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Notizie di Politica
Luglio 2006

 

 

A Lamezia il sindaco Speranza vara la nuova Giunta

31/07 Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, ha nominato la nuova Giunta comunale che sara' presentata domani nel corso di una conferenza stampa. I componenti del nuovo esecutivo sono dieci: cinque facevano parte della precedente Giunta e cinque sono le new entry. Gli assessori confermati sono Andrea Iovene (Ds), Giovanna De Sensi Sestito (Margherita), Gianni Lucchino (Lista citta'), Michele Roperto (Udeur) e Mariella Gambardella (tecnico). I nuovi componenti sono Elvira Falvo, nominata vicesindaco, e Giovanni Cimino, della Margherita; Vittorio Paola, di Unita' socialista; Gioacchino Tavella, dei Ds, e Francesco Mancuso, del movimento Lameziaprovinciaenonsolo. Nel nuovo esecutivo non ci sara' alcun rappresentante del Partito democratico meridionale, di Rifondazione comunista e del Nuovo Psi.

Mancini “Soddisfazione per la nomina di Nucera nel Consiglio provinciale di Reggio”

31/07 "Ercole Nucera è dirigente serio e capace. In questi anni ha guidato con grande passione e intenso impegno il partito che ha conquistato risultati importanti". E' quanto afferma in una nota il parlamentare della Rosa nel Pugno e responsabile nazionale delle organizzazioni sociali dello Sdi, Giacomo Mancini, circa la nomina di Ercole Nucera ad assessore provinciale di Reggio Calabria. "Da oggi - ha aggiunto - oltre a dirigere in Calabria la fase di costituzione della federazione della Rosa nel Pugno, rappresenterà i socialisti dello Sdi nel governo di una provincia importante. Sono certo che assolverà l'incarico affidatogli dal Presidente Morabito con la generosità che gli é unanimemente riconosciuta. Sicuro di interpretare il sentimento di tutti i dirigenti nazionali e di quelli calabresi, formulo a Ercole Nucera le più sentite congratulazioni insieme agli auguri affettuosi per un proficuo lavoro".

Bruno e Oliverio “Cossutta non metta in discussione il risultato del referendum sulla legge 40”

31/07 ''E' buona la nomina di Cossutta, ma nella logica che la revisione delle linee guida della legge 40 non metta in discussione il risultato del referendum sulla fecondazione medicalmente assistita in cui gli italiani hanno espresso chiaramente i propri orientamenti''. Lo affermano Franco Bruno e Nicodemo Oliverio (Ulivo). ''Restano aperte alcune questioni - aggiungono i due parlamentari - e, probabilmente sarebbe opportuno che un comitato scientifico ampiamente rappresentativo si occupi piu' organicamente della materia. Certo che indulgere eccessivamente sempre e solo sulle questioni che differenziano le diverse e legittime sensibilita' dell'Unione appare come una sorta di pratica autolesionista, peraltro, non richiesta dall'accordo programmatico con il quale ci siamo presentati agli elettori''. ''Anche chi come noi si richiama all'ispirazione cattolica per il suo impegno politico - concludono - trova che l'incarico affidato a Maura Cossutta si fonda su sensibilita' ed impegno riconosciuti, che ci rendono certi sulla capacita' che sia il consulente nominato, sia lo stesso Ministro Turco, sapranno mettere in campo per rispettare la sensibilita' dei cattolici italiani e piu' in generale il risultato del Referendum popolare sulla legge 40''.

All’Holiday Hinn il direttivo provinciale dello Sdi

31/07 Si terrà il, 1 agosto, presso i saloni dell'Hotel Holiday Inn di Cosenza, alle ore 18, la riunione del Direttivo Provinciale dello Sdi, in adempimento al mandato congressuale dello scorso mese di febbraio. Lo ha annunciato il segretario provinciale del partito Gianni Papasso che ha sottolineato come "tale appuntamento sarà anche l'occasione per fissare assieme ai membri dell'importante organismo, le prossime sfide politico-programmatiche cui sono chiamate le donne e gli uomini che credono fortemente nei valori del socialismo ed intendono spendersi per la realizzazione di riforme profonde finalizzate alla crescita della nostra società".

Corbelli “Guerra in Giunta provinciale per la ripartizione delle nuove poltrone”

31/07 Franco Corbelli, consigliere provinciale di Cosenza e coordinatore del Movimento Diritti Civili, ha chiesto, in una nota, ''la convocazione straordinaria immediata del Consiglio per affrontare, nella sede competente, la crisi che ha investito l'Amministrazione presieduta da Mario Oliverio'', per quella che definisce ''una guerra per la nuova ripartizione delle poltrone tra i partiti del centrosinistra''. ''E' grave che il Consiglio provinciale - sostiene Corbelli - sia quasi esautorato da quella che e' una sua precisa prerogativa istituzionale: il dibattito politico su tutto cio' che riguarda la vita dell'ente Provincia. Accade invece che si scateni, tra alcuni partiti della maggioranza, una guerra cruenta, senza esclusione di colpi, per il preannunciato rimpasto di Giunta e, in particolare, per l'assegnazione della poltrona di vicepresidente, lasciata vacante dopo l'elezione di Salvatore Perugini a sindaco di Cosenza, e anziche' affrontare la discussione in Consiglio si scelga di risolvere la crisi, che investe la maggioranza del centrosinistra, con comunicati stampa e scontri fratricidi che nulla hanno di istituzionale e politicamente corretto. Ho grande rispetto e stimo tutti i colleghi consiglieri, gli assessori e i presidenti Oliverio e Principe, ma ritengo, a ragione, che si stiano violando le regole piu' elementari, non affrontando la crisi e le polemiche all'interno del Consiglio provinciale. Per questo chiedo una convocazione straordinaria immediata del Consiglio. Capita ad agosto e questo mi dispiace per i disagi che puo' provocare. Ma ritengo che non si possa piu' rinviare una corretta, politicamente e istituzionalmente, discussione sulla crisi e sul rimpasto della Giunta nella sede competente, l'aula del Consiglio provinciale''.

Petizione bipartizan per i disoccupati di San Giovanni

31/07 Un gruppo di deputati del centrodestra e del centrosinistra ha sottoscritto e presentato alla Regione una petizione in favore dei disoccupati di San Giovanni in Fiore interessati da una vertenza con l'assessorato regionale all'Agricoltura. Nel documento i parlamentari Santelli, Caligiuri e Fedele (Forza Italia), Laratta ed Oliverio (Margherita) e Misiti (Italia dei valori) chiedono "con urgenza un intervento dei vertici della Regione. Da troppo tempo la stessa Regione non dà segni di vita in merito a questa grave vicenda: chiediamo che i vertici dell'esecutivo calabrese incontrino immediatamente i manifestanti e diano loro risposte certe che da troppo tempo mancano".

Il Sen. Franco Bruno ha presentato un DDL sull’istituzione dell’aeroporto di Sibari

28/07 Il Sen. Franco Bruno del gruppo della Margherita ha presentato al Senato un disegno di legge sull’istituzione dell’aeroporto civile di Sibari.
Sentiti il Sen. Cesare Marini e il Sen. Franco Covello, responsabile trasporti della Margherita, Bruno ha consegnato il testo nei giorni scorsi. Alla sua firma si sono aggiunte quelle dei Senatori Fazio di Palermo e Molinari di Trento.
Nella relazione che accompagna il ddl, si evidenzia come le infrastrutture rappresentino «un canale essenziale per tutti i territori. Strade, ferrovie, autostrade del mare, porti ed aeroporti sono le naturali traiettorie che stimolano traffici, scambi di merci e di uomini, interscambi di esperienze e di cultura.
Attualmente – prosegue la relazione – le politiche per il Sud prevedono un Mezzogiorno che si apra al Mediterraneo e si orienti verso una politica estera che guardi ai Balcani. A tal fine un particolare ruolo rivestono i collegamenti via cielo. In particolare si fa strada una politica pubblica a sostegno dei collegamenti tra gli aeroporti con voli a basso costo che, compatibilmente con le normative comunitarie, cofinanzi lo start-up di voli fra le città del Mezzogiorno e il Nord Europa, i Balcani e il Mediterraneo.
In questo quadro – si legge nella relazione, che entra nei contenuti specifici della proposta – nasce l’esigenza di istituire un aeroporto della Calabria Nord, che si motiva non solo in funzione dello sviluppo del traffico aereo, ma anche grazie all’analisi della situazione in cui versa il sistema complessivo delle comunicazioni della Provincia di Cosenza».
A questo punto, la relazione che precede il ddl presentato dal Sen. Bruno descrive la situazione del territorio interessato all’istituzione dell’aeroporto, un territorio che «con una popolazione residente di oltre 700.000 persone, già comprende alcune infrastrutture peculiari come il Porto di Corigliano, il Centro nautico dei Laghi di Sibari, uno dei più importanti esistenti in Italia, e ben tre agglomerati industriali. Di grande rilevanza sono poi i siti storici, architettonici e ambientali – l’area archeologica della Magna Grecia, la Sila greca, il Pollino, le zone termali, i manufatti bizantini del rossanese, ecc. – che costituiscono una significativa attrazione turistica per l’intera regione.
Occorre pure considerare – prosegue il testo – che il nuovo aeroporto potrebbe rapidamente interagire, collegato su ferro, con l’Università della Calabria che è strutturata come un campus ospitante oltre 30.000 utenti ed è divenuta negli anni un centro di attrazione per moltissime iniziative scientifiche internazionali che richiamano studiosi da tutto il mondo».
La relazione evidenzia che la Provincia e i Comuni, compreso quello di Cosenza, si sono pronunciati a favore della realizzazione dell’opera e che spetta alla Giunta regionale individuare il sito su cui procedere alla costruzione dell’aerostazione. Il Governo è chiamato ad affidare la concessione, la progettazione e la costruzione dell’aeroporto ad una società che abbia i requisiti previsti.
Inoltre, si legge infine, «considerata la valenza di opera di infrastruttura strategica per lo sviluppo del Mezzogiorno che l’aeroporto può assumere», il ddl prevede che il Ministro delle infrastrutture sia autorizzato a disporre l’inserimento dell’opera nel programma delle cosiddette “Grandi opere”, di cui all’art. 1 della legge 21.12.2001, n. 443, attraverso specifica menzione nell’ambito del Documento di programmazione economico-finanziaria».
Il ddl sarà presentato alla Camera dall’On. Franco Laratta.

Marini (RNP) “Per la sibaritide c’è un progetto esecutivo”

27/07 "La costruzione dell' aeroporto di Sibari ha subito negli ultimi tempi una svolta positiva. Vi è un progetto esecutivo definitivo e sono stati acquisiti i pareri dell' Enav, dell' Enac e dell' Aeronautica militare". E' quanto afferma Cesare Marini, ex senatore dello Sdi. "Vi è stata un' attività molto positiva svolta dell' amministrazione provinciale di Cosenza - prosegue Marini - che ha avuto dalla Regione l' incarico di seguire e coordinare le istituzioni per costruire l' aeroporto. Adesso c' è anche l' indicazione della Regione rispetto alla priorità di questa infrastruttura. Siamo a buon punto, la Regione attraverso l' Assessorato ai Lavori Pubblici, si è dichiarata disponibile a reperire un primo finanziamento per realizzare l'opera. Bisogna mettere quindi insieme tutti i pareri per avviare definitivamente i lavori". "La mia impressione però - sottolinea l' ex parlamentare - é che vi è un atteggiamento non positivo di certi territori regionali. Anche in Parlamento ho avuto l' impressione che si cerca di rallentare l' iter da parte di esponenti politici sia regionali che nazionali. Ho ricevuto dai comuni interessati l' incarico di coordinare le iniziative per la costruzione dell' aeroporto. Mi impegnerò al massimo per la sua realizzazione".

Ennio Morrone scrive a Bersani “I professionisti sono una risorsa”

27/07 "I professionisti italiani amano l' Italia, non sono una lobby di egoisti, meritano, ci provano e soprattutto hanno bisogno di essere sostenuti". E' quanto scrive Giuseppe Ennio Morrone, deputato dell' Udeur, in una lettera al Ministro Bersani nella quale manifesta alcune perplessità in merito al decreto legge sulle liberalizzazioni. "Le disposizioni contenute nel decreto legislativo - prosegue Morrone - sembrano andare in direzione opposta perché legittimano ulteriormente quelle rendite di posizione che il decreto si propone, invece, di contrastare. Gli ingegneri, ad esempio, sono una grande risorsa per l' economia della conoscenza nel nostro Paese. Si afferma da sempre che l' Italia ha bisogno di ingegneri. Allora occorre essere consequenziali. Bisogna sostenere questa professione, capire le difficoltà che incontra e adoperarsi per risolverle. Il decreto, accorpando tutte le professioni in un unico provvedimento, mortifica la funzione sociale di questi lavoratori, nasconde le reali difficoltà e debolezze che occorre rimuovere a vantaggio del bene collettivo e, cosa ancor più grave, sta animando un conflitto sociale perché accusa indiscriminatamente tutti i professionisti di lobbismo e disonestà". "Paradossalmente - conclude Morrone - il decreto, emanato per favorire i consumatori e la liberalizzazione dei servizi, rischia di agevolare organismi (cooperative, società d' ingegneria, grandi gruppi imprenditoriali) più controllabili e più manovrabili a livello centrale"

Bruno (DL) “Positiva la riduzione del cuneo fiscale per le zone svantaggiate”

27/07 "Grande soddisfazione per l' approvazione al Senato della risoluzione sul Dpef soprattutto per quanto riguarda la parte che favorisce le zone svantaggiate nell' applicazione della riduzione del cuneo fiscale". E' quanto afferma Franco Bruno, senatore della Margherita, commentando l' approvazione a Palazzo Madama della risoluzione di maggioranza sul Dpef 2007-2011. "Il Senato - prosegue Bruno - ha approvato un testo differente da quello della Camera sulla riduzione del cuneo fiscale, raccogliendo nella risoluzione finale, illustrata dal relatore Morgando, un suggerimento anche da me fornito durante la riunione del gruppo dell' Ulivo. Si tratta di un ulteriore segno concreto di interesse verso il Mezzogiorno". Per il senatore della Margherita "la riduzione del cuneo fiscale che nei prossimi anni avrà ingenti risorse, per quanto applicata in maniera selettiva, rischiava di favorire prevalentemente territori in cui il tessuto produttivo e industriale è oggettivamente più avanzato. Con l' accorgimento adottato si ristabilisce un equilibrio indispensabile per il rilancio economico e competitivo del Sud. E' la dimostrazione che gli impegni elettorali del centrosinistra non erano semplici annunci, ma che la coalizione e il governo stanno lavorando per dare attuazione a tutte quelle riforme che da troppo tempo i cittadini stanno aspettando in particolare quelli del Mezzogiorno". "Un' ulteriore conferma di questa attenzione - conclude il parlamentare - è l' incontro annunciato ieri dal capogruppo dell' Ulivo in Senato, Anna Finocchiaro, tra il presidente del Consiglio Prodi e i parlamentari del gruppo, eletti nel Sud, per individuare le priorità necessarie in vista della prossima finanziaria"

Trematerra “Venga il Presidente Napolitano per il 500° anniversario di S.Francesco di Paola”

27/07 "Francesco da Paola è stato un grande santo, ma soprattutto un grande italiano e noi chiederemo, come parlamentari, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di onorare la Calabria e questo figlio straordinario venendo a Paola, nell' aprile 2007, in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di Francesco". E' quanto afferma Gino Trematerra, senatore dell' Udc. "Francesco uomo di pace - sostiene Trematerra - costruttore di dialogo, amico e difensore degli oppressi, nemico degli sfruttatori, è l' immagine di un Meridione che è sinonimo di equità, di uguaglianza, di unità. Valori che il presidente Napolitano incarna e per i quali aspettiamo la sua visita nell' aprile del 2007".

PRC “Non agli inciuci ed alleanze strane nei comuni della comunità montana destra Crati”

27/07 La situazione delle alleanze pre-elettorali che si sono verificate e che si verificano nei comuni di riferimento della Comunità montana Destra Crati è stata al centro di un incontro dei segretari di zona e degli eletti di Rifondazione comunista. All' iniziativa hanno preso parte il segretario provinciale del Prc, Angelo Broccolo, e Adriano D' Amico, della segreteria provinciale del partito. "I segretari dei circoli del territorio - è detto in un comunicato - hanno sottolineato l' incresciosa situazione delle alleanze pre-elettorali, che si sono verificate e si verificano nei comuni di riferimento ad ogni vigilia elettorale e la rappresentanza postuma negli enti sovra comunali. A San Demetrio Corone, il segretario del circolo della Margherita, consigliere comunale uscente e consigliere uscente alla Destra Crati, ha riproposto una lista civica di centro-destra, con dirigenti zonali di An e dell'Udc; eletto consigliere comunale, certamente andrà nella Comunità Montana per la minoranza. Da Santa Sofia d'Epiro, dove ha vinto le elezioni una lista civica sostenuta dalla Margherita con un candidato a sindaco di Forza Italia, alla Destra Crati sono andati due rappresentanti della Margherita, per la maggioranza ed uno della Margherita per la minoranza. Da San Giorgio Albanese, dove ha vinto una lista civica che ha visto insieme Margherita, Udc e An, alla Comunità Montana, per la maggioranza sono andati un rappresentante della Margherita ed uno dell'Udc. Da Vaccarizzo Albanese, dove ha vinto una lista civica composta da An, Forza Italia Margherita e Ds, alla Comunità Montana, per la maggioranza, sono andati un rappresentante della Margherita ed uno dei Ds. E' evidente - conclude il comunicato - l' inciucio, che, purtroppo, si ripropone ad ogni scadenza amministrativa. L' Unione deve farsi carico di questo problema che rischia di confondere ulteriormente l'elettorato e mettere in discussione il criterio della rappresentanza".

Napoli (AN) “Monitorare la 488”

27/07 Angela Napoli, deputato di An, ha presentato un' interrogazione ai ministri dello Sviluppo economico, dell' Economia e delle Finanze, del Lavoro e della Previdenza sociale per chiedere "se non ritengano necessario attuare una comparazione tra i finanziamenti elargiti in Calabria a norma della ex legge 488/92 ed i relativi posti occupazionali prodotti". "Già nella scorsa legislatura - afferma Napoli - ho richiesto un controllo in ordine ai finanziamenti che le aziende calabresi hanno ottenuto in base alla 488, giacché le stesse non hanno garantito il livello occupazionale previsto nei progetti finanziati. Dal 1996 al 2005 lo Stato ha finanziato circa 50 aziende nell' area industriale di Gioia Tauro, per un totale di circa 1.500 unità lavorative previste anche se, purtroppo, ad oggi, i capannoni industriali che insistono nell' area del Porto di Gioia Tauro sono in gran parte vuoti, alcune società hanno venduto i macchinari, numerosi imprenditori sono stati denunziati per truffa ed altre aziende hanno chiuso e licenziato i lavoratori". La parlamentare di An mette in evidenza, inoltre, che "la Guardia di Finanza ha scoperto in varie zone della Calabria frodi nell' utilizzo di finanziamenti ex legge 488 da Cosenza a Vibo Valentia, da Crotone a Gioia Tauro e che nel 2005 i casi di truffa portati alla luce dai finanzieri in Calabria sono aumentati del 65% rispetto al 2004". Nell' interrogazione Angela Napoli chiede ai rappresentanti del Governo "se non ritengano necessario ed urgente porre in essere un' attività di monitoraggio sulla elargizione dei finanziamenti effettuata in Calabria in base alla ex legge 488 e quanti dei finanziamenti elargiti in Calabria a norma della ex 488 e risultati truffati, sono rientrati nelle casse dello Stato".

Prodi “Dal Governo Berlusconi solo l’8% delle risorse al sud”. Apprezzamenti da N. Oliverio

26/07 Il governo Berlusconi ha destinato solo l'8% dell'investimento complessivo in infrastrutture al Mezzogiorno, ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi durante un question time a Montecitorio "I tre quarti sono andati al Nord, appena il 13% al Centro" ha aggiunto rispondendo a un'interrogazione sulle intenzioni del governo circa la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. "Questa percentuale ha prodotto ulteriore arretratezza nelle infrastrutture del Mezzogiorno. I soldi non spesi sono ben indirizzati a dotare Sicilia e Calabria di infrastrutture moderne e in questa direzione il governo si impegna". Tra le opere più urgenti del ponte elencate dal premier, oltre alla Salerno-Reggio Calabria figurano la ferrovia Battipaglia-Reggio Calabria, la "tremenda" statale 106 Jonica, e "quasi tutte le reti stradali e ferroviarie della Sicilia. Si tratta di opere estremamente urgenti - ha ribadito Prodi - Credo che ai siciliani, nonostante le lodevoli proposte del presidente della Regione, interessi di più raggiungere Palermo da Catania in tempi decenti, godere delle proprie risorse idriche con acquedotti efficienti, piuttosto che avere un'opera che rispetto ai costi, ha un utilità certamente limitata. Costruiamo, quindi, una rete di infrastrutture stradale e ferroviaria degne di questa nome in Sicilia e in Calabria. Poi potremo anche pensare al ponte".
"Apprezzabile che il presidente Prodi durante il question time abbia menzionato la statale 106 Jonica tra le opere più urgenti. E' un segnale che conferma l'impegno del governo per il Mezzogiorno". E' quanto sostiene in una nota il responsabile organizzativo della Margherita, Nicodemo Oliverio, circa le affermazione fatte oggi da Romano Prodi durante il question time. "Sono anni - ha aggiunto - che le promesse di interventi urgenti su una strada il cui grado di insicurezza è dimostrato dall'enorme numero di incidenti cadono nel vuoto. Le parole pronunciate oggi da Prodi sono non solo un segnale di interesse concreto verso il Mezzogiorno, ma un impegno serio a realizzare quelle opere infrastrutturali di cui non solo la Calabria, ma l'intero Sud ha bisogno". "E' la dimostrazione - ha concluso Oliverio - che gli impegni assunti dal centrosinistra con i cittadini non erano un semplice abbocco elettorale, ma un impegno forte verso la modernizzazione del Paese e la realizzazione di opere, a cominciare dal miglioramento della rete stradale e ferroviaria, che siano realmente degne di queste nome".

Zavettieri si dimette dalla Presidenza Nazionale de “I Socialisti”

26/07 Saverio Zavettieri ha reso noto di essersi dimessi dalla presidenza nazionale de I Socialisti. La decisione, secondo quanto ha spiegato lo stesso Zavettieri, é da mettere in relazione al coinvolgimento dell' ex parlamentare nell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro sui presunti illeciti sui corsi di formazione della Regione Calabria. "Rassegno le dimissioni dall' incarico di presidente nazionale - ha detto Zavettieri nel corso della riunione del Comitato esecutivo de I Socialisti - per potermi difendere in assoluta libertà e per non creare alcun problema al partito. La mia decisione - ha aggiunto Zavettieri - è irrinunciabile e quindi la ripropongo". I componenti del Comitato, infatti, avevano rivolto all'unanimità a Zavettieri l'invito a ritirare le dimissioni. "Ringrazio per la fiducia, l' affetto e la solidarietà che mi è stata dimostrata - ha affermato Zavettieri - ma la politica va rafforzata anche con gesti che siano da esempio, ed il mio vuole esserlo". "Le dimissioni - è scritto in un comunicato - sono arrivate a conclusione di un dibattito, introdotto dallo stesso Zavettieri, relativo all' informativa sull' apertura di una indagine che vede il presidente de 'I Socialisti', inspiegabilmente coinvolto, sia pure in modo strumentale e con ipotesi di accuse infondate. Tutti i presenti hanno manifestato un sostegno incondizionato a Zavettieri nella certezza della sua assoluta estraneità ai fatti contestati, che sarà ampiamente dimostrata".
Inoltre, si svolgerà, a Napoli nel prossimo mese di ottobre, la conferenza politico-programmatica del Comitato esecutivo de "Socialisti". Per l' incontro di ottobre, è scritto in un comunicato, è stato organizzato un gruppo di lavoro composto da Antonio De Mitri, Nuccio Abbondanza e da Vincenzo Milioto. Si tratta di un' occasione importante per approfondire alcuni temi prioritari per la crescita del Mezzogiorno e per una maggiore competitività del Paese. Si parlerà, in particolare, del rafforzamento delle istituzioni democratiche; della cultura della legalità; della sicurezza; dell' innovazione; del sistema infrastrutturale e della riforma degli apparati e delle burocrazie. Il Comitato Esecutivo ha organizzato, anche, il lancio della campagna di adesione e tesseramento al Partito, che inizierà il primo settembre e chiuderà il 31 ottobre, con l' obiettivo di acquisire almeno 20 mila iscritti in tutta Italia, in preparazione del primo Congresso nazionale previsto per la fine dell' anno in una località del centro-nord, probabilmente Rimini.

La Laganà/Fortugno incontra Mastella “Potenziare gli organici della Magistratura in Calabria”

26/07 La situazione "precaria e disastrosa della Locride dove sono avvenuti numerosi omicidi ancora senza risposta" e la necessità di fronteggiare la criminalità potenziando gli organici della magistratura: è stato questo l' argomento del lungo colloquio tra il ministro della Giustizia, Clemente Mastella e la vedova di Francesco Fortugno, Maria Grazia Laganà, deputata dell' Ulivo. A chiedere un incontro con il Guardasigilli era stata proprio la parlamentare, moglie del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005. A Maria Grazia Laganà, che ha sollecitato un aumento del numero dei magistrati impegnati nelle inchieste contro le cosche criminali, il ministro ha assicurato il proprio interessamento. "L' attenzione alla situazione in cui versa la giustizia - dice una nota del ministero - in Calabria è stata ribadita dal Guardasigilli che già altre volte, in modo informale, si è intrattenuto con Maria Grazia Laganà proprio su questi temi cui si è dimostrato sempre sensibile".
"Una giustizia che non arriva, o che non arriva in tempi ragionevoli, è una giustizia negata, con grave lesione dei diritti fondamentali dei cittadini e dei fondamenti stessi della democrazia". E' quanto ha detto la parlamentare dell'Ulivo, Mariagrazia Laganà Fortugno, al termine di un incontro con il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, al quale ha illustrato la situazione della Calabria ed in particolare della Locride. "Non bastano - ha aggiunto - l'impegno e l'abnegazione quotidiani della stragrande maggioranza dei magistrati, che a volte in Calabria operano in situazioni molto precarie, per rendere un servizio giustizia di qualità. Urgente è la necessità di provvedere alla copertura degli organici e soprattutto al loro adeguamento ai carichi di lavoro indotti dalla accresciuta complessità della realtà sociale che determina un esponenziale ricorso alla giurisdizione e dalla presenza, in tutto il territorio calabrese, di un'agguerrita criminalità organizzata di tipo mafioso. E in un comprensorio, quale quello della Locride, fortemente caratterizzato dalla pervasiva presenza della 'ndrangheta, la difettosa amministrazione della giustizia, c'é il rischio che venga percepita dal cittadino come una sorta d'incapacità dello Stato di assicurare una rapida, efficiente e dunque effettiva e sicura tutela giurisdizionale". "Si rende, pertanto, indilazionabile - ha concluso la parlamentare dell'Ulivo - attrezzare la magistratura e l'insieme delle azioni investigative e repressive dello Stato contro un fenomeno che non presenta nulla di eccezionale o di straordinario se non nella sua ferocia e pericolosità ma che deve essere contrastato con il massimo di straordinarietà nel lavoro comune e ordinario, facendo funzionare tutte le strutture, principalmente quelle giudiziarie, nella maniera più ordinata, per ottenere il risultato di una lotta concreta e quotidiana nei confronti della criminalità organizzata di tipo mafioso". Mariagrazia Laganà Fortugno ha avanzato al Ministro la proposta di costituire una struttura della direzione distrettuale antimafia nell'ambito della Procura della Repubblica del tribunale di Locri.

