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Ambiente ed Energia
archivio dal 28/1 al 17/5

 

Nessuna contaminazione nella zona della motonave Rosso ad Amantea. Area bonificata l’area. Rassicurati WWF e Legambiente

17/05 Hanno dato esito negativo le analisi di campo circa eventuali contaminazioni radioattive e chimiche condotte sull' area del litorale di Amantea interessata allo spiaggiamento, nel dicembre del 1990, della Motonave Rosso. A darne notizia e' un comunicato della Procura della Repubblica di Paola che informa dell' ultimazione dei lavori di bonifica dei fondali marini antistanti la spiaggia di Formiciche. La Jolly Rosso si areno' nel tratto compreso tra Amantea e Campora San Giovanni. Da un' ispezione compiuta da parte dell' autorita' giudiziaria emersero tracce di materiale inquinante, probabilmente trasportato dalla stessa nave. ''La Procura della Repubblica di Paola - e' detto nel comunicato - a seguito di una specifica delega del pubblico ministero Francesco Greco, aveva rilevato nell' estate scorsa, con l' ausilio di sub la presenza dei resti della motonave Rosso. Le attivita' di indagine coordinate dal pm Greco hanno visto in questi mesi la fattiva collaborazione della direzione dell' Arpacal e del personale tecnico-scientifico di Cosenza e di Catanzaro per le necessarie analisi chimico- fisiche- radiometriche, svolte nei punti di interesse investigativo nel comune di Amantea. Importante e' stato l' apporto della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina''. La bonifica dei fondali marini per circa 5.000 metri quadri, e' spiegato nella nota, e' stata eseguita dopo l' intimazione della rimozione del relitto della motonave Rosso, da una societa' Mosmode di Crotone con personale e mezzi specializzati e l' apporto del gruppo crotonese Hera Sub. L' intervento si e' protratto per oltre 10 giorni e sono state recuperate alcune decine di tonnellate di materiali ferrosi - resti della motonave Rosso tra cui anche una paratia, un portacontainer. ''Tutti i dati sui componenti analizzati sui resti della motonave (Pcb, diossine, metalli pesanti) - e' detto nel comunicato - verranno trasmessi dall' Arpacal alla Procura della Repubblica di Paola nel breve periodo. Le varie fasi dell' attivita' di bonifica sono state costantemente seguite dal pm Francesco Greco, che si e' avvalso anche del personale dell' Ufficio Ambiente della Polizia giudiziaria della procura di Paola''
Legambiente e WWF, rassicurati. ''Il comunicato con cui la Procura della Repubblica di Paola ha dichiarato che le analisi condotte sui fondali del tratto di mare in cui e avvenuto l' incidente della motonave Rosso abbiano dato risultati negativi, rispetto all' assenza di contaminati chimici o radioattivi a mare, ci rassicura, soprattutto per la salute della popolazione e per i turisti del litorale calabrese''. E' quanto sostengono in una nota il Wwf e Legambiente circa gli esiti delle analisi sulle acque del tratto di mare dove si areno' la motonave Rosso. ''Non riteniamo tuttavia - hanno aggiunto - che il caso si possa chiudere cosi', perche' le analisi, almeno dalle dichiarazioni della Procura di Paola, hanno fino ad ora interessato solo i fondali marini davanti alla spiaggia di Amantea. Non si hanno ancora notizie certe sull'esito delle indagini e delle analisi del terreno effettuate sulle discariche situate nel territorio di Amantea e altri comuni limitrofi, nelle quali potrebbero essere stati occultati i materiali trasportati dalla nave rimasti ancora oggi, a oltre 14 anni dall' incidente, non identificati con certezza''. ''In particolare - hanno proseguito - deve essere assicurata dalla nuova giunta regionale, che auspichiamo sia piu' attenta della precedente nel seguire questo caso, la messa in sicurezza e la bonifica delle discariche di Grassullo e Serra Aiello per assicurare l' assoluta assenza di materiali contaminati. Chiediamo quindi ancora una volta alla Procura di Paola, che apprezziamo per il lavoro fino ad ora svolto, e alle autorita' politiche e amministrative nazionali e locali, di continuare a lavorare con il massimo impegno di risorse economiche e umane per una chiusura rapida delle indagini, per evitare che anche questo caso finisca in prescrizione, come molti processi per reati ambientali''.

No del Consiglio Provinciale alla riconversione a carbone della Centrale di Rossano

17/05 Il Consiglio Provinciale nella seduta di ieri sera ha affrontato, tra l'altro, il problema della Centrale Termoelettrica di Rossano, con particolare riferimento alla ipotetica riconversione a carbone proposta dall' Enel e per la quale è stato presentato un progetto per ottenere i nulla-osta da parte delle diverse amministrazioni competenti. L'occasione è stata offerta da un ordine del giorno, di cui primo firmatario è stato Leonardo Trento, col quale viene bollata la possibile riconversione entro il 2010, della centrale ENEL di Rossano, attualmente alimentata con olio combustibile e gas. "Nel momento in cui gli altri Paesi Europei ricorrono in modo sempre più consistente alle fonti di energia rinnovabili, in Italia, l'Enel –riporta l'ordine del giorno- attua un secco raddoppio della produzione di energia da carbone. Tale volontà del Gestore dell'energia comporterà inevitabilmente un impensabile ritorno all'utilizzo di fonti energetiche inquinanti a discapito di quelle rinnovabili con una sorta di riconversione tecnologica "involutiva". Da parte di tutti gli intervenuti, nel dibattito sviluppatosi in Consiglio, si è preso atto favorevolmente del pronunciamento dell' ENEL di ritirare il progetto e di rinunziare all'ipotesi di conversione a carbone della Centrale Termoelettrica di Rossano. E' stato espresso unanimemente, quindi, un chiaro e forte no al carbone in linea con la volontà del Consiglio Regionale che, nel Piano Energetico Regionale, ha escluso in modo netto la utilizzazione del carbone per la produzione di energia in Calabria. Leonardo Trento ha introdotto l'ordine del giorno da lui presentato sulla "Contrarietà alla riconversione a carbone della Centrale Termoelettrica di Rossano" poiché comprometterebbe inevitabilmente, ha sottolineato, Turismo ed Agricoltura che rappresentano le risorse più incisive per l'economia della zona "Il non gradimento della gente e delle istituzioni per la riconversione ha fatto sì che l'ipotesi prospettata dall'ENEL venisse ritirata -ha detto Leonardo Trento- ma non sappiamo quali altri risvolti la faccenda possa riservare per cui necessitano azioni concertate verso un obiettivo comune di netta opposizione". Pasqualina Straface, presidente del gruppo di An., ha ribadito la pericolosità della ipotesi di riconversione che va in controtendenza al progetto di sviluppo della zona applicando un'ipoteca irreversibile per il territorio. "Chiediamo -ha detto- che il Consiglio si esprima ed affronti la questione aprendo subito un confronto su più tavoli per aprire ipotesi di sviluppo concertate e non unilaterali". Mario Bria, presidente del gruppo Verdi, ha sollecitato la massima attenzione poiché trattasi della salute dei cittadini e bisogna osteggiare la riconversione con ogni mezzo, mentre Biagio Diana, ha parlato di ipotesi non contemplata nel piano energetico regionale. Per Mario Melfi, presidente del gruppo Democrazia è Libertà, la questione va al di la dei meri confini territoriali, per cui occorre una riflessione sulle tematiche che devono indurre ad allargare le prospettive per dare sviluppo al territorio: sicuramente va detto no alla riconversione al carbone surrogata dalla Centrale Enel, ma si deve individuare come diversamente programmare lo sviluppo del territorio. A dire di Gianbattista Genova il no deciso è frutto di una decisione razionale che esprime la volontà di un governo del territorio partecipato per dare allo stesso occasioni di ottimizzare le proprie vocazioni locali e Sibari rimane volano di sviluppo per l'intera Calabria da non inquinare e rovinare. Francesco Bruno di An., pur ribadendo il no, ha proposto di vagliare le possibilità di occupazione. Sulla questione, di enorme rilevanza per il territorio, -ha detto il Presidente Mario Oliverio: "l'Enel ha tentato di propinare al territorio della Piana di Sibari un progetto di riconversione a carbone ma, di fronte alla mobilitazione della popolazione e delle Istituzioni tutte, ha fatto un passo indietro. Prendiamo atto dell'annunciata volontà dell'Enel di rinunziare all'ipotesi di riconversione a carbone della Centrale. Non siamo ideologicamente contrari, ma il no deciso nasce da valutazioni di ordine concreto: quella è un'area dove dovrà sorgere un distretto agroalimentare di qualità e, pertanto, le due cose non potrebbero convivere. Siamo in una Regione in cui la produzione dell'energia viene utilizzata al 30 per cento ed il resto va altrove. Esiste nella zona un potenziale che deve poter acquisire una valorizzazione su vari livelli produttivi che confliggono con il tentativo di riconversione che l'Enel avrebbe voluto attuare. Non è stato, il nostro, quindi, un no pregiudiziale ma dettato da un'ipotesi alternativa che diversamente non sarebbe possibile realizzare. Del resto anche il piano energetico regionale va in questa direzione. Non ci si può far irretire dal canto delle sirene che promettono occupazione, pregiudicando prospettive che poi potrebbero compromettere più ampie prospettive di sviluppo e di occupazione". Per il Presidente Oliverio l'odg deve andar oltre chiedendo al Governo di imporre all'Enel il rispetto del piano energetico nazionale e la garanzia di una quota da assegnare al soggetto produttore anche a livello di risorse diversificate. "Dobbiamo pretendere che quel sito energetico sia rafforzato attraverso la riconversione a ciclo combinato, rendendo compatibile l'impianto con le ipotesi di sviluppo e scongiurare che un dirigismo verticistico esasperato operi scempi sul territorio a nostro danno. Non dobbiamo abbassare la guardia, quindi, e nei prossimi giorni i capigruppo possono rimodulare l'ordine del giorno per rafforzalo, ciò anche per tentare di sconfiggere ogni tentativo di colonizzazione esterna". "Anche sul Porto di Gioia Tauro, il coraggio di dire di no dimostra che si era nel giusto -ha concluso il Presidente Oliverio- ed oggi quella infrastruttura portuale è divenuta una infrastruttura di importanza fondamentale per il transito delle merci sul Mediterraneo". "Ci si sta gia adoperando e gli uffici preposti della Provincia stanno già esaminando alcuni aspetti tecnici che rafforzano il no all'ipotesi di riconversione a carbone della Centrale di Rossano". Anche il Presidente Principe ha ricordato la battaglia epica contro il carbone che ha comunque avuto effetti positivi a lungo termine. Leonardo Trento, ha proposto di avviare un ricorso contro i progetti presentati dall'Enel al Ministero e ancora non ritirati per evitarne la riproposizione. L'odg sarà riformulato, con l'inclusione delle proposte del Presidente Oliverio a salvaguardia dello sviluppo auspicabile per la zona, che non è conciliabile con la centrale riconvertita. Sulla questione è intervenuto anche Franco Corbelli, presidente del gruppo dei Diritti Civili, impegnato anche in battaglie che includono la salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente. Polemico, infine, sull'opportunità di non porsi in maniera pregiudiziale a seconda che gli interventi vengano da maggioranza o opposizione.

Cinque spadare illegali sequestrate nel reggino

17/05 Cinque spadare illegali sono state sequestrate dal personale della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria nelle acque tra Scilla e Tropea. ''Il maxi sequestro di spadare - ha detto il direttore del settore cattivita' ed ambiente marino dell'associazione animalisti italiani, Ilaria Ferri - evidenzia la realta' di una gravissima e inaccettabile situazione che noi abbiamo segnalato da diversi anni e che recentemente abbiamo anche denunciato all'Unione Europea con la richiesta di una procedura d'infrazione presentata dai Verdi e segnalato al Commissario Borg per la pesca con la richiesta d'invio di osservatori dell'Ue''. ''Il successo - ha concluso - dell'operazione che ha portato al maxi sequestro e' stato possibile anche grazie alle segnalazioni dei nostri osservatori disseminati in tutti i porti del sud d'Italia e all'encomiabile e preziosa attivita' del Corpo delle Capitanerie di Porto''.
''Un' ottima notizia che dimostra, purtroppo, che questo vero e proprio cancro del mare deve essere estirpato''. Cosi' la Verde Luana Zanella commenta l'operazione condotta dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, intervenuta dopo la segnalazione degli Animalisti italiani, che ha portato al sequestro di 5 spadare illegali, lunghe tra i 2500 e 3000 metri, nelle acque tra Scilla e Tropea. ''Il maxi sequestro di spadare - spiega Zanella - dimostra che il Governo non puo' continuare ad ignorare questa realta' denunciata da anni da Verdi e Ambientalisti. Presentero' una dettagliata interrogazione per chiedere al governo di rivedere completamente la strada intrapresa e confermata con il decreto del 19 aprile del ministro Alemanno, che di fatto legittima l'uso di mezzi illegali. A tre anni dal bando totale Ue, in Italia sono ancora in uso reti da pesca non selettive che causano ogni anno la morte di cetacei, tartarughe ed uccelli marini. Un utilizzo inaccettabili di strumenti micidiali contro il quale abbiamo deciso di ricorrere anche nelle competenti sedi dell'Unione Europea chiedendo l'apertura di una procedura di infrazione contro il nostro paese''.

Fare Verde contrari alla riconversione della centrale di Rossano

16/05 ''La Calabria e la provincia di Cosenza non possono piu' essere aree di colonizzazione industriale, in nome di una ipotetica occupazione lavorativa, da parte di aziende che hanno come unico obiettivo il perseguimento di proprie finalita' incompatibili con le caratteristiche e le finalita' del territorio in cui si insediano''. E' quanto sostiene in una nota il presidente provinciale di Fare Verde di Cosenza, Francesco Pacienza, circa la riconversione della centrale Enel di Rossano. ''In un Paese civile - ha aggiunto - non e' tollerabile che un insediamento industriale ad alto potere inquinante sorga su uno dei tratti di costa piu' belli ed affascinanti dello Jonio calabrese e nelle immediate vicinanze di un distretto agroalimentare di qualita'. La presenza di tale insediamento industriale, mentre da un lato produce occupazione e forza lavoro per una minima parte della popolazione, dall'altra sottrae capacita' produttiva e lavorativa ad una grandissima parte della popolazione che ricade nel suo raggio di azione. Possono la Calabria e la Provincia di Cosenza permettersi di fronteggiare un cosi' alto costo in termini ambientali? Sorprende la miopia di alcune organizzazioni sindacali che si ostinano a vedere come unica fonte di occupazione l'industrializzazione del territorio''. ''Sono questi atteggiamenti - ha proseguito Pacienza - che mettono la Calabria in condizioni di essere colonizzata da imprenditori che hanno come unico tornaconto il proprio. Non possiamo svendere il territorio per il miraggio di poche decine di posti di lavoro e distruggere, nel contempo, l'ambiente ed ogni altra possibilita' di crescita economica che non sia strettamente connessa all'industrializzazione selvaggia. E tutto questo dovrebbe essere compatibile con uno sviluppo sostenibile di una zona a naturale vocazione turistico-agricola? Alla luce di quanto su esposto Fare Verde chiede ai referenti politici territoriali e provinciali di dire un fermo no alla sua presenza in un sito che dovrebbe ospitare insediamenti di tipo turistico-ricettivo in grado di garantire un'occupazione seria nel medio-lungo termine. Esistono sistemi alternativi all'industrializzazione per creare occupazione e crescita economica, e' il convinto 'NO', detto dagli amministratori di Rossano e dalle Associazioni ambientaliste e da alcuni esponenti politici, vuole essere il punto di partenza di un nuovo approccio alla risoluzione delle problematiche del lavoro e dell'occupazione tutelando e migliorando sia l'ambiente che il turismo''.

I Sindacati contrari alla chiusura ella Centrale di Rossano “garantire l’occupazione”

16/05 ''Per il sindacato resta imprescindibile l'esigenza di permanenza del sito, scongiurando ipotesi di chiusura dell'impianto, pena un duro colpo all'occupazione presente e futura e all'economia complessiva del territorio''. E' quanto sostengono in una nota i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di Fnle, Flaei e Uilcem circa l'annunciato ritiro da parte dell'Enel del progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Sant'Irene di Rossano. ''Sarebbe necessario da parte delle istituzioni - conclude la nota - nel rispetto delle loro prerogative, valutare attentamente la necessita' di proseguire il confronto con l'Enel, per discutere il futuro del sito produttivo''.

La CGIL soddisfatta per l’accordo sulla centrale a biomasse del Mercure

16/05 ''Salutiamo con viva soddisfazione l' accordo, sottoscritto tra l' Enel e il Consorzio di Bonifica Pollino''. E' quanto ha detto il segretario generale comprensoriale della Flai-Cgil, Vincenzo Laurito, circa il conferimento, da parte del consorzio di bonifica all'Enel, di biomasse per il funzionamento della centrale ''Mercure''. ''E' da apprezzare - ha aggiunto - il comportamento del Consorzio di Bonifica, unico Ente in Calabria, a cui diamo atto di aver saputo raccogliere le sollecitazioni provenienti dalla Flai Cgil e di aver saputo sfruttare l' opportunita' fornitagli dall' Enel circa l' approvvigionamento di biomasse da utilizzare presso la centrale del Mercure. La produzione di biomasse deve interessare tutto il territorio comprensoriale. Ci auguriamo che l'accordo si allarghi ad altri Comuni e che l' intervento diventi strutturale con il necessario monitoraggio di tutto il territorio boschivo, onde poter dare una continuita' nelle fornitura di biomasse all' Ente elettrico. Siamo sicuri che la nuova occupazione, che si andra' a creare con questa nuova attivita', potra' alleviare la grande fame di lavoro che esiste in questo territorio e soprattutto nelle aree interne, dove lo spopolamento e' una costante che, purtroppo, negli ultimi anni e' andata sempre piu' accentuandosi''. ''Siamo anche consapevoli - ha proseguito Laurito - che le ragioni del lavoro devono conciliarsi con la difesa dell'ambiente. Noi non siamo mai stati per un Parco imbalsamato, ma abbiamo sempre guardato e ci siamo sempre battuti per un Parco produttivo, per un Parco che potesse essere fonte di sviluppo economico e sociale per l' intero territorio. Mai saremo d' accordo a qualsiasi intervento che possa mettere a rischio la sua esistenza. Sentiamo il bisogno, pero', di denunciare che vi sono taluni che hanno il vizio di dire sempre e comunque no, che ultimamente si sono scagliati contro la riconversione della centrale del ''Mercure'' a biomasse, sostenendo che questo insediamento possa danneggiare il Parco''.

Manifestazione contro la centrale del Mercure a Laino Borgo

14/05 Centinaia di cittadini dei Comuni lucani al confine con la Calabria e di cittadini calabresi hanno partecipato oggi ad una manifestazione a Laino Borgo contro il progetto dell' Enel di conversione a biomasse della centrale termoelettrica del Mercure. Erano presenti tutte le maggiori associazioni ambientaliste lucane e molti sindaci. Secondo i cittadini che contestano il progetto di centrale a biomasse, questa sarebbe inquinante perche' troppo grande. Una posizione respinta dall' Enel, secondo la quale l' impianto e' sicuro e ha tutte le autorizzazioni necessarie.

Il WWf Caalbria contro la Centrale del Mercure

13/05 “La messa in funzione della pericolosa centrale a biomasse della Valle del Mercure, nel cuore del Parco nazionale del Pollino, deve essere bloccata e l'Enel, così come è stata costretta a fare per Rossano, sulla spinta della ferma volontà di cittadini, enti locali e associazioni deve definitivamente rinunciare al progetto”. Con questo spirito, il settore Energia e rifiuti del Wwf Calabria aderisce pienamente alla manifestazione - che si terrà sabato 14 maggio in località Pianette di Laino Borgo - indetta dal COSA (Comitato Salute Ambiente Pollino) per fermare lo scellerato progetto di attivazione della rischiosa centrale. Varie, molteplici e fondate sono le ragioni di questa forte contrarietà: 1)- l'improcrastinabilità della tutela della salute dei cittadini e dell'integrità ambientale e boschiva di una delle più interessanti zone del Parco; 2)- l'inevitabilità della giusta tutela delle produzioni agroalimentari del territorio e la difesa di una crescita economica connotata ambientalmente, così come dovrebbe avvenire all'interno di un'area protetta; 3)- la necessità che anche la Provincia di Cosenza, la Regione Calabria e l'Ente Parco, al posto di discutere di inutili, pilatesche ed improbabili commissioni e di fronte all'immane danno ambientale riscontrato all'interno e nei dintorni del sito della stessa centrale dalla magistratura, decidano immediatamente di revocare le autorizzazioni concesse e di svolgere perlomeno il loro compito di tutela dei cittadini e dei territori amministrati; 4)- l'opportunità di prevenire che i gestori di tale imponente impianto, così come già successo nell'altra centrale a biomasse di Cutro (Kr), possano in futuro intercettare il pericoloso ma gratuito CDR (combustibile da rifiuti) - che pure l'Ufficio del commissario per l'emergenza ambientale in Calabria e la stessa Provincia di Cosenza prevedono di produrre a iosa - e utilizzarlo per alimentare la centrale. Con queste premesse, nei prossimi giorni di concerto con le altre associazioni ambientaliste e gli amministratori illuminati della zona, attiveremo in modo più incisivo e determinato le azioni dei nostri attivisti del comprensorio del Parco del Pollino.

L’Enel assicura: “Nessun rischio dalla centrale del Mercure”

13/05 ''Si continua nella diffusione di gravi affermazioni, prive di fondamento, in merito alla riattivazione della centrale a biomasse del Mercure. Enel ribadisce che la centrale non creera' alcun rischio per la salute dei cittadini''. E' questo quanto e' scritto in un comunicato dell' ufficio stampa Enel di Puglia e Basilicata. ''La riconversione dell' impianto - si legge nella nota - ha ottenuto tutte le autorizzazioni previste, al termine di un percorso che ha visto coinvolti a piu' riprese, e in particolare nel corso delle conferenze dei servizi nel 2002, tutti gli Enti e le amministrazioni locali di cui le leggi prevedono il pronunciamento''. ''Notevole e' pure il coinvolgimento dell' imprenditoria locale - prosegue il comunicato - sia per le fasi di cantiere che per la fornitura di cippato di legna (cinque contratti gia' siglati con consorzi locali per circa centomila tonnellate all' anno) e le attivita' di servizio collegate, quali la gestione del parco cippato''. ''Del tutto fuori luogo quindi - e' scritto nella nota - definire 'colonialista' l' atteggiamento dell' Azienda, che non punta a sfruttare il territorio, bensi' a valorizzarne l' imprenditorialita' e la forza lavoro. Tutti i temi ambientali sono stati ampiamente e dettagliatamente analizzati e valutati nel corso del confronto con gli enti e i soggetti interessati''. ''In piu' - si legge nel comunicato - l' Amministrazione provinciale di Cosenza, di concerto con l' Amministrazione provinciale di Potenza, sta istituendo la commissione tecnico-scientifica, costituita da tecnici indipendenti, che assicurera' uno stretto controllo sugli effetti del funzionamento dell' impianto sulla salute dei cittadini e sull' ambiente''. “Risultano quindi prive di fondamento - conclude la nota - e frutto di immotivato pregiudizio le allarmistiche insinuazioni sulle condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini, mosse addirittura prima che l' impianto sia partito e che la commissione abbia iniziato la sua attivita'.

Martedì 17 presentazione di “Verde Sud 2005 - Terza Rassegna dei Parchi e dell’Ambiente”

12/05 Martedì 17 maggio alle ore 11.00 nella Sala della Presidenza delal Provincia sita in Corso Telesio, il Presidente della Provincia Gerardo Mario Oliverio e l’assessore all’ambiente Luigi Marrello presenteranno alla stampa “Verde Sud 2005 - Terza Rassegna dei Parchi e dell’Ambiente” che si terrà dal 19 al 22 maggio 2005 presso il Palagarden di Rende. Alla conferenza di presentazione saranno presenti il Presidente della Commissione Provinciale Ambiente Angelo Forte, il Presidente del Gruppo Provinciale dei Verdi Mario Bria, Gli Assessori ed i Consiglieri Provinciali. Partecipano, tra gli altri, i seguenti Enti: RAI, ARPACAL, ARSSA, AFOR, Assindustria, Comune di Rende, Comune di Cosenza

Ass. Tommasi sulla Centrale di Rossano: la Regione ha vietato l’impiego del carbone

11/05 In relazione al progetto di riconversione della centrale elettrica di Rossano arriva puntuale la presa di posizione dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Calabria. “In una lettera indirizzata ai Ministeri competenti, ai quali l’Enel si è rivolta per l’ottenimento della prescritta preventiva pronuncia di compatibilità ambientale, si infatti evidenzia la scelta della Regione Calabria di vietare l’impiego del carbone per la produzione di energia elettrica. “Il divieto , contenuto nel Piano energetico regionale – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Diego Tommasi – resta in tutta la sua valenza e saremo vigili nell’impedire che le logiche del libero mercato si sostituiscano o rendano vane le determinazioni legittime, democratiche e largamente condivise della massima assise regionale”. “Per la centrale termoelettrica di Rossano - ha proseguito Tommasi – ribadiamo la validità della scelta operata dall’Assise regionale e la ferma volontà di intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile e della riconversione delle produzione energetica nell’ambito di politiche ambientali che prediligano fonti ecologiche e rinnovabili delle quali la nostra Regione dispone ampiamente”.

L’Enel fa dietrofront. La centrale di Rossano non sarà riconvertita al carbone

11/05 La centrale termoelettrica di Rossano non sara' riconvertita a carbone. Lo ha reso noto l' Enel, che motiva la decisione con ''la decisione unanime assunta dai capigruppo del Consiglio comunale di Rossano (Cosenza), che ieri si sono espressi negativamente sulla conversione dell' impianto da olio combustibile a carbone pulito''. ''Il progetto di conversione a carbone pulito - e' detto in un comunicato dell' Enel - intendeva ridare competitivita' alla centrale di Rossano, che e' destinata ad un arresto in tempi brevi a causa della concorrenza di altri combustibili piu' competitivi. Gia' nel 2005, la centrale di Rossano produrra' meno della meta' di quanto prodotto nel 2004. Come comunicato dall' amministratore delegato, Paolo Scaroni, in occasione della riunione svoltasi nel Comune di Rossano il 5 aprile scorso, l' Enel non intende avviare il progetto senza un ampio consenso dell' Amministrazione comunale di Rossano. Per questo motivo l' Enel abbandona il progetto di riconversione''

Adamo (DS) “Soddisfazione per la decisone dell’Enel sulla centrale di Rossano”

11/05 ''Apprendiamo con soddisfazione che l' Enel, a proposito della Centrale di Rossano Calabro, ha manifestato l' intento di riconoscere la sovranita' delle scelte degli Enti territoriali preposti. Non sfugge, comunque, all' Enel che gia' nei mesi scorsi il Consiglio regionale ha approvato il Piano regionale energetico contenente in materia indicazioni nette''. E' quanto sostiene il vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Nicola Adamo, sulle decisioni dell'Enel circa la centrale di Rossano. ''Anche per questo - ha aggiunto - avremmo voluto che prima di ufficializzare pubblicamente le scelte di tipo industriale sul destino della Centrale di Rossano, l' Enel avesse chiesto una interlocuzione con il neo eletto Governo regionale. Sarebbe davvero distorcente delle giuste relazioni istituzionali che l' Enel proseguisse unilateralmente nella decisione di una progressiva chiusura dell' impianto di Rossano''. ''Per quanto ci riguarda - ha concluso Adamo - come Amministrazione regionale riteniamo sia doveroso da parte nostra non essere passivi ma ci adopereremo in tempi rapidissimi per fare chiarezza sulle scelte industriali e sul destino dei lavoratori interessati, attivando nelle forme giuste un tavolo di concertazione istituzionale regionale''.

Fare Verde: “La centrale a biomasse del Mercure è compatibile con il Parco del Pollino?”

11/05 La centrale a biomasse del Mercure e' compatibile con il parco nazionale del Pollino? E' quanto si chiede con un comunicato stampa il responsabile di Fare Verde Cosenza, Francesco Pacienza. Secondo l'associazione "questa e' l'unica e vera domanda che dovrebbero porsi i politici che negli ultimi giorni stanno nominando commissioni tecnico-scientifiche per stabilire se questo tipo di impianti e' piu' o meno dannoso per la salute delle popolazioni interessate e per l'ambiente circostante". Per l'assocciazione tradizionalmente vicina al centrodestra "vi e' una incompatibilita' strutturale nella presenza di insediamenti industriali all'interno di aree protette chiamate parchi nazionali". Ogni attivita' "deve produrre un beneficio diretto e indiretto per le popolazioni che tale attivita' subiscono- aggiunge l'associazione- nel caso specifico i soli benefici sono ad esclusivo vantaggio dell'Enel". Per la costituzione del parco nazionale del Pollino "sono state investite ingenti somme di denaro pubblico per permettere alla Calabria e alla Basilicata di poter valorizzare un territorio dalle caratteristiche ambientali e paesaggistiche uniche e permettere a entrambe di poter competere con altre Regioni d'Italia sul cui territorio esistono altri parchi- spiega l'associazione in una nota- per gli insediamenti industriali, che pur devono esistere, devono essere individuate apposite aree abbastanza distanti da insediamenti abitativi o da siti di particolare interesse turistico, agricolo, ambientale e queste aree assumono la denominazione di Aree industriali". E allora, o il parco del Pollino "e' un'area a particolare valenza ambientale e paesaggistica- sottolinea Fare Verde- oppure si abbia il coraggio di dichiarare il fallimento politico di questa iniziativa e lo si trasformi in una immensa area industriale in cui andare a costruire qualunque sorta di impianto". La Calabria "deve comprendere che puo' trovare il suo rilancio, e la risposta ai molti problemi occupazionali, solo riponendo le sue energie nella valorizzazione e protezione del suo patrimonio ambientale e paesaggistico- aggiunge l'associazione- non si crea occupazione solo con la creazione di impianti industriali".

