e per l' impegno alla valorizzazione delle produzioni tipiche e biologiche, all'impegno ad inserire alimenti biologici nella ristorazione scolastica e ad adottare iniziative di educazione alimentare e di orientamento al consumo consapevole; dall' impegno a promuovere i mercati dei produttori biologici e l' informazione sul regolamento e il logo comunitario dell' agricoltura biologica al sostegno alla costituzione di Gruppi d'acquisto, per favorire il rapporto diretto con la produzione, all'impegno alla difesa della biodiversita', con l'adozione di una varieta' (vegetale od animale) a rischio estinzione.

Presentato un progetto di valorizzazione dei vitigni autoctoni della locride

09/09 ''La recente scoperta nella fascia jonico-reggina della Calabria, di un notevole numero di vitigni autoctoni che potrebbero discendere da varieta' di viti di eta' magnogreca, pone le basi per lo sviluppo di un filone di ricerca nuovo e ricchissimo non solo a livello economico ma anche per quanto concerne lo sviluppo socio-culturale dell' area''. E' questo il senso del progetto ''Vino - Terre D' Aspromonte'' varato dalla Cooperativa Valle del Bonamico e dall' associazione ''Citta' del Vino''. L' iniziativa progettuale prevede la costruzione di un centro ricerche sui vitigni autoctoni dell' antica Enotria; la catalogazione dei vitigni autoctoni e raccolta campioni per la conservazione del germoplasma; uno studio ampelografico; la ricerca degli antichi semi e studio del loro genoma e confronto con il genoma dei vitigni autoctoni esistenti nel territorio; la riproduzione di quegli antichi vitigni simili per genoma ai vitigni della storia antica; impianto di campi catalogo per la produzione e selezione di uve da vino dai vitigni autoctoni ottenuti e creazione di un impianto per piccola vinificazione delle uve da vitigni autoctoni e selezione delle cultivar piu' convenienti da coltivare per le loro qualita' e caratteristiche. ''La scoperta contemporanea, nella stessa fascia geografica, di oltre settecento 'palmenti' (le antiche vasche di vinificazione) di epoca greca, romana e bizantina e la scoperta della Villa di Casignana, come antico centro di raccolta del vino prodotto nelle ville romane presenti nel circondario, - e' detto in un comunicato - consolida l' unicita' e peculiarita' dello stesso territorio quale scrigno di un patrimonio vitivinicolo da studiare e consegnare al futuro dell' economia e della cultura europea''

Ass. Pirillo: “Non ci sarà più il clientelismo della CDL nell’agricoltura”

08/09 “Chi immaginava che il clientelismo targato Casa delle Libertà continuasse a regnare sovrano, ha sbagliato i conti. Proprio perché di numeri si tratta: quando si viene in possesso di dati che di certo non portano benefici alle casse della Regione, si rendono allora necessari drastici e coraggiosi interventi. Quando poi si cerca di strumentalizzare alcune difficili situazioni allora diventa imprescindibile intervenire: sono dell’idea che in politica non c’è posto per gli sciacalli”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale all’agricoltura Mario Pirillo. “La fase sperimentale, avviata alcuni anni fa –prosegue Pirillo- prevedeva la valorizzazione delle tipicità delle produzioni locali, attraverso una serie di Centro di degustazione dislocati sul territorio, nell’idea che l’intero territorio calabrese fosse a conoscenza delle saporite particolarità tradizionali presenti nella nostra terra. Ma allo sforzo organizzativo non è seguito alcun risultato: al contrario le spese in questi anni sono continuate a salire, raggiungendo cifre insostenibili. Le determinazioni assunte dal Consiglio di amministrazione (chiusura del centro di degustazione e bar del Centro Arssa di Paola), sono il risultato di una gestione fallimentare che ha provocato non pochi danni all’ente Regione: il risultato gestionale (incluso il costo aggiuntivo del personale) è passato da – (negativo) 15.237,05 Euro a – (negativo) 253.789,78 Euro del 2004. Il segno negativo è sintomo di un malessere dettato da una serie di circostanze: le spese legate al personale dipendente proveniente da altre realtà territoriali unite ai costi complessivi hanno di fatto appesantito il bilancio e quindi affondato la struttura. Un ultimo tentativo è stato fatto procrastinandone la chiusura, nella speranza che la stagione estiva portasse risultati convincenti. Ma ciò non è accaduto. Tant’è che dal primo gennaio al 31 agosto le perdite ricalcano l’indice negativo. Per cui il Cda ha ritenuto di rimodulare le spese ed economicizzare la gestione, sospendendo le attività di degustazione (ristorazione e bar), mentre rimarrà operativo l’esercizio commerciale dedicato alla vendita di prodotti alimentari tipici della nostra terra. Nei confronti di tale servizio la clientela ha mostrato un notevole gradimento, visto l’utilizzo del personale dipendente della struttura di Paola e che non comporta nessun onere aggiuntivo per il riconoscimento di salario accessorio. Il tutto per portare a conoscenza delle vere, autentiche motivazioni che hanno determinato la privazione di un servizio alla città di Paola di cui il sindaco era stato adeguatamente informato. Io sono per istituire i servizi e non per toglierli. Il mio impegno politico è dettato dallo sviluppo del territorio cui sono fortemente legato. Ma solo attraverso una politica economica mirata si potrà realmente dare voce alle realtà imprenditoriali, sostenerli e assicurare loro un futuro.

Filippelli (Udeur) “Alemanno affossa il biologico a sud”

08/09 ''Come e' noto, il Governo Berlusconi e' riuscito, nel corso del suo mandato, a interrompere il positivo trend dell'economia meridionale, che era in netta crescita: evidentemente il Ministro Alemanno ha voluto metterci del suo, riuscendo ad affossare anche il comparto agricolo''. Cosi' Nicodemo Filippelli (Udeur) commenta il crollo del settore biologico soprattutto nel Sud e in particolare la Calabria. ''I dati resi noti dalla Associazione dell'Agricoltura biologica della Cia - afferma Filippelli - confermano le preoccupazioni che alcuni mesi fa avevo ampiamente denunciato con una interrogazione al ministro Alemanno: ma il calo del numero delle aziende operanti nel settore e la flessione nei consumi aggravano una situazione che rischia di diventare pericolosamente critica''. ''A fronte di questa situazione - prosegue l'esponente del Campanile - il Ministro Alemanno ha evitato di rispondere alle mie sollecitazioni riguardanti l'urgenza di un provvedimento organico a sostegno della agricoltura biologica nel mezzogiorno e soprattutto volto a istituire un Fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica da destinare proprio alle aziende operanti nelle regioni meridionali''

Crisi biologico: In 4 anni triplicato il numero degli importatori

08/09 Dal 2000 ad oggi e' triplicato il numero di importatori di prodotti biologici dall'estero ed e' raddoppiato il numero di trasformatori mentre si e' verificato un drastico crollo del 28% nel numero di imprese agricole italiane impegnate nelle coltivazioni biologiche (meno di 37 mila unita'). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti svolta in occasione dell'apertura del Salone internazionale dell'alimentazione, salute e ambiente (Sana). A livello regionale - secondo l'analisi della Coldiretti - e' la Sicilia, con 6.389 aziende agricole a detenere il primato nel biologico, seguita dalla Calabria (4.078 aziende), dall'Emilia-Romagna (3.378 aziende), dalla Puglia (3.065 aziende) e dal Lazio (2.543 aziende). Un aspetto rilevante e' legato alla presenza in azienda di animali allevati con metodo biologico per i quali nel 2004, rispetto al 2003, si e' registrato un incremento in tutte le specie, dalle mucche ai maiali, tranne che per i caprini e le pi (arnie in calo da 76.607 a 67.713) mentre particolarmente sensibile l'aumento dei polli passati da 1.287.131 a 2.152.295 unita'

Confagri incontra l’INPS sui contributi dovuti dalle imprese agricole

08/09 La confagricoltura e la direzione regionale dell' Inps hanno avuto un incontro, definito ''positivo'' dall' associazione degli agricoltori, in merito alla situazione verificatasi nelle scorse settimane con l' invio da parte dell' Istituto delle lettere di interruzione dei termini di prescrizione per i contributi pregressi dovuti dalle imprese agricole all' Inps. Nel corso dell' incontro, richiesto da Confagricoltura Calabria, con il direttore dell' Inps regionale, Aldo Limardo, assistito dal direttore provinciale di Catanzaro, Domenico Costantino, e' scritto in una nota, ''e' stato approfondito il problema che tanto allarmismo ha creato tra le imprese agricole calabresi''. Per la Confagricoltura hanno partecipato Nunzio Lacquaniti, direttore regionale; Giovanni Iannuzzi, direttore di Cosenza; Franco Bomba, direttore di Catanzaro; Carmela Martino, direttore di Reggio Calabria; Sergio Battista, direttore di Vibo Valentia; Raffaele Di Gioia, direttore di Crotone. I responsabili dell' associazione, secondo quanto e' stato riferito, hanno fatto presente che l' iniziativa dell' Inps ''pur essendo senz' altro legittima e' stata portata avanti con modalita' inaccettabili, non essendo stato preceduta da un attento controllo degli estratti conto delle aziende agricole, risalenti all' epoca della soppressione dello Scau, e mai seriamente aggiornati nonostante il decennio trascorso''. Secondo Confagricoltura nella stragrande maggioranza dei casi sono stati quindi richiesti contributi previdenziali ed assistenziali non dovuti perche' regolarmente pagati, condonati, oggetti di sgravi per avversita' atmosferiche o calamita' naturali, ovvero abbondantemente gia' prescritti. A conclusione dei lavori, e' stato concordato che, prima di procedere all' emissione delle cartelle esattoriali, le sedi territoriali dell' Inps provvederanno ad una attenta verifica della posizione contributiva di ogni singola azienda al fine di escludere eventuali richieste indebite. I rappresentanti della Confagricoltura Calabria hanno espresso la loro disponibilita' e offerto la loro collaborazione per supportare l' Istituto nell' esame delle singole situazioni. Nel corso dell' incontro, infine, sono stati affrontati altri problemi, quali rilascio dei registri d' impresa, rapporti tra l' istituto e le Associazioni, interventi formativi congiunti, che saranno singolarmente approfonditi nel corso di successive e specifiche riunioni.

E’ crisi per il settore biologico. Calano le aziende e i consumi

06/09 La crisi investe anche il biologico e diminuiscono aziende e consumi: "Politiche sbagliate e interventi parziali rendono lo scenario allarmante", ma qualche segnale di speranza viene dalle vendite nella grande distribuzione, come super e ipermercati. Anabio, l'associazione dell'agricoltura biologica della Cia-Confederazione italiana agricoltori, alla vigilia del Sana di Bologna, mette in evidenza i problemi del settore, ma sottolinea che vi sono le potenzialita' per invertire la rotta. Occorre, pero', "una nuova e piu' mirata strategia". Sono infatti in calo sia il numero delle aziende (meno 15,48 per cento) che quello dei produttori (giu' di oltre il 17 per cento in un anno): flessione dei consumi, prospettive incerte, problemi e difficolta' che si intrecciano in maniera preoccupante alimentano profonda incertezza tra gli operatori del settore. L'Italia, terzo produttore nel mondo e primo in Europa, "continua cosi' a perdere percentuali rilevanti, tali- afferma Anabio- da far attestare il numero di aziende nel 2004 a 40.965 (di cui 34.836 produttori agricoli) a fronte delle 56.440 del 2001". Ma i dati "non sono omogenei- avverte l'associazione dell'agricoltura biologica della Cia- il crollo avviene nelle isole, in Puglia e Calabria . Nelle altre sedici regioni il calo e' del 3,55 per cento. Nelle Marche si registra invece un incremento del 13,72 per cento". Nel frattempo, in quelle Regioni che nel 2005 hanno riaperto i bandi Psr (Piani di sviluppo regionali) per il biologico si assiste ad un nuovo boom di richieste.Va bene, secondo Anabio-Cia, la zootecnia biologica, settore dove il numero dei capi raddoppia e addirittura triplica il numero degli avicoli. "Paradossalmente- spiega- il caso dell'influenza aviaria, nato negli allevamenti super intensivi, rischia di danneggiare adesso proprio il biologico se dovesse verificarsi l'ipotesi che, per evitare il contagio, bisogna confinare gli animali in spazi chiusi e cio' non e' consentito negli 'allevamenti bio'". Sul fronte dei consumi le rilevazioni di Ismea/Ac Nielsen (che si limitano pero' ai supermercati ed agli ipermercati) indicano una riduzione del 4 per cento nel 2004 del valore degli acquisti rispetto al 2003. Ma la stessa Ismea, pero', nel luglio di quest'anno ha dichiarato, sottolinea Anabio-Cia, che "secondo i risultati di una recente indagine sui negozi specializzati in prodotti biologici e nella Gdo l'andamento delle vendite negli ultimi 12 mesi sembra risultare piu' favorevole rispetto a quanto emerge dai dati Ismea/Ac Nielsen".Secondo le rilevazioni Iri/Infoscan, infatti, "nel 2004 il valore dei prodotti biologici confezionati venduti in super ed ipermercati- avverte Anabio-Cia- e' aumentato, rispetto al 2003, del 3,6 per cento".

Nasce il coordinamento degli istituti zooprofilattici

06/09 Carmelo Castiglione, 50 anni, presidente dell'istituto zooprofilattico della Sicilia, e' stato eletto alla guida del ''coordinamento degli istituti zooprofilattici italiani'', costituito oggi a Roma. ''Abbiamo deciso di dar vita ad un coordinamento 'politico' di tutti gli istituti presenti sul territorio nazionale - ha detto - per fare in modo che le istituzioni possano avere un unico interlocutore. Oggi abbiamo avuto la prima riunione, il prossimo mese avremo un secondo incontro per mettere a punto un regolamento dell'organismo''. In Italia gli istituti zooprofilattici sono dieci: ''Abruzzo e Molise'', ''Lazio e Toscana'', ''Lombardia e Emilia'', ''Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria'', ''Puglia e Basilicata'', ''Mezzogiorno (Campania e Calabria)'', ''Sardegna'', ''Sicilia'', ''Umbria e Marche'', ''Venezie''. Gli istituti zooprofilattici si occupano principalmente della salute degli animali attraverso l'attuazione di piani di profilassi, risanamento ed eliminazione delle malattie mediante vaccinazione; produzione di vaccini e sieri; fornitura di supporto tecnico-scientifico ed operativo nelle operazioni di polizia veterinaria.

In Calabria gli unici centri di ritiro del pomodoro

05/09 Presso la sala Cavour del Ministero per le politiche agricole e forestali, alla presenza del Ministro Alemanno e di tutti i componenti il tavolo della filiera del pomodoro, si è tenuta una riunione per analizzare il particolare momento di crisi che sta attraversando il comparto. In evidenza sono state poste alcune problematiche inerenti il settore, specie per i produttori i quali, sebbene avessero stipulato contratti con le industrie di trasformazione, impotenti vedono il loro prodotto deteriorarsi sui campi. Difatti, un po’ per le intemperanze metereologiche che, di fatto, hanno anticipato i tempi di maturazione del prodotto, un po’ per le eccedenze delle industrie che a stento riescono a smaltire il trasformato, non si è nelle condizioni di poter onorare i contratti stipulati con grave danno economico per i produttori. Per la particolare categoria merceologica, caratterizzata da un’alta deperibilità, a parte gli interventi più generali e straordinari miranti a riorganizzare il comparto, si tratta di intervenire con immediatezza appunto perché il prodotto già maturo in campo non consente proroghe e dilazioni.All’attualità, l’intervento più tempestivo ammesso e legalmente praticabile è l’attivazione dei Centri di ritiro dal mercato del pomodoro per una percentuale consentita del 10% del prodotto commercializzato da destinare al condizionamento. Alla data odierna, tale iniziativa è stata praticata solo dalla Regione Calabria che, in risposta all’emergenza e dopo attenta analisi delle prospettive, con solerzia ha inteso intervenire attivando ben tre centri di ritiro del pomodoro, localizzati soprattutto nel crotonese. Tuttavia, da una prima stima a livello nazionale, sembra che anche una energica attivazione dei centri di ritiro nei limiti consentiti del 10% non sia capace di risolvere definitivamente il problema. Pertanto, in sede della stessa riunione, si è convenuto di promuovere un tavolo tecnico ristretto per fare il punto esatto della situazione e costruire, nel più breve tempo possibile, una proposta d’intervento perseguibile e commisurata alla reale entità della crisi ma soprattutto che preveda una effettiva ricaduta in favore dei produttori.

Coldiretti: Rane e lumache nel 5% delle sagre locali. Ma il grosso viene dai funghi

04/09 Sono dedicate alle rane e alle lumache il 5% delle sagre alimentari e delle feste di paese previste nelle regioni italiane in questo settembre, e si annuncia una grande stagione per la raccolta di funghi. E' quanto segnala al Coldiretti che ha compiuto uno studio apposito sulle preferenze degli ormai tradizionali appuntamenti di fine estate che fanno il pieno di partecipanti, soprattutto nei piccoli centri e nelle campagne, e che hanno al centro i migliori prodotti della produzione gastronomica nazionale. La parte del leone nei 'festeggiamenti' la fanno invece l'uva e il vino, prescelti nel 35% delle feste locali. Tra gli altri prodotti, i piu' rappresentativi, tanto da meritare una specifica festa in loro onore, sono la frutta e verdura celebrate nel 22% dei casi e i funghi (11%). Nell'8% dei casi -prosegue la Coldiretti- ad essere 'onorati' sono la carne e i suoi derivati e la stessa percentuale di sagre e' dedicata a pasta, pane e polenta. Non mancano momenti di festa per i formaggi (6%), per il miele e i dolci (5%). Il maltempo di agosto ha giocato a favore dei molti appassionati di funghi e le previsioni sono di una buona stagione per la raccolta nei quasi 10 milioni di ettari di bosco che coprono l'Italia e che si stima possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate. Dopo liniziale siccita', le piogge che sono cadute copiose in vaste aree del territorio fanno prevedere un buon raccolto dal cadore alle langhe, dalle colline emiliano romagnole a quelle toscane, ma anche nella sila e nellaspromonte in Calabria nel mezzogiorno. Per dedicarsi a questo hobby e' necessario tuttavia - consiglia la Coldiretti - evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto delle norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori alla raccolta solo i funghi di cui si e' sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre in caso di incertezza per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica. L'attivita' di raccolta di porcini, finferli, trombette e chiodini - afferma la Coldiretti - coinvolge milioni di vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove alimenta molte attivita' dai negozi ai ristoranti, ma soprattutto agriturismi che sono certamente un luogo privilegiato per alloggiare e dedicarsi allattivita' di raccolta ma anche per consumare funghi freschi, che non devono essere costretti a lunghi tempi di trasporto grazie alla vicinanza ai boschi. Se le previsioni per il mese di settembre saranno confermate a fine anno gli ospiti degli agriturismi raggiungeranno i livelli dello scorso anno con tre milioni di presenze per un fatturato complessivo che dovrebbe attestarsi sui circa 800 milioni di Euro. L'agriturismo italiano puo' contare su oltre 13.000 aziende, delle quali 7.700 offrono servizi di ristorazione e 10.000 con alloggio garantito da 140.000 posti letto.

Previsioni enologiche di ottima qualità per la Vendemmia 2005 in Calabria

03/09 (di Enzo Pianelli) Lo stato di salute del vigneto Calabria si presenta ottimale, così come le previsioni produttive dell’annata in corso dovrebbero attestarsi intorno ai 500.000 ettolitri, con un leggero incremento produttivo rispetto alla decorsa annata. Il vigneto in produzione 2005 è di 18.053 ettari circa, con una resa media di 28 ettolitri/ettaro.
Riguardo alla gradazione delle uve ed alla qualità del prodotto trasformato, l’obiettivo di un’annata all’insegna di un risultato ottimo si può definire non ambizioso giacché gli elementi riscontrati nel sistema vigneto inducono alle migliori previsioni. Gli osservatori, infatti, hanno riferito che tutte le condizioni per la vendemmia 2005 sono in perfetto equilibrio nella quantità ed ottima nella qualità.
In Casa Librandi, ad esempio, nel cirotano – da considerare un autentico osservatorio privilegiato di un’area viticola tra le più storiche, rinomate ed importanti di Calabria - quest'anno, c'è una delle più equilibrate vendemmie degli ultimi anni ( è stato già raccolto il vitigno Chardonnay, con cui si produce il rinomato Critone). La stagione è stata calda, ma non caldissima.
Ci sono state abbondanti precipitazioni invernali e primaverili e non estive.
Ciò ha consentito una maturazione perfetta senza stress ed uve sanissime.
La produzione, sia delle uve già vendemmiate, sia quelle da vendemmiare, è in linea con le annate da classificare ‘normali ’.
A causa di un inverno protrattosi più del solito, generoso d’acqua al Sud che ha permesso il formarsi di una buona riserva idrica con la quale affrontare l’estate, anche in Calabria il ciclo vegetativo è partito con un ritardo di una o due settimane, recuperando in seguito quasi completamente grazie alle ottimali condizioni climatiche.
Già intorno alla fine d’agosto ha avuto inizio in Calabria la raccolta delle uve precoci, operazione che ha interessato anche le tradizionali aree vitienologiche del Mezzogiorno e delle isole.
A seguire, gradualmente, entreranno in cantina tutte le altre produzioni, fino alle uve tardive che saranno staccate dai tralci in ottobre inoltrato.
Le lavorazioni e le pratiche colturali si sono svolte regolarmente e lo stato sanitario complessivo delle uve è mediamente molto buono, anche se in alcune parti isolate non sono mancate le cosiddette ampelopatie come l’oidio.

Cresce la tensione tra i lavoratori del Sibari-Crati: Occupata la sede di Cosenza

31/08 Non accenna a diminuire lo stato di tensione tra i lavoratori del Consorzio Sibari-Crati in conseguenza della situazione venutasi a creare per il mancato pagamento degli stipendi arretrati. Oggi, secondo quanto riporta un comunicato, dipendenti e rappresentanti sindacali hanno occupato la sede di Cosenza. Alcuni di loro si sono incatenati ai cancelli. Domani e' prevista, a Sibari, un' assemblea di tutto il personale. ''E' a tutt' oggi inspiegabile - sostengono i rappresentanti di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in una nota - la decisione della Giunta regionale che, nonostante lo specifico accordo sottoscritto in data 18 luglio con le organizzazioni sindacali, continua a non fornire risposte di merito sulle problematiche in atto, anzi manifesta stupore e sorpresa per le iniziative di lotta annunciate. L' insostenibile difficolta' economica in cui sono state relegate numerose famiglie di lavoratori del Consorzio Sibari-Crati - prosegue la nota - spinge all' intensificazione delle azioni di lotta che non si fermeranno fino a quando non verranno ristabiliti principi di buon senso e di coerenza da parte della Giunta regionale''. ''Per queste ragioni - concludono i rappresentanti dei lavoratori - le organizzazioni sindacali di categoria ribadiscono che condizione inderogabile ed imprescindibile per la ripresa di qualunque trattativa e' il rispetto degli impegni assunti ed il pagamento delle mensilita' arretrate. Diversamente continueranno tutte le forme di lotta previste dalla legge per far valere i diritti e la dignita' dei lavoratori''.

Coldiretti: Boom delle esportazioni di vino in Cina e Russia (+4%)

31/08 Il vino italiano conquista le tavole russe e cinesi, con una crescita complessiva delle esportazioni nel mondo del 4%. Lo rileva un'analisi condotta dalla Coldiretti su dati Istat relativi al primo quadrimestre 2005. Il vino, si legge nel rapporto, e' la principale voce dell'export agroalimentare nazionale, con un valore che nel 2005 potrebbe superare i 3 miliardi di euro. A spingere in alto le esportazioni e' soprattutto la domanda proveniente da Cina (+98%), Russia (+90%) e Stati Uniti (+12%), mentre sono sostanzialmente stabili le richieste dai mercati Ue. Stando all'indagine Coldiretti, l'Italia si conferma secondo Paese produttore di vino al mondo, con una vendemmia 2005 che, secondo l'Ismea e l'Unione Italiana Vini, dovrebbe attestarsi sui 56 milioni di ettolitri, per un giro di affari complessivo di circa 8,5 miliardi. "Si tratta di un risultato incoraggiante", sottolinea la Coldiretti, anche perche' e' una vendemmia "ottima dal punto di vista qualitativo e produttivo".La vendemmia 2005 vedra' un equilibrio tra vini rossi o rosati e bianchi, con una leggera prevalenza dei primi. Quanto alle aree di provenienza, quasi due terzi della produzione nazionale sara' realizzata, nell'ordine, in Veneto, Puglia, Emilia Romagna e Sicilia, e ben il 60% potra' essere commercializzato sotto una delle 453 denominazioni di origine (Docg, Doc e Igt) riconosciute. Tornando all'export, ad acquistare i vini italiani sono soprattutto i cittadini della Ue (oltre la meta' delle esportazioni, Germania in testa), ma cresce il gradimento anche oltreoceano: la domanda statunitense, in continua crescita, rappresenta oltre un quarto del valore delle esportazioni italiane, che dominano il mercato davanti ai prodotti australiani e francesi. A spingere la crescita, secondo Coldiretti, sono state "la qualita' e la competitivita' della produzione italiana rispetto alla concorrenza, ma anche l'immagine positiva di cui gode il Made in Italy nei Paesi emergenti, e i risvolti commerciali positivi di numerose ricerche che hanno evidenziato gli effetti benefici del consumo di vino sulla salute". Nel rapporto Coldiretti non mancano le note negative, soprattutto per quanto riguarda la cosiddetta 'vinopirateria'. Secondo l'associazione dei coltivatori, le esportazioni nazionali sul mercato statunitense potrebbero raddoppiare se il Wto desse un chiaro segnale nella lotta alla contraffazione. Secondo Coldiretti, solo negli Stati Uniti e' 'falsa' una bottiglia su due, e non e' raro trovare bottiglie di Chianti, Sangiovese, Refosco e Barbera anche Rose', Barolo e Super Piemontese prodotti in California.

Confagricoltura: “No all’esportazione delle clementine affogliate nella UE”

31/08 Il presidente della sezione regionale di prodotto agrumicoltura di Confagricoltura Calabria Nicola Cilento ha aspramente criticato la decisione della Comunita' Europea, di autorizzare l'esportazione di clementine ''affogliate'' in tutto il territorio europeo, abrogando il precedente divieto, valido sino all'aprile scorso per tutti gli agrumi. ''Il provvedimento - commenta Cilento - oltre a rafforzare la concorrenza estera nei confronti del nostro territorio, che e' il primo produttore in Italia di questa pregiata produzione, e' motivo di preoccupazione per i nostri agrumicoltori, in quanto soprattutto in Spagna sono segnalati ormai da anni diversi casi di 'Tristeza', una malattia endemica che si diffonde con le parti legnose della pianta, quindi anche con i ramoscelli attaccati al frutto, caratterizzata dalla caduta delle foglie della pianta e con conseguente intristimento rapido che porta alla morte della pianta stessa''. A tal proposito la Confagricoltura Calabria evidenzia che la Regione ''gia' da tempo e' vigile per l'individuazione di eventuali focolai all'interno del nostro territorio che risulta ufficialmente indenne dalla malattia''. Per questo motivo il presidente Cilento si ''appella alle istituzioni regionali affinche' su questo problema si attivino in tempi solleciti, auspicando anche l'avvio di forti iniziative a sostegno delle aziende agrumicole calabresi, gia' alle prese da tempo con una difficolta' strutturale del comparto, causata soprattutto dalla crescente immissione sul nostro mercato di ingenti quantita' di prodotti provenienti da altri Paesi a prezzi fortemente concorrenziali''.

Entrano in sciopero i lavoratori del Consorzio Sibari-Crati. Verrà sospesa l’erogazione dell’acqua

30/08 Da mercoledì gli agricoltori della Piana di Sibari non riceveranno piu' l' acqua dell' invaso di Tarsia. La sospensione del servizio per l' astensione dal lavoro delle maestranze e' stata decisa stamani dall' assemblea dei dipendenti del Consorzio di bonifica Sibari-Crati, indetta stamani dalle organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil. L' iniziativa di sciopero si inserisce nella vertenza promossa dai sindacati confederali per rivendicare il mancato pagamento degli stipendi che per alcuni lavoratori supera i 12 mesi, e fa seguito alle cinque giornate di sciopero della fame e della sete attuate dal coordinatore provinciale di Cosenza del SinCobas Pietro Altavilla. In un telegramma al presidente della Giunta regionale Agazio Loiero, al Prefetto di Cosenza ed al Commissario straordinario del consorzio, le organizzazioni sindacali mettono in evidenza che ''la mancata approvazione in fase di variazione di bilancio dell' andamento concordato in data 18 luglio scorso con Cgil, Cisl e Uil che avrebbe consentito il pagamento delle numerose mensilita' arretrate e la copertura finanziaria a tutto il 31 dicembre prossimo, ha creato gravi disagi ai lavoratori del consorzio. Pertanto l' assemblea generale dei lavoratori appositamente indetta - prosegue il testo - ha deciso di interrompere con decorrenza immediata le prestazioni lavorative poiche' gli stessi lavoratori non sono piu' in condizione di anticipare di propria tasca nemmeno le risorse economiche per raggiungere i rispettivi posti di lavoro. Poiche' l' astensione generale dal lavoro comportera' la non sorveglianza e manutenzione degli impianti consortili si declina fin d'ora qualsiasi responsabilita' per eventuali danni causati''. Nel corso dell' assemblea le organizzazioni sindacali hanno puntato l' indice anche sugli agricoltori che, secondo quanto sostenuto, non pagano l' acqua da piu' di dieci anni contribuendo cosi' alla crisi finanziaria del consorzio. Non sono escluse azioni di lotta piu' eclatanti come l' occupazione della ferrovia, della strada statale 106 jonica e dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Presentato il 4° Game Fair Calabria in programma a Camigliatello dal 2 settembre.

29/09 ''Un momento esaltante per fare conoscere l' attivita' venatoria in Calabria, promuovendo l' amore per la natura, gli animali e le attivita' sportive all' aperto''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, presentando stamani a Catanzaro la quarta edizione del Game Fair in programma dal 2 al 4 settembre a Camigliatello. La manifestazione, promossa dalla Regione in collaborazione con la Provincia di Cosenza, l' Arssa e il Comune di Spezzano della Sila, si svolgera' anche quest' anno nell' area di 227 ettari dell' azienda sperimentale di Molarotta. Alla presentazione ufficiale del calendario di attivita', che si snoderanno lungo il week-end del Game Fair, oltre all' assessore Pirillo, sono intervenuti anche Sergio Rocca, dirigente dell' Assessorato e Rachele Russo Ciponte assessore della Provincia di Cosenza. In particolare nell' area espositiva saranno presenti stand enogastronomici, percorsi di tiro organizzati in collaborazione con le piu' importanti aziende italiane del settore armiero (Benelli, Beretta, Franchi, Fiocchi, Breda); dimostrazioni delle discipline sportive legate alla caccia e alla pesca; mostre canine ed esibizioni di falconeria e di tiro con l' arco. Prevista, il 3 settembre, anche una tavola rotonda sul tema ''La realta' venatoria nel contesto del Mediterraneo''. ''Abbiamo inteso riproporre il Game Fair - ha detto Pirillo - perche' si tratta di una manifestazione di cui la Calabria deve andare fiera. In questi mesi, a livello di assessorato, - ha aggiunto l' assessore - abbiamo attuato una ricognizione complessiva soprattutto sui temi dell' agricoltura e della forestazione, ma e' nostra intenzione lavorare per la valorizzazione delle potenzialita' delle due deleghe ritenute erroneamente minori, caccia e pesca''. Per l' assessore, che ha sottolineato la necessita' di lavorare superando le barriere per determinare un dialogo reciprocamente utile, ''ci deve essere un contatto tra caccia e ambiente e non servono davvero le polemiche come quella sul calendario venatorio. La caccia, nel rispetto della natura, puo' dare un contributo di crescita alla regione. Oggi con il presidente Loiero - ha sottolineato Pirillo - c'e' un taglio nuovo e diverso nella politica regionale che non c' era in passato e questo appuntamento cosi' come noi lo abbiamo pensato che come vogliamo che si tenga va nella direzione della novita'''. ''Proprio per la migliore riuscita del Game Fair, che nella nostra visione dovra' avere una forte ricaduta, - ha aggiunto ancora Pirillo - lanciamo un appello alla collaborazione degli ambientalisti. Li invitiamo - ha insistito l' assessore - e speriamo che vengano per darci suggerimenti capaci di fare stare insieme una compatibilita' che dobbiamo cercare di fare emergere''.

Quattro proposte di Legapesca per rilanciare il settore

29/08 Completare le azioni previste dagli accordi di programma, evitare che i fondi comunitari residui vadano perduti, fare in modo che un parte delle royalties pagate dall'Agip sia destinata stabilmente al settore ittico, rendere operativa la nuova legge regionale. Questi le quattro priorita' del settore ittico in Calabria secondo il presidente della Lega Pesca Ettore Iani' e che hanno ottenuto il sostegno dell'assessore regionale alla Pesca e all'Agricoltura Mario Pirillo. A darne notizia e' l'associazione di categoria, al termine di un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Lega pesca Ettore Iani', il presidente Legacoop Calabria Giorgio Gemelli e l'assessore regionale. Molteplici, dunque, le iniziative in cantiere. Ricerche di mercato, monitoraggi, interventi di ammodernamento per la flotta piu' piccola, promozione delle produzioni sono le proposte principali ''per valorizzare le potenzialita' di occupazione, qualita' e sviluppo del settore ittico regionale'', ha detto il presidente della Lega Pesca.

Dal 2 al 4 settembre a Camigliatello il “Game Fair Calabria”. Lunedì 29 presentazione dell’evento

27/08 Si terrà lunedì mattina 29 agosto alle ore 10.30, presso la sede dell’assessorato alla forestazione di via Lucrezia della Valle a Catanzaro, la conferenza stampa di presentazione del Game Fair Calabria, giunta alla quarta edizione, che anche quest’anno si svolgerà, dal 2 al 4 settembre, nella suggestiva cornice dell’Azienda Arssa di Molarotta di Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza. Un esempio di come si può coniugare il mondo venatorio, il rispetto dell’ambiente e valorizzare le bellezze della terra calabrese. Particolarmente decisa è la presenza dell’assessorato regionale all’agricoltura e forestazione della Regione Calabria, attore principale della manifestazione. Saranno presenti gli organizzatori della manifestazione e l’assessore regionale Mario Pirillo. “Il Game Fair – ha detto l’assessore regionale Pirillo – vuole essere anche un momento esaltante per far conoscere l’attività venatoria in Calabria, nonché promuovere l’amore per la natura, per i cavalli, per i cani, per la caccia, per la pesca e per la falconeria, consentendo in tal modo ai non esperti di potersi sentire attori di gare sportive all’aperto”. “Conoscere la Calabria non solo per le splendide coste e per il suo mare – ha detto l’assessore Pirillo – ma anche le montagne idonee a far svolgere giochi all’aperto in un autentico rispetto della natura”. Durante la manifestazione si svolgeranno numerose iniziative intese al migliore espletamento dell’attività venatoria, evidenziando così un grande interesse che la Regione Calabria ha nei confronti di tale attività, muovendosi anche in direzione di un efficace turismo venatorio.

Consegnate dall’ass. Pirillo sei borse di studio a sei studenti figli orfani di forestali

26/08 ''La nostra speranza, ma anche l' impegno verso il quale siamo tesi e' che tra qualche anno il comparto possa essere piu' tranquillo e riesca a contare su maggiori certezze''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale alla Forestazione, intervenendo nel corso della cerimonia di consegna di sei borse di studio del valore di 800 euro messe a disposizione di altrettanti studenti calabresi dalla Fondazione intitolata a S. Giovanni Gualberto, patrono della categoria. Alla manifestazione, svoltasi nella sede dell' Assessorato a Catanzaro, oltre a Pirillo e ai vincitori con le loro famiglie, hanno partecipato il direttore generale Rocco Leonetti e il sacerdote don Franco Lorenzo in procinto di assumere le funzioni di cappellano della Forestale. ''Per il rilancio del settore - ha detto ancora Pirillo - servono indirizzi chiari affinche' i lavoratori siano messi in condizione di poter svolgere pienamente il proprio lavoro. In questo senso abbiamo nominato due commissioni, la prima che si occupera' di studiare il settore in tutte le sue sfaccettature e la seconda che di adoperera' per individuare le modalita' attraverso le quali rendere operativo il comparto''. ''Quello realizzato grazie alla Fondazione S. Giovanni Gualberto - ha aggiunto l' assessore - e' un riconoscimento per i ragazzi vincitori ma anche un insegnamento per tutti noi che siamo invitati a sviluppare un maggiore raccordo nei confronti di questi giovani che vivono situazioni di difficolta'. Per questo saremo loro piu' vicini e, anzi, siamo pronti ad essere da subito un punto di riferimento in un' ottica di attenzione, solidarieta' e supporto verso il soddisfacimento dei vostri bisogni''. Dopo un accenno alle difficolta' del settore, culminate nelle manifestazioni di protesta dello scorso mese di dicembre, Pirillo ha indicato alcuni obiettivi che alla guida dell' Assessorato si propone di raggiungere. ''E' nostra intenzione - ha detto - avviare un percorso ricco di contenuti rendendo possibile un maggiore coinvolgimento di tutti. Stiamo pensando all' apertura di uno sportello informativo in tutte le province e alla realizzazione di una pubblicazione, aperta al contributo di tutti, che sia al servizio del settore''. ''Manifestazioni come questa - ha detto, dal canto suo, don Lorenzo - sono proprio come l' olio che alimenta la lampada dell' impegno. Un impegno tanto piu' importante quanto orientato alla salvaguardia della natura''. Leonetti, che si e' soffermato sul ruolo della Fondazione San Giovanni Gualberto, ha messo l' accento sulla presenza della Regione nelle celebrazioni dedicate al Santo patrono dei forestali ''in un' azione - ha detto - ispirata alla difesa di valori forti''. A conclusione della cerimonia l' assessore Pirillo ha consegnato le pergamene e gli assegni ai vincitori Giovannina Donato (III Liceo Classico Santa Severina), Carmelo Stilo (IV Itc Brancaleone), Massimiliano Silipo (II Ipsia Vibo), Chiara Maiorano (III media Paola), Valentina Laino (V elementare Mormanno) e Isabella Madeo (IV Ipsia Longobucco).

