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Ambiente
Archivio fino al 14 settembre

Pubblicato il rapporto sui rifiuti del 2003. Al nord il primato di impianti per incenerimento

14/09 Oltre l'87% dei rifiuti totali inceneriti e' stato trattato in impianti del nord Italia, la quota e' ripartita quasi equamente fra centro e sud. E' quanto emerge dal Rapporto 2003 realizzato dall'Osservatorio nazionale sui rifiuti istituito dal ministero dell'ambiente. L'enorme divario tra i materiali inceneriti al nord e al sud si deve soprattutto alla maggiore diffusione nel settentrione degli impianti di incenerimento (34). Al sud invece gli impianti operativi nel 2002 erano solo 4. Secondo il Rapporto, l'incenerimento totale dei rifiuti urbani nel 2002 ammonta a circa 2,7 milioni di tonnellate. I materiali classificati come pericolosi consistono, sempre nello stesso anno, in oltre 45.000 tonnellate e sono rifiuti sanitari. Nel 2002 operavano 48 impianti di incenerimento con recupero di energia, di cui 34 al Nord (14 in Lombardia di cui 6 nella sola provincia di Milano e 10 in Emilia Romagna), 10 al Centro (8 in Toscana, uno nelle Marche e uno in Umbria), 4 al Sud (2 in Sardegna, uno in Puglia e uno in Sicilia). Nel 2002 dall'incenerimento dei rifiuti sono stati prodotti oltre 1,4 milioni di MW di energia elettrica, in parte ceduta alla rete di distribuzione, e oltre 1,1 milioni di MW di energia termica, in genere utilizzati per autoconsumo e in parte minore per teleriscaldamento (Milano e Brescia). Questa la situazione attuale e futura registrata dal Rapporto Rifiuti: Nel Lazio dal 2003 operano gli impianti di Colleferro e S. Vittore che trattano Cdr (combustibile da rifiuto) mentre in parallelo sarà potenziato il quadro impiantistico per la produzione di Cdr e frazione secca da avviare a termovalorizzazione. In Campania sono due gli impianti previsti con una capacita' di circa 400.000 tonnellate all'anno ciascuno, rispettivamente ad Acerra (NA) e a S. Maria La Fossa (CE); tali impianti si integrano con il potenziamento e la realizzazione di impianti di compostaggio e produzione di CDR. In Puglia nel 2003 ha cominciato l'attività l'impianto di Statte (TA), mentre da agosto dello stesso anno e' operativo l'impianto di Massafra che tratta CDR. In Basilicata l'impianto di Melfi, che ha una linea per rifiuti speciali gia' operativa, dovrebbe essere operativo entro il 2004, mentre il nuovo impianto di Potenza potrebbe terminare la fase di collaudo entro la fine del 2005. In Calabria e' in corso la realizzazione dell'impianto di Gioia Tauro con una capacita' di oltre 130.000 tonnellate all'anno ed una potenzialita' di recupero energetico di 120.000 MWh/a. In Sicilia si dovrebbe realizzare uno dei piu' significativi interventi di pianificazione della gestione dei rifiuti urbani con la realizzazione di stazioni di trasferenza ed impianti per la selezione della frazione organica, biostabilizzazione e produzione di frazione secca, quest'ultima da avviare ad impianti di incenerimento con recupero energetico. In questo progetto e' prevista la costruzione di 4 impianti a Bellolampo (PA), Augusta (SR), Casteltermini (AG) e Paternò (CT); quest'ultimo sostituira' l'impianto di Messina. Quanto al Nord, e' terminata la fase di istruttoria tecnica per l'impianto di Ischia Podetti (Tn), la cui operativita' e' prevista per il 2006. In Lombardia sarà operativo, probabilmente entro il 2004, l'impianto di termovalorizzazione di Corteolona (PV). Sempre entro fine anno dovrebbero entrare in attività sia il nuovo impianto di Bologna sia l'impianto di termovalorizzazione di Bergamo, che sostituiranno i precedenti impianti, quello di Bologna ancora operativo e quello di Bergamo fermo dal 2003. I nuovi impianti dice il rapporto- dovrebbe portare un notevole aumento della potenzialita' di incenerimento e termovalorizzazione dei rifiuti urbani soprattutto nelle regioni del centro e del sud. Si puo' stimare che, considerando un aumento costante annuo della produzione di rifiuti di circa l'1,5%, l'incenerimento e la connessa termovalorizzazione possa arrivare ad una quota di oltre il 20% dei rifiuti prodotti a livello nazionale e in termini di potenzialita', si dovrebbe passare entro il 2007 ad oltre 7 milioni di tonnellate anno.

Abbattuta a S.Demetrio Corone una quercia secolare per rubarne il legname

13/09 Alcuni sconosciuti hanno abbattuto una quercia secolare in una campagna vicino al Collegio di S. Adriano a S. Demetrio Corone. Gli sconosciuti hanno successivamente rubato tutto il legname ricavato, circa 50 quintali. L'episodio e' stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini.

Reteambiente Calabria: “Riciclare e non incenerire i rifiuti solidi”

10/09 Reteambiente Calabria, in una nota diffusa a conclusione di una riunione svoltasi a Santa Caterina Albanese, critica la Giunta regionale dicendosi contraria alla realizzazione di termovalorizzatori. ''La nostra proposta - ha detto Franco Guaglianone, portavoce di Reteambiente Calabria -, in netto contrasto con quella della Giunta regionale, e' di riutilizzare le materie prime piuttosto che incenerirle in megaimpianti, in piu' occasioni, peraltro, osteggiati dalla popolazione''. Nel corso della riunione svoltasi a Santa Caterina e' stata sottolineata la ''necessita' di adottare una politica che faccia a meno della termodistruzione''. E' stato rilevato, inoltre, come ''i costi tariffari per i cittadini siano sensibilmente inferiori nelle realta' che puntano, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sulla raccolta differenziata porta a porta. Al termine della riunione e' stato deciso di chiedere un incontro urgente al Presidente ed alla Giunta provinciali ''per affrontare congiuntamente le problematiche relative allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel cosentino''.

Bilancio della Guardia Costiera che ha sequestrato nell’ultimo anno strutture abusive e prodotti ittici

10/09 Strutture abusive e prodotto ittici pescati illegalmente sono stati sequestrati nell'ultimo anno dal personale dell'ufficio circondariale marittimo della guardia costiera di Corigliano Calabro. Circa i controlli effettuati nel settore del demanio sono stati posti sotto sequestro complessivamente 30.000 metri quadri di suolo marittimo abusivamente occupato mediante la realizzazione di manufatti. E' stata sequestrata anche la foce del canale degli Stombi eseguita oltre che per abusi demaniali, per mancanza dei requisiti dal punto di vista della sicurezza e della navigazione. Sono stati poi notificati 16 verbali di contestazione per scarichi privi di autorizzazione e per scarichi con limiti di emissione superiori alla vigente normativa. Sono stati inoltre eseguiti 12 sequestri per inquinamento e sequestrati 1000 kg di prodotti ittici, in particolare 510 kg di prodotto cinese immesso sul mercato come neonata di alici e 215 kg di pesce tipo ''tonnetto'' allo stato giovanile. Sono stati infine elevate 9 contravvenzioni in materia di pesca e 27 contravvenzioni in materia di diporto per violazioni al codice della navigazione.

Pirillo (DL) chiede di discutere sulle aree marine protette

02/09 Il capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, Mario Pirillo, ha chiesto la convocazione della Commissione per la tutela dell' ambiente con all' ordine del giorno la discussione e l' approvazione del progetto di legge unificato sull' ''Istituzione delle Aree Marine Protette Regionali - Scogli di Isca - Praterie di Posidonie della Sibaritide - Riviera dei Cedri''. Nella lettera inviata al presidente della commissione, Raffaele Senatore, Pirillo chiede una ''decisa accelerazione'' dell' iter. ''L'approvazione della legge regionale concernente Norme in materia di aree protette - afferma Pirillo - impone una decisa accelerazione dell' iter approvativo dell' istituzione delle singole aree protette nel territorio della Regione Calabria. L' inquinamento delle acque marine manifestatosi nell' ormai trascorsa stagione estiva e' solo uno degli aspetti di criticita' di un sistema ambiente cui necessitano incisivi ed adeguati strumenti di tutela''. Il dirigente della Margherita sottolinea inoltre la necessita' che il Consiglio Regionale della Calabria ''imprima, in quest'ultimo scorcio di legislatura, un segno di qualita' anche sui temi dell' ambiente. Il progetto di legge, presentato nel novembre 2002, ha incontrato il plauso di Fulco Pratesi, presidente nazionale del Wwf, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione''. Pirillo si dice inoltre ''sicuro che ci sara' una ampia convergenza sulla bonta' della proposta legislativa, che rappresenta uno strumento efficace per una maggiore tutela di siti ambientali che possono rappresentare anche importanti volani di sviluppo''.

Legambiente in Sila contro gli incendi

01/09 E' passato un mese dall' inizio della Campagna antincendio boschivo nel Parco nazionale della Sila, realizzata da Legambiente, in collaborazione con la Direzione generale per la Protezione della natura del Ministero dell'Ambiente, che vede l' impegno di 50 volontari dei circoli di San Giovanni in Fiore, Lomgobucco, Petilia Policastro e Zagarise, che, tutti i giorni dalle 8 alle 20, attraverso una fitta rete di postazioni fisse e mobili presidiano il territorio per avvistare e segnalare gli incendi boschivi nel Parco. Un impegno che ha dato buoni risultati, per la capacita' di coordinamento dei volontari e per l' efficacia nel segnalare gli incendi alle Centrali operativi del Corpo forestale dello Stato. ''L' attivita' svolta fino ad oggi - dice Giannetto Alessio, presidente di Legambiente Sila - ha permesso la segnalazione di oltre 30 principi d' incendio, la quasi totalita' avvenuti nelle ultime due settimane, durante i quali anche i nostri volontari sono intervenuti nell' opera di spegnimento del fuoco supportando il personale autorizzato. La crescita degli incendi in Sila e' la conferma di quanto ha denunciato il Corpo forestale dello Stato circa un incremento del 406% dei roghi in Calabria dopo ferragosto, nel periodo piu' caldo e ventoso di tutta la stagione''. Le attivita' di controllo e presidio nel territorio del Parco svolto durante la Campagna, hanno messo in evidenza innumerevoli abusi edilizi non denunciati dai comuni e non sanzionati dal Parco, e sono state scoperte centinaia di piccole discariche. Proprio per contrastare la proliferazione di microdiscariche durante la giornata di ferragosto, e' stata svolta una attivita' di informazione e sensibilizzazione dei cittadini attraverso l'affissione di manifesti e la distribuzione di migliaia di volantini, insieme alla consegna di sacchetti per la raccolta dei rifiuti. Ma l' azione devastante e la strategia criminale di piromani ed ecomafiosi, oltre a ridurre in cenere piu' di 100 ettari di boschi nel Parco nazionale della Sila, ha messo in evidenza tutti i limiti dell' organizzazione di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi. Basti pensare a cio' che e' successo durante l' incendio del 20 agosto in localita' Monteoliveto, nei comuni di Serrapedace e San Giovanni in Fiore, un rogo che con un intervento tempestivo ed adeguato di uomini e mezzi poteva essere facilmente controllato, si e' invece trasformato in un disastro. Sono andati distrutti oltre 40 ettari di bosco, un intero villaggio e' rimasto senza soccorsi ed addirittura una abitazione e' andata distrutta. Un clamoroso esempio di inefficienza nei soccorsi e di un caso limite di cittadini lasciati al loro destino, senza la sicurezza di tutelare i loro beni. La sola nota positiva e' stata rappresentata dallo spirito di abnegazione degli agenti del Corpo Forestale dello Stato che si sono adoperati per coordinare gli interventi dei pochi mezzi e dei volontari che Legambiente e' riuscita a mobilitare. ''Dobbiamo amaramente sottolineare - dice Antonio Nicoletti, coordinatore nazionale aree protette e territorio di Legambiente - che anche contro gli incendi l' Ente Parco nazionale della Sila si distingue per la sua assoluta inconcludenza. Non solo non si e' dotato di un Piano contro gli incendi boschivi, come previsto dalla legge 353/2000, ma nel suo scandaloso bilancio di previsione sono stati accantonati pochi spiccioli per la prevenzione degli incendi boschivi: appena 165.000 euro, il 2,3% dell' intero bilancio. Meno di quanto hanno preventivato per consulenze e incarichi. Ma e' verso l' utilita' di un soggetto come l' Afor che nutriamo molti dubbi: ci chiediamo cosa faccia e perche' sul territorio di San Giovanni in Fiore manchino i loro uomini ed i loro mezzi nonostante sia il comune piu' densamente boscato dell' intera Sila''.

Marina di Sibari: L’ass. Consolo chiede al Sindaco di Cassano un tavolo di concertazione

30/08 L' assessore al Turismo della Provincia di Cosenza, Rosetta Console, ha chiesto al sindaco di Cassano allo Ionio, Gianluca Gallo, di attivarsi per ''la convocazione di un tavolo istituzionale di concertazione per discutere e cercare di giungere ad una soluzione dell' annosa questione del villaggio turistico Marina di Sibari''. ''Le ultime vicende legate alla problematica del villaggio turistico Marina di Sibari - afferma l' assessore Console in una lettera inviata al sindaco Gallo - impongono un serio, decisivo e corale sforzo finalizzato alla definitiva soluzione di questa, oramai, annosa questione. Per il ruolo che rivesto, visto l' impegno assunto pubblicamente agli inizi del mese di agosto - scrive l' assessore Console - la invito formalmente a concordare data e luogo per l' avvio di un tavolo istituzionale di concertazione con tutti i soggetti interessati alla problematica. Nel corso dell' estate il villaggio Marina di Sibari, situato in contrada Salicetta del comune di Cassano Ionio, e' stato interessato prima a un sequestro cautelativo, da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari, della stazione principale della raccolta delle acque reflue. Era il 28 luglio. Dopo pochi giorni, il 2 agosto, la stessa magistratura ha apposto i sigilli all' intero villaggio per l' eccessiva presenza di ammonio nell' acqua che scorre dai rubinetti. Lo scorso 17 agosto, sempre la magistratura castrovillarese ha dissequestrato il villaggio imponendo, pero', delle prescrizioni. In particolare e' stato imposto alle tre societa' lottizzatici (Sifin, Intersibari e Ibs) di rendere, entro trenta giorni, batteriologicamente pura l' acqua del villaggio e provvedere alla regolarizzazione degli impianti per lo scolo delle acque che, in virtu' delle carenze e del mal funzionamento, determinano l' allagamento periodico dell' intero villaggio turistico''.

Legambiente assegna la bandiera nera al Governatore Chiaravalloti

25/08 Legambiente ha assegnato una "bandiera nera" al presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti, in qualità di Commissario regionale per l'emergenza ambientale. Secondo la segretaria regionale di Legambiente, Linda Liotta, Chiaravalloti è responsabile della cattiva gestione dei depuratori, cosa che ha contribuito a rendere le coste calabresi, secondo i dati dell'associazione ambientalista, le più inquinate d'Italia.

Un centinaio di tartarughe “caretta caretta” sono nate in Calabria

25/08 Un centinaio di tartarughe, delle specie caretta-caretta, sono nate la scorsa notte sull spiaggia di Brancaleone, un centro a pochi chilometri da Reggio Calabria. La schiusa delle uova e' stata seguita dai ricercatori dell' Universita' della Calabria, coordinati dal prof. Toni Mingozzi, e dai volontari del Wwf, che hanno anche sorvegliato per settimane il nido per preservarlo da possibili predatori. Secondo quanto afferma il Wwf in una nota, ''la nascita delle tartarughe marine a Brancaleone e in altre zone della costa ionica reggina conferma il grande valore naturalistico dell' area, tanto che alcune localita' sono state gia' dichiarate 'Siti di importanza comunitaria' proprio perche' luoghi di nidificazione di una specie prioritaria quale appunto la 'Caretta caretta'”.

Inquinamento elettromagnetico: denuncia dell'ass. Marrello per una installazione a Sibari

25/08 ''Avvieremo dei contatti con l' Amministrazione comunale di Cassano allo Ionio per capire le motivazioni che l' hanno indotta ad autorizzare l' installazione di un' antenna di telefonia mobile in un contesto cosi' particolarmente urbanizzato e in prossimita' di tre scuole, due materne e una media, e di una clinica privata''. Lo ha detto Luigi Marrello, assessore all' Ambiente della Provincia di Cosenza, che stamattina si e' recato a Sibari, in via Plutarco, dove una societa' di telefonia mobile ha installato un' antenna che, nello scorso mese di luglio, e' stata posta sotto sequestro dalla Procura del Tribunale di Castrovillari. ''Stamattina, per l' ennesima volta - ha aggiunto Marrello - ho verificato di persona come sulla questione della telefonia mobile vengono sacrificate le piu' elementari norme che fanno riferimento al principio di precauzione, al quale vanno riferite sempre le decisioni che riguardano le installazioni di strutture di questo tipo''. Marrello ha assicurato che ''l' Amministrazione provinciale, tramite il presidente Oliverio, al Comune di Cassano un incontro ufficiale per affrontare la questione antenna''. Il capogruppo dell' Udeur nel Consiglio provinciale, Luigi Garofalo, presente anche lui stamattina in via Plutarco, ha preannunciato ''un' iniziativa istituzionale per richiamare l' attenzione delle autorita' competenti su questa delicata questione, che non fa vivere sonni tranquilli alla popolazione sibarita''.

Corbelli sollecita la convocazione del Consiglio provinciale su problemi dell’ambiente

23/08 Il consigliere provinciale e leader del movimento Diritti Civili Franco Corbelli chiede al presidente del Consiglio provinciale di Cosenza, Francesco Principe, la immediata convocazione del Consiglio per discutere e affrontare, tra l'altro, emergenze come l'elettrodotto Laino-Rizziconi e il selettore dei rifiuti di Santa Caterina Albanese. Corbelli ha formalizzato oggi la richiesta al presidente Principe. ''Agli assessori e a tutti i colleghi consiglieri provinciali - afferma Corbelli - dico che e' ora di finire le vacanze e di ritornare a lavorare e convocare il Consiglio provinciale per affrontare alcune priorita'. Due su tutte: la vicenda dell'elettrodotto Laino-Feroleto-Rizziconi e il selettore dei rifiuti di Santa Caterina Albanese, che hanno provocato la giusta e sacrosanta protesta di migliaia di cittadini e di diverse amministrazioni comunali. Questi problemi e altre priorita' (lavoro, sanita', ambiente, aeroporto Sibaritide) devono essere subito affrontati dal Consiglio provinciale. Proporro' e chiedero' che la Provincia di Cosenza si opponga sia all'elettrodotto che al selettore dei rifiuti di Santa Caterina. Sia in un caso che nell'altro va tutelata la salute dei cittadini. Per questo, le due vicende vanno complessivamente affrontate e ridiscusse per individuare percorsi e siti alternativi, compatibili con la salvaguardia della salute dei cittadini e dell'ambiente''. ''Non si puo' far passare l'elettrodotto addirittura quasi sulle case e sulla testa delle persone; parimenti non si puo' costruire il selettore dei rifiuti – sostiene Corbelli - mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Vista l'urgenza delle due questioni e' necessario che il Consiglio provinciale venga subito convocato per affrontare le due vicende e per dare sostegno alle popolazioni e alle amministrazioni comunali in lotta contro l'elettrodotto e contro il selettore di Santa Caterina''.

Sequestrato il depuratore di Tortora.

20/08 Il nucleo provinciale di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cosenza ha sequestrato un impianto di depurazione sito in localita' "Falconara" del Comune di Tortora, nell'Alto Tirreno cosentino. L'intervento e' stato necessario poiche' il depuratore funzionava senza le prescritte autorizzazioni e quindi in palese violazione della legge. La procura della Repubblica di Paola, competente per territorio, ha disposto il prelevamento di campioni delle acque trattate dall'impianto per verificarne la "qualita'" e le eventuali conseguenze per l'ecosistema. Allo stesso tempo, per evitare conseguenze peggiori, l'autorita' giudiziaria ha lasciato il depuratore in attivita', seppure controllata.

Mare Tirreno inquinato. La Procura di Paola apre un inchiesta

19/08 La Procura della Repubblica del Tribunale di Paola ha avviato un'inchiesta finalizzata ad accertare eventuali responsabilita' in ordine all'inquinamnto del mar Tirreno lungo la fascia costiera cosentina. L'inchiesta, a quanto si apprende, e' stata avviata dopo la denuncia del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria locale n1, in seguito alla quale il procuratore capo ha convocato e presieduto, stamani, una riunione in Tribunale. Al termine del vertice sono stati disposti controlli a tappeto lungo tutta la costa tirrenica cosentina, nel tratto compreso tra Tortora ad Amantea, al fine di individuare eventuali fonti di inquinamento. La Procura ha inoltre disposto il prelievo di vari campioni d'acqua in tutta la costa tirrenica, al fine di capire qual e' il tipo di inquinamento che colpisce il mare calabrese.

Secondo gli studisoi solo gli insetti possono salvarci dalla crisi ecologica

19/08 L'umanita' deve imparare ad amare gli insetti ed a salvarli dall'estinzione, ma anche a controllare le specie introdotte che senza nemici naturali causano enormi danni, se vuole scongiurare una crisi ecologica globale. E' questo il messaggio di fondo del 22/o Congresso internazionale di entomologia, in corso a Brisbane in Australia,con la partecipazione di 3000 scienziati di tutto il mondo fra cui 15 dall'Italia. L'estinzione degli insetti, i mutamenti climatici e gli ultimi progressi nella lotta alla malaria e alla febbre dengue,sono fra le questioni all'attenzione dei delegati, in un fitto programma che fa il punto sugli ultimi sviluppi nella conoscenza del piccolo grande mondo degli insetti, e del loro ruolo negli ecosistemi. Fra i numerosi altri argomenti oggetto di relazioni, le questioni di quarantena e di bioterrorismo, e la conservazione delle foreste. Significativa la presenza italiana, con 15 professori delle universita' di Milano, Padova, Siena, Bari, Palermo e Sassari,per lo piu' docenti delle facolta' di agraria. Molto seguita oggi la relazione di Giuseppe Carlo Lozzia, direttore dell'Istituto di entomologia agraria dell'universita' di Milano,e di Barbara Manachini dello stesso istituto, sugli effetti delle piante transgeniche sulla fauna. Fra gli altri interventi di scienziati italiani in programma quelli di Andrea Battisti dell'Universita' di Padova e di Rita Marcullo dell'Universita' di Reggio Calabria. Obiettivo dei lavori non e' solo quello di proteggere gli insetti utili e di controllare quelli divenuti nocivi, ma anche di imparare dalle eccezionali capacita' di cui sono dotati i loro piccolissimi organismi. Un progetto dell'Universita' nazionale di Canberra mira a combinare le capacita' degli insetti con la robotica, per creare macchine volanti o di navigazione, semplici ma efficienti. L'idea e' di sviluppare minuscole macchine capaci di replicare le abilita' degli insetti, quali la visione panoramica di una mosca o la capacita' di orientamento e navigazione terrestre di una formica.

