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Squalifica Musca, è giallo. Il giocatore non era in campo

Squalifica di Musca si tinge di giallo. Il calciatore non era in campo

28 ott 09 (Pippo Gatto) Assume i contorni di un giallo la squalifica del calciatore del Cosenza Calcio, Musca, che dopo un inchiesta della Procura Federale del calcio ha subito una squalifica di cinque pesantissime giornate dopo la gara interna con il Real Marcianise. Nel dispositivo del giudice è scritto "perché in azione di gioco nel contendere il pallone ad un avversario lo colpiva con una violenta gomitata al volto; quest'ultimo era costretto ad abbandonare il terreno di gioco per essere trasportato in ospedale ove veniva allo stesso riscontrata la frattura dello zigomo sinistro". Il fallo incriminato, oltre ad essere avvenuto cinque minuti dopo la sostituzione di Musca, che quindi non era in campo a giocare, è avvenuto per un normale scontro di gioco tra il calciatore, che poi è andato in ospedale per accertamenti, e Bernardi. Una palla contesa di testa e uno scontro testa contro testa. Non una gomitata. Lo ha confermato il tecnico in sala stampa questo pomeriggio quando i giornalisti hanno chiesto un suo parere sul fatto. Il tecnico che aveva in mano il cd con le immagini che la società fornirà come prova documentale per il ricorso d’urgenza che si discuterà venerdì prossimo ha mostrato tutto il suo disappunto. Una squalifica che ha, a questo punto, dell’incredibile e che non giustifica la confusione dell’arbitro tenuta per tutta la gara e soprattutto nel finale e nel dopo partita, perché nel referto non v’è menzione di quanto accaduto. L’inchiesta evidentemente è partita da un collaboratore della Lega che evidentemente non ha fatto per niente il suo dovere. Chi doveva vedere ed accertarsi di quanto accaduto si è inventato di sana pianta, fallo e giocatore. Quasi a dover riempire un modulo chiesto chissà da chi. Manovre di Palazzo o malafede? Chi lo sa. Probabilmente la verità è tutta basata sull’incapacità di chi doveva dare risposte alle richieste della Lega per l’incidente avvenuto al calciatore che ha riportato una frattura allo zigomo. Per le giuste tutele e l’eventuale pratica assicurativa il Palazzo ha chiesto lumi, ed invece chi doveva fare luce ha pasticciato buttando solo ombre su di una ambiente sano, un giocatore innocente ed una società pulita. La rabbia di fine gara è normale e ci può stare. Qualche parola di troppo, qualche spintone. Ma arrivare ad inventarsi ii fatti è davvero grave e lo respingiamo con tutte le forze. Cosenza sportiva è un esempio per tutta Italia e non accetta simili provocazioni grossolane. Per la cronaca dopo quel fallo, Bernardi ha ricevuto un gran ceffone da un calciatore del Marcianise e da questo schiaffo si è scatenato il parapiglia. S’indaghi su questo e non sulla correttezza del povero Musca che non c’entra niente.

 

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