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Terremoto tra politica e burocrazia reggina: Crea in manette

 

Operazione “Onorata sanità”. Duri i PM “Fortugno rompeva equilibri. Borghesia mafiosa asservita a cosche”. Serra “fare pulizia nella sanità”

28/01 L'elezione al Consiglio regionale della Calabria di Francesco Fortugno, ucciso a Locri il 16 ottobre 2005, "evidentemente poteva determinare, se non la rottura, quanto meno la discussione di equilibri politico-economico-mafiosi consolidatisi nel tempo, con conseguente perdita o comunque ridimensionamento sia delle prospettive di inserimento in posti di potere, sia dei correlativi ingentissimi guadagni". Lo sostengono i magistrati della Dda di Reggio Calabria che hanno coordinato l'inchiesta che stamani ha portato a 18 arresti. I pm, dopo avere evidenziato che storicamente la 'ndrangheta ''ben di rado ha perpetrato omicidi in danno di personaggi ritenuti eccellenti, soprattutto in campo politico", affermano che con "con l'omicidio Fortugno, invece, si assume una decisione grave e diversa: evidentemente perché l'elezione dello stesso, oltretutto permessa da una incredibile mole di voti a suo favore (incredibile soprattutto in quanto non preventivabile e non preventivata neppure dai soggetti più addentro alle dinamiche politiche regionali)", poteva determinare la discussione di alcuni equilibri. "Tali prospettive, invece - proseguono i magistrati - potevano evidentemente considerate maggiormente garantite attraverso la collocazione in seno alla più importante struttura politica regionale, di quel famoso 'referente' cui si allude nella conversazione del Pansera". Nella conversazione, intercettata il 13 luglio 1998, Giuseppe Pansera, medico, genero del boss Giuseppe Morabito detto "tiradritto", già detenuto, dice: "gli altri 10 'locali' che noi possiamo attingere voti, poi vediamo a chi c.... possiamo appoggiare per vedere nella Regione, per avere uno che ci possa garantire di qualche cosa, ma nella peggiore delle ipotesi qualche lavoro".

Borghesia mafiosa asservita alle cosche. Nel corso degli anni si è creata una "'borghesia mafiosa', totalmente asservita agli interessi delle cosche". Una zona grigia dalla quale i sodalizi criminali, "che l'hanno creata e la gestiscono a proprio piacimento, traggono linfa vitale in termini di arricchimento illecito". A rilevarlo sono i pm della Dda di Reggio Calabria che hanno coordinato l'inchiesta che ha portato a 18 arresti per intrecci mafia-politica nel settore della sanità in Calabria. I pm antimafia reggini, ricordano come le inchieste "Armonia" e "Panta Rei", alla fine degli anni '90, ''hanno dimostrato da un lato l'interesse delle cosche mafiose, in particolar modo di quella dei Morabito di Africo, alla collocazione di un uomo di fiducia nelle istituzioni per il perseguimento dei propri interessi, dall'altro la focalizzazione dell'interesse da parte degli esponenti dello stesso gruppo nel mondo della sanità, alla luce anche della strumentalizzazione a propri fini proprio della facoltà di medicina dell'Università di Messina" così come emerso in altre inchieste. Il ruolo di referente, proseguono i pm, "avrebbe potuto essere svolto da personaggi politici già 'sperimentati', di assoluta fiducia, il cui apporto avrebbe permesso di acquisire posti di comando, intendendosi con questo il successivo appannaggio da parte di elementi comunque legati ai potentati mafiosi dei più svariati incarichi: da quelli dirigenziali quali 'presidenze', 'commissioni', 'direzioni di Asl' e di altri enti, volano per il successivo accaparramento delle risorse economiche pubbliche, soprattutto mediante l'inserimento negli appalti di servizio e fornitura, sino a quelli più bassi di mera conquista da parte di terzi, amici e familiari, del tanto agognato 'posto pubblico', quest'ultimo distribuito 'a pioggia' agli amici ed agli 'amici degli amici', per consolidare il proprio potere attraverso l'asservimento della popolazione, messa in condizione di ritenere che l'unico modo di lavorare o comunque garantirsi un guadagno sia quello di continuare ad essere vicini a chi 'conta' o comunque di appoggiare certi personaggi". E' da tutto ciò, affermano i pm, è derivata la creazione della "borghesia mafiosa" grazie alla quale le cosche "traggono linfa vitale in termini di arricchimento illecito mediante l'accaparramento di denaro pubblico ed anche di consenso popolare, in assoluta contrapposizione a quello dello Stato"

Serra "Malasanità detrminata dal crimine, serve fare pulizia". "Gli arresti di oggi rappresentano la conferma di come in taluni settori la malasanità sia determinata dalle organizzazioni ciminali". Lo ha detto, parlando con i giornalisti a Catanzaro, il prefetto Achille Serra, presidente della Commissione per la verifica della qualità dell'assistenza sanitaria in Calabria. "Emerge un collegamento, quindi - ha aggiunto Serra - dall'indagine che così sapientemente sta conducendo la magistratura tra la malasanità e la corruzione che viene delle organizzazioni criminali. L' importante, però, è non generalizzare e non fare di tutta l'erba un fascio. Resta il fatto che la presenza della Commissione è ancora più importante oggi sulla base di questi ultimi eventi. Noi andremo a fondo su tante piccole grandi cose e c'é sicuramente da lavorare". Serra ha aggiunto che aveva sentito il direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione Calabria, Peppino Biamonte, ed il direttore generale dell'Azienda sanitaria di Catanzaro, Piero Morabito, entrambi arrestati, lunedì scorso. "Naturalmente - ha aggiunto - faremo tesoro dalle notizie raccolte da loro due a questo punto, probabilmente, in senso inverso e cercheremo di utilizzare ciò che a noi interessa. Nella relazione che farò al ministro saranno sottolineate, in modo particolare, proprio le loro dichiarazioni". "E' fondamentale che nella sanità calabrese si cominci a fare pulizia". Lo ha detto il prefetto Achille Serra commentando gli arresti sui collegamenti tra 'ndrangheta e sanita'. "L'opera di pulizia - ha aggiunto Serra - si può fare con la magistratura, con le forze dell'ordine e con le commissioni presiedute dall'assessore alla sanità, Spaziante, e quella che presiedo io. Mi pare importante, comunque, che la macchina si sia messa in moto". Secondo Serra, "c'é anche da sottolineare il fatto che ci sono settori nella sanità calabrese che funzionano bene, che c'é tante gente che lavora in modo proficuo, che ci sono dei medici strardinari, ma anche tantissime sacche di carenze che vanno oltre la mia immaginazione. Ed su questo che ci sarà da lavorare". Serra non ha voluto entrare nel merito dell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria senza commentare, in particolare, l'arresto del consigliere regionale Domenico Crea.

Giunta regionale riunita d’urgenza. Da pochi minuti è riunita una Giunta regionale straordinaria, convocata d'urgenza dal presidente Loiero dopo gli arresti della scorsa notte a Reggio. Secondo quanto s'apprende la Giunta dovrebbe procedere ad un'operazione di profonda bonifica nel mondo della sanità calabrese

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28/01 Operazione “Onorata Sanità”: In manette il consigliere regionale Crea, dirigenti sanitari e i coinvolti nell’omicidio Fortugno. Stretti legami tra mafia e politica. Sequestrata una clinica

 

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