Dai dati Arpa escono fuori inquinamenti di Metalli e DDT nei fondali dei mari

18/08 Metalli pesanti, petrolio, pesticidi e pcb minacciano la salute dei nostri mari, e non ci sono aree marine protette che possano tenere alla larga gli inquinanti usciti dalle nostre industrie e dai reflui dei nostri fiumi. Mercurio e cromo appestano i fondali di Friuli Venezia Giulia e Veneto, nichel e ancora cromo quelle di Liguria e Toscana, il piombo avvelena di nuovo la Liguria e il Friuli, il ddt appesta il fondo dei mari laziali e liguri. nelle sabbie sottomarine della Toscana e della Basilicata si trova il tributilstagno, in quelle del Friuli il benzoapirene, in quelle di Abruzzo e Friuli gli idrocarburi policiclici aromatici. a stupire sono le concentrazioni inquinanti che si ritrovano nei fondali dei parchi blu: cromo e nichel nel nell'area marina protetta dell'arcipelago toscano, anche piombo in quella delle cinque terre. a miramare, fiore all'occhiello delle zone di tutela costiera, si registrano alti tassi di piombo, mentre a Capo Rizzuto, in Calabria, e a punta Licosa, in Campania, abbonda l'arsenico. A fornire la mappa dei fondali inquinati e dei mari piu' saturi di sostanze chimiche dannose sono stati Legambiente e Wwf che hanno presentato un vasto dossier sullo stato di salute del mare: qualcosa di piu' rispetto alla "balneabilita'", che individua solo il livello di inquinamento organico che puo danneggiare gli esseri umani. Oggi, invece il ministro dell'ambiente Matteoli ha fornito dati sui tre parametri (acqua, sedimenti e animali), senza entrare, pero' in alcun dettaglio. ma i dati "confortanti" che ne sono emersi cozzano con quelli forniti quasi un mese fa dalle associazioni ambientaliste.

Discarica abusiva sul Pollino: Denunciato il vicepresidente del Parco Nazionale

17/08 Il vicepresidente del Parco nazionale del Pollino, Francesco Fiore, e' stato denunciato in stato di liberta' alla magistratura - in qualita' di sindaco di san Severino Lucano (Potenza) - dopo la
scoperta da parte del Corpo forestale dello Stato di una discarica abusiva, che e' stata posta sotto sequestro. La discarica ha una superficie di circa 1.600 metri quadrati e l' altezza del cumulo dei rifiuti tocca in alcuni punti i dieci metri: gli agenti del Coordinamento territoriale ambiente di Rotonda (Potenza) del Corpo forestale dello Stato vi hanno trovato resti della demolizione di edifici, pneumatici, divani, materassi, mobili e altri rifiuti. La discarica e' stata realizzata nella cosiddetta ''area due'' del Parco nazionale del Pollino, uno dei piu' grandi d' Europa, ai confini fra Basilicata e Calabria, in una zona destinata a ''terreno vegetale''. Oltre a Fiore, il Corpo forestale ha denunciato alla magistratura anche il responsabile dell' ufficio tecnico del comune di san Severino Lucano: il reato ipotizzato e' quello di apertura di discarica abusiva in area protetta. Il Corpo forestale sta valutando la possibilita' di effettuare verifiche in profondita' nella discarica, per accertare l' eventuale presenza di rifiuti interrati. In giornata Fiore si e' dimesso da vicepresidente del Parco, con una lettera inviata al Presidente, Francesco Fino, Nella missiva - secondo quanto si e' appreso - non sono indicati i motivi della sua decisione. Francesco Fino era vicepresidente del Parco nazionale del Pollino dallo scorso 24 febbraio, mentre e' da alcuni anni sindaco di San Severino Lucano. Il Presidente del Parco nazionale del Pollino, Francesco Fino, ha cosi commentato la decisione di Fiore di dimettersi: “Alla luce di quanto accaduto, e' da apprezzare la sensibilita' dimostrata dal sindaco Fiore di dimettersi dalla carica di vicepresidente dell' Ente Parco''.

Oliverio: “La Provincia di Cosenza sarà a Praia per la protesta contro gli ecomostri”

11/08 - ''Non posso che esprimere il mio apprezzamento per le iniziative che Legambiente sta portando avanti, anche quest'anno, in Calabria a tutela della costa, dell'ambiente e delle nostre bellezze paesaggistiche''. E' quanto sostiene in una nota il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che si e' detto a favore della manifestazione in programma domani a Praia a Mare contro l'ecomostro. Alla manifestazione di domani partecipera', in rappresentanza della Provincia, l'assessore all'Ambiente, Luigi Marrello ed altri delegati. ''Siamo convinti - ha aggiunto - che il vero punto di forza per la costruzione di uno sviluppo possibile nella nostra regione sia costituito dalle peculiarita' delle nostre risorse naturalistiche e paesaggistiche che, seppure offese dall'incuria e dall'intervento dell'uomo nel corso di decenni, continuano comunque a rappresentare il fattore decisivo dal quale partire per costruire con intelligenza il futuro di una terra che voglia porsi come punto di riferimento e di attrazione nello scenario europeo ed internazionale. Sono queste le ragioni che mi hanno indotto, il giorno stesso del mio insediamento alla Presidenza della Provincia, ad esprimere una posizione netta ed inequivocabile sulla vicenda dell'ecomostro di Praia a Mare e di Diamante che, seppure differenti dal punto di vista formale, rappresentano nella sostanza una ferita nello scenario naturalistico della costa ed una idea di sviluppo ed uso del territorio che ha il respiro corto e non aiuta il decollo e la crescita della nostra terra''. ''Vi e' molto da fare - ha proseguito Oliverio - su questo terreno per far crescere una cultura nuova, moderna ed avanzata. Le Amministrazioni locali, al di la' del colore e delle forze che le guidano e le compongono, sono chiamate ad un salto di qualita' ed ad un serio ripensamento degli strumenti di governo del territorio. La Regione, che in materia di governo del territorio ha pieni poteri, non puo' continuare in un atteggiamento passivo, confuso, omissivo ed in alcuni casi obiettivamente complice o codino rispetto a processi e fatti negativi sul piano ambientale e qualitativo. Sono necessarie una svolta, una nuova impostazione, una visione larga per le quali ognuno deve essere chiamato a dare il proprio contributo ma anche assumere precise responsabilita'''. Il Presidente della Provincia di Cosenza ritiene inoltre che ''non si tratta di fare polemiche retrospettive che produrrebbero il solo risultato di una questione improntata allo scarico delle responsabilita'.Per questa battaglia civile e moderna che e' condizione per la crescita ed il decollo della nostra realta', ci spenderemo senza risparmio di energie.Abbiamo per questo bisogno di pensare e definire un grande progetto di riqualificazione delle nostra costa, a partire dal recupero e dalla valorizzazione del patrimonio edilizio (penso alle seconde case), oggi lasciato a se stesso, inutilizzato e spesso degradato''. ''Ecco perche' - ha concluso - il nostro no deciso agli ecomostri ed agli scempi e' al tempo stesso un si convinto all'unico sviluppo possibile: quello che valorizza le risorse ambientali e realizza quei servizi necessari a rendere ospitale ed attrattivo il nostro territorio che, a differenza di altre realta', puo' giovarsi di un mare che lo rende davvero speciale e da conoscere''.

Pecoraio Scanio chiede l’intervento di Chiaravalloti sull’ecomostro di Praia

11/08 ''Basta con gli scempi paesaggistici e con le violenze al territorio. L'ultimo ecomostro sorto in tempi record sulla spiaggia di Fiuzzi, a Praia a Mare, nel Cosentino, e' la dimostrazione piu' lampante di come si possa danneggiare il turismo di un intero comprensorio e infliggere piaghe dolorose a un'area sottoposta a vincolo ambientale''. Lo ha detto il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, commentando la costruzione, autorizzata dalle amministrazioni locali, di un mega-complesso alberghiero sulla costa. ''Ormai i lavori della struttura sono quasi terminati, ma i guai sono appena all'inizio - ha continuato il leader del partito del Sole che Ride - quello che e' inquietante e' la facilita' con cui Comune e Sovrintendenza abbiano concesso le autorizzazioni, non preoccupandosi minimamente dei vincoli ambientali e paesaggistici della zona, tutelati addirittura da un decreto ministeriale''. ''Il presidente della Regione Calabria - ha concluso Pecoraro Scanio - farebbe bene a preoccuparsi seriamente di proteggere il proprio territorio invece di perdersi in mille altre incombenze''. Il gruppo consiliare dei Verdi di Cosenza ha organizzato per domani alle 12 a Praia di Mare un corteo di protesta per chiedere ''l'abbattimento dell'ecomostro''.

Sequestro dei porti turistici: Chiarella, “A settembre il riordino della legge sul demanio marittimi”

10/08 Il presidente della prima commissione del consiglio regionale, Egidio Chiarella, incontrera' domani mattina il prefetto di Catanzaro, Alberto Di Pace, per analizzare la situazione venutasi a creare dopo il sequestro del porto di Badolato. ''Quanto e' accaduto in questi giorni - e' scritto in una nota - apre direttamente il dibattito sul futuro del demanio marittimo, che da qualche tempo e' di competenza della Regione Calabria''. Il Consigliere Chiarella ha annunciato di aver inserito all'ordine del giorno della prima Commissione, convocata per meta' settembre, l'esame della legge sul riordino del Demanio Marittimo Calabrese, alla luce delle proposte da tempo giacenti in Consiglio e dei suggerimenti che provengono dall'Assessorato all'Urbanistica del Governo Calabrese. ''Il Consigliere Chiarella - prosegue la nota - nel rispetto completo dell'operato della magistratura e sensibilizzato dall'azione dei Sindaci del Comprensorio di Soverato, nonche' dal disaggio venutosi a creare trai i villeggianti interessati alla struttura sequestrata, che di riflesso ha inciso negativamente sugli abitanti dell'importante territorio Ionico, ha deciso di attivarsi per non scoraggiare il movimento turistico e le attivita' di pesca legati a questo importante tratto di costa, tentando di verificare la possibilita' di una strada, da concordare con gli organismi prefettizi, per superare ''il dramma del momento'', in attesa dello sviluppo della questione secondo il percorso della giustizia''. ''Il presidente della prima commissione - conclude la nota - confida molto sull'incontro con il Prefetto, per la sua competenza e il suo equilibrio istituzionale conosciuto ormai a tutti i livelli''.

Ecomostri: Corbelli propone l’occupazione dell’Isola di Dino

10/08 Il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli, che giovedi' partecipera' ad una manifestazione a Praia a Mare contro l' ecomostro, ed ha proposto che l' iniziativa, dopo un sit-in davanti al Municipio ''si sposti sulla spiaggia con una occupazione simbolica, a bordo di piccole barche, dell'isola di Dino, davanti alla quale sta sorgendo questa mega struttura''. ''Per dare piu' forza e visibilita' nazionale e internazionale a questa battaglia contro l' ecomostro di Praia a Mare - ha sostenuto Corbelli - occorre fare un' azione pacifica ancora piu' eclatante del pur importante sit-in davanti al municipio. Per questo chiedo agli organizzatori di questa manifestazione di organizzare subito dopo il sit-in una vera e propria occupazione simbolica dell' isola di Dino, uno dei posti piu' belli della Calabria. Se la protesta viene portata, con una sfilata di piccole barche, direttamente davanti e sulla piccola isola l' effetto mediatico e' molto piu' forte e quindi piu' utile alla importante battaglia''.

Coppia di Cicogne bianche avvistane nella Val di Crati

09/08 In Val di Crati, nel cosentino, non distante dalla piana di Sibari, dove nidifico' per la prima volta dieci anni fa, e' stata avvistata una coppia di cicogna bianca (Ciconia ciconia). A renderlo noto e' stato l' assessore all' Ambiente della Provincia di Cosenza, Luigi Marrello. La cicogna bianca e' un esemplare dal folto piumaggio, dal becco lungo e dalle lunghe zampe, di altezza non superiore al metro, con apertura alare di un metro e mezzo circa, e con occhi grigi tagliati a mandorla. L' animale e' conosciuto ai piu' come quello che, con il becco, porta i neonati. Rappresenta inoltre il simbolo della vita e della fedelta'. In Italia, secondo quanto riferito, la cicogna bianca nidificava certamente sin dai tempi dei romani, anche nella capitale, costruendo i nidi sui cornicioni dei templi, secondo la testimonianza di numerose fonti (Virgilio, Plinio, Ovidio ed altri). Lo stesso Dante Alighieri, nella Divina Commedia, indica che la specie nidificasse nel Lazio. Seguendo altre fonti, invece, la specie e' segnalata nidificante nelle aree paludose del Delta del Po in Lombardia. I due esemplari di cicogna bianca, sono stati avvistati su un traliccio dell' Enel. ''Il lieto evento, pur nella sua semplicita' - ha sostenuto Marrello - costituisce qualcosa di straordinario per la provincia di Cosenza e per la Calabria intera. Per conto dell' Amministrazione Provinciale ho espresso la volonta' di condividere il progetto di salvaguardia della coppia di cicogna nidificante, e favorire la nidificazione di un nucleo stabile di cicogna bianca nella Media Valle Crati. Tale progetto, e' stato avviato in sinergia tra le unita' gestionali della Lipu di Rende e dell' Enel. La cicogna bianca e' un' abile veleggiatrice: utilizza al meglio le correnti d' aria calda, le cosiddette termiche, che per azione dei raggi solari, si producono al suolo. Tali uccelli, si alzano di quota 'risparmiando energia'. Il limitato dispendio di energia, e' dovuto al fatto che esse, scivolando via, perdono quota lentamente e, seguendo un percorso rettilineo, raggiungono un posatoio o un' altra termica''. Secondo l' assessore provinciale, ''questo meraviglioso uccello, indicatore naturale di qualita' ecologica ed emblema della fortuna, fa ben sperare che per il territorio vallivo del Crati, dove esso ha trovato il suo paradiso naturale, abbia inizio una nuova era''.

Per il WWF non è necessario l’abbattimento dei cinghiali del Parco del Pollino

09/08 L' abbattimento selettivo dei cinghiali, deliberato dal Consiglio direttivo dell' Ente Parco Nazionale del Pollino e' ''in contrasto con i risultati degli studi finanziati dall' Ente, che hanno dimostrato come la tesi di un numero eccessivo di capi sia infondata, in contraddizione con lo stanziamento di 400 milioni di vecchie lire da parte dell' Ente per la cattura selettiva dei cinghiali e con la convenzione siglata tra il Parco e il dipartimento di Scienze Ambientali dell' Universita' di Siena, per la realizzazione di un 'Piano sperimentale di controllo del cinghiale' attraverso la cattura degli animali con metodi incruenti''. A sostenerlo e' il Wwf che, in un comunicato, ribadisce che nei parchi deve ''essere praticata la cattura come sistema di riequilibrio della fauna e non l' abbattimento selettivo che, a detta di esperti e gestori di aree protette di tutta Italia ha sempre fornito risultati del tutto insoddisfacenti e che qualcuno vuole che si 'appalti' a privati cittadini autorizzati a cacciare in deroga all' interno di territori protetti dove la caccia e' espressamente vietata dalle leggi e dalle Direttive Comunitarie''. ''Non sono accettabili, a fronte dei vantaggi tutti da dimostrare che comporterebbe la soluzione dell' abbattimento selettivo - prosegue la nota del Wwf - gli irreparabili danni collaterali alla restante fauna protetta del Parco, non ultimo lo stesso capriolo, il cui habitat in parte coincide con gli areali del cinghiale''. Il Wwf preannuncia quindi ''battaglia'' per opporsi ''attraverso tutti i mezzi'', contro quello che viene definito ''lo sconsiderato obiettivo di consentire la caccia nei parchi nazionalie contro le modifiche alle normative regionali in materia di aree protette,effettuate con il pretesto di un presunto riequilibrio ecologico esercitato da cacciatori autorizzati e muniti di permesso e fucile''.

Goletta verde a Santa Maria di Ricadi contro il progetto del porto turistico

08/08 Blitz di Goletta Verde questa mattina a Santa Maria di Ricadi, in Calabria nel vibonese, dove e' prevista la costruzione di un porto turistico. ''Circa 500 posti barca con parcheggi e servizi vari annessi. Almeno 5 milioni di euro di investimento e uno splendido tratto di costa perso per sempre. Di questi progetti la costa calabrese non ha proprio bisogno'', hanno detto i volontari di Legambiente che stamani, con bandiere e striscioni, hanno protestato contro la realizzazione del porto con lo slogan ''Giu' le mani dalla Costa''. ''Il sito in questione - ha detto il portavoce di Goletta Verde, Alberto Fiorillo - e' un'altra dimostrazione del tipo di sviluppo che non vogliamo e contro cui Legambiente continuera' a lottare. La dimostrazione dell'utilita' dei nostri sforzi e' che proprio dopo la nostra segnalazione sono stati messi i sigilli al palestrone con vista a mare di Cirella a Diamante. Ricadi e' un esempio di come non deve essere pensato lo sviluppo. Gia' lo scorso anno - ha proseguito Fiorillo - abbiamo dato al sindaco la Bandiera Nera per il progetto del villaggio turistico 'Le Capannelle', poi ultimato e in via di sanatoria. Oggi siamo qui per dimostrare vigorosamente contro l'inutile, per tutti, ma evidentemente non per il primo cittadino, progetto del porto turistico''. ''Speriamo - si e' quindi augurato Fiorillo - che il prossimo anno si possa tornare a festeggiare per il fallimento di questo progetto e della sciagurata politica di questa amministrazione''. Il progetto, ha detto il presidente del circolo di Legambiente di Ricadi, Franco Sarago', ''se venisse realizzato cancellerebbe per sempre uno dei pezzi piu' belli della costa calabrese. La Grotta dell'Eremita, un luogo dal fascino ambientale quasi mistico sarebbe distrutto per sempre''. Da questa sera Goletta Verde giungera' a Milazzo ed iniziera' il suo giro nelle acque siciliane.

Goletta verde: “In Calabria più ombre che luci”

07/08 Una situazione sempre molto critica alle foci dei fiumi a fianco di acque marine in buone condizioni, anche grazie a un quadro meteorologico che quest'anno favorisce la dispersione, fa da contraltare alla drammaticita' in cui si trova tutto il litorale calabro dal punto di vista dell'abusivismo, dello sviluppo, del recupero e della tutela del territorio. Questa la 'fotografia' scattata alle acque marine calabresi e presentata oggi in una conferenza stampa da Goletta Verde di Legambiente, nell'ambito della campagna che, giunta alla diciannovesima edizione, con il contributo di Vodafone Italia, ogni estate da diciotto anni informa in tempo reale chi vive nelle localita' di mare, e chi ci va in vacanza, sulla qualita' delle acque di balneazione. All'appuntamento di oggi, a bordo dell'imcarcazione "Pietro Micca", ormeggiata al porto di Tropea, sono intervenuti, tra gli altri Alberto Fiorillo, portavoce di Goletta Verde; Lidia Liotta presidente Legambiente Calabria; Lorenzo Passaniti, membro della segreteria regionale di Legambiente; Domenica Cortese, sindaco di Tropea. Oltre ai parametri previsti dalla legge italiana - e' stato spiegato - i laboratori mobili di Legambiente analizzano gia' da qualche anno gli enterococchi, quest'anno vi e' pero' una novita': l'analisi dell'Escherichia Coli, entrambi batteri che vivono esclusivamente nell'intestino umano, e che danno quindi una dimensione molto precisa dell'inquinamento antropico. "Sia gli enterococchi che Escherichia Coli - ha dichiarato il portavoce di Goletta Verde - sono parametri microbiologici scelti come indicatori nella proposta di direttiva europea sulle acque di balneazione che ancora non e' stata approvata. Abbiamo quindi voluto essere un poco piu' rigorosi rispetto alla normativa vigente, naturalmente precisiamo che le analisi delle acque di balneazione che noi di Legambiente facciamo con Goletta Verde, pur utilizzando gli stessi punti di prelievo del Ministero e delle Arpa regionali, forniscono uno spaccato della situazione delle acque al momento del prelievo. Non possiamo e non vogliamo quindi conferire patenti di balneabilita', che resta invece compito del Ministero della Salute. L'istantanea scattata attraverso i prelievi effettuati in Calabria – ha detto ancora il portavoce di Goletta Verde - delinea un quadro di forte preoccupazione per lo stato in cui versano le acque dei fiumi, che rappresentano una grave minaccia per le acque marine”. "Nell'approfondire l'analisi del dato - ha aggiunto Fiorillo - possiamo dire che le correnti, le condizioni climatiche e la temperatura delle acque nelle medie stagionali favoriscono il disperdersi delle sostanze inquinanti e questo ha fatto si' che gran parte dei punti campionati in mare abbiamo dato un esito favorevole. Proprio una situazione piu' tranquilla e migliore nel quadro generale sottolinea quello che e' e resta il vero punto critico per le acque marine campane: le foci dei fiumi. Tra l'altro anche qui in Calabria non possiamo e non vogliamo sfuggire ad uno dei compiti principali di Goletta Verde che e' quello di denunciare gli episodi di abusivismo edilizio e di sviluppo incontrollato, che sono i pericoli che minacciano seriamente le coste e di conseguenza i mari italiani. Molti gli episodi segnalati gia' nel dossier di Legambiente "Mare Monstrum", molte altre le segnalazioni di cittadini e turisti qui in Calabria. Uno degli esempi che meglio fanno capire l'assurdita' della vicinanza tra il bello ed il "forzatamente brutto" delle coste calabresi - ha rilevato l'esponente dell'associazione ambientalista - e' proprio il caso di Tropea. Infatti questa e' l'unica delle cittadine costiere calabresi che ha ricevuto il riconoscimento delle 5 Vele, per il quarto anno consecutivo, segnale di un percorso, ormai stabilmente intrapreso da chi amministra, che va verso uno sviluppo sostenibile che prevede rispetto per l'ambiente, gestione condivisa di servizi e strutture ricettive perfettamente integrate. Per contro qui vicino abbiamo uno degli esempi negativi di come non dovrebbe essere inteso lo sviluppo costiero, un esempio al limite della legalita' e sicuramente contrario al senso comune e al rispetto dell'ambiente marino e costiero: il caso di Ricadi". "La situazione delle acque marine calabresi - ha detto Lidia Liotta, presidente Legambiente Calabria - ci lascia un prospetto che rende l'idea di quella che e' la realta' della nostra regione. Infatti le condizioni delle foci dimostrano come sia critica la situazione dei nostri fiumi e corsi d'acqua. Tutto questo sottolinea l'emergenza depurazione aggravata dall'abusivismo, vera e propria piaga di questa regione, che non permette un controllo attento degli scarichi delle acque reflue. Ci preme quindi evidenziare come sia fondamentale combattere battaglie come quella contro lo sviluppo indiscriminato e incontrollato. Non possono essere lasciati soli i sindaci e gli amministratori - ha concluso Lidia Liotta - che con coraggio hanno iniziato gli abbattimenti; non possiamo permettere che il condono rappresenti per questo territorio un precedente per l'illegalita' edilizia diffusa". "I risultati dei prelievi di Goletta Verde - ha dichiarato Lorenzo Passaniti, membro della segreteria calabrese di Legambiente – evidenziano tutte le criticita' del nostro territorio. L'indiscriminato e sempre crescente fenomeno dell'abusivismo edilizio, spinto ancor piu' velocemente dal provvedimento dell'ultimo condono edilizio del Governo, e' la spada di Damocle che pende sulle bellezze delle coste calabresi. La "Bandiera Nera" conferita da Goletta Verde al presidente della Regione Calabria Giuseppe Chiaravalloti e' il simbolo di come si pone Legambiente rispetto alle sciagurate scelte di come sviluppare il territorio di questa regione. Molti sono gli esempi che segnaliamo continuamente, e non solo uno o due mesi l'anno, come ci accusano di fare alcuni soggetti a cui non vale la pena nemmeno rispondere. Il caso Ricadi e' uno di quelli piu' emblematici. Gia' lo scorso anno segnalammo lo scempio e conferimmo la "Bandiera Nera" al sindaco; dopo un anno di lotte, ricerche e campagne informative e mentre l'ecomostro va avanti siamo molti di piu' a combattere lo scempio autorizzato dal comune. Al sindaco di Ricadi, come a tutti coloro che pensano di fare del territorio cio' che vogliono – conclude Passaniti - diciamo e dimostriamo quotidianamente, con la fermezza che contraddistingue Legambiente, la volonta' di lottare contro lo sviluppo indiscriminato e contro ogni forma di abuso"