Centrale a biomasse di Laino, firmato l’accordo

10/05 E' stato illustrato stamane, nel corso di una conferenza stampa, l' accordo sottoscritto tra il Consorzio di Bonifica del Pollino e l'Enel Divisione Generazione ed Energy Management per il conferimento a quest'ultima di biomasse per il funzionamento della centrale di Laino Borgo. All'incontro hanno partecipato il Presidente del Consorzio di Bonifica del Pollino, Antonio Schiavelli, l' Assessore Regionale all' Agricoltura foreste e forestazione, Mario Pirillo, il Direttore Generale dell' Ente, Rocco Leonetti, il project manager Centrale del Mercure di Enel, Gaetano Starace, ed i sindaci dei Comuni del comprensorio interessati Il progetto del Consorzio e, dunque, l'accordo prevede per il periodo da Ottobre 2005 ad Aprile 2006 il conferimento di circa 18.000 tonnellate di biomassa nell' ambito dei boschi di proprieta' comunali. ''Questo accordo - e' scritto in una nota dell'Enel - si aggiunge ad altri gia' sottoscritti da Enel la scorsa settimana, con altri produttori locali e porta la quantita' di biomasse ad oggi gia' acquisite a circa 100.000 tonnellate. L' obiettivo prefisso e' di rinnovare i contratti gia' stipulati, acquisire nuovi fornitori del territorio e creare i presupposti per una crescita dell' imprenditoria locale nel settore; cio' consentira' di massimizzare l' approvvigionamento di biomasse locali''. I comuni maggiormente interessati in questa prima stagione che hanno messo a disposizione i boschi comunali sono quelli di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero al fine di interessare circa 3.000 ettari di superficie necessaria per tutta la stagione. La manodopera prevista nel progetto e' costituita da circa 70 unita' idraulico-forestali operanti nei quattro comuni ed e' reperita fra le 350 unita' impegnate nel settore della forestazione in tutto il comprensorio del Consorzio di Bonifica. Se la produzione stimata di 18.000 tonnellate sara' rispettata, l' operazione prevede un risparmio presunto per la Regione Calabria di circa 900.000 euro per tutta la stagione. Il Presidente del consorzio ha fatto rilevare ''la sensibilita' mostrata - prosegue la nota - dall' Enel che in una serrata trattativa con il Consorzio ha consentito alla fine una equa soluzione fra la parti che tiene conto, nel rispetto del mercato, anche dei notevoli aspetti sociali connessi all'intervento. Bisogna dare atto anche della grande sensibilita' dimostrata dai Sindaci che hanno prontamente accolto una intelligente e coraggiosa iniziativa progettata dal Consorzio''.

Parte la campagna del riciclaggio nella zona di Castrolibero-Marano

06/05 "E' iniziata questa mattina la campagna informativa sul nuovo servizio di gestione dei rifiuti nei Comuni di Castrolibero, Marano Marchesato e Marano Principato". E' quanto informa in una nota la Valle Crati S.p.a. "Tutti i nuclei familiari riceveranno in questi giorni una busta informativa, con i nuovi servizi forniti ai cittadini e una lettera dell'Unione PANDOSIA. Successivamente ad ogni nucleo Familiare sarà consegnato un Kit per la separazione domestica dei rifiuti. Il Kit si differenzia nei Comuni per il semplice fatto che il servizio stesso è diverso. I nuclei familiari di Castrolibero riceveranno: una dotazione di sacchetti Bianchi e una di sacchetti Blu. Quelli dei due Marano invece riceveranno : un'Ecoborsa e la Bio-pattumiera. Con l'avvio del nuovo servizio e la separazione e recupero dei rifiuti organici, delle utenze domestiche, si attende il decollo della nuova gestione dei rifiuti, volta a limitare lo smaltimento a discarica in favore del riciclo come materie prime.Dalla prossima settimana, con una indagine telefonica, si verificherà il gradimento dell'iniziativa e si raccoglieranno tutti i suggerimenti dei cittadini sul nuovo servizio.Per ogni chiarimento o informazioni sono a disposizione sia gli Uffici Comunali che il numero verde della Valle Crati 800-991255"

Centrale del Mercure: Il WWF la vuole chiusa, le Province di Cosenza e Potenza avviano una commissione

06/05 Il Wwf (Fondo mondiale per le natura) della Basilicata ''e' nettamente contrario alla riapertura e all' attivazione'' della centrale Enel del Mercure, ai confini fra Basilicata e Calabria. Lo ha detto il presidente regionale della Basilicata dell' organizzazione ambientalista, Vito Mazzilli. Secondo il Wwf, la centrale - che dovrebbe essere alimentata a biomesse - ''e' in pieno Parco del Pollino'' ed e' ''sovradimensionata''; inoltre, il trasporto delle biomasse provochera' ''problemi di inquinamento acustico ed atmosferico'', oltre a quelli di ''svalutazione delle aree del parco''. Mazzilli ha evidenziato anche gia' esistenti problemi di inquinamento del suolo vicino alla centrale e ''problemi di dissesto idrogeologico'' di aree vicine all' impianto.
Invece la Provincia di Cosenza, di concerto con quella di Potenza, sta lavorando all' istituzione della Commissione tecnico-scientifica che avra' il compito di valutare se l' attivita' della centrale del Mercure possa arrecare danni alla salute pubblica ed all' ambiente. Lo rende noto lo stesso ente in un comunicato. ''Al proposito - ha sostenuto l' assessore all' Ambiente, Luigi Marrello - si e' in fase avanzata e si pensa che a breve la stessa possa essere operativa''. Intanto per il 20 maggio, il dirigente del Settore Energia ha convocato, nel Palazzo della Provincia, un incontro tecnico esteso a tutti gli enti coinvolti nel procedimento amministrativo relativo alla centrale, per fare il punto della situazione circa l' ottemperanza, da parte dell' Enel, verso tutte le prescrizioni impartite nel Decreto autorizzativo della struttura.

Centrale del Mercure: inutile incontro alla Provincia di Cosenza

05/05 Il CoSA, Comitato salute ambiente Pollino, in una nota, ha definito ''alquanto deludente se non addirittura inutile'' l' incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sede della Provincia di Cosenza per discutere del progetto di riconversione della sezione 2 della centrale Enel del Mercure. ''Nonostante gli interventi, soprattutto da parte delle istituzioni lucane a sostegno della preoccupazione delle popolazioni locali e della necessita' di sospendere le autorizzazioni concesse per ridiscutere la fattibilita' del progetto di riconversione - e' scritto nella nota - la provincia di Cosenza ha ritenuto sufficiente concludere l' incontro con l' unica decisione di istituire una commissione tecnico-scientifica che in pochi giorni dovrebbe 'tranquillizzare' le popolazioni avvalorando la messa in esercizio della Centrale. Quest' ultimo incontro e' stato dunque l' ennesimo balletto delle irresponsabilita', con la conferma della scarsa considerazione che molte istituzioni mostrano nei confronti dei cittadini e del territorio del Pollino''. ''I cittadini della Valle del Mercure e del Pollino - ha sostenuto il CoSA - sono costernati dall' assurdita' di dover chiedere alle istituzioni preposte la tutela del paesaggio e dell' ambiente di un area protetta, in un assurdo rovesciamento di ruoli. Continuiamo a chiederci come si possa consentire ad una compagnia privata di perseguire il proprio mero interesse a danno della salute dei cittadini, ipotecando lo sviluppo turistico del Pollino e creando sottosviluppo nei paesi del Terzo Mondo distruggendo migliaia di ettari all' anno di foreste tropicali''. Il comitato ha organizzato una manifestazione che si terra' il 14 Maggio, alle 10.30 presso la ex stazione Rotonda-Viggianello, nei pressi della Centrale del Mercure, nel Comune di Laino Borgo per protestare ''contro la centrale, ma anche per chiedere reali strategie di sviluppo eco-compatibili dell' area del Pollino''.

Impianti solari sulle scuole di Cariati

04/05 L' anno prossimo le scuole di Cariati potranno usufruire di impianti fotovoltaici e solari-termici. E' quanto sostiene in una nota il sindaco di Cariati, Domenico Arcudi. Nei giorni scorsi sono stati infatti approvati i bandi di gara per l' appalto dei lavori. I plessi interessati sono la scuola media ''E. De Amicis'', la scuola elementare di via Carducci e le scuole media ed elementare di contrada Vignola. Si tratta di opere finanziate in parte con ricorso a mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti ed in parte sovvenzionati dai fondi Por della Regione Calabria. ''L' energia solare - ha detto il Sindaco - rappresenta un' importante realta' nell' ambito di quelle fonti energetiche rinnovabili la cui diffusione su scala mondiale e' considerato un obiettivo di sostenibilita' ambientale ed economica. I tre impianti che saranno realizzati nelle nostre scuole rientrano nell'ambito della politica energetica europea alla quale, come Amministrazione Comunale, guardiamo sempre con attenzione''.

La Provincia aderisce al Consorzio Cemarn

03/05 E’ stata approvata dal Consiglio Provinciale, all’unanimità, un’importante delibera con cui l’Ente aderisce al progetto di costituzione del Consorzio CEMARN (Centro per l’Educazione ed il Monitoraggio dell’Ambiente e dei Rischi Naturali).
Nello Statuto costitutivo del Consorzio, che vede insieme la Provincia di Cosenza, il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria, il Comune di Cosenza e la Fondazione Calabria Scienze oggi, è prevista una importante azione sinergica al fine non solo di accedere a finanziamenti POR-misure ambientale e protezione civile, ma per contribuire ad arricchire ed implementare, con tecnologie moderne di know-how, istituti scolastici di ordine medio e superiore.
L’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello, nell’illustrare la proposta all’assemblea consiliare, ha sottolineato come con tale provvedimento si potranno promuovere, coordinare e realizzare iniziative scientifiche e didattiche di alto profilo finalizzate all’educazione ambientale, basate sul monitoraggio e sull’analisi di fenomeni fisici di origine naturale e/o antropiche.
L’Assessore Luigi Marrello, richiamando alla memoria quanto si è verificato recentemente a Cerzeto, ha altresì ribadito la ricaduta delle predette attività sulla costituzione e sull’aggiornamento di basi di dati, eventualmente complementari rispetto a quelle gestite da altre istituzioni tecniche e scientifiche.

Riunione sulla centrale del Mercure “si ad una Commissioni che ne valuti i rischi”

29/04 “Costituire una Commissione Tecnico-Scientifica che valuti attentamente ed inconfutabilmente se ci siano rischi per la salute della popolazione e la tutela dell’ambiente protetto, derivati dall’attività della Centrale del Mercure e che sovrintenda per tre anni al suo corretto funzionamento”. Questa, l’indicazione ad esito della riunione allargata a molti soggetti istituzionali interessati dalla messa in funzione dell’impianto, promossa dal Presidente della Provincia di Cosenza, onorevole Mario Oliverio e dall’Assessore all’Ambiente, Luigi Marrello, ritenuta necessaria anche in relazione alle ultime tensioni registrate, soprattutto dopo l’intervento della Magistratura. L’istituzione di questo organismo di tutela era stato chiesto da più parti negli interventi della lunga mattinata, emergendo forte l’esigenza di garanzie, regole e certezze per la risoluzione delle molte problematiche che intorno alla riconversione della centrale che oggi si agitano. La Commissione- è stato stabilito- sarà costituita dalla Provincia di Cosenza, che ne individuerà gli esatti profili a breve termine. Parallelamente, l’Enel si riserverà di decidere sulla richiesta, avanzata dall’assemblea, di slittamento di dieci giorni della messa in parallelo della Centrale. “Siamo stati conseguenziali all’impegno assunto subito con tutti i soggetti interessati all’entrata in funzione della struttura- ha riferito l’Assessore all’Ambiente, Luigi Marrello, che ha coordinato i lavori della riunione in assenza del Presidente Oliverio (impedito per malattia). Con questa iniziativa, così come su altre, vogliamo continuare quel lavoro di serrata concertazione che non è solo dovere istituzionale ma una precisa scelta di indirizzo politico, anche in assenza di competenze specifiche ed esclusive.”
“Ci porta al dibattito di oggi- ha chiarito ancora Marrello- il registrare disagio e tensione. L’agenda dell’Amministrazione Provinciale annota la tutela dell’ambiente, della salute pubblica, ma anche la preoccupazione per l’occupazione e per gli investimenti già in atto. Contemperare le diverse esigenze ci pare una strada da seguire, sicuramente sostenuta dall’attivazione della Commissione che, per altro verso, si inserisce nell’apertura di un iter concertativo essenziale”.
Un iter sancito dall’incontro odierno che ha contato la presenza di tutti i rappresentanti istituzionali chiamati dalla Provincia al confronto. Tra gli altri, i Sindaci dei paesi calabresi e lucani nella cui area insiste la Centrale; l’Assessore alle Aree Protette della Provincia di Potenza, Giancarlo D’Angelo; il dirigente del settore Energia della Provincia, ingegner Gaudio. Non mancavano i delegati dei due comitati ambientalisti il Riccio e la Cosa.
Presenti anche i responsabili Enel che hanno rimarcato la volontà dell’Ente di rispettare tutti gli impegni assunti, primo fra questi l’espletamento della bonifica del sito con la sua messa in sicurezza e caratterizzazione.
Molto ricco di spunti il dibattito aperto che, seppure nella diversità delle opinioni e dei punti di vista, ha mantenuto quale indicazione fondante l’arrivare a soluzioni che offrano le più complete e generali garanzie, sicurezze e salvaguardie.
In questa prospettiva, non si può considerare del tutto chiuso il tavolo di questa mattina, permanendo la volontà comune di tenere vivi, sin dove lo imporranno le circostanze, contatti e confronto.
Questi, in sintesi gli interventi della riunione:
Sindaco Laino Borgo, Mele ( ha riferito della preoccupazione della popolazione e chiesto la V.I.A. o uno studio similare, anche a titolo personale).
Assessore alla Aree Protette della Provincia di Potenza, D’Angelo( ha sollevato la questione della sostenibilità di un simile insediamento nel territorio di un Parco, la cui istituzione testimonia di una scelta diversa effettuata per quel territorio. Ha lanciato l’idea della riconvocazione della Conferenza dei servizi che stabilì a suo tempo la riconversione per verificare se alla luce attuale le condizioni che nel passato portarono a tutte le autorizzazioni siano immutate.)
Sindaco di Viggianello, Anastasio (ha espresso preoccupazioni per la salute pubblica, ritenendo che non esistano strumenti di monitoraggio e controllo. Chiesto lo stop dei lavori ed una nuova conferenza dei Servizi.)
Sindaco di Laino Castello, Giovanni Cosenza ( ha chiesto di conoscere dettagli sui progetti prima della messa in funzione della Centrale, anche in termini economici per avere una ricaduta occupazionale.)
Ingegner Riccardo Errico, Enel ( ha fatto presente che l’investimento è arrivato ormai al 100% e che oggi si registrano due problemi separati: una eredità quarantennale della Centrale che lascia una situazione di degrado intorno all’impianto e, quindi, il progetto di trasformazione a biomasse. Due problemi contestuali e compatibili vista l’esperienza già attuata su altri siti . Ha espresso la disponibilità a mantenere gli impegni assunti e procedere alla bonifica)
Un consigliere di Laino Borgo, Armentano (fortemente critico, ha contestato all’Enel il mancato rispetto di accordi e stimato insufficienti le attuali garanzie).
Sindaco di Rotonda, Pandolfi ( ha esposto una serie di perplessità).
Ferdinando Laghi de “Il Riccio” ( non condivide la “ fretta parossistica” di arrivare alla produzione ritenendo prima, necessario un blocco momentaneo dei lavori ed ulteriori garanzie).
Dottor Franco Labonia, Dirigente Dipartimento Ambiente Regione Calabria ( chiariti iter procedurali).
Valente, segretario Generale CGIL Energia ( pensa sia conciliabile il risanamento con un lavoro che può deve proseguire, senza rischi per l’occupazione).
Sindaco di Castelluccio Egidio Altieri ( dare certezze alla popolazione prima di iniziare l’attività)
Calvosa, Consorzio ACEA, (ritiene sia stato stravolto il significato originale della nascita della Centrale, che era di sviluppo per il territorio complessivo, occupazione, Parco Tecnologico, corsi di formazione. Chieste garanzie per la salute pubblica)
Dottoressa Angela Marranghella Responsabile Igiene Pubblica ASL (ha ricordato come l’ASL abbia indicato due condizioni in un parere: bonifica amianto e valutazioni delle emissioni rumorose in fase di prove, da rendere operative nel momento in cui parte l’esercizio della Centrale).
Francesco Di Giano Associazione La Cosa del Pollino ( fermo dei lavori, bonifica completa e totale e l’istituzione della Commissione per uno studio epidemiologico anche per il passato)
Ulteriori interventi sono venuti dal Sindaco di Castelluccio, Egidio Altieri ( certezze alla popolazione prima di iniziare l’attività); consigliere di Laino Borgo, Caterini; dal capogruppo dei Verdi in Consiglio Provinciale, Mario Bria ( saremo vigili, ed accoglieremo le istanze della popolazione interessata); Serrone del Parco Nazionale; Salvatore Orlando, CISL regionale (distinguiamo il vecchio dal nuovo); Spataro, UIL.
Gino Trani in rappresentanza della popolazione (non ci opponiamo al lavoro portato dalla Centrale ma vogliamo verità su rischi e prospettive reali).

Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale sei esenzioni di valutazioni per impatto ambientale, inclusa quella di Altomonte

29/04 Sei esenzioni per la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) decise dal ministero dell'Ambiente e pubblicate oggi nella Gazzetta ufficiale. Si parte dalla centrale termoelettrica Enel di Termini Imerese, e l'esenzione riguarda il relativo progetto di miglioramento ambientale. Per la centrale termoelettrica di Napoli Levante della Tirreno Power l'esclusione dalla Via riguarda invece il progetto di risanamento ambientale. Sempre per il risanamento ambientale, ma associato a interventi di potenziamento, e' stata decisa l'esclusione dalla valutazione per le centrali termoelettriche di Melilli (Siracusa) della Erg. A Vado Ligure (Savona), invece, decisa l'esclusione dalla Via per le modifiche in corso d'opera del progetto di centrale da 1.320 MWe, gia' autorizzato e presentato dalla Tirreno power. Altro progetto modificato in corso d'opera, modifiche per le quali non servira' nuova Via, e' quello della centrale termoelettrica (766 MWe) di Altomonte (Cosenza) della Edison. Per quel che riguarda la centrale di Turbigo (Milano), e' stata esentata da Via la riqualificazione ambientale, con trasformazione in ciclo combinato, delle sezioni 2 e 4 della centrale (1.730 MWe) della Edipower. Il testo integrale dei pareri che hanno determinato dall'esclusione, segnala la Gazzetta, si trova sul sito del ministero dell'Ambiente (www.minambiente.it/Sito/settori_azione/via/dde_via/dde_via.htm).

Oggi riunione sulla centrale del Mercure in Provincia

28/04 Resta convocata per venerdì, 29 Aprile alle ore 10,00, nel salone di Presidenza della Provincia, la riunione che ha ad oggetto la delicata situazione della centrale del Mercure di Laino. A discutere del futuro della struttura che sta creando preoccupazioni tra la popolazione, con il Presidente Oliverio e l’Assessore all’Ambiente, Marrello, siederanno rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente e delle Attività Produttive; il Presidente ed il Dirigente del Settore Energia della Regione Calabria; il Presidente della Provincia di Potenza; il Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Cosenza; i Sindaci di Laino Borgo, Mormanno, Laino Castello, Rotonda e Viggianello; il Dirigente del Parco Nazionale del Pollino; la Soprintendenza di Cosenza per i Beni Artistici della Calabria; l’ ASL di Castrovillari; i Dirigenti dei settori Chimico e Fisico-Ambientale dell’ASL 4 di Cosenza; il Direttore provinciale della ARPACAL; il Comando dei Vigili del Fuoco di Cosenza; delegati dell’Ufficio Tecnico Finanze oltre che il gestore della Rete di Trasmissione Nazionale e la Società ENEL Produzione S.p.A.
Nella lettera di convocazione spedita negli scorsi giorni, il Presidente Oliverio e l’assessore Marrello, come si ricorderà, precisavano:
“Viste le continue lamentele e denunce fatte anche a mezzo stampa di alcuni cittadini che abitano nel territorio sul quale insiste la Centrale del Mercure che si oppongono alla riconversione dell’impianto medesimo adducendo una serie di motivazioni, al fine di fare chiarezza e fugare tutti i dubbi e le perplessità che hanno evidenziato i cittadini nelle citate denunce, si rende necessario procedere urgentemente ad un’attenta valutazione di tutte le questioni sollevate recentemente”.

Morrone (Fiamma): “Raccolta differenziata ....siamo ancora da profondo Sud !”

28/04 “Un servizio che sta riscuotendo numerose adesioni tra gli operatori commerciali della città rischia di naufragare perchè gestito male . Quali i motivi ?” E’ la domanda che pone il segretario coitatdino della Fiamma Tricolore di Cosenza Marcello Morrone che prosegue: “L'anno scorso i commercianti cosentini che hanno aderito alla raccolta differenziata del materiale umido, solo dopo molte proteste , riuscirono ad ottenere il lavaggio dei cassonetti . Era il mese di settembre ! Sono passati sette mesi da allora ma l'Azienda VALLE-CRATI non ha più ritenuto opportuno intervenire di nuovo per effettuare il lavaggio e la disinfestazione dei cassonetti in dotazione ai commercianti che oggi protestano per la scarsa sensibilità dei dirigenti della ditta che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e li invitano pertanto ad intervenire immediatamente . Non è ammissibile che chi gestisce un lavoro così delicato ed importante non si renda conto che questi cassonetti , per il tipo e la quantità di materiale che ricevono quotidianamente , diventano maleodoranti ed anti igienici . Se non si provvederà subito al lavaggio ed alla disinfestazione dei
cassonetti molti commercianti non aderiranno più alla raccolta differenziata. E' questa la volontà della VALLE-CRATI? Possibile che per ottenere un piccolo diritto si debba sempre protestare ?”

L’Ente Parco del Pollino preoccupato per la centrale Enel del Mercure

27/04 Il Consiglio direttivo dell'Ente Parco Nazionale del Pollino ha approvato all'unanimita' un documento con il quale esprime ''forte preoccupazione e perplessita' circa il completamento della centrale Enel del Mercure, a Laino Borgo''. ''In vista - prosegue il documento - della riunione convocata dalla Provincia di Cosenza per il 29 aprile, il consiglio direttivo ha invitato gli uffici a voler riconsiderare il progetto nella sua globalita' al fine di verificare una eventuale revoca da proporre in sede di incontro operativo''. Il Consiglio del Parco, al termine di una discussione alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti del comitato Salute e Ambiente (Cosa) ha preso atto anche delle preoccupazioni evidenziate e degli interventi di ordine giudiziario effettuati sul sito interessato dalla centrale, oltre che del ''possibile - conclude la nota dell'Ente Parco - dissesto idrogeologico che interesserebbe parte del territorio su cui sorge la centrale''.

In aumento l’abbandono dei cani in Italia. La Calabria, purtroppo, tra le prime.

21/04 Sono 150 mila i cani abbandonati ogni anno in Italia. Una cifra, tra l'altro, in continua ascesa, con un incremento annuo superiore al 10%, pari cioe' a 1.600 cani in piu' che ogni anno vengono lasciati soli e abbandonati a un destino quasi sempre segnato. Sono i dati comunicati dalla Lega nazionale per la Difesa del Cane alla vigilia del Pet Pride 2005, manifestazione interamente dedicata agli amici a quattro zampe, in programma da domani a domenica ad Alba Adriatica. I randagi stimati in Italia nel 2004 sono circa 815 mila, un dato destinato impietosamente a salire, nonostante le continue compagne di sensibilizzazione. Alla presenza dei randagi sulle strade si devono, direttamente o indirettamente, circa 250 incidenti ogni anno. Tra le regioni italiane, il triste primato dell'abbandono spetta proprio all'Abruzzo, in testa alla classifica insieme a Calabria, Sicilia, Campania, Puglia e Lazio (complessivamente circa il 50% dei casi si concentra nell'Italia meridionale). ''Anche per questo - afferma Laura Rossi, presidente della Lega nazionale per la Difesa del Cane - abbiamo deciso di aderire al Pet Pride 2005, per sensibilizzare sia gli adulti ma soprattutto le generazioni piu' giovani al rispetto verso i nostri amici a quattro zampe. E' grazie ad iniziative come il Pet Pride, ma anche ad un programma piu' ampio di iniziative didattiche nelle scuole e nel sociale, che speriamo di invertire, se non arrestare, questo deplorevole fenomeno''. Ad Alba Adriatica la Lega per la Difesa del Cane effettuera' anche un vero e proprio casting per trovare il protagonista della prossima campagna contro l'abbandono, ''non un cane da copertina - spiegano i promotori - ma il classico cane della porta accanto''.

Depurazione delle acque: Dopo il vertice presso la Procura di Paola, parte "Mare da bere"

20/04 Parte dal vertice tenuto questa stamattina presso la Procura della Repubblica di Paola, espressamente richiesto dal Presidente Oliverio per fare il punto sul sistema depurazione, la seconda, operativa fase della campagna “Mare da bere” lanciata quale primo atto del governo provinciale lo scorso anno e preparata nei passati mesi da incontri e riunioni quali quello zonale ad Amantea, sul grave problema della condotta fognaria; con il Prefetto Bagnato, Commissario regionale per l’Emergenza Ambientale; con il Prefetto di Cosenza, i Sindaci dei Comuni costieri, la società SMECO. Una precisa indicazione ed assunzione di impegno contro uno dei più gravi problemi della provincia, in grado di compromettere fortemente lo sviluppo di un intero comprensorio, che segna già in agenda una serie di incontri programmati con i Sindaci, le ASL, l’Arpacal, le Capitanerie. Il tentativo di una vera offensiva che punta con ogni sforzo a piegare una disastrosa situazione registrata lo scorso anno, che si intende evitare alle soglie di una nuova stagione turistica, con il dichiarato intento di normalizzare un quadro complessivo. A preparare il tavolo ristretto di questa mattina, che ha visto, oltre il Presidente della Provincia anche il Procuratore Capo di Paola, Luciano d’Emmanuele, il responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL paolana, Piero Borsani ed il Direttore dell’ATO 1, ingegner Gianfranco Volpe, un lungo e minuzioso lavoro di raccolta dati e documentazione sulla situazione della depurazione sul Tirreno cosentino, condotto negli scorsi mesi.
Un insieme di indicazioni dettagliate redatte dall’ATO, consegnato agli interlocutori del vertice dall’onorevole Oliverio, dal quale stamattina si è partiti non trascurando la considerazione della situazione attuale degli impianti funzionanti sulla costa, alcuni fra i quali sottoposti a sequestro proprio dalla Magistratura.
Evidenza su insufficienze e carenze, difficoltà di un sistema che richiede forti correttivi, volontà convergente sulla attuazione di una azione efficace e forte contro l’inquinamento marino tra le indicazioni della riunione che, stante quale punto fermo la necessità di avviare iniziative coordinate, ha mosso dall’esame di tre insiemi rilevanti.
Il primo, preliminare, sta nella necessità del conferimento, a fronte dell’attuale situazione, di poteri sostanziali all’ATO. “ A tutt’oggi una scatola vuota stretta tra i poteri del Commissario per l’Emergenza Ambientale da una parte e dalle funzioni che permangono ai Comuni dall’altra, a partire dalla riscossione delle tariffe” come evidenziato dall’onorevole Oliverio.
Secondo punto al centro della valutazione odierna, la depurazione a carico dei privati (villaggi turistici, condomini, alberghi ed altre strutture ricettive) per la quale si è concordato di determinare un raccordo ed una sinergia. Ulteriore aspetto esaminato presso la Procura di Paola, gli spurghi dei pozzi che impongono- si è detto- la messa a punto di un sistema di regole tali da consentire l’esercizio del servizio, necessario per evitare distorsioni ed attività non regolari. “A questo punto-ha affermato nel corso dell’importante incontro il Presidente Oliverio- è del tutto indispensabile superare discrasie e strozzature nelle relazioni istituzionali. Un nuovo rapporto bisognerà realizzare fra ATO e Comuni. L’ATO dovrà essere messa nelle condizioni di esercitare concretamente e sostanzialmente funzioni di governo nel settore della depurazione. I Comuni dovranno concorrere positivamente alla realizzazione di questo obiettivo. Non si può permanere in una situazione di impotenza e di insolvenza dei Comuni nei confronti dell’ATO perché ciò si riverbera inevitabilmente in termini negativi sulla gestione degli impianti.”. Dal canto suo, il Procuratore Capo D’Emmanuele, ha evidenziato i punti sui quali si rende necessario un intervento mirato e concertato da parte delle istituzioni competenti, al fine di operare una svolta nella gestione e nel funzionamento di un settore fondamentale per un territorio del Tirreno cosentino. In conclusione, sono state concordate iniziative di valutazione in sede tecnica per interventi incisivi e mirati, secondo le diverse competenze, mentre il Presidente della Provincia ha fatto partecipi D’Emmanuele, Borsani e Volpe di prossime iniziative. Prima fra esse, la richiesta di un incontro urgente al Governo, anche a nome delle altre province calabresi, allo scopo di recuperare con appositi provvedimenti legislativi, interventi a favore dei Comuni per il ripiano dei debiti accumulati negli anni, simili a quelli in favore della regione Campania. Ancora: un ulteriore incontro con il Presidente della Giunta regionale, Loiero, utile a concertare le iniziative necessarie a fronteggiare l’emergenza in atto ed a realizzare un sistema di depurazione efficiente, finalmente rispondente alle esigenze del territorio e, dunque, la convocazione di una assemblea che raccoglierà tutti i sindaci dell’ATO 1, in programma il prossimo 29Aprile a Rende.

Convocato per il 29 aprile dalla Provincia di Cosenza un incontro operativo sulla Centrale del Mercure

19/04 E’ lungo, l’elenco degli indirizzi ai quali il Presidente Mario Oliverio e l’Assessore all’Ambiente, Luigi Marrello hanno inviato la convocazione relativa ad un incontro operativo che ha ad oggetto la Centrale del Mercure, che avrà luogo il prossimo Venerdì 29 Aprile, a partire dalle ore 10,00 in Provincia.
Una riunione ritenuta essenziale per fare chiarezza definitiva sul delicato problema che intorno alla riconversione della Centrale del Comune di Laino si agita, anche in relazione ad una serie di preoccupazioni denunciate dalla popolazione residente
Un vero e proprio tavolo proposto ai Ministeri dell’Ambiente e delle Attività Produttive; al Presidente ed al Dirigente del Settore Energia della Regione Calabria; al Presidente della Provincia di Potenza; al Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Cosenza, ai Sindaci di Laino Borgo, Mormanno, Laino Castello, Rotonda e Viggianello; al Dirigente del Parco Nazionale del Pollino; alla Soprintendenza di Cosenza per i Beni Artistici della Calabria; alla ASL di Castrovillari; ai Dirigenti dei settori Chimico e Fisico-Ambientale dell’ASL 4 di Cosenza; al Direttore provinciale della ARPACAL; al Comando dei Vigili del Fuoco di Cosenza; all’Ufficio Tecnico Finanze oltre che, naturalmente, al gestore della Rete di Trasmissione Nazionale ed alla Società ENEL Produzione S.p.A.
“Premesso che l’Enel Produzione- scrivono Oliverio e Marrello- con provvedimento dirigenziale del 2.09.2002 è stata autorizzata a modificare ed esercire la sezione n° 2 della Centrale del Mercure sita nel Comune di Laino Borgo (CS), per la combustione di biomasse vegetali ed in particolare combustibili ottenuti dalla lavorazione del legno non trattato e da scarti vegetali.”
“Considerato- proseguono i due amministratori provinciali- che al citato provvedimento si è pervenuti mediante convocazione di “Conferenza dei Servizi” tenutasi nei giorni 08.04.2002, 08.05.2002 e 15.07.2002 e tutte le Amministrazioni coinvolte nel procedimento autorizzativo si sono pronunciate favorevolmente con prescrizioni alla realizzazione dell’impianto a biomasse e che a tutt’oggi i lavori di riconversione, realizzati da parte di ENEL Produzione, sono in fase avanzata”
“Visto- precisano inoltre il Presidente della Provincia e l’Assessore all’Ambiente- che le continue lamentele e denunce fatte anche a mezzo stampa di alcuni cittadini che abitano nel territorio sul quale insiste la Centrale del Mercure che si oppongono alla riconversione dell’impianto medesimo adducendo una serie di motivazioni, al fine di fare chiarezza e fugare tutti i dubbi e le perplessità che hanno evidenziato i cittadini nelle citate denunce, si rende necessario procedere urgentemente ad un’attenta valutazione di tutte le questioni sollevate recentemente”.
“Tutti gli Enti e/o Amministrazioni in indirizzo-concludono ed invitano l’onorevole Oliverio e l’Assessore Marrello- sono convocati in apposito incontro operativo che si terrà giorno 29.04.2005 alle ore 10.00 al palazzo della Provincia sito in C.so Telesio n° 17, Cosenza per discutere sulla problematica sopra esposta”.