Riparte il Game Fair. Ambiente e Sport binomio vincente per la Sila

24/08 (Enzo Pianelli) Le bellezze ambientali, naturali e paesaggistiche dell'Altopiano Silano faranno ancora da splendida cornice alla quarta edizione del Game Fair Calabria, in programma dal 2 al 4 Settembre presso il Centro Sperimentale ARSSA di Molarotta a Camigliatello Silano. L’Agenzia agricola calabrese non ha solo offerto ospitalità logistica ma ha concorso anche ad alcuni aspetti organizzativi di particolare importanza.
La regia dell’evento è sempre curata dalla Scaramuzzi Team - Girovagare Viaggi. Si tratta di una manifestazione di gran richiamo turistico che già alla prima edizione Calabria del 2001 ha ottenuto un notevole successo di pubblico, con oltre 20 mila presenze; un traguardo importante che gli organizzatori hanno intenzione quest’anno di migliorare sensibilmente, puntando al raddoppio.
La particolare ed attesa manifestazione è coordinata dall'assessore regionale all'Agricoltura, Foreste, Forestazione, Caccia e Pesca, Mario Pirillo, con la partecipazione attiva dell'ARSSA, in collaborazione con gli Enti locali interessati,l’Amministrazione provinciale, l’Umpli Calabria, l’Editoriale Olimpia e la Federcaccia. Il Game Fair – dichiara Mario Pirillo - costituisce l’ideale punto di sintesi per promuovere al meglio i valori legati alla natura ed all’agro-ambiente, alla caccia, alla pesca e, più in generale, agli sport legati alla vita all'aria aperta. Con il Game Fair – afferma l’Assessore Pirillo - apriamo al mondo, proprio dal maestoso e storico Altopiano silano, una finestra sulle bellezze naturali calabresi. E' un modo intelligente per esaltare i valori ambientali, in perfetta armonia con quelli ludico- sportivi.
Ecco perché – spiega Mario Pirillo - come Assessorato Regionale Agricoltura Foreste, Forestazione, Caccia e Pesca abbiamo investito su quest’iniziativa ed auspichiamo un ritorno notevole inteso confermare un evento che, nel corso delle precedenti edizioni, si è rilevato ottimale. Il Game Fair ha fatto registrare un cospicuo numero di espositori, presenti le maggiori aziende nel settore delle armi, le Associazioni agricole, Venatorie, Ambientalistiche e del Volontariato, ma anche un numeroso afflusso di visitatori, soprattutto giovani, turisti, osservatori, operatori economici e turistici.
Uno dei motivi fondamentali della manifestazione è stato e dovrà essere sempre quello di far conoscere la Calabria non solo per le riconosciute bellezze del suo mare, ma anche per le splendide montagne idonee a far svolgere giochi all’aperto nel pieno rispetto della natura. Il Game Fair vuole anche essere un momento esaltante per far conoscere l’attività venatoria, nonché promuovere l’amore per la natura, per i cavalli, per i cani, per la caccia, per la pesca e per la falconeria, consentendo in tale modo ai non esperti di potersi sentire attori di gare sportive sotto il cielo terso dell’Altopiano. Durante la manifestazione si svolgeranno numerose iniziative dimostrative per rappresentare il miglior espletamento dell’attività venatoria, evidenziando così un grande interesse che la Regione Calabria ha nei confronti di tale attività, muovendosi anche in direzione di un turismo venatorio rigorosamente controllato. Un augurio che anche quest’anno la realizzazione del GAME FAIR possa vedere aumentare i propri visitatori ed avvicinare sempre di più due mondi, quello ambientalistico e quello venatorio, apparentemente distanti fra loro.
La manifestazione, che si celebrerà in un inimitabile palcoscenico naturale, tra i monti ed i laghi della Sila, in un' ottica di promozione delle bellezze naturali e paesaggistiche della regione, tenderà sostanzialmente a puntare a rafforzare il binomio sport all' aperto e natura.
Tutto questo avverrà attraverso una sequenza d’iniziative che ha fatto sì che la Calabria fosse conosciuta anche e soprattutto per le sue straordinarie bellezze, per la sua enogastronomia, per la tipicità ed eccellenza dei prodotti e per la possibilità di poter svolgere attività sportive nel pieno rispetto della natura e degli animali.
I cavalli, i cani, la pesca, la falconeria, il tiro con l’arco e non solo, rappresentano, infatti, la sintesi di un evento che permetterà ancora una volta ai partecipanti alle attività dimostrative e di intrattenimento, ai visitatori dei numerosi stand, di potersi cimentare in diverse perfomance sportive, sotto l' attento guida di maestri istruttori e di specialisti delle varie discipline.
Inoltre è stato realizzato un percorso caccia nel bosco in cui é possibile simulare il tiro contro piattelli, che sostituiscono i volatili. Nel corso del Game Fair tutti gli obiettivi dei fucili non saranno animali vivi ma sagome, opportunamente realizzate per l’occasione.
Ci sarà anche il tiro con l'arco ed esibizioni di falchi cacciatori. Sono previste anche dimostrazioni di cani da caccia. Anche l’edizione 2005 è stato potenziato il settore pesca, con dimostrazioni e suggerimenti agli appassionati di pesca sportiva. Ricco anche il programma legato ai cavalli con prove di monta western e inglese e la presentazione di cavalli arabi. Infine, spazio anche agli appassionati d’arrampicata che potranno cimentarsi in questa pratica. Attraverso il Game Fair Calabria s’ intende, pertanto, creare momenti stabili e duraturi di conoscenza del territorio e delle sue naturali vocazioni. L’iniziativa è stata programmata a settembre proprio per non mollare l'attenzione sulla Sila, trattandosi di un mese in cui la montagna può offrire agli appassionati importanti momenti d’ospitalità e di gradevolezza climatica.
In quest’edizione si tenterà di fare anche il punto sulle questioni che riguardano il mondo venatorio e quello ambientalista. Anche il sito scelto per la manifestazione è un pò provocatorio, nel senso che si trova nelle vicinanze del Parco nazionale della Sila. Vogliamo questo confronto - sostiene l’Assessore Pirillo - perché siamo convinti che la Calabria abbia le specificità ambientali e le potenzialità per far convivere il mondo sportivo e coloro che mirano alla tutela ambientale. La Calabria può comprendere queste due visioni. Il Game Fair significa anche mostrare le potenzialità produttive e turistiche della Sila ed a queste sommare il valore aggiunto dato dalla spettacolarità dei luoghi della montagna calabrese. Il paesaggio non è un aspetto secondario della promozione del “ prodotto territorio”. L’evento, infine, dovrebbe fornire agli operatori economici e turistici della Sila spunti e motivazioni necessari per meglio focalizzare l’organizzazione dei servizi d’interesse per il turista.

Venerdì l’ass. Pirillo consegnerà sei borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione San Giovanni Gualberto.

24/08 Si terrà venerdì prossimo, 26 agosto, alle ore 12, la consegna di sei borse di studio (di 800 euro l’una) messe a disposizione dalla Fondazione San Giovanni Gualberto, Santo Patrono dei Forestali. Sarà l’assessore regionale Mario Pirillo a consegnare la pergamena e la borsa di studio presso l’assessorato regionale alla forestazione in via Lucrezia della Valle a Catanzaro. Quest’anno è toccato alla Regione Calabria offrire l’olio per la lampada votiva, patrocinando la manifestazione in onore del santo patrono dei forestali, che si è svolta nelle scorse settimane in Toscana. La Fondazione San Giovanni Gualberto ha inteso sostenere tale iniziativa per aiutare chi è in difficoltà e verso chi dimostra una particolare dedizione verso la risorsa foreste e verso il territorio calabrese.

Convocato dal Ministro Alemanno, per il 25, un tavolo per la crisi del pomodoro

22/08 ''Non mancheremo di esplorare tutte le possibili forme di intervento, compatibili con la normativa comunitaria, che consentano di assicurare agli agricoltori un adeguato sostegno e una garanzia di reddito'': e' questo uno degli obiettivi del tavolo convocato dal ministro alle Politiche agricole Gianni Alemanno il prossimo giovedi' 25 agosto per affrontare le criticita' che stanno interessando il comparto. ''Abbiamo ritenuto necessario convocare il tavolo con urgenza, nonostante il periodo di ferie - ha proseguito il ministro - per rispondere tempestivamente all'allarme che ci e' pervenuto dalle organizzazioni professionali agricole''. 'Si tratta - ha spiegato Alemanno di identificare i comportamenti che non consentono di dare la giusta retribuzione agli agricoltori e soprattutto di richiedere a tutte le componenti della filiera il rispetto rigoroso degli impegni contrattuali liberamente assunti''. Nel frattempo, ha sottolineato il ministro, sono state date ''istruzioni agli organi competenti di rafforzare le operazioni di vigilanza e controllo sulla correttezza di tutte le operazioni che si svolgono all'interno della filiera del pomodoro''. Alla riunione sono stati invitati a partecipare, informa il ministero, tutti i componenti del tavolo nazionale: le Regioni interessate (Emilia Romagna, Campania, Abruzzo, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata, Lombardia), le organizzazioni professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti e Cia), le organizzazioni del movimento cooperativo, le unioni del comparto ortofrutticolo, le associazioni degli industriali della trasformazione del pomodoro e l'Agea.

Il peperoncino protagonista in Calabria ed in Abruzzo

21/08 In omaggio all'ultimo scorcio della calda stagione, in Abruzzo e in Calabria le notti diventano incandescenti, piccantissime. Dal 22 al 24 agosto si tiene a Filetto, in provincia di Chieti il primo festival del peperoncino piccante con degustazioni, convegni, arte e musica tutte ispirate alla pianta e frutto che riscalda il palato e il cuore, in onore a ''sua maesta' il peperoncino'' spezia di una tradizione antica e intrigante. Il sindaco di Filetto, Nicolino D'Alessandro ha raccontato all'ADNKRONOS che '' a Filetto si ricorda una santona che agli inizi del 1800, in assenza di un vero medico nel paese, offriva ai suoi compaesani rimedi per mallanni quali distorsioni ed eritemi. Base di ogni sua 'magica' bevanda medicinale, il peperoncino piccante e nei suoi storici appunti si puo' leggere di un 'rimedio per gli uomini' una pozione, un rito destinato a risvegliare i sensi sopiti''. L'Abruzzo, con questo festival, avoca a se' il primato nazionale come produttore e consumatore di peperoncino. Una rassegna enogastronomica che promette lasciare un segno indelebile a quanti assageranno le bruschette al 'viagra d'Abruzzo', il cioccolato piccante, la grappa, il vino e l'olio al peperoncino, il ritmo sara' scandito dalle musiche folcloristiche regionali. Se l'Abruzzo e' alla sua prima celebrazione 'piccante', la Calabria rinnova per il tredicesimo anno l'appuntamento con il ''Peperoncino festival'' che si terra' come di consueto la prima settimana di settembre, nel comune di Diamante, in provincia di Cosenza . Dal 7 all'11 settembre verra' offerto ai curiosi e ai cultori un 'full immersion' di quattro giorni nei sapori del 'piparieddru', croce e delizia del palato. Un mix, quello proposto dal festival calabrese, di gastronomia e cultura, quindi non solo cibo ma anche convegni, mostre, cinema, satira e altro. Il tutto ispirato al concetto di 'piccante', sinonimo di intenso, stuzzicante, malizioso, eccitante. E 'piccante' e' anche il tema del concorso internazionale di cortometraggi organizzato in collaborazione con l'unione italiana circoli del cinema. Cortometraggi di tre minuti, ispirati a termini come trasgressivo, ironico, frizzante, verranno premiati nei giorni del festival a Diamante In Calabria c'e' anche chi grazie al peperoncino, mixato al saper fare cabaret, ha ottenuto grande successo, come l'attore comico Franco Neri, il 'Franco, oh Franco' di Zelig che deve appunto parte della sua fortuna proprio ai racconti del temibile peperoncino di Soverato. Interpellato come 'esperto' della materia, il comico ha affermato che ''per mangiare il peperoncino di Soverato si deve essere dei veri uomini e sapere poi gestirne le conseguenze, un 'viagra' calabrese, che messo sulla pasta ancora cruda ne riesce a terminare persino la cottura''. Dalla satira alla storia, per risalire alle origini del peperoncino e' necessario tornare indietro di 9.000 anni e recarsi in Messico. Il popolo Maya infatti lo considerava un alimento sacro, utilizzato per la conservazione dei cibi, per proteggere l'intestino e per stimolare la circolazione del sangue. Se ne trova precisa testimonianza anche nelle biografie di Montezuma, ultimo signore degli Aztechi, che mentre era prigioniero del conquistadore spagnolo Cortez,passava il tempo rimastogli scherzando con le sue concubine e mangiando pietanze con peperoncino rosso. Il Capsicum annuum, questo il nome scientifico di questa spezia, arrivo' in Spagna grazie ad un medico e biologo facente parte della seconda spedizione nelle Americhe di Cristoforo Colombo, avvenuta tra il 1493 e il 1494, il dottor Diego Alvarez Chanca di Siviglia. La sua diffusione in Europa fu straordinaria fino al punto che nel 1700 divenne un vero e prorio farmaco, il peperoncino, infatti, veniva prescritto per curare problemi come il mal di testa, i disturbi digestivi e le nevralgie. Se ebbe molta fortuna nei Paesi del sud, dove divenne caratteristico il suo uso nella preparazione di piatti poveri come quelli a base dii legumi, il peperoncino venne addirittura bandito dalla gente ricca, poiche' il suo forte sapore nascondeva il gusto di cibi raffinati e divenne in seguito persino bersaglio di pregiudizi morali. - I puritani lo vietarono considerandolo un eccitante in grado di risvegliare i sensi e lo dichiarono persino capace di stimolare poteri diabolici. Non per nulla il peperoncino fu ingrediente prediletto delle pozioni di quelle che in Italia tra il XV e XVII secolo venivano considerate 'streghe' e anche oggi navigando su internet nei siti dedicati alla 'wicca' e alle moderne incantatrici si puo' trovare tra pozioni e riti una formula stuzzicante ''per far innamorare un uomo preparate una bevanda con quattro foglie di fiore di papavero, due cucchiai di cioccolato, un pizzico di peperoncino piccante..'' Del resto in molti nostri dialetti meridionali, il peperoncino piccante viene appellato 'diavolicchio', giusto per restare in campo esoterico. Persino per la bellezza il peperoncino e' un complice prezioso, la tradizione popolare calabrese tramanda ricette in cui e' ingrediente principale, come per la cura dei capelli, poiche' ne rafforza la struttura, della lozione calabra contro la calvizie e' assicurata l'infallibilita' ''far macerare al buio per otto giorni trepeperoncini in un litro di alcool, filtrare e frizionare per 2 volte al giorno''. C'e' chi lo consiglia da mixare a creme contro la cellulite, riattivando la circolazione ne previene la formazione, piu' semplicemete per la cura del torcicollo e persino ai primi sintomi di un rafferdore autunnale un bagno caldo con ''lavanda, ginepro e qualche goccia di olio al peperoncino'' e' suggerita per una buona sudata terapeutica. Non solo, pare che dietro il suo colore rosso scarlatto, che racchiude piccoli semi gialli come il sole, il peperoncino nasconda portentosi effetti afrodisiaci. Se si vuol dare una minima valenza scientifica a questa 'fantasia popolare' si puo' riconoscere che questa spezia e' ricca di vitamina E, la cosiddetta vitamina della fecondita' e della potenza sessuale. Anche Gabriele D'Annunzio in un'ode appella i peperoncini come ''i rossardenti diavoletti folli'', richiamandone cosi' una loro sensuale peculiarita'. Una ricetta afrodisiaca semplice da preparare e deliziosa da assaggiare in due, e' senza dubbio quella delle fragole birbanti ''immergere alcune fragole in 200 grammi di bollente ciocccolato al peperoncino, accompagnate dallo champagne, per un incontro appassionato e voluttuoso''.

Chiarella: “La Regione scommetta sui prodotti tipici”

20/08 ''E' ora di incominciare a scommettere seriamente sui prodotti calabresi agroalimentari, non limitandosi alle feste e alle sagre, pur necessari, ma cercando di promuovere iniziative concrete di commercializzazione, attraverso un marchio che ne tuteli la qualita'''. E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale Egidio Chiarella che ha presentato un disegno di legge sulla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti tipici locali. ''I prodotti di questa Regione - ha aggiunto - sono inimitabili perche' nascono dalla tradizione, da materie prime inconfondibili, da tecniche antiche, ma soprattutto perche' sono il frutto di una terra ancora incontaminata. Il sapore ricco del sole, l'odore dei pascoli, i colori caldi dei paesaggi, si mescolano insieme per creare quelle caratteristiche presenti solo nei prodotti Made in Calabria. Una simbiosi tutta naturale perfettamente riuscita, visti i tanti e diversificati prodotti e i differenti piatti a base di legumi, ortaggi, cereali, erbe aromatiche e spontanee, frutta selvatica e coltivata, carne di maiale, prodotti della pastorizia, della pesca, dell'allevamento. Una miriade di ricette colorate profumate, saporite, brulicanti di vita ed energia, in grado tanto di soddisfare i robusti appetiti quanto di stuzzicare i palati piu' raffinati, nel rispetto delle piu' spettacolari ricorrenze rituali, sacre e profane, in un contesto antropologico di tale spessore culturale, che nemmeno gli sconvolgenti cambiamenti degli ultimi decenni hanno messo in crisi''. ''L'Agricoltura - ha proseguito Chiarella - con la sua varieta' di produzioni, e' uno dei segreti della diversita' gastronomica di questa regione. Nelle aziende, per lo piu' piccole e numerose, prevalgono tante produzioni che altrove sono gia' scomparse. Dove ci sono gli ulivi ci sono le viti, i fichi e gli altri alberi da frutto. Colture secolari, che grazie alla presenza dell'uomo e alla sua capacita' di produrle, trasformarle e conservarle, sono diventate una ricchezza tutta naturale. L'esistenza di antichi frantoi ancora funzionanti, le aziende ittiche risalenti al medioevo, gli impianti di trasformazione dei prodotti della pastorizia e della norcineria, le aziende, vinicole e cerealicole, rivelano uno straordinario attaccamento ai valori della terra e quanto profonda sia la cultura, in termini di sapori popolari, legata alla produzione e conservazione del cibo. Poterne fruire e conservare l'esistente il piu' a lungo possibile, per consegnarlo alle figure generazioni, dipende anche dalle scelte dei consumatori e di come sapranno sostenere e premiare sul mercato queste straordinarie produzioni''. ''Il disegno di Legge - ha concluso Chiarella - presentato nell'ultimo Consiglio regionale disciplina, per la prima volta nella nostra regione, nell'ambito delle proprie competenze in materia di produzione, raccolta, trasformazione di prodotti agricoli, zootecnici e silvo-pastorali e di promozione e valorizzazione degli stessi, promuove iniziative di commercializzazione e di un marchio di prodotti agricoli e agro-alimentari che garantiscono, sotto il profilo qualitativo, una maggiore tutela dei consumatori''.

L’ass. Pirillo incontra le organizzazioni agricole: “Risolveremo la crisi del Sibari-Crati”

18/08 Si è tenuto questa mattina, l’atteso incontro tra l’assessore all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca della Regione Calabria, Mario Pirillo e le organizzazioni professionali agricole (presenti Italo Garraffa e Renzo Caligiuri), in merito alla difficile situazione economica presente al Consorzio Sibari-Crati. Le organizzazioni professionali agricole hanno apprezzato la piena disponibilità manifestata dall’assessore di istituire un tavolo di confronto per la delicata vertenza che interessa l’ente di bonifica. L’assessore Pirillo nel suo intervento, dopo aver sottolineato il grave stato di difficoltà dell’ente, ha posto in evidenza la ferma volontà di dare il via ad un nuovo sistema consortile. Un’azione forte quindi necessaria per il risanamento dell’ente. “C’è un impegno deciso ad affrontare e risolvere il problema che si presenta di non facile soluzione”, ha spiegato l’assessore Pirillo. ”Questo incontro si è reso necessario alla luce della situazione drammatica in cui versa il consorzio. È certamente uno dei più imponenti strumenti che utilizza l’agricoltura calabrese in una zona tra le più grandi della Calabria. Non funzionando il consorzio vengono meno i servizi per l’agricoltura di qualità e si pongono forti dubbi sul buon andamento dell’agricoltura della piana. Nel corso dell’incontro abbiamo parlato del risanamento che presenta un debito di oltre 130 milioni di Euro. C’è bisogno della disponibilità dei sindacati e dei proprietari terrieri a sostenere quest’azione forte, necessaria per il risanamento. Non c’è dubbio che la passata legislatura è stata molto deleteria, al di là delle polemiche venute fuori in questi giorni, cinque anni sono passati inutilmente: già nel 2000 avevamo fatto una ricognizione del debito e avevamo anche ipotizzato un ammortamento dello stesso”. L’assessore Pirillo, d’intesa con il vicepresidente e assessore al bilancio, Nicola Adamo, ha convocato per il prossimo 13 settembre alle ore 10, presso la sala della Giunta Regionale, un incontro tra le Organizzazioni professionali agricole e il Comitato di consulenza giuridica, nel corso del quale sarà presa in esame una proposta predisposta dal commissario del consorzio, dalla direzione generale e dal dipartimento all’agricoltura, che in seguito, sarà oggetto di discussione con tutte le altre parti sociali e sindacati. La dichiarazione audio di Pirillo in formato mp3.

L’ass. Pirillo incontra le associazioni professionali agricole

17/08 Si terrà giovedì 18 agosto, alle ore 10, presso la sede dell’assessorato regionale all’agricoltura, l’atteso incontro tra l’assessore Mario Pirillo e i rappresentanti delle Organizzazioni Professionali Agricole (Opa). Nell’incontro saranno discusse alcune questioni inerenti il Consorzio di Bonifica Sibari-Crati. “E’ una riunione decisamente impegnativa – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Pirillo - che io ho accettato volentieri, grazie anche alla grande sensibilità mostratami dalle organizzazioni agricole della provincia di Cosenza. Per come abbiamo fatto nel passato, sicuramente anche stavolta troveremo una soluzione all’annoso e delicato e grave problema inerente la situazione debitoria del Sibari-Crati”. Nei giorni scorsi l’assessore Pirillo aveva richiamato ad una maggiore attenzione, soprattutto in questo periodo estivo, tutti i lavoratori impegnati, sollecitando le OoPpAa ad intervenire presso gli agricoltori affinché pagassero le quote annuali per far affluire nelle casse del Consorzio le risorse necessarie per gestire l’emergenza ed anche parte dell’ordinario. “Il Sibari-Crati – ha proseguito l’assessore Pirillo, oggi è una realtà che ha bisogno di trovare soluzioni importanti altrimenti è destinato al fallimento. Ritengo che le OoPpAa, come i sindacati, assumano in tale contesto un grande rilievo, perché sono i portatori delle istanze della base degli agricoltori. Per cui li tengo in debita considerazione”. Intervista audio di Pirillo.

Prodotti tipici calabresi della Coldiretti al Montechiarello Golf Club

17/08-(G.C.)- Nella trentesima tappa del Wine Tour Cup, il torneo di golf che unisce sport, ambiente ed enogastronomia tipica, che si svolgerà il 21 agosto, presso ''Montechiarello Golf Club'' di Orti' saranno protagonisti alcuni prodotti tipici calabresi, come ad esempio il vino doc Greco di Bianco, la soppressata Dop e 'nduja grecanica, il pecorino della zona aspromontana, ed il miele d'agrumi di San Ferdinando. Per l'occasione la Coldiretti reggina ha organizzato la presenza di alcune note imprese agricole della provincia, con l' intento di proporre e far degustare, ai golfisti e visitatori, la qualità dei prodotti enogastronomici legati al territorio calabrese. ''L'obiettivo che ci prefissiamo - ha dichiarato il presidente della Coldiretti Francesco Giovinazzo - e' di promuovere i prodotti agroalimentari di qualità legati al territorio in una cornice di oasi naturale, come le colline reggine, che si presta ben volentieri ad eventi che associano lo sport ad una sana alimentazione''. Ad organizzare l' evento per conto dell' Associazione Nazionale Città del Vino sarà Enrico Lucisano, consulente di marketing territoriale e particolarmente attento alla valorizzazione delle tipicità enogastronomiche.

A Sellia Superiore la sagra dell’olio d’oliva

16/08 Torna domani, a Sellia, il tradizionale appuntamento con la ''Sagra dell' olio d' oliva'' giunta alla nona edizione. La manifestazione, che si svolgera' nel centro storico, a due passi dal Castello, e' promossa, nell' ambito del cartellone ''Agosto a Sellia'', dall' Amministrazione comunale con il patrocinio della Regione, della Provincia di Catanzaro, della Comunita' montana Presila catanzarese, dell' Apt e della sezione di Slow Food di Catanzaro. Il programma della sagra prevede, in mattinata, il via al terzo premio Arti visive sul tema 'L' olio d'oliva fra sacralita' e cultura mediterranea'' mentre nel pomeriggio il cardiochirurgo Salvatore Spagnolo partecipera' al convegno ''l' Olio d'oliva e il cuore''. L' apertura degli stand gastronomici nel centro storico e' fissata alle 20. I visitatori potranno ammirare lungo il percorso gli artigiani al lavoro nelle antiche botteghe e fare visita a due antichi frantoi risalenti all' Ottocento. Per tutta la serata ci saranno le esibizioni itineranti del gruppo folk ''I Suveritani''. Per l' occasione Poste italiane ha predisposto un annullo filatelico. Visite saranno possibili anche alle chiese di San Nicola di Bari (XVI secolo) e del Ss. Rosario (XVII secolo).

A ferragosto successo del pranzo negli agriturismo

15/08 Nonostante il maltempo che ha interessato parte della penisola gli italiani non hanno rinunciato alla tradizionale gita fuori porta e hanno deciso comunque di trascorre di ferragosto in campagna trovando spesso 'rifugio' in uno delle 13.000 strutture di agriturismo italiane che fanno registrare oltre 100.000 presenze a tavola. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che ''i menu' offerti sono stati spesso realizzati sulla base di ricette custodite sapientemente nelle aziende di campagne molto attenti a mantenere vivi i sapori e i profumi del passato''. Le regioni dove e' verificata la maggiore presenza di ospiti in agriturismo sono le province di Trento e Bolzano seguite dalla Toscana, dalla Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Umbria dove maggiore e' il numero di aziende, ma di rilievo anche le richieste nel mezzogiorno in Campania, Calabria e Sardegna. A scegliere l' agriturismo secondo una recente indagine della Coldiretti sono soprattutto i giovani (55%) con eta' compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie anche all' offerta di escursioni e sport. A suggerire le vacanze in agriturismo, sempre secondo la Coldiretti, sarebbero anche le preoccupazioni per il quadro internazionale che hanno favorito la scelta di luoghi piu' vicini. Dopo una incertezza iniziale le previsioni per l' estate 2005 in agriturismo sono piu' positive con un incremento delle prenotazioni last minute che potrebbero segnare un aumento delle presenze rispetto al 2004, quando il fatturato complessivo e' stato di 800 milioni di euro, per oltre tre milioni di presenze. Il numero delle strutture agrituristiche in Italia e' aumentato del 53% negli ultimi cinque anni e, delle 13.000 aziende, in 7.700 sono offerti servizi di ristorazione e in 10.000 l' alloggio per complessivi 140.000 posti letto.

Il Presidente della 6a Commissione provinciale incontra gli imprenditori agricoli

11/08 In una recente riunione della Sesta Commissione, presieduta da Marino Reda, sono stati messi sul tappeto varie problematiche legate al settore agricolo nella provincia di Cosenza, evidenziando, in particolare, come negli anni passati si siano verificate annate negative nel settore agricolo silano e sottolineando come quella che ha interessato l’ultimo anno sia stata una fra le più gravi..
A risentire delle drastiche conseguenze di tale crisi sono stati soprattutto i pataticoltori silani: grandi quantità di prodotto di ottima qualità sono, infatti, restate invendute e gli agricoltori si sono visti, di conseguenza, costretti a doversene disfare, con pesantissime perdite economiche, soprattutto, per le piccole aziende del comprensorio silano per i quali la coltura della patata rappresenta la maggiore risorsa..
Il rappresentante della categoria agricola Gianluca Fuoco, nel rappresentare la situazione di notevole disagio per i pataticoltori in particolare, ha spiegato alla Commissione come nonostante i 150 mila q. circa di patate prodotte in Sila (Sila Piccola) e nonostante il prodotto sia rimasto invenduto, per tutto l’inverno, nell’intera provincia ci si è ritrovati a consumare patate importate dall’estero (Francia, Germania, Cina, Grecia, etc.).
“Ma esistono molti altri problemi -ha detto Gianluca Fuoco- che logorano le piccole aziende agricole e ne pregiudicano l’indotto; solo per fare qualche esempio citiamo i canoni d’affitto lievitati ingiustificatamente, l’esoso prezzo della nafta agricola, che ha toccato punte dello 0.78 € a litro, i mancati risarcimenti per le calamità naturali, dovuti e mai liquidati dalla Regione Calabria ed, infine, come se tutto ciò non bastasse, a strangolare la categoria, anche l’assurda pretesa da parte di una società spagnola privata ( Endesa) del pagamento delle acque utilizzate per l’irrigazione”.
“Si è sempre parlato di voler tutelare i nostri prodotti agricoli ma, al di là delle enunciazioni di principio, nulla si è fatto e meno che niente si continua a fare -ha proseguito accorato il rappresentante Fuoco- per dare la possibilità a questa categoria di lavoratori di uscire dalla crisi perenne in cui sono precipitati, senza possibilità di ripresa”.
“È evidente che i problemi del settore agricolo sono molti e, spesso, affrontati con una certa marginalità e disattenzione, ed è proprio per questo -ha concluso il rappresentante della categoria agricola- che l’intervento efficace dei nostri amministratori potrebbe risollevare le sorti del settore agricolo e dargli quello slancio risolutivo per riprendersi. Continuando di questo passo, tutti quei giovani che puntano il loro futuro sul reddito agricolo finiranno per abbandonare l’impresa, alimentando, di fatto, la già grave situazione di disoccupazione”.
Il Presidente della Commissione Marino Reda, considerata l’importanza della problematica sollevata e, su esplicita richiesta del rappresentante dei lavoratori agricoli, ha informato i membri della stessa che, in settembre, Verrà fissato un ulteriore incontro per affrontare in modo globale e più incisivo la situazione in cui versa la categoria, anche per ipotizzare le iniziative da intraprendere per sostenere l’emergenza e dare prospettive concrete ad un settore così vitale per l’economia silana e dell’intera provincia di Cosenza.

Chiesto il riconoscimento IGP per il peperoncino calabrese

10/08 A conclusione di un lavoro di ricerca tecnico e storico, durato all'incirca otto mesi, l'Associazione Produttori di Peperoncino di Calabria ha inoltrato alla Regione Calabria e al Ministero per le Politiche Agricole la richiesta per il riconoscimento della indicazione geografica protetta (Igp) per il ''Peperoncino di Calabria''. L'Associazione Produttori di Peperoncino di Calabria, costituita il 28 giugno a Lamezia Terme su invito della Camera di Commercio di Vibo Valentia, si e' attivata per avviare un percorso finalizzato a promuovere la tutela e la valorizzazione di uno dei prodotti tipici piu' caratteristici della regione Calabria, ma ancora non inserito in un percorso di identificazione certificata. Unioncamere Calabria ha concesso all'Associazione di stabilire la sede presso la propria struttura di Sant' Eufemia in modo da favorire maggiormente gli incontri tra produttori provenienti da tutte e cinque le province calabresi. L'attivita' della Camera di Commercio di Vibo Valentia, avviata nel 2004 dal segretario generale, Antonio Gallo Cantafio, e dal commissario pro-tempore, Dario Lamanna, e' stata infatti fortemente condivisa e supportata da Unioncamere Calabria e dalle altre Camere di Commercio calabresi, dall'Arssa, che ha fornito con le sue strutture decentrate una preziosa collaborazione tecnica ed operativa sul campo e dall'Accademia del Peperoncino di Diamante. Nello specifico il gruppo di lavoro operativo e' stato coordinato da Giulia Megna (fase di avvio) e da Maurizio Caruso Frezza (fase centrale e finale), responsabili di area della Camera di Vibo entrambi assistiti dal collaboratore Francesco Latorre. Il supporto tecnico e' stato garantito, invece, da Orazio Olivieri, consulente capo di Dintec scrl societa' del sistema camerale specializzata nel settore delle certificazioni agroalimentari e dal suo collaboratore Domenico Cetrone. E' stato indispensabile infine il coinvolgimento continuo dei produttori di peperoncino che hanno partecipato alla definizione del disciplinare ed attuato alla fine la volonta' associativa richiesta dalla normativa: il 28 luglio si sono ritrovati infatti in 25 provenienti da tutta la Calabria per costituire l'Associazione dei produttori di peperoncino di Calabria finalizzata a presentare la domanda per il riconoscimento Igp. Ad essere eletto all'unanimita' come Presidente e' stato il Marsio Blaiotta di Francavilla Marittima. La Camera di Commercio di Vibo, in particolare, ha voluto, sulla conclusione di un progetto provinciale, estendere a tutto il territorio regionale i risultati acquisiti sugli ecotipi locali di peperoncino, portando avanti una linea di intervento sostenuta dal sistema camerale nazionale, volta a diffondere politiche di sviluppo imprenditoriale basati sulla certificazione della qualita', sul marketing di marchio e sulla valorizzazione delle produzioni tipiche agro-alimentari. E' stata seguita una impostazione che ha privilegiato la dimensione economica di sviluppo della filiera piuttosto che la differenziazione degli ecotipi e questo ha consentito di superare alcune problematiche tecniche a tutto vantaggio della coesione dei produttori. ''E' un risultato importante - ha detto il presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Michele Lico - che apre un nuovo sentiero di sviluppo per uno dei prodotti piu' caratteristici della nostra regione oltre che della provincia di Vibo Valentia. In particolare voglio sottolineare la necessita' di far convergere su questo prodotto gli sforzi degli imprenditori quanto delle associazioni di categoria del settore agricolo e di quello della trasformazione. Il primo deve garantire nella produzione qualita' e certificazione mentre il secondo deve operare al fine di apportare al prodotto agricolo quel maggiore valore aggiunto che puo' fungere da ulteriore volano per la diffusione del prodotto sui mercati nazionale ed internazionale''. ''Ci auguriamo - ha concluso Lico - che l'iter regionale e ministeriale possa avere uno sviluppo rapido e che presto l'identificabilita' del Peperoncino di Calabria Igp possa consentire la crescita strutturata di una filiera produttiva agricola-industriale-turistica di grande interesse per l'intera economia regionale''.

Il vino passito di Calabria alla conquista della Cina

09/08 La lunga marcia cinese verso i migliori standard occidentali procede a tappe forzate, con relativo corredo da neo-ricchi: dopo le Ferrari, l'alta (e bassa) moda, l' high-tech nostrano, il paese dei neo-Mandarini apre ai prodotti tipici italiani. E in attesa delle probabili copie c'e' da registrare il sicuro successo del Passito 'Greco di Bianco', un concentrato di storia che risale VII secolo prima di Cristo. Dal 30 settembre nello showroom che aprira' i battenti a Shangai, prima vetrina del made in Italy enologico e non solo, comparira' tra i banconi di esposizione e vendita anche un pezzetto di Calabria. Si', perche' questo passito a Denominazione di origine protetta, con tanto di disciplinare di produzione composto da 7 articoli, viene prodotto in un angolo mite di questa Regione, precisamente in 49 ettari di superficie nelle zone del Comune di Bianco a Sud di Locri nel basso Ionio. Il clima tipico dell'area, con temperature medie intorno ai 18 e che raramente scendono sotto i 7, conferiscono a questo prodotto un inconfondibile gusto mediterraneo che tanto piace ai cinesi delle grandi citta'. E questo non solo perche' oggi il made in italy fa status symbol, ma anche perche' il sapore zuccherino e aromatico con un leggero sottofondo amarognolo di questo passito, sedurra' dolcemente i consumatori di questo immenso Paese. ''Piu' del vino, i cui toni sono piu' decisi e risoluti, i passiti hanno un sapore con cui i cinesi hanno una certa dimestichezza -afferma all'Ansa Paolo Benvenuti, direttore generale della Citta' del Vino, che ha collaborato alla nascita dello show room di Shangai - per questo sono convinto che il Greco di Bianco sara' il primo passito a sbarcare in Cina, ma non certo l'ultimo''. Imparare a saper apprezzare un Brunello, infatti, potrebbe non essere impresa facile per un palato che non lo ha mai fatto (non e' un caso che verranno organizzati anche dei veri e propri corsi di degustazione nello showroom); quello dei cinesi e' sicuramente piu' avvezzo a bere il famoso Baijiu, alcol bianco liquoroso ricavato dal grano, che naturalmente non ha niente a che fare con i nostri passiti se non l'inconfondibile gusto zuccherino che lo accomuna. Conquistarsi la fiducia dei consumatori cinesi sara' cosa ardua, ma sicuramente lo sara' meno per il passito, un mondo su cui sta crescendo l'interesse anche nel Belpaese, patria storica di questo nettare considerato fino ad oggi un mercato di nicchia dai contorni nebulosi sia come dati di produzione che come quelli di consumo. ''Tutti in Cina vogliono bere del buon vino di vecchia data. Il problema e' che semplicemente non esiste. Le viti cinesi non sono abbastanza vecchie per poter produrre vini che valga la pena conservare per piu' di tre anni'', sostiene Wu Shuxian, una nota critica di vini, che si sta impegnando affinche' cio' che viene considerata una bevanda esotica, di elite, diventi qualcosa di meno alieno al popolo cinese. E con queste premesse il passito potrebbe trovare davvero un terreno fertile, sapendo coniugare storia, sapore e moda.

