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Archivo Notizie 2005
dal 9 al 21 febbraio

 

 

Appello di un detenuto di Castrovillari: “Liberate Giuliana, colomba della pace”

21/02 ''Mi rivolgo a voi fratelli iracheni, Liberate Giuliana. Liberate la colomba della Pace''. Questo l' appello lanciato che un detenuto della casa circondariale di Castrovillari, Giuseppe, ha lanciato stamani nel corso della rappresentazione teatrale ''Vite'', lavoro conclusivo del laboratorio teatrale che ''Scena Verticale'', compagnia teatrale castrovillarese, ha svolto nel carcere di Castrovillari con nove detenuti del terzo raggio. ''Il mio appello - ha aggiunto Giuseppe - viene da un luogo di sofferenza, un carcere, lo stesso luogo di sofferenza dove nostra sorella Giuliana e' costretta a vivere, perche' rapita. Non trovo ne' giusto ne' giustificato il vostro gesto in quanto Giuliana ha lottato per voi e per la vostra causa in prima linea. Ha fatto conoscere, al mondo intero, le atrocita' e le barbarie che i vostri parenti hanno subito. Solo grazie al coraggio della testimonianza di Giuliana questo e' stato possibile saperlo e vederlo. Senza di lei mai il mondo e l' umanita' intera avrebbe avuto cognizione di queste disumane atrocita'''. ''Per questo suo amore verso il prossimo e per il suo costante impegno e aiuto fornito al popolo iracheno - ha proseguito Giuseppe - Giuliana merita, dal mondo intero e da voi, fratelli iracheni, il premio Oscar per la solidarieta' e non la prigione. Bisogna ringraziare Giuliana Sgrena ed esserle riconoscenti per il suo impegno, il suo coraggio, le sue lotte che ha condotto in difesa dei diritti del popolo iracheno. Tutti dovremmo pregare e ringraziare Dio affinche' in Iraq vi fossero altre mille Giuliana Sgrena, poiche' solo lei, grazie alla sua grande umanita', con i suoi scritti e le sue testimonianze, e' riuscita a scuotere le coscienze dell' umanita' intera portando alla luce verita' nascoste e mostruose che nessuno conosceva''. ''Alta - ha concluso Giuseppe - e' la mia stima per lei. Grande e' il desiderio mio e di tutti coloro che amano la pace che Giuliana ritorni a informarci difendendo la liberta', la giustizia ma soprattutto i popoli martoriati''. Il lavoro conclusivo del laboratorio teatrale che la compagnia teatrale castrovillarese, ''Scena Verticale'', ha portato avanti con alcuni detenuti del terzo raggio del carcere della citta' del Pollino. L' iniziativa e' stata sostenuta dal Ministero di Grazia e Giustizia. '''Vite' - dice Dario De Luca, regista della rappresentazione - non e' che, banalmente, la vita delle persone che sono in scena. Naturalmente, abbiamo cercato di raccontare piccoli frammenti che potessero, pero', essere universali, cioe' dare l' idea di tutte le contraddizioni che nella vita ognuno puo' avere. Questo lo abbiamo fatto sia avvalendoci di scritti dei detenuti e sia partendo da 'Aspettando Godot' di Samuel Beckett che e' stato, un po', il filo rosso che ha messo insieme le vie raccontate''. Il regista, alla fine, nel sostenere che l' esperienza, portata avanti e' stata di ''una notevole valenza dal punto di vista culturale-formativo'', si e' detto pienamente soddisfatto ''sia per l' impegno e la bravura dimostrata dai nove attori che per il rapporto di collaborazione che si e' instaurato con il direttore della casa circondariale, Fedele Rizzo, e con il Comandante e tutti gli agenti della Polizia Penitenziaria''.

Accolto con sputi e monetine il nuovo prete di Santa Sofia d’Epiro

21/02 Sputi, fischi e lancio di monetine: cosi' un gruppo di abitanti di Santa Sofia d' Epiro, centro arbereshe della provincia di Cosenza, ha accolto il nuovo parroco, padre Mario Aluise, nominato nei giorni scorsi dal vescovo di Lungro, mons. Lupinacci, dopo la morte di Giovanni Capparelli, parroco del paese per 60 anni. La contestazione dei fedeli deriva dal fatto che sarebbe stata maggiormente gradita la nomina come parroco di Demetrio Braile, che per otto anni era stato vicario di Capparelli. I promotori della protesta hanno anche invitato la popolazione a non elargire offerte alla chiesa, destinando le somme relative ai poveri ed ai bisognosi del paese. Presidi silenziosi di protesta sono stati organizzati davanti la sede della Curia vescovile, a Lungro.

Pubblicato dal BURC il bando di selezione per 3 programmi formativi per lo sviluppo locale

21/02 E' stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regionale Calabria (Burc), Supplemento Straordinario n. 9 dell'11 febbraio 2005, il Bando di selezione per tre programmi formativi ''Laboratorio di formazione per lo sviluppo locale''. Lo rende noto la Fondazione Field. Il laboratorio si propone di supportare progetti imprenditoriali, già finanziati nell'ambito di programmi negoziati (Patti territoriali, Contratti d'area, Contratti di Quartiere, Pit, Patti per il sociale, Patti per l'occupazione), attraverso un'azione formativa mirata. L'azione formativa sarà rivolta ai seguenti destinatari: titolari e/o dirigenti e quadri di imprese finanziate nell'ambito della programmazione negoziata. Possono rispondere al bando, in qualità di Soggetto proponente, partenariati formalmente costituiti per la gestione degli strumenti di programmazione suddetti che abbiano rilevato specifiche esigenze formative da parte delle imprese coinvolte nei rispettivi programmi di sviluppo. Ciascun Soggetto Proponente è chiamato ad avanzare una proposta di percorso formativo secondo uno schema allegato al Bando. Le proposte di percorsi formativi saranno selezionate sulla base della congruità delle stesse rispetto al progetto di sviluppo (Patto, Contratto, Pit) di riferimento. Saranno valutate, a titolo preferenziale, le proposte formative a sostegno di idee imprenditoriali incentrate sull'utilizzo e la valorizzazione di risorse locali e le proposte formative destinate ad imprese che si caratterizzano in termini di tipicità delle produzioni e di forte caratterizzazione rispetto al territorio di produzione (prodotti tipici, Igt, Doc, Dop, etc.). Il bando e lo schema di domanda sono reperibili presso la segreteria Field - Assessorato alla formazione professionale, piazza Matteotti, Catanzaro e via internate collegandosi ai seguenti indirizzi: www.regionecalabria.it; www.emersionelavorononregolare.it; www.emersionecalabria.it

Scali neo presidente delle Ferrovie della Calabria. Covello rimane nel Cda

21/02 Giuseppe Mario Scali, consigliere presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, e' il nuovo presidente delle Ferrovie della Calabria, azienda di trasporto a capitale pubblico. La nomina e' stata decisa dall' assemblea dei soci, riunitasi nella sede del ministero delle Infrastrutture, che ha anche nominato il nuovo consiglio d' amministrazione. Del nuovo consiglio sono stati chiamati a fare parte Virginio Di Giovambattista (segretario), Orlando Bifaretti, Franco Covello (presidente uscente) e Sergio D' Elia, designato dalla Regione Calabria.

Trenitalia avvia il servizio degli assistenti di linea

21/02 Entrano in servizio su due linee ferroviarie regionali gli assistenti di linea. Sono quattro e operano su 2 tratte molto frequentate dai pendolari: la Napoli-Formia e la Napoli-Salerno-Paola-Cosenza. Indosseranno un cappello giallo che li rendera' riconoscibili ai viaggiatori e avranno il compito di ascoltare i clienti, raccogliere osservazioni, reclami, fornire informazioni e di attivarsi per rendere piu' comodo ed efficiente il servizio mantenendo i contatti con il personale a bordo del treno, le stazioni, le sale operative e gli impianti di manutenzione. L'iniziativa e' stata presentata oggi nella stazione di Napoli-Mergellina dall'assessore regionale ai trasporti, Ennio Cascetta e da Carlo Pino, direttore trasporto regionale Campania di Trenitalia. ''Qualcuno li ha gia' definiti angeli custodi dei pendolari - ha spiegato il direttore Pino - si tratta infatti di operatori specializzati che daranno informazioni e ascolteranno i consigli e i suggerimenti dei viaggiatori, i quali come utenti quotidiani di queste linee, sapranno segnalare criticita' e disservizi. Ogni operatore sara' collegato alla centrale operativa grazie ad un palmare, con il quale inoltrera' segnalazioni e reclami in tempo reale''. ''In questo modo - ha concluso Pino - saremo in grado di anticipare i problemi e programmare le soluzioni''. Per Ennio Cascetta ''questo nuovo servizio rientra in un'ampia strategia di attenzione che mette al centro il viaggiatore e le sue esigenze. Figure nuove che alzano il livello della qualita' sui nostri treni e che speriamo di estendere presto anche ad altre linee molto utilizzate dai pendolari come la Napoli-Caserta''. ''Come Regione Campania - ha concluso l'assessore Cascetta - consideriamo tutto il sistema della Metropolitana Regionale l'asse portante del trasporto pubblico nella nostra regione. Per questo abbiamo finanziato il varo di 67 nuovi convogli che circoleranno sulla rete entro il 2007, per una spesa complessiva di 290 milioni di euro''. I quattro 'cappelli gialli' risponderanno alle telefonate dei clienti dal lunedi' al venerdi' preferibilmente dalle ore 11.00 alle ore 13.00 ai seguenti recapiti: Giovanni Esposito 335 1510328, Giuseppe La Montagna 335 1510360 linea Napoli - Formia; Antonio Iorio 335 1510353, Lucio Barberio 335 1510368 linea Napoli - Salerno - Paola - Cosenza. Attivati anche due indirizzi di posta elettronica: napoliformia@trenitalia.it , napolicosenza@trenitalia.it.

Protesta degli operai della Dolmen, a Rossano, senza stipendio da tre mesi

21/02 Minacciano di occupare la statale 106 ionica i circa 50 operai della Dolmen s.r.l., azienda di prefabbricati, che opera nell' area industriale di Rossano, se entro domani non otterranno notizie positive sul pagamento degli stipendi, che non ricevono da novembre dello scorso anno. La decisione e' stata presa di concerto con le Organizzazioni Sindacali Cgil e Uil, nel corso dell' assemblea dei lavoratori, che si e' tenuta nella mattinata di oggi, nel corso della quale e' stato proclamato lo stato d' agitazione. Chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Cosenza. Pino Sgobio, capogruppo dei Comunisti italiani alla Camera che sull' argomento ha presentato un' interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, Roberto Maroni. ''Il Ministro del Lavoro intervenga a tutela dei diritti e della dignita' dei lavoratori della Dolmen di Rossano, che da oltre quattro mesi non ricevono lo stipendio'' ''La tutela dei lavoratori - afferma Sgobio - deve essere al primo punto dell' agenda di ogni Ministro del Lavoro e quando questi non vengono rispettati e' opportuno che intervenga per porre rimedio''.

A Fuscaldo paura per un giovane che aggredisce i cittadini

21/02 La mancata adozione di provvedimenti giudiziari nei confronti di un giovane reo di avere compiuto alcune aggressioni e' stata lamentata da un abitante di Fuscaldo, che in una lettera parla di un clima di ''terrore'' in cui vive ''una intera comunita' di onesti e pacifici cittadini''. Secondo quanto riferito nella lettera, il giovane, nei giorni scorsi, nella frazione Cariglio, avrebbe aggredito tre persone, una delle quali e' dovuta ricorrere alle cure dei sanitari per contusioni giudicate guaribili in 3 giorni, senza che nei suoi confronti venisse adottato alcune provvedimento restrittivo. ''Le famiglie di Cariglio - e' scritto nella lettera, in cui si sottolinea come il giovane sia gia' noto a polizia e carabinieri - sono esasperate e temono che quando finalmente le forze dell' ordine e la magistratura si decideranno a prendere provvedimenti sara' forse troppo tardi: bisogna attendere l' irreparabile? Quanto e' successo, non e' sufficiente a dichiarare lo stato di pericolosita' dell' incriminato, al punto tale di prevedere misure di custodia cautelare?''.

Continua a nevicare in provincia di Cosenza

21/02 Nevica ancora su gran parte della provincia di Cosenza ed in particolare sulla Sila dove su molte strade c' e' l' obbligo delle catene montate. Nessun disagio viene segnalato, al momento, sull' Autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nel tratto calabrese della A3 sta nevicando tra Mormanno e Campotenese, ma la circolazione, secondo quanto riferito dalla Polizia stradale, e' regolare, grazie anche al lavoro degli spazzaneve. Sull' autostrada, comunque, e' previsto l' obbligo di catene a bordo a partire dallo svincolo di Falerna, nel lametino, in direzione nord. Maggiori disagi si registrato sulla statale 107 e su molte strade interne della Sila. Qui, infatti, la circolazione e' possibile solo con le catene montate. Sulla zona, infatti, sta continuando a nevicare e spira un forte vento che oltre a creare problemi alla visibilita', porta la neve sull' asfalto. Durante la notte sulla zona sono caduti 20 centimetri di neve, dopo i 60 di ieri. Gli spazzaneve della Provincia di Cosenza, ieri sono dovuti intervenire in piu' occasioni nei pressi della statale 107 per soccorrere alcuni automobilisti e due pullman che erano rimasti bloccati.

Abitazione in fiamme a Belmonte. Salvi un pensionato e sua moglie.

21/02 Un incendio, probabilmente causato da un corto circuito, si e' sviluppato stamani nell' abitazione di un pensionato di 70 anni, a Belmonte Calabro. L' uomo, che si trovava in casa insieme alla moglie, e' riuscito a mettersi in salvo. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco il cui intervento ha permesso di circoscrivere l' incendio ad una sola stanza.

Nevica su tutti i rilievi della provincia di Cosenza, Traffico rallentato sulla A/3

20/02 Continua a nevicare in Calabria, in particolare nella zona del Cosentino. Sulla strada statale 107, nei pressi di Paola il traffico è rallentato a causa delle abbondanti nevicate, sulla tratto della Sila cosentina, è obbligatorio il transito con catene; sull'autostrada A3, si registrano rallentamenti del traffico sul tratto lucano dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, in particolare nel tratto compreso tra gli svincoli di Buonabitacolo (Salerno) e Mormanno (Cosenza ) ma non vengono segnalati disagi Le abbondanti nevicate di questi ultimi giorni hanno creato un clima di grande festa nelle zone della Sila che, in queste ultime ore, sono state prese d'assalto da numerosi turisti provenienti da diverse regioni. Le comitive dei turisti hanno raggiunto le localita' della Sila sia con viaggi organizzati che autonomamente. La gran parte dei turisti ripartiranno domani mattina. Gli impianti per sciare sono attualmente funzionanti. Ancora disagi sulle percorrenze di montagna calabresi, dove la neve sta cadendo copiosamente.

Seicento persone ai funerali di Piromalli

20/02 E' un dolore vissuto nel silenzio quello dei familiari e degli amici di Giuseppe Piromalli, il boss della 'ndrangheta morto ieri mattina nella sua abitazione a Gioia Tauro, che oggi pomeriggio hanno partecipato ai funerali. Il feretro e' stato trasportato a spalla, dall'abitazione del boss fino alla chiesa di San Francesco di Paola, dove si e' svolto il rito funebre, da un gruppo di amici dell'anziano e potente esponente della 'ndrangheta. Ad aprire il corteo funebre c'erano una trentina di corone di fiori poste su camioncini ed alcune trasportate a spalla. Al funerali, oltre ai familiari, hanno partecipato circa seicento persone giunte da tutta la Piana di Gioia Tauro ma anche da altre zone della Calabria. Nel corso del rito funebre ci sono state poche lacrime e pochi momenti di commozione anche se, tra coloro che erano all'esterno della chiesa, in molti ricordavano la vita e vicissitudini dell'anziano boss. Giuseppe Piromalli, morto all'eta' di 84 anni, fu protagonista di numerose vicende di mafia. Era a capo di una cosca che appartiene alla storia stessa della 'ndrangheta, con potenti collegamenti con Cosa nostra e la mafia italo-americana. Nel 2003, a causa delle sue gravi condizioni di salute che erano incompatibile col regime carcerario, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Piromalli dopo 20 anni di detenzione, stanco e malato, era tornato nella sua vecchia casa di Gioia Tauro, circondato dall' affetto dei suoi familiari e dei suoi amici. In molti sostengono che negli ultimi tempi si era isolato e che non volesse vedere piu' nessuno, quasi come se avesse il desiderio di riflettere sulla sua vita. La storia criminale di Giuseppe Piromalli inizia nel 1978 quando don Peppino subentra nel comando dell' omonima cosca al fratello Girolamo, detto 'Mommo', stroncato anch' egli da un male incurabile a poco meno di 60 anni. Coloro che ricordano il funerali di 'Mommo' non hanno esitato, seppure in forma anonima e con toni di voce molto bassi, a sostenere che quella celebrata oggi e' stata minore rilevanza e con una partecipazione ridotta. La prima, clamorosa, condanna nei confronti di Piromaggli gli fu inflitta dalla Corte d' assise di Palmi, nel luglio del 1985, ad undici ergastoli per altrettanti omicidi, poi ridotti ad uno in seguito all' annullamento della sentenza da parte della Corte di Cassazione, e la seconda nel 1986 nel cosiddetto processo alla mafia delle tre province. A determinare la condanna di Piromalli furono soprattutto le dichiarazioni di Pino Scriva, primo grande pentito della 'ndrangheta ed un tempo fedelissimo del boss.

Temperature siberiane in Sila (-20). Alcune zone isolate sul Pollino raggiunte da un elicottero

19/02 Temperature siberiane sono state raggiunte la notte scorsa sulla Sila. Nel centro operativo della Provincia di Cosenza di Cavaliere, in SIla, la temperatura e' arrivata a -16 gradi, ed a Botte Donato, ad una quota maggiore, e' giunta intorno ai -20. Stamani, grazie anche alla splendida giornata di sole, la colonnina di mercurio e' tornata su livelli ''accettabili'', raggiungendo i +5. Gli impianti sciistici della zona sono tutti aperti, grazie anche ai 180 centimetri di neve presenti. Un elicottero del Corpo forestale dello Stato, decollato dalla base di Lamezia Terme, sta facendo la spola da stamani tra S. Donato di Ninea e San Sosti, nella zona del Parco nazionale del Pollino, per trasportare agli abitanti delle contrade montane rimaste isolate dalla neve alimenti e fieno per gli animali. L' opera di soccorso avviata dal Comando provinciale del Cfs di Cosenza a causa delle difficolta' provocate dalle abbondanti precipitazioni nevose di queste ultime ore sta interessando tutta la provincia. Interventi di soccorso sono stati effettuati a favore di cittadini, appassionati della montagna e agricoltori. Il velivolo del Cfs, un Nh 500, che sta portando cibo, nel pomeriggio si spostera' nelle zone tirreniche della provincia di Cosenza. Gran parte della viabilita' in Sila e' consentita con le catene, mentre sulla statale 107, nella zona di Camigliatello e Spezzano Sila, e sull' autostrada Salerno-Reggio Calabria, da Sibari in direzione nord, permane l' obbligo di catene a bordo nonostante in Calabria abbia smesso di nevicare. La polizia stradale sta attuando alcuni ''filtri'' per verificare che gli automobilisti siano in possesso delle catene sulla ss 107 mentre il provvedimento non si e' reso necessario per l' autostrada.

E’ morto il boss Giuseppe Piromalli. Fu condannato ad undici ergastoli

19/02 Giuseppe Piromalli, di 84 anni, capo dell' omonima cosca della 'ndrangheta, e' morto stamattina, a causa di una malattia incurabile, nella sua abitazione di Gioia Tauro . A Piromalli due anni fa erano stati concessi gli arresti domiciliari, poiche' le sue condizioni di salute erano diventate incompatibili col regime carcerario. Il boss stava scontando una condanna a 27 anni di reclusione per omicidio ed associazione per delinquere di tipo mafioso. Con il fratello Mommo, morto anche lui per cause naturali alla fine degli anni '70, Giuseppe Piromalli era stato uno dei fondatori di una cosca che e' stata protagonista della storia e delle vicende degli ultimi decenni della 'ndrangheta, inserita in molti affari illeciti non soltanto nella Piana di Gioia Tauro e nell' intera Calabria, con alleanze e contatti con altri gruppi criminali, ma anche a livello nazionale ed internazionale. Piromalli era detenuto dal 1984, quando fu arrestato dai militari della Compagnia di Gioia Tauro al comando dell' allora capitano Gilberto Murgia. Nella vicenda di Piromalli c' e' anche un episodio che rappresenta un record nella storia criminale e giudiziaria del nostro Paese. Nel 1985 la Corte d' assise di Palmi, presieduta da Calogero Mannino, commino' a Piromalli 11 ergastoli in relazione ad altrettanti omicidi attribuiti al boss di Gioia Tauro. La sentenza fu pero' successivamente annullata dalla Corte di cassazione, che rinvio' gli atti alla Corte d' assise di Reggio Calabria i cui giudici, a conclusione del processo, condannarono Piromalli ad un solo ergastolo. Un' altra condanna al carcere a vita fu comminata sempre negli anni '80 a Piromalli a conclusione del cosiddetto processo alla ''mafia delle tre province'' che vedeva imputati affiliati a cosche di tutta la Calabria, che all' epoca aveva appunto tre province (Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria) e non cinque come adesso. Piromalli, comunque, anche dal carcere ha continuato a gestire gli affari della cosca insieme agli affiliati del gruppo alleato dei Mole'. Col passare degli anni il gruppo Mole', anzi, ha acquisito sempre piu' importanza nella gestione della cosca, mantenendo comunque uno stretto collegamento con Giuseppe Piromalli. ''Con la morte di Piromalli - ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Salvatore Boemi, ex coordinatore della Procura distrettuale - e' morto un vero capo, un uomo che aveva non soltanto le funzioni ma anche lo stile del boss mafioso''. Il boss Piromalli fu protagonista di tantissime vicende di mafia, capo di una cosca che appartiene alla storia stessa della 'ndrangheta, con potenti collegamenti con Cosa nostra e la mafia italo-americana, ha dovuto arrendersi al cancro che lo aveva aggredito da alcuni anni. Nel 2003, poiche' le sue condizioni di salute erano diventate incompatibili col regime carcerario, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Piromalli, cosi', dopo 20 anni di detenzione, stanco e malato, era tornato nella sua vecchia casa di Gioia Tauro, circondato dall' affetto dei suoi familiari e dei suoi amici piu' intimi, protetto come un' icona, simbolo vivente di una 'ndrangheta che ha sempre basato il suo potere sui vincoli familiari e sul carisma dei capi. Qualcuno dice che negli ultimi tempi si era isolato e che non volesse vedere piu' nessuno. ''Ormai - dice qualcuno - era stanco e rassegnato alla morte''. La storia criminale di Giuseppe Piromalli inizia nel 1978 quando don Peppino subentra nel comando dell' omonima cosca al fratello Girolamo, detto ''Mommo'', stroncato anch' egli da un male incurabile a poco meno di 60 anni. Non fu facile per don Peppino Piromalli prendere il posto del fratello, potentissimo e considerato persona di grande saggezza. ''Il cambio della guardia al vertice della cosca - spiega Salvatore Boemi, procuratore aggiunto di Reggio Calabria e grande esperto di 'ndrangheta - coincise con un brusco cambio di rotta. Da espressione della mafia agricola, la cosca Piromalli assunse il controllo dei lavori edili legati alla realizzazione delle grandi opere pubbliche nella Piana di Gioia Tauro''. La cosca Piromalli entro' subito in guerra col gruppo dei Tripodi. Peppino Piromalli fu accusato di avere ordinato una serie di omicidi contro elementi della cosca rivale e si rese irrperibile. La sua latitanza, pero', si concluse il 24 febbraio del 1984 quando fu arrestato, a conclusione di una storica operazione, dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro al comando dell' allora capitano Gilberto Murgia. Da allora Piromalli e' sempre stato in carcere ed ha visto la sua cosca sfaldarsi in due gruppi: il primo gestito dal nipote Giuseppe jr., con diramazioni soprattutto nel nord Italia, ed il secondo gestito dalla famiglia dei cugini Mole', veri dominatori negli ultimi anni degli affari illeciti nella Piana di Gioia Tauro, ed in primo luogo degli appalti per la realizzazione del grande porto container. Dopo l' arresto, per Piromalli arrivarono le condanne: la prima, clamorosa, comminatagli dalla Corte d' assise di Palmi, nel luglio del 1985, ad undici ergastoli per altrettanti omicidi, poi ridotti ad uno in seguito all' annullamento della sentenza da parte della Corte di Cassazione, e la seconda nel 1986 nel cosiddetto processo alla mafia delle tre province. A determinare la condanna di Piromalli furono soprattutto le dichiarazioni di Pino Scriva, primo grande pentito della 'ndrangheta ed un tempo fedelissimo del boss. ''Fu proprio nel corso del processo conclusosi con la condanna ad 11 ergastoli - dice ancora Salvatore Boemi - che la potenza di Giuseppe Piromalli raggiunse il suo livello massimo: il boss, imputato con altre 59 affiliati della sua cosca, ordino' ad un certo punto a tutti i difensori di ritirarsi del processo in segno di protesta contro il pentito Scriva, accusato di avere offeso alcuni avvocati. La Corte d' assise nomino' alcuni difensori d' ufficio che pero' rifiutarono l' incarico. Il processo registro' una lunga pausa e si concluse praticamente senza discussione con l' intervento dell' allora presidente dell' ordine forense di Palmi, avv. Filippo Napoli, che tra l' altro era un civilista. Piromalli, facendo ritirare gli avvocati, sperava di fare saltare il processo, ma il suo proposito non si realizzo' per l' ostinazione del presidente Saverio Mannino. Fu una grande prova di forza dello Stato''. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio, alle 15, a Gioia Tauro. Per le esequie il questore di Reggio Calabria, Vincenzo Speranza, non ha imposto alcuna prescrizione particolare. La salma di Piromalli sara' portata in corteo dall' abitazione del boss fino alla chiesa di San Francesco, dove si svolgera' il rito funebre. Quindi sara' trasferita nel cimitero di Gioia Tauro, dove sara' inumata nella cappella di famiglia.

Pubblicato il regolamento applicativo della legge regionale sulla diffusione della cultura tetatrale

19/02 Promozione ed equilibrata diffusione della cultura teatrale sul territorio calabrese; creazione di un sistema organico di rapporti in cui realta' publiche e private, enti locali e istituzioni culturali, scolastiche e universitarie interagiscano nell' opera di programmazione; sviluppo artistico, professionale e produttivo del settore: sono queste alcune delle finalita' del regolamento che disciplina gli interventi per la programmazione e lo sviluppo dell' attivita' teatrale in base alla legge regionale 9 febbraio n.3. Il testo del provvedimento, licenziato lo scorso 26 gennaio dalla Giunta regionale a distanza di un anno dall' approvazione della legge quadro sul teatro, e' stato pubblicato lo scorso 3 febbraio sul Bollettino ufficiale della Regione. In dieci articoli, l' esecutivo fornisce lo strumento esplicativo in materia di assegnazione dei contributi a soggetti che svolgono attivita' teatrali in via continuativa e con carattere di professionalita'. Il regolamento, inoltre, si propone di favorire ''la fruizione dello spettacolo teatrale da parte di fasce sempre piu' ampie di pubblico, riservando un' attenzione particolare alla maturazione culturale e artistica delle giovani generazioni; di incentivare la valorizzazione, attraverso le modalita' proprie del teatro, del patrimonio di storia e cultura della regione con uno specifico interesse per i processi di integrazione culturale e sociale in atto sul territorio calabrese e di promuovere la realizzazione di progetti finalizzati alla formazione professionale per il personale tecnico e artistico e l' incentivazione delle attivita' teatrali di recente formazione, la sperimentazione e la ricerca''. Per quanto concerne l' assegnazione dei contributi previsti dalla legge del febbraio dello scorso anno ''sono ammessi - e' scritto nel testo - i soggetti teatrali legalmente costituiti da almeno due anni, con sede in Calabria''. Riferimento principale e' ''la comprovata attivita' continuativa'' in base alla quale, tra l' altro, ogni soggetto dovra' avere realizzato almeno 40 recite di propri spettacoli nell' ambito regionale non in forma gratuita. L' entita' dei contributi, definiti complessivamente su base triennale, verra' determinata attraverso una valutazione di carattere quali-quantitativo. Il regolamento mette l' accento su tre ambiti specifici: l' attivita' teatrale stabile (''d' interesse pubblico e contraddistinta da una progettualita' integrata di produzione, ricerca, attivita' formativa, promozione e ospitalita' e da specifiche finalita' artistiche, culturali e sociali''); le compagnie teatrali ''la cui attivita' e' improntata a criteri di professionalita' artistica e gestionale e di continuita' del nucleo artistico'') e i circuiti teatrali regionali (''intesi come elemento rilevante per una politica di riequilibrio e di omogenea diffusione delle attivita' teatrali''). Prevista, nell' articolato, anche la diffusione e il radicamento di ''residenze multidisciplinari'', strutture atte a garantire la permanenza di un soggetto teatrale professionale facente capo a uno o piu' Comuni per lo svolgimento di attivita' di spettacolo aperti al pubblico e contempla, infine, la concessione di incentivi finanziari per spese relative al restauro, all' adeguamento e alla riqualificazione di sedi ed attrezzature destinate alle attivita' teatrali.

A San Pietro in Guarano giovane aggredisce i Carabinieri: arrestato

19/02 Un giovane, Francesco Motta, di 23 anni, e' stato arrestato dai carabinieri a San Pietro in Guarano per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. I carabinieri sono intervenuti perche' il giovane stava minacciando il padre e la madre con un coltello. Quando i carabinieri sono intervenuti il giovane Motta li ha aggrediti. Il giovane e' stato bloccato ed arrestato.

Tre arresti a Lungro per furto di legna

19/02 I carabinieri di Lungro hanno arrestato tre persone con l' accusa di furto aggravato di legname. I tre, Markus Messina, di 34 anni, Sonia Di Monte (22) e Lucia Accursi (40), tutti di Firmo, sono stati sorpresi all' interno di un' azienda agricola al confine tra i comuni di Lungo e Firmo, mentre erano intenti a tagliare delle querce. La legna recuperata e' stata restituita al legittimo proprietario. Il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Castrovillari, Livio Cristofano, ha disposto per le due donne gli arresti domiciliari, mentre Messina e' stato portato in carcere.

Ancora neve in arrivo in Calabria. Allerta anche in pianura. Venti forti in tutto il Sud

18/02 Torna la neve su tutta l'Italia: una perturbazione in arrivo dalla penisola scandinava portera' a partire da domani pomeriggio nevicate diffuse, prima a quote collinari e successivamente anche in pianura, dalla Lombardia alla Calabria. Il Dipartimento di Protezione Civile ha quindi emesso un allerta meteo per le prossime 24-36 ore invitando tutti i soggetti coinvolti a predisporre gli interventi necessari a far fronte ad eventuali situazioni di disagio. In particolare, gli esperti prevedono a partire da domani pomeriggio e per le successive 24-36 ore nevicate inizialmente a quote collinari su Toscana ed Emilia-Romagna. Ma i fenomeni si estenderanno anche su Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove i fiocchi potrebbero cadere anche in pianura. Dalla nottata di domani e per le successive 24-36 ore, inoltre, si attendono precipitazioni nevose al di sopra dei 400-600 metri su Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria. Su Marche e Umbria non sono escluse nevicate a quote collinari. Ma non sara' solo la neve a rendere difficile il fine settimana: sempre dalla serata di domani gli esperti del Dipartimento prevedono venti da forti a molto forti su Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata, con mareggiate lungo le coste esposte. Anche in questo caso il fenomeno dovrebbe proseguire per 24-36 ore. La sala operativa della Protezione Civile seguira' l'evolversi della situazione in stretto contatto con le prefetture e le strutture regionali.

