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Falsi infermieri: 72 arresti

 

Infermieri col diploma comprato. 72 arresti tra Cosenza e Roma. Arrestato impiegato ateneo di Roma

10 dic 08 Falsi infermieri che acquistavano i diplomi pagando dagli otto ai diecimila euro. Test di ammissione alla facoltà di medicina e scienze infermieristiche venduti spesso anche in cambio di prestazioni sessuali: sono questi i due filoni d'indagine dell'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di 72 persone tra Cosenza e Roma. I protagonisti di entrambe le vicende sono un funzionario della segreteria dell'Università Sacro Cuore di Roma ed un infermiere di Cosenza per i quali stamani si sono aperte le porte del carcere. Nell'indagine, oltre ai 72 arrestati, sono indagate anche altre 149 persone tutte accusate a vario titolo di truffa, concussione, corruzione ed esercizio arbitrario della professione. L'indagine ha avuto inizio nel 2007 quando un medico di Cosenza, stanco dell'incapacità professionale di un infermiere, ha deciso di presentare un esposto nel quale si chiedeva di accertare l'autenticità del titolo di studio. I carabinieri del Nas di Cosenza hanno così avviato una serie di accertamenti durante i quali è stato individuato un gruppo di persone che avevano organizzato la vendita di falsi diplomi da infermieri. Per acquistare il titolo di studio bastava pagare dagli ottomila ai diecimila euro. Successivamente si svolgevano un brevissimo corso in un clinica privata della provincia di Cosenza e gli infermieri erano poi pronti per immettersi nel mondo del lavoro. Oltre che in Calabria i carabinieri hanno compiuto accertamenti anche in altre regioni italiane dove i falsi infermieri avevano trovato lavoro. I carabinieri hanno accertato 34 falsi infermieri alcuni dei quali svolgevano attività nelle sale operatorie ed altri, invece, erano riusciti persino a fare carriera raggiungendo posti di responsabilità dei reparti. La truffa è iniziata tra il 1975 e il 1976 ed ora alcuni tra i beneficiari sono già andati in pensione. Oltre agli arresti il Gip del tribunale di Cosenza, Loredana De Franco, ha disposto anche il sequestro dei conti correnti e beni mobili e immobili dei falsi infermieri i quali, secondo gli inquirenti, hanno causato un danno erariale pari a 20 milioni di euro che dovranno risarcire allo Stato. Ed è proprio indagando sui falsi infermieri che gli investigatori si sono imbattuti in una compravendita di test di ammissione alla facoltà di Medicina e scienze infermieristiche dell'Università Sacro Cuore di Roma. Un funzionario della segreteria dell'ateneo romano riceveva nel suo studio gli studenti interessati ad acquistare in anticipo di test e concordava il prezzo e le modalità di consegna del materiale. Nell'ordinanza di custodia cautelare il gip di Cosenza fa riferimento anche ad un episodio durante il quale il funzionario dell'Università non ha esitato ad "approfittare sessualmente di una ragazza di vent'anni rappresentandole il suo interessamento come determinante per l'ingresso alla facoltà e prospettandole un esito negativo qualora si fosse sottratta alle sue richieste"

Università Cattolica “Fare piena luce”. L'Università Cattolica del Sacro Cuore ribadisce in una nota che la facoltà di Medicina e Chirurgia "ha attuato le più severe misure per garantire uno svolgimento corretto e regolare delle prove di ammissione alla Facoltà stessa". "Di fronte alle notizie riportate oggi dalle agenzie di stampa - afferma la nota - l'Ateneo attende serenamente il rapido svolgimento dell'inchiesta, affinché sia fatta piena luce su eventuali colpe o sull'assoluta estraneità e onestà dei suoi dipendenti"

Ordine Infermieri a supporto indagini. Si tratta di un "caso gravissimo. Occorre un'azione immediata". Così Annalisa Silvestro, presidente della Federazione dei Collegi infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia (Ipasvi), commenta in una nota il fermo di 72 finti infermieri tra Cosenza e Roma. Silvestro esprime soddisfazione per l'azione dei Nas e offre "completa disponibilità a supporto delle indagini". In particolare, "la notizia di infermieri che esercitano senza il possesso del necessario titolo - afferma il presidente dell'Ipasvi - è gravissima ed è fondamentale continuare a combattere l'esercizio abusivo della professione infermieristica a tutela di tutti i cittadini". Silvestro ribadisce quindi "la carenza di infermieri che ha evidentemente alimentato un illecito mercato che non è solo quello dell'acquisto di titoli falsi ma anche quello di illecite forme di reclutamento sovrapponibili a forme di caporalato. Un mercato delittuoso - continua il presidente Ipasvi - che è difficile contrastare per la estrema difficoltà a reperire notizie circostanziate e quindi utilizzabili dagli organi di competenza". Di qui l'appello alla collaborazione "di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private nel riscontro dei requisiti necessari alle assunzioni, in modo da prevenire il verificarsi di episodi come quello di Cosenza"

Sesso per aver test universitari. Anche prestazioni sessuali, oltre a somme di denaro, venivano chieste dal funzionario dell'Università Sacro Cuore di Roma, arrestato stamani dai carabinieri di Cosenza, per cedere i test di ammissione ai corsi di Medicina e scienze infermieristiche. Il particolare emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Cosenza e che stamani ha portato all'arresto di 72 persone nell'ambito dell'operazione 'Gutenberg' sui falsi infermieri. Quello dei test per l'ammissione alle facoltà di Medicina dell'Università Sacro Cuore è il secondo filone dell'inchiesta emerso nel corso delle indagine sui falsi infermieri. Nell'ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento ad un episodio durante il quale il funzionario dell'Università non ha esitato ad "approfittare sessualmente di una ragazza di vent'anni rappresentandole il suo interessamento come determinante per l'ingresso alla facoltà e prospettandole un esito negativo qualora si fosse sottratta alle sue richieste". Il funzionario della segreteria universitaria, in alcune occasioni, avrebbe ricevuto nel suo studio, insieme ad un infermiere cosentino, gli studenti che erano interessati ad acquistare i test d'ingresso prima della prova di ammissione.

Precedenti

Facevano gli infermieri con titoli falsi: 149 indgati, 72 in manette. 20 mln di beni sequestrati. Operazione dei CC tra Cosenza, Crotone e Roma

 

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