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Anno nuovo, difesa vecchia

 

Cosenza, anno nuovo, difesa vecchia. Prima sconfitta in casa

17 gen 10 Anno nuovo, vecchi vizi e vecchi errori. Bruttissimo debutto in casa nel 2010 per il Cosenza. Prima sconfitta della stagione che macchia la colonna immacolata delle sconfitte in casa, unica squadra assieme al Novara e adesso non più. Nel giorno diciassette il verdetto dei numeri è impietoso. Secondo migliore attacco (+31) e seconda peggiore difesa (-27). Inutili le recriminazioni a fine partita. Il fallo e’ da pivelli e l’arbitro ha applicato alla lettera il regolamento. Sotto accusa il reparto arretrato che continua ad andare in barca. E Petrocco oggi ci ha anche messo tre belle pezze. Non si può chiedere la luna ed ambire a mete supreme quando poi è evidente che qualcosa non funziona a dovere. Il tempo per correggere c’è. Con i risultati di oggi sembra che il campionato aspetti il Cosenza. Ma i risultati altalenanti non garantiscono un andamento da primato. Di quelli che servono. Il Verona, prossimo scoglio da superare, insegna. Poi ci può star tutto. La grande reazione, esser rimasti in dieci. Il risultato finale è quello che conta e oggi è la dimostrazione che la ciambella non è per niente uscita col buco. Il Cosenza parte bene e fa quasi subito gol. Porchia incornicia una punizione delle sue. Poi ci si illude e si fa giocare l’avversario. Troppo ingenui. A Taranto ci fu un’altra espulsione ed un'altra partita in mano lasciata al vento. Oggi la storia si è ripetuta. Grave errore di Di Bari, magari Petrocco la bloccava, e poi troppa sicurezza. Toscano preferisce chiudere il tempo con la difesa a quattro e il secondo gol del Giulianova è da manuale. Manca la spinta delle fasce e i giovanotti abruzzesi si bevono la difesa che è un piacere. Al rientro in campo quello che non era mai successo al San Vito: Cosenza preso a pallate per quasi cinque minuti di pura follia. Un’offesa al calcio rossoblù. La palla non entra in rete per evidenti limiti degli avversari che prendono i pali a porta vuota e per Santo Petrocco che respinge di tutto. Non è cosi che si può ambire a risultati importanti. La terza rete ospite arriva dopo due altri miracoli di Petrocco. Poi, un altro palo prima che De Pascalis, numero 17, accorciasse le distanze con la rabbia. Una reazione veemente che però rimane disordinata. Altre tre volte il pallone è buono per pareggiare ma il gol non arriva, anzi, arriva la quarta rete del Giulianova. A soli otto minuti dalla fine, sotto di due gol di nuovo. Il signor Carbone, arbitro anglosassone, non ha tirato fuori neanche un giallo. Nessun ammonito nella partita dai tanti calci. Mai visto prima d’ora. Poi, forse, si mette una mano sulla coscienza e regala un rigore inesistente trasformato da Fiore. Nelle statistiche questa giacchetta nera ha l’82% delle gare da lui dirette vinte dalla squadra ospite. La cosa non è per niente normale. Esiste qualcuno che controlla in Lega? Sarà il caso di approfondire. “Se poi la vittima designata è il Cosenza, allora fatecelo sapere che ci mettiamo l’animo in pace” ha chiosato a fine gara l’AD Pino Chianello in sala stampa. Una rabbia giustificata fino ad un certo punto. I correttivi vanno fatti se si vuole ambire a risultati. Se no, è meglio non fare proclami e pensare a portare in porto questo campionato alla meno peggio.

Video: i gol di Cosenza-Giulianova (Tgr)

Video: Toscano --- Bitetto --- De Pascalis --- Porchia

Cronaca web: Cosenza-Giulianova 3-4

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