Napoli (AN) “Supportare gli organici dei VVFF in Calabria”

26/07 "E' necessario ed urgente, al fine di scongiurare ulteriori problemi provocati dagli incendi, anche con il rischio di vite umane, supportare gli organici dei vigili del fuoco nella regione ed aprire, eventualmente, anche opportune relative sedi distaccate in aggiunta alle poche esistenti". E' quanto sostiene, in un'interrrogazione al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell'Interno, Angela Napoli, deputato di Alleanza nazionale. "Con l'arrivo della stagione estiva, in Calabria, ed in particolare in provincia di Reggio Calabria - aggiunge Angela Napoli - riesplode il dramma degli incendi. La stragrande maggioranza degli incendi è di natura dolosa, provocata da pastori che vogliono crearsi nuovi pascoli o dalla criminalità organizzata che utilizza i terreni bruciati per la coltivazione di canapa indiana. I danni alla collettività e all'ambiente sono enormi, ma la gravità del problema non è percepita nelle sue dimensioni. Buona parte dei Comuni calabresi non interviene per arginare la piaga degli incendi, non applica pienamente la legge quadro del 2000 in materia di incendi boschivi e non realizza il catasto delle aree incendiate. A fronte della gravità del fenomeno che riduce in cenere buona parte del territorio boschivo calabrese, i controlli appaiono insufficienti. Così come sono insufficienti - conclude Angela Napoli - le squadre operative dei vigili del fuoco della Calabria, le quali, pur ponendo il massimo dell'impegno, anche con turni di lavoro massacranti, non sempre riescono ad evadere tutte le richieste"

Ponzio (FI) “Oliverio non nomini ex membri della CDL in Giunta”

26/07 "Il presidente della Provincia, Mario Oliverio, dovrebbe adeguarsi alle alte parole del Capo dello Stato che ha esortato i due poli a non piegarsi alla logica delle porte girevoli, respingendo i trasformisti per rafforzare il bipolarismo. Se nominerà nella giunta esponenti della Margherita che nel 2004 erano dall'altra parte votando candidati nelle liste della Cdl, farà un torto al bipolarismo ed alle indicazioni magistrali del presidente Napolitano". E' quanto sostiene in una nota il consigliere provinciale di Forza Italia, Gianfranco Ponzio. "La gestione politica di una fase interlocutoria - ha aggiunto Ponzio - è stata negativa e non ci aspettavamo che un esponente dei Ds, partito da sempre interessato a rafforzare il bipolarismo, cedesse senza colpo ferire alle rivendicazioni fameliche e cencelliane dei partiti della sua coalizione. In 24 mesi di governo Oliverio ha dato l'impressione di una notevole fragilità istituzionale e di una conflittualità esasperata con la regione, certo fino al 2005 manifestata esplicitamente mentre oggi viene covata nel silenzio, che non provoca benefici per l'ente. Ci sono state buone intuizioni del presidente vanificate successivamente da atteggiamenti di eccessiva esposizione verso i partiti del centrosinistra , seguendo una logica compensatoria con il comune di Cosenza e con la Regione Calabria". "L'ultimo episodio - ha concluso - che ha visto politicamente defenestrata l'assessore Ciponte costretta a non parlare pur di far rientrare in aula la Margherita è stato indicativo: anche li c'é stato un contrattare non certo aulico ed onorevole per l'istituzione " Ponzio conclude chiedendo ad Oliverio se " intende percorrere la strada del muro contro muro: se procederà alla nomina di versipelle avrà da parte nostra un'opposizione ancora più dura su tutti i livelli , che faccia emergere la pochezza del suo esecutivo".

I senatori dell’Ulivo scrivono a Prodi “A Vibo stenta a tornare la normalità”

25/07 "Nell'immediatezza, dimostrando una eccezionale sensibilità, ti sei recato, insieme ad altri membri del Governo, a Vibo; hai fatto sì che il Consiglio dei Ministri stanziasse cinque milioni di euro per l'emergenza. Noi, e con noi tutti i vibonesi, abbiamo molto apprezzato. Ma oggi, a distanza di più di venti giorni da quel terribile lunedì, la situazione stenta a tornare alla normalità; gli interventi subiscono ritardi intollerabili". E' quanto scritto dai senatori dell'Ulivo Nuccio Iovene e Natale D'Amico in una lettera inviata al Presidente del consiglio dei Ministri, Romano Prodi, circa la situazione nelle zone del vibonese colpite dal nubifragio del 3 luglio scorso. "L'alluvione - ha aggiunto - ha colpito un'area di estensione limitata, ma fortemente antropizzata; i danni e le distruzioni arrecate sono impressionanti; occorre farvi celermente fronte per evitare che una situazione economica e sociale già strutturalmente fragile possa ulteriormente aggravarsi. Ci sono case ancora piene di fango, strade non ancora pulite e ripristinate, la strada statale n. 18 è ancora interrotta, non è stata avviata una analisi sistematica per valutare lo stato dell'inquinamento e avviare la necessaria bonifica, non sono stati quantificati i danni diretti e indiretti. Bisogna al più presto decidere chi, come e quando farà fronte ai danni, bisogna mettere in sicurezza le aree da dove sono partite le frane distruttrici e i corsi d'acqua interessati, bisognerebbe cogliere infine l'occasione per risolvere la questione antica del quartiere "Pennello" tramite un'azione di risanamento ambientale ed urbanistico". "E' giusto - hanno proseguito i senatori dell'Ulivo - e doveroso responsabilizzare le autorità locali; ma non può mancare il sostegno, forse il coordinamento, delle strutture centrali dello Stato. Signor Presidente ti scriviamo proprio per questo: perché non dimentichi Vibo e la drammatica situazione in cui è precipitata lo scorso 3 luglio ed affinché ti adoperi e vigili per evitare ulteriori ritardi e inadeguatezze burocratiche che risulterebbero intollerabili a una popolazione che già è stata sottoposta alla violenza dell'alluvione ed agli ingenti danni conseguenti. Siamo certi che saprai trovare la via migliore per intervenire di nuovo, facendo sentire alla popolazione vibonese la concreta e fattiva solidarietà tua personale, del Governo e dell'intera comunità nazionale". "Ci permettiamo - hanno concluso - di suggerire l'opportunità di una convocazione a Palazzo Chigi dei soggetti a vario titolo coinvolti, dalle strutture della protezione civile nazionale fino al commissario straordinario e ai soggetti attuatori nel frattempo nominati"

I deputati dell’Unione presentano Odg a favore delle madri detenute

25/07 I deputati del centrosinistra Nicodemo Oliverio, Francesco Laratta, Paolo Gambescia, Lanfranco Tenaglia, Rosa Suppa, Maria Saperi e Maria Grazia Lagana' Fortugno hanno presentato oggi un ordine del giorno per modificare la legge 40 dell'8 marzo 2001, al fine di affrontare tempestivamente il problema delle mamme in carcere con bambini di piccolissima eta'. Lo rende noto un comunicato del deputato dell'Ulivo, Franco Laratta. ''Il problema dei bambini detenuti - e' scritto nella nota - e' stato denunciato piu' volte dal leader del movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ed e' stato fatto proprio dai parlamentari firmatari dell'ordine del giorno. Si vuole impegnare il governo ad attivarsi al fine di dare completa attuazione alla normativa vigente in materia di tutela del rapporto genitoriale all'interno del sistema penitenziario, nonche' a predisporre gli interventi normativi necessari per assicurare una risposta all'ormai non piu' procrastinabile questione delle detenute madri, il cui numero, e' stato accertato, e' abbastanza esiguo. Il provvedimento di clemenza, si legge nell'ordine del giorno, attualmente in discussione e' finalizzato a intervenire, seppur in modo parziale, sul grave problema del sovraffollamento carcerario che si stima possa subire, nell'arco dei prossimi anni, una crescita esponenziale, fino a diventare di una consistenza pari a circa sei volte quella attuale''. ''Le condizioni in cui versano le carceri italiane - conclude la nota - determinano che i detenuti soffrano, oltre alla pena secondo giustizia, anche, e soprattutto, una inaccettabile pena aggiuntiva data da condizioni lontane da ogni senso di umanita' e di rispetto dovuto ad ogni essere umano; non si puo' non tenere conto della difficile realta', all'interno della comunita' carceraria, vissuta dalle madri detenute con figli minori di tre anni, situazione, questa, che nega sia il diritto della madre di vivere la propria condizione di genitore, sia, soprattutto, il diritto del bambino a vivere la sua eta' in un ambiente idoneo alla crescita e ad un sereno e armonioso sviluppo psico-fisico''.

Laratta chiede a Meduri “L’Anas assuma i 60 precari calabresi”

25/07 "Mi auguro che l' Anas riveda la sua posizione in merito all' assunzione di sessanta precari dell' Ente destinati alla sicurezza e alla manutenzione delle strade della nostra regione". E' quanto ha chiesto il deputato dell' Ulivo Franco Laratta, nel corso di un incontro a Montecitorio, al sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri in merito alla decisione dell' Anas nazionale di assumere per un anno solo trenta dei sessanta precari Anas calabresi. "Non si può mettere in discussione - ha aggiunto Laratta - la sicurezza degli automobilisti che, soprattutto in questo periodo estivo e vista la situazione penosa delle strade calabresi, hanno bisogno di interventi di manutenzione delle strade. Per questo chiediamo alla società di rivedere la sua scelta". Laratta nei giorni scorsi, è scritto in un comunicato, ha presentato un' interrogazione parlamentare al ministro Di Pietro per sapere, appunto, quali iniziative intendesse assumere il governo circa la grave crisi economica dell' Ente e la condizione di incertezza dei 60 giovani precari in forza all' Anas calabrese

Maiolo (DL) “Rispetto e attenzione per la Margherita in Provincia”

25/07 "Esprimo apprezzamento per il senso di responsabilità mostrato dal gruppo consiliare provinciale della Margherita di Cosenza in occasione dell' approvazione del provvedimento di bilancio ma, soprattutto, esprimo approvazione e condivisione per aver affermato, ancora una volta, la necessità dell' attenzione e rispetto politico per un partito rappresentato in Consiglio provinciale da un gruppo di eletti di qualità che, anche grazie al contributo di tutta la dirigenza e di ben 72 candidati, è stato determinante per la netta affermazione del centrosinistra e per la elezione dell' amico Presidente Mario Oliverio". E' quanto afferma, in una nota, Mario Maiolo consigliere regionale della Margherita. "La Margherita cosentina - prosegue Maiolo - è stata determinante nel processo di formazione e consolidamento del centrosinistra in provincia di Cosenza e in Calabria raccogliendo consensi e arrivando a essere il primo partito nelle elezioni provinciali del 2004. Coerentemente e con lealtà la Margherita ha storicamente condiviso il governo della Provincia con gli alleati di centrosinistra e principalmente con il partito dei Democratici di sinistra. Questo atteggiamento non é mai venuto meno anche quando si sono accettati, nell' interesse generale, coinvolgimenti gestionali non adeguati alla rappresentanza politica ed elettorale". "La Margherita - sostiene Maiolo - ha mostrato, e continua a mostrare, anche a livello regionale, la giusta considerazione verso la compartecipazione alla gestione del governo vista come strumento importante e imprescindibile per la ricerca del bene comune. Sul piano politico, però, la Margherita chiede rispetto e coinvolgimento che non può minimamente essere influenzato da opportunismi e da tentativi di dimostrazione di evoluzioni degli scenari che di politico non hanno nulla. La dirigenza della Margherita, all' unisono con il gruppo consiliare, è certa che la riconosciuta sensibilità politica del presidente della Provincia troverà immediata occasione per riavviare una nuova e più proficua collaborazione, ripristinando la rappresentanza in giunta provinciale tenendo a base i risultati elettorali e rivedendo il coinvolgimento nelle attribuzioni delle deleghe ai tre assessori della Margherita alla luce delle nuove e impegnative competenze". "Sono certo - conclude il consigliere regionale - che la delegazione del partito della Margherita e il presidente della Provincia sapranno, nel rispetto delle reciproche competenze politiche e istituzionali, ricomporre la rappresentanza che spetta alla Margherita per effetto del risultato politico ed elettorale conseguito grazie al consenso di tanti consentini, che oggi richiedono risposte più adeguate ai loro bisogni"

Perri (FGCI) “Preoccupante il rapporto di Confesercenti sulla criminalità”

25/07 "La Calabria presenta nell' analisi del rapporto della Confesercenti 'Le mani della criminalita'' uno dei maggiori punti di criticità sul territorio nazionale, superata forse, in alcuni settori, solo da qualche 'zona rossa' della Sicilia e della Campania". E' quanto afferma, in una dichiarazione, Stefano Perri, segretario regionale della Federazione giovanile dei comunisti italiani. "Nella cosiddetta 'mappa del pizzo', - prosegue Perri - sono segnalate in negativo quattro delle cinque province calabresi, con percentuali drammatiche che vedono subire i pagamenti forzati al 70% dei commercianti di Reggio Calabria, del Vibonese e del Lametino, e del 50% nel Cosentino e nel Vibonese. Il dato si fa disastroso quando ci si accorge che l'indice sintomatico dei fatti estorsivi (Ise) vede tra le peggiori 10 città italiane ben quattro province calabresi: Vibo al primo posto, Reggio al terzo, Crotone al quinto e Catanzaro all' ottavo. Un quadro socio-economico devastante, che non lascia posto ad interpretazioni". A giudizio di Perri "in un frangente temporale dove da più parti si prospettava una ripresa organica della battaglia del sistema legale contro quello dell' illegalità e del malcostume, questo rapporto ci riporta drammaticamente ai dati reali ed agli indicatori di salute del nostro martoriato sistema economico. Le mafie hanno un enorme vantaggio, che dipende anche dal giogo culturale al quale costringono le popolazioni del Meridione d'Italia e della Calabria in particolare. Ci chiediamo quali siano gli orizzonti nei quali si troveranno ad operare i coraggiosi giovani calabresi che hanno deciso di non abbandonare la loro terra emigrando altrove". "Rimane esemplare - conclude Perri - la vicenda di Fedele Scarcella, uno degli onesti imprenditori che aveva deciso di non piegarsi al sistema delle mafie, ma che ha pagato con un orribile morte il prezzo della sua libertà dal giogo mafioso. A lui è dedicato questo IX rapporto di Confesercenti. Nel suo esempio è riposta la speranza di tutti noi. La speranza di un domani in cui davvero si possa urlare 'Su la testa!'"

I DS di Vibo chiedono di avviare la programmazione del territorio

24/07 La segreteria provinciale dei Ds di Vibo Valentia ha espresso vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dai lutti e dai danni del nubifragio del 3 luglio scorso. I Ds hanno espresso anche un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato e continuano a lavorare per riportare alla normalità la situazione ed un grande apprezzamento al Sindaco ed alla sua amministrazione per il lavoro svolto in rapporto continuo di vicinanza con le popolazioni colpite in uno dei momenti più difficili della loro vita. "Da anni denunciamo - è scritto in una nota - come questi disastri prevedibili siano causati dalla assenza di una seria pianificazione territoriale, paesistica, ambientale estesa ed attiva e dalla mancanza di una gestione e manutenzione continua del territorio e delle sue risorse. Da anni si cerca di mettere in luce che si governano le acque governando il territorio e viceversa, invece in Calabria non solo non siamo in grado di fare una attenta difesa del suolo ma non riusciamo neanche ad attuare quel servizio idrico integrato previsto dalla legge Galli. Il Territorio è la grande risorsa della Calabria, ma è anche una realtà fragile e complessa. Il territorio altro non é che : un insieme di risorse naturali, potenzialità ma anche di rischi; è sede di città, di fabbriche, di luoghi in cui si svolgono le funzioni della vita sociale; è sede di infrastrutture stradali, ferroviarie". "Per evitare nuovi disastri - conclude la nota - bisogna ripristinare il metodo della programmazione e della pianificazione del territorio e della città, le trasformazioni vanno fatte solo nel rispetto delle risorse e delle forze della natura. La pianificazione urbanistica, per fare di Vibo una città sicura e moderna, richiede una accelerazione del lavoro di redazione del Piano Strutturale Comunale che l' amministrazione Sammarco ha già avviato dopo decenni di colpevole fermo dell' attività urbanistica comunale".

Caputo (AN) “Quale la verità sull’ospedale unico della sibaritide”

24/07 "Un "Ospedale Unico della Sibaritide" o semplicemente un nuovo ospedale che dovrà sostituire gli attuali nosocomi di Rossano e di Corigliano? Qual é la verità? Cosa è stato effettivamente approvato dalla Conferenza dei sindaci dell'Azienda sanitaria 3 nei giorni scorsi? Si sta facendo molta confusione o, comunque, qualcuno non sta raccontando la verità ai cittadini". Lo ha dichiarato, oggi, il coordinatore di Alleanza nazionale, Giuseppe Caputo. "Non possono essere spiegate in altro modo - aggiunge Caputo - le due distinte notizie, le due opposte verità, emerse nel giro di 48 ore sulla stampa locale. Prima il Direttore generale dell'Azienda Sanitaria di Rossano, Carbone, illustra il progetto dell'Ospedale unico della Sibaritide. Qualche giorno dopo viene fatta circolare la notizia dell'approvazione, all'unanimità, da parte della Conferenza dei Sindaci, dell'ubicazione del futuro Ospedale unico in una contrada tra Rossano e Corigliano. Ancora 24 ore dopo, sempre sulla stampa, emergono alcuni distinguo da parte di sindaci dello Jonio che, di fatto, smentiscono che vi sia stata unanimità di consensi. Fino ad arrivare alla notizia di sabato scorso, confermata dal sindaco di Trebisacce, secondo il quale il progetto licenziato dalla Conferenza dei Sindaci non riguarda l'Ospedale Unico della Sibaritide con circa 410 posti letto ma, diversamente, un nuovo ospedale con circa 210 posti letto, che dovrebbe per altro sostituire gli attuali ospedali di Rossano e Corigliano". "Il Direttore Carbone - ha concluso Caputo - ha dunque il dovere di spiegare ai cittadini di questo territorio qual è la verità? Abbiamo il diritto di essere informati con chiarezza e trasparenza, senza sotterfugi e senza alcun doppio gioco".

Ciarletta e Lucchetti “ Al Comune di Catanzaro nessuna svolta”

24/07 ''Prendiamo atto che il sindaco di Catanzaro Rosario Olivo e i partiti hanno ignorato le richieste provenienti da piu' parti per una composizione equilibrata della Giunta comunale. Non rassicura neanche l'impegno assunto dal neo sindaco di riservarsi la nomina dell'assessore donna in un prossimo futuro''. E' quanto sostengono in una nota congiunta la consigliera di Parita' Maria Stella Ciarletta e la supplente Tommasina Lucchetti dopo aver appreso della composizione della nuova Giunta del comune di Catanzaro. ''Ci aspettavamo il cambiamento - hanno aggiunto - un segnale concreto di svolta da parte di un'amministrazione di centrosinistra. Ma purtroppo dobbiamo riconoscere che non c'e' stato''.

Primo corso regionale di formazione politica della FGCI

24/07 Si è concluso il Primo corso regionale di formazione politica organizzato dalla Fgci, i giovani del Partito dei Comunisti Italiani della Calabria. Il corso, che si è svolto nella cornice di Gambarie d'Aspromonte, ha visto la partecipazione di un nutrito gruppo di futuri quadri dirigenti, provenienti dalle varie province calabresi. A tenere i seminari, che hanno spaziato dall'economia al lavoro e alla gestione del territorio, un gruppo di docenti d'eccezione, tra cui il parlamentare Fernando Pignataro ed il sindaco di Gela, Rosario Crocetta. Hanno relazionato nella tre giorni di Gambarie, anche rappresentanti nazionali della Fgci, come Riccardo Messina, Responsabile Nazionale formazione, Domenico Moro, esperto economista del Partito, e Francesco Francescaglia, Segretario Nazionale. Ma non sono mancati esperti calabresi nel settore delle politiche sociali, come Giacomo Panizza vicepresidente nazionale del Cnca, delle politiche di gestione del territorio, come Maurizio Malaspina del Latevis e Maurizio Marzolla di Aspromonte Liberamente, o della lotta contro le mafie, come Domenico Nasone coordinatore di Libera. Soddisfazione nel commento del segretario regionale della Fgci calabrese, Stefano Perri. "Siamo molto contenti - ha detto Perri - dell'ottima riuscita dell'iniziativa. I giovani del Partito escono sicuramente molto arricchiti da questa esperienza. E'stata importante proprio per ridare alla politica la dignità che merita. La politica è una cosa seria, importante. E per capirla e partecipare bisogna studiare, essere preparati per poter fornire ai cittadini le risposte che meritano". Bilancio positivo anche per il Segretario Regionale del PdCI, l'assessore Michelangelo Tripodi. "Un plauso a tutti i giovani del partito - ha detto Tripodi - che hanno saputo organizzare e sfruttare al meglio questa splendida esperienza di studio e di confronto. Spero che questo possa diventare un appuntamento fisso anche per i prossimi anni. Il Partito vuole dare ai giovani l'attenzione che essi meritano. I giovani rappresentano per noi non solo il futuro della Calabria, ma possono incidere molto positivamente anche sul presente della nostra terra"

Nuovo Commissario di AN a Parenti

24/07 “Il Commissario provinciale Giuseppe Caputo ha provveduto a nominare un nuovo Commissario di An a Parenti nella persona di Fabio Agapito, giovane che milita da anni nelle file del partito”. E’ quanto informa una nota della sezione di AN di Parenti. “Il responsabile della Federazione provinciale di An –prosegue la nota - ha affidato ad Agapito il compito di rilanciare l’iniziativa politica del partito nel comune presilano, partendo da una riorganizzazione dell’attività degli iscritti improntata al massimo coinvolgimento di tutti quei cittadini che si riconoscono nelle finalità e negli obiettivi della Destra.
Il neo-commissario, dopo aver ringraziato il Coordinatore regionale Giovanni Dima e lo stesso Giuseppe Caputo per l’attenzione dimostrata verso il gruppo di Parenti, si è detto felice di poter svolgere l’incarico ricevuto.
“Il mio impegno sarà rivolto fin da subito – ha dichiarato Fabio Agapito – alla riorganizzazione del partito, un partito che dovrà farsi portavoce delle istanze della comunità parentese, con coerenza e lealtà, nel solo interesse della cittadinanza”.
“Un occhio di riguardo – ha concluso il nuovo Commissario di An – sarà rivolto ai giovani, i quali rappresentano la futura classe dirigente del nostro paese e possono offrire un contributo di idee e di progetti disinteressato e privi di ambizioni personali”. Agapito ha ribadito la volontà della nuova gestione di voltare pagina, restituendo dignità a una comunità, quella di An, che ultimamente ha subito l’umiliazione di vedersi ridotta al rango di un partito-taxi su cui qualcuno è salito per rivendicare qualche poltrona, per poi dileguarsi verso altre esperienze”.

Eletto il direttivo regionale dello SDI

22/07 Si e' insediato a Lamezia Terme il direttivo regionale dello Sdi della Calabria. L' organismo e' composto da 81 dirigenti: 32 indicati dalla Federazione di Cosenza; 27 da quella di Reggio; 11 (Catanzaro); cinque (Crotone) e sei (Vibo Valentia). ''Con l'insediamento del direttivo regionale il nostro partito e' piu' forte - afferma Giacomo Mancini, deputato della Rosa nel Pugno e responsabile nazionale organizzazioni sociali dello Sdi - grazie all' importante lavoro del nostro segretario regionale, di quelli delle singole federazioni e di tutto il nostro gruppo dirigente, in Calabria lo Sdi si apre al contributo dei migliori fermenti del mondo del lavoro, delle professioni e dell' impresa''. Per Mancini ''e' significativo che il direttivo abbia espresso convinto apprezzamento per la linea del segretario nazionale Enrico Boselli, di fare dello Sdi componente di stimolo della federazione della Rosa nel Pugno, che rappresenta il passo iniziale per la nascita del nuovo partito della Rosa nel Pugno, che non vivra' sulle iniziative istrioniche e estemporanee, ma che avra' regole nuove e chiare che consentano forme nuove di partecipazione e di decisione che coinvolgano tutti i militanti e tutti gli iscritti''. ''L' insediamento del direttivo dello Sdi - conclude Mancini - consente ai socialisti della Rosa nel Pugno di essere piu' autorevoli e piu' ascoltati nelle vicende del rilancio delle attivita' della Regione''.

La solidarietà di Craxi a Zavettieri

22/07 "Ho espresso questa mattina al compagno Zavettieri la forte solidarietà di tutto il partito e la mia personale: egli è un esponente che si è sempre contraddistinto per la grande capacità e per l'assoluta scrupolosità della sua attività amministrativa, così come di quella politica generale, una verità che verrà dimostrata al più presto". E' quanto ha dichiarato Bobo Craxi, segretario dei Socialisti, a proposito dell'inchiesta della procura di Catanzaro sui corsi di formazione regionali. "Oltre a ciò - ha aggiunto Craxi - ritengo quanto mai necessario respingere qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica del suo caso, evitando di riportare indietro le lancette dell'orologio".

Minniti “Il Governo è con la Calabria”

21/07 ''Penso che la Calabria non abbia mai avuto una convergenza cosi' ampia. C' e' una congiunzione di opportunita' favorevole quale la Calabria non ha mai avuto. Spetta alla Calabria, alla classe dirigente calabrese, cogliere sino in fondo questa opportunita' ed io sono convinto che sara' colta perche' la partita e' quella di costruire le condizioni per una crescita economica sostenuta e per la possibilita' di rilanciare dal punto di vista delle possibilita' di lavoro di sviluppo economico e civile questa terra. Le condizioni ci sono adesso si tratta di lavorare''. A dirlo e' stato il vice ministro dell'Interno, Marco Minniti, parlando con i giornalisti a margine di una iniziativa sulla sicurezza a Lamezia Terme, in merito alla situazione politica regionale. ''Ho partecipato personalmente - ha detto Minniti - all'incontro con il Presidente del Consiglio e l' ho considerato un incontro di grande rilievo. Si e' istruito un percorso che portera' direttamente il Governo ed il Presidente del Consiglio personalmente ad impegnarsi sulle grandi questioni della Calabria. Abbiamo tracciato un percorso di lavoro che gia' nei prossimi giorni avra' i primi risultati. Lo considero particolarmente importante e coerente con il progetto che ci ha guidati sin qui e cioe' trovare un punto di diretto contatto e valorizzazione tra l' esperienza di governo in Calabria e l' esperienza di governo nazionale. Sono convinto che da questo rapporto la Calabria non potra' che trarne frutti positivi''. ''Se poi - ha proseguito Minniti - a cio' si aggiunge l'incontro che il Presidente della Regione ha avuto con il Presidente della repubblica, ho sentito Agazio Loiero, ed il Capo dello Stato ha confermato il suo impegno verso la Calabria, ed in generale verso il Mezzogiorno da meridionalista convinto quale e' sempre stato, considero che ci sia una congiunzione di opportunita' favorevole quale la Calabria non ha mai avuto''.

Pacenza (DS) “Non c’è accordo sul documento unitario dell’Unione”

21/07 ''Ci sono forze che hanno paura del nuovo, che pretendono di avere e di dare pagelle solo per tutelare posizioni precostituite che riguardano il destino personale di qualche assessore''. Cosi' il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria, Franco Pacenza, ha commentato l'esito della riunione, terminata in tarda serata, tra i capigruppo consiliari ed i segretari regionali dei partiti del centrosinistra che non si e' conclusa con la sottoscrizione di un documento unitario, e' stato riferito, per l'opposizione di Verdi e Rosa nel pugno. All'origine del no delle due forze politiche, hanno riferito gli altri partecipanti, la parola ''nuovo'' riferito al governo regionale in una frase che tra l'altro, parlava di ''un governo nuovo, agile e collegiale per rispondere alle nuove esigenze dei calabresi''. ''Nuovo'', e' stata la spiegazione di alcuni partecipanti era riferito non tanto e non solo alla composizione fisica della Giunta regionale, quando ad un rinnovamento dei contenuti. La riunione di stasera fa seguito ad un analogo vertice, al quale aveva partecipato anche il presidente della Giunta, Agazio Loiero, che sabato scorso si era concluso con l'intenzione della coalizione di dare nuovo slancio alla Giunta. ''La svolta da tutti condivisa e auspicata - ha aggiunto Pacenza - ha bisogno di coerenza e di coraggio''. In ambienti della Margherita non si nascondono ''forti perplessita'. Vedere anteporre aspettative personali agli interessi collettivi non e' una cosa buona. C'era gia' la sensazione - e' stato rilevato - che il presidente Loiero fosse piu' avanti di qualche suo assessore e adesso e' diventata piu' stringente. La base del documento, condivisa largamente dalla maggioranza della coalizione, e' una buona partenza su cui lavorare. Tuttavia resta netta la percezione che qualcuno non capisca che o si svolta per la Calabria oppure questa sara' una lenta agonia alla quale la Margherita non e' interessata ed e' pronta ad assumere atteggiamenti conseguenti''

Di Pietro “Verso una soluzione per evitare la penale per il Ponte sullo Stretto”

21/07 Per il ponte sullo stretto di Messina ''stiamo cercando una soluzione per non pagare la penale e nello stesso tempo non fare il ponte''. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, ai microfoni di Sky Tg24, spiegando che si e' alla ricerca di ''un modulo giuridico''. ''Una delle prime cose che ho fatto e' stato prendere di petto il problema ponte - ha ricordato Di Pietro - La maggioranza ha deciso di non costruire il ponte sullo stretto sulla base del progetto e del tipo di finanziamento. Non credo che il finanziamento privato possa garantire la costruzione dell'opera. Sto lavorando per un accordo per una definizione indolore per lo Stato perche' oggi come oggi, se diciamo che il ponte non si fa, c'e' una penale di 388 milioni di euro''. ''La migliore attivita' imprenditoriale - ha proseguito il ministro - l'ha avuta chi ha vinto quell'appalto, perche' rischia di prendere soldi senza costruire nulla. Sulla base di un taroccamento e' stata fatta una societa' ponte sullo stretto ed e' stata fatta una gara, che e' stata vinta da una cordata. Poi e' stato fatto un contratto. Questo produce effetti giuridici. Se si torna indietro si paga la penale. Buttare via i soldi - ha concluso - credo che sia un male per lo Stato''.

Mancini (Rnp) “Uno scalo aereo a Sibari per rilanciare la Calabria”

20/07 "La proposta di legge per l' istituzione dell' Aeroporto di Sibari, che era stata elaborata dal senatore Cesare Marini nel corso della passata legislatura, ha il duplice obiettivo di fornire uno strumento parlamentare alle giuste rivendicazioni di un territorio e insieme di sollecitare il Ministro dei Trasporti ad un rilancio decisivo per la nostra regione". E' quanto ha detto il deputato della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini, presentando una proposta di legge per l'istituzione dell' Aeroporto di Sibari. "Nelle settimane passate - ha aggiunto Mancini - in molti avevano sostenuto l'iniziativatra. Tra i promotori più impegnati e più attivi si è distinto Gianni Papasso, segretario provinciale della Rosa nel Pugno insieme a tutto il partito. "Nel nuovo quadro di collegamenti e di scambi internazionali - è scritto nella premessa dell' atto parlamentare - l' Italia può ambire a svolgere un ruolo di cerniera tra l'Europa, l'Asia e l'Africa. In questa prospettiva nasce l' idea di realizzare un nuovo aeroporto in Calabria da ubicare in provincia di Cosenza. Diversi studi hanno già individuato nella piana di Sibari l'ubicazione come quella tra le più adatte per realizzare la nuova opera. Quel territorio comprende importanti infrastrutture consistenti nel porto di Sibari, il Centro nautico dei laghi di Sibari, uno dei più importanti esistenti in Italia, e ben tre agglomerati industriali. La zona individuata dista poche decine di chilometri dalla città di Cosenza e dal suo Comune.Il nuovo aeroporto sarebbe di grande utilità anche per la Basilicata. Queste sono le ragioni che spingono alla costruzione di un nuovo aeroporto nella Provincia di Cosenza. La Regione Calabria ha già inserito l' opera nel piano regionale dei trasporti, nell'accordo di programma quadro stipulato con il Governo centrale e approvato il progetto definitivo al vaglio attualmente dell'Enac e dell'Enav. Al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti compete, in particolare, l' approvazione del progetto e le eventuali varianti".

L’assemblea dei grandi elettori di Lamezia? Era taroccata

20/07 (Pietro Mancini) Alle due alternative, che si presentano a chi intenda affrontare la crisi dei partiti - definiti, di recente, da Marco Follini " luoghi chiusi nei quali si esige una fedeltà complice" - cioè ignorarla oppure, più seriamente, affrontarla, varando nuove norme, che consentano una più larga partecipazione, e riducendo i costi della politica, i capi dell' Unione della Calabria ne hanno aggiunto una terza. Che, più che del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, sembra la brutta copia di una farsa di infimo livello. Ricordate, lo scorso anno, la retorica, all' interno dell' Unione, sulla indiscutibile legittimazione della leadership di Romano Prodi, grazie al bagno di democrazia delle elezioni primarie, a cui si disse che avrebbero partecipato milioni di persone ? Bene, annunciarono i capataz dell' Ulivo calabrese, non saremo meno bravi e capaci dei nostri colonnelli di Roma. E organizzarono, a Lamezia, una mega - assemblea dei " grandi elettori " del centro - sinistra, per lanciare, in vista delle regionali del 2005, per la sfida al presidente uscente, Chiaravalloti ( CDL ), don Agazio Loiero, già deputato forlaniano, quindi senatore del CCD, poi ministro mastelliano, passato con Rutelli e adesso leader di un proprio partitino . In quella domenica di primavera, sfilarono davanti alle urne, per deporre le schede, esponenti dei partiti, delle associazioni culturali progressiste, sindacalisti rappresentanti dei consumatori e del mondo del volontariato. " Un grande esempio di democrazia dal basso - esultarono i maggiorenti del prodismo della Sila , dell' Aspromonte e del Tirreno ( inquinato, purtroppo ) - La faccia pulita, onesta della Calabria, che intende voltar pagina, dopo 5 anni di malgoverno del centro - destra, è scesa in campo e ha scelto, democraticamente, il proprio candidato, che risolleverà la sorti della regione ! ".
In realtà - lo ha rivelato un giovane dirigente dello SDI di Boselli, Saverio Greco - le cose non andarono affatto cosi'. I capi dei DS e dei DL si misero d' accordo, a tavolino, sul nome di Loiero, la cui designazione venne ratificata dalle segreterie nazionali, cestinando la candidatura dell' ex senatore socialista, Cesare Marini. Quindi, don Agazio fu imposto alle ignare e obbedienti truppe, che furono mobilitate e messe in fila, ordinatamente - come avveniva nelle " democrazie " socialiste dei Paesi dell' Est, prima del crollo del Muro di Berlino - davanti alle urne, per offrire ai giornali de alle tv l' immagine, sapientemente orchestrata, di una salutare " rivoluzione democratica ". " Calabria Ora ", il quotidiano che ha ospitato la rivelazione del socialista pentito, ha parlato di " truffa annunciata ", spiegandone, dettagliatamente, i meccanismi. Mentre ai tempi della prima Repubblica, ai clientes, si assicurava un impiego statale o regionale, lo scorso anno, si è seguita un' altra strada : si è consigliato ai notabili di aprire delle" onlus ", di predisporre uno statuto, di quelli ampi e onnicomprensivi e, subito dopo, il consigliere ( regionale, provinciale o comunale ) ha fatto arrivare i contributi. Anche se quella associazione, nell' arco di un anno, fosse riuscita a organizzare solo una sagra della patata, del peperoncino o della sopressata . Insomma, un meccanismo ben oliato, che funziona da anni in Calabria, con i clientes sempre puntuali a rispondere presente alla chiamata alle armi elettorale dei big, che dirigono il flusso dei finanziamenti, regionali, provinciali e comunali. Nei giorni precedenti la pletorica assemblea di Lamezia, un consigliere provinciale di Cosenza raccontava, ridendo, agli amici di esser stato nominato presidente di ben quattro associazioni, che avrebbero mandato all' adunata unionista almeno quattro delegati, tutti pronti a tuffarsi nel grande bagno di democrazia e a scrivere sulle schede il nome, suggerito ( o calato ? ) dai vertici dei partiti.
E adesso, rivelato pubblicamente il trucco, cosa succederà ? Agazio Loiero non è più il governatore indiscusso e libero di assumere tutte le decisioni, come potrebbe e dovrebbe, sulla base della legge e della larga investitura popolare, ottenuta dagli elettori lo scorso anno. Ma, dopo i dissensi esplosi tra il presidente e i capi della Quercia e del suo ex partito, la Margherita, sulle nomine nella sanità pubblica, sull' inchiesta sul delitto Fortugno e sulle candidature alle politiche, la confusione regna sovrana nel centro - sinistra calabrese. I capi diessini e rutelliani, denotando scarsa originalità, hanno avviato una lunga verifica, che dovrebbe terminare a settembre. Sino ad allora, Loiero sarà affiancato da una " cabina di regia ", nominata dalle segreterie regionali dei due maggiori partiti della galassia prodiana, che cosi' imbarcheranno in giunta altri uomini. E, intanto, è spuntata l' idea di una nuova assemblea, non più finta, come quella del 2005. E, mentre l' opposizione brilla per assenza, l' opinione pubblica calabrese è sempre più estranea ai giochi dei partiti e giustamente severa contro i fenomeni di trasformismo e di gattopardismo, molto frequenti nella storia e nel costume delle classi dirigenti della Calabria e del Mezzogiorno. Dove le riforme e i cambiamenti sono falliti, soprattutto perché non vengono mai affidati a personaggi realmente nuovi, bensi' proprio ai responsabili dello sfascio, politico e morale, del Sud.

Saverio Greco “Socialista pentito, chi?”

20/07/06 In un commento pubblicato sul sito www.saveriogreco.it il dirigente socialista Saverio Greco pubblica la lettera inviata a Belpietro in risposta al commento pubblicato in data odierna da Pietro Mancini. Nella sua risposta Greco richiama il ruolo che un quotidiano locale gli attribuisce nel chiarire all'evidenza dell'opinione pubblica calabrese l'esatta portata e valore democratico di quella iniziativa. Lamenta però Greco che nel corso del commento lo si indica come "socialista pentito". A tal proposito, Greco dichiara al direttore de Il Giornale: "non mi sono mai pentito d'essere socialista, anche nei momenti più difficili in cui tanti sono scappati a destra e manca lasciando nella casa che bruciava quelli che, come me, ne avevano appena varcato la soglia. Nè posso pentirmi dell'Assemblea dei Grandi Elettori, giacchè io, come il resto dello SDI, quei lavori li abbiamo abbandonati proprio quando ci siamo resi conto dell'imbroglio che nascondevano". Greco esprime infine l'auspicio che a pentirsi sia chi ha ingiustamente messo in dubbio la sua coerenza ed il suo attaccamento ai valori del socialismo.

Zavettieri incontra Fassino “Riconoscere il ruolo de I Socialisti”

20/07 Saverio Zavettieri e Vincenzo Milioto, rispettivamente presidente e componente dell' esecutivo nazionale de "I Socialisti" hanno incontrato oggi a Roma il segretario dei Democratici di Sinistra Piero Fassino. A darne notizia è un comunicato de "I Socialistì. "Il presidente Zavettieri, che aveva richiesto il colloquio, anche per un chiarimento, - è detto nel comunicato - ha informato Fassino delle decisioni assunte il 13 luglio all' assemblea nazionale de 'I Socialisti', della convocazione della convention di settembre a Napoli e del congresso entro la fine dell' anno a cui i Ds sono invitati. Nell' incontro si è parlato dei rapporti politici tra le due formazioni, del dopo-Prodi e delle prospettive politiche future della sinistra 'dalla quale - ha ribadito Zavettieri - i socialisti non si ritengono estranei, ma interessati e partecipi'". "Zavettieri - è detto ancora nel comunicato - ha anche espresso rammarico per il mancato riconoscimento del ruolo dei socialisti e della loro legittima rappresentanza in Parlamento e al Governo. Da parte sua l' on. Fassino, molto attento alla posizione politica de 'I Socialisti', - riporta la nota - ha tra l' altro ammesso che l' impegno con i socialisti non è stato effettivamente onorato, ma che lo sarà al più presto, alla prima occasione utile. Si è infine dichiarato d' accordo per un successivo incontro tra le delegazioni di Ds e Socialisti, da fissare alla ripresa dell' attività politica, con l' obiettivo primario di discutere e confrontarsi, alla luce della nuova realtà, sui rapporti da tenere tra le due forze politiche". Nel comunicato si precisa, infine, che "quanto prima, in modo da non procedere in ordine sparso, sul progetto politico di riorganizzazione della sinistra, 'I Socialisti' incontreranno anche le componenti della 'Rosa nel Pugno'"

Presidente Oliverio “La morte sul lavoro del giovane Capalbo faccia riflettere”

20/07 "La morte di Giuseppe Capalbo, il giovane diciannovenne caduto sul luogo di lavoro a Montalto Uffugo, anche se dopo alcuni giorni dalla tragedia, impone una seria e profonda riflessione su un fenomeno che, drammaticamente, continua a mietere tante giovanissime vite". E' quanto scritto in una nota del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, circa la morte dell'operaio di Montalto Uffugo. "Il sacrificio di Giuseppe - ha aggiunto - di fronte alla cui memoria ci inchiniamo con immenso dolore e rabbia, è l'ultimo di una catena drammatica che quasi quotidianamente attraversa i mezzi di comunicazione e che spesso, nell' indifferenza generale, continua ad insanguinare i territori della Calabria e della provincia di Cosenza. Sappiamo bene che l'altissimo numero degli incidenti e delle morti bianche ha una dimensione nazionale, ma sappiamo altrettanto bene che nelle regioni meridionali il tasso di incidentalità e di mortalità é ancora più elevato. Di fronte a questo dato doloroso e drammatico è più che mai urgente e necessario che le istituzioni, ad ogni livello, si mobilitino e si interroghino sulle ragioni di un così triste fenomeno che miete più vittime di taluni focolai di guerra. Non sappiamo in quali condizioni si sia verificata la drammatica tragedia in cui ha perso la vita Giuseppe. Non spetta a noi intervenire nel merito della vicenda". "Spetta, però, a noi richiedere - ha proseguito Oliverio - con forza l'attenzione da parte degli organi preposti a garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro ed a contrastare il triste fenomeno del lavoro nero, sollecitandoli ad utilizzare tutti gli strumenti necessari e disponibili per la emersione di una piaga sociale che costringe migliaia di uomini e donne a vivere il proprio lavoro come una costrizione ed un rischio quotidiano e che mette le imprese in una condizione di illegalità, esponendole a grandi responsabilità. Rispetto a queste condizioni è necessaria un'attenzione adeguata e permanente per attivare iniziative efficaci attraverso il sistema dei controlli e prima ancora, attraverso la utilizzazione degli strumenti e degli incentivi appropriati, per accelerare i processi di emersione e di legalizzazione della vasta ed articolata platea del mercato del lavoro". "Questa ennesima tragedia - ha concluso - non può più continuare a lasciarci inermi o indifferenti e deve indurre tutte le istituzioni competenti ad assumere iniziative concrete ed efficaci per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro Ai familiari di Giuseppe Capalbo, a cui mai nessuna iniziativa potrà ridare la gioia, l'affetto e la giovane vita del proprio amato congiunto, esprimiamo, commossi e sinceri, i sentimenti del nostro profondo cordoglio, insieme a quelli dell'intero Consiglio provinciale".

Il 23 a Plataci convegno su “Il Mediterraneo come nuova questione meridionale”

20/07 Si terrà il 23 luglio a Plataci il Convegno Internazionale “Passato e Presente Identità minoritarie – Mediterraneo –Nuova questione meridionale” organizzato dagli Itinerari Gramsciani.Il programma prevede una Sessione Scientifica ed una Tavola Rotonda a cui parteciperanno numerose personalità. Tra loro segnaliamo Pietro Folena e Agazio Loiero.
La Sessione Scientifica che avrà inizio alle 9,30 sarà introdotta al relatore on. Mario Brunetti. Intervengono i professori: Mario Bolognari, Domenico Losurdo, Giacomo Schettini, John Trumper, Alfred Uçi. La sessione sarà conclusa dall’On. Pietro Folena. La Tavola Rotonda- che inizia alle 18,30 e che ha per tema “Multiculturalismo e Istituzioni” vedrà la partecipazione de: i Consiglieri regionali Damiano Guagliardi e Franco Pacenza; l’Assessore alle Minoranze Linguistiche, Donatella Laudadio; il pro-rettore dell’Unical, Franco Altimari; l’europarlamentare Roberto Musacchio. Concluderà i lavori Agazio Lojero Presidente della Giunta Regionale

Interrogazione di Mancini ad Amato sui delitti della locride

19/07 Il Consigliere regionale Cosimo Cherubino, di Unita' socialistà-Sdi-Rosa nel pugno, "ha subito colto - è scritto in una nota - l' appello rivolto a mezzo stampa da Mario Congiusta e teso a sollecitare intervento dei parlamentari calabresi al fine di stimolare l' attività investigativa della Procura della Repubblica di Locri e della Dda reggina in merito ai numerosi omicidi avvenuti nella locride negli ultimi tempi e rimasti sino ad oggi impuniti". Ieri, infatti, prosegue la nota, Cherubino ha informato dei fatti il deputato Giacomo Mancini il quale è manifestato subito disponibile a sposare la causa di Mario Congiusta. La segreteria di Mancini ha quindi predisposto una interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri degli Interni e della Giustizia al fine di conoscere se è vero che il pm della Dda, Giuseppe Creazzo, "é stato trasferito ad altro incarico; quali sono i motivi che hanno indotto il trasferimento del magistrato che ha condotto le indagini sull' omicidio di Franco Fortugno ad altri incarichi; se è quando è previsto da parte del Ministero competente l' invio dei magistrati aggiunti presso la Procura di Locri necessari al fine di coprire tutti i posti e gli incarichi vacanti". Nell' interrogazione, dopo avere sostenuto che "l' 82% degli omicidi compiuti nella locride sono rimasti impuniti", si chiede di sapere "quali sono le ragioni di tale risultato investigativo". Infine si chiede "quali misure il Ministero dell' Interno intenda assumere per rendere più sicuro il territorio della locride anche alla luce dei recenti fatti delittuosi e della sparizione di un operaio e di un piccolo imprenditore di Locri". "Bisogna dare atto, inoltre - è scritto nella nota - che l' on. Mancini ha dimostrato nell' occasione grande sensibilità e disponibilità piena a farsi portavoce degli accorati appelli lanciati da Mario Congiusta. Infatti, oltre che ad interrogare il Governo il deputato ha informato della grave situazione di ordine pubblico che investe la locride la segreteria nazionale del Partito Unità Socialista Sdi-Rnp. Siamo sicuri che l' autorevole intervento e la forte iniziativa parlamentare assunta non tarderà a dare frutti concreti scrollando e sensibilizzando i vertici istituzionali. Dal canto suo Cherubino, nella qualità di componente della Commissione regionale antimafia ha inteso ringraziare Mancini per la disponibilità dimostrata e si è detto pronto ad avviare una analoga iniziativa presso la commissione regionale cui fa parte"

La Provincia replica a Ponzio “Disinformato sulla polizia provinciale”

19/07 "Le esternazioni del consigliere provinciale Gianfranco Ponzio, di Forza Italia, apparse nei giorni scorsi su alcuni quotidiani locali e relative all' attività della Polizia provinciale in materia ambientale, sono senz' altro frutto di evidente disinformazione e disinteresse per la realtà dei fatti. Se il consigliere Ponzio avesse avuto cura di verificare le informazioni a sua disposizione avrebbe evitato grossolane inesattezze". A sostenerlo è stato la Presidenza della Provincia di Cosenza. "Il neonato Corpo di Polizia Provinciale - prosegue la nota - si è, infatti, impegnato da subito: ad avviare tutto il personale della Polizia provinciale ad un ciclo di attività formativa, finalizzato alle attività istituzionali del Corpo in materia di prevenzione e repressione dei reati ambientali; a costituire un nucleo di polizia ambientale, chiamandovi a collaborare anche personale particolarmente specializzato del settore ambiente dell'amministrazione provinciale; a monitorare, pur con le esigue ridotte risorse umane e strumentali a disposizione, le aree sensibili ad inquinamento del territorio provinciale". "Inoltre - prosegue la Presidenza della Provincia di Cosenza - in più occasioni il personale del Corpo, ha proceduto a sequestri di aree inquinate ed a segnalazioni all' autorità giudiziaria per casi di inquinamento da amianto. Il consigliere Ponzio dovrebbe sapere che le leggi finanziarie approvate in questi ultimi anni hanno bloccato le assunzioni negli enti locali ed il Corpo di polizia provinciale che dovrebbe avere oltre 100 unità dispone soltanto di 38 agenti. Grazie al loro lavoro ed al sacrificio cui si sottopongono quotidianamente per venire incontro alle esigenze dell'Amministrazione si riesce ad assolvere ai compiti cui la polizia provinciale è preposta". "Cogliamo l' occasione - conclude la Presidenza provinciale - per informare il consigliere Ponzio che nel prossimo mese di settembre sarà organizzato un apposito convegno sulle problematiche relative alle funzioni della Polizia Provinciale ed in quella occasione verranno presentate le nuove divise e le dotazioni del corpo".

Naccari (DL) “Sbagliato riaprire i fatti sui moti di Reggio”

19/07 "L' intitolazione dell' Arena dello Stretto a Ciccio Franco, Senatore della Repubblica, ha scatenato improvvise e violente polemiche come gli incendi estivi". E' quanto sostiene in una nota il vice presidente del consiglio regionale, Demetrio Naccari Carlizzi. "Tutto ciò - ha aggiunto - non ci deve impedire di svolgere alcune doverose considerazioni su questa scelta. La prima riflessione è sul metodo seguito dall'Amministrazione Comunale: non c'é stata nessuna consultazione con l'opposizione. Ben altro fu il nostro comportamento, quando intitolammo il Lungomare a Italo Falcomatà. In quella occasione con il sostegno anche di Antonio Franco, leader dell'opposizione, definimmo l'obiettivo. Questo nonostante i tentativi posti in essere da presunti servitori dello Stato che tentarono di ostacolare il nostro operato. Sui quei miseri comportamenti stendiamo, in questa sede, un velo pietoso, pur sottolineando che spesso a Reggio lo Stato si manifesta in forma singolare. Per tornare alla vicenda ricordo semplicemente che Ciccio Franco fu eletto per numerose legislature al Senato della Repubblica dai cittadini di Reggio. Ciò lo fa entrare di diritto nella storia della nostra città e quindi degno di essere ricordato. Sbaglia chi riapre la vicenda dei "Fatti di Reggio". In quegli anni un approccio superficiale e miope impedì ai partiti democratici di vedere la vera natura degli eventi forse e consegnò alla destra un patrimonio politico su cui lucrare per anni. Il pessimismo divenne pane quotidiano; la speranza scomparve e per molti, troppi anni si aprì un fossato tra cittadini e classe politica. Oggi è tempo di guardare alla Rivolta di Reggio, alle sue luci e alle sue ombre, con serenità". "Tra l'altro, l'impegno politico di Ciccio Franco - ha proseguito Naccari - e le sue battaglie per Reggio sono, a mio parere, un modello per la destra di oggi che ha votato, senza obiezione alcuna, una devolution feroce nei confronti del Sud, che ha dimenticato il significato di "destra sociale", che, per dirne una, è "troppo protagonista" in settori e servizi di cui non sarebbe il caso aprire argomenti. Così come è lontana la semplicità e umanità di Ciccio Franco, da chi ha puntato sullo spettacolo e avanspettacolo con le sue vallette e i suoi valletti. Quella stessa destra che è alleata di Bossi il quale, rivolgendosi a una signora veneziana che sventolava il Tricolore, la invitò a un uso poco ortodosso della nostra bandiera. E' impossibile pensare che se Ciccio Franco fosse ancora vivo queste cose non sarebbero da lui accettate? Coloro che in quegli anni erano al suo fianco, e oggi sono ancora tra noi, hanno già preso le distanze. Che dire poi del Lungomare Falcomatà che da vetrina della città è stato trasformato in un florilegio di statue, statuine, segni distintivi pseudo monumenti? Infine, i gazebo: costruiti rompendo l'artistica passeggiata per istallare strutture inamovibili, in grado di reggere persino un bombardamento aereo e che serviranno finalmente per consentire senza soluzione di continuità di avere un'offerta completa di salsicce e panini imbottiti". "Un comportamento - ha concluso Naccari - che mostra l'amore e la cura che l'Amministrazione Comunale nutre nei confronti di Reggio. Un modo di procedere che denota immaturità istituzionale, scarso senso estetico e un'assoluta mancanza di decoro"

I parlamentari del Pdci chiedono lumi sul ruolo del Sismi nel ritrovamento della bomba al comune di Reggio

19/07 Chiarire il ruolo del Sismi nella vicenda dell'ordigno ritrovato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2004 nella sede municipale della città di Reggio Calabria, privo di innesco, collocato, si disse all'epoca da un clan della 'ndrangheta con l'intenzione di intimidire l'Amministrazione Comunale. E' quanto chiedono in un'interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, i parlamentari del Pdci, Ferdinando Pignataro, Pino Sgobio e Orazio Licandro. "Si disse - aggiungono - che la bomba era stata trovata grazie ad un "informatore" del Sismi; ma non si ebbe a sapere in maniera puntuale né allora e né successivamente quale gruppo criminale e per quale motivazione avesse agito contro il Comune e non si spiegò neppure la ragione per la quale non si tentò la cattura degli attentatori che sarebbero dovuti ritornare sul luogo per innescare l'ordigno. L'episodio si verificò in un momento particolarmente difficile per la città per la crisi dell'Amministrazione comunale, che grazie alla spinta emotiva la maggioranza riuscì a superare. Si afferma che l'esplosivo utilizzato facesse parte di un carico ritrovato nelle stive della nave Laura C, ora nella disponibilità dei servizi segreti e si scopre che la presunta soffiata fu pagata ben 300mila euro e che a gestire l'operazione fu Marco Mancini, numero 2 del Sismi, recentemente coinvolto nell'inchiesta nota". "Nella stessa inchiesta - proseguono i parlamentari del Pdci - è coinvolto Renato Farina, vice direttore di Libero, stessa testata giornalistica dalla quale l'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria ha acquistato, per circa 50mila euro, un terzo delle pagine disponibili il 18 giugno per fare pubblicità una tantum delle iniziative del Comune. Le informative riguardanti il presunto atto intimidatorio sono tre e tutte firmate da Mancini: la prima fa scoprire i panetti di tritolo nel water del Comune; la seconda spiega che l'ordigno della 'ndrangheta, pur senza innesco, sarebbe dovuto esplodere tra le 10 e le 10,30 del mattino; la terza sostiene che il Sindaco Scopelliti di An e' in pericolo di vita, pertanto gli viene assegnata la scorta il giorno prima dell'avvenimento. In un'altra operazione come si dichiara sull'ultimo numero del settimanale l'Espresso, sette mesi fa a Milano, la divisione di Mancini segnala alla Guardia di Finanza che un informatore calabrese, in cambio di soldi, avrebbe potuto far scoprire un carico di esplosivo destinato ai terroristi di Al Qaeda. La Guardia di Finanza ha pagato: ma non c'é traccia né delle bombe, né dell'informatore, né dei soldi". "Quali iniziative - concludono i deputati del PdCI - il Ministro dell'Interno ha intrapreso o intende intraprendere per fare piena luce su avvenimenti quale quello di Reggio Calabria, per arrivare alla verità su una vicenda che ha lasciato tanti dubbi e per evitare il perdurare di strumentalità sull'accaduto".

Il Sindaco di Cittanova replica alla Napoli “A che serve adesso la commissione d’accesso all’AS di Palmi”

19/07 Sull'iniziativa assunta dalla parlamentare di An, Angela Napoli, in merito alla situazione dell'Asl 10 di Palmi, il Sindaco di Cittanova Francesco Morano condivide pienamente quanto dichiarato dal dr. Putortì rispetto all'eventuale invio di una commissione d'accesso. "Tra l'altro - sostiene il sindaco - è stato da poco nominato, dopo un lungo periodo di instabilità amministrativa, un Direttore Generale che ha cominciato ad operare ed avrà tempo e modo di affrontare le varie questioni sul tappeto. Si tratta, peraltro, di persona a modo, di grande sensibilità e che fornisce garanzie assolute sul piano della trasparenza e della correttezza. Da notizie avute, anzi, si è saputo che su alcuni casi dove potrebbero raffigurarsi degli sprechi o cattiva gestione già il Direttore Generale, che si avvale della collaborazione di un direttore sanitario e di un direttore amministrativo di assoluta garanzia, ha messo mano e questo fa ben sperare. Inoltre è stato avviato un ragionamento serio sul riordino complessivo dell' Asl e su questo è necessario aprire un confronto che coinvolga tutti i soggetti istituzionali, dai Sindaci al governo regionale ed agli altri livelli di rappresentanza". "La richiesta di una commissione di accesso, alla luce di quanto detto - ha concluso Morano - sarebbe forse stata più comprensibile qualche anno fa, probabilmente avrebbe assunto un significato diverso e prodotto maggiori risultati".