L’Ass. Pirillo incontra le organizzazioni della pesca. Presto una concertazione con la Regione

05/08 Presso l’assessorato regionale all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, si è tenuto questa mattina un incontro convocato dall’assessore Mario Pirillo con le associazioni di categoria, inerente la pesca nelle acque interne. Nel corso del colloquio, che si è svolto in un clima molto cordiale, - è scritto in una nota- sono state dibattute una serie di tematiche riguardanti la pesca sportiva. Si è discusso inoltre della Carta Ittica, della classificazione delle acque, della creazione di laghi per pesca sportva, del ripopolamento ittico nei fiumi e nei laghi. Su proposta dell’assessore Pirillo, inoltre, si è decisa la costituzione di un tavolo di concertazione per discutere di alcune iniziative da adottare in tale materia L’assessore Pirillo nel suo intervento ha inteso ribadire alcune linee guida indicate dal momento dell’insediamento, della vocazione naturale del territorio calabrese verso la pesca, di mare come di acqua dolce. “La Calabria – ha detto l’assessore Pirillo – può andare fiera delle tradizioni legate alla pesca e delle risorse presenti sul territorio, sia esso collinare, montano e marittimo. Il settore ittico possiede numerose sfacettature che lo rendono risorsa decisiva per l’economia calabrese. È mia intenzione promuovere ogni iniziativa tesa a garantire uno sviluppo organico ecocompatibile: la natura, il mare, la terra sono un patrimonio di tutti e tutti siamo chiamati a svolgere ruoli indirizzati alla loro tutela. Nel corso dell’incontro le associazioni hanno portato alla mia attenzione una serie di argomenti, di valore naturalistico oltre che sociale ed economico. Un primo passo verso un lavoro sinergico e di sostegno per una efficace gestione del settore ittico”. L’assessore ha convocato le associazioni per il prossimo 7 settembre nel corso del quale saranno prese in esame alcune proposte presentate dalle associazioni.

Dalla UE via libera alla raccolta del foraggio dai campi a riposo

05/08-(G.C.)-Il mondo ha sete, e la crisi idrica scuote anche l'Unione europea, che per aiutare le aziende zootecniche da' via libera alla raccolta del foraggio dai campi a riposo.A causa della carenza di acqua in molte parti d'Italia, Bruxelles ha infatti autorizzato, in via straordinaria, l'uso dei foraggi prodotti dai campi lasciati a riposo. A darne notizia e' la Coldiretti ricordando che secondo quanto chiarito dall'Agea (l'Agenzia generale per le erogazioni in agricoltura) il prodotto potrà essere raccolto, ma non venduto a terzi e dovrà essere destinato esclusivamente all'autoconsumo nelle aziende zootecniche che possono dimostrare di utilizzare questi foraggi. nelle aree a riposo non e' permessa alcuna nuova semina, si può procedere solo all'asportazione del prodotto già esistente. Il provvedimento della Ue e' arrivato a causa '' dell'eccezionale calo di precipitazioni in certe regioni d'Italia sin dall'autunno del 2004 che ha seriamente colpito la produzione di foraggio''. I dati meteo indicano che il mese peggiore e' stato proprio giugno scorso, il più caldo degli ultimi 125 anni, con temperature fra i 4 e i 6 gradi superiori alla media e piogge inesistenti. Mentre per quanto riguarda i mesi autunnali e invernali, le precipitazioni non sono state tali da soddisfare appieno le esigenze dei campi. Il provvedimento colpisce varie regioni italiane tra cui Valle d'Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna e Sicilia. In Toscana invece il provvedimento riguarda le province di Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara. Nel Lazio quelle di Roma, Viterbo e Rieti. In Calabria solo quella di Reggio Calabria.

Soddisfazione di Confagricolutra per la riforma sull’olivicoltura accolta dalla conferenza Stato Regioni

05/08 ''Confagricoltura Calabria ha accolto con soddisfazione la decisione della Conferenza Stato-Regioni che ha sostenuto la richiesta della Calabria di individuare, nell' ambito della riforma ocm olio d' oliva, misure specifiche a salvaguardia degli olivicoltori che ritornano in possesso dei propri oliveti ceduti in affitto nel periodo di riferimento''. E' quanto sostiene in una nota il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri'. ''Il Ministro Alemanno - ha aggiunto - sta mettendo a punto una proposta che nei prossimi giorni sara' inoltrata alla Commissione. Il successo dell'iniziativa e' stato possibile grazie alle azioni coordinate sia a livello locale che con il supporto della Confederazione e grazie all'impegno del mondo politico regionale, anche nel confronto con il disimpegno delle altre Organizzazioni agricole calabresi''. ''E' infine necessario - ha concluso - porre mano con decisione ad un rinnovo strutturale dell'olivicoltura calabrese con un nuovo e concreto utilizzo della ricerca che deve procedere ''accoppiata'' alla produzione''.

Santi Zappalà nominato direttore dell’Arcea

29/07 E' Santi Zappala', 45 anni, di Bagnara Calabra, il direttore dell' Arcea, l' organismo pagatore della Regione Calabria competente per l' erogazione degli aiuti comunitari in agricoltura. Lo ha reso noto l' Agea in un comunicato. ''La nomina - e' scritto nella nota - giunge al termine di un lungo processo di decentramento amministrativo avviato dall' Agea circa due anni addietro con la Regione Calabria e conclusosi nei mesi scorsi con la costituzione dell'organismo pagatore regionale. A Zappala' tocchera' il compito di organizzare la struttura amministrativa di un ente che dovra' sostituire progressivamente l' Agea nella gestione di un consistente flusso finanziario che interessa circa 33.000 aziende agricole calabresi. Nel 2004 sono stati erogati da Agea aiuti per 397 milioni di euro a favore di 32.903 aziende. Di questi 171.544.000 sono stati andati in provincia di Reggio Calabria, 105.057.000 a Catanzaro, 82.626.000 a Crotone e 6.389.000 a Vibo Valenzia''.

Confagricoltura soddisfatta dei risultati della Conferenza Stato-Regioni sull’olivicoltura

29/07 ''Confagricoltura Calabria e' pienamente soddisfatta dei risultati raggiunti dalla Conferenza Stato-Regione in merito all'applicazione della riforma Pac nel settore dell'olio che ha stabilito la percentuale di disaccoppiamento al 100% e ha dato incarico al Ministro Alemanno di svolgere tutte le opportune azioni in sede comunitaria per trovare una soluzione al problema degli affitti''. E' quanto sostiene il presidente della Confagricoltura della Calabria, Francesco Macri'. ''Il risultato raggiunto - ha aggiunto - e' stato possibile grazie alla concertazione svolta, in particolare, dall'Assessore Regionale all'Agricoltura Mario Pirillo e il Ministro Alemanno al Tavolo Verde. In particolare Confagricoltura Calabria apprezza la posizione delle Regioni che impegna il Governo a trovare, nella predisposizione dei regolamenti applicativi, una soluzione al problemi degli oliveti dati in affitto nel periodo di riferimento, fenomeno presente in modo particolare in Calabria. Nello schema di decreto sull'attuazione della Pac nel settore dell'olio d'oliva, che l'Italia deve indicare alla Commissione europea verra' inserito il riferimento alle superfici degli oliveti dati in affitto, prevedendo misure specifiche di tutela e salvaguardia degli olivicoltori che torneranno in possesso dei propri terreni''. ''Questo obiettivo - hai evidenzato Macri' - e' stato raggiunto anche per merito dell'efficace azione sindacale svolta dalla Confagricoltura Calabria che, facendosi interprete delle crescenti preoccupazioni degli operatori olivicoli, ha promosso una serie di manifestazioni pubbliche e di sensibilizzazione delle autorita' politiche''. In una nota la Coldiretti della Calabria ha espresso soddisfazione per la posizione assunta dalla Conferenza Stato-Regioni sulla riforma dell'Organizzazione comune di mercato per l'olio d'oliva un tassello importante per la il tessuto produttivo della Calabria. ''La scelta del disaccoppiamento totale - conclude la nota - e il regime del pagamento unico, elimina una serie di storture e da certezza alla filiera olivicola che puo' predisporre investimenti anche a tutela della qualita' come fattore di competitivita' del Sistema Olivicolo calabrese e rendera' competitivo nel tempo il vantaggio nei confronti del mercato. Il cuore del problema dell'olivicoltura e' questo, altri argomenti, vedi questione degli affitti, hanno solo di intorpidito le acque anzi l'olio''.

Naccarato: correggere l’applicazione della normativa sull’ovicoltura

28/07 Il sottosegretario alla presidenza della Regione Paolo Naccarato ha illustrato, prima alla Conferenza dei Presidenti e delle Province Autonome e, subito dopo, nella riunione Stato-Regioni, la posizione della Regione rispetto alla necessita' di una piu' corretta applicazione della normativa comunitaria sull' attribuzione dei 'titoli' agli affittuari degli uliveti. Lo rende noto un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta. ''Cosi' come ha scritto l' assessore all'agricoltura Mario Pirillo al Ministro per le politiche agricole Alemanno - prosegue il comunicato - la Calabria e' la regione in cui si concentra questo fenomeno, con province in cui le aziende in affitto arrivano anche al 50% del totale. Le Regioni italiane puntano a salvaguardare il diritto dei proprietari delle aziende olivicole a ricevere i contributi comunitari, quando essi torneranno in possesso dei terreni precedentemente dati in affitto. La proposta, cosi' come presentata da Naccarato, e' stata recepita dalla Conferenza Stato-Regioni, che ha discusso lo schema di decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, inerente le disposizioni per l'attuazione della riforma della 'Politica Agricola Comune' nel settore dell'olio d'oliva''. Secondo quanto riporta la nota ''il rapporto proprietari - affittuari riveste una notevole importanza nelle province di Crotone, Catanzaro e Reggio Calabria dove, nell' ambito delle 183.374 aziende agricole del settore, oltre 52.000 che hanno incassato ben il 53,6% dei contributi nella campagna olearia del 2003, sono interessate all' affitto degli oliveti. La proposta di Naccarato ha ottenuto il consenso unanime ed ha registrato il voto favorevole al parere sull' emendamento. Pertanto, nello schema di decreto sull' attuazione della PAC nel settore dell' olio d' oliva che l' Italia deve indicare alla Commissione europea entro il prossimo primo agosto, verra' inserito il riferimento alle superfici degli oliveti dati in affitto, prevedendo misure specifiche di tutela e salvaguardia degli olivicoltori che torneranno in possesso dei propri terreni''. ''I rappresentanti del Governo nazionale, durante la seduta della Conferenza Stato-Regioni,- e' scritto ancora nella nota - hanno preso l' impegno a sostenere questa posizione a Bruxelles, ora bisogna cercare di trovare delle soluzioni tecnicamente idonee. La riforma della Pac stabilisce il regime di sostegno a favore degli agricoltori, trasferendo una parte significativa dei pagamenti, precedentemente legati alle produzioni, al regime di pagamento unico per azienda, subordinato anche a determinati criteri ambientali e di sicurezza alimentare. Con la proposta della Calabria, opportuna proprio in questa fase di messa a regime e che poi governera' il settore olivicolo per i prossimi anni, le Regioni hanno cercato di evitare varie forme di sperequazione tra gli operatori agricoli che, a diverso titolo hanno gestito e sostenuto l' olivicoltura, puntando proprio alla sopravvivenza degli impianti e delle produzioni nel momento di trapasso della conduzione delle aziende''. ''In questo modo - ha detto Naccarato - abbiamo interpretato i principi generali della riforma agricola comunitaria''.

La Conferenza Stato Regioni recepisce la proposta della Calabria sull’olivicoltura

28/07 La Conferenza Stato-Regioni, che ha discusso lo schema di decreto del ministero delle Politiche agricole e forestali, inerente le disposizioni per l' attuazione della riforma della 'politica agricola comune' nel settore dell'olio d' oliva, ha recepito una proposta avanzata dalla Regione Calabria relativa alla necessita' di una piu' corretta applicazione della normativa comunitaria sull' attribuzione dei titoli agli affittuari degli uliveti. A renderlo noto e' stato l' Ufficio stampa della Giunta regionale. Il sottosegretario alla presidenza della Regione, Paolo Naccarato, ha illustrato la posizione della Regione prima alla Conferenza dei Presidenti e delle Province Autonome e, subito dopo, nella riunione Stato-Regioni. ''Cosi' come ha scritto l' assessore regionale all' agricoltura Mario Pirillo al Ministro per le politiche agricole Alemanno - prosegue il comunicato - la Calabria e' la regione in cui si concentra questo fenomeno, con province in cui le aziende in affitto arrivano anche al 50% del totale. Le Regioni italiane puntano a salvaguardare il diritto dei proprietari delle aziende olivicole a ricevere i contributi comunitari, quando essi torneranno in possesso dei terreni precedentemente dati in affitto''.

Oliverio (DL) “Da alemanno nessuna risposta concreta sull’olivicoltura”

28/07 ''Il Ministro Alemanno non ha fornito alcuna risposta concreta in merito alla richiesta di tutela degli olivicoltori calabresi che a seguito dell' approvazione, aprile 2004, da parte del Consiglio dei Ministri Agricoli, della Cosiddetta riforma Pac, perderanno a partire dal prossimo mese di agosto, il diritto a percepire l' aiuto economico una volta tornato a condurre il proprio fondo, a vantaggio dei loro affittuari, che nel nostro territorio rappresentano solo una piccolissima percentuale di proprietari di grandi frantoi''. Lo sostiene Nicodemo Oliverio, parlamentare della Margherita dopo la risposta ricevuta dal Ministro alle politiche Agricoli e Forestali Alemanno, a seguito dell' interrogazione presentata pochi giorni fa insieme agli altri deputati Calabresi Bianchi e Marcora. ''L' interrogazione si era resa necessaria - e' detto in un comunicato - a seguito del nocivo meccanismo che deriverebbe dall' attuazione della nuova normativa. Lo stesso Oliverio prosegue facendo notare, come lo stesso Ministro, nel rispondere all' interrogazione, abbia ammesso che la riforma del comparto olivicolo, potrebbe creare una sorta di disorientamento per l' intero settore produttivo, cui seguirebbe solo in un secondo momento un assestamento, senza pero' pensare al grosso conflitto sociale che di qui a poco potrebbe ingenerarsi nell' intera regione, e che porterebbe inevitabilmente alla scomparsa dell' intero comparto''. ''A tal proposito - conclude Oliverio - mi impegnero' a presentare insieme agli altri deputati calabresi nuove iniziative a difesa della categoria, nell' intento di far annullare o quantomeno far apportare delle modifiche che non vadano a sfavorire i proprietari dei fondi e che rendano piu' celeri i rapporti negoziali con la Commissione Europea intavolati dalla delegazione Italiana al fine di trovare eventuali soluzioni in grado di contemperare le esigenze degli olivicoltori stessi''.

A Roccella nasce il consorzio d’imprese agroalimentari “Terra Calabria”

28/07 Si chiama ''Terra Calabria'' il nuovo Consorzio di imprese che operano nel settore agroalimentare costituito a Roccella. Del nuovo organismo fanno parte diverse aziende che operano in tutto il territorio della provincia di Reggio Calabria. La costituzione del Consorzio consentira', in particolare, alle aziende che gia' ne fanno parte di avere un canale privilegiato e piu' diretto nelle esportazioni dei propri prodotti ''made in Calabria''. Con voto unanime dei responsabili delle imprese, presidente del Consorzio ''Terra Calabria'' e' stato eletto il roccellese Danilo Lavorata, giovane imprenditore che opera nel settore vinicolo. Vicepresidente e' stata invece nominata l'imprenditrice olearia Maria Teresa Fragomeni, mentre le funzioni di amministratore delegato saranno svolte dall'imprenditore Vittorio Barranca che opera nel campo del caffe'. Ad elezione avvenuta il neo presidente del Consorzio ''Terra Calabria'', Danilo Lavorata ha detto che nel ''settore agroalimentare i prodotti calabresi sono davvero d'alta qualita' e per questo particolarmente richiesti anche all'estero. Ecco perche' sono convinto che il Consorzio non potra' che aiutare e spingere ancora di piu' le aziende reggine ad entrare ancora di piu' nel florido mercato europeo. Cio' ¿ ha concluso Lavorata - oltre a far conoscere in maniera ancora piu' capillare i prodotti doc della Calabria, consentira' alle imprese di poter aumentare il loro volume di produzione e creare cosi' piu' economia e piu' posti di lavoro in un'area dove, purtroppo, si registra ancora uno dei piu' alti tassi di disoccupazione giovanile''.

Nubi all’orizzonte per la produzione del miele: arriva quello cinese

28/07 Le api italiane non sono andate ancora in ferie, e c'e' da scommettere che non si riposeranno fino all'autunno, quando terminera' il loro lavoro di 'bottinatura'. Anche se e' ancora presto per avere il quadro completo, promette bene il raccolto di miele 2005, soprattutto per acacia e millefiori, ovvero le tipologie piu' amate dagli italiani. Per il bilancio definitivo l'appuntamento e' la ''Settimana del Miele di Montalcino'' (9-11 settembre), la piu' importante kermesse del settore, organizzata dagli apicoltori di Siena, Grosseto e Arezzo (Asga). Ma quali sono i mieli che quest'anno hanno ottenuto le migliori performance? In primis il miele di acacia, in assoluto il piu' amato e ricercato in Italia: la raccolta e' nella media molto buona, con punte di eccellenza, sia in qualita' che in quantita', in Toscana. Ottima produzione anche nelle regioni piu' vocate del Nord - Lombardia e Piemonte - e buone rese anche in Veneto, Emilia e Friuli. Produzione di rilievo di miele di acacia perfino in regioni non tradizionalmente vocate a questo monoflora, come Lazio, Campania e Calabria. Anche il raccolto di millefiori sta andando molto bene in tutto il Paese, con una qualita' mediamente ottima. Meno positivo l'andamento del miele di agrumi, penalizzato nelle isole, in particolare in Sicilia. Anche in Calabria, Basilicata e Puglia i raccolti del profumatissimo miele d'arancio sono risultati non abbondanti. ''Per i dati definitivi dovremo aspettare settembre - spiega Francesco Panella, presidente dell'Unione Nazionale degli Apicoltori Italiani - ma per ora l'inizio di estate ci regala ottimi segnali: l'annata si sta presentando bene e il raccolto 2005 si preannuncia, tranne alcune eccezioni, di buona qualita'''. Sulle tavole degli italiani si consumano ogni anno quasi 400 grammi di miele a testa, con un interesse ed una conoscenza in continua crescita tra il grande pubblico. Nel settore operano ben 50.000 apicoltori, con 1,1 milioni di alveari che ospitano una popolazione di 55 miliardi di api. Il giro d'affari dell'apicoltura italiana e' di 60 milioni di euro, ma arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all'agricoltura. Eppure sul settore dell'apicoltura non poche nubi si profilano all'orizzonte. Il mercato degli operatori e' attualmente fermo, a causa di una stasi della domanda interna e del crollo delle quotazioni internazionali di miele. Le cause? L'invasione di miele in barile in arrivo dai mercati esteri, in particolare dalla Cina (che ha da poco riavviato l'export di miele dopo che era stato proibito dall'Unione Europea a causa della contaminazione da antibiotici) e dai Paesi dell'Est, a prezzi concorrenziali, ma di qualita' mediocre e soprattutto privi di adeguate garanzie igieniche e sanitarie.

Interrogazione di parlamentari del CS sul potenziamento dell’olivicoltura

26/07 I parlamentari Iovene, Basso, Flammia, Murineddu, Piatti e Vicini hanno presentato un' interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro delle politiche agricole e forestali, per sollecitare interventi a sostegno del settore olivicolo dopo le recenti decisioni relative all' organizzazione comune di mercato (Ocm) del comparto. ''In particolare - sottolineano i parlamentari - la scelta del disaccoppiamento totale (100%) per la Calabria ed il Mezzogiorno in particolare, il cui territorio e' prevalentemente collinare e montano, favorira' l' abbandono degli oliveti, causando prima il depauperamento delle piante e poi la loro distruzione a causa degli incendi boschivi di origine dolosa e non. In Calabria, allo stato attuale, la coltura olivicola costituisce fonte di occupazione e di sviluppo economico, di tutela ambientale e paesaggistica. Il disaccoppiamento totale (100%) significherebbe per la Calabria aumento della disoccupazione, distruzione dell' attuale paesaggio e dell' ambiente, desertificazione e dissesto idrogeologico''. Nell' interrogazione, inoltre, si chiede di sapere ''se non si ritenga sbagliato e dannoso per il settore olivicolo, e particolarmente nel Mezzogiorno, il disaccoppiamento totale (100%) e quindi se il Governo non ritenga piu' opportuno optare per il disaccoppiamento parziale vincolando una quota di aiuti al mantenimento della produzione ed alla sua qualita'''. Infine, i parlamentari chiedono di sapere ''se non si ritenga che tale situazione possa determinare gravissimi risvolti non solo dal punto di vista economico e produttivo ma anche dal punto di vista ambientale e sociale''.

Approvato, dall’Unione Bonifiche e Irrigazioni, il bilancio 2004

26/07 E' stato approvato alla unanimita', in occasione dell' Unione regionale delle bonifiche e delle irrigazioni per la Calabria (Urbi), il bilancio consuntivo 2004. All' assemblea hanno partecipato i presidenti di tutti consorzi di bonifica calabresi, i presidenti e rappresentati di Cia, Coldiretti e Confagricoltura, e il dirigente generale della Regione, Leonetti. ''Esprimo una vera soddisfazione per le attivita' dei Consorzi di Bonifica calabresi - afferma il presidente dell' Urbi, Grazioso Manno - offriamo una serie di servizi che gli agricoltori e i cittadini possono percepire quotidianamente, dalla sistemazione idrogeologica alla difesa, tutela e valorizzazione del territorio rurale fino a garantire un servizio di protezione civile in casi di urgenza e di pericolo per la comunita'''. Riprendendo alcuni concetti espressi dal presidente nazionale dell' Anbi, Gargano, il presidente calabrese ha parlato di '' quadro esemplare sulla centralita' dei Consorzi di Bonifica a livello di progettazione strutturale civile e non solo agricola. E il metodo della concertazione offerta in seno ai Consorzi di Bonifica deve essere un metodo culturale prioritario a garanzia del servizio di queste attivita'. Per Manno ''la nostra regione vanta la piu' avanzata delle legislazioni in materia di bonifica e di tutela del territorio rurale. La Legge 11 del 2003 e' un modello normativo riconosciuto a livello nazionale, presa ad esempio ovunque in Italia proprio per il ruolo moderno che hanno i Consorzi di Bonifica in Calabria. Purtroppo, alcuni ritardi nell'applicazione di questo importante strumento normativo rendono non completo il servizio che potremmo gia' offrire e che in modo crescente ci viene chiesto dai cittadini''. ''Ci auguriamo - ha concluso Manno - che tutte le istituzioni regionali completino celermente il proprio lavoro di calibratura legislativa e che si possano trovare le necessarie risorse finanziarie con il bilancio 2006 della Regione''.

Confagricoltura: “Risolvere il problema degli affitti degli uliveti”

22/07 Gli olivicoltori calabresi della Confagricoltura, nel corso di una manifestazione a Cutro, hanno rimarcato il problema dell' affitto degli oliveti, esprimendo, e' scritto in un comunicato, ''rabbia e delusione per il fatto che il problema si trascini senza trovare adeguata soluzione, nonostante le ripetute sollecitazioni di attenzione da parte dell' Organizzazione professionale''. Confagricoltura, e' stato rimarcato, sin da prima dell' approvazione della riforma aveva posto sul tavolo la questione e formulato diverse proposte per risolverla; ''nonostante cio' - e' stato detto - non ha avuto la necessaria attenzione da parte del ministero e del governo e si rischia davvero di penalizzare una delle produzioni piu' significative della Calabria e del Paese'. Gli olivicoltori calabresi hanno rinnovato al ministro Alemanno ''la pressante richiesta di affrontare il problema dei proprietari di oliveti che avevano affittato le superfici negli anni di riferimento, e che si trovano completamente esclusi dai benefici della Pac''. ''Si e' ricordato - e' scritto nella nota - come il ministro avesse assicurato di risolvere la questione nel modo migliore senza arrecare danni economici ai diretti interessati, impegnando i tecnici del ministero a trovare le adeguate soluzioni per una corretta applicazione della normativa''. Messaggi di adesione all' iniziativa di Confagricoltura, e' stato riferito, sono giunti dal presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, dall' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, da parlamentari e consiglieri regionali, dai sindaci dei comuni della provincia crotonese. All' incontro di Cutro hanno partecipato anche il componente della Giunta nazionale di Confagricoltura, Carlo Siciliani, il presidente della Federazione regionale, Francesco Macri', il presidente di Confagricoltura Crotone, Nicola Cappa. L' on. Dorina Bianchi, dal canto suo, ha annunciato

Cipat-Cia : “Potenziare la formazione professionale”

22/07 ''Individuare le direttrici di una piu' moderna formazione professionale nel settore agricolo che possa essere in sintonia con le nuove esigenze degli agricoltori e di definire un sistema di monitoraggio e di orientamento delle competenze professionali''. E' quanto si propone un incontro che il consiglio direttivo della Cipat Calabria avra' martedi' prossimi a Catanzaro con l' assessore regionale alla Formazione professionale, Egidio Masella. All' incontro che si svolgera' nella sede regionale della Confederazione italiana agricoltori, saranno presenti il presidente del Cipat Calabria, Michele Drosi che e' vicepresidente regionale della Cia; il presidente della Cia Calabria, Giuseppe Mangone, i presidenti delle Cia provinciali e i dirigenti dall' organizzazione. ''Lo scopo che il Cipat si prefigge - e' detto in un comunicato - e' quello di colmare le disparita' fra agricoltura e 'non agricoltura', fra 'agricolture forti' e 'agricolture deboli', presenti fra Nord e Sud del Paese ma anche all' interno delle stesse aree territoriali, disparita' fortemente collegate alla tipologia delle strutture aziendali e ai differenti livelli e modelli di sviluppo regionali e territoriali che hanno un considerevole effetto sui risultati economici finali delle imprese. Disparita' che dipendono pero', in larga misura, dalle competenze professionali degli addetti alla produzione''.

L’Ass. Pirillo consegna i decreti di concessione finanziamenti per i Piani integrati rurali

21/07 L’assessore all’agricoltura e forestazione della Regione Calabria, Mario Pirillo, ha consegnato presso il Centroagroalimentare di Lamezia Terme, i decreti di concessione dei Piar (Piani integrati per le aree rurali) il cui finanziamento ammonta a 108 milioni di Euro. Erano presenti i referenti dei 41 comuni capofila e gli amministratori interessati. L’assessore all’agricoltura, Mario Pirillo nel suo intervento ha spiegato come i Piani integrati per le aree rurali, inclusi nel Por Calabria, e di esso parte integrante, siano finalizzati alla valorizzazione delle aree rurali, attraverso il coinvolgimento dei soggetti attivi del territorio. “L’utilizzo dei fondi europei – ha spiegato l’assessore Pirillo – passa attraverso i Piani integrati per le aree rurali, che riguardano l’intera regione. Nell’attuazione delle procedure e nella fase della progettazione e dell'elaborazione dei piani, assumono particolare attenzione i soggetti pubblici, Comuni e Comunità montane, Province e nella fase successiva i privati. La vostra presenza – ha proseguito Pirillo rivolgendosi agli amministratori invitati - è quanto mai utile per rappresentare l’urgente necessità dell’utilizzo dei fondi, al fine di evitarne il disimpegno automatico”. “È uno dei più grandi investimenti di questi ultimi anni – ha sostento ancora l’assessore all’agricoltura - sono sicuro che con l’operazione che ho fortemente voluto, sollecitando la struttura burocratica dell’assessorato e degli ispettorati provinciali, entro ottobre, o al più la fine di quest’anno, si potranno scaricare buona parte delle spese. I Piani integrati per le aree rurali sono caratterizzati da un sistema innovativo di promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio.I decreti consegnati sono indirizzati alla realizzazione di infrastrutture rurali (misura 4.17 - strade, acquedotti ecc.) e il recupero di borghi e villaggi (misure 4.11 – 4.12 – 4.13).Entro trenta giorni, di concerto con le pubbliche amministrazioni l’assessorato regionale all’agricoltura provvederà alla pubblicazione dei bandi per la parte privata, per l’attivazione delle misure 4.5 (investimenti in azienda), 4.10 (agriturismo), 4.11 (recupero borghi e villaggi privati), 4.12 e 4.13 (realizzazione di attività ricreative in aree rurali).

Cia: “Unire le forse per rivendicare un ruolo all’agricoltura”

21/07 Unire le forze per rivendicare il giusto ruolo dell' agricoltura: a sottolinearlo sono stati i partecipanti all' assemblea provinciale della Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Cosenza. Un impegno, e' scritto in una nota della Cia, ''prioritario anche per il nuovo governo regionale, come confermato dall' assessore all' agricoltura Mario Pirillo'' intervenuto ai lavori. I lavori dell' assemblea, sul tema ''Agricoltura tra recessione e un nuovo patto con la Societa'-Nuove politiche e nuovi strumenti per lo sviluppo, in Calabria e in Italia'', sono stati aperti dal presidente provinciale della Cia, Italo Garrafa. All' incontro sono intervenuti, oltre Pirillo; Anna Aurora Colosimo, presidente della Comunita' montana del Savuto; Giovanbattista Genova, sindaco di Corigliano Calabro; Pietro Lecce, sindaco di Spezzano della Sila; Pio Paternostro, sindaco di Morano Calabro; Luciano Manfrinato, assessore provinciale all' Agricoltura; Peppino Mangone, presidente regionale della Cia. Garrafa ha sottolineato ''la grave condizione di precarieta' del settore agricolo'' determinata dalla crisi dei consumi, dagli elevati costi di produzione e dall' aumento dei costi al consumatore. Quindi ha parlato di ''propaganda ingannevole sul Por'' e di ''agricoltura sparita dal bilancio regionale'' della precedente legislatura. Inoltre ha criticato l' Arssa, ''che ha assorbito risorse senza divenire uno strumento al servizio dell' agricoltura, bensi' un' arena per la conduzione di una mini politica fine a se' stessa e a qualche elezione. Crolla la competitivita' - ha affermato poi Garrafa parlando dei problemi nazionali - e i nostri mercati diventano sempre piu' terra di conquista. Il divario della Calabria con il Mezzogiorno si e' accentuato. Mentre il rischio di revoca dei finanziamenti del Por si fa sempre piu' incalzante. Cio' che e' mancato alla Calabria e' la volonta' politica di cambiare le cose. E' un indirizzo nuovo, che dobbiamo conquistare''. ''Ogni giorno che passa - ha aggiunto Garrafa - diventera' sempre piu' pressante la domanda di speranza degli agricoltori e della societa' calabrese verso il nuovo Governo regionale che deve mandare subito forti ed inequivocabili segnali di cambiamento. Bisogna far avanzare un nuovo indirizzo economico e sociale. L' agricoltura deve tornare protagonista attiva per fornire il suo insostituibile contributo allo sviluppo''. Garrafa ha avuto parole di apprezzamento per la decisione di istituire un comparto, nell' ambito dell' Assessorato regionale all' Agricoltura, per le Politiche di sviluppo rurale. ''Bisogna pero' - ha aggiunto - rafforzare questa linea costituendo una vera e propria equipe che s' interfacci, sul territorio, con gli operatori, le organizzazioni professionali, le Istituzioni''. Sul Distretto agro-alimentare di Sibari Garrafa ha ribadito la necessita' di attivare un ''azionariato diffuso''. Pirillo, secondo quanto riferito nel comunicato, ha fatto riferimento alla velocizzazione delle spesa per i Piar; alle difficolta' riscontrate in Afor, Arssa e nei Consorzi di Bonifica. Alla necessita' di ''far decollare, dandosi gli organismi'' il Distretto agro-alimentare di Sibari. Le difficolta' burocratico-amministrative per la mancanza di Personale non fermeranno l' assessorato, secondo Pirillo, a raggiungere due obiettivi: la certificazione di qualita' dei prodotti agro-alimentari e la commercializzazione degli stessi sui mercati che contano. Pirillo, e' scritto nella nota della Cia, ha chiesto, tuttavia, ancora tempo per essere giudicati, sebbene alcuni risultati importanti, ha evidenziato, sono stati raggiunti con l' elaborazione di comparti capaci di utilizzare i lavoratori idraulico-forestali per la creazione di filiere del bosco e per contrastare il dissesto idro-geologico. Mangone, concludendo i lavori, ha chiesto che gli Enti locali ''ragionino con noi'' e che si lavori per garantire alle imprese agricole l' accesso al credito, avendo la possibilita' di mettere a disposizione almeno 200 milioni di euro.

Cia: In aumento i consumi della frutta, male verdure e ortaggi

21/07 Consumi di frutta in ripresa, ma per verdure e ortaggi e' crollo verticale. Lo rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati resi noti dall'Istat sull'andamento del commercio al dettaglio nello scorso mese di maggio. In particolare la confederazione rileva che per l'insieme del settore dell'ortofrutta il segno rimane negativo, proprio perche' verdure e ortaggi continuano a registrare una forte diminuzione negli acquisti. Nel mese di maggio la flessione, rispetto all'analogo periodo del 2004, e' stata pari al 5,2%. Calo in parte attenuato dalla ripresa dei consumi di frutta che su base annua hanno segnato una crescita dell'1,9%. Un incremento certo positivo che tuttavia si contrappone alle pesanti diminuzioni avutesi nell'anno passato: -7,3% per la frutta e -10,6% per gli ortaggi e le verdure. Secondo la Cia sono proprio i rincari al dettaglio che continuano a far crollare gli acquisti di ortaggi, mentre la stabilita' dei prezzi ha favorito un recupero, seppur flebile, per la frutta fresca. Gli italiani, proprio a causa dei vertiginosi aumenti dei listini al consumo (anche +10% nel solo mese di maggio), hanno pero' visto crescere la loro spesa per zucchine, pomodori, melanzane, insalate, broccoli, finocchi, carote. Insomma, la frutta e soprattutto verdure e ortaggi sono troppo cari e cosi' i consumatori li hanno allontanati dalle loro tavole. In pratica, nel 2004 quattro italiani su dieci non hanno mangiato questi prodotti almeno una volta al giorno. Una percentuale che si e' praticamente raddoppiata rispetto ad otto anni fa. Nel 1997, infatti, erano solo due italiani su dieci che non avevano quotidianamente sulle loro tavole ortofrutticoli.

Interrogazione al Ministro Alemanno “Porre rimedio ai danni della riforma UE sull’olivicoltura”

21/07 Un' interrogazione al Ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno, nel quale si chiede un ''intervento urgente per porre rimedio alle disastrose conseguenze causate dalla riforma del 'pacchetto mediterraneo' con particolare riferimento al settore dell'olivicoltura'' e' stata presentata dal presidente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati, Luca Marcora, il componente della stessa commissione, Nicodemo Oliverio, e la parlamentare Dorina Bianchi. ''Il meccanismo della nuova riforma - e' scritto in una nota dei tre parlamentari della Margherita - approvata a Lussemburgo dal Consiglio dei Ministri Agricoli, lo scorso aprile 2004, stabilisce che a partire dal primo agosto 2005, il sostegno economico concesso agli olivicoltori, determina per il proprietario che ha concesso i fondi in conduzione (affitto) per uno o piu' anni del periodo di riferimento, la perdita del diritto a percepire l' aiuto, una volta tornato a condurre il fondo stesso. Tale sostegno finirebbe invece nelle tasche esclusivamente dei cosiddetti ''affittuari temporanei'', costituiti quasi tutti da proprietari dei grandi frantoi, che in Calabria sono circa 25-30 persone''. ''Da una prima analisi - prosegue la nota - in Calabria verrebbero dunque colpiti circa il 35% degli olivicoltori. Questa normativa, errata sotto vari profili, dara' luogo se cosi' applicata, ad una situazione che puo' diventare esplosiva in tutte le zone calabresi interessate, soprattutto nel crotonese dove, come sottolinea il presidente della Confagricoltura di Crotone Nicola Cappa, il numero dei titolari dei terreni raggiunge oltre il 70% e, comunque, questa riforma scatenera' una serie infinita di vertenze''. ''Sarebbe necessario - concludono i parlamentari della Margherita - che il ministro Alemanno si rendesse conto di questa situazione che colpisce alle gambe l' intero settore dell' olivicoltura calabrese e intervenisse celermente per la creazione di una riserva nazionale cui attingere per assegnare il premo unico al proprietario che torna a condurre il fondo''.

