Cosenza Calcio pari col Marcianise - Nuova Cosenza Quotdiano Digitale

Danti gonfia la rete

Il Cosenza esce con un pari dalle provocazioni del Marcianise

25 ott 09 Nella giornata di Stefano Fiore arriva la peggiore squadra vista al San Vito. Ma non peggiore calcisticamente parlando, perché l’undici di Boccolini sul terreno di gioco ha fatto la sua bella figura. Una figura macchiata da un comportamento che fa tornare i ricordi ai campionati di serie D quando l’avversario pur di ottenere il risultato faceva carte false buttandosi a terra e trattenendo la palla per non farla giocare. Comportamento esploso come un bubbone dopo il pareggio del Cosenza. Ma riavvolgiamo il nastro.

Correva il minuto 31, il Cosenza si era appena mangiato due grandi occasioni con Bernardi e Biancolino. L’ennesimo cross in area viene stoppato con una mano da Murolo, tutto il Cosenza protesta con l’arbitro che nel frattempo da una punizione. Il Marcianise la batte in movimento e lancia Manco che corre tutto solo davanti a Pinzan e la mette dentro. Continuano le innumerevoli proteste dei giocatori rossoblu. Fino a quel momento gli ospiti si erano contraddistinti per un gioco falloso mal gestito dall’arbitro che, secondo le nuove disposizioni, fa continuare a giocare senza spezzettare. Decisioni molto opinabili per un gara giocata decisamente sul nervosismo da parte degli ospiti che hanno irrettito i quasi cinquemila presenti che hanno fatto sentire il loro disappunto. Ogni scontro di gioco una palla persa e a terra almeno un minuto. Davvero uno spettacolo indecente eppure la squadra di Boccolini il campo lo teneva bene. Ma non voleva far giocare il Cosenza. Falli e pantomime che dopo il gol realizzato da Manco avvenivano ad ogni contatto. L’ennesimo dei quali, avvenuto al 44’ esasperava gli animi. Scoppia una mini rissa all’altezza del centro campo in mezzo alle due panchine. A scatenarla l’ennesima sceneggiata di un giocatore del Marcianse che rimaneva a terra in campo e non usciva dal terreno. Nella rissa cercata e ottenuta dagli ospiti ne faceva le spese Marsili che era in panchina ed era intervenuto per sedare gli animi. Fatto sta che la gara dopo circa tre minuti d’interruzione per la sceneggiata riprende con il solito timbro. Il portiere Fumagalli che ad ogni pallone parato rimane a terra.

Il Cosenza ha fretta e voglia di pareggiare. E la punizione per le scorrettezze espresse in campo arriva al minuto 95’, al termine dei 5 minuti di recupero assegnati dall’arbitro. Un cross di Fiore pesca Biancolino in area che serve Danti, tiro di rabbia del tamburino sangiovannese e palla dentro. Esplode il San Vito. Si arrabbiano gli ospiti. L’arbitro per pareggiare il tempo perso fa gicoare per altri tre minuti in cui sia il Cosenza che il Marcianise hanno addirittura un occasione per parte per prendersi i tre punti. Al triplice fischio scattano le proteste. Tutti e due gli staff non ci stanno e il signor Manera, oggi in giornata decisamente negativa, in pagella prende un bruttissimo 4, deve uscire tra le proteste. Una tensione che non si è smorzata neanche dopo la doccia tant’è che in tribuna stampa si presentano il Presidente Carnevale e l’Amministratore Delegato Chianello. Unanime il disappunto per come si sia fatto poco onore allo sport in campo. “Sembrava di giocare una partita di quarta serie, dichiarava Chianello, e dobbiamo ringraziare la pazienza del pubblico e lo Stadio San Vito di dimensioni generose se non si è sfociato in proteste più forti. Certo se eravamo in uno stadio piccolo come quello di Marcianise, dopo le tante provocazioni sarebbe sicuramente scattata un invasione”. Parole forti così come il disappunto del tecnico Boccolini che butta benzina sul fuoco. Prima parla di 100 persone in campo poi scende a 70. Poi a domanda replica che sono stati troppi i minuti di recupero. E aggiunge che la perdita di tempo ci stava. Insomma il resto lo sentite nel video registrato in sala stampa e che preferiamo non commentare.

Ultima “chicca” della giornata il portiere Fumagalli che viene spedito in sala stampa, prima con l’annuncio che non sarebbe arrivato nessun giocatore, a provocare con dichiarazioni esagitate. Un quadretto non c’è che dire. Eppure la gara non sembrava così elettrica. Un primo tempo noioso aveva visto un Cosenza abbastanza compassato messo in ordine da un grande Fiore autore di giocate precise e di classe contro una squadra che si “guardava la mano”. Insomma una classica partita da zero a zero. Poi nel finale del primo tempo due fiammate degli ospiti svegliavano dal torpore generale. “Avevamo nella gambe le tossine dell’intensa gara giocata lunedì a Potenza, giustificava il tecnico rossoblu, e non siamo riusciti ad esprimerci al meglio”. La mossa Fiore ha un po cambiato il volto del Cosenza che passa dalla grinta agonistica di Caccavallo e Danti alle giocate di precisione e di qualità eccelsa dell’ex nazionale che innalzano il tasso tecnico di questa squadra. Il tecnico lo tiene in campo tutta la gara e preferisce dare ossigeno a Roselli, a rischio già da questa mattina per una contrattura al polpaccio e a Scotto che oggi ha pagato pegno dopo la gran prova di lunedì. Ora una settimana di fuoco attende la compagnia di Toscano. Mercoledì c’è la gara di Coppa Italia al San Vito contro la Juve Stabia e domenica la difficile trasferta a Cava dei Tirreni contro la Cavese che oggi ha fermato il Portogruaro in casa.

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