La Provincia di Cosenza richiede lo stato di calamità naturale

18/02 Le condizioni metereologiche particolari delle scorse settimane e degli scorsi giorni che hanno creato gravissime difficoltà ed ingenti danni nella provincia di Cosenza, pongono tutte le condizioni per un riconoscimento dello stato di calamità naturale. Convinti di questi circostanza sono il Presidente della Provincia, onorevole Mario Oliverio e l’Assessore all’Agricoltura, Luciano Manfrinato, che hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Politiche Agricole e forestali, Alemanno, al Presidente Giunta Regionale, Chiaravalloti, all’Assessore Regionale Agricoltura, Dima, alla Direzione del Dipartimento Nazionale ed a quello Regionale della Protezione Civile mettendo in evidenza la specifica richiesta. “Le recenti avverse condizioni meteorologiche che si sono abbattute sulla provincia di Cosenza- scrivono Oliverio e Manfrinato- hanno determinato, oltre che gravissimi disagi per la popolazione, anche ingenti e sostanziali danni alle colture in atto ed agli allevamenti che in innumerevoli casi sono rimasti abbandonati e quindi senza mangimi sia per l’impossibilità dei rifornimenti che per le difficoltà degli allevatori a raggiungere le stalle.” “ Tali eventi calamitosi- rilevano il Presidente e l’Assessore all’Agricoltura della Provincia- vanno ad inserirsi e ad acuire le condizioni congiunturali in cui versa l’economia della provincia di Cosenza ed in particolare il settore dell’agricoltura. Si chiede, pertanto, a ciascuno per le sue competenze e responsabilità istituzionali, di attivarsi affinché per i territori della provincia di Cosenza colpiti dalle recenti avversità meteorologiche sia dichiarato lo stato di calamità naturale.” In aggiunta, come reso noto dal Presidente Oliverio, gli stessi destinatari istituzionali sono stati investiti della richiesta di un concreto sostegno, da garantire e destinare oltre che all’Ente Provincia anche ai Comuni che hanno messo e continuano a mettere in atto sforzi senza precedenti e senza risparmio di mezzi, uomini e risorse per riportare a normalità situazioni di disagio e difficoltà verificatesi un po’ ovunque sul territorio.

Speciale: Rogo di Primavalle: Cdl chiede cosa pensa Loiero di Piperno assessore. Scalzone chiede di essere indagato

Mons. Bregantini a proposito dell’omicidio Cataldo“Bisogna fermare l’odio con il bene”

18/02 ''Bisogna pregare affinche' il male non prevalga. Esorto tutti a combattere il male con il bene''. E' quanto ha detto il vescovo di Locri, Giancarlo Bregantini, in riferimento all'omicidio di Giuseppe Cataldo, di 36 anni, ucciso martedi' scorso in un agguato. La vittima e' nipote di Giuseppe Cataldo, di 67 anni, ritenuto il capo dell'omonima cosca. Rispetto al pericolo che a Locri, dopo una tregua di circa cinque anni, possa riprendere la faida tra le cosche dei Cataldo e Cordi', monsignor Bregantini ha aggiunto che ''non bisogna permettere che l'odio prenda il sopravvento; occorre alimentare, invece, ideali di pace e di fraterna convivenza: la societa' civile di Locri e della Locride sapra' certamente respingere il pericolo di una nuova spirale di violenza''. Il timore, comunque, che a Locri possa riprendere la faida tra le due cosche e' stato anche espresso in modo chiaro dal magistrato dell'antimafia Nicola Gratteri che ha giudicato l'agguato nel quale e' rimasto vittima Giuseppe Cataldo un ''omicidio eccellente che potrebbe nuovamente rompere gli equilibri''.

Monsignor Agostino si congeda salutando gli Organi della Provincia

18/02 Una semplice ma toccante e commossa cerimonia, il commiato ufficiale del Vescovo di Cosenza, Monsignor Agostino, dal Presidente della Provincia, dalla sua Giunta e dai consiglieri, avvenuto stamane nel corso di una visita che l’onorevole Mario Oliverio aveva vivamente sollecitato prima della fine del mandato apostolico del Presule. Un incontro che non ha avuto nulla di rituale tra due uomini la cui conoscenza, stima profonda, affetto è da far risalire molto indietro nel tempo e che ha permesso ai molti amministratori presenti, tra i quali il Presidente del Consiglio, Francesco Principe ed il Vicepresidente Salvatore Perugini, di esprimere il proprio sentito saluto e ringraziamento al Vescovo. “Per noi è sempre stato un punto di riferimento- ha dichiarato a Monsignor Agostino il Presidente Oliverio-; la sua azione forte, lascia un segno indelebile, che spesso abbiamo anche accolto e fatto nostro. A partire da uno dei capisaldi del Suo insegnamento che è stato il sottolineare che si deve attenzione all’uomo nella sua interezza, proponendo una fede che spinge a “guardare oltre”. Quello stesso “oltre”, quella stessa lungimiranza, che stiamo cercando di definire, per quanto più possibile nettamente, anche noi in questa nuova esperienza politica che consideriamo prima di tutto un avventura umana.” “Abbiamo ascoltato la Sua autorevole voce levarsi verso piaghe orrende- usura, mafia- contro le quali non ha lesinato il suo fattivo contributo. Le sue indicazioni non cadono nel vuoto, per quel che ci riguarda, poiché abbiamo anche noi un cammino da compiere intorno alla nuova “questione sociale” che si pone e che impegna sui terreni delle piaghe di sofferenza sociale, sulla lotta alla criminalità e sul lavoro” ha proseguito quindi l’onorevole Oliverio, che ha brevemente illustrato al Padre Arcivescovo le più rilevanti iniziative ed i progetti più significativi avviati dalla sua esperienza amministrativa, tra i quali la partenza degli Osservatori sociali, la rappresentanza consiliare per i migranti, l’azione della Fondazione Europa-Mezzogiorno-Mediterraneo, il riavvio della concertazione con le parti sociali.
“L’unico vero futuro sta nella capacità di mettersi in relazione al di là della appartenenze, far fronte comune, unità e compattezza per la nostra terra” ha tenuto a testimoniare il Presidente della Provincia, il quale ha anche ricordato il rapporto con sempre avuto da Monsignor Agostino con il mondo della politica: fecondo, sempre pronto a cogliere il nodo etico delle questioni in gioco.
Ed è proprio a questo riguardo che, nel suo saluto nella sede della “nobile Provincia di Cosenza”, Il Vescovo si è a lungo soffermato, pronunciando una serie di vere e proprie esortazione che restano quale testimonianza sulla politica intesa come intervento nella comunità.
“Portiamo fuori dal suo solipsismo la politica- ha detto Monsignor Agostino-; avviamola verso una redenzione che le permetta di ritrovarsi dinanzi al suo interlocutore che è l’uomo. Non lasciamo che coltivi l’esistente; dia riposte celeri e abbandoni la lenta burocrazia. La politica ha bisogno di valori, idee, progettualità, eticità.”
“Vigiliamo- ha esortato l’Arcivescovo rivolto al Presidente ma anche a tutti presenti- affinché questo possa essere realizzato.”
Ed ancora, forte del piglio di ironia feconda della quale l’Arcivescovo ha sempre dato apprezzatissima manifestazione: “Dico ai politici: litigate di meno e studiate di più!”.
Al termine della cerimonia il Presidente Oliverio ha inteso far dono a Monsignor Agostino di una corona del Rosario, chiedendo di pregare in particolare per la pace della nostra comunità.
Una domanda accolta appieno dal Padre Arcivescovo, che ha riferito: “Su questi grani, meditando i misteri dolorosi, ma soprattutto quelli gaudiosi, mi ricorderò di voi.”

Il 22 inaugurazione della sede del Centro di Servizio per il Volontariato di Cosenza

18/02 L’Associazione Volontà Solidale - Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia di Cosenza inaugura martedì 22 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 17,30, in via Rivocati n. 87 la nuova sede di Cosenza. Un appuntamento molto importante perché rappresenta un primo passo verso la presenza territoriale del centro. L’obiettivo è infatti quello di dar vita a 5 delegazioni/sportelli presenti su tutta la provincia di Cosenza, così da rendere ancora più diretto il contatto delle associazioni con il centro, la cui sede operativa, lo ricordiamo, si trova a Rende, in Via Todaro n. 85. La nuova sede sarà una sede di rappresentanza, ma anche uno spazio messo a disposizione delle associazioni di volontariato che vorranno usufruirne. Alla manifestazione interverranno: Anna Maria Odoardi, Presidente del CSV Cosenza Eva Catizone, Sindaco di Cosenza Lorenzo Maria Di Napoli, Vice Presidente del Co.Ge

Minoranze Linguistiche: Proposto un coordinamento delel Province meridionali

18/01 Si è riunito presso la sede di rappresentanza, in Piazza Valdesi, a Cosenza, il Coordinamento Provinciale delle Minoranze linguistiche storiche, cioè l’organismo operativo e attivo, composto dai rappresentanti dei Comuni di minoranza linguistica presenti sul territorio, dalla Provincia , dall’Eparchìa e dall’Università della Calabria.
Alla riunione, presieduta dall’Assessore Provinciale alle Minoranze Linguistiche Storiche, Donatella Laudadio, sono intervenuti il prof. Francesco Altimari, direttore del Dipartimento di Linguistica presso l’Università della Calabria, il funzionario responsabile del settore cultura dell’ANCI, dr. Santoro, molti Sindaci delle comunità arbreshe e del Comune occitano di Guardia Piemontese, i delegati per le associazioni e per le scuole, oltre agli operatori degli sportelli linguistici comunali.
“Il Presidente della Provincia On. Mario Oliverio ha inteso sottolineare il valore democratico e sociale delle numerosissime minoranze linguistiche e storiche di questa Provincia, che costituiscono quasi un decimo della popolazione totale, con l’istituzione di una delega specifica alle Minoranze Linguistiche, che è assolutamente unica in Italia -ha detto l’Assessore Donatella Laudadio, introducendo la discussione-; occorre pertanto dar vita, in questa sede storica del Coordinamento Provinciale, ad un Osservatorio della realtà minoritaria, come è previsto nel programma del Presidente, che effettui in primo luogo una mappatura degli insediamenti, delle risorse e dei bisogni delle popolazioni e, successivamente, individui e proponga interventi, progetti, iniziative ed attività volte alla tutela delle specificità come prerequisito di una democrazia compiuta, ma anche alla promozione ed alla diffusione di esse come risorsa di sviluppo civile e socioeconomico”.
“Come Provincia, siamo stati i primi in Italia a procedere alla delimitazione degli ambiti territoriali di minoranza, ed abbiamo promosso decine di progetti, legati alle vocazioni ed alle risorse dei territori, come quello dell’istituzione degli sportelli linguistici comunali e provinciali, promosso dalla Provincia ed elaborato dall’Unical, che hanno utilizzato 750.000 € per l’anno trascorso, ed altri 350.000 € di finanziamenti nazionali, costituendo una rete comunale e provinciale di18 postazioni informatiche, con altrettanti posti di lavoro per giovani del territorio, -ha proseguito l’Assessore Donatella Laudadio- e continueremo a creare opportunità di sviluppo costituendo da subito delle precise aree tematiche, volte alla creazione di progetti mirati, atti ad attrarre fondi nazionali ed europei”.
“Le aree tematiche fondamentali sono quella della scuola e della formazione, tesa alla tutela dello studio della madrelingua nelle scuole, ed al mantenimento delle istituzioni scolastiche minacciate dei territori di minoranza, quella della cultura e della ricerca, in cui un ruolo fondamentale avrà l’Università della Calabria, quella della promozione e della diffusione culturale, attraverso i rapporti con la stampa, con le emittenti locali e soprattutto con la RAI, quella dei rapporti con i Paesi d’origine, e quella della battaglia per la rappresentatività istituzionale delle minoranze cosentine , assolutamente mortificate -ha detto l’Assessore- da un Assessorato Regionale alla Cultura accentratore ed insensibile alle rivendicazioni dei territori, ed
ancor più mortificate, in quanto minoranze meridionali, da un governo nazionale nel quale prevalgono a mani basse gli interessi e le necessità delle regioni settentrionali”.
A questo riguardo, è stato evidenziata da parte di tutti la protesta contro la composizione del Comitato nazionale per la valutazione dei progetti ammessi ai benefici della L.482/99, che fino al 2004 prevedeva solo rappresentanti delle minoranze friulane, privando le minoranze meridionali di ogni possibilità di finanziamento ai loro progetti; la Provincia di Cosenza ed i sindaci delle minoranze del cosentino hanno protestato ufficialmente presso l’ANCI ed il governo nazionale, ottenendo da quest’anno un ampliamento delle rappresentanze.
“A questo proposito -ha detto il rappresentante dell’ANCI dr. Santoro- occorre che la Provincia di Cosenza chieda anche all’UPI nazionale di costituire un’area delle Minoranze, con la partecipazione dell’Assessore alle Minoranze di questa Provincia, l’unica sul territorio nazionale ad essere titolare di delega specifica, e che il suo Presidente Oliverio, al quale si deve questo atto democratico di grande risalto, chieda una rappresentanza di questa Provincia anche in seno al Comitato nazionale per la valutazione dei progetti”.
L’Assessore Laudadio ha poi illustrato i due progetti di sviluppo integrati,”La settimana arbereshe “ e “ La settimana Occitana “, tesi alla rivalutazione anche socioeconomica del territorio, con l’attrazione di un turismo culturale mirato, al quale offrire, oltre a percorsi guidati nel pacchetto delle offerte culturali, anche iniziative seminariali, sportive, ludiche, d’intrattenimento, concertate con tutti i soggetti economici locali, che possano trarre, da queste opportunità, la rivitalizzazione di tutte le attività terziarie connesse ai servizi individuali e collettivi.
Infine, si è ricordato che la Provincia di Cosenza è la sola in Italia ad avere istituito una cattedra di occitano presso l’Università della Calabria, che continuerà a sostenere anche per il futuro, creando anche opportunità per giovani di altre regioni italiane ed estere che vogliano iscriversi presso l’Unical attratti dallo studio dell’occitano e dell’arbereshe.
A conclusione dell’incontro è stato distribuito un vademecum della legislazione e delle procedure atte a favorire lo sviluppo delle lingue e delle culture minoritarie, elaborato dal prof Altimari, al quale si deve l’eleborazione di tutti i progetti di rilievo nazionale ed europeo che finora il Coordinamento ha prodotto.
L’Assessore Laudadio ha, quindi, annunciato l’intenzione, da parte del Coordinamento Provinciale, di istituire un Coordinamento interprovinciale calabrese, che si relazionerà con tutte le Regioni del Mezzogiorno, costituendo un grande coordinamento delle Province meridionali, nel corso di un’iniziativa che si terrà in provincia di Cosenza entro il 2005 ed avrà carattere nazionale, con presenze istituzionali italiane e dei Paesi d’origine delle minoranze linguistiche del territorio nazionale.

Giornata sulla sicurezza stradale il 19 ad Amantea

18/02 La Provincia di Cosenza, l’Autoscuola Mannarino e la Confedertaai, in collaborazione con il Consorzio Autoscuole Calabria1 hanno promosso la “Prima giornata provinciale della sicurezza stradale”. La presentazione si terrà domani mattina, sabato 19 febbraio 2005, con inizio alle ore 9.00, presso il cinema Teatro Sicoli di Amantea, via Noto. L’obiettivo è presentare agli esponenti del mondo politico, istituzionale, imprenditoriale e delle forze dell’ordine questa iniziativa per combattere la mortalità in ambito stradale.

Dossier del WWF sulle violazioni del Ponte sullo Stretto alla Procura di Roma

18/02 Il Wwf trasmettera' un dossier di 80 pagine al PM della Procura di Roma Maria Cristina Palaia relativo al Ponte dello Stretto di Messina. E' quanto rende noto la stessa organizzazione ambientalista, in occasione dell'apertura dell'inchiesta (come anticipato oggi dall'Espresso) da parte del PM e che ipotizza i reati di falso ideologico e abuso d'ufficio per come e' stata condotta la valutazione di impatto ambientale. Nel rapporto, gia' inviato il 15 luglio scorso alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea a Bruxelles, sottolinea il Wwf, si segnala ''l'omissione della Valutazione d' incidenza sulla zona di protezione speciale (ZPS) comunitaria Capo Peloro Laghi di Ganzirri dove dovrebbe sorgere il pilone sul lato Sicilia, dell'altezza di oltre 380 metri e con scavi previsti di 50-60 metri di profondita', e la violazione delle direttive 79/409/CEE (Uccelli) e 92/43/CEE (Habitat)''. Alla Procura di Roma sara' inoltre consegnato il carteggio fra il Wwf, Italia Nostra e Legambiente ed il Presidente della Commissione Speciale 'VIA per le Infrastrutture strategiche' del Ministero dell'Ambiente, nel quale le organizzazioni ambientaliste chiedevano di poter avere accesso alla documentazione integrativa trasmessa da Stretto di Messina Spa alla Commissione VIA, relativa proprio agli impatti del Ponte su aree ZPS e SIC. Accesso che ''non e' stato consentito dal Ministero agli ambientalisti - afferma il Wwf - che non hanno potuto presentare ulteriori osservazioni''. ''La Commissione, non solo ha negato le pesanti ed evidenti interferenze del progetto sui sistemi naturali di Sicilia e Calabria (tutelati anche dall'Unione Europea) - ha affermato Stefano Lenzi, responsabile dell'Ufficio istituzionale dell'associazione - ma ha anche negato il diritto alla partecipazione ed all'accesso alle informazioni ai cittadini ed alle associazioni ambientaliste. Ancora una volta la tutela dell'ambiente e dei diritti dei cittadini viene affidata alla Magistratura, anziche' essere garantita dalle Istituzioni come il Ministero dell'ambiente''.

La Provincia in attesa della delega per i Trasporti

18/02 La Sesta Commissione Consiliare “Trasporti e Attività Produttive” della Provincia di Cosenza, presieduta dal Consigliere Marino Reda, ha incontrato l’Avv. Letizia Renda, esperta in Diritto dei Trasporti, presenti i componenti della Commissione: Franco Corbelli, Luigi Garofalo, Antonio Ruffolo, Filippo Fiorillo, Francesco Bruno e Maria Clelia Badolato.
L’esperta in Diritto dei Trasporti, Letizia Renda, ha illustrato la situazione generale del sistema della gestione delle autolinee locali regionali ed ha trattato, poi, del processo di razionalizzazione teso a rendere più efficienti i servizi di trasporto pubblico locale, con minor aggravio di spesa per la Regione, nel rispetto degli attuali bacini di traffico e degli standard qualitativi per l’utenza, non tralasciando il ruolo strategico che le Province sono chiamate a rivestire attraverso il trasferimento delle funzioni delegate in materia.
“Nell’intero processo di riordino, il ruolo della Provincia diventa di fondamentale importanza, solo che si dia atto alla delega delle funzioni per come legislativamente previsto. Le Province saranno chiamate -ha detto ancora Letizia Renda- ad individuare i “servizi minimi”, vale a dire le tratte di trasporto pubblico indispensabili per assicurare la libera circolazione dell’utenza, provvederanno a bandire le gare per l’affidamento dei servizi di trasporto mediante la stipula dei “contratti di servizio”, individueranno i bacini di utenza, verificheranno la conformità del servizio agli standard qualitativi e quantitativi prefissati nei capitolati d’appalto, assicureranno il rispetto e l’applicazione della normativa di settore ai dipendenti delle ditte assegnatarie, dovendo rimanere riservata alla Regione solo una funzione residuale di indirizzo e coordinamento”.
“Sotto questo aspetto, poi, -ha specificato- preme evidenziare che forse è giunto il momento che le Province si attivino per ottenere il predetto passaggio di funzioni in tempi brevi, atteso che le condizioni del trasporto pubblico, specie per i territori più periferici, possono essere veramente comprese e risolte solo dall’Ente più vicino alla realtà territoriale in cui sono. D’altra parte è stato proprio questo criterio ad ispirare la legge di riforma del Trasporto pubblico locale, dunque è tempo che si passi all’azione con i fatti concreti”.
“Nell’ambito del processo di razionalizzazione del settore trasporti sono previsti espressamente, nell’apposito atto di indirizzo del 2003, criteri “per assegnare, previa razionalizzazione, ad altre imprese presenti nel territorio di competenza -ha detto ancora Letizia Reda- gli autoservizi attualmente gestiti dalle aziende che sviluppano una percorrenza annua complessiva inferiore a 600.000 Km.”, prevedendo, inoltre, “l’eliminazione dei servizi a bassissimo contenuto di traffico, che non siano funzionali all’efficacia ed all’efficienza della rete” e, soprattutto, “la riduzione del numero delle aziende concessionarie” che sviluppano un chilometraggio inferiore.”
“Per queste ultime aziende si prospettano, pertanto, possibilità di esercitare la facoltà di abbandonare il servizio; di continuare a svolgerlo soltanto associandosi con altre imprese, realizzando una unicità di gestione di servizi di entità superiore alla predetta percorrenza annua nell’ambito dei servizi limitrofi e finitimi; di essere cedute ad altre imprese che realizzano percorrenza annua superiore a 600.000 Km, che operano nello stesso bacino d’utenza e nel rispetto degli obiettivi della razionalizzazione.”
“Tutto ciò punta, essenzialmente, -ha spiegato l’Avv. Renda nella relazione- ad attuare pienamente la razionalizzazione dei trasporti calabresi, creando la unicità di gestione di servizi nell’ambito di imprese limitrofe e finitime ed eliminando dal sistema di trasporto regionale le imprese di piccole dimensioni che sviluppano una percorrenza annua inferiore a 600.000 Km., riducendo, così, l’eccessiva frammentazione dell’offerta di trasporto.
In altre parole l’Ente regionale, nel perseguire criteri di economicità, l’oblazione di servizi non utili, soppressione di trasporto concorrente nello stesso comprensorio, sovrapposizioni e così via, deve interpellare le aziende in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge e non approvare la costituzione di una ATI (Associazione temporanea di imprese) con una impresa che nulla di quanto specificato, e normativamente previsto, possiede.
Sulle questioni esposte dall’esperto Letizia Reda si è avviato un dibattito nel quale sono intervenuti i componenti della Commissione Trasporti che hanno prospettato la possibilità di approfondire in un eventuale ulteriore incontro tematiche specifiche relative ad un settore di rilevante importanza per il nostro territorio.

Regolare il traffico sulla A/3. Tolti i filtri della Stradale a Sibari

18/02 E' regolare la circolazione sul tratto calabrese dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Secondo quanto comunicato dal compartimento della Polstrada, e' stato sospeso il "filtraggio" effettuato dagli uomini della Stradale e dall'Anas all'altezza dello svincolo di Sibari, dove fino a ieri gli automezzi privi di catene a bordo venivano deviati sulla viabilita' alternativa. Sull'arteria, infatti, fra Sibari e Sicignano, non nevica piu'. Permangono invece i disagi dovuti ai lavori in corso che hanno ridotto la circolazione su una sola corsia per ogni senso di marcia su molti tratti, soprattutto del vibonese e del reggino.

Solidarietà della Procura di Castrovillari al consulente vittima dell’attentato alla sua auto

18/02 Solidarieta' all' ingegnere Alfonso Vulcano, cui ignoti a scopo intimidatorio, nella notte tra mercoledi' e ieri, hanno incendiato un fuoristrada parcheggiato poco distante dalla sua abitazione a Rossano, e' stata espressa dalla Procura della Repubblica di Castrovillari e dall' Ufficio circondariale marittimo di Corigliano Calabro. In un comunicato il procuratore della Repubblica Agostino Rizzo, il sostituto Baldo Pisani e il comandante dell' Ufficio circondariale di Corigliano Calabro, tenente di vascello Francesco Chirico, definiscono ''grave e vergognoso'' il gesto di intimidazione subito dal professionista rossanese. ''L' ingegnere Vulcano - e' scritto nel comunicato - e' impegnato nell' ambito dell' inchiesta Jonio Pulito in delicati lavori di accertamento specialistico per conto della Procura della citta' del Pollino che apprezza il suo lavoro del quale continuera' a servirsi per il prosieguo''. Inoltre, nella nota si annuncia che ''sara' adottata ogni iniziativa a tutela del consulente perche' possa continuare a svolgere serenamente il proprio lavoro''.

Diciannove denunce per pedofilia su internet. Indagini partite da una chat

17/02 Gli agenti della polizia postale hanno denunciato 19 persone, residenti in varie citta' italiane, perche' accusate di aver prodotto materiale pornografico sfruttando dei minorenni. L' operazione, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria, Francesco Mollace, e' stata preceduta da numerose perquisizioni in sette regioni italiane. Secondo quanto accertato dagli investigatori, le persone denunciate si scambiavano materiale di tipo pedofilo utilizzando un provider nazionale. L'inchiesta e' stata avviata a seguito della denuncia di un anonimo cittadino. L'indagine degli agenti della polizia postale di Reggio Calabria ha avuto inizio nel 2002 dopo la segnalazione di un anonimo ricevuta attraverso un messaggio di posta elettronica nel quale veniva indicata una chat nella quale avveniva lo scambio di materiale pornografico relativo a minorenni. Gli investigatori hanno avviato le indagini utilizzato la chat e fingendosi interessati allo scambio del materiale. Nel corso dell'attivita' gli agenti sono riusciti ad individuare le 19 persone che sono state denunciate. Gli agenti della polizia postale hanno anche perquisito le abitazioni delle 19 persone denunciate dove sono stati trovati e sequestrati 13 computer, 397 cd rom, 505 dvd ed altro materiale contenente immagini nelle quali erano ritratti minorenni che compivano atti sessuali.

Speciale: Rogo di Primavalle: Pietro Mancini propone amnistia. De Rose scrive al Sindaco: "Silenziopesa come un macigno"

Forzata la porta dell’ufficio di un magistrato della DDA di Catanzaro

17/02 La porta dell' ufficio del sostituto procuratore distrettuale di Catanzaro Gerardo Dominijanni e' stata forzata da persone non identificate, che si sarebbero anche introdotte nella stanza del magistrato. A scoprirlo sono stati gli agenti della polizia di Stato in servizio presso la sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica del capoluogo. Sono in corso adesso gli accertamenti per verificare se dall' ufficio di Dominijanni sia stato sottratto qualche fascicolo o qualche documento. Da un primo esame, comunque, sembra che dalla stanza non manchi nulla. Una segnalazione su quanto e' accaduto e' stata inviata al procuratore della Repubblica di Catanzaro, Mariano Lombardi, che decidera' adesso se trasmettere il relativo fascicolo alla Procura della Repubblica di Salerno, competente nelle indagini riguardanti magistrati del Distretto di Corte d' appello di Catanzaro. Dominijanni ha detto di non sapersi spiegare i motivi di quanto e' accaduto. Secondo gli investigatori, l'episodio potrebbe rappresentare una sorta di ''avvertimento'' nei confronti del magistrato.

I viaggiatori della Fdc bloccano il treno Cosenza-Catanzaro per protesta

17/02 E’ durato diverse ore il blocco che un gruppo di viaggiatori delle Ferrovie della Calabria ha attuato nella stazione di Serrastretta per protestare contro i ritardi dei convogli. La decisione di togliere il blocco e' stata presa dopo che una delegazione dei viaggiatori ha avuto un incontro con alcuni funzionari delle Ferrovie della Calabria nel corso del quale hanno avuto assicurazione che le problematiche sollevate saranno presto risolte. Il traffico lungo la tratta Cosenza-Catanzaro, dopo la rimozione del blocco, e' ripreso, ma la normalità è stata raggiunta dopo alcune ore. Tre i treni bloccati durante la protesta che sono utilizzati principalmente da pendolari, lavoratori e studenti. I viaggiatori, oltre che per i ritardi, hanno protestato anche per la scarsa assistenza sotto l' aspetto informativo poiche' da qualche tempo le stazioni non sono piu' presidiate.

Muraca scrive a Tassone “Solo due carrozze per il treno della FDC che trasporta i pendolari

17/01 ''La catena di disagi cui da qualche tempo vanno incontro i viaggiatori delle Ferrovie della Calabria, in particolare sul tratto di Soveria Mannelli che porta a Catanzaro, spinge ancora le popolazioni dell'entroterra calabrese a manifestare duramente contro di chi dovrebbe assolvere una politica piu' attenta a favore dei viaggiatori che quotidianamente percorrono questa tratta. Tanto che oggi non ci meravigliamo affatto nell'apprendere che un nutrito gruppo di studenti ancora una volta ha bloccato il trenino all'altezza della stazione ferroviaria di Serrastretta''. Lo afferma il presidente della Comunita' montana dei Monti Reventino-Tiriolo- Manucuso della Provincia di Catanzaro, Giacomo Muraca, che, nel commentare la protesta messa in atto questa mattina contro le Ferrovie della Calabria da parte di numerosi pendolari che per circa due ore hanno occupato la stazione di Serrastretta, lungo la tratta ferroviaria Catanzaro-Soveria Mannelli, annuncia una lettera sulla questione al viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Mario Tassone. ''Il motivo della protesta -aggiunge Muraca- e' dovuto al fatto che solo due carrozze non erano sufficienti ad accogliere la nutrita presenza di studenti e lavoratori che si apprestavano a raggiungere le proprie mete di studio e di lavoro. Non solo, e' da qualche tempo che su questa tratta si esige la presenza costante di piu' carrozze, confortevoli e moderne, ma e' come chiedere cose fantascientifiche o dell'altro mondo''. ''Solo poche settimane addietro -prosegue Muraca- avevo chiesto piu' attenzione circa quanto accadeva di sconcertante e pericoloso sul versante delle Ferrovie della Calabria che solca la provincia di Catanzaro. Percorrenza che sicuramente non ha gli stessi standard d'efficienza e confort di quelli che solcano la provincia di Cosenza''. ''Lo scenario -sottolinea- qui da noi e' di tutt'altro tipo. Sembra ancora di percorrere le strade ferrate del vecchio Far West. Con locomotori che spesso vanno in avaria lungo il tragitto ferrato, carrozze insufficienti come numero e che fanno ricordare la seconda grande guerra; discutibili lungo il tragitto anche dal punto della sicurezza. A tal proposito -aggiunge Muraca- sentiamo come doveroso investire di questa delicata questione anche il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Tassone, con l'obiettivo che anche lui si adoperi, nelle forme e nelle sedi giuste, a dare una mano per cancellare definitivamente questa triste storia d'inefficienza delle Ferrovie della Calabria che interessa il tratto Soveria Mannelli-Catanzaro''.
Immediata la replica di Loiero a Muraca: "mai stato su carrozze con Covello"
''L' on. Agazio Loiero non e' mai stato con Franco Covello a bordo di carrozze ferroviarie''. Ad affermarlo, in una nota, e' l' ufficio stampa del Comitato elettorale del candidato del centrosinistra alla presidenza della Giunta regionale facendo riferimento ad una dichiarazione fatta oggi da Giacomo Muraca, vicepresidente della Provincia di Catanzaro e presidente della Comunta' montana dei Monti Reventino-Tiriolo-Mancuso. ''Conosco e stimo Franco Covello - ha detto da parte sua Agazio Loiero - ma in questa occasione non ero con lui''.