Ambroggio (DS) “Riaprire subito l’Ufficio postale di Trenta”

19/07 "Esprimo forti perplessità e disappunto per un provvedimento improvviso ed unilaterale, che aumenta gli innumerevoli disagi dei cittadini, che vogliono soltanto poter usufruire almeno dei servizi primari". E' quanto sostiene il consigliere provinciale dei Ds, Michele Ambroggio, chiedendo un incontro urgente al direttore generale delle Poste di Cosenza per "l' ingiustificata chiusura dell' Ufficio postale del Comune di Trenta". "Provvedimenti del genere - prosegue Ambroggio - non possono essere presi dalla sera alla mattina allo stesso modo con cui si decide di aprire o chiudere il proprio negozio. L' Ufficio postale, in un piccolo centro come il Comune di Trenta, significa qualcosa di più che un semplice servizio perché, insieme al Comune e alla farmacia, rappresenta spesso l' istituzione, il legame dei cittadini con lo Stato. Sono sicuro che il servizio sarà ripristinato nel più breve tempo possibile, anche se la situazione della presenza e della gestione dei servizi fondamentali in questa zona della presila cosentina dovrà essere, prima o poi, oggetto di una seria ed approfondita discussione anche in Consiglio provinciale".

Mancini interviene alla Camera sulle missioni militari

18/07 Giacomo Mancini, deputato della Rosa nel Pugno, è intervenuto nel corso della discussione generale sul provvedimento riguardante la partecipazione italiana alle missioni internazionali.
Questo il testo dell’intervento svolto alla Camera dei Deputati: “Signor Presidente, signor Vice Ministro, onorevoli colleghi. Con il dibattito, e le votazioni che ne seguiranno, sulla mozione e sul provvedimento riguardanti la partecipazione italiana alle missioni internazionali, il Governo e le forze dell’Unione di centrosinistra fissano i punti della propria azione e definiscono le traiettorie e il ruolo per il presente e per il futuro del nostro Paese nello scacchiere planetario. La Comunità Internazionale è scossa dai venti di guerra che soffiano sul Medioriente. Il conflitto evidente tra lo stato di Israele ed Hezbollah del Libano e quello latente con gli stati arabi di quel quadrante, fin da adesso già drammatico, rischia di produrre conseguenze catastrofiche e di innescare la spirale del conflitto tra religioni e civiltà che sarebbe terrificante non solo per quell’area, ma per tutto il pianeta. In questo quadro il nostro Paese è chiamato a scegliere il posizionamento migliore e la strategia più utile per promuovere l’affermazione di una comunità internazionale basata sullo sviluppo e la solidarietà tra i popoli, sul multilateralismo e sul rispetto del diritto internazionale.
A questa esigenza contribuiscono non poco gli intenti contenuti nella mozione che il Parlamento voterà domani e il contenuto del disegno di legge che stiamo adesso discutendo.
Entrambi sono frutto del programma che le forze dell’Unione hanno proposto agli elettori e sul quale è stato conquistato il consenso della maggioranza degli italiani.
Non nascondiamo che esso sia anche il risultato di una mediazione possibile tra le diverse componenti della coalizione e che ha coinvolto anche la Rosa nel Pugno e ha convinto le sue componenti, sia quella socialista, sia quella radicale.
L’Italia era nel passato e rimane, anche per il futuro, convinta alleata degli Stati Uniti d’America.
Nei prossimi anni, ad iniziare dall’approvazione di questi provvedimenti, però, intende svolgere quel ruolo che il passato Governo ha sacrificato per autorelegarsi a sostenitore acritico delle decisioni di Washington.
La sfida in cui oggi è impegnato il nostro Paese, il suo Governo, la sua maggioranza, è quella di investire e di far accrescere il ruolo politico dell’Europa con l’intento di far diventare il nostro continente un attore forte, con una voce che diventi sempre più unitaria, così da essere sempre più autorevole e che dovrà spendersi per la risoluzione delle criticità della Comunità Internazionale.
In questa giusta prospettiva si sono mossi fin da subito il Presidente del Consiglio, anche da ultimo nel corso del G8 di San Pietroburgo, rilanciando un rapporto positivo con Francia e Germania, il Ministro degli Esteri, spiegando con chiarezza e non senza fermezza la nostra posizione sull’Iraq al Sottosegretario di Stato americano Condoliza Rice, e il Vice Ministro Intini che, con intelligenza e con acutezza, segue i problemi dell’area mediorientale che è oggi scenario della crisi più acuta.
Ed è proprio in questo contesto che il ruolo del nostro Paese può ambire ad essere più incisivo e più determinante.
Nei giorni passati si è aperto un dibattito, che è stato promosso più in chiave di differenziazione tra gli attori della politica nazionale che per calibrare una migliore definizione della nostra politica estera, su un’asserita equivicinanza dell’Italia con lo stato di Israele e con quello palestinese e, più in generale, con il mondo arabo.
Questo termine “equivicinanza”, calato nel contesto drammatico che stiamo vivendo in queste ore, ha alimentato una discussione tra le forze politiche e nelle forze politiche, coinvolgendo anche la Rosa nel Pugno e le sue componenti.
Personalmente credo che non si possa rimanere insensibili rispetto all’attacco che sta subendo lo stato di Israele da parte di movimenti fondamentalisti che teorizzano la cancellazione di quello stato e di quella comunità.
Né penso che il solo eccesso nella legittima difesa che si imputa a Israele che ha, probabilmente, il torto di aver causato la morte di civili e la distruzione di infrastrutture civili, sia sufficiente per non individuare con chiarezza da quale parte sta la ragione.
E, però, proprio per questo, è nostro dovere attivare gli strumenti della politica per fermare il conflitto e per contribuire al ristabilimento di un quadro rispettoso del diritto internazionale che già ispira l’azione del Governo e della sua maggioranza rispetto alle scelte che riguardano l’Iraq e l’Afghanistan.
Il Presidente del Consiglio già da San Pietroburgo si è reso protagonista dell’inizio di una lodevole mediazione.
Auspichiamo che in queste ore si intensifichino gli sforzi in questa giusta direzione.
Se impegneremo il nostro Paese in questa sfida, rendendolo protagonista nella conquista di una frontiera di pace, garantiremo all’Italia una nuova autorevolezza e alla Comunità Internazionale una nuova stagione di stabilità.
Alla definizione di questo nuovo quadro il centrosinistra darà il proprio leale contributo e la Rosa nel Pugno, per conto suo, si impegnerà a tenere ferma la barra del Governo e della maggioranza su posizioni che non cedano al pacifismo strumentale, impotente e sempre antiamericano ma, al contrario, che confermino l’alleanza leale con gli Stati Uniti e utili a svolgere una politica che possa contribuire a dare ruolo centrale all’Unione Europea”.

Colella (PSDI) “Errato escludere i socialisti dal Partito Democratico”

18/07 "Se si vuole dare vita ad un partito che contempli tutte le anime del Riformismo bisogna anche capire che alla base di tutto vi è una visione dei valori che si intendono rappresentare". E' quanto sostiene in una nota il segretario regionale del Psdi della Calabria, Carlo Colella, circa la nascita del Partito Democratico. "In definitiva - ha aggiunto - il patto, tra una parte dei Ds e la Margherita, con la chiusura verso tutte le altre componenti socialiste e laiche, appare più il tormento di una classe dirigente che è più preoccupata di non perdere quello che ha, e che non si propone di conquistare nuovi spazzi da coprire. Bisogna fare piccoli passi avanti perché il motore ulivista non perda colpi". Il Psdi calabrese ha intanto organizzato per sabato a Lamezia Terme un convegno sul tema 'Il ruolo dei socialisti democratici e dei laici nell'Ulivo nel panorama politico regionale e nazionalé. L'iniziativa è stata decisa anche in previsione del congresso nazionale che si svolgerà nel mese di Novembre a Fiuggi.

Laganà “Dare risposte ai parenti delle vittime di mafia”

18/07 La deputata della Margherita Mariagrazia Lagana' Fortugno presentera' nei prossimi giorni un' interrogazione al ministro della Giustizia e a quello dell' Interno in materia di sicurezza e di giustizia in Calabria e, in particolare, nella Locride. ''In questo comprensorio - ha sostenuto la parlamentare - molte sono le famiglie in attesa di vedere assicurati alla giustizia gli assassini dei loro congiunti. Bisogna fare in fretta, bisogna dare segnali concreti in direzione di tali gravi problematiche, che rischiano di provocare ulteriore sfiducia negli organi istituzionali e uno scollamento irreversibile tra cittadini e Stato''. Mariagrazia Lagana' recepisce in toto l' ultimo appello lanciato da Mario Congiusta, padre del giovane imprenditore di Siderno, Gianluca, assassinato la sera del 24 maggio del 2004, e garantisce il suo ''totale impegno perche' venga ascoltato, da chi di dovere, il grido di giustizia che parte da chi non chiede vendetta ma reclama diritti sacrosanti''. In particolare la deputata, anche in adesione ai contenuti dell' appello di Congiusta, intende conoscere dal Governo ''quali e quante attivita' investigative sono rimaste in essere'', con riferimento agli omicidi, ancora irrisolti, commessi nella Locride negli ultimi anni. ''Non consentiro' in nessun caso e per nessuna ragione - conclude la deputata calabrese - che sia abbassata la guardia nei confronti della 'ndrangheta e di tutte le forme di illegalita' che continuano ad avvelenare ed a limitare il vivere civile nella Locride e nella Calabria. Chiedero' con tutte le mie forze di tenere sempre bene accesi i riflettori sulla questione inerente la sicurezza e la giustizia nella Locride ed in Calabria e sulla necessita' di adeguare, potenziandole, le risorse umane, tecnologiche ed economiche. Le famiglie in attesa di vedere assicurati alla giustizia gli assassini dei loro familiari, ha ragione Mario Congiusta, non devono piu' aspettare''.

Laratta (DL) “Positivo il reddito minimo di inserimento”

18/07 "Il centrosinistra è stato di parola. Il Reddito minimo di inserimento sarà nuovamente realtà". Lo ha sostenuto il deputato della Margherita, Franco Laratta, commentando positivamente l' audizione alla Commissione Affari sociali della Camera del ministro per le politiche della Famiglia, Rosy Bindi, nel corso della quale ha annunciato la reintroduzione del sostegno per le famiglie bisognose. "Si tratta - ha spiegato Laratta - di un provvedimento non assistenziale, ma di uno strumento integrato in cui si associano formazione e recupero sociale per un reale e produttivo inserimento nel mondo del lavoro". Laratta ha ricordato come il Rmi era previsto nel programma dell' Unione ed è stato inserito anche tra le priorità di questa legislatura attraverso il Documento di programmazione economica e finanziaria illustrato dal ministro Padoa Schioppa la scorsa settimana. Il deputato afferma di essersi "da sempre battuto per la reintroduzione del Rmi, sin da quando il governo di centrodestra aveva deciso di revocarlo ingiustamente nella precedente legislatura". Secondo Laratta, con questa misura, "il governo Prodi dà dimostrazione di rispettare gli impegni assunti in campagna elettorale, specie con i giovani che in alcune aree del sud e della Calabria hanno davvero bisogno di questo tipo di sostegno. Aiuto che non significa assistenzialismo ma assistenza in un momento di difficoltà. Sono contento perché la reintroduzione del Rmi è stata un' antica battaglia per l' affermazione del diritto ad esistere, soprattutto in provincia di Cosenza, di tanti giovani che disperano per la ricerca di un posto di lavoro". "Ho sempre detto - ha concluso il deputato - che il Rmi non é la panacea dei mali, ovvero non risolve l' emergenza occupazionale che affligge il meridione, ma in determinati contesti è giusto che lo Stato si preoccupi di prendere per mano un giovane che si trova in reali condizioni di disagio e lo accompagni, con percorsi di formazione e di recupero economico e sociale, verso la ricerca di un lavoro"

Papasso (Sdi) “L’area urbana di Corigliano-Rossano aiuterà a crescere la popolazione”

18/07 "L' iniziativa del presidente dell' Amministrazione provinciale, Oliverio e dei Sindaci di Corigliano e Rossano di avviare le procedure per il varo dell' area urbana dei due comuni e la conseguente firma del protocollo d' intesa in materia di trasporti, è senza dubbio un fatto di straordinaria importanza che aiuterà le popolazioni dei comuni interessati a crescere in maniera sinergica e con una mentalità nuova rispetto al passato". A sostenerlo è stato il segretario provinciale di Cosenza dello Sdi, Gianni Papasso. "E' stato compiuto - ha aggiunto Papasso - un sostanziale passo in avanti in direzione di una reale conurbazione che avrà ricadute positive in termini di sviluppo economico, sociale, culturale ed infrastrutturale. Va dato atto ai Sindaci dei due comuni di aver fatto cadere ogni forma di campanilismo che molto spesso è presente fra realtà territoriali contigue ma diverse culturalmente. Sono certo e convinto che le Amministrazioni delle due città faranno meglio recepire l' importanza dell' idea sancita e dell' accordo sottoscritto, creando sin da subito un rapporto sinergico per la gestione integrata di taluni servizi che potrà anche produrre un minor costo per il cittadino. Mi riferisco al problema della depurazione delle acque, allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ai problemi dei trasporti e della mobilità". "Sul piano culturale - ha proseguito Papasso - quella realizzata è una sfida di straordinaria importanza. La sinergia tra i due grossi comuni della Sibaritide potrà anche essere impiegata per la gestione e la produzione dei servizi turistici. La gestione comune di risorse e giacimenti culturali e della costa marina sarà foriera di sviluppo economico e sociale. L' iniziativa, però, a mio modesto avviso deve essere inserita nella discussione di un contesto territoriale molto più ampio sia per rafforzarne i contenuti che per imprimere a tutto il territorio della sibaritide la marcia in più verso un processo unitario di sviluppo". "E' per questo motivo - ha sostenuto Papasso - che, credo, vada subito ripreso il dialogo per il decentramento amministrativo e, quindi, la proposta per la provincia della Sibaritide e del Pollino, per la quale dobbiamo dare atto ai Comuni di Corigliano, di Rossano e del basso ionio, ma anche di Cassano, Villapiana, Trebisacce e dell' alto ionio di aver già hanno raggiunto una forte intesa. Questi comuni e tutti quelli che hanno aderito alla proposta della provincia della Sibaritide e del Pollino, devono immediatamente prendere contatti con il comune di Castrovillari e i comuni del Pollino, per pervenire ad una proposta unitaria al fine di consegnare ai cittadini di questa vasta ed importante area territoriale quel decentramento che da decenni invocano, che deve rappresentare la pietra miliare per lo sviluppo della piana di Sibari e del territorio del Pollino sempre escluse da ogni disegno di sviluppo".

AN e FI di Rogliano “Faremo opposizione durissima”

18/07 “I partiti di Alleanza Nazionale e Forza Italia esprimono sdegno e preoccupazione per la superficialità dimostrata dall’Amministrazione comunale di centrosinistra durante l’ultimo Consiglio comunale di sabato scorso”. E’ quanto scrivono in un comunicato congiunto le sezioni dAlleanza nazionale e Forza Italia di Rogliano. “Stigmatizziamo – afferma la nota- in particolare, la mancata istituzione dell’unica commissione a garanzia della minoranza prevista per legge, quella per la verifica dello stato di attuazione del programma, la cui presidenza spetta alla stessa minoranza consiliare. Non possiamo non denunciare all’opinione pubblica la sfrontatezza della maggioranza guidata dal sindaco Giuseppe Gallo, che ha dimostrato di non voler tener in nessun conto il principio di continuità amministrativa, annullando atti e delibere dell’Amministrazione precedente, esponendo il Comune al rischio di incrementare i contenziosi, pur di mantenere fede alle promesse clientelari fatte in campagna elettorale. La compagine di governo dell’Unione, ignorando la diffida notificatale prima dell’inizio del Consiglio, ha annullato l’elezione dei Revisori dei Conti, i quali hanno già provveduto ad istruire le pratiche per chiedere un consistente indennizzo al Comune. Tutto ciò ignorando che il provvedimento annullato ha già prodotto effetti sulla sfera giuridica dell’Ente. Ma non è tutto. I nuovi amministratori hanno proceduto all’annullamento di una determina del dirigente del settore tecnico che assegnava i lotti cimiteriali non già per venire incontro alle legittime esigenze dei cittadini, ma solo perché un loro consigliere era rimasto escluso dall’elenco degli assegnatari. Infine, la spesa prevista per il completamento dei giardini della Casa della Cultura è stata stornata lasciando l’opera incompleta, e la cifra ricavata verrà ora spesa per la ristrutturazione dei nuovi uffici del sindaco, opera necessaria per alcuni motivi, ma che, evidentemente, nei programmi dell’Unione ha la priorità sulla valorizzazione della Casa delle Culture.
Dopo poche settimane dall’insediamento della nuova Amministrazione comunale il quadro è assolutamente desolante viste le prime, sconcertanti, iniziative messe in atto. A fronte di questo irresponsabile modus operandi non possiamo che assicurare ai nostri concittadini che faremo un’opposizione durissima se sarà necessario a salvaguardare gli interessi del paese.
Intanto nell’ultimo consesso civico il gruppo consiliare “An-Fi” ha chiesto un Consiglio comunale sul tema dell’Area urbana di Cosenza per chiarire il ruolo di Rogliano nel progetto, considerato che il presidente della Provincia Oliverio continua a parlare di Area urbana con tutti (sindaci di Castrolibero, Cosenza, Rende, Rossano, Corigliano ecc. ecc.) tranne che con i comuni del Savuto.
Inoltre, visto che si è appreso che i vertici dell’azienda ospedaliera non hanno rinnovato il contratto al prof. Ermes Giuzio, eccellente professionista che opera presso l’Ospedale civile Santa Barbara di Rogliano, vorremmo sapere quali iniziative intende intraprendere l’Amministrazione comunale per scongiurare il nuovo tentativo di ridimensionare il nosocomio locale. Perciò chiediamo che venga indetto, prima possibile, un Consiglio comunale aperto sull’argomento, coinvolgendo soggetti politici, istituzioni, sindacati, vertici aziendali e cittadini. An e Fi non staranno a guardare. Siamo pronti a mettere in atto qualsiasi tipo di iniziativa, anche estrema, per difendere il presidio ospedaliero locale”.

Prosegue la polemica sull’intitolazione dell’arena a Ciccio Franco. Il comune di Reggio approva un documento. Replica di Nucera (RNP)

18/07 Il consiglio comunale di Reggio Calabria ha approvato a maggioranza un documento nel quale, dopo le polemiche sull'intitolazione dell'Arena a Ciccio Franco, leader della rivolta degli anni '70, rivolge al ''presidente della Regione, Agazio Loiero ed al parlamentare della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini, il piu' deferente quanto convinto dissenso, poiche', entrambi immemori delle ripetute, quanto autorevoli autocritiche, in ordine alla pregressa erronea valutazione politica, unilaterale e fuorviante, perseguono l'evidente obiettivo di minimizzare il contenuto politico della piu' bella pagina di storia patriottica reggina''. Nel documento e' scritto inoltre che ''il Consiglio comunale di Reggio, ritenendo particolarmente doverosa la tutela dei valori emersi nei giorni della rivolta, superando, altresi', responsabilmente anche la beffa ordita con il famoso pacchetto 'Colombo', puntualizza che non intende concorrere a riaprire ferite dalla lenta cicatrizzazione, ribadendo che continuera' ad onorare il ruolo di Piero Battaglia, Ciccio Franco, Matacena, Perna e l'industriale Demetrio Mauro, venerando altrettanto doverosamente la memoria delle vittime dei moti reggini Bruno Labate, Carmine Iaconis, Angelo Campanella e non dimenticando il sacrifico dei tanti giovani, studenti, professionisti e lavoratori arrestati e giudicati presso il Tribunale di Potenza. Accostando altresi' al sentimento di grande e profondo rispetto per i reggini defunti anche il catanzarese Giuseppe Malacaria, il cui decesso non puo' non riconoscersi ancorato agli eventi di quelle drammatiche giornate, vissute a Catanzaro da posizioni di antagonismo nei confronti di Reggio''. ''Sarebbe il caso - prosegue il documento - di chiedere a Mancini e Loiero, quest'ultimo gia' eletto al Parlamento con i voti dei fascisti catanzaresi, quando militava nel centrodestra, con quali argomenti escludono, a priori, la partecipazione di 'fascisti' alla manifestazione indetta per la difesa di Catanzaro capoluogo, nel corso della quale mori' tragicamente Malacaria. Sono queste le ragioni che inducono il Consiglio comunale di Reggio ad esaltare il sentimento della calabresita' che unisce, aggrega e non lacera''. Il Consiglio, sottolineando come il ''governatore Agazio Loiero, non perda - conclude il documento - occasione per 'gratificare' la citta' di Reggio Calabria, rea di averlo letteralmente spinto ai vertici politici calabresi, con sistematiche considerazioni all'insegna del malcelato livore, impegna il sindaco il Giuseppe Scopelliti e la Giunta municipale ad assumere adeguate iniziative volte a tutelare l'alto significato politico dei moti di Reggio, onorando adeguatamente i caduti per quella causa intitolando nell'ambito della riforma della toponomastica una via ovvero una piazza cittadina alla memoria del sindaco Piero Battaglia, del cavaliere Amedeo Matacena, del comandante Perna e dell'industriale Demetrio Mauro''. Sul documento si sono susseguiti gli interventi dei consiglieri di opposizione Nuccio Barilla', Gianni Pensabene e Massimo Canale, che hanno ribadito il loro no alla sua approvazione sostenendo che ''l'argomento, proprio per l'importanza avrebbe meritato una piu' ampia discussione''.
"L’on. Gianfranco Fini in una intervista al Corriere della Sera di oggi, anticipa il “progetto” che presenterà all’Esecutivo del suo partito con l’intento di costruire una nuova AN collocata nel Partito Popolare Europeo. Sostiene l’On.Fini, un documento scritto con la testa rivolta al partito unico del centrodestra, che dovrebbe essere il punto di arrivo". E’ quanto dichiara Carmelo Giuseppe Nucera, già segretario della Cgil di Reggio Calabria negli anni settanta e membro della direzione nazionale della Rosa nel Pugno." A questo riguardo -prosegue Nucera- non conosciamo il pensiero del Dott. Giuseppe Scopelliti, Sindaco di Reggio ed importante esponente di AN, se condivide il “progetto” di Fini e se lo approverà quando la discussione nel partito arriverà al suo livello di direzione.
Ma vorremmo chiedergli: “il senso dello stato, il rispetto della cosa pubblica, il partito della modernità responsabile, l’adesione al PPE entro la prossima legislatura come si conciliano con le politiche di chi ha ancora la testa alla rivolta di Reggio e con una Amministrazione Comunale di centrodestra che ha intitolato l’Arena dello Stretto non solo per ricordare l’uomo Ciccio Franco ma per non dimenticare quei fatti che hanno interessato la vita di Reggio?”.
Di quei fatti io personalmente, ricordo gli aspetti drammatici rappresentati da quattro morti a Reggio, centinaia di feriti, attentati, devastazioni, incendi dolosi, migliaia di denunce alla magistratura, una imponente presenza della polizia che ha fatto il gioco dei provocatori e dei gruppi eversivi alimentando la tensione e l’ira della gente, danni economici e morali (requisizioni di alberghi, scuole) e poi, non ricordate da alcuna Amministrazione, le bombe fasciste di Catanzaro che in collegamento con l’azione stragista di Reggio Capoluogo, uccisero il muratore del partito socialista Giuseppe Malacaria (si spera che ponga rimedio il neo Sindaco Rosario Olivo)
Antonio Franco, combattivo dirigente di An convoca una conferenza stampa e fa fuoco e “fiamma”, annunciando l’intenzione di promuovere azione legale (le aule di tribunale diventano i luoghi della politica) nei confronti dell’On. Giacomo Mancini Jr per aver dichiarato: “Ciccio Franco è stato il rappresentante della peggiore destra fascista, eversiva e stragista, collegata ai servizi deviati”.
Che il movimento ad un certo punto fu in mano ai gruppi eversivi di estrema destra è un fatto acclarato, l’illusione di usare questi gruppi da parte dell’ala moderata del comitato d’azione non aveva sortito alcun effetto.
Il Sindaco Battaglia, i finanziatori del comitato d’azione Mauro e Matacena tentarono di riprendere il controllo della situazione ma furono scavalcati da Ciccio Franco che assunse direttamente l’iniziativa proclamando nuovi scioperi.
Anche il Sindaco Battaglia ammette il passaggio di mano della gestione della rivolta e la presenza di “forze eversive”.
I gruppi organizzati della destra fascista (Fronte Nazionale di Valerio Borghese, Avanguardia Nazionale, Ordine Nuovo ecc.) erano già presenti in Calabria prima della “ rivolta”, erano stati localizzati alcuni campi di addestramento paramilitare (Nicotera, Sila, Marina di San Lorenzo ecc.) li troviamo poi presenti massicciamente al funerale del ferroviere Bruno Labate (18 luglio 1970) quando guidano l’assalto alla questura di Reggio facendo uso di bombe molotov.
A Reggio e in provincia la presenza di gruppi neofascisti aveva forti collegamenti con gli agrari della piana di Gioia Tauro, con alcuni costruttori edili di Reggio e con qualche produttore di gelsomino nell’area jonica. Il movimento era cosi importante che due noti fascisti di Reggio nella primavera del 1968 avevano partecipato ad un viaggio premio in Grecia organizzato per i fascisti italiani.
E’ noto che in questo periodo Valerio Borghese (colpo di stato del 1970) era presente a Reggio a volte in albergo, a volte ospite degli agrari della piana.
Pensavo che fosse un fatto acclarato che la responsabilità di aver alimentato ed esasperato gli animi dei reggini va interamente attribuita ai citati movimenti eversivi le cui azioni evidentemente sono state coordinate da centrali nazionali e non, che avevano l’obiettivo di abbattere la democrazia e dare una sterzata a destra nel paese. Evidentemente mi sono sbagliato se oggi, nel 2006, ancora c’è qualcuno che non solo rimette in discussione questa verità storica, ma tenta con fini speculativi di bassa politica, di fomentare gli animi dei reggini facendo leva in maniera chiaramente demagogica sui sentimenti più profondi di attaccamento alla loro città.
E’ vero che tanta gente, tanti ragazzi hanno difeso le”barricate” di Sbarre e Santa Caterina con generosità con spirito di sacrificio ed in buona fede credendo di combattere per un avvenire migliore ma assieme a questi vi era la presenza di capi rioni, disoccupati, sottoproletariato urbano che spesso veniva retribuito dai gruppi fascisti per la costruzione e la difesa delle barricate e più volte, al pari di tanti altri sindacalisti della CGIL, mi sono sentito ripetere la frase “questi sì che sono scioperi da cinquemilalire e il caffè”.
Continuo a pensare, giacché non ho motivo di cambiare opinione, che la CGIL ha avuto il coraggio di andare contro corrente, tentando di recuperare sul terreno di classe il movimento, sollecitando l’isolamento dei gruppi eversivi e reazionari.
Dal 5 luglio del 70 al febbraio del 71 (fine dei fatti di Reggio) e degli anni successivi ricordo tante altre cose ancora: le inadempienze dei governi ad ogni livello, i partiti nazionali che non danno voce alla Calabria e al Mezzogiorno, la cultura che parla o stà zitta a convenienza.
Di questi miei ricordi e delle mie valutazioni politiche, il partito di Alleanza Nazionale dell’On.Fini, del Dott. Giuseppe Scopelliti Sindaco di Reggio e di Antonio Franco intenderà chiamarmi al pari dell’On. Giacomo Mancini Jr a rispondere in qualche “tribunale speciale?