Emergenza ambientale in Calabria, Loiero incontra Bertolaso a Roma

18/04 Il responsabile del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha incontrato, domenica, a Roma, il presidente eletto della Regione Calabria, Agazio Loiero. Al centro dell' incontro, chiesto da Loiero, la situazione dello smaltimento rifiuti e della depurazione alla luce della bocciatura, da parte della Camera, dell' emendamento che includeva la Calabria nel cosiddetto decreto Campania finalizzato alla soluzione dell' emergenza. Secondo quanto si e' appreso, Bertolaso avrebbe assicurato a Loiero il massimo impegno affinche' anche la Calabria possa essere dotata degli strumenti necessari a risolvere i problemi in atto. In particolare, il problema principale riguarda la depurazione, soprattutto in provincia di Catanzaro, per quanto riguarda la gestione degli impianti. Il rischio, stando cosi' le cose, e' che, con l' approssimarsi della stagione estiva, la situazione possa complicarsi ulteriormente provocando il blocco degli impianti. ''Ringrazio il responsabile del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Guido Bertolaso per avermi assicurato il 'massimo impegno' nella soluzione del gravissimo problema dello smaltimento dei rifiuti e della depurazione in Calabria - ha sostenuto Loiero - Si tratta di una situazione che la Regione si trascina da anni e che nelle prossime settimane, in assenza di interventi tempestivi, rischia di diventare difficile, soprattutto dopo la bocciatura alla Camera dell' emendamento che includeva anche la Calabria nel decreto per la Campania''. ''Ed e' stata proprio la preoccupazione per questa emergenza - ha precisato Loiero - che mi ha spinto, prima ancora di essere proclamato eletto e quindi superando alcune formalita' di rito, ad attivarmi con il responsabile nazionale della Protezione Civile perche' il problema venga subito affrontato, prima che l' approssimarsi della stagione estiva crei una condizione di vera e propria emergenza''. ''Abbiamo ereditato - ha concluso Loiero - una situazione molto pesante in questo e in altri settori. Ringrazio in particolare Giudo Bertolaso di aver avuto la sensibilita' di incontrarmi in un giorno festivo, ma mi rendo conto che la soluzione che vogliamo adottare implica una corsa contro il tempo''.

Speciale:

Ponte sullo stretto: la gara slitta di un mese, si ritira Strabag. Rischio troppo alto

 

Allarme processionaria, gli agronomi chiedono interventi per evitare infestazione

16/04 E' sempre allarme processionaria in Calabria. L' insetto, nome scientifico ''Thaumetopoea Pityocampa'', attacca infatti tutte le specie di pino e di cedro e si configura come una vera e propria minaccia alla salute dei cittadini. A sottolineare, ancora una volta, la pericolosita' dell' infestazione in atto e' l' Ordine provinciale dei dottori agronomi e forestali di Cosenza che, per bocca del presidente Giovanni Perri e del tesoriere Domenico Cofone, lamenta una ''recrudescenza dell' incidenza del parassita nella provincia cosentina e, soprattutto nell' area pedecollinare con buone presenze anche in montagna e pianura''. ''Le larve del parassita - e' scritto in una nota - sono pericolose per l' uomo dal momento che il contatto con i peli urticanti di questi insetti provoca reazioni epidermiche ed allergiche, nonche' infiammatorie a livello delle prime vie respiratorie. Si sono registrati parecchi casi di urticazione alla pelle e agli occhi di persone che accidentalmente e ignorando la pericolosita' dell' insetto, venivano a contatto con le larve in processione''. Nella nota dell' Ordine degli agronomi della provincia di Cosenza si sottolinea, in tal senso, la necessita' di intervenire per arginare l' avanzata della processionaria ''attraverso l' utilizzo del Bacillus Thuringiensis, organismo innocui per l' uomo, i vertebrati e gli insetti utili in genere, il cui uso risulta particolarmente interessante per l' impiego in ambiente urbano''.

Loiero: “Sul decreto emergenza rifiuti un vero e proprio colpo di mano del Governo”

15/04 ''E' grave l' atteggiamento del Governo, che con un colpo di mano ha cancellato l' emendamento che includeva la Calabria nel cosiddetto decreto Campania per il servizio idrico finalizzato alla risoluzione dell' emergenza depuratori''. Lo ha detto, in una dichiarazione, Agazio Loiero, presidente eletto della Regione Calabria, facendo riferimento al ritiro dell' emendamento per risolvere l' emergenza depuratori in Calabria. Loiero aggiunge di ''condividere le dichiarazioni dei senatori Veraldi e Iovene, che hanno definito il comportamento del Governo ignobile e punitivo nei confronti della Calabria. E' encomiabile anche la battaglia condotta alla Camera dai deputati dell' Unione Minniti, Bianchi, Meduri, Pappaterra, Bova ed altri su una questione cosi' delicata questione. Cio' che stupisce, invece, e' che di fronte ad una problematica di questo tipo nessun esponente calabrese del centrodestra alla Camera e al Senato abbia sostenuto con la stessa determinazione e in maniera efficace un provvedimento che avrebbe favorito la risoluzione della questione ambientale in Calabria. Sono risibili le motivazioni addotte dal Governo relativamente alla non sufficiente copertura finanziaria, proprio per una regione, la Calabria, che dal turismo trae enormi benefici economici. Una volta insediato, contrastero' con determinazione tali atteggiamenti del Governo, tesi a penalizzare maggiormente la Regione Calabria''.

Le api a rischio estinzione. Colpa di pesticidi e sbalzi climatici

15/04 Le api e il loro ronzio potrebbero essere presto un ricordo del passato. Si stanno infatti riducendo a ritmi vertiginosi il numero di questi insetti preziosi per l'uomo e per la natura. A lanciare l'allarme e' il World Watch Institute, che mette sotto accusa pesticidi e insetticidi di grandi multinazionali, responsabili dell'estremizzazione dei fenomeni climatici. Regina a parte, sono semplicissime e stupende macchine biologiche da miele, contaminatrici infaticabili dell'universo, assidue fecondatrici della natura. Hanno dimostrato di sapere adattarsi e resistere allo smog delle grandi citta', all'inquinamento di questi decenni, all'invasivita' della meccanizzazione delle campagne, ma ora, ed e' questa la tragica circostanza finora sottovalutata, stanno per soccombere di fronte al letale binomio insetticidi/effetto serra. I numeri parlano chiaro: un terzo degli alveari di ape domestica e' scomparso, stessa sorte per le selvatiche che soccombono nella competizione con altre specie. Eppure non tutti si rendono conto del loro valore economico, essendo responsabili dell'impollinazione delle piante per un valore di circa 10 miliardi di euro l'anno. La storia della decimazione delle api e' lunga e parte gia' dalla fine degli anni sessanta in Francia dove, la loro scomparsa fu causata dall'uso di una molecola di un noto insetticida dall'ampio spettro non in polvere che, applicato direttamente ai semi di mais e girasoli, veniva poi assorbito dall'intera pianta nel corso della crescita. E il gioco era fatto: gli insetti che impollinavano le piante trattate, lo raccoglievano insieme al polline, lo riportavano all'alveare avvelenando così l'intero sciame. E' stata infatti provata l'alta vulnerabilita' delle api alla molecola in questione, anche in dosi piu' basse, inferiori a tre particelle per miliardo Il prodotto fu proibito nel 1999, ma sostituito da uno simile, questa volta di un'altra multinazionale altrettanto letale. A distanza di 5 anni ne e' stato vietato la vendita, ma autorizzandone l'applicazione fino ad esaurimento scorte. Passando in Spagna, da cui proviene un terzo del miele dell'Ue, il quadro non cambia: in un anno i 27.500 apicoltori hanno perso il 40% degli insetti e gran parte della loro produzione. In Italia, quarto posto nella classifica europea, milioni di api sono state trovate morte ai piedi degli alveari dal Piemonte alla Calabria. Sette su dieci, secondo i dati forniti dai produttori, non hanno concluso il loro ciclo vitale nell'ultimo anno e questo ha significato un calo rilevante della produzione di cera e di miele. Tra le cause aveva giocato un brutto tiro sia la siccita' estiva del 2003 che le piogge incessanti della primavera successiva. Secondo gli allevatori la strada e' ora a senso unico: dare la possibilita' a queste piccole lavoratrici dell'ambiente di non succhiare veleno con lo stesso polline, di aiutare l'Italia con i suoi 50 mila apicoltori, 1 milione e 100 mila alveari, una produzione di oltre 10 mila tonnellate e un consumo di circa 20 mila tonnellate di miele l'anno. Qualche passo in avanti comunque e' stato compiuto. Infatti i 6 milioni di euro previsti dalla legge quadro in vigore dal 1 gennaio 2005 (2 milioni per ciascuno degli anni 2004-05-06) serviranno sicuramente ad incentivare il settore: dalla ricerca in apicoltura alla salvaguardia dell'ape italiana, dalla promozione alla valorizzazione dei prodotti dell'alveare, dall'incentivazione dell'impollinazione al sostegno delle forme associative.

Ambiente contro declino è la ricetta di Legambiente per lo sviluppo

14/04 Puntare sui gioielli del Made in Italy per ridurre le pressioni sull'ambiente, rilanciare lo sviluppo e invertire la rotta dei guasti ecologici. Ambiente contro declino, quindi, ovvero eco-qualita' come antidoto alla perdita di dinamismo socio-economico. Questo lo slogan della filosofia ambientale del nuovo millennio coniato da Legambiente per la 16/a edizione del rapporto annuale sullo stato di salute del Paese, 'Ambiente Italia 2005', presentato a Roma e curato da dall' Istituto di Ricerche Ambiente Italia (Edizioni Ambiente, 244 pagine a 19,80 euro). Il rapporto, fondato su 100 indicatori, parla di ''economia ferma'' ma di ''aumenti eccezionali'' di emissioni di gas serra (+9,9% rispetto al '90), consumi energetici (2,6% in un anno e il carbone che in 10 anni ha fatto un balzo in avanti del 25%), trasporto su gomma (+43% in 10 anni), impiego di combustibili (+6% tra 2000 e 2003) e urbanizzazione del territorio (+6% dal 1990) con 5 chilometri quadrati su 100 oggi completamente artificiali con un picco lombardo del 10%. Da qui ''la necessita' di puntare su ambiente e innovazione per tornare competitivi - ha detto il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta - e sulla valorizzare di quel sistema di capitalismo territoriale che e' il primo prodotto tipico italiano''. L'Italia, afferma ancora il rapporto di Legambiente, segna il passo nelle eccellenze come agricoltura biologica (in stallo da due anni) e natura protetta (rallentata l'espansione dei parchi). Meglio, anche se i risultati sono ''modesti e discontinui'' raccolta differenziata (21,5% con picchi del 40% in Veneto e Lombardia), piste ciclabili, isole pedonali e gestione delle risorse. Decisamente bene certificazione ambientale, prodotti tipici (145 Dop e Igp pari al 21% dei riconoscimenti comunitari), ecoturismo. ''E' proprio nel mosaico delle qualita' territoriali - ha sottolineato Ermete Realacci presidente onorario di Legambiente - la vera forza del nostro Paese. Questo made in Italy che spesso il presidente Ciampi ci invita, a ragione, a considerare la base del nostro futuro, e' il punto di partenza per ridare competitivita' alla nostra economia''. Ecco quindi alcune immagini dello stato di salute del Belpaese scattate dal 16/o rapporto Ambiente Italia:
- Urbanizzazione: nel 2000, secondo i satelliti del progetto europeo Corine Land Cover, le superfici artificializzate erano il 4,7% del territorio nazionale (1,43 milioni di ettari). Nel corso degli anni '90 c'e' stata una crescita del 6%, concentrata in aree industriali, grandi vie di trasporto (+11%), cave e discariche (+10% sul 1990) con picchi in Lombardia (10,4% di territorio costruito) e Veneto (7,7%). Le aree con la maggiore crescita negli anni '90, Sardegna (+21%), Friuli e Calabria. In valore assoluto le costruzioni abusive sono risalite a 40mila unita' (5,5 milioni mq e 15,9% del totale delle costruzioni).
- Consumi Energetici: aumento del 2,6% (+2,9% quelli elettrici) a un tasso molto superiore alla crescita del Pil e concentrato nel settore civile e nei trasporti; + 15% in 10 anni. Dal '91 al 2002 i consumi di energia per unita' di Pil sono scesi del 6%, nell'Ue a 15 sono calati del doppio. Crescono i combustibili fossili: carbone +6% sul 2002 e del 25% sul '93. Nel 2003 +9,9% sul '90 dei gas serra per l'aumento dei consumi per trasporti (+23,9% sul 1990) e della produzione energetica (+12,4%).
- Mobilita': trasporto su gomma +43% pari al 77% del totale; stazionarie rotaia (-5% sul 2001, +12% sul 1993) e cabotaggio (+7% sul 2001, +2% sul 1993). In Italia il primato pro capite di mobilita' motorizzata: 15.200 km/ab annui, +22% sulla media europea, +44% rispetto alla Germania.
- Bioagricoltura: l'Italia resta il piu' grande produttore europeo, ma da due anni il settore e' in stallo (-0,1% nel 2002, +3% sul 2001) lontano dall'impennata vorticosa del 44% nel 2000.
- Parchi: il sistema nazionale della natura protetta, con 777 aree, interessa il 10% del territorio e coinvolge il 22% dei comuni, gran parte dei quali al di sotto dei 5mila abitanti. Negli ultimi anni pero' l'espansione dei parchi e' rallentata; +21.3% la superficie boscata nel periodo 1985-2003.
- Ecocertificazione, Turismo e Commercio: sempre positivo il tasso di crescita della Iso 14001 (+48% nel 2004); 12.600 le aziende di agriturismo (+10% sul 2002); boom dei prodotti del commercio equo e solidale con un fatturato piu' che triplicato in 3 anni.

Duro intervento di Oliverio (DS) sulla cancellazione alla Camera del 4 bis sulle misure urgenti per l’emergenza rifiuti

13/04 Dura presa di posizione del Presidente della Provincia, onorevole Mario Oliverio, in ordine alla cancellazione alla Camera dell’articolo 4 Bis dal D.L. 14/2005 del 17 Febbraio 2005 relativo alle “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania”. Oliverio ( deputato dei DS), che già lo scorso 17 Marzo, in concomitanza con la conversione presso il Senato del Decreto Legge, aveva scritto al Ministro Matteoli ed ai Presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato stesso sollecitando l’estensione alla Calabria dei provvedimenti di ripiano dei debiti per la depurazione e lo smaltimento dei rifiuti contratti dai Comuni della Campania, ha oggi inviato un telegramma a nome dei Presidenti delle Province calabresi al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Dipartimento dei Rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio esprimendo “disappunto per l’inaspettata soppressione” e chiedendo al un incontro urgente atto “ad ottenere risposte concrete e immediate per evitare prevedibili tensioni”, interessando su ciò anche il Prefetto di Cosenza, Diego D’Amico. Così commentando subito dopo: “ E’ davvero incredibile l’atteggiamento del Governo che inspiegabilmente ha modificato idea relativamente ai contenuti del Decreto atto a fronteggiare l’emergenza ambientale in Campania.
Non trova alcuna spiegazione seria il fatto che appena 20 giorni fa, su sollecitazione mia e del collega Michele Traversa, Presidente della Provincia di Catanzaro, anche a nome dell’UPI, il Senato, con il parere favorevole del rappresentante del Governo, aveva accolto la proposta di estendere alla Calabria i provvedimenti assunti per la regione Campania, relativamente alla emergenza rifiuti e depurazione, al fine di consentire anche ai Comuni calabresi il ripiano dei debiti verso le società di gestione degli impianti attraverso mutui con la Cassa Depositi e Prestiti.
A tal proposito, il Senato aveva esteso, con apposito articolo 4 Bis, i provvedimenti contenuti nel decreto per la Campania anche alla Calabria.
Quel provvedimento era stato commentato anche da autorevoli esponenti del Governo di diretta rappresentanza calabrese.
Rimango sconcertato per la spregiudicatezza e frettolosità con la quale, nell’altro ramo del Parlamento, si sia fatta una clamorosa marcia indietro cancellando l’articolo 4 Bis prima richiamato e lasciando nella incertezza un settore come quello dei rifiuti e della depurazione delle acque destinato a vivere momenti di caos e di drammatica emergenza, con decine di lavoratori che rischiano il posto di lavoro e con società di gestione che saranno spinte in una situazione difficile e di vera e propria crisi.
Non voglio credere che la scadenza elettorale nel mezzo dell’esame del provvedimento tra i due rami del Parlamento possa essere la ragione di tale incredibile voltafaccia. Il Governo deve rispondere di fronte ai calabresi di tale atteggiamento. Abbiamo già chiesto un incontro urgente per ottenere risposte concrete entro brevi tempi. Non aspetteremo la stagione estiva per vedere travolte le nostre potenzialità turistiche e non saremo disponibili ad essere i parafulmini di responsabilità riconducibili ad altri livelli istituzionali, a partire dal Governo nazionale. Se non verranno entro pochi giorni risposte concrete, saremo costretti a metterci alla testa dei Sindaci per organizzare le iniziative necessarie a rompere la sordità ed a richiamare alla responsabilità.”

Viceministro Tassone “Soppressione emendamento sui rifiuti è un fatto grave”

13/04 La soppressione, da parte della Camera dei Deputati, dell'emendamento, inserito dal Senato a corollario del disegno di legge sull'emergenza rifiuti in Campania, riguardante la Calabria, "costituisce un fatto grave e dalle conseguenze preoccupanti". E' il pensiero del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mario Tassone, il quale fa rilevare che "la copertura finanziaria necessaria per ampliare anche alla Calabria il provvedimento era stata gia' vagliata dal Senato, senza che vi fossero state rilevate difficolta'. Si tratta, peraltro, - aggiunge - di un provvedimento indispensabile per fronteggiare la situazione ambientale regionale, laddove si prevedono anche poteri sostitutivi nei confronti degli enti locali inadempienti riguardo al pagamento delle tariffe di smaltimento dei rifiuti e per la depurazione delle acque, con la previsione della nomina, ove necessario, di appositi Commissari delegati". La decisione, a parere di Mario Tassone, "risulta tanto piu' gravida di conseguenze, considerato che la stagione turistica e' alle porte ed il turismo e' una delle pietre d'angolo dell'economia calabrese. Un'irrisolta emergenza rifiuti – ha concluso Tassone - avrebbe un impatto disastroso sia sull'economia, sia sull'occupazione, rischiando di generare un contraccolpo assai negativo sul Pil della Calabria".

Approvato alla Camera un odg del centrosinistra su “Emergenza rifiuti e depurazione in Calabria”

12/04 La Camera ha approvato un ordine del giorno del deputato Domenico Pappaterra e dei parlamentari calabresi del centro-sinistra Dorina Bianchi, Domenico Bova, Geppino Camo, Giacomo Mancini, Luigi Meduri, Marco Minniti sull'emergenza rifiuti e la depurazione delle acque, "dopo che il Governo - si fa rilevare in una nota - ha cancellato la norma per la Calabria ". Lo ha reso noto lo stesso Pappaterra che ha definito l'atteggiamento del Governo "fortemente discriminatorio per come ha affrontato la situazione di emergenza ambientale presente nelle regioni allo scopo commissariate. Nel mentre - prosegue Pappaterra - per la regione Campania si adotta, come e' giusto che sia, un apposito decreto legge con il quale si consente di ripianare la situazione debitoria dei comuni verso le societa' di gestione degli impianti impiegando le risorse finanziarie anticipate dalla Cassa Depositi e Prestiti che subentra nei crediti vantati dal Commissario nei confronti dei Comuni, per la Calabria al danno si aggiunge la beffa” "Infatti - continua Pappaterra - mentre il Senato, il 23 marzo, aveva esteso con un apposito articolo 4bis la norma anche alla regione Calabria, la Camera dei Deputati, con la scusa della mancata copertura finanziaria evidenziata dalla Commissione Bilancio, ha ritenuto di cancellare tale norma lasciando nel caos un settore come quello dello smaltimento dei rifiuti e della depurazione delle acque, con le societa' di gestione al limite del tracollo finanziario, con i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro e con la stagione estiva alle porte che rischia ancora una volta di essere compromessa dal mancato funzionamento degli impianti di depurazione. Non voglio essere cattivo - sottolinea Pappaterra - ma di certo appare contraddittorio il comportamento del Governo che prima delle elezioni da il via libera al decreto e celebrate le elezioni lo trasforma in parere negativo, limitandosi a raccogliere un nostro ordine del giorno che impegna il governo ad individuare, anche per la regione Calabria, le misure per fronteggiare l'estinzione dei debiti dei comuni verso il Commissario per l'Emergenza utilizzando anche per la Calabria sostegno della Cassa Depositi e Prestiti". Pappaterra, infine, auspica che il Governo "tenga fede al solenne impegno assunto in Aula ed approvi quanto prima analogo decreto che e' fortemente richiesto sia dalla grave situazione presente in Calabria, sia da tutti i responsabili istituzionali calabresi che unanimemente avevano lavorato per l'estensione alla regione Calabria delle misure oggi approvate e limitate alla sola regione Campania".

Bianchi(DL): “Sui rifiuti in Calabria intervenga il Governo”

''Il Governo intervenga sullo smaltimento dei rifiuti in Calabria''. E' quanto sostiene in una nota la parlamentare della Margherita Dorina Bianchi. ''Prima delle elezioni regionali - ha aggiunto - il Senato aveva approvato l'estensione alla Calabria dei provvedimenti gia' previsti per la Campania sullo smaltimento dei rifiuti. Oggi alla Camera la Margherita ha sollevato il problema della mancata attuazione di questi provvedimenti in Calabria all'indomani della sconfitta della Cdl in questa regione. Non voglio neanche lontanamente credere che questa decisione sia stata presa e tanto meno che sia frutto di una rivalsa di carattere elettorale''. ''Si tratta infatti di una posizione gravissima - ha concluso - su cui il governo ha il dovere di intervenire per tutelare tutti gli italiani. Il rischio e' anche quello di compromettere irrimediabilmente la prossima stagione estiva in Calabria, dando cosi' un duro colpo all'economia della regione per cui il turismo rappresenta da sempre un settore vitale''.

Discarica abusiva sequestrata a Laino Borgo

11/04 Una discarica abusiva realizzata su un terreno di settemila metri quadrati e' stata sequestrata dai carabinieri nel territorio del comune di Laino Borgo. Il provvedimento di sequestro e' stato emesso dal sostituto procuratore del Tribunale di Castrovillari, Baldo Pisani. Sul terreno i carabinieri hanno trovato un ingente quantitativo di plastica, vetro, ed altro materiale di risulta di colore biancastro che sara' sottoposto ad analisi di laboratorio al fine di verificare se si tratta di amianto. Nelle prossime ore la Procura nominera' un perito per verificare eventuali infiltrazioni che avrebbero potuto inquinare le falde acquifere.

Parco eolico di San Sostene: il gruppo Falck cessa il supporto

11/04 Il Gruppo Falck ha cessato la fornitura di ogni supporto al progetto per la realizzazione del Parco eolico di San Sostene . A riferirlo, in un comunicato, e' lo stesso Gruppo Falck precisando che ''all' attuazione del progetto, in termini di serieta' e trasparenza industriale e nel rispetto di tutti i vincoli ambientali e sociali posti dalle competenti autorita', aveva fornito sin qui il massimo impegno''. La decisione del Gruppo Falck, riferisce lo stesso comunicato, ''e' legata alla condotta della societa' VentoItalia Aps, che ha stipulato con Falck un contratto definitivo di compravendita delle quote della societa' titolare del progetto eolico di San Sostene. La societa' VentoItalia Aps ha ritenuto, infatti, con lettera del 25 marzo scorso, di dichiarare risolto tale contratto, adducendo come pretesto che la Falck ha partecipato a riunioni inerenti procedure definitivamente autorizzative del progetto del parco eolico''. Secondo quanto e' detto nella nota, ''l' avviso di risoluzione e' illegittimo e Falck si riserva di avviare tutte le necessarie azioni a tutela dei propri diritti. Ogni spendita del nome Falck in relazione al progetto di San Sostene deve, pertanto, ritenersi illegittima, sino a diversa comunicazione da parte dello stesso Gruppo Falck''. ''Anche in virtu' dei diritti giuridici attribuitigli dal contratto di compravendita sottoscritto con gli originali titolari dell'iniziativa - prosegue il comunicato - il Gruppo Falck conferma il proprio fermo intendimento a rendersi garante di una corretta realizzazione dell' iniziativa una volta che la piena legittima titolarita' della stessa sia formalmente e definitivamente confermata, eventualmente, anche in sede giudiziaria''.

Oliverio: “Loiero promuova un incontro sulla depurazione”

09/04 Il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha chiesto al presidente eletto della Giunta regionale, Agazio Loiero, di promuovere, non appena insediato, un incontro con i presidenti delle Province e il Commissario per l' emergenza ambientale per discutere delle questioni legate alla gestione del servizio di depurazione. Uno dei punti critici e' rappresentato dalle difficolta' manifestate dagli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali. Molti comuni pagano in ritardo le quote dovute alle societa' private incaricate del servizio. ''Ci stiamo muovendo a livello parlamentare - ha affermato Oliverio - per far rientrare la Calabria nel decreto Campania, un provvedimento che permette ai comuni di accendere mutui per pagare le somme dovute alle societa' che gestiscono la depurazione''. Oliverio sostiene che la situazione sulla costa tirrenica e sulla jonica e' molto preoccupante. ''Negli anni passati - ha sostenuto - sono state stanziate somme consistenti per la realizzazione di impianti che non funzionano o che funzionano male. Bisogna intervenire subito per salvare la stagione ormai alle porte, finanziando interventi che permettano di rendere efficienti gli impianti e di realizzarne, se necessario, di nuovi''. A Loiero la Provincia di Cosenza chiede di assumere un ruolo di coordinamento effettivo delle attivita' che dovranno essere intraprese. ''Le Province - ha concluso Oliverio - sono disposte a investire quanto serve a patto che lo stesso faccia la Regione''.

Vertice con Loiero sul problema depuratori in Prefettura a Catanzaro

08/04 Potrebbe essere un tavolo tecnico ristretto - del quale faranno parte un rappresentante del Comitato dei sindaci, l' Ato, i rappresentanti del Commissariato per l' emergenza, il consigliere giuridico del presidente eletto della Regione Agazio Loiero - ad occuparsi della soluzione dei nodi legati alla vertenza depurazione in provincia di Catanzaro. Una proposta, in tal senso che, secondo quanto emerso, e' stata valutata positivamente dallo stesso Loiero, e' stata avanzata in occasione del vertice convocato stamane dal prefetto di Catanzaro, Alberto Di Pace, alla presenza del presidente eletto della Giunta regionale, intervenuto come parlamentare in attesa di entrare in carica, del Commissario per l' emergenza ambientale Domenico Bagnato, del presidente dell' Ato 2 Michele Traversa e di numerosi sindaci. ''Quello avviato - ha sostenuto Di Pace - e' un tavolo che continua perche' e' il prosieguo di un' attivita' che la Prefettura sta svolgendo da diversi mesi, pur nell' assoluto rispetto delle esclusive competenze del commissario straordinario essendo la regione inserita in un emergenza dichiarata di protezione civile. L' attivita' di mediazione e di facilitazione del dialogo interistituzionale e' stata sempre attuata, a volte per problemi che riguardavano i lavoratori della societa' di gestione altre volte per facilitare l' incontro fra l' Ato e il Commissario straordinario; adesso siamo in una fase di accompagnamento del sistema e di facilitazione del dialogo tra l' Ato e i Comuni''. ''Si tratta di un impegno - ha sostenuto ancora il Prefetto di Catanzaro - che e' iniziato gia' dallo scorso dicembre quando emerse questa situazione e che continuera' anche sulla base dell' incontro di quest' oggi con i Comuni e l' Ato alla presenza dell' on. Agazio Loiero intervenuto non nella qualita' di presidente della Regione, perche' non e' stato ancora proclamato, ma come parlamentare proiettato verso questa carica. Cio' perche' non si aggiungessero tempi di conoscenza e di ricognizione delle situazioni e dei problemi in un momento successivo''. Previsioni circa la soluzione della vertenza? ''Sono moderatamente piu' ottimista di quanto non lo fossi nei giorni precedenti - ha spiegato Di Pace - perche' vedo una consapevolezza generale che mi conforta e soprattutto la volonta' di lavorare insieme che in queste cose risulta essere spesso l' elemento sempre determinante''. Riguardo alla risoluzione delle questioni economiche tra Comuni e Ato, il prefetto ha precisato che ''i nodi verranno in parte studiati e approfonditi nei tavoli tecnici e poi ci saranno delle iniziative nei prossimi giorni che forse ci porteranno a dei risultati che, al momento, non mi sento di anticipare''. Nessuna dichiarazione ha inteso rilasciare, in attesa della proclamazione ufficiale, il presidente eletto Agazio Loiero che era accompagnato dal consulente tecnico giuridico Nicola Durante. Per Daniele Menniti, sindaco di Falerna, ''quella che si sta delineando e' una situazione in base alla quale i Comuni, per legge, non possono applicare tariffe superiori a quelle previste, le quali non coprono le somme richieste dall' Ato. La nostra proposta - ha aggiunto - e' quella di chiedere alla Regione, di farsi momentaneamente carico della differenza affinche' si possa procedere regolarmente con la gara fissata al 20 aprile per l' individuazione del gestore unico e affrontare l' estate che e' prossima. Assolto il problema del recupero della cifra da parte della Regione, sara' poi l' Ato ad occuparsi della tariffa unica per i costi di gestione. E' importante, comunque - ha concluso Menniti - che il presidente della Giunta si sia riservato, nel momento in cui entrera' in carica, di verificare la fattibilita' di questa proposta''. All'inizio della riunione è stato osservato un minuto di raccoglimento per i funerali del Papa (nella foto).