Arrestato a Crotone il presunto boss Novello, latitante da settembre

17/02 I carabinieri hanno arrestato a Verzino, nel crotonese, un presunto boss della 'ndrangheta, Carmelo Novella, di 55 anni, capo dell' omonima cosca di Guardavalle (Catanzaro) e latitante dallo scorso mese di settembre. Novello era ricercato nell' ambito dell' operazione ''Mithos'', condotta dalla Procura distrettuale di Catanzaro, con l' accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico internazionale di armi da guerra e di droga, estorsioni, rapine e reati in materia di aggiudicazione di appalti pubblici. La cosca Novella, inoltre, ha ramificazioni in Lazio e in Lombardia. L' arresto di Novella e' stato fatto a conclusione di un' operazione condotta congiuntamente dai militari delle Compagnie di Soverato e Ciro' Marina. Il boss latitante, sorpreso dai carabinieri mentre dormiva, si nascondeva in un appartamento disabitato. L' operazione Mithos, condotta dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Gerardo Dominijanni, aveva portato, complessivamente, all' arresto di 46 persone.
Le felicitazioni di Minniti per l’operazione
''La notizia dell'arresto di Carmelo Novello, pericoloso latitante e capo della cosca di Guardavalle, e' un nuovo importante colpo alla 'ndrangheta calabrese e rappresenta un dato molto incoraggiante perquanti lottano per la legalita'''. Lo afferma, in una dichiarazione, Marco Minniti, deputato dei Ds e responsabile del settore problemi dello Stato del partito. ''Per questo - aggiunge Minniti - esprimiamo le nostre piu' sincere felicitazioni all' Arma dei carabinieri''.
L’arresto di Novello un segnale importante
''Grande riconoscenza e forte sostegno all' Arma dei carabinieri, che con l' operazione portata a buon fine che ha portato all' arresto di Carmelo Novello, ha assicurato alla giustizia uno dei piu' pericolosi latitanti'' vengono espressi, in una dichiarazione, da Marco Zacchera, responsabile esteri di An e vicepresidente dell' Unione dell' Europa occidentale e dell' Assemblea interparlamentare di sicurezza e difesa. ''Si tratta anche - aggiunge Zacchera - di un grande segnale all' Europa di come le nostre forze dell' ordine contrastano ed operano in silenzio fino a raggiungere questi risultati che rassicurano i cittadini e che estirpano il male. In Europa e' chiaro il messaggio: da noi si combatte la criminalita' ed a questo oggi ci ha pensato l' Arma dei carabinieri, che ha tolto uno dei tasselli pericolosi di quel mosaico che cambia nome, si chiami mafia, 'ndrangheta, sacra corona unita o camorra o quant' altro, ma che e' solo delinquenza. Non si accettano personaggi che vogliono sostituirsi allo Stato e per questo grande riconoscenza va ai nostri carabinieri per il loro successo''.

Ponte sullo Stretto; Zappia respinge le accuse

17/02 ''Non avevo ne' bisogno dei metodi mafiosi per recuperare i crediti che avevo nei confronti dei paesi arabi, ne' del finanziamento della mafia italo-canadese per costruire il ponte sullo Stretto di Messina. Avevo altri canali di finanziamento perfettamente leciti che nulla hanno a che fare con la presunta organizzazione. E si tratta di finanziamenti che vengono da canali bancari italiani di istituti di primaria grandezza, ma anche da finanziamenti di aristocratici arabi''. Si e' difeso cosi' l' imprenditore Giuseppe Zappia, finito agli arresti domiciliari nell' ambito dell' inchiesta romana su un presunto gruppo mafioso che voleva inserirsi nel giro di appalti legati al ponte sullo Stretto, durante l' interrogatorio di garanzia tenutosi oggi davanti al gip di Roma Pierfrancesco De Angelis. Nell' ambito dell' inchiesta sono state emesse la settimana scorsa cinque ordinanze di custodia dal gip De Angelis su richiesta del procuratore aggiunto Italo Ormanni e del sostituto Adriano Iasillo per l' accusa di associazione mafiosa. Una di queste fu eseguita nei confronti dell' imprenditore nato in Francia ma di origini calabresi. ''Abbiamo cercato - hanno detto, a conclusione dell' interrogatorio, i difensori di Zappia, avvocati Adelmo Manna e Francesco Albertelli - di dimostrare punto per punto quello che a nostro giudizio e' il ruolo svolto dall' ingegnere Zappia con riferimento all' imputazione che gli viene contestata. La questione e' abbastanza complessa e riteniamo che ci sara' bisogno di parecchio tempo per riuscire a chiarire definitivamente tutto. Siamo solo alle prime battute di una lunga vicenda processuale e dobbiamo ancora analizzare l' enorme mole di documenti esistente''. Manna ha annunciato che impugnera' la misura cautelare davanti al tribunale del riesame.

Discussi in Consiglio provinciale i problemi di viabilità e ambiente

17/01 Molte le questioni affrontate questa mattina nel corso della seduta del Consiglio Provinciale di Cosenza, riunitosi nel salone consiliare di Palazzo dei Bruzi, sotto la presidenza dell’On. Francesco Principe: per la maggior parte interrogazioni e ordini del giorno. Una prima questione, posta dal capogruppo dei Diritti Civili Franco Corbelli, si riferisce allo sportello antiusura, a cui ha dato risposta il Vice Presidente Salvatore Perugini, illustrando quanto ha già operato la Provincia in questa direzione col preciso intento di debellare una piaga che si va incancrenendo nella nostra società attuale e che, oltre all’Osservatorio che ha la funzione di monitorare il triste e allarmante fenomeno, si propone di cercare altre iniziative. La Provincia di Cosenza si è posto il problema e si è attivata con una serie di proposte operative che, seppure non possano completamente risolvere il problema, può rappresentare un efficace deterrente per contrastarlo.
All’interrogazione successiva, formulata dal Vice Presidente del Consiglio Mario Caligiuri, relativa alla tutela dell’ambiente e della salute dai rischi derivanti dall’inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico, ha dato risposta l’Assessore Provinciale all’Ambiente Luigi Marrello, valutando estremamente pertinente l’interrogazione proposta, con la recente entrata in vigore del protocollo di Kioto, strumento formidabile col quale bisognerà fare i conti e con l’approvazione del Piano energetico regionale che disegna una Calabria produttrice di più energia di quanta ne occorra e non fa intravedere inversioni di tendenza rispetto ad una serie di situazioni sospese di stretta attualità ambientale. Il quadro normativo che assegna alla Provincia compiti e funzioni ben precise ha dato modo di avviare, ed è anche di pochi giorni addietro, l’attività di concertazione con Comuni, Regione e parti sociali per l’adozione dei criteri ERA con cui si caratterizza il territorio in base alla capacità di attrarre o respingere, individuandone appunto le psecificità, attraversamenti di elettrodotti, come, per esempio, quello di Laino-Rizziconi. In base a questo discorso sui criteri ed al relativo protocollo tutti i Sindaci sono chiamati ad esprimersi per arrivare ad un documento comune che salvaguardi il nostro territorio. La Provincia, poi, sta provvedendo all’istituzione di un osservatorio provinciale per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico, strumento da inserire nel quadro di agenda 21, che sarà in grado di operare rilievi propri, attraverso una stazione mobile di rilevamento. Apprezzato dall’interrogante l’impegno dell’Assessorato all’Ambiente per come sta svolgendo sul territorio un’attività che va a salvaguardare direttamente i cittadini ed i propri spazi vitali.
Sullo stato in cui versa la linea ferroviaria Jonica, il proponente dell’ordine del giorno, Luigi Garofalo ha richiamato l’attenzione dell’intero consesso, ricordando, quale uno dei punti cardine del programma del Presidente Mario Oliverio, lo sviluppo del’area della Sibaritide, e ribadendo la necessità improcrastinabile di una seria politica di ammodernamento delle vie di comunicazione che devono diventare il nevralgico presupposto di uno sviluppo coerente e sincronico della zona, a partire dalla SS.106 Jonica, famigerata strada della Morte, alla linea ferroviaria che andrebbe fortemente potenziata invece di tentare di smantellarla, così come sta facendo Trenitalia che considera la fascia ionica improduttiva, non prevedendo velocizzazione né elettrificazione né potenziamento per rendere la tratta Jonica, dal punto di vista dei Trasporti, una linea parimenti dignitosa come nel resto del Paese.
Sull’argomento sono intervenuti: Mario Melfi, Capogruppo di Democrazia è Libertà e Sindaco di Amendolara, lamentando la carenza infrastrutturale della zona che penalizza i residenti da oltre trent’anni, con un alinea ferroviaria ridotta in condizioni da Far-West, con lo spostamento dell’asse di comunicazione sul tirreno sia dal punto di vista commerciale che del movimento passeggeri. Governo e Regione hanno dimenticato questa zona che incorre nella sfiducia, nell’amarezza e nella delusione perché questo territorio che è stato completamente abbandonato.
“La linea ferroviaria Jonica è un problema da affrontare con urgenza -ha detto intervenendo il Presidente della Provincia Mario Oliverio- per contrastare il processo di smantellamento che il Governo sta mettendo in atto: nei programmi di intervento non ne sono previsti fino al 2015 e, quindi, la zona Jonica rischia, per quanto concerne il trasporto su rotaie già carente e obsoleto, di rimanere sempre più isolata. Vanno attivate iniziative concrete per ottenere che, nella programmazione generale dell’ammodernamento del Paese, venga inserita a pieno titolo anche questa zona, imponendosi perché sia modificato il Piano delle Ferrovie: ciò può accadere solo se muta la volontà politica nei confronti del mezzogiorno, invertendo la tendenza di marginalizzare, indebolire e depotenziare oltre il sud”. Da qui la proposta del Presidente Oliverio di formulare un documento, in sede di Commissione competente, di sintesi delle istanze collettive per avviare un’interlocuzione determinata, pressante e concreta, che smuova dalla disattenzione grave e dalla letargia colpevole la Regione, deputata ad aprire un confronto con lo Stato per il problema irrisolto della ferrovia Jonica, che non riguarda solo quella fascia ma l’intera Calabria”.
Per dichiarazione di voto, sull’argomento, sono intervenuti Antonio Pucci, di An., per il quale esistono grossi investimenti e progetti già finanziati che daranno un diverso apporto a tutto il sistema dei Trasporti della zona; Gianbattista Genova, Ds., Sindaco di Corigliano, che ha auspicato la realizzazione dei progetti previsti purchè i finanziamenti non spariscano come per l’aeroporto di Sibari; per Leonardo Trento, Sdi, rimane grave il problema per i pendolari e non può essere un alibi il mancato utilizzo se rimane in queste condizioni così obsolete;
Biagio Diana, capogruppo Rc:, considera con attenzione lo sviluppo di quest’area che prelude allo sviluppo delle zone interne; per Francesco Bruno, di An., il potenziamento sulla Jonica strategico per l’economia, ma non tutte le colpe si possono addebitare alla Regione; per il capogruppo dei Verdi, Mario Bria la zona della Sibaritide va sostenuta perché da essa può derivare lo sviluppo di parte della Calabria; Natale Zanfini, capogruppo Udc., i disagi interessano tutti i calabresi, interventi per reti viarie da inserire nel programma quadro opere pubbliche. Alla fine della discussione si è deciso di non votare il documento che dovrà meglio essere circostanziato in Commissione.
La discussione si è spostata, quindi sull’ordine del giorno relativo alla realizzazione di uno svincolo autostradale a Cosenza Sud, presentato da Mario Giordano, capogruppo di Fi., il quale ha rappresentato la difficoltà di molti cittadini utenti per raggiungere l’autostrada nel dover attraversare Cosenza, sobbarcandosi perdite di tempo e sottoponendosi allo stress degli ingorghi in città: necessario uno svincolo che decongestioni il traffico diretto verso l’autostrada. Mario Giordano ha citato i numerosi progetti sostenibili e compatibili dal punto di vista ambientale, che potrebbero essere considerati con l’adeguato sostegno di Regione e ANAS.
Sull’odg. è intervenuto Vincenzo Adamo, Pse., poi il Presidente della Provincia Mario Oliverio che ha riferito delle iniziative intraprese dalla Provincia per affrontare un discorso onnicomprensivo delle plurime esigenze del territorio ed avviare un serio processo di ammodernamento dell’autostrada SA-RC., che non può essere rinviato al 2036, ed intanto lasciare l’autostrada, unica arteria che ci collega col resto dell’Italia, in condizioni di grave disagio per i cantieri perenni, con fasi di lavoro interminabili e, conseguente, rallentamento del traffico .
“Gli incontri fino adesso avuti al dipartimento ANAS Viabilità’ e Autostrade, aRoma, con gli Ing.ri Nobili e Bartoli, ed un terzo incontro a Cosenza -ha riferito il Presidente della Provincia- con i Sindaci ed i Dirigenti ANAS hanno evidenziato un problema di fondo: nell’ammodernamento sono necessari correttivi e accorgimenti perché, in alcune zone, come da Montalto a Rogliano, l’autostrada diventi uno snodo con una serie di svincoli, così come per Settimo di Rende, in modo da veicolare e decongestionare il traffico fra area urbana ed Università, evitando che in alcune fasce orarie rimanga bloccata. Ad un nuovo svincolo a Sud si deve pensare con precisi criteri progettuali, anelli di collegamento, bretelle che, integrandosi, a secondo del volume di traffico, possano decongestionare realmente le strozzature e snellire la viabilità. La Provincia si sta attivando in modo concreto per proporre soluzioni efficaci, fattibili e risolutive dei problemi delle reti viarie del territorio in un contesto di armonica realizzazione, senza duplicazioni e con progetti condivisi: per il tratto che da Cosenza va verso Altilia e la zona del Savuto, si dovrà valutare l’ipotesi progettuale da assumere, in relazione all’ accordo di programma, per riconvertirla nella progettazione definitiva. Ma, in ogni caso, è assolutamente necessaria una visione complessiva che colleghi gli svincoli e l’autostrada con le grandi arterie, anch eattraverso svincoli che possano fungere da bay-pass in più punti. Si pensa ad un collegamento alternativo con l’ateneo: già nel programma di investimenti 2005 abbiamo previsto un primo lotto, in alternativa all’autostrada, sul lungo Crati”. Anche per questo odg., al fine di pervenire ad una convergenza di intenti che possano rendere più efficaci e praticabili le proposte, si è deciso di riformularlo con la piena condivisione del Consiglio.
Gianfranco Ponzio, di Fi., ha illustrato, quindi, un ulteriore ordine del giorno, presentato assieme a Domenico Barile, gruppo misto, sul collegamento tra Università e Comuni limitrofi, che, considerata la crescita dell’Università, va ridefinito per ottenere una gestione del traffico ottimale, creando tratte alternative da realizzare con progetti collettivi in una visione complessiva e non con solo tangenziali: la valenza culturale dell’università merita questa attenzione. Sull’argomento si sono espressi anche Mario Bria e Giuseppe Gallo, Ds., ed il Presidente del Consiglio Francesco Principe per il quale il problema dell’allacciamento all’università va affrontato nella sua integrazione e globalità senza piccoli cabotaggi, superando l’inerzia di altre istituzioni, per facilitare l’accesso vero l’ateneo
Per l’Assessore Provinciale ai Trasporti Gagliardi Giuseppe non è ipotizzabile razionalizzare un sistema di collegamento se non si interviene sulle infrastrutture: un problema così complesso non si può risolvere con piccoli aggiustamenti. L’innesto a sud dell’Università non basta per assorbire tutta l’utenza. Un unico contributo, al di là del Comune di Rende, per cercare un più razionale accesso all’università proponendo soluzioni alternative, è la Provincia, ma occorrono fondi da parte delle istituzioni forti per attivare studi nell’ambito dei Piani di bacino atti a valutare le alternative più soddisfacenti di accesso all’ateneo.
Su proposta dello stesso Ponzio anche questo odg. verrà riproposto.
Sulla vertenza dei 240 lavoratori della TelecomItalia-Finsiel a rischio dei perdita di lavoro -ordine del giorno proposto da Gianfranco Ponzio, Mario Giordano, Mario Russo ed Elio Filice, di Fi.- già all’attenzione del Governo, si è espresso Franco Corbelli, sollecitando l’attenzione di tutti per scongiurare che simili situazioni possano incidere negativamente e pesantemente sulle famiglie e sul fragile tessuto economico calabrese. Per Corbelli occorre attivare una forte mobilitazione, cambiare registro per le emergenze e dare un segnale forte per stimolare il Governo a trovare soluzioni per i problemi di lavoro di questa provincia..
L’Assessore all’Industria, Artigianato e Formazione Domenico Bevacqua, nel manifestare la solidarietà ai lavoratori, ha prospettato le azioni svolte dalla Provincia fin qui poiché simili questioni non possono lasciare indifferenti. La Provincia ha preso una posizione chiara fin dall’inizio per porre al centro del dibattito politico il comparto informatico perché “è un settore strategico che vive momenti di forte crisi. Abbiamo cercato di porre all’attenzione di sindacati e istituzioni il problema senza avere risultati, ma ogni tentativo è andato a vuoto, in assenza dei principali interlocutori, Telecom ed il Governo nazionale”.
La questione rischia di diventare sempre più grave ma rimane ancora aperto il tavolo di confronto ed il Consiglio. Provinciale si adopererà per esplorare una maggiore disponibilità di TelecomItalia, perchè definisca la questione a garanzia del futuro lavorativo degli addetti, affinché la vertenza trovi soluzione, attraverso l’interessamento di tutte le forze politiche.
Sulla vicenda dei lavoratori Intersiel e Carisiel, si è espresso anche il Presidente Oliverio, manifestando seria preoccupazione: allo stato la vertenza è senza esito. “Come Provincia esistono limiti di competenze per poter intervenire, tuttavia,esprimiamo la massima solidarietà in un ambito lavorativo di estrema difficoltà. Siamo stati al fianco dei lavoratori in Prefettura, a Roma e alla Regione: riteniamo ingiusta la vertenza in comparto come quello dell’informatica che rappresenta un settore innovativo e che, però, è in profonda crisi. Ci sta a cuore salvaguardare patrimoni di saperi e di conoscenza, perciò va proposta un’iniziativa perché i soggetti attivi si adoperino, da parte nostra stiamo andando oltre le nostre competenze, sostenendo i lavoratori, ma sembra che chi deve intendere e partecipare ai tavoli di discussione rimanga sordo ad ogni appello”.
Il documento è stato approvato all’unanimità
Sull’inquinamento con ferrite di zinco nel Comune di Cerchiara Calabra, presentato da Antonio Pucci, Pasqualina Straface e Francesco Bruno, e sull’allarme che ha suscitato nella zona, si è discusso sollecitando la Provincia ad attrezzarsi per ovviare al reale pericolo per le popolazioni di Cerchiara e paesi viciniori e per bollare uno dei più gravi scempi ambientali e grave caso di inquinamento ad alto rischio ambientale e per la salute.
Nel rispondere, Luigi Marrello, Assessore Provinciale all’Ambiente, ha fatto riferimento agli argomenti che rimandano alla tematica generale dei rifiuti, che è materia sotto commissariamento. “Si tratta di un’emergenza che da tempo minaccia quel territorio e di cui già mi ero interessato da Presidente della Commissione Ambiente, provvedendo alla messa in sicurezza, e ponendo il problema del ferrite di zinco come priorità per intervenire con risoluzioni di immediatezza”.
A questo punto, su richiesta di Gianfranco Ponzio, all’unanimità, si è deciso aggiornare i lavori a data da destinarsi.

Resti umani sulla spiaggia di Squillace, forse di una vittima dell’alluvione di Soverato

17/02 Sono riaffiorati sulla spiaggia di Squillace i resti di una persona che potrebbe essere morta almeno 4 o 5 anni fa. I carabinieri hanno affermato di non avere avuto segnalazioni negli ultimi anni di persone scomparse nella zona. Per cui, non hanno escluso possa trattarsi del cadavere di una delle tredici persone morte in seguito all'alluvione del settembre del 2000 che spazzò via il camping Le Giare di Soverato, sito una ventina di chilometri più a Sud di Squillace. Ai giorni verrà effettuato il test del Dna. A far affiorare i resti dalla sabbia, probabilmente, sono state le mareggiate che si sono abbattute negli giorni scorsi sul litorale jonico.

A Corigliano, bloccate tre imbarcazioni che effettuavano la pesca a strascico

17/02 Tre imbarcazioni che stavano effettuando pesca a strascico sono state bloccate da una motovedetta della Guardia costiera di Corigliano Calabro nella zona di mare compresa tra Amendolara e Rocca Imperiale. Scortate le tre unita' in porto, la Guardia costiera ha proceduto al sequestro delle reti e del pescato, che e' stato devoluto ad un istituto di beneficenza di Corigliano.

Dodicimila scarpe sportive contraffatte, per un valore di 1,5 mln di euro, sequestrate al Porto di Gioia

17/02 Oltre dodicimila scarpe sportive con marchi contraffatti sono state sequestrate nel porto di Gioia Tauro dal personale del servizio di vigilanza antifrode (Svad). Le scarpe erano custodite in un container proveniente da Jebel Ali (Emirati Arabi). Il quantitativo di calzature e' stato sequestrato non appena i legittimi titolari dei diritti di proprieta' intellettuale sul marchio hanno confermato che si trattava di falsi. Il valore della merce ammonta a oltre un milione e mezzo di euro.

Attentato incendiario contro l’auto di un consulente della Procura di Rossano

17/02 Un attentato incendiario e' stato compiuto la scorsa notte a Rossano, ad opera di persone non identificate, contro un' automobile di proprieta' di un ingegnere, Alfonso Vulcano, di 38 anni, che lavora come consulente per la Procura della Repubblica. La vettura (un fuoristrada Rover) nell' incendio e' rimasta distrutta. Sul luogo dell' attentato e' stato trovato un accendino. Le fiamme si sono estese ad un' altra automobile (una Ford Fiesta) di proprieta' di un' insegnante che ha subito anch' essa gravi danni. L' incendio ha anche danneggiato la saracinesca di un negozio. Sul luogo dell' attentato sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Rossano. Sull' episodio hanno avviato indagini i carabinieri, che riguardo il movente, al momento, non escludono alcuna ipotesi.

A Rossano arrestato un uomo trovato con oltre un etto di eroina

17/02 Un uomo, Antonio Calarota, 32 anni, di Rossano, e' stato arrestato dai militari della squadra antidroga della guardia di Finanza per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di controlli Calarota, che e' stato fermato nei pressi della sua abitazione, e' stato trovato in possesso di una dose di eroina. Una successiva perquisizione domiciliare ha consentito ai finanzieri di trovare 100 grammi di eroina grezza, di cui una parte gia' tagliata e confezionata, un bilancino elettronico di precisione, materiale utilizzato per il taglio della sostanza e la preparazione delle dosi, e la somma di 900 euro, presumibilmente provento dell'attivita' di spaccio.

Nevicate abbondanti sulla A/3. Obbligo delle catene tra Sicignano e Sibari

16/02 “Nevica ininterrottamente da 24 ore sulla A3 Salerno Reggio–Calabria, nel tratto compreso tra Buonabitacolo e Frascineto, ma la circolazione è stata sempre regolare, anche perché questa volta gli utenti hanno osservato l’obbligo di catene”. E’ quanto viene segnalato dall’Ufficio Speciale Salerno-Reggio Calabria dell’Anas, che da lunedì sera ha messo in atto il piano antineve, cosi come aveva già fatto tra il 24 e il 30 gennaio scorso. Squadre e mezzi spargisale e spazzaneve dell’Anas sono impiegati continuativamente dalla sera del 14 febbraio per spargere il “sale” sul piano viabile e per rimuovere il manto di neve nel tratto interessato. Nove svincoli (Sicignano, Polla, Lagonegro, Sirino, Lauria, Laino Borgo, Campotenese e Frascineto) sono presidiati da autogru, per eventuali interventi in caso di intraversamento di automezzi. Sul tratto compreso fra Sicignano e Sibari vige sempre l'obbligo del transito con catene a bordo, mentre è in atto il “filtraggio” degli autoveicoli da parte della Polizia Stradale, al fine di verificare il rispetto della prescrizione, che per il momento viene osservata dagli automobilisti. L’Anas raccomanda massima prudenza nella guida e ricorda agli automobilisti di seguire le informazioni sulla viabilità e sul traffico, diffuse dal Cciss, Onda Verde e dalle emittenti radio-televisive.

Speciale: Rogo di Primavalle: Secondo Mattei, Morucci, Pace e Piperno i mandanti. AN chiede audizione in consiglio comunale

Speciale: Bellocco si nascondeva in un bunker. Tutti i particolari. Le congratulazioni di Ciampi

Nevicate: Prima riunione del coordinamento nazionale della viabilità. Predisposti i controlli sulla A/3

16/02 Dopo le precipitazioni nevose nelle regioni centro-meridionali, che, a partire dalla scorsa notte, hanno interessato l'autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria ed il tratto appenninico della A/16 Napoli-Canosa, oggi si è riunito presso Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno il Centro di coordinamento nazionale per fronteggiare le situazioni di crisi in materia di viabilità. Il Centro nazionale, presieduto dal direttore del Servizio Polizia Stradale e composto da rappresentanti del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso pubblico e della Difesa Civile, del Dipartimento degli Affari Interni e Territoriali, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Dipartimento della Protezione Civile, dell'Arma dei Carabinieri, dell'Anas, dell'Aiscat e delle Ferrovie dello Stato, si è riunito oggi per la prima volta dalla sua istituzione, stabilita con il decreto interministeriale del 27 gennaio scorso. Nel corso dell'incontro sono stati disposti gli interventi di carattere preventivo per gestire le eventuali situazioni critiche della viabilità, considerate le precipitazioni nevose in atto e le previsioni di condizioni meteorologiche avverse per i prossimi giorni, diffuse dal Dipartimento della Protezione Civile. Sono state poi stabilite le misure di carattere operativo da adottare in caso di ulteriore peggioramento delle condizioni atmosferiche e di eventuale blocco della circolazione. Nella mattinata le nevicate sulla A/3 nel territorio di Rogliano (Cosenza) avevano determinato rallentamenti alla circolazione stradale. La Polizia Stradale ha provveduto ad attivare le operazioni di filtraggio all'altezza dello svincolo per Sibari, tuttora in corso, per imporre l'uscita dall'autostrada ai mezzi sprovvisti di catene o pneumatici invernali.

Il sistema dei Trasporti in Provincia di Cosenza

16/02 La Sesta Commissione Consiliare Permanente “Trasporti e Attività Produttive” della Provincia di Cosenza, presieduta dal Consigliere Marino Reda, ha incontrato nel corso di una recente riunione, l’Avv. Letizia Renda, titolare della ditta “Genco” ed esperta in Diritto dei Trasporti. Presenti all’incontro i componenti della Commissione: Gilberto Raffo, Franco Corbelli, Luigi Garofalo, Antonio Ruffolo, Filippo Fiorillo, Francesco Bruno e Maria Clelia Badolato.
L’esperta in Diritto dei Trasporti, Letizia Renda, ha illustrato, con una dettagliata relazione tecnica, la situazione generale del sistema della gestione delle autolinee locali regionali ed, in particolare, il processo di razionalizzazione in atto al fine di rendere più efficienti i servizi di trasporto pubblico locale con il minor aggravio di spesa per la Regione, nel rispetto degli attuali bacini di traffico e degli standards qualitativi per l’utenza.
“Tale riforma ha investito in primo luogo -ha riferito l’esperto Letizia Renda- le funzioni delle Provincie, considerato che la L.R. n. 23 del 1999, dettagliatamente indica di quali nuove attribuzioni l’Ente locale diverrà portatore. Già la L. 15/86 prevedeva che “al fine di dare all’utenza una migliore offerta dei servizi di trasporto sotto il profilo quantitativo e qualitativo dei medesimi e di ottenere una più razionale utilizzazione delle risorse, la Giunta Regionale può procedere all’adozione di provvedimenti di indirizzo con i quali si manifestano le più opportune iniziative che i vari concessionari saranno tenuti ad adottare nello stesso comprensorio, per conseguire la massima economicità ed efficienza dei servizi”.
“Nell’ambito di questo processo di razionalizzazione del settore trasporti è previsto espressamente dalla legge che”…le imprese che sviluppano una percorrenza annua inferiore a 600.000 Km, devono far pervenire alla Regione l’intenzione di abbandonare l’esercizio del servizio di trasporto previo contributo…”. Se non viene esercitata tale facoltà -ha spiegato- le stesse “…possono continuare nell’esercizio in associazione con altre imprese..”
“Per conseguire la massima economicità ed efficienza e per fornire all’utenza una migliore offerta dei servizi sotto il profilo qualitativo e quantitativo, ottenendo una più razionale utilizzazione delle risorse, la Giunta Regionale -ha proseguito l’esperto- adottava nell’apposito atto di indirizzo del 2003 criteri “ per assegnare, previa razionalizzazione, ad altre imprese presenti nel territorio di competenza gli autoservizi attualmente gestiti dalle aziende che sviluppano una percorrenza annua complessiva inferiore a 600.000 Km..” , prevedendo, inoltre, “l’eliminazione dei servizi a bassissimo contenuto di traffico, che non siano funzionali all’efficacia ed all’efficienza della rete” e, soprattutto, “la riduzione del numero delle aziende concessionarie” che sviluppano un chilometraggio inferiore a 600.000 Km.”
“Per queste ultime aziende l’Atto di indirizzo regionale, detta compiutamente le regole che devono guidare il processo di razionalizzazione del settore, prevedendo espressamente tre possibilità:
- possono esercitare la facoltà di abbandonare il servizio (punto 1 atto di indirizzo);
- possono continuare a svolgerlo soltanto associandosi con altre imprese, realizzando una unicità di gestione di servizi di entità superiore alla predetta percorrenza annua nell’ambito dei servizi limitrofi e finitimi (punto 2 atto di indirizzo);
- possono essere cedute ad altre imprese con percorrenza annua superiore a 600.000 Km che operano nello stesso bacino d’utenza e nel rispetto degli obbiettivi della razionalizzazione (punto 6 atto di indirizzo).”
“Tutto ciò punta, essenzialmente, -ha spiegato l’Avv. Renda nella relazione- a realizzare pienamente la razionalizzazione dei trasporti calabresi, creando la unicità di gestione di servizi nell’ambito di imprese limitrofe e finitime; eliminando dal sistema di trasporto regionale le imprese di piccole dimensioni che sviluppano una percorrenza annua inferiore a 600.000 Km; riducendo l’eccessiva frammentazione dell’offerta di trasporto.
E’ previsto anche che ogni provvedimento di affidamento dei servizi deve essere preceduto dalla razionalizzazione del soggetto aggregato sia sotto il profilo economico sia gestionale e, comunque, prima di procedere a qualunque aggregazione, la Regione deve razionalizzare i servizi dell’azienda da aggregare”.
In altre parole l’Ente, applicando i criteri di economicità, di eliminazione dei servizi non utili, di soppressione della concorrenzialità nello stesso comprensorio, di eliminazione delle sovrapposizioni e così via, deve interpellare le aziende in possesso di tutti i requisiti richiesti dalla legge e non approvare la costituzione di una ATI (Associazione temporanea di imprese) con una impresa che nulla di quanto specificato e normativamente previsto possiede.
Il Dipartimento Trasporti deve poi attenersi alle disposizioni che vietano, nelle more del processo di razionalizzazione del Trasporto pubblico locale, di dare seguito a modificazioni per aggiunta nell’assetto dei servizi, secondo la circolare n.2/2001.
“Naturalmente nell’intero processo di riordino così come delineato, il ruolo della Provincia è di fondamentale importanza, solo che si dia atto alla delega delle funzioni per come legislativamente previsto. Le Province saranno chiamate -ha detto ancora Letizia Renda- ad individuare i “servizi minimi”, vale a dire le tratte di trasporto pubblico indispensabili per assicurare la libera circolazione dell’utenza, provvederanno a bandire le gare per l’affidamento dei servizi di trasporto mediante la stipula dei “ contratti di servizio”, individueranno i bacini di utenza, verificheranno la conformità del servizio agli standards qualitativi e quantitativi prefissati nei capitolati d’appalto, assicureranno il rispetto e l’applicazione della normativa di settore ai dipendenti delle ditte assegnatarie, dovendo rimanere riservata alla Regione solo una funzione residuale di indirizzo e coordinamento”.
“Sotto questo aspetto, poi, -ha concluso- preme evidenziare che forse sarebbe ora che le Province si attivino per ottenere il predetto passaggio di funzioni e potestà in tempi brevi, atteso che le condizioni del trasporto pubblico, specie per i territori più periferici, possono essere veramente compresi e risolti solo dall’Ente Pubblico più vicino alla realtà territoriale nella quale si trova ad operare. D’altra parte è stato proprio questo criterio ad ispirare la legge di riforma del Trasporto pubblico locale, dunque è arrivato il momento che si realizzi”.