Napoli (AN) chiede al Ministro Amato una commissione d’accesso alla Provincia di Vibo

18/07 ''Sembra veramente inconcepibile e inaccettabile che in provincia di Vibo Valentia i controlli sulle gestioni e sugli atti vengano effettuati solo nei confronti di Amministrazioni guidate da uomini di Alleanza Nazionale". A sostenerlo è stata la parlamentare di An, Angela Napoli, in una interrogazione al Ministro dell' Interno nella quale chiede "se non ritenga necessario e urgente far nominare le Commissioni d' accesso su tutti gli Enti locali della Provincia di Vibo, compresa l' Amministrazione provinciale, la cui gestione amministrativa sia già stata indiziata di illegittimi comportamenti, il tutto anche perché non sembra giustificabile un controllo 'a senso unico'". La Napoli, dopo avere sostenuto di non essersi "mai sottratta nel denunziare collusioni tra 'ndrangheta e politica anche quando queste hanno coinvolto amministrazioni locali di propria appartenenza politica'', ha rilevato che "tutte le Amministrazioni locali della provincia di Vibo si trovano a operare in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza di elementi di vertice delle famiglie mafiose dei Mancuso e dei clan a esse collegate, i quali hanno esteso la loro influenza oltre che sulle attività economiche di tutta la provincia anche su diversi enti pubblici". La deputata di An chiede anche di sapere dal Ministro "se non ritenga, altresì, di individuare un' Autorità di controllo, sia per garantire la equità di distribuzione degli aiuti finanziari già stanziati e di quelli che certamente dovranno aggiungersi, per i cittadini della provincia di Vibo Valentia colpiti dalla alluvione dello scorso 3 luglio, sia per evitare che nella gestione degli stessi si possa inserire la criminalità organizzata". "L' Amministrazione provinciale di Vibo - ha sostenuto Angela Napoli nell' interrogazione - è sottoposta da tempo ad accertamenti da parte delle varie forze dell' ordine, che giudiziariamente hanno già portato, vedi progetto Infratur, a evidenziare le collusioni interne tra 'ndrangheta e politica. Gia' nel novembre 2004 l' Assessore provinciale al turismo era stato costretto alle dimissioni giacché pesantemente accusato di avere, nella sua qualità di difensore di personaggi di primo piano della 'ndrangheta coinvolti nel processo Dinasty, opposto eccezione alla costituzione di parte civile nel processo da parte dei Comuni di Vibo Valentia e Tropea e di essersi, poi, astenuto sulla ritardata deliberazione di analoga costituzione di parte civile della Giunta provinciale. Nel dicembre 2004 era stato costretto a dimettersi l' allora Presidente del Consiglio provinciale per aver dichiarato, nelle sue funzioni: 'La Commissione Antimafia e' una vergognosa ronda militare che gira e inquisiscé. Io stessa ho presentato ufficialmente, il 21 luglio 2005, presso la Dda di Catanzaro, una circostanziata elencazione di attività e nominativi inerenti alla grave gestione dell' Amministrazione provinciale di Vibo e dei legami, anche di stretta parentela, intercorrenti tra alcuni consiglieri provinciali e le famiglie mafiose del territorio. Negli ultimi mesi il Presidente dell' Amministrazione provinciale ha più volte, strumentalmente, dato le dimissioni dall' incarico, sempre puntualmente ritirate alla scadenza dei tempi utili. Nonostante quanto sopra descritto il Prefetto del tempo, Mario Tafaro, non ha mai inteso chiedere l' autorizzazione per inviare una Commissione d' accesso presso l' Amministrazione provinciale di Vibo Valentia". ''Gli interventi e l' elargizione dei finanziamenti alle popolazioni colpite dall' ultima alluvione - ha proseguito la Napoli - verranno attuati anche dalla sopra menzionata Amministrazione provinciale". "Nel luglio 2005, a seguito dell' operazione Rima, che ha evidenziato la grande capacità delle cosche di pilotare e gestire appalti, ma anche di scegliere e far eleggere personaggi politici a vari livelli - ha proseguito la parlamentare - sono stati colpiti da ordinanze di custodia cautelare insieme ad uomini della cosca Fiaré, tre consiglieri comunali, tra i quali l' ex sindaco di San Gregorio d' Ippona: nonostante ciò non è mai stata inviata una Commissione d' accesso, al fine di avviare le procedure di scioglimento di quel Comune. Il Sindaco ed un assessore del Comune di Ionadi sono stati chiamati in causa da un collaboratore di giustizia, il quale ha rivelato di 'incontri e mazzette per ottenere appalti pubblici e ricevere la protezione della mafia locale': naturalmente, anche qui nessuna attività di accesso al Comune da parte degli organismi preposti. Nessuna Commissione d' accesso neppure presso il Comune di Gerocarne, nonostante il risultato elettorale che ha visto un distacco di soli sette voti tra i due candidati a Sindaco, causato da illegalità elettorali, fortunatamente comprovate dal Tar Calabria, oggi ancora in itinere giacché appellata al Consiglio di Stato, al quale si era aggiunta la nomina di qualche assessore appartenente a comprovate famiglie locali mafiose. Il Sindaco di Joppolo, rieletto nell' ultima tornata elettorale dello scorso maggio 2006, è responsabile dell' adozione e dell' approvazione di un piano regolatore in netta violazione con le norme vigenti in materia, e contenente una lottizzazione la cui convenzione, mai stipulata e/o registrata, è stata già oggetto, peraltro, di interrogazione parlamentare presentata da altro deputato nel 2003. L' Amministrazione comunale di Joppolo si è resa, altresì, responsabile di atti amministrativi e gestione di appalti che hanno certamente favorito personaggi 'occulti': anche in questo caso nessun controllo da parte degli organismi preposti". "Potrei continuare - ha concluso Angela Napoli - con l' elenco di Amministrazioni comunali della provincia di Vibo Valentia mai adeguatamente attenzionate dagli organismi preposti, ricordando che l' intero territorio di quella provincia risulta pesantemente permeato dalle infiltrazioni della criminalità organizzata. Nel mese di agosto 2005 è stato sciolto, per infiltrazione mafiosa, il Comune di Nicotera, alla cui guida vi era un Sindaco di Alleanza nazionale. Nei mesi scorsi è stata autorizzata la Commissione d' accesso presso il Comune di Soriano e qualche giorno fa alcuni quotidiani locali hanno annunziato, prima che tutto ciò sia deliberato, il prossimo scioglimento per infiltrazione mafiosa anche di quel Comune, guarda caso retto da un Sindaco di Alleanza nazionale".

Nardi (Udc) “Giudizio positivo sulla svolta di Fini”

18/07 ''Il giudizio positivo espresso da Lorenzo Cesa e' tale anche in sede locale in ordine alla svolta operata da Fini''. E' quanto sostiene in una nota il componente della direzione regionale dell'Udc Giuseppe Nardi. ''Certamente - ha aggiunto - la decisione assunta da An di adesione al Ppe, e quindi l'ambizione di far parte dell'area moderata italiana, dimostra come sia attuale la necessita di rivedere gli attuali assetti del centro destra. Del resto il dibattito che a piu' voci si sta svolgendo a livello nazionale dimostra tale esigenza''. ''E' evidente - ha concluso - come Follini, Casini e Cesa siano stati gli antesignani di tale dibattito. Sarebbe una cosa interessante promuovere una ''Vallombrosa'' calabrese''.

Caputo (AN) “L’ospedale unico della sibaritide una grossa bufala”

18/07 ''Da 'geniale' trovata elettorale, l' annuncio dell' ospedale unico della Sibaritide sta diventando ormai una delle piu' grosse e grasse bufale estive mai sentite''. A sostenerlo e' stato il coordinatore provinciale di Cosenza di An, Giuseppe Caputo. ''Il tanto sbandierato progetto di 'ospedale unico', carente di ogni previsione finanziaria - ha aggiunto Caputo - si sta dimostrando essere una scatola vuota, creata ad arte per attirare elettori e per confondere un intero territorio. La nostra attuale offerta sanitaria e' precaria. Quando dico attuale offerta sanitaria, mi riferisco essenzialmente alla serie dei tanti ospedali dello Ionio, in molti casi ospitanti strutture e reparti fotocopia gli uni degli altri. Un serio e responsabile direttore di Asl, sulla base della gravissima situazione finanziaria nazionale e locale in tema di sanita', dovrebbe prestare la sua massima attenzione sulla riqualificazione complessiva dell' esistente. Una seria e responsabile gestione aziendale della sanita' locale dovrebbe avere il coraggio di contrastare le logiche campanilistiche e operare, al contrario, scelte radicali. Scelte difficili, ma le sole capaci, oggi, stante il buco sanitario nazionale e locale, di avviare una riqualificazione strutturale dell' offerta sanitaria, ad esclusivo vantaggio dell' utenza locale. Senza cancellare o chiudere nulla, ma creando centri di eccellenza''. ''Il centrosinistra territoriale e regionale, oggi sostenitore della chimera dell' ospedale unico della Sibaritide - ha concluso Caputo - ignora probabilmente che la sanita' rimane uno dei grandi buchi neri della spesa pubblica, ma anche il fronte sociale oggi piu' sensibile. Ammonta ad un miliardo di euro ogni anno la spesa per prestazioni sanitarie che i pazienti del Sud vanno a richiedere al Nord''.

A Tropea la “festa dei giovani del mezzogiorno” organizzata dai DS

18/07 Si terrà a Tropea, dal 18 al 23 settembre, la "Festa dei giovani del mezzogiorno - Dal sud al Mondo". La manifestazione è stata decisa a Roma, in un incontro presso la direzione nazionale dei Ds alla quale hanno partecipato Armando Cirillo dell'Esecutivo nazionale della Sinistra giovanile ed il Segretario Regionale dei Democratici di Sinistra Carlo Guccione. La Festa dei giovani del mezzogiorno - è scritto in una nota - inserita nel circuito nazionale delle Feste de l'Unità tematiche, sarà un appuntamento di incontro e confronto per circa 500 ragazze e ragazzi della Sinistra giovanile. Un'occasione per mettere in rete le esperienze, progettare future iniziative comuni, condividere elementi di riflessione, analisi e proposta per fare del mezzogiorno il motore che consentirà all'Italia di ripartire . Con la Festa dei giovani del mezzogiorno "Dal sud al mondo", i Democratici di Sinistra della Calabria e la Sinistra giovanile dedicano il tradizionale appuntamento estivo alla proposta di governo dei Ds e de "L'Ulivo" per il mezzogiorno. I protagonisti principali di questa festa - prosegue la nota dei Ds - saranno le giovani generazioni che arriveranno in Calabria da tutte le regioni del sud per lavorare ad una nuova idea di mezzogiorno. Tropea è il simbolo di un mare azzurro, pulito e trasparente, da assumere come il logo di attività di comunicazione, interscambio, di amicizia tra giovani provenienti dalle diverse regioni del mezzogiorno. Tropea, al tempo stesso, simboleggia la Calabria che si snoda tra due porte d'accesso nel mediterraneo: Sibari, antica città della Magna Grecia, e il porto di Gioiatauro. A Tropea si incontrerà una generazione che vede nell'Europa il luogo ideale dove far crescere una nuova concezione del ruolo dei giovani e nell'europeizzazione dell'Italia la propria missione principale. Alla Festa dei giovani del mezzogiorno "Dal Sud al Mondo" parteciperanno anche i giovani di Locri, l'immagine più alta di una generazione che vuole cambiare il mezzogiorno e l'Italia.

Franco (AN) “Mancini senior riconobbe le qualità di Ciccio Franco”

17/07 "Sono disponibile a far vedere a Mancini un biglietto vergato da Giacomo senior in occasione della morte di mio zio nel quale gli si riconoscevano le sue doti di umanità e di onestà". E' quanto ha detto Antonio Franco, nipote del leader della rivolta di Reggio Calabria degli anni '70, stamane nel corso di una conferenza stampa. Antonio Franco, dirigente di An, ha deciso di rendere pubblico il testo di un biglietto inviato da Giacomo Mancini alla famiglia di Ciccio Franco dopo che il nipote del leader socialista, Giacomo jr, nei giorni scorsi ha criticato la decisione del comune di Reggio Calabria di intitolare l'arena della città al leader della rivolta. "La decisione di intitolare a mio zio l'Arena - ha aggiunto Antonio Franco - porta la data del 16 novembre scorso, quattordicesimo anniversario della sua morte. Uno notizia già risaputa. Lo scorso 14 luglio è stata solo scoperta una targa in memoria dei caduti della Rivolta per Reggio Capoluogo". Nel corso della conferenza stampa Antonio Franco ha anche annunciato nei confronti del parlamentare della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini junior, un'azione giudiziaria a "tutela della memoria di mio zio e di quanti sono periti nella Rivolta di Reggio. E tutto questo nell'eventualità il parlamentare cosentino non dovesse avvertire la necessità di scusarsi per le sue recenti dichiarazioni". "Sulla figura del senatore Francesco Franco - ha concluso il nipote - c'é ormai un atteggiamento positivo che non può essere messo in discussione da nessuno. Egli visse quei giorni dolorosi con angoscia ma mai interruppe il suo impegno totale in difesa di Reggio".

Guccione (DS) eletto nel direttivo nazionale del partito

11/07 Il segretario regionale dei Ds, Carlo Guccione, su proposta del segretario nazionale del partito, Piero Fassino, è stato eletto nel direttivo nazionale dei Democratici di sinistra. L' organismo è composto da 120 elementi eletti a livello nazionale.

Chiappetta (Idv) “La ‘Questione Mezzogiorno’ assente dal dibattito politico”

17/07 "Perché la 'Questione Mezzogiorno' sembra la grande assente nell' attuale dibattito politico? La domanda non è oziosa; se la sono posta in molti, in questi giorni, rinfocolando un dibattito che sta per spegnersi alle prese con il solleone estivo". A sostenerlo è stato Antonio Chiappetta, responsabile nazionale Mezzogiorno di Italia dei Valori. "Quando - ha proseguito Chiappetta - insieme con i rappresentanti delle altre forze che componevano la Commissione Mezzogiorno, al tavolo del programma dell' Unione, discutemmo di come impostare il problema, fu subito chiaro, sin da allora, che mentre le difficoltà per il Sud apparivano macroscopicamente evidenti (bassa crescita, burocrazia inefficiente e non di rado corrotta, infrastrutture arcaiche e soprattutto illegalità diffusa), si sarebbe dovuto faticare non poco per cercare di attuare le ricette che comunque faticosamente furono individuate e messe a punto. In effetti, vent' anni di leghismo becero non sono passati invano. Non per nulla c' è ora chi parla di 'Questione Settentrionale' dando al termine un significato in qualche modo equivalente a quello della 'Questione meridionale', presente nel dibattito politico nazionale sin dall' Unità d' Italia". "I leghisti - ha sostenuto Chiappetta - sono andati al governo unitamente ad altre forze politiche con le quali avevano in comune, in buona sostanza, solo la demagogia ed i risultati si sono visti: la sinistra ha ricevuto in eredità un' Italia che ha perso la fiducia in sé stessa, ai margini dell' Europa, ed in recessione. Solo la ripresa del cammino con i partner europei potrà ridare prospettive e rilancio economico al nostro Paese. Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che, in questo ambito, il problema meridionale si stempera e si riassorbe nelle politiche comunitarie rivolte alle Regioni in ritardo di sviluppo. Il Mezzogiorno, in effetti, è ora un problema europeo. E la cosa non è necessariamente negativa, anzi. Si guardi alla Basilicata: grazie all' uso equilibrato dei finanziamenti UE è riuscita ad innalzare il proprio reddito in modo cospicuo, uscendo dalla zona del sottosviluppo". "La stessa prospettiva - ha proseguito Chiappetta - non è rassicurante per la nostra Calabria, perché implica un' assunzione di responsabilità da parte della classe politica locale. E tutti abbiamo sotto gli occhi l' ultima penosa esibizione della maggioranza regionale in Sila, laddove un Governatore critica la sua Giunta, nella quale la responsabilità della scelta e dell' operato degli assessori non politici presenti è esclusivamente sua. E purtroppo la classe politica regionale ha saputo rispondere al consueto spettacolo di immobilismo dell' esecutivo solo con l' idea inconcludente e chiaramente dilatoria di una 'megacommissione' che sposta in avanti, anziché affrontare, i veri problemi".

Tripodi (Pdci) esprime solidarietà a Infantino

17/07 ''Debbo esprimere la solidarieta' mia personale e per l' intero Pdci calabrese al compagno Enzo Infantino, segretario provinciale del Pdci di Reggio Calabria, fatto oggetto di un attacco calunnioso e offensivo tanto grave da richiedere una risposta adeguata anche nelle sedi giudiziarie''. A sostenerlo e' stato il segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi, in ''relazione al manifesto fatto affiggere sui muri della citta' di Palmi dal signor Giuseppe Militano, consigliere comunale, con il quale vengo chiamato in causa nella polemica che si e' creata dopo che lo stesso Militano ha ritenuto senza alcun fondato motivo di uscire dal Pdci''. ''Trovo incredibile - ha proseguito Tripodi - quanto affermato dal professor Militano che purtroppo per lui ha perso la grande occasione di tacere sui suoi maldestri comportamenti e si e' invece lasciato andare ai giudizi falsi e infondati che sono un'offesa alla sua stessa intelligenza. Inoltre, visto che ne parla nel suo manifesto, voglio ricordare ad onor del vero che alla vigilia delle elezioni provinciali ho ritenuto opportuno telefonare a Militano per chiedergli di mettersi a servizio del partito e di candidarsi nel collegio provinciale di Seminara-Santa Eufemia. Nonostante le mie sollecitazioni, il professor Militano non ha voluto accettare la candidatura e cosi' facendo certamente non ha inteso dare alcun contributo in un momento particolarmente impegnativo per il partito, senza recepire la necessita' e l' urgenza di rispondere positivamente per coprire un collegio che ancora non era stato coperto da nessun candidato. Comportamento questo che certamente non e' esemplare e non e' in linea con il costume e lo stile comunista''. ''Infine - ha concluso Tripodi - rivolgo assieme al compagno Infantino, la mia solidarieta' verso i compagni della sezione del Pdci di Palmi, che vivono un momento particolarmente difficile e dal quale, sono certo, usciranno piu' forti e piu' determinati''.

Laratta (DL) “Individuare gli autori dell’omicidio Congiusta”

17/07 ''La politica non puo' restare indifferente a casi come quelli sollevati da Mario Congiusta, papa' di Gianluca, ucciso lo scorso anno da criminali senza scrupoli e che hanno segnato per sempre l'esistenza di una famiglia che ha vissuto da sempre onestamente. Non possono restare indifferenti le istituzioni che hanno in carico il caso di Gianluca Congiusta e di tanti altri 'casi irrisolti'''. E' quanto sostiene il parlamentare dell'Ulivo Franco Laratta raccogliendo l'appello di Mario Congiusta lanciato ai parlamentari calabresi in cui ha chiesto che si faccia piena luce sulla questione degli omicidi irrisolti in Calabria e in particolare nella locride. ''Accolgo dunque - ha aggiunto - il disperato appello del padre di Gianluca e mi faro' presto promotore di una interrogazione parlamentare al ministro Amato per conoscere la verita' sul barbaro assassinio di questo giovane e per sapere se vi siano stati finora intralci o rallentamenti alle attivita' investigative''. ''Voglio auspicare - ha concluso Laratta - che tutti i parlamentari calabresi rispondano all'appello di Congiusta cercando di sollecitare, ciascuno per il suo, il ministro dell'Interno a fare piena luce sui delitti di mafia in quell'area''

Napoli (AN) “De Sena nomini una commissione d’accesso all’AS di Palmi”

17/07 "Da un'attenta lettura della deliberazione ho potuto rendermi conto che la Direzione Aziendale dell'As di Palmi anziché puntare sulla tutela del malato, ha inteso, continuando così le prassi e gli intenti assunti dalle precedenti gestioni, tutelare paradossali scelte politiche tendenti solo a penalizzare quei Presidi Ospedalieri storici che insistono sul territorio e che hanno da sempre profuso grandi professionalità ed impegno a salvaguardia della salute del cittadino". E' quanto scrive la parlamentare di An, Angela Napoli, in una lettera aperta all'assessore regionale alla sanità, Doris Lo Moro, ai vertici dell'As di Palmi ed al prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena. "Le Autorità - ha aggiunto - sanno benissimo che, soprattutto per quanto riguarda il settore della Sanità in Calabria, non è mai prevalsa in me l'appartenenza politica o la volontà di assumere posizione di mero carattere campanilistico e credo che ciò mi consenta di evidenziare ufficialmente la totale disapprovazione del contenuto della deliberazione n. 159/DG del 5 luglio 2006. Innanzitutto trovo assurdo continuare a parlare di ennesime "soluzioni tampone" penalizzanti per alcuni pp.oo., in concomitanza al riassetto del Piano Sanitario Regionale ed in assenza del relativo Piano Aziendale dell'As di Palmi. Si è sempre parlato della necessità di una riorganizzazione in rete di tutti i pp.oo. dell'Azienda, tesa a garantire la salute dei cittadini senza, tuttavia, penalizzare alcuna realtà territoriale. Oggi, con il deliberato Piano d'emergenza estivo, già in parte attuato, si intende semplicemente portare a compimento l'antico progetto, nato nell'insana mente di qualche politico, di chiusura del p.o. di Taurianova. Il tutto abbattendo le professionalità e la dignità del personale della stessa Struttura Ospedaliera". "Il 7 luglio 2006 - ha proseguito Napoli - è stato decretato il blocco dei ricoveri nel reparto di Pediatria di Taurianova per accorparlo a quello di Polistena. Il Pronto Soccorso dello stesso Presidio verrà riconvertito in Punto di Primo Intervento, h 12. Il servizio di Radiologia ed il Laboratorio di Analisi dovranno svolgere la loro attività lavorativa su h 6. Tutto per garantire Servizi e Personale al P. O. di Polistena e per contribuire a far perdere ben circa 30 posti letto all'intera Azienda. E non si cerchi di assecondare il tutto con la falsa promessa dell'accorpamento della Medicina di Polistena a quella di Taurianova. A parte le proteste di Polistena, già accolte, la Direzione Aziendale dovrebbe spiegare chiaramente come far funzionare una Divisione di Medicina senza un Pronto Soccorso, una Radiologia ed un Laboratorio di Analisi funzionanti h 24! Quanto sopra non è assolutamente addebitabile ad alcuna emergenza estiva. I litigi, e le conseguenti assenze, presso il p.o. di Polistena sono cronici! Nessuno ha mai inteso effettuare reali accertamenti sulla produttività del p.o. di Polistena e compararla con quella degli altri pp.oo. dell'Azienda. Nessuno ha mai inteso indagare sulle tante unità di personale "imboscate" non si sa bene dove. Nessuno ha mai inteso indagare sulle numerose certificazioni mediche usate dai tanti dipendenti che si avvalgono di queste per non recarsi al lavoro. Nessuno ha mai indagato sui finanziamenti elargiti con la ex legge 20 per ristrutturare intere Divisioni senza poi utilizzarle". Credo che ormai si sia toccato il fondo! Di fronte alla mancanza di garanzia per la salute dei cittadini, è giunta l'ora che " paghi chi deve pagare". "Per tale motivo - ha concluso Angela Napoli - anche alla luce delle numerose vicende giudiziarie che hanno colpito l'As di Palmi nonché per il riferimento che sembra della stessa azienda sia stato fatto nella relazione d'accesso dell'As di Locri, chiedo al Prefetto Luigi De Sena di valutare la possibilità della nomina di una Commissione d'Accesso presso la struttura sanitaria di Palmi".

Sgobio (PdCI) “E’ urgente porre fine alle morti bianche intervenendo sulla sicurezza sul lavoro”

16/07 "Ieri è stata un'altra giornata nera per la sicurezza sui luoghi di lavoro: sono morti due operai, uno di 19 anni in provincia di Cosenza e l'altro di 35 anni a Mariano Comense. Due morti che si vanno ad aggiungere al già lungo elenco degli ultimi giorni. A questo punto, come affermato dallo stesso Presidente della Repubblica in più occasioni, è sempre più urgente e necessario affrontare concretamente questa terribile e insostenibile piaga sociale". E| quanto afferma Pino Sgobio, Capogruppo dei Comunisti Italiani alla Camera dei Deputati. "Il governo dell'Unione - sottolinea Sgobio - affronti con decisione questo particolare aspetto, che fa purtroppo notizia solo quando succedono le tragedie". "Queste tragedie, che interrogano la politica e la società civile, necessitano di un contrasto deciso e determinato che si può attuare attraverso un forte intervento degli strumenti legislativi, che devono tradursi in un maggior numero di ispettori sul lavoro, in un adeguato investimento di risorse finanziarie e in una seria e diversa politica legislativa sul lavoro che metta finalmente al centro il lavoratore e la sua sicurezza e che elimini, ad esempio, tutte le storture contrattuali atipiche, che indeboliscono il ruolo e la professionalità del lavoratore stesso". "Per questo, come Pdci - conclude Sgobio - chiediamo che, su tutti questi temi, e sul tema della sicurezza sul lavoro in particolare, il governo dell'Unione apra un tavolo di discussione tra le forze politiche di maggioranza, nell'intento di individuare un percorso legislativo ad hoc, capace di segnare il passo e di contrastare le intollerabili tragedie da lavoro"

Pittella a Corigliano discute di fondi UE

16/07 Formazione dal basso destinata all'euro-progettazione e destinazione di quota parte dei fondi europei attribuiti alle regioni per il periodo 2007-2013 come budget per il necessario co-finanziamento di progetti comunitari. Queste alcune delle riflessioni emerse nel corso dell'incontro che l'eurodeputato Gianni Pittella ha tenuto nella mattinata con i due Esecutivi delle Citta' di Corigliano e di Rossano. Il primo incontro si e' svolto a Rossano, presso la Sala Consiliare, con il sindaco Franco Filareto, la Giunta e la Responsabile dell'Ufficio Europa comunale, Benedetta De Vita. A seguire, Pittella ha incontrato l'Esecutivo della Citta' di Corigliano, rappresentato dalla Vice Sindaco Adriana Grispo e dalla Giunta al completo (assente per improvvisi impedimenti il Sindaco De Rosis). Portando il saluto del Primo Cittadino di Corigliano, particolare soddisfazione ha espresso l'Assessore Grispo per l'iniziativa di Pitella di dare avvio ad progetto di un'area urbana con la Citta' di Rossano. Pittella ha sottolineato la fattibilita' dell'iniziativa, finanziariamente sostenibile, soprattutto se l'obiettivo da raggiungere e' quello di creare due o tre esperti locali capaci di progettare, rispondere ai bandi comunitari e rendicontare. Pittella ha tra l'altro ricordato che la regione Calabria otterra', per il sessennio 2007-2013, fondi leggermente superiori a quelli ottenuti per il periodo precedenti. Illustrando le opportunita' offerte dalla nuova programmazione comunitaria in tema di ambiente, nuove tecnologie e cultura, Pittella ha poi auspicato che a livello regionale possano essere previste forme di accantonamento di quote-parti dei nuovi fondi strutturali come budget per gli investimenti di co-finanziamento locale per iniziative comunitarie.

Nardi (Udc) “In autunno il chiarimento sul futuro politico dell’Udc”

16/07 ''Sara' l'autunno inoltrato il momento in cui si avviera' un chiarimento in ordine ai prossimi orizzonti politici ed assetti istituzionali delle coalizioni in campo, anche a livello locale''. E' quanto afferma in una nota Giuseppe Nardi componente della direzione regionale dell'Udc. ''Non serve - ha aggiunto - accapigliarsi sul futuro del partito e sulla sua collocazione, tanto meno sulle prospettive della Cdl in un momento in cui neppure i leaders nazionali, Casini, Follini e Cesa hanno le idee ben chiare. Certamente sara' opportuno che nel contempo i partiti, dalla base, recuperino ruolo e dignita' onde evitare che il sistema politico corra il rischio di una implosione prima ed esplosione poi come quello del calcio. Si e' infatti indotto negli ultimi tempi un sistema politico falsato, drogato e frutto delle oligarchie. Inizino, pertanto, i livelli apicali dell'Udc calabrese a rendersi promotori di un percorso che metta al centro della discussione, piu' che le future collocazioni, il metodo di selezione della propria classe dirigente''. ''Non si possono - ha concluso Nardi - costruire gruppi dirigenti di qualita' se agli stessi si richiede la sola propensione alla fedelta'. Sarebbe, invece, opportuno 'allenare' i giovani quadri ad un sano e moderato spirito critico''.

A Reggio si intitola un’arena a Ciccio Franco: scoppiano le polemiche.

15/07 "Ciccio Franco è stato il rappresentante della peggiore destra fascista, eversiva e stragista, collegata ai servizi deviati con pesanti responsabilità negli anni più bui della nostra storia repubblicana". E' quanto sostiene in una nota il parlamentare della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini, circa l'intitolazione dell'arena di Reggio a Ciccio Franco, leader della rivolta degli anni '70. L'intitolazione è avvenuta ieri nell'ambito del 37/mo anniversario dei moti di Reggio. "E' grave - ha aggiunto - che gli sia stata dedicata una strada ed un' arena della città di Reggio Calabria ed è riprovevole il tentativo revisionista e riabilitativo della sua figura da parte del giovane e per altri aspetti capace sindaco di Reggio". "L' intitolazione - ha concluso Mancini - voluta dalla destra indigna, ma il silenzio della sinistra desta non poca meraviglia".
E mentre il Sindaco di Reggio Calabria, Scopelliti, difende il suo operato:
"Mi sembra sterile e inutile aprire delle polemiche visto che dopo 36 anni la storia della rivolta è stata rivista". E' quanto ha detto il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, a capo di una giunta di centrodestra, dopo le affermazioni del parlamentare della Rosa nel Pugno, Giacomo Mancini, contro l'intitolazione dell'arena al leader della rivolta degli anni '70, Ciccio Franco. ''Anche la sinistra - ha aggiunto Scopelliti - in questi ultimi dieci anni ha fatto autocritica rispetto alla rivolta. Vorrei solamente ricordare che Ciccio Franco fu eletto senatore con un successo enorme di consensi. E questo significa che la città riconobbe in lui il portatore nelle istituzioni democratiche del Paese delle istanze e delle aspettative di Reggio. E poi due anni fa io ho inaugurato la Stele a Ciccio Franco che fu voluta dal sindaco dei Ds, Italo Falcomatà. Non mi sarei mai immaginato che questo passaggio potesse portare ad aprire delle polemiche visto che anche la sinistra ha fatto autocritica sui fatti di Reggio". "Io stesso - ha proseguito - che non ho vissuto quegli anni ho raccolto quell'esperienza in termini positivi. Porto con me, infatti, la passione di quei tanti giovani che scesero in piazza per l'amore di Reggio. Credo, e mi riferisco alle affermazioni di Giacomo Mancini, che non sia giusto e corretto usare certi termini nei confronti di Ciccio Franco. Ritengo gravi, invece, le affermazioni del presidente della Regione Agazio Loiero al Corriere della Sera. Per quanto ci riguarda non c'é niente di stravagante in ciò che abbiamo fatto. In Calabria di stravagante c'é solo il governo Loiero che è in una fase di stallo e di immobilismo"
il padre di Giacomo Mancini, Pietro, sull’editoriale dell’Avanti in edicola domenica scrive:
"Ai sindaci spetta il compito, non facile specie nel profondo Sud, di amministrare, con correttezza e trasparenza, le città e di contribuire ad avviare a soluzione qualcuno dei tanti problemi sul tappeto. Non quello di impartire lezioni di storia, parziali e non obiettive, ai giovani su avvenimenti del recente passato, soprattutto su quelli drammatici come la rivolta di Reggio Calabria, che hanno provocato dolori, pubblici e privati, e hanno diviso la comunità reggina, fomentando violenti polemiche, anche al di fuori della nostra regione. Nei primi anni 70, l' attuale sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, era un giovane fascista, seguace di Ciccio Franco, il caporione missino che infiammò, con i suoi slogan truculenti, molti suoi concittadini e " sedusse " persino alcuni ingenui capetti dell' extra-sinistra, come Adriano Sofri, convinti di cavalcare una genuina sollevazione popolare. Non ci scandalizza, pertanto, il fatto che ancora oggi Scopelliti, dopo essersi abbeverato, con Fini, Sottile e Gasparri, alle acque di Fiuggi, senta il bisogno di affermare, pubblicamente, che i fatti di Reggio appartengono alla sua, personale, memoria e a quella dei suoi camerati. Ma, dal momento che adesso, come sindaco, dovrebbe rappresentare tutta la città, anche i democratici e gli antifascisti, che non l' hanno votato, intitolando a Ciccio Franco, sul lungomare, un anfiteatro, pomoposamente battezzato l' " Arena dello Stretto ", l' esponente finiano avrebbe dovuto, e potuto, evitare di fare un' esaltazione, acritica e superficiale, dell' esperienza dei " boia chi molla ". Innanzitutto perchè, 35 anni fa, a Reggio, furono scritte alcune tra le pagine più tristi della Calabria, del Mezzogiorno e della democrazia italiana. Dietro ai rivoltosi di Ciccio Franco, a sua volta istigato dal principe " nero ", il golpista Junio Valerio Borghese, c' erano gli agrari, che finanziarono la rivolta, in quanto ferocemente contrari all' industrializzazione della Calabria e pronti a mobilitare migliaia di reggini in buona fede, insieme agli " ultras " neri e a quelli " rossi " di Lotta Continua, per un obiettivo senza significato, il " pennacchio " del capoluogo, da strappare ai " nemici " di Catanzaro. Dal luglio del 1970 sino al febbraio del 1971, la città fu teatro di gravi violenze dei dimostranti contro gli agenti di polizia e i carabinieri : 1000 arresti, 5 morti, 700 feriti tra le forze dell' ordine,saccheggi , impiccagione in piazza del effigie dell' allora segretario nazionale del PSI, Giacomo Mancini, assalti alla prefettura, alla questura, diretta da un funzionario valoroso, Emilio Santillo, e alle sedi dei partiti di sinistra, blocchi stradali, ferroviari, al porto e all' aeroporto. Tanti giovani, di destra e di sinistra, persero la vita e Ciccio Franco conquistò, non mollandola per 20 anni, l' agognata poltrona di senatore, ma di industrie e di nuove occasioni di lavoro, per i giovani di Reggio e della provincia, nemmeno l' ombra. Eppure, la presenza di un consistente nucleo di operai, nella piana di Goia Tauro, avrebbe, senza dubbio, reso più difficile la vita alle cosche, che ancora oggi imperversano. Ma, su tutto questo, il sindaco di Reggio ha glissato, infervorato dallo sterile impegno a rivendicare la " memoria nera " del suo partito, che anche a Reggio e in Calabria, e non solo a Fiuggi, dovrebbe avere il coraggio di guardare al futuro e non limitarsi a esaltare un passato torbido e tutt' altro che esaltante. Come ha sottolineato il senatore finiano Matteoli, Alleanza Nazionale ha bisogno di modernità e non di facili nostalgie. Tanto più che - ne siamo certi - la stragrande maggioranza dei reggini chiede agli amministratori, comunali e regionali, di centrare obiettivi concreti e di migliorare la qualità della vita. E non rimpiange affatto le devastazioni e i lutti, provocati dai " boia chi molla ! ".
Ed a chiudere la polemica ci pensa il nipote di Ciccio Franco che svela: Giacomo Mancini senior scrisse a mia zia
''Le dichiarazioni di Giacomo Mancini jr suscitano in me molto stupore. Per quanto riguarda le frasi di Agazio Loiero riportate stamane dal Corriere della Sera vorrei solo dire che lui e' un vecchio nemico della citta' di Reggio e quindi non mi sorprendo''. E' quanto ha detto Antonio Franco, nipote del senatore Ciccio, circa le dichiarazioni del parlamentare Giacomo Mancini e del presidente della regione Agazio Loiero relative all'intitolazione dell'arena di Reggio Calabria al leader della rivolta di Reggio degli anni '70. Per lunedi' mattina Antonio Franco ha convocato una conferenza stampa che si svolgera' nel comune di Reggio Calabria. ''In quell'occasione - ha concluso - distribuiro' anche una lettera inedita di Giacomo Mancini senior inviata a mia zia''.

In vendita magliette inneggianti alla mafia: La Laganà “un segnale inquietante”

15/07 "Se qualcuno impunemente ha avuto l'idea di lanciare capi di abbigliamento che inneggiano alla mafia, questo è un segnale inquietante di come penetra e si diffonde nel Paese la pratica del non rispetto dei valori fondanti dello Stato democratico". E' quanto sostiene in una nota Maria Grazia Laganà, parlamentare dell'Ulivo e vedova del vice presidente del consiglio regionale della Calabria, Franco Fortugno. "Questi valori - ha aggiunto - vengono calpestati, senza difficoltà, troppe volte. Ridurre a mera prospettiva d'introito un qualcosa che esalta la mafiosità è qualcosa che non può che lasciare disgustati. Siamo davanti alle solite semplificazioni, al tentativo di proporre stereotipi che vanno sicuramente combattuti. Un'offesa iniqua e vergognosa che infanga la memoria di quanti hanno perso la vita per avere combattuto la mafia: magistrati, dipendenti delle forze dell'ordine, uomini politici e del sindacato, imprenditori, semplici cittadini, tutti accomunati dagli stessi valori di riferimento. E sono cose che offendono centinaia di migliaia di donne e uomini che dedicano il loro impegno a combattere con tenacia, sempre e ovunque, contro ogni abuso e violenza". "Di recente - ha proseguito Laganà - ancora nel Mezzogiorno migliaia di uomini e donne, sono scesi in piazza per gridare il loro no alla mafia, per affermare lo Stato di diritto e per liberare il territorio dalla asfissiante cappa criminale. Tantissimi giovani hanno indossato un'altra maglietta, quella di 'Ammazzateci tutti', dal forte grido di ribellione alla 'ndrangheta calabrese levato all'indomani dell'uccisione di Franco Fortugno. E allora intervenga, se necessario, chi di competenza per togliere subito dal commercio le magliette che, facendo pubblicità alla parola mafia, offendono la dignità dei siciliani, delle popolazioni meridionali, di tutti gli italiani onesti". "C'é la necessità - ha concluso Laganà - che le regioni del Mezzogiorno d'Italia possano rivivere, ora o mai più, una nuova stagione di diritti e di doveri, di legalità e di giustizia, in modo da evitare che qualcuno speculi ancora su vicende che hanno caratteristiche drammatiche".

Perrelli (Patto) scrive a Bianchi, Loiero e Oliverio “iN Calabria treni da terzo mondo”

15/07 "E' una continua vergogna: durante ogni viaggio in partenza da Roma, vengono messi a disposizione dei viaggiatori, treni logorati e stantii con materiali da terzo mondo". E' quanto scrive il segretario nazionale del Patto per il Sud, Tonino Perrelli, in una lettera inviata al Presidente dell' Amministrazione provinciale di Cosenza, Mario Oliverio, al Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, all'Assessore ai Trasporti, Pasquale Tripodi, e al Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. "Mi auguro - ha concluso - che si voglia intervenire adeguatamente in proposito per eliminare tale situazione paradossale che dura ormai da anni"

Dall’assemblea de “I Socialisti” a Roma apertura a RNP e al nuovo Partito democratico

14/07 “Nel paese c’è ancora spazio politico ed elettorale a sufficienza per un soggetto autonomo, laico, riformista, socialista, per il quale val la pena continuare a spendere energie ed a battersi: lo ha detto all’assemblea nazionale de “I Socialisti”, riunita a Roma, il suo presidente on. Saverio Zavettieri. Zavettieri – la cui relazione e poi le conclusioni, di uno stringente, articolato e molto partecipato dibattito, hanno registrato il massimo consenso dei delegati delle sedici regioni italiane presenti - ha formulato anche due proposte operative, una politica, l’altra organizzativa.
La proposta politica va in direzione dell’ipotizzata federazione della Rosa nel Pugno e, in prospettiva, della costituzione del Partito Democratico, che suscitano l’interesse de “I Socialisti” che hanno conferito ampio mandato all’on, Zavettieri per aprire contatti formali, intanto con la Rnp e con le sue componenti. La relazione di largo respiro del presidente, condivisa dall’assemblea, affrontava anche i temi politici del momento: dal successo sia pure di misura del centrosinistra – con i voti determinanti de I Socialisti, che hanno scelto di stare qui “e qui, ha ribadito Zavettieri, intendono piantare le tende nonostante i torti subiti e le questioni da chiarire, impegni disattesi che non si rinuncia con la forza della persuasione e della politica, a far rispettare” -, all’economia, alle istituzioni, al sistema politico a al sistema democratico, insomma a tutte le istanze che attraversano la società. Quanto all’organizzazione del partito – aspetto non secondario – l’on. Zavettieri ha avanzato due proposte, anche queste condivise, una grande convention politico-programmatica, da convocare nel mese di settembre (e la sede dovrebbe essere Napoli) e il congresso da celebrare tassativamente entro e non oltre il 31 dicembre 2006. Cinque mesi, dunque, per l’annunciata e attesa svolta politica de “I Socialisti” che, da qui agli appuntamenti prescelti, saranno governati da una sorta di regenza, da un esecutivo di nove componenti rappresentativi delle varie realtà, che terrà conto e si darà strutture territoriali snelle e leggere con porte spalancate soprattutto ai giovani ed alle loro aspirazioni. Un riconoscimento al ruolo e alla leadership di Zavettieri è arrivato anche dall’on. Bobo Craxi, sottosegretario agli Esteri, che ha approvato la relazione del presidente e che nel suo intervento ha anche fatto pubblica ammenda di quello che egli ha considerato un errore: avere, cioè, accettato la candidatura nel listone dell’Ulivo in Lombardia, che a causa della sua, del resto prevedibile, mancata elezione, ha fatto perdere a “I Socialisti” oltre che il diritto di tribuna anche una giusta e legittima rappresentanza al Governo Prodi, per il quale erano stati indicati i parlamentari uscenti Crinò e Milito.

I Giovani DL chiedono la vedova Fortugno in commissione Antimafia

14/07 "Chiediamo a gran voce che l'on. Maria Grazia Laganà Fortugno venga proposta per entrare a far parte della Commissione parlamentare antimafia, con la certezza che la Margherita terrà in considerazione il nostro appello e non deluderà quel moto di ribellione alla presenza mafiosa, avviato nei mesi scorsi anche dai tanti giovani diellini presenti a Locri". E' quanto affermano il presidente e il coordinatore dei Giovani della Margherita della Calabria, Davide Grilletto e Giovanni Russo, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Romano Prodi; al presidente della Margherita, Francesco Rutelli; al capogruppo alla Camera dell'Ulivo, Dario Franceschini e al vicepresidente dello stesso gruppo parlamentare, Gianclaudio Bressa. "La nostra proposta - è scritto nella lettera - deve intendersi di alto valore politico e morale. L'on. Laganà rappresenta un caposaldo per il Partito e per i tanti giovani calabresi, che sempre più numerosi, vogliono avvicinarsi ai nostri ideali e alle nostre azioni, sulla scia delle posizioni di Maria Grazia Laganà che 'cammina' sull' esempio del marito, Franco Fortugno, barbaramente ucciso dalla 'ndrangheta il 16 ottobre dello scorso anno. Da quella data e' partito il moto di rigenerazione morale che, provocato dai giovani, ha investito tutta la società e continua ad estendersi in tutta Italia. La Laganà, donna energica e battagliera, è diventata il simbolo della lotta alla mafia e a tutte le associazioni criminali. La vedova Fortugno rappresenta il simbolo della lotta ad ogni tipo di illegalità e nessuno meglio di lei, soprattutto in questo momento, può costituire la bandiera più forte per garantire giustizia, collaborando alla formulazione di proposte di carattere legislativo e amministrativo, opportune per rendere più coordinata ed incisiva l' iniziativa dello Stato, delle Regioni e degli enti locali e più adeguate tutte le intese concernenti la prevenzione delle attività criminali, l'assistenza e la cooperazione giudiziaria. Maria Grazia Laganà sarà in grado di accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni". "Siamo certi - concludono i giovani della Margherita - che la presenza di Maria Grazia Laganà nella Commissione parlamentare antimafia costituirà il vessillo della vittoria contro la prepotenza criminale. Abbiamo completa fiducia nei presidenti Prodi e Rutelli, in Franceschini e Bressa, che certamente sapranno cogliere l'appello dei giovani iscritti e simpatizzanti della Margherita calabrese, che chiedono soprattutto rappresentanza condivisa e impegnata nella lotta alle mafie. Aspettiamo risposte certe e concrete".

Belisario e Misiti (IDV) incontrano gli esponenti di associazioni calabresi

14/07 Il Coordinatore Nazionale Organizzativo Italia dei Valori, Felice Belisario, ed il parlamentare calabrese dello stesso partito, Aurelio Misiti, hanno ricevuto a Roma esponenti di associazioni e movimenti calabresi che guardano con interesse all'Idv. Nel corso dell'incontro - è scritto in una nota - preso atto dei recenti successi elettorali ottenuti in Calabria e le conseguenti nuove richieste di adesione, Belisario e Misiti hanno precisato che saranno organizzate sul territorio calabrese manifestazioni pubbliche per continuare un confronto serrato con la società civile e con coloro i quali intendono impegnarsi nell'Italia dei Valori condividendone programmi ed obiettivi. Secondo i due parlamentari l'Idv - conclude la nota - può diventare a breve, anche in Calabria, un contenitore politico ideale per tutti coloro che cercano una forza autenticamente liberale e moderata, ma intransigente nel rispetto dei valori di democrazia e legalità.

Laratta “Positiva iniziativa di Field per l’accesso al credito”

14/07 "L'accesso al credito in Calabria è sempre più difficile e il costo del denaro è altissimo rispetto alle regioni del nord. Ben vengano dunque iniziative come quelle promosse dalla Fondazione Field, un ente innovativo che in breve tempo è riuscito ad accreditarsi nel sistema produttivo calabrese come strumento di supporto vero per gli imprenditori". E' quanto afferma il deputato dell'Ulivo e presidente della Commissione regionale per l'emersione del lavoro irregolare, Franco Laratta, commentando l'iniziativa sul credito promossa dalla Fondazione Field a Copanello. "La nostra regione - ha aggiunto - nel settore creditizio deve cercare di recuperare i ritardi accumulati grazie all' assenza di un sistema bancario calabrese. Da noi, purtroppo l' unico sistema che esiste è quello di un efficiente centro di raccolta del denaro, del prelievo sistematico dei risparmi che i grandi istituti bancari destinano e investono in altre aree d' Europa. Bisogna invertire questo trend e per farlo occorre che le istituzioni facciano rete tra loro per avviare azioni congiunte al fine di garantire forme di accesso al credito agevolate e coerenti col territorio". Secondo Laratta "vanno potenziati i consorzi di garanzia fidi e vanno sostenute tutte le attività come il Fondo Emersione Calabria a supporto della microimpresa". Per il parlamentare questo strumento deve essere "il modello ispiratore per le nuove politiche del credito. La Calabria ha bisogno di una sana politica creditizia anche per essere un presidio per la legalità. In Calabria è attivo un sistema usuraio e criminale che soffoca il sistema produttivo. Agevolare l' accesso al microcredito alle piccole imprese equivale a togliere l' ossigeno alle organizzazioni criminali".

Il TAR respinge il ricorso di Donnici contro Occhetto

13/07 ''Il Tar del Lazio, seconda sezione bis, presidente Giulia, ha rigettato il ricorso presentato dall'assessore regionale Beniamino Donnici avverso la proclamazione dell'onorevole Achille Occhetto all'Europarlamento''. E' quanto si afferma in un comunicato dell'Ufficio stampa della Giunta regionale. ''Le motivazioni - e' detto nel comunicato - saranno depositate nei prossimi giorni. Lo ha reso noto lo stesso assessore Donnici, annunciando contestualmente, di aver dato gia' mandato allo studio del prof. Sanino di proseguire il giudizio in sede di consiglio di Stato. Donnici ha altresi' confermato di voler procedere in sede civile citando per danni l' onorevole Occhetto''.

Laratta (DL) “Requisire i fabbricati di chi ha abusato dei fondi 488”

13/07 "A chi con la legge 488 ha truffato lo Stato e l'Unione Europea, mediante artifici per ottenere impropriamente i fondi poi destinati ad altro anziché allo scopo imprenditoriale, ritengo ragionevole requisire i fabbricati, i macchinari e le aree su cui sorgono le aziende destinando tutto alle cooperative ed alle imprese sociali, al mondo del no profit ed ai giovani che vogliono fare impresa". E' quanto sostiene in una nota il deputato dell'Ulivo Franco Laratta circa l'alto numero di frodi ai danni dello Stato e all'Ue. "Si tratta - ha aggiunto - di un gesto di giustizia sociale verso i cittadini che pagano le tasse anche per finanziare lo sviluppo e la crescita imprenditoriale. C'é necessità di recuperare le somme lucrate e riconvertirle per dare la possibilità alle giovani generazioni di sperimentare processi produttivi all'interno di quelle aree che sono sorte e finanziate mediante i contributi della legge 488". Il deputato dell'Ulivo sta valutando anche di presentare una modifica alla legge per impedire a chi ottiene le agevolazioni finanziarie la delocalizzazione nei paesi in cui il costo del denaro è basso e la produzione conveniente. "Credo - ha concluso - che le attività imprenditoriali finanziate coi soldi pubblici debbano permanere nella sede di origine. In Calabria i tentativi di delocalizzazione sono stati numerosi e tutti andati a buon fine perché la legge lo consente, ma ci tengo a dire che non è bello né giusto che gli italiani debbano finanziare quegli imprenditori che decidono, dopo il vincolo di qualche anno, di prendere i macchinari pagati col denaro dei cittadini e andarsene in Cina".

Iovene (DS). un DDL contro i rapporti tra politica e mafia

13/07 "Nonostante i numerosi colpi inferti alle organizzazioni mafiose e criminali dalle Forze di Polizia e dalle indagini della Magistratura, con l' arresto di diversi latitanti ed esponenti di primo piano della criminalità organizzata, oltre che con il sequestro e la confisca di beni, il fenomeno della criminalità organizzata resta grave, confermato dai dati, così come resta alto il rischio di intreccio, condizionamento e voto di scambio tra mafia e politica". E' quanto afferma Nuccio Iovene, senatore dei Ds, che ha reso noto di avere presentato, raccogliendo l' invito avanzato dal Centro Studi Lazzati di Lamezia Terme fondato dal magistrato di Cassazione Romano De Grazia, un disegno di legge "per intervenire su una delle maglie deboli nell' azione di contrasto alla criminalità organizzata, cioé i rapporti tra malaffare e politica". Il ddl, è detto in un comunicato, è già sottoscritto da 35 senatori: oltre a Iovene, Villecco Calipari, Rossa, Pisa, Maccanico, Livi Bacci, Legnini, Garraffa, Ferrante, Carloni, Brutti, Bruno, Bobba, Binetti, Bellini, Barbolini, Lusi, Casson, Galardi e Pegorer del gruppo dell'Ulivo; Caforio di Italia dei Valori; Selva di Alleanza Nazionale; Peterlini e Negri del gruppo delle Autonomie; Fuda del PDM; Tibaldi, Palermi, Donati e De Petris del Gruppo Insieme con L' Unione (Verdi/PdCI); Burani Procaccini di Forza Italia; Tecce, Malabarba, Giannini, Bonadonna e Albonetti del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. "Il disegno di legge presentato - sostiene Iovene - prevede che coloro i quali siano sottoposti alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, così come per gli esponenti della criminalità organizzata, e che non possono né votare né essere eletti, siano anche sottoposti al divieto di propaganda elettorale sanzionando, nel contempo, anche la condotta del candidato che si rivolge per la sua propaganda al sorvegliato speciale o all' esponente della criminalità organizzata. Si contribuisce così a recidere alle origini e in maniera concreta l' intreccio delinquenza, politica e malaffare, bonificando le istituzioni". "Insomma - conclude il parlamentare - impedendo a chi è sottoposto al provvedimento di sorveglianza speciale, o all' esponente della criminalità organizzata, di procedere alla raccolta dei voti, lo si priva del potere contrattuale nei confronti del politico e questi, a sua volta, non sarà più condizionabile dalla criminalità organizzata"

Oliverio (DL) “La A3 deve essere il trampolino di lancio per la Calabria in Europa”

12/07 "Il completamento dei lavori sull' autostrada Salerno-Reggio Calabria, ha una rilevanza particolare per tutto il Paese, costituendo il collegamento principale fra Nord e Sud. Il Governo, ed in particolare il Ministro delle Infrastrutture, hanno per questo più volte confermato che i lavori rientrano tra quelle opere che dovranno essere completate e sulle quali convergeranno le risorse finanziarie disponibili". Comincia così la risposta del Ministero delle Infrastrutture all' interrogazione, in Commissione, dei parlamentari della Margherita Nicodemo Oliverio, Tino Iannuzzi e Salvatore Margiotta, sullo situazione dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza della A3. Gli esponenti della Margherita, dopo aver sottolineato "la priorità di assoluta valenza strategica della politica infrastrutturale del Paese dell' autostrada A3", ed aver evidenziato la lentezza dei lavori nei sette maxi-lotti nella precedente legislatura "nonostante i proclami dell' ex ministro Lunardi" e la "mancanza di ingenti finanziamenti per l' esecuzione integrale del progetto, aggravata da tagli e vincoli pesantissimi imposti all' Anas", avevano sottolineato la "necessità di assicurare con sollecitudine alla stessa Anas nuove e congrue risorse finanziarie per evitare il blocco dei lavori, la paralisi dei cantieri per infrastrutture così vitali a partire proprio dalla A3, la crisi di tante imprese che rischiano di essere messe in ginocchio dai ritardi nei pagamenti per le opere eseguite". Oliverio, Iannuzzi e Margiotta chiedevano, quindi, di avere il quadro della situazione dei finanziamenti, nonché i fondi occorrenti e ad oggi mancanti, la situazione aggiornata nei sette maxi-lotti e lo stato dei singoli ed ulteriori lotti, specificando il grado e la percentuale di avanzamento delle opere e dei cantieri. "Proprio per dare nuovo impulso all' attività dell' Anas e per impedire la chiusura dei cantieri per carenza di finanziamenti - ha risposto il Ministero delle Infrastrutture - il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto, ad oggi in fase di pubblicazione, con il quale viene innalzato il limite previsto dalla legge finanziaria 2006 per i pagamenti relativi a spese di investimento di Anas, ivi compresi quelli a valere sulle risorse derivanti dall' accensione dei mutui, da 1.913 milioni di euro a 2.913 milioni di euro". Per quanto riguarda il quadro relativo allo stato di avanzamento dei lavori, secondo quanto riferito in un comunicato, il Ministero ha messo in evidenza che secondo i dati forniti dall' Anas una serie di lavori sui lotti sono di imminente consegna, altri in corso di aggiudicazione e progettazione, mentre per due lotti si registrano delle situazioni di criticità, per i quali si sta già procedendo alla stesura dei progetti definitivi per il riappalto delle opere. "L' autostrada A3 e le infrastrutture in generale - ha sottolineato Oliverio - rappresentano senza ombra di dubbio le fondamenta per mettere in piedi un percorso virtuoso capace di innescare, finalmente, un concreto rilancio dell' economia nel Sud e della Calabria in particolare. Per questo l' attenzione verso le infrastrutture è e sarà al massimo livello nell' azione politica della maggioranza di centrosinistra"

Laratta “Serve il potenziamento del Tribunale di Rossano”

12/07 "Sulla presunta soppressione o accorpamento del tribunale di Rossano il ministro Mastella faccia chiarezza una volta per tutte". Lo ha affermato Franco Laratta, deputato dell' Ulivo, intervenendo dopo che il guardasigilli, nella sua audizione programmatica al Senato, ha esplicitato la volontà di andare in direzione di un riordino del sistema giudiziario. "Sono certo - ha aggiunto Laratta - che il ministro della Giustizia non si sia riferito all' accorpamento o alla soppressione del tribunale di Rossano, avendo egli stesso in campagna elettorale espresso la volontà di un potenziamento dell' esistente, ma è giusto che i rossanesi conoscano la verità fino in fondo. Voglio chiedere al ministro della Giustizia un suo diretto intervento sulla questione del tribunale di Rossano, e comunque di quei tribunali calabresi che sarebbero oggetto del riordino come ad esempio Lamezia Terme, al solo scopo di fare chiarezza e per evitare facili strumentalizzazioni". "Conosco la sensibilità del ministro - ha sottolineato il parlamentare dell' Ulivo - e so bene quanto egli tiene, da uomo del sud, alle regioni del sud e soprattutto alla Calabria e al suo sistema giudiziario. Un sistema ancora troppo precario per pensare ad un ridimensionamento delle strutture e delle funzioni. Anzi, credo che per la Calabria, per le emergenze che vive, vada sollecitato un potenziamento degli organici della magistratura". Per Laratta "é giusto che vi sia una razionalizzazione del pianeta giudiziario. E' sacrosanto eliminare gli sprechi così come si rende necessario togliere 'il gesso'. Del resto, l' idea di ottimizzare il sistema giustizia è contemplato nello stesso programma dell' Unione, ma ciò può riguardare la Calabria ragionando solo in un' ottica di potenziare per rilanciare un sistema che va sì rivisitato, ma per renderlo snello ed efficiente in un contesto emergenziale come la Calabria e in particolare della Provincia di Cosenza nella quale vivono quasi 800 mila abitanti"

Solidarietà di Chieffallo e Chiarella al consigliere di Lamezia

12/07 "Nell'esprimere all'amico Vincenzo Cutrì, consigliere comunale di Lamezia Terme, scontata solidarietà e indignazione per quanto subito, ritengo di dover evidenziare il grave problema della criminalità che continua ad affliggere il lametino". E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale Lepoldo Chieffallo circa le minacce ricevute dal consigliere comunale di Lamezia, Vincenzo Cutrì. "Il lavoro meritorio - ha aggiunto - svolto dalla magistratura e dalle forze dell'ordine, credo che debba essere suffragato oltre che da una maggiore dotazione organica e tecnologica degli uffici giudiziari e di forze dell'ordine (polizia, carabinieri e finanza) anche da una più attenta e partecipata politica sociale finalizzata, specie nelle istituzioni, ad un'elevata trasparenza, competenza e spirito di abnegazione".
"Al Consigliere Comunale di Lamezia Terme Vincenzo Cutrì va la mia solidarietà più viva per il vile gesto d'intimidazione fatto da ignoti nei suoi confronti". E' quanto sostiene in una nota il consigliere regionale Egidio Chiarella. "Quando vengono dati questi 'tristi segnali' - ha aggiunto - bisogna alzare il tono della politica, sostituendo alle liti giornaliere, la capacità di programmare, sentendo il territorio in tutte le sue articolazioni. Questo deve fare la politica, per facilitare il lavoro della Magistratura e delle Forze dell'Ordine, la Polizia, i Carabinieri e la Finanza, che a Lamezia sono ottimamente rappresentati a vari livelli, ma che mancano purtroppo ancora, di una efficiente dotazione tecnologica e organica, nonostante le prese di posizione pubbliche e chiare del Procuratore della Repubblica di Lamezia".

Stefano Perri eletto coordinatore regionale della FGCI

12/07 Si è svolta venerdì scorso presso la sala della Filt-Cgil di Lamezia Terme l'Assemblea regionale della Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani della Calabria. Durante l'Assemblea è stato nominato il nuovo Coordinatore Regionale, Stefano Perri, che guiderà la Fgci fino alla prossima stagione congressuale. "Sarà importante da qui in avanti - ha detto il neo eletto Coordinatore Perri - costruire una rete di confronto e partecipazione che possa coinvolgere i giovani di tutte le province. La costruzione politica e le iniziative dovranno essere armonizzate secondo la linea politica regionale che costruiremo insieme. La strenua lotta contro tutte le mafie, un sistema professionale che smantelli la precarietà e il lavoro nero e la costruzione di un sistema scolastico laico, gratuito e all'avanguardia, questi gli obiettivi politici che i giovani calabresi devono porsi se vogliono davvero incidere nel percorso di cambiamento per il quale la FGCI lotta da anni". Anche in quest'ottica è stato organizzato il primo Corso di Formazione Politica, che si terrà a Gambarie dal 20 al 23 luglio, indirizzato proprio ai più giovani militanti del Partito dei Comunisti Italiani. Ha concluso i lavori dell'Assemblea il Segretario Regionale del Partito dei Comunisti Italiani, Michelangelo Tripodi, che si é detto soddisfatto dell'ottima organizzazione che i giovani del Partito si stanno dando da un paio d'anni a questa parte. "E' importante - ha detto Tripodi - che il Partito guardi sempre con maggiore interesse all'esperienza giovanile. La Fgci in Calabria è diventata una splendida ed importante realtà. Sono convinto che da qui in avanti sarà possibile fare ancora meglio".

Angela Napoli (AN) “Accertare e colpire l’abusivismo edilizio”

12/07 Angela Napoli, deputato di An, ha presentato un' interpellanza al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e ai ministri dell' Interno, Giuliano Amato, e della Giustizia, Clemente Mastella, in relazione al nubifragio del 3 luglio scorso a Vibo Valentia per sapere "se non ritengano necessario e urgente - è scritto nel testo - accertare e colpire le responsabilità dell' imperante abusivismo e dissesto idrogeologico". "Il nubifragio - afferma Napoli - ha provocato lo straripamento di alcuni fiumi e lo smottamento di terreni che hanno causato ingenti danni alle abitazioni delle frazioni di Vibo Marina, Bivona e Longobardi. Purtroppo, pero, le numerose visite dei rappresentati istituzionali non hanno prodotto i conseguenti interventi necessari alle popolazioni colpite. A distanza di cinque giorni l' interpellante ha constatato la scarsezza di uomini e mezzi; del tutto insufficienti le presenze degli uomini della protezione civile, alcuni di loro, giunti da varie parti d' Italia, sono stati costretti a ripartire a causa della mancanza di postazioni d' appoggio; insufficiente, altresì, la presenza dei militari dell' esercito e vigili del fuoco e pochissimi i mezzi meccanici che non hanno lavorato, come avrebbero dovuto, 24 ore su 24". Nell' interpellanza, la parlamentare chiede quindi di conoscere "quali urgenti iniziative si intendano attuare per accertare le illiceità presenti nell' organismo della Protezione civile regionale calabrese, le urgenti iniziative che si intendano attuare per sopperire i gravi disagi che incombono sui cittadini colpiti dall' alluvione e per far sì che gli stessi siano trattati con pari dignità ed equità". Al presidente Prodi e ai ministri Amato e Mastella, Napoli chiede, infine, "se non ritengano necessario e urgente individuare un' Autorità di controllo per garantire la equità di distribuzione degli aiuti finanziari già stanziati e di quelli che certamente dovranno aggiungersi".

Interrogazione di Caruso (PRC) “Perché intervenuta la polizia ad una manifestazioni di genitori a Roggiano?”

10/07 Il deputato di Rifondazione comunista Francesco Caruso ha presentato un' interrogazione al Ministro dell' Interno per, e' scritto in un comunicato, ''chiedere spiegazioni circa l' uso improprio delle forze dell' ordine intervenute a fronteggiare una normale e legittima protesta democratica di cittadini-genitori abitanti nel comune di Roggiano Gravina, accusati di interruzione di pubblico servizio, ai quali, peraltro, erano stati notificati 75 decreti penali di condanna emessi dal Tribunale di Cosenza con sanzioni pecuniarie da 1.700 e 1.140 euro''. ''I fatti - prosegue la nota della federazione provinciale di Cosenza del Prc - si riferiscono alla protesta di alcuni cittadini dimoranti nella periferia di Roggiano Gravina e si sono verificati il 23 ed il 26 settembre scorso, quando i medesimi, perlopiu' braccianti agricoli e casalinghe, hanno inteso manifestare per l' eccessivo aumento del ticket per lo scuolabus dei loro figlioli, tutti frequentanti la scuola dell' obbligo, passato da 9 euro a 25 euro in conseguenza della privatizzazione del servizio pubblico. Prima di promuovere lo stato di agitazione, i genitori vessati avevano tentato inutilmente di risolvere il problema in alcuni incontri avuti con il Sindaco Giuseppina Castelli. Le iniziative del 23 e del 26 settembre, regolarmente pubblicizzate, probabilmente sono state mal tollerate dal Sindaco, che ha inviato una nota al Procuratore della Repubblica di Cosenza, al Comando Provinciale dei Carabinieri ed al Prefetto, paventando una situazione di eccessivo allarmismo rispetto alla reale determinazione degli eventi ed addirittura denunciando nominalmente due consiglieri comunali di opposizione, rei di aver espresso solidarieta' ai genitori infuriati. Alle pubbliche iniziative sono intervenute copiose ed in tenuta anti sommossa le forze dell' ordine, pure attrezzate per filmare e fotografare i padri e le madri che manifestavano per la difesa del diritto all'istruzione dei propri figli, quasi fossero pericolosi sovversivi''.

Laratta e Bruno “Si all’amnistia e all’indulto”

10/07 "Si all'amnistia e all'indulto, ma anche una giustizia più giusta e veloce". Con queste parole i parlamentari calabresi Franco Laratta e Franco Bruno hanno concluso la loro visita presso la Casa circondariale di Cosenza. Una visita, è scritto in un comunicato, a cui ne seguiranno altre in altri istituti di pena, in vista della discussione parlamentare di fine luglio sull'atteso provvedimento di clemenza. Bruno e Laratta hanno visitato il carcere cosentino accompagnati dalla direttrice, Maria Luisa Mendicino, dalla vicedirettrice, Basile, e dal comandante della Polizia penitenziaria. "La situazione del carcere di Cosenza - è stato rilevato - dal punto di vista infrastrutturale può soddisfare varie esigenze, essendo stato ristrutturato da pochi mesi. A compiere gran parte dei lavori sono stati gli stessi detenuti che si sono distinti per impegno e capacità". E questo dato, hanno sottolineato Bruno e Laratta, è importante per i processi di riabilitazione e reinserimento. Nel carcere, non ancora del tutto completato, sono ospitati 145 detenuti, di cui 31 stranieri, 19 tossicodipendenti, 6 in regime di semilibertà. Non v'é dubbio, è stato ribadito, che un provvedimento di clemenza si rende assolutamente necessario per sfoltire le carceri. "Sono rimasto colpito - ha affermato Laratta - dal fatto che dietro le sbarre vi sono tantissimi giovani: fa un certo senso vedere questi ragazzi rinchiusi in una cella con altri detenuti, a scontare una pena per i loro reati, mentre avrebbero potuto essere liberi, con i loro coetanei, per vivere una vita che offre loro molte possibilità. In ogni caso oggi il pianeta penitenziario offre numerose opportunità di riscatto". Bruno, dal canto suo, ha evidenziato la necessità di giungere celermente ad un provvedimento di clemenza. "Nella discussione in Parlamento - ha ribadito - porremo l' accento per una riforma complessiva del sistema carcerario". Il senatore dell'Ulivo ha indicato tra le priorità la necessità di interagire con gli enti locali al fine del reinserimento. Laratta e Bruno hanno anche auspicato che si realizzino progetti di formazione professionale finalizzati alla qualificazione dei detenuti in modo che una volta scontata la pena possano tornare a lavorare per sostenere le rispettive famiglie. I due parlamentari continueranno in settimana il giro per le carcere calabresi. "Vogliamo presentarci preparati al dibattito parlamentare; vogliamo conoscere la condizione di vita dei detenuti calabresi e la situazione in cui si trovano gli istituti di pena", ha detto Bruno. Laratta si è detto disponibile a sostenere la proposta di amnistia e indulto: "Sono troppo anni che in Italia non si approva un provvedimento di clemenza per i detenuti; esclusi coloro che si sono macchiati di delitti gravi, di reati di mafia e pedofilia. I partiti devono smetterla di litigare, devono invece dare seguito alle parole di Giovanni Paolo II che in visita al Parlamento italiano aveva invocato con forza un provvedimento di clemenza". All' uscita della Casa circondariale, Laratta ha incontrato brevemente il leader del Movimento "Diritti Civili" Franco Corbelli il quale ha sollecitato un forte impegno per il custode dell' Oasi Francescana, Giovanni Valentini, è scritto nella nota, "detenuto ingiustamente per un reato di ventanni fa e per il quale ha già scontato sei anni di carcere". Laratta ha auspicato la detenzione ai domiciliari per Valentini rassicurando Corbelli sul suo diretto interessamento.

Loiero: “Valorizzare il patrimonio di idee del PDM “

10/07 Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, attraverso una lettera al coordinatore provinciale di Catanzaro del Partito democratico meridionale, Piero Amato, ha inviato gli auguri di buon lavoro in vista della fase organizzativa del Partito che prende il via oggi alle Fornaci di Catanzaro. Nella lettera, Loiero scrive che "questa assemblea del Partito democratico meridionale al quale abbiamo dato vita e che già ha riscosso grandi consensi nella nostra Calabria, è un passaggio politicamente significativo che va nella costruzione del grande Partito Democratico a cui pure si sta lavorando". "Bisogna, in questa prospettiva - aggiunge il presidente - valorizzare il patrimonio di idee e di uomini che si è già raccolto attorno al nostro progetto, per offrirlo, in futuro, al nuovo soggetto politico nazionale che dovrà sostenere il presidente Prodi e la politica unitaria del centrosinistra". "Gravosi impegni istituzionali - conclude Loiero - mi trattengono a Roma, desidero comunque farvi avere i miei saluti e gli auguri di buon lavoro".

Chieste le dimissioni del segretario regionale dell’UDC

08/07 Pasquale Inzitari, consigliere nazionale dell'Udc, invita il segretario regionale del partito, Franco Talarico, a dimettersi "in conseguenza anche - sostiene Inzitari - degli ultimi risultati elettorali, fortemente negativi, in un momento nel quale l'Udc si è invece affermata nel centro e nel nord Italia". Secondo Inzitari, "la gestione di Talarico è stata fortemente deficitaria sul piano organizzativo, a differenza della precedente, che invece brillava per organizzazione e confronto democratico". Il consigliere nazionale dell' Udc esprime anche "la massima solidarietà ai giornalisti che - dice - sono stati allontanati dal segretario Franco Talarico durante i lavori della direzione regionale del partito, svoltasi ieri a Lamezia. Non si può invitare la stampa - sostiene Inzitari - per poi allontanarla al fine di nascondere all'opinione pubblica eventuali dissensi che possono esistere all'interno della vita democratica di un partito. Tutto questo si è verificato ieri durante il mio intervento nella direzione regionale dell' Udc. Questa prassi ci riporta indietro di decenni e si ricollega ad esperienze e culture che mal si conciliano con la storia del cattolicesimo democratico. Ritengo, inoltre, non condivisibile il modo ducesco con il quale il segretario Talarico ha inteso interpretare il suo ruolo, nominando in maniera del tutto arbitraria e non concertata l'esecutivo regionale. Questo esecutivo, figlio della volontà esclusiva dell'oligarchia di partito è del tutto privo di qualsiasi legittimazione democratica. La direzione di ieri, svoltasi in un clima surreale, con la relazione introduttiva del segretario che rivendicava i risultati positivi dell'Udc, negando un'amara quanto evidente realtà che ci vede in crisi profondissima in tutte le province calabresi, merita un'attenta riflessione". "Stigmatizzo infine la volgare canea - conclude Inzitari - che si è aizzata contro Franco Cimino che desiderava intervenire nel dibattito per spiegare le sue recenti scelte politiche".

Bianchi (DL) “Buona presenza della donne nella Giunta di Cosenza”

07/07 "Un importante passo avanti nella politica della regione. Quattro donne presenti in giunta é un vero e proprio traguardo; a questo punto mi auguro che sia l'inizio di una nuova era politica". E' quanto afferma Dorina Bianchi, deputato della Margherita, che parla di "piena soddisfazione e totale approvazione per la scelta del sindaco Perugini". "Il mondo rosa avanza - prosegue Bianchi - e sono convinta che, con i meccanismi di competizione o adeguamento che subentreranno, lentamente l' esempio sarà seguito da molti. Tutto questo segnerà una svolta positiva nella politica di questa regione: le donne hanno grande concretezza e forte spirito d' iniziativa ed è positivo che questo sia messo a servizio della politica"

Pichierri (Udc) “Aria pulita di centro”

07/07 "Gianfranco Fini ha detto, a mio avviso molto lucidamente, che la 'Cdl cosi come l'abbiamo conosciuta è finita, rilanciando la necessità di rivedere l'area del centrodestra e credo che una parte considerevole e vincolante della sinistra radicale non sia compatibile con un riformismo europeo e mondiale che è funzionale alla modernizzazione. Per questo ci vuole aria pulita di centro". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Franco Pichierri, consigliere nazionale dell'Udc. "Aria di revisione riformatrice e di attenzione verso il ceto medio, di premura sociale e solidale e di moderazione nei toni, di dialogo, ma anche di ferma adesione alle politiche estere occidentali: sono questi - aggiunge Pichierri - gli obiettivi da raggiungere. Tutto questo può nascere anche in Calabria e come dirigente politico seguo con molta attenzione quello che stanno facendo da anni Enzo Damiano e Alberto De Maio e tanti altri amici cattolici e liberali. Si tratta di una semina di idee che è trasversale ai due poli attuali e che potrebbe divenire attualità politica nel breve volgere di qualche mese. Si tratterà allora di uscire allo scoperto e di vedere chi è disposto ad investire su un percorso di centro popolare che avrà un forte legame con il mondo delle piccole e medie imprese, dell'artigianato, del volontariato, del commercio, dell'associazionismo, con i dipendenti pubblici. Un centro interclassista. Noi vogliamo esserci per ricostruire un'area alternativa alla sinistra radicale che è stata sconfitta dalla storia e che oggi ancora condiziona i governi progressisti italiani e per ricongiungerci con tanti amici di centro da cui oggi, ma ancora per poco, questo bipolarismo consunto ci divide".

Sciopero della fame al CPT di Lamezia. Caruso (Prc) “I Cpt un esperimento fallito”

07/07 "I migranti rinchiusi nel Centro di permanenza temporanea di Lamezia Terme 'malgrado tutto' hanno iniziato oggi lo sciopero della fame". Lo ha riferito, in una dichiarazione, Francesco Caruso, deputato di Rifondazione comunista, che oggi ha visitato la struttura di accoglienza. "Li ho trovati sui tetti - ha detto Caruso dopo aver incontrato alcuni dei manifestanti - e mi hanno annunciato che faranno lo sciopero della fame a oltranza. Chiedono il rispetto dei diritti minimi essenziali: igiene, assistenza legale, assistenza alimentare. Denunciano condizioni di vita inumane e non hanno intenzione di recedere dalla protesta. Questo ennesimo episodio dimostra ancora una volta come ci sia poco da migliorare nei Cpt. Non basta mettere due tendine alle finestre per migliorare la loro condizione di reclusi forzati. I centri di permanenza sono un esperimento fallito e superato. Bisogna andare oltre queste vere e proprie galere, avviando politiche di inclusione nel rispetto dei diritti di questa povera gente in fuga dalla fame e dalle guerre".

Fedele (FI) “L’università di Reggio non è un feudo del Ministro Bianchi”

07/07 "E' quanto mai strano, direi scandaloso, che un Ministro della Repubblica, interferisca, partecipi, indirizzi e tenti di orientare le scelte libere di chi è deputato all'elezione del Rettore. L' Università di Reggio Calabria non è un feudo che si lascia in eredità". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, Luigi Fedele, deputato di Forza Italia. "L' autonomia dell' Università è inviolabile - sostiene Fedele - da sempre, tutti abbiamo affermato e continuiamo ad affermare che, la scuola e l' Università in particolare, debbano avere una loro autonomia che la politica non può permettersi di intaccare. Principio, che il centrosinistra in particolar modo ha da sempre sostenuto. E' molto singolare invece quello che si sta verificando all' Università di Reggio dove sono in corso le elezioni per il rinnovo della carica di rettore". "Fino ad ora - prosegue Fedele - ci eravamo astenuti dall' intervenire sulla vicenda perché ritenevamo e tuttora riteniamo che siano il corpo docente, il personale amministrativo e gli studenti gli unici soggetti legittimati a scegliere il nuovo rettore. Così non è accaduto per altri. Pertanto sarebbe più opportuno e più etico che il ministro Bianchi si astenesse da qualsiasi ingerenza. Sarebbe invece molto più utile che il Ministro si dedicasse al suo dicastero, e per quanto attiene in particolare la Calabria, si occupasse delle questioni della viabilità e degli interventi del Governo per fronteggiare gli ingenti danni causati nella provincia di Vibo Valentia dal violento nubifragio abbattutosi nei giorni scorsi. Quello che sta accadendo per il rinnovo della carica di rettore è davvero molto grave e noi intendiamo denunciarlo con forza". "Ci dica il Ministro piuttosto - il parlamentare di Fi - la sua posizione circa la missione italiana in Afghanistan visto che quando il Consiglio dei Ministri l'ha approvata, lui era assente (malato?). I danni provocati al Sud e alla nostra regione, dopo le sue prime esternazioni sulle grandi opere pubbliche e sul Ponte sullo Stretto in particolare, sono ancora sotto gli occhi di tutti tanto che il Presidente Prodi l' ha invitato a tacere". Per Fedele "sarebbe pertanto opportuno ed auspicabile lasciare in piena autonomia gli elettori che, ci auguriamo, possano, nella prossima convocazione utile, scegliere finalmente il rettore della nostra Università, il migliore che loro riterranno, nell' interesse degli studenti e del nostro territorio. Ma, in ogni caso, liberi da ogni condizionamento esterno".

Di Giacomo Mancini la dichiarazione di voto sulla Commissione antimafia della Rosa nel Pugno

07/07 Giacomo Mancini ha svolto a nome del gruppo Parlamentare della RNP alla Camera dei Deputati la dichiarazione di voto finale a favore delle introduzione della commissione antimafia .Questo il testo del suo intervento: I Deputati della Rosa nel Pugno voteranno a favore dell'istituzione della Commissione Antimafia. Durante la storia repubblicana per sette volte è stata istituita una commissione con compiti e funzioni simili a quella che stiamo oggi votando.
I risultati ottenuti non sempre sono stati positivi. Ad una prima fase in cui l'attività della Commissione è stata fondamentale per cominciare a conoscere i comportamenti, le modalità di affiliazione e le condotte illecite delle organizzazioni criminali, ne è seguita un'altra durante la quale l'attività della Commissione è stata quasi ad esclusivo supporto dell'azione istruttoria di alcune procure della Repubblica che hanno imbastito procedimenti penali discussi e discutibili. Si è passati dall'equilibrio garantito dalla Presidenza Alinovi e Chiaromonte alla partigianeria dei tempi più recenti duranti i quali la Commissione è arrivata ad accogliere e ad ascoltare criminali pluriomicidi ai quali è stata data la credibilità che gli antichi concedevano agli oracoli. Negli ultimi tempi poi la Commissione ha offerto l'occasione per occupare piccoli piedistalli dai quali quelli che Leonardo Sciascia definiva i professionisti dell'antimafia hanno impartito i loro sermoni. Oggi con questo voto auspichiamo che si apra una nuova fase e che la nuova Commissione parta con un nuovo slancio e un rinnovato impegno. Dinanzi a noi ci sono nuove sfide. La prima riguarda la conoscenza di una fenomenologia criminale in espansione che allarga la sua influenza dagli insediamenti storici in alcune regioni meridionali a tutto il paese ed anche fuori dai confini nazionali. La nuova criminalità opera con nuovi e più penetranti mezzi diversificando la propria attività illecita. E' per questo che occorre avere una conoscenza ancora più approfondita al fine di predisporre strumenti più adeguati per il controllo. E' qui che nasce la seconda sfida: quella di definire strumenti di controllo che possano coniugare l'esigenza investigativa alla salvaguardia dei diritti individuali. Infatti nella storia della nostra democrazia è troppe volte prevalsa l'impostazione secondo la quale la politica di prevenzione criminale migliore è quella che limita maggiormente i diritti individuali dei singoli cittadini. Noi socialisti e noi radicali abbiamo sempre criticato e avversato questa impostazione. È purtroppo però essa ha trovato troppe volte ascolto e applicazione con il varo di provvedimenti emergenziali in materia penale, processuale e di modifica dell'ordinamento penitenziario sui quali oggi è giusto e doveroso che la nuova Commissione porti la sua attenzione promuovendo una valutazione molto più attenta e molto più approfondita. Riteniamo utile che si avvii un attento monitoraggio al fine di sapere se il costo elevatissimo per uno stato di diritto nel comprimere i diritti individuali sia valso in risultati positivi nel contrasto dell'attività della criminalità organizzata. Da questo punto di vista la nostra risposta è certamente negativa. Questa nostra valutazione riguarda la normativa del regime carcerario del 41-bis, sul quale nella discussione generale alcuni colleghi si sono intrattenuti e contro il quale nella passata legislatura, noi socialisti in Parlamento ed i radicali con una forte opera di denunzia all'opinione pubblica, ci siamo schierati. La terza sfida che riteniamo l'attività della Commissione da istituire dovrà affrontare è quella che riguarda il collegamento tra la criminalità organizzata e la rappresentanza politica e istituzionale ai diversi livelli. La riflessione ha ad oggetto la selezione della classe dirigente che non può riguardare l'attività della magistratura nè tanto meno le indagini della magistratura inquirente ma al contrario deve essere patrimonio della classe dirigente del nostro paese. La domanda che dobbiamo porci è chi e come scegliere i candidati alle elezioni. A tal proposito faccio notare che quei partiti che in questa aula hanno preso la parole per proporre norme rigide sui requisiti per far parte della Commissione antimafia sono quelli più ospitali nei confronti di soggetti "chiacchierati" e che bussano alle loro porte soprattutto nelle regioni meridionali. In questa direzione i recenti fatti collegati all'omicidio del vice presidente del consiglio regionale della Calabria stanno drammaticamente a ricordare la situazione negativa che si vive all'interno di alcuni partiti. Sono questi i temi che la Rosa nel Pugno porrà all'attenzione della nuova Commissione antimafia con l'augurio che attraverso i lavori di essa potranno darsi risposte positive al contrasto della criminalità organizzata ed insieme risposte adeguate a chi ha a cuore la tutela dello Stato di diritto.

I socialisti tornano alla guida di Crotone

06/07 "Con il varo della nuova Giunta Comunale guidata da Peppino Vallone i socialisti sono ritornati nel governo della città di Crotone, dopo un lungo periodo di assenza". E' quanto si afferma in una nota della federazione provinciale di Crotone della Rosa nel Pugno. "La precedente presenza nell'esecutivo comunale - prosegue la nota - era legata a validissimi amministratori, con punte di eccellenza raggiunte dall'indimenticabile figura del compagno Visconte Frontera negli anni che vanno dal 1964 al 1994, da sempre legato ad un altro punto di riferimento storico come Giacomo Mancini, fulgidi esempi di governanti che hanno mostrato di saper ben governare. Adesso, a ricoprire la carica di assessore al Comune di Crotone è stato chiamato Giovanni Rizzuto. Giovane professionista, per la prima volta affacciatosi nell'agone politico, il compagno Rizzuto rappresenta il volto nuovo con il quale la Rosa nel pugno intende presentarsi ai cittadini di Crotone, all'insegna della competenza, della coerenza e della trasparenza che sono sempre stati i nostri principi cardine laddove si è ricoperto mansioni di amministratori". "Questa scelta, frutto del buon risultato ottenuto - è aggiunto la nota - nel corso delle ultime elezioni comunali, rappresenta per i socialisti della Rosa nel pugno una tappa importante, anche in considerazione del fatto che il partito, dopo la diaspora socialista e le vicende legate alla figura di Craxi, si era praticamente dissolto. Grazie alla perseveranza del gruppo storico e di coloro che sono rimasti sempre fedeli agli ideali socialisti, ed alla guida dall'attuale segretario provinciale del partito, Giuseppe Poerio, è cominciata una lenta ma costante ascesa, che ha portato ai lusinghieri risultati odierni. In effetti, i socialisti della Rosa nel pugno, oggi, non solo sono radicati profondamente nel territorio, come hanno dimostrato gli esiti delle elezioni provinciali, regionali e nazionali, ma occupano posizione di assoluto rilievo nell'ambito di diverse amministrazioni del territorio". "La Federazione di Crotone - conclude - è molto vicina agli organi nazionali del partito, come dimostra la venuta in città di Enrico Boselli per due volte nell'arco di un mese, e anche i nostri rappresentanti al governo sapranno mostrare la dovuta attenzione nei confronti del nostro territorio. Auguriamo al compagno Rizzuto ed al neo sindaco Peppino Vallone buon lavoro ed alla Giunta una piena operatività in tempi brevi per dare al più presto le risposte alle mille esigenze che il territorio aspetta ormai da anni".