Allarme processionaria nella zona di Guardia Piemontese

08/04 Il nucleo di vigilanza ambientale dell' Associazione Verdi ambiente e societa' onlus della Calabria, diretto da Emilio Quintieri, durante un servizio di vigilanza hanno scoperto, in localita' Pistuolo, nel comune di Guardia Piemontese, un lepidottero appartenente alla famiglia dei taumetopeidi, la ''Thaumetopoea Pityocampa'' conosciuto meglio come ''Processionaria del Pino'' che sta danneggiando gravemente il patrimonio forestale pubblico e privato.
Preso atto della situazione, secondo quanto riferito in un comunicato, Quintieri, ha provveduto ad una ricognizione del territorio rilevando la presenza di numerosi bozzoli segosi di colore bianco su quasi tutto il bosco di conifera soprattutto agli apici ed in prossimita' della biforcazione dei rami. ''Questi corpi sericei - ha sostenuto Quintieri - non sono altro che i nidi costruiti dai pericolosi bruchi di processionaria e attualmente sono invasi da moltissime larve di colore nero-azzurrastro. Della situazione ho informato il servizio fitosanitario della Regione, il Corpo forestale dello Stato, i Sindaci dei Comuni interessati ed il Dipartimento di prevenzione dell' As 1 di Paola affinche' intraprendano gli opportuni interventi, atti a contenere la proliferazione di questo pericoloso fitofago, al fin di prevenire gravi ed irreparabili danni al patrimonio arboreo pubblico e privato e l' insorgere di eventuali pregiudizi igienico-sanitari a carico della popolazione e degli animali selvatici. Infatti i bruchi di processionaria possono provocare gravi reazioni allergiche ed infiammatorie negli animali e nell' uomo anche senza il contatto con essi''.

Sequestrata una discarica comunale a Rossano

08/04 Il Gip del Tribunale di Rossano, Salvatore Iulia, su richiesta del sostituto procuratore, Francesca Neri, ha disposto il sequestro preventivo della discarica comunale di Via Giuseppe Rizzo, alle porte del centro storico con a ridosso l' agglomerato urbano del popoloso quartiere Traforo, per violazione della normativa ambientale disciplinata dal decreto Ronchi. La discarica era stata autorizzata a ricevere soltanto rifiuti inerti non pericolosi e non contenenti amianto, di provenienza edile quali cemento, mattoni, ceramica, vetro, materiale da costruzione e terra di drenaggio, che dovevano servire, soprattutto, a riempire un consistente anfratto, da sfruttare come area di parcheggio. I sigilli sono stati apposti dagli uomini della Guardia di Finanza della Compagnia di Rossano, comandata dal cap. Cosmo Virgilio, che hanno svolto le indagini supportati dai finanzieri della Sezione aerea di Lamezia Terme. E' stato l' equipaggio della ''Volpe'' lametina, durante una normale attivita' di monitoraggio ad individuare dall' alto l'area, circa 15mila metri quadrati, con la presenza di rifiuti pericolosi: carcasse e parti di motori di elettrodomestici, i cui liquidi fuoriuscenti costituiscono un grave pericolo per l' inquinamento del terreno circostante, pneumatici usati, fusti in ferro e parti di mobilio. Tutti, di diversa natura di quelli autorizzati. Tra l'altro, secondo quanto si e' appreso, non sono state rispettate le prescrizioni imposte dall' autorizzazione quali la compattazione dei rifiuti e la realizzazione di una recinzione idonea ad evitare l'accesso ad estranei. Il direttore tecnico della discarica, Mimmo Vitale, dipendente comunale, e' stato denunciato. Sono stati interessati gli uffici competenti per le analisi del caso, al fine di verificare l' eventuale grado d' inquinamento del suolo e sottosuolo.

Assoturismo: “Gravi rischi dalla centrale a carbone di Rossano”

07/04 ''Rischio per la salute e la qualita' della vita in un territorio che nel corso degli anni presenta una tendenza al peggioramento. Pericolo di impoverimento del territorio ove dovesse verificarsi l' abbandono delle localita' turistiche e la penalizzazione rispetto alle produzioni agricole''. Queste le due questioni sollevate dall' Assoturismo di Cosenza in merito alla proposta dell' Enel di riconvertire a carbone la centrale di Rossano. ''Non vogliamo entrare nel merito - e' scritto in una nota dell' Assoturismo - della capacita' di produrre energia pulita usando il carbone, non e' nostro compito confutare la validita' tecnica delle nuove forme d' impiego del carbone. Siamo convinti, pero', che altre correnti di pensiero potrebbero suggerire soluzioni alternative per la produzione di energia ed eventualmente una diversa destinazione per la stessa centrale di Rossano''. ''Per le imprese turistiche - prosegue la nota - le politiche del territorio sono fondamentali ed indispensabili alla loro esistenza. La qualita' del territorio nelle varie articolazioni e' il principale fattore della produzione. Crediamo che l' effetto ciminiera non renda gradevole la permanenza in spiaggia. Vogliamo concludere questa nostra riflessione con un invito alle istituzioni interessate: riconsiderate scelte e programmi che possono contrastare e pregiudicare l' affermazione ed il consolidamento del settore turistico, soprattutto in questa fase cosi' delicata di nuova metodologia di programmazione dal basso''. ''Non vogliamo che si crei la guerra dei poveri - conclude la nota - ma siamo preoccupati dell' atteggiamento avuto dall' Enel che nel mettere sul tavolo 1 miliardo di euro per la conversione della centrale, e facendo leva sui posti di lavoro, condizionano l' investimento al consenso della Regione e del Comune. Alcune centinaia di posti di lavoro (sicuramente importanti in un territorio in difficolta') garantiti dall' Enel, possono mettere a rischio le decine di posti di lavoro risultanti dalla sommatoria delle centinaia di piccole imprese operanti nel turismo, nell' agricoltura e nei settori collegati''.

Enel: “nessun rischio per la salute dalla centrale di Rossano”

07/04 ''La progettata riconversione dell' impianto di Rossano alla tecnologia del carbone pulito non mette a rischio ne' la salute, ne' l' economia del territorio, che al contrario contribuira' a migliorare''. Lo afferma, in una nota, l' Enel facendo riferimento alle preoccupazioni espresse dall' Assoturismo di Cosenza. ''Naturalmente - aggiunge l' Enel - il progetto potra' essere realizzato se c' e' il consenso delle istituzioni locali. Una considerazione ovvia che non si capisce perche' debba destare scandalo. Per quanto riguarda l' ambiente, gia' oggi la centrale di Rossano ha emissioni largamente inferiori ai limiti fissati dalla normativa nazionale ed europea. La riconversione portera' un ulteriore miglioramento della qualita' dell' aria, grazie alla realizzazione dei piu' avanzati sistemi di trattamento dei fumi. Ad esempio, le polveri emesse al camino saranno inferiori ai 15 milligrammi per metro cubo rispetto a un limite di legge di 50. Anche le ricadute al suolo saranno drasticamente ridotte, 100 volte piu' basse rispetto ai valori indicati dall' Organizzazione mondiale per la sanita'''. ''Per la logistica dei combustibili - prosegue la nota dell' Enel - il progetto prevede il massimo rispetto ambientale: tutte le fasi di movimentazione avverranno con nastri trasportatori e strutture chiuse e a tenuta che impediranno la dispersione di polveri indipendentemente dall' effetto del vento e delle piogge. La nuova centrale sara' un gioiello tecnologico che adottera' le migliori soluzioni oggi esistenti al mondo e avra' una potenza inferiore a quella attuale. Queste sono le caratteristiche del progetto che ci pare dimostrino con chiarezza come non possano esservi motivi obiettivi di preoccupazione ne' per i cittadini ne' per le imprese''.

LAV: “La proroga per la pesca del novellame ha effetti nefasti”

07/04 ''La Calabria, gia' maglia nera per i provvedimenti nefasti sulla caccia, dimostra, anche per quanto riguarda la pesca, di non aver compreso la gravita' dell' allarme rilanciato da organismi internazionali come Onu e Ue sul collasso dei mari''. Lo sostiene Roberto Vecchio Ruggeri, coordinatore Lav Calabria che, in una nota, critica il Ministero delle Politiche agricole per la concessione della proroga dell' esercizio della pesca del bianchetto. ''Spingendo per la proroga irrazionale della pesca di novellame - prosegue Vecchio Ruggeri - la Calabria si e' riproposta come regione in cui il cammino per i diritti degli animali e' ancora lungo e i segnali positivi troppo pochi. Auspichiamo, percio', che il nuovo Consiglio regionale si impegni in maniera piu' decisa sulla tutela dell' ambiente e degli animali''. In particolare, il coordinatore regionale della Lav critica ''l' assessore regionale uscente Giovanni Dima la Calabria ha premuto molto che ha salutato il provvedimento con toni trionfalistici''. Per Maria Teresa D' Agostino, responsabile nazionale pesca e itticoltura della Lav, ''il Ministero ha ignorato, ancora una volta, la situazione di allarme che riguarda i mari, non escluso il mar Mediterraneo, sottoposti a uno sforzo di pesca eccessivo e, percio', sempre piu' spopolati. Prorogare la pesca della 'neonata', primo anello della catena biologica marina, significa, quindi, ostacolare le possibilita' di ripopolamento''.

Sottosegretario Scarpa: “La proroga per le pesche speciali un atto dovuto”

06/04 La proroga di 15 giorni per le pesche speciali, iniziata ieri, e' una decisione ''dovuta'': replica cosi' il Sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole e forestali con delega la settore ittico Paolo Scarpa Bonazza a Legambiente e Wwf, che nei giorni scorsi hanno definito la scelta di concedere altre due settimane alla pesca della cosiddetta neonata nei mari di Puglia e Calabria ''una manovra elettorale, che portera' solo danni all'ambiente e conflitto tra i pescatori e allontana ancora l'Italia dall'Europa''. Le due associazioni ambientaliste ''sbagliano a protestare'' contro una decisione ''assolutamente dovuta'', date le condizioni meteorologiche dei primi tre mesi dell'anno ''che hanno impedito ai nostri pescatori di svolgere regolarmente tale tipo di attivita' ammessa dall'Unione Europea -sottolinea il Sottosegretario-. La sostenibilita' ambientale e' una stella polare, altrettanto lo sono quella sociale e economica''. Infine, secondo Scarpa ''Legambiente, in particolare, farebbe bene a raccordarsi con Lega Pesca, visto che sul punto la pensano in modo antitetico: contraddizione della sinistra?'', si chiede concludendo il Sottosegretario.

Scaroni: A Rossano il carbone per il rilancio della centrale Enel

05/04 L' amministratore delegato dell' Enel, Paolo Scaroni, ha incontrato la Giunta di Rossano e i consiglieri comunali per sottoporre alla loro attenzione, in un incontro interlocutorio, le ragioni della trasformazione a carbone della centrale di Sant' Irene di Rossano. Secondo il progetto dell' ente, il carbone sarebbe necessario per rendere nuovamente competitivo l' impianto, rilanciare le attivita' dell' indotto e creare le premesse per una riduzione delle tariffe con conseguente vantaggio strategico per l' Italia grazie all' ottimizzazione del mix di combustibili a livello nazionale. Dal punto di vista ambientale l' utilizzo tecnologicamente avanzato del carbone consentirebbe di raggiungere limiti di emissioni estremamente contenuti e molto al di sotto di quelli consentiti dalla legge. ''Non e' pensabile - ha detto Scaroni - che fra dieci anni la centrale di Rossano sia ancora come oggi. O si trasforma o sara' smantellata''. L' investimento previsto per trasformare l' impianto e' pari ad un miliardo e cento milioni di euro. L' opposizione di centrosinistra al Comune ha lamentato che l' incontro e' stato organizzato senza che vi sia stata la possibilita' di valutare il progetto Enel con la dovuta calma. Il sindaco di Rossano ha parlato di incontro interlocutorio al quale ne seguiranno altri che coinvolgeranno l' intero territorio interessato, dai sindaci alle organizzazioni sindacali, a quelle culturali e a tutte le forze attive della zona. Una nutrita rappresentanza di ambientalisti ha manifestato davanti al Municipio. Il progetto proposto rappresenta, secondo l' Enel, un' opportunita' per lo sviluppo economico e sociale dell' area ed avra' un significativo impatto sull' occupazione locale.

Centrale Enel di Rossano, incontro del Sindaco con l’amministratore Scaroni

04/04 Le ipotesi di riconversione della centrale dell' Enel di Rossano saranno esaminate nel corso di un incontro che l' amministratore delegato della societa', Paolo Scaroni, avra' domani con il sindaco, Orazio Longo, la Giunta ed il Consiglio comunale. L' incontro si svolgera' nella sala consiliare del Comune. A conclusione dell' incontro Scaroni e Longo terranno una conferenza stampa.

Folco Quilici entra nel Cda della società del Ponte sullo Stretto

01/04 Conferma per Pietro Ciucci alla guida della Societa' Stretto di Messina: il consiglio di amministrazione, rinnovato dall'assemblea, lo ha confermato amministratore delegato attribuendogli i poteri per la gestione della societa'. Nel consiglio di amministrazione entra Folco Quilici. E' quanto riferisce una nota della societa'. Rinnovato anche il collegio sindacale, mentre l'assemblea degli azionisti ''ha preso atto che e' in corso di completamento l'iter procedurale per la nomina del rappresentante della Regione Siciliana nel consiglio di amministrazione''. Dal consiglio di amministrazione escono: Giuseppe Calcerano, Lino Cardarelli, Renato Casale, Vito Riggio. Confermati alla carica di vice presidente della societa' Carlo Bucci ed Emmanuele Emanuele. Il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale sono stati rinnovati per il triennio 2005-2007. ''Accolgo con soddisfazione - ha commentato l'amministratore delegato Pietro Ciucci - la fiducia espressa dagli azionisti con la conferma ad amministratore delegato. Nel corso del triennio 2002-2004 il progetto del ponte ha indubbiamente registrato una notevole accelerazione portando l'opera in piena fase realizzativa''. Ciucci ha ricordato anche il prossimo imminente impegno: ''Il prossimo 5 aprile scade il termine per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara di Project Management Consulting, mentre il termine di presentazione delle offerte da parte dei tre concorrenti General Contractor e' stato fissato per il 20 aprile. Continua dunque il lavoro con rinnovato
stimolo ad operare in tempi certi ed al meglio con l'obiettivo di aprire i cantieri il prossimo anno''.

Italia Nostra: “Il Ponte sullo Stretto il Comune di Messina non lo vuole”

31/03 ''Il voto del consiglio comunale di Messina che ha detto ''no'' al Ponte sullo Stretto e' un altro colpo alla traballante mega struttura che il governo si ostina a voler costruire. Messina ha votato quasi all'unanimita' in questo senso esprimendo uno schieramento serio, non motivato dalla politica e maturato con uno studio della situazione durato sei mesi''. E' quanto sostiene in una nota il vicepresidente di Italia Nostra, Giuseppe Giliberti, circa il voto espresso dal consiglio comunale di Messina. ''L'opera - ha aggiunto - e' stata alla fine giudicata inutile, costosa e dannosa come Italia Nostra e tutti gli altri ambientalisti sostengono sin dall'inizio. Il voto del consiglio comunale, se pure non e' vincolante, e' di grandissima importanza''. Il vicepresidente di Italia Nostra ha inoltre diffuso le conclusioni della commissione di studio messinese secondo la quale ''il ponte non porta vantaggi all'occupazione ed anzi farebbe perdere posti di lavoro stabili nel settore dei trasporti marittimi; distruggerebbe un paesaggio mitico e un'area fondamentale dal punti di vista ecologico. Nel progetto sono stati trascurati completamente gli aspetti urbanistici e i vincoli ambientali, i cantieri sottrarrebbero alla zona rivierasca 8 milioni di metri cubi di terra senza che sia stata prevista alcuna opera di riqualificazione urbana di Reggio Calabria e Messina. La morfologia ne verrebbe stravolta''.

Allarme erosione sulle coste italiane

31/03 SOS sabbia sulle coste italiane. A poco meno di tre mesi dall'inizio della stagione estiva scatta l'Sos spiagge. L'erosione delle coste ha messo in serio pericolo gli arenili nazionali e anche la tintarella, per la quale lo spazio si riduce con gli anni a fazzoletti sempre piu' piccoli. Ma da oggi per salvare le spiagge e' in azione il pronto soccorso anti-erosione messo a punto dall'Icram, l'Istituto scientifico del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio. E' salpata infatti la nave Astrea con il compito di monitorare i fondali marini e individuare eventuali possibili serbatoi di sabbie inerti da poter estrarre e portare a riva. ''L' 'Astrea' - ha annunciato il presidente dell'Icram, Folco Quilici - ha ripreso il mare per la nuova campagna scientifica 2005 e la prima operazione dei nostri ricercatori e' dedicata all'esame delle sabbie sommerse destinate alla ricostruzione delle spiagge colpite dall'erosione marina''. Si comincia con una ricognizione di una striscia di sabbia al largo di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e si continua con altri siti lungo il litorale laziale che serviranno a ricostruire gli arenili maggiormente colpiti dall'azione delle onde. Compito dei ricercatori dell'Icram, che si avvale della propria nave laboratorio 'Astrea', appunto, e' quello di studiare i fondali marini che ospitano le sabbie asportabili da utilizzare per il ripascimento degli arenili danneggiati. Per dare il nulla osta allo sfruttamento delle sabbie sottomarine gia' segnalate all'Icram, i ricercatori effettuano prelievi di campioni dal fondo che sottopongono a una serie di esami e di analisi. Se queste sabbie cosiddette 'relitte' risultano insignificanti ai fini della vita sottomarina, vengono inserite fra quelle sfruttabili. Saranno poi le draghe di ditte specializzate a recuperare le sabbie e a realizzare il ripascimento delle spiagge interessate. Per esempio, riferiscono gli esperti dell'Icram, la ricostituzione dell'arenile di Tarquinia ha richiesto l'impiego di 600.000 metri cubi di sabbia. Fra le regioni italiane, il Lazio, secondo la mappa Icram, e' quella piu' avanzata in questo tipo di operazioni. Sono state gia' individuate cave di sabbia sommersa lungo l'intero litorale e spetta ora ai ricercatori dell'Icram analizzarle. Dopo i prelievi al largo di Montalto di Castro, l' 'Astrea' si spostera' a Sud, fra il Circeo e Gaeta dove sono state segnalate altre cave. I lavori al largo di Montalto di Castro consistono soprattutto, spiega l'Icram, nel verificare se c'e' stato un impatto sull'ambiente dovuto al prelievo di sabbie effettuato l'anno scorso e vedere in quanto tempo si ricostituiscono eventuali forme di vita. Anche l'Emilia-Romagna e' attiva su questo versante: sono stati finora trovati e sfruttati siti di sabbia per nove tratti di spiaggia con 800.000 metri cubi prelevati e messi in opera. In questa riviera, data la conformazione dei fondali, occorre un minor volume di sabbia per ricostruire gli arenili, fa sapere l'Icram. Secondo gli ultimi dati generali raccolti dall'Osservatorio sull'erosione costiera, in Italia l'allarme e' il piu' alto di tutta Europa. Su 7.500 chilometri complessivi, 5.000 balneabili e il 70% collocate nel centro e Sud d'Italia, 2.400 mostrano gia' gli effetti di una forte erosione. Sono inoltre 4 i chilometri quadrati gia' divorati dal mare negli ultimi tempi. Calabria e Molise le regioni con i litorali piu' malandati. Sotto erosione anche Portofino dove gli ombrelloni arrivano ormai sulle case, il Conero (Marche) e Macchiatonda (Toscana).

Aggiornato il piano di rischio idrogeologico di Calabria Puglia e Basilicata

30/03 E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la deliberazione dell'Autorita' interregionale di Bacino della Basilicata con cui e' stato adottato l'Aggiornamento 2005 del Piano di Bacino Stralcio per la tutela dal rischio idrogeologico. Il Piano riguarda Comuni della Basilicata, della Puglia e della Calabria. In particolare, nell'Aggiornamento sono comprese le aree di versante dei Comuni di Aieta, Altamura, Avigliano, Fardella, Filiano, Forenza, Garaguso, Gravina in Puglia, Moliterno, Nocara, Oliveto Lucano, Pietragalla, Poggiorsini, San Chirico Nuovo, San Giorgio Lucano, San Martino D'Agri, San Mauro Forte, San Paolo Albanese, Spinoso, Teana, Tortora, Anzi (frazione S. Donato) e le fasce fluviali dei fiumi Basento e Bradano. La decisione e' stata adottata nell'ultima riunione del Comitato istituzionale dell'Autorita' di cui fanno parte rappresentanti delle Regioni Basilicata, Calabria e Puglia e delle Province di Potenza, Matera, Bari, Taranto e Cosenza.

L’Afor Calabria firma un protocollo per lo sfruttamento delle biomasse

30/03 Con un protocollo d'intesa siglato questa mattina nella sede centrale dell'Afor, l'Azienda, rappresentata dal presidente del Cda, Francesco Macri', si e' impegnata a dare in concessione alla Pressar Engineering srl, di cui era presente il legale rappresentante, Luigi Di Marco, 15.000 ettari di bosco, di cui 5000 di progressiva utilizzazione, finalizzata al recupero e utilizzo dei derivati del bosco in fonti di energia meno inquinante e per attivita' produttive. Per il presidente Francesco Macri, affiancato dal direttore generale, Michele Laudati, dal vicedirettore, Italo Antonucci e dal consigliere, Salvatore De Biase, ''questo e' il primo passo verso la costituzione di una societa' mista con partecipazione pubblico-privataper una collaborazione diretta nella formazione di una filiera produttiva che utilizzi tutto il potenziale dei derivati del bosco sul territorio, nell'obiettivo di dare un impulso maggiore al patrimonio ambientale, ma anche a quello economico, coinvolgendo, come previsto, all'interno della convenzione, la manodopera e l'industria locale gia' specializzate o in grado di farlo per nuove linee produttive''. Il legale rappresentante della Pressar, Di Marco, illustrando i termini della convenzione che deriva dal progetto ''Bosco Allevato'', ha puntualizzato che lo scopo della societa', ''non e' quello di venire dalla Toscana per produrre qualcosa, ma recuperare tutto quello che deriva dal bosco, che in Calabria e' un magnifico esempio di vastita' e concentrazione allo stesso tempo, in modo da rendere stabile l'occupazione sul territorio lavorando in zona il prodotto, fino all'utilizzo finale''. Il senso della denominazione ''Bosco Allevato'' deriva dalla similitudine con l'allevamento del bestiame, perche', come per gli animali anche per gli alberi il ciclo vitale e' nascita, crescita, maturita', invecchiamento, morte. ''E', dunque, coerente - ha precisato Di Marco - utilizzare il bosco come un essere animato che va custodito, curato, pulito sfoltitoe, quando la pianta e' matura si taglia, recuperando i prodotti come fonti di energia e altro utilizzo, per immettere nuove specie e riformare il ciclo vitale delle piante''. ''La Calabria come la Finlandia, quindi - conclude la nota dell'Afor - dove la gran parte degli scarti della lavorazione industriale del legno e della sua prima derivata: la carta, vengono destinati al settore per la produzione di energia dalle biomasse, evitando di stoccare gli scarti in discariche o di dover pagare per un loro incenerimento. Quello che prima era un costo da sostenere, si puo' trasformare in un'opportunita' da sfruttare per produrre preziosa energia e utilizzi connessi all'industria.

La Commissione del Consiglio comunale di Messina dice no al Ponte Sullo Stretto

30/03 ''Con un solo voto contrario, Messina oggi ha detto no al Ponte sullo Stretto, senza ombra di dubbio''. A sostenerlo e' stata Anna Giordano, responsabile Campagna contro il Ponte sullo Stretto del Wwf Italia, la quale, in un comunicato, ha sottolineato che il voto ''della Commissione Ponte del Consiglio comunale di Messina, che si e potuto esprimere oggi per la prima volta contro la costruzione dell' opera dopo 6 mesi di approfondimenti tecnici su tutte le componenti economico-sociali e ambientali dell' opera, dimostra la ferma opposizione dei cittadini contro quest' opera inutile, costosa e dannosa''. ''Hanno sicuramente convinto - ha aggiunto - gli argomenti avanzati dalle associazioni ambientaliste che da oltre un anno promuovono manifestazioni e campagne di informazione per sfatare il mito dell' opportunita' economica e strutturale dell' opera. Il voto di oggi rappresenta il primo pilastro democratico che viene gettato sullo Stretto di Messina al posto di quelli di cemento che il nostro Governo vorrebbe''. ''I messinesi - ha proseguito Anna Giordano - si sono accorti che il ponte costerebbe molto allo Stato: costera' tra i 5 e i 6 miliardi con le compensazioni ambientali e territoriali necessarie; il ponte non e' vantaggioso sotto il profilo occupazionale, la sua realizzazione farebbe perdere 400 posti di lavoro stabili oggi presenti nel settore dei trasporti marittimi; distruggerebbe uno dei paesaggi piu' incantevoli del nostro paese e una delle aree chiave dell' ecoregione Mediterranea. Durante tutto l' iter progettuale e' come se non si fosse voluto tener conto delle procedure di valutazione di impatto ambientale, sono stati trascurati completamente gli aspetti urbanistici e i vincoli ambientali, come le 11 aree care all'Europa (Sic e Zps). I cantieri sottrarrebbero alla zona rivierasca 8 milioni di metri cubi di terra senza che sia stata prevista alcuna opera di riqualificazione urbana di Reggio Calabria e Messina. La morfologia ne verra stravolta, anche per la presenza dei giganteschi piloni''. Nella campagna contro il ponte, al fianco del Wwf, e' schierato anche Enzo Majorca il quale, recentemente, e' scritto nel comunicato dell' Associazione ambientalista, ha chiesto ''che i responsabili di questo progetto siano esposti al disprezzo mondiale per quella feroce volonta' di distruggere quell' architettura mirabile di Dio che e lo Stretto di Messina. Il Ponte - ha aggiunto Majorca - distruggerebbe, oltre all' ambiente, anche il patrimonio storico culturale, le suggestioni che da sempre animano l' area tra Scilla e Cariddi. Qui i turisti vengono perche' trovano qualcosa che non potranno mai trovare in nessuna altra parte del mondo''. La commissione consiliare speciale per il ponte e le grandi opere, presieduta da Gaetano Giunta dei Ds, ha espresso il parere sfavorevole alla costruzione del Ponte, ritenendo l'opera dannosa dal punto di vista sociale e culturale. La relazione della Commissione, 45 pagine corredate da grafici, analisi dei luoghi, pareri di tecnici, progettisti, studiosi e docenti universitari, passera' adesso all'esame del Consiglio comunale.

Fava (Udeur) “Anche il centrodestra dice no al Ponte”

30/03 "E' un dato di fatto: al Ponte sullo stretto non ci credono più neanche a destra. A Messina, in consiglio comunale Forza Italia e An votano con il centrosinistra, approvando la relazione di Gaetano Giunta (Ds),contraria al Ponte". Lo sottolinea Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Regionale presso il Parlamento Europeo. "Da Brescia - continua Fava - il viceministro dell'Ambiente Nucara (Pri) spiega che non ha senso spendere miliardi su un'opera faraonica quando la ferrovia Messina-Palermo risale al 1908. E perfino l'assessore ai Trasporti siciliano, Fabio Granata (An), ha partecipato alla manifestazioni ambientaliste svoltesi il 12 marzo a Messina e Reggio Calabria". "Tutto questo - conclude - dimostra solo una cosa: la battaglia contro quest'opera inutile e devastante non è motivata da questioni di schieramento, ma dal buon senso e dalla buona fede. Sono contento che, lentamente, anche il centrodestra se ne stia accorgendo".

Viceministro Nucara “Il ponte sullo stretto è come un cravatta senza camicia”

29/03 Realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina prima di dotare Sicilia e Calabria di infrastrutture di base sarebbe come ''girare con la cravatta senza la camicia''. Il paragone e' del viceministro dell' Ambiente, Francesco Nucara, oggi a Brescia per un incontro con il presidente della provincia, Alberto Cavalli. Nucara, a margine dell'incontro nel quale e' stato informato sulle iniziative in materia ambientale poste in essere dalla Provincia, ha affrontato la questione dello Stretto di Messina. Ricordando che ''la ferrovia Messina-Palermo e' del 1908'', Nucara ha sottolineato come ''prima del Ponte sullo Stretto e' necessario dotare la Sicilia e la Calabria di infrastrutture di base''. Una posizione che il segretario nazionale del Partito Repubblicano ha detto ''di aver fatto presente al presidente del Consiglio'' e che, sempre secondo Nucara, Berlusconi ''ha ascoltato e condiviso''. Nucara non ha bocciato l'idea del Ponte in se', un'opera che ''dal punto di vista dell'inquinamento ambientale migliorerebbe le condizioni dello Stretto'' e con delle criticita' ''solo a livello paesaggistico''. Il Ponte, ha infatti notato Nucara, ridurrebbe ''la circolazione delle navi'' e, di conseguenza, l'inquinamento del tratto di mare interessato dalla loro circolazione. Il problema e' invece finanziario, visto che ''le risorse sono quelle che sono'', ci sono ''debiti pregressi da pagare'' e ''i parametri di Maastricht da rispettare''. Dunque, considerati i vincoli di finanza pubblica, la priorita' va ''alle infrastrutture di base della Sicilia e della Calabria''. ''Si e' mai visto qualcuno girare con la cravatta e senza la camicia?'', ha detto Nucara, riferendosi al corretto rapporto di priorita' che dovrebbe intercorrere tra le infrastrutture di base e il ponte sullo Stretto. Il segretario del Pri non ha mancato di sottolineare le ''divisioni della sinistra'' sulla realizzazione dell'opera, sia a livello nazionale, con ''Prodi che ha cambiato tre volte posizione'', sia a livello regionale in Calabria.

Porto di Sibari: Stassi sospende lo sciopero della fame

Laghi di Sibari: Quarto giorno di sciopero della fame del presidente Stassi. Visita del Vescovo Graziani

Fare verde: “Ingnorati, dal commissario all’ambiente, i suggerimenti sui rifiuti”

25/03 ''Sono trascorsi ormai diversi mesi da quanto Fare Verde, unitamente a molti Comuni della provincia di Cosenza, ha proposto una soluzione concreta e alternativa alla risoluzione della questione rifiuti nell' ambito della stessa Provincia. Il Commissario - e' detto in una nota dell' associazione ambientalista - ha volutamente ignorato ogni suggerimento perseguendo solo ed unicamente la strada dell' incenerimento senza preoccuparsi minimamente di mettere in atto strumenti idonei alla riduzione della quantita' di rifiuti da conferire in discarica ben sapendo che la data di chiusura di molte di esse era ormai improrogabile''. Per Fare Verde ''questi comportamenti non possono essere accettati. Possibile che non si riesca a mettere in atto una seria programmazione per lo smaltimento dei rifiuti? Si e' mai preoccupato, l' ufficio del Commissario, di verificare il corretto funzionamento del ciclo della Raccolta Differenziata in ogni componente la filiera? Non si dica che in Calabria la Raccolta Differenziata deve essere potenziata semplicemente perche' essa non esiste affatto. Non si puo' definire RD una raccolta che prevede il suo smaltimento all' interno degli stessi impianti che producono CDR. In questi giorni, da parte di qualche Azienda consortile, e' stata avviata la raccolta della frazione organica all' interno di alcune attivita' commerciali. Dove sono gli impianti per il compostaggio? Si tratta di escamotage per poter accedere a fondi Europei? Dove sono le relative convenzioni per la produzione di compost di qualita' da utilizzare in agricoltura? Perche' l' ufficio del Commissario non interviene in maniera sostanziale nel creare tali circuiti virtuosi?''.

Nasce a Saracena un azienda faunistico-venatoria

25/03 Si estende su una superficie di 2.500 ettari, l' azienda faunistico venatoria denominata ''Angelo Vito Buchicchio'', associazione no-profit, attiva da ieri a Saracena. A dare notizia dell' entrata in funzione dell' azienda e' stato il presidente Saverio Bloise che ha reso noti i contenuti della deliberazione della Giunta regionale che autorizza l' avvio delle attivita'. ''La domanda per l' autorizzazione, con la relativa documentazione tecnica ed in particolare la relazione per l' Istituto nazionale per la fauna selvatica 'A. Ghighi' di Bologna, - spiega Bloise - erano state inoltrate all' Assessorato regionale alla caccia il 19 gennaio del 2004 e fatte proprie dall' assessore, Giovanni Dima, che le ha sostenute in tutte le sue fasi sino all' atteso varo''. ''Le finalita' della iniziativa, prima ed unica nell' area nord occidentale del Pollino, realizzata su iniziativa ed interessamento delle sezioni venatorie comunali Federcaccia e Arcicaccia in conformita' della legislazione nazionale e regionale - prosegue Bloise - sono prettamente naturalistiche e faunistiche, di promozione delle iniziative ed attivita' per la tutela, valorizzazione e conservazione dell' ambiente e per lo svolgimento delle attivita' venatorie ed agonistico-sportive ad essa connesse''.

Continua la protesta ai Laghi di Sibari

Viceministro Nucara: “Soddisfazione per il dl sull’emergenza rifiuti”

24/03 Francesco Nucara , viceministro dell' Ambiente e della Tutela del Territorio, in una nota, ha espresso ''viva soddisfazione'' per l' approvazione, da parte del Senato, del disegno di legge su misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione Campania, . ''Il decreto legge, che aveva gia' grande valenza economica e sociale, - e' scritto nel comunicato - dopo le modifiche apportate assume un significato ed una importanza ancora maggiore e prevede all' art. 4 la possibilita', per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria determinatasi nel settore dei rifiuti in Campania, di trasferire fondi sulla contabilita' speciale intestata al Commissario delegato per l' emergenza ambientale, anche attraverso apposite operazioni finanziarie su base pluriennale ai cui oneri si provvede nell' ambito delle disponibilita' del bilancio regionale''. ''La proposta del Governo di inserire misure urgenti anche per la Calabria - afferma Nucara - e' di grande rilievo, soprattutto, perche' prevede, in relazione allo stato di emergenza ambientale in atto nella Regione, l' adozione di ordinanze di protezione civile volte ad assicurare il compimento di tutte quelle attivita' relative alle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti e per la depurazione delle acque''. Nel comunicato si precisa, inoltre, che ''e' prevista la nomina di appositi commissari delegati con poteri sostitutivi in caso di inadempimento degli Enti locali. Il viceministro ha provveduto immediatamente ad informare il Commissario delegato per l' emergenza ambientale in Calabria, Domenico Bagnato, dell' approvazione della norma aggiuntiva. Il decreto legge passa ora all' esame della Camera dei Deputati per l' approvazione definitiva''.

Rhodio “Si apre uno spiraglio per la vicenda dei depuratori della Calabria”

24/03 ''Con l' approvazione in Senato di un emendamento totalmente diverso da quello capestro, presentato in precedenza, si apre uno spiraglio nella contorta vicenda della gestione della depurazione non solo dell' ATO 2 di Catanzaro, ma dell' intera Calabria''. Lo sostiene Guido Rhodio sindaco di Squillace. ''I sindaci - prosegue Rhodio - siamo in parte piu' sereni, perche' sono state bloccate le proposte lesive dell' autonomia comunale e distorcenti la reale situazione della questione, che rischiava di scaricare sui Comuni e soprattutto sui cittadini calabresi un percorso aberrante, sul piano amministrativo e gestionale, da parte di alcuni organi istituzionali riguardo a servizi essenziali per le comunita' e per la tutela dell' ambiente. Si e' tentato di fare tutto senza i Comuni o addirittura sulla testa dei Comuni, che pure sono gli enti che devono rispondere direttamente alle popolazioni per l' espletamento del servizio''. Secondo il sindaco di Squillace ''il nuovo emendamento ha bocciato radicalmente questa gretta impostazione che mirava ad emarginare le comunita' locali o imporre ai cittadini balzelli non dovuti. La mobilitazione unitaria dei Comuni ha raggiunto un primo e importante risultato e apre una prospettiva di impegno per altre significative battaglie di progresso e trasparenza e per il futuro di questi servizi fondamentali, che devono essere fortemente rivisitati e riorganizzati''. Rhodio ha messo in evidenza la necessita' di convocare al piu' presto la conferenza dei Sindaci manifestando ''vivo ringraziamento per questo parziale risultato ai senatori calabresi, ai gruppi parlamentari che hanno sposato la causa recependo l' allarme segnalato dagli amministratori anche con telegrammi e all' Anci nazionale''.

 

Monta la protesta ai Laghi di Sibari

 

Due discariche abusive sequestrate a Castrolibero

23/03 Un' area di circa 6mila metri quadrati situata in localita' ''fontana la pietra'' nel territorio di Castrolibero, all' interno della quale erano state realizzate due discariche, e' stata sequestrata da personale del Nipaf, il nucleo investigativo di polizia ambientale del Corpo forestale dello Stato. Nella prima discarica sono stati trovati pezzi di asfalto ed inerti provenienti da demolizioni di case e contenitori di rifiuti nocivi, plastiche ed altri rifiuti. Nella seconda discarica, adiacente al fiume Campagnano, iscritto nell' elenco delle acque pubbliche per la provincia, sono stati trovati oltre a calcinacci di varia natura, pezzi di eternit, bidoni, scaldabagni, materiale ferroso ed altro materiale di varia natura in parte interrato. Il sito era privo di ogni tipo di impermeabilizzazione. Il Corpo forestale ha anche denunciato in stato di liberta' il proprietario del terreno. L' operazione rientra nell' ambito dei controlli disposti dal Comando provinciale di Cosenza del Cfs finalizzati alla repressione dei reati ambientali.

Presentato a Ricadi il progetto del parco marino “Costabella”

23/03 E' stato presentato a Ricadi, nel corso di una conferenza stampa, il progetto di parco marino ''Costabella Oasi degli Dei''. Il progetto e' stato promosso dall' Assessore regionale all' Ambiente, Domenico Antonio Basile, che ha stipulato un rapporto di collaborazione con l' Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (Icram), struttura tecnico-scientifica di riferimento del Ministero dell' Ambiente. ''L' idea di realizzare un Parco marino lungo la costa tirrenica - e' detto in un comunicato - era stata previsto nel programma del Pis Rete ecologica regionale. Dallo scorso mese di novembre un' equipe dell' Icram, guidata dal prof. Silvio Greco, e composta da sei esperti ha avviato la prima fase dell' operazione, che e' consistita in una campagna di monitoraggio, biologico e chimico oceanografico, per l' analisi dei dati scientifici e la loro elaborazione critica, l' analisi delle caratteristiche chimico-fisiche e correntimetriche delle acque, l' individuazione delle eventuali criticita' ambientali ed antropiche presenti nella zona; il tutto attraverso immersioni subacquee, pescate sperimentali, saggi scientifici. Successivamente una nuova equipe, sempre sotto la direzione del prof. Silvio Greco, ha concluso un secondo giro con la scansione ed il rilievo di fondali e secche ed un'analisi dei relitti presenti sul fondo. Da questo lavoro e' scaturita la mappa definitiva delle zone piu' interessanti, grazie alla quale si potra' scegliere quella che sara' trasformata nel Parco marino regionale. La mappa e' stata arricchita con la stesura degli indici di biodiversita' e con una descrizione delle caratteristiche naturali dei fondali, nonche' un completo elenco faunistico con tutte le specie animali e vegetali. L' equipe dell' Icram ha anche concluso una serie di incontri con gli operatori specializzati del territorio, innanzitutto albergatori e divining center, ed un contatto diretto con la popolazione, attraverso la proposta di un questionario, utile per valutare il livello di sensibilita', gia' comunque significativo, per meglio comprendere l' impatto che l' istituendo Parco avra' sul territorio. ''Si tratta di un modo concreto - ha detto l' assessore Basile - di promuovere le straordinarie potenzialita' della Calabria ed in particolare di un' area, quella della costa tirrenica vibonese, universalmente riconosciuta tra le piu' belle. Un approccio, mentale e culturale, che intende coniugare l' azione di tutela delle bellezze naturali, con l' attivita' di valorizzazione, attraverso iniziative ecosostenibili in grado di attrarre quel flusso turistico di qualita' che deve essere una delle principali fonti di ricchezza per il nostro territorio''.

CGIL: “La riconversione del Mercuri alle biomasse è un passaggio obbligato”

23/03 ''La riconversione a biomasse della centrale ENEL del Mercure assume un significato che va oltre l' investimento che si sta realizzando''. E' quanto afferma, in una nota, la segreteria comprensoriale del Pollino della Cgil. ''La riconversione a biomasse di una piccola centrale comunque presente nell'area del Pollino, alla stregua di quello che ha rappresentato e tuttora rappresenta l' attivita' di estrazione del petrolio sul versante lucano - aggiunge la Cgil - e' in qualche modo un passaggio obbligato ma in fondo coerente con una linea di sviluppo ecosostenibile e utile a irrobustire un tessuto economico altrimenti, nel breve periodo perlomeno, destinato a pesanti e insostenibili impoverimenti. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili quali le biomasse, nessuno puo' smentirlo, e' una tendenza fortemente auspicata anzi obbligata verso la graduale diminuzione della dipendenza dal petrolio. Tutto questo pero' va unito ad seria manutenzione del grande patrimonio boschivo, dalla messa a dimora, anche in zone di forte rischio di dissesto idrogeologico, di boschi a rapido accrescimento. Tutto cio' ovviamente coinvolgendo e utilizzando al meglio la forza lavoro rappresentata dagli undicimila forestali calabresi, ma non trascurando cio' che potra' accadere con la nascita di un vero interesse economico specie nei giovani a conferire piu' o meno direttamente a quella centrale biomassa altrimenti destinata a sprecarsi''. La CGIL fa riferimento, in particolare, ''alle ridotte dimensioni dell' impianto, alle interessanti ricadute occupazionali ed alle piu' ampie garanzie dovute all' istituzione della commissione tecnico-scientifica di controllo, che piu' complessivamente, ed a prescindere dall' impatto della centrale elettrica, potra' monitorare la qualita' ambientale sul territorio del parco. Queste sono state anche le ragioni che hanno portato anche le istituzioni a rilasciare le dovute ed imprescindibili autorizzazioni, tutte rispettose della salute dei cittadini e del nostro territorio. Occorrera' che l' ENEL rispetti i protocolli sinora sottoscritti e se necessario, anche in presenza della discarica abusiva venuta alla luce nei giorni scorsi, assuma nuovi e piu' vincolati impegni volti a massimizzare i vantaggi per il territorio. A patto che anche questa vicenda della discarica, a tutti i livelli e da tutti i soggetti investiti, venga gestita con serieta' e rigore, evitando anche qui allarmismi e mistificazioni e dicendo con chiarezza che prosecuzione dei lavori per la riconversione e presenza della discarica sono due questioni assolutamente distinte e separate. E' ovvio ed importante che sull' esistenza di una discarica di questo tipo occorrera' individuare fino in fondo e senza alcuna reticenza responsabilita' e implicazioni di ogni genere, cosi' come certezze e modalita' per una sua rapida bonifica''.

Energia solare per le scuole cosentine

23/03 Prosegue l’attenzione dell’Amministrazione Comunale verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, già avviata con gli interventi realizzati nell’ambito del programma “Tetti fotovoltaici”, che, con un finanziamento del Ministero dell’Ambiente di circa 500.000 euro, hanno interessato Palazzo dei Bruzi, Palazzo Ferrari e scuola media di Via de Rada. Questa mattina, presso la Regione Calabria, è stata firmata la convenzione relativa al programma “Il sole in cento scuole”, che prevede un finanziamento di circa 400.000 euro. Per il Comune di Cosenza erano presenti il dirigente arch. Livio Pucci, l’ing. Pietro Filice e il p.i. Antonio Naccarato. Le scuole interessate saranno: la scuola media “Nicola Misasi”, la scuola media “Fausto Gullo”, la scuola elementare “Giuseppina De Matera”, la scuola elementare “Maria Montessori”.Il programma “Il sole in cento scuole” prevede, oltre alla produzione di energia elettrica, anche produzione di acqua calda sanitaria e interventi di risparmio energetico. L’energia prodotta contribuirà a ridurre i costi che oggi gravano sulla bolletta energetica del Comune.

Giovedì incontro ad Amantea sulla situazione ambientale dell’area

22/03 Nasce dall’intenzione di porre e soprattutto richiamare attenzione sulla situazione ambientale del comprensorio di Amantea, con specifico riferimento alla valutazione che riguarda le condizioni del mare, l’incontro fissato per Giovedì prossimo, 24 Marzo, con inizio alle ore 10,30 presso l’Hotel “ Delle Canne” di Amantea nel quale saranno presenti il Presidente della Provincia, onorevole Mario Oliverio e l’ingegnere Gianfranco Volpe, Direttore dell’ATO di Cosenza. A qualche tempo di distanza dal sequestro della megacondotta fognaria della zona ad opera della magistratura di Paola, a poche settimane dall’inizio di una stagione balneare che non deve essere compromessa in alcun modo, avvertita la necessità di un decisivo cambio di rotta sul fronte dell’inquinamento marino da liquami, la riunione voluta dal Presidente Oliverio si concentrerà sulle iniziative e sulle risoluzioni da prendere per scongiurare gli esiti nefasti dei problemi che hanno inficiato l’andamento del turismo nella zona gli scorsi anni. Ma sarà pronta ad esaminare più in generale la situazione di una delle aree a maggiore potenzialità attrattive dell’intero territorio provinciale. Sarà presente all’incontro, che chiama a raccolta quanti vogliano confrontarsi su questi importanti temi, anche il Segretario regionale dei DS, onorevole Nicola Adamo.

Sequestrata una discarica abusiva vicino Cosenza

19/03 Una discarica abusiva di rifiuti e' stata posta sotto sequestro dal Comando Stazione di Dipignano in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale nel comune di Cosenza in localita' ''Falchi''. Gli uomini del Corpo Forestale hanno ritrovato all' interno di essa rifiuti vari e alcune carcasse di galline. Dopo accurate indagini sul sito veniva accertata la presenza di rifiuti provenienti dalla produzione di uova a livello industriale, nonche' diverse decine di metri cubi di sterco di animali, e numerose buste di plastica frammiste e residui di composti organici sfruttati per la produzione di funghi coltivati. I rifiuti venivano depositati illegalmente da un piazzale soprastante un versante di tale area costituita da una vecchia cava. Inoltre la zona interessata alla discarica si trova al margine del fiume Crati in cui il percolato prodotto dalla stessa defluisce direttamente. Inoltre la discarica e' stata realizzata all'interno di un territorio boscato ed in zona a sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. La discarica ha una grandezza di circa 2500 metri quadri ed e' posta su un terreno privo di qualsiasi impermeabilizzazione. A seguito di tale operazione sono state quattro le persone deferite all' autorita' giudiziaria, tra i quali il proprietario del fondo e quello di una ditta locale e i suoi operai, che dovranno rispondere di ''discarica abusiva e deturpamento di bellezze naturali''.

La Regione approva i fondi per le eventuali bonifiche dei siti legati alla vicenda Jolly Rosso

18/03 Presto sara' possibile procedere all' indagine ed eventualmente alla bonifica dei siti collegati alla vicenda della Motonave ''Jolly Rosso'', spiaggiatasi nel '90 sul litorale di Amantea, nel Tirreno cosentino, che secondo alcune ipotesi avrebbe trasportato materiale pericoloso per l' ambiente. A darne notizia e' l' assessore regionale all' Ambiente Domenico Antonio Basile che, riferisce un comunicato, ha proposto e fatto inserire in una delibera approvata dalla Giunta regionale la destinazione di una cospicua somma per la ''messa in sicurezza, bonifica e riqualificazione ambientale di siti inquinati''. ''Il finanziamento - sottolinea l' assessore - e' possibile attraverso l' utilizzo dei fondi disponibili nella Misura 1.8 del POR Calabria''. Lo scorso 25 gennaio il Consiglio regionale ha espresso richiesta di inserire nell' elenco dei siti da bonificare, gia' censiti nel 1999 con il Piano delle Bonifiche, anche il litorale di Amantea (localita' Grisullo) e dell' area interna del Comune di Serra d' Aiello (localita' Foresta), legate alle vicende della ''Jolly Rosso''. ''Dinanzi a questa autorevole sollecitazione - afferma Basile - non potevano non agire con tempestivita'. Ecco, dunque, il mio impegno ad inserire anche questa voce nella delibera che e' stata approvata all' unanimita' degli assessori regionali: una ulteriore prova della sensibilita' con la quale la Giunta Chiaravalloti ha sempre lavorato cercando di essere costantemente presente nei settori piu' delicati e strategici per la crescita della nostra regione. Questo della Motonave Jolly Rosso - conclude Basile - e' un argomento che ha attirato l' attenzione dell' opinione pubblica nazionale. Vi sono in proposito degli studi, di cui si sapra' fare tesoro per avviare, avendo gia' sottoscritto in tal senso un Protocollo d' intesa con l' Ufficio del Commissario delegato per l' Emergenza Ambientale nella Regione, l' attivita' di indagine utile a valutare l' eventualita' di una bonifica dei siti in questione''.

Oliverio (DS) chiede un intervento per la depurazione

17/03 Il Presidente, Mario Oliverio, interviene in ordine alla conversione presso il Senato del DL 14/2005 in materia di ambiente. L’onorevole Oliverio, in merito, ha inviato una lettera al Ministro per l’Ambiente, Altero Matteoli ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari del Senato nella quale si esplicita, tra l’altro, la richiesta di inserire nel provvedimento legislativo in corso di esame una previsione ad hoc per la Calabria- così come è stato fatto per la regione Campania- relativa al ripianamento dei debiti per la depurazione e lo smaltimento dei rifiuti dei Comuni. Questo, il testo della missiva. “L’emergenza ambientale ha giustificato, in questi anni, anche in Calabria, il ricorso a provvedimenti straordinari come quello dell’istituzione di un apposito ufficio del Commissario, la cui scadenza operativa è stata più volte prorogata. Ad oggi dobbiamo, purtroppo, registrare la non efficacia dell’azione amministrativa di detto ufficio bastando, all’uopo, evidenziare carenze, disfunzioni e lacune vistose a partire dalla progettazione e realizzazione di impianti di depurazione che, seppure di recente realizzazione, non sono sufficienti a garantire il regolare e quanto mai importante espletamento del servizio.
Così come inspiegabili ritardi si sono registrati, ed ancora oggi si registrano, nell’attività di programmazione e pianificazione di interventi nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Il tutto, ovviamente, con gravi disagi per il servizio e nocumento per i cittadini.
A ciò vanno aggiunte le gravissime difficoltà in cui versano le finanze degli enti locali, penalizzati dalla contrazione e dal ritardo nella erogazione dei trasferimenti.
La situazione di emergenza è, pertanto, oggettivamente aggravata e si impongono provvedimenti immediati per porre i giusti rimedi.
In questa ottica si evidenza la necessità che, in sede di conversione del D.L. 14/2005 all’esame del Senato, venga inserita anche per la Regione Calabria una apposita previsione normativa finalizzata al ripianamento dei debiti dei Comuni e dei loro Consorzi così consentendo la ripresa a regime ed il potenziamento di servizi di fondamentale importanza per la salute pubblica. Senza tacere che il ripiano dei debiti, mediante le forme ed i metodi più opportuni, consentirebbe di salvaguardare i livelli occupazionali e tutelare i diritti dei lavoratori. Il Presidente Onorevole Mario Oliverio”

Caruso (AN) “Sul ponte il centrosinistra rasenta il ridicolo”

17/01 ''Se e' vero che il centrosinistra e' il tempio delle confusioni, sulla questione del Ponte rasentiamo il ridicolo. Loiero un giorno lo vuole e l' altro no, Prodi viene indicato come l' antesignano della realizzazione, Latorre partecipa agli incontri pubblici universitari con l' amministratore delegato della societa' sullo stretto, Rc e Verdi legittimamente non lo vogliono: roba da far invidia alla Torre di Babele''. E' quanto sostiene in una nota il parlamentare di Alleanza Nazionale, Roberto Caruso, circa la realizzazione del Ponte sullo Stretto. ''Sul Ponte e la questione ambientale - ha aggiunto - la sinistra e Loiero si presentano come un Giano bifronte. Continuano a ridisegnare le cose come se volessero ricostruire la vecchia Dc: hanno annientato i socialisti ed il mondo della sinistra radicale e su una questione cosi' importante, quale quella del Ponte, non riescono ad essere chiari''.

Raccolta di firme contro la centrale a carbone a Rossano

16/03 Un Comitato popolare, costituitosi a febbraio con lo scopo della salvaguardia e la tutela ambientale del territorio di Rossano e della zona limitrofa della piana di Sibari e di Corigliano, ha organizzato una raccolta di firme contro il piano industriale dell' Enel che prevede che la Centrale termoelettrica di contrada S. Irene, attualmente alimentata con olio combustibile e gas, venga riconvertita a carbone entro il 2010. Secondo il Comitato ''l' impatto ambientale di una centrale a carbone, ha ricadute gravissime sul territorio, sulle sue risorse e sulle prospettive di sviluppo dello stesso. E' infatti provata - sostiene il Comitato - da studi della comunita' scientifica nazionale e internazionale, la tossicita' del carbone sia durante la combustione che durante le fasi di carico e scarico dei prodotti della combustione, specie nel caso in cui questi siano portati in sedi diversi da dove avviene l' operazione''. Il Comitato ha poi ricordato come il Consiglio regionale ha approvato il Piano energetico regionale in cui si bandisce l' uso del carbone per la produzione dell' energia elettrica su tutto il territorio calabrese e che l' Amministrazione provinciale di Cosenza si sia gia' pronunciata per il no alla trasformazione a carbone della Centrale Enel di Rossano. Il Comitato ha chiesto infine al Comune di Rossano di ''non avallare scelte che violino l' interesse generale e il bene comune di un'intera area geografica e che potrebbero sconvolgere il territorio e nuocere alla salute dei cittadini''

Ministro Matteoli al G8 “L’Italia sposa la via dell’idrogeno”

15/03 E' lo sviluppo di tecnologie collegate all'utilizzo dell'idrogeno la strada a cui maggiormente l'Italia guarda per fronteggiare l'effetto serra e i problemi per l'ambiente. Lo ha detto il ministro Altero Matteoli nel suo intervento al G8 dei ministri dell' Ambiente e dell'Energia in svolgimento da oggi a Londra. Matteoli ha sottolineato come in Italia il rapporto tra politiche energetiche ed ambiente debba avere come riferimento di partenza "gli elevati standard di efficienza energetica e la bassa intensita' di carbonio", un dato che e' tanto piu' significativo "se si considera che il nostro Paese non utilizza il nucleare per la produzione di elettricita'". Un risultato che corrisponde all'obiettivo assunto dal dicastero, ovvero promuovere e assicurare un livello omogeneo ed elevato di efficienza energetica e ambientale delle produzioni di elettricita' e degli usi finali dell'energia, al fine di contribuire a colmare il gap tra offerta e domanda di energia attraverso l'aumento dei rendimenti e il risparmio energetico. . - Il ministro ha rilevato che al fine di assicurare una maggiore produzione di elettricita' nel mercato interno, per migliorare la sicurezza energetica dell'Italia e ridurre il rischio di black out sono state avviate tre linee di attivita': l'autorizzazione alla costruzione di nuove centrali termoelettriche, in prevalenza impianti a ciclo continuo ad alta efficienza; la promozione della commemorazione distribuita di energia elettrica e calore, con potenziale nazionale stimato in 12 mila megawatt entro il 2008; l'aumento della quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e lo sviluppo dell'efficienza energetica attraverso l'introduzione di meccanismi di mercato. E a proposito di fonti rinnovabili, l'introduzione dei Certificati Verdi dovrebbe consentire di aumentare entro il 2010 la produzione nazionale di elettricita' dall'attuale 18 per cento al 23 per cento. Ma il capitolo piu' interessante riguarda lo sviluppo di tecnologie legate al'impiego di idrogeno. L'Italia ha destinato, nell'ambito del fondo integrativo speciale per la ricerca, un cofinanziamento di 90 milioni di euro per lo sviluppo di 14 progetti, per le aree "vettore idrogeno" e "celle a combustibile" che coinvolgono 36 tra università', istituti di ricerca e imprese, con un investimento complessivo nel biennio 2003-2004 di 128 milioni di euro. Tra gli impianti di cogenerazione da citare quello relativo ad un ospedale in Veneto, quello di un centro commerciale in Lombardia e di una universita' nel Mezzogiorno. Secondo il ministro e'necessario individuare strumenti innovativi alla cooperazione internazionale finalizzata alla riduzione delle emissioni globali. Matteoli parla di un pacchetto di opzioni flessibili, che sul piano prioritario puntino alla diffusione delle tecnologie a basso contenuto di carbonio nel mercato globale dell'energia. E questo e' possibile creando spazi di mercato utilizzando pienamente i meccanismi del protocollo di Kyoto ed altri strumenti; concordando standard comuni di efficienza energetica e di emissione per le diverse tecnologie energetiche, che nel "dopo Kyoto" risultano piu' accettabili ed efficienti dei tradizionali obiettivi vincolanti del Paese; sostenendo le iniziative in partenariato. L'Italia - ha aggiunto Matteoli - si sta muovendo in questa direzione: nel piano nazionale per la riduzione delle emissione dei gas serra e' stato valutato che i meccanismi flessibili contribuiranno a ridurre del 40 e il 60 per cento le emissioni nazionali durante il primo periodo di attivita' del protocollo di Kyoto. Matteoli ha ribadito ancora una volta che l'ambiente puo' convivere con l'energia, ovvero la perfetta integrazione tra l'uno e l'altra e' possibile senza per questo mortificare la salvaguardia dell'uno e dell'altra.

Progetto della Regione per la bonifica del fiume Mesima

14/03 Il fiume Mesima, che da tempo rappresenta uno dei siti di maggiore preoccupazione per quanto riguarda l'alto livello di inquinamento, sara' oggetto di un' azione di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale. In tal senso la Giunta Regionale ha approvato la proposta dell' assessore all' Ambiente, Domenico Antonio Basile. Si tratta di una piu' ampia iniziativa che, attraverso l' utilizzo dei fondi disponibili nella Misura 1.8 del Por Calabria, punta, come ha spiegato Basile, a ''ridurre le situazioni di rischio per l' ambiente e la salute pubblica potendo restituire alla Calabria aree di territorio finalmente prive di fonti inquinanti ed ambientalmente recuperate attuando cosi' quanto previsto dal Piano di gestione dei rifiuti relativamente alla bonifica dei siti inquinati. Questo - ha aggiunto - spiega la volonta' della Regione di concretizzare, attraverso il protocollo d' intesa predisposto dalle strutture dell' Assessorato da me guidato, la sinergia tra Ufficio del Commissario e Dipartimento ambiente per il superamento dell' emergenza ambientale in Calabria''. Il bacino del fiume Mesima, per le sue caratteristiche di zona ad alto rischio, e' stato individuato come la prima delle priorita', destinando un impegno di spesa pari a circa 12 milioni di euro. Il progetto di bonifica comportera' la realizzazione della rete di collettamento dei reflui dei Comuni di Filandari, Francica, Ionadi, Mileto, Rombiolo S. Calogero e S. Costantino Calabro alla piattaforma depurativa di Gioia Tauro. ''L'intervento - ha sostenuto Basile - produrra' effetti positivi anche sui centri della costa tirrenica, proprio quelli che registrano ogni estate il maggiore flusso turistico, con una importante ricaduta anche in termini di immagine per l' intero territorio, che nel periodo estivo, soprattutto negli ultimi anni, e' stato spesso al centro dell' attenzione dei media e dell' opinione pubblica proprio per il suo stato preoccupante di inquinamento. Tutto cio' offrira' una concreta opportunita' a sostegno delle attivita' che maggiormente si sviluppano su quest' area. Penso, certamente, al turismo ed all' agricoltura che potranno godere dei vantaggi legati alla possibilita' di lavorare in un' area bonificata e messa in sicurezza dal punto di vista ambientale''.