Il Presidente Oliverio riceverà Mons. Agostino venerdì 18 in Provincia

16/02 Venerdì prossimo, 18 Febbraio, alle ore 12,00 nel salone di Presidenza di corso Telesio, il Presidente Mario Oliverio riceverà la visita di Monsignor Agostino, Vescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano vicino alla conclusione del suo mandato pastorale, resa su invito dello stesso Presidente. L’occasione dell’incontro che vedrà anche la partecipazione della Giunta, del Presidente del Consiglio, dei consiglieri tutti è costituita dalla volontà del Presidente Oliverio di congedarsi ufficialmente dal Presule, ringraziandolo nel contempo per l’instancabile opera svolta nel corso degli anni di missione apostolica. “Prima del congedo formale anche dalla nostra Amministrazione- ha detto al proposito il Presidente Oliverio-, abbiamo ritenuto di invitare Monsignor Agostino a ricevere il nostro saluto, esprimerGli il nostro affetto e la nostra stima ma anche testimoniare la riconoscenza per un cammino svolto per parte insieme e che ha avuto a sicura guida un uomo di fede le cui qualità umane ed intellettuali resteranno per sempre nel cuore dei cosentini.”

Arrestato il boss Bellocco. Era latitante da 10 anni

16/02 E’ stato fermato nelle campagne di Rosarno il boss latitante della 'ndrangheta Gregorio Bellocco di 49 anni e capo dell'omonima cosca. Bellocco, che al momento dell'arresto non era armato, gestiva gli affari illeciti nella piana di Gioia Tauro. A fargli scattare le manette ai polsi sono stati i carabinieri del comando Provinciale di Reggio Calabria in collaborazione con i Ros. Bellocco era inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi diffuso dal ministero dell'Interno. Dal 1996 Bellocco era ricercato per associazione di stampo mafioso e omicidio e, nell'estate del 1998, il Ministero aveva allargato le ricerche. Gregorio Bellocco, e' stato catturato dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria in un bunker nelle campagne di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. Bellocco e' indicato come il capo assoluto dell'omonima cosca di Rosarno. Negli ultimi tempi le forze di Polizia avevano fatto terra bruciata attorno al latitante. Nel mese di gennaio, durante un'operazione anticrimine, era stato catturato il cognato, considerato il suo autista personale.

Agguato mortale a Locri. Riprende la faida.

15/02 Un uomo, Giuseppe Cataldo, di 36 anni, e' stato ucciso in un agguato compiuto da sconosciuti a Locri. L'uomo stava rientrando a casa quando e' stato avvicinato da una persona che ha sparato numerosi colpi di arma da fuoco che lo hanno raggiunto in diverse parti del corpo. Sul luogo dell'agguato sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Locri-Ad accorgersi dell'omicidio e' stata la sorella di Giuseppe Cataldo, che ha sentito gli spari dalla sua abitazione, a pochi metri da dove e' avvenuto l'agguato. La vittima e' nipote di Giuseppe Cataldo, attualmente detenuto, ritenuto dagli investigatori il capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Locri. La sorella di Cataldo, dopo aver sentito gli spari, e' uscita dalla sua abitazione e ha visto il cadavere del fratello. Le urla della donna hanno fatto accorrere i carabinieri e una folla di curiosi. Dai primi accertamenti compiuti dai militari, l'omicidio sarebbe stato compiuto con una mitraglietta. Gli autori dell'agguato, secondo una prima ricostruzione compiuta dagli investigatori, si sarebbero nascosti dietro a una siepe aspettando che Cataldo arrivasse. La vittima, che e' stata uccisa con numerosi colpi di arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata, abitualmente percorreva sempre la stessa strada per tornare a casa, dove viveva con la sorella. L'omicidio di Giuseppe Cataldo potrebbe sancire, secondo gli investigatori, la ripresa di una sanguinosa faida tra cosche rivali della zona. A Locri, infatti, per il dominio del territorio e il controllo di tutte le attivita' illecite negli anni Novanta le cosche dei Cataldo e dei Cordi' diedero vita a una cruenta faida protrattasi, in particolare, tra il 1990 e il 1998. Una trentina i morti ammazzati nel corso della sanguinosa faida di Locri, sfociata poi nel maxi blitz dei carabinieri chiamato 'Operazione Primavera'. Sul luogo dell'agguato compiuto questa sera a Locri sono intervenuti numerosi carabinieri della locale compagnia e del comando provinciale di Reggio Calabria. Gli investigatori stanno eseguendo perquisizioni e controlli nelle abitazioni di persone con precedenti penali di Locri e dei paesi limitrofi. I carabinieri stanno sentendo anche gli amici e i familiari di Cataldo per ricostruire i suoi spostamenti prima dell'agguato. La vittima, che era stata scarcerata sei mesi fa e ora era sottoposta ancora alla misura della sorveglianza speciale, e' nipote di Giuseppe Cataldo, ritenuto capo dell'omonima cosca e detenuto perche' sta scontando una condanna per associazione per delinquere di tipo mafioso e altri reati. Al momento dell'agguato, Giuseppe Cataldo stava rientrando nella sua abitazione, in un quartiere centrale di Locri, quando e' stato avvicinato da sconosciuti che hanno iniziato a sparare numerosi colpi d'arma da fuoco. Dalla ricostruzione compiuta dagli investigatori, non e' escluso che gli autori dell'agguato fossero nascosti dietro a una siepe, in attesa che Cataldo rientrasse a casa. Dai bossoli trovati sul luogo dell'omicidio, i carabinieri ipotizzano che l'arma utilizzata possa essere una mitraglietta. Cataldo e' stato colpito in diverse parti del corpo ed e' morto all'istante.

Truffa con ricette false scoperta dai NAS. Arrestati medici, informatori scientifici e farmacisti.

15/02 Qualcuno l' ha gia' definita la ''holding della fustella'': e' l' organizzazione che avrebbe perpetrato una truffa per oltre 500 mila euro ai danni del Servizio sanitario nazionale, attraverso il rimborso di migliaia di ricette false, sgominata dai carabinieri del Nas con l' operazione fatta a Reggio Calabria ed in alcuni centri dell' hinterland reggino. L' operazione ha portato all' arresto di nove persone tra cui cinque medici, un farmacista, un informatore medico scientifico, un rappresentante di medicinali ed un suo collaboratore. Sono tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Gli arrestati sono i medici Lawrence Musolino, di 47 anni; Filippo Foti (61); Principio Altomonte (52) e Maria Luana Aguglia (56), tutti di Reggio Calabria, e di Alfonso Tripodi (59), di Montebello Ionico. Sono tutti medici di base ad eccezione di Alfonso Tripodi, specialista in neurologia. Nell' elenco degli arrestati figurano poi Domenico Pellicano' (72), titolare di una farmacia a Bocale di Reggio Calabria che e' stata posta sotto sequestro; Pasquale Tripodi (40), proprietario di un deposito farmaceutico a Reggio Calabria anche questo sequestrato; un suo collaboratore, Salvatore Donato (32), e Nicola Catalano (51), informatore medico scientifico, di Reggio Calabria. Sono stati tutti posti agli arresti domiciliari ad eccezione di Pasquale Tripodi, che e' stato condotto in carcere. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria Kate Tassone su richiesta della Procura della Repubblica. Nell' ambito dell' operazione sono state sequestrate oltre 164 mila ricette. Nell' inchiesta, inoltre, ci sono anche 23 indagati, anche questi medici e farmacisti. Secondo gli investigatori, proprio l' approfondimento della posizione degli indagati potrebbe portare ad ulteriori sviluppi dell' inchiesta. I militari del Nas hanno accertato che il sistema ideato dai componenti l' organizzazione per frodare il Servizio sanitario nazionale si basava sul rimborso di ricette false su cui erano state apposte fustelle di provenienza illecita. Le ricette erano intestate a persone che, ovviamente, non sapevano nulla delle prescrizioni disposte in loro favore dai medici coinvolti nella truffa. I carabinieri del Nas li hanno sentiti uno per uno accertando la loro totale estraneita' alla truffa ideata dall' organizzazione. Gli stessi beneficiari delle prescrizioni ignoravano persino l' esistenza della farmacia Pellicano', fulcro della truffa perche' e' li' che, secondo l' accusa, sarebbero state preparate le false ricette. Dagli accertamenti effettuati dai carabinieri e' emerso che su un totale di 3.580 farmaci venduti nella farmacia Pellicano', ben 2.400 erano stati prescritti (1.200 ciascuno) da due dei medici coinvolti nella truffa, Filippo Foti e Lawrence Musolino. I rimanenti 1.180 medicinali erano stati prescritti, invece, da altri 57 medici dell' Asl di Reggio Calabria. Una sproporzione che ha subito attirato la curiosita' dei carabinieri, che sono riusciti cosi' a ricostruire, a conclusione di quasi due anni di indagini, il complesso meccanismo posto a base della truffa. Per l' attuazione di quest' ultima essenziale sarebbe stato il contributo di Pasquale Tripodi, che proprio per la gravita' della sua posizione e' stata l' unica delle persone coinvolte nell' operazione a finire in carcere.
Movimento framacisti: “Fatti gravi”
''Dopo gli innumerevoli episodi di ''malaffare'' che sempre piu' spesso vedono protagonisti farmacisti, nessuno puo' tentare di minimizzare il problema''. E' quanto sostiene in una nota la delegazione della Calabria del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti circa l'operazione compiuta dai Nas a Reggio Calabria. Il Movimento rinnova per l' ennesima volta l' allarme rinvolto all'intera categoria e pone sul tavolo della discussione, ormai non piu' rinviabile, la ''questione morale'' per il farmacista italiano. ''Non si puo' - prosegue la nota - come da tempo fa la Federfarma (Associazione sindacale dei titolari di farmacia), liquidare tali episodi come frutto dell'azione di alcune ''mele marce'' isolate. E' necessario fare una riflessione approfondita della situazione ed individuare gli strumenti piu' adatti per prevenire e colpire senza indugi i colpevoli dell' incommensurabile discredito portato alla professionalita' di chi opera quotidianamente con onesta' e correttezza. Paradossale e' la situazione della categoria: a fronte di migliaia di farmacisti che non possono per leggi corporative esercitare liberamente la propria professione, alcuni 'fortunati' colleghi, non paghi di godere di leggi ''feudali'' che assegnano loro un monopolio incontrastato, si permettono d' incrementare il proprio elevato reddito dedicandosi a traffici illegali che ''infangano'' tutto il corpo professionale''. ''Questa organizzazione - e' aggiunto nella nota - in attesa del naturale verdetto del giudice, chiede al Ministero dell' Interno e a quello della Salute di sospendere la concessione per l' esercizio di farmacia ai colleghi coinvolti e d'impedire durante tale periodo qualsiasi cessione a terzi sia in linea ereditaria che attraverso vendita. Propone altresi', che qualora fosse provata in tutti i gradi di giudizio la colpevolezza degli accusati, venga definitivamente revocata la convenzione con il S.s.n e la stessa riposta a concorso tra gli aventi diritto. Si rivolge alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti perche' si adoperino assieme a questa organizzazione e a tutte le componenti della categoria per identificare gli strumenti legislativi piu' adatti a prevenire e colpire i responsabili di questi atti''. Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, considerando gravissimi i fatti in oggetto e lesivi della dignita' di 9000 farmacisti che rappresenta, plaude all' iniziativa dei Nas ed offre tutta la propria collaborazione agli organi investigativi.

Speciale: Rogo di Primavalle: Lollo ritratta “Si sono incendiati da soli”, De Rose chiede al Sindaco di ritirare la delga a Piperno

Il Consiglio regionale ha approvato il piano di interventi sui beni confiscati alla criminalità

15/02 “Il piano degli interventi sui beni immobili confiscati alla criminalità mafiosa è stato approvato, all’unanimità, nell’ultimo Consiglio della VII° legislatura regionale”. Ha dichiarato il presidente della Commissione regionale per la conoscenza e la lotta al fenomeno mafioso, Vincenzo Pisano. “ Si tratta di un gruppo di interventi mirati per lo più alla ristrutturazione e messa a norma di edifici sottratti alla disponibilità delle varie cosche mafiose operanti in Calabria, beni questi fino ad ora inutilizzati proprio perché bisognosi di interventi di tipo edilizio. La Legge con l’allegato piano, prevede la contrazione da parte dei Comuni di mutui le cui rate sono a totale carico della Regione che a tale scopo prevede annualmente una voce di bilancio di circa un milione di Euro. Nel suo complesso il piano, per un valore di 12.160.773,51, interessa 21 Comuni della Calabria per un totale di 33 interventi sugli immobili. Gli immobili avranno le seguenti finalità: cinque fabbricati saranno destinati ad uffici pubblici, uno per l’edilizia scolastica, quindici ad uso sociale per varie attività quali l’accoglienza agli anziani, ai tossicodipendenti, ai diversamente abili, a sede di varie associazioni onlus che operano in campo socio-assistenziale, sette invece saranno destinati ad ospitare famiglie indigenti ed infine cinque sono quelli assegnati per la sicurezza del territorio alle Forze dell’Ordine. Durante le fasi di stesura del programma degli interventi, sono emerse alcune problematiche circa le concrete possibilità di utilizzo: taluni beni risultano gravati da ipoteche bancarie contratte prima della confisca; altri pur essendo destinati, di fatto sono occupati dagli stessi familiari dei mafiosi con regolare dispositivo dell’autorità giudiziaria, per altri ancora è stata disposta la confisca del manufatto ma non del terreno circostante (situazione che determina l’impossibilità di accesso). Molti sono poi i Comuni che pur avendo il bene assegnato, di fatto non ne hanno la piena disponibilità per mancanza del decreto di destinazione. Queste situazioni sono state comunque oggetto di attenta analisi e la Commissione sta provvedendo a segnalarli alla Commissione Nazionale Antimafia al fine di trovare una soluzione istituzionale nell’ambito del riordino delle leggi sulla confisca. Importante, per la riuscita di questo lavoro, è stata la sinergia con i Sindaci ed i funzionari dei Comuni interessati, con gli UTG e in particolare con i Prefetti che hanno dimostrato oltre alla sensibilità istituzionale, una profonda conoscenza del problema della confisca e dell’assegnazione dei beni; al personale della Commissione che ha dimostrato doti di alta professionalità e costante impegno. Rilevante è stata anche la disponibilità dei funzionari del Demanio che si sono prodigati per accelerare l’iter burocratico dei Decreti di Destinazione, ed ancora, l’Assessorato Regionale ai LLPP che ha coadiuvato la parte tecnica di valutazione. Infine, ma non meno importante, la coralità del sostegno nell’azione politica di tutto il Consiglio Regionale che pur tra mille difficoltà non è mai venuto meno al suo compito Istituzionale, senza prevaricazione alcuna in ordine a problemi di schieramento, dimostrando in questo maturità politica, senso del dovere ed amore per la propria terra. L’approvazione di questo piano e’ motivo di grande soddisfazione poiché completa un cammino di impegno costante in favore della legalità e del bene comune, rilevando che rendere utilizzabili i beni confiscati alla mafia, vuol dire spezzare un legame, annientare un teorema dove il crimine crea benessere e ricchezza. Per questo motivo utilizzare i beni confiscati alla mafia in favore dei cittadini calabresi o delle Forze dell’Ordine, vuol dire restituire quanto è stato loro sottratto attraverso la violenza e la paura.
Oggi che il piano ha avuto il beneplacito del Consiglio Regionale si può affermare a voce alta che è stata tracciata una strada, una pista attraverso la quale è necessario proseguire il cammino. La lotta vera alla mafia va condotta privando la criminalità organizzata delle tante ricchezze accumulate e attraverso tale azione dare un messaggio ai giovani, ai quali va rivolta sempre più una maggiore attenzione. Anche in questo campo, tanto è stato fatto attraverso la sottoscrizione di alcuni protocolli d’intesa realizzati con la Dirigenza Scolastica Regionale, la Questura, la Prefettura , la Provincia di Reggio Calabria. Un ringraziamento, inoltre, va dato ai Sindaci che con coraggio si sono fatti carico di progettare la ristrutturazione di questi beni e ciò non è stato facile. L’auspicio per il futuro è che il prossimo Governo regionale dia attuazione al piano affinché questo diventi un segnale forte ed inequivocabile della presenza delle istituzioni a sostegno dei cittadini onesti e contro ogni forma di violenza e prevaricazione”.

Allerta della Protezione civile per nevicate persistenti a sud

15/02 Le nevicate che in queste ore stanno colpendo il centro-sud dell'Italia andranno avanti almeno per altre 36 ore: il Dipartimento di Protezione Civile ha quindi inviato un avviso meteo a tutte le regioni coinvolte, le prefetture e gli enti gestori della rete stradale ed autostradale affinche' ''si affronti la situazione con la dovuta attenzione''. Fin dall'altro ieri, spiega il responsabile del servizio previsione e prevenzione del Dipartimento Bernardo De Bernardinis, abbiamo segnalato la possibilita' di nevicate deboli e moderate su tutto il versante del medio-basso Adriatico, la Basilicata, la Calabria e la Campania meridionale a partire da ieri sera. Queste nevicate, sempre a carattere moderato, stanno pero' diventando persistenti e proseguiranno almeno fino a giovedi' sera. Ecco dunque l'avviso che invita le strutture sul territorio a disporre gli adeguati interventi. ''Se non si affronta il fenomeno con la dovuta attenzione - conclude De Bernardinis - la situazione puo' diventare problematica''.

Neve sulla A3 tra Lagonegro e Frascineto, nessun disagio per gli automobilisti

15/02 E’ scattato ieri sera il piano antineve predisposto dall’Anas sulla A3 Salerno-Reggio Calabria, a seguito delle precipitazioni nevose che stanno interessando il tratto dell’autostrada compreso tra Lagonegro e Frascineto. Sono in azione i mezzi e gli uomini dell’Ufficio speciale della Salerno-Reggio Calabria dell’Anas, che hanno provveduto a spargere il sale sulla carreggiata e a rimuovere la coltre di neve nel tratto interessato. Al momento non si segnalano disagi per gli automobilisti. L’Anas continua a presidiare la A3 con autogru, poste agli svincoli di Sicignano, Polla, Lagonegro, Sirino, Lauria, Laino Borgo, Campotenese e Frascineto, al fine di intervenire tempestivamente per rimuovere gli eventuali automezzi che dovessero porsi di traverso sulla carreggiata. Nel tratto Sicignano-Sibari vige l’obbligo di catene a bordo e la Polizia Stradale, nel corso della giornata, continua ad effettuare controlli sui mezzi in transito per verificare il rispetto del dispositivo, che per ora è stato osservato dagli utenti. L’Anas raccomanda prudenza nella guida e ricorda agli automobilisti di seguire le informazioni sulla viabilità e sul traffico, diramate dal CCISS, Onda Verde e dalle emittenti radio-televisive nazionali e locali. E’ sempre attivo il numero verde Anas 800 290 092.

Nella riunione con le parti sociali Oliverio decide impegno di spesa per il supporto del sistema Confidi

15/02 Non un semplice, seppure importante, tavolo tecnico ma l’inizio della ripresa della grande stagione della concertazione, la riunione di stamani attraverso la quale il Presidente della Provincia, onorevole Mario Oliverio e l’assessore al Bilancio, Rachele Grosso Ciponte hanno coinvolto le forze sociali in merito alla redazione del Bilancio annuale di Previsione per l’esercizio 2005.
Apertura di un necessario confronto, raccolta di istanze ed esigenze, volontà di interrelazione hanno guidato la conduzione dei lavori che hanno messo insieme più voci nel dichiarato intento di procedere ad una loro unificazione, per quanto possibile, all’interno di uno strumento di programmazione, quale il bilancio è, allo scopo di renderlo effettivamente partecipato.
Una linea politica, prima ancora che amministrativa che, alla fine di un interessantissimo dialogo, è sembrata creare tutte le condizioni preliminari alla costituzione di un patto sociale volto allo sviluppo che potrà unire forze, energie, progetti espressi dai partecipanti all’incontro.
Tra essi, oltre il Vicepresidente dell’Amministrazione Provinciale, Salvatore Perugini ed il Dirigente dell’Ufficio Ragioneria, dottor Antonio Molinari, Mimmo Bilotta, presidente regionale e provinciale Confesercenti, Raffaele De Rango e Sarino Branda, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Assindustria cosentina, Luigi Filicetti, vicepresidente provinciale Confederazione Italiana Agricoltori, Pietro Tarasi, presidente provinciale Coldiretti, Umberto Vivona, responsabile provinciale Lega Cooperative, Guido Valente, direttore regionale Artigianfidi Calabria, Mauro Zumpano, vicepresidente CNA di Cosenza, Roberto Vernioli, responsabile Ufficio Credito Confartigianato di Cosenza, Esterina Barbuscio, segretaria provinciale CISL, Franco Spingola, segretario confederale CGIL Pollino Sibaritide, Antonio Caruso responsabile della funzione pubblica CGIL.
“In vista di un appuntamento essenziale nella vita di un ente locale quale la redazione e l’adozione del Bilancio- ha affermato il Presidente Oliverio- riteniamo quanto mai utile il confronto con le istanze reali delle forze sociali. Ancor più dinanzi alla difficilissima situazione attuale che vede da un lato una preoccupante evidenza sociale caratterizzata, nel Mezzogiorno e segnatamente in Calabria, dalla caduta degli investimenti, dalla profonda crisi di settori produttivi anche non tradizionali, quali quello informatico, dalla contrazione della domande e dei consumi e dall’altro dalle scelte di una Finanziaria non orientata verso lo sviluppo e la ripresa.”
“ Secondo quanto stabilito dal Governo- ha informato Oliverio- per una realtà territoriale vasta e composita, all’interno di un quasi irrisorio totale manovrabile complessivo pari a 20 milioni di Euro, per il prossimo triennio la Provincia avrà un potenziale di investimenti pari a 50 milioni di Euro rispetto ai 400 passati. E’ facile prevedere un forte riverbero sulle nostre decisioni e sulla nostra capacità di intervento economico complessivo.”
“Per questo stiamo valutando e studiando una serie di possibili alternative di azione che vanno dalla programmazione per il migliore utilizzo degli spazi europei, non esclusa da questa la creazione di un nucleo di pianificatori; alla costruzione di strumenti di coordinamento tra diversi soggetti del territorio, prime fra tutte le piccole realtà, anche comunali; alla precisa messa a fuoco di piani di impegno prioritari, quali la questione dei rifiuti, gravata da un ritardo che incide sui cittadini e per cui stiamo elaborando un piano che abbatta i costi, la gestione dell’acqua, che pensiamo in misura integrata, con attenzione particolare al ciclo della depurazione, la dimensione sicurezza, trasparenza, legalità. Anche se resta a monte il trasferimento delle funzioni dalla Regione, che nell’inattuazione attuale mantiene alto il livello di confusione ed incertezza in settori cruciali come l’agricoltura, l’artigianato, la formazione legata a filo doppio con il mercato del lavoro” .
“Ed ancora, valutiamo con estrema attenzione il problema infrastrutturale, per il quale pensiamo ad un lavoro comune per costruire una leva di ripresa dell’economia” l’ulteriore indicazione del Presidente della Provincia che ha infine annunciato l’avanzata fase di redazione delle bozze che daranno vita al regolamento del Comitato Provinciale per l’Economia ed il Lavoro, in cui confluiranno le osservazioni delle varie forze sociali, che costituirà luogo e strumento permanenti della concertazione che oggi ha preso il via.
Concertazione grandemente apprezzata da tutti i rappresentanti delle organizzazioni presenti che hanno messo in particolare rilievo l’importanza di una relazione con l’amministrazione, stante la necessità di individuare in questa una sponda supplente degli altri livelli istituzionali che hanno ridotto drasticamente il proprio livello di interesse e di intervento.
Proprio in questa delicata prospettiva è stato sollevato, ad esempio, il problema del sostegno anche attraverso fondi dedicati o di garanzia per l’accesso al credito per le attività artigianali, agricole, commerciali. Realtà diverse, ma, secondo quanto emerso dalle relazioni dei rappresentanti presenti in Provincia, tutte egualmente afflitte da una grave crisi che, in assenza di un reale e programmato progetto di sviluppo, determina una caduta verticale di reddito, occupazione, capacità di resistenza sul mercato. Condizioni che debbono essere frenate nel più breve tempo possibile, anche nel settore trainante dell’industria, per la quale si fà forte l’esigenza di una nuova configurazione, magari mediante una riscrittura concertata dei POR 2006-2011. Uso razionale delle risorse, necessità di snellimento burocratico, emergenza lavoro, politica del territorio, attenzione alle aree interne, avvio dei distretti, non ultimo quello agro-alimentare, tra i molti argomenti degni dell’inserimento dell’agenda comune.
Vere e proprie grida di allarme sociale, in molti casi, che troveranno ulteriore sede di esame negli incontri, bilaterali e settoriali, che nelle prossime settimane si susseguiranno con le singole sigle sindacali e di categoria, secondo le intenzioni del Presidente Mario Oliverio.
Oliverio che, quale primissimo provvedimento scaturito dalle indicazioni dell’incontro odierno, ha stabilito di concerto all’Assessore Ciponte l’iscrizione in un capitolo apposito di Bilancio di un impegno di spesa a supporto del sistema dei diversi Confidi.

Nuovo Rotary Club a San Marco Argentano

15/01 Un nuovo club, il 65°, è nato nel Distretto 2100 del Rotary International. Il 7 dicembre 2004 è stato ammesso a far parte della grande famiglia del Rotary International il club San Marco Argentano Valle dell’Esaro, che si fregia dell’attributo “Centenario” per essere il primo club fondato nel Distretto nell’anno del centenario del Rotary. Sponsorizzato dal Rotary Club Cosenza, del quale costituisce l’ottava stella, il nuovo club conta un effettivo di 28 soci fondatori, rappresentanti delle attività sociali ed economiche del territorio: professionisti, dirigenti delle istituzioni locali, agricoltori, industriali alimentari, rappresentanti del mondo economico e religioso. Solo uno di loro ha esperienza rotariana, perché già socio del club Cosenza Nord, il dr. Italo Antonucci, che ne è il primo presidente. Gli altri soci sono prevalentemente giovani e molte sono le donne. La nascita del club è stata fortemente voluta dal Governatore del 2100 Distretto del Rotary International, dr. Sandro Marotta, il quale ha affidato l’incarico di suo Rappresentante Speciale all’avv. Mario Mari, past presidente del Rotary Club Cosenza. Questi ha proceduto all’individuazione dei candidati soci, verificando secondo le regole e la prassi rotariana le qualità personali e la disponibilità al servizio. I 28 soci fondatori hanno subito iniziato ad operare con impegno ed entusiasmo, manifestando la voglia di essere utili alla comunità locale, di diffondere la cultura e la filosofia rotariana del servire, dell’amicizia e della pace e di impegnarsi con il Rotary internazionale per le popolazioni bisognose e deboli di tutto il Mondo. La sede del Club è nell’accogliente e confortevole Hotel Don Carlo, situato nel centro storico di San Marco Argentano, ai piedi della torre normanna, in un settecentesco palazzo signorilmente restaurato, dove si svolgerà il 17 febbraio la cerimonia di consegna della Charta Costitutiva a cura del Governatore distrettuale, dr. Marotta.

Studente calabrese a Perugia non paga la spesa al supermercato e viene denunciato per rapina

15/02 Studente fuori sede a Perugia ed in evidenti difficolta' economiche ha cercato di rubare diversa merce in un supermercato, ma e' stato scoperto e denunciato dalla polizia per rapina impropria per avere aggredito l' addetto alla vigilanza che lo aveva sorpreso. Il fatto era avvenuto una ventina di giorni fa in supermercato di via Trasimeno Ovest. Lo studente, un calabrese di 32 anni, aveva riempito una grossa busta di generi alimentari e l' aveva nascosta tra i vasi di fiori esposti all' ingresso del supermercato. Poi era uscito passando davanti alle casse ed era tornato per riprendere la busta, ma e' stato bloccato da uno degli addetti alla vigilanza. Lo studente aveva reagito ed era scappato con una Fiat Bravo. I testimoni sono riusciti a prendere due numeri della targa ed in base a questi ieri gli agenti della volante hanno notato una vettura dello stesso tipo e colore di quella segnalata parcheggiata ad Ellera. Sono cosi' risaliti al proprietario, lo studente calabrese, che e' stato anche riconosciuto dal personale del supermercato e che per questo e' stato denunciato per rapina impropria.

Per il maltempo frane a Grimaldi ed Altilia. Evacuate abitazioni

15/02 Stato d'emergenza in due centri della provincia di Cosenza in seguito all'ondata di maltempo che da alcuni giorni sta interessando buona parte della regione. I comuni di Grimaldi e Altilia la scorsa notte sono stati interessati da una frana che ha avuto origine dalla localita' Fontana di Malito, e ha determinato la chiusura della strada provinciale per circa un chilometro e lo sgombero di alcune abitazioni. Il movimento del terreno ha provocato pure la caduta di alcuni tralicci della condotta elettrica. Lo smottamento e' stato monitorato per tutta la notte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Cosenza e le forze dell'ordine, che continuano a tenere sotto controllo la situazione.

Diritti Civili: “Del Piero e la Juve accolgono l’appello a favore della studentessa di Fagnano”

15/02 La Juventus ed Alessandro Del Piero hanno accolto l'appello, lanciato ieri sera, dal ''Processo di Biscardi'', dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, a favore di Marta Parise, una studentessa universitaria calabrese, da 10 anni costretta alla sedia a rotelle da una rarissima malattia. Nel corso della trasmissione Corbelli, che ha promosso una gara di solidarietà per aiutare la giovane (tifosissima della Juventus e di Del Piero, in particolare), aveva chiesto che fosse esaudito il sogno di Marta. Incontrare il suo idolo. Dopo l'intervento telefonico del leader di Diritti Civili alla popolare trasmissione, il direttore generale della Juventus, Luciano Moggi - comunica Corbelli - ha assicurato alla redazione del ''Processo di Biscardi'' che la Juve e Del Piero si impegneranno per questa ragazza esaudendo il suo sogno. Corbelli ha chiesto alla società bianconera un aiuto per la ricerca per questa rarissima malattia che ha colpito Marta: la sindrome Heller Donlos (quattro solicasi in Italia, compreso quella di Marta). La giovane di Fagnano Castello che ha 21 anni ed è studentessa universitaria all'Unical, da 10 anni vive su una sedia a rotelle, riuscendo a camminare solo con l'aiuto delle stampelle. La ragazza per uscire di casa deve fare una scala esterna con 14 gradini. Per farlo il padre, un impiegato, deve caricarsela sulle spalle un quanto non c'è un servoscala. Per costruirlo occorrono diverse migliaia di euro ma la famiglia non ha la possibilità di far fronte alla spesa. Per questo il leader di Diritti Civili e Marta hanno lanciato un accorato appello. ''Cittadini e istituzioni - dice corbelli -hanno chiamato Diritti Civili, da diverse parti della Calabria, per offrire un loro contributo''. Per Marta, intanto, un'altra bella notizia: proprio oggi la ragazza ha sostenuto brillantemente (30 il voto ottenuto) un esame all'Università della Calabria.

Operazione dei Carabinieri in tre regioni per spaccio di cocaina. Perquisizioni a Belvedere

15/02 Otto ordinanze di custodia cautelare per detenzione ai fini di spaccio di cocaina (destinatari cinque albanesi, due italiani e un senegalese) e 13 perquisizioni: e' il bilancio di un'operazione condotta dall' alba a Rimini, Gualdo Tadino (Perugia) e Belvedere Marittimo (Cosenza ) da circa 200 carabinieri del Comando provinciale di Rimini, con il supporto dei Nuclei cinofili di Bologna, Pesaro e Padova e del personale del 5/o Battaglione carabinieri di Bologna. L'attivita' investigativa e' stata avviata piu' di un anno fa, con l'arresto di due senegalesi per detenzione di quasi 300 grammi di cocaina. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip di Rimini Lucio Ardigo', su richiesta del Pm Marco Mescolini. Nella citta' romagnola sono stati controllati diversi palazzi abitati da senegalesi e il campo nomadi. Nel corso dell'indagine sono stati documentati passaggi di oltre tre chili di cocaina.