A luglio, per colpa degli incendi, sono spariti 16 mila ettari di bosco

07/08 Le fiamme delle ultime settimane in Sardegna, Sicilia e Calabria hanno fatto nuovamente rialzare il termometro degli incendi boschivi che ha fatto registrare nel mese di luglio valori del tutto simili a quelli dello scorso anno, non certo in termini di ettari bruciati, quanto per numero di roghi. Infatti, secondo i dati provvisori forniti dal Servizio Antincendi Boschivi del Corpo Forestale dello Stato sono stati 2862 gli incendi che hanno interessato pascoli e foreste - contro i 2.840 del luglio 2003 -, e che hanno portato complessivamente alla perdita 15.750 ettari di vegetazione (4068 ettari di superficie boscata - 13.283 nel 2003 -, e 11.682 ettari di superfici non boscate – furono invece 31.728 nel 2003). I tempi di intervento e spegnimento sono stati molto rapidi, dato confermato dalla dimensione media di ciascun rogo passata dagli 11.2 ettari del 2003 agli attuali 5.5, flessione che ha permesso di strappare al fuoco 29261 ettari di verde rispetto al luglio dello scorso anno. La Sardegna, con 1.087 incendi e con la perdita di 6.158 ettari di vegetazione, guida la classifica delle regioni italiane maggiormente percorse dalle fiamme, seguita dalla Calabria - 718 incendi per 2132 ettari bruciati - e dalla Sicilia - 443 roghi e 4.219 ettari tra boschi e pascoli andati in fumo -. La Sicilia, con l'estensione media di 9.5 ettari per incendio, e' seconda solo al Lazio, (12.1 ettari di media). Notevole anche il lavoro del personale dei comandi stazione e dei nuclei di alta specializzazione antincendi boschivi nonche' l'impegno della Centrale operativa nazionale del Corpo Forestale che coordina le 15 sale operative regionali. Gli operatori della Centrale hanno infatti attivato nell'ultimo mese 2260 procedure di intervento su incendi boschivi. Ben 17.837 i cittadini che si sono rivolti al numero di emergenza ambientale 1515 per segnalare incendi boschivi con una media di 575 telefonate al giorno e un picco massimo di 1200 chiamate il 25 luglio. Intanto la Regione Calabria ha scelto il suo testimonial per la campagna anti incendi. Martufello sara' il testimonial della campagna di sensibilizzazione contro gli incendi boschivi, promossa dall'assessorato alla Forestazione e Protezione civile della Regione Calabria. Il noto cabarettista, ma anche alcuni compagni del "Bagaglino", in questi giorni in tour in Calabria, rafforzeranno la campagna di prevenzione in atto con messaggi finalizzati alla tutela del patrimonio boschivo e contro il rischio incendi. Questa sera a Le Castella, nel famoso maniero, Martufello e l'assessore regionale Dionisio Gallo illustreranno i particolari della nuova campagna di sensibilizzazione.

Sequestrato un canale a Cassano Ionio

07/08 E' stato sequestrato il canale che attraversa la contrada 'Bruscate Grande' a Cassano allo Ionio. Il provvedimento di sequestro, eseguito stamani dal personale della Guardia Costiera di Trebisacce, e' stato emesso dal sostituto procuratore presso il tribunale di Castrovillari, Baldo Pisani. Nel canale, secondo quanto si e' appreso, sarebbero stati immesse delle tubazioni di ''natura e provenienza incerta che al momento sono inattivi''. Il provvedimento di sequestro e' stato notificato al sindaco di Cassano, Gianluca Gallo. La Procura di Castrovillari nominera' un consulente tecnico d'ufficio che dovra' effettuare accertamenti tecnici e biologici sul corso d'acqua sottoposto.

Ass. Dima “Risolveremo il problema dello Stombi a Sibari”

07/08 ''A Sibari è una situazioni che abbiamo ereditato. Ma siamo convinti che gradualmente i problemi si potranno risolvere, partendo dalla consapevolezza che bisogna agire sempre nell'ambito della legalita' e della trasparenza''. E' quanto sostiene l'assessore regionale all'agricoltura, Giovanni Dima, circa il sequestro di depuratori, canale d'ingresso e fognature nelle localita' Laghi e Marina di Sibari. ''Per la vicenda della mucillagine sullo Ionio - ha aggiunto - il mio assessorato ha fatto eseguire monitoraggi e il fenomeno, che era momentaneo, si e' risolto. Nello stesso tempo e' intervenuto il Ministro Alemanno che ha saputo cogliere l'imbarazzo degli operatori ittici e che quindi ha dichiarato lo stato di calamita', dando ristoro alle imprese che operano in questo settore. E' emersa purtroppo in tutta la sua drammaticita', la problematica dei Laghi di Sibari, ma anche qui niente di nuovo, nel senso che da tanto tempo questa questione fa parte di quelle situazioni da risolvere sul territorio. Da parte nostra, come Regione Calabria, faremo tutto il possibile per risolvere il problema dell'insabbiamento dello Stombi, il canale che dal mare immette nel porto''.
''La Regione - ha proseguito Dima - nei prossimi giorni eroghera' un finanziamento di 2,5 milioni di euro al comune di Cassano dando finalmente respiro e maggiori certezze al porto e ai turisti che vengono in vacanza ai Laghi. E infine la realta' del Porto di Corigliano, che si sta inserendo nei circuiti internazionali. Alcuni provvedimenti amministrativi del Governo sono stati gia' presi, mi riferisco al provvedimento del Ministro sulle derrate alimentari e alla possibilita' di legare la realta' produttiva di questo territorio, quella agricola, quella delle derrate alimentari, quella turistica al porto appunto. Ci saranno sostegni politici e finanziari, per una struttura che ha bisogno di sviluppo e che sta diventando il primo porto della regione in termini di movimentazione''. ''Abbiamo risolto - ha concluso - il problema del varo della flotta, del rimessaggio, della dogana portuale per il controllo delle merci, del servizio di fitopatologia per l'analisi delle merci. Aggiungo che sul piano politico siamo tutti determinati ad agire per il bene dei cittadini e che non esistono divisioni all'interno del partito come sostenuto da alcuni''.

Sequestrato, dalla Procura di Paola, l’ecomostro di Diamante

07/08 Ieri gli ambientalisti di Goletta Verde avevano inscenato una manifestazione di protesta contro la cementificazione delle coste calabresi, davanti alla palestra polifunzionale in costruzione a Cirella di Diamante, sulla costa tirrenica cosentina. Oggi la procura della Repubblica di Paola ha ordinato il sequestro della costruzione, una palestra polifunzionale, , per irregolarita' con le leggi urbanistiche, edilizie e paesaggistico-ambientali. L'area sottoposta a sequestro, a circa 300 metri dal mare, e' di circa mille metri quadrati. Il provvedimento, emesso dal procuratore della Repubblica di Paola , Luciano D' Emmanuele, e' stato eseguito dall' Ufficio circondariale marittimo di Maratea (Potenza). La palestra, realizzata a poche decine di metri dal mare su un' area di proprieta' del demanio, era stata al centro nelle settimane scorse di vivaci polemiche in relazione ai danni all' ambiente provocati dalla struttura. A denunciare la vicenda era stato, con un' inchiesta, il Quotidiano della Calabria, che aveva coniato la definizione di ''ecomostro''. Stessa definizione era stata adottata per un albergo in costruzione a Praia a Mare, sempre nell' alto Tirreno cosentino. L' area posta sotto sequestro, a circa trecento metri dal mare, si estende per circa mille metri quadri.
I lavori per la realizzazione della palestra erano stati avviati sulla base di una concessione rilasciata da un commissario ad acta nominato dalla Regione. Il provvedimento del procuratore della Repubblica d' Emmanuele si basa, secondo quanto ha riferito l' Ufficio circondariale marittimo di Maratea, su riscontrate irregolarita' alla normativa urbanistica, edilizia e paesaggistico ambientale. Il sequestro della palestra rientra in un' attivita' di monitoraggio dell' intera fascia costiera dell' alto Tirreno cosentino avviata da tempo dalla Procura della Repubblica di Paola. Nell' ambito di tale attivita' sono state sequestrate 12 aree sulle quali erano state realizzate altrettante strutture turistiche abusive. Le persone denunciate in stato di liberta' nell' ambito di tale attivita' sono 18, accusate di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo e di violazione alle normative ambientale ed urbanistico-edilizie.

Garofalo (Udeur): “Marina di Sibari, fiducia nei magistrati ma serve tavolo di concertazione sul da farsi”

06/08 Il capogruppo dell' Udeur al Consiglio provinciale di Cosenza, Luigi Garofalo, ha presentato un' interrogazione al presidente della Giunta provinciale, Mario Oliverio, sulla situazione del villaggio turistico ''Marina di Sibari'', nel territorio di Cassano Ionio, sottoposto a sequestro cautelativo, nei giorni scorsi, dalla Procura di Castrovillari. L' esponente dell' Udeur ha sostenuto che ''l' acqua che sgorga dai rubinetti delle abitazioni del villaggio non e' potabile'' e che il sindaco di Cassano, a tal proposito, ha emanato, nei giorni scorsi, una specifica ordinanza ''per precisare l' ambito d'estensione del divieto dell' uso dell' acqua''. Garofalo ha quindi espresso ''piena fiducia all' operato della magistratura per accertare le responsabilita' di tale incresciosa situazione ove ci siano fatti previsti dalla legge come reato'' ed ha sostenuto che ''l' Amministrazione provinciale dovra' sensibilizzare e cooperare, ognuno secondo le proprie competenze, con gli enti preposti per porre fine a una vicenda, quella di Marina di Sibari, che crea notevoli danni al turismo di tutta la Sibaritide''. L' esponente dell' Udeur, quindi, ha chiesto ad Oliverio di sapere ''quali sono le iniziative che il Presidente e la sua Giunta intendono avviare per costituire, con urgenza, un tavolo di concertazione con tutti i soggetti interessati per portare a una definitiva soluzione i tanti e gravosi problemi esistenti a Marina di Sibari e per far diventare questo villaggio volano di sviluppo dell' intera Sibaritide''.

Sequestrata area, sotto il castello di Roseto Capo Spulico, che danneggia il paesaggio

06/08 Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Baldo Pisani, ha emesso un decreto di sequestro di un' area di mille metri quadri, di proprieta' privata, sottostante il castello di Roseto, in un tratto compreso tra la ferrovia e il litorale, a Roseto Capo Spulico. Il provvedimento di sequestro e' stato notificato dai carabinieri e dalla delegazione marittima di Montegiordano, ad un imprenditore del luogo, il quale e' accusato di danneggiamento per aver modificato lo stato dei luoghi su un tratto di costa ritenuto di interesse paesaggistico.

Anche il depuratore dei Laghi di Sibari è stato messo sotto sequestro

06/08 Il personale della delegazione marittima di Trebisacce, insieme ai carabinieri di Corigliano Calabro hanno sequestrato stamane il depuratore comunale del complesso turistico Laghi di Sibari. Il provvedimento di sequestro, che e' stato notificato anche al sindaco di Cassano allo Ionio, Gianluca Gallo, e' stato emesso dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.

Blitz di Goletta Verde all'ecomostro di Praia

05/08 Cinque piani e 52 mila metri cubi davanti all' Isola di Dino sono uno scempio che ben rappresenta cio' di cui la costa calabrese davvero non ha bisogno'': a sostenerlo, secondo quanto riferito in un comunicato, sono stati i volontari che oggi hanno preso parte al blitz organizzato da Goletta Verde di Legambiente contro l' ecomostro di Praia a Mare. ''Armati'' di bandiere e striscioni, al grido di ''giu' le mani dalla costa'', gli ambientalisti sono scesi sulla spiaggia di Fiuzzi fino davanti alla struttura. ''Il sito in questione - ha sostenuto Alberto Fiorillo, portavoce di Goletta Verde - un albergo, su suolo comunale, e cioe' sulla spiaggia di Fiuzzi a pochi metri dalla battigia, e a poche centinaia dall' Isola di Dino, e' una dimostrazione dell' assoluta assurdita' delle procedure che ne hanno permesso la realizzazione, e purtroppo non e' il solo caso. Tra gli altri spicca l' altro ecomostro di Cirella, frazione di Dimante: una mega palestra vista mare''. ''Viene da chiedersi - ha proseguito Fiorillo - se e' questo il futuro turistico che attende questo meraviglioso scorcio di costa calabrese. Questi sono esempi che non devono passare sotto silenzio, sono vicende che per la loro enormita' hanno richiamato l' attenzione della Guardia di Finanza, della Procura, di vari esponenti del mondo politico anche nazionale, come il sottosegretario alla Giustizia Santelli, e persino dell' Antimafia, per la possibilita' di infiltrazione della criminalita' organizzata. Quello che stiamo chiedendo qui oggi e' l' immediato fermo dei lavori per arrivare ad un limpido chiarimento di responsabilita' e iter procedurali che hanno portato a realizzare questi scempi''. Da domani Goletta Verde sara' a Tropea e consegnera' al sindaco le 5 Vele, il massimo riconoscimento della Guida Blu di Legambiente e Touring Club che viene conferito a quelle localita' che possono vantare un mare limpido e cristallino, spiagge incontaminate, la vicinanza con aree marine protette e strutture turistiche efficienti ma compatibili con la conservazione del paesaggio.

A Cassano succede di tutto: Sequestrato il torrente Venamorta

05/08 Il torrente Venamorta e la sua foce, nel comune di Cassano, sono stati sequestrati stamani dai carabinieri di Sibari e da personale della delegazione di spiaggia di Trebisacce in esecuzione di un provvedimento emesso dal sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Baldo Pisani. Il sequestro della foce e' stato deciso in seguito ad una informativa dei carabinieri che hanno accertato che ignoti, per avere un ingiusto profitto, l' hanno deviata allontanandola dagli stabilimenti balneari. Il provvedimento che riguarda l' intero corso del torrente, invece, e' stato adottato in base all' esito delle analisi effettuate sulle acque che hanno evidenziato un forte inquinamento organico dovuto agli scarichi abusivi che defluiscono nel torrente. Il magistrato ha anche disposto il divieto di balneazione nel tratto di mare alla foce del torrente. Il provvedimento e' stato notificato al sindaco di Cassano.

Bosco di San Demetrio Corone inalienabile. Torna di proprietà del Comune

05/08 Il commissario per gli usi civici della Regione, decidendo definitivamente su un ricorso proposto da Legambiente, ha accertato e dichiarato che anche il bosco comunale denominato 'Calamia', messo all' asta nel 1996 dal commissario liquidatore dell' Ente, Antonio Lavorato, per appianare i debiti del Comune in dissesto finanziario, e' di natura demaniale, gravato da usi civici e quindi inalienabile. Il ricorso dell' avv. Costantino Baffa, legale dell' associazione ambientalista era stato avanzato nei confronti del Comune di San Demetrio Corone, del Sindaco pro-tempore e di due privati cittadini, aggiudicatari dell' asta, che avevano acquistato in tutto cinque lotti boschivi, rispettivamente di 24 ettari, in localita' Mezzana, per 151 milioni di vecchie lire, e di sei ettari per 55 milioni di vecchie lire in agro Calamia-Mattarise. Nella sentenza, Giuseppe Valea, commissario per gli usi civici, oltre a dichiarare la nullita' di tutti gli atti stipulati fra le parti, ha ordinato al proprietario il rilascio del bosco denominato Calamia e l' eliminazione, se esistenti, di tutte le opere intraprese al fine di consentire agli aventi diritto il libero accesso. Con la sentenza, il Comune di San Demetrio Corone e il privato cittadino sono tenuti ''alla rifusione ognuno nella misura della meta' e senza vincolo di solidarieta' delle spese sostenute da Legambiente''. La sentenza arriva dopo un mese rispetto a quella riguardante il bosco ''Mezzana'' di Macchia Albanese, che dovra' tornare di proprieta' dell' Ente.

In distribuzione il posacenere ecologico

05/08 Sarà distribuito sul litorale e nei centri turistici montani di tutta la Calabria “mozzichino”, il raccogli cicche di sigarette del gruppo Verdi in Consiglio regionale. Un’iniziativa ambientalista per incoraggiare il popolo dei vacanzieri all’adozione di comportamenti corretti all’insegna del rispetto dell’ambiente e della pulizia dei luoghi. “Non tutti sanno – ha dichiarato il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi – che per smaltire una cicca di sigaretta ci vogliono da uno a cinque anni e che in un metro quadrato di spiaggia ci sono circa 6 sigarette spente”. In montagna poi la disattenzione può costare veramente cara: si stima che gran parte degli incendi estivi è causata da cicche di sigarette accese. Il prossimo fine settimana i Verdi saranno impegnati nella distribuzione di “mozzichino” nelle principali località turistiche calabresi. Paola, Fiumefreddo, Longobardi, Amantea, San Nicola Arcella, Diamante, Cassano, Trebisacce, Rossano Mirto Crosia ma anche nei centri montani e nei parchi della provincia di Cosenza è possibile trovare il posacenere dei verdi. Impegnati nella distribuzione anche i gruppi verdi delle province di Vibo, Reggio Calabria e Crotone. L’iniziativa ha coinvolto anche il corpo forestale dello Stato e i parchi della Calabria ai quali il gruppo regionale ha donato un congruo quantitativo di posacenere. “L’invito, naturalmente – ha detto il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi – è quello di smettere di fumare, ma se proprio non ci si riesce almeno non si inquini. La salvaguardia dell’ambiente passa anche per la riconversione dei comportamenti che ciascuno di noi compie quotidianamente. Se riusciamo a capire e a ricordarci che ogni nostra azione può avere ripercussioni sull’ambiente anche a centinaia e centinaia di chilometri da noi, allora faremo qualcosa di concreto nella direzione dell’ ecologia e della salvaguardia degli ecosistemi”.

Goletta verde da oggi in Calabria

04/08 L'imbarcazione di Legambiente 'Goletta Verde' solchera' oggi le acque della Calabria. Il primo appuntamento degli ambientalisti sara' l'ecomostro di Praia a Mare: armati di striscioni e bandiere i volontari scenderanno a riva a bordo del loro gommone per manifestare contro la realizzazione della struttura. Dopodomani Goletta Verde arrivera' nel porto di Tropea, dove restera' fino all'8 agosto e poi salpera' verso Milazzo, prima tappa siciliana del tour. Tra le varie iniziative, oltre alla possibilita' di visitare l'imbarcazione, ci sara' la consegna delle 5 Vele - il riconoscimento all'eccellenza del mare e del turismo balneare assegnato dalla guida Blu di Legambiente e Touring Club, al sindaco di Tropea - degustazioni di prodotti tipici e la presentazione dei risultati delle analisi sulle acque di balneazione di tutta la Calabria.

Sequestrato il porto turistico di Badolato

04/08 E' in corso un' operazione della Guardia di finanza per procedere al sequestro del porto turistico di Badolato, lungo la costa ionica catanzarese, denominato ''Bocche di Callipari''. L' operazione viene eseguita dal Nucleo provinciale di polizia tributaria delle fiamme gialle in esecuzione di un provvedimento emesso dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Catanzaro Luigi de Magistris. Il sequestro del porto, nel quale sono ospitate attualmente un centinaio di imbarcazioni, e' stato disposto in via d' urgenza in considerazione dei danni all' ambiente provocati dalla struttura, mai collaudata e realizzata, secondo quanto e' emerso dalle indagini della Guardia di finanza, in difformita' rispetto alle autorizzazioni concesse ed alla normativa vigente, con conseguente danno al demanio ed al paesaggio. Nell' inchiesta, secondo quanto si e' appreso, sono indagate quattro persone: tre sono responsabili e rappresentanti della Salteg, la societa' titolare della concessione per la gestione del porto, ed un funzionario del settore demaniale della Regione Calabria. Nei loro confronti si ipotizzano vari reati che vanno dal falso, alla truffa, all' abuso d' ufficio ed alla distruzione di bellezze paesaggistiche. La Guarda di finanza sta indagando anche sulla regolarita' della concessione alla Salteg di un finanziamento comunitario do due miliardi e mezzo di vecchie lire. Le cento imbarcazioni attualmente ospitate nel porto non rientrano nel provvedimento di sequestro emesso dal sostituto de Magistris. I loro proprietari, comunque, saranno sentiti nell' ambito delle indagini per ricostruire il quadro complessivo delle responsabilita' connesse alla gestione del porto. La Guardia di finanza sta eseguendo perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei quattro indagati per acquisire tutta la
documentazione utile per il prosieguo dell' inchiesta.

Porti turistici: una giungla.