Rossi (Confagricoltura) “olivicoltura, settore importante”

20/07 Una grande manifestazione, che vedra' impegnate tutte le organizzazioni dell'olivicoltura calabrese si terra' domani, a Cutro, nei locali del Centro Polifunzionale. In vista di tale manifestazione il Presidente della Confagricoltura di Catanzaro, Ferdinando Rossi, ha lanciato l'allarme sulle varie problematiche che gravano sull'importante settore dell'economia regionale. ''Il settore olivicolo - ha detto Rossi - costituisce un ruolo prevalente nell'attivita' agricola calabrese. In tale settore operano circa 200 mila aziende che vedono impegnate tantissime unita' lavorative che, nell'insieme, riescono a realizzare un prodotto di alta qualita' e di tale entita' che pone la Calabria al secondo posto, dietro soltanto alla Puglia. Nonostante le innumerevoli difficolta' cui sono costretti ad affrontare gli olivicoltori hanno sempre resistito e continuano a lottare in difesa di un qualcosa che, per loro, ha un significato tradizionale e affettivo, piu' che allettati a realizzare un ritorno economico che diventa sempre piu' chimerico, specie dopo la riforma della Pac la cui recente normativa comporta ulteriori problemi e preoccupa per gli olivicoltori''. ''Il riferimento al periodo 1999-2002 - ha proseguito - per la determinazione del contributo comunitario alla produzione, ove si consideri che puo' far venir meno l'interesse a dedicarsi al miglioramento e ad una piu' razionale coltivazione per la realizzazione di un prodotto che, almeno nella entita', ha un indice predeterminato ai fini di certi vantaggi da conseguire. Il problema diventa ancora piu' complesso e scottante quando si evidenziano rapporti di fitto (e sono tantissimi), o di altra conduzione impropria, sulle particelle olivetate nel predetto periodo. Tale aspetto andrebbe considerato con particolare attenzione e necessita di regole chiare per evitare di alterare la pacifica convivenza e collaborazione tra le parti che fino ad oggi, agendo in simbiosi, sono riuscite ad ottenere apprezzabili risultati; senza regole chiare ed equitative ne conseguira' un inevitabile contenzioso''. ''Tutte queste problematiche - ha concluso - le abbiamo trascritte in un ampio e dettagliato documento inviato al Ministero delle Politiche Agricole e le porteremo a conoscenza, ed al vaglio, dell'Assessorato regionale calabrese, in modo da ottenere una soddisfacente soluzione nella Conferenza Stato - Regioni prevista per il prossimo 28 luglio, che riteniamo sia l'occasione piu' opportuna ed ultimativa per affrontare concretamente, e risolvere, il problema''.

Il 25 a Lamezia consiglio direttivo della Coldiretti Calabria

20/07 Si terra' il 25 luglio a Lamezia il Consiglio Direttivo della Coldiretti Calabria allargato ai dirigenti delle consulte produttive. ''Sara' - e' scritto in una nota - una analisi a tutto campo della situazione della nostra Regione, anche in vista di scelte economiche fondamentali per le imprese calabresi e che e' necessario compiere in Regione''. La Coldiretti, riproporra' alla Regione la scelta della ''concertazione progettuale'' che a giudizio della Coldiretti e' l'unico modo che garantisce il recupero delle risorse necessarie per programmare gli interventi, anche su un tema caldo quale e' quello dei fondi comunitari. La prima organizzazione agricola, non vuole trarre giudizi politici sui primi cento giorni della nuova Giunta Regionale, ma declinare le urgenze offrendo una progettualita' sulle cose da fare''. ''Questi sono - conclude la nota - alcuni dei temi generali in discussione, nel corso dell'incontro dal confronto serrato tra imprenditori di tutta la regione che operano sul mercato, verranno fuori importanti proposte per stimolare la crescita e l'occupazione e per posizionare l'agroalimentare tra i principali settori produttivi capace di dare - come dimostrano alcuni dati recenti- un apporto decisivo all'economia della Regione''.

Progetto di collaborazione tra Afor e Ferrovie della Calabria

20/07 Francesco Macri', presidente del consiglio di amministrazione dell' Afor e Mario Scali, presidente della societa' Ferrovie della Calabria hanno chiesto un incontro all' assessore regionale alla Forestazione, Mario Pirillo per di stipulare una convenzione che sancisca ufficialmente l' accordo di collaborazione fra i due Enti, finalizzato alla difesa del suolo e alla valorizzazione del patrimonio boschivo e ambientale. ''L' opportunita' di stringere una sinergia fra l' Afor e le Ferrovie della Calabria - e' detto in una nota dell' Azienda delle foreste regionali - e' scaturita nel corso di una riunione tra i presidente dei due enti, in cui si e' convenuto di realizzare un progetto di riqualificazione del territorio, collegato alle attivita' di tutela e promozione per lo sviluppo sostenibile del territorio ricadente nel Parco nazionale della Sila''. Il progetto dovrebbe prevedere uno scambio di servizi. In particolare, l' Afor si impegna con i suoi operai idraulico forestali, in una serie di interventi di manutenzione mentre le Ferrovie della Calabria, invece, hanno manifestato la propria disponibilita' al servizio di trasporto degli operai idraulico forestali destinati nei vari cantieri sparsi su tutto il territorio regionale, consentendo all' Azienda un notevole risparmio sulle spese attualmente erogate agli operai per l' indennita' di chilometraggio. ''Ci sono molte ragioni che fanno di questo - e' detto nel comunicato - un progetto importante per l' Afor, innanzitutto perche', per la prima volta, un accordo di collaborazione, con un altro ente, si concretizzerebbe in una fonte di reddito per l' Azienda, dal momento che, le Ferrovie della Calabria, secondo quanto previsto, retribuira' gli interventi eseguiti dagli operai idraulico forestali e poi perche' la sinergia fra le due aziende si tradurra' in significativi risultati verso la riqualificazione di un territorio di inestimabile bellezza''.

Decreto prefettizio sulla vendemmia 2005

20/07 Il Prefetto di Cosenza ha fissato dal 1° agosto al 25 novembre 2005 il periodo di vendemmia per la campagna 2005/6. In un apposito decreto, il Prefetto ha stabilito le modalità della vinificazione e l’obbligo di comunicazione. I produttori devono comunicare all’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, sito in via P. Rossi Palazzo Cava. “La comunicazione – si legge nel decreto prefettizio - può essere presentata direttamente ovvero tramite telegramma, fax e posta elettronica e si intende utilmente effettuata qualora pervenga almeno settantadue ore prima del giorno di inizio delle operazioni”. L’ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali vigileranno sull’osservanza delle disposizioni contenute nel decreto e sulle norme che regolano la produzione e il commercio dei mosti, dei vini, degli aceti e dei loro sottoprodotti.

Domani a Lamezia la consegna dei Piani integrati per le aree rurali

20/07 Come aveva preannunciato alcune settimane addietro, l’assessore all’agricoltura e forestazione della Regione Calabria, Mario Pirillo, ha convocato per le ore 11 di domani, 21 luglio al Centroagroalimentare di Lamezia Terme, i comuni capofila dei Piar (Piani integrati per le aree rurali), e gli amministratori interessati, per la consegna dei decreti di concessione il cui finanziamento ammonta a 108 milioni di Euro. La presenza degli amministratori invitati è quanto mai utile per rappresentare l’urgente necessità dell’utilizzo dei fondi UE, al fine di evitarne il disimpegno automatico. I Piani integrati per le aree rurali, inclusi e parti integranti del Por Calabria, sono finalizzati alla valorizzazione delle aree rurali, attraverso il coinvolgimento dei soggetti attivi del territorio. Nell’attuazione delle procedure, e nella fase della progettazione e dell'elaborazione dei piani stessi infatti, assumono particolare attenzione i soggetti pubblici, Comuni e Comunità montane, Provincie e privati. I Piani integrati per le aree rurali sono caratterizzati da un sistema innovativo di promozione, valorizzazione e sviluppo del territorio.

Strano che l’Afor non sia stata invitata al convegno sulla forestazione

19/07 ''Appare quanto mai strano che il piu' grande Ente regionale che gestisce la forestazione in Calabria, non sia stato invitato al convegno nazionale su: 'Forestazione, quale futuro?' organizzato dalla Uil''. E' quanto scritto in una nota dell'Afor. ''Se si vuole aprire un confronto - e' aggiunto nella nota - la discussione deve vedere tutti gli attori protagonisti della scena senza nessun escluso; altrimenti il rischio e' quello di non formulare un quadro completo sull' attuale situazione del settore forestale di cui l' Afor, soprattutto per memoria storica, vanta dei riferimenti e delle indicazioni che altri enti non sono in grado di fornire. Per esempio il segretario regionale della Uila, Nino Merlino, quando afferma che occorre definire l' inventario forestale regionale previsto dalla legge del '92 e mai realizzato, dimostra di non essere a conoscenza del fatto che l' Afor ha stipulato una convenzione con l' Agea finalizzata proprio al censimento e al controllo di tutti i beni gestiti, compreso il patrimonio boschivo e, probabilmente, sono altre le cose di cui il sindacato non e' a conoscenza''. ''Anche per questi motivi - conclude la nota dell'Afor - tornava quanto mai utile la presenza dell' Afor ad un simile dibattito, se non altro, per evidenziare o ribadire, il ruolo e le funzioni dell' Azienda che gestisce un patrimonio di circa 55 mila ettari di demanio forestale di proprieta' regionale e di circa 6.500 operai idraulico forestali''.

Giovedì manifestazione degli agricoltori contro la revisone PAC

19/07 La Confagricoltura Calabria, d'intesa con le Unioni Provinciali Agricoltori e le Associazioni di Produttori olivicoli aderenti ha promosso per giovedi'21 luglio a Cutro, alle ore 18.00, presso il Centro Polifunzionale, una manifestazione per denunciare lo squilibrio normativo determinato dalla revisione della Politica Agricola Comunitaria, per quanto attiene la gestione della proprieta' e dell'affitto degli oliveti. Interpretando la forte la tensione e preoccupazione degli olivicoltori calabresi, il Presidente di Confagricoltura Calabria Francesco Macri' sottolinea che ''con l'iniziativa di Cutro si intende sensibilizzare le autorita' politiche nazionali e regionali su un problema che riguarda particolarmente la nostra regione, affinche' si trovi in tempi solleciti una soluzione per un'equa attribuzione dei diritti nel settore olivicolo e per la tutela del piu' fondamentale diritto rappresentato dal valore della proprieta' che rischia di essere svilito, con conseguenze negative per la gestione dell'impresa''.

Ottime le previsioni per la vendemmia del 2005

19/07 A settembre ci attende un'ottima vendemmia: lo dicono l'Unione Italiana Vini e l'Ismea, che anticipano le prime previsioni sul raccolto 2005. Lo stato dei vigneti italiani lascia infatti prevedere fin d'ora un buon raccolto, pur con l'incognita delle condizioni meteo delle prossime settimane, con una produzione di vino che dovrebbe attestarsi sui volumi del 2004, annata che ha segnato il ritorno alla normalità dopo il crollo produttivo del 2002 e 2003. Spiega Andrea Sartori, presidente dell'Unione Italiana Vini: "La previsione sopraggiunge in un momento delicato per il mercato, segnato dai continui ribassi dei prezzi e ancora in attesa di conoscere gli esiti della richiesta di una distillazione di crisi per l'Italia, che consentirebbe a molte cantine di liberare gli spazi necessari per stoccare la nuova produzione Del resto si tratta di un problema comune a tutto il mercato vitivinicolo mondiale, contrassegnato da forti eccedenze di prodotto. E' importante in questa fase mantenere i nervi saldi e fare "sistema", per evitare ulteriori diminuzioni dei prezzi che sarebbero dannose per tutti". In Italia i timori di siccità legati al caldo asciutto di giugno sono stati allontanati dalle piogge diffuse e dalle temperature non altissime d'inizio luglio. L'inverno molto lungo e piovoso ha consentito ai vigneti, in particolare a quelli del Mezzogiorno, di arrivare all'estate con buone riserve idriche, e ideale è anche la situazione fitosanitaria. "Sul territorio nazionale - sottolinea il presidente dell'Ismea, Arturo Semerari – la situazione resta comunque differenziata: per quanto riguarda il Piemonte, al freddo della tarda primavera è imputabile la perdita di almeno il 10% dei grappoli di Nebbiolo, prima varietà a germogliare nelle Langhe-Roero. Dunque le disponibilità legate a questo vitigno potrebbero essere leggermente più scarse del 2004, anche se nel complesso la produzione della regione dovrebbe confermare i volumi dello scorso anno. In Lombardia lo stato vegetativo dei vigneti è molto buono ovunque, grazie a una disponibilità idrica ottimale che ha permesso alla pianta di sopportare bene l'ondata di caldo di giugno. Nel complesso la produzione della regione è prevista meno abbondante dello scorso anno". Dopo i volumi record del 2004 - prosegue l'indagine Ismea-Uiv - anche i vigneti del Veneto lasciano presagire una flessione del raccolto, che per varietà quali il Cabernet è apparso evidente fin dalla fase della germogliazione. Cali anche in Friuli e in Trentino. In Toscana la situazione è in generale molto buona, con uve sane e vigne leggermente più avanti rispetto all'anno passato. Dovrebbe riproporre i volumi dello scorso anno la vendemmia nelle Marche, dove grandinate a macchia di leopardo hanno colpito l'area del Verdicchio e del Rosso Piceno, con effetti comunque circoscritti. Grandine anche nella zona dei Castelli del Lazio, ma all'inizio di giugno, quando la fase vegetativa della vite non era ancora molto avanzata. A causa di un inverno protrattosi più del solito, il ciclo vegetativo è partito infatti con un ritardo di una o due settimane, recuperando in seguito quasi completamente grazie al bel tempo. In Puglia le viti appaiono sane e lasciano presagire un aumento del raccolto rispetto alla scorsa annata. Stessa tendenza in Calabria, Molise e Sicilia. In quest'ultima regione, ma anche in Sardegna, le abbondanti piogge invernali e primaverili hanno permesso il formarsi di una buona riserva idrica con la quale affrontare l'estate. In ogni caso in Sardegna la produzione confermerebbe i volumi del 2004.

La Cia lancia un patto per la competitività nel settore agricolo

18/07 Non piu' un' agricoltura chiusa e stretta nel suo alveo, ma un mondo agricolo aperto al confronto con la societa'. Per tale motivo la Cia lancia un nuovo Patto per garantire un' agricoltura forte e competitiva, ''capace di produrre reddito e ricchezza per il Paese''. Un Patto, e' scritto in una nota, che ''rafforzi il rapporto tra agricoltura e societa' e ponga le fondamenta solide per un processo di sviluppo sano, equilibrato e duraturo''. Per tale motivo venerdi' prossimo, a Reggio Calabria, verra' siglato il primo protocollo d' intesa tra la Cia e le Associazioni calabresi Avis, Legambiente e Cai. Il Patto verra' illustrato dal vice presidente della Cia nazionale, Enzo Pierangioli, e dal presidente della Cia Calabria, Giuseppe Mangone. Il Patto con la societa', lanciato da Politi nel giugno scorso nel corso dei lavori dell' Assemblea nazionale, vuole assicurare agli agricoltori gli strumenti essenziali per vincere le complesse sfide che sono costretti ad affrontare e contribuire alla crescita socio-economica dell' intero Paese. ''In un momento in cui l' Italia sta attraversando un difficile momento economico - ha sostenuto Mangone - una crisi che molti hanno considerato la piu' difficile dal dopoguerra ad oggi, in una realta' agricola negativa caratterizzata dalla mancanza di reddito per le nostre aziende, dal calo dei consumi e dal senso di smarrimento presente tra gli agricoltori sulle prospettive future, la Cia si fa portavoce di tutte le esigenze del mondo agricolo e, sia a livello locale che nazionale, intende battersi al fianco degli agricoltori, sviluppando una strategia energica e decisiva. Un impegno forte per rilanciare in maniera decisa l' agricoltura, le cui risorse sono fondamentali per una crescita solida che coinvolga l' intera societa' e il sistema economico del Paese''. ''Il Patto che sigliamo con alcune realta' del territorio calabrese - ha proseguito Mangone - vuole dare il riconoscimento dell' apporto multifunzionale che l' agricoltura da' al benessere sociale nella sua accezione piu' ampia. Un' agricoltura che deve ritrovare una sua dimensione, tornare ad essere protagonista attiva, poter fornire il suo insostituibile contributo allo sviluppo, alla rinascita del Paese. Sta qui il senso vero di questo progetto, del nuovo Patto tra agricoltura e societa' che lanciamo con rinnovato vigore, perche' siamo convinti di dare un concreto apporto alla crescita del mondo agricolo, attualmente condizionato da tanti e complessi problemi, ma che vuole svolgere una funzione di primo piano nell' economia; un mondo agricolo forte e competitivo in grado di dare un contributo determinante allo sviluppo. Il Patto vuole essere una grande alleanza che, se da una parte crea una salda unione tra cittadini e agricoltori, dall' altra consente a quest' ultimi di continuare a produrre qualita', alimenti, ricchezza, cultura e ambiente. Un Patto che, tuttavia, garantisca prezzi equi dei prodotti agro-alimentari, acceleri lo sviluppo, assicurando la competitivita' delle imprese agricole e i redditi dei produttori''.

Ass. Pirillo, “Ci adoperiamo per il rilancio della forestazione”

16/07 Avviata anche la fase di negoziazione dei Piani integrati di filiera (Pif) del legno. L’Assessorato all’agricoltura e forestazione ha proceduto ad una ridistribuzione delle risorse finanziarie coinvolgendo l’intera Regione e impegnando le risorse che ammontano a 40 milioni di euro. I quattro beneficiari avevano presentato le domande e la relativa documentazione nel 2002 e da allora erano rimaste inevase. “Ci stiamo adoperando per rilanciare il comparto della silvicoltura – ha spiegato l’assessore all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo – ampliando l’orizzonte dell’analisi degli strumenti economici a disposizione dei soggetti proponenti. In poche settimane abbiamo avviato una serie di validi contributi che ricalcano perfettamente le modalità espresse dalla politica agricola e forestale che questo assessorato intende portare avanti”.
Il piano prevede una parte di impianti e un’altra di prima lavorazione del legno, con l’utilizzazione degli scarti di lavorazione. La produzione di energia dall’utilizzo delle biomasse nelle centrali (da immettere sul mercato nazionale) sarà accompagnata dall’impiego degli operai forestali.
Il piano di riforma proposto dall’assessore Pirillo, teso a rendere produttivo il comparto forestale, prevede l’istituzione di due settori, uno a tutela del dissesto idrogeologico e l’altro per la manutenzione di boschi, in modo da consentire una effettiva riorganizzazione e la successiva programmazione e garantendo le adeguate risorse finanziarie attraverso forme di autofinanziamento.

Aumenta la tensione tra i lavoratori del Consorzio Sibari-Crati, sono senza stipendi da 11 mesi

15/07 Si fa sempre piu' tesa la situazione nel consorzio di Bonifica Sibari-Crati. La riprova e' venuta dagli esiti dell' assemblea indetta per oggi dalla Flai, Fai e Uila al termine della quale le maestranze hanno avanzato richiesta di un maggiore interessamento da parte della Regione. Le organizzazioni sindacali - e' scritto in una nota - ''avevano gia' lanciato l' allarme sul rischio che la situazione potesse precipitare da un momento all' altro e proprio nella fase piu' delicata della stagione irrigua. Purtroppo le soluzioni, al momento prospettate , francamente non possono certo alleviare le sofferenze dei lavoratori che accreditano ben 11 mensilita' arretrate. Ancor di piu' se tali soluzioni assumono il carattere della parzialita' e della discriminazione in ragione di specifici contributi regionali che nel caso del consorzio Sibari-Crati, ad avviso del sindacato, hanno scarso fondamento''. Per il sindacato bisogna ''interrompere un' acquiescente politica regionale che, negli ultimi anni, ha sostanzialmente affrancato la proprieta' terriera della Sibaritide dal pagare il dovuto per i servizi erogati dal consorzio; dalla gratuita', pretesa e gridata, si e' passati ad un clima di impunita' diffusa costantemente scaricata sulle spalle dei lavoratori che non di rado, provvedono a proprie cure e spese ad effettuare piccole riparazioni sugli impianti''. Per Flai Fai e Uila la Regione Calabria deve produrre ''un impegno finanziario di piu' ampio respiro che, garantendo la copertura di tutte le mensilita' arretrate e quelle almeno fino al prossimo dicembre, consenta di lavorare, con relativa tranquillita', ad un riordino complessivo della bonifica in generale e del Sibari-Crati''.

Stabilito il calendario per il fermo pesca 2005

14/07 Il Sottosegretario al ministero delle Politiche agricole e forestali ha firmato il decreto che stabilisce il calendario del fermo pesca 2005 e che gia' da domani sara' pubblicato sul sito del Mipaf. L'accordo, informa una nota del ministero, ha soddisfatto tutte le parti. E' inoltre allo studio la possibilita' di programmare lungo tre anni anche l'interruzione estiva delle attivita'. Il fermo ''sara' attuato in via obbligatoria in Adriatico e Ionio -spiega il ministero- secondo modalita' che consentono di tener conto delle diverse realta' economico-sociali e dei diversi contesti ecologici, nonché di assicurare un costante approvvigionamento dei circuiti commerciali dei prodotti ittici''. Nei compartimenti marittimi da Trieste ad Ancona e' prevista l'interruzione temporanea obbligatoria della pesca per trenta giorni consecutivi dal 1 al 30 agosto 2005; nei compartimenti marittimi da San Benedetto del Tronto a Manfredonia e da Molfetta a Crotone la pausa sara' sempre di 30 giorni ma sara' suddivisa in due periodi di quindici giorni consecutivi. Nel primo caso, il fermo sara' effettuato dal 13 al 27 agosto e dal 17 settembre al 1/o ottobre 2005 e nel secondo dal 3 al 18 settembre e dal 30 settembre al 14 ottobre 2005. Per il Mar Tirreno e per la piccola pesca con attrezzi passivi il fermo sara' attuato solo se un numero qualificato di armatori dichiari di aderire alla misura, pari rispettivamente al 60% e al 70%. ''Ho dato istruzioni ai competenti uffici del Ministero di svolgere nel corso del mese di settembre i necessari approfondimenti tecnici con le parti sociali in modo che sia sottoposto alle mie valutazioni un programma di fermo che abbia la stessa durata del Programma triennale 2006/2008 -ha affermato Scarpa-. Cio' consentira' secondo gli orientamenti governativi di avere una programmazione tempestiva ed efficace di una misura cosi' importante per il settore''.

Al Convegno di Confagricoltura presenzieranno l’ass. Pirillo e il Presidente Loiero

13/07 Si terrà giovedì mattina, con inizio alle ore 13, l’incontro promosso da Confagricoltura, cui prenderà parte anche l’assessore regionale all’agricoltura, Mario Pirillo. All’importante appuntamento, sul tema “Le nuove politiche regionali per uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura italiana”, parteciperanno tutti i responsabili regionali italiani al ramo e il presidente della Giunta Regionale calabrese, Agazio Loiero.
La relazione introduttiva sarà affidata al presidente Federico Vecchioni. È prevista poi una tavola rotonda con gli assessori moderata da Alessandro Mastrantonio (coordinatore Agrisole - Il Sole 24 ore). All’intervento del presidente Loiero seguiranno le relazioni conclusive affidate al Ministro per le politiche agricole, Gianni Alemanno.

Coltivatori di barbabietole in piazza contro la Riforma

13/07 Associazioni unite contro la proposta Ue che di fatto condanna a morte il settore bieticolo italiano: tutta la filiera ha marciato unita per dire no alla riforma della commissaria Mariann Fischer Boel che vorrebbe drasticamente ridurre entro due anni la coltura della barbabietola da zucchero. Da Rovigo a Matera anche produttori, impiegati e industriali dello zucchero sono scesi oggi in piazza a Roma per dare la dimensione di un settore che non si arrende. ''Questa proposta sta creando una frattura in un mondo 'ecumenico' come quello delle barbabietole da zucchero in Europa - spiega Carlo Biasco, direttore generale dell'Anb, sindacato che raccoglie circa il 60% degli agricoltori - andando a favorire stati gia' favoriti dalle condizioni climatiche come Francia e Germania e condannando a morte Paesi gia' penalizzati''. Il fenomeno inoltre coinvolgera' soprattutto le piccole aziende di coltivatori, che nella difficolta' generale pagheranno il dazio maggiore: ''Siamo nel fango e stiamo conoscendo la fame come negli anni '50'', afferma un agricoltore arrivato da Foggia, per il quale ''il settore compra caro e poi viene fatta l'elemosina per vendere''. In crisi anche gli stabilimenti che lavorano la barbabietola: l' Eridania-Sadem Castiglionese, che serve Toscana e Umbria potrebbe chiudere e perdere 100 posti di lavoro; lo stabilimento di Portovico, sul delta del Po, ha cento impiegati a rischio mentre sono gia' stati chiusi gli stabilimenti di Strongoli Marina vicino a Crotone e di Policoro in Basilicata. A rischio anche lo stabilimento di Campobasso che raccoglie tutto il bacino d'utenza meridionale. ''Cento posti come minimo - spiega un operaio della fabbrica toscana - perche' tutta la filiera, fra mezzi agricoli, trasporti e coltura vera e propria coinvolge molta piu' manodopera''. Sia in Toscana che in Puglia la chiusura del settore bieticolo avrebbe comunque un effetto domino sull'economia locale. La proposta Fischer Boel e' ritenuta dannosa anche da un punto di vista agronomico: ''la coltura della barbabietola da zucchero - spiega un agricoltore di Crotone - e' un fattore di miglioramento perche' e' essenziale per la rotazione dei terreni, perdere la barbabietola vuol dire quindi compromettere anche le colture degli altri anni e impoverire la terra''. La delegazione dei vari presidenti delle associazioni dei produttori e dell'industria si incontrera' nel pomeriggio col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e in serata sara' la volta dell'incontro con il ministro per le Politiche agricole, Gianni Alemanno. Sul tavolo del governo verranno ribadite le richieste da far valere a Bruxelles. In pratica produttori e industria ritengono che la politica si trovi di fronte a un bivio sulla strategia Ue: seguitare a garantire la produzione di zucchero italiano o decidere di importalo per il futuro. Pur convinti della necessita' di una riforma, imposta dagli stessi obblighi derivanti dalle regole del commercio mondiale eil recente risultato del Panel Wto, i bieticoltori sono disposti a cedere qualcosa ma non a fa morire il settore. Per questo, in linea con il processo di contenimento della produzione europea, accettano l' ipotesi di una nuova e piu' ridotta dimensione per il comparto anche in Italia: 180/200.000 ettari coltivabili contro i 245.000 attuali, almeno 1,150 milioni di tonnellate di zucchero contro 1,557 milioni attuali; dunque una riduzione di circa il 25%. E anche l' industria di trasformazione si dice pronta a fare la sua parte procedendo a una riduzione e ristrutturazione degli impianti al fine di raggiungere la maggiore competitivita' possibile.

Lunedì convegno della Uila sulla Forestazione con Angeletti

13/07 ''Forestazione quale futuro?'': e' questo il tema di un convegno organizzato dalla Uila-Uil che si terra' lunedi' mattina a Reggio Calabria nella sede del Consiglio regionale. La manifestazione sara' conclusa dal segretario generale nazionale della Uil, Luigi Angeletti. ''La necessaria svolta - e' scritto in una nota - e' avvertita dalle popolazioni calabresi, soprattutto quelle delle aree interne, ma anche dagli addetti ai lavori, dagli stessi lavoratori idraulico-forestali che, stanchi di ingiuste etichette e precarieta', vogliono guardare al futuro con certezza e fiducia''. ''Cosi' il sindacato Uila - conclude la nota - sta portando avanti in Calabria un' azione di proposta e di spirito costruttivo per rilanciare concretamente il settore e arrivare ad una Gestione Forestale Sostenibile, secondo gli impegni internazionali dell' Italia''.

All’ARSA la FAI CISL assegna il premio “Bocca della verità”

08/07 E’ stato personalmente il Segretario generale della FAI – CISL nazionale, Albino Gorini, a comunicare al Direttore Generale dell’ARSSA, Giovanni Marzullo, che l’Agenzia Regionale per i Servizi in Agricoltura della Regione Calabria, grazie al costante e qualificato impegno per la valorizzazione e promozione delle risorse agroalimentari in Italia ed anche all’estero, provenienti da agricoltura ecosostenibile, figurava tra gli Organismi destinatari dell’ambito premio nazionale del Sindacato, denominato: “ La Bocca della verità ”.
Il prestigioso riconoscimento, infatti, viene attribuito a: “ quelle realtà che hanno investito nella comunicazione di qualità, sensibilità, credibilità, contribuendo fattivamente alla valorizzazione del settore agroalimentare”. L’ARSSA, in vista della massima del Sindacato, era stata proposta ai vertici nazionali dalla FAI-CISL Calabria, nel corso dei lavori del congresso regionale della categoria. La consegna del Premio è avvenuta nell’ambito di una cerimonia ufficiale, cui non poteva mancare un golosissimo tavolo di degustazione guidata delle “prelibatezze di Calabria”, alla presenza di numerose autorità, di dirigenti sindacali, di esponenti del mondo dell’informazione, di titolari di aziende impegnate nel Settore agroalimentare. Nella motivazione del Premio assegnato all’ARSSA, si legge tra l’altro: “ Per l’impegno assicurato nella valorizzazione del legame tra la filiera agroalimentare e la cultura del territorio”. Particolare soddisfazione, per il meritato riconoscimento all’Agenzia, è stata espressa dal Consiglio d’Amministrazione dell’Organismo strumentale agricolo della Regione Calabria e dall’intero personale del Comparto

Al via la quarta edizione del “Game Fair Calabria”

07/07 Al via la quarta edizione del Game Fair Calabria che anche quest’anno si svolgerà, dal 2 al 4 settembre, nella suggestiva cornice dell’Azienda Arssa di Molarotta di Camigliatello Silano. Un esempio di come si può coniugare il mondo venatorio, il rispetto dell’ambiente e valorizzare le bellezze della terra calabrese. Particolarmente decisa è la presenza dell’assessorato regionale all’agricoltura e forestazione della Regione Calabria, attore principale della manifestazione. Questa mattina, presso la sede regionale dell’agricoltura, si è svolto un incontro tra l’assessore regionale Mario Pirillo, gli organizzatori e la dirigenza dell’Arssa. “Il Game Fair – ha detto l’assessore regionale Pirillo – vuole essere anche un momento esaltante per far conoscere l’attività venatoria in Calabria, nonché promuovere l’amore per la natura, per i cavalli, per i cani, per la caccia, per la pesca e per la falconeria, consentendo in tal modo ai non esperti di potersi sentire attori di gare sportive all’aperto”. “Conoscere la Calabria non solo per le splendide coste e per il suo mare – ha detto l’assessore Pirillo – ma anche le montagne idonee a far svolgere giochi all’aperto in un autentico rispetto della natura”. Durante la manifestazione si svolgeranno numerose iniziative intese al migliore espletamento dell’attività venatoria, evidenziando così un grande interesse che la Regione Calabria ha nei confronti di tale attività, muovendosi anche in direzione di un efficace turismo venatorio.

Convegno tecnico nazionale sulle macchine irroratrici in agricoltura

06/07 Presso la sede del D.E.I.A.F.A.(Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria e Forestale) dell’Università di Torino si è riunito, nei giorni scorsi, il Comitato tecnico nazionale sulle macchine irroratrici, coordinato dal Prof. Paolo Balsari, che è anche membro del comitato tecnico europeo che si occupa delle problematiche del controllo funzionale delle macchine irroratrici in Europa.
Le attività che il gruppo di lavoro tecnico è chiamato a svolgere riguardano: la messa a punto di una metodologia comune che faccia riferimento a norme standardizzate; la definizione dei requisiti minimi costruttivi e funzionali della strumentazione per il controllo delle irroratrici; la definizione di procedure d’attivazione del servizio il più possibile comune a tutte le Regioni.
Il Comitato, inoltre, ha il compito di stabilire i criteri per ottenere il mutuo riconoscimento dell’attività svolta dai diversi centri prova operanti sul territorio nazionale. Nel corso di questo primo incontro, a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le regioni italiane ( per l’ARSSA e la Regione Calabria ha preso parte ai lavori il Dr. Antonio Di Leo), è stato elaborato un protocollo di prova comune in conformità a quanto previsto dalla normativa europea EN 13790.
Il protocollo elaborato sarà ulteriormente discusso dal comitato tecnico, per eventuali modifiche, il prossimo 19 luglio c.a. presso l’ENAMA (Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola) di Roma, in seguito il lavoro sarà presentato, per l’approvazione, alla Conferenza Stato-Regioni.
L’attività del comitato tecnico è d’estrema utilità in considerazione della nuova Direttiva UE, che sarà presentata al Parlamento Europeo nel mese di settembre 2005, che riguarda l’impiego dei fitofarmaci i cui contenuti sono: la formazione degli operatori (requisiti minimi); l’obbligo della certificazione delle irroratrici nuove (EN 12761 + Direttiva macchine + EN 907); l’obbligo del controllo per le macchine irroratrici usate (ogni 2 anni); lo smaltimento contenitori dei fitofarmaci; l’identificazione delle zone di rispetto ( pozzi, corsi d’acqua, abitazioni, etc.).Il tempo previsto per l’entrata in vigore della Direttiva è di 2 anni ( gennaio 2008).
Di fatto, già oggi, per le aziende che producono per il mercato ed hanno rapporti con la GDO (Grande Distribuzione Organizzata), il controllo funzionale delle irroratrici è obbligatorio, inoltre dal gennaio 2005 è entrata in vigore la direttiva 178/2002 sulla rintracciabilità delle produzioni.
L’importanza del Servizio di controllo funzionale è dimostrata dal numero di prenotazioni presenti presso i centri di taratura - solo il centro di controllo di Mirto Crosia ( presso CSD - ARSSA) ha prenotazioni di oltre 170 irroratrici, da parte di singoli produttori ma soprattutto da cooperative e organizzazioni di produttori: Consorzio vini D.O.C Cirò, n° 70 irroratrici; Consorzio Jonico Ortofrutticoltori di Corigliano, n° 20 irroratrici; Consorzio Sibarit, n° 41 irroratrici; Consorzio del Limone di Rocca Imperiale (CS).
In considerazione di quanto sopra esposto – secondo l’esperienza dell’ ARSSA - è necessaria un’organizzazione del servizio di controllo funzionale delle macchine che tenga conto delle esigenze degli imprenditori agricoli, degli aspetti legati al riconoscimento dei centri di verifica, sia per quanto concerne i materiali, sia per il personale preposto alla verifica.
In particolare è necessario prevedere: la formazione del personale - la normativa europea prevede che il personale addetto alla verifica funzionale abbia partecipato a specifici corsi di formazione-; le caratteristiche dei banchi prova: i banchi prova devono essere conformi alla normativa UE - EN 13790 che ha previsto per le strumentazioni livelli di precisione ± 1.5%.

Le associazioni degli agricoltori incontrano il sottosegretario Nola: “Servono interventi”

05/07 Ipotesi di intervento per fronteggiare le gravi difficolta' manifestate dagli agricoltori circa l'immissione sul mercato delle produzioni ortofrutticole estive sono state illustrate, nel corso di un incontro, dal sottosegretario alla giunta regionale, Giuseppe Nola, dai presidenti della Confagricoltura e della Cia della Calabria, Francesco Macri' e Giuseppe Mangone. Nel corso dell'incontro e' stata ''esaminata - e' scritto in una nota - la situazione per individuare e proporre un intervento immediato da parte della Regione e del Ministero dell' Agricoltura, in coerenza con i provvedimenti gia' adottati in sede nazionale''. ''Nel settore - hanno detto Macri' e Mangone - lavorano decine di migliaia di addetti. Come e' noto - hanno sottolineato Macri' e Mangone nel corso dell' incontro - la congiuntura negativa dei mercati e la caduta verticale dei consumi ha colpito in modo preoccupante il comparto agroalimentare calabrese con gravi ripercussioni anche sull'indotto''.

L’ass. Pirillo sulla crisi dei pataticoltori silani

04/07 “In più occasioni ho posto in particolare rilievo le produzioni di nicchia, che rappresentano un forte motore economico dell’intero settore agricolo regionale”, afferma l’ass. regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo. “In tale contesto -prosegue Pirillo- è necessario porre nella giusta considerazione il settore delle patate. Il mercato dei pataticoltori silani si presenta complesso e decisamente segnato da crisi che scaturisce da un mancato reddito provocato da un mercato saturo. Per cui si rende necessario un impegno immediato, in primo luogo indirizzato al problema dell’acqua di irrigazione. Un ambiente fortemente svantaggiato che segna l’economia locale e che penalizza una economia che muove un indotto non indifferente”.
“Una soluzione in tempi brevi -conclude l’Assessore all’Agricoltura - prevede un intervento presso l’assessorato regionale ai lavori pubblici e al genio civile per l’uso delle acque dei Laghi Cecita in Sila, in gestione all’Endesa.

Si è svolto a Corigliano il convegno su “Tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni agrumicole”

04/07 L’ Agenzia Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura (ARSSA) ha promosso ed organizzato, d’intesa con la Regione Calabria – Assessorato Agricoltura, con il patrocinio del MiPAF e dell’INEA, il Convegno vertente su: “Tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni agrumicole” . Argomento, questo, rientrante nel
Programma Interregionale – P.O. Servizi di Sviluppo Azione “ Messa a punto di un Servizio di Filiera Agrumicola”.
L’importante iniziativa s’è svolta presso l’Oratorio Salesiano di Corigliano Scalo (CS) dove è affluito un pubblico qualificato e numeroso. L’uditorio era composto fondamentalmente da operatori del comparto, imprenditori agricoli, tecnici ed esperti d’agricoltura, esponenti delle categorie professionali e del mondo associazionistico, degli Organismi regionali e territoriali, dei Consorzi di bonifica. Il Convegno, coordinato da Mario Toteda, dirigente ARSSA e da poco designato alla guida del “Settore 23” Agricoltura della Regione Calabria, è stato aperto col saluto del delegato della locale amministrazione comunale, in rappresentanza del Sindaco di Corigliano, Giovanbattista Genova. Il rappresentante dell’ Amministrazione comunale ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e per gli obiettivi che la stessa indente perseguire.
Attualissimo anche l’argomento centrale del Convegno. Tracciabilità e rintracciabilità, infatti, sono due termini entrati di prepotenza nell’uso comune del settore agroalimentare e che dal 1° gennaio del 2005 (Reg.CE n.178/2002) sono la regola da seguire. Da quella data, infatti, gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono essere in grado di documentare provenienza e destinazione degli alimenti e dei mangimi rispetto alle singole fasi di produzione.
In questo modo sarà garantita la conoscenza del percorso che un alimento ha fatto dalla produzione alla tavola. Carne, uova e prodotti ortofrutticoli dovranno, quindi, avere una vera e propria “carta d’identità ”. Occorre riportare sulla confezione un’etichetta in cui s’evidenziano una serie d’informazioni che permettono di conoscere il percorso di un alimento dalla produzione alla tavola, rendendolo tracciabile. Gli operatori,pertanto,devono essere in grado d’individuare i loro fornitori e le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti e devono disporre di sistemi e procedure che consentano di mettere, a disposizione delle autorità competenti che le richiedono, tutte le informazioni utili.
E’ seguita, subito dopo, la relazione del Direttore Generale ARSSA, Giovanni Marzullo, vertente sul ruolo fondamentale dell’ Agenzia riguardo alle attività finalizzate a garantire agli imprenditori agricoli l’accesso permanente ad un sistema di informazioni ed orientamento, per favorire l’ammodernamento delle aziende agricole e, conseguentemente, aumentare la produttività e l’incremento dei redditi degli addetti agricoli. Sulle “ sfide della nuova politica di sviluppo rurale” ha parlato, invece, Giuseppe Gaudio dell’INEA (Istituto Nazionale Economia Agraria) di Cosenza. Altre interventi sono stati svolti a cura di Antonio Morelli e Antonio Di Leo dell’ARSSA, i quali hanno esposto su: “ Azione pilota nella filiera agrumicola”. Antonio Mondera, dell’Istituto Calabria Qualità è intervenuto sull’argomento: “Tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni”.
Altri attesi contributi alla discussione sono stati svolti da alcuni esponenti del mondo produttivo ed associazioinistico ed hanno riguardato “ esempi concreti di tracciabilità”. Avvalendosi di ausili in video proiezione, sull’argomento sono intervenuti gli esperti: Salvatore Maurello, Giuseppe Sicuro, Vincenzo Bianchimano, Giuseppe Reale, Gianmichele Caligiuri, Francesco Lillo e Maurizio Agostino ( Responsabile IGEA Calabria).
I lavori del Convegno sono stati chiusi dall’On.le Mario Pirillo, Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria. L’esponente del Governo regionale ha incentrato il suo intervento prevalentemente sugli aspetti operativi ed organizzativi dell’ Assessorato, in modo da renderlo più presente e, quindi, più rispondente ai bisogni ed alle aspettative del mondo agricolo calabrese. Pirillo ha espresso vivo plauso per l’interessante iniziativa ARSSA ed ha posto l’accento sul ruolo strategico delle produzioni agroalimentari di qualità e del comparto agricolo in generale che in Calabria è Settore fondamentale da valorizzare e potenziare.
L’ Assessore Pirillo, infine, ha colto l’opportunità per parlare di altre questioni inerenti la politica agricola comunitaria, i fondi UE, i PIF e le Biomasse, informando i presenti che sono stati già esperiti incontri ai vari livelli con l’obiettivo di avere un quadro di riferimento rappresentativo delle cose da fare, anche in presenza di elementi di criticità.-

Presentata l’associazione AFMED Senza Frontiere

01/07 Presso la Sala del Consiglio di Amministrazione dell’ARSSA, è stata presentata oggi l’Associazione AFMED Senza Frontiere - ONLUS, nata a Cosenza nello scorso mese di Giugno con l’obiettivo di contribuire, come agronomi e forestali del Mediterraneo, ad un processo culturale e tecnico di sviluppo di iniziative da realizzare nei Paesi dell’Area del Mediterraneo nel settore dell’Agricoltura, delle Foreste e del Mondo rurale. La necessità d’ individuare azioni concrete di intervento, a supporto di scelte strategiche di programmazione in questo settore vitale per la vita dei cittadini e per la loro alimentazione, nasce anche dalle prospettive che si renderanno concreto nel 2010 con la creazione dell’area di libero scambio nel Mediterraneo. Questo presuppone che i Paesi, in particolare quelli della Riva Sud del Mediterraneo arrivino a condividere un minimo di regole comuni nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari, con i Paesi dell’Unione Europea e che si realizzino vere e proprie integrazioni nelle politiche dello sviluppo rurale e dei sistemi economici locali. L’Associazione si prefigge, altresì, lo scopo di contribuire con idee progettuali e di programmazione a questa difficile ma affascinante fase d’allargamento del mercato agroalimentare del Mediterraneo. Nei prossimi mesi sono previste, in calendario, iniziative a carattere seminariale con la partecipazione di esperti provenienti dagli altri Paesi del Mediterraneo che potranno dare un valido contributo culturale alle azioni che l’Associazione porterà avanti in collaborazione con altri Organismi interprofessionali similari e con le Istituzioni deputate all’intervento in Agricoltura, Ambiente e Forestazione. All’incontro, presieduto da Aurelio Morrone, responsabile dell’Associazione, hanno preso parte anche i Soci fondatori, i membri dell’Organismo direttivo dell’ AFMED S.F. OnLus, la rappresentanza ARSSA.

Fissati dalla UE i limiti per la produzione dell’olio e i contributi

01/07 La Commissione europea ha fissato per la campagna 2003-2004 l'ammontare della produzione di olio d'oliva e il relativo aiuto per Italia, Francia,Spagna, Grecia e Portogallo. La produzione italiana di olio d'oliva e' stata fissata a 736.198 tonnellate a cui andra' un contributo europeo pari a 97,83 euro i 100 kg di prodotto. L'aiuto complessivo ai produttori di olio italiani raggiungera' quindi i 720,2 milioni di euro. Per gli altri partner sono stati fissati gli aiuti per le
produzioni seguenti:
- Francia, 130,40 euro/100kg per 3.284 tonnellate;
- Portogallo, 130,40 euro/100kg per 34.644 tonnellate;
- Grecia, 129,64 euro/100kg per 342.997 tonnellate;
- Spagna, 64,03 euro/100kg per 1.570.169 tonnellate.

Coldiretti “Un bene se le Regioni controllano i falsi made in Italy dell’agricoltura”

01/07 ''Una banca dati sui controlli per evitare che venga spacciata come Made in Italy la frutta e verdura importata a danno degli agricoltori nazionali, un decreto per riservare il termine passata solo a quella ottenuta da pomodoro fresco ed evitare che sia confusa con quella prodotta dalla rilavorazione di concentrato dalla Cina e controlli sull'etichettatura delle carni bovine ed avicole''. Sono gli impegni contenuti nell'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni, presieduta da Vasco Errani, che si e' conclusa raccogliendo le sollecitazioni della piattaforma presentata dalla Coldiretti a Bologna con una manifestazione di oltre diecimila imprenditori agricoli. L'ordine del giorno in materia di qualita' sulle produzioni agroalimentari affronta - sostiene la Coldiretti - i temi sollevati nel corso della manifestazione con misure per garantire la trasparenza del Made in Italy dal campo alla tavola necessarie per salvaguardare concretamente la produzione agricola italiana. L'impegno per una maggiore efficienza nell'attivita' di controllo e' una esigenza perche' nei banchi di vendita secondo una stima della Coldiretti solo una etichetta su quattro riporta l'informazione obbligatoria per legge sulla provenienza e nonostante l'Italia sia il principale paese produttore di frutta e verdura in Europa, quest'anno si stima arriveranno 3,5 miliardi di chilogrammi di ortofrutta dall'estero destinati in molti casi ad essere spacciati come Made in Italy. La necessita' di tutelare la passata italiana dalle imitazioni nasce dall'accordo raggiunto tra Coldiretti e AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) nel quale si prevede che la passata sia ottenuta solo da pomodoro fresco mentre tutti gli altri prodotti, ottenuti dalla diluizione del concentrato, potranno essere posti in vendita sul mercato nazionale solo con denominazioni differenti, tali da non creare confusione con la vera passata di pomodoro. Un' esigenza questa, volta ad evitare che venga spacciato, come Made in Italy un prodotto ottenuto dalla rilavorazione di concentrato di pomodoro di qualunque provenienza; in particolare di prodotto cinese, che ha rappresentato la principale voce delle importazioni di prodotti agroalimentari in Italia, con un valore che nel 2004 ha superato i 62 milioni di euro. Il documento della Conferenza delle Regioni - continua la Coldiretti - chiede anche una maggiore organizzazione dei controlli nel settore delle carni, proponendo che l'etichettatura, obbligatoria per la carne bovina, diventi tale anche nel settore avicolo (attualmente e' solo volontaria), dove la certezza dell'origine nazionale puo' essere un fattore fondamentale per il rilancio dei consumi dopo le vicende della Sars. Infine, sul fronte dello zucchero, la Conferenza delle Regioni ha chiesto di attivare ogni iniziativa per tutelare la produzione italiana.

Piani di Filiera, l’ass. Pirillo invita i beneficiari ad accellerare la procedura di spesa

29/06 Sono stati convocati questa mattina, presso l’assessorato regionale all’agricoltura, dal titolare al ramo, Mario Pirillo, tutti i referenti dei Piani Integrati di filiera (Pif) già finanziati, i cui termini di validità sono già scaduti o che si trovano in prorogatio. I referenti sono stati convocati per valutare lo stato di attuazione dei lavori di ogni singolo Piano integrato. Nello specifico si è entrato nel merito di ogni singolo intervento distinto per misura. Con questo adempimento vengono sollecitati tutti i beneficiari ad accelerare la procedura di spesa onde evitarne il disimpegno.

Sindacati: “Il rilancio del comprato agricolo passa dall’innovazione”

29/06 ''Lo sviluppo del nostro territorio passa necessariamente attraverso un rilancio del comparto agricolo. Occorre puntare su ricerca ed innovazione, qualita', sicurezza ed eccellenza delle produzioni, centralita', valorizzazione e formazione del lavoratore, per una estensione dei diritti e delle tutele''. A sostenerlo e' stato il segretario generale della Fai-Cisl di Cosenza, Tonino Russo, aprendo, anche a nome anche delle federazioni Flai-Fai e Uila, i lavori della tavola rotonda promossa dai sindacati su ''Il lavoro Agricolo tra i diritti contrattuali e riforme previdenziali''. ''Anche dal punto di vista infrastrutturale - ha aggiunto Russo - questo territorio e' assolutamente inadeguato e nell' immediato ha bisogno di alcuni prioritari interventi: completamento della ss 106 con doppia corsia per ogni senso di marcia; raddoppio ed elettrificazione della ferrovia versante ionico; attivazione del porto di Sibari; creazione di un' aeroporto nel territorio della piana; completamento del circuito idrico Esaro-Tarsia-Laurenzano-Sinni, essenziali per il rilancio di un' agricoltura intensiva''. Il dirigente della Cisl ha poi ribadito ''la netta opposizione ad ogni tentativo di smantellare la previdenza agricola e l' impegno del sindacato confederale Cgil, Cisl e Uil per l' attivazione di meccanismi di premialita' che favoriscano nell' accesso al credito ed ai finanziamenti le imprese virtuose, che assumano e rispettano i contratti, per la lotta la sommerso al vecchio e al nuovo caporalato che lede diritti e offende la dignita' umana. Qualsiasi tentativo di riforma - ha aggiunto - va calibrata alle specifiche caratteristiche del settore che vanno individuate nella saltuarieta', discontinuita', pluralita' dei rapporti di lavoro nell' anno, condizionamento esterni di tipo climatico e stagionale che convergono nell' assegnare un ruolo vitale agli ammortizzatori sociali e all' indennita' di disoccupazione che vanno visti come strumenti importanti in virtu' della caratteristica del rapporto di lavoro in agricoltura, per salvaguardare la permanenza di manodopera professionalizzata che altrimenti fuoriuscirebbe dal settore con gravi perdite e conseguenze negative per la competitivita', per la crescita del comparto, per la qualita' e l'eccellenza delle produzioni, per la capacita' di conquistare nuovi mercati da parte delle imprese''.

Ass. Pirillo: “I forestali sono una risorsa per la Calabria”

28/06 ''Ho trovato una situazione molto difficile e complicata. Tanti lavoratori di questo importante consorzio di bonifica, il Sibari-Crati, non percepiscono lo stipendio da diversi mesi. Ho potuto soltanto predisporre, e farle approvare dalla Giunta regionale nella seduta di ieri, due deliberazioni che danno, ai vari consorzi di bonifica calabresi, dei contributi per le spese d' irrigazione''. A sostenerlo e' stato l' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, a margine del convegno, organizzato da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil sul ''lavoro agricolo tra diritti contrattuali e riforme previdenziali''. ''Per quanto riguarda la difficile situazione del Sibari-Crati - ha aggiunto Pirillo - speriamo di iniziare a pagare, quanto prima, gli stipendi arretrati e di arrivare, nel piu' breve tempo possibile, alla normalita'''. Pirillo, parlando poi dei lavoratori idraulico forestali, ha ribadito che ''il comparto e' assai importante per l' economia della nostra regione. Io ho affermato e affermo - ha aggiunto - che gli operai idraulico forestali sono una risorsa per la Calabria, ma vanno saputi utilizzare. Ho ipotizzato, e spero che sia questo il percorso che faremo, due comparti per la loro utilizzazione. Uno che si dovra' occupare di interventi riferiti al dissesto idrogeologico della nostra regione e l' altro che si dovra' occupare dell' utilizzazione del bosco, dando vita cosi' alla filiera legno. Su questa impostazione, che e' stata condivisa anche dal vice ministro all' Economia, Baldassarre, credo che attiveremo un dibattito all' interno della nostra Regione, ma prima ancora di avviare il dibattito istituiremo un tavolo con i sindacati e insieme a loro, nel giro di qualche mese, saremo in grado di dare vita a una proposta credibile che sia, poi, il supporto al finanziamento statale''. L' assessore regionale all' Agricoltura ha anche ribadito l' impegno assunto con il sindacato per debellare o quanto meno arginare il fenomeno del lavoro nero in agricoltura, ''inserendo nei bandi una clausola che non permettera' la concessione dei finanziamenti a tutte quelle aziende agricole che non dichiarino di non utilizzare il lavoro nero. Questo credo che sia sufficiente e comunque - ha affermato Pirillo - e' il massimo che la Regione e l' assessorato all' Agricoltura puo' fare. Chi non fara' questa dichiarazione non potra' ottenere alcun finanziamento''.

Secondo Coldiretti, nessuna preoccupazione di siccità in Calabria

27/06 Non ci sono preoccupazioni per le risorse idriche in Calabria. Da un monitoraggio della Coldiretti Calabria svolto in collaborazione con l' Unione regionale dei Consorzi di bonifica, secondo quanto riferito dalla stessa Coldiretti, emerge un quadro abbastanza consolante per quanto riguarda le riserve idriche. ''La Coldiretti e l' Urbi - e' scritto in un comunicato - hanno constatato che dove esistono le infrastrutture quali dighe, invasi, vasche di accumulo e canalizzazioni, quindi un sistema di captazione delle acque, non esiste nessun problema. C' e' acqua a sufficienza per l' irrigazione delle colture e, se necessario, puo' essere messa a disposizione per uso misto, quindi anche civile. In particolare, nel reggino, la diga sul Metramo e Pantaleo, hanno sette milioni di metri cubi di acqua. Qualche problema di approvvigionamento puo' sorgere in zone, quali la fascia ionica reggina, dove non c' e' sufficiente dotazione infrastrutturale. Nelle altre province la situazione almeno sino alla fine dell' estate e' tranquilla. A Vibo anche delle semplici vasche di accumulo garantiscono la necessaria dotazione idrica. Certamente ci si augura che la stagione a cui si va incontro, non sia particolarmente secca''. La Coldiretti, nella nota, afferma anche di ritenere ''valido il percorso dei Consorzi di Bonifica che sono impegnati a dotare e ammodernare tutto il territorio delle necessarie strutture in grado di raccogliere e gestire opportunamente le risorse idriche''. A tal fine, per la Coldiretti, ''e' importante ultimare le opere e ricercare le risorse finanziarie per completare un moderno sistema di raccolta, distribuzione e risparmio delle acque diffuso su tutto il territorio regionale. Da notizie di fonte Associazione nazionale bonifiche - conclude la nota - tutto il Mezzogiorno quest' anno non dovrebbe soffrire la sete''.

Coldiretti: “Rintracciabilità anche nel reparto lattiero caseario a garanzia dei consumatori”

27/06 ''Il sistema Coldiretti, anche nel comparto lattiero-caseario, attraverso l' adozione di un avanzato sistema di rintracciabilita' nella filiera, oltre a porre l' attenzione sulla tutela delle produzioni calabresi di qualita' si pone l' obbiettivo strategico di garantire la massima trasparenza e garanzia per i consumatori''. A sostenerlo e' stato il presidente della Coldiretti, Molinaro, nel corso di un convegno sulla rintracciabilita'. L' iniziativa, introdotta dal presidente dell' Associazione Aprolac, ha messo assieme le imprese di trasformazione aderenti al sistema di servizi Coldiretti. Nel corso dei lavori, cui ha partecipato anche il direttore della Coldiretti, Sorbo, e' scritto in una nota, sono state verificate le metodologie utilizzate per l' applicazione della rintracciabilita' secondo quanto prescritto dal R.C. 178/2002 entrato in vigore il primo gennaio 2005. L' adozione del manuale aziendale delle procedure permette di seguire il percorso degli alimenti dal campo alla tavola con garanzie per i consumatori. ''La partecipazione delle imprese piu' note del settore - e' scritto nella nota - e' servita a mettere in risalto le opportunita' che l' etichettatura obbligatoria determinera' per i prodotti lattiero-caseari calabresi, oggi sottoposti ad una forte concorrenza di mercato''.

L’Arssa replica a Trematerra: “Nessuna paralisi. Gli Organismi istituzionali in carica stanno garantendo la gestione con impegno”

26/06 Con riferimento all’interrogazione rivolta dall’On.le Michele Trematerra (UDC) al Governatore della Calabria, On.le Agazio Loiero, relativa alla richiesta di un Commissariamento ad acta per l’Arssa, l’ Amministrazione dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura precisa in una nota: “ Gli Organismi istituzionali, attualmente in carica, assicurano, regolarmente e con impegno, la gestione dell’Organismo strumentale agricolo della Regione Calabria. Il C. d. A, presieduto dal Consigliere anziano, dr. Ettore Vaccaio, assolve ad ogni adempimento, riconducibile al ruolo ed alla funzione dell’Organo di governo dell’ Agenzia. Nessuna paralisi tecnico-burocratica, né problemi di tipo gestionale, fino a questo momento, sono da addebitare al C.d.A dell’Arssa, rimasto in carica nelle more della designazione del nuovo assetto Amministrativo ”.

La Coldiretti chiede più spese sociali per le zone rurali

25/06 Un invito ai sindaci, alle province e all' assessorato regionale alle politiche sociali ''affinche' si qualifichi la spesa sotto il versante dei servizi sociali alle famiglie che sono lontane dai centri abitati e spesso hanno notevoli difficolta' per usufruire di servizi primari e indispensabili alle persone, in primo luogo la sanita' e la scuola'', e' stato lanciato dall' Associazione pensionati della Coldiretti calabrese, nel corso di un convegno sul tema delle famiglie che vivono nelle zone rurali. ''Le famiglie rurali - ha sostenuto il presidente dell' Associazione, Pietro Molinaro - mantengono vivo il paesaggio, ne sono custodi, sono ancora imprenditori agricoli attivi e assicurano che alcuni prodotti per qualita' e tradizione, vengano commercializzati su questo noi stiamo facendo la nostra parte''. A fronte di cio', la Coldiretti, e' scritto in una nota, chiede che d' intesa con le Amministrazioni Comunali, venga rimodulata e qualificata la spesa sui servizi sociali che la Regione mette in campo. ''Non chiediamo - ha affermato il direttore della Coldiretti, Sorbo - assistenzialismo, ma che ci sia parita' di accesso a quei servizi che la Regione senza distinzioni deve rendere alla collettivita'''. La Coldiretti intende stringere sempre di piu' il patto con i cittadini, affinche' siano solidali e coscienti che bisogna destinare risorse aggiuntive, proprie dei bilanci comunali, provinciali e regionali alle aree rurali perche' soprattutto nelle zone montane questo diventa una priorita'. La Coldiretti chiede di aprire un confronto, su questi ed altri temi, con la Regione convinti che c' e' la possibilita' di una progettualita' condivisa attuando anche forme di sussidiarieta'. Nel corso del convegno e' stato anche approfondito l' ultimo documento della Conferenza episcopale italiana ''Frutto della Terra e del Lavoro dell'uomo: mondo rurale che cambia e Chiesa italiana'' con l'ausilio di padre Renato Gaglianone e don Giuseppe Megna rispettivamente consigliere Ecclesiastico Nazionale e regionale dell' Organizzazione. Un documento, e' stato affermato, ''che riconosce espressamente alla Coldiretti il ruolo di primo piano nelle nuove politiche agricole nazionali ed europee''. ''La nota pastorale - e' scritto in un comunicato della Coldiretti - interpella e chiama in causa anche i parroci che vivono nei comuni rurali affinche' attuino sempre di piu' una azione pastorale a servizio delle famiglie rurali. Corrado Docimo gia' primario all' ospedale Pugliese di Catanzaro e presidente della Lega regionale dei tumori, con il quale sono state programmate una serie di iniziative, ha molto insistito che una corretta educazione sanitaria e servizi efficienti in queste aree, sono indispensabili per non permettere i viaggi della speranza. Ha raccomandato di rivolgersi con fiducia alle strutture sanitarie regionali che sono all'avanguardia per molte tipologie di malattie''.

In merito al Piano integrato per le aree rurali l’ass. Pirillo convocherà tutti i Sindaci capofila

23/06 Dopo la segnalazione di alcuni sindaci del Vibonese che lamentavano il ritardo nella firma dei decreti relativi al Piar (Piano integrato per le aree rurali), l' Assessore Regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, ha assicurato che, nel giro di dieci giorni, saranno convocati tutti i comuni capofila per definire i tempi per l' assegnazione delle opere programmate. Lo si e' appreso da una nota dell'ufficio stampa della giunta regionale. Pirillo rassicurera' i comuni - prosegue la nota - anche sulla volonta' della Regione di erogare adeguati finanziamenti per evitare che essi debbano anticipare somme di cui, tra l' altro, non dispongono. ''Lunedi' mattina - ha detto l' Assessore - i Piar Calabria dovranno essere sul mio tavolo per consentire al programma di procedere speditamente, altrimenti non attendero' un solo giorno a inviare gli ispettori regionali in quei servizi provinciali dell' agricoltura che non hanno ancora terminato l' istruttoria delle pratiche''

Vertice istituzionale dell’ass. Pirillo con il capo di gabinetto del Ministro Alemanno, sull’agricoltura

22/06 Le autorita' istituzionali del campo dell'agricoltura, regionali e nazionali, si sono incontrate questa mattina nel centro agroalimentare di Lamezia Terme, convocate per l'occasione dall'assessore regionale all'agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, Mario Pirillo. All'incontro erano presenti, oltre all'assessore Pirillo, il capo di gabinetto del Ministero per l'agricoltura, dr. Ezio Castiglione, il presidente dell'Agea, Avv. Antonio Bonofiglio. L'appuntamento fa seguito alla riunione romana svoltasi dieci giorni fa alla presenza del Ministro Alemanno. Sono state definite alcune modalita' dell'agroalimentare in Calabria. Particolare attenzione e' stata data dall'assessore Pirillo ad una nuova ottica di mercato e al sostegno di prodotti di nicchia. Inoltre l'assessore Pirillo ha delineato alcuni aspetti ed iniziative che potrebbero rendere competitivo il mercato calabrese non solo in Italia, ma nell'intera Europa, tra cui strumenti di garanzia per accesso al credito, assicurazione per eventi calamitosi, nuovi criteri di intervento per il riordino fondiario, dismissioni di beni dell'Arssa e analisi della crisi di mercato. Nel corso dell'incontro sono state poste sul tappeto una serie di questioni che caratterizzano le misure inerenti l'attivita' agricola, tra cui il Por e lo sviluppo rurale. Particolare attenzione inoltre e' stata data all'idea dell'assessore Pirillo di istituire un ''passaporto verde'' per i lavoratori extracomunitari stagionali. Durante il vertice ha fatto la sua visita il Presidente della Regione, Agazio Loiero, il quale ha interloquito assieme a Pirillo e a Castiglione delle caratteristiche peculiari calabresi e delle produzioni di qualita'.

L’ass. Pirillo ha incontrato la consulta faunistico venatoria per i calendari della caccia. La Lav chiede il rispetto delle norme

21/06 Si è riunita questa mattina, sotto la presidenza dell’assessore regionale all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, Mario Pirillo, la “Consulta Faunistico–Venatoria Regionale”. All’importante incontro erano presenti i rappresentanti delle amministrazioni delle cinque province calabresi, delle associazioni agricole, venatorie ed ambientaliste, del Corpo Forestale dello Stato e dell’Ordine degli agronomi. La consulta è stata convocata per discutere, tra le altre questioni, del calendario venatorio di coordinamento delle province per quanto concerne la prossima stagione di caccia. È stata una riunione cordiale nel corso della quale è emersa la volontà comune di collaborazione, tra le parti e nei confronti dell’assessorato regionale. Ha aperto i lavori l’assessore Pirillo il quale, dopo aver ringraziato i presenti, ha inteso evidenziare come l’occasione sia da impulso a delineare le problematiche da risolvere e le iniziative da intraprendere nel comparto. “Insieme – ha detto ancora l’assessore Pirillo – possiamo avviare un ragionamento serio sulle linee comuni da avviare. Da parte mia – ha tenuto a sottolineare – sarà dato un rilievo maggiore alla caccia e alla pesca, sinora considerate le “sorelle minori” dell’assessorato e che invece sono essenziali allo sviluppo delle risorse presenti nella nostra terra calabrese. È necessario valorizzare il settore della caccia senza mortificare chi è contro e chi è a favore”. L’assessore ha anche preannunciato la concessione di un contributo alle amministrazioni provinciali inerenti il settore, soprattutto in riferimento al ripopolamento non realizzato lo scorso anno. All’assessore Pirillo sono state presentate una serie di questioni inerenti il settore venatorio, secondo le esigenze di ciascuna categoria: dall’orario di caccia alla modalità di caccia al cinghiale, dal regolamento inerente il tesserino regionale al ripopolamento. L’assessore concludendo la riunione ha ribadito la volontà di valutare tutte le richieste presentate al fine di elaborare un calendario venatorio più omogeneo possibile. ''Il prossimo Calendario venatorio sia finalmente rispettoso delle normative statali e comunitarie e del prioritario interesse alla tutela della fauna, patrimonio indisponibile dello Stato''. E' quanto chiede il coordinatore regionale della Lav Calabria, Roberto Vecchioni, circa le dichiarazioni dell'Assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, che ha riunito a Catanzaro la Consulta faunistico-venatoria regionale. ''La precedente giunta regionale - ha aggiunto - ha reso la Calabria una delle peggiori regioni italiane per quanto riguarda la protezione degli animali perseguendo una scellerata politica di liberalizzazione selvaggia della caccia. Si ricordi, a tal proposito, che una serie incredibile di provvedimenti illegittimi della Giunta Chiaravalloti, ottennero, infatti, sonore bocciature dal Tar e persino dallo stesso Governo Berlusconi che ne ha bocciato, per palese e grave illegittimita' costituzionale, il piano faunistico venatorio.Ora l' Assessore Pirillo ha in mano un'occasione importante per dimostrare una ferma e sostanziale rottura con la dissennata gestione del passato, che ha agito contro le regole e le norme nazionali e comunitarie a tutela della fauna pur di accontentare la parte minoritaria e piu' estremista del mondo venatorio''. ''Per garantire legalita' e fauna - ha proseguito - e non incidere negativamente sul patrimonio di biodiversita', il prossimo calendario dovra' finalmente evitare la micidiale pre-apertura della stagione di caccia al primo settembre, applicando la legge 157/92 che fissa in tutta Italia l'apertura della stagione venatoria alla terza domenica di settembre; non dovra' prevedere la caccia in deroga a specie protette dall'UE (fringuelli e storni) o ad uccelli estremamente rari ed in declino (coturnice, quaglia, marzaiola, combattente, ecc.). Occorrera' anche adeguare il calendario regionale alle norme della legge nazionale relative ai tempi, ai modi ed ai luoghi di caccia, nonche' ai limiti di carniere''. ''La Lav - ha concluso - sottoporra' nei prossimi giorni all'Assessore un articolato documento sulle priorita' faunistiche per la prossima stagione venatoria; e considerato che gia' nella scorsa legislatura Pirillo ha dimostrato sensibilita' alle nostre proposte, aderendo all'Intergruppo regionale per la tutela degli animali, proposto dalla Lav in seno al Consiglio regionale, confidiamo che per la fauna selvatica della Calabria il futuro possa essere meno preoccupante rispetto al passato''.

Emergenza bieticoltura, iniziativa del Sindaco di Termoli

18/06 Il sindaco di Termoli, Remo Di Giandomenico, ha inviato a 180 Comuni di Molise, Puglia, Basilicata, Campania e Calabria - che hanno nel loro territorio operatori bieticoli - una lettera di sollecito ad adottare atti deliberativi nei rispettivi consigli comunali che impegnino il Ministero dell'Agricoltura ed il Governo a mettere in atto iniziative finalizzate alla risoluzione positiva della riforma Ocm zucchero, scongiurando cosi' il drastico ridimensionamento produttivo e la contrazione dei posti di lavoro nel settore agricolo, industriale e nell'indotto. ''Lo stato di incertezza generale - ha dichiarato il sindaco termolese e parlamentare, Remo Di Giandomenico - deve indurre tutti ad un impegno costante e sinergico che, mantenendo viva l'attenzione al problema, non escluda per il futuro prossimo ulteriori iniziative che coinvolgano le istituzioni ad un livello piu' ampio. Credo che in questa azione sia necessaria la creazione di una rete di rapporti stretti e sinergici fra le varie istituzioni attraverso l'adesione al comitato''. Il sindaco Di Giandomenico, promotore della costituzione del Comitato per la difesa dello Zucchero del Molise, il cui primo incontro si e' svolto la scorsa settimana con la partecipazione del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, chiama nuovamente a raccolta tutti i sindaci che hanno nei loro territori operatori bieticoli per creare un unico movimento contro la proposta di riforma Ocm zucchero.

Confagricoltura: “La riforma della Politica agricola comunitaria penalizza gli ovicoltori”

18/06 ''Lo squilibrio normativo determinato dalla nuova riforma della Politica agricola comunitaria, per quanto attiene la gestione della proprieta' e dell'affitto degli oliveti, puo' rappresentare un duro colpo agli interessi economici ed occupazionali del comparto olivicolo calabrese''. E' quanto e' emerso, secondo quanto riferisce un comunicato, dalla riunione del Comitato di presidenza della Federazione Regionale di Confagricoltura, riunitosi a Lamezia Terme, sotto la presidenza di Francesco Macri'. ''Nel corso della riunione - e' detto ancora nel comunicato - i dirigenti dell' organizzazione agricola hanno elaborato varie ipotesi per trovare una soluzione alla questione relativa all' attribuzione dei diritti nel settore olivicolo, per quanto concerne i casi in cui la superficie coltivata sia stata concessa in conduzione per uno o piu' anni nel periodo di riferimento 1999-2002, i cui effetti, specie in Calabria, creano seria preoccupazione. In particolare, l' attuale normativa di riforma assegna i diritti di premio agli affittuari, mentre gli imprenditori proprietari che hanno affittato il fondo nel periodo di riferimento si troverebbero nella situazione di non poter percepire alcun aiuto a fronte degli impegni previsti dalla stessa riforma con l'applicazione della 'condizionalita''.Una delle possibili soluzioni al problema - si afferma ancora nella nota - potrebbe essere quella di prevedere la modifica dell' art. 10 del Regolamento 795 del 2004, ipotesi piu' facilmente praticabile rispetto alla rettifica del regolamento di base, che permetterebbe ai proprietari olivicoltori di usufruire dei titoli o diritti nel caso in cui vengono in possesso degli impianti successivamente al periodo di riferimento''. Il presidente Macri', in particolare, ''interpretando il diffuso malcontento degli imprenditori olivicoli calabresi'', ha chiesto ''come mai in un' Europa che tutti vogliono piu' liberale e sempre meno burocratizzata, e' possibile che sia stato emanato un regolamento che certamente non brilla per equilibrio e non si capisce il motivo per il quale non si possa correggere una stortura normativa che rischia di disperdere un patrimonio importante per la nostra regione''.

Sottosegretario Scarpa “Mi auguro che il Tar non rinnovi la sospensione delle reti da posta”

16/06 ''Ci auguriamo che il Tar non rinnovi la sospensione in ogni caso non abbandonero' mai i pescatori e lavorero' per trovare le soluzioni idonee per permettere ai lavoratori del settore di continuare a svolgere la loro attivita', attivita' perfettamente legittima che va tutelata''. Cosi' il sottosegretario alle Politiche Agricole con delega alla pesca e all'acquacoltura, Paolo Scarpa Bonazza Buora, al termine dell'incontro con una delegazione di pescatori che sono giunti a Roma per manifestare in vista della decisione del Tar, il 20 giugno prossimo, sul decreto ministeriale del 19 aprile scorso di deroga sulle caratteristiche delle reti da posta. Scarpa ha parlato di ''estremismi nefasti'' riferendosi all' atteggiamento degli ambientalisti e ha richiamato ''all' equilibrio''. ''Sono anch'io un ambientalista - ha detto Scarpa - ma ho una profonda avversione per gli estremismi e quando questi estremismi vengono dagli ambientalisti portano ad effetti nefasti e fanno arrabbiare migliaia di persone chiamando per di piu' a uno sforzo delle forze dell'ordine che anziche' essere impegnate in queste manifestazioni potrebbero essere piu' utili da un'altra parte''. ''Meglio quindi qualche estremista di meno e qualche pescatore in piu''', ha detto Scarpa sottolineando che accogliera' la decisione del Tar ''con serenita'''. ''Io non mollo i pescatori in mare senza regole'', ha poi aggiunto. ''Oggi sotto le mie finestre si e' svolta una manifestazione affettuosa - ha rilevato quindi il sottosegretario - rivolta agli ambientalisti con animo collaborativo per far capire alla controparte che i pescatori non sono ne' pirati ne' truffatori e che vogliamo ragionare insieme a loro per la tutela dell' ambiente marino''. ''Il problema - ha aggiunto Scarpa - e' mettere in equilibrio l'esigenza ambientale, tutela delle risorse ittiche ed esigenze economiche''. Una situazione italiana che contrasta con quella europea. ''E' intollerabile - ha concluso Scarpa - che la Commissione Prodi ha permesso l'uso delle reti derivanti nel Mare del Nord e del Baltico. Dimostrazione questa del fatto che quando erano a Bruxelles hanno fatto danni colossali ai quali Berlusconi e Barroso stanno cercando di riparare''. Il sit-in si e' svolto sotto il ministero delle Politiche Agricole contro la decisione del Tar il 20 giugno prossimo sul decreto di deroga in merito alle reti da posta. Il decreto e' stato impugnato dagli ambientalisti e ridefinisce le misure delle reti prevedendo tra l'altro una lunghezza non superiore ai 5 km e un'altezza non oltre i 20mt. A Roma sono arrivati da tutta Italia in rappresentanza dei pescatori delle isole minori ai quali si rivolge il decreto. E cosi' dalle Eolie come da Ponza. In piazza anche le marinerie calabresi e sarde. Una delegazione e' stata ricevuta dal sottosegretario Scarpa per mettere a punto un piano di dialogo sia con gli ambientalisti che con l'Unione Europea. Il tutto per scongiurare l'incubo principale: quello di non riuscire a portare a casa la stagione.

L’Ass. Pirillo ha incontrato i lavoratori del Consorzio Sibari Crati

15/06 Si è svolta presso la sede dell’assessorato regionale all’agricoltura, un incontro tra l’assessore Mario Pirillo, una rappresentanza dei lavoratori del consorzio Sibari – Crati e delle organizzazioni sindacali di categoria. Sono state illustrate all’assessore Pirillo una serie di questioni inerenti il settore, tra cui la mancata corresponsione di alcune mensilità. L’assessore Pirillo ha inteso in primo luogo sottolineare le corrette relazioni sindacali che sono alla base del rapporto tra le parti. Ha inoltre sottolineato la unione d’intenti che è presente con i sindacati e lavoratori. Per la soluzione delle problematiche prospettate nel corso del colloquio, l’assessore Pirillo ha mostrato la massima disponibilità sottolineando che “la maggioranza di Governo Regionale ha bisogno del sostegno dei lavoratori e del sindacato in merito alle questioni, che dal 2000 hanno assunto contorni impressionanti, a causa della mala gestione del passato esecutivo”. Le risorse che sono state trasferite dal Ministero (22,5 milioni di euro), ha tenuto a sottolineare il titolare al dicastero, sono stati già spesi, e che non hanno assolto alla funzione alla quale erano stati destinati. Fondi attraverso cui sarebbero stati risolti i problemi economici dei consorzi. È intenzione dell’assessore applicare la legge di riordino dei consorzi (L.R. 11/03). In ultimo l’assessore Pirillo ha assunto l’impegno di portare nella prossima giunta regionale la ripartizione dei fondi, per altro esigui e non sufficienti alle necessità dei consorzi, previsti in bilancio per far fronte alla esigenze degli enti strumentali.

Pezzotta (CISL) “L’Agroalimentare ha un ruolo trainante per il Paese”

15/06 Il ruolo trainante del settore agoralimentare per il Paese e' stato sottolineato dal segretario generale della Cisl Savino Pezzotta, intervenuto a Merano ai lavori del congresso della Fai-Cisl. ''C'e' chi - ha detto - e' uso a pensare che il comparto sia un settore un po' marginale, ma non e' cosi', e soprattutto quando cominciano a venir meno le protezioni del passato serve una grande attenzione e uno sforzo di innovazione anche nell'agrolimentare''. Pezzotta ha parlato della necessita' di una ''nuova agricoltura che dovra' porsi di fronte al tema dell'ambiente e della sua salvaguardia con un forte legame con il territorio il cui abbandono per il fenomeno dell'urbanizzazione e' fortemente deleterio''. Pezzotta ha sottolineato anche il ruolo importante della montagna e della forestazione, facendo un accenno anche ai tema dei forestali della Calabria: ''Le polemiche pretestuose che ci sono state - ha detto - dimostrano la non conoscenza della situazione da parte di molti della politica''. Parlando del settore alimentare, Pezzotta ha affermato: ''L'Italia e' un Paese trasformatore e quindi potenzialmente debole, ma puo' trarre proprio da questo settore, dalla valorizzazione del cibo e dell'industria alimentare, le credenziali per rappresentare il Paese anche all'estero''. Pezzotta - infine - ha parlato della stretta connessione esistente - ha detto - tra le politiche agricole e lo sviluppo del mezzogiorno.

Parte la mobilitazione dei bieticoltori

14/06 E' partita da Foggia oggi la mobilitazione nazionale contro la riforma Ocm zucchero che l'UE presentera' il prossimo 22 giugno. Nella sala congressi del quartiere fieristico si e' svolta la prima di manifestazioni che si terranno in tutta Italia fino al 20 giugno (domani a Forlimpopoli, ore 10.00, in piazza centro storico, e a Ferrara, ore 20.30 al centro ortofrutticolo). Alla manifestazione era presente anche il presidente nazionale dell'Associazione nazionale Bieticoltori, Carlo Alberto Roncarati. Alla manifestazione hanno partecipato il presidente della provincia di Foggia, Carmine Stallone, il sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti, rappresentanti delle province di Crotone e Campobasso e della Regione Abruzzo, dirigenti delle associazioni di categoria, di organizzazioni sindacali e anche i dirigenti di alcuni zuccherifici. Nel corso dei lavori e' stato ricordato che e' una ''riforma 'amara''' quella elaborata dall'Unione Europea per il comparto bieticolo-saccarifero. ''La riduzione del prezzo delle bietole e dello zucchero (-42,6% e -39%) mette a rischio - e' stato sottolineato - uno dei settori produttivi piu' redditizi dell'economia italiana e soprattutto meridionale''. ''E' una riforma che non ci piace - afferma Roncarati - e in questa mobilitazione occorre coinvolgere anche gli esponenti politici''. La riforma investe anche gli zuccherifici, alcuni dei quali sono a rischio chiusura. La riduzione degli stabilimenti, d'altra parte, per Roncarati, sara' necessaria in un piano di riconversione. ''Il nostro sistema produttivo - ha affermato - non e' qualitativamente inferiore a quello degli altri paesi europei, ma e' evidente che dovremo affrontare una riconversione. Abbiamo troppi stabilimenti, e con costi troppo elevati. Anche i produttori devono migliorare la resa, ma credo che ce la possiamo fare''.

Barbabietole: Sfir, Cnb e Anb chiedono garanzie per il Sud

13/06 Istituire uno strumento di garanzia idoneo a tutelare i bieticoltori dell'Italia meridionale e l' intera filiera bieticolo-saccarifera. E' quanto chiedono le associazioni bieticole Anb e Cnb, con un comunicato in cui danna la notizia di un incontro con la societa' saccarifera Sfir, con sede a Cesena, per affrontare il problema delle bietole in Calabria. Nel comunicato, Anb e Cnb ricordano che la Sfir ha preavvertito i bieticoltori di non essere in condizioni di continuare l'attivita' in Calabria per la campagna bieticola 2006, viste le proposte di riforma del mercato bieticolo saccarifero comunitario, che prevede riduzioni del 42% del prezzo di riferimento in Italia. Il problema secondo le Assocazioni sono le semine autunnali, che dovrebbero avvenire in un momento ancora di dibattito della riforma comunitaria, senza certezze sull'esito dell'approvazione finale. Secondo Anb e Cnb, lo ''strumento di garanzia di tutela per i bieticoltori del Sud dovrebbe essere concordato nell'ambito dell'interprofessione e reso operativo con il contributo del Ministero competente. In questo contesto - si legge nel comunicato - la societa' Sfir ha dichiarato che non e' preclusa la continuazione dell'attivita' anche per il 2006''.

Forestali: L’ass. Pirillo incontra il vice Ministro Baldassarri

13/06 Il futuro dei lavoratori forestali sara' al centro dell' incontro che l' assessore regionale all' agricoltura e foreste, forestazione, caccia e pesca, Mario Pirillo, avra' martedì con il vice ministro all' economia, Mario Baldassarri. Nel corso dell' appuntamento, secondo quanto e' stato riferito in un comunicato, saranno discusse alcune questioni da cui si potranno avviare una serie di pratiche tese alla garanzia delle risorse economiche degli operai forestali, tramite la prima stesura della finanziaria del prossimo anno. ''Un punto di partenza - e' scritto nella nota - affinche' si possa decisamente avviare un piano di miglioramento dei servizi, e garantire una riorganizzazione del comparto. Piu' volte l' assessore Pirillo e' intervenuto in difesa del settore forestale, dove gli stessi operai assumono un ruolo importante in ambito sociale come in quello economico e ambientale''. Pirillo, nei giorni scorsi, ha avuto importanti colloqui. Il primo e' stato con il ministro alle Politiche agricole, Gianni Alemanno, nel corso del quale sono state affrontate questioni connesse al settore agricolo e forestale, e posta nella giusta considerazione la crisi di alcuni prodotti. Particolarmente apprezzata, e' scritto nella nota, e' stata la proposta di Pirillo di regolarizzare la manodopera extracomunitaria, attraverso l' istituzione di un ''passaporto verde'', un permesso di soggiorno stagionale, che assicuri all' agricoltura calabrese la manodopera necessaria ad assolvere le produzioni regionali. Nel fine settimana, invece, l' assessore ha incontrato, al centro Florens dell' Arssa di San Giovanni in Fiore, i dirigenti scolastici degli istituti agrari, professionali per l' agricoltura ed alberghieri calabresi. Sono state delineate alcune linee guida per quanto concerne la didattica intesa come punto di riferimento essenziale per il futuro degli operatori del settore che delle produzioni di eccellenza calabresi.

I lavoratori del Consorzio Sibario Crati chiedono l’intervento della Regione

13/06 I lavoratori del Consorzio Sibari Crati e rappresentanti sindacali hanno si sono riuniti in assemblea per definire le priorita', di breve e medio periodo, che verranno rappresentate, all' assessore regionale Mario Pirillo, nel corso dell' incontro previsto per il prossimo 15 giugno. ''Dall' assemblea - e' scritto in un comunicato congiunto di da Tonino Russo (Fai-Cisl), Giovanni Donato e Vincenzo Laurito (Flai-Cgil) e da Antonio De Gregorio (Uila-Uil) - si sono levati pesanti capi di accusa contro coloro che sindacati e lavoratori ritengono responsabili del degrado del Sibari Crati, individuando nella Regione e nella cosiddetta 'proprieta'', ovvero le aziende agricole dell' intera Sibaritide che beneficiano dei servizi del Consorzio, i principali imputati. Situazione, questa, decisamente paradossale, dal momento che lo stesso termine Consorzio, appare oggi quantomeno improprio. Difatti, il mondo agricolo, chiamato alla gestione dell' Ente, in realta' si e' limitato, fino a oggi, esclusivamente a beneficiare di un servizio che spesso non intende nemmeno riconoscere; dall' altro versante, le responsabilita' della Regione, che di fatto dal 1996 ha il pieno controllo gestionale, appaiono in tutta la loro gravita', dal momento che non ha mai dispiegato politiche tese alla normalizzazione del Sibari-Crati''. ''Una congiuntura da troppo tempo sfavorevole - hanno proseguito i sindacalisti - che affligge i lavoratori del Consorzio, i quali oltre ad aver maturato e non percepito oltre 10 mensilita' arretrate, svolgono il proprio lavoro in una situazione di estrema precarieta' ed in assenza di prospettive serie''. Le organizzazioni sindacali, a questo proposito, ritengono che ''la strada per normalizzare il Consorzio, sia quanto mai necessaria e incombente, quanto meno per garantire la normale stagione irrigua, ormai avviata, per l' anno 2005 e che le politiche di normalizzazione del Sibari-Crati debbano partire, prioritariamente, dall' applicazione della L.R. 23 luglio 2003, n. 11. Il rischio che si possa passare da uno stato di diffuso disagio e malcontento, tra i lavoratori, a uno piu' radicale - hanno sostenuto Russo, Donato, Laurito e De Gregorio - deve essere la base dalla quale partire per definire un percorso di medio periodo all' interno del quale garantire almeno un anno di tranquillita' finanziaria e la messa in campo delle necessarie politiche di normalizzazione e risanamento''. ''Percio' - hanno concluso i sindacalisti - nel condividere le forti preoccupazioni dei lavoratori e nel comprenderne le ragioni del diffuso malcontento, che hanno portato l' Assemblea a proclamare lo stato d' agitazione, il sindacato ritiene non piu' procrastinabile la questione del Sibari-Crati, per cui si aspetta da parte delle Istituzioni regionali, in primis l' assessore regionale all' agricoltura Mario Pirillo, un concreto e definitivo impegno che segni discontinuita' con quanto finora non fatto dalla precedente Giunta Regionale, soprattutto sul versante del risanamento finanziario del Sibari-Crati''. I sindacati e i lavoratori, alla fine dell' assemblea, si sono dati appuntamento, per giorno 16 giugno, a Sibari ''al fine di verificare la disponibilita' e le proposte che dall' incontro con l' Assessore Regionale all' agricoltura, si aspettano''.

Origine ed etichetta le armi vincenti dell’agricoltura calabrese

10/06 ''Origine ed etichettatura sono le armi vincenti per l'agricoltura calabrese. L'impatto della normativa comunitaria nel mondo della produzione rappresenta, inoltre, un incentivo alla ottimizzazione delle tappe della filiera''. E' quanto emerso nel corso un incontro sulla rintracciabilita' dei prodotti lattiero caseari organizzato dalla Coldiretti della Calabria e dall' Associazione Aprolac. L'iniziativa si e' volta nell'ambito delle attivita' di qualificazione dei prodotti lattiero-caseari ed e' stata rivolta alle aziende del settore aderenti al sistema servizi della Coldiretti. Nel corso dell'incontro sono state esaminate le modificazioni intervenute nella politica alimentare europea conseguentemente all'entrata in vigore del regolamento sulla rintracciabilita' obbligatoria per i prodotti destinati alla alimentazione umana. Nel corso dei lavori, si sono analizzate le procedure per la definizione del manuale operativo che i caseifici aderenti al sistema Coldiretti adotteranno per la parte relativa alla normativa europea. Al termine dell'incontro si e' svolto un dibattito tra imprenditori e tecnici che e' servito a fare il punto sull'applicabilita' delle procedure proposte. ''La verifica - e' scritto in una nota - diretta nei laboratori, consentira' di arrivare alla definizione del manuale delle procedure per affermare la filiera casearia calabrese certificata. La filiera lattiero-casearia in Calabria occupa un posto di assoluto rilievo nel panorama economico''.

Ass. Pirillo: "Un Passaporto Verde per i lavoratori stagionali extracomunitari"

09/06 Il Ministro per le politiche agricole e forestali, On. Gianni Alemanno, ha incontrato a Roma, presso il Ministero, gli assessori regionali all’agricoltura. È stato un incontro cordiale e ricco di contenuti, teso ad affrontare le numerose problematiche del settore agricolo e forestale. Il ministro Alemanno, il capo di gabinetto, dr. Ezio Castiglione, il presidente dell’Agea, Avv. Antonio Bonofiglio, del Formez, dr. Arturo Semerari e i capi dipartimento, hanno posto all’attenzione dei presenti alcune iniziative che sono in itinere in questo particolare momento politico. L’assessore regionale all’agricoltura, Mario Pirillo, nel suo intervento ha sottolineato le evidenti difficoltà che vive l’agricoltura calabrese, non trascurando la crisi di alcuni prodotti (barbabietole, cipolle ecc.) e le numerose calamità per le quali gli agricoltori non hanno ancora ottenuto le provvidenze. L’Assessore Pirillo ha proposto, inoltre, al Ministro un intervento del governo nazionale per la regolarizzazione della manodopera extracomunitaria, attraverso, magari, un permesso di soggiorno stagionale, per assicurare all’agricoltura calabrese una quantità di lavoratori, necessaria ad assolvere alle quotidiane incombenze legate alle tante produzioni di qualità della nostra regione. Il ministro Alemanno, nella replica, ha mostrato particolare interesse per l’intervento dell’assessore Pirillo, dimostrando di conoscere bene il problema dei lavoratori stagionali extracomunitari, assicurando un impegno forte e congiunto dei Ministri del Lavoro e degli Interni per l’utilizzo completo delle quote per gli immigrati a disposizione del nostro paese. Prende così consistenza l’idea dell’assessore Pirillo di un “Passaporto Verde”.

Lacquaniti (Confagricoltura) “Le Regioni siano pronte alla politica agricola comunitaria (PAC)”

09/06 ''Il riequilibrio degli incentivi alla produzione e della politica delle strutture previsto dalla Politica Agricola Comunitaria deve trovare le regioni, particolarmente la Calabria, attente e organizzate, sia politicamente che burocraticamente, per utilizzare al meglio queste importanti risorse come si e' verificato negli ultimi anni''. E' quanto sostiene in una nota il direttore della Confagricoltura della Calabria, Nunzio Laquaniti. ''Questo trova conforto - ha aggiunto - anche nei dati forniti dalla Banca d' Italia da cui risulta che il Prodotto Interno Lordo Calabrese e' aumentato grazie al settore agricolo''. Recentemente e' stato realizzato un sondaggio dall'Eurobarometro dal emerge che per i cittadini dei futuri stati membri dell'Ue e' importante la disponibilita' di alimenti sani e sicuri e il sostegno al miglioramento della vita rurale. Dalla ricerca emerge inoltre che l' 88% degli interpellati ritiene che la politica agricola comune (Pac) debba servire alla realizzazione di questi obiettivi. Una netta maggioranza - e' scritto in una nota di Confagricoltura - pari al 67% degli intervistati favorisce la direzione in cui si sta muovendo la Pac, caratterizzata da minori sovvenzioni per i prodotti agricoli e maggiori finanziamenti per lo sviluppo e la protezione dell' economia rurale unitamente al sostegno diretto fornito agli agricoltori. Dall' inchiesta risulta inoltre che la maggior parte dei cittadini dei futuri Stati membri conta su una Pac favorevole agli agricoltori, ai consumatori, all' industria alimentare e all' ambiente nel mondo rurale. Il raffronto dei risultati di questa rilevazione con una analoga effettuata l' anno scorso nei paesi dell' Ue rivela che i cittadini degli Stati membri sia attuali che futuri esprimono una misura sostanzialmente analoga di consenso verso la maggior parte degli obiettivi della Pac. ''Dai dati del sondaggio - ha concluso Lacquaniti - emerge l' attenzione che i cittadini europei riservano al settore e non solo come produttore di alimenti di qualita' ma anche, se non di piu', come l' unico settore che puo' garantire l' ambiente naturale e il territorio rurale''.

Dima (AN) “L’agricoltura determinante per il PIL”

08/06 ''L' agricoltura calabrese e' stata determinante per la crescita del prodotto interno lordo regionale ''. Lo sostiene, in una dichiarazione, il consigliere regionale di An Giovanni Dima, ex assessore all' Agricoltura, in relazione al rapporto della Banca d' Italia sull' andamento dell' economia della Calabria nel corso del 2004. Secondo Dima, ''i dati ufficiali contenuti nel rapporto sono il frutto anche e soprattutto dell' impegno profuso e diffuso dall' Istituzione regionale, in perfetta sintonia con gli agricoltori e gli organismi di rappresentanza, in vari settori dell'economia calabrese. Il rapporto sostiene che il settore agricolo, nel suo complesso, ha contribuito per circa l'1,4 % alla crescita del prodotto regionale e che l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca sono cresciuti in termini reali del 18,5% . In particolare, i settori agricoli che dimostrano una positiva tendenza di crescita sono quello olivicolo (39% di crescita) che da solo determina quasi la meta' della produzione agricola regionale, e quello vitivinicolo (9,7% di crescita) in cui la stessa produzione con marchi Doc ed Igt e' cresciuta del 28%. Questi dati - ha proseguito Dima - rappresentano la sintesi piu' evidente di una crescita economica che ha avuto anche ricadute positive nel settore occupazionale, grazie all' attuazione di politiche di sviluppo che hanno caratterizzato l'attivita' della precedente Giunta regionale''. ''In particolar modo - ha rilevato ancora Dima - e' necessario ed indispensabile sottolineare che il settore agricolo, nel 2004, e' riuscito a registrare le migliori performance di crescita, anche rispetto al resto del Paese, grazie al pieno e completo utilizzo dei fondi comunitari, nazionali e regionali ed all' attivazione di innovativi progetti di sviluppo che hanno visto coinvolti i produttori calabresi. L' impegno per la realizzazione dei Piani integrati di filiera, dei Piani integrati per le aree rurali, del Piano di sviluppo rurale, e delle misure del Por Calabria, dirette ad incentivare il ricambio generazionale in agricoltura, la riconversione ed il miglioramento aziendale, sono i risultati piu' evidenti di un impegno che ha permesso alla nostra agricoltura di raggiungere risultati positivi anche in termini di utilizzo di risorse economico-finanziarie che per la prima volta non sono restituite''. '' L'auspicio - ha concluso Dima - e' che il nuovo Governo regionale sappia mantenere alta l' attenzione nei confronti di questo settore, confermando i dati relativi all' attuale sviluppo dell'intero comparto ''.

Confagricoltura costituisce la Onlus di imprese “Agro Energia”

07/06 Costituita in Confagricoltura ''AGRO-ENERGIA'', un'associazione ONLUS imprese che operera' nel campo delle energie rinnovabili di origine agroforestale, dell'efficienza energetica e della tutela dell'ambiente. A darne notizia e' il Presidente della Confagricoltura Calabria Francesco Macri' che sottolinea come questa iniziativa sia particolarmente interessante per la nostra regione ricca di foreste. Nata per volonta' di un gruppo di imprenditori agricoli, tra cui lo stesso presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni, gia' attivamente impegnati nella produzione di energia nelle proprie aziende, l'Associazione, presieduta da Andrea d'Elci, intende riunire tutti i soggetti, privati e pubblici, interessati alla tutela ambientale attraverso la crescita dell'impiego di fonti rinnovabili per la produzione di energia. Ne potranno dunque far parte, come soci ordinari, gli imprenditori che a qualsiasi titolo producono nella propria azienda energia da fonti rinnovabili e, come soci aderenti tutti coloro che in qualche modo sono interessati ad approfondire queste tematiche, compatibilmente con gli scopi statutari dell'associazione. Intorno a questi temi Confagricoltura Calabria sta organizzando una riunione con gli imprenditori agricoli e silvicoli per discutere e organizzare la costituzione della sede regionale dell'associazione. Le principali finalita' di AGRO-ENERGIA sono quelle di informare gli imprenditori agricoli; promuovere la cultura dell'utilizzo e della produzione energetica da fonti rinnovabili e della tutela ambientale; sviluppare attivita' di formazione; favorire l'aggregazione di imprese in filiere agro-energetiche orientate alla fornitura di servizi verso il libero mercato dell'energia; svolgere attivita' di studio e ricerca; organizzare manifestazioni e convegni di approfondimento sulle tematiche tecniche, legali e commerciali, collegate alla produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili; valorizzare l'immagine di un'agricoltura multifunzionale, moderna, che adotta criteri produttivi caratterizzati da principi di sostenibilita' ambientale; stabilire relazioni con le Istituzioni competenti, in particolar modo a livello regionale.

L’agricoltura punta al biologico per il rilancio e spera nelle programmazioni regionali

03/06 Un quintale di grano viene pagato 11 euro, il prezzo cioe' di due colazioni al bar. Con questi compensi, come si puo' favorire un ricambio generazionale nei campi? Con questo interrogativo si e' aperto oggi a Roma il primo congresso dell'Associazione Italiana di Agricoltura Biologica Aiab sul tema del rilancio dell'agricoltura biologica, in impasse con un calo sistematico delle aziende dalle oltre 60.000 unita' del 2002 alle attuali 50.000 imprese. Una ripresa del modello di produzione alternativo alla chimica e agli Ogm che, secondo il presidente nazionale Vincenzo Vizioli, passa per ''un'alleanza forte che debba partire all'interno del mondo agricolo per trovare voce nella programmazione normativa e finanziaria delle Regioni'', per poi essere capace di estendersi alla societa' come nuova opportunita' di consumo. La pianificazione dei Piani di sviluppo regionali (Psr) e l'applicazione dell'art. 69 della nuova Pac rappresentano, secondo l'Aiab, un ''banco di prova'' per le amministrazioni regionali, che saranno chiamate ad effettuare delle scelte strategiche per il futuro del sistema agricolo italiano, qualificando il sostegno pubblico all'agricoltura, in un momento di forti contrazioni dei consumi. ''Regioni che pero' non hanno avuto il coraggio in sede europea - ha detto Vizioli - di sganciarsi dal disaccoppiamento totale, penalizzando il biologico che esce, dalla riforma della Pac, senza nessun sostegno, bruciato dall'art 69, e con il rischio di essere un ammortizzatore, invece che un volano di un modello per uno sviluppo rurale condiviso e davvero sostenibile ''. Al calo delle imprese biologiche, secondo la fotografia Aiab, si contrappone una stabilizzazione della superficie coltivata. ''Questo significa - ha osservato il presidente - che, a parita' di ettari, entrano in scena grandi aziende che, se per un verso superano la storica parcellizzazione nazionale, con sei ettari in media per ogni azienda agricola, dall'altra fanno scomparire la piccola e giovane imprenditoria e alcune coltivazioni. Il quadro - ha continuato Vizioli - testimonia la paurosa assenza di interventi strutturali per il settore, insieme a scelte che certificano l'incapacita' di progettare un futuro per l'agricoltura, da parte del Governo e di molte Regioni. E tutto cio' e' successo perche' il biologico non e' stato rappresentato nei 'tavoli verdi'''. Il progetto Aiab, con il rilancio di incontri diretti tra produttori e consumatori nella filiera corta e nei gruppi di acquisto 'Godo', si presenta come ''fortemente alternativo al modello agro-industriale che sta delocalizzando e concentrando la produzione in poche aree vocate'', con la conseguente scomparsa dal territorio di contadini, allevatori e piccoli trasformatori. Con un Piano di azione italiano ''scarso in termini di risorse'' - sono appena 5 milioni stanziati in Finanziaria per i quali ancora non esiste un decreto ministeriale per la spesa - e in un momento di forte crisi dei consumi soprattutto per prodotti di alta gamma, secondo Luca Marcora (Dl) della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, una soluzione puo' venire ''dall'introduzione, al momento del rilascio della licenza, dell'obbligo per i supermercati di esporre prodotti da agricoltura biologica '', secondo quanto peraltro previsto dagli emendamenti presentati da Loredana De Petris (Verdi) alla Commissione agricoltura del Senato. ''Il rilancio del biologico non come mercato di nicchia ma come modello di sviluppo centrale per l'agricoltura italiana - ha precisato De Petris - passa infatti attraverso nuove idee di consumo: dalla promozione in ambito nazionale delle mense biologiche al lancio di una rete comune con il commercio equo e solidale, fino all'introduzione degli sgravi fiscali per i costi di certificazione e infine, come avviene in Francia ed in altri Paesi europei, all'obbligo di una presenza di almeno un 10% di prodotti biologici sugli scaffali del supermercato''.
La scheda sul biologico in Italia

Regioni

Aziende AIAB

1

Veneto

114

2

Toscana

106

3

Puglia

92

4

Emilia-Romagna

69

5

Lombardia

56

6

Lazio

45

7

Friuli V.G.

41

8

Trentino

41

9

Marche

39

10

Piemonte

39

11

Calabria

27

12

Basilicata

22

13

Sicilia

19

14

Campania

16

15

Umbria

15

16

Sardegna

12

17

Liguria

10

18

Abruzzo

4

Sfiorano il tetto di 50.000 unita' le aziende convertite al biologico in Italia. Una realta' che muove il 3% del fatturato del mercato agroalimentare nazionale e che porta il Belpaese ad essere il primo produttore, per estensione e produzione, in Europa e terzo nel mondo. Con l'affermazione, in tema di sviluppo rurale sostenibile, del concetto di ''agricoltura multifunzionale'' si e' segnato, negli ultimi anni, per il mondo agricolo il passaggio dalla centralita' della produzione, alla centralita' dell'ambiente, con l'agricoltura biologica che ha recuperato il suo ruolo di cerniera tra produzione e territorio, tra alimentazione e salute, tra lavoro e sviluppo sostenibile. Da qui il dialogo aperto e consolidatosi tra l'Aiab e il mondo agricolo, ambientalista e le istituzioni locali. Con l'ingresso di Bubbio del primo giugno, sono saliti a 47 i 'Comuni bio' italiani, distribuiti su 14 regioni. Tra questi, le citta' di Roma, Torino, Verona, Alessandria e Biella ma tra i soci ci sono anche realta' straniere come Hanziatika, un consorzio di Comuni della Lituania. Sul fronte dei comuni 'Liberi da Ogm', in Italia il fermo no al transgenico nei campi, secondo l'ultima rilevazione della Coldiretti, e' testimoniato da 2115 comuni, 37 Province e 43 Comunita' montane che hanno aderito alla campagna approvando delibere che ne vietano l'uso. L'Aiab, con sede a Roma, e' un'associazione culturale che ha lo scopo di promuovere l'agricoltura biologica, l'ecosviluppo rurale e l'alimentazione naturale, censendo nel 2005 160 agriturismo biologici. Associa sia produttori agricoli, che tecnici, consumatori ed associazioni ecologiste e di consumatori. Cura, in particolare, l'aggiornamento di rigorosi disciplinari di produzione e trasformazione, nel settore alimentare e non, svolgendo attivita' di promozione verso il pubblico dei marchi di Garanzia Aiab nella cosmesi, nel turismo, nel tessile, nella detergenza e ovviamente nell'agroalimentare. Nel settore delle ''buone pratiche agricole'' l'Aiab con oltre 14.000 soci, 16 Associazioni Regionali e sportelli informativi in diverse regione d'Italia e' l'associazione piu' rappresentativa. A garantire la produzione biologica provvede l'Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale Icea al quale fa notificata la produzione con metodo biologicoNella tabella la distribuzione, regione per regione, delle aziende di produzione biologica associate all'Aiab.

Protesta dei lavoratori dei centri sperimentali

01/06 Una manifestazione dei lavoratori dei centri sperimentali e dei vivai dell' Arssa, e' stata organizzata dalle segreterie provinciali di Flai, Fai, Uila per protestare, tra l' altro, contro la mancata applicazione del contratto provinciale agricolo rinnovato gia' da alcuni mesi. In un documento unitario di Uila, Fai e Flai, si contesta ''il comportamento dell' Arssa che non ha ancora provveduto ad applicare ai lavoratori dei Centri sperimentali e vivai gli istituti contrattuali previsti dal nuovo contratto provinciale. E' una situazione paradossale, se si considera che un ente pubblico, quale e' l' Arssa, finirebbe per trovarsi, sul piano del rispetto contrattuale, fortemente inadempiente ed esposto al rischio di una miriade di ricorsi legali da parte dei lavoratori''. Per i rappresentanti del sindacato confederale ''le conseguenze della pessima qualita' della spesa dell' Arssa, che ha segnato negativamente la credibilita' e l' assetto finanziario dell'ente negli ultimi anni, non possono gravare sull' anello piu' debole della catena, rappresentato notoriamente dai lavoratori tutti, nella fattispecie da quelli del comparto agricolo, ai quali si vorrebbe continuare a negare il nuovo contratto provinciale e si vorrebbe addirittura precludere, ad una decina di essi, il diritto alla riassunzione quale conseguenza della restrittiva interpretazione della recente circolare dall' Assessore Regionale all' Economia Nicola Adamo. Un primo percorso in grado di aprire all' ente fonti di finanziamento aggiuntive potrebbe esser rappresentato da: un potenziamento e da una diversificazione delle attivita' dei centri sperimentali, da una maggiore interazione con le misure dei Por, da un'intensificazione delle collaborazioni con i centri di ricerca''.

Secondo l’Alpa sono contestabili le cartelle esattoriali del Consorzio Ferro e Sparviero

01/06 Le cartelle esattoriali che il Consorzio di Bonifica del Ferro e dello Sparviero sta notificando, tramite l' Etr, ai produttori agricoli della Sibaritide, sono state oggetto di una riflessione tra il presidente dell' Alpa comprensoriale, Giuseppe Sammarro, e l' avvocato convenzionato dell' Alpa Pollino-Sibari-Tireno, Alfonso Petrone. ''L' analisi - e' scritto in un comunicato - ha posto in luce che il Consorzio di Bonifica del Ferro e dello Sparviero e' autorizzato, in sostituzione del Consorzio di Bonifica Sibari Crati, soltanto all' esazione del tributo relativo alle opere irrigue, mentre il tributo per miglioramento fondiario e' rimasto di competenza del Consorzio Sibari Crati. Pertanto le cartelle esattoriali erroneamente iscritte a ruolo dal Consorzio, oppure non indicanti l' acconto versato tramite conto corrente postale in sede di domanda annuale al Consorzio di Ferro e Sparviero, possono essere contestate dai produttori agricoli tramite ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale''. I due rappresentanti dell' Alpa comprensoriale annunciano che gli uffici dell' associazione, presso la Camera del Lavoro di Corigliano Scalo, ''sono a disposizione degli interessati per ogni chiarimento e per la presentazione dell' eventuale ricorso'' e che, a breve, ''l' Alpa promuovera' un incontro con il responsabile del Consorzio Ferro e Sparviero e del Consorzio Sibari Crati per evitare che in futuro vengano iscritte a ruolo tributi non dovuti, con gravi disagi per gli agricoltori, gia' con scarse risorse economiche, essendo il comparto in grave crisi''.

Dal 7 giugno degustazione di latte fresco nei capoluoghi calabresi

31/05 Sono state promosse dalla Coldiretti Calabria delle iniziative per la degustazione del latte fresco che si svolgeranno il 7 giugno nelle piazze di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo. L'iniziativa e' stata promossa in occasione dell'entrata in vigore del provvedimento che prevede il riferimento in etichetta della provenienza del latte. In Calabria sono 160 i produttori di latte fresco di alta qualita' e in Calabria vengono prodotti 200 mila quintali di latte annuo per un valore di 7 milioni di euro e con un valore di commercializzazione pari a 12 milioni di euro. La meta' del latte calabrese prodotto, sempre più apprezzato per bontà e genuinità, viene esportato fuori dalla regione.

Forestali: Ass. Pirillo “Dichiarazione dei sindacati fuori luogo. Oggi sono stati emessi i mandati di pagamento”, sospesa la protesta

30/05 Le dichiarazioni delle due sigle sindacali FLAI CGIL e UILA UIL, apparse oggi sulla stampa, sono, a mio parere, decisamente fuori luogo e tendenti ad incrinare il rapporto tra l’Assessorato all’Agricoltura e Forestazione e i lavoratori che, dal primo momento del mio insediamento ho cercato di mantenere corretto e leale. E’ veramente poco corretto parlare di “ritardi nella corresponsione dei salari ai lavoratori forestali” quando gli stessi sindacati sanno bene, per essere stati tempestivamente informati dal sottoscritto che, fino alla data del 27 maggio scorso, gli Enti non avevano ancora provveduto ad inoltrare i progetti relativi ai lavori da finanziare. E’ proprio la data del 27 maggio che, nel corso di un apposito incontro tenuto il 19 maggio (incontro fissato dal sottoscritto quale primo atto ufficiale e, come tale, positivamente accolto unanimemente dagli stessi sindacati) era stata concordata quale termine ultimo, perentorio per la presentazione degli elaborati progettuali da parte degli Enti gestori. Se si considera, poi, che in data odierna sono stati emessi tutti i mandati di pagamento a fronte dei decreti che il Dipartimento, nella stessa giornata di ricezione dei progetti (27 maggio) ha definito, si comprende benissimo che il ritardo è limitato ai soli giorni di sabato e domenica in cui gli Uffici notoriamente sono chiusi. Spiace veramente constatare, pertanto, che tale presa di posizione non è suffragata da alcun legittimo motivo dal momento che, si ribadisce, mai come in questa circostanza è stato pedissequamente rispettato il termine concordato con i Sindacati.
I sindacati sospendono quindi la protesta:
Dopo l’annuncio dell’assessore Pirillo è stato annullato l' annunciato sit-in di protesta dei lavoratori forestali in programma domani alla sede del dipartimento regionale della Forestazione, a Catanzaro. Le segreterie regionali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil ''avendo constatato, in data odierna, l' invio dei mandati delle paghe del mese di aprile alla tesoreria della Regione'' hanno sospeso la protesta. ''Inoltre - e' scritto in un comunicato dei sindacati - e' stato assicurato che per le paghe relative al mese di maggio, venerdi' prossimo saranno portati i decreti direttamente in Ragioneria''. ''Rimane inteso - conclude la nota dei sindacati - che il confronto aperto con l' Assessore regionale alla Forestazione proseguira' nei prossimi giorni per ampliare la discussione sulle prospettive del settore e per mettere la parola fine ai continui ritardi nei pagamenti delle spettanze, con l' adozione delle piu' opportune soluzioni tecniche per poter raggiungere questo risultato''.

L’ass.Pirillo invita il commissario per la pesca della UE,Borg, in Calabria

30/05 Grazie alle sue consolidate esperienze nel settore della pesca e alla valorizzazione dei suoi 800 chilometri di coste, la Regione Calabria si avvia a divenire un autentico polo di sviluppo del settore ittico. L’Assessorato all’Agricoltura e Foreste, Forestazione, Caccia e Pesca della Regione Calabria ha realizzato una serie di azioni di Ricerca e di Promozione del prodotto ittico calabrese che sono state presentate in uno stand presso la “65° Fiera Internazionale della Pesca” di Ancona. L’Assessore Mario Pirillo, presente nella prima giornata, ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione della Fiera e ha prontamente instaurato un rapporto di collaborazione con il Commissario Europeo per la pesca, il maltese Joe Borg che ha assicurato la sua presenza in Calabria in occasione di un convegno in fase di organizzazione per il mese di giugno. Lo stand della Regione Calabria, allestito in collaborazione con la società Aquatech grazie a un finanziamento ottenuto nell’ambito del POR Calabria 2000-2006, è risultato fra quelli che hanno maggiormente suscitato l’interesse dei visitatori. E’ stato infatti possibile avere una visione completa del comparto ittico in Calabria: dalla pesca alla maricoltura, dalla trasformazione alla commercializzazione. In particolare è stato posto l’accento sulle potenzialità di sviluppo della maricoltura che, anche grazie alla eccellente qualità delle acque costiere e la mitezza del clima, è in grado di creare nuove opportunità imprenditoriali ed occupazionali. Le nuove competenze delle Amministrazioni locali in materia di rilascio delle concessioni demaniali per la realizzazione di impianti di Maricoltura comportano, d’altra parte, la necessità di poter contare sull’esatta conoscenza delle tecnologie da impiegare, del sistema dei vincoli ambientali, dello studio delle condizioni meteo-marine. E’ stato inoltre presentato uno studio svolto direttamente presso le marinerie calabresi attraverso un questionario cui hanno risposto oltre 800 pescatori. La ricerca ha fornito risultati per molti versi inattesi sul grado di consapevolezza della categoria dei pescatori sulle problematiche del settore, anche nella prospettiva della introduzione di nuove tecnologie quali la maricoltura. Sono stati inoltre presentati i risultati di un’indagine statistica telefonica sulle preferenze delle famiglie in materia di prodotti ittici che ha confermato l’importanza che questi prodotti rivestono nella tradizione alimentare calabrese. Per quanto riguarda le attività promozionali si è provveduto a mettere a disposizione degli operatori la normativa aggiornata di riferimento in campo sanitario e veterinario e a presentare un repertorio dei principali disciplinari in materia di certificazione del prodotto dal punto di vista qualità/sicurezza alimentare.

Ass. Pirillo: “Siamo pronti a bloccare i fondi alle aziende irregolari”

29/05 ''Sono disposto anche a far inserire nella stesura dei 'Bandi' regionali, relativi alle Misure a sostegno della attivita' agricole e agroindustriali, la possibilita' di revocare le agevolazioni dei finanziamenti a quelle aziende che non rispettano i contratti di lavoro vigenti. Nella nostra Regione dobbiamo tornare alla normalita' ed e' giusto che sia cosi'''. E' quanto ha detto l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, a margine dell'incontro sul tema “Quale destino per l'agricoltura calabrese? Competizione dei prezzi o sovranita' alimentare?” svoltosi domenica a Marina di Sibari. Pirillo si e' detto disponibile ad accettare la proposta avanzata nei giorni scorsi dal segretario regionale generale della Cgil, Fernando Pignataro, e dal segretario regionale generale della Flai Cgil, Antonio Spataro, di bloccare i finanziamenti comunitari e regionali a quelle imprese agricole che utilizzano lavoro irregolare. ''Pero', in parallelo - ha aggiunto - io mi sto gia' occupando, ho parlato con il Questore di Catanzaro e il prossimo 9 giugno parlero', a Roma, durante l'incontro degli assessori regionali all'agricoltura, con il Ministro, di porre il problema degli operai che non sono regolarizzati. Credo che la situazione si debba normalizzare attraverso gli interventi sia dell'assessorato regionale all'agricoltura e sia della stessa Presidenza della Giunta Regionale''.

Marcora “Il Governo ha fatto solo grandi promesse in agricoltura”

29/''Come in altri settori, anche in agricoltura, questo governo ha fatto grandi promesse, grandi annunci, ma pochissime, quasi niente, realizzazioni concrete. Anzi, dove sono state messe in pratica alcune indicazioni ci sono stati anche degli effetti negativi''. E' quanto ha detto il componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Luca Marcora, nel corso dell'incontro svoltosi a Marina di Sibari sul tema 'Quale destino per l'agricoltura calabrese? Competizione di prezzo o sovranita' alimentare?'. ''La qualita' - ha aggiunto - la tipicita', il legame con il territorio, un'agricoltura piu' rispettosa dell'ambiente e della qualita' del prodotto agroalimentare sono parole d'ordine che questo governo ha copiato da noi del centrosinistra, ma che non ha saputo declinare in iniziative concrete. La qualita' e' un'ottima parola, e io sono convinto che e' l'unica strada dell'agricoltura. La qualita', pero', costa, e questo costo o viene pagato agli agricoltori oppure le aziende agricole chiudono. Pero' non basta dire qualita', bisogna anche mettere in atto le politiche agricole concrete in termini di commercializzazione e di competitivita' delle imprese che permettono di trasformare questa parola d'ordine in una fonte di reddito reale per i nostri agricoltori''. ''Su questa tema - ha proseguito Marcora - sul tema della politica agricola concreta, l'assenza del governo Berlusconi e' stata totale. L'agricoltura italiana, invece, ha bisogno di una politica agricola nazionale. Siamo di fronte ad uno snodo cruciale per la nostra agricoltura, che puo' riprendere un cammino di sviluppo, un percorso di crescita e diventare un settore, qual e' adesso e ancor piu' nel futuro, portante per l'economia italiana, oppure, alla luce degli accordi del Wto, della globalizzazione dei mercati e alla luce della nuova riforma della Pac, se non si colgono queste opportunita', l'agricoltura italiana rischia di andare verso una fase di declino. In questa fase, cosi' cruciale per l'agricoltura, l'assenza di una politica agricola nazionale naturalmente porta piu' a pensare che si possa andare verso un declino e non verso uno sviluppo. Su questo il centrosinistra si deve impegnare''. ''Noi - ha concluso - abbiamo chiaramente detto in tutte le sedi che per il nostro schieramento politico il settore agricolo e il settore agroalimentare sono settori centrali per la politica economica del paese. Su questo ci vogliamo impegnare, anche in termini di programma, e su questo andremo a chiedere i consensi agli elettori''.

Aumentano, del 2.4%, gli occupati in agricoltura. Al sud calo dell’1%

29/05 Gli occupati nell'agricoltura, nel 2004, sono 990 mila e, di questi, ben 574 mila sono lavoratori indipendenti e 416 mila dipendenti. Sono i dati segnalati dall'Istat, nell'ultima rilevazione sulle forze di lavoro, che hanno fatto registrare, per il settore, un aumento dell'occupazione di 23 mila unita', pari a +2,4% in un anno. Una percentuale tre volte superiore alla crescita media occupazionale italiana (+0,7%). Ad aumentare sono stati soprattutto i lavoratori dipendenti (+4,4%), mentre gli autonomi hanno registrato +0,9%. La crescita si e' concentrata soprattutto al Nordovest (+16,2%), dove il numero dei lavoratori dell'agricoltura e' salito a 154 mila. La seconda migliore performance l'ha registrata il Centro (+8,7%, con 133 mila addetti). In recessione, invece, il Nordest, che con i suoi 219 mila occupati ha segnato una perdita dell'1,9%, e il Mezzogiorno, che, pur detenendo la quota maggiore di lavoratori (483 mila, pari a circa la meta' del totale del settore), ha perso l'1% di addetti. Dei circa 990 mila occupati in agricoltura, la maggior parte (121 mila) risiede in Puglia, che si aggiudica cosi' la palma della regione a piu' alto tasso di lavoro 'verde'. A seguire, si trovano la Sicilia, con 109 mila lavoratori nelle attivita' agricole e forestali, l'Emilia Romagna (89 mila), la Campania (88 mila), il Veneto (86 mila), la Calabria (74 mila), la Lombardia (73 mila), il Piemonte (68 mila) e la Toscana (59 mila). Piu' contenuta, invece, la presenza in Lazio (38 mila), Sardegna (37 mila), Trentino Alto Adige (29 mila), Marche e Abruzzo (23 mila), Basilicata (21 mila), Friuli Venezia Giulia (15 mila), Umbria (13 mila) e Liguria (12 mila). Presenze di lavoratori agricoli sotto quota 10 mila, infine, in Molise (9 mila) e in Valle d'Aosta (2 mila). Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, il record di presenze va al Veneto (68 mila), seguito a ruota dall'Emilia Romagna (66 mila). Cospicua la presenza di imprenditori agricoli anche in Piemonte (56 mila), Lombardia (50 mila) e Campania (46 mila). I lavoratori dipendenti, invece, sono concentrati soprattutto al Sud. Puglia (81 mila), Sicilia (73 mila) e Calabria (58 mila), da sole, totalizzano la meta' circa del totale italiano degli occupati alle dipendenze in agricoltura. Le aziende agricole in Italia sono circa 2 milioni e 218 mila. L'ultima rilevazione Istat (2003), segnala che, rispetto al 2000, sono diminuite del 13% e che la maggior parte di esse (1 milione e 326 mila) si trova al Mezzogiorno. Al Nord operano, invece, 503 mila imprese e al Centro 389 mila. Sopravvive ancora, inoltre, una quota 'pubblica'. Infatti, sono ben 3.500 le aziende agricole di enti pubblici, che possiedono il 15,2% della superficie totale, pari a 2,77 milioni di ettari. Ma la superficie realmente utilizzata si riduce a 945 mila ettari. La dimensione media dell'azienda agricola e' cresciuta, in tre anni, passando da 5,6 a 6,2 ettari (+10,6%). L'incremento ha interessato di piu' il Nord (+17,5%) e il Centro (16,5%), rispetto al Mezzogiorno (+7,6%). Per quanto riguarda le coltivazioni, il seminativo copre oltre la meta' della superficie utilizzata (7,2 milioni di ettari). Il resto e' coperto da coltivazioni permanenti e prati e pascoli. Fra le produzioni, il frumento duro e' aumentato in tre anni del 12,5%, arrivando a occupare una superficie di 1,9 milioni di ettari, a svantaggio del frumento tenero, che scende a 481 mila ettari (-9,3%). L'agricoltura italiana sembra, comunque, avere riscoperto la sua anima mediterranea. Sono, infatti, in recupero la coltura della vite (+8,7%), dell'olivo (6,5%) e degli agrumi (5%). Persiste, invece, la crisi dei fruttiferi (soprattutto melo, pesco e pero), la cui superficie di coltivazione si e' ridotta, in tre anni, del 6,4%.

La CGIL scrive all’ass. Pirillo: “Revocare i contributi alle aziende che hanno lavoratori a nero”

27/05 Il segretario generale della Cgil Calabria, Fernando Pignataro, ed il segretario regionale della Flai-Cgil, Antonio Spataro, in una lettera all' assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo, lo invitano, in vista del prossimo incontro, ad una ''attenta riflessione e valutazione nel merito'' della vicenda della revoca di agevolazioni e finanziamenti alle aziende che utilizzano lavoratori a nero, italiani o stranieri, o che non rispettano i contratti di lavoro vigenti. ''Pensiamo - sostengono i sindacalisti - debba finire, una volta per sempre, la stagione del disimpegno sociale ed economico dai veri problemi della regione ponendo una maggiore e dovuta attenzione al lavoro dipendente ed ai suoi drammi calabresi''. La questione era gia' stata sollevata in occasione del confronto del 19 maggio scorso insieme alle federazioni regionali della Fai-Cisl e della Uila-Uil. ''In particolare - scrivono Pignataro e Spataro - vorremmo ricordarLe, che proponemmo la necessita' di inserire nella stesura dei bandi relativi alle misure a sostegno delle attivita' agricole ed agro-industriali, la revoca delle agevolazioni e dei finanziamenti alle aziende che utilizzano lavoratori a nero, italiani o stranieri, o che non rispettano i contratti di lavoro vigenti. Purtroppo queste due piaghe sono in aumento, cosi' come dimostrano i vecchi ed i nuovi dati macro economici oltre alle innumerevoli denunce presentate in seguito a vertenze di lavoro o come conseguenza di operazioni condotte dagli uffici vigilanza dell' Inps, dall' Ispettorato del Lavoro o dalle forze dell' ordine''. ''Il sotto salario, il mancato rispetto dei contratti, lo sfruttamento e l' utilizzo di lavoro irregolare - affermano gli esponenti della Cgil - oltre a costituire una pratica moralmente e civilmente inaccettabile costituisce altresi' una preoccupante concorrenza sleale nei confronti di quelle aziende che adempiono a tutti gli obblighi inerenti i normali rapporti di lavoro. Per questi motivi ribadimmo che sarebbe stato un paradosso ed una beffa concedere agevolazioni e sostegno economico alle imprese inadempienti. Con rammarico abbiamo invece constatato che nei bandi emanati dalla precedente Giunta Regionale e proposti dall' assessore Dima non era contenuta alcuna ipotesi di revoca delle agevolazioni per i casi sopra esposti, nonostante avessimo avanzato a piu' riprese tale necessita'''

Allarme pesticidi nel 50% della frutta e nel 23% della verdura. Confagri: i prodotti italiani sono sicuri (speciale)

 

Ass. Pirillo: “Problema irriguo del Sibari-Crati: Gli iscritti paghino le spettanze”

26/05 L’assessore regionale all’agricoltura, foreste, forestazione, caccia e pesca, On. Mario Pirillo ha inviato una lettera alle organizzazioni professionali agricole, Upa, Cia, Coldiretti di Cosenza in merito al servizio irriguo nel comprensorio del Consorzio Sibari-Crati.
“A seguito delle continue sollecitazioni fatte pervenire dagli agricoltori per l’avvio dell’esercizio irriguo nel comprensorio Sibari-Crati – scrive l’On. Pirillo nella missiva - questo Assessorato si è attivato ad indire apposita riunione con i responsabili della struttura consortile. Dall’esame dettagliato della problematica è emersa la necessità di impegnare consistenti somme per poter provvedere alla eliminazione delle numerose rotture rilevate sugli impianti e che ostacolano il perfetto funzionamento degli stessi. Inoltre è stato messo in evidenza come, nonostante l’esigua aliquota forfettaria, concordata con codeste Associazioni in via provvisoria (euro 88,00 per ettaro); a fronte di un totale di ruoli emessi per l’anno 2003 di euro 700.000,00, ad oggi è stato versato da parte degli agricoltori circa il 30 %. Per poter rimuovere una simile situazione alquanto gravosa, quest’Assessorato – ha proseguito l’assessore regionale - si è assunto l’impegno di poter reperire le somme strettamente necessarie in questa prima fase per l’eliminazione di quegli impedimenti ostativi all’avvio dell’esercizio degli impianti. Nel contempo, però, si rivolge esplicita richiesta, a codeste Organizzazioni, affinché provvedano a sensibilizzare i vari utenti per il pagamento puntuale e totale del servizio”.

Forestazione: secondo l’eurispes calano gli investimenti, poche aziende leader e scarsa formazione

26/05 "Poche aziende leader, calo degli investimenti, inconsistente l’attività di riqualificazione e di formazione professionale, stazionario l’andamento dell’occupazione. E’ questa la percezione degli imprenditori del settore forestale in Calabria che, per rilanciare l’intero comparto, puntano su interventi incisivi dell’Ente Regione".E' quanto afferma in una lunga nota Eurispes Calabria. E sul versante della crescita economica? Secondo l’Eurispes, le comunità montane “Serre Calabre” di Vibo Valentia e “Appennino Paolano” di Cosenza, le aree territoriali a maggiore potenzialità di sviluppo.
L’analisi: Dalla lettura complessiva dei dati analizzati – ha dichiarato il presidente dell’Eurispes - si può senza dubbio affermare che il settore delle attività forestali calabresi appare ancora assai debole, poiché caratterizzato prevalentemente da imprese di piccole dimensioni e da forte marginalità. Ciò induce ad una considerazione sulle condizioni di lavoro e la professionalità di chi opera nel bosco: spesso si tratta di lavoro irregolare, che implica un alto grado di pericolosità per gli addetti al settore, poiché non è garantita l’incolumità di chi pur svolgendo mansioni pericolose, non è tutelato da un contratto che lo assicuri per infortuni sul lavoro. Tra l’altro, il settore forestale è contraddistinto negativamente da una diffusa presenza di professionalità non adeguata fra gli operatori. Bassa professionalità, inoltre, - ha continuato Raffaele Rio - significa anche incapacità di valorizzare i prodotti che dal bosco si ricavano, che vanno dal legno (considerando non soltanto quello da taglio ma anche le tipologie più pregiate) ai prodotti del sottobosco, fino alla possibilità di realizzare servizi turistici e ricreativi attraverso i quali far conoscere non solo le bellezze naturalistiche presenti in Calabria, ma anche le risorse della fauna selvatica che, com’è noto, comprende diverse specie di notevole interesse naturalistico ed ecoturistico. Garantire le figure professionali più adatte e coerenti alle necessità richieste dal settore forestale diventa così inevitabilmente un imperativo prioritario verso il quale rivolgere una costante azione di controllo e monitoraggio, capace di individuare le tendenze in corso di un mercato del lavoro settoriale, altamente specifico e specializzato e, per sua caratteristica, fortemente moderno ed innovativo. Occorre, quindi, creare una solida base di conoscenza sulle identità che ruotano intorno ad uno sviluppo sostenibile delle aree forestali, - ha concluso il presidente dell’Eurispes Calabria, Raffaele Rio - anche e soprattutto in termini di professionalità, nel tentativo di codificarne gli aspetti chiave cui possano abbinarsi percorsi formativi, rapporti interprofessionali, nonché riferimenti legislativi e/o programmatici appropriati.
Indice di sviluppo forestale (isfor): comunità montana “serre calabre” e “appennino paolano” in testa. Al fine dell’individuazione degli specifici campi d’azione nei quali intervenire con i successivi strumenti di indagine, l’Eurispes è pervenuta alla costruzione di alcuni indicatori, economici, sociali e territoriali che, alla luce di quanto precedentemente emerso, descrivono i processi di sviluppo del settore forestale calabrese, partendo dall’analisi dei diversi territori riconosciuti “istituzionalmente” come montani, vale a dire le Comunità montane delle cinque province calabresi. Il livello di potenziale sviluppo forestale di queste aree ci viene quindi segnalato da un indicatore di sintesi, uno stimatore ad hoc, denominato ISFOR (Indice di Sviluppo Forestale), opportunamente strutturato in modo da prospettare le potenzialità di crescita del sistema forestale e, più specificatamente, della filiera bosco-legno, nell’ottica del coinvolgimento delle giovani generazioni. Al fine di costruire l’indicatore di sintesi, ISFOR, le variabili sono state divise in due gruppi: quelle che descrivono il contesto territoriale e quelle che descrivono il sistema economico e sociale; all’interno del primo gruppo, poi, sono stati individuati due sottogruppi, quello delle variabili economiche legate alle aree boschive facenti parte della superficie aziendale delle imprese agricole, e quello delle variabili legate alla superficie montana ed alla densità abitativa. Nel complesso, le informazioni rilevate contribuiscono a definire le aree montane con maggiore potenzialità di sviluppo forestale, e a valutare le possibili interazioni fra le risorse umane ed imprenditoriali presenti sul mercato del lavoro (incontro fra domanda ed offerta).
La situazione complessiva vede al primo posto la Comunità Montana delle Serre Calabre, nella provincia di Vibo Valentia, che presenta il più elevato indice ISFOR (79,1); a seguire quattro Comunità Montane dell’area cosentina: dell’Appennino Paolano (76,3), Silana e del Savuto (entrambe con indice pari a 72,8) e del Pollino (71). Sesta in graduatoria la Comunità Montana Presila Catanzarese, con un indice pari a 70,9 punti. In coda si collocano, partendo da quella con indice ISFOR più basso, la Comunità Montana Sillaro Allaro (54,9), quella della Limina (56,7%), entrambe della provincia di Reggio Calabria, e la Comunità Montana Fossa del Lupo, della provincia di Catanzaro (57,7). Segue, poi, un’altra Comunità Montana della provincia di Reggio Calabria, vale a dire quella del Versante Ionico Meridionale (57,8).
Mercati di sbocco e indirizzi produttivi. La mancanza di aziende leader, a parte pochi e isolati casi, la carenza di connessioni e rapporti reticolari dovuti non solo all’assenza di comunicazione intersettoriale ma anche alla precarietà dei collegamenti infrastrutturali, insieme ad altri elementi di debolezza ci aiutano a comprendere l’isolamento e, spesso, l’autoisolamento a cui le aziende del settore forestale regionale sono costrette. I risultati dell’indagine mostrano chiaramente come il grado di internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale locale sia significativamente scarso. L’indicatore per definire tale livello è dato dal mercato di riferimento dei prodotti delle aziende, che nella quasi totalità è interno (82,3%): 38,4% comunale, 24,7% provinciale e 19,2% regionale. Ancora, il 16,4% delle aziende sentite dichiara di attuare scambi commerciali “fuori regione”; nello specifico, le risposte si distribuiscono equamente e sul mercato “interregionale” e sul mercato “nazionale”. L’Europa, invece, si attesta meta per pochi: solo l’1,4% degli imprenditori coinvolti nell’indagine afferma, infatti, di “varcare il confine”.
È stato chiesto, inoltre, alle aziende del settore forestale calabrese di svelare le loro intenzioni future rispetto alla possibilità di “ampliare” la loro produzione rivolgendosi ad altri mercati. Ebbene, la stragrande maggioranza di esse, ben otto su dieci per intenderci, ha risposto negativamente al quesito; di contro, solo il 19,2% prevede di avviare progetti di espansione commerciale.
Le politiche di investimento. Alla domanda se negli ultimi due anni le imprese del settore forestale avessero effettuato degli investimenti, soltanto poco più dei due quinti del campione intervistato, equivalente al 41,1%, ha risposto positivamente. Gli investimenti, relativamente alle imprese che hanno risposto di averne effettuati negli ultimi due anni, hanno riguardato principalmente lo svolgimento dell’attività ordinaria propria dell’impresa, ossia l'acquisto di macchinari e attrezzature per la produzione (90%). In pochi casi, invece, le politiche di investimento si sono concentrate su programmi che comportano modifiche di carattere strutturale, ossia la costruzione, l’ammodernamento e la manutenzione dei fabbricati (3,3%), l’informatizzazione (3,3%) - realizzabile attraverso l’acquisto di computer e software specifici (ad esempio: sistemi GIS e GPS) - ed inoltre la sicurezza del luogo di lavoro (3,3%).
Accanto ad dato di consuntivo, relativo alle scelte di investimento già effettuate dagli operatori del settore forestale, l'indagine ha inteso rilevare anche le dinamiche relative alla propensione all'investimento delle imprese per il futuro. Alla domanda su quali potrebbero essere gli ambiti in cui gli imprenditori del settore forestale pensano di investire per un maggiore sviluppo del proprio mercato di riferimento, il 32% del campione, vale a dire la fetta più consistente, risponde che non intende fare investimenti in futuro, probabilmente spinto in questa scelta dall’attuale congiuntura economica non del tutto incoraggiante.
Formazione di settore e strategie di riqualificazione del personale. Quanto considerano importante la formazione delle risorse umane le aziende forestali operanti nelle diverse aree considerate? La quasi totalità del campione intervistato, il 90,4%, ha dichiarato di non essersi dedicato, negli ultimi due anni, ad alcuna attività di riqualificazione o di formazione professionale. Tra i motivi principali che sembrano costituire un ostacolo all’attivazione di percorsi di riqualificazione, e del personale, e del management aziendale, vi è l’assenza di una offerta formativa del settore: ben il 30,3% delle aziende intervistate denuncia tale carenza, mentre ben oltre la metà del campione, il 56,1%, afferma di non averne avuto alcuna necessità. Anche se in numero non elevato, vi è chi afferma che è stato impossibilitato perché i costi erano troppo elevati e al di sopra delle disponibilità economiche aziendali (4,5%) o ancora che tali attività costituivano solo un dispendio di tempo (7,6%); infine, appena l’1,5% del campione ha indicato come motivo della scelta di non partecipare ad attività di formazione quello della non rispondenza alle necessità aziendali.
Il trend dell’occupazione nel settore. Passando ad analizzare il trend dell’occupazione del settore, alla domanda “…negli ultimi 5 anni il numero di occupati della Sua azienda è…” solo l’8,2% risponde che è aumentato, il 72,6% dichiara che la situazione è rimasta stazionaria, mentre ben il 19,2% del campione afferma che nell’azienda si è verificata una riduzione dell’organico.
Può essere ulteriormente interessante analizzare quali siano stati i fattori che hanno determinato un ridimensionamento degli organici delle imprese oggetto d’indagine. La maggioranza (il 50%) di quanti hanno registrato una riduzione del personale dichiarano che tale andamento negativo è da attribuire a fattori congiunturali, quale un calo delle vendite, il 25% indica che la causa principale è l’elevato costo del lavoro, mentre più ridotto è il numero di imprese (7,1%) che evidenzia come fattore determinante un aumento dell’impiego dei mezzi meccanici; nessuno degli intervistati si concentra sul fattore mobilità, vale a dire il trasferimento di lavoratori in altra località o la loro migrazione in altri settori diversi da quello forestale.
Ma quali sono le aspettative sull’evoluzione del mercato occupazionale del settore? Oltre un terzo del campione (35,6%) nutre ottimismo prevedendo che, nei prossimi due anni, ci sarà un incremento degli addetti, il 47,9% si dimostra più cauto prevedendo una situazione di sostanziale stabilità, pochi, invece, gli imprenditori “pessimisti” che vedono nel prossimo futuro una contrazione dell’occupazione (5,5%); infine, l’11% non sa o vuole fare alcuna previsione sul futuro trend dell’occupazione del settore.
I fabbisogni professionali secondo la domanda. Per il 64,4% delle imprese intervistate le professioni che avranno maggiori possibilità di sbocco sul mercato del lavoro saranno quelle figure che si collocano nella parte finale della cosiddetta filiera “bosco-legno”, in particolare gli addetti e i tecnici della lavorazione del legno; a seguire le figure più strettamente legate al comparto analizzato, ossia i tecnici forestali, che saranno chiamati alla pianificazione e progettazione della gestione delle risorse (23,7%), e gli operai idraulico forestali, che si occuperanno della manutenzione del territorio (22%). Non elevata, secondo il campione intervistato, sarà la richiesta di una professione “classica” del comparto, vale a dire quella di guardia forestale (11,9%). Ancora minori, invece, saranno le possibilità di trovare impiego per gli ingegneri forestali ed i selvicoltori, entrambi segnalati dal 5,1% delle imprese, e le figure legate alla salvaguardia delle risorse ambientali: guardia parco e direttore esperto di parchi e aree protette, indicate entrambe solo nel 3,4% dei casi.
Le criticità del settore e l’appello delle imprese alle istituzioni per una politica di rilancio. Incendi, alluvioni, ed altri disastri naturali minacciano il patrimonio ambientale della regione Calabria. Difendere boschi e foreste vuol dire non solo preservare l'ambiente ma anche garantire a quest'ultimo le naturali difese. È questo, in sintesi, l’appello lanciato dal nostro campione alle principali istituzioni, locali e non, affinché vengano predisposti programmi mirati alla elaborazione di un progetto che punti a valorizzare, salvaguardare e rilanciare il ruolo della forestazione. È la Regione, in particolare, l’Ente su cui gli operatori del settore fanno maggiore affidamento. Quasi un quarto delle aziende intervistate (23,5%), infatti, ritiene che quest’ultimo sia l’ente pubblico deputato a favorire lo sviluppo del settore forestale. L’Unione europea e il Governo vengono chiamati in causa dal 17,6% del campione. Parimenti e in misura minore vengono indicati l’amministrazione provinciale e i comuni (11,8%).

L’indice di sviluppo forestale (ISFOR) dell’Eurispes

Indicatori relativi al contesto territoriale

Attribuzione punteggio

Variabile di superficie aziendale boschiva

  • Indice di boscosità della superficie aziendale agricola

Variabili demografico-territoriale :

  • Indice di densità abitativa
  • Indice di montanità abitativa
  • Indice di montanità territoriale

Alla Comunità Montana che presenta le "condizioni" più favorevoli allo sviluppo forestale in relazione ai diversi indicatori viene attribuito un valore massimo di 100 punti, i rimanenti punteggi si ottengono riparametrando ciascun risultato al valore massimo.

Indicatori relativi al sistema socio-economico

  • Tasso di giovinezza
  • Tasso di densità imprenditoriale
  • Indice di imprenditorialità forestale
  • Reddito imponibile pro-capite

ISFOR

Questo indicatore di sintesi non è altro che la graduatoria generale elaborata in base alla media dei punteggi riportati da ciascuna Comunità Montana di ogni provincia nelle classifiche stilate per ogni indicatore considerato.

Fonte: Eurispes.

Censore (DS) “Confermata la potenzialità di crescita delle ‘Serre’”

26/05 ''L' indagine Eurispes sugli indici di sviluppo forestale conferma la potenzialita' di crescita dell' area compresa nella Comunita' Montana delle Serre che secondo alcuni indicatori economici di rilevamento come il patrimonio boschivo, l' assetto orografico territoriale, l' attivita' di impresa esistente e le opportunita' occupazionali si troverebbe al primo posto rispetto ad altre realta' montane della Calabria''. A sostenerlo e' stato il consigliere regionale Bruno Censore, dei Ds, commentando i dati Eurispes sulla forestazione in Calabria e nell' area delle Serre Vibonesi in particolare. ''E' questo - ha aggiunto Censore - il significato della presentazione dello studio Eurispes a Serra San Bruno: un segnale importantissimo sulle concrete possibilita' di sviluppo delle aree interne quale risposta anche alla crisi attuale dell' economia regionale e nazionale dove il variegato sistema della piccola e media impresa tradizionale avverte qualche crepa per via dell' aggressiva concorrenza asiatica. Le zone interne non devono essere considerate marginali, vittime di un atavico isolamento e di gravissimi fenomeni di spopolamento che conducono lentamente al loro progressivo abbandono. Esse rappresentano un punto di forza di un nuovo progetto integrato di sviluppo evidentemente basato soprattutto sulle straordinarie e quasi uniche ricchezze naturali disponibili che vanno sicuramente tutelate e gestite anche in funzione di ricadute produttive e occupazionali. Si pensi ad un migliore e piu' razionale utilizzo del bosco con il riassetto della forestazione, al recupero dei siti ambientali, al rilancio del patrimonio culturale''. ''Ci sono le condizioni - ha concluso Censore - per creare occupazione e sviluppo che richiamino l' attenzione politica e amministrativa del nuovo governo regionale''.

Giuria di giornalisti per il premio “Excellens oleum” sugli oli extravergini

26/05 Si chiama 'Excellens oleum' ed è alla sua edizione d'esordio, il premio regionale per gli oli extravergini di qualità che sarà attribuito da una giuria formata da soli giornalisti. La manifestazione si svolgerà martedì prossimo 31 maggio, a San Giorgio Morgeto (Rc) ed è promossa dall'associazione 'Saperi e sapori' in collaborazione con la Copagi, il CeSa n. 7 dell' Arssa e l'Oea (organizzazione esperti assaggiatori) della Calabria. Con questa iniziativa, si legge in una nota, si intende avviare in Calabria, attraverso un'azione che vede coinvolti tutti i mass media operanti nella regione, un percorso finalizzato alla promozione della cultura dell'olio extravergine di qualità. Una giuria, appositamente formata da giornalisti, sarà chiamata a valutare gli oli extravergini di oliva propodtti in Calabria. 'Excellens' Oleum avrà cadenza triennale

Assemblea della CIA: “Serve concertazione per rilanciare l’agricoltura”

25/05 ''Scopro con grande rammarico che in cinque anni l' assessore regionale e la Giunta che ci hanno preceduto non sono stati dei bravi interlocutori con le agenzie de settore e con gli stessi agricoltori''. Lo ha detto Mario Pirillo, assessore regionale all' Agricoltura intervenendo a Catanzaro all' assemblea di presentazione delle proposte della Confederazione italiana agricoltori per la nuova legislatura regionale. All' incontro, presenti dirigenti regionali e quadri dell' organizzazione professionale agricola, hanno partecipato il presidente della Cia Giuseppe Politi, il presidente regionale Giuseppe Mangone e il vicepresidente Michele Drosi. ''La situazione che abbiamo trovato - ha detto ancora Pirillo - mi impegna ad affrontare con forza una serie di questioni, una fra tutte la definizione della situazione dei forestali. Mi rendo conto che occorre ripartire dal 2000 quando ho lasciato l' assessorato all' agricoltura perche' non credo che altrimenti si possa venire a capo di una situazione che in cinque anni si e' ulteriormente incancrenita. Per questo chiedero' la professionalita' e l' impegno di tutti''. L' assessore Pirillo, nel suo intervento, ha aggiunto che ''un passo molto importante sara' la messa in regola dell' Agea che dovra' partire con il piedi giusto''. Inoltre, secondo Pirillo, ''a differenza del passato, dovranno funzionare le commissioni permanenti del Consiglio regionale per istruire i provvedimenti che poi andranno in aula''. ''I principali indicatori dello sviluppo economico - ha detto nella sua relazione il presidente regionale Mangone - segnano una condizione di ristagno. Il divario con le altre regioni e del Paese si e' accentuato, malgrado la disponibilita' delle risorse dei fondi strutturali e di quelli allocati negli altri strumenti di programmazione. Le misure del Por non si realizzano con la velocita' e la qualita' della spesa necessarie mentre gli anni scorrono velocemente e il rischio di revoca dei finanziamenti non utilizzati entro la fine dell' anno e' sempre piu' concreto. In assenza di un piano di sviluppo non si effettuano le necessarie scelte strategiche per la cui realizzazione occorrerebbe concentrare le risorse finalizzandole a precisi obiettivi di sviluppo economico e sociale''. Per il presidente della Cia calabrese ''il settore agricolo viene lasciato al palo in quanto le poche risorse messe in bilancio vengono destinate per oltre l' 80% all' Arssa che per motivi che ben conosciamo e che costantemente denunciamo non riesce ad erogare sevizi utili ed efficienti alle aziende agricole. Il trasferimento delle risorse per le competenze agricole, nella cosiddetta omnibus agricoltura, da' una somma irrisoria pari a circa 20 miliardi delle vecchie lire. Malgrado la scarsa considerazione e sottovalutazione del settore, gli agricoltori si sono impegnati e continuano ad impegnarsi con successo per realizzare un' agricoltura incentrata sulla qualita' e sulla sostenibilita'. C' e' poi un divario tra prezzi pagati ai produttori e prezzi al consumo finale che ammazza i produttori e scoraggi i consumi''. La Cia, nelle proposte avanzate concentra l' attenzione sul funzionamento dell' apparato burocratico amministrativo; sulla criminalita'; sulla questione ambientale; sull' accesso al credito rilanciando la necessita' della concertazione e della funzionalita' del tavolo agro-alimentare. ''Lo stato dell' agricoltura in Calabria, ma anche altrove - ha detto il presidente Politi - ha messo in evidenza un dato: si e' prodotto di piu', ma il reddito degli agricoltori e' diminuito. Il risultato, pero', e' stato che gli agricoltori hanno investito e si sono indebitati anche con il sistema bancario. A breve terremo anche in Calabria, a Reggio, una conferenza in preparazione di un incontro che si terra' a Bari sui temi dell' area di libero scambio del Mediterraneo. L' apertura dei mercati, dalla Cina al Medioriente, portera' concorrenza, ma assegnera' anche opportunita', in questo senso la Calabria e il Mezzogiorno potranno caratterizzarsi come un ponte ideale verso questi mercati. Detto questo: o riusciamo a cogliere, anche noi come organizzazioni professionali, queste possibilita' mettendo in campo maggiore capacita' propositiva oppure tutto questo non lo fara' nessuno. Credo, per questo, che dobbiamo lanciare un apporto di fiducia leale verso le istituzioni, valutando le azioni concrete''.

Politi (Cia) “L’agricoltura e il Mezzogiorno come risorsa. Gli Ogm non servono”

25/05 ''I problemi dell' agricoltura nel Mezzogiorno non si possono risolvere guardando indietro o inventandoci nuovo sigle, nuovi ministri, ma inquadrando le potenzialita' di quest' area nell' ambito di scelte di carattere nazionale''. Lo ha detto Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana agricoltori, parlando con i giornalisti a Catanzaro, a margine dell' assemblea regionale dell' associazione. ''E' necessaria - ha aggiunto Politi - una riconsiderazione dell' apporto che il settore agricolo puo' dare in un Paese che e' in difficolta' sia di carattere economico che di carattere sociale. Un Paese che e' 'malato' deve cercare di valorizzare quello che ha prima di andare fuori a trovare risorse o soluzioni. L' agricoltura e gli agricoltori sono una risorsa come lo e' anche il Mezzogiorno che non puo' essere rappresentato come una palla al piede''. Poi sugli Ogm Politi ha dichiarato: ''Gli organismi geneticamente modificati sostanzialmente non servono perche' rischiano di appiattire tutto e di eliminare la differenziazione territoriale e la qualita' legata al territorio, alle tradizioni e ai sapori''. ''La nostra posizione sulla questione degli Ogm - ha proseguito Politi - e' molto chiara e rappresenta il punto di vista che e' quello di un' organizzazione professionale che rappresenta interessi. Noi partiamo da un dato di fatto, l' agricoltura italiana con tutte le sue difficolta' e' un' agricoltura forte perche' fortemente diversificata per la presenza di un mix di aziende piccole, medie grandi. Partendo da questo vogliamo adoperarci per valorizzare la nostra agricoltura adeguando le produzioni a quelle che sono le necessita' del mercato''.

Ass. Pirillo: “Troppi PIF che non funzionano”

25/05 ''Non si possono tenere in piedi 50 Piani integrati di filiera (Pif) sapendo che ne funzionano solo pochi'': lo ha detto Mario Pirillo assessore regionale all' Agricoltura intervenendo a Catanzaro all' assemblea regionale della Confederazione italiana agricoltori. Per Pirillo ''ha sbagliato chi ha istruito questi strumenti di sviluppo che sviluppo, in fondo, non ne hanno prodotto. Cosi' la filiera: non credete - si e' chiesto l' assessore - che questa si debba concludere con uno sbocco mercato? Mi chiedo quale sbocco di mercato c' e' stato sinora. Forse bisognava adeguare la burocrazia alle nuove e mutate esigenze circa l' utilizzazione dei fondi europei''. Pirillo, quindi, ha anticipato che il presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero, ha deciso di convocare a breve una conferenza stampa per informare l' opinione pubblica sull' eredita' lasciata dal governo Chiaravalloti e illustrare le proposte per la risoluzione del problemi. ''L' Esac, l' Afor, i Consorzi di bonifica cosi' come sono - ha concluso Pirillo - non ci piacciono e non ci servono. Sara' un problema di tempo, ma metteremo tutto a posto. Troveremo una soluzione per risolvere i guai ereditati''.