Il sorvegliato speciale rinvenuto cadavere fu ucciso con sei colpi di pistola

15/02 E' stato raggiunto da sei colpi di pistola Salvatore Papasso, il sorvegliato speciale di 30 anni scomparso il 4 febbraio scorso a Castrovillari ed il cui cadavere e' stato trovato ieri. L' uomo e' stato colpito alle spalle e al collo. Nelle prossime ore il sostituto procuratore Livio Cristofaro affidera' l'incarico al medico legale che dovra' eseguire l'autopsia. Secondo l'ipotesi che viene fatta dagli investigatori, l'omicidio di Papasso potrebbe essere collegato a un regolamento di conti negli ambienti dello spaccio di droga.

Torna il maltempo. Neve sui 300 metri in Calabria e temperature in diminuzione

14/02 Mentre in Italia tornano freddo, pioggia e neve, dopo una settimana di relativa tregua in cui il sole e le temperature miti avevano allontanato i rigori dell'inverno, per colpa di una perturbazione proveniente dall'Europa settentrionale che sta raggiungendo in queste ore la penisola e vi rimarra' secondo gli esperti almeno fino a venerdi', in Calabria ritorna il maltempo. Il dipartimento della Protezione Civile ha diffuso, nel pomeriggio, tramite le Prefetture, un bollettino con il quale annuncia per domani nuove precipitazioni di tipo debole o moderate, ed anche precipitazioni nevose al di sopra dei 300 metri e localmente anche a quote minori. La Protezione civile, inoltre, informa che si potranno verificare livelli di ordinaria criticita' per rischio idrogeologico localizzato. Le conseguenze della perturbazione, spiegano dalla Veglia meteo della Protezione Civile, si sono gia' fatte sentire, soprattutto sull'Italia centro meridionale, con venti forti, piogge e le prime nevicate anche a quote basse. Nelle prossime ore e' previsto un generale abbassamento delle temperature, nell'ordine di 4/5 gradi sia nei valori minimi che in quelli massimi e un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche. Le zone maggiormente interessate sono quelle del medio-basso Adriatico, dalle Marche alla Puglia, ma anche Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia.

Maltempo: L’ANAS ricorda l’obbligo di catene sulla A/3 tra Sicignano e Sibari

14/02 A causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche – comunica l’ufficio stampa dell’ANAS - previsto a partire dal pomeriggio di oggi e per le prossime 24 ore, il Capo Compartimento dell’Ufficio Speciale della Salerno-Reggio Calabria dell’Anas, Ingegner Roberto Mastrangelo, ha allertato la Sala Operativa, i 14 posti di manutenzione e tutti gli addetti. L’Anas ricorda che sulla tratta Sicignano-Sibari permane l’obbligo di catene a bordo e invita gli utenti alla massima prudenza nella guida e ad informarsi sulle condizioni meteorologiche e sulla situazione del traffico prima di mettersi in viaggio. Per ogni informazione sulla viabilità della A3 è a disposizione il numero verde dell’Anas 800-290-092.

Speciale: Rogo Primavalle, Secondo il PM si può procedere per strage. Chieste le dimissioni di Piperno

Smantellata dai Carabinieri una grossa rete di spacciatori nel reggino

14/02 Un' organizzazione che gestiva un' imponente attivita' di compravendita di sostanze stupefacenti operando su tutto il territorio di Reggio Calabria e con ramificazioni anche in provincia e in alcune citta' del Nord Italia, e' stata scoperta dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio che stamani hanno compiuto un' operazione per l' esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare e sette di obbligo di dimora nel comune di residenza. L' inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Dda, Santi Cutroneo, e' durata un anno e, secondo gli investigatori, ha permesso di raccogliere inconfutabili elementi di colpevolezza a carico dei soggetti coinvolti che oltre allo spaccio di sostanza stupefacente avrebbero favorito la latitanza di un pregiudicato reggino, Carmelo Caia, di 32 anni, arrestato il 21 giugno 2003. Caia, ricercato dal 1997, doveva scontare una condanna definitiva a 14 anni di reclusione per associazione mafiosa. Nell' operazione di stamani, denominata ''Stradone'' dal nome del luogo dove avveniva lo spaccio, i carabinieri hanno arrestato Paolo Antonio Monorchio, di 35 anni, Giuseppe Agostino (35), entrambi residenti a Reggio Calabria e tre fratelli di Sinopoli, Antonio, Cosimo e Rocco Cannizzaro, rispettivamente, di 28, 28 e 26 anni. Antonio era gia' detenuto, mentre Rocco e' residente a Ventimiglia (Imperia). Per tutti l' accusa e' associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento della latitanza di Caia. Il provvedimento di obbligo di dimora nel comune di residenza e' stato notificato a Teresa Chirico (39), Demetrio Fanti (27), Angelo Mangano (51), Giovanni Roda' (28), Filippo Martino (26), tutti residente a Reggio, Orazio Ficara (35), gia' detenuto. Numerose anche le denunce in stato di liberta'. Secondo l' accusa, al centro dell' organizzazione c' era Monorchio che si sarebbe costruito una rete di spacciatori che curavano la distribuzione dello stupefacente in diverse zone della citta'. Monorchio, per gli investigatori, riforniva il mercato acquistando ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da Agostino, ed avrebbe anche allargato il proprio raggio di azione ricoprendo anche la fascia tirrenica e acquistando anche dai fratelli Cannizzaro.

Svolto il convegno provinciale sulle risorse finanziarie e i fondi strutturali 2005

14/02 “Questa Finanziaria che ha portato -ha detto Mario Oliverio- restrizioni in tutti i settori dell’economia, si pone in maniera contraddittoria con le enunciazioni di principio che vogliono determinare il federalismo, il rafforzamento delle istituzioni locali e l’autonomia, ponendoci di fronte ad una legislazione improntata al centralismo: opera unicamente una serie di compressioni che strangolano la capacità di investimento e, quindi, di lungimiranti azioni di governo degli enti”.
Così ha iniziato il suo intervento il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Gerardo Mario Oliverio, a conclusione del convegno dibattito, tenutosi questa mattina presso il Ridotto del Teatro Rendano a Cosenza, sul tema “Enti Locali e Risorse Finanziarie: Finanziaria 2005 – Fondi strutturali”.
“E’ questa una Finanziaria che tende a mettere in gabbia gli enti locali, per le funzioni espletate dalla Provincia, questa Finanziaria significa comprimere la viabilità, l’edilizia scolastica e impiantistica sportiva, con grandi difficoltà per riuscire a gestire l’ordinaria manutenzione, con gli ovvii riflessi negativi -ha ribadito Mario Oliverio- nei vari comparti economici e produttivi, determinando ritardi per quanto riguarda la modernizzazione delle infrastrutture e creando deterrenti nel sistema delle imprese e, di conseguenza, meno prospettive di lavoro e di occupazione”.
“In questo quadro poco edificante ma molto realistico bisogna stimolare il sistema delle autonomie, dunque, a ricercare nuovi canali, indebitamenti possibili con fondi europei ed operare scelte di qualità ed, in questo contesto, pretendere che la Regione programmi in maniera idonea per stimolare e accendere una domanda dei fondi strutturali, senza risparmiarsi di attingere ad alcuno di esso, partendo da una fase ricognitiva e di riprogrammazione per operare un attivo recupero delle risorse da portare verso obiettivi mirati. Ed un primo importante passo- ha concluso il Presidente della Provincia- deve essere mosso verso la formazione per creare un team di esperti, che possano sondare tutte le possibili strade per ottenere finanziamenti, per rastrellare fondi destinati ad opere ed attività sul territorio e veicolare gli stessi verso la necessaria ripresa economica ed occupazionale della nostra provincia”
“Per le autonomie locali deve potersi immaginare, ed impegnarsi a disegnarla con precisi confini, una nuova stagione ed inaugurarla col contributo fattivo di tutti, nessuno escluso, -ha detto espressamente il Presidente della Provincia Mario Oliverio- per dare, tutti insieme, un’impostazione rispondente ed adeguata ai problemi”.
“Molti dei nostri Comuni sono sotto la soglia dei 3 mila abitanti -ha continuato il Presidente Oliverio- e per questi la Provincia vuole costituire una sponda istituzionale importante, un punto certo di riferimento. La Provincia può e vuole fermamente svolgere un ruolo trainante per costituire una solida rete di servizi associati su scala comprensoriale per dare risposte concrete ed efficaci, risolutive dei problemi che assillano le nostre popolazioni”.
“In mancanza di funzioni, spesso la Provincia si è adoperata per sopperire a discrasie e ad inadempienze della regione Calabria, come per le Politiche Sociali, scendendo in trincea laddove c’erano i problemi reali per risolverli, pur con gli scarsi mezzi disponibili, -ha proseguito il Presidente della Provincia- ma con la consapevolezza, come istituzione,che poteva essere l’unica strada da percorrere, senza reticenze, per stare a fianco a chi andava sostenuto”.
“Si impone in misura pressante di razionalizzare le risorse disponibili, sempre più esigue, di qualificare i servizi in base a mutate esigenze, ma al minimo costo per evitare sprechi e duplicazioni. Tutto ciò deve intendersi -ha detto ancora Mario Oliverio- come tensione ottimale verso una diversa intesa, una rete di relazioni nuove da reimpostare per scongiurare un impoverimento che finirebbe col diventare un indebolimento complessivo che come popolazioni del meridione non possiamo permettere, stante al tessuto economico generale già così precario ed alla dilagante disoccupazione”.
“Bisogna, a questo punto, davvero rimboccarsi le maniche, mettere insieme tutte le energie per operare quel salutare salto di qualità che dovrà tirar fuori dalle secche i nostri territori per esaltarne le potenzialità e le intelligenze e proiettarle verso orizzonti di stabilità economica e di progresso. Non più una Calabria indolente deve essere, quindi, quella che vogliamo ridisegnare ma una terra che si attrezzi, e ci sono tutti i presupposti perché ci riesca, e dia un contributo attivo e concreto alla sua crescita nel contesto europeo e mondiale”.
Comuni e Province sono costantemente pressate fra due esigenze non sempre conciliabili: da un parte l’esigenza di efficienza, dall’altra la necessità di “operare” per rispondere ai bisogni delle collettività in tempi più celeri rispetto al passato. Per contro, le risorse sempre più limitate rispetto ai bisogni ed alla crescente domanda di servizi, in un mutato sistema di valori sociali, pone l’ente locale nella necessità di doversi adeguare governando e, spesso, anticipando il cambiamento. Occorre, quindi, un impulso forte che, oltre la “cultura di servizio” degli amministratori, responsabilizzi il cittadino stesso ponendolo come motore e baricentro del cambiamento in atto.
Il divario, poi, tra le regioni del nord e quelle del mezzogiorno e la competitività a livello europeo e mondiale pongono, come imperativo quasi assoluto, l’esigenza di innescare una marcia in più per rimanere economicamente a galla.
La legge finanziaria, che sempre più di frequente si abbatte come una scure sugli enti locali, sembra quest’anno essere diventata addirittura una mannaia, per cui diventa quasi improponibile ricercare quelle necessarie condizioni di equilibrio generalizzate, attese le scarse risorse disponibili, per garantire persino i vincoli da rispettare come il patto di stabilità e quant’altro, o assicurare sevizi primari ai cittadini.
Da qui l’improrogabilità che l’ente locale si qualifichi come soggetto attivo, propositivo, produttore di idee e progetti innovativi, assumendosi le proprie responsabilità nel rivestire un ruolo strategico atto a pianificare e programmare in un ambito e con prerogative di autonomia finanziaria.
Se da una parte il “decreto taglia spese”, legge 191/2004, colpisce il comparto delle autonomie locali, dall’altro impone un quadro di responsabilità che mira al contenimento dei conti pubblici dando un giro di vite a sprechi immotivati: con questi limiti l’ente territoriale è costretto ad implementare i bilanci attraverso una finanza innovativa che guardi con interesse alle politiche comunitarie e utilizzi al meglio i fondi strutturali. Ciò per perseguire lo scopo duplice di non gravare sui cittadini ed evitare gli sperperi che porterebbero alla riduzione dell’erogazione di servizi necessari alle comunità. In sintesi diventa d’obbligo conciliare la prospettiva delle scarse risorse con la necessità di dare operatività alla programmazione strategica.
La Provincia di Cosenza, del resto, vedendosi ridotta la capacità di spesa triennale da 400 milioni di euro a 50, quindi di un ottavo, va incontro, così come tutto il sistema delle autonomie, a tempi grami contro i quali bisogna trovare i giusti deterrenti ed attrezzarsi per contrastare, con tutti gli strumenti possibili, il depauperamento del patrimonio o anche la sua consistenza operativa di ente di area vasta che fornisce supporto, consulenza e coordinamento agli enti sub-provinciali. Tutte queste problematiche, spinose e non rinviabili, sono emerse, stamani, nel corso del convegno dibattito, tenutosi al Ridotto del Teatro Rendano, a Cosenza, al quale sono intervenuti, oltre a relatori ci chiara fama, molti sindaci dei 155 Comuni cosentini, direttori di ragioneria, segretari comunali, dottori commercialisti e ragionieri ed un folto pubblico interessato all’argomento.
Il convegno dal tema “Enti Locali e risorse finanziarie – Finanziaria 2005 – Fondi strutturali”, è stato introdotto da un’ampia relazione dell’Assessore provinciale al Bilancio e Finanze, Rachele Grosso Ciponte, la quale ha sottolineato i dati preoccupanti dell’andamento dell’economia in generale e la ridotta possibilità per gli enti di accelerare processi risolutivi in direzione dello sviluppo, stante ai tagli così esosi che diventano esponenziali se non ci si attiva con una sempre più oculata e selettiva scala di priorità che, tuttavia, consente solo piccoli passi. “Siamo impegnati in maniera rigorosa e combattiva -ha spiegato l’Assessore Grosso Ciponte- a percorrere tutte le strade per reperire risorse ordinarie della Regione e dello Stato da utilizzare al meglio, attraverso una pianificazione ed una programmazione aderente il più possibile alle reali esigenze dei nostri territori, per ottimizzare gli obiettivi e creare circoli virtuosi forieri di ricchezza”.
Sono entrati nel merito più squisitamente tecnico, ponendo l’accento su passaggi giuridico-burocratici, gli interventi a seguire del Direttore Generale della Provincia, Cesare Pelaia, del Direttore di Ragioneria, Antonio Molinari, del titolare della cattedra di Economia Aziendale , Salvatore Sarcone, del docente dell’Università di Bologna, Giovanni Rubini, del consigliere nazionale di dottori commercialisti e presidente del collegio dei revisori della Provincia di Cosenza, Giorgio Sganga, del presidente nazionale del’ANCREL-Club dei revisori, Gennaro Bianco.

Trovato cadavere il sorvegliato speciale scomparso il 4 febbraio a Castrovillari

14/02 E' stato ucciso Salvatore Papasso, di 30 anni, un sorvegliato speciale scomparso il 4 febbraio scorso a Castrovillari. Il cadavere di Papasso e' stato trovato stasera da due scout, che stavano effettuando un'escursione, nelle campagne del centro del cosentino, in localita' Conca del Re. Secondo quanto e' emerso dai primi accertamenti della Polizia di Stato, Papasso, che risiedeva a Saracena, centro poco distante da Castrovillari, sarebbe stato assassinato con alcuni colpi di arma da fuoco. Gli accertamenti per stabilire la causa e la dinamica della morte di Papasso, comunque, sono resi difficili dall'avanzato stato di decomposizione del cadavere. Secondo l'ipotesi che viene fatta dagli investigatori, l'omicidio di Papasso potrebbe essere collegato a un regolamento di conti negli ambienti degli spacciatori di droga. Il giovane, infatti, sarebbe venuto a Castrovillari da Saracena per acquistare alcune dosi di hashish venendo in contrasto, per motivi che sono in corso d'accertamento, con alcuni spacciatori del posto. Domani il cadavere di Papasso, su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari, sara' sottoposto ad autopsia.

Tre milioni di euro di merce contraffatta sequestrata al porto di Gioia

14/02 Tre operazioni sono state portate a termine, nel porto di Gioia Tauro, dal Servizio di vigilanza antifrode doganale (Svad) che ha sequestrato 4.000 paia di scarpe sportive per un valore di 350 mila euro, 45 mila borse per un valore di 400 mila euro e 685 mila occhiali da vista per due milioni e mezzo di euro compresi i diritti gravanti. Nel primo caso, le scarpe con il marchio Nike sono state trovate in un un container in transito, proveniente dagli Emirati arabi. La conferma della contraffazione del marchio, secondo quanto e' stato riferito, e' venuta dai periti della societa' interessata, che non hanno trovato una completa corrispondenza - nonostante la buona fattura delle copie - con i modelli originali. Con la seconda operazione sono state sequestrate, in quattro container provenienti dalla Cina, circa 45.000 borse con i marchi e gli elementi figurativi abilmente contraffatti di Louis Vuitton, Fendi, Burbery, Alviero Martini. I titolari delle societa' importatrici, tutti cittadini cinesi residenti in Italia, sono stati denunciati per introduzione nello Stato di prodotti falsi e ricettazione. Gli occhiali da vista, infine, provenivano dalla Cina ed avevano stampigliata la scritta Italy design.

La Giunta regionale presenta la scheda per il monitoraggio dei Beni Culturali

14/02 Il Direttore Generale dell'Assessorato regionale ai beni culturali della Regione Calabria, Gaetano Princi, ha convocato, al Centro Agroalimentare di Lamezia Terme gli enti attuatori dell'Accordo di Programma Quadro sui Beni Culturali per presentare una scheda, concordata con la Soprintendenza regionale, per il monitoraggio degli interventi, sia riguardo ai compiti e alle responsabilita' dei soggetti attuatori (art. 7 dell'APQ), sia per l'attivazione dello stato d'attuazione e della rilevazione di criticita' per evitare il rischio di incorrere nel definanziamento. ''La partecipazione e' stata totale - si legge in una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale - Hanno preso parte all'incontro sindaci e responsabili dell'intervento dei Comuni di: Borgia, Bova, Bova Marina, Bovalino, Casignana, Cassano, Catanzaro, Cleto, Condofuri, Cosenza, Crotone, Crucoli, Guardia Piemontese, IsolaCapo Rizzato, Lamezia Terme, Locri, Melito Porto Salvo, Motta S. Giovanni, Oppido Mamertina, Palazzi, Paludi, Reggio Calabria, Rocca Imperiale, Roccaforte del Greco, Roghudi, S. Giorgio Albanese, Samo, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Lorenzo, Santa Sofia d'Epiro, Soriano Calabro, Vaccarizzo Albanese, Vibo Valentia''. In rappresentanza della Regione Calabria, oltre al direttore Princi, hanno relazionato i dirigenti Domenico Schiava e Italo Paparazzo, e Nicola Ratta'. Per il Ministero per i Beni e le attivita' Culturali sono intervenuti il direttore regionale Francesco Prosperetti coadiuvato dai suoi collaboratori Giasi, Maiolino, Promenzio, Iiritano i quali hanno redatto la scheda di monitoraggio. Presente anche Renato D'Arca coordinatore del gruppo di monitoraggio di Sviluppo Italia.

Martedì 15 Oliverio incontra le parti sociali

14/02 Avrà luogo martedì 15 Febbraio, alle ore 12,00, nel salone di presidenza dell’Amministrazione Provinciale, l’incontro promosso dal Presidente, onorevole Mario Oliverio, con le parti sociali. La riunione, che conterà la presenza del Vicepresidente, Salvatore Perugini e dell’Assessore al Bilancio, Rachele Grosso Ciponte, vedrà l’apertura di un confronto con i rappresentanti delle sigle sindacali, delle confederazioni e delle associazioni di categoria, la Lega delle Cooperative, l’Assindustria in vista della prossima seduta consiliare dedicata all’esame del Bilancio annuale di Previsione per l’Esercizio Finanziario 2005. Una utilissima messa in relazione, quella di domani, che permetterà all’Amministrazione di raccogliere istanze, esigenze, evidenze di difficoltà in ordine all’applicazione della Legge Finanziaria 2005 che, come noto, ha drasticamente ridotto la capacità di manovra finanziaria per gli Enti locali, incidendo pesantemente sulla composizione dei Bilanci e sulle scelte politico-amministrative in essi tracciate

Arrestato un uomo a Corigliano per resistenza a pubblico ufficiale

14/02 I carabinieri hanno arrestato a Corigliano Calabro Michele Agrippino, di 46 anni, con l'accusa di minacce e resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di indicare le proprie generalita'. Agrippino avrebbe commesso i reati contestatigli dopo che era stato fermato dai carabinieri per un controllo. Dopo l' arresto e la traduzione nel carcere di Rossano, l' uomo e' stato rimesso in liberta', su disposizione della Procura della Repubblica di Rossano, per mancanza di esigenze cautelari.

Difficoltà, per il maltempo, sulla costa ionica

13/02 Quest’oggi vento forte e pioggia stanno imperversando lungo tutta la costa Ionica, in particolare da Rossano a Rocca Imperiale. Secondo i dati forniti dalla Capitaneria di porto di Corigliano, sono previsti nuvolosita' in aumento con locali precipitazioni e vento forza 7 da sud ovest in aumento. La visibilita' in mare per ora viene data per discreta; e' previsto mare ondoso in aumento. Anche nei paesi presilani, da S. Giorgio Albanese a S. Demetrio Corone, fino ad Acri, si registrano da stamane piogge e forte vento e abbassamento della temperatura. La partita di calcio A. C. Rossano S. S. Sandemetrese di 3 categoria e' stata rinviata per il maltempo.

La Famiglia del Boss Muto querela il Corriere della Sera

13/01 Sulle pagine odierne di Paola e Cetraro della 'Provincia cosentina' viene riportata la notizia di un annuncio di querela al 'Corsera' dei legali del cetrarese Franco Muto. Il tutto in riferimento a quanto apparso su uno degli ultimi numeri del Magazine del 'Corriere'. Annunciato anche un risarcimento danni in sede civile. Nell' articolo del supplemento del giovedi' del quotidiano di via Solferino si riportavano le tappe di quella che veniva chiamata la saga di quello che e' stato definito il re del pesce. I legali di Muto fanno anche riferimento all' assoluzione di Muto in relazione all' assassinio di Giannino Losardo, l' esponente del Pci di Cetraro ucciso dalla mafia nel 1980.

Scarcerato l’imprenditore del caffè, Antonio Mauro

10/02 Segna un punto importante a vantaggio della difesa l' inchiesta che il 5 gennaio scorso aveva portato all' arresto a Reggio Calabria, con l' accusa di associazione per delinquere finalizzata all' usura ed all' esercizio abusivo dell' attivita' finanziaria, di cinque persone tra cui Antonio Mauro, di 69 anni, titolare di uno dei marchi storici della torrefazione italiana, ed il figlio Maurizio, di 38 anni, oltre a tre dipendenti della stessa azienda. L' ipotesi di un ridimensionamento dell' inchiesta, dopo il clamore suscitato dagli arresti, trae origine del fatto che quattro delle cinque persone coinvolte nell' inchiesta in poco piu' di un mese hanno riacquistato la liberta', vuoi per decisione dello stesso gip che aveva emesso i provvedimenti restrittivi, Concettina Garreffa, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Antonio De Bernardo, vuoi su disposizione del Tribunale del riesame reggino. Oggi e' arrivata la scarcerazione piu' eclatante, quella di Antonio Mauro, figlio di Demetrio Mauro, fondatore nel 1949 di una societa' che col trascorrere degli anni ha acquistato grande notorieta' in campo nazionale ed internazionale, molto attiva anche nel campo delle sponsorizzazioni. La Mauro Caffe', tra l' altro, ha legato il suo marchio alla Reggina calcio ed e' tuttora uno dei partner commerciali della Juventus. Un prestigio imprenditoriale e commerciale che l' inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria e gli arresti che ne sono conseguiti ha rischiato di offuscare anche per i reati contestati ai cinque arrestati, l' associazione per delinquere finalizzata all' usura e l' esercizio abusivo dell' attivita' finanziaria. Nel mirino dei magistrati reggini e della Guardia di finanza che a suo tempo aveva svolto le indagini ed eseguito gli arresti i prestiti concessi dalla Caffe' Mauro ai titolari dei bar per il miglioramento strutturale dei loro esercizi commerciali. Prestiti, secondo l' accusa, concessi con un tasso d' interesse superiore a quello d' usura. Migliaia di finanziamenti che, secondo l' accusa, avrebbero consentito alla Caffe' Mauro di introitare, oltre ai proventi derivanti dall' utilizzo in esclusiva da parte dei titolari dei bar dei suoi prodotti, enormi volumi di denaro. La sopresa ed il clamore suscitati dagli arresti, non soltanto a Reggio ed in Calabria, erano stati enormi. Anche perche' Pasquale Mauro, fratello di Antonio, e' il presidente dell' Assindustria reggina, mentre Maurizio Mauro e' al vertice dei giovani industriali calabresi. Praticamente un colpo al cuore per la credibilita' dell' intera classe imprenditoriale reggina e calabrese. A distanza di qualche giorno dagli arresti sono pero' cominciate a fioccare le scarcerazioni. Si e' cominciato con due dei tre dipendenti della Mauro Caffe' arrestati, Francesco Lia e Giuseppe Scopelliti, di 41 e 43 anni, per passare poi allo stesso Maurizio Mauro. Oggi stessa sorte e' toccata ad Antonio Mauro, tornato in liberta' dopo che il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha accolto l' istanza di annullamento del provvedimento restrittivo presentata dai difensori dell' industriale, gli avvocati Emidio Tommasini, Nico D' Ascola, Paolo Tommasini e Francesco Albanese. L' unica delle cinque persone coinvolte nell' inchiesta a restare tuttora agli arresti domiciliari e' un altro dipendente della Mauro Caffe', Salvatore Nicito, di 53 anni, per il quale comunque il gip Garreffa ha gia' fissato la scadenza del termine di carcerazione preventiva al 15 febbraio prossimo, giorno in cui dunque anche lui riacquistera' la liberta'.
Per il legale “Il reato di usura è risultato inesistente”
''Il reato di usura contestato ad Antonio Mauro e alle altre quattro persone arrestate nell' ambito dell' inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e' risultato, in realta', assolutamente inesistente''. Lo ha detto l' avv. Emidio Tommasini, uno dei difensori dell' industriale del caffe' scarcerato stamattina. ''Abbiamo depositato una consulenza di parte - ha aggiunto Tommasini - precisa ed esaustiva in ogni sua parte da cui e' emerso, con riferimenti e documenti contabili precisi, che gli interessi praticati da Mauro nei finanziamenti concessi dalla societa' ai titolari dei bar erano molto al di sotto dei tassi bancari. Anzi, in molte occasioni non veniva calcolato alcun interesse. Si trattava di finanziamenti concessi ai titolari delle strutture commerciali nell' ambito di un normale rapporto di natura economica: i commercianti utilizzavano soltanto Caffe' Mauro e quest' ultima finanziava i loro investimenti, rapporto che e' normale tra le societa' di torrefazione e i titolari dei bar. Siamo riusciti a dimostrare pienamente, in sostanza, che nella concessione dei finanziamenti non c' era, ne' poteva esserci, da parte della societa' Caffe' Mauro alcun interesse speculativo''.
Soddisfazione della Demetrio Mauro spa
La societa' Mauro Caffe', da parte sua, ha espresso in un comunicato ''Totale soddisfazione'' per la decisione del Tribunale del riesame di Reggio Calabria di scarcerare ''con effetto immediato'' Antonio Mauro. ''Oggi alle ore 12.40 - e' detto nel comunicato - Antonio Mauro, arrestato il 5 gennaio scorso, e' stato scarcerato per ordine del Tribunale del riesame, che ha annullato il provvedimento restrittivo disposto dal Gip su richiesta della Procura di Reggio Calabria. La decisione del Tribunale, le cui motivazioni non sono ancora note, e' giunta a tre giorni dall' interrogatorio di Antonio Mauro ed e' stata presa anche sulla base della copiosa documentazione difensiva fornita dal collegio legale''. ''La Mauro Demetrio spa, pur non essendo mai stata coinvolta nell' ambito del procedimento - si afferma ancora nel comunicato - esprime la piu' totale soddisfazione per gli sviluppi della vicenda, che gia' nelle scorse settimane avevano registrato la revoca, in quel caso ad opera dello stesso gip, degli arresti domiciliari a carico di Maurizio Mauro per non avere ritenuto sussistenti gli estremi configuranti il reato d' usura, e la scarcerazione di altri due dipendenti pure indagati nell' ambito del medesimo procedimento. Alla luce di quanto accaduto, la Mauro Demetrio spa riafferma la propria totale fiducia nell' operato della magistratura, con la quale ha sempre collaborato fin dall' inizio delle indagini disposte dalla Procura''.

Rogo di Primavalle: La procura di Roma studia ipotesi di reato per Piperno, Morucci e Pace.

12/02 La nuova indagine sul rogo di Primavalle dove nell'aprile del 1973 morirono i fratelli Stefano e Virgilio Mattei, non ha fatto registrare ancora l'iscrizione di un indagato nell'apposito "modello 21". Ancora oggi le rivelazioni-intervista fatte da Achille Lollo, uno dei reposnsabili della strage condannato con sentenza definitiva per omicidio colposo e incendio doloso a 18 anni di reclusione (pena che e' stata dichiarate prescritta la settimana scorsa) e' stata al centro di una fitta riunione del pool antiterrorismo della procura di Roma diretta dal sostituto Franco Ionta. La nuova indagine e' stata assegnata al pm Salvatore Vitello il quale, pero', deve prima sciogliere una sorta di "enigma" giuridico: partendo dalla notitia criminis, l'intervista di Lollo, nel corso della quale l'ex militante di Potere Operaio accusa altri tre suoi ex compagni di aver organizzato l'attentato (Paolo Gaeta, Elisabetta Lecco e Diana Perrone), a piazzale Clodio ci si interroga per quale ipotesi di reato si debba procedere. I tre imputati precedenti, oltre a Lollo anche Marino Clavo e Manlio Grillo, furono infatti condannati con sentenza definitiva per un reato ormai prescritto (l'omicidio colposo e l'incendio doloso). E' possibile oggi procedere nei confronti di tre nuovi indagati per un reato piu' grave, come chiede la famiglia Mattei attraverso il suo legale Luciano Randazzo, per strage (reato che non si prescrive)? E' la prima volta che in Italia si presenta un caso del genere e non e di facile soluzione. E' questo il primo nodo da sciogliere, prima ancora di procedere all'eventuale interrogatorio dei tre ex militanti di "potop" chiamati in causa da Lollo nell'intervista al "Corsera". Poi la procura decidera' anche se chiedere una rogatoria in Brasile per interrogare lo stesso Lollo ed infine valutare l'esposto denuncia presentato dall'avv. Randazzo, che ha indicato gli ex capi di Potere Operaio il prof. Franco Piperno, Valerio Morucci e Lanfranco Pace come mandanti del rogo in cui persero la vita i fratelli Mattei.

Gasparri “Dico a gente come Piperno che è il momento di parlare”

12/02 ''E' tempo che chi sa parli e chi invoca amnistie a destra come a sinistra la smetta. E' un atteggiamento irresponsabile, lo dico nei confronti di tutti i settori politici perche' provvedimenti di clemenza non sono immaginabili quando ancora non si sono accertate le verita' e le responsabilita'''. Lo ha affermato, oggi a Venezia, il Ministro alle Comunicazioni Maurizio Gasparri, intervenendo sul dibattito in corso sul terrorismo, in particolare in merito al rogo di Primavalle. ''Dico a gente come Piperno, che e' il momento di parlare - ha detto Gasparri -, sul caso Mattei sapevamo la verita' gia' a meta' degli anni '60. Lollo, Clavo, Grillo, la signora Perrone, la sua famiglia, allora editrice del 'Messaggero' che utilizzo' quel giornale in una fase diversa da quella attuale a Roma per coprire le responsabilita', per depistare, e molti altri dicano la verita'''. ''L'appello vale per tutti - ha aggiunto - ma e' impensabile invocare soluzioni politiche ed amnistie quando ancora non si e' scritta la verita' su troppe morti non solo di destra ma anche di sinistra''. ''Siccome i protagonisti di quelle stagioni sono in circolazione, parlano sui giornali e in tv - ha concluso Gasparri - dicano esattamente dov'erano, cosa hanno fatto, quali responsabilita' hanno avuto in quelle stragi, in quei massacri degli anni '70 e '80''.

Un fratello delle vittime dichiara sconcertanti le dichiarazioni di Piperno

12/02 'Le varie dichiarazioni di Piperno sono sconcertanti''. Lo afferma alla stampa Giampaolo Mattei, uno dei 4 fratelli scampati al rogo di Primavalle che nel 1973 costò la vita a due figli di Mario Mattei, allora segretario della locale sezione del Msi, riferendosi alle affermazioni rilasciate ieri da Franco Piperno. ''Potrei mai fomentare una guerra civile io -sottolinea Mattei- che sono stato privato di due fratelli proprio da un clima del genere?''. ''Piperno ci accusa di essere strumentalizzati dalla destra, che invece io attacco da anni -puntualizza- Che poi non è destra, è Alleanza nazionale''. Mattei spiega i suoi attacchi al governo, che, dice, non ha fatto abbastanza per ottenere giustizia: ''Se è al potere ora, lo deve anche al sangue dei miei fratelli'', sottolinea. Giampaolo Mattei in ogni caso ha la coscienza tranquilla: ''Il fatto che avevamo ragione lo stanno sempre più confermando le dichiarazioni di Achille Lollo. Piperno non ha motivo di indignarsi, noi stiamo solo cercando giustizia, e per questo sfrutteremo al 100% le dichiarazioni del suo ex compagno di Potere operaio''.

De Rose chiede l’autosospensione di Piperno

12/02 ''Riteniamo che sia indispensabile che il prof. Franco Piperno si autosospenda e non si occupi piu' di questioni comunali sino a quando non sara' chiarita la sua posizione rispetto alle gravi accuse formulate dalla famiglia Mattei''. Ad affermarlo, in una nota, e' il leader della Cdl al Comune di Cosenza, Umberto De Rose. ''Noi - ha aggiunto - non esprimiamo giudizi e veramente speriamo che Piperno non c' entri perche' la strage di Primavalle e' un crimine contro l' umanita' che nessuno puo' prescrivere. Certo e' che Cosenza e' una citta' sovraesposta, dove la normale dialettica politica ha ceduto il passo ad un estremismo di fondo: lo confermano le dichiarazioni di un Sindaco irresponsabile che afferma che le foibe non interessano nessuno, il continuo ricorso ai consigli di Toni Negri''. ''La famiglia Mattei - ha concluso De Rose - accusa Piperno di un crimine orrendo e fino a quando la sua posizione non sara' chiarita, sara' impossibile far finta di niente''.

La solidarietà di Rifondazione Comunista a Piperno

12/02 Solidarieta' a Franco Piperno dopo la denuncia presentata dal legale della famiglia Mattei quale mandante del rogo di Primavalle, e' stata espressa dal commissario regionale di Rifondazione comunista della Calabria, Stefano Zuccherini, e dal segretario del circolo ''Gullo'' di Cosenza del partito, Francesco Gaudio. ''Un clima di annullamento della democrazia - ha sostenuto Zuccherini - serpeggia nel Paese. Il centrodestra disegna foschi scenari e fomenta tensioni pur di rimanere alla guida del Governo. In questo contesto giunge la denuncia a Franco Piperno per l' esecrabile vicenda di Primavalle del '73. a Franco Piperno va la mia totale solidarieta'''. Guido, dal canto suo, ha sostenuto che ''e' evidente a tutti l' intento volgarmente speculativo e strumentale che c' e nel tirare in ballo Franco Piperno per le drammatiche vicende di Primavalle di oltre 30 anni fa''.

Le Provincie di Cosenza, Salerno e Potenza contestano l’ass. regionale della Basilicata Fierro

12/02 Le Province di Potenza, Cosenza e Salerno, co-firmatarie dell' Accordo di Programma Quadro del progetto ''Golfinsieme'', in un documento, hanno espresso ''preoccupazione per le modalita' del tutto individualistiche, poste in essere dall'Assessore alle Attivita' Produttive della Regione Basilicata Gaetano Fierro, che ha convocato in data odierna a Maratea alcuni sindaci delle tre regioni interessate per una pseudo-concertazione istituzionale tesa a fare il punto della situazione del progetto''. Si tratta - e' scritto - di ''un' iniziativa non concertata e non preannunciata alle Province, alle quali spetta la primogenitura del progetto 'Golfinsieme' ''. Le Province di Potenza, Cosenza e Salerno sottolineano ''di aver gia' preparato un documento tecnico-programmatico, la cui prima fase prevede l'individuazione dei macro-obiettivi, delle strategie e degli obiettivi specifici da sottoporre al Tavolo istituzionale Province-Regioni, al fine di definire gli indirizzi generali e passare alla fase successiva, quella della concertazione con il territorio in attuazione dei principi di sussidiarieta' e copianificazione sanciti dalle vigenti normative e dal nuovo assetto ordinamentale previsto dalla nuova Costituzione. Una corretta azione amministrativa, basata sui principi di efficacia ed efficienza, per l'attuazione di un programma di sviluppo territoriale - e' scritto nel documento - deve infatti necessariamente vedere il coinvolgimento del territorio in una fase successiva all'analisi dettagliata delle sue peculiarita' e potenzialita', azione sulla quale le tre Province sono state impegnate fin dall'inizio della progettualita' comune. Le Province di Potenza, Cosenza e Salerno - conclude la nota - confidano nell' intervento dei Governatori delle tre regioni interessate, al fine di riportare le iniziative di sviluppo dell'Accordo di Programma Quadro 'Golfinsieme' nell' ambito di una corretta ed equilibrata concertazione''.

Cala il numero di ricorsi pendenti al TAR della Calabria

12/02 E' positivo il trend relativo alla diminuzione dei ricorsi pendenti dinanzi al Tribunale amministrativo regionale della Calabria: dai 31.327 presenti nel 2000 si e' passati, nell' arco di due anni, a 28.958 mila per giungere, nell' ultimo anno, a 25.721. Il dato e' emerso dalla relazione che il presidente Cesare Mastrocola ha letto in apertura dell' anno giudiziario del Tar della Calabria. Alla cerimonia, presieduta per la prima volta da Mastrocola nominato dopo l' improvvisa scomparsa di Aldo Finati nell' autunno scorso, hanno partecipato le autorita' civili, militari, religiose, rappresentanti del Ministero, del Governo, della Giunta regionale e dell' Avvocatura. ''Nel 2004 la sede di Catanzaro,- ha sottolineato il relatore - ha introitato 1.617 ricorsi, ne ha definiti 2.662 mentre i ricorsi pendenti sono scesi dai 26.766 registrati al 31 dicembre del 2003 agl attuali 25.721 e sono state adottate 975 pronunzie cautelari per un totale di 3.572 provvedimenti decisori''. Il presidente Mastrocola, rivolgendo un commosso ricordo al presidente Finati, ha parlato di ''risultati molto importanti che vanno ascritti a chi, in questi anni, ha presieduto questo tribunale, ai magistrati che con senso di responsabilita' e spirito di sacrificio, in presenza di un organico sempre identico, hanno saputo aumentare la produttivita' individuale sino al limite del tollerabile senza incidere sulla qualita' delle pronunzie rese, nonche' al personale di segreteria il cui numero in questi anni si e' addirittura ridotto''. Tutto questo a fronte di un quadro nazionale che presenta un arretrato in materia di ricorsi pari a 852.918. ''Malgrado l' arretrato, malgrado l' inadeguatezza dei mezzi, malgrado tutto - ha sostenuto ancora Mastrocola - il Tar di Catanzaro regge il passo, cosi' come tutta la giustizia amministrativa tiene fede al proprio convalidato impegno costrituzionale. Abbiamo avuto il merito di sapere fare squadra integrando le varie forme di vocazione, di preparazione, di esperienza, di spirito d' iniziativa e tutto cio' ha contribuito ad ottenere convincenti risultati che in primo luogo, ed e' la cosa piu' importante, sono stati apprezzati dai cittadini che continuano a rivolgersi al giudice amministrativo con grande fiducia''. ''Abbiamo avuto il coraggio e la capacita' - ha sostenuto il presidente del Tar della Calabria - di proseguire l' affannosa ricerca della regola da applicare al caso concreto da enucleare in un 'mare magnum' di norme che sono piovute a cascata. Accanto all' imponente e continua produzione di leggi statali, proliferano le leggi regionali, i regolamenti degli enti locali e degli altri en ti pubblici, le circolari, le direttive. In questa situazione di incertezza - ha proseguito - il disorientamento ed il senso di disagio sono il frutto della mancanza di regole chiare e della mancanza di sicuri punti di riferimento nel sistema; si fa sempre piu' forte nella societa' l' esigenza di rivolgersi al giudice per risolvere i problemi o, se si preferisce, si fa sempre piu' pressante l' istanza di giustizia''. ''Il Tar - ha sostenuto la senatrice Ida D' Ippolito (Fi) intervenendo ai lavori della seduta inaugurale - oltre ad avere avvicinato la gestione amministrativa ai cittadini, rappresenta ormai un punto di riferimento per ottenere la tutela dei propri interessi. La scelta di istituire i Tar e' stata lungimirante e induce a guardare con ottimismo al futuro''. Hanno preso la parola anche Massimo Calveri, rappresentante del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa; il presidente del Consiglio dell' Ordine degli avvocati di Catanzaro Giuseppe Iannello; l' avvocato distrettuale dello Stato Aldo Stigliano Messuti; l' avvocato Raffaele Mirigliani nella veste di componente del Consiglio nazionale forense e di assessore regionale ala Presidenza; il presidente della sezione staccata del Tar di Reggio e rappresentante Anma, Luigi Passanisi (la seduta di inaugurazione della sede reggina si terra' sabato 19 febbraio); Oreste Morcavallo vice presidente vicario dell' Unione Ordini forensi della Calabria e Luigi Morrone delegato del presidente del Consiglio dell' Ordine degli avvocati di Crotone.

Tassone sul ponte dello Stretto: “Finalmente la prevenzione ha funzionato”

12/02 ''Finalmente la prevenzione ha funzionato e questo e' un passaggio importante''. Lo ha affermato il vice ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Mario Tassone, rispondendo a Catania alle domande dei giornalisti sugli arresti di ieri nell'ambito dell'inchiesta che riguarda le infiltrazioni mafiose negli appalti per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. ''Se ci sono stati degli arresti - ha sottolineato Tassone - le misure preventive messe in atto dal governo e dal mio ministero, per quanto riguarda il general contractor, sono state efficaci e quindi la sorveglianza e la vigilanza del governo non verra' mai meno''.

Centaro : “A rischio infiltrazioni i lavori sulla A3”

12/02 "Sono in corso indagini e attivita' di prevenzione. Certamente i lavori sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria sono ad alto rischio infiltrazione". Lo afferma il Presidente della Commissione antimafia Roberto Centaro in una intervista all'Avvenire. Per Centaro "e' evidente che l'attenzione della mafia sugli appalti, e specialmente su quelli di grande entita', e' sempre costante. E di certo il Ponte sullo Stretto sta in cima alla lista dei cantieri dai quali la mafia non vuole essere assente. Ma questo non vuol dire rinunciare a infrastrutture necessarie per lo sviluppo. Non bisogna arrendersi, ma tenere alta la guardia. Prevenire, come si e' fatto con questa brillante operazione della Dia, l'infilitrazione criminale"

Istituita a Rossano una sede del coordinamento antimafia “Riferimenti”

12/02 E' stata istituita a Rossano una sede del coordinamento nazionale antimafia Riferimenti. La struttura avra' competenza per l' intera Sibaritide. La sede e' stata inaugurata dalla presidente nazionale, Adriana Musella, che ha affidato l' incarico di responsabile al sacerdote Antonio Molinaro, direttore dei Padri Giuseppini del Murialdo. Segretario e' stato nominato Luigi Marino, assistente della Polizia di Stato. Del Consiglio direttivo sono stati chiamati a far parte Matteo Lauria, giornalista; Antonio Campilongo, avvocato; Rosa Pirillo, dirigente scolastico, e Giovanni Fortino, ispettore capo della Polizia.

Ass. Mirigliani “Individuata la nuova sede per il Tar regionale”

12/02 La nuova sede del Tribunale amministrativo regionale della Calabria potrebbe sorgere presto su un terreno adiacente allo stabile che ospita il Centro per la Giustizia minorile di Catanzaro: ad annunciarlo e' stato l' assessore regionale alla Presidenza, Raffaele Mirigliani, parlando con i giornalisti a margine della cerimonia di inaugurazione dell' anno giudiziario del Tar Calabria. ''Ho ricevuto - ha detto Mirigliani mostrando copia di un fax - una comunicazione del Capo dipartimento della giustizia minorile, Rosario Priore, che ha espresso parere favorevole sulla richiesta avanzata in tal senso. L' auspicio e' che la cosa si risolva al piu' presto''. La questione relativa all' individuazione della nuova sede del Tar calabrese era stata al centro, nei giorni scorsi, di una riunione convocata dallo stesso Mirigliani.

Tremila persone a pregare con Fratel Cosimo per la ricorrenza della Madonna di Lourdes

12/02 Tra le mani le foto di chi non c' e', sorrisi rubati dalla macchina fotografica che appartengono a bambini, uomini e donne. Non si conoscono, ma hanno qualcosa in comune: la malattia. Hanno tutti bisogno d' aiuto. Si sono ritrovati virtualmente a Santa Domenica, minuscola frazione del Comune di Placanica nel reggino, piu' precisamente allo Scoglio, dove, la Madonna apparve a fratel Cosimo Fragomeni nel maggio del 1968 e dove, si narra avvengono fatti inspiegabili. L' 11 febbraio e' giorno particolare perche' la chiesa celebra la giornata del malato e ricorda la prima apparizione di Lourdes, la cittadina dei Pirenei dove la Vergine apparve nel 1858 a Bernadette, che ha molte similitudini con lo Scoglio: in entrambi i luoghi la Vergine ha scelto la roccia, in entrambi i luoghi vi e' una sorgente, si dice, miracolosa. Ma ieri nella vallata circondata dai monti della Locride a stringere quei ritratti c' erano piu' di tremila persone provenienti dalla Calabria, dalla Sicilia, ma anche dalla Svizzera e dalla Germania. Sul sagrato della piccola chiesa della Madonna dello Scoglio, la troupe della televisione nazionale tedesca Arte' a preparare un reportage sul mistico di Calabria. Fratel Cosimo e' infatti molto famoso in Germania grazie ad un film che su di lui ha girato un regista italo-tedesco presente al raduno. Nel pomeriggio il tempo della preghiera e del silenzio, tutti immobili nonostante il vento sferzante. Dopo la messa la processione eucaristica seguita dalla preghiera di Fratel Cosimo, il momento piu' atteso, perche' e' in quegli istanti che si verificano quelli che vengono definiti fatti inspiegabili. E' accaduto anche ieri. C' e' chi ha pianto a dirotto e chi e' svenuto, chi ha trovato la pace del cuore. Tutto senza clamori. Si tornera' poi a ringraziare come fanno tutti quelli che hanno sperimentato sulla propria pelle l' impossibile che diventa possibile. Accanto a Fratel Cosimo ieri anche mons. Massimo Rastrelli, il religioso noto in Italia per aver fatto nascere nel napoletano la Fondazione antiusura. Padre Rastrelli parla della semplicita' di Fratel Cosimo, del terziario francescano capace di parlare ai cuori meglio - dice - di molti teologi. Fratel Cosimo, ha in mano il rosario, la sua arma e il suo sostegno, cosi' la definisce. La sua e' una preghiera pacata, quasi discreta. Un atteggiamento che non cambia, quando accoglie i fedeli che affidano a lui tante preoccupazioni. Non ha risposte mirate, ma solo un consiglio: la preghiera vera, che - sostiene il veggente - cambia la vita. Un carisma che attrae non solo i semplici. Quattro ore di raduno cominciato con il sole e terminato con le luci della sera. Poi l' appuntamento a maggio, l' 11 e il 12 per ricordare a prima apparizione della Madonna dello Scoglio. Sara' un altro bagno di folla. Una fatica non da poco l' accoglienza per i sessanta volontari della comunita'.

Appello di Diritti Civili per una ragazza di Fagnano costretta su di una sedia a rotelle

12/02 Da 10 anni vive su una sedia a rotelle, riuscendo a camminare solo con l' aiuto delle stampelle e, per uscire di casa, deve fare una scala esterna con 14 gradini sulle spalle del proprio padre: a denunciare il caso di Marta Parise, di 21 anni, di Fagnano Castello e' il movimento Diritti Civili che promuove una gara di solidarieta' a favore della giovane, studentessa dell' Unical. Nell' abitazione di Marta non c' e' un servoscala e, per costruirlo, occorrono alcune migliaia di euro, una spesa alla quale la famiglia della giovane non ha la possibilita' di far fronte. ''La ragazza sino all' eta' di 10 anni - afferma il leader di Diritti civili Franco Corbelli - ha camminato regolarmente e praticato alcuni sport, calcio e pallavolo. Una terribile e rarissima malattia (4 soli casi in Italia, compreso il suo) l' ha costretta oggi alle stampelle e alla sedia a rotelle. Marta sta affrontando questa drammatica esperienza con grande dignita', serenita' e con il sorriso. Abbiamo raccolto subito l' appello di questa ragazza - ha detto ancora Corbelli - promuovendo una straordinaria gara di mobilitazione con il coinvolgimento delle istituzioni ad iniziare dalla Provincia di Cosenza, alla Regione''. ''Il nostro appello - sottolinea il leader di Diritti civili - e' rivolto anche alla societa' della Juventus, ai calciatori bianconeri e in particolare ad Alex Del Piero. Marta e' una grande tifosa juventina e di Del Piero, in particolare. Nonostante la grave malattia - precisa Corbelli - ha seguito con il suo papa' alcune partite della Juventus e della Nazionale, anche in Belgio e in Olanda. Sarebbe molto bello se la Juventus e Del Piero potessero esaudire il piccolo, grande sogno di Marta e facessero un bel regalo a questa ragazza e loro tifosa. Lei - conclude Corbelli - aspetta di poter guarire, di poter tornare a correre e giocare al calcio''.

Appena appaltato il Ponte sullo stretto vede già i primi arresti della malavita che voleva inserirsi nelle gare.

11/02 Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dalla Dia di Roma su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della capitale nei confronti di una presunta organizzazione mafiosa a carattere internazionale, che aveva progettato di inserirsi negli appalti previsti per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Tra le persone arrestate, si e' appreso, c'e' anche il boss canadese, ritenuto il capo indiscusso dell'organizzazione, Vito Rizzuto, legato alla famiglia Cuntrera. Il boss e' stato raggiunto dall'ordinanza di custodia cautelare nel carcere di Montreal, dove e' stato rinchiuso dopo essere stato accusato di un triplice omicidio avvenuto a New York. Le indagini del centro operativo della Dia di Roma hanno consentito di individuare la struttura criminale, che storicamente era rivolta al traffico internazionale di droga e riciclaggio, in collegamento con la famiglia Cuntrera-Caruana, che questa volta, invece, aveva orientato i propri interessi all' acquisizione dell'importante appalto pubblico. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip De Angelis su richiesta dei sostituti procuratori della capitale Ormanni e Iasillo. Diverse le perquisizioni ancora in corso a Roma, Londra, Parigi e Montreal. I particolari dell'indagine saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, alle ore 11, nella sede del centro operativo della Dia di Roma. I provvedimenti cautelari riguardano, oltre Rizzuto (originario della provincia di Agrigento), l'ingegnere Giuseppe Zappia, ottantenne, nato in Francia, vissuto fra il Canada e gli Emirati Arabi, domiciliato a Roma, imprenditore con esperienze nel campo delle grandi opere pubbliche che, avvalendosi della collaborazione del broker Filippo Ranieri (domiciliato a Montreal), l'imprenditore Sivalingam Sivabavanandan (domiciliato a Londra) e Hakim Hammoudi (domiciliato a Parigi), secondo gli inquirenti e' stato ''inviato'' da Rizzuto in Italia con il compito di reinvestire gli ingenti capitali di cui dispone l'organizzazione mafiosa (piu' di quattro milioni di euro) per cercare di aggiudicarsi appalti relativi alla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. I commenti

Due aziende sequestrate dalla Finanza a Rossano e Corigliano per indebiti contributi pubblici

11/02 In due operazioni distinte della Guardia di Finanza fatte a Rossano e Corigliano, sono state sequestrate due societa' che avrebbero messo in atto una truffa ai danni dello Stato per incassare indebitamente contributi pubblici. Tre persone, tra le quali due imprenditori, sono state denunciate in stato di liberta'. Secondo quanto si e' appreso, le due aziende, grazie ad una serie di documenti falsi, avrebbero ottenuto, complessivamente, circa un milione e 600 mila euro di contributi da parte dello Stato senza averne titolo. Il valore dei complessi sequestrati ammonta a circa sei milioni di euro. Le operazioni, alle quali stanno partecipando decine di finanzieri e un elicottero della sezione aerea di Lamezia Terme, sono giunte a conclusione di inchieste coordinate dalla Procura della Repubblica di Rossano e finalizzate a contrastare il fenomeno delle truffe ai danni dello Stato. Con quelli di oggi salgono ad otto i sequestri di complessi aziendali effettuati in meno di 24 mesi dalla Guardia di Finanza nella zona industriale di Rossano e Corigliano per un valore complessivo di circa 35 milioni di euro. I finanzieri hanno sequestrato, a Rossano, un' azienda, la Anisa di Natale De Simone, operante nel settore della produzione e commercializzazione di confezioni per l' abbigliamento. In realta', secondo quanto sarebbe emerso dall' inchiesta, la societa' era, di fatto, inattiva, al contrario di quanto faceva credere al ministero delle Attivita' produttive. I finanzieri hanno anche accertato fatture passive per centinaia di migliaia di euro emesse a fronte di prestazioni inesistenti, al solo scopo di documentare spese alla pubblica amministrazione ed ottenere i finanziamenti. Secondo l' accusa la societa' avrebbe anche utilizzato fittiziamente decine di operai impiegandoli solo sulla carta. In sostanza, secondo gli investigatori, l' Azienda ha attestato al Ministero ed alla banca concessionaria incaricata della valutazione economico-finanziaria del progetto industriale, l' impiego di personale fittizio, sino a circa 40 unita', di fatto mai utilizzato, ma assunto solo sulla carta per rispettare le prescrizioni della legge 488/92. A Corigliano, invece, i finanzieri hanno sequestrato una seconda azienda, la Artigel di Francesco Mollo, operante nel settore alimentare. Anche in questo caso sono state accertate fatture passive fittizie per diverse centinaia di migliaia di euro al solo scopo, secondo l' accusa, di fare risultare costi in realta' mai sostenuti e poter accedere ai finanziamenti pubblici. Inoltre sarebbero state riscontrate dichiarazioni liberatorie falsamente rilasciate allo scopo di avallare spese in realta' mai sostenute. Nel caso dell' azienda di Corigliano, pero', la guardia di finanza ha accertato che occupa, anche se in misura ridotta rispetto alle originarie previsioni, alcuni operai. Per tale motivo la Procura, pur disponendo il sequestro, ha contestualmente autorizzato la continuazione aziendale sotto la vigilanza di un proprio consulente con l' intento di mantenere il posto di lavoro ai dipendenti. Tra i beni sequestrati figurano i complessi aziendali costituiti da immobili, terreni, impianti e macchinari, veicoli, quote sociali, disponibilita' finanziarie. Le indagini della procura proseguono per accertare eventuali altre responsabilita'.
Il Comandante della GDF Piccinni “La nostra attenzione è massima”
''La situazione in Calabria e' particolare. Non esistono isole felici. La nostra attenzione e' massima''. A sostenerlo e' stato il comandante regionale della Guardia di finanza, gen. Riccardo Piccinni, partecipando alla conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati i particolari delle operazioni che stamani hanno portato al sequestro di due complessi aziendali per una presunta truffa ai danni dello Stato. ''Occorre lavorare - ha aggiunto Piccinni - per diffondere sempre piu' su tutto il territorio calabrese la cultura della legalita'. Questa terra necessita che i finanziamenti di cui dispone, vengano utilizzati pienamente per attivare i processi di sviluppo''. Parlando, poi, del lavoro repressivo posto in essere dalla guardia di finanza, Piccinni ha detto: ''siamo impegnati alla tutela degli interessi del cittadino. La nostra azione e' rivolta al recupero della legalita'. Operazioni, come quella portata a termine oggi nel cosentino, sono emblematiche dell' impegno e del lavoro di intelligence che stiamo facendo''.

Giovedì 17 conferenza di inizio anno del Presidente del Consiglio regionale Fedele

11/02 Si terrà giovedì 17 febbraio, alle ore 11.00, presso l’Aula Commissioni di Palazzo Tommaso Campanella, la Conferenza stampa di inizio anno del presidente del Consiglio regionale Luigi Fedele con i giornalisti. L’occasione servirà anche a presentare un bilancio dell’attività consiliare nella settima legislatura. Nel corso dell'incontro il Presidente illustrerà agli operatori dell'informazione un articolato e corposo dossier, un vero e proprio “libro bianco” analitico: un volume contenente, anno per anno, schede sulle leggi e sui più importanti e significativi eventi istituzionali relativi ai lavori dell’Aula, delle Commissioni e di tutte le articolazioni consiliari.

Il 14 e 15 ultime due sedute del Consiglio regionale

11/02 Legislatura agli sgoccioli. Con le due ultime sedute di lunedì 14 e martedì 15, il Consiglio regionale chiuderà i lavori della VII legislatura. L’inizio dei lavori della 110^ seduta è stato fissato alle ore 12.00 con prosecuzione a martedì. In cima all’elenco del nutrito odg (45 i punti che dovrebbero essere esaminati), il "Piano Energetico ambientale regionale" e a seguire, il collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2005; Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2005 e pluriennale 2005/2007 della Regione Calabria (legge finanziaria); "Bilancio annuale di previsione per l'anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per il triennio 2005/2007”; Dpef (Documento di Programmazione Economico Finanziaria) per l'anno 2005; "Approvazione conto consuntivo degli esercizi finanziari 2002 e 2003 del Consiglio regionale"; Il Consiglio regionale si occuperà anche dei progetti in materia di zootecnia, sistema vitivinicolo e per la tutela degli alberi monumentali. Al 19° punto il “Nuovo regolamento interno del Consiglio regionale”; al 20° il progetto di legge che detta norme in materia di ineleggibilità e di incompatibilità del Presidente della Giunta, dei consiglieri e degli assessori regionali”.
Un altro importante provvedimento riguarda il sistema fieristico regionale che aveva già superato positivamente il vaglio della Commissione competente.
Successivamente, l’Assemblea procederà con l’esame dei progetti di legge riguardanti il nuovo Ordinamento della Polizia Locale, il Piano degli interventi sugli immobili confiscati alla criminalità mafiosa, il demanio marittimo, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la legge regionale quadro in materia di lavori pubblici e quella che disciplina gli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Il Consiglio Provinciale ha approvato il nuovo Statuto della Biblioteca Civica

11/02 Il Consiglio Provinciale, nella seduta del 10 febbraio 2005, ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto della Biblioteca Civica di Cosenza; respinti, a maggioranza, i due emendamenti presentati dai Consiglieri della Casa delle Libertà. Sul punto ha relazionato il Vice Presidente ed Assessore alla Cultura, Avv. Salvatore Perugini, il quale ha sottolineato “l’importanza di un atto fortemente propedeutico al rilancio di questa antica istituzione culturale cosentina”. Nello statuto è prevista la possibilità che diventino soci enti pubblici e privati che partecipino con somme di denaro atte a sostenere finanziariamente la biblioteca stessa; è stato, inoltre, previsto che i due enti, di concerto con la Biblioteca Civica, possano distaccare proprio personale, al fine di una maggiore economicità ed oculatezza dell’utilizzo delle risorse pubbliche. “A monte – ha dichiarato il Vice Presidente – è stata forte la volontà di risolvere il problema, assolvendo al mandato istituzionale nella forte consapevolezza che questa Provincia ha lavorato bene per raggiungere un risultato positivo per la Città, il territorio provinciale e l’istituzione culturale stessa”.
Nella sua relazione, l’Avv. Perugini ha ricordato le costanti difficoltà economiche in cui si è dibattuta, nel tempo, la Biblioteca Civica, che nel mese di ottobre di ogni anno si è sempre trovata nell’impossibilità di pagare gli stipendi al personale dipendente. Nella seduta del Consiglio Provinciale del 15 novembre 2004 – ha aggiunto ancora Salvatore Perugini – a seguito di un’ampia discussione sulla situazione economica e sull’assetto istituzionale della Biblioteca Civica, è stato approvato, all’unanimità, un Ordine del Giorno con il quale è stata sollecitata la Giunta Provinciale ad incrementare il contributo economico della Provincia in favore della stessa biblioteca e di avviare un confronto con gli altri Enti fondatori, Accademia Cosentina e Comune di Cosenza, “per addivenire alla proposta di un nuovo statuto, adeguato alle esigenze di una moderna biblioteca pubblica, ed idoneo a definire un nuovo assetto istituzionale ed organizzativo in grado di rilanciare il ruolo della stessa nel panorama degli enti culturali non solo della provincia di Cosenza ma dell’intera Calabria”. Questa deliberazione ha costituito una traccia per l’elaborazione dello statuto stesso, il cui testo è stato regolarmente approvato anche dall’Accademia Cosentina; si è, quindi, tenuto un incontro tra Provincia, Comune ed Accademia, presenti i rappresentanti sindacali, ed è stato sottoscritto dai soci fondatori un protocollo d’intesa nel quale si esprimeva consenso sulla bozza dello statuto. In data 29 dicembre 2004, la Biblioteca Civica ha riunito il proprio Consiglio d’Istituto e, con propria deliberazione, ne ha anch’essa comunicato la visione e l’approvazione; sullo statuto si è anche registrata la totale adesione del personale dipendente.
“L’Amministrazione Provinciale – ha detto in conclusione Perugini – ha, quindi, disposto il pagamento dei 150 mila euro necessari per il pagamento degli stipendi ed ha anche autorizzato i propri uffici a procedere in dodicesimi, per questi primi mesi del 2005”.
Nella relazione è stato, quindi, evidenziato che – a seguito di vari incontri tra la Provincia di Cosenza, rappresentata dal Vice Presidente Avv. Salvatore Perugini, appositamente delegato dal Presidente, il Comune di Cosenza, rappresentato dal Vice Sindaco, Prof.ssa Maria Corigliano, e l’Accademia Cosentina, rappresentata dal Presidente, Avv. Piero Carbone – si è quindi concordata la Bozza del Nuovo Statuto della Biblioteca Civica di Cosenza; e che le Commissioni Provinciali Consiliari Prima e Terza, dopo aver esaminato la suddetta bozza, hanno espresso il loro parere favorevole, rinviandone l’approvazione al Consiglio Provinciale.
Per il Consigliere Domenico Barile, del Gruppo Misto, la relazione di Perugini “è importante, perché accompagna un atto che ha trovato la volontà unanime del Consiglio Provinciale, nell’intento di salvaguardare i dipendenti e l’istituzione culturale. Mi congratulo per il successo dell’iniziativa, che ha trovato schierati a favore anche i consiglieri della Casa delle Libertà – ha continuato Barile – ma ci resta una preoccupazione di fondo per quanto appreso dalla stampa sui presunti ricatti istituzionali denunciati dal Presidente dell’Accademia Cosentina”. Per il Consigliere della Casa delle Libertà, inoltre, “ per parlare di innovazione e modernizzazione della Biblioteca, le figure professionali idonee sono da rinvenire tra i giovani laureati in cerca di occupazione, evitando che Segretari di Partito possano trovarsi a governare la cultura e la biblioteca stessa”. Sono intervenuti, altresì, il Presidente del Gruppo di Rifondazione Comunista, Biagio Diana, per il quale “è doveroso sostenere l’iniziativa per l’approvazione dello Statuto della Biblioteca Civica di Cosenza”; ed il Capo Gruppo dell’UDC, Piercarlo Chiappetta, che ha sottolineato “la volontà unanime del Consiglio per il rilancio dell’istituzione culturale cosentina, che ha visto maggioranza ed opposizione lavorare di concerto per una soluzione adeguata e definitiva”.
Prima del voto, ha replicato il Vice Presidente Salvatore Perugini, per il quale “questi argomenti non meritano la polemica, ma solo precisazioni: l’ingresso ipotetico di nuovi soci non significa che la Provincia o il Comune lo abbiano fatto per risparmiare denaro o per consentire ad altri di impegnarne. Lo Statuto è chiaro: tutte le spese saranno sostenute dal Comune e dalla Provincia. Qualora l’ingresso di nuovi soci dovesse concretizzarsi e portare risorse, ovviamente di ciò gioverebbero anche i due Enti, ma questo rientra nell’oculatezza dell’amministrazione del denaro pubblico. Abbiamo fiducia nel personale della Biblioteca Civica – ha aggiunto Perugini – e vogliamo valorizzarlo; ma abbiamo anche fiducia che all’interno del personale dei due enti ci siano professionalità in possesso dei prescritti requisiti. Le scelte saranno finalizzate al raggiungimento degli obiettivi della Fondazione: non è nelle intenzioni del Presidente della Provincia pensare a Consiglieri della Biblioteca Civica che non abbiano forti legami con il mondo della cultura e che non abbiano capacità per dare nuovi impulsi alla Biblioteca Civica. Voglio assicurare il Consiglio Provinciale che è ferma volontà politica del Presidente Oliverio di far ricadere la scelta nell’ambito di collaudate capacità professionali e manageriali”.