04/08 "Quella dei porti turistici sta diventando sempre piu' una giungla. Ne spuntano come funghi, crescono le autorizzazioni per strutture assolutamente sovradimensionate e inutili, c'e' anche un proliferare di abusi''. E' quanto sostengono in una nota i volontari di Goletta Verde circa il sequestro del porto turistico di Badolato. ''Un'idea - e' scritto nella nota - completamente sbagliata dello sviluppo turistico affida proprio ai porti turistici le grandi speranze di rilancio del settore. Invece in taluni casi queste strutture finiscono solo col danneggiare la costa. In piu' sembra che il nostro Paese sia diventato improvvisamente un popolo di navigatori. Basti pensare che negli ultimi quattro anni sono stati costruiti oltre 40 porti turistici, un numero quasi uguale a quelli realizzati nel mezzo secolo precedente: 44''. ''Ci sono inoltre - conclude la nota - una miriade di progetti per un totale di circa 20 mila posti barca gia autorizzati e altri 20 mila posti barca attendono il via libera. Inoltre ci sono gia' 110 mila posti barca gia' operativi in tutta Italia. Ma c'e' poi, come dimostra il caso di Badolato, tutto il fronte degli ampliamenti illegali e delle strutture completamente abusive''

Consolo (Sdi) "Finalmente ci si occupa seriamente del villaggio Marina di Sibari"

04/08 ''Ci sono voluti trenta anni perche' la Magistratura si cominciasse ad occupare seriamente di Marina di Sibari''. E' quanto ha sostenuto Rosetta Console, assessore provinciale al Turismo, in merito al sequestro cautelativo del villaggio turistico ''Marina di Sibari'', disposto lunedi' scorso dalla Procura di Castrovillari. ''Poiche' - ha aggiunto - come sovente si dice non tutti i mali vengono per nuocere, questa volta confidiamo nell' operato dei giudici affinche' sappiano rendere giustizia per un verso agli utenti del villaggio, ormai stanchi e sfiduciati per gli innumerevoli disagi ai quali sono da tempo sottoposti, per l' altro verso ad un territorio come quello cassanese e sibarita ricco di storia e di risorse naturali che hanno bisogno di essere valorizzate e non continuamente vilipese e mortificate da campagne denigratorie ingiustificate e da eventi che hanno inferto colpi mortali al suo sviluppo turistico, economico e sociale''. ''Per tutto quello che e' accaduto - ha proseguito l' assessore - chiediamo scusa ai tanti villeggianti che hanno scelto la nostra meravigliosa costa e, nel contempo, ci auguriamo che la nuova Amministrazione comunale e le societa' lottizzatrici sappiano trovare il giusto equilibrio e non utilizzino questa ulteriore incresciosa situazione per continuare nel balletto dello scarico di responsabilita', affinche' ognuno faccia definitivamente la propria parte. E' necessario che l' utente di Marina di Sibari diventi autentico protagonista della gestione del proprio bene. Per quanto mi riguarda e, per il ruolo che sono stata chiamata a svolgere in qualita' di assessore provinciale al Turismo, mi adoperero' da subito per chiedere con urgenza un tavolo di concertazione con tutti i soggetti interessati, allo scopo di operare concretamente ed efficacemente per portare, in tempi rapidi, a definitiva soluzione il problema, nell' interesse degli utenti, ma soprattutto del territorio che sul turismo deve giocarsi una delle carte vincenti per il suo rilancio''.

Gentile: "No all'elettrodotto su Montalto Uffugo"

03/08 No all'elettrodotto di Montalto Uffugo. Ad invocarlo e' il senatore Antonio Gentile (Fi), segretario della Commissione Finanze del Senato, che ha scritto al Ministro dell'ambiente ''affinche' il tracciato dell'elettrodotto di Montalto Uffugo venga spostato in altre zone non abitate. La preoccupazione maggiore che da tempo registra numerose lamentele di tutti i cittadini - afferma Gentile - e' quella che l'elettrodotto, oltre che arrecare notevoli danni alla salute, come leucemia infantile ed altri tipi di tumori negli adulti, causerebbe un impatto ambientale, deturpando ad esempio le splendide colline di San Vincenzo La Costa''. Perche' spiega l'esponente azzurro ''proprio l'elettrodotto sorgerebbe nella localita' Albano, Cosco e Difesa, inserita nel Piano regolatore generale come zona di espansione''. Cio', secondo il senatore Gentile ''implicherebbe una crescente pericolosita' dovuta alla realizzazione di numerose abitazioni in una zona destinata allo sviluppo e all'urbanizzazione anche perche' confinante con la limitrofa zona universitaria''. Il segretario della Commissione Finanze del Senato si dice certo che ''la sensibilita' del ministro Matteoli sara' tale da promuovere un immediato incontro con i sindaci dei comuni interessati e un pool di esperti per porre rimedio e trovare una soluzione ottimale del problema prima dell'inizio dei lavori".

Napoli (AN): “Abusivismo in Calabria in mano alla criminalità”

03/08 “Mi risulta difficile immaginare che i gruppi criminali calabresi, dotati del controllo di tutte le attivita' economiche regionali, possano risultare estranei agli enormi flussi economici che ruotano attorno ad investimenti per le megacostruzioni abusive che ci sono in Calabria''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Angela Napoli, deputato di An e vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia. Il deputato di An riferisce di avere presentato un' interrogazione ai ministri dell'ambiente e della tutela del territorio, della giustizia e per i beni e le attivita' culturali ''per denunziare il fenomeno degli abusi edilizi in Calabria e per sapere se tale fenomeno sia collegato alla criminalita' organizzata. Appaiono, infatti, del tutto preoccupanti i dati emersi dal rapporto 'Mare Monstrum' di Legambiente dal quale si evince che la Calabria ha il 55 per cento delle costruzioni abusive ed e' al terzo posto nella classifica degli abusi edilizi su terreni demaniali. E' sufficiente muoversi lungo le coste calabresi, ma anche nell' entroterra, per avere la conferma della veridicita' dei dati e per constatare come buona parte della Amministrazioni locali siano incapaci di tutelare il territorio''. ''Mi risulta - afferma ancora Angela Napoli - che la Dda di Catanzaro stia indagando sulla deturpazione della costa tirrenica cosentina. Rimaniamo pertanto, in attesa delle
risultanze nel merito''.

Stanziati dalla Regione 204 mila euro per il commissario all’ambiente

03/08 La giunta regionale ha deliberato il trasferimento della somma di 204 mila euro all'Ufficio del commissario delegato per l'emergenza ambientale in Calabria. La somma sara' destinata ad interventi urgenti di pulizia e disinquinamento delle acque marine costiere. La Giunta Regionale ha cosi' accolto la proposta dell' assessore regionale all' Ambiente, Domenico Antonio Basile, il quale si e' fatto interprete delle numerose richieste giunte in tal senso dalle pubbliche amministrazioni locali della costa tirrenica, il cui territorio e' interessato da un notevole flusso turistico. ''Abbiamo confermato - ha detto l'assessore Basile - quanto gia' fatto la scorsa estate con notevole successo attivando anche questa volta appositi natanti soprattutto negli specchi d'acqua in prossimita' delle zone balneabili nel tratto di mare della costa tirrenica, particolarmente interessato da fenomeni di spiaggiamento di rifiuti solidi urbani, presumibilmente provenienti da altre regioni e trasportate fin qui dalla corrente''. In base a quanto deliberato dalla Giunta regionale, sara' possibile utilizzare 3 Ecoboat, di stanza nel Porto di Vibo Valentia Marina, per i prossimi 45 giorni. L'attivita' di queste unita', coordinata dalla Capitaneria di Porto di Vibo Marina, completera', in area sottocosta, il programma di pulizia e disinquinamento che a largo il Ministero dell'Ambiente sta gia' attuando. ''Quest'ultima iniziativa - ha concluso Basile - e' l'ulteriore conferma, a dispetto dei tanti maldicenti che popolano la politica calabrese, di come la Giunta Regionale sia particolarmente impegnata in una costante opera di controllo e prevenzione da qualunque fenomeno che possa in qualche modo intaccare la qualita' della vita di quanti scelgono la Calabria per le proprie vacanze estive. In particolare, l'Assessorato che ho l'onore di guidare segue costantemente tutto quanto avviene sul territorio ed attua nei tempi piu' veloci consentiti ogni iniziativa per superare le emergenze che purtroppo ancora non mancano''.

Presentato stamani il posacenere ecologico.

03/08 Si chiama 'mozzichino' un piccolo portacenere da spiaggia realizzato in materiale ecologico e presentato stamane a Reggio Calabria dai Verdi. All'incontro ha partecipato anche il presidente del gruppo consiliare regionale del partito Diego Tommasi. ''Su ogni metro quadro di spiaggia - ha detto Tommasi - vengono depositati mediamente quattro mozziconi di sigaretta al giorno. Una cicca spenta impiega da uno a cinque anni per riciclarsi ed inquina fino a un metro cubo di acqua con i suoi residui di catrame e nicotina''. La campagna ecologista e' rivolta soprattutto ai fumatori che in questo periodo affollano le spiagge. ''In molti casi alcune spiagge - ha proseguito - assumono l'aspetto di veri e propri portacenere per non parlare poi dei pericoli che i mozziconi ancora accesi possono arrecare con l'innesco fortuito di incendi. Dobbiamo sconfiggere il pregiudizio di ritenere che le responsabilita' del degrado ambientale siano sempre degli altri''. I Verdi hanno, infine, hanno annunciato che nei prossimi giorni avvieranno una campagna di sensibilizzazione ''contro gli ecomostri da spiaggia in Calabria - ha concluso Tommasi - a cominciare da quelli realizzati nei decenni passati fino ad arrivare ai progetti attuali che prevedono la costruzione di strutture in cemento in alcuni dei posti piu' belli e suggestivi del litorale, come a Cirella ed a Capo Vaticano''.

Sequestrato per l’acqua inquinata il villaggio turistico “Marina di Sibari”.

02/08 La procura della Repubblica di Castrovillari ha disposto il sequestro probatorio del villaggio turistico Marina di Sibari, sino a qualche anno addietro perla della realta' turistica meridionale. Il provvedimento, firmato dal procuratore capo Agostino Rizzo e dal sostituto Baldo Pisani, fa seguito alle analisi con cui l'Arpacal (agenzia regionale protezione ambiente) ha notato nell'acqua che sgorga dai rubinetti del villaggio quantita' di ammonio pari all'8,6 mentre la legge ferma il quantitativo a 0,5. I reati ipotizzati dagli inquirenti sono legati agli articoli 440 e 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica e adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari. Il provvedimento di sequestro e' stato notificato alle tre societa' lottizzatrici che da anni sono protagoniste di una vertenza con il comune di Cassano allo Ionio circa la proprieta' e quindi la manutenzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria del villaggio turistico.
Si tratta della Sifin srl, della Intersibari srl e della Isb spa. I legali rappresentanti delle tre societa' sono finiti nel registro degli indagati. A questo punto spettera' al sindaco di Cassano assumere i conseguenti provvedimenti sanitari utili a garantire la salute delle decine di migliaia di turisti che affollano il villaggio per le vacanze. Per il momento Marina di Sibari rimane aperta al pubblico, cosi' come tutti i locali pubblici e privati attivi al suo interno, soprattutto quelli dotati di cisterna autonoma e con acqua pulita. Non e' consentito, pero', utilizzare l'acqua dei rubinetti.

Iniizativa dei Verdi "Posaceneri partatili su spiagge e montagne"

02/08 Una campagna di sensibilizzazione e informazione per i fumatori distratti è l’iniziativa che il Gruppo consiliare dei Verdi ha pensato per l’estate 2004. Migliaia di posacenere portatili saranno distribuiti sulle spiagge calabresi e nei ritrovi di montagna e nei parchi. Un invito a partecipare attivamente alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente cominciando proprio dai piccoli gesti quotidiani.
L’iniziativa ambientalista sarà illustrata dal capogruppo dei Verdi Diego Tommasi, domani (3 agosto),nel corso di una Conferenza Stampa che si svolgerà nella sala (di fronte al bar) del Palazzo del Consiglio regionale a Reggio Calabria alle ore 11.30.

Iniziativa dei Verdi contro i mozziconi di sigaretta. Posacenere in mare e montagna.

31/07 Chiazze marroni a pelo d’acqua, buste di plastica e ferro e poi tappi di bottiglia, vetri, carte e cartacce, accendini e cicche di sigarette. Nel mare d’estate e sulle spiagge del litorale come in montagna è possibile trovare di tutto, persino vecchi ombrelli e pezzi di elettrodomestici. E con l’arrivo della stagione balneare, puntualmente ogni anno arrivano anche i tormentoni estivi: “il mare è sporco”, “la spiaggia è piena di immondizia”. Certo, contro la mancanza o il cattivo funzionamento dei depuratori, a proposito dell’inquinamento marino, poco o nulla può il cittadino, ma quanti comportamenti scorretti sopravvivono ancora e sono la principale causa dell’inquinamento delle spiagge? Pochi ricordano che l’inquinamento del mare ad esempio comincia proprio dagli scarichi domestici, soprattutto nella nostra regione in cui gli scarichi industriali sono quasi inesistenti. E sulle spiagge o nei boschi tutti dimenticano che abbandonare un rifiuto significa ritrovarlo la prossima estate. Cosi accendini, tappi di bottiglia, plastiche e sacchetti finiscono col diventare “arredo marino o montano dei nostri lidi e dei nostri prati”. Per non parlare delle cicche di sigarette! Dalle statistiche risulta che il popolo dei fumatori è il più inquinante e non solo a causa del fumo passivo! Le cicche di sigarette che gli sprovveduti fumatori lasciano un po’ ovunque sono scarsamente biodegradalibili, risultato: le spiagge in alcuni punti sono dei veri e propri posacenere all’aperto! In montagna poi la disattenzione può costare veramente cara: si stima che gran parte degli incendi estivi è causata da cicche di sigarette accese.Una campagna di sensibilizzazione e informazione proprio per i fumatori distratti è l’iniziativa che il Gruppo consiliare dei Verdi ha pensato per l’estate 2004. Migliaia di posacenere portatili saranno distribuiti sulle spiagge calabresi e nei ritrovi di montagna e nei parchi. “L’invito, naturalmente – ha detto il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi – è quello di smettere di fumare, ma se proprio non ci si riesce almeno non si inquini. La salvaguardia dell’ambiente passa anche per la riconversione dei comportamenti che ciascuno di noi compie quotidianamente. Se riusciamo a capire e a ricordarci che ogni nostra azione può avere ripercussioni sull’ambiente anche a centinaia e centinaia di chilometri da noi, allora faremo qualcosa di concreto nella direzione dell’ ecologia e della salvaguardia degli ecosistemi”.“Il fumo fa male…. l’inquinamento anche” è lo slogan della campagna di sensibilizzazione dei Verdi che porterà sulle spiagge calabresi e nei centri di montagna i posacenere portatili. “Non è solo uno slogan – ha spiegato l’esponente del Sole che ride - la pulizia delle spiagge e quella dei boschi dipende molto dai comportamenti di ciascuno di noi. Dobbiamo sconfiggere il pregiudizio di ritenere che le responsabilità del degrado ambientale siano sempre di altri. Ciascuno di noi può essere parte attiva in un processo di salvaguardia a tutela sia degli ambienti marini che di quelli montani”.

In aumento la raccolta differenziata di carta e cartone in Calabria

30/07 Nel 2003, in Calabria, sono state raccolte oltre 27 mila tonnellate di carta e cartone con un incremento del 27% rispetto all' anno precedente. Un risultato che fa della Calabria una delle regioni piu' eco-virtuose. La media nazionale, infatti, e' del 14%. Il dato emerge dal IX Rapporto ''Raccolta, Riciclo e Recupero di carta e cartone nel 2003'' del Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica. La raccolta differenziata di carta e cartone in Italia, secondo quanto riferito in un comunicato, e' stata, nel 2003, di circa 1.800.000 tonnellate. La crescita percentuale piu' significativa e' stata registrata nel Sud (21% circa); in crescita anche Nord e Centro, in percentuali pero' piu' contenute (13% in entrambi i casi). La percentuale di raccolta differenziata complessiva sulla produzione di rifiuti urbani e' passata al 21%; mentre la percentuale di raccolta differenziata di carta e cartone rispetto a quella complessiva e' rimasta invariata al 29% circa.

Tommasi (Verdi) "No al tentativo di cementificare la zona di Capo Vaticano"

29/07 Parte una vera e propria crociata contro i tentativi di cementificazione delle coste calabrese e i progetti, alcuni dei quali già esecutivi, che rappresentano un vero e proprio scempio alla tutela del paesaggio e agli ecosistemi marini. Dopo Praia a Mare e Cirella l’attenzione si sposta sulla costa vibonese, dove è prevista la realizzazione di un’infrastruttura turistica proprio in uno dei posti più belli e suggestivi del litorale: il tratto di costa di Capo Vaticano in Comune di Ricadi.
In un’interrogazione al presidente della giunta, all’assessore all’Ambiente e all’Assessire ai LL.PP., il capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi chiede al governo regionale di intervenire e vigilare affinché il tratto di costa sia salvaguardato nelle sue caratteristiche ambientali e nel suo pregio naturalistico, che rappresenta un richiamo turistico importante.
Nell’interrogazione Tommasi sottolinea la necessità di “incrementare l’offerta turistica della Calabria per il rilancio complessivo del settore, ma – ha aggiunto il leader dei Verdi – nella nostra regione una componente importante dell’offerta turistica è rappresentata dall’ambiente e dal paesaggio che vanno tutelati nella loro integrità e nelle loro peculiarità.”
“Si tratta – ha detto inoltre Tommasi – di trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di sviluppo e crescita e quella altrettanto importante della tutela e delle salvaguardia ambientale. Riteniamo che il contemperamento di queste esigenze sia possibile e auspicabile, attraverso corrette valutazioni di impatto ambientale.”
Nell’interrogazione il capogruppo dei Verdi chiede al governo regionale di “procedere ad una necessaria e puntuale verifica delle autorizzazioni rilasciate, dei progetti approvati, delle valutazioni d’impatto ambientale e di ogni altra documentazione relativa ad opere che investono l’interesse naturalistico e la tutela ambientale delle coste calabresi”.

Sequestrata la stazione delle acque reflue di Cassano

28/07 La Procura della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, tramite un decreto emesso dal sostituto procuratore Baldo Pisani, ha disposto il sequestro della stazione principale delle acque reflue del villaggio turistico ''Marina di Sibari'', in contrada ''Salicetta'' del comune di Cassano Ionio. Il provvedimento e' stato notificato oggi pomeriggio al sindaco di Cassano Ionio nella sua qualita' di 'gestore' della struttura. Il provvedimento di sequestro e' stato emesso dopo la relazione fatta dai carabinieri della stazione di Sibari, subito dopo il nubifragio di lunedi' scorso che ha interessato l'Alto Ionio cosentino e che ha completamente allagato il villaggio.

L'assessore Marrello chiede lumi sul taglio degli alberi sugli argini del fiume Crati a Sibari

28/07 "Abbiamo visto il taglio di decine di alberi secolari, lontani dal greto del fiume e questo non ha niente a che vedere con una pur radicale pulizia degli argini, ne' tecnicamente, ne' opportunamente'': lo ha detto Luigi Marrello, assessore all' Ambiente della Provincia di Cosenza dopo essersi recato stamani a Sibari per un sopralluogo ai lavori che il Consorzio di bonifica ''Ferro e Sparviero'' di Trebisacce, tramite una ditta privata, sta effettuando sugli argini del fiume Crati. ''Ci chiediamo, ferme restanti le legittime autorizzazioni all' intervento, quale ne sia la ratio - sostiene Marrello - Siamo sorpresi negativamente del modo in cui vengono condotti i lavori. Avvieremo, come Provincia, tutte quelle iniziative che riterremo opportuno, non escludendone nessuna''. L' assessore provinciale all' ambiente ha preannunciato che l' amministrazione contattera' gli enti e le istituzioni responsabili di questa iniziativa. ''Nel frattempo - ha aggiunto - chiediamo la sospensione dei lavori al fine di non sconvolgere lo stato delle cose. Intanto, per dopodomani, e' prevista, nella sede del Consorzio a Trebisacce, un incontro tra l' assessore provinciale Marrello e il dirigente tecnico del Consorzio, Biagio Cataldi".

Domani la consegna delle bandiere blu a sei comuni calabresi

23/07 La Fondazione internazionale per l' educazione ambientale (Fee) ed il consorzio per la raccolta ed il riciclo delle batterie esauste (Cobat) hanno riconosciuto ''l' ottima qualita' delle acque marine e dell' offerta turistica di sei comuni calabresi'' ai quali, domani, sara' consegnata la Bandiera Blu. Domani, nel corso di una cerimonia al castello Ruffo di Scilla, il segretario nazionale della Fee Italia, Giulio Marino, e Andrea Pietrarota, delle relazioni esterne del Cobat, consegneranno la Bandiera Blu ai Sindaci di Scilla, Roseto Capo Spulico, Ciro' Marina, Catanzaro, Roccella Ionica e Marina di Gioiosa Tauro. Le Bandiere Blu vengono assegnate ogni anno dalla Fee, in collaborazione con il Cobat. Le batterie utilizzate dai natanti per l' avviamento dei motori, e' scritto in una nota, una volta esaurite, se eliminate in modo scorretto, si possono trasformare in potenti agenti d' inquinamento per via dell' elevato contenuto in sostanze tossiche e aggressive, quali piombo e acido solforico. Gettare in mare questi rifiuti e', quindi, un gesto irresponsabile che provoca seri danni alla flora ed alla fauna sottomarina. Se recuperati, invece non danneggiano l' ambiente e forniscono anche un contributo positivo alla bilancia dei pagamenti del Paese, consentendo di risparmiare sulle importazioni di metallo piombo. L' anno scorso, il Cobat ha raccolto e avviato al riciclaggio quasi 192.000 tonnellate di batterie esauste (pari a circa 16 milioni di pezzi), con una percentuale di recupero prossima alla totalita' dell' immesso, che ha posto l' Italia al vertice mondiale nella raccolta di questi rifiuti pericolosi e fatto risparmiare 50 milioni di euro sull' importazione di metallo piombo. Nei primi sei mesi di quest' anno il Cobat ha recuperato oltre 97.000 tonnellate di batterie esauste, 1.000 tonnellate in piu' (+1.37%) dell' anno scorso. E la Calabria e' una delle regioni in cui si riciclano le batterie. A Lamezia Terme e' operativa la Me.Ca., uno dei sei impianti nazionali di riciclaggio che recupera buona parte di tutte le batterie esauste provenienti dal sud. L' anno scorso ha raccolto quasi 4.000 tonnellate di batterie. Inoltre, prosegue la nota, la Calabria annovera anche un altro importante traguardo: la Provincia di Catanzaro e' stata la prima provincia a siglare, lo scorso 10 maggio, l' Accordo di programma che impegna l' Amministrazione e il Consorzio a collaborare, tramite l' Osservatorio provinciale dei rifiuti (Opr), su uno dei fronti piu' delicati della salvaguardia ambientale, la raccolta delle batterie esauste recuperate in stato di abbandono sui territori comunali o direttamente conferite dai cittadini presso i centri urbani di raccolta differenziata. L' impegno del Cobat e' quello di recuperare le percentuali che ancora sfuggono alla raccolta. ''La nautica e' uno dei settori maggiormente a rischio per il corretto recupero di batterie esauste e oli usati - ha sostenuto il rappresentante del Consorzio, Andrea Pietrarota -. Il nostro impegno nell' assegnare la Bandiere Blu, a fianco della Fee, fa parte di un progetto piu' ampio, denominato 'Isole nel porto', volto a garantire strutture adeguate per la nautica affinche' non vengano dispersi nell' ambiente neanche piccoli quantitativi di questi pericolosi rifiuti. Il mio augurio e' di poter presto venire all' inaugurazione di un' isola ecologica istallata in un porto calabrese''. E' da tempo, secondo quanto riferito nel comunicato, che il Cobat, in collaborazione con il Consorzio degli Oli Usati, da tempo sollecita le autorita' marittime e portuali nella creazione di ''Isole nel Porto'', strutture funzionali collocate in punti strategici dove gli utenti possono consegnare gli oli usati e le batterie esauste dei propri natanti, contribuendo cosi' a ridurre notevolmente il rischio di dispersione in mare. Il progetto nazionale e' nato nel 1999 ad Ancona e ad oggi sono 56 le isole ecologiche installate in 30 porti italiani dove, sinora sono stati recuperati oltre 136.000 Kg di batterie esauste.