Speciale:

Manifestazione contro il Ponte sullo Stretto

La Provincia di Cosenza disponibile ad una conferenza dei servizi per la Centrale del Mercure

11/03 Il Presidente Oliverio e l’assessore Marrello hanno scritto una lettera al Sindaco di Laino Borgo a proposito della vicenda della Centrale del Mercuri chiedendo una sospensione cautelativa dei lavori per convocare una conferenza dei servizi che possa meglio definire con l’Enel l’utilizzo dell’impianto. Questo il testo della lettera: “Considerata l’emergenza ambientale costituita dal rinvenimento della discarica abusiva nell’area della Centrale del Mercure, la cui gravità, anche tramite gli organi di informazione, è ormai all’attenzione dell’opinione pubblica oltre che delle istituzioni territoriali interessate; considerato altresì che la portata di questa grave emergenza ambientale non è ancora perfettamente definita essendo in corso le note attività di indagine; considerato ancora che dagli elementi già accertati è lecito presumere che si sia dinanzi ad un evento rilevante di inquinamento,riteniamo di porre alla Sua valutazione l’opportunità di una sospensione cautelativa dei lavori di riconversione della Centrale anche al fine di meglio definire con ENEL garanzie per il territorio sia sul versante ambientale che delle tutela della salute dei cittadini. La Provincia di Cosenza dichiara la propria disponibilità a convocare una conferenza di servizi al fine di definire e precisare dettagliatamente le condizioni necessarie alla realizzazione dell’impianto.”

I lavoratori protestano contro il sequestro della Centrale del Mercure. A rischio il posto di lavoro.

11/03 Una settantina di operai della centrale Enel del Mercure e di ditte che lavorano per contro della societa' elettrica, hanno protestato oggi a Laino Borgo dopo il sequestro preventivo d' urgenza, attuato stamani dai carabinieri, di un' area adiacente all' impianto. Il sequestro dell' area fa seguito a quello del 'corpo 1' della centrale eseguito mercoledi' scorso su ordine della Procura di Castrovillari. L' area sequestrata, secondo quanto hanno riferito i manifestanti, dovrebbe essere adibita dall' Enel a deposito delle biomasse una volta che la centrale sara' riconvertita. Sempre a detta dei lavoratori, il provvedimento di sequestro metterebbe a repentaglio centinaia di posti di lavoro.

Arcicaccia e Legambiente preoccupati dalla proposta di legge Onnis sulla caccia

11/03 ''Un timer per simboleggiare la distanza di tempo che separa la conclusione di una fase storica orientata alla responsabilita' verso l' ambiente e la fauna, caratterizzata dall' attuale legge sulla caccia, e l' avvio della fase del saccheggio di animali selvatici e dell' illegalita' rispetto alle norme europee e costituzionali''. Arcicaccia e Legambiente hanno scelto questo sistema per segnare il lasso di tempo che divide dalla discussione in aula alla Camera, prevista il 17 marzo prossimo, della proposta di legge Onnis sulla caccia. ''Una proposta di legge - e' scritto in un comunicato di Arcicaccia e legambiente - avversata da ambientalisti, agricoltori e parte dei cacciatori e che e' distante anni luce dal sentire della stragrande maggioranza dei cittadini italiani. Se la proposta di legge non verra' fermata, si riaprira' un conflitto sociale, lacerante e pericoloso che ha gia' preso corpo nella ventilata e trasversale riproposizione di referendum anticaccia''. Per il rilancio dell' agricoltura e della pesca nel Mezzogiorno, i gruppi del centrosinistra alla Camera hanno presentato una mozione, primo firmatario Luciano Violante, per sollecitare nuove misure, supplementari alla Pac, per sostenere gli agricoltori europei nella gestione dei rischi di crisi; assegnare adeguate risorse finanziarie per lo sviluppo di politiche agricole in grado di dare certezze alle imprese; promuovere l'abbattimento dei costi di produzione, soprattutto di quelli energetici e avviare una riforma fiscale capace di sostenere la competitivita'. Nella mozione si chiedono, inoltre, interventi mirati a risolvere la situazione debitoria delle aziende colpite dalle calamita' naturali, si sollecita la tutela e la promozione del made in Italy con l' attuazione di un piano di infrastrutture per migliorare il trasporto merci e realizzare il rilancio di nuovi quartieri fieristici.

Due discariche sequestrate nel Parco Nazionale della Sila

11/03 Due discariche abusive contenenti rifiuti speciali e urbani (resti alimentari e residui edili) sono state sequestrate dagli agenti del comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Catanzaro sul territorio del Comune di Albi ricadente nell' area del Parco nazionale della Sila. Le due discariche, rispettivamente di 1.000 e 1.500 metri quadrati, sono state poste sotto sequestro preventivo, emesse denunce a carico di ignoti, per impedire la prosecuzione del degrado ambientale delle aree che si trovano in zone aperte con accessi stradali e consegnate in custodia al responsabile dell' ufficio tecnico comunale. Denunce sono state fatte a carico di ignoti. Le localita' interessate ricadono nella zona due del Parco Nazionale della Sila, soggette a vincolo idrogeologico e paesaggistico ambientale.

Un perito di Vibo inventa il depuratore domestico

10/03 Un perito industriale di Vibo Valentia, Giuseppe Arena, ha inventato il depuratore domestico che consente l' installazione di camini e forni a legna senza canna fumaria. L' impianto, riferisce un comunicato dell' Amministrazione provinciale di Vibo Valentia, permette di abbattere in maniera drastica le emissioni di anidride carbonica, ossidi di azoto, polveri e odori. Sabato prossimo, nel corso di un incontro organizzato dall' Amministrazione provinciale e dal Comune di Pizzoni, il depuratore domestico sara' presentato alla stampa ed alle aziende del settore. All' incontro prenderanno parte, insieme allo stesso Arena, il presidente della Provincia, Ottavio Bruni, ed il sindaco di Pizzoni, Vincenzo De Masi.

I verdi chiedono la revoca per la trasformazione della centrale a biomasse del Mercure sequestrata ieri

10/03 A Rotonda di Laino Borgo, paese del cosentino al confine con la Basilicata, gli ambientalisti vogliono impedire la riconversione a biomasse di una centrale termoelettrica dell'Enel sita nei pressi del fiume Mercure. Per tale ragione, per sabato prossimo hanno organizzato una manifestazione di protesta. Parte della centrale è stata sequestrata ieri su disposizione della procura di Castrovillari per violazione del decreto Ronchi. I sigilli al gruppo 1 della centrale del Mercure sono stati posti perché non sarebbero state messe in sicurezza alcune strutture realizzate con l'amianto. Tuttavia, nell'impianto il processo di trasformazione sta proseguendo regolarmente e dovrebbe essere completato entro l'estate. Secondo gli ambientalisti, il 70 percento delle biomasse dovrà provenire da paesi extracomunitari, i quali non danno garanzie di controlli accurati sul materiale. In particolare, gli ambientalisti temono la possibile presenza nelle biomasse d'importazione di vernici e collanti che, trattati ad alta temperatura, creano diossina

Week-End di protesta contro il Ponte sullo Stretto

10/03 ''Sono centinaia in tutta Italia gli appuntamenti organizzati davanti alle stazioni per dire ''no'' al ponte e chiedere che sia stracciata la convenzione che il governo ha siglato con la Stretto di Messina spa che svuota le casse delle Ferrovie dello Stato a garanzia della costruzione del ponte''. E' quanto scritto in una nota dell'Ufficio Stampa di Legambiente della Calabria circa le manifestazioni previste nella due giorni di protesta contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. ''Gli appuntamenti di domani - prosegue la nota - che faranno da apripista alla manifestazione nazionale di sabato tra Reggio e Messina avranno un momento centrale in Calabria, dove la mobilitazione e' andata ben oltre ogni piu' rosea previsione. Decine di associazioni, uomini politici e rappresentanti delle istituzioni, sindacati, partiti politici, esponenti del mondo accademico e studenti, migliaia di cittadini hanno sottoscritto l' appello delle associazioni ambientaliste contro la costruzione del ponte. E tantissimi saranno nelle piazze a manifestare in questo weekend''. Sono cinque gli appuntamenti in Calabria previsti per domani. Un sit-in si fara', a partire dalle 10, a Crotone, dove, secondo quanto si apprende da Legambeinte, hanno aderito anche l' Amministrazione provinciale e numerosi sindaci. ''La citta' pitagorica - e' scritto ancora nella nota - pur essendo capoluogo di provincia, per effetto delle scelte di Trenitalia, si trova a essere isolata dai circuiti nazionali. Ancora piu' clamorosa la circostanza che, di fronte al taglio dei collegamenti con la Capitale, i passeggeri vengano dirottati su pullman privati: un ulteriore esempio di come gli interessi privati prevalgano su quelli pubblici''. Dinanzi alla stazione di Cosenza ci sara' invece un ulteriore appuntamento di protesta. ''Ad accogliere i manifestanti - prosegue la nota di Legambiente - ci saranno il presidente della Provincia Mario Oliverio e il presidente onorario di Legambiente nazionale, Ermete Realacci, che - proprio ieri - ha presentato un'interrogazione parlamentare, con numerosi colleghi dei Ds, dei Verdi, della Margherita e di Rifondazione comunista, sottolineando come il governo, firmando la convenzione, abbia obbligato le Fs a pagare un 'canone paralizzante'''. Un volantinaggio si terra' domani mattina davanti alla stazione di Villa San Giovanni, la citta' direttamente interessata dalla costruzione del Ponte. Roccella e' invece la citta' scelta per rappresentare l' emergenza della linea ferrata ionica. Sono attesi in piazza i sindaci della zona - guidati dal presidente del comitato dei primi cittadini, Sisinio Zito - parlamentari, uomini politici, studenti e rappresentanti delle associazioni. La giornata di protesta riprendera' nel pomeriggio alle 15 quando una delegazione di manifestanti effettuera' un sopralluogo al porto di Gioia Tauro, insieme a rappresentanti della stampa, per sottolineare come l' intera area non sia adeguatamente collegata con la linea ferroviaria a causa, forse, di un rimpallo di responsabilita' e di competenze tra i dirigenti dell' area industriale e le Ferrovie. Al termine del sopralluogo, si terra' un incontro con il sindacato presso la sede della Cgil di Gioia Tauro: sara' l' occasione per fare il punto della situazione con un occhio particolare rivolto al problema della sicurezza, ancora piu' allarmante dopo l' incidente sulla tratta Rosarno - Vibo Valentia determinato dallo scontro di due carrelli di manutenzione. ''Intanto si arricchisce - si apprende da Legambiente - il numero delle adesioni: in queste ore si sono aggiunti al nutrito elenco dei sottoscrittori dell' appello anche il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Gaetano Ottavio Bruni, e l' assessore provinciale all' Ambiente, Matteo Malerba. Gli organizzatori annunciano anche l' arrivo della prima - attesa - risposta all' invito a sottoscrivere l' appello lanciato ai quattro candidati alla presidenza della Regione. A rompere gli indugi l' adesione di Agazio Loiero, che capeggia quello schieramento del centrosinistra che ha inserito nel proprio programma il ''no'' al ponte, 'non ideologico', come punto qualificante''.

Sequestrata la centrale del Mercure a Laino

09/03 I carabinieri hanno sequestrato, stamani apponendo i sigilli, per inosservanza delle normative sull' amianto, il blocco 1 della centrale del Mercure nel territorio del Comune di Laino Borgo, in Calabria. Il sequestro e' stato disposto dal procuratore della repubblica del tribunale di Castrovillari, Agostino Rizzo, e da uno dei suoi sostituti, Baldo Pisani, che hanno inviato un' informazione di garanzia, in cui si ipotizza il reato di omissione in atti d' ufficio, al sindaco del comune calabrese, Michele Mele. La decisione della Procura di disporre l' apposizione dei sigilli a uno dei due blocchi della centrale, secondo quanto si e' appreso, e' legata all' inosservanza delle normative sull' amianto. Dai sopralluoghi effettuati all' interno del blocco 1, non ancora sottoposto, a differenza del blocco 2, all' azione di bonifica dal materiale, e' emerso che ''l' amianto risulta incapsulato in modo parziale e con rivestimenti in stato di visibile deterioramento''. Tracce di amianto sono state rilevate insieme ad altri rifiuti nel terreno di localita' ''Piano Rotella'', nei pressi dell' impianto, dove sarebbe stata scoperta una vera e propria discarica abusiva. La centrale, dismessa nel 1997, e', risultata priva del certificato di impatto ambientale. Secondo quanto si e' appreso e' stata tale mancanza, denunciata anche dalla Regione Basilicata, a portare la Procura di Castrovillari all' emissione dell' informazione di garanzia a carico del sindaco Mele.

Il 12 manifestazione contro la tassa sulle ferrovie per il Ponte sullo Stretto

08/03 Contro la tassa sulle ferrovie per finanziare il Ponte sullo Stretto il 12 marzo si svolgera' una manifestazione davanti alle stazioni Fs di Reggio Calabria e Messina per chiedere di cancellare - dice il comitato promotore della manifestazione composto da Legambiente, Italia Nostra e Wwf - una decisione che avrebbe conseguenze gravissime nei confronti dei trasporti nel Mezzogiorno. Saranno - prosegue - infatti le Ferrovie dello Stato a finanziare il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, e questo sottrarra' risorse ingentissime all'opera di ammodernamento e potenziamento del sistema ferroviario, quanto mai urgente soprattutto nel Mezzogiorno. In base alla Convenzione stipulata con la Societa' Stretto di Messina, le FS pagheranno un canone annuo per far passare i treni sul Ponte: la tariffa sara' di 100 milioni di euro il primo anno e poi andra' ulteriormente crescendo. Complessivamente, in trent'anni le FS dovrebbero pagare circa 4 miliardi di euro. La manifestazione comincia alle 10 nella stazione di Reggio Calabria e proseguira' fino alle 14 davanti alla stazione di Messina.

Il movimento ambientalista di Diamante chiede di non tacere sulla centrale di Laino

07/03 ''I sindaci, gli imprenditori turistici, i politici impegnati nella campagna elettorale, non possono stare in silenzio di fronte alla ventilata e malaugurata ipotesi di trasformare la centrale Enel di Laino Borgo sul fiume Mercure in centrale a biomasse''. E' quanto scritto in una nota del Movimento Ambientalista di Diamante e del Tirreno circa la centrale a biomasse di Laino. ''La centrale - prosegue la nota - per produrre 40 megawatt di potenza nominale dovra' bruciare 320 mila tonnellate annue di biomassa. La biomassa, inoltre, ha un potere energetico quattro volte inferiore rispetto all'olio combustibile, questo significa che per produrre la stessa quantita' di energia bisogna bruciare molta piu' materia prima producendo inevitabili gas quali diossina, furani, anidride carbonica per citarne solo alcuni. Altro elemento di non minore importanza. La valle del Mercure non ha la materia prima da bruciare nella centrale. Se pure si volessero piantare pioppi da bruciare successivamente non ci sarebbe il tempo per farli crescere perche' mancano solo 100 giorni all'apertura dell'impianto. La biomassa, dunque, dovra' arrivare da fuori, probabilmente anche da altri continenti: America Latina e Paesi dell'Est. Per portare il legname si dovra' ricorrere a tir che nella misura di 140 viaggi al giorno intaseranno tutte le strade nella zona di laino Borgo. ma i fumi che usciranno cosi' come gli scarichi investirano non solo l'aria ma anche il fiume Mercure che sfocia nel fiume Lao e che quindi arriva nel nostro Mar Tirreno. Una nuova sciagura ambientale si abbatte sulla nostra costa su quanti puntano su un turismo eco compatibile e pulito''. ''Alle parole che si dicono nei convegni - e' aggiunto nella nota - dove si parla di ambiente, di sfruttamento delle risorse naturali, si oppongono fatti che vanno in senso contrario e che dimostrano come la classe dirigente politica sia incompetente, inadeguata e sprovveduta oltre che diretta solo a rimpinguare le casse di chi e' gia' ricco e possidente. Sulla centrale di Biomasse di laino punteranno non solo i riifuti legnosi ma anche quelli provenienti dal Cdr e cioe' dai rifiuti normali anche se selezionati in impianti ad hoc. Questo vuol dire trasformare una centrale a Biomasse in inceneritore vero e proprio. E questo proprio in pieno Parco del Pollino''. ''Le popolazioni - conclude la nota - non possono aspettare che i politici si sveglino dal loro triste torpore ma devono diventare protagonisti e partecipare. L'assemblea svoltasi a Rotonda domenica scorsa e la manifestazione organizzata da diverse associazioni ambientaliste della provincia nella quale il movimento del tirreno ha avuto un ruolo importante ha dimostrato che grazie alla pressione delle popolazioni si e' potuto imporre ai sindaci presenti la richiesta all'Enel del blocco immediato dei lavori''.

Accolto il ricorso del WWF. Il Tar boccia il porto di Dimante

02/03 ''Il Tar accoglie il ricorso del Wwf e boccia il porto di Diamante''. A renderlo noto e' stato il Mad, Movimento ambientalista di Diamante e del Tirreno in un comunicato. ''Una notizia - e' scritto nella nota - che aspettavamo da anni e che ci da' piena ragione sul fatto che l' area dove si doveva costruire il mega porto era un area di alto valore ambientale. D' altra parte non lo dicevamo per partito preso, ma perche' gia' nel 1968 un decreto del Ministero della marina mercantile dichiarava quell' area della scogliera, area protetta. Lo aveva detto in seguito anche la stessa Soprintendenza di Cosenza che prima aveva bocciato il mega progetto e poi l' aveva autorizzata. Ora si e' dovuto attendere una sentenza del Tar della Calabria perche' cio' diventasse realta'''. ''Gli ambientalisti - prosegue la nota - non possono che festeggiare tale risultato sperando che venga messa la parola fine alla possibilita' che lo scempio si verificasse e che la stupenda scogliera sotto gli occhi di tutti scomparisse. E' stata sconfitta l' idea di grandezza che spesso coinvolge anche semplici cittadini, ma che travolge intere amministrazioni che spesso vedono nella grande opera la risoluzione a problemi annosi della propria cittadinanza. Diamante ha bisogno di una piccola struttura cosi' come e' sempre stata il molo. Il turismo a Diamante deve puntare su quanto ha di esistente, delle sue bellezze naturali, del territorio ancora vergine, del suo centro storico ancora intatto. Ora bisogna guardare avanti e l' Amministrazione comunale deve avere la forza di scendere in campo assumendosi responsabilita' mai assunte prima per una serie di motivi elettorali ed opportunistici. Lo devono fare anche i partiti, i Ds in prima fila che avevano sottovalutato l' importanza della scogliera schierandosi acriticamente con il progetto devastatore''. ''L' Amministrazione comunale - e' il giudizio del Mad - deve ora pensare agli interessi della cittadinanza. Il finanziamento non e' perso, vale per tutto il 2005, e quindi potenzialmente il Comune ha a disposizione quattro miliardi di vecchie lire per ristrutturare e soprattutto per legalizzare l' esistente. Una struttura che finalmente puo' ritornare alla collettivita' dopo una serie di passaggi e dare spazio a quanti non ne hanno mai potuto usufruire. Il Comune potra' affidare in seguito lo spazio a tutti quanti lavorano con il mare senza escludere nessuno''.

Legambiente: “Finalmente anche il ministro Lunardi scopre i vantaggi del treno”

02/03 ''Finalmente anche Lunardi e' uscito dall'ingorgo dell'A3 e scopre i vantaggi del treno''. Cosi il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, commenta le proposte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla necessita' di rilanciare le Ferrovie come risposta a smog e caro-benzina. ''I finanziamenti previsti dalla Legge Obiettivo ricorda Della Seta - sono destinati per il 70% all'asfalto e di quello che resta per le ferrovie la parte consistente va all'Alta velocita'. Cosi' com'e', il piano infrastrutturale dei prossimi anni ragiona su singole tratte, spesso su doppioni inutili, interviene a macchia di leopardo, non in maniera sistemica''.Nel 2004 sono stati investiti complessivamente 6,4 miliardi di euro nelle infrastrutture ferroviarie. Quattro sono andati all'alta velocita', che rappresenta in prospettiva un decimo della rete e 2,4 miliardi ai restanti 9 decimi. In futuro - ricorda l'associazione ambientalista - l'Italia potra' contare su 16 corsie autostradali e 4 binari tra Brescia e Milano, ''ma niente assicura che i 473 chilometri tra Taranto e Reggio Calabria o i 164 a binario unico sulla Roma-Bari verranno davvero raddoppiati. In base alla Convenzione stipulata con la Societa' Stretto di Messina poi, per le FS e' in arrivo un vero salasso: la mannaia del canone annuo per far passare i treni sul Ponte sara' di 100 milioni di Euro il primo anno e poi andrà ulteriormente crescendo''. Complessivamente - prosegue Legambiente - ''in trent'anni le FS dovrebbero pagare circa 4 miliardi di euro. Ma non basta: nella Convenzione è previsto che le FS finanzino tutte le opere di collegamento, e che le risorse che attualmente le Ferrovie ricevono dal Ministero delle Infrastrutture per il servizio di traghettamento dei treni (38 milioni di euro l' anno) vengano trasferite alla Società Stretto di Messina. ''Come pensa dunque - conclude il presidente di Legambiente il ministro di poter rilanciare le ferrovie se si fa gravare su queste un investimento tanto costoso quanto inutile come il Ponte sullo Stretto?''

Rapporto CISL sulle ecomafie: in 10 anni quasi 250.000 infrazioni. Il 40% al sud

28/02 Dal '94 al 2003 le forze dell' ordine hanno accertato 246.107 infrazioni in materia ambientale, 154.804 sono state le persone denunciate, 40.258 i sequestri effettuati, con il 40% delle attivita' illegali che si concentrano in Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. E' quanto emerge da un indagine della Cisl-Sicilia che ha rielaborato i dati forniti negli ultimi anni da Legambiente e dai carabinieri. Il business maggiore, sostiene la Cisl, riguarda il ciclo dei rifiuti, con 17.097 infrazioni dal '94 al '03, il 39% delle quali e' stato commesso nel Mezzogiorno. ''Un business - quantifica il segretario generale della Cisl siciliana - di ben 26,9 miliardi di euro per la criminalita' ambientale''. Secondo Mezzio ''bisogna passare dalla teorizzazione del fenomeno all' individuazione di strumenti concreti per gestire i processi di smaltimento dei rifiuti in maniera legale''. ''Solo in Sicilia - aggiunge - si producono 2,5 ilioni di tonnellate di rifiuti all' anno e il problema dello smaltimento non si risolve certamente con i termovalorizzatori e con decisioni prese dall' alto''. La Cisl critica per esempio il piano regionale dei rifiuti redatto dal governo di Salvatore Cuffaro, che ''e' in contraddizione con il decreto Ronchi, la' dove si parla di raccolta differenziata''. Il sindacato propone l' istituzione di un Osservatorio regionale ''per studiare il fenomeno e quindi poter adottare gli strumenti utili per contrastare le illegalita' e per gestire il sistema dello smaltimento nel rispetto dell' ambiente''. ''Il piano di Cuffaro - conclude Mezzio - ha rimescolato le carte. In termini di occupazione legale, per esempio, il vecchio piano del governo Capodicasa (Ds) prevedeva la creazione di almeno 6 mila nuovi posti di lavoro in Sicilia, puntando decisamente verso la raccolta differenziata''.

La Fiamma contro la pratica dell’ingozzamento di oche ed anatre

26/02 Per il proprio egoistico "piacere" di soddisfare effimeri sollazzi, il destino di innocenti animali è crudelmente segnato da una esistenza sacrificata e da una morte ancora più pietosa. Tali empietà sono rese ancora più deplorevoli se ad avvallarle è lo stesso governo italiano. Sono infatti entrati in vigore due emendamenti che di fatto cancellano o posticipano due importanti conquiste a favore degli animali: infatti via il divieto di ingozzamento forzato per anatre ed oche in vigore da dodici mesi, proroga al 31 dicembre prossimo del divieto di spiumatura di volatili vivi e proroga di cinque anni ai termini del 31 dicembre 2005 e del 1° gennaio 2008 per la dismissione degli allevamenti di visoni in gabbia. Fortunatamente molte persone dopo aver scoperto come si realizzano certe costose prelibatezze hanno rinunciato al loro consumo, ma purtroppo l'informazione è ancora molto scarsa ed il motivo è da attribuirsi al tornaconto economico di produttori e rivenditori. In un articolo edito dal dott. Alfonso Piscopo, Veterinario Dirigente di 1° Livello, dipendente Asl e pubblicato sulla rivista EUROCARNI nel mese di marzo 2004, traiamo tutte le informazioni riguardanti la produzione di "foie gras". "Dal punto di vista medico-scientifico il foie gras si ottiene dal fegato di oche e di anatre gonfio dalle dimensioni abnormi ed è il risultato di una "Epatomegalia", un aumento di volume del fegato appunto, che è sintomo di malattie proprie dell'organo o di altri apparati, o di malattie infettive (dal latino "epato", che significa "fegato", e "Megalia", che indica l'ingrossamento di una parte del corpo). La conseguenza di tutto ciò è un organo che va incontro a steatosi o statosi epatica, che definisce un eccessivo aumento di grassi nell'interno delle cellule, per cui il fegato si presenta aumentato di volume, di colorito giallo pallido, rammollito, untuoso e facilmente lacerabile (fegato spappolabile)". La causa della steatosi epatica è da ricercarsi in un apporto sovrabbondante di alimenti nella dieta, detta anche dieta forzata o dieta iperlipidica. La sovralimentazione comporta un'aumentata lipogenesi (processo mediante il quale si realizza la produzione di grassi) e i grassi in eccesso così assunti non possono essere smaltiti, poiché il fegato non c'è la fa a metabolizzarli. In natura anatre, oche e in generale gli uccelli migratori costituiscono delle riserve energetiche in previsione del loro lungo viaggio verso i luoghi dove trascorreranno la stagione successiva alla ricerca dell'habitat ideale. Per questo motivo tali animali cercano spontaneamente una dieta anabolizzante che permetta loro di accumulare del grasso, che viene localizzato in particolar modo nel fegato, che dovrebbe esaurirsi con la fine del viaggio. Nell'allevamento moderno il procedimento per ottenere il "fegato grasso" o foie gras replica questo fenomeno: in sostanza è uguale a quello che gli animali liberi in natura utilizzano per venire incontro alle proprie esigenze fisiche, con un obiettivo sostanzialmente diverso, però, cioè produrre un alimento che soddisfi le esigenze culinarie dei buongustai, con debito ritorno economico dell'allevatore. "ingozzamento" La superalimentazione forzata dall'uomo, per ottenere il foie gras, si effettua con la pratica del gavage, dal verbo francese gaver, che significa letteralmente ingozzare, impipare, infilare con la sonda. Il ruolo del gaveur, la sua abilità, la sua relazione con gli animali sono elementi fondamentali che determinano non solo il benessere dei volatili, ma anche la qualità, e di conseguenza il prezzo, del prodotto finale. Gli animali da fegato (oche e anatre) vengono preparati alla pratica del gavage o dell'ingozzamento, educandoli a giacere dentro una cassetta detta "d'oca", che presenta un foro in cui fuoriesce il collo, così da immobilizzare l'animale che ha poche possibilità di difesa. La cassetta-trappola L'oca o l'anatra devono essere ingozzate sparando direttamente nel gozzo degli animali un pastone di polpette del peso di 500 grammi circa, a base di mais cotto salato e lubrificato con grasso (25-30 grammi) degli stessi animali. Il gavage ha una durata che va dalle 2 alle 4 settimane: durante tale periodo gli animali devono essere ingozzati 3-4 e più volte al giorno. L'ingozzamento avviene utilizzando un tubo metallico (imbuto) lungo 28 cm circa nella gola dell'animale fino al gozzo. L'imbuto, internamente, presenta una vite che manda giù notevoli quantità di alimento in pochi secondi. L'allevamento moderno utilizza un imbuto alimentato da un motore elettrico o ad aria compressa e che riesce a mandar giù più alimento in un minor tempo. Con questa pratica si ottengono animali obesi, che danno le migliori performance di produttività: l'oca di Tolosa a destinazione industriale arriva fino a 15 kg di peso, con fegati intorno al chilogrammo. Gli elementi che favoriscono l'ottenimento di un prodotto superiore sono la vita sedentaria e alcune condizioni forzate alle quali sono sottoposti gli animali (far bere acqua a volontà, spazi ristretti, difficoltà a camminare, ambiente buio e riscaldato)". Sono superflui altri commenti e che il buon senso dei cittadini porti saggio consiglio. La sezione della Fiamma Tricolore di Cosenza, assieme alla federazione di Biella affianca gli attivisti della LAV nell'appello al Governo affinché i termini del Decreto Legislativo 146 del 2001 vengano ripristinati quanto prima e divulga i nomi dei 19 parlamentari che hanno contribuito allo scempio. Partito di appartenenza e collegio di elezione:
Sen. Gaetano Antonio Pellegrino (Udc), Giugliano (Napoli)
Sen. Gino Moncada (Udc), Roma
Sen. Ugo Bergamo (Udc), Chioggia-Mirano (Venezia)
Sen. Michele Forte (Udc), Terracina-Fondi (Latina)
Sen. Piergiorgio Stiffoni (Lega Nord), Treviso-Castelfranco Veneto
Sen. Luciano Falcieri (Forza Italia), relatore, Portogruaro (Venezia)
Sen. Cosimo Ventucci, Sottosegretario, Roma-Ciampino
On. Filippo Misuraca (Forza Italia), Caltanissetta
On. Maria Burani Procaccini (Forza Italia), Roma
On. Manlio Collavini (Forza Italia), Udine
On. Pieralfonso Fratta Pasini (Forza Italia), Verona
On. Ugo Maria Grimaldi (Forza Italia), Enna
On. Giovanni Jacini (Forza Italia), Soresina-Cremona
On. Giuseppe Marinello (Forza Italia), Sciacca (Agrigento)
On. Mario Masini (Forza Italia), Marino (Roma)
On. Riccardo Ricciuti (Forza Italia), Aprilia (Latina) anche relatore
On. Giuseppe Romele (Forza Italia), Brescia-Roncadelle
On. Gianluigi Scaltritti (Forza Italia), San Benedetto del Trento (Ascoli Piceno)
On. Francesco Zama (Forza Italia), Fermo (Ascoli Piceno)

Oliverio al Commissario Bagnato: “La Regione scongiuri una paralisi totale per i rifiuti”

25/02 Il presidente della Provincia Mario Oliverio ha incontrato questa mattina, nella sede della Provincia in Corso Telesio, il Commissario Regionale per l’Emergenza Rifiuti, Prefetto Domencio Bagnato. Lo rende noto, in un comunicato, l’Ufficio Stampa dell’Ente. “Un ulteriore giro di incontri, dopo quelli delle scorse settimane, che permetta all’onorevole Mario Oliverio di confrontarsi e sensibilizzare ancora i Sindaci intorno al problema rifiuti e sue soluzioni, mentre, parallelamente, si darà corso ad altre riunioni di consultazioni tecniche- riferisce la nota - Due decisioni relative ad un percorso unico che dovrà mettere in grado il Presidente della Provincia da un lato ed il Commissario Regionale per l’Emergenza Rifiuti dall’altro di arrivare a breve ad una sorta di conferenza dei servizi nella quale discutere, in via definitiva, in possesso di tutti gli elementi utili da valutare, della gestione della nuova fase da aprire e configur are per il futuro in tema di impostazione razionale del ciclo dei rifiuti. Una strada che di fatto rafforza tutti i presupposti di un’azione concertata già annunciati e dunque realizzati da Oliverio nel corso di sei mesi nei quali, attraverso un puntuale lavoro di confronto con altri amministratori, è cambiato il generale approccio al problema rifiuti.
In tanto la sintesi di un incontro gravido di analisi e di spunti che stamattina ha unito in Provincia oltre il Presidente ed il Prefetto Domenico Bagnato, anche l’Assessore all’Ambiente, Luigi Marrello, l’Assessore Giuseppe Gagliardi, il Viceprefetto Giuliana Perrotta ed il Responsabile Area Cosenza della struttura regionale per i rifiuti, Ingegnere Domenico Fuoco nonché il Presidente della “ValleCrati” S.p.A., Mario De Rose, ed un suo funzionario, Crescenzo Pellegrino.
L’esame del contesto attuale in cui il problema dello smaltimento dei rifiuti si agita, le ipotesi operative sul futuro del delicato settore, lo stato delle cose che lasciano anche spazi per linee d’ombra d’illegalità, ha occupato gran parte di una riunione che consolida la volontà di intervento sinergico, collaborativo ed incisivo da parte delle due autorità, stante comunque la necessità di alcune correzioni “in corso d’opera” che Oliverio ha chiesto perentoriamente al rappresentante della Regione.
Prima indicazione sommaria da utilizzare quale direttrice nel futuro delle discussione, è stato evidenziato nell’incontro, il riconoscimento di due fasi di massima che dovranno segnare il passaggio verso la cessazione della gestione straordinaria e l’avvio di quella definitiva: quella transitoria legata all’utilizzo delle discariche e quella contrassegnata dall’utilizzo degli impianti per l’ottimizzazione del trattamento dei rifiuti. Una urgenza non più procrastinabile, anche a fronte del Piano regionale sui rifiuti che per la Provincia di Cosenza prevede quattro strutture, fra le quali una sola in funzione a Rossano, rimanendo incognite quelle da allocare a servizio dell’Alto Tirreno, del Pollino, della Media Valle del Crati.
“Il problema dei rifiuti, tutto ciò che ruota interno ad esso- ha fatto presente il Presidente Oliverio al Commissario Regionale Bagnato- delinea una situazione gravissima nella quale c’è tutto il margine per l’inserimento di interessi illegittimi. La nostra è stata e sarà una posizione di estrema collaborazione e mediazione. Occorre tuttavia che anche la Regione scongiuri il rischio di una paralisi totale, fuggendo da ogni volontà di strumentalizzazione.”
“Le stesse osservazioni eccepite da alcuni Sindaci- ha riferito chiaramente il Presidente della Provincia- non dovranno determinare in alcun modo pretesti.”
Da sottolineare infine che nel corso del lungo colloquio, è stata esaminata la situazione della discarica del Comune di Rende, per la quale è chiesta una bonifica, ed anche segnalata la possibilità, oltre che l’opportunità, della creazione di una commissione mista che affronti e superi l’immediata fase successiva alla fine della emergenza.
Una ipotesi sulla quale ha espresso assenso l’onorevole Oliverio, a condizione che possano essere parallelamente configurati con esattezza i relativi quadri di riferimento.