Designati i rappresentanti nelle Commissioni Elettorali Circondariali Provinciali


11/02 Il Consiglio Provinciale di Cosenza, nella seduta di ieri sera, ha provveduto alla designazione – ai sensi di legge – di tre membri effettivi e tre supplenti in ciascuna Commissione e Sottocommissione Elettorale Circondariale di Cosenza, Paola, Castrovillari e Rossano.
Al fine di procedere al rinnovo dei suddetti rappresentanti, il Presidente della Provincia, On. Gerardo Mario Oliverio, in data 17 novembre 2004 aveva diramato apposito Avviso Pubblico, assegnando un congruo termine per la presentazione delle domande e dei relativi “curricula”. Sulla base delle domande pervenute – dopo l’esame preliminare della Commissione e dei Presidenti dei Gruppi Consiliari, per come previsto nel punto quattro dell’Avviso Pubblico – si è proceduto a stilare un elenco dei richiedenti in possesso dei requisiti previsti dalla legge, da sottoporre al Consiglio in sede di votazione.
Prima dell’inizio delle operazioni di voto, il Consigliere Franco Corbelli dei Diritti Civili ha abbandonato l’aula, dichiarando di non partecipare alla votazione “non condividendo il metodo clientelare delle nomine, che sarebbe stato più corretto effettuare tramite sorteggio fra tutti i richiedenti”. Il Presidente del Consiglio Provinciale, On. Francesco Principe, ha ribadito in merito “l’obbligatorietà del rispetto delle disposizioni di legge, che prevedono il voto a scrutinio segreto da parte di ogni singolo consigliere”.
Il Consigliere di Alleanza Nazionale Antonio Pucci ha quindi chiesto al Consiglio, prima di procedere al voto, “un omaggio alle vittime delle Foibe, di cui oggi ricorre il triste anniversario”. Il Consiglio Provinciale ha accolto l’invito, osservando un minuto di silenzio.
Ultimate le operazioni di scrutinio, sono risultati designati dal Consiglio Provinciale in ciascuna Commissione e Sottocommissione Elettorale Circondariale, i seguenti nominativi:
• Commissione Circondariale di COSENZA
Componenti effettivi: Guercio Mario, Capalbo Raffaele, Quarta Vittoria Rosaria;
Componenti supplenti: Minutolo Roberto, Girodano Domenico, Secreti Francesco.
Prima Sottocommissione – RENDE
Componenti effettivi: La Rosa Alberto, Mannarino Teresa, Sposato Vincenzo;
Componenti supplenti: Vaccaro Giovanni, Carnevale Rosanna, Spadafora Gianpiero.
Seconda Sottocommissione – S. MARCO ARGENTANO
Componenti effettivi: Leonetti Alessandro, Grossi Ermanna, Giordano Olga;
Componenti supplenti: Campagna Fabio, Ciconte Maria Clara, Borrelli Sergio.
Terza Sottocommissione – ROGLIANO
Componenti effettivi: Salvino Adolfo, Pagnotta Gaetano, Spadafora Liliana;
Componenti supplenti: Fuoco Vincenzo, Greco Raffaella, Falbo Ferdinando.
• Commissione Circondariale di CASTROVILLARI
Componenti effettivi: Croce Oreste, Tricanico Maria, Pignataro Peppino;
Componenti supplenti: Ricucci Elena, Rotondaro Iolanda, Passarelli Silvestro.
Prima Sottocommissione – Cassano allo Ionio
Componenti effettivi: Calderano Renato, Schifini Geschelinda, Matessich Fulvio;
Componenti supplenti: Croce Oreste, Massimilla Teresa, Tarantino Antonio.
• Commissione Circondariale di ROSSANO
Componenti effettivi: Zolli Santo Luciano, Ascione Adriano, Massimilla Teresa;
Componenti supplenti: Belcastro Maria, Branca Angela Elena, Bartolomeo Gennaro.
Prima Sottocommissione – Corigliano Calabro
Componenti effettivi: Benvenuto Serafina, Scorza Gennaro, Felecetti Lara;
Componenti supplenti: Loria Alfonso, Sposato Rita, Zonzo Michele.
• Commissione Circondariale di PAOLA
Componenti effettivi: Pennestrì Filippo, Forestiero Anna, Gaetano Enrico;
Componenti supplenti: Mariano Michele, Cardaciotto Maria Giuseppina, Di Puglia Ottaviano.
Prima Sottocommissione – Scalea
Componenti effettivi: Vetere Ugo, Chiappetta Antonio, Facetola Pietro Paolo;
Componenti supplenti: Guaglianone Benedetto, Montillotta Valerio, Tenuta Achille.

Un arresto a Castrovillari per tentato furto

11/02 Personale del servizio di polizia giudiziaria della polizia municipale di Castrovillari, su disposizione del sostituto procuratore Sandro Cutrignelli, ha arrestato oggi Francesco Guerrieri, di 25 anni. Il giovane e' ritenuto uno dei responsabili del tentativo di furto perpetrato nella notte tra il 10 e l' 11 ottobre dello scorso anno nell' ufficio economato del Comune.

Crac da 100 milioni di euro. Arrestati top manager della Conad

10/02 In pochi mesi avrebbero svuotato il ''gioiello' Cedi Puglia, consorzio barese che fatturava 1.000 miliardi di lire l'anno, e lo avrebbero spinto da una situazione di difficolta' finanziaria verso un crac da oltre 100 milioni di euro, mettendo sul lastrico circa 1.600 dipendenti del gruppo e dell'indotto. Prima pero' - dato che ai vertici di Cedi Puglia c'erano i principali creditori della stessa societa' - avrebbero incassato tutti i crediti che vantavano nei confronti del consorzio barese, senza tener conto delle pretese dei lavoratori e degli altri creditori di quello che era il maggior centro di distribuzione merci del sud Italia, titolare di tutti i supermercati a marchio Conad di Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia e della linee di vendita Gum, Tarantini ed ex Standa commerciale. Per questo, dopo due anni di indagini, militari del Gico di Bari della guardia di finanza hanno arrestato oggi sette persone per bancarotta fraudolenta per distrazione e preferenziale. Tra queste l'amministratore delegato e vicepresidente di Conad, Camillo De Berardinis, e il direttore amministrativo e finanziario del consorzio, Mauro Bosio. De Berardinis e Bosio sono accusati di concorso in bancarotta preferenziale anche nella loro qualita' di presidente e vicepresidente della Leasinvest spa di Bologna (Gruppo Conad), societa' che - secondo l'accusa - ha avuto un preciso ruolo nel crac. I fatti risalgono al 2001 quando emergono le prime difficolta' finanziarie di Cedi Puglia. Il Cda del consorzio - composto dall'ex presidente Michele Di Bitetto, imprenditore, e, di fatto, da Gabriele Cozzoli (commercialista, responsabile del personale), Pasquale Giangaspero (direttore amministrativo) e dall'avvocato Pasquale Ronco (poi liquidatore), arrestati oggi - si rende conto delle difficolta' finanziarie in cui versa l'azienda. Decide quindi di compiere forniture di beni straordinarie ai propri clienti senza chiederne ne' il corrispettivo ne' le garanzie previste dal regolamento interno di Cedi Puglia. In questo modo - rileva la Procura di Bari - Cedi Puglia vanta un credito ''irrecuperabile'' di oltre 72 milioni di euro e crea un attivo apparente che camuffa in realta' un'attivita' distrattiva. Poco tempo dopo viene avviata l'operazione di acquisizione dei punti vendita dei supermercati 'Tarantini' da gestire tramite societa' controllate o collegate a Cedi Puglia. Questa operazione, assieme a quella relativa all'acquisizione della rete di vendita 'Perimetro Sud', si trasforma - secondo i pm Roberto Rossi, Renato Nitti e Lorenzo Nicastro - in un'occasione per incrementare il patrimonio dei singoli amministratori e indagati che, grazie alla prestazione da parte della sola Cedi Puglia di una fidejussione bancaria, che e' lo strumento che consente di effettuare l'acquisto per 42 miliardi di lire, ottengono tramite societa' controllate la proprieta' della rete di vendita. Nel 2002 la gravita' della situazione di Cedi Puglia diventa allarmante anche per la stessa Conad (principale fornitore di Cedi Puglia) i cui vertici si rendono conto quali gravissimi danni subirebbe il consorzio emiliano e la sua rete di affiliati (le circa 200 societa' fornitrici 'Centromarca') dal dissesto Cedi, che ha un'importanza primaria in Conad. Il 19 marzo 2002 Conad acquista per un miliardo di lire una quota di capitale di Cedi Puglia dal socio 'Unico' e, il 24 maggio 2002, entra nel Cda della societa' barese e ottiene deleghe per De Berardinis (presidente Cda Cedis, gruppo Cedi Puglia), Bosio (procuratore speciale) e per l'imprenditore Onofrio Petruzzi (consigliere delegato Cedi Puglia), tutti e tre posti agli arresti domiciliari stamattina. A quel punto - secondo l'accusa - tramite De Berardinis e Bosio viene attuato un piano che porta di fatto allo svuotamento del patrimonio di Cedi Puglia per pagare (per 15,5 milioni di euro) proprio i creditori di Conad e di area Conad a svantaggio di altri, tra cui i dipendenti della societa', che fallisce il 3 maggio 2004. Ai due top manager di Conad si contesta anche l'operazione di 'sale and lease back' (vendita e affitto) che fa parte integrante del piano di risanamento proposto dai vertici aziendali di Conad per far fronte alla grave crisi finanziaria in cui versava Cedi Puglia. In sostanza - ricostruisce l'accusa - con l'operazione di finanziamento la societa' Cedis, indirettamente controllata da Cedi Puglia, vende alla Leasinvest spa tre importanti punti vendita del Salento ad un prezzo di 15,5 milioni di euro, riottenendone la gestione sottoforma di leasing dalla stessa Leasinvest. La somma ricavata dall'operazione, tramite una serie di giroconti, approda alle casse di Cedi Puglia che le utilizza per fare pagamenti - secondo l'accusa - preferenziali nei confronti della stessa Conad e di soggetti economici di rilevanza nazionale ''specificatamente - scrive il gip nel provvedimento restrittivo - indicati e selezionati dalla medesima Conad''.

Secondo Eurispes è di 4 miliardi di euro il giro di affari di usura ed estorsioni della ndrangheta

10/02 Ammonta a circa 4.116 milioni di euro il giro d'affari della 'ndrangheta sul versante dell'usura e delle estorsioni stimato dall'Eurispes per il 2004. Un fatturato fuorilegge che rappresenta oltre il 30 per cento dell'intero provento di settore delle quattro principali cupole mafiose, stimato in 13.520 milioni di euro. Sono dati emersi dal rapporto sull'usura realizzato da Eurispes Calabria per conto della Provincia di Cosenza, attraverso la somministrazione di un questionario. Per introiti provenienti dall'usura e dalle estorsioni, la 'ndrangheta è seconda solo alla camorra per la quale l'Eurispes ha stimato proventi pari a 4.703 milioni di euro. A seguire Cosa Nostra con 3.526 milioni di euro e la Sacra Corona Unita con 1.175 milioni di euro. ''Il mercato dell'estorsione e dell'usura - sottolinea l'Eurispes - ha rappresentato per i clan della 'ndrangheta il principale viatico per infiltrarsi nell'economia legale sia direttamente, attraverso il rilevamento dell'azienda in crisi, e sia indirettamente, cooptando nell'organizzazione criminale lo stesso proprietario''. La graduatoria generale del rischio usura delle province calabresi vede al primo posto la provincia di Vibo Valentia ''che - sottolinea l'Eurispes - presenta il più elevato indice di rischio usura, con un valore medio pari a 85,2, seguono a poca distanza Catanzaro e Reggio Calabria, rispettivamente con un indice pari a 83,6 e 81,2; un grado potenziale di usura inferiore, rispetto alle altre province, si riscontra a Cosenza con il 79,5 e a Crotone che presenta il valore più basso, il 78,4''. Nell'arco di un anno, dal 2001 al 2002, sottolinea poi l'Eurispes, il numero dei delitti legati alle estorsioni e agli attentati dinamitardi denunciati all'Autorità giudiziaria ha registrato un incremento complessivo dell'11 per cento, passando da 574 a 637 reati. Il maggior incremento si è registrato nella Provincia di Vibo Valentia (+71,6%). A seguire le province di Crotone e di Reggio Calabria con un aumento dei delitti denunciati pari al 39,3% e al 25%. Flessione rilevante, al contrario, in provincia di Catanzaro (-28,5%) e di Cosenza (-7,2%). ''Se da un lato, i dati presentano un aumento delle denunce per i reati principalmente connessi alle estorsioni, dall'altro - evidenzia la ricerca Eurispes - emerge un andamento meno confortante: quasi una estorsione su due in Calabria resta impunita. Se si esamina, nel dettaglio, il dato regionale complessivo, risulta che ben il 42,7 per cento dei delitti commessi nel corso del 2002 ha un autore ignoto.Anche disaggregando il dato a livello provinciale, le preoccupazioni non diminuiscono: nel solo territorio provinciale di Vibo Valentia, lasoglia di estorsioni rimaste impunite per essere, fino ad oggi, rimasti ignoti gli autori raggiunge quota 84,4 punti percentuali. Segue la provincia di Catanzaro (48,1%), Cosenza (32,3%) e Reggio Calabria (31%)''. Le vittime dell'usura sono da rintracciare, in maniera particolare, tra i commercianti (62%), in seconda battuta tra gli imprenditori (46%), tra gli artigiani (14%) e poi tra i liberi professionisti (12%). Sono proprio i commercianti ad individuare nella propria categoria quella prescelta dagli usurai: la quasi totalità di questi intervistati (ben l'88,9%) è infatti di questa opinione. Anche i lavoratori autonomi sono convinti che è nelle categorie delle attività di lavoro autonomo, che si riscontra il maggior numero di usurati: per il 40% tra gli artigiani, per il 50% tra gli imprenditori e per il 20% nella categoria dei liberi professionisti. La ricerca evidenzia ancora che i lavoratori dipendenti non indicano la propria categoria come quella più esposta a rischio usura,solo il 4,3% è di questa opinione. I tempi giudiziari rappresentano il maggiore deterrente che più di ogni altro scoraggia le vittime a denunciare il reato. Secondo una ricerca di Sos Imprese, nel 44% dei casi il rinvio a giudizio per l'usuraio arriva dopo 2-4 anni dalla denuncia, mentre per avere la sentenza di primo grado la parte offesa, nel 70% dei casi, deve attendere più di quattro anni. In alcune situazioni si registra una attesa anche di 7-9 anni. La lentezza dell'intero iter giudiziario ha, come prima conseguenza, la caduta in prescrizione del reato per decorrenza dei termini, dato che rappresenta la conclusione di oltre il 20% dei casi.Solo nel 58% dei casi, infine, il processo per usura si conclude con la condanna anche se quasi tutti gli imputati condannati per reati di usura rimangono a piede libero perché patteggiano, ovvero si avvalgono delle attenuanti e in nessun caso vengono applicate le misure di restrizione patrimoniale.

Dodici persone arrestate nel vibonese per un traffico di droga. Trovate anche armi e bazooka

10/02 I carabinieri di Vibo Valentia sono stati impegnati dalle prime ore di questa mattina ad eseguire 16 ordinanze di custodia cautelare contro persone appartenenti a un'organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti, all'usura e all'estorsione. L'operazione, denominata "Minosse", è coordinata dalla Procura di Vibo Valentia e si avvale anche dei carabinieri di Palermo. I destinatari dei provvedimenti sono tutti della provincia di Vibo Valentia e sono ritenuti affiliati alla cosca predominante sul territorio, quella dei Mancuso di Limbadi. Alcune delle persone già arrestate sono state trovate in possesso di bazooka. Gli arrestati smerciavano in Italia, e soprattutto in Toscana, cocaina proveniente dalla Colombia, le persone arrestate oggi dai carabinieri nella provincia di Vibo Valentia. Inoltre, trafficavano altre droghe e armi da guerra, praticavano l'usura con tassi del 500 percento in alcuni casi e estorcevano imprenditori della zona. In carcere sono finiti in 12, mentre altri quattro sono ancora ricercati. Fra gli arrestati, c'è anche militare attualmente in servizio in Kossovo, Giuseppe Lo Bianco, 25 anni,di Vibo Valentia, un gioielliere di Limbadi (VV), Francesco Limardi, 44, e due imprenditori di Parghelia (VV), Carmine ed Egidio Il Grande. Questi ultimi detenevano un bazooka, quattro mitragliette Uzi e altre armi. Gli altri nomi sono quelli di Domenico Belvedere, 27 anni; Domenico Di Renzo, 32; Tommaso Lo Schiavo, 44; Nicolino Mata Olivera, 32, e Rosario Raffa, 32, tutti di Vibo Valentia; Giuseppe Corsaro, 26 anni, di Limbadi; Gregorio Malvaso, 32, di Rosarno (Reggio Calabria) e Gianluca Tassone, 25 di Soriano (VV). I ricercati sono Michele Farina, 26 anni; Mariano Fiammingo, 32, e Vincenzo Tassone, 24, tutti di Vibo Valentia, e Michele Torre, 26, di Limbadi. Nel corso delle indagini, diversi episodi di spaccio sono stati filmati dai carabinieri. Gli spacciatori sono stati arrestati successivamente per non compromettere il prosieguo delle indagini.

Il Comune di Cassano aderisce al Comitato per la Corte d’Appello a Cosenza

10/02 L' amministrazione comunale di Cassano Ionio ha formalmente aderito al Comitato per l' istituzione di una sezione staccata della Corte d' Appello a Cosenza. La decisione e' stata assunta nel corso di una riunione di giunta municipale, presieduta dal sindaco Gianluca Gallo. Una copia della delibera e' stato trasmesso all' assessore provinciale Oreste Morcavallo, delegato ai rapporti con gli Ordini professionali e Forensi. L' iniziativa di dare vita a un comitato per l' istituzione di una sezione staccata della Corte d' Appello a Cosenza era stata promossa dall' amministrazione provinciale di Cosenza durante una riunione a cui avevano partecipato i rappresentanti degli ordini degli avvocati e i sindaci dei Comuni sede di Tribunali.

Avviati dalle Fiamme Gialle controlli sull’utilizzo dei fondi della Regione

10/02 Una serie di controlli sono stati avviati in tutta la Calabria dai militari della Guardia di Finanza che stanno verificando l'utilizzo dei finanziamenti erogati dalla Regione attraverso le leggi 'Sabatini' e 598, destinate alle medie e piccole imprese. I controlli sono previsti nell'ambito di un protocollo d'intesa, sottoscritto nel 2002 tra la Regione e la Guardia di Finanza, e riguardano complessivamente 50 delle circa 1.800 aziende che hanno usufruito dei finanziamenti. L'attivita', che e' in corso ed i cui esiti si conosceranno nei prossimi giorni, e' stata illustrata stamane durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato il comandante regionale della Guardia di Finanza, Riccardo Piccinni, il comandante del nucleo regionale di Polizia Tributaria, Cesare Nota Cerasi, il direttore generale del dipartimento delle attivita' produttive della Regione, Stefano Torda, ed il dirigente del settore industria, Antonietta Trotta. ''I controlli - e' stato detto nel corso della conferenza stampa - hanno come obiettivo non tanto la scoperta di possibili irregolarita', e quindi il recupero di contributi non spettanti, bensi' affermare e consolidare un principio di legalita', anche attraverso la dissuasione a continuare eventuali comportamenti illeciti''. Per effettuare i controlli vengono impiegati complessivamente 150 finanzieri. Le attivita' riguardano 36 aziende delle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza e 14 per i territori del vibonese e crotonese.

Convegno della Cdo sullo sviluppo in Calabria il 26 a Lamezia con Abramo e Loiero

10/02 Sabato 26 febbraio 2005 - Ore 10,00 presso l’ Auditorium del Centro Ricerche Agroalimentare Lamezia Terme si terrà un convegno su “Il Cammino della Speranza, vie allo sviluppo della Calabria”. Al convegno, organizzato dalla Compagnie delle Opere e da CdO impresa prevede l’introduzione del Presidente della CDO Magna Grecia, Giovanni Lacaria, e le relazioni del dott. Antonio Schiavelli, Coordinatore di CDO Impresa, su “Un corpo intermedio vero in Calabria” e del Dott. Giancarlo Franzè, Componente Esecutivo nazionale CdO, su “Il lavoro condizione necessaria per la libertà”. Sono previsti gli interventi di: Franco Falcone del gruppo Orovacanze sul Turismo; Giuseppe Nola della Campoverde Spa sull’Agricoltura; Giovanni Romeo Direttore Banco Alimentare della Calabria Onlus sul Non profit; Sabatino Savaglio in Esperto in Economia delle Aziende Sanitarie sulla Sanità, Enza Bruno Bossio, Amministratore delegato CM Sistemi Sud sull’Innovazione; Prof. Francesco Macchione, Professore Ordinario di Protezione Idraulica del Territorio – Università della Calabria su Università ed Educazione; Antonio Saladino , Presidente Piazza del Lavoro su Lavoro e Formazione. Al convegno interverranno i candidati a Presidente della Regione Calabria, Sergio Abramo e Agazio Loiero.

Omicidio di Cariati: trovate tracce dell’autore del delitto

10/02 Elementi attraverso i quali sara' possibile risalire al presunto autore dell'omicidio di Mario Cannas, il giovane di 32 anni il cui cadavere fu trovato il 25 gennaio scorso nelle campagne di Cariati, sono emersi da accertamenti compiuti dai carabinieri della compagnia di Rossano sul corpo e sugli indumenti della vittima. Gli investigatori, secondo quanto si e' appreso, nel corso di accertamenti tecnici hanno individuato un elemento, che non e' stato comunque reso noto, che consentira' di individuare le ultime persone che hanno avuto contatto con la vittima. Continuano intanto gli interrogatori di persone vicine alla vittima. I carabinieri stanno cercando di restringere il campo dei sospetti e di ricostruire le ultime ore di vita della vittima.

La Fagà soddisfatta per la sentenza della Consulta sulle pari opportunità.

10/02 La Consigliera regionale di parita', Marisa Faga', ha espresso, in una nota, ''viva soddisfazione per l' importante sentenza della Corte costituzionale in materia di pari opportunita'''. La Consulta, con la sentenza, riferisce Marisa Faga', ha affermato il principio che fa riserva alle donne, al fine di garantire pari opportunita', di almeno di un terzo dei posti di componente delle commissioni giudicatrici nei concorsi per l'accesso alle pubbliche amministrazioni. A tale riguardo la Consigliera di parita' richiama ''l' attenzione delle pubbliche amministrazioni all' osservanza della norma'', rilevando come molto spesso il suo ufficio ''sia dovuto intervenire presso singole amministrazioni che, nel nominare le commissioni di concorso, avevano violato il dettato legislativo''.

Lunedì 14 convegno provinciale su Enti Locali e risorse finanziarie

10/02 Le ripercussioni della manovra finanziaria sugli Enti Locali, la ridotta capacità di spesa che preclude la possibilità di avviare attività e mantenere servizi necessari ai cittadini e l’eventuale ricorso a risorse alternative, quali i fondi strutturali, per dare, comunque, impulsi innovativi all’azione di governo: sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati nel convegno dibattito, organizzato dall’Assessorato Provinciale al Bilancio e Finanze, per lunedì 14 febbraio prossimo, alle ore 9.30. Il convegno, patrocinato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e dal Collegio dei Ragionieri di Cosenza, si terrà presso il Ridotto del Teatro “A. Rendano”, ed avrà come tema: “Enti Locali e Risorse Finanziarie: Finanziaria 2005 - Fondi Strutturali”. I lavori saranno presieduti dall’Assessore Provinciale al Bilancio e Finanze, Rachele Grosso Ciponte, mentre le relazioni tecniche saranno tenute dal Direttore Generale della Provincia, Cesare Pelaia, dal Dirigente del Settore Bilancio e Programmazione, Antonio Molinari, dal titolare della Cattedra di Economia Aziendale dell’Università di Torvergata a Roma, dal docente dell’Università di Bologna Giovanni Rubini, dal Consigliere Nazionale dei Dottori Commercialisti e Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia di Cosenza, Giorgio Sganga, dal Presidente Nazionale dell’ANCREL/Club dei Revisori. Il convegno, che sarà valido per l’ottenimento di ben tre crediti formativi, si svilupperà nel dibattito in cui gli esperti della materia finanziaria risponderanno ai quesiti posti dai Sindaci, dai Segretari Comunali e dai Responsabili degli Uffici di Ragioneria, invitati a partecipare. I lavori saranno conclusi dal Presidente della Provincia di Cosenza, On. Gerardo Mario Oliverio.

La Prima Commissione regionale fa il punto sul lavoro svolto nella legislatura

10/02 La Prima Commissione “Politica Istituzionale” presieduta da Egidio Chiarella si è riunita stamani per l’ultima seduta di legislatura per fare il punto del lavoro svolto in questi cinque anni. In apertura, alla presenza del dirigente Dipartimento Trasporti, si è sviluppato un intenso dibattito sulla deliberazione della Giunta regionale recante: “Piano pluriennale per la sostituzione degli autobus adibiti al trasporto pubblico locale in esercizio da oltre cinque anni”. Nel corso della seduta sono intervenuti i consiglieri Pacenza (Ds), Bova (Ds), Morrone (Ap) e Naccarato (Upr). Fra bilanci e consuntivi, il presidente Chiarella ha ringraziato tutti i componenti della Commissione per l’ottimo contributo politico-istituzionale ai lavori della stessa e l’intero staff tecnico della struttura amministrativa della prima Commissione (in particolare il dirigente Pietro Modafferi e i funzionari Dominella Colla e Filippo Lacava). Egidio Chiarella ha poi menzionato alcuni provvedimenti che hanno qualificato l’azione politica dell’intero Consiglio regionale e che la Prima Commissione ha licenziato all’unanimità, superando steccati e divisioni fine a se stessi. A tale proposito, Chiarella ha ricordato, tra le altre leggi licenziate dall’organismo, l’approvazione della legge urbanistica dopo 31 anni di vuoto legislativo in materia; l’istituzione del Corecom; il Piano del Trasporto Pubblico Locale; il riordino del sistema pensionistico relativo alle invalidità civili; l’istituzione del Garante per l’infanzia e l’adolescenza; l’istituzione della settimana della sana e corretta alimentazione; la legge che riordina il sistema delle consulenze; la legge sul trasporto ciclistico e quella che autorizza gli ultrasettantenni alla libera circolazione sulle autolinee di interesse regionale e infine il Piano di edilizia scolastica e i contributi per l’edilizia di culto. Il presidente Chiarella ha voluto anche ricordare che tra i provvedimenti assegnati alla Prima Commissione, sono stati definiti e approvati il 60% degli stessi.

La Regione dona 50.000 euro alla Viola Basket

10/02 Un gesto di attenzione del Consiglio regionale alla Viola Basket di Reggio Calabria. Se ne fa promotore l’Ufficio di Presidenza della massima assemblea legislativa calabrese, deliberando la somma di 50.000 euro alla società reggina che sta vivendo una fase delicata della sua vita, con il passaggio ad un nuovo gruppo di imprenditori. Il presidente Fedele, che ha sottoposto l’iniziativa all’Ufficio di presidenza, commenta: “Era giusto, in un momento così cruciale, dare un contributo che vuole essere un segnale di affetto, di riconoscenza e di stima verso una società ed una squadra che hanno regalato stagioni magiche in riva allo Stretto, esaltando in tutti i prestigiosi palazzetti d’Italia, la competizione sportiva, i valori e l’orgoglio del popolo calabrese, e non solo quello sportivo. La Viola ha avuto momenti molto difficili, ma, proprio per questa forte identità e segno di appartenenza con i calabresi, continua ad essere una delle realtà del panorama nel panorama cestistico nazionale e massima espressione della nostra terra. Questo patrimonio che non è solo della città, ma dell’intera Regione, ed in tanti corregionali sparsi in Europa e nel mondo, certamente non può disperdersi. E’ per questo che ringrazio i colleghi dell’Ufficio di Presidenza, i quali hanno accolto la mia richiesta all’unanimità, così come è stato per altre iniziative che hanno assunto valore sociale e di solidarietà”.

Il Coordinamento provinciale per le minoranza linguistiche denuncia il proliferare di comuni di minoranza linguistica

10/02 Il Coordinamento Provinciale di Cosenza per le minoranze linguistiche storiche – composto dai rappresentanti dei Comuni di minoranza linguistica presenti sul territorio, dalla Provincia di Cosenza e dall’Università della Calabria – ha approvato un documento di denuncia dell’inquietante fenomeno di allargamento del numero dei Comuni di minoranza, che si sta registrando sia a livello nazionale che regionale e che rischia di vanificare gli obiettivi della stessa legge nazionale di tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Un fenomeno, questo, che il Coordinamento Provinciale ritiene abusivo ed assolutamente privo di motivazione sia linguistica che giuridica; e, per questi motivi, ha ritenuto necessario portarlo all’attenzione degli Organi Ministeriali preposti all’applicazione della Legge n. 482/99.
Nel documento approvato, si chiede alla Direzione degli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri di voler procedere ad una verifica, accurata e scientificamente fondata, della reale situazione linguistica esistente nell’ambito delle minoranze storiche riconosciute dalla legge 482 del 15.12.1999; e si sollecitano, altresì, le Amministrazioni Provinciali interessate a ridefinire eventualmente gli ambiti di applicazione della stessa legge, nel rigoroso rispetto di quanto previsto dallo stesso regolamento di attuazione che, al comma terzo dell’art. 1, prevede il riconoscimento solo ai Comuni nel cui territorio “la minoranza è storicamente radicata e in cui la lingua ammessa a tutela è il modo di esprimersi dei componenti della minoranza linguistica stessa”.
Le richieste del Coordinamento Provinciale di Cosenza per le minoranze linguistiche storiche nascono da un’esigenza di tutela delle risorse, sempre più esigue, ormai assegnate ai Comuni realmente minoritari; oltre che dalla consapevolezza che operazioni così chiaramente clientelari, quali quelle denunciate, finiscono per danneggiare una seria politica di salvaguardia proprio delle comunità autenticamente storiche.