Ass. Basile: “Garantiremo una migliore qualità del nostro mare”

22/07 “E' nostra intenzione, perche' lo consideriamo un dovere, garantire, ai calabresi ed a quanti scelgono la Calabria per le proprie vacanze, la migliore qualita' possibile di ogni servizio, compreso naturalmente quello di poter usufruire di un mare sicuro anche sotto l' aspetto della balneazione''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'Ambiente, Domenico Antonio Basile, circa la situazione del mare in Calabria. L' assessore Regionale all' Ambiente, in una nota, ha evidenziato che il Dpr 470/82 disciplina, tra l' altro, le attivita' per il monitoraggio delle acque di balneazione e le procedure per l' eventuale inibizione dei tratti di costa alla balneazione: con l' art. 7 sono previsti i cosiddetti ''divieti permanenti'', ovvero quei tratti inibiti permanentemente per motivi diversi dall' inquinamento: porti, presenza di impianti termoelettrici, zone industriali, scogliere non accessibili, ecc. nonche', foci di fiume ed in questo caso sussistono i motivi dovuti all' inquinamento; con l' art. 6, invece, si regolarizzano i cosiddetti ''divieti temporanei'', che, dovuti all' inquinamento, vengono reiterati annualmente. Per il 2004, l' assessorato Regionale all' Ambiente ha individuato, a seguito dei dati pervenuti dal Ministero della Salute e campionati dall' Arpacal nell' anno 2003, i tratti di costa non idonei alla balneazione. Il Dipartimento Ambiente e l' Arapacal hanno posto maggiore attenzione sui tratti inibiti alla balneazione ed hanno verificato che le acque campionate nel mese di aprile 2004 risultavano conformi ai parametri previsti dalla legge. I tratti inibiti alla balneazione con la Delibera 136/2004 risultavano pari a 17 punti per un totale di 11.8 chilometri; gli stessi, dopo il nuovo campionamento dell' aprile scorso, sono stati ridotti ad appena 2 punti di divieto, per un totale di 1.7 chilometri. La revoca del divieto e' staha`ancita`úe Së]_».ªUIU¥òòæòyàààÑàe!mugmÑüìos5 ''Comunque sia - ha concluso Basile - e' bene sapere che, su mio personale input e su costante sollecitazione del Dipartimento Ambiente e dell' assessorato Regionale, l' Arapacal continuera' a monitorare tutta la costa calabrese, con particolare attenzione ai tratti nuovamente recuperati''.

L'accordo GRTN sull'energia, in rispetto dell'ambiente, prevede il coinvolgimento delle Regioni

21/07 Niente piu' tralicci o stazioni elettriche in zone ad alto impatto ambientale, la concertazione
con gli enti locali diventa il metodo da seguire nello sviluppo della rete elettrica nazionale. Questa la novita' principale contenuta nell'accordo di programma siglato oggi a Napoli tra il Grtn (gestore delle rete di trasmissione nazionale) e quattro regioni meridionali: Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. Grazie all'accordo verra' valutata la fattibilita' per la realizzazione di ulteriori collegamenti elettrici in altissima tensione nell'Italia meridionale favorendo l'individuazione condivisa delle localita' attraverso la collaborazione tra Grtn e regioni. Ma l'intesa prevede anche un piano per favorire lo sviluppo delle opere elettriche di interesse nazionale destinate al trasporto di energia presenti sul territorio delle regioni firmatarie adottando i principi della vas (valutazione ambientale strategica). Nel dettaglio l'accordo prevede l'applicazione della vas gia' nella fase di formulazione delle ipotesi di sviluppo; la costituzione di un tavolo tecnico di lavoro con rappresentanti delle regioni e del gestore nazionale; l'elaborazione e la valutazione congiunta delle ipotesi di sviluppo perseguendo l'esercizio in sicurezza della rete; l'impegno a individuare eventuali macroalternative e i corridoi utili sulla base di criteri condivisi, oltre che a definire ad e adottare il tracciato all'interno del corridoio prescelto con il coinvolgimento degli enti locali; la valorizzazione del lavoro svolto nel corso dell'applicazione della procedura Vas avvalendosi degli studi e degli accordi gia' raggiunti. ''Con questo accordo - ha sottolineato il presidente del Grtn, Carlo Andrea Bollino - la concertazione sul territorio precede la progettazione: prima si faceva esattamente il contrario. Lo sviluppo delle infrastrutture elettriche e' un'esigenza di prioritaria importanza per la sicurezza
e l'efficienza del sistema elettrico nazionale. L'accordo firmato oggi dimostra che la concertazione e' la via maestra per risolvere i conflitti ambientali''. Soddisfatto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravallotti: ''La Calabria ha cosi' l'occasione di contribuire in maniera sostanziale allo sviluppo del Paese esportando energia. Dopo l' approvazione delle cinque centrali termoelettriche in Calabria (Altomonte, Simeri, Pianopoli, Scandale e Rizziconi) - ha detto Chiaravalloti - la nostra regione condividera' e contribuira' allo sviluppo del Paese attraverso il potenziamento e la razionalizzazione di una delle fonti primarie. Le nuove 'autostrade energetiche saranno d' ora in avanti realizzate in pieno accordo con le Regioni, attraverso la realizzazione degli elettrodotti nel rispetto dell' ambiente''. Insieme al presidente Chiaravalloti, per la Calabria era presente alla sottoscrizione dell' accordo di programma anche il dirigente del settore energia, Mimmo Lemma, tra i promotori del raggiunto accordo tra il gestore della rete di trasmissione nazionale energia (Grtn) e le quattro Regioni del Mezzogiorno. ''L' accordo raggiunto - ha sottolineato Lemma - pone anche le basi perche' si possa ipotizzare anche un risparmio nelle tariffe elettriche''. Per l'assessore alle Attivita' produttive della Campania, Gianfranco Alois, l'accordo ''oltre a garantire una maggiore quantita' di energia incide anche sulla qualita' e puo' consentirci di raggiungere l' obiettivo di una bolletta meno cara''. Secondo Alois l'intesa siglata oggi favorisce il dialogo tra regioni, migliora le difese contro possibili blackout e consente di intervenire in maniera preliminare su progetti e scelte di localizzazione da definire''. ''L'accordo - ha osservato l'assessore lucano alle attivita', produttive Gaetano Fierro - garantisce per il futuro una gestione piu' trasparente delle qeustioni legate allo sviluppo delle linee elettriche ed un controllo preventivo dei conflitti ambientali e sociali''. ''Con l'applicazine volontaria della valutazione ambientale strategica - ha sottolineato l'assessore all'Industria della Regione Sicilia, Marina Noe', - sara' possibile realizzare in tempi piu' brevi le opere infrastrutturali e il territorio dira' la sua sulle scelte da compiere''.

Capo Vaticano, orgoglioso anche l’assessore regionale all'Ambiente, Basile

20/07 ''Capo Vaticano tra le cento spiagge piu' belle del pianeta, una delle tre d'Italia. E' un riconoscimento che deve inorgoglirci, perche' la nostra costa viene affiancata a quelle che tutti universalmente riconosciamo come dei 'paradisi terrestri' e perche' a dirlo, tra l'altro, sono i francesi, tradizionalmente mai generosi quando si tratta di segnalare meriti altrui e soprattutto italiani''. E' quanto sostiene in una nota l'assessore regionale all'Ambiente,
Domenico Antonio Basile, circa il riconoscimento ottenuto dalla spiaggia di Capo Vaticana. ''Deve essere per noi - ha aggiunto - un'occasione per valorizzare ancora di piu' le bellezze della nostra regione, ma deve essere anche un motivo per riflettere sui tanti piagnistei che ogni anno dobbiamo registrare. E' un approccio, mentale e culturale, da bandire; piuttosto, dobbiamo essere sempre allerta e vigili per tutelarne le bellezze, ma anche attivi per operare nel segno della tutela ambientale e della valorizzazione con iniziative ecosostenibili in grado di attrarre quel flusso turistico di qualita' che deve essere una delle principali fonti di ricchezza per il nostro territorio''. ''D'altronde - ha proseguito Basile - l'aspetto maggiormente importante e' legato al particolare che la scelta di Capo Vaticano sia stata fatta con un criterio tipicamente ambientale, come spiegato dai due studiosi francesi Alexandre Arditti e Sophie Laurent, autori del paradisiaco elenco, i quali hanno chiarito che 'una bella spiaggia deve assolutamente essere aperta al pubblico e offrire un ambiente protetto'''. ''Comunque sia - ha concluso - non culliamoci sugli allori di simili straordinari e meritati riconoscimenti ma agiamo, con rinnovato entusiasmo e con competenza, per mettere a frutto le potenzialita' vaste di una regione che insieme racchiude un giardino delle meraviglie, una montagna incantata e l' Isola che non c'è”.

Parco eolico da 25 megawatt a Jacurso

20/07 Venticinque torri da 2 megawatt, per una potenza complessiva di 50 megawatt: sono queste le principali caratteristiche del parco eolico che sorgera' a Jacurso, nell' area di Monte Contessa in provincia di Catanzaro. L' iniziativa, sostenuta dall' Amministrazione comunale, e' stata al centro di un incontro tra gli amministratori, la popolazione locale, la Regione e la societa' Gamesa Italia SpA, leader nel settore dell' energia rinnovabile. Il parco eolico di Jacurso - secondo quanto emerso nel corso della manifestazione promossa dal Comune - contribuirebbe ad aumentare la produzione nazionale che attualmente e' di 942 Mw. Gli aerogeneratori costruiti direttamente dalla societa' Gamesa Italia SpA, che ha ottenuto la convenzione con il Comune di Jacurso, posseggono turbine di nuova generazione che con le velocita' medie dei venti che soffiano sulle colline circostanti il paese, producono una quantita' di energia molto vicina a quella vantata dai paesi del Nord Europa. ''Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la crisi petrolifera mondiale che da anni limita l' economia internazionale - e' detto in un comunicato - hanno spinto l' Italia, ed in particolare alcune regioni del Sud, a guardare con sempre piu' interesse alle fonti di energia pulite ed alternative che da tempo vengono sfruttate da Paesi come Germania e Danimarca con risultati piu' che lusinghieri. Sicilia, Campania, Sardegna, Puglia, Abruzzo hanno da gia' avviato la costruzione dei primi parchi eolici ed ora anche in Calabria, con il coinvolgimento diretto del settore energia della Regione, sembra essere arrivato il momento giusto''.

Capo Vaticano tra le cento più belle spiagge del mondo

19/07 Tre spiagge italiane fra le cento piu' belle del pianeta: un libro in vendita da oggi in Francia,un volume a meta' strada tra guida turistica e saggio fotografico nato da due anni di viaggi su e giu' per il globo di due ''fanatici'' del mare, promuove nel prestigioso elenco tre angoli incantati di Sicilia, Sardegna e Calabria. La Spiaggia dei Conigli, costa incontaminata in cui ancora vanno a deporre uova le tartarughe marine, nella riserva naturale orientata ''Isola di Lampedusa'', la Spiaggia del Principe, gioiello della Costa Smeralda che deve il suo nome a una presunta preferenza del principe Aga Khan, e infine Capo Vaticano, in provincia di Vibo Valentia, lambito da un mare cristallino popolato da una variegata fauna ittica: ecco le tre spiagge nostrane incluse nelle ''magnifiche'' cento. Capo Vaticano, a due passi da Tropea, comprende tutta la localita' costiera compresa nel comune di Ricadi, un paese di 4.000 abitanti a sud-ovest di Vibo Valentia. La costa e' frastagliata, con piccole baie e con una flora e fauna mediterranee molto ricche. Verso l' interno, a ridosso delle pendici del monte Poro, si estendono delle ampie pianure (Formicoli, Torre Marino, Rocca di Vadaro, Grotticelle, Santa Maria), disseminate di uliveti, agrumeti, cereali, uva zibibbo, cipolle rosse e fichi d' India. Nelle acque di Capo Vaticano c' e' la piu' numerosa e variegata fauna marina d' Italia. Le sue acque blu marino, per un gioco di correnti provenienti da nord-est (golfo di Lamezia) e da sud-ovest (golfo di Gioia Tauro) godono di una difesa naturale contro l' inquinamento. Lo scrittore Giusepe Berto fu affascinato da questi luoghi che scelse come sua dimora. Selezionate, come le altre, in base a un criterio preciso:''Per noi, una bella spiaggia deve assolutamente essere aperta al pubblico e offrire un ambiente protetto'', spiega Alexandre Arditti, autore insieme a Sophie Laurent del paradisiaco elenco. Non a caso allora le cento migliori ''per la maggior parte sono situate all'interno di parchi naturali, dove la popolazione locale fa molta attenzione al fatto che il luogo non si trasformi in zona troppo turistica'', sottolinea Arditti. Alexafdre e Sophie si sono conosciuti quattro anni fa proprio in riva al mare, nello Yucatan messicano: entrambi follemente innamorati di acque trasparenti e sabbie vellutate, hanno cominciato a girare il mondo, a piedi, alla ricerca delle spiagge piu' favolose, e, fondata una propria casa editrice (dal profetico nome 'Les Grands Voyageurs', i grandi viaggiatori), hanno dato alle stampe il libro, in vendita al prezzo di 25 euro. Tra ''Le 100 piu' belle spiagge del mondo'' dodici sono francesi. Di queste, pero', solo tre si trovano di la' dalle Alpi (Calanque d'En-Vau, baia de la Rondinara e plage de Nonza in Corsica), mentre nove sono in Guadalupa, in Polinesia, in Martinica e nella Nuova Caledonia, cioe' nei Dipartimenti d'Oltre Mare. Per quanto riguarda gli altri Paesi europei, solo la Grecia puo' vantare tre spiagge nominate (Myrtos, Elafonissos e Navagio), mentre la Spagna e' ricordata per due suoi gioielli (Fuerteventura e Cala Turqueta) e Croazia e Portogallo per uno solo (rispettivamente, Bol e Praia Marinha). Un'unica spiaggia menzionata, Cap de Ras Muhammad, anche per l'Egitto. Ancora, a livello internazionale sono le Seychelles e il Brasile a detenere il record del maggior numero di spiagge da sballo, quattro ciascuna: Sao Tome' e Principe, Anse Lazio e Anse Source d'Argent per l'arcipelago africano, Jericoacoara, Praia do Saco, Lencois Maranhenses e Morro Branco per il grande stato sudamericano. Degli Stati Uniti e' citata Caladesi Island, mentre l'arcipelago Whitsundays e Cable Beach rappresentano l'Australia. Per l'Asia, tra le altre, nominate Bandos, Velavaru e Fun Island alle Maldive, Koh Phi Phi e Khrabi in Tailandia e Palolem a Goa, in India.

Capo Vaticano nelle cento spiagge più belle del mondo, P.Gentile “La cosa ci riempie di soddisfazione”

19/07 “Il riconoscimento che arriva, in piena stagione turistica, da Parigi non può che riempirci di soddisfazione. I francesi non sono certo generosissimi nell’ammettere i meriti altrui, specie oltre le Alpi e quindi aver collocato una spiaggia calabrese tra le cento più belle del pianeta è una promozione preziosa che premia il nostro ambiente marino e costiero e gli sforzi che in Calabria si compiono per tutelare questi tesori e per valorizzarli turisticamente”. L’assessore regionale al Turismo, Pino Gentile, sottolinea con queste parole la notizia dell’inserimento di Capo Vaticano, in provincia di Vibo Valentia, nella hit parade delle spiagge più belle del mondo stilata da Alexandre Arditti e Sophie Laurent in un prestigioso libro fotografico uscito oggi in Francia.

Goletta Verde. “Lo Ionio si difende da solo. L’emergenza, da sette anni, è solo per la depurazione”

19/07 “Il mare della costa ionica calabrese continua a difendersi da solo grazie alle correnti e al suo potenziale di autodepurazione''. E' questo, in sintesi, il responso sui dati delle acque di balneazione nelle province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Crotone che e' stato presentato oggi, a Crotone, da Goletta Verde, la campagna estiva di Legambiente. Le analisi della campagna 2004 di Goletta verde, nonostante 15 dei 23 prelievi effettuati dal 4 al 9 luglio risultino non inquinati, 6 leggermente inquinati e solo due fortemente inquinati, secondo Legambiente evidenzierebbero il ''quadro di emergenza ambientale, per quanto riguarda la depurazione in cui versa la Calabria da orami ben sette anni''. ''Non a caso una delle 'bandiere nere' Legambiente l' ha riservata proprio al Commissario per l'emergenza depurazione in Calabria, nonche' presidente della Regione, Chiaravallotti ha sostenuto Lidia Liotta presidente di Legambiente Calabria perche' in quasi sette anni di attivita' e nonostante centinaia di miliardi di vecchie lire spesi per costruire depuratori e fognature, ha clamorosamente fallito l' obiettivo''. ''Non ci sono dati eclatanti per quanto riguarda l' inquinamento del mare, ma non possiamo certo essere tranquilli con questi risultati ha dichiarato Rossella Muroni, della segreteria nazionale di Legambiente -. In ben sei localita' la concentrazione di ossigeno disciolto supera i limiti previsti dalla legge. Cio' indica un principio di eutrofizzazione, con la presenza di alghe, di solito legato alla presenza di nutrienti e ad attivita' produttive sversate da terra nei corsi d' acqua. Piu' di un dato rilevato alle foci dei fiumi, alla foce del fiume Neto e del torrente Fiumarella, testimoniano la crucialita' dell' apporto inquinante che arriva da terra''. Secondo Antonio Tata di Legambiente Crotone, ''il dato sui fiumi dimostra ancora una volta che la salute del mare inizia da terra. Fino a quando i fiumi calabresi verranno utilizzati come fogne a cielo aperto - ha proseguito - non ci sara' politica della depurazione che tenga. L' appello di Legambiente rivolto alle amministrazioni costiere per la cura del mare e' quindi esteso alle amministrazioni dell' interno, responsabili anch' esse della nostra piu' preziosa risorsa per il turismo, ovvero il mare''. ''E' un appello ha aggiunto Lidia Liotta che riguarda anche la battaglia contro l' abusivismo, vera e propria piaga di questa regione. Non possono essere lasciati soli i sindaci e gli amministratori che con coraggio hanno iniziato gli abbattimenti; non possiamo permettere che il condono rappresenti per questo territorio un precedente per l' illegalita' edilizia diffusa''.

Chiarella (AN) : “applicare le sanzioni per chi inquina”

19/07 “Adottare normative che prevedano l'applicazione delle sanzioni e delle pene previste per coloro che si rendono responsabili dei reati di inquinamento ambientale e di procurato pericolo per la salute pubblica, fino ad applicare la sospensione delle licenze d'esercizio e, nei casi piu' gravi, il sequestro e la confisca dei beni e delle stesse attivita' che hanno causato i danni''. E' quanto chiede il consigliere regionale di An, Egidio Chiarella, in una interrogazione rivolta al Presidente della giunta, Giuseppe Chiaravalloti, ed all'assessore all'ambiente, Domenico Basile, circa le condizioni in cui versano le zone costiere del Mar Tirreno. ''In piu' occasioni - sostiene Chiarella nell'interrogazione - si sono avute notizie di proteste, anche vivaci, da parte di associazioni, comitati, operatori turistici nonche' cittadini, residenti e non, che invocano l' intervento urgente delle istituzioni e delle amministrazioni locali per porre fine alla condizione di grave degrado in cui versa da tempo immemorabile il mare della costa tirrenica calabrese, soprattutto nel tratto di spiaggia che va da Falerna fino a Nocera Torinese, dove lo stesso mare si presenta con un aspetto denso e limaccioso delle acque, invaso da sporcizia e rifiuti galleggianti di ogni genere, dalle buste di plastica fino a qualche fetta di arrosto, addirittura, che galleggiano indisturbati''. Il consigliere regionale evidenzia inoltre che ''alcuni proprietari di case lungo il litorale lametino, esprimendo la loro indignazione, in questi giorni, hanno deciso di rivolgersi al prefetto inviandogli un esposto-denuncia circa il mancato intervento di disinquinamento di localita' Paradiso, zona su cui si insediano numerosissime abitazioni. La civile ma dura presa di posizione dei villeggianti di localita' Torre Lupo che domenica scorsa hanno deciso di manifestare pacificamente contro il mare sporco attraversando in massa le strisce pedonali, nell' intento di creare notevoli disagi alla circolazione, ha rappresentato l' epilogo di una protesta generale che ogni anno, nel pieno della stagione estiva, emerge in tutta la sua gravita' per la cronica irrisolutezza del problema dell' inquinamento marino''. ''Alla luce dell' allarme - ha concluso Chiarella - tra i turisti vacanzieri che riconoscono come migliore pubblicita' il passaparola, cominciano ad arrivare le prime disdette di prenotazioni mentre altri hanno deciso di accorciare la durata della permanenza perche' insoddisfatti della qualita' dell' acqua marina. E' palese quindi la necessita' di adottare dei provvedimenti urgenti in virtu' della considerazione che in una provincia a vocazione turistica la qualita' dell' acqua del mare non e' solo una questione ambientale ma rappresenta anche e soprattutto la nostra economia''.