Protesta di Legambiente: “Il ponte sullo stretto sarà costruito solo con soldi pubblici”

24/02 ''Il Ponte sullo Stretto sara' costruito solo con soldi pubblici. I privati non rischieranno neppure un euro. E in questa situazione, un ruolo fondamentale lo giocheranno le Ferrovie dello Stato che, a causa di una convenzione siglata tra Governo e societa' Stretto di Messina, saranno costrette a svuotare le proprie casse per finanziare la mega opera: un investimento da oltre quattro miliardi di euro. Soldi sottratti ad altre, indispensabili, opere infrastrutturali per il Mezzogiorno''. A sostenerlo e' Legambiente in vista di una manifestazione nazionale che si terra' l' 11 e il 12 marzo e che vedra' la partecipazione dei vertici nazionali del movimento contro il ponte. Il primo giorno, secondo quanto riferito in una nota, la manifestazione si svolgera' davanti a diverse stazioni calabresi, il secondo con un doppio appuntamento: una manifestazione al mattino a Reggio Calabria, e una, nel pomeriggio, a Messina. Stamattina, nella sede di Legambiente di Reggio Calabria, la presentazione dell' iniziativa a cui ha partecipato, tra gli altri, la presidente di Legambiente Calabria, Lidia Liotta. Ad aprire i lavori e' stato il dirigente di Legambiente, Nuccio Barilla'. ''Sarebbe un gravissimo errore - ha detto - considerare chiusa la vicenda''. ''A parte gli aspetti che riguardano le inchieste della magistratura di Roma sui tentativi di infiltrazione mafiosa e sulle procedure adottate nell' iter burocratico - ha proseguito Barilla' - man mano che passa il tempo emerge con chiarezza come l' intera operazione sia incerta dal punto di vista della fattibilita', devastante dal punto di vista ambientale, inutile dal punto di vista del sistema trasportistico e ancora campata in aria sotto il profilo finanziario. Pesantissima e insopportabile e' la tassa che le Ferrovie dello Stato dovranno pagare per far passare i treni sul ponte: una cifra che da cento milioni di euro l' anno crescera' gradualmente in trent' anni, con un costo complessivo di 4 miliardi di euro. Ma c'e' di piu': la convenzione stabilisce che entro il 31 dicembre 2011 Rfi dovra' finanziare e realizzare tre opere ritenute 'essenziali' di collegamento al ponte: il collegamento con Messina e la costruzione di una nuova stazione, lo spostamento della linea tirrenica in corrispondenza di Cannitello e un nuovo collegamento in galleria con Villa San Giovanni''. La responsabile regionale della Filt Cgil, Laura Neri, dal canto suo, ha sostenuto che ''non e' marginale che la manifestazione si svolga a Reggio Calabria, centro di snodo tra due dorsali ferroviarie, ionica e tirrenica, e sede di direzione compartimentale: un' importante realta' ferroviaria nel corso del secolo scorso che oggi, con la realizzazione del ponte, e' destinata ad essere proiettata fuori dai circuiti ferroviari nazionali. E' fuorviante - ha aggiunto Neri - sbandierare come risolutori i finanziamenti Por, frutto di una recente intesa tra Regione Calabria e Rfi: sono solo finanziamenti a pioggia''. Beatrice Barillaro, vicepresidente regionale del Wwf, ha posto l' accento sulle ''procedure illegittime seguite dalla Commissione di valutazione di impatto ambientale del ministero dell' Ambiente, con particolare riferimento per l' omissione della valutazione d' incidenza sulla zona di protezione speciale comunitaria dove dovrebbe sorgere il pilone del Ponte sul versante siciliano''. ''E' il complessivo impianto economico-finanziario che non regge, un vero e proprio colabrodo - ha detto Michele Pansera, dirigente regionale di Italia nostra . Del resto sono stati gli stessi advisor, a suo tempo nominati dal ministero, ad affermare che con il ponte non vi saranno significative modificazioni alle tendenze di traffico esistenti. Nella valutazione economica manca inoltre una stima credibile sulla concorrenza dei traghetti''. Alla luce di tutto cio', il comitato promotore dell' iniziativa ha lanciato un appello a tutte le personalita' del mondo della cultura, dell' informazione, dell' economia e della politica, con un particolare riferimento ai candidati alla presidenza della Regione Calabria, per chiedere ''di riaprire un confronto sugli investimenti infrastrutturali nel Mezzogiorno, che parta dalla rinuncia al Ponte e metta al centro le priorita' che riguardano le ferrovie, i porti, la sicurezza stradale, per avviare uno sviluppo virtuoso che valorizzi le risorse territoriali e crei occupazione duratura''.

Fare Verde: “Incredibile la discarica nel cuore del Parco del Pollino. Chi controlla?”

24/02 ''E' di questi giorni la notizia del ritrovamento, grazie all' azione dei carabinieri di Laino Borgo, di una discarica nel cuore del Parco nazionale del Pollino ed in terreni di proprieta' dell' Enel. Fare Verde si chiede come sia possibile che cio' avvenga in un' area che dovrebbe essere sottoposta a particolari misure di protezione''. A sostenerlo e' stato il coordinatore provinciale di Fare verde di Cosenza, Francesco Pacienza. ''Perche' l' Enel, proprietaria dei terreni in cui sorgeva una sua struttura abbandonata nel 1997 - si e' chiesto Pacienza - non ha messo in atto quegli strumenti idonei alla protezione di una sua proprieta'? Nelle immediate vicinanze dovrebbe sorgere la centrale a biomasse di proprieta' della stessa Enel. Possibile che l' Enel non si sia accorta di nulla? Chi doveva controllare e vigilare sul rispetto del territorio e sull' applicazione delle norme quali strumenti hanno messo in atto per tutelarlo? Una corretta politica di gestione dei rifiuti ed una maggiore educazione civica dei cittadini, potrebbe impedire il sorgere di questi siti che producono solo danni alla salute pubblica oltre che all' ambiente. Vengono effettuati i dovuti controlli di Legge nei confronti di quelle aziende che hanno, come risultato delle loro lavorazioni, la produzione di rifiuti ingombranti e pericolosi? Quanti controlli si sono effettuati sulle attivita' dei frantoi oleari per lo smaltimento delle acque di lavaggio o il conferimento in apposite strutture della sanza, o nei confronti delle aziende edili per lo smaltimento dei materiali di risulta ed eventuale eternit che risulta essere ancora massicciamente presente in tante costruzioni?''. ''Le discariche abusive che giornalmente sono scoperte nell' intera Provincia di Cosenza - ha proseguito Pacienza - sono piene all' inverosimile di questi materiali uniti ad altri di natura sconosciuta o composte da carcasse d' auto, pneumatici, elettrodomestici, contenitori con liquidi di varia natura. Provate a pensare alle ricadute negative che si avranno in termini di turismo, se le analisi dell' Arpacal dovessero evidenziare che il fiume Lao e' inquinato da sostanze altamente tossiche e nocive per la salute. Questo perche', secondo qualcuno, il Parco non puo' essere un luogo in cui impedire con maggiore forza determinate attivita' dell' uomo''. Fare Verde ha quindi chiesto al Comando regionale del Corpo forestale di rafforzare ulteriormente la vigilanza.

Il Ministro Matteoli a Crotone: “Dalle aree protette sviluppo economico”

24/02 ''Io non voglio aree protette ingessate. Io voglio aree protette che facciano sviluppare anche da un punto di vista economico''. E' quanto ha detto il Ministro dell' Ambiente, Altero Matteoli, a margine della visita all' area protetta di Capo Rizzuto, nel crotonese. ''Se si istituisce un parco di qualsiasi genere - ha aggiunto - lo si fa non per togliere l'area alla godibilita' dei cittadini, ma per far si' che questi possano godersi il territorio''. ''Noi possiamo - ha concluso Matteoli - mettere a disposizione dell' industria del turismo quelle che sono le nostre vocazioni: 8 mila chilometri di coste, citta' d' arte, montagne, bellissime ma anche le nostre aree protette e acquisire una fetta di mercato turistico''. E poi sui rifiuti il Ministro, riferendosi alla protesta di Campagna, ha continuato: ''Domani in Consiglio dei ministri affronteremo questo problema che e' un problema serio''. ''C'e' un problema di ordine pubblico - ha aggiunto - e c'e' anche un problema di altra natura perche' lo smaltimento dei rifiuti e' un grande business e passa attraverso la criminalita' organizzata e questo non lo possiamo consentire. Nessuna regione ha una situazione come quella della Campania. In quella regione si e' pensato per troppo tempo che il rifiuto si producesse li' ma che si andasse a smaltire altrove e questo non e' possibile''. ''L'indicazione - ha proseguito Matteoli - che e' stata data dopo le dimissioni di Bassolino e la nomina del prefetto Catenacci era quella di smaltire i rifiuti nell'ambito delle province. Tutti si sono dichiarati d'accordo, poi alcune province hanno pensato che dovevano farlo fuori e la situazione e' degenerata''. Il Ministro dell'Ambiente ha poi detto che ''la gestione dei rifiuti con il regime del commissariamento non ha dato i risultati sperati e lo dico non in polemica perche' il primo governo che diede vita ad un commissariamento fu un governo di centrodestra nel 1994. Io da tempo mi sto battendo, e il Consiglio dei Ministri e' d'accordo, per tornare al regime ordinario''.

Per la troppa neve animali senza cibo in Sila. Mobilitazione degli ambientalisti

23/02 Alcune associazioni ambientaliste si sono mobilitate per fornire cibo in Sila alla fauna selvatica, in grave difficolta' a causa delle abbondanti nevicate delle ultime settimane. L' intervento di soccorso e' stato attuato dalle sezioni di San Giovanni in Fiore di Legambiente, Lipu e Wwf, che hanno provveduto alla distribuzione in alcune zone dell' altopiano di sei quintali di foraggio forniti gratuitamente dal presidente provinciale della Coldiretti, Pietro Tarasi, titolare di un' azienda agricola. Gli ambientalisti riferiscono che, prima di provvedere autonomamente, avevano segnalato il problema all' Ente Parco della Sila, il cui responsabile, pero', ha detto di non potere risolvere il problema per mancanza di fondi. A beneficiare dei foraggi raccolti dalle associazioni ambientaliste sono stati, in particolare, cinghiali, caprioli e lepri, in condizioni di grave denutrizione. Francesco Tatti, dirigente della sezione di San Giovanni in Fiore di Legambiente, ha sottolineato ''l' importanza del contributo operativo delle associazioni di volontariato e ambientaliste in supporto degli enti preposti. Non e' pensabile, pero', che le stesse associazioni si sostituiscano alle istituzioni per la soluzione di problematiche cosi' importanti. E' necessario, dunque, che il Parco nazionale della Sila si doti al piu' presto di un servizio di assistenza e soccorso in favore della fauna selvatica''.

Ben 95 esemplari di varie specie soccorsi dal Corpo Forestale dello Stato

21/02 Una delle principali attivita' del Corpo forestale dello Stato e' quella di prevenzione e repressione dei reati in materia venatoria, nonche' l' applicazione in Italia della convenzione di Washington, comunemente conosciuta come Cites. Lo ha ribadito, durante l' inaugurazione del Crua (centro recupero animali acquatici), a Rende, il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato, Vincenzo Caracciolo. ''Una attivita' ordinaria in tale settore - ha aggiunto Caracciolo - viene poi svolta quotidianamente dai nostri 114 comandi di stazione, distribuiti su tutto il territorio calabrese con l' impiego quotidiano di circa 350 uomini. Questa attivita', svolta spesso in silenzio e senza clamori, nell' anno appena trascorso ha fornito dati incoraggianti sia sul fronte della prevenzione che sul fronte del contrasto al fenomeno del bracconaggio''. Complessivamente sono state denunciate oltre 90 persone per varie violazioni penali alla normativa sulla caccia e contestati illeciti amministrativi per un importo di circa 22mila euro. In tale contesto riveste un ruolo importante il soccorso ed il recupero della fauna selvatica che grazie ad un protocollo d' intesa firmato lo scorso anno vede il centro di protezione rapaci di Rende ed il Cfs in stretta collaborazione. ''Grazie a questo - ha sostenuto Caracciolo - e' stata predisposta un' azione sinergica e coordinata mirata a rendere possibile un intervento efficace e razionale''. Il comandante regionale del Cfs ha evidenziato la professionalita' e l' importanza di tale centro. Nel solo periodo agosto-ottobre il personale del Cfs operante in Calabria ha consegnato al Cras di Rende 95 esemplari di varie specie. I 55% degli interventi ha permesso la permanenza in vita degli esemplari mettendo in risalto il ruolo che il Cfs e il Cras hanno in tali operazioni di recupero. Tra i conferimenti piu' significativi figurano esemplari di testuggine terrestre e palustre e, tra i rapaci, un astore, uno sparviero e un aquila reale. ''Annualmente - ha concluso il comandante del Corpo forestale - numerose specie di uccelli migratori attraversano la nostra regione. L' estrema propaggine della penisola, inoltre, rappresenta una delle zone di svernamento privilegiate per molte specie. Il lungo e frastagliato profilo costiero, le diverse zone umide della regione come il bacino dell' angitola, le foci del Crati, del Neto, dell' Amendolea e del La Verde nonche' i laghetti salmastri di Saline Ioniche rappresentano siti di sosta e di svernamento eccellenti per numerose specie legate a tali ecosistemi. Abbiamo pertanto ragione di ritenere, che a causa de bracconaggio, tante specie acquatiche avranno bisogno del nostro intervento per il ricovero e di questa nuova struttura del Crua per il loro recupero''.

Veraldi (CGIL) “Preoccupazione per il futuro dell’Arpacal”

19/02 ''Quale futuro per l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria''. Se lo domanda Luigi Veraldi, segretario generale della funzione pubblica della Cgil Calabria, che sottolinea come la sua Federazione ''è seriamente preoccupata per l'attuale stato dell'Arpacal che evidenzia un diffuso malcontento tra gli operatori della Agenzia e che vede comunque i vertici della stessa inosservanti delle relazioni sindacali ed inadempienti rispetto alle applicazioni contrattuali''. A giudizio di Veraldi, ''tale situazione è aggravata dal comportamento anti-sindacale dell'Agenzia che si è concretizzato, nei giorni scorsi, nel tentativo di attivare percorsi per eventuali trasferimenti di personale dall'esterno''. Se ''ciò dovesse verificarsi - secondo il segretario generale della Fp-Cgil Calabria - verrebbe fortemente pregiudicata e danneggiata la posizione giuridica ed economica di molti degli operatori già in servizio nel rispetto della legge regionale istitutiva; i quali operatori -aggiunge- vedrebbero ancora una volta rinviata la definizione della propria posizione, sia essa di personale di Comparto che della Dirigenza, nell'ambito dell'articolazione organizzativa dell'Agenzia''. Anche per questi motivi, per Veraldi, ''rimane la considerazione sull'attuale funzionamento dell'Agenzia che, fino ad oggi, non ha risposto a pieno a quelli che erano non solo i compiti istituzionali demandati dal legislatore Regionale, ma anche le aspettative rispetto ad un'azione, a partire dalle attività di monitoraggio ambientale, che avrebbe potuto essere di importante contributo allo sviluppo sostenibile dell'economia regionale oltre che necessaria per la certificazione dello stato dell'ambiente, ai fini della gestione dei fondi strutturali europei''. Alla radice di tutto, sottolinea Veraldi, ''ci sono pesanti responsabilità e condizionamenti politici, che hanno fatto proliferarei rapporti di lavoro precari all'interno dell'Agenzia e l'hanno mantenuta in un regime di commissariamento privo di termini temporali e di obiettivi verificabili''. Tutto ciò, a giudizio del segretario generale della Fp Cgil Calabria, ''deve aiutare a meditare attentamente sulle scelte per il futuro assetto dell'Agenzia''. La Fp Cgil, comunque manifesta la sua ''indisponibilità ad avallare comportamenti che potrebbero comprometterlo irrimediabilmente''.

Controlli antibracconaggio nell’area del Pollino

18/02 Controlli antibracconaggio e repressione dei reati ambientali sono stati compiuti nella zona di S. Donato di Ninea e in altre zone del Pollino dal personale del corpo forestale dello Stato che hanno denunciato un uomo e sequestrate diverse cartucce ad alcuni cacciatori. L'uomo denunciato e' stato sorpreso dal personale della forestale mentre stava tagliato alcuni alberi nell' area protetta del Parco Nazionale del Pollino. Nella stessa zona e' stato effettuato con un elicottero lanci di mangime per gli animali selvatici. In localita' Piano di Novaccio il personale della forestale ha soccorso alcune persone rimaste bloccate dalla neve.

Inaugurato il quinto impianto di trattamento dei rifiuti in Calabria

17/02 ''E' un gran passo in avanti. Un passo dovuto sia per legge che per rispetto dell'ambiente''. Lo ha detto il commissario per l'emergenza ambientale in Calabria, prefetto Domenico Bagnato, visitando questa mattina il neonato impianto di selezione e valorizzazioni rifiuti di Crotone. ''Siamo davanti ad un impianto che non ha alcun impatto ambientale - ha proseguito Bagnato - un impianto assolutamente non inquinante e sicuramente meno inquinante di qualunque altro esercizio industriale che ci puo' essere in Calabria''. Al suo interno verranno trattati sia i rifiuti solidi urbani che quelli provenienti dalla raccolta differenziata. ''La sua attivazione - ha precisato il commissario - rendera' completamente autonoma la provincia di Crotone nella gestione integrata dei rifiuti''. Quello di Crotone e' il quinto impianto per il trattamento dei rifiuti che nasce in Calabria, dopo quelli di Lamezia Terme, Catanzaro, Rossano e Gioia Tauro. Altri due sono in fase di costruzione, a Siderno e Reggio Calabria, mentre difficilmente vedranno la luce quelli della provincia di Cosenza (Acquappesa, Bisignano e Castrovillari) per la forte opposizione delle popolazioni locali. L'impianto si sviluppa su un'area di circa diecimila metri quadrati. Dal 14 febbraio accoglie i rifiuti di 8 comuni della provincia, compreso il capoluogo Crotone. A regime, cioe' quando vi confluiranno i rifiuti di tutti i 27 comuni della provincia crotonese,trattera' qualcosa come 140 tonnellate di materiale, per una capacita'annua di 50.000 tonnellate. Nel corso della visita, il commissario era accompagnato dal prefetto Piero Mattei e dal sindaco Pasquale Senatore. Quest'ultimo haavuto parole di elogio per l'impianto, la cui entrata in funzione consentira' di abbattere del 70/80% la quantita' dei rifiuti attualmente conferiti in discarica, attraverso la trasformazione in cdr (combustibile da rifiuto), in frazione organica stabilizzata ed ilrecupero degli scarti ferrosi. Dalla frazione organica della raccolta differenziata, verra' invece ricavato il compost di qualita' utilizzato come ammendante dei terreni.

A Casole Bruzio si separano i rifiuti con gli ecopunti

17/02 Anche il Comune di Casole Bruzio, il primo della fascia pre-silana, si cimenta con il nuovo servizio di gestione dei rifiuti con separazione SECCO-UMIDO. Nel territorio Comunale sono stati istallati 50 Ecopunti di raccolta, e ad ogni nucleo Familiare è stato consegnato un Kit per la separazione domestica (un'Ecoborsa, uno Schiacciabottiglie/Lattine, una confezione di sacchetti in mater-bi) e tutte le in formazioni necessarie per utilizzare al meglio i servizi forniti dalla Valle Crati S.p.A. Con la separazione ed il recupero dei rifiuti domestici, anche della frazione organica, si attende il decollo della nuova gestione dei rifiuti, volta a limitare lo smaltimento a discarica in favore del riciclo come materie prime. Dalla prossima settimana, con una indagine telefonica, si verificherà il gradimento dell'iniziativa e si raccoglieranno tutti i suggerimenti dei cittadini sul nuovo servizio. Per ogni chiarimento o informazioni sono a disposizione sia gli Uffici Comunali che il numero verde della Valle Crati 800-991255. Dal mese di Marzo, il nuovo servizio, di gestione dei rifiuti, con separazione SECCO-UMIDO, raggiungerà il Comune di Pedace, qui la raccolta sarà porta a porta e la campagna informativa sarà avviata nei prossimi giorni.

Tommasi: “Soddisfatti per la Cabina di Regia di Agenda 21 e il monitoraggio dei corsi d’acqua interni”

16/02 Nel giorno dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e mentre in Consiglio regionale si consumano gli ultimi atti della settima legislatura, il Gruppo Verdi mette a segno un ultimo colpo e registra due importanti risultati nella direzione della salvaguardia ambientale e del territorio. Sono stati infatti approvati due emendamenti alla legge di Bilancio che prevedono uno, l’istituzione della Cabina di Regia per l’attuazione concreta del Protocollo di Agenda 21 e l’altro, il monitoraggio dei corsi d’acqua interni. Soddisfatto il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi che ha sottolineato l’importanza di questi due provvedimenti “che – ha detto Tommasi – vanno a completare un percorso iniziato qualche tempo fa con l’approvazione in Consiglio di un Odg, proposto dai Verdi, riguardante proprio l’adesione ad Agenda21, e l’approvazione della legge n.29 del 2001 recante misure di tutela e salvaguardia dei corsi d’acqua interni”. “Sono due tasselli significativi – ha detto l’esponente dei Verdi – che danno la misura di un impegno che come Gruppo abbiamo portato avanti in questo quinquennio. A conclusione di un’esperienza esaltante e politicamente importante registriamo con soddisfazione un dato oggettivo: la presenza dei Verdi ha segnato una differenza anche in Consiglio regionale, in un contesto politico - amministrativo oggettivamente mortificato da un’azione di governo di centrodestra che ha privilegiato interessi di parte e clientelari”.

Il Comune di Castrovillari ha presentato un progetto per lo sviluppo sostenibile

15/02 L'Amministrazione comunale di Castrovillari - assessorato alle politiche giovanili ha presentato all'Agenzia Nazionale ''Leonardo Da Vinci'' un progetto legato alle risorse ambientali del territorio ed alle sue ricadute. Lo ha reso noto l'assessore , Anna De Gaio, ricordando che dopo il successo della prima esperienza tra i giovani della città è stato deciso di presentarne un altro legato, questa volta, al patrimonio naturalistico della zona dal titolo: ''Cvme 2 : turismo rurale e sviluppo ecosostenibile nel bacino del Parco naturale del Pollino'' che verrà coordinato, anche qui, appena approvato, dall'Euroform Rfs di Cosenza, ente di formazione che da anni si occupa di progetti in ambito europeo oltre ad essere stato partner della scorsa sessione. L'iniziativa, che è il prosieguo di una serie di percorsi di qualificazione voluti dal Comune per giovani lavoratori o non occupati, è destinata anche questa volta a 15 unità residenti a Castrovillari, da avviare alla formazione nei settori del marketing ambientale, turismo ecosostenibile e turismo rurale attraverso stage della durata di 13 settimane presso realtà spagnole, irlandesi e lituane, ''dove - spiega Katia Bruno dell'Euroform- viene messo a disposizione dei partecipanti tutto ciò li possa aiutare a reperire informazioni su come rapportarsi con il bene ambiente e come coniugare l'attività di impresa con le tradizioni e consuetudini rurali dei luoghi, valorizzandone le produzioni tipiche, le vere portavoce dei gusti e sapori di una zona''.

No del movimento ambientalista alla discarica di Acquappesa

14/02 ''Riteniamo grave la posizione assunta a maggioranza dal Consiglio comunale di Acquappesa di accettare nel proprio territorio l' impianto del Cdr voluto dalla Regione e dal commissario straordinario sui rifiuti''. A sostenerlo e' stato Francesco Cirillo, responsabile del Movimento ambientalista di Diamante e del tirreno (Mad). ''Se l' ipotesi dell' impianto andasse avanti - ha aggiunto Cirillo - vorrebbe dire dare un brutto colpo all' economia del territorio attorno ad Acquappesa. Sarebbero tonnellate i rifiuti in arrivo ad Acquappesa, sarebbero centinaia i camion che attraverserebbero il territorio, sarebbero gravi le conseguenze sulla salute dei cittadini della costa per i miasmi ed i fumi umidi della discarica. L' inizio dei lavori vorrebbe anche dire localizzare in un breve futuro anche un inceneritore da sempre rifiutato dalle popolazioni e che ora entrerebbe, uscito dalla porta principale, da una finestra aperta proprio dall' Amministrazione comunale''. ''Chiediamo al sindaco di Acquappesa ed alle forze politiche che compongono maggioranza e minoranza - ha proseguito Cirillo - di convocare, cosi' come ha fatto il sindaco di Guardia Piemontese e come fara' il sindaco di Fagnano, un Consiglio comunale aperto dove si possano sentire le voci contrarie alla discarica. I cittadini di Acquappesa devono essere informati di quanto puo' cadere sulla loro testa per l' irresponsabilita' di pochi che vedono nel territorio solo una risorsa da sfruttare dal punto di vista economico piuttosto che da quello ambientale. Pochi posti di lavoro o qualche euro di riduzione delle tasse sui rifiuti non ripagano il rischio della perdita dell' ambiente, del rischio per la salute''.

Riunione del WWF negli uffici del Commissario ambientale sul problema dei rifiuti

12/02 Su invito della dott.ssa Giuliana Perrotta,Vice-Prefetto Vicario e Responsabile Amministrativo dell'ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria, una delegazione del Wwf regionale, guidata dal segretario regionale Giuseppe Paolillo e dal referente per energia e rifiuti, Francesco Saccomanno, si è recata mercoledì scorso presso la sede degli uffici commissariali di Catanzaro per uno scambio di idee sullo scottante problema dei rifiuti nella nostra regione. Durante l'incontro, che si è rivelato franco e cordiale, la delegazione degli ambientalisti, dopo aver apprezzato la volontà del commissario, espressa dalla stessa dott.ssa Perrotta, di voler coinvolgere le associazioni presenti sul territorio per contribuire a risolvere l'emergenza nel settore dei rifiuti, ha esposto le sue posizioni in merito - posizioni peraltro ampiamente condivise da tutte le associazioni e dai comitati aderenti a ReteAmbiente Calabria . In particolare, oltre a sottolineare la ferma contrarietà all'incenerimento dei rifiuti che da sempre reputano sbagliato, i rappresentanti del WWF e di ReteAmbiente hanno ribadito che per essere accettata dalle popolazioni ed essere meno invasiva rispetto alla salute dei cittadini e dell'ambiente, la soluzione del problema dei rifiuti non può che prevedere l'immediata attivazione di quelle che sono le azioni più urgenti da mettere in campo:
1- serie politiche di riduzione dei rifiuti;
2- forti spinte verso una incisiva raccolta differenziata porta-a-porta;
3- decisi impulsi per la costruzione in regione di impianti di valorizzazione della raccolta differenziata, del compostaggio di qualità e del riciclaggio dei rifiuti che sono assolutamente diversi da quelli di selezione secco-umido finalizzati alla produzione di Cdr.
La riunione, giudicata proficua da entrambe le parti, si è conclusa con l'intento di procedere in futuro ad ulteriori e costruttivi confronti.

Legambiente: Calabria maglia nera per il monitoraggio delle polveri sottili

12/02 ''Chiusure al traffico e targhe alterne sono utili, ma e' necessario adottare misure strutturali durature nel tempo''. E' il parere di Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente oggi a Pisa, quarta tappa del viaggio che Treno Verde di Legambiente, Trenitalia e RFI sta compiendo nei centri urbani per monitorare lo stato di salute dell' aria. ''La chiusura delle citta' alle automobili, come l' applicazione di provvedimenti di targhe alterne - ha aggiunto -- sono provvedimenti necessari e utili soprattutto per arginare l' emergenza ma certamente non sono risolutivi. L' emergenza smog e' una costante negli ultimi anni contro la quale si sono spesi fiumi di parole. E' tempo di avviare soluzioni piu' concrete di di tipo strutturale che riescano ad arginare l' emergenza sul lungo periodo''. Secondo i dati di Treno Verde-Legambiente, sono 6 le citta' che superano la soglia del limite giornaliero consentito per le PM10: Torino, Osio, Lodi, Padova, Vicenza e Verona. ''Un club - afferma il presidente di Legambiente - al quale aderiscono ad honorem 25 capoluoghi provinciali privi di centraline per monitorare le polveri sottili: la Calabria prima di tutte e poi la Campania con Salerno, Benevento e Avellino.

Al via la messa in sicurezza del fiume Trionto

05/02 ''Nella politica del fare di Forza Italia tra le priorita' degli interventi da attivare, in particolar modo dopo la tragedia di Soverato e la conseguente approvazione del Piano di assetto idrogeologico voluto dalla maggioranza di centrodestra e in particolare da me, essendone stato il relatore, vi e' lo sviluppo armonico e sostenibile del territorio e la tutela dell' incolumita' e della salute pubblica''. A sostenerlo e' stato Raffaele Senatore, presidente della Commissione ambiente del Consiglio regionale che ha anche reso noto l' inizio di lavori di manutenzione straordinaria e di costruzione di opere idrauliche sul fiume Trionto. ''A partire dal sottoscritto - ha aggiunto Senatore - sul tratto ionico della provincia di Cosenza e' particolarmente sentito, dalle popolazioni che vivono ai confini dei suoi argini, lo stato d' incuria in cui versa il fiume Trionto. Gia' da qualche anno, dopo incontri avuti con l' assessore regionale ai Lavori pubblici, l' Autorita' di bacino, le associazioni ambientaliste e le popolazioni, e' stato possibile programmare ed effettuare molti interventi per la messa in sicurezza degli argini. I primi finanziamenti ottenuti dalla Regione hanno consentito di eseguire lavori a protezione e rivestimento di muri d' argine, oltre alla costruzione di savanelle a salvaguardia di molte abitazioni e di tante opere idrauliche. Purtroppo, a causa delle abbondanti piogge di fine anno, sono intervenute nuove situazioni di rischio idraulico. Mi sono percio' impegnato ancora una volta per porre rimedio a questo possibile nuovo stato di cose che potrebbe rappresentare un nuovo pericolo per quanti vivono e operano ai confini di questo importante corso d' acqua''. ''Il controllo dell' acqua e dell' alveo in cui essa scorre - ha concluso Senatore - non deve pregiudicare ne' il patrimonio idrico ne' i processi geomorfologici del territorio. Per questi motivi, considerando la delicatezza che molte opere rivestono, ho fatto si' che venissero finanziati 1.200.000 euro per la salvaguardia dei territori e per la prevenzione della pubblica incolumita'. I lavori cominceranno e procederanno con somma urgenza per la messa in sicurezza di tutta l' area. Affinche' il Trionto risulti, per tutte le popolazioni e i territori che attraversa, una risorsa naturale da utilizzare e non un continuo pericolo da cui guardarsi''.

Secondo Legambiente Rossano svolge un buon lavoro idrogeologico

04/02 La citta' di Rossano e' stata inclusa tra i comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico. Il dato emerge dalla prima indagine realizzata in Italia da Legambiente, denominata ''Ecosistema Rischio 2004'', in collaborazione col Dipartimento della Protezione Civile.. Nell' indagine, sezione Calabria e Campania, effettuata su 1.173 comuni classificati ''a rischio moltoelevato'' Rossano si colloca nella terza fascia con un punteggio tecnico (11), ottenuto sulla base delle risposte fornite ai quesiti, per area tematica. In Italia, nel 2000, sono stati classificati a rischio idrogeologico dal ministero dell' Ambiente 3.671 comuni, oltre il 45% del totale (di questi, 1.173 considerati a rischio molto elevato e 2.498 a rischio elevato. Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, nel 2004, hanno concentrato l'attivita' di monitoraggio sui comuni a rischio molto elevato, al fine di verificare l' impegno delle amministrazioni nel mitigare il rischio a cui sono esposti il proprio territorio e i propri cittadini.

WWF , LAV e LIPU dicono no al prolungamento della stagione venatoria a Cosenza e Reggio

04/02 ''Le Province di Reggio Calabria e Cosenza hanno da poco emanato due delibere che, di fatto, prolungano la stagione di caccia nonostante la legge statale 157/92 fissi inderogabilmente al 31 gennaio lo stop alle doppiette''. A sostenerlo sono in una nota congiunta le sezioni calabresi di Wwf, Lav e Lipu. ''Le delibere - e' scritto nel comunicato - riaprono la caccia 'solo ad alcune specie' nel mese di febbraio e, per Cosenza, anche a marzo, autorizzando squadre di cacciatori ad attuare vere e proprie spedizioni punitive, non vi e' alcun limite agli animali abbattibili, contro volpi, cornacchie e gazze. Queste delibere - sostengono le organizzazioni animaliste - rappresentano non solo l' ennesimo atto di arroganza politica e di disprezzo per l' ambiente, ma anche un gravissimo atto di sfida alla legge, visto che il Tar Calabria ha recentemente bocciato gli analoghi provvedimenti regionali finalizzati a consentire la caccia in periodi diversi da quelli del calendario venatorio, nonche' il Piano faunistico regionale in relazione alla caccia in deroga a specie ed in periodi vietati, gia' impugnato per incostituzionalita' anche dal Ministro agli Affari regionali La Loggia''. ''E' evidente - sottolineano Wwf Lav e Lipu - che le due province, una di destra e una di sinistra, con questi atti hanno pensato ancora una volta di utilizzare la fauna selvatica, prezioso patrimonio della collettivita', come merce di scambio per ottenere facili consensi elettorali, in totale spregio alla legalita' ed all' esigenza di tutela dell' ambiente. Si tratta di una evidente strumentalizzazione che, a dire il vero, persino diversi cacciatori hanno cominciato finalmente ad ammettere onestamente ed a rifiutare''.

Gli ambientalisti si oppongono alla centrale a biomasse del Mercure a Laino Borgo

03/02 Ha suscitato vivaci proteste nella Basilicata meridionale il progetto per riconvertire a biomasse vegetali la Centrale del Mercure, al confine tra la Basilicata e la Calabria, nel territorio di Laino Borgo (Cosenza). In Basilicata le associazioni ambientaliste si sono opposte al progetto perche' la centrale ricade nel cuore del Parco del Pollino e perche' temono gli impatti ambientali e le mancate ricadute ecologiche. Alle polemiche l'Enel di Puglia e Basilicata ha risposto oggi in un comunicato che ''la centrale sara' alimentata esclusivamente con biomasse non trattate di origine vegetale ed e' quindi priva di fondamento ogni supposizione in merito all'utilizzo di qualsiasi altro tipo di combustibile''. L'Enel ha spiegato inoltre che ''le biomasse saranno approvvigionate localmente nella misura massima possibile, per la quota residua non vi sono comunque rischi legati alla qualita' della materia prima perche' l'impianto e' stato progettato e costruito per utilizzare esclusivamente biomasse vegetali, in particolare scarti della lavorazione del legno non trattato e scarti vegetali, come definito sul decreto autorizzativo rilasciato dalla Provincia di Cosenza''. ''Lo sviluppo delle tecnologie e i benefici determinati dall'impiego delle biomasse portano in generale alla realizzazione di impianti di maggiore capacita', quindi la 'potenza media' di 10-12 MW e' un valore che si sta progressivamente superando - aggiunge l'azienda elettrica -. La centrale del Mercure, comunque, nel suo genere, non e' la piu' grande ne' d'Europa ne' d'Italia: proprio in Calabria, nella provincia di Crotone, e' gia' in funzione un impianto piu' potente''. Enel sottolinea inoltre che nei lavori ora in corso sono impegnate mediamente 130 persone con punte di 190. Una volta a regime la centrale impieghera' circa 40 risorse e la riconversione permettera' lo sviluppo di nuova occupazione indotta nel settore dell'approvvigionamento, del trasporto delle biomasse, nella gestione del parco del cippato, nella manutenzione e nei servizi di gestione della centrale, oltre che in tutto il terziario esterno all'impianto. Il progetto della centrale del Mercure, conclude Enel, si inserisce nel programma di iniziative ''volte ad aumentare la capacita' produttiva da fonti rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di gas serra''.

Iniziativa della Provincia mercoledì 2 alla Camera di Commercio sui “corridoi verdi”

01/02 Di impatto ambientale con le linee elettriche, non tanto in relazione al tracciato, ma nel più ampio contesto dell’individuazione di un’area (corridoio) che presenti requisiti tecnici, ambientali e territoriali per ospitarne il tracciato stesso, si parlerà, nell’ambito di una riunione, domani mercoledì 2 febbraio, alle ore 17.00, presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Cosenza. Si discuterà, in particolare, dei criteri E.R.A. (Esclusione, Repulsione, Attrazione): le tre categorie che permettono di classificare e di individuare il territorio in funzione delle possibilità di inserimento delle “autostrade dell’energia”, quindi, dei cosiddetti corridoi verdi nell’ambito della V.A.S. (valutazione ambientale strategica). Alla riunione, promossa dalla Provincia di Cosenza, il Presidente On. Gerardo Mario Oliverio e l’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello hanno invitato a partecipare tutti i Sindaci della provincia di Cosenza, i Presidenti delle Comunità Montane ricadenti nel territorio della provincia, i Presidenti dell’Ente Parco della Sila Antonio Garcea e dell’Ente Parco del Pollino Francesco Fino. Interverranno i Dott.ri Raffaele Fiorentino del GRTN (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) e Domenico Lemma, Dirigente del Settore Energia della Regione Calabria.

A Cosenza la migliore qualità ambientale calabrese. Reggio maglia nera.

31/01 E' Reggio Calabria ad aggiudicarsi la ''maglia nera'' nella classifica dei 103 capoluoghi di provincia italiani per qualita' ambientale tracciata da Ecosistema Urbano di Legambiente. Agli ultimi posti anche Vibo Valentia e Catanzaro. Solo un lieve miglioramento per Crotone al 78/mo posto, mentre Cosenza risale fino a meta' classifica. A renderlo noto e' Treno verde di Legambiente, Trenitalia e Rfi arrivato oggi a Vibo Valentia dove restera' sino a giovedi'. ''Non escono bene - e' scritto in una nota - le citta' calabresi dalla fotografia scattata dal Treno Verde sulla base del rapporto Ecosistema urbano 2005 di Legambiente che raccoglie dati e informazioni su 100 parametri ambientali. Si va dalla qualita' l' aria e dell' acqua alla produzione e smaltimento dei rifiuti. Dalla gestione e congestione del traffico urbano alle aree pedonalizzate, ai giardini pubblici, alle piste ciclabili, fino all' abusivismo edilizio. E la Calabria e' penalizzata soprattutto sul fronte della gestione dei rifiuti (nessun capoluogo calabrese raggiunge il 12% di raccolta differenziata, con Vibo e Catanzaro al 10%), della rete idrica (quasi tutte le citta' calabresi perdono almeno la meta' dell' acqua immessa in rete) e dell' abusivismo edilizio (Vibo Valentia e Crotone tra le maglie nere a livello nazionale con 44 costruzioni abusive ogni 10mila abitanti). Con amministratori pubblici che non brillano per dinamismo e volonta' di cambiamento, visto che su molti parametri non hanno fornito informazioni''. Maglia nera a livello nazionale, sottolinea Legambiente ''per Reggio Calabria che butta senza nessun filtro, nei torrenti nei fossi e nel mare l' 85% degli scarichi fognari, che vanta solo 1 mm di piste ciclabili per abitanti e che ha una concentrazione di nitrati dell' acqua potabile di 4 volte superiore al tetto suggerito dall' Oms per la tutela della salute umana''. Non migliore, per l' associazione ambientalista, la situazione di Vibo Valentia (96/mo posto su 103 capoluoghi di provincia), seconda citta' in Calabria per risultati negativi: ''raggiunge solo il 9,8% di raccolta differenziata (anche se migliora rispetto lo scorso anno dove era al 3%) ancora lontano dall' obiettivo previsto dal decreto Ronchi del 35%; gran parte della popolazione, il 40%, non e' servita da impianti di depurazione e la meta' dell'acqua immessa in rete viene dispersa. L' auto privata la fa da padrone: ci sono 6 auto ogni 10 abitanti, a discapito del trasporto pubblico che i cittadini di Vibo utilizzano in media 9 volte all' anno, quasi inesistenti zone a traffico limitato e isole pedonali. Infine il verde urbano: solo 3,02 mq/abitante contro una tendenza alla cementificazione dilagante, che vede Vibo Valentia agli ultimi posti della classifica nazionale con 44,84 costruzioni abusive ogni 100mila abitanti''. A Catanzaro ''la situazione non migliora: bassa - rileva Legambiente - la percentuale di raccolta differenziata (9,3%) e molto alto il tasso di dispersione dell' acqua (55%), praticamente assenti piste ciclabili, zone pedonali, verde urbano. Non c' e' nessuna centralina per il monitoraggio dell' inquinamento atmosferico''. Un po' meglio per Crotone, invece, dove, afferma Legambiente, ''almeno viene monitorata la qualita' dell' aria e la presenza di un pericoloso agente inquinante come il biossido di azoto e' la piu' bassa registrata in Italia. La raccolta differenziata e' bassa quasi come nelle altre citta' calabresi (10%), il tasso di motorizzazione e' invece il piu' basso nella regione (1 auto ogni 2 abitanti) ma anche qui nessuna attenzione per chi va a piedi e la riconferma alla cementificazione selvaggia''. La migliore, per Legambiente, e' Cosenza ''con un' ottima rete di monitoraggio dell' aria, una buona qualita' delle acque potabili, e la quasi totalita' della popolazione (95%) servita da impianti di depurazione. Cosenza e' leader regionale della raccolta differenziata con l' 11% e la percentuale piu' alta di verde urbano fruibile dai cittadini con 13 mq/abitante. Paga pero' la deficienza di isole pedonali e zone a traffico limitato''. ''Le amministrazioni locali - ha commentato Gianluca Della Campa, portavoce nazionale del Treno Verde di Legambiente - devono accorgersi che la 'politica del rattoppo' non funziona e che sempre piu' le questioni urbane devono essere affrontate con una programmazione basata anche su parametri ambientali. Perche' solo cosi' si opera per la qualita' della vita dei cittadini''. ''Le politiche ambientali sono ancora all' anno zero nella nostra citta' - ha sostenuto Lorenzo Passaniti, presidente del circolo di Legambiente di Vibo Valentia e segreterio regionale - c' e' bisogno di un cambiamento radicale: creare spazi per i bambini, zone di verde urbano nel centro della citta', andare avanti nell'abbattimento delle barriere architettoniche, realizzare aree di parcheggio per liberare i marciapiedi invasi dalle auto. Il degrado urbano e' anche figlio del degrado sociale: investire ed incrementare spazi culturali e sociali per il tempo libero''.

Illegittime le dichiarazioni di terra denuclearizzata di Calabria, Basilicata e Sardegna

29/01 Sono costituzionalmente illegittime le leggi regionali di Sardegna, Calabria e Basilicata in fatto di dichiarazione di "territorio denuclearizzato" e di misure di prevenzione dall'inquinamento proveniente da materiale radioattivo e di preclusione al passaggio di rifiuti radioattivi. Lo ha deciso la Corte Costituzionale con sentenza del 13 gennaio scorso e resa pubblica oggi. C'e' dunque un limite oggettivo al cosiddetto "nimby", tanto caro agli americani, al "not in my backyard", e cioe' "ovunque ma non nel mio giardino di casa". Ovvero i rifiuti scaricateli altrove. Per la Consulta e' questo un principio inconciliabile con una "corretta gestione del territorio e degli insediamenti". Le tre leggi regionali - quella del 2003 per la Sardegna e quelle del 2004 per Basilicata e Calabria - erano state impugnate dal governo centrale ed avevano in comune essenzialmente la dichiarazione del territorio come precluso al passaggio e alla presenza di materiali nucleari provenienti da altri territori. La presidenza del Consiglio, attraverso l'Avvocatura dello Stato, aveva sostenuto che le tre regioni erano andate al di la' delle proprie competenze in fatto di ambiente e tutela della salute. Per contro, tutte e tre le Regioni rivendicavano il diritto alla tutela della salute dei cittadini, oltre alla contestazione - specie da parte della Sardegna - che la materia ambientale sia di esclusiva competenza dello Stato. La Sardegna sottolineava che la competenza esclusiva statale sarebbe violata solo quando la legge regionale persegue direttamente ed esclusivamente, o prevalentemente, la tutela diretta dell'equilibrio ecologico della biosfera o degli ecosistemi, ovvero quando viola gli standard minimi di tutela fissati dallo Stato per tutto il territorio nazionale. Cosa che invece non accadrebbe nella legge regionale in questione, la numero 8 del luglio 2003. E sulla stessa linea era la Basilicata, in difesa della sua legge numero 31 del novembre 2003, e cosi' la Calabria per la legge numero 26 del dicembre 2003. Anzi la Calabria sosteneva che nella materia nucleare non poteva affermarsi una "primazia", ovvero una potesta' esclusiva dello Stato. La Consulta, presieduta da Valerio Onida (che e' stato anche giudice relatore nell'ottobre scorso) ha invece stabilito che per quanto riguarda la materia ambientale, non solo le Regioni ordinarie non hanno acquisito maggiori competenze, invocabili anche dalle regioni autonome, ma al contrario "una competenza legislativa esclusiva in tema di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema e' stata espressamente riconosciuta allo Stato, sia pure in termini che non escludono il concorso di normative delle regioni, fondate sulle rispettive competenze, al conseguimento di finalita' di tutela ambientale". Ne' in proposito puo' valere riferirsi – dice ancora la Consulta - all'art.58 delle norme di attuazione dello Statuto sardo che si limita a trasferire alla regione le funzioni amministrative relative agli interventi per la protezione della natura, le riserve e i parchi naturali. Ancor meno la legge contestata - e censurata ora dalla Consulta - "puo' giustificarsi in base alla competenza concorrente della regione in materia di salute pubblica, protezione civile e governo del territorio”. Mentre infatti gli ultimi due non aggiungono nulla ai poteri della regione in campo ambientale, e' piu' nel campo della salute che gli stessi poteri regionali non possono consentire, sia pure in nome di una protezione piu' rigorosa della salute degli abitanti della regione stessa, "interventi preclusivi suscettibili di pregiudicare il medesimo interesse della salute in un ambito territoriale piu' ampio, come avverrebbe nel caso di impossibilita' o difficolta' a provvedere correttamente allo smaltimento di rifiuti radioattivi". Come dire che proprio il precludere il passaggio di scorie nucleari da smaltire finisce con il comportare un danno alla salute in un territorio piu' esteso di quello che invece si vorrebbe proteggere con un provvedimento limitativo. La Consulta sottolinea inoltre che alle Regioni, sia ad autononmia ordinaria che speciale, "e' sempre interdetto adottare misure di ogni genere capaci di ostacolare in qualsiasi modo la libera circolazione delle persone e delle cose tra le Regioni". E una normativa come quella introdotta nelle tre leggi regionali impugnate dalla presidenza del Consiglio e che preclude sia pur temporaneamente il transito e la presenza di materiali nucleari provenienti da altri territori "e' precisamente una misura fra quelle che alle Regioni sono vietate dalla Costituzione". E poi "e' ben noto che il problema dello smaltimento dei rifiuti pericolosi, e quelli radioattivi lo sono, di origine industriale non puo' essere risolto sulla base di un criterio di autosufficienza delle singole Regioni, poiche' occorre tener conto della eventuale irregolare distribuzione nel territorio delle attività che producono tali rifiuti, nonché - nel caso dello smaltimento di rifiuti radioattivi - della necessità di trovare siti particolarmente idonei per conformazione del terreno e possibilita' di collocamento in sicurezza di rifiuti medesimi". La Consulta va oltre e spiega che "la comprensibile spinta, specco presente a livello locale, ad ostacolare insediamenti che gravino il rispettivo territorio degli oneri connessi non puo' tradursi in un impedimento insormontabile alla realizzazione di impianti necessari per una corretta gestione del territorio e degli insediamenti al servizio di interessi di rilievo ultraregionale". Ed' appunto il limite oggettivo al "nimby" di matrice americana.

Domenica in Calabria “Mare d’inverno”. Caccia ai rifiuti sulle spiagge

29/01 Caccia ai rifiuti di ogni tipo, domani, sui litorali di tutta la Calabria, nell' ambito della dodicesima edizione nazionale de ''Il mare d' inverno'', l' appuntamento promosso ogni anno da Fare Verde per censire i rifiuti presenti sui litorali italiani e ripulire quelle spiagge che in inverno si trasformano in approdo di ogni sorta di rifiuti restituiti dal mare o abbandonati da bagnanti estivi o frequentatori invernali accomunati da un elevato grado di incivilta'. ''L' inverno - e' scritto in un comunicato dell' Associazione - e' una stagione in cui ben pochi si ricordano del mare e dei problemi derivanti da un inquinamento che dura 12 mesi l' anno e non solo durante l' estate quando le spiagge torneranno sotto l'attenzione di tutti''. I volontari dell' associazione procederanno, tra l' altro, ad un vero e proprio censimento dei rifiuti raccolti sulle spiagge interessate dall' iniziativa per stabilire il ''flagello del litorale'', il rifiuto piu' diffuso e meno biodegradabile che infesta le spiagge italiane. Per molti anni, la parte del leone e' stata fatta dai bastoncini cotonati. Nelle ultime due edizioni, invece, a prevalere sono stati contenitori in plastica. Quest' anno saranno una trentina le localita' calabresi interessate all' iniziativa che in contemporanea vedranno impegnati i volontari di Fare Verde: Amantea, Campora San Giovanni. Catanzaro (localita' Giovino), Roccelletta di Borgia, Copanello di Staletti', Squillace Marina, Montepaone Marina, Montauro Mare, Soverato, Davoli Marina, Sant' Andrea Apostolo dello Ionio, Badolato Marina, Santa Caterina dello Ionio Marina, Guardavalle Marina, Sellia Marina, Cropani Marina, Botricello, Simeri Mare, Lido di Lamezia Terme, Le Castella di Isola Capo Rizzuto, Steccato di Cutro, Monasterace Marina, Caulonia Marina, Riace Marina, Nicotera Marina.

All’Unical il primo dottore di ricerca esperto di monitoraggio marino

29/01 Da ormai più di sette anni è attiva nel Laboratorio di Citofisiologia vegetale del Dipartimento di Ecologia dell'Università della Calabria una linea di ricerca mirata allo studio degli ambienti marini costieri nell'ambito del progetto MEMOBIOMAR finanziato dal CONISMA.
Gli studi intrapresi hanno cominciato a dare frutti non solo dal punto di vista dei lavori scientifici, ma anche della formazione di dottori con competenze specifiche per valutare le condizioni degli ambienti marini costieri e programmarne il recupero. Tutto questo lavoro ha portato il dott. Francesco Rende a conseguire nella giornata di ieri il titolo di dottore di ricerca con una tesi sulla fanerogama marina endemica del Mediterraneo Posidonia oceanica. Ha fatto parte della commissione di esami finali il prof. Alexander Meinesz, dell'Università di Nizza, Presidente della Commissione per l'ambiente della regione del Sud della Francia, il quale ha pure svolto un seminario, nell'aula magna, sulla salvaguardia delle praterie di Posidonia, suscitando un notevole interesse, in quanto proprio nel bacino del Mediterraneo è in atto un progressivo degrado degli ambienti costieri che porta ad un depauperamento della biodiversità e rischia di compromettere attività economiche come la pesca ed il turismo, estremamente vitali per la Calabria.

A Cetraro una stazione di inanellamento passeriformi

29/01 Sorgerà a Cetraro l’unica stazione di inanellamento per passeriformi della Calabria. Il progetto, sponsorizzato dalla Provincia di Cosenza e promosso dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica sarà illustrato nel corso di una Conferenza Stampa che si svolgerà il prossimo 2 febbraio alle ore 10.00, presso il centro congressi del Grand Hotel San Michele a Cetraro.
La stazione di inanellamento INFS “San Michele”, permetterà attraverso il marcaggio individuale degli uccelli, di definire le rotte di migrazione dei volatili e i parametri di popolazione e successo riproduttivo delle specie.
Nel corso dell’incontro con la stampa, al quale parteciperanno tra gli altri il Presidente della Provincia Mario Oliverio, l’ Assessore all’Ambiente Luigi Marrello e il Comandante del settore fauna della Guardia Forestale, Antonio Morabito, oltre alla stazione di inanellamento di Cetraro, saranno illustrate le attività del dipartimento di ecologia dell’Università della Calabria e del nascente Centro di Biologia marina.
Alla conferenza stampa interverranno il direttore di Ricerca, Fernando Spina, la direttrice del dipartimento di ecologia dell’Unical, Anna Maria Innocenti, il direttore del nascente Centro di Biologia marina, Andrea Peiser.

Secondo l’Eurispes l’Italia genera più rifiuti di quanto produce

28/01 In una nota, abbastanza pasticciata dell’Eurispes, viene fuori un quadro singolare ed una affermazione abbastanza forte. Senza distinguere le discariche di prodotti medicali, industriali e umani, quelle abusive con rifiuti che provengono da altri paese e facendo apparire i rifiuti solo come solidi urbani, l’Eurispes afferma che l'Italia getta nella spazzatura piu' di quanto riesca ad acquistare e produrre. Dalla nota si evince che “la produzione di rifiuti nel Belpaese negli ultimi tre anni, pur mostrando un trend di crescita progressivamente piu' rallentato e' aumentata piu' rapidamente del Prodotto interno lordo: +3,8% dal 2000 al 2003 contro un aumento del Pil e dei consumi delle famiglie del 2,4 e dell'1,8 per cento. Questa la fotografia scattata dall'Eurispes sull'universo rifiuti nel rapporto 2005 sullo Stato del Paese. Rapporto da quale emerge che le discariche abusive ancora attive sono 1.654 con un primato in Puglia (440). Lente di ingrandimento anche sui termovalorizzatori: dai 50 attuali ai 57 per il 2007 con un forte aumento previsto al sud (da 6 a 13). Sul tema impianti di termovalorizzazione, l'Eurispes rileva la mancanza in alcuni casi della valutazione di impatto ambientale. In particolare, per l'Eurispes, ''la quantita' di rifiuti generata da un paese non costituisce solo una misura della sua crescita economica ma rappresenta un indicatore del ritmo di sfruttamento e impoverimento delle sue risorse''. Ecco la fotografia dei rifiuti in Italia secondo l'Eurispes:
- PRODUZIONE: 462,2 kg pro capite l'anno nel '97; 501 nel 2000 e 524 nel 2003. La raccolta differenziata e' passata da 3,7 milioni di tonnellate nel '99 (13,1%) a 6.4 mln nel 2003 (21,5%). Il 36% della popolazione, i residenti al sud,produce il 32% dei rifiuti urbani totali e l'11% della raccolta differenziata nazionale. ''Non a caso quasi tutte le maggiori regioni meridionali, Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Molise, sono in emergenza rifiuti''. Per la destinazione finale, le Regioni del sud contribuiscono per il 42% allo smaltimento in discarica nel 2003 contro il 36% della popolazione e al 32% della produzione totale. I rifiuti inviati in discarica sono passati dal 72,4% al 53,5%. In lieve crescita i rifiuti avviati a incenerimento; dall'8,5% del 2000 al 9,40% del 2003.
- DISCARICHE ABUSIVE: diminuisce il numero ma aumenta la superficie. Nel 2002 il totale ammontava a 4.866 unita' per 19.017.157 metri quadrati contro i 5.400 e i 17.405.000 metri quadrati del 1996. Ancora attivi 1.654 crateri di rifiuti fuorilegge per 6.697.066 mq contenenti materiali pericolosi di varia natura; 3.212 risultano inutilizzati. E' la Puglia la regione con due tristi primati: quello del maggior numero di discariche abusive (quasi 600 nel 2002) ma anche quello delle discariche ancora utilizzate (440). La bonifica ha riguardato 1.030 depositi, soprattutto nel Nord Italia. Le altre 3.836 o non risultano bonificati o sono stati oggetto di interventi che non possono essere considerati risolutivi rispetto ai rischi di potenziali danni ambientali. In particolare, in riferimento al 2002, dopo la Puglia, la seconda Regione con il maggior numero di discariche abusive e' la Lombardia (oltre 500). Sul fronte territorio, ai primi posti il Veneto (5.482.527 mq) e la Puglia (3.861.622 mq). Tre le zone di particolare concentrazione delle discariche: la Puglia, la zona tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana e quella costituita da Piemonte e Lombardia. Al Sud la maggiore concentrazione di discariche con rifiuti pericolosi: nel Salento, nell'area circostante Bari, nella zona centro-occidentale dell'Abruzzo. Presenza registrata anche in una ristretta zona a nord delle Marche al confine con Repubblica di San Marino ed Emilia Romagna, in Liguria e in Veneto.
-- DISCARICHE AUTORIZZATE: da 552 nel 2002 a 487 nel 2003 per la chiusura di molti impianti soprattutto al sud (da 368 a 308). Chiusura sulla quale ha pesato anche il recepimento di alcune direttive europee e l'aumento della raccolta differenziata. Pressoche' invariata la situazione al nord (da 132 a 122) e al Centro (da 61 a 57). Al Lazio il primato dei rifiuti smaltiti in discarica (2,7 milioni di tonnellate, pari al 90% di quelli prodotti nella Regione, seguita da Sicilia e Puglia, quasi sulla stessa percentuale.
- TERMOVALORIZZATORI: L'Eurispes rileva che nonostante questi impianti ''siano al centro di molteplici iniziative da parte delle autorita' istituzionali finalizzate a rassicurare l' opinione pubblica sugli eventuali rischi ambientali e igienco-sanitari prodotti, la situazione italiana attuale vede alcuni degli impianti ad oggi attivi, sprovvisti di uno studio di Valutazione di impatto ambientale, obbligatorio per legge''. L'Istituto ricorda il procedimento di infrazione per l'impianto Asm di Brescia. A oggi - riferisce quindi l'Eurispes - risultano attivi 50 impianti, 31 al Nord, 13 al centro e 6 al Sud. Nel 2003 vi sono ancora due regioni del Nord (Val d'Aosta e Liguria) e ben 4 al sud (Abruzzo, Molise, Campania e Calabria) a non avere alcun impianto di incenerimento. Nel 2007 si prevede la realizzazione di un quadro impiantistico articolato in 57 impianti: 32 nel Nord Italia, 12 al Centro e 13 al Sud. Solo in Sicilia ne sono previsti 4 entro il 2006.”


Archivio dal 15/9 al 26/1/05 | fino al 14 settembre

 

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