Diminuiscono, in controtendenza in Calabria, i ricorsi a ruolo al TAR

10/02 Aumentano, seppur di poco, i ricorsi iscritti a ruolo dai Tribunali regionali amministrativi. Nel 2004 risultano iscritti 80.319 procedimenti, 43 in piu' rispetto all' anno precedente. Il numero maggiore di ricorsi riguarda il Tar della Campania, con 17.483 e pari al 21,7% del totale nazionale, in calo pero' rispetto al 2003 quando le iscrizioni a ruolo furono 18.007 (22,48%). E' quanto emerge da una tabella allegata alla relazione del presidente del Tar Sicilia, Giorgio Giallombardo, che il prossimo 12 febbraio inaugurera' a Palermo l' anno giudiziario. In lieve calo i ricorsi al Tar del Lazio, con 14.311 procedimenti iscritti a ruolo (17,82%) contro i 14.976 (18,70%) del 2003. Segue il Tar della Sicilia con 11.743 ricorsi (14,62%) rispetto ai 12.999 (16,23%) dell' anno precedente. Tra i tredici Tribunali dove il numero dei procedimenti iscritti a ruolo e' aumentato, al primo posto risulta quello della Lombardia, dove si e' passati dai 5.645 del 2003 (7,05%) ai 7.572 del 2004 (9,43%). Oltre che in Campania, Lazio e Sicilia, il calo delle iscrizioni a ruolo riguarda anche i Tar del Piemonte (da 1.969 a 1.856), di Bolzano (da 395 a 341), della Calabria (da 4.325 a 3.611) e della Sardegna (da 1.714 a 1.356).

Cinquanta imprese del Pollino al Bit di Milano

10/02 Cinquanta imprese appartenenti ai settori alberghiero-ricettivo, servizi ed agroalimentare costituiranno l' offerta turistica del territorio del Parco del Pollino che sara' presentata alla Bit - Borsa internazionale del turismo - che si terra', da sabato 12 febbraio sino a martedi' 15 febbraio, nella Fiera di Milano. In particolare, lunedi' prossimo, nel Padiglione 15/1 stand C91, saranno presentati ufficialmente al pubblico ed alla stampa due cataloghi, di cui uno ''Pollino da vivere'' dedicato al turismo ambientale, l' altro ''A scuola nel parco'' al turismo scolastico, entrambi curati da Cts Viaggi, Tour operator nazionale, nell' ambito del progetto Nipp - Nuove imprese parco Pollino - promosso dall' Ente parco nazionale del Pollino, con l' assistenza tecnica di Sviluppo Italia.

Un arresto per spaccio di eroina a Rossano

10/02 Un uomo, Luigi Vaccari, di 31 anni, di Rossano, e' stato arrestato dai militari della Guardia di Finanza con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo, che e' sottoposto alla misura di pubblica sicurezza che gli vieta di uscire dalla sua abitazione dalle 22 alle 6, e' stato sorpreso mentre stava spacciando una dose di eroina. Alla vista dei finanzieri Vaccari ha ingoiato il contenitore con all'interno la droga. Successivamente e' stata perquisita l'abitazione dove i militari hanno trovato e sequestrato altre otto dosi di eroina.

Le decisioni della Giunta regionale

09/02 La Giunta regionale, riunita sotto la presidenza di Chiaravalloti, ha approvato il rinnovo delle convenzioni con le agenzie di stampa. Il provvedimento, e' detto in una nota dell' ufficio stampa dell' esecutivo, ''consentira' alle testate giornalistiche collegate di continuare ad avere i notiziari regionali d' informazione''. Nel corso della riunione la Giunta, riferisce ancora la nota, ''ha anche preso atto della stipula dell' accordo di programma tra le Regioni Calabria, Campania, Basilicata e Sicilia con il gestore della rete di trasmissione nazionale finalizzato all' applicazione della valutazione ambientale strategica per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale. E' stata approvata anche la presa d' atto dell' accordo di programma per lo sviluppo locale sostenibile del Golfo di Policastro tra la nostra regione e quelle della Campania e Basilicata e delle province di Cosenza, Salerno e Potenza''. Su proposta poi dell' assessore all' Urbanistica, Raffaele Mirigliani, sono stati approvati dei provvedimenti inerenti gli strumenti urbanistici di diversi Comuni. Su proposta dell' assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Grimaldi, la Giunta ha avanzato richiesta al Governo di riconoscimento dello stato di calamita' naturale per i Comuni della Piana di Gioia Tauro colpiti dagli eventi calamitosi del dicembre scorso. Infine e' stato approvato il Piano operativo regionale per la concessione dei contributi per la realizzazione ed il recupero di alloggi da concedere in locazione temporanea o permanente a canone convenzionato.

Enel replica a sindacati e a Loiero“Sono in corso lavori di potenziamento della rete”

09/02 In riferimento alle dichiarazioni e alle preoccupazioni dei sindacati generali Cisl di Calabria e alle preoccupazioni rappresentate dal neo candidato alla Regione on. Agazio Loiero, Enel precisa che ''sono in corso lavori di potenziamento, miglioramento e rendimento della rete elettrica. Per questo e' previsto l' entrata in funzione di 13 nuovi centri satellite che permettono di individuare il guasto e alimentare da un' altra linea le interruzioni di corrente limitando al massimo i disservizi che sono comunque migliorati nell' anno 2003 del 21%. Sempre nel corso dell' anno verranno messe in funzione due cabine primarie e verranno fatti ulteriori interventi sulle reti di media e bassa tensione''.

Bertolaso sul bloco della A3: “Non evento eccezionale, ma è mancato il reale allertamento”

09/02 Non c'e' stato un evento straordinario e le strutture locali erano state tutte avvertite per tempo: quello che e' mancato e' stato un ''reale allertamento sul territorio'', con alcune regioni che hanno risposto in maniera ''desolante''. Il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e' tornato a ribadire anche stamattina nell'audizione davanti alla commissione lavori pubblici del Senato, che il blocco dell'A3 Salerno-Reggio Calabria tra il 25 e il 29 gennaio a causa della neve, e' stato causato piu' da una serie di 'errori' umani che dalla nevicata, abbondante ma non straordinaria. ''E' stata una nevicata molto forte - ha detto - ma piu' per la persistenza che per il quantitativo giornaliero di neve caduta''. Bertolaso si e' pero' detto fiducioso per il futuro. ''Sicuramente - ha spiegato - ci sara' maggiore organizzazione. La dimostrazione l'abbiamo avuta sulla A14 dove, forse anche alla luce dell'esperienza dello scorso anno, gli interventi sono stati tempestivi e hanno evitato i blocchi. Analogamente, ne sono certo, la stessa cosa succedera' sulla A3''. Quanto ai piani antineve, il capo della Protezione Civile ha ricordato che sono i diversi livelli locali (comuni, province e regioni) ad elaborarli e definirli, senza l'obbligo di comunicarli al Dipartimento. ''Avevamo chiesto agli assessori regionali di inviarci questi piani per fare una mappatura a livello nazionale - ha concluso Bertolaso - e la risposta di alcuni di loro e' stata desolante''.

Per il Presidente di Autostrade spa “è difficile garantire la percorribilità con eventi meteo eccezionali”

09/02 Oltre un certo limite di condizioni ambientali, e' difficile comunque garantire la percorribilita' delle strade. Il presidente di Autostrade Spa, Gian Maria Gros-Pietro in merito al blocco della Salerno-Reggio Calabria a causa della neve e del ghiaccio si limita a ricordare che sono in corso analisi anche da parte della commissione parlamentare, ''lasciamo che facciano il loro lavoro. C'e' stato in quei giorni - ha comunque osservato Gross-Pietro a margine di un convegno alla Luiss - un evento eccezionale che si e' verificato non solo in Italia. Naturalmente su quello che e' specificatamente successo sono in corso analisi, se ne sta occupando persino una commissione parlamentare''. No comment del presidente di Autostrade anche per quanto riguarda il rischio di multe agli automobilisti che si sono avventurati sulla A3 in quei giorni senza catene: ''E' un argomento che non ci compete''.

L’associazione degli autotrasportatori denuncerà l’ANAS che replica: “Ci vedremo in tribunale”

09/02 Mentre l'Anas minaccia di denunciare gli autotrasportatori per i danni provocati sulla A3, l'Anita, l' associazione delle imprese di autotrasporto merci aderente a Confindustria, preannuncia a sua volta una denuncia nei confronti proprio dell'Anas per i danni subiti a causa del blocco di tre giorni sulla Salerno-Reggio Calabria. ''L'Anita non si limitera' a difendere le imprese che dovessero ricevere le denunce preannunciate dal Presidente dell' Anas - si legge in una nota dell'associazione - ma denuncera' a sua volta l'Anas chiedendo il risarcimento dei danni subiti dalle imprese che hanno avuto i propri autisti ed i propri veicoli bloccati per oltre tre giorni sull'autostrada, spesso con il conseguente deperimento del carico o comunque con gravi danni per la perdita di commesse e per l'immobilizzo di uomini e mezzi''. ''Sono sicuramente da perseguire coloro che hanno violato le ordinanze di tenere a bordo e montare le catene - afferma il segretario generale dell'Associazione, Luigi Sestieri, aggiungendo pero' che - non e' ammissibile che il presidente Pozzi risolva tutto scaricando le responsabilita' sugli utenti e in particolare sugli autotrasportatori''. Intanto, il Codacons ha annunciato che si costituira' parte civile in un eventuale processo, in rappresentanza degli automobilisti, contro ''i tir che hanno bloccato la A3'' appoggiando, quindi, la denuncia dell'Anas. ''Anche l' associazione - fa sapere il presidente Carlo Rienzi - ha presentato presso le procure competenti, denunce contro i tir responsabili dei disagi''. Il Codacons aggiunge inoltre di ritenere indispensabile rendere obbligatoria la presenza dell' obbligo di catene a bordo dei tir in tutte le stagioni in modo da evitare episodi come quello della A3.
Immediata la replica dell’ufficio comunicazioni dell’ANAS: ''In uno Stato di diritto ciascuno risponde delle proprie azioni e delle proprie parole: esistono peraltro anche i reati di calunnia e di diffamazione. Ci rivedremo in Tribunale''.

Provincia : “Vertenza Foderauto, un primo risultato”

09/02 ''Si tratta di un primo risultato che premia la grande concentrazione su questa vertenza dei sindacati e delle istituzioni a partire dall' Amministrazione provinciale'': lo afferma in una dichiarazione l' assessore Donatella Laudadio. ''Fin dall' inizio della vertenza - afferma Laudadio - abbiamo seguito al fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali questa vertenza e lo sforzo e' ora coronato da questo primo passo per il rilancio di un' azienda che resta leader nel suo segmento di mercato. Ovviamente siamo soddisfatti di tutto cio' ma non ci limiteremo a questo primo passo in avanti, restando rigidi sulla vertenza nel suo complesso''.

Visita guidata a Saracena alla scoperta del patrimonio artistico religioso

09/02 Un vero e proprio tuffo nella storia per scoprire le preziosità di un ingente patrimonio di beni artistici e culturali, di una zona della provincia di Cosenza, di cui solo pochi conoscono l’esistenza e l’immenso valore. A partire dal Piazzale antistante la Chiesa di Santa Maria del Gamio, si è snodata, sabato scorso, a Saracena, una visita guidata ai luoghi religiosi, storici, artistici, architettonici ed archeologici del paese per esplorarne, attraverso il filo conduttore storico, la grandiosa maestosità.
All'iniziativa, organizzata dalla Provincia di Cosenza, in collaborazione con il Parroco della Chiesa di S. Maria del Gamio, Don Leone Boniface, che ne è stato il proponente, hanno partecipato il Vice Presidente ed Assessore Provinciale alla Cultura Salvatore Perugini ed il Consigliere Provinciale Biagio Diana, cittadino di Saracena.
Hanno partecipato, inoltre, il Sindaco Domenico Metaponte, il Vicesindaco Luigi Pandolfi, i rappresentanti della Pro-Loco e dell’Associazione Archeologica “SEXTIO”, Elisa Montisarchio e Vincenzo Di Sanzo, l’Arch. Giuseppe Celia, che ha curato la descrizione dei luoghi visitati e Leone Di Caprio che ha fotografato i momenti più salienti.
La visita è iniziata dalla Chiesa di S. Maria del Gamio, una delle più antiche Chiese dell'area del Parco del Pollino. Nel suo cuore, tra un intrico di viuzze e piazzette, si apre un piccolo recinto terrazzato dal quale si accede alla chiesa, che dall'esterno mostra evidenti le tracce dei rimaneggiamenti, operati nella seconda metà del secolo scorso. L'interno è dominato da un bellissimo soffitto ligneo a cassettoni dorati, elaborato tra il 1619 e il 1629 da diversi artigiani e completato nel 1787 dalla decorazione pittorica di Genesio Galtieri da Mormanno. Notevoli sono le opere d'arte custodite nella chiesa, fra le quali si possono ricordare l'altare in legno intagliato di S. Leonardo, datato 1662, l'altare di S. Stefano con pala del '700 e la Cappella di S. Innocenzo, decorata da un notevole altare in marmi colorati dal XVIII secolo che racchiude la statua del santo martire, le cui ossa sono venerate in una teca racchiusa dall'altare maggiore. Nella stessa Chiesa, è ubicato il MUSEO DI ARTE SACRA, dove si può ammirare, su un pancone del XVII secolo, un cinquecentesco Polittico. Purtroppo manca la formella centrale, e nelle formelle laterali sono raffigurate: l’Angelo che annuncia a Maria, S. Biagio e S. Francesco da Paola, l’Adorazione dei Magi e la Decapitazione di S. Giovanni Battista. Alla base delle colonnine lo stemma dei Sanseverino, signori di Saracena, e lo stemma di Saracena. La porta dirimpetto immette nella Sala del Museo, il tesoro vero e proprio della Chiesa, costituito da preziosi argenti tra i quali fa spicco un maestoso Tronetto per l’esposizione del Santissimo, con relativo Ostensorio, eseguito dall’argentiere, forse di Cassano Jonio, Salvatore Vecchio nel 1746 su commissione del procuratore D. Domenico Mastromarchi.
Notevole è la Croce processionale in lamine d’argento, attribuibile alla metà del ‘600 e forse alla bottega castrovillarese dei Conte, che mostra sul rovescio una graziosa figura di S. Innocenzo. La raccolta è completa da un Turibolo per l’incenso donato dal cappellano D. Daniele Celio nel 1692 e da diversi altri arredi in argento e in rame dorato, dovuti ad argentieri napoletani e locali dei secoli XVII, XVIII e XIX.
Un cenno a parte merita il dipinto raffigurante la Madonna della Purità realizzato su una lastra di metallo tra il XVII e il XVIII secolo. Interessanti sono anche i Busti reliquiari del XVII e XVIII secolo, in legno in oro damaschinato, le tele (sec. XVI-XIX), i paramenti liturgici (XVII-XVIII secolo).
Nella stanza a fianco sono in mostra importanti documenti d’archivio (riconosciuto di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica), fra cui il manoscritto della Monografia storica di Saracena del Forestieri.
Attraversando, esclusivamente a piedi, il cuore del centro storico sino alla Portanova (luogo dove era ubicata una delle porte del feudo), per una strada pavimentata con ciottoli, si è giunti al Convento dei Cappuccini, ubicato, contrariamente ad altri conventi, in un luogo non prospiciente al paese.
Ad oggi il convento è in stato di abbandono ed avrebbe bisogno di un notevole ed urgente finanziamento per conservarlo e riportarlo al suo splendore. L’Arch. Celia, autore della tesi di laurea, ha descritto in modo dettagliato questo stupendo luogo: “La fondazione del convento dei cappuccini si fa risalire ai 23 giugno del 1588; questa data corrisponde presumibilmente, al giorno di presa di possesso del luogo sul quale fu edificato il complesso dei fabbricati. In quel tempo, il Vescovo di Cassano, Monsignore Carafa, prepose alla reale costruzione del convento il parere di una commissione di religiosi, i cui membri (il reverendo Luciano Scrugli, cappellano della chiesa di Santa Maria delle Armi, il padre provinciale Girolamo d’Acquaro d’Arena e altri padri Fabbricieri) stabilirono le basi per la sua edificazione. Il convento, col passar degli anni, acquisì particolare importanza per la sua ubicazione tale da farlo diventare luogo di Noviziato e di studi (in esso trascorse un anno, nel 1693, anche il Beato Angelo d’Acri).
In seguito alla soppressione murattiana, la struttura venne abbandonata dai frati nel 1811 e ritornò ad essi dopo parecchi anni. Fu definitivamente chiusa per mancanza di frati, nel 1915.
Durante la prima guerra mondiale venne utilizzato come luogo di prigionia per i soldati austriaci e tedeschi. Annessa al convento, delimitato da mura, venne edificata una chiesa ad aula che dal suo interno consentiva ai religiosi di accedere alle loro residenze, i cui numerosi ambienti semplici e di limitati dimensioni accoglievano pochissimi oggetti di arredamento nonché il suppellettile indispensabile. Al piano terra, il cortile interno è delimitato da un solo lato da un porticato ed è costruito su uno scavo artificiale di media grandezza praticato verticalmente il quale raccoglieva le acque piovane. Attualmente, il pozzo, che consentiva ai frati di approvvigionarsi d’acqua, e il chiostro si trovano in stato di abbandono come del resto l’intero complesso. Nella parte posteriore della struttura si può riconoscere un giardino che aveva lo scopo di garantire un’autonomia alimentare al convento, il quale successivamente venne utilizzato, fino agli inizi del secolo scorso (ma solo per pochi anni), come cimitero cittadino di cui ancora oggi vi è traccia.
Verso il 1988 la Soprintendenza di Cosenza è intervenuta con un finanziamento per il consolidamento e la copertura della sola Chiesa e successivamente su interessamento di alcuni giovani, dopo una raccolta di offerte eseguita a Saracena, si è intervenuti sul tetto di una parte del Convento”. Infine è stata visitata la Chiesa di S. Maria delle Armi, di origine medioevale, nella quale è conservato un affresco raffigurante una Madonna con il Bambino risalente al XIII sec. Per motivi di tempo, non è stato possibile visitare le altre Chiese cittadine, tra cui la Chiesa di S. Leone Taumaturgo, di origine bizantina, all'incirca coeva a S. Maria del Gamio. Pur avendo subito dei rimaneggiamenti ed ampliamenti, essa conserva tracce della struttura originaria nel campanile, che risulta di impostazione romano-gotica ed è arricchito da trifore romaniche nella celletta campanaria. Nella chiesa sono conservati un fonte battesimale in marmo con piedistallo lavorato (1529), coperto da una cappella in legno scolpito ed intarsiato e una scultura lignea del XVII sec. rappresentante S. Michele Arcangelo nonché S. Leone, l’area Archeologica di Cittavetere, di epoca protostorica (1800 a.C.), frequentata fino all'età arcaica, la Grotta di San Michele, abitata dal Neolitico antico (5000 a. C.) fino all'età del Bronzo medio (1500 a. C.), venuta alla luce nel 1996 durante gli scavi condotti dalla "Sextio" e la Grotta Campanella, un tempo luogo di culto ove venivano compiute offerte votive alle divinità delle acque, le cui frequentazioni umane risalgono all'epoca Arcaica (650 A. C.).
“Si cercheranno di creare altre occasioni per far conoscere ad una più ampia platea luoghi così pregnanti e ricchi di storia, testimonianze vive di un fulgido passato che lascia tracce dell’ incommensurabile vitalità artistica che ha caratterizzato il nostro territorio -hanno sostenuto i rappresentanti della Provincia Salvatore Perugini e Biagio Diana”.
Perentorio l’impegno, quindi, per la Provincia di Cosenza, di riscoprire e riqualificare questi luoghi straordinari dove ogni pietra è intrisa di storia e di avviare, al più presto, ogni utile iniziativa per promuovere un accordo di programma quadro che possa coinvolgere altri Enti ed Istituzioni. L’intento è quello finalizzato a presentare progetti di finanziamento per il recupero e la valorizzazione di questo immenso patrimonio artistico, religioso ed architettonico, che può diventare un fiore all’occhiello per questa area della nostra provincia e fonte di attrazione di flussi turistici e, quindi, di ricchezza per l’intero territorio.

Incontro della Sesta Commissione provinciale sui trasporti nell’area urbana

09/02 Il Presidente della Sesta Commissione Trasporti della Provincia di Cosenza, Marino Reda, ha incontrato il Responsabile dei Democratici di Sinistra, Nello Perri, competente in materia, per un confronto sulle tematiche dell’area urbana cosentina e della metropolitana leggera. Erano presenti alla discussione i Consiglieri Provinciali Francesco Bruno, Filippo Fiorillo, Gilberto Raffo, Leonardo Trento, Antonio Ruffolo e Clelia Badolato. Rispetto all’area urbana cosentina, Marino Reda e Nello Perri hanno convenuto che sarebbe utile , o perlomeno più appropriato, definire l’area che va dal Savuto (Rogliano) alla Presila (Spezzano S.) e da Montalto a Paola, area metropolitana di Cosenza. Sul piano tecnico, per Perri “bisogna mettere in campo un’idea omnicomprensiva delle priorità attraverso un “Piano Processo” basato su un sistema principale di trasporto (collettore) e dei sistemi secondari di adduzione, attestando le linee sui principali poli di “attrazione” o centri di interscambio. Ciascuno di essi risulta così il terminale di un insieme di linee di trasporto”.
Il Presidente della Commissione Trasporti, Marino Reda, ha sottolineato che – da quanto fatto presente – “risulta evidente che l’unico sistema che può supportare l’idea di collegamento metropolitano è il trasporto su ferrovia, che – se ben disegnato – rappresenta un potenziale enorme per congiungere i territori metropolitani con il resto della Calabria, dell’Italia e dell’Europa”; ed inoltre, “analizzando il principale attrattore, ovvero l’UNICAL, con il suo carico di 36.000 studenti – ha aggiunto Reda – si definisce maggiormente quale possibilità di sviluppo del territorio si può realizzare e come la stessa Università della Calabria possa irradiare benefici in una più vasta area, che non sia quella della sola Rende”.
Sulla “metropolitana leggera di superficie”, secondo il Presidente Reda “gli studi di prefattibilità e di fattibilità commissionati dalla Regione Calabria – che indicano un tracciato su cui far snodare il sistema proponendo un modello di nuovo filobus che da Piazza Matteotti arrivi a Rende ed all’Università – rappresentano un’idea che mal si concilia con la realtà e la tecnologia al servizio dell’ambiente e dei cittadini”. Sulla stessa linea d’onda il Responsabile Trasporti dei DS, Nello Perri, per il quale “la proposta, per un trasporto in chiave moderna, confortevole e soprattutto veloce, non è mancata da parte dell’Amministratore Unico delle Ferrovie della Calabria, che in maniera intelligente e lungimirante ha posto le Ferrovie al centro di un dialogo fecondo capace di interagire con i partenrs dell’accordo BINBUS ed in special modo con l’AMACO, per creare aziende competitive nelle sfide che il livello europeo delle prossime gare porrà con forza in essere”.
E’ intevenuta nella discussione il Consigliere Clelia Badolato, affermando che la metropolitana leggera “deve essere uno strumento al servizio di un’area più ampia, e non limitato a pochi territori”.
In conclusione, per Marino Reda e Nello Perri la metropolitana leggera va inserita in un “progetto di sistema” che guardi con attenzione anche al sistema viario e in questo quadro la Super Strada “Medio Savuto” rappresenta un pezzo importante per agevolare i tempi di percorrenza per il sistema “a pettine”. L’accordo BINBUS, comunque, va sicuramente allargato ad altri territori, considerati gli effetti positivi avuti sugli utenti e quelli che ne potrebbe dare, se ne seguirà un accordo di integrazione vettoriale, addivenendo ad un orario unico dell’area metropolitana.

Mediterraneo a rischio mareggiate, altro che tsunami

09/02 Sulle coste italiane si potrebbero abbattere improvvisi tsunami generati da maremoti, ma un rischio reale e piu' frequente- di cui, peraltro, si parla pochissimo- e' rappresentato anche dalle violente mareggiate. fenomeno che per la conformazione del bacino mediterraneo riesce ad alzare tranquillamente onde di otto metri d'altezza. ma sotto la forza costante del vento, nel mare nostrum, le onde possono arrivare a raggiungere anche i 20 metri di altezza. A parlare della loro genesi e della loro forza e' il geologo Paolo Boccotti dell'Universita' di Reggio Calabria, che oggi ha partecipato alla giornata di studio "rischio idraulico-geologico in ambiente costiero", organizzata dal Cnr. La meccanica e la dinamica di evoluzione di queste onde, spiega il ricercatore, "e' molto piu' complicata. basti pensare, ad esempio, che nel caso dello tsunami l'onda che si forma e' generalemente una, mentre nel caso delle mareggiate a prendere vita e' una famiglia di onde che ha in testa l'onda piu' anziana e in coda quella piu' giovane". E con questo andamento di gruppo "la famiglia di onde si rovescia lungo la costa". sempre a differenza dello tsumani, ricorda nella sua relazione il geologo, "queste onde aumentano il loro fronte di azione, anche di molto". Ad esempio, con l'avanzare del corpo d'acqua un fronte d'impatto largo inizialmente 600 metri puo' arrivare a raggiungere i 1.800 metri. "con un andamento molto piu' complesso rispetto allo tsunami che invece si propaga in maniera cilindrica e regolare". La velocita' media delle onde di mareggiata e' di circa 35 chilometri all'ora e puo' scaricare una forza che arriva anche alle 40 tonnellate per metro cubo. Esiste un metodo per contrastarle? "Esiste ed e' anche 'redditizio'". L'idea lanciata oggi e' quella di realizzare dighe foranee in grado di trasformare la forza delle onde- quelle stesse 40 tonnellate per metro cubo- in energia elettrica. la tecnologia, assicura Boccotti- c'e' ed e' pronta all'uso.

Via libera della Giunta regionale agli arretrati dei dipendenti con progressione di carriera

09/02 A fine febbraio la pubblicazione delle graduatoria delle progressioni verticali di carriera. La giunta regionale ha autorizzato il pagamento degli arretrati per le progressioni orizzontali in esecuzione del contratto integrativo di lavoro 2004. Lo si e' appreso da una nota del comitato esecutivo della Rsu dei dipendenti della giunta regionale che ha incontrato il dirigente del settore giuridico dell'assessorato al personale. A fine febbraio, inoltre, ci sara' la pubblicazione delle graduatore delle progressioni verticali di carriera. ''E' di oltre dieci milioni di euro - e' scritto in una nota - il fondo di produttivita' stanziato dalla giunta regionale calabrese che sara' presto ripartito tra i dipendenti regionali in applicazione del contratto integrativo di lavoro per il 2004, con un nuova progressione orizzontale per tutte le categorie dalla A alla D ed e' in dirittura d'arrivo anche il piano di ripartizione per l'integrativo 2005. Inoltre, entro la fine del mese corrente di febbraio sara' resa pubblica la graduatoria per le progressioni verticali, cioe' l'iter concorsuale che ha interessato circa quattromila dipendenti i quali, attraverso la presentazione di titoli professionali e sostenendo una prova scritta ed una orale, avranno adesso la possibilita' di passare da un livello professionale a quello immediatamente superiore''. La riunione dell'esecutivo Rsu, cui fanno parte i rappresentanti dei sindacati Cisl, Rdb- Cub, Dicap, Ugl, Cisal e Csa, per la prima volta e' stata tenuta lontano dalla sede ordinaria di Catanzaro ''all'insegna del nuovo corso - ha detto il coordinatore, Crispino - che si intende dare alla rappresentanza sindacale dei dipendenti regionali, allo scopo di renderla piu' vicina ai lavoratori della Giunta distribuiti su tutto il territorio regionale, piu' attenta alla qualita' del lavoro''. Nell'incontro i delegati sindacali hanno sottoposto al dirigente di settore dell'assessorato al personale una serie di questioni, la prima della quale e' stata la sollecitazione ''a chiudere - ha aggiunto Crispino - al piu' presto'' la partita delle selezioni interne ''al fine di portare tranquillita' tra i dipendenti preoccupati sullo stato di avanzamento di carriera''. Il comitato esecutivo, ha fissato poi, per il prossimo 23 febbraio la riunione dell'assemblea Rsu per definire la composizione della ''delegazione trattante'' dei contratti, dibattere sullo stato di attuazione del decentramento, e procedere alla revisione del regolamento dei lavori della stessa Rsu.

Rinviati al Consiglio regionale gli emendamenti relativi al personale regionale

09/02 Sono stati rinviati direttamente ai lavori consiliari tutti gli emendamenti relativi all'articolo 5 del collegato al bilancio di previsione che riguarda l'esodo del personale regionale composto da circa 1600 unita. E' quanto deciso al termine dei lavori della seconda Commissione consiliare Sviluppo economico, presieduta da Francesco Talarico. ''Questa scelta - ha detto Talarico - e' dovuta alla volonta' di dare al piu' presto possibile il Bilancio approvato ai calabresi. I tempi a disposizione sono molto stretti e impongono una velocizzazione per dotare, prima della tornata elettorale, la Regione di questo strumentale fondamentale. In particolare la norma di cui abbiamo discusso oggi e' estremamente qualificante ed e' la piu' importante dell' intera manovra. Risponde, infatti, alla necessita' di realizzare il necessario contenimento della spesa corrente e accelerare il processo di riorganizzazione dell' amministrazione regionale, anche a seguito di trasferimento di funzioni e compiti''. ''Si prevede infatti - ha aggiunto - una indennita' supplementare pari a otto mensilita' della retribuzione lorda, spettante alla data della risoluzione. Si tratta, quindi, di un' ottima norma che ha come compito di ridurre le spese del personale e nel contempo di diminuirne il numero''. Essendo stata l' ultima seduta della Commissione, il presidente ha ringraziato per il proficuo lavoro tutti i componenti della stessa, la struttura dei dirigenti, e i dirigenti del Dipartimento bilancio per la fattiva collaborazione e per l' impegno profuso, complimentandosi con tutti per i tanti risultati concreti raggiunti che vanno nella direzione di ridurre i tempi di approvazione del Bilancio e l' approvazione del Dpef.

Pubblicato, sul Bollettino regionale, il bando sull’internazionalizzazione delle imprese

09/02 E' stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione, il bando per la selezione dei partecipanti al Corso su ''Internazionalizzazione delle imprese: nuovi mercati, nuove opportunita'''. E' quanto rende noto la Fondazione Field. Il corso teorico-pratico, riservato a 35 persone, - e' detto in un comunicato - analizzera' forme avanzate di internazionalizzazione per le Pmi e accompagnera' iniziative assunte o da assumere da parte dei destinatari dell'azione formativa. I destinatari dell' azione formativa sono titolari, dirigenti d' impresa; aspiranti imprenditori con idea imprenditoriale da realizzare nell' ambito di normative comunitarie, nazionali o regionali e laureati che intendano avviare attivita' di supporto per aziende interessate a percorsi di internazionalizzazione L'ammissione al Corso sara' effettuata per valutazione, curriculum e colloquio.

A Castrovillari i dipendenti comunali ricordano le vittime delle foibe

09/02 I dipendenti del Comune di Castrovillari, in provincia di Cosenza, domani, in occasione della giornata del ricordo, alle ore 12, osserveranno un minuto di silenzio e di raccoglimento per commemorare le vittime delle foibe. ''Una occasione - ha dichiarato il sindaco, Franco Blaiotta- per riconsegnare alla nazione ed in special modo ai più giovani un momento importante del nostro passato, per far conoscere, dopo oltre mezzo secolo, nel segno delle istituzioni e della Costituzione uno dei pezzi più drammatici della storia italiana ed europea ( frutto dell'odio e dell'intolleranza) e, soprattutto, per ricordare quegli esuli del confine nord - orientale, vittime del totalitarismo rosso, una ferita che ancora sanguina e chiede visibilità da quelle fosse comuni del Carso''. Un momento, aggiunge ancora il Sindaco, ''per capire anche che questa celebrazione non vuole essere contro alcuno , ma solo una semplice e dovuta riflessione sui valori della democrazia, della libertà e giustizia, che con quelli della pace, della convivenza civile e della tolleranza sono alcuni dei capisaldi per aiutare a crescere ed a rendere protagonisti i popoli e le loro culture nel nuovo millennio. Una scommessa che è già iniziata con l'impegno contro i terrorismi e tutti i totalitarismi''.

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