HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Terremoto tra la politica e la burocrazia reggina: Crea in manette

 

Operazione “Onorata Sanità”: In manette il consigliere regionale Crea, dirigenti sanitari e i coinvolti nell’omicidio Fortugno. Stretti legami tra mafia e politica. Sequestrata una clinica

28/01 C'é anche il consigliere regionale Domenico Crea tra le persone arrestate stamane dai carabinieri a Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione chiamata 'Onorata Sanita' e riguarda una organizzazione mafiosa che faceva riferimento alla cosca Morabito di Africo e operava nel settore della sanità pubblica. Tra gli arrestati anche politici e dirigenti del servizio sanitario calabrese, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso. L'operazione ha portato all'arresto complessivamente di 18 persone tra cui Crea, esponenti della cosca Morabito di Africo ed anche persone già coinvolte nell'inchiesta sull'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno. Nell'ambito delle indagini sull'omicidio Fortugno più volte era emerso anche il nome di Domenico Crea, pur non avendo mai egli avuto nessun coinvolgimento nell'inchiesta. Crea, eletto nel 2005 nelle liste dell'allora Margherita, è subentrato nel consiglio regionale della Calabria dopo la morte di Francesco Fortugno. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

Sequestrata clinica privata dei Crea. Una clinica privata, di proprietà della famiglia del consigliere Crea, situata a Melito Porto Salvo, è stata sequestrata dai carabinieri nell'ambito dell'operazione 'Onorata Sanita' che ha portato, stamane a Reggio Calabria, all'arresto di 18 persone, tra cui anche esponenti politici, ritenuti coinvolti in un'associazione mafiosa che avrebbe operato nel settore della sanità pubblica. Nell'ambito dell'inchiesta sono indagate complessivamente 47 persone di cui 18 destinatarie di provvedimenti restrittivi in carcere ed ai domiciliari. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta ci sono anche presunti esponenti della cosca Morabito di Africo.

Gli arrestati tra carcere e domiciliari. Le persone finite in carcere nell'operazione di Reggio Calabria sono Domenico Crea, nato a Melito Porto Salvo, di 57 anni, medico, consigliere regionale; Antonio Crea, nato a Melito, (30), medico, figlio del consigliere regionale, direttore sanitario della clinica di residenza sanitaria assistita (rsa), convenzionata con il sistema sanitario nazionale "Villa Anya" di Melito; Antonino Iacopino, nato a Reggio Calabria, (68), capostruttura della segreteria politica del consigliere Crea, già direttore sanitario della clinica; Leonardo Gangemi, nato a Melito,(61), direttore amministrativo dell'ospedale civile "T.Evoli" di Melito; Paolo Attinà, nato a Melito, (45), operaio forestale, pregiudicato; Giuseppe Pansera, nato a Melito, (51), medico, genero del capo cosca Giuseppe Morabito, detto il "Tiradritto" (attualmente detenuto nella Casa Circondariale di Novara per reati associativi di tipo mafioso); Antonino Saverio Foti, nato a Melito, (32), dipendente della Regione Calabria, autista di Domenico Crea; Alessandro Marcianò, nato a Locri (57), impiegato nell'ospedale di Locri (detenuto nella Casa circondariale di Cuneo perché imputato del processo Fortugno quale mandante dell'omicidio); Giuseppe Marcianò,(29), commerciante, figlio di Alessandro, (detenuto nella Casa circondariale dell'Aquila perché anch'egli imputato nel processo Fortugno quale coautore nell'omicidio). Agli arresti domiciliari sono finiti Peppino Biamonte, nato a S. Pietro Apostolo (Catanzaro), (60), dirigente vicario del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sociali della Regione Calabria; Pietro Morabito, nato a Grisolia (Cosenza), (64), già Direttore generale della Asl 11 di Reggio Calabria, direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro; Laura Autelitano, nata a Melito, (30), medico, moglie di Antonio Crea, direttore amministrativo rsa "Villa Anua"; Francesco Cassano, nato a Reggio Calabria, (60), dirigente medico dell'ospedale di Melito, già direttore del distretto sanitario n.4 di Melito; Salvatore Asaro, nato a Melito, (58), medico, direttore del Pronto soccorso dell'ospedale di Melito,già geriatra all'Unità di valutazione geriatria dell'As 11 di Reggio Calabria; Domenico Pangallo, nato a Condofuri, (58), dirigente Asl Melito e responsabile dell'Unità operativa ospedalità pubblica/privata accreditata, gia direttore di Dipartimento territoriale dell'Asl di Reggio Calabria; Santo Emilio Caridi, nato a Reggio Calabria, (54), medico responsabile del Poliambulatorio di Gallico, già direttore sanitario Asl 11 di Reggio Calabria; Roberto Mittiga, nato a Montreal (Canada), (50), collaboratore professionale, componente della commissione verifica dei requisiti minimi della Asl 11 di Reggio Calabria; Domenico Latella, nato a Reggio Calabria, (71), già direttore amministrativo Asl 11 di Reggio Calabria ora in quiescenza.