I parlamentari Bruno e Laratta in visita nelle carceri calabresi

06/07 I parlamentari calabresi Franco Laratta e Franco Bruno, della Margherita, visiteranno alcune carceri della Calabria. Lunedì il deputato e il senatore saranno impegnati nella casa circondariale di Cosenza. In seguito sarà la volta di altri istituti di pena in provincia di Cosenza ed in altre località della regione. La visita nei penitenziari, è detto in una nota, è stata decisa in vista della discussione alla Camera sull'amnistia e l'indulto, fissata a Roma per il prossimo 24 luglio. "Sappiamo - hanno detto Bruno e Laratta - che la situazione nelle carceri calabresi è estremamente difficile, ma vogliamo renderci conto da vicino della sostenibilità delle strutture carcerarie, non solo per quanto riguarda l'universo dei detenuti, ma anche della polizia penitenziaria e degli operatori che quotidianamente vivono nel disagio e nella precarietà delle strutture". I due parlamentari della Margherita esprimono fiducia che si possa giungere "ad una soluzione positiva e condivisa per sfoltire gli istituti di pena, anche per dare corpo allo straordinario incipit di papa Giovanni Paolo II che facendo visita al Parlamento qualche anno fa, fece un forte appello in favore dell'amnistia. Sono 17 anni che non si vara un simile provvedimento di clemenza e oggi i tempi sono maturi per affrontare questo tipo di impegno con senso di responsabilità politica e istituzionale. E il fatto che l'argomento sia stato calendarizzato per il prossimo 24 luglio - concludono Bruno e Laratta - è molto indicativo della volontà di avviare una discussione seria e costruttiva in tal senso. Una volontà che rispecchia pienamente le indicazioni programmatiche dell'Unione".

Centro Lazzati “Laratta presidente ideale della Commissione antimafia”

06/07 "Il fenomeno mafioso in Italia, attraverso le sue molteplici forme tentacolari, vede purtroppo la nostra regione vantare un triste primato attraverso la ‘ndrangheta, ormai universalmente riconosciuta come la più pericolosa ed organizzata struttura mafiosa nazionale ed internazionale." Eì quanto scrive in una nota il Centro Studi regionale "G. Lazzati".
L’omicidio efferato dell’On. Franco Fortugno, vice presidente del Consiglio Regionale della Calabria, è stata la dimostrazione più clamorosa di come la ‘ndrangheta, unitamente alle zone grigie del malaffare e della malapolitica, abbia voluto dimostrare con arroganza la prevalenza ormai acquisita dell’antistato sullo Stato di diritto.
Noi del Centro Studi Regionale “Lazzati” abbiamo già da molti anni lanciato l’allarme, di fronte al rischio che il fenomeno mafioso non venga adeguatamente e seriamente affrontato a livello nazionale e regionale, con il rafforzamento dell’impianto legislativo antimafia e con un sempre più preciso e deciso impegno dello Stato nel dedicare risorse straordinarie in termini di Forze dell’Ordine e di Magistrati da impiegare nel territorio calabrese, da considerare ormai come vero e proprio territorio di frontiera su un fronte di guerra dallo Stato, a quanto appare, ancora non pienamente recepito.
Conseguenzialmente a queste considerazioni il nostro Centro Studi ha deciso da oltre quindici anni di imboccare la strada della lotta concreta alla mafia, non accontentandoci della sola testimonianza e dell’educazione alla legalità rivolta ai giovani, ma cercando forme concrete ed incisive di lotta al fenomeno mafioso: in questo quadro si inserisce il Disegno di Legge, ormai conosciuto come “DdL Lazzati”, da noi ispirato nell’impianto legislativo e tendente a impedire la possibilità di effettuare propaganda elettorale per i soggetti sottoposti a misure di sorveglianza speciale. Come effetto collegato a tale divieto è prevista nell’articolato la decadenza immediata da qualsiasi carica elettiva ottenuta per quel candidato che, con certezza processuale, fosse risultato eletto attingendo a quei serbatoi maledetti dei voti inquinati dalla mafia. E’ fin troppo evidente, anche alla luce dei recentissimi sviluppi relativi alle indagini sull’omicidio Fortugno, quanta importanza potrebbe avere una legge che chiudesse in maniera definitiva certi rubinetti del consenso.
Pochi parlamentari coraggiosi si sono spesi senza paura su questo fronte, e tra questi troviamo certamente un giovane parlamentare calabrese, l’On. Franco Laratta, che sia pure di recente elezione al Parlamento ha già dimostrato avere non solo la determinazione, ma anche la capacità di assumersi grandi responsabilità di lotta concreta e fattiva al fenomeno mafioso.
L’On. Laratta rappresenta quella Calabria che vuole cambiare, che affonda le sue radici nel sangue dei suoi martiri della lotta alla mafia come il sindacalista Giuseppe Valarioti, il giudice Antonino Scopelliti, e di tutte le centinaia di calabresi onesti che hanno visto la loro vita recisa dal vile piombo mafioso, e che da quel sangue purissimo trae linfa vitale e forza morale, ed è anche forma visibile di quella meravigliosa sinergia positiva che in Calabria sta diventando una vera rete della legalità, che vede insieme all’On. Laratta il nostro Centro Studi, i “ragazzi di Locri” del movimento “E adesso ammazzateci tutti” fondato da quel giovane coraggioso Aldo Pecora che tanto è riuscito a fare per dare un’immagine diversa e piena di speranza della Calabria nel resto d’Italia e nel mondo, nonché dalla associazioni, movimenti, organizzazioni laiche e religiose, scuole, sindacati, giovani donne e giovani uomini, padri e madri di famiglia che hanno deciso che bisogna lottare insieme e con coraggio.
L’On. Franco Laratta può quindi, a nostro avviso, rappresentare la persona giusta da nominare alla Presidenza della Commissione Parlamentare Antimafia, ed in questo senso facciamo appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché parta dai massimi livelli Istituzionali un chiaro messaggio di impegno concreto nella lotta alla mafia e di speranza per tutti i cittadini che vedono finalmente una luce in fondo al tunnel.

Papasso (RNP) “Realizzare l’aeroporto di Sibari”

05/07 ''L'aeroporto della Sibaritide va realizzato. E' un'importante infrastruttura necessaria per il decollo socio-economico della Sibaritide. Respingiamo con forza le contrarieta' espresse dal ministro Bianchi alla realizzazione di questa importante e vitale infrastruttura necessaria per lo sviluppo della Sibaritide, del Pollino e dell'intera provincia di Cosenza''. E' quanto ha detto il segretario provinciale di Cosenza della Rosa nel Pugno, Gianni Papasso, nel corso di una conferenza stampa sul tema: ''Aeroporto di Sibari: una infrastruttura per lo sviluppo''. ''Come socialisti - ha aggiunto - assumiamo l'impegno di lavorare in tutte le Istituzioni che ci vedono presenti (Governo, Parlamento, Regione Calabria e Provincia) per far si' che si mettano in atto, nel piu' breve tempo possibile, azioni concrete ai fini della realizzazione di questa importantissima infrastruttura. Naturalmente, attorno a questa proposta, noi ricercheremo solidarieta', consenso e auspichiamo di poter lavorare, senza barriere partitiche, assieme a tutte le forze politiche, sociali e sindacali''. ''Tutti insieme per costruire - ha concluso Papasso - un nuovo processo di sviluppo per la Sibaritide, il Pollino e l'intera provincia di Cosenza''.

Eva Catizone nel direttivo dell’Associazione per il Partito Democratico

05/07 L' ex sindaco di Cosenza Eva Catizone è entrata a far parte del consiglio direttivo dell' Associazione per il Partito democratico (Apd) a conclusione di un' iniziativa che si è svolta a Roma. Catizone, già componente del coordinamento nazionale, è stata nominata nell' organismo composto da Gregorio Gitti (portavoce), Giorgio Bogi, Osvaldo Cammarota, Giovanni Kessler, Claudio Lodici, Ignazio Puleo e Riccardo Sarfatti. "Sono orgogliosa - ha detto Catizone - di essere stata chiamata a collaborare alla fase di costruzione di questa nuova casa comune che sarà il Partito democratico, un luogo aperto, plurale, un luogo d' incontro e sintesi delle diverse anime e delle diverse sensibilità del centro-sinistra. E' una bella sfida nella quale mi impegnerò con la determinazione di sempre, lusingata peraltro dal fatto che questo mio coinvolgimento sia nato dal basso, all' interno di una associazione che mette in primo piano i cittadini e i diritti di cittadinanza".

P. Mancini “A trentanni dall’avvento di Craxi nel PSI”

04/07 (Pietro Mancini) C’ ero anch’ io a cena, da “ Piperno “, noto e vecchio ristorante del ghetto ebreo, con Giacomo Mancini e lo stato maggiore della allora forte corrente manciniana, in quelle serate afose del luglio 1976, che seguivano gli infuocati dibattiti del Comitato centrale, convocato in un un brutto albergone romano sulla via Aurelia, il Midas Palace. A mio padre, allora, pensava una larga parte della dirigenza socialista come all’ unico uomo forte, in grado di praticare nel corpaccione del Psi, reso molle e indolente dalla lunga gestione di De Martino, che ne aveva legato le sorti a quelle dei comunisti, un salutare elettrochoc. Ma Mancini, ai suoi amici e anche a me, che avrei visto favorevolmente il suo ritorno in campo, 4 anni dopo l’amarezza del congresso di Genova, rispose picche, dicendo che, per rilanciarsi, il partito doveva rinnovarsi. Nella politica, ma anche nel gruppo dirigente. Molti osservatori e presunti storici, ancora oggi, a 30 anni dall’ avvento di Craxi al timone del PSI, sono convinti che Giacomo Mancini sostenne la candidatura del deputato milanese, perché certo di poterlo influenzare. Era un rilievo, che faceva infuriare, e non poco, mio padre, che più volte smenti’, con sdegno e irritazione, questa versione dei fatti, che - aggiungeva, tagliente - “ qualche imbecille ha fatto circolare “.
Bettino Craxi, allora giovane deputato della corrente di Nenni, frequentava la nostra casa romana di piazza Cairoli dal 1968, prima dell’ unificazione Psi-Psdi. E Mancini fece il nome di Bettino, al “ Midas “, come nuovo segretario, alla fine della riunione della direzione, convocata per prendere atto delle dimissioni dalla segreteria di De Martino, inevitabili dopo la batosta elettorale e l’ addio del demartiniano milanese Giovanni Mosca alla vice- segreteria. Avvicinandosi a Craxi, Giacomo, come sempre parco di parole, gli disse : “ Bettino, questo può essere il tuo momento ! “. E l’ex direttore dell' " Avanti ! ", Franco Gerardi, allora manciniano e successivamente, come tanti, passato con il trionfatore del 1976, ha ricordato cosi’ la decisiva riunione della nostra corrente al “ Midas “ : “ Giacomo sapeva che si doveva rinnovare e aveva i voti per decidere il nuovo segretario. Ma non voleva essere lui a parlare contro De Martino. Perciò, conoscendo la mia simpatia per Craxi, apri’ quella riunione, dando per primo la parola a me. Io - ha aggiunto Gerardi – dissi pressappoco cosi’ : voi tutti sapete che io considero De Martino il peggior segretario che il PSI abbia mai avuto. Enrico Manca sarebbe un De Martino peggiorato per i suoi difetti. Antonio Giolitti è rimasto imbalsamato nel ghiaccio, che l’ ha avvolto, quando è uscito dal PCI. Non resta che sperare in Bettino. Giacomo non apri’ bocca e la riunione fini’ li’”.
Ma i rapporti tra i due leader cominciarono presto a guastarsi, dopo che Craxi, forse mal consigliato da qualche suo modesto collaboratore, tento’ di emarginare Mancini, che aveva un carattere molto forte e orgoglioso, come del resto Bettino. Fu un errore, perché io credo che grazie a una più proficua, leale e fruttuosa collaborazione tra Bettino e quello che Giorgio Forattini, in una celebre vignetta, disegnò come la levatrice del nuovo segretario, avrebbe potuto svilupparsi, ed essere ancora in campo, un partito socialista forte, con la schiena dritta e autonomo dai comunisti. I quali, ai due ex segretari socialisti, in vita e pure post - mortem, non hanno risparmiato una lunga serie di comportamenti ingiusti, ostili e protervi.

Donnici “nessun ricorso alla Commissione giuridica della UE”

04/07 "Nessun ricorso è stato presentato alla Commissione giuridica del Parlamento Europeo contro la proclamazione di Achille Occhetto a seguito delle dimissioni dell' onorevole Antonio Di Pietro. E' stata semplicemente indirizzata una lettera al presidente Borrell in cui chiedevo la sospensione della procedura di surroga in attesa del pronunciamento delle autorità competenti". E' quanto afferma, in una dichiarazione, Beniamino Donnici circa la notizia, pubblicata da alcuni organi di stampa, secondo cui l' organismo del Parlamento europeo avrebbe respinto il ricorso presentato dallo stesso Donnici per la mancata assegnazione del seggio elettorale. "Lo stesso Borrell, in data 7 giugno, - ha aggiunto Donnici - mi rispondeva precisando che il Parlamento Europeo non poteva far altro che prendere atto della proclamazione perché la competenza sui contenziosi appartiene esclusivamente alle autorità dei singoli stati membri. Il ricorso, infatti, è stato presentato nei termini di legge al competente Tar del Lazio, che lo discuterà nel merito nell'udienza fissata per il prossimo 13 luglio"

Spini “Il nuovo partito sia in socialismo europeo”

03/07 Il membro della direzione nazionale dei Ds, Valdo Spini, ha presentato oggi a Lamezia Terme il suo libro "Compagni siete riabilitati! Il grano e il loglio dell'esperienza socialista 1976-2006" presso il Teatro Umberto. All'iniziativa, presieduta da Costantino Fittante, sono intervenuti Giuseppe Masi dell' Università della Calabria, Santi Fedele dell'Università di Messina e Franco Ambrogio dei Ds. Erap resente anche Rosario Olivo neoeletto sindaco di Catanzaro. "Nel suo intervento Spini - è scritto in una nota - ha sottolineato che siamo ormai a 30 anni esatti dal Comitato centrale del Midas Hotel che si aprì a Roma il 12 luglio del 1976 e che portò all'elezione di Bettino Craxi alla segreteria dello Psi. A 30 anni di distanza è giunto il momento di fare una riflessione storica anche per discernere, come dice lo stesso titolo del libro di Spini, il grano dal loglio dell'esperienza socialista italiana, quello che ha avuto di positivo e quello che ha avuto di negativo tanto più questo n una terra di grandi tradizioni socialiste come la Calabria". "C'é un compito - ha detto Valdo Spini che è membro della Direzione Nazionale Ds - che ci riguarda nell'attualità, ed è quello di difendere l'appartenenza della sinistra italiana e del riformismo italiano al Partito del Socialismo Europeo. Ad una analisi più attenta tutti dovrebbero convenire che non regge l'idea che l'Italia sia l'unico paese in cui la forza di centro sinistra non appartenga al campo di forze che vede insieme socialisti, social democratici e laburisti, credenti e non credenti, cristiani e laici. L'appartenenza al Socialismo Europeo è garanzia di laicità di pluralismo e di valori identitari". Nel corso dell'incontro Valdo Spini ha anche annunciato di avere firmato un appello che vede molti giovani protagonisti, perché i Ds si facciano portatori esplicitamente dell' esigenza che il nuovo partito unitario dell'Ulivo, si collochi nel Socialismo Europeo e Internazionale.

Laratta (DL) “I parlamentari calabresi sostengano il PDL Lazzati”

03/07 "Mi appello a tutti i parlamentari calabresi di destra e di sinistra affinché sostengano il progetto di legge del centro Studi Lazzati del giudice Romano De Grazia al fine di impedire le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni". E' quanto sostiene in una nota deputato dell'Ulivo Franco Laratta. Nella nota, inoltre, si auspica che il provvedimento venga calendarizzato al più presto per "fare approvare entro la fine dell'anno un testo che giace in parlamento da un decennio e che in questa legislatura è stata ripresentato dalla parlamentare di An, Angela Napoli". Laratta si dice convinto che questo tipo di iniziative, "soprattutto quelle di contrasto alla 'ndrangheta vadano sostenute con un forte spirito di coesione al di la' delle appartenenze politiche". Per il parlamentare tutto il Mezzogiorno e la Calabria in particolare "hanno bisogno di uno strumento di questa natura per stroncare le commistioni tra segmenti della politica e la mafia, che sceglie e utilizza i propri candidati nei vari censessi elettivi. Il ddl del centro studi Lazzati prevede solo tre articoli a modifica della legge n. 1423/56, per disporre il divieto di propaganda elettorale a chi è sottoposto a misura di sorveglianza speciale". "Un provvedimento - ha concluso Laratta - che fa decadere dalla carica elettiva chiunque abbia beneficiato dei voti delle 'ndrine togliendo a queste il potere contrattuale instaurato, direttamente o indirettamente, con i politici eletti''.

Zicaro (PLI) “Cosenza ha bisogno della sede della Corte d’Appello”

02/07 “L’iniziativa dell’On. Ennio Morrone circa l’istituzione a Cosenza di una sezione staccata della Corte di Appello di Catanzaro è giusta e va sostenuta da tutti i politici cosentini senza distinzione di colore politico”. Questo è quanto afferma Valerio Zicaro della segreteria del PLI di Cosenza. “L’On. Morrone, -dichiara Zicaro- con tale iniziativa, persevera in merito ad una questione aperta da moltissimi anni e che ha visto impegnati, nel corso delle legislature, alcuni – non tutti in verità – dei nostri parlamentari. Risultano pretestuose e sterili le prese di posizione del Sen. Pittelli e dell’On. Amendola che, accomunati da spirito campanilistico bipartisan, si dicono contrari ad una legittima richiesta del territorio bruzio. Non si tratta, infatti, come afferma Amendola, di un attacco alle funzioni ed ai servizi del capoluogo o della creazione di “doppioni” che rispondono a logiche territoriali. Tanto meno quanto affermato da Pittelli, secondo cui la creazione di una sezione staccata della Corte di Appello rappresenterebbe un’ulteriore divisione localistica”; il rigetto di tale richiesta, inoltre, si giustificherebbe con la circostanza che già esistano due sedi di Corte d’Appello nel territorio calabrese. Mi permetto di sottolineare come tali affermazioni siano, appunto, sterili e contraddittorie. E’ evidente che i deputati catanzaresi dimentichino, in primis, che Cosenza è la seconda provincia più vasta d’Italia in termini di estensione territoriale. A ciò si aggiunga la conformazione del territorio calabrese e la non eccellente rete viaria di cui la nostra regione gode – tacendo sulle vie ed i servizi di trasporto per la città del capoluogo di regione – per comprendere i sacrifici che i cittadini compiano già nel raggiungere la città di Cosenza. Orbene, se è vero che tutti vogliamo assicurare e garantire ai cittadini un sistema giudiziario efficiente ed adeguato alle richieste dei medesimi, credo che tale obiettivo non possa concretizzaris solamente in termini di adeguamento numerico dei magistrati ma anche assicurando un accesso alla giustizia – anche nel senso fisico del termine – più veloce. L’istituzione di una sezione staccata della Corte di Appello nella città di Cosenza rappresenta, certamente, un ulteriore passo in avanti nella direzione da noi tutti auspicata non solo a parole ma anche nei fatti. Non si tratta né di logiche territoriali né di rischio di ulteriori divisioni localistiche come affermano, rispettivamente, Amendola e Pittelli. Credo che appartenga alla logica territoriale la difesa strenua e senza dialogo dei c.d. servizi del capoluogo regionale, così come è opinabile blandire il rischio di assurde divisioni (quali poi?) quando si è sostenuto, sino ad appena una settimana fa, una riforma costituzionale diretta ad un maggiore raccordo tra cittadini e istituzioni territoriali. Pur essendo di area politica contraria a quella dell’On. Morrone, noi liberali sosteniamo e sosterremo, con convinzione, la richiesta di istituzione di una Sezione staccata della Corte di Appello a Cosenza, perché certi che rappresenti una risposta adeguata ai bisogni dei cittadini di Cosenza e provincia, senza nulla togliere alla città di Catanzaro ma, semmai, restituendo a Cosenza i servizi essenziali che merita e di cui ha bisogno”.

A Corigliano è nata la nuova Giunta

02/07 E' in piena attivita' da ieri la nuova giunta comunale di Corigliano presieduta dal sindaco di centrosinistra Armando De Rosis. Nuccia Grispo, Ds, e' stata nominata vice sindaco con deleghe alla pubblica istruzione; Luigi Iacino, Ds, e' l'assessore all'ambiente; Pino Paldino della Margherita ha la delega ai Lavori Pubblici; a Benedetto Di Iacovo, Pdm, e' stato affidato l'assessorato al personale e allo sport; assessore agli Affari Sociali, Sonia Azzaro, Comunisti Italiani; al socialista Vincenzo Casciaro, sono stati affidati gli Affari generali e le Politiche agricole; Mario Gallina, della Lista ''Citta' aperta'' e' il nuovo assessore all'urbanistica; a Mario Candido e' stato affidato l'assessorato alle Politiche Culturali. Presidente del Consiglio comunale e' stato eletto Franco Ciro' dell'Udc.

Guerre di campanile: Pittelli (FI) e Amendola (DS) contro la Corte d’Appello a Cosenza

01/07 Qualcuno forse le aveva dimenticate, ma nel 2006 ancora esistono le guerre di campanile, le guerre paesane del "non toccarmi il mio orticello". Così è quanto sembra emergere dopo la proposta di PDL dell'on. Morrone a proposito dell'istituzione della Corte dl'Appello nel capoluogo della provincia più grande della Calabria, quasi il 40% del territorio di tutta la regione, cioè quella di Cosenza. Ma come in ogni buona guerra paesana non è il colore politico che accomuna, bensì l'appartenenza ad un territorio. Quindi, destra o sinistra che sia, va bene lo stesso. Tutto serve alla causa. Ecco in integrale le due note degli on. Pittelli di Forza Italia e dell'on Amendola, neo deputato, subentrato a Nicola Adamo, dei DS:
"La Calabria dispone di ben due sedi di Corte d' Appello: quale altra regione italiana, sebbene geograficamente più estesa e demograficamente più consistente, può vantare un tale assetto? I problemi legati all' efficienza del sistema giustizia sono ben altri e più urgenti". E' quanto afferma Giancarlo Pittelli, deputato di Forza Italia . "Ad ogni avvio di legislatura - afferma Pittelli - si ripropongono temi antichi e mai risolti definitivamente e con chiarezza. E' il caso del dibattito sull' opportunità di istituire una nuova Corte d'appello in Calabria, a Cosenza. Non agito mai questioni di campanile né di strenuo protezionismo della mia città: sono convinto che la Calabria abbia bisogno di tutto fuorché di ulteriori divisioni localistiche. Ma non posso non rilevare come, a fronte di un programma di geografia giudiziaria proposto dal Ministro Mastella nel corso alla Commissione Giustizia del Senato, programma che presuppone addirittura la soppressione, con conseguente accorpamento, di alcuni Tribunali della nostra penisola, ci sia qualcuno che ancora insiste sulla necessità inderogabile di istituire una nuova Corte in Calabria". "Mastella ha proposto, ad onor del vero, - prosegue Pittelli - un programma estremamente preciso e, per molti versi, assolutamente condivisibile nel campo della razionalizzazione della macchina giudiziaria con l' obiettivo di renderla più funzionale rispetto alle nuove esigenze della società italiana. Rispetto ad essi è necessario un intervento altrettanto urgente. In Calabria, poi, più che in altre regioni, il problema riveste carattere di priorità assoluta: occorre adeguare il numero dei magistrati al carico di lavoro esistente, occorre investire le risorse finanziarie nella direzione della razionalizzazione del lavoro e nell' incentivazione della permanenza in Calabria delle professionalità migliori". "Allora - conclude il parlamentare di Forza Italia - dismettiamo le sterili e demagogiche polemiche che da decenni impegnano anche la politica calabrese e concentriamo tutti gli sforzi affinché, anche nella nostra terra, si avvii un percorso serio orientato all' individuazione di sistemi che garantiscano, nel contempo, l' efficacia dell'azione e della risposta giudiziaria e le garanzie dei cittadini".
E sulla stessa onda è i Franco Amendola
"Trovo inopportuna la proposta di legge che l'on. Giuseppe Morrone ha presentato al fine di istituire una sezione staccata a Cosenza della Corte d' Appello di Catanzaro e del Tribunale amministrativo regionale". Afferma dunque, in una dichiarazione, Franco Amendola, deputato dell' Ulivo e segretario provinciale dei Ds di Catanzaro. "Pur rispettando le sue prerogative parlamentari, infatti, - sostiene Amendola - ritengo che tale eventualità costituisca, ancora una volta, un vero attacco alla città capoluogo in termini di sottrazione di servizi e funzioni che non è più tollerabile. Se davvero si vuole fornire un' adeguata risposta alla domanda di efficienza nel campo giudiziario, considerato che le risorse pubbliche continuano a diminuire, è certamente più opportuno potenziare gli uffici già esistenti dotandoli di magistrati e personale adeguato, invece, che pensare di creare 'doppioni' che sappiamo bene non risolvono nulla e che, forse, rispondono più a ristrette logiche di territorio. In questo, devo dire, non vedo nulla di nuovo. Tanto è vero che iniziative legislative analoghe sono state avanzate anche negli anni scorsi come in qualità di consigliere regionale ho avuto modo di stigmatizzare". "L' esigenza che tutti condividono - prosegue Amendola - è quella di puntare ad una maggiore efficienza e funzionalità della macchina della giustizia, ben sapendo che anche in altre realtà più importanti dal punto di vista demografico ed economico, la dislocazione delle sedi di Corte d' Appello non è in discussione. Credo di interpretare le proteste che si registrano a Catanzaro come il segno di un malumore dettato dalle continue spoliazioni di funzioni che il capoluogo regionale ha subito nel corso degli anni. Da questo punto di vista mi permetto di evidenziare che la guida autorevole di Rosario Olivo e del centrosinistra consentirà al comune di porre un freno a tale incresciosa situazione ed, anzi, consentirà di avviare un nuovo percorso che consenta a Catanzaro di riprendersi quel ruolo guida che deve caratterizzare la città capoluogo sia in termini di rapporti più franchi e propositivi con gli altri enti locali che con la Regione ed il Governo nazionale. Per quanto mi riguarda mi adopererò per facilitare questo nuovo percorso politico ed amministrativo"

Ponzio (FI) “La Regione e la Provincia si attivino sulla Smeco”

01/07 ''Quello che sta succedendo con la Smeco e' l' esempio del disinteresse dei nostri amministratori rispetto ai problemi drammaticamente concreti sulla depurazione e oserei dire sull' ambiente in generale''. Lo sostiene, in una dichiarazione, Gianfranco Ponzio, consigliere provinciale di Cosenza di Forza Italia. ''Con toni altisonanti - aggiunge Ponzio - l' opinione pubblica viene investita da dichiarazioni su provvedimenti che esprimono solo numeri a tanti zeri, ma che nel concreto non risolvono nulla. La Regione e la Provincia ci dicano come risolveranno il problema dei 70 lavoratori della Smeco che rischiano il licenziamento perche' l' azienda non ha i soldi per pagare gli stipendi. Mi chiedo come sia possibile che in piena stagione estiva avvengano episodi di protesta di dipendenti per i mancati pagamenti, che potrebbero causare il blocco degli impianti di depurazione, aumentando inevitabilmente l'inquinamento marino con conseguenti ricadute nel settore turistico. Non ha senso accettare che vengano destinate ingenti risorse economiche in settori dove il grado di emergenza e' piu' basso rispetto ad altri che invece rischiano di esplodere nel vero senso della parola''. ''Mi rivolgo al Presidente dell' Ato 1, Oliverio - conclude Ponzio - invitandolo a porre immediatamente rimedio ad una situazione cosi' grave che, qualora non venisse affrontata con la dovuta attenzione, confermerebbe l'incapacita' politica di una sinistra non in grado di risolvere i problemi''.


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