Previste nuove centrali elettriche a turbogas in Calabria

19/07 Raffinerie e centrali termoelettriche influiscono pesantemente sull'ecosistema circostante e sulla salute pubblica. E' quanto rileva una recente indagine del ministero dell'ambiente, dal quale emerge anche che è minore l'impatto delle centrali turbogas a ciclo combinato, che oltre a un aumento dell' efficienza, registrano una forte diminuzione delle emissioni di CO2 e Nox e una produzione trascurabile di polveri e zolfo. Si tratta di fattori che li rendono competitivi sia da un punto di vista ambientale che economico, rispetto agli impianti alimentati a olio combustibile e il loro impiego su vasta scala assicurerà più elevato rendimento e impatto ambientale più modesto. La costruzione di centrali sia convenzionali che a ciclo combinato, presenta alti costi ambientali. In termini di consumo di territorio, prima di tutto, per via della realizzazione delle necessarie infrastrutture, per il suolo occupato ma anche per quello circostante che ne subisce l'influenza. L'attuale parco di generazione elettrica in Italia è costituito da circa 76.950 Mw di potenza installata, con una netta preponderanza di termoelettrico (55.100 MW), idroelettrico (20.439 MW), geotermoelettrico, eolico e fotovoltaico. Che ha soddisfatto una domanda di consumi di energia che nel 2003 ha raggiunto quasi i 139,7 miliardi di kWh, con un incremento rispetto al 2002 del 2,9%, secondo i dati del Gestore della rete. Nel 2003 si sono verificate delle punte storiche di domanda. E anche a questo oltre che al blackout ha risposto il cosiddetto decreto 'sblocca centrali' che ha tra l'altro semplificato la procedura di valutazione dell'impatto ambientale. Le richieste di autorizzazione per la realizzazione di nuove centrali, secondo l'indagine del Ministero, risultano sovradimensionate, sia rispetto alla capacità della rete elettrica attuale e prevista, che per gli effetti sull'ambiente. Intanto, dal 1999 data di entrata in vigore delle norme sulla liberalizzazione del mercato dell'energia, a marzo di quest'anno si sono conclusi 39 procedimenti autorizzativi per la costruzione di centrali termoelettriche: 6 in Lombardia, 6 in Piemonte, 4 in Puglia, 4 in Emilia Romagna, 4 in Calabria, 3 in Lazio, 3 in Campania, 2 in Toscana, 2 in Friuli, e 1 per ognuna di queste cinque regioni: Molise, Veneto, Sardegna, Abruzzo, Sicilia. Per cinque istanze presentate i decreti di valutazione di impatto ambientale sono in corso di emanazione e riguardano 2 impianti che verranno realizzati in Calabria, 1 in Lombardia, 1 nel Lazio e 1 in Campania, se verrà superato il veto posto dal ministero dei Beni culturali e ambientali. Sono invece 14 le centrali in fase avanzata di istruttoria da parte della commissione VIA: 1 localizzata in Basilicata, 1 in Calabria, 1 in Campania, 2 in Lombardia, 4 nel Lazio, 1 in Molise, in un Puglia, 1 in Piemonte e 2 in Veneto. Le emissioni in atmosfera di raffinerie e centrali termolettriche sono disciplinate dal dpr 203/1988. Presto i limiti alle emissioni in atmosfera di raffinerie e centrali diventeranno più rigorosi grazie al recepimento nell ordinamento nazionale delle disposizioni della direttiva 2001/80 sui grandi impianti di combustione. I nuovi limiti, che si applicheranno comunque a tutti gli impianti di combustione di potenza termica nominale, maggiore o uguale a 50 MW, saranno diversificati in funzione oltre che della potenza, del combustibile impiegato, della data di costruzione e di quella di autorizzazione.

No alla costruzione di nuovi inceneritori in Calabria

19/07 Il Comitato regionale calabrese di Fare Verde, presieduto da Rocco Mazza, ha espresso il proprio no sulla alla ventilata ipotesi di costruzione di nuovi inceneritori in Calabria, ''per i possibili danni alla salute dei cittadini e per i danni economici che inciderebbero sull' agricoltura che vedrebbe svalutare i prodotti sul mercato e diminuire la sicurezza alimentare e la qualita' del prodotto. ''L' Unione Europea - e' scritto in una nota di fare verde - ha approvato una linea di politica ambientale che prevede una gerarchia di metodi per affrontare il problema rifiuti: in primis la riduzione, poi il riciclo di materie seconde ed il loro riutilizzo, infine, per l' eventuale rifiuto avanzato, l' incenerimento con il recupero dell' energia e lo smaltimento in discarica. Con gli inceneritori detti di ultima generazione, o addolciti nel termine di termovalorizzatori, le emissioni sono ridotte ma non eliminate. Tra le tante ci sono emissioni di diossina e furani, ceneri e fumi. Inoltre, rimane il problema di chi debba controllare il corretto funzionamento e il reale impatto ambientale. Infatti, dove sono situati impianti di incenerimento si riscontra un aumento vertiginoso di leucemia e cancri solidi nei bambini''. A giudizio di Fare Verde gli inquinanti prodotti ''non vengono eliminati, ma vengono trasferiti dall' aria al suolo con scorie e ceneri. Un inceneritore - prosegue la nota - su ogni tonnellata di Rsu bruciata, produce 300 kg di scorie, 30 kg di ceneri, e richiede l' uso di 10-80 prodotti per la depurazione. Ovvero, con l' incenerimento, le scorie della bruciatura dei Rsu diventano rifiuti tossico-nocivi, con problemi di loro stoccaggio''. Per l' associazione, inoltre, i costi degli inceneritori si dividono in economici, ambientali, sociali. ''I costi sociali - e' scritto nel comunicato - consistono nel fatto che per un milione di tonnellate di Rsu da incenerire necessitano 80 persone specializzate che prestano il proprio lavoro, mentre con il sistema del riciclaggio vengono occupate 1600 persone (quindi si ottiene un incremento occupazionale)''. Per Fare Verde Calabria, dunque, ''bisognerebbe esaminare le problematiche inerenti la ricaduta sull' ambiente e sulla salute della popolazione, poiche' si affrontano problemi di quantita' e di pericolosita' degli agenti inquinanti, occorrendo seguire i principi dell' Ue per tutelare la salute pubblica, con il principio di precauzione e l' utilizzo di appropriate misure di prevenzione dell' inquinamento, garantendo la qualita' dell' ambiente, anche tramite costanti rilievi degli inquinanti presenti nell' aria, investendo molto nell' informazione dei cittadini. Conseguentemente - prosegue la nota - Fare Verde ritiene necessario avviare una seria politica di raccolta differenziata dei Rsu, in particolare con l' uso del compostaggio della frazione organica in essi presenti, ed il relativo utilizzo dei prodotti rinvenienti dalla materie seconde: che senso ha effettuare la raccolta differenziata della carta se poi le stesse pubbliche amministrazione non la usano per i propri fabbisogni cartacei?''.
''Solo qualora la quantita' di Rsu rimasta dovesse essere ingente - conclude Fare Verde - si potrebbe valutare l' ipotesi di costruzione di un inceneritore, valutando le conseguenze dirette e indirette sulla salute dei cittadini e predisponendo un piano energetico regionale che privilegi l' utilizzo di risorse energetiche rinnovabili. Altrimenti la nostra Regione sembrera', di fatto, sempre la cenerentola che potra' essere colpita indiscriminatamente dagli amministratori di turno, contro ogni principio di Partecipazione e appartenenza ad una Comunità”.

Due esemplari di uccelli "Niticora" liberati dal CFS a Tarsia

17/07 Due giovani esemplari di 'Niticora', uccello della famiglia ciconiformi dalle abitudini notturne, molto sviluppato nella Pianura Padana, sono stati liberati dal Corpo Forestale dello Stato nella riserva naturale regionale del lago Tarsia, in provincia di Cosenza, una riserva naturale gestita dall'associazione ''Amici della Terra''. I due esemplari, arrivati al centro recupero animali di Rende con pochi giorni di vita, trovati nel comune di Rose sono stati nutriti e tenuti sotto controllo dal personale del centro fino a quando poi non sono stati in grado di ritornare in liberta'. La liberazione e' avvenuta da parte del personale del Cras alla presenza del Corpo Forestale dello Stato, del responsabile del Centro recupero Antonio Guarino e di Mauro Tripepi responsabile regionale del Cipr.

Cigno Reale recuperato a Corigliano

17/07 Un esemplare di Cigno Reale di sesso femminile e di proprieta' del Comune di Corigliano Calabro e' stato recuperato dal personale del corpo forestale dello stato che hanno denunciato due persone per detenzione illegale di specie protetta. Il cigno, che si trovava all'interno del parco comunale di Corigliano, era improvvisamente sparito nei mesi scorsi. Nel corso di controlli il personale della forestale lo ha ritrovato in una abitazione rurale nelle campagne di Corigliano mentre era in una voliera. I proprietari dell'abitazione sono stati denunciati.

Iovene e Veraldi chiedono la revoca dell'incarico di commissarrio per l'emergenza ambientale a Chiaravalloti

16/07 Revocare l'incarico di Commissario per l'emergenza ambientale al Presidente della Regione Calabria, riconsegnando le competenze del settore ai diversi organi preposti. E' quanto chiedono i senatori Nuccio Iovene (Ds) e Donato Veraldi (Margherita) in una interrogazione rivolta al presidente del Consiglio ed ai Ministri dell'Ambiente e dell'Interno. ''Nelle settimane scorse - sostengono Veraldi e Iovene - e' stata presentata la seconda relazione della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Calabria sull'inquinamento delle coste e la gestione degli impianti di depurazione nei comuni costieri della fascia tirrenica compresa tra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza. La relazione negativa della Corte dei Conti, dopo quella analoga del 2003, conferma tutte le preoccupazioni e le denunce pubbliche fatte in questi anni circa l'efficacia del contrasto contro l'inquinamento ambientale da parte dell'Ufficio del Commissario nonostante i suoi poteri siano illimitati ed incontrollati''. Il Wwf della Calabria, secondo quanto scrivono Iovene e Veraldi nell'interrogazione, ha presentato una serie di analisi dalle quali si deduce che ''una delle cause dell'inquinamento e' da addebitare alla mancata depurazione agevolata, talvolta, dal lassismo degli enti preposti alla gestione. Inoltre l'associazione ambientalista punta l'indice contro il Commissario regionale per l'emergenza ambientale lamentando spese per miliardi e miliardi di lire prima, e per milioni di euro poi per la realizzazione di impianti di depurazione e collettori fognari. Legambiente ha presentato il dossier annuale 'Mare Nostrum' nel quale viene esaminata la situazione dell' intera costa italiana. In particolare, dai dati di Legambiente risulta che la Calabria e' tra le regioni con la piu' alta percentuale di nuove costruzioni abusive, e che occupa il 6 posto nella classifica del mare illegale con 1.178 infrazioni accertate".

Insediato il comitato tecnico scientifico regionale per combattere la siccità

14/07 Si e' insediato questa mattina nella sede della Giunta regionale della Calabria a Catanzaro il comitato tecnico-scientifico per la lotta alla siccita' ed alla desertificazione. A rappresentare l'istituzione regionale era presente il presidente della commissione consiliare tutela ambiente, Raffaele Senatore. ''Il comitato - ha spiegato - sarà una pietra miliare per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi, cioè quelli di combattere la siccità e la desertificazione e non si pensi che non ci si a paura e pericolo per la Calabria”. ''Con azioni e progetti in coordinamento con l'Unione Europea cercheremo - ha detto ancora il presidente della commissione - di tutelare l'ambiente prevenendo il rischio siccità, attuando anche una migliore programmazione sul territorio”. Senatore ha anche ricordato che la sua commissione ha approvato il Pai (Piano di Assetto Idrogeologico) per 280 milioni di
euro e la legge urbanistica ''dopo 32 anni che non si riusciva in questo intento'', ammettendo pero' che ''ancora non e' attiva perche' devono essere approvate le linee giuda che pero' sono gia' in commissione e saranno varate a breve''.

Lotta all’inquinamento marino: incontro a Guardia Piemontese con il Presidente Oliverio

13/07 Lotta all'inquinamento e difesa dell'ambiente, particolarmente quello marino, risorsa di primissimo piano per il territorio. E' un obiettivo primario per il neo presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che fa appello a tutte le istituzioni a collaborare. Una sollecitazione che Oliverio ha espresso nel corso di una riunione per lanciare la
campagna ''Mare da Bere'', che si e' svolta a Guardia Piemontese,presso le Terme Luigiane. All'incontro erano presenti la dirigenza dell'Ato, la Capitaneria di Porto, l'Ufficio del Commissario per l'Emergenza Ambientale, i sindaci dei Comuni costieri, chiamati dal Presidente a partecipare a tutte la iniziative che da parte provinciale si metteranno in campo per raggiungere l'obiettivo della salvaguardia ambientale. 'Lo scarico delle responsabilita' deve cessare per sempre'' ha detto Oliverio ai sindaci presenti nella riunione sulla costa tirrenica. Anche perche', ha spiegato ''la nuova fase nella lotta all'inquinamento, alle vere e proprie aggressioni alla natura e ai suoi equilibri, deve essere quella della concertazione, della collaborazione tra i vari soggetti chiamati alla tutela del patrimonio ambientalistico che in Calabria, nel nostro territoriodeve fare un vero salto di qualità”. Per il Presidente della Provincia ''ognuno, tra tutti coloro i quali sono deputati a rappresentare i cittadini e a tutelare e salvaguardare l'incolumita' dell'ambiente, deve assumere coraggiosamente le responsabilita' dovute''. E Oliverio non ha dubbi ''la concreta ipotesi di un futuro di sviluppo ed economia, passa attraverso la lotta alla corruzione ambientale''. Secondo il presidente della Provincia ''la prima preoccupazione sara' quella di monitorare lo stato delle acque, verificando tutte le situazioni, dagli scarichi, al funzionamento della depurazione, tenendoci in contatto anche con le Procure''. Oliverio, nel corso dell'incontro di Guardia Piemontese, ha fortemente esortato i sindaci a un cambiamento della ''linea sin qui seguita in relazione alla gestione dei depuratori e che aveva creato anche disagi ai lavoratori della ditta, la Smeco, che li gestisce per conto dell'Ato''. A tal proposito il presidente della provincia ha invitato a rispettare ''la regolarita' dei pagamenti agli addetti alla depurazione, con i fondi che l'Ato trasferisce''. Per la prossima settimana, intanto, il Presidente Oliverio ha gia' indetto un nuovo incontro che si terra' presso il Golf Village di Marina di Sibari, sulla costa jonica, alle ore 17,30.

Protocollo d’intesa tra la regione Calabria e la Costa D’Avorio sulla forestazione

13/07 Il presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Chiaravalloti, ha ricevuto, oggi pomeriggio, nella sede dell' esecutivo calabrese, l' ambasciatore della Costa d' Avorio in Italia, Zady Gbaka Richard. ''L' ambasciatore ivoriano - e' scritto in un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta - e' giunto in Calabria allo scopo di organizzare gli incontri istituzionali finalizzati alla sottoscrizione di un protocollo di accordo quadro di cooperazione e di amicizia fra la Regione Calabria e una o piu' regioni del suo Stato''. In occasione dell' incontro di oggi, riferisce la nota, e' stato discusso il testo dell' accordo quadro, proposto dal Ministro ivoriano delle acque e foreste, che riveste carattere economico, commerciale, scientifico e tecnico e si basa sostanzialmente sull' argomento forestazione. ''Un accordo che la Costa d' Avorio, nazione ricca di foreste le cui potenzialita' economiche non sono sfruttate - riporta ancora il comunicato - vorrebbe sottoscrivere con la Calabria. Pertanto, la Calabria, forte di decenni di interventi in tale settore, e' in grado di offrire il proprio supporto tecnico per lo studio delle problematiche delle foreste ivoriane, nonche' proporre progetti di interventi boschivi e forestali sia a carattere produttivo sia di potenziamento e miglioramento colturale sia anche a carattere conservativo''. Dall' incontro e' emerso che la Calabria e' in grado di fornire il know-how per la formazione delle forze di lavoro per tali interventi. I progetti potranno essere proposti, in partenariato fra la regione e una regione della Costa d' Avorio, alla Comunita' Europea ed anche alla Banca mondiale, per il loro
finanziamento. Annesso al problema forestale, prioritario per gli ivoriani, l' accordo quadro prevede interventi anche nei settori agricoltura, formazione, ambiente, infrastrutture, fonti energetiche rinnovabili, attivita' produttive. I futuri incontri programmati, sia per la sottoscrizione dell' accordo che di carattere eminentemente tecnico, vedranno presenti anche i vari assessorati ed enti sub regionali interessati.

Istituito il coordinamento territoriale della Sila del Corpo Forestale dello Stato

13/07 E' stato istituito il Coordinamento territoriale dell' ambiente della Sila del Corpo forestale dello Stato. Il relativo decreto e' stato emesso dal capo del Corpo forestale, ing. Cesare Patrone. ''La difesa dell'ecosistema delle aree protette - e' detto in un comunicato - e' un' azione importante e capillare del Corpo, che svolge al loro interno un ruolo importante. Dai primi di luglio il Coordinamento territoriale ambiente (Cta) della Sila, che si aggiunge ai gia' esistenti Cta di Aspromonte e Pollino, sovrintende e coordina l' attivita' dei Comandi Stazione con circoscrizione territoriale nell'ambito proprio del nuovo Parco nazionale. Su una superficie di circa 75 mila ettari racchiusi in tre province, 21 comuni e sei comunita' montane, operano undici Comandi stazione: sette nel territorio cosentino (Spezzano Sila, Camigliatello, Baraccone, Cava di Melis, Cupone, Mezzocampo, Valdineto e Lorica); tre nel catanzarese (Gariglione, Zagarise e Monaco) ed uno nel crotonese (Cotronei)''. La sede del nuovo Cta sara' a Cosenza. A capo del coordinamento e' stato nominato il Vice questore aggiunto, Salvatore Cava, ufficiale del Corpo Forestale dello Stato originario di Spezzano Piccolo, esperto nel settore idrogeologico e ambientale, gia' coordinatore distrettuale di Castrovillari e componente della commissione di inchiesta sull' alluvione di Soverato, in servizio presso il comando provinciale di Cosenza del Corpo Forestale dello Stato.

Ecomostri: interviene il Ministro Matteoli che ha interessato i Carabinieri

13/07 Il ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, Altero Matteoli ha investito della questione degli ''ecomostri'' di Diamante e Praia a Mare il Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente. A darne notizia e' il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli che, della questione, aveva informato il ministro con una dettagliata relazione. Ad occuparsi della vicenda sara' il comandante del reparto generale Raffaele Vacca. Prevista l'effettuazione di verifiche con urgenza in luogo ''al fine di appurare la sussistenza di eventuali profili di danno ambientale''. ''Il quadro emerso in queste ultime settimane - sottolinea Santelli - dimostra che le mobilitazioni e la vigilanza sull'ambiente e sul territorio sono passi fondamentali per evitare pericolose scelte che hanno ragioni oscure e si scontrano con il senso comune e le bellezze dei luoghi. In particolare in Calabria - conclude il sottosegretario - dove lo sviluppo dipende da scelte che garantiscano rispetto per il paesaggio e dei Beni culturali e ottimizzazione delle risorse''.

Inquinamento costiero, Maruca (Idv) : "Dopo le denunce e' tempo di una soluzione urgente".

13/07 Il Coordinatore provinciale di Cosenza di Italia dei Valori, prof. Giovanni Maruca, è intervenuto sulla situazione di crescente e diffuso inquinamento delle coste cosentine e calabresi, che mette gravemente in pericolo la salute pubblica e vanifica gli sforzi produttivi di imprenditori ed enti locali.
"Quasi quotidianamente ormai - ha dichiarato Maruca - da Amantea a Fuscaldo e Bonifati, ma anche da Trebisacce a Sibari e Rossano, con la sinistra cadenza di un bollettino di guerra, vengono segnalati episodi di inquinamento delle coste cosentine : un fenomeno di questa portata ed estensione rende vana la ricerca di isole felici, che non ci sono, così come le denunce, ridotte quasi a lamento rituale".
"Un anno fa, infatti, il Difensore Civico regionale di Italia dei Valori, Avv. De Vita, inoltrava un dettagliato esposto a tutte le Procure competenti sui territori costieri : mentre, nel frattempo, alcune di queste hanno aperto indagini penali, né il governo regionale, né le amministrazioni locali sono doverosamente intervenuti per evitare che, con l'estate, si riproponessero, aggravati, gli stessi problemi e disagi".
"E' evidente, però, che non può bastare la repressione dei reati, pure avviata già da un anno dopo quella circostanziata denuncia, ma occorre individuare e sollecitare soluzioni concrete in ambito amministrativo e politico perché siamo quasi fuori tempo massimo". "Perciò Italia dei Valori - prosegue Maruca - fa una duplice proposta. Da un lato occorre intensificare i controlli sulle coste per prevenire gli abusi, utilizzando le forze di polizia ma anche le associazioni ambientaliste e di volontariato. Al contempo è necessario ridefinire l'ambito di intervento delle pubbliche autorità nello smaltimento degli scarichi civili ed industriali, giacche, purtroppo, i Comuni preferiscono finanziare programmi estivi di varietà, piuttosto che incrementare le spese per la depurazione.". "Insomma per avviare un circuito virtuoso, che tuteli la salute e le legittime aspettative di sviluppo turistico dei territori, basterebbe dirottare i fondi pubblici dal finanziamento della costruzione di depuratori e strutture di smaltimento alla loro gestione, vigilando che l'erogazione sia sempre proporzionata alla verificata efficienza degli impianti".

Riunita la Commissione regionale “Tutela dell’Ambiente” per i problemi della mucillagine

13/07 La quarta Commissione consiliare, “Tutela dell’Ambiente”, presieduta da Raffaele Senatore, ha ascoltato stamani in audizione il commissario dell’Arpacal, Bruno Barbera, ed il responsabile nazionale “Aree protette” del WWF, Giuseppe Paolillo, in relazione alla presenza di mucillagine in alcuni tratti costieri della regione. Nel corso dell’audizione sono stati richiesti dai consiglieri presenti numerosi chiarimenti sullo stato delle iniziative di Arpacal per fronteggiare il fenomeno, e lo stesso dott. Bruno Barbera ha reso note alcune iniziative dell’Agenzia per una più puntuale conoscenza dello stato di salubrità del mare calabrese sotto il profilo biochimico e biologico. La Commissione, inoltre, ha ascoltato le relazioni del consigliere Mario Pirillo e dello stesso presidente Raffaele Senatore in ordine a due progetti di legge per la istituzione delle aree marine regionali protette di “Scogli di Isca” e “Praterie di posidonie della Sibaritide”, il cui esame verrà ripreso il prossimo 22 luglio. La quarta Commissione, infine, ha ascoltato la relazione della consigliera Maddalena Basile sul provvedimento amministrativo della Giunta regionale inerente il programma triennale per l’attività di forestazione e di gestione del patrimonio forestale della regione. Durante la trattazione di tale argomento, il consigliere Francesco Pacenza ha chiesto la verifica del numero legale. Il presidente Raffaele Senatore, quindi, verificata la richiesta, ha sciolto la seduta per la mancanza del numero legale riaggiornando i lavori al prossimo 22 luglio.

Accordo tra CNR e ITAE per ponte energetico tra Calabria e Sicilia

10/07 L'energia pulita unira' Calabria e Sicilia. E' stato firmato infatti un accordo tra il direttore del Cnr-Itae (Istituto di Tecnologie Avanzate per l'Energia 'Nicola Giordano'), Gaetano Cacciola e il presidente della 'Ponte di Archimede SpA' (PdA), Elio Matacena, per affinare alcuni aspetti del sistema di produzione dell'energia elettrica attraverso la turbina Kobold. Lo rende noto un comunicato nel quale si spiega che la turbina, ceduta in comodato d'uso al Parco Letterario Horcynus Orca, sviluppera' energia per fornire elettricita' non solo alle strutture del Parco stesso, ma anche a quelle dei Parchi naturali dell'Aspromonte e, in previsione, dei Nebrodi. La tecnologia prevede l'uso delle correnti marine attraverso la turbina ad asse verticale brevettata 'Kobold', installata nello Stretto di Messina. ''L'accordo - ha sottolineato Cacciola - rinnova e rilancia la collaborazione tra Cnr-Itae e la Ponte di Archimede, iniziata piu' di sei anni fa nel settore delle celle a combustibile che ha visto la sensibilita' e la volonta' del privato messa a frutto da una struttura pubblica''. ''Si tratta di un 'ponte energetico' fra Calabria e Sicilia- ha affermato Elio Matacena - che, per la prima volta al mondo, rappresentera' l' attuazione dell'intuizione che la natura possa fornire la risposta alle esigenze energetiche umane".

L’assessore regionale Merigliani ha convocato per il 12 una riunione sugli ecomostri”

08/07 L' assessore regionale all'Urbanistica, Raffaele Mirigliani, ha convocato per martedì prossimo, 12 luglio, una riunione al fine di compiere una esame perliminare delle pratiche relativa alla costruzione di un complesso sportivo in localita' Cirella di Diamante e di un albergo in localita' Fiuzzi di Praia a Mare. Mirigliani ha invitato a partecipare alla riunione i sindaci di Diamante e Praia a Mare; il presidente dell' Amministrazione provinciale di Cosenza ed i soprintendenti per i beni architettonici e per i beni archeologici. ''A seguito degli atti acquisiti e delle notizie ed informazioni assunte, pur nella loro attuale non completezza e senza voler interferire sui poteri gestionali riservati a chi di competenza, nel doveroso esercizio della funzione di indirizzo e vigilanza che pur sempre compete all'organo politico istituzionale - scrive Mirigliani nella lettera di invito - ritengo di dover segnalare in anticipo i relativi elementi di criticita' sui quali esercitare approfondita disamina ai fini degli eventuali interventi nelle forme e con le cautele e garanzie di legge. Cio' possibilmente in collaborazione o, comunque, con reciproca informativa e fruizione delle necessarie notizie''. I punti meritevoli di approfondimento riguardo i lavori a Diamante, secondo Mirigliani, riguardano, in particolare, ''la non definitivita' del provvedimento positivo del responsabile dell'ufficio tecnico del Comune di Diamante con cui e' stata autorizzata ai fini paesaggistici la costruzione, stante la vigenza del contenzioso giudiziale a seguito dell' annullamento da parte della Sovrintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio, sinora solo sospeso per preliminare delibazione di difetto di motivazione; l'influenza o meno della mancata considerazione della circostanza che l'intervento rientra nel territorio di cui alla proposta di vincolo archeologico della Sovrintendenza archeologica pubblicata all'albo del Comune il 16 dicembre del 2000; l' eventuale non definitivita' del contenzioso relativo all' adottata variante al Piano regolatore del Comune di Diamante, considerata la recentissima data di pubblicazione e notifica della sentenza breve''. Per quanto riguarda, invece, i lavori in Praia a Mare, secondo Mirigliani ''e' necessario verificare ''la congruenza dei lavori di costruzione di un albergo da parte di privato, sia pure concessionario del diritto di superficie sul terreno comunale di una struttura alberghiera, non costituente opera pubblica e con previsione di privato riscatto totale, in correlazione con la declaratoria dello strumento urbanistico per la relativa zona; la necessita' o meno di preliminare strumento attuativo, stante la consistenza e l' entita' dell' opera e la sua ubicazione; la validita' e, comunque, l' esaustivita' del risultante nulla-osta preventivo della Sovrintendenza per i beni ambientali e paesaggistici in mancanza di intervento dell'autorita' istituzionalmente delegata; la sussistenza o meno dell' obbligatorieta' della mancante valutazione impatto ambientale, sempre stante la consistenza e l'entita' dell'opera e la sua ubicazione; la sussistenza o meno di interesse pubblico attuale e concreto al riesame dei provvedimento positivo emesso e, comunque, a sollecitare la definizione del contenzioso giudiziale non definito”.

Borrello (Udeur) sull'inquinamento: "Patetico il tentativo di Chiaravalloti di scaricare ad altri le responsabilità"

05/07 "La relazione della Corte dei Conti, che non e' il braccio operativo ne' della sinistra cattiva ne' di giornalisti da mutanda, fotografa in maniera ineccepibile l' incresciosa condizione esistente presso l'Ufficio del Commissario straordinario per l' emergenza ambientale''. Lo ha detto, in una dichiarazione, il consigliere regionale di Ap-Udeur Antonio Borrello. La stessa presa di posizione dei giudici contabili, secondo Borrello, ''denuncia una diffusa ed inquietante opacita' su cui probabilmente si imporrebbe un' azione di responsabilita' forse anche da parte di altri organi giudiziari. Ho denunciato per tempo e da tempo sia in Consiglio regionale che con puntuali e circostanziate interrogazioni, lasciate come al solito senza risposta, le inefficienze e le gravissime illegittimita' che si consumano presso l'Ufficio del Commissario rifiuti, con affidamenti diretti di lavori costosi, assunzioni clientelari, nebulosa gestione di attivita' e di risorse e sistematica violazione di norme e regolamenti''. Secondo Borrello ''e' triste assistere ad interventi da lesa maesta' di esponenti della Giunta regionale e a quelli patetici dello stesso presidente Chiaravalloti che, anziche' soffermarsi nel merito dei seri problemi posti, cerca altrove responsabilita' che appartengono, invece, per intero ad una gestione dissennata che non solo ha scaricato sugli enti locali appalti di manutenzione degli impianti di dubbia legittimita' e tariffe esorbitanti, ma ha prodotto i risultati negativi messi in evidenza dalla Corte dei Conti. Altro che la ridicola motivazione dello scarso impiego del disinfettante da parte delle ditte''. ''La verita' - conclude il consigliere di Ap-Udeur - e' che Chiaravalloti fa fatica a convincersi che l' unico a svolgere un ruolo inutile e dannoso, in questo sistema-regione che ne ha viste tante, e' proprio lui, che e' riuscito a rendere la Calabria sempre piu' terra di rassegnazione''.

Inquinamento, ass. Basile "Dai dati del Ministero emerge trend più che positivo per le acque calabresi"

02/07 L'assessore regionale all'Ambiente, Domenico Antonio Basile, ha diffuso oggi un nuovo comunicato, dopo quello di ieri, per ribattere alle argomentazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti sull' inquinamento marino e la gestione degli impianti di epurazione. Basile riferisce di avere allegato alla lettera aperta inviata al magistrato che ha tenuto la relazione, Quirino Lorelli, una serie di documenti che, a suo dire, ''smentiscono clamorosamente i processi logici applicati e le conclusioni dedotte dalla Corte dei Conti''. Basile, in particolare, riporta i dati ufficiali del Ministero della Salute da cui emerge il ''trend piu' che positivo in Calabria riguardo la qualita' delle acque marine''. Basile, riguardo la gestione dei depuratori, fa riferimento alle ''tensioni generate nell' attivita' di gestione del sistema depurativo dall' interruzione dei flussi finanziari conseguente all' imponente morosita' accumulata dai Comuni nei confronti delle Amministrazioni cui incombe l'onere gestorio. Basta considerare, per citare l' ente maggiormente debitore, che il Comune di Reggio Calabria deve all'Ufficio del Commissario delegato per l' emergenza ambientale, per tariffe depurative non corrisposte e fino al 31 dicembre scorso, la non trascurabile somma di un milione e mezzo di euro. Si deve solo alla capacita' ed all' inventiva dei dirigenti e dei funzionari dell' Ufficio del Commissario, all' alto senso di responsabilita' dei titolari delle imprese affidatarie del servizio di gestione, agli encomiabili sacrifici degli addetti alla conduzione degli impianti ed alla particolare sensibilita' delle ditte fornitrici se il sistema di gestione non e' ancora saltato a seguito dell'imponenza del credito ad oggi maturato delle imprese che gestiscono i depuratori dei cinque ambiti territoriali ottimali calabresi, che e' dell'ordine di circa 17 milioni di euro. Quello che mi stupisce - sostiene Basile - e' l' assoluta assenza nella relazione di qualsivoglia riferimento a tale situazione. E' stata proprio la Corte dei conti calabrese a fornire i Commissari ad acta che avrebbero dovuto operare, in via sostitutiva, per il ripiano dei debiti comunali. Tralascio ogni pur ovvia considerazione sul danno arrecato alla gia' debole economia calabrese dalla diffusione delle notizie errate sullo stato di salute del mare e la qualita' delle acque di balneazione". L' assessore Basile contesta, inoltre, la ''presunta insufficienza sia del livello di attenzione che del grado di collaborazione dell'Assessorato regionale all'Ambiente all'indagine della Corte dei conti. ''Tradotta per chi non ha piena conoscenza delle carte - spiega Basile - la contestazione discende dall' avere avuto io la 'sfrontatezza' di rispondere ad una sua lettera del luglio 2003 con la quale, sulla base di polemiche delle ultime due settimane, ritenendo ovviamente di averne l'autorita' e la competenza, richiedeva a tutti ed anche a me l'approntamento di un piano di verifiche straordinarie. E' vero sono stato proprio io a risponderle rivendicando le competenze del mio ufficio; ribadendo anche a lei la mia decisa volonta', piu' volte affermata pubblicamente, di dare pieno impulso all'azione dell' Assessorato soprattutto al fine di evitare situazioni di assenza tali da generare l'esigenza di supplenze come quella che chiaramente si sarebbe venuta a concretizzare con quel compito di vigilanza e guida che ella intendeva assumere tramite le direttive programmatiche che si riservava. Specificando che, comunque, anche a sorvolare sull' attuale regime commissariale, non e' la Regione il soggetto deputato all' attivita' di controllo dell' inquinamento, che attiene piuttosto alle Province e, in forza della legge regionale 34 del 2002, ai Comuni''.
Basile conclude illustrando ''sia pur sommariamente, alcune delle principali attivita' dell' Assessorato regionale all' Ambiente: il Progetto integrato strategico rete ecologica regionale predisposto dall' Assessorato regionale all'ambiente, che e' un progetto complesso finalizzato alla creazione della Rete ecologica regionale, segnalato alla quinta edizione 2004 del premio 'Cento progetti al servizio dei cittadini per un'innovazione che crea valore'; la convenzione stipulata con il Ministero dell'ambiente il primo dicembre 2000 avente ad oggetto la protezione, l' osservazione e la sicurezza dell' ambiente marino per il triennio 2001/2003, cui ha fatto seguito la convenzione stipulata il 19 aprile 2001 fra l' Assessorato regionale all' Ambiente e l' Agenzia per la protezione ambientale (Arpacal) per la realizzazione di un programma di monitoraggio per il controllo dell'ambiente marino costiero prospiciente la Regione; il programma Informazione, formazione ed educazione ambientale), avviato a seguito dell'accordo sottoscritto con il Ministero dell' Ambiente, finalizzato a diffondere sul territorio strutture di informazione, formazione ed educazione ambientale; il progetto Appennino Parco d' Europa; gli incentivi alle imprese per la prevenzione dell'inquinamento; gli interventi di rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto; le misure per la mitigazione dell'impatto acustico derivante dall'esercizio ferroviario; gli interventi di riqualificazione ambientale; il Parco naturale regionale delle Serre; l' Accordo quadro tra l' assessorato regionale all' Ambiente e l' Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM) per lo svolgimento di attivita' di supporto tecnico-scientifico nel campo del controllo e della gestione dell'ambiente marino costiero calabrese e la repressione amministrativa delle cause dell' inquinamento da scarichi''.

Corte dei Conti: “Preoccupa l’inquinamento del Tirreno”

02/07 Alte percentuali di inquinamento organico, derivanti da residui e scarichi fognari non depurati e carenze informative sui possibili rischi per la balneazione; assenza di attivita' di repressione amministrativa delle cause di inquinamento; insufficienza complessiva della politica del Commissario per l' emergenza ambientale e, infine, utilizzo non condivisibile di procedure d' urgenza e deroga in materia di appalti e gare comunitarie in uno con la mancanza dei collaudi. E' un quadro a tinte fosche quello che emerge dai principali punti di criticita' indicati nella seconda relazione della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti sull'inquinamento delle coste e la gestione degli impianti di depurazione nei comuni costieri della fascia tirrenica compresa tra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza presentata stamane a Catanzaro. Alla seduta, aperta dal presidente della sezione, Gian Giorgio Paleologo (relatore Quirino Lorelli), hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti; l' assessore alla Presidenza, Raffaele Mirigliani; l' assessore all' Ambiente, Domenico Antonio Basile, sindaci dei comuni interessati e rappresentanti delle forze dell' ordine. Il presidente Paleologo ha subito fatto riferimento ad alcune anticipazioni apparse sulla stampa prendendo le distanze dai loro contenuti e chiarendo che la relazione, ''della quale - ha detto - esiste solo uno schema non definitivo'', e' stata oggetto di ''un dibattito improprio. E' la prima volta - ha aggiunto - che si e' verificata un' interferenza di organi del tutto estranei''. Al testo della relazione, che ha monitorato il livello di efficienza della spesa pubblica rispetto al fenomeno dell' inquinamento marino attraverso il coinvolgimento non sempre proficuo di Comuni, Province e Asl, sono state allegate, perche' giunte fuori dai tempi previsti, le controdeduzioni di Arpacal e Ufficio del Commissario per l' emergenza. Dal primo gennaio del 2002 al 15 aprile scorso ai solleciti della sezione della Corte hanno fatto seguito 80 risposte nel 2002, 76 nel 2003 e 41 nel 2004. ''Un obiettivo giudizio sulla situazione complessiva delle amministrazioni coinvolte, utilizzando il solo parametro dei risultati di gestione raffrontato al volume delle risorse messe a disposizione ed utilizzate dal commissario e dagli enti territoriali - e' scritto nella relazione - non puo' che essere negativo e porre problemi di utilita' delle politiche pubbliche in materia ambientale, almeno per come sinora sono state programmate, perseguite ed attuate''. Per la Corte ''e' certo che manca ogni lungimiranza perche' il mare non e' stato considerato sinora una risorsa, ma una discarica che tutti possono utilizzare pur di risparmiare soldi pubblici e privati''. Nel mirino dei magistrati contabili ci sono gli scarichi delle attivita' produttive, ma anche le abitazioni, spesso seconde case. ''Da stigmatizzare - rileva la relazione - e' l' atteggiamento circa la gestione dei depuratori e dei collettori sui quali sono stati investiti diversi milioni di euro con risultati non positivi''. Attualmente per la provincia di Cosenza, su 24 interventi programmati ed avviati - elenca la relazione - ne risultano da ultimare nove che hanno comunque avuto inizio nel 2002. Gli altri, oggetto di rilievo nella precedente relazione, risultano invece realizzati al 100%. Per la provincia di Vibo Valentia su 17 interventi programmati e avviati, nove sono stati realizzati, mentre la percentuale di realizzazione dei restanti otto risulta bassa essendo stati avviati solo nel 2003. In provincia di Catanzaro un solo intervento e' in fase di realizzazione. Per la Corte, comunque, ''spesso, a fronte di spese considerevoli, i risultati in termini di miglioramento della balneabilita' e della qualita' delle acque di balneazione sono insufficienti''. A preoccupare e', anche, la scarsa consapevolezza delle amministrazioni controllate al punto che alcune di esse ''nonostante siano trascorsi ben tre anni dall' avvio dell' indagine, non hanno nemmeno ritenuto di svolgere una verifica delle abitazioni allacciate alle pubbliche fognature''. In particolare, i giudici contabili segnalano ''il comportamento omissivo dell' Asl di Vibo, la quale ha riversato ogni sorta di competenza e di funzione sulle spalle dell' Arpacal,
disconoscendo che comunque sussiste un ineludibile proprio compito di tutela della salute pubblica''. L' attenzione della Corte si e' appuntata, inoltre, ''sull' affidamento diretto dei lavori, in deroga alle norme nazionali e comunitarie a tutela della concorrenza e della trasparenza, motivando cio' con il sussistere di ragioni di urgenza''. In proposito, la sezione di controllo parla di utilizzo ''discutibile'' e ''non rispondente al vero'' e invoca una ''necessaria valutazione complessiva della deroga alle norme Ue. La Corte, nello specifico, si riserva di inviare una segnalazione alla Commissione europea''. Altra questione messa in evidenza dalla relazione ''riguarda l' approvazione di varianti in corso d' opera con lievitazione di costi finali e dei pagamenti''. Per la Corte ''e' ben nota la prassi patologica, comune a diverse amministrazioni, di variare in corso d' opera progetti non adeguatamente predisposti''. Per quanto riguarda l' effettuazione dei collaudi, dalla relazione emerge che ''meno del 10% delle opere realizzate, anche se completate da oltre due o tre anni, sono munite di regolare collaudo e non e' nemmeno noto se (pochissimi) collaudi avvenuti siano stati svolti da soggetti indipendenti”.

Cosenza, la città dell'amianto

01/07 (Antonio Arena) La zona intorno al deposito ferroviario ( nella foto, ora parzailamente bonificato) su viale Mancini, l’ex mattoneria di via degli Stadi, la scuola elementare su corso Vittorio Emanuele nel centro storico, la scuola media Tommaso Campanella, l’ospedale Mariano Santo, l’area su cui sorgeva l’ex cartiera Bilotti, il centro sociale Gramna, il quartiere delle case minime, san Vito alto. L’elenco comprende anche altre singole case del centro cittadino, guardandoli, tutti possono notare che li accomuna il tetto grigio, spento, caratteristica che contraddistingue uno dei materiali più tossici: l’eternit. Una vecchia storia, problema straparlato ma tuttavia è bene parlarne ancora, visto che questo tossico e pericoloso materiale è ancora utilizzato, non solo in case private ma anche in edifici pubblici e anche in ospedali. Questi edifici sono stati costruiti negli anni 50, ancora non si conosceva il pericolo e la tossicità di questo materiale. Ricchi imprenditori e abili capitalisti avranno pensato di fare un grosso affare vendendo questo materiale in ogni parte del pianeta, sfruttando il suo basso costo e le sue caratteristiche fisiche e meccaniche eccellenti.
Non veniva venduto, così, ma la sua materia grezza, veniva lavorata e dopo un’unione con un altro elemento fondamentale dell’edilizia, il cemento, nasceva l’eternit.
E' stato utilizzato nelle sue forme più svariate dalla copertura d’edifici, ai pavimenti, e cosa che oggi fa rabbrividire anche nelle tubature dell’acqua.
Moltissimi morti e persone che continuano a subirne ripercussioni alla loro salute hanno fatto scoprire la sua pericolosità. Rilascia nell’aria, infatti, delle fibre che vengono facilmente inalate dalle persone che stanno nelle sue vicinanze. Una volta dentro il nostro organismo si depositano nella parte bassa dei polmoni provocando, nei casi più gravi, il tumore chiamato dai medici mesotelioma pleurico. L’amianto non può esistere in una città europea come afferma il sindaco Catizone. Rappresenta ignoranza e inciviltà verso tutti quei cittadini, lavoratori e anche studenti che devono vivere con questa costante minaccia alla loro salute. Ci sono vari modi per arginare il pericolo dell’amianto: rimuovendolo, un procedimento molto diffuso che elimina fisicamente l’ amianto, sostituendolo con un altro materiale. C’è poi l’incapsulamento: l’amianto è trattato con prodotti penetranti o ricoprenti formando una pellicola di protezione sulla superficie esposta. E', infine, c’è il metodo del confinamento in cui l’amianto è separato dal resto dell’ambiente con l’installazione di una barriera a tenuta. Anche se il metodo più sicuro è l’eliminazione fisica dell’amianto, gli ultimi due metodi, se sono ben fatti e con periodiche manutenzioni e controlli possono salvaguardare la salute delle persone che ci abitano o ci lavorano. Il comune o l’ASL di competenza deve applicare al più presto uno di questi metodi se vogliono salvaguardare la salute dei cittadini.

Ambiente: Vertice, a Castrovillari, del Corpo Forestale dello Stato

01/07 Si e' discusso di attivita' antincendio, azioni investigative e di tutela delle risorse naturali con particolare riferimento all' area del Parco del Pollino, a Castrovillari, nel corso di un incontro interterritoriale del Corpo forestale dello Stato della provincia di Cosenza. All' iniziativa, promossa dal Comando provinciale del Cfs di Cosenza - e' detto in un comunicato dell' Ufficio stampa del Comune di Castrovillari - hanno partecipato gli ufficiali i coordinatori della citta' sede dell' incontro, di Paola e Rossano. Presenti anche i funzionari del comando provinciale di Cosenza e i rappresentanti di ben 60 comandi stazione. L' incontro e' servito - prosegue la nota - per definire al meglio i programmi e le tante attivita' che il Corpo forestale dello Stato svolge sulle aree calabresi e lucane sino al Parco Nazionale del Pollino e per precisare linee e direttive legate alla campagna antincendio, appena iniziata. Affrontati, inoltre, i temi relativi alla protezione e conservazione delle risorse (assieme al controllo della loro gestione) e alla tutela delle biodiversita' nella zona dell' Appennino meridionale.

