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Omicidio Princi un segnale alla cosca rivale

 

Per la DDA omicidio Princi segnale della cosca Crea ai Rugolo. Espiantati gli organi all’imprenditore

08 mag 08 Nino Princi, l'imprenditore morto ieri in seguito all'attentato del 26 aprile a Gioia Tauro, secondo la DDA di Reggio Calabria sarebbe stato un grande riciclatore di proventi illeciti della cosca Rugolo. E' quanto emerge dall'inchiesta dell'antimafia reggina che ieri ha portato all'arresto del boss Domenico Rugolo e dell'esponente dell'Udc Pasquale Inzitari, cognato di Princi, il quale viene definito degli inquirenti la "mente finanziaria" della cosca Rugolo, per la quale avrebbe riciclato somme di denaro per svariati milioni di euro. Princi avrebbe svolto anche attività di usura sempre per conto della sua cosca di appartenenza. In tal modo avrebbe assunto un ruolo sempre più importante tanto da candidarsi alla successione del suocero, Domenico Rugolo, nella guida della cosca. Un ruolo che lo avrebbe esposto alla vendetta dei gruppi rivali dei Rugolo, ed in particolare quello capeggiato da Teodoro Crea, arrestato nel luglio del 2006 grazie ad un'informazione riservata giunta alla polizia proprio attraverso Princi. Quest’ultimo avrebbe svolto le sue attività in stretta collaborazione col suocero e con Inzitari. Col suo omicidio, secondo la Dda, è stato lanciato un segnale preciso alla cosca Rugolo per indurla a non estendere la sua attività criminale a Rizziconi, territorio dominato dai Crea.

Espiantati gli organi a Princi. Sono stati espiantati, per essere trapiantati, il cuore ed il fegato di Antonino Princi, l'imprenditore gravemente ferito nell'attentato del 26 aprile a Gioia Tauro per il quale ieri i sanitari degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria avevano dichiarato la morte cerebrale. La donazione degli organi era stata decisa dai familiari dell'imprenditore. Il cuore ed il fegato di Princi saranno trapiantati, rispettivamente, negli ospedali di Pavia e di Palermo. Sono stati i medici dei due ospedali, la scorsa notte, ad effettuare l'espianto. La morte di Princi, che nello scoppio della bomba collocata nel vano motore della sua auto, aveva già perso braccia, gambe e vista, è stata determinata delle lesioni cerebrali provocate dall' esplosione.

Napoli (Pdl) “Affinare le leggi contro i patrimoni illeciti”. ''La capacità evolutiva delle organizzazioni criminali mafiose, nel riuscire a diventare soggetti economici sui mercati comunitari ed internazionali, rende ormai indispensabile l'affinamento delle attuali norme legislative relative all'aggressione ai patrimoni illeciti". A sostenerlo è la parlamentare del Pdl, Angela Napoli. "L'operazione 'Saline', che ieri ha portato in carcere il presunto boss della 'ndrangheta di Castellace, Domenico Rugolo, e l'esponente calabrese dell'Udc, Pasquale Inzitari di Rizziconi - ha sostenuto la parlamentare - fornisce finalmente la risposta ad una parte delle domande da me poste ai magistrati della Dda reggina in occasione dell'audizione con la Commissione nazionale antimafia il 23 luglio 2007". "Le varie indagini - ha aggiunto - stanno portando alla luce la potenzialità delle cosche mafiose della Piana di Gioia Tauro e la capacità delle stesse di inserirsi in tutti gli affari del territorio, con il collante dei mondi politico ed imprenditoriale. Qualsiasi fonte di sviluppo in Calabria frena il relativo livello occupazionale, giacché finisce col 'dissetare' solo la 'ndrangheta e le persone con questa colluse. La vicenda del 'Porto degli ulivì conferma sia che i centri commerciali sono diventati punti di riferimento per il riciclaggio del denaro mafioso, sia che la 'ndrangheta ha raggiunto preoccupanti livelli affaristici con banche straniere, che finiscono col rappresentare punti di 'lavaggiò del denaro sporco, ricapitalizzato poi nuovamente in Italia"

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