Un terremoto tra la politica e la burocrazia reggina. E' un nuovo terremoto quello che scuote la politica e la burocrazia quello della scorsa notte con i 18 provvedimenti emessi dal Gip distrettuale di Reggio Calabria. Politica, mondo della sanità, alti dirigenti sia dell'assessorato che di aziende sanitarie sono finite o in carcere o ai domiciliari. Oltre a Crea sono stati arrestati il figlio Antonio, medico, direttore sanitario della clinica di residenza sanitaria assistita (rsa), convenzionata con il sistema sanitario nazionale, "Villa Anya" di Melito; il capostruttura politico dello stesso Crea Antonino Iacopino, già direttore sanitario della clinica. E c'é anche Giuseppe Pansera, il genero del capo cosca Giuseppe Morabito, detto il "Tiradritto" e i due Marcianò accusati del delitto Fortugno. Agli arresti domiciliari sono finiti Peppino Biamonte, dirigente vicario del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche sociali della Regione Calabria e Pietro Morabito, direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro; medici, la moglie di Antonio Crea, il direttore del Pronto soccorso dell'ospedale di Melito, già geriatra all'Unità di valutazione geriatria dell'As 11 di Reggio Calabria.

Coinvolti gli accusati dell’omicidio Fortugno. Ci sono anche Alessandro e Giuseppe Marciano', padre e figlio, presunti responsabili dell'omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, fra gli arrestati dell'operazione "Onorata Sanità" fatta dai carabinieri e che ha svelato i rapporti tra 'ndrangheta e il mondo della politica e della sanita' calabrese. Alessandro Marcianò è accusato di essere stato il mandante dell'omicidio di Fortugno, che avrebbe ordinato per consentire a Domenico Crea, anch'egli arrestato nell'operazione della scorsa notte, di subentrare allo stesso Fortugno nel consiglio regionale. Il figlio Giuseppe, invece, avrebbe svolto, sempre secondo l'accusa, il ruolo di mandante e al contempo di esecutore dell'assassinio di Fortugno. Fra le 18 persone coinvolte nell'operazione c'é anche il medico Giuseppe Panzera, già detenuto, genero del boss della 'Ndrangheta Giuseppe Morabito, detto 'u Tiradrittu, arrestato negli anni scorsi dopo un lungo periodo di latitanza.

Stretti legami tra mafia e politica. L'inchiesta condotta dai carabinieri di Reggio Calabria che stamani ha portato all'arresto di 18 persone, secondo gli investigatori, ha messo in luce gli stretti legami tra ambienti mafiosi e politica e fatto emergere un'ampia rete di meccanismi truffaldini che coinvolgeva dirigenti ed operatori dei servizi sanitari a livello regionale, provinciale e locale. Attraverso questa rete, secondo l'accusa, venivano condizionate le scelte delle strutture politico-amministrative per favorire attività ed interessi privati.

Il controllo della sanità la matrice dell’omicidio Fortugno. I risultati dell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria che stamani ha portato a 18 arresti, "consentono di inquadrare la matrice dell'omicidio eccellente perpetrato ai danni dell'on. Fortugno proprio nel contesto del controllo politico-mafioso delle strutture sanitarie calabresi, e della provincia di Reggio Calabria in particolare". A sostenerlo sono i magistrati che hanno coordinato l'indagine. L'inchiesta è stata gestita dal procuratore facente funzioni Antonino Scuderi, dal capo della Dda, Salvatore Boemi, e dai sostituti Mario Andrigo e Marco Colamonaci. Andrigo e Colamonaci sono i pm nel processo contro i presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio del vice presidente del Conasiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, in corso davanti ai giudici della Corte d'assise di Locri.