Corbelli: "Gli ecomostri servono solo a deturpare il paesaggio"

30/06 Dopo avere visto i lavori di sbancamento di Cirella e la megastruttura di Praia a Mare non posso che ribadire tutta la mia forte contrarieta' per queste iniziative che non servono certo a rilanciare il turismo, ma solo a deturpare uno dei posti piu' belli della Calabria, conosciuto in molte parti del mondo, com' e' appunto l'isola di Dino". A sostenerlo e' stato il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli, dopo essersi recato a vedere le due strutture. "Dico queste cose - ha aggiunto Corbelli - e faccio questa denuncia senza entrare nel merito della regolarita' delle opere. Questo aspetto non mi interessa e sara' la magistratura a pronunciarsi in merito. La mia riflessione e' quella di un normale cittadino che vede per la prima volta i cantieri nel cuore di due posti meravigliosi della nostra regione e da calabrese legato alla sua terra reagisce onestamente e con forza. Anche se queste opere hanno tutti i requisiti di legge, restano a mio avviso due brutture, due strutture inopportune, che deturpano il paesaggio. Due opere che non sarebbero mai dovute essere autorizzate dalle amministrazioni comunali locali e dalla Regione. Personalmente lottero' contro questi due obbrobri. Lo faro', nella prossima settimana, con alcune iniziative pacifiche e clamorose in Consiglio provinciale e davanti all' Isola di Dino".

Motonave Rosso, Sgobio: "Lo stato sia parte civile"

30/06 "Lo Stato, come tutore ex legge della salute dei cittadini italiani, si costituisca parte civile nel processo che potrebbe scaturire dall'inchiesta avviata dal sostituto procuratore della Repubblica di Paola , Francesco Greco, sulla motonave 'Rosso', la cosiddetta 'nave dei veleni'". e' quanto chiede Pino Sgobio, capogruppo dei comunisti italiani in commissione lavoro della camera dei deputati, che, sull'argomento, ha presentato un'interrogazione parlamentare indirizzata al presidente del consiglio dei ministri. la motonave, ricorda il parlamentare, della compagnia Ignazio Messina, si areno' dopo un principio di affondamento il 14 dicembre 1990 sulla spiaggia di Formiciche nel comune di Amantea. "Da nuove notizie, peraltro apparse sul settimanale 'l'espresso' di qualche settimana fa- continua Sgobio- si apprende che in mano della Procura della Repubblica di Paola, ci sarebbero due testimonianze oculari che saprebbero localizzare, con estrema precisione, il punto in cui furono sotterrati i rifiuti della motonave rosso, che si troverebbero a una profondita' di circa 40 metri in localita' Grassullo, nello stesso comune di Amantea, e in localita' Foresta, nel comune di Serra d'Aiello". Da quanto si apprende da alcuni organi di informazione, sottolinea sgobio, "i magistrati che hanno aperto l'inchiesta avrebbero gia' raccolto una grande quantita' di elementi di un certo rilievo da cui scaturirebbe uno scenario inquietante e sconcertante in materia di smaltimento illegale di tali rifiuti". L'indagine conclude
Sgobio "rompe il muro di silenzio che attorno alla vicenda, che ha un interesse nazionale, si stava costruendo e potrebbe contribuire a fare piena luce e definitiva chiarezza sulla stessa".

Donnici (IDV) "Chiaravallosti si preoccupi del degrado delle coste"

28/06 Secondo Beniamino Donnici, coordinatore regionale e responsabile nazionale Enti locali di Italia dei valori, "Chiaravalloti ha perso l'ennesima occasione per tacere ed invece di minacciare querele ed azioni legali alle quali non dara' mai corso, farebbe bene ad essere piu' attento e vigile al degrado delle nostre coste, all'inquinamento marino ed al vero e proprio saccheggio del territorio che si sta consumando in questi anni di allegra gestione della Regione. Vorremmo anche noi poter affermare, insieme al Presidente Chiaravalloti ed al suo fido Assessore all' Ambiente - aggiunge Donnici - che l'inquinamento del mare calabrese sia episodico. Invece, abbiamo constatato, anche in questi giorni, lungo i nostri litorali, che la stagione che sta per cominciare si annuncia come le altre, non essendo nel frattempo stato avviato a soluzione un solo problema che sia uno tra i tanti che abbiamo denunciato la scorsa estate. Anzi, si e' moltiplicato l'abusivismo e sono nati come funghi ecomostri e mostriciattoli di cemento a deturpare bellezze paesaggistiche e naturali che non hanno eguali. Pertanto, Chiaravalloti non se la prenda con i giudici o con Legambiente e neppure con chi, come Italia dei Valori, insiste su questo problema ritenendolo essenziale per lo sviluppo della Calabria e la creazione di opportunita' di lavoro e nuove intraprese. Si metta di buzzo buono a lavorare, insieme al suo assessore, perche' i depuratori funzionino e non si assista allo spettacolo di un mare meraviglioso trasformato in discarica di rifiuti solidi e liquami. Se ancora ha dei dubbi, ci faremo carico di inviare anche a lui copia del voluminoso dossier fotografico, gia' inviato a suo tempo a tutte le Procure calabresi".

Nasce un Comitato Calabria-Sicilia sull'ecosistema del Mediterraneo

28/06 Considerare come un unico ecosistema, con al centro l' Etna, le due sponde di Calabria e Sicilia, regioni con fattori storico-culturali, oltre che paesaggistici ed ambientali, comuni e con analoghi problemi storici irrisolti. E' quanto propone un comitato provvisorio siculo-calabro alle universita' delle due regioni, ad istituzioni, forze imprenditoriali e sociali ed associazioni ambientaliste, per accomunare le due aree in una prospettiva di crescita e di sviluppo anche in vista di rapporti sempre più consolidati con i Paesi rivieraschi del nord Africa. Tra gli obiettivi del comitato - coordinato da Nuccio Fava e composto ,tra gli altri, dal prof. Gianni Canino e dai giornalisti salvatore Cusumano, Francesco Causarano, Gregorio Corigliano, Adriano Mollo, e dal responsabile informazione del Consiglio regionale di Calabria Democratica, l' organizzazione, in autunno, di un convegno internazionale sul tema "Per un Mediterraneo mare di pace". Così nasce un progetto di sviluppo euromediterraneo. Coordinato dal consigliere regionale di Calabria Democratica, Nuccio Fava. "L'umanita' per trovare la strada della pacificazione e di uno sviluppo globale, giusto e solidale, nella liberta' - e' detto in un comunicato - ha bisogno della nuova Europa. L'unilateralismo egemonico degli Usa e i soli rapporti bilaterali tra i vecchi stati nazionali non riescono a sopportare le sfide del mondo contemporaneo. Come sciaguratamente la drammatica crisi irachena e l'estendersi del terrorismo tragicamente ci mostrano ogni giorno. Solo il Papa mostra di comprendere la enormita' e vastita' dei problemi in gioco e, non a caso, richiama le radici cristiane del vecchio continente, che affondano nella straordinaria storia millenaria del Mediterraneo. Il progetto che proponiamo, prima di tutto alle universita' di Sicilia e Calabria, alle istituzioni, alle forze imprenditoriali e sociali, all' associazionismo ambientalista e di volontariato, con necessaria e obbligata proiezione europea, mira a creare una vasta area tra la Calabria e la Sicilia, finalmente accomunate da una praticabile prospettiva di crescita e di sviluppo, anche in vista di rapporti sempre piu' importanti ed efficaci con i paesi rivieraschi del nord Africa. Si tratta di cominciare a considerare quasi come unico ecosistema le due sponde di Calabria e Sicilia, con fattori storico-culturali comuni, oltre che paesaggistici ed ambientali, e con analoghi problemi storici irrisolti. Due sponde che si fronteggiano da sempre, spesso con incomprensione profonda e senza essere mai riuscite ad esprimere sinergia e progetti comuni. L'area interessata parte, sul versante siciliano, da Siracusa, con la sua storia millenaria, e prosegue oltre Catania con Taormina, le isole Eolie, Messina, Milazzo, almeno sino a Cefalu'. Quella calabrese si sviluppa a partire da Praia a mare per proseguire oltre il Tirreno cosentino, con Tropea e Capo Vaticano per poggiarsi nuovamente sulla terraferma con Scilla e Cariddi, Reggio Calabria, Locri, su fino a Capo Colonna e Crotone. Mettere in rete un' area siffatta puo' costituire una straordinaria opportunita' non solo per Calabria e Sicilia, ma per tutta l'area del Mediterraneo come elemento di collaborazione e di impegno comune per autentiche mete di sviluppo che possono offrire concrete ragioni di speranza al futuro delle nuove generazioni, finalmente non piu' costrette ad emigrare". A gestire il progetto un comitato provvisorio composto dal professore Gianni Canino e dai giornalisti Salvatore Cusumano e Franceso Causarano, gia' responsabili di un progetto mediterraneo della Rai per la parte siciliana; Gregorio Corigliano, gia' caporedattore di Rai Calabria; Adriano Mollo, notista politico de Il Quotidiano di Calabria e Lucania, ed Emanuele Raco, responsabile informazione al Consiglio regionale di Calabria Democratica. Il Comitato, e' detto nel comunicato, "curerà tutte le iniziative necessarie per dare concretezza e operatività' al progetto euromediterraneo Sicilia - Calabria. Oltre ai contatti con università e istituzioni, Unione Europea e forze imprenditoriali e sociali, anche nei paesi arabi che si affacciano sul mediterraneo, il comitato promuoverà entro l'autunno un convegno internazionale.'Per un Mediterraneo mare di pace. Confronto e dialogo religioso, culturale e politico, contro il terrorismo e scontro di civilta"

Ecomostri: domani Corbelli sarà a Cirella per un sopralluogo

28/06 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, domani pomeriggio, si recherà a Cirella di Diamante e Praia a Mare, riferisce un comunicato, "per prendere personalmente visione dei due ecomostri al centro delle polemiche di questi ultimi giorni". Corbelli, che sara' accompagnato nella sua visita dal coordinatore di Diritti Civili di Scalea e dell' Alto Tirreno, Ugo Manco, portera' questa vicenda all' attenzione del Consiglio provinciale già nella prima riunione prevista entro la prima decade di luglio. "Per questo, per meglio documentarsi - si aggiunge nel comunicato - ha deciso di fare un sopralluogo direttamente a Cirella e Praia a Mare. Il coordinatore di Diritti Civili, che sempre domani vedra' alcuni esponenti di associazioni ambientaliste locali, che hanno chiesto d'incontrarlo, ribadisce la sua netta condanna di scempi che deturpano il paesaggio e le nostre splendide coste, danneggiando la stessa immagine della Calabria". Lo stesso Corbelli rinnova le sue critiche ai sindaci e alle amministrazioni di Diamante e di Praia a Mare e alla Regione invitando tutti a "dimettersi e andare a casa. Lotteremo per fermare e abbattere gli ecomostri di Cirella e di Praia a Mare. Sosteniamo la battaglia del Quotidiano e di quant'altri stanno denunciando questi ecomostri".

Ecomostri: indaga anche la DDA di Catanzaro

25/06 La Procura distrettuale di Catanzaro sta accertando l' esistenza di interessi specifici da parte di alcune cosche della 'ndrangheta negli insediamenti abusivi che si stanno realizzando nella zona dell' alto Tirreno cosentino e, piu' in generale, nel settore turistico. Nei prossimi giorni il sostituto procuratore Eugenio Facciolla, titolare delle inchieste della Dda sulle cosche del Tirreno cosentino (l' ultima in ordine di tempo e' quella che ha riguardato il gruppo capeggiato da Franco Muto, denominata Godfather, con l' arresto di quattro figli e della moglie del ''re del pesce''), incontrera' i magistrati della Procura della Repubblica di Paola (il procuratore Francesco Greco ed il sostituto Tullia Monteleone) che stanno conducendo l' inchiesta sulle due costruzioni, definite ''economostri'', in fase di realizzazione a Cirella di Diamante ed a Praia a Mare, davanti la famosissima Isola di Dino, dove si stanno realizzando, rispettivamente, una palestra ed un complesso alberghiero, con un investimento di decine di milioni di euro.
L' incontro e' stato concordato per esaminare alcuni dati emersi dall' inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica
di Paola che avrebbero dei punti di contatto, secondo quanto si e' appreso, con alcune inchieste condotte dal sostituto
procuratore Facciolla, che ha da tempo concentrato la sua attenzione sugli interessi della criminalita' organizzata del
cosentino nel settore turistico. Interessi che vengono considerati un dato pressoche' acquisito. D' altra parte, si fa rilevare negli ambienti della Dda, e' difficile credere che gruppi criminali che hanno il controllo praticamente di tutte le
attivita' economiche, dalle piu' consistenti e quelle apparentemente piu' irrilevanti (basti pensare al pizzo imposto anche ai venditori ambulanti marocchini), non si interessi agli enormi flussi economici che ruotano attorno agli insediamenti
turistici grazie anche alla grande mole di finanziamenti pubblici previsti per questo tipo di investimenti. Negli stessi ambienti della Dda, comunque, si precisa che non ci sono elementi precisi acquisiti alle indagini che proverebbero la partecipazione di elementi della criminalita' organizzata nell' attuazione degli investimenti turistici e che, al momento, si e' soltanto nella fase degli accertamenti preliminari. Nulla esclude, comunque, che dal prosieguo delle indagini possano emergere ulteriori elementi che confermino quelle che allo stato sono soltanto delle ipotesi investigative. L' interesse della Dda di Catanzaro non riguarda soltanto i due ecomostri di Diamante e Praia a Mare, ma tutti gli investimenti turistici in fase di realizzazione nell' intera fascia tirrenica cosentina. Un lavoro molto complesso che presuppone uno stretto rapporto di collaborazione tra i magistrati della Procura distrettuale del capoluogo e quelli della Procura della Repubblica di Paola, che stanno anche ricostruendo l' iter amministrativo seguito per la concessione delle autorizzazioni necessarie per l'avvio dei lavori.

I verdi denunciano un nuovo ecomostro nel Golfo di Squillace

24/06 “Dopo gli scempi di Cirella e di Diamante sul Tirreno cosentino, gia' denunziati nei giorni scorsi dal nostro capogruppo alla regione Diego Tommasi, si aggiunge alla collezione di brutture anche lo ''chalet di montagna'' in corso di realizzazione sul lungomare di Squillace, al centro dell'omonimo golfo, sul tirreno catanzarese''. E' quanto sostiene in una nota il presidente della Federazione provinciale dei Verdi di Catanzaro, Giuseppe D'Ippolito. “Sembra proprio - ha aggiunto - che per la Regione Calabria quando si tratta di autorizzare l'edificazione di ecomostri, il Tirreno e lo Ionio meritino uguale trattamento. Identiche infatti le caratteristiche dello sfregio ambientale: una mega struttura che, ad opera ultimata, sara' di 3.000 metri quadri; edificata direttamente sulla spiaggia in ambito demaniale con una costruzione fissa, che non sara' rimossa neppure dopo l'estate, di 300 metri quadri: un vero pugno nell'occhio che deturpa il paesaggio eliminando irrimediabilmente la vista al mare''. Il presidente della federazione dei Verdi ha inoltre aggiunto che ''il tutto e' finalizzato a realizzare uno stabilimento balneare con cabine, spogliatoi, ombrelloni, sdraio, pattini, canoe. Ma anche per impiantare, per tutto l'anno, bar, ristorante, pizzeria e relative cucine, il tutto direttamente sulla sabbia, previa opportuna cementificazione, a pochi metri dal mare. In cambio di queste comodita' gli utenti della spiaggia del Comune di Squillace, saranno costretti a rinunziare al libero ingresso al mare che diverra' ormai solo a pagamento, sopporteranno l'abituale contorno di musiche schiamazzi e di odori piu' o meno gradevoli provenienti dalle cucine, per non parlare dei fumi e di tutto il resto''. I Verdi invitano tutta la popolazione gli utenti di Squillace a ''mobilitarsi - prosegue il presidente dei Verdi - per impedire la costruzione di questo nuovo ecomostro e per rivendicare l'uso pubblico, collettivo e gratuito della spiaggia del loro comune''. ''In attesa delle opportune indagini e verifiche - conclude D'Ippolito - e, in attesa di un Piano regionale sulle opere consentite sulle spiaggie, invitiamo le autorita' competenti a disporre il blocco di tutti i lavori, la loro messa in sicurezza e la restituzione della spiaggia ai cittadini di Squillace, ai loro ospiti e ai turisti”.

Ecomostri, Iole Santelli: “Ho informato ilo Ministro Matteoli delle vicende di Cirella e Praia”

24/06 “Della vicenda degli ecomostri di Cirella e Praia a Mare ho informato il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli al quale ho fatto pervenire una dettagliata relazione sulla situazione in atto sul tirreno cosentino, chiedendo il suo intervento per chiarire una vicenda che si presta a molti dubbi tecnici e politici''. E' quanto sostiene in una nota il sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli riferendosi alle vicende ambientali sul litorale tirrenico della provincia di Cosenza. ''Ho letto con attenzione - ha aggiunto - il documento del Tirreno Social forum sulla questione degli ecomostri di Cirella e Praia a Mare e sulle tante problematiche che riguardano l'ambiente. Quello che appare evidente e' la comune intenzione di verificare tutte le situazioni che si scontrano con la custodia del bene primario delle bellezze paesaggistiche, dei beni culturali e dell'ambiente. Progetti che convergono invece con gli interessi di speculatori cinici e trasversali che invece di puntare sulla natura, investono energie e calibratissime tattiche politiche su mostri di cemento. Tutto per una logica di sviluppo che sembra in realta' piu' una spirale di regresso senza ritorno. Per la verita' conosco bene i luoghi e le situazioni della costa tirrenica, ma accolgo l'invito del Tsf e sono disponibile a condurre una battaglia comune per il territorio e contro la barbarie del cemento''.
''Su una cosa siamo d'accordo tutti - ha proseguito Santelli - e cioe' che i cantieri di Cirella e di Praia a Mare vanno fermati per verificare le condizioni che ne hanno determinato la nascita. Un primo risultato dunque e' stato raggiunto, nonostante alcuni politici che abitualmente hanno il tempo per passeggiare, oziando, per il lungomare di Diamante, per tutto questo tempo non si siano accorti dello scempio che gli sorgeva sotto il naso''. ''Evidentemente - ha concluso - nonostante i miei impegni di governo nella capitale ho avuto il tempo di scorgere, tra le macerie della politica locale, anche gli ecomostri sul tirreno. Questa battaglia e' una battaglia della gente a difesa del proprio territorio”.

Corbelli: “Abbattere gli ecomostri di Cirella e Praia a Mare”

24/06 “Fermare e abbattere gli ecomostri di Cirella e Praia a Mare che deturpano uno degli angoli piu' belli della Calabria”. E' quanto chiede il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelli che preannuncia di voler portare la vicenda all'attenzione del Consiglio provinciale di Cosenza. “La vicenda degli ecomostri di Cirella e Praia a Mare - ha aggiunto - e' un danno non solo per questo angolo bellissimo del Tirreno cosentino ma per la stessa immagine della Calabria. Coloro i quali hanno pensato a questi ecomostri, li hanno avallati e sostenuti sono nemici della Calabria. Non e' con questi mostri di cemento che si rilancia il turismo. Con questi scempi si distrugge, anzi, il patrimonio paesaggistico e le bellezze naturali calabresi”. “Portero' questa vicenda - ha concluso Corbelli - all' attenzione del Consiglio provinciale”.

Il Corpo Forestale recupera un raro esemplare di rapace: il Gheppio

18/05 Il personale del corpo forestale della stazione di Tortora ha recuperato un esemplare di Gheppio nel centro cittadino di San Nicola Arcella. Il rapace e' stato notato dalla pattuglia all'interno di una gabbia che era appesa sotto una tettoia di una abitazione. I forestali sono intervenuti e, dopo aver sequestrato l'animale, hanno denunciato il proprietario dell'abitazione per detenzione di fauna selvatica protetta. Il Gheppio con un trauma all'ala e' stato subito portato presso il comando stazione per le prime cure e in seguito trasferito al Cras di Rende. Nei giorni scorsi il personale del Cras insieme al personale del Corpo Forestale di Sangineto ha rimesso in libertà nel comune di Maierà un esemplare di falco pellegrino ricoverato nel centro dopo che gli stessi agenti forestali lo avevano rinvenuto sul posto con una frattura all'ala sinistra.

 

Prateria di PosidoniaApprovate dalla Regione le norme per gli operatori del turismo subacqueo

07/05 Praterie di posidonia e resti dell’antica grecia tra relitti guerrieri e vecchi velieri. C’è un tesoro sommerso sui fondali del mare calabrese. Lo sanno bene le guide subacquee che conducono gli appassionati alla scoperta del mondo sott’acqua. Da oggi la Calabria sommersa, il turismo subacqueo e le attività degli operatori del settore possono contare su uno strumento legislativo ad hoc: “Norme per la disciplina dell’attività degli operatori del turismo subacqueo”. Un ampio articolato, di iniziativa del Gruppo Verdi, in collaborazione con il consorzio Calabria Sub, approvato ieri nel corso della seduta del Consiglio regionale, che mette ordine all’esercizio delle attività di guida e istruzione sub e fissa condizioni e requisiti per i centri di immersione e di addestramento. “Abbiamo inteso – ha dichiarato il promotore della legge, capogruppo dei Verdi, Diego Tommasi – fornire uno strumento adeguato, in grado di contemperare le esigenze degli operatori del settore, relative al riconoscimento delle varie figure professionali e delle associazioni, con quelle della sicurezza e della salvaguardia degli ambienti marini”. La legge, infatti istituisce l’Albo regionale dei professionisti delle immersioni (guide e istruttori subacquei) e delle associazioni di categoria (centri di immersione e addestramento e associazioni no profit). Ma è l’offerta turistica nel suo complesso che per i Verdi rappresenta lo strumento principale per il rilancio e lo sviluppo della Regione. “La Calabria – ha spiegato Tommasi - può diventare meta turistica privilegiata proprio attraverso la diversificazione dell’offerta e la predisposizione di strumenti di sviluppo che sappiano intercettare e cogliere anche le domande di nicchia, quali quelle legate al turismo subacqueo”. E al rilancio del turismo da immersione la legge guarda con particolare interesse, attraverso l’istituzione dell’Osservatorio regionale per il turismo subacqueo. Obiettivo, oltre a quello di monitorare costantemente la corretta applicazione e osservazione della legge con particolare riferimento alla tutela del patrimonio marino, è quello di incentivare forme di collaborazioni e sinergie tra gli operatori, al fine di coordinare le attività e individuare le strategie di sviluppo e rilancio dell’intero settore. “Sul turismo – ha detto Tommasi – la Calabria gioca la sua partita più importante. Riteniamo sia indispensabile costruire percorsi di sviluppo alternativi, in grado di integrare gli elementi naturalistici di questo territorio con quelli culturali e di tradizione”. “Siamo fermamente convinti – ha concluso il capogruppo dei Verdi – che il settore turistico, rappresenti un terreno importante e privilegiato, anche per attivare gli strumenti di cooperazione europea e mutuo scambio con i paesi della Comunità. La Calabria ha tutti gli elementi e le potenzialità per diventare una qualificata e competitiva meta turistica. E’ un terreno vergine sul quale noi Verdi intendiamo costruire le basi per un futuro di crescita economica, culturale e sociale sostenibili e possibili. ” (Nella foto una prateria sottomarina di posidonia)

 

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