Legacoop: “Evitare il disimpegno dei fondi europei e razionalizzare la spesa”

24/05 ''Occorre imprimere un' accelerazione della spesa, nello scorcio di tempo che ci separa dalla conclusione della programmazione 2000-2006, al fine di reagire positivamente alla crisi che attanaglia il settore agroalimentare e di evitare, che le risorse indispensabili per l' ammodernamento e la competitivita' del sistema, rischino di essere disimpegnati dalla Calabria per essere utilizzati altrove''. E' quanto si afferma in una nota del coordinamento regionale di Legacoop Calabria. L' organismo regionale dell' associazione, riunitosi a Catanzaro per effettuare un' analisi dello stato del settore, ha formulato gli auguri di buon lavoro al nuovo assessore regionale all' Agricoltura, Mario Pirillo esprimendo l' auspicio ''che il nuovo corso della politica regionale in materia agroalimentare rappresenti una vera svolta, razionalizzando e qualificando la spesa pubblica nel comparto, per finalizzarla verso un utilizzo produttivo delle risorse''. ''Per far questo - prosegue la nota - occorre mettere in moto tutte le iniziative dirette a far ripartire la macchina burocratica, la cui lentezza ha impedito ed impedisce l' implementazione efficace ed efficiente di molte iniziative intraprese dalle parti delle componenti piu' vivaci dell' imprenditoria agroalimentare regionale. La ripresa della concertazione - prosegue il comunicato - auspichiamo rappresenti un metodo indispensabile sia per individuare i fabbisogni piu' urgenti del settore, sia per costruire un sistema 'agroalimentare integrato' in grado di superare visioni localistiche o parziali per diventare piu' competitivo nel panorama italiano ed europeo''. Legacoop Agroalimentare, e' scritto ancora nella nota, ''ritiene di poter dare il proprio autonomo contributo di proposta e di idee per costruire un progetto agroalimentare calabrese capace di creare valore aggiunto alle nostre produzioni piu' tipiche ed ai nostri territori piu' vocati guardando agli interessi dei soci e dei produttori calabresi''.

Plauso della Lav per il sequestro delle spadare

24/05 La Lega anti vivisezione Calabria (Lav) plaude all' operazione della Capitaneria di porto di Reggio Calabria che, nei giorni scorsi, ha portato al sequestro di cinque reti pelagiche derivanti illegali, le cosiddette ''spadare'', nelle acque tra Scilla e Tropea. ''Questo tipo di reti - dichiara Maria Teresa D' Agostino, responsabile nazionale Lav Pesca e Itticoltura - usate per la pesca al pesce spada e al tonno, sono state messe al bando dall' Onu e dall' Ue per contrastare il loro devastante impatto ambientale sulle popolazioni ittiche. Si tratta, infatti, di attrezzi da pesca non selettivi che provocano la morte di migliaia di cetacei e di altre specie protette. Anche l' Italia si era adeguata al bando dell' Ue, ma in realta' sono stati fatti decreti ministeriali che hanno consentito l' aggiramento del divieto e il mancato monitoraggio della situazioni, ha permesso la sopravvivenza delle spadare che continuano a fare scempio dei mari, nonostante i cinque milioni di euro stanziati per la loro dismissioni''. ''Il decreto emanato il 19 aprile scorso dal Ministero delle Politiche agricole e Forestali - conclude la Lav - concede l' utilizzo delle ferettate (reti da posta legittime, se di dimensioni contenute) aumentandone larghezza e lunghezza e, di fatto, trasformandole nelle pericolose ed illegali spadare. Questo provvedimento illegittimo, perche' non conforme alle disposizioni europee, e' stato impugnato da Lav, Wwf, Lac e Legambiente che hanno presentato ricorso al Tar del Lazio''.

Pirillo: “Azzereremo i vertici degli enti strumentali del settore agricoltura e foreste”

20/05 La Giunta regionale azzerera' al piu' presto i vertici degli enti strumentali del settore agricoltura e forestazione''. Lo ha detto l' assessore regionale all' Agricoltura e alla Forestazione, Mario Pirillo, nel corso di un incontro svoltosi alle Terme Sibarite di Cassano allo Ionio. ''Dobbiamo assolutamente rivedere - ha aggiunto Pirillo - la funzione di alcuni enti strumentali regionali che, come e' stato recentemente affermato dalla Corte dei conti, fanno solo debiti, prosciugano risorse dal bilancio regionale e non danno alcun riscontro, soprattutto, in termini di servizi al territorio. Con la legge regionale che andremo ad approvare nella prossima seduta del Consiglio regionale azzereremo tutte le direzioni e i consigli d'amministrazione di questi enti. Rivisiteremo, dove e' necessario, la normativa che disciplina l' attivita' di questi enti, soprattutto quella di Arssa ed Afor, che ricadono nella mia delega. Si tratta di due enti che devono, rispettivamente, fare sviluppo e gestire compiutamente la forestazione. Al contempo, il lavoro degli operai idraulico-forestali va qualificato. Ho sempre sostenuto che questi lavoratori sono una risorsa e non un peso per la Regione. Nel giro di pochissimi anni si deve arrivare al completo autofinanziamento del settore della Forestazione. Abbiamo tutto il potenziale necessario per arrivare a questo importante risultato e per evitare cosi' l' intervento governativo che spesso tarda a venire e che, nel dicembre scorso, ha creato grandi problemi non soltanto ai lavoratori idraulico forestali, ma all'intera Calabria''. Pirillo ha anche sostenuto che ''la Giunta regionale guarda con attenzione alla Sibaritide a partire dai settori dell'agricoltura e della forestazione. In questo comprensorio insistono centri archeologici di primissima importanza, le terme, e il mare. In quest' area l'agricoltura va potenziata e collegata ai mercati nazionale ed europeo, cosi' come vanno sviluppate le filiere''. Secondo Pirillo, inoltre, ''oggi non si puo' fare a meno di un distretto agroalimentare di qualita' perche' e' lo strumento che aiuta la Regione, gli agricoltori e il territorio a crescere. E' un organismo che aiuta a tirar fuori quelle potenzialita' inespresse che finora hanno rallentato la crescita del territorio agricolo calabrese''.

Tre aziende olearie calabresi tra le 28 che rappresentando il DOP

20/05 Ci sono tre aziende calabresi tra le 28 che rappresentano al meglio la Dop di provenienza dell' olio, simbolo della qualita' italiana. La selezione e' avvenuta a Firenze nel corso del primo Banco d' Assaggio delle Dop dell' olio italiane, organizzato dal Consorzio Dop Chianti Classico, al quale hanno partecipato 111 aziende. ''Non e' stata una gara - hanno sostenuto gli organizzatori - ma veramente un momento di incontro tra realta' che, pur diverse tra loro per storia e tradizione, sono unite dal comune denominatore della ricerca della qualita'. Quella che ha avuto luogo in questi giorni e' stata in pratica una ricerca. I panelisti hanno avuto il compito, non facile, di scegliere un campione per ogni Dop presente, ma che fosse un campione rappresentativo della singola Dop, vale a dire che le sue caratteristiche fossero quanto piu' possibili rispondenti alle indicazioni fornite dai rispettivi disciplinari. Quindi una degustazione volta non tanto a scegliere i migliori, dal momento che le etichette presenti erano, tra l' altro, tutta di altissimo profilo, ma i piu' caratteristici''. Le azienda calabresi inserite nell' elenco delle 28 sono l' azienda ''Urso e Piro'' di Verzino (Crotone), il frantoio Luigi Vulcano di Cosenza, l' azienda De Lorenzo di Lamezia Terme.

L’ARSSA costituisce un gruppo di lavoro per un piano di sviluppo del Savuto

19/05 Allo scopo di conferire concretezza ed operatività al redigendo Piano di Sviluppo Integrato dell’Area del Savuto, ricadente nell’omonimo territorio della Comunità Montana, è stato costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare che, nell’arco di un mese, sarà nelle condizioni di preparare un piano d’azione, sulla base dell’analisi dei fabbisogni reali degli operatori e del territorio oggetto dell’intervento. Il Direttore Generale dell’ARSSA, Giovanni Marzullo, ha comunicato, a tutti i Soggetti interessati all’iniziativa, la composizione del Gruppo di Lavoro, di cui fanno parte cinque esperti dell’Agenzia Agricola Calabrese ( Bruno Maiolo – coordinatore -, Michelangelo Bruno Bossio, Vincenzina Scalzo, Gennaro e Martino Convertini), due tecnici della Comunità Montana del Savuto ( Malvina Garofano e Giuseppe Vizza) ed un rappresentante della CIA di Cosenza ( Giovanni Fazio).
Il recente incontro di programma, tenutosi all’ARSSA – cui hanno partecipato il Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori ( CIA ) di Cosenza, Italo Garrafa, coadiuvato da Giovanni Fazio, membro della Presidenza dell’Organizzazione; il Presidente f.f. dell’ARSSA, Ettore Vaccaro; il Consigliere d’Amministrazione, On.le Maria Grazia Caporale; il Direttore Generale, Giovanni Marzullo, tecnici e dirigenti dell’Agenzia per i Servizi in Agricoltura, aveva avuto come argomento centrale la necessità, prospettata dal Presidente Garrafa, d’individuare processi produttivi alternativi e/o complementari alla monocoltura della patata nel comprensorio territoriale della Comunità Montana del Savuto.
Una necessità reale, questa, verso la quale indirizzare la produzione dei coltivatori ed imprenditori agro-zootecnici della zona. Alla riunione, infatti, erano anche presenti i responsabili di Cooperative agricole dell’area pre silana a silana: Felice Venneri, presidente della Coop.”Cappello di Paglia” di Aprigliano (CS) e Antonio Fuoco della Coop.” Fratello Sole”; il funzionario della Comunità Montana del Savuto, Giuseppe Vizza.
S’è parlato, inoltre, in linea con la vocazione del territorio in esame ( l’area del Savuto) di conferire i necessari contenuti tecnico-programmatici a comparti produttivi, quali: la vitivinicoltura, la zootecnia e l’orto-frutticoltura. Tale richiesta è suffragata da un rinato interesse delle imprese di trasformazione dell’area in questione che, nell’ottica di valorizzazione dei marchi “ombrello” sulle produzioni tipiche e sulle tecniche tradizionali di trasformazione chiedono nuove integrazioni produttive, da “nicchia” e di assoluta qualità, alla coltivazione della patata per diversificare un paniere di offerta appetibile sui mercati.
Il Progetto di sviluppo – è stato affermato dai partecipanti all’incontro di programma – dovrà prevedere linee di dimostrazione in campo, d’informazione e di divulgazione di eventuali nuove produzioni e tecniche colturali connesse, in modo che si possa pervenire ad un programma integrato complessivo di sviluppo anche ipotizzando nuove forme associative e di unione della produzione da porre in connessione sinergica con l’impresa di trasformazione.-

Crisi barbabietola: Il Presidente dell’Agea incontrerà la Sfir

19/05 Il presidente dell’AGEA, Antonio Bonofiglio, su sollecitazione dell’Assessore Regionale all’agricoltura e foreste, forestazione, caccia e pesca della Calabria, Mario Pirillo, incontrerà mercoledì prossimo, 25 maggio, il presidente e il dirigente della Sfir, Società Fondiaria industriale Romagnola, per discutere e risolvere il problema della crisi della barbabietola in Calabria. La Sfir nei giorni scorsi aveva annunciato di voler interrompere a partire dalla campagna 2006, i contratti relativi al ritiro in Calabria dei prodotti bieticoli. In merito l’assessore Pirillo, dopo aver stigmatizzato la scelta della Sfir, sostenendo che tale scelta avrebbe provocato serie ripercussione nel settore agricolo, si era recato a Roma per discutere della questione con Bonofiglio e con il capogabinetto del ministro delle politiche agricole, Alemanno.

D’Ippolito sulla crisi della barbabietola: “Intervenga Alemanno”

19/05 ''Preservare la produzione di barbabietola, una coltura importante nell' economia calabrese''. A chiederlo e' stata la senatrice di Fi, Ida D' Ippolito in una interrogazione al Ministro delle Politiche agricole e forestali, Alemanno, e in una lettera al sottosegretario Scarpa Bonazza Buora. La parlamentare calabrese, e' scritto in una nota, ha cosi' raccolto l' appello lanciato dal presidente regionale di Confagricoltura, Francesco Macri', dopo la decisione della Societa' fondiaria industriale romagnola (Sfir) di non rinnovare i contratti con i bieticoltori calabresi. ''Concordo in pieno con Macri' - sostiene Ida d' Ippolito - nel ritenere assolutamente ingiustificata e unilaterale la decisione della Sfir di troncare i rapporti con gli agricoltori calabresi. Tale decisione rischia di pesare non solo su un' economia, quella della nostra regione, gia' storicamente e strutturalmente fragile, ma soprattutto sui bilanci familiari degli stessi agricoltori che, ormai da tanti anni, lavorano con passione e nel pieno rispetto delle regole di mercato nelle aree di Catanzaro, Crotone e Cosenza''. ''In Calabria - e' scritto nell' interrogazione - i lavoratori raggiunti dalle crisi delle loro aziende, contrariamente a quelli del Nord, non hanno alcuna possibilita' di reinserimento perche' nella regione mancano altre significative fonti produttive. Anche per questo motivo mi sembra necessario ripristinare al piu' presto un clima di tranquillita' e certezza per i bieticoltori''. Ida d' Ippolito chiede quindi ''che il ministro Alemanno, dopo essersi confrontato ed avere ascoltato le posizioni dei soggetti interessati, si faccia carico dell' organizzazione di un tavolo di trattative ad hoc in sinergia con la Regione Calabria, per trovare adeguate soluzioni a difesa della produttivita' e dell' occupazione''.

Allarme da Confagricoltura: dal 2006 interrotti i contratti delle barbabietole per il costo dei trasporti.

17/05 La Societa' Fondiaria Industriale Romagnola (Sfir) ha deciso di interrompere, a paritre dalla campagna 2006, i contratti relativi al ritiro in Calabria dei prodotti bieticoli a causa dell'eccesivo costo per il trasporto del prodotto. Lo si e' appreso dal presidente regionale della Confagricoltura, Francesco Macri, secondo il quale si tratta di una scelta ''unilaterale ingiustificata''. ''Si rischia - ha aggiunto - di far scomparire una coltura particolarmente diffusa nelle aree agricole di Cosenza, Catanzaro e Crotone, dove tra l'altro non esistono alternative. Questo assurdo provvedimento e' un'ulteriore mazzata alla gia' fragile economia agricola calabrese ed ai tanti agricoltori che in questi anni hanno operato con passione e professionalita' nel rispetto delle regole''. Il Presidente della Confagricoltura della Calabria ha inviato un telegramma al Ministro per le Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno, al Presidente della Giunta Regionale Agazio Loiero, l'Assessore Regionale all'Agricoltura Mario Pirillo, il Presidente dell'Associazione Nazionale Bieticoltori Carlo Alberto Roncarati, il componente di Giunta della Confagricoltura Nazionale Carlo Siciliani e lo stesso Presidente della Sfir Mario Riciputi, affinche' si attivino per fare in modo che ''si receda da questa disposizione - e' scritto in una nota - ristabilendo un clima di tranquillita' e certezza per i bieticoltori calabresi''.
Una penalizzazione ''irreversibile'' di un importante bacino produttivo, la Calabria e in particolare il crotonese, che ha contribuito in maniera forte allo sviluppo della bieticoltura in Italia. E' il grido d'allarme lanciato da Confagricoltura in seguito alla decisione del gruppo saccarifero romagnolo Sfir di non ritirare i prodotti dei bieticoltori calabresi, a partire dal 2006. Una decisione che, secondo la confederazione, ''dimostra l'urgenza di un piano di settore concordato, per delineare il futuro della filiera bieticola italiana''. ''Ci attiveremo - dice Confagricoltura - con le istituzioni, in particolare con quella regionale, per promuovere un confronto costruttivo, finalizzato a dare certezze agli agricoltori crotonesi, soprattutto alla luce del processo di riforma dell'organizzazione comune di mercato che sta per entrare nella fase decisiva e che potrebbe assicurare soluzioni adeguate''. La confederazione critica, in modo particolare, la mancata consultazione delle organizzazioni agricole e delle associazioni bieticole da parte del gruppo saccarifero. ''I nostri bieticoltori calabresi - conclude Confagricoltura - da tempo hanno effettuato onerosi investimenti per essere competitivi e all'avanguardia. Una decisione come quella annunciata mette a repentaglio anni di sacrifici e non tiene conto delle giuste attese di imprenditori che hanno dimostrato elevate capacita' professionali in questo settore''.

Allarme barbabietole: Il Ministro Scarpa pronto a incontrare le parti

17/05 Il Ministero delle Politiche agricole e forestali e' disponibile ''ad incontrare le parti per scongiurare un grave danno per l'agricoltura calabrese'': e' quanto afferma il sottosegretario al dicastero Paolo Scarpa Bonazza Buora, in seguito alla notizia che ''la Sfir (Societa' Fondiaria Industriale Romagnola) avrebbe deciso di interrompere a partire dalla campagna 2006 i contratti relativi al ritiro in Calabria dei prodotti bieticoli a causa dell'eccessivo costo dei trasporti del prodotto''. Scarpa, informato della situazione ''dal Presidente di Confagricoltura della Calabria Francesco Macri'', si dice comunque ''convinto che questa decisione potra' essere rivista ricorrendo al buon senso ed alla capacita' operativa delle parti''. In particolare, conclude il Sottosegretario, ''la Regione Calabria dovra' intervenire per abbattere i costi di trasporto''.

Allarme barbabietole: Attivato l’ass. Pirillo che investe l’AGEA del problema

17/05 ''Avendo ricevuto, cosi' come accaduto anche al presidente regionale di Confagricoltura, il messaggio di allarme, ho prontamente interessato il presidente di Agea per affrontare il problema avendo preso conoscenza che la Sfir non intende piu' provvedere al ritiro delle barbabietole''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'agricoltura, Mario Pirillo, circa l'annuncio della Sfir di non voler ritirare le colture bieticole dalla Calabria. ''Sarebbe una grave crisi - ha concluso Pirillo - per il settore agricolo calabrese. Domani mattina incontrero' prima Buonfiglio, presidente dell' Agea, e poi il capo di gabinetto del ministro delle Politiche agricole, Alemanno, per affrontare il problema''.

Presidente Oliverio “Manca l’acqua, colture a rischio”

16/05 Centinaia di ettari di terreno nella zona di Bisignano, gia' seminati ad ortaggi, sono in pericolo per la mancanza della necessaria irrigazione: a dirlo sono stati il vice sindaco di Bisignano, Roberto Cairo, l' assessore Vincenzo Alfano e alcuni agricoltori nel corso di un incontro con il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio. Gli impianti di irrigazione gestiti dal Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, hanno riferito gli amministratori secondo quanto riportato in un comunicato della Provincia, sono obsoleti, non sottoposti alla necessaria manutenzione ed esistono contenziosi con le ditte appaltatrici del servizio. Perdurando l' attuale situazione, e' stato fatto presente, le colture rischiano di non portare frutto. ''Accogliendo immediatamente la segnalazione, Oliverio - e' scritto nella nota - ha inviato un telegramma al Commissario straordinario del Consorzio Sibari-Crati nonche' al presidente della Giunta regionale, Loiero ed agli assessori all' Agricolture, Pirillo ed al Bilancio, Adamo, richiedendo espressamente un loro tempestivo intervento a soluzione di quella che si profila come crisi capace di determinare un collasso, produttivo ed economico''. ''Una delegazione di agricoltori della Media Valle del Crati, accompagnati da alcuni amministratori del Comune di Bisignano - ha scritto Oliverio - hanno sollecitato un incontro urgente per affrontare e risolvere le problematiche relative all' irrigazione delle colture. La situazione e' delicata, considerata la necessita' irrigua per la produzione e, a tutt' oggi, per la mancata manutenzione degli impianti. E' necessario intervenire urgentemente per garantire i produttori ed evitare conseguenze dannose, ma anche al fine di scongiurare tensioni prevedibili e problemi per l' ordine pubblico''.

La Cia aderisce alla manifestazione del 21 a Lamezia: Scomparsi in Calabria oltre 10.000 animali

16/05 Sono oltre 10 mila gli animali tra ovini, caprini e bovini che in Calabria, sono scomparsi nel nulla. In tutta Italia i furti di animali d' allevamento sono aumentati del 20% e la Calabria (9,1%) e' al quarto posto dopo la Sicilia (18,7%) e il Lazio (13,6%). I dati emergono da una analisi della Cia regionale della Calabria che sabato partecipera' alla manifestazione contro la mafia indetta dai sindacati a Lamezia Terme. Nel corso della manifestazione Il presidente regionale della Cia, Giuseppe Mangone, diffondera' i dati relativi all'azione della criminalita' nel settore agricolo. Esiste - e' scritto in una nota della Cia - un legame molto stretto tra questo fenomeno e un business legato alla macellazione clandestina per la produzione di carne destinata al consumo umano, quindi senza alcun controllo sanitario, per un giro d' affari da capogiro di 250 milioni di euro. Restando in campo zootecnico in provincia di Reggio Calabria e' radicato il fenomeno delle ''vacche sacre'', animali di proprieta' della mafia che pascolano indisturbati su terreni privati senza alcun controllo. Ma l' abigeato, ovvero il furto del bestiame, non e' l' unica minaccia per gli imprenditori. La 'ndrangheta prende di mira attrezzature e macchine agricole che spesso oltre ad essere rubate vengono distrutte con incendi dolosi se non viene pagato l' oneroso pizzo. Le zone a rischio sono Gioia Tauro, Lamezia Terme, Vibo Valentia dove nessuno viene risparmiato dal taglieggiamento per la guardiania. Le aree interne della provincia di Cosenza e Catanzaro - prosegue la nota della Cia - sono interessate anche dal caporalato. Le imprese agricole malavitose certificano all' Inps, mediante certificazione falsa, giornate lavorative in misura superiore al 7,2% dei massimali imposti dalla legge. La mano della 'ndrangheta c' e' anche nelle compravendite di terreno per riciclaggio di denaro sporco, acquisizioni effettuate a seguito di estorsioni che portano alla rovina l' imprenditore agricolo, la gestione dell' import/export di prodotti agricoli verso l' estero e' sotto il controllo della malavita che, tramite l' acquisizione del prodotto ancora sulla pianta, arriva a condizionare il prezzo del prodotto sul mercato. Critica e' inoltre la situazione nelle province di Cosenza e Catanzaro per cio' che riguarda le cave abusive. ''I nostri agricoltori - sostiene il presidente regionale della Cia, Giuseppe Mangone - sono soli e disarmati per cui quando va bene, non gli rimane che scendere a patti con la malavita. Non bisogna meravigliarsi se le denunce riguardano solo il 10% delle angherie subite. Dobbiamo essere credibili solo cosi' si puo' conquistare la fiducia dell'opinione pubblica e degli operatori economici. Le declamazioni sono inutili, occorrono i fatti. Manifestazioni come queste, che vedono una massiccia presenza di politici ed esponenti dell'associazionismo calabrese, servono a far prendere coscienza del fatto che se si vuole far uscire la Calabria da questa agognante miseria economica e sociale la 'ndrangheta deve essere annientata con ogni mezzo''. ''Gli eventi criminosi - ha concluso - che oramai si ripetono incessanti da svariati anni e che colpiscono gli amministratori calabresi, ci fanno vedere invece un fenomeno malavitoso che riesce ad agire indisturbato, che non ha paura di uscire allo scoperto e che destabilizza l'operato burocratico e la sicurezza dei cittadini''.

Nasce il marchio del “Maiale nero di Calabria”

12/05 Presentato questo pomeriggio nella Camera di Commercio di Crotone il marchio del "Maiale nero di Calabria". Un'iniziativa promossa dal Consorzio Nero di Calabria, che ormai da diverso tempo sta portando avanti una costante azione finalizzata al recupero della razza suina, sfociata in un contratto di programma, gia' approvato dalla Regione, che coinvolge 150 allevatori e prevede l'utilizzo di una superficie pari a circa 2000 ettari per la realizzazione di un centro di assistenza tecnica e riproduzione, un centro di trasformazione delle carni ed un altro riservato alla commercializzazione. L'intero processo, attualmente in corso, sara' certificato in maniera scientifica attraverso il sistema di telerilevamento. "Ci stiamo riappropriando di un valore storico, una tradizione calabrese - ha esordito Natale Carvello, presidente del Con.N.Cal. - e questo e' importante per l'economia della nostra area area, dimostra che il territorio riesce a fare cose positive". Il lancio dei prodotti derivati dalla filiera e' imminente: si conta di inserire i salumi derivati dal suino nero in circuiti commerciali privilegiati, puntando non sulla grande distribuzione, bensi' sull'alta gastronomia. Gia' sono stati avviati contatti con societa' dell'Emilia Romagna. Il consorzio aupsica che presto il progetto ottenga una risposta dal Cipe per quanto riguarda l'attribuzione del finanziamento richiesto. "Il prodotto del maiale nero - ha aggiunto Carvello - e' di ottima qualita', anche e soprattutto per il modo in cui viene allevato. La carne e' assai nutriente, ricca di omega 3. L'analisi del patrimonio genetico ha dimostrato che questa razza possiede difese immunitarie di cui gli altri animali, nella maggior parte dei casi, risultano privi. E questo testimonia una rusticita' eccezionale". Il suino di Calabria viene cresciuto in zone di alta collina e nella Presila, dove regnano querceti e castagneti. E' grande e robusto, con spalle larghe e forti: "Oltre alla faccia stilizzata dell'animale - ha spiegato Franco Barretta, presidente della Cia - nel marchio abbiamo scelto di raffigurare alcune ghiande per sottolineare l'allevamento allo stato brado, che consente di mantenere intatte le caratteristiche originarie della razza". Una razza che rischiava l'estinzione; tutt'oggi non ci sono molti esemplari:"Il nostro consorzio conta 400 capi, poi ce ne sono altrisparsi nella regione. Si tratta comunque di piccoli gruppi".

Ass. Pirillo: “Serve sostenere il Made in Calabria”

09/05 ''E' necessario sostenere il patrimonio del ''Made in Calabria'', che offre la qualita' migliore in buona parte dei settori agricoli''. E' quanto ha detto stamane l'assessore regionale all'agricoltura e foreste, forestazioni, caccia e pesca, Mario Pirillo, nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali degli agricoltori calabresi. Nel corso dell'incontro i rappresentanti sindacali, dopo aver apprezzato la sensibilita' dell' assessore Pirillo ad invitarli subito dopo l' insediamento, hanno esposto alcune questioni che riguardano il mondo agricolo calabrese. Le organizzazioni sindacali erano rappresentate da Sorbo per la Coldiretti, Macri' per la Confagricoltura, Mangone per la Cia e Vazzana per la Copagri. L' assessore Pirillo ha evidenziato alcuni punti inerenti la concertazione delle politiche agricole in generale e la programmazione a breve termine dove saranno messe a fuoco alcune problematiche, tra cui l' interazione dei comparti, la regolarizzazione del mercato e i progetti per la formazione. Nel corso della riunione sono emerse le difficolta' inerenti il mercato, sia nazionale che europeo, che gli agricoltori calabresi hanno registrato in questi anni. I sindacati hanno lamentato la mancanza di strategie finanziarie che avrebbero potuto approfondire i quesiti del settore dell' agrumicolo, come le questioni inerenti l' accesso al credito, e la lentezza della macchina burocratica, con progetti che hanno registrato lunghissimi iter. I rappresentanti sindacali, dal canto loro, hanno parlato del fallimento di alcuni piani di sperimentazione per scelte politiche sbagliate. L' assessore Pirillo, nel chiudere l' incontro ha parlato di competitivita' del prodotto calabrese e delle imprese sul mercato nazionale ed internazionale.

Confagricoltura Calabria aderisce alla giornata “Voler bene all’Italia”

06/05 Confagricoltura Calabria,'' aderisce in modo convinto'', alla giornata ''Voler bene all'Italia'', evento dedicato alle realta' di minore dimensione demografica, vera spina dorsale del bel Paese, ricco di tesori e tradizioni da scoprire in programma in tutti i piccoli comuni d'Italial'8 maggio prossimo. Secondo il presidente di Confagricoltura Calabria, Francesco Macri', ''i temi di interesse che i piccoli Comuni avranno l'opportunita' di evidenziare in questa importante data, spaziano infatti dalle manifestazioni eno-gastronomiche, ai tesori architettonici conservati, al patrimonio naturalistico locale fino alla memoria di personaggi storici vissuti ''nell'ombra'' dei piccoli campanili''. La Calabria ha 326 piccoli comuni pari all'80% dei 409 istituiti e la popolazione residente in questi territori risulta essere di 687.232, pari al 34% della popolazione calabrese. ''Nella nostra regione - evidenzia Macri' - i piccoli comuni sono quasi totalmente situati in zone collinari e montane e, oltre a rappresentare un presidio di civilta' con impianti urbani di grande valore urbanistico, concorrono in modo fattivo a formare un argine contro il dissesto idrogeologico''. L'iniziativa ''Voler bene all'Italia'' ideata da Legambiente, che si svolge l'8 maggio, alla quale aderiscono molti Enti ed Istituzioni, si pone come obiettivo di valorizzare le bellezze paesaggistiche, artistiche di questi territori. Quest'anno partecipano alla festa, con un programma specifico, quattro comuni della Calabria (Civita e Firmo in provincia di Cosenza, Cerenzia in provincia di Crotone, Zagarise in provincia di Catanzaro). L'invito che rivolgono Confagricoltura e Agriturist Calabria ai cittadini e' quello di cogliere l'occasione dell'8 maggio per visitare questi piccoli comuni dove sono previste una serie di manifestazioni culturali e folkloristiche con degustazioni di prodotti tipici locali che sono alla base della nostra gastronomia tradizionale.

Incontro programmatico tra ARSSA, CIA, Comunità Montana del Savuto e Soc.Coop. dell’Altopiano Silano

05/05 Presso la sede centrale dell’ARSSA, si è tenuto un proficuo incontro tecnico-operativo, su richiesta del Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori ( CIA ) di Cosenza, Italo Garrafa, coadiuvato da Giovanni Fazio membro della Presidenza dell’Organizzazione, al quale hanno partecipato il Presidente f.f. dell’ARSSA, Ettore Vaccaro; il Consigliere d’Amministrazione, On.le Maria Grazia Caporale; il Direttore Generale, Giovanni Marzullo.
L’Agenzia per i Servizi in Agricoltura è stata presente all’iniziativa con i Dirigenti dei Settori: Divulgazione, Sperimentazione e Servizi Tecnici di Supporto, Centro Provinciale ARSSA, nelle persone di Mario Toteda, Settimio Carbone, Francesco Longo e Luigi Spina. Alla riunione hanno preso parte anche i responsabili di Cooperative agricole dell’area pre silana a silana: Felice Venneri, presidente della Coop.”Cappello di Paglia” di Aprigliano (CS) e Antonio Fuoco della Coop.” Fratello Sole”; il funzionario della Comunità Montana del Savuto, Giuseppe Vizza.
L’incontro ha avuto come argomento centrale la necessità, prospettata dal Presidente dell’Organizzazione professionale agricola, d’individuare processi produttivi alternativi e/o complementari alla monocoltura della patata nel comprensorio territoriale della Comunità Montana del Savuto, verso i quali indirizzare la produzione dei coltivatori ed imprenditori agro-zootecnici della zona.
S’è parlato, in linea con la vocazione del territorio in esame ( l’area del Savuto) di conferire i necessari contenuti tecnico-programmatici a comparti produttivi, quali: la vitivinicoltura, la zootecnia e l’orto-frutticoltura.
Tale richiesta viene anche suffragata da un rinato interesse delle imprese di trasformazione dell’area in questione che, nell’ottica di valorizzazione dei marchi “ombrello” sulle produzioni tipiche e sulle tecniche tradizionali di trasformazione chiedono nuove integrazioni produttive, da “nicchia” e d’assoluta qualità, alla coltivazione della patata per diversificare un paniere di offerta appetibile sui mercati. S’è convenuto di organizzare un ridotto gruppo di lavoro interdisciplinare che, nell’arco di un mese, possa mettere a punto un piano d’azione, sulla base dell’analisi dei fabbisogni e del territorio oggetto dell’intervento.
Il Progetto di sviluppo – è stato affermato dai partecipanti all’incontro di programma – dovrà prevedere linee di dimostrazione in campo, d’informazione e di divulgazione di eventuali nuove produzioni e tecniche colturali connesse, in modo che si possa pervenire ad un programma integrato complessivo di sviluppo anche ipotizzando nuove forme associative e d’aggregazione della produzione da porre in connessione sinergico con l’impresa di trasformazione.
Il Presidente della CIA cosentina, Italo Garrafa, ha, inoltre, auspicato al termine dell’ incontro un coinvolgimento anche delle altre Organizzazioni Professionali che – ha rilevato – costituiscono un punto di riferimento fondamentale per sostenere e far decollare il Piano stesso. Il Presidente f.f. dell’ARSSA, Ettore Vaccaro, nel giudicare importante questo primo approccio di programma, ha dichiarato la piena ed ampia disponibilità della Struttura ARSSA, ad ogni livello ed articolazione territoriale, per assentire concretezza ed operatività al prospettato Piano di Sviluppo Integrato dell’Area del Savuto.

In pericolo l’ecosistema del Mediterraneo per il pesce importato

04/05 Per il Wwf l'ecosistema del Mediterraneo rischia di essere contaminato da nuovi virus presenti nel pesce importato in Europa e destinato ad alimentare i tonni che ogni hanno vengono pescati per essere allevati durante 6-7 mesi in grandi 'fattorie' del mare, e poi esportati essenzialmente verso il Giappone. Nell'Unione - ha indicato l'organizzazione ambientale - sono 46 le 'fattorie' ''dichiarate ufficialmente come allevamenti di tonno''. Si trovano soprattutto in Italia, Spagna, Grecia, Malta e a Cipro. In Italia sono sei situate nel Mezzogiorno. In Sicilia, cita il Wwf, sono a ''Milazzo, Castellammare del Golfo (Trapani), Bivona (Agrigento) e San Nicola (Palermo). Le altre sono situate a Lamezia Terme (Calabria) e a Marina di Camerota (Campania)''. ''Questi tonni - ha spiegato Sergi Tudela , coordinatore del programma Wwf per il Mediterraneo - sono alimentati con pesce proveniente essenzialmente dal Nord Atlantico (ad esempio le aringhe), dall'ovest dell'Africa, dal Nord America e dal Sud America, e potrebbe introdurre nuovi virus come e' gia' avvenuto in Australia''. Proprio in Australia - ricorda l'organizzazione ambientalista - l'utilizzo di pesce importato nel paese per l'alimentazione in acquacoltura fu all'origine di un'epidemia virale che nel 1995 si diffuse su 5.000 km di coste provocando la morte del 75% della popolazione di sardine adulte''. Per il Wwf e' quindi piu' che mai ''urgente che questo tipo di alimentazione sia messa immediatamente al bando''. Il pesce importato ''potrebbe essere sostituito - secondo Sergi Tudela - da prodotti trasformati, anche con l'apporto di farine di pesce. Ma ammette: dal punto di vista ecologico non e' la soluzione ideale, ma in questo modo si potrebbero evitare l'eventuale diffusione di virus nelle specie tradizionali''. Nel 2004 si stima che circa 26.000 tonni pescati in mare siano finiti nelle 'fattorie' per essere allevati in cattivita' grazie all'importazione in una anno di 225.000 tonnellate di pesce. L'organizzazione ambientalista ha realizzato uno studio sul problema - con l'aiuto di specialisti australiani - che e' stato oggi consegnato ai commissari europei responsabili per i settori della pesca, della sanita' e dell'ambiente. Dopo la consegna del rapporto del Wwf, la Commissione europea ha fatto sapere ''di essere sensibile alla questione''. Prevediamo - ha aggiunto - ''di prendere contatti con i principali interessati per conoscere la loro opinione, raccogliere ulteriori informazioni e prendere - se del caso - misure appropriate''.

Cresce il biologico nel Mezzogiorno

03/05 ''Nel Mezzogiorno si concentrano quasi i due terzi delle coltivazioni biologiche nazionali, il 10% del territorio e' coperto da parchi e aree protette e in poco più di un anno un comune su tre si e' dichiarato Ogm free''. E quanto afferma la Coldiretti, in occasione dell'apertura di Cibus Med e dell'incontro tra i governatori delle regioni, nel sottolineare che nel sud Italia si trovano anche il 30% degli alimenti a indicazione geografica nazionali e il 40% delle strade del vino, sulle base dello studio Ager sulle qualità agroterritoriali del Mezzogiorno. Si tratta di un'analisi che - precisa la Coldiretti - evidenziano come nonostante il degrado, gli attacchi causati dall'abusivismo e gli smaltimenti illeciti, il territorio del Mezzogiorno sia in grado di esprimere primati gastronomici e alimentari (53 dop-igp, 1306 prodotti tradizionali, 100 doc-docg e 39 strade del vino) che possono generare nuovo sviluppo. Ma - conclude la Coldiretti - bisogna dare valore al rapporto con il territorio, in un sistema integrato che coinvolga tutti i protagonisti, dall'agricoltura all'industria, dalla finanza al commercio fino al turismo, in stretta connessione con le risorse storiche, archeologiche, culturali ed ambientali di cui il sud e' ricchissimo. Ecco in due tabelle riassuntive le qualita' territoriali del Mezzogiorno:

 

Ettari bio

Agriturismi

Dop-Igp

Basilicata

29.825

261

3

Calabria

83.025

177

10

Campania

18.428

507

11

Molise

7.661

57

4

Puglia

99.553

205

8

Sardegna

202.754

547

4

Sicilia

206.102

241

13

Totale

647.348

1995

53

 

 

 

Prodotti

Doc/Docg

Strade

 

Tradizionali

vino

Basilicata

41

1

0

Calabria

271

12

11

Campania

305

19

6

Molise

159

4

0

Puglia

137

25

9

Sardegna

154

21

6

Sicilia

239

18

7

Totale

1.306

100

39

 

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Archivio dal 5/11 al 18/01


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