Creo certo di mettere mani su di un assessorato regionale. Domenico Crea, il consigliere di centrodestra alla Regione Calabria arrestato stamani nell'ambito dell'operazione dei carabinieri di Reggio sui rapporti tra 'ndrangheta e politica nel settore della sanita', voleva mettere gli "artigli" su un assessorato regionale, "per poterne spolpare a proprio piacimento le risorse in termini sia di budget finanziario, sia di collocazione dei propri soldati nei posti chiave". E quanto scrivono i magistrati della Dda reggina che hanno coordinato l'inchiesta. La circostanza emerge da una intercettazione ambientale che risale al 3 agosto 2007 che registra un colloquio tra Domenico Crea e l'ex dirigente dell'Asl Antonio Iacopino, ritenuto dagli inquirenti, l'attuale direttore amministrativo 'occulto' della clinica privata Villa Anya di Melito Porto Salvo di proprietà della miglia Crea e persona di assoluta fiducia della stessa Crea. La conversazione, sostengono i magistrati, costituisce "forse il più straordinario ed imponente riscontro all'impostazione dell'indagine nel suo complesso ed in tal senso risulta veramente clamoroso il fatto che tale riscontro provenga direttamente dalla bocca del protagonista principale di tutte le vicende oggetto di indagine, vale a dire Domenico Crea in persona". "Crea - sostengono i magistrati - ha la certezza matematica di potere presto tornare a fare l'assessore con il centrodestra, nonostante il caso Fortugno, le polemiche e tutto quello che è successo: e che non si tratti solo di un suo eccesso di ottimismo lo si capisce dal fatto che il suo discorso viene preso molto sul serio dal suo interlocutore. E' una certezza dettata - annota il magistrato - dalla consapevolezza circa la solidità dell'appoggio elettorale quando è possibile controllare fino all'ultimo voto in modo capillare grazie a rapporti e sponsorizzazioni che non risentono in alcun modo delle 'avversita'' contingenti, il cammino politico diviene qualcosa di molto simile ad un 'investimento' finanziario, a fronte del quale vanno comunque corrisposti gli interessi".

La carriera politica di Crea. Una carriera politica dai molti spostamenti quella del consigliere regionale Domenico Crea, arrestato questa mattina dai carabinieri a Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione "Onorata Sanita". Crea, infatti, era subentrato in Consiglio regionale a Francesco Fortugno, il vicepresidente dell'Assemblea ucciso dalla mafia a Locri nell'ottobre 2005. Proveniva dal centrodestra per il quale, nella passata legislatura 2000-2005, era stato consigliere regionale e assessore regionale al Turismo. Alle ultime elezioni regionali, nella primavera del 2005, si era candidato nella lista della Margherita, nonostante le forti perplessità che in quella occasione vennero opposte da più parti. Tra queste proprio Franco Fortugno e l'attuale presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, all'epoca dei fatti ancora nella Margherita. Come hanno spiegato ai giudici di Locri - davanti ai quali si sta celebrando il processo per l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Regionale - la vedova Fortugno, on.Maria Grazia Laganà, e lo stesso Loiero, si considerava la sua candidatura "inopportuna". Le perplessità erano aumentate quando Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, vennero arrestati come presunti mandanti del delitto Fortugno. In quell'occasione il presidente della Regione Loiero in un'intervista a un quotidiano "invitò" Crea, pur considerato estraneo al fatto criminale, a farsi da parte dopo l'arresto dei due, che tra l'altro sono destinatari di due ordinanze di custodia anche nell'ambito dell'operazione odierna. Ciò determinò una frattura insanabile. Crea lasciò la Margherita e aderì alla Dc di Rotondi diventandone capigruppo in Consiglio Regionale e tornò con il centrodestra, riprendendo un'intensa attività politica.

PD “Crea mai aderito a PD”. "Domenico Crea non ha aderito al Partito Democratico anche se la Margherita, partito per il quale è stato eletto nel Consiglio regionale della Calabria, è confluita nel suo complesso all'interno del Pd". A precisarlo é Angela Laganà, presidente provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria. "Domenico Crea - prosegue la presidente del PD reggino - attualmente è dirigente e capogruppo in Consiglio regionale della Dc per le Autonomie di Gianfranco Rotondi".

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti