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Sport: Calcio

 

Zeman critico sulle nomine in FIGC

24/09 L'allenatore del Lecce Zdenek Zeman parla con i giornalisti mentre con la squadra del Lecce sta per partire per Treviso per la partita di domani sera e, come al solito, inserisce il 'botto': una punta polemica sulle recenti nomine ai vertici della Figc. "Che cosa penso della nomina di Gigi Riva? assolutamente nulla: parlano le intercettazioni". E di Pancalli? "Non lo conosco e quindi non mi esprimo, ma se, da quello che ho letto, sta bene a Moggi e Giraudo, vuol dire che qualcosa non va". L' allenatore boemo, sparata la sua bordata, non aggiunge granché ai giornalisti che gli chiedono chiarimenti su queste affermazioni. "Ho detto quello che penso", replica secco. Per quanto riguarda la squadra, Zeman è abbastanza soddisfatto del piano atletico, meno della "concentrazione": "La continuità - dice - la si trova con la concentrazione e bisogna averla per quanto più tempo è possibile". Le frasi taglienti di Zeman chiudono l'intervista con cui ha parlato della trasferta di domani sera e delle raccomandazioni fatte alla sua squadra: "Bisogna cercare - dice - di trovare il nostro gioco, le nostre distanze, prima di tutto riuscire a fare il calcio nostro. Poi è normale che ci sono avversari che possano farci cambiare atteggiamento tattico. Ma queste sono situazioni da valutare sul momento". Il tecnico è soddisfatto della tenuta della squadra sul piano tecnico, un po' meno su quello tattico: "Stiamo lavorando, atleticamente stiamo abbastanza bene. Sul piano tattico dobbiamo crescere; spesso cambiamo atteggiamento senza che vi sia bisogno di cambiarlo. Nell'ultima gara col Mantova per mezz'ora abbiamo fatto molto bene poi ci siamo rilassati. Dobbiamo trovare più concentrazione durante i 90'. La continuità la si trova con la concentrazione e bisogna averla per quanto più tempo è possibile". Né accetta il rilievo che non si può chiedere ad una squadra di avere ritmi elevati per un'intera partita: "Invece, é possibile - replica - perché questa squadra è in grado di disputare non una, ma due partite con questi ritmi: è preparata atleticamente a farlo". Vuole la vivacità iniziale del Lecce di due anni fa "quando - dice - eravamo più vivi e più reattivi: oggi invece siamo preparati più sul fondo che sulla rapidita". La squadra che affronterà domani sera il Treviso dovrebbe essere la stessa schierata nelle prime tre giornate di campionato: rispetto alla gara col Mantova, dovrebbe esserci il rientro di Camorani al posto di Vives

Polemiche sullo screzio Ancelotti-Seedorf

"Lo screzio Ancelotti-Seedorf? Sono cose che succedono, in campo può accadere di tutto, sono reazioni a caldo che finiscono dopo la partita". Così Andrea Pirlo, intervistato in esclusiva da Sky, giudica quanto accaduto ieri a Livorno, durante la partita contro gli amaranto, tra l'allenatore del Milan ed il suo centrocampista olandese. La cosa ha avuto un seguito anche dopo il 90'? "Ancelotti gli ha detto le stesse cose dette in campo - risponde Pirlo -. Le spiega a tutte la squadra, e la cosa finisce lì. Ancelotti negli spogliatoi ha detto ciò che pensava: con lui c'é un rapporto aperto, sembra quasi un giocatore, in fondo è poco più grande di noi, e ci si può discutere. E se una cosa non va, bisogna parlarne. Però tutto dipende dall'intelligenza e dal rispetto del giocatore". Dopo aver detto che "in estate ad un certo punto sembrava che dovessi andarmene, e sarei passato al Real Madrid", Pirlo dedica qualche parola anche a Marcello Lippi: "Fin dal primo giorno di ritiro ci ha detto che avremmo vinto i Mondiali: è stato di parola, e ci ha dato la carica. E fuori dal campo è uno che scherza molto. Ci andrei volentieri a cena".
Un uomo in meno in difesa, un solo punto in classifica e una buona dose di nervosismo da smaltire: non è particolarmente positivo il bilancio del Milan dopo la trasferta di Livorno e la vittoria dell'Inter contro il Chievo ha riportato a otto le lunghezze di distanza dai cugini nerazzurri, esattamente come a inizio campionato. Così come Serginho, anche Paolo Maldini non salirà sull' aereo che domani porterà la squadra a Lilla dove martedì giocherà la seconda gara di Champions League, e solo nei prossimi giorni sarà chiara l'entità del problema agli adduttori della coscia sinistra che lo ha costretto a uscire dopo pochi minuti della gara di ieri. Ci sarà invece Clarence Seedorf che oggi ha voluto spiegare a Milan Channel che il litigio avuto ieri con Ancelotti sia da considerarsi assolutamente chiuso: "Tra me e lui è finito tutto lì, non serve chiarirsi, anche perché ci conosciamo bene. Nessuno ha insultato nessuno, si è parlato di calcio e di cose normali che succedono in campo, con rispetto da una parte e dall'altra, seppur in modo un po' 'caldo'. Spero che da domani non si parli più di questa cosa". Dopo i battibecchi con Kakà, Ancelotti ha mostrato però anche ieri una discreta dose di nervosismo sicuramente non attenuata dalla prestazione di tutta la squadra e dal risultato finale. Dopo sei vittorie di fila, pareggiare a Livorno non è certo uno scandalo ma i rossoneri hanno giocato ieri una ripresa decisamente sotto tono, e lo screzio Ancelotti-Seedorf è sembrato emblematico delle difficoltà incontrate sul campo. E rese pubbliche dalla televisione: "Purtroppo - sottolinea Seedorf - oggi ci sono le telecamere e gli inviati vicini alla panchina, servirebbe più intimità per la squadra, per i giocatori e per l'allenatore". "Ma sono cose assolutamente normali - ripete Seedorf - Il discorso era finito sul rettangolo di gioco. E' importante che la gente capisca che le televisioni e i giornali hanno interesse ad ingigantire i fatti. Noi sappiamo come vanno certe cose, in campo, a volte negli spogliatoi, non c'é niente di strano. Siamo tutti uomini, siamo adulti con gli stessi obiettivi. Credo che la franchezza e l'onestà vengano apprezzate da tutti. L'importante poi è andare avanti, meglio anche di prima. Queste cose servono per caricare l'ambiente e ottenere qualcosa in più. Noi siamo assolutamente sereni, tranquilli e pronti per la prossima gara". A Lilla, Seedorf si aspetta una gara simile a quelle giocate contro Parma e Livorno: "Sulla carta - spiega l'olandese - la squadra francese è inferiore a noi, ma farà di tutto per complicarci le cose, anche perché contro il Milan sappiamo che tutti danno il doppio perché lo stimolo è più forte. Noi però siamo consapevoli che questi tre punti potrebbero significare molto per la classifica del girone, siamo carichi e pronti per andarceli a prendere". "Ancelotti-Seedorf? Sono cose che succedono, in campo può succedere di tutto, le reazioni a caldo capitano ma era già tutto chiarito dopo la partita", aggiunge Andrea Pirlo, festeggiato oggi dalla sua città natale Flero (Brescia) che gli ha dedicato lo stadio. E intervistato da Sky, Pirlo ha mostrato la consueta tranquillità anche sul campionato: "L'Inter prima o poi la riprenderemo".
"Nessuno vuole impedire alle televisioni di fare il proprio lavoro ma qui andiamo a invadere il campo della privacy e a questo va posto rimedio". Il presidente dell'Associazione calciatori (Aic) Sergio Campana interviene sul caso delle immagini tv che hanno ripreso il diverbio in campo tra Ancelotti e Seedorf durante Livorno-Milan, augurandosi sulla questione un intervento della Lega e della Figc. "Mi auguro - spiega Campana - che la Lega Calcio che gestisce l'aspetto dei diritti televisivi con le varie televisioni provveda per mettere un freno a questa invadenza. Personalmente parlerò con il commissario straordinario della Figc Pancalli e chiederò anche a lui di intervenire affinché allenatori e giocatori possano svolgere il loro lavoro senza avere tutte queste interferenze che possono creare delle problematiche. Alla prima occasione ne parlerò con il commissario e anche con Matarrese. Mi auguro che la Lega intervenga". "Da tempo e anche recentemente - ricorda il presidente dell'Associazione calciatori - in Consiglio federale è emerso il problema della privacy, del famoso labiale e di quello che riportavano le televisioni. Ogni tanto emerge. E' una violazione clamorosa della privacy".

Oriali sulle accuse di De Santis “Non temiamo nulla”

24/09 "Non temiamo nulla, ci mancherebbe, dopo tutto quello che abbiamo subito negli ultimi anni sarebbe davvero il colmo. Le parole di De Santis le ho lette sui giornali, meglio che ne parli Moratti". E' di Lele Oriali, consulente di mercato dell'Inter, l'unico commento della società nerazzurra alla vicenda delle intercettazioni, tornata attuale dopo l'intervista dell'ex arbitro Massimo De Santis. "Io e molti altri siamo stati schifati per mesi e mesi e lo saremo per il resto della nostra vita", è stato l'unico commento di Mancini.

Berlusconi “Calciopoli? “Meglio non parlarne”

24/09 Calciopoli? "Meglio non parlarne, una montatura enorme". Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e patron del Milan, ha commentato con una battuta, le ultime tormentate vicende del calcio italiano parlando con Salvatore Carmando, storico massaggiatore del Napoli. Carmando ha ricevuto dalle mani dello stesso Berlusconi la medaglia della 'Buona Stella' alle Terme di Agnano, a Napoli, in occasione della Festa azzurra del partito. Cosa ne pensa di calciopoli? ha chiesto Berlusconi, in veste di intervistatore, a Carmando. "Meglio non parlarne", ha risposto il massaggiatore. "Meglio non parlarne, una montatura enorme", ha chiosato Berlusconi.
"Complimenti, è lei che ha detto buttati giù a quello là. Mi ha fregato uno scudetto". Così Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia e patron del Milan, ha rievocato con Salvatore Carmando, la vicenda centrale nell'assegnazione dello scudetto '90-91 agli azzurri, che si classificarono proprio davanti al Milan. Si giocava a Bergamo, contro l'Atalanta. Il centrocampista del Napoli Alemao fu colpito alla testa con una monetina. Mentre il brasiliano stava per rialzarsi, Carmando come rivelarono immagini televisive e la lettura del labiale gli disse di buttarsi a terra. L'occasione è stata offerta dalla consegna da parte di Berlusconi a Carmando della medaglia della 'Buona Stella' in occasione della Festa azzurra di Forza Italia svoltasi alle Terme di Agnano. Berlusconi ha offerto a Carmando la possibilità di 'rimediare'. "Io - ha detto il presidente di Forza Italia - ho giocato a calcio con Tony Blair che mi ha dato un calcio assassino al ginocchio sinistro. Potrebbe darmi una controllatina?". E Carmando si è prestato al gioco mimando un massaggio al ginocchio.

Scontri in autogrill tra i tifosi di Samp e Perugia

24/09 Alcuni tifosi della Sampdoria e del Perugia hanno dato vita a tafferugli nella stazione di servizio Chienti Sud, lungo il tratto marchigiano della A 14. Gli scontri - in seguito ai quali ci sono stati due feriti lievi - sono avvenuti dopo che i pullman delle due tifoserie hanno casualmente fatto tappa, lungo i rispettivi tragitti, nella stessa stazione di servizio. L' episodio è accaduto intorno alle 13.00; secondo quanto riferito dalla Polizia autostradale di Ascoli, i pullman della tifoseria genovese erano diretti ad Ascoli - dove oggi la Samp gioca contro i padroni di casa -, mentre i pullman dei tifosi perugini stavano viaggiando alla volta dell' Abruzzo. Sempre stando a quanto riferito dalla Polstrada, sul posto sono rapidamente intervenute anche pattuglie della squadra mobile della Questura ascolana, che stavano già in attesa dei tifosi liguri nel vicino casello autostradale per svolgere servizio di scorta; dopo che i tafferugli sono cessati i pullman sono stati fatti ripartire per le proprie destinazioni; non si segnalano danni alla stazione di servizio.

Serie A

L’Inter ritrova la vetta, e la Roma ritrova Montella

24/09 E' durato soltanto quattro giorni il primato del Palermo e della Sicilia (anche col secondo posto del Messina). Nella domenica che dà il via a un'altra settimana di coppe europee, la squadra di Guidolin subisce il primo stop a Empoli finendo per la prima volta la gara senza segnare dopo ben tredici turni. La giornata storta dei rosanero è coincisa con la risalita dell'Inter al comando della classifica. Hernan Crespo festeggia nel migliore dei modi, con una doppietta, la sua 300/a partita in serie A. Ma la squadra di Roberto Mancini sul 4-0 rischia di subire una clamorosa beffa dal Chievo. I veronesi mettono paura ai nerazzurri con una tripletta in undici minuti: inizia Pellissier dal dischetto, poi le reti di Tiribocchi e Brighi. Prima c'erano stati anche i gol nerazzurri di Samuel e soprattutto di Stankovic, una staffilata imprendibile nel sette che merita la palma del gol più bello della giornata. Ma le amnesie difensive della retroguardia nerazzurra hanno rischiato di nuovo di far perdere la voce a Mancini. La rimonta degli avversari si ferma a un gol dal pari (4-3), come era già accaduto a Firenze nella prima di campionato con la Fiorentina (dallo 0-3 al 2-3 con la doppietta finale di Toni): cinque gol in due partite e tutti nella ripresa. Tiene il passo dei nerazzurri la Roma, che dopo il ko dell' Olimpico proprio con l'Inter, dilaga a Parma rifilando un poker agli emiliani. Montella spiana la strada ai giallorossi ritornando al gol dopo quasi un anno: con 135 reti in serie A l'aeroplanino stacca di nuovo Del Piero e può incrementare il suo primato dei bomber più prolifici profittando del fatto che il rivale juventino quest'anno è in B. Primo gol nella massima serie anche del baby Rosi: in quattro giornate i giallorossi hanno segnato con nove giocatori diversi. E anche questo è un altro dei record della squadra di Spalletti. Con l'impresa di oggi l'Empoli fa un grosso balzo in classifica raggiungendo il Messina a otto punti. Per la squadra di Cagni secondo gol di Saudati. Non si sblocca la Sampdoria, i blucerchiati non vincono ormai da 17 turni. Ad Ascoli finisce 1-1 nella giornata dei Delvecchio: apre le marcature l'ex giallorosso Marco, che torna a segnare dopo un anno esatto, dopo quattro minuti arriva il pari firmato da Gennaro, suo omonimo blucerchiato. La Lazio, sempre a segno nelle ultime 15 partite, fa un altro passo avanti per scrollarsi di dosso il meno in classifica: all'Olimpico contro l'Atalanta arriva la seconda vittoria grazie al primo gol di Siviglia. Più difficoltosa invece il recupero della Reggina (ora è a -11), costretta al pari interno del Torino di Zaccheroni. Dopo Livorno-Milan di ieri l'altro 0-0 di giornata, in attesa del posticipo Udinese-Fiorentina, è Siena-Cagliari.

Risultati della quarta giornata del campionato di calcio di serie A.

Ascoli-Sampdoria 1-1
Catania-Messina 2-2 (giocata ieri)
Empoli-Palermo 2-0
Inter-Chievo 4-3
Lazio-Atalanta 1-0
Livorno-Milan 0-0 (giocata ieri)
Parma-Roma 0-4
Calabria: Reggina-Torino 1-1
Siena-Cagliari 0-0
Udinese-Fiorentina 1-0 (giocata alle 20,30).

Classifica

 

PT

PG

V

P

S

GF

GS

Inter

10

4

3

1

0

9

6

Roma

9

4

3

0

1

9

2

Palermo

9

4

3

0

1

11

9

Messina

8

4

2

2

0

6

3

Empoli

8

4

2

2

0

5

2

Udinese

7

4

2

1

1

6

4

Siena

7

4

2

1

1

5

5

Atalanta

5

4

1

2

1

3

2

Catania

5

4

1

2

1

6

7

Livorno

5

4

1

2

1

3

4

Sampdoria

3

4

0

3

1

6

7

Milan

2

4

3

1

0

5

1

Cagliari

2

4

0

2

2

3

5

Ascoli

2

4

0

2

2

3

6

Torino

2

4

0

2

2

3

6

Chievo

1

4

0

1

3

5

8

Parma

1

4

0

1

3

1

8

Lazio

-5

4

2

0

2

4

4

Reggina

-11

4

1

1

2

6

8

Fiorentina

-16

4

1

0

3

3

5

Prossimo turno

Sabato 30 settembre:
Atalanta-Reggina (ore 18)
Torino-Lazio (ore 20,30)

Domenica 1 ottobre (ore 15):
Cagliari-Inter
Fiorentina-Catania
Messina-Livorno
Milan-Siena
Roma-Empoli
Sampdoria-Parma
Udinese-Ascoli
Chievo-Palermo (ore 20,30).

Marcatori Quarta giornata serie A

4 reti: Bianchi (1 rigore-Reggina).
3 reti: Crespo (Inter); Riganò (Messina); Frick (Siena).
2 reti: Ventola (Atalanta); Suazo (Cagliari); Corona, Mascara, Spinesi (Catania); Pellissier (1-Chievo); Saudati (1-Empoli); Toni (Fiorentina); Cambiasso (Inter), Di Michele, Corini (2) e Amauri (Palermo), G. Delvecchio e Flachi (1) (Sampdoria); Di Natale, Iaquinta (Udinese).
1 rete: Bjelanovic, M. Delvecchio e Perrulli (Ascoli); Zampagna (Atalanta); Ferri (Cagliari); Brighi, Mandelli e Tiribocchi (Chievo); Almiron, Buscé e, Vannucchi (Empoli); Mutu (Fiorentina); Ibrahimovic, Samuel e Stankovic (Inter); Makinwa, Oddo (1), Rocchi e Siviglia (Lazio); Bakayoko, C. Lucarelli e Danilevicius (1) (Livorno); Kakà (1), Inzaghi, Jankulovski, Oliveira e Seedorf (Milan); Floccari, Cordova e Zanchi (Messina); Barzagli, Biava, Bresciano, Simplicio e Tedesco (Palermo); Budan (Parma); A. Lucarelli e Modesto (Reggina); Aquilani, De Rossi, Mancini, Montella, Perrotta, Rosi, Taddei, Pizarro, Okaka (Roma); Bonazzoli e Volpi (Sampdoria); Brevi, Chiesa, (Siena); Comotto, Muzzi e Stellone (Torino), Asamoah Gyan e Felipe (Udinese).
1 autorete: Agliardi (Palermo); Bonanni (Sampdoria).

Ascoli e Sampdoria si dividono la posta

24/09 Ascoli e Sampdoria si dividono la posta in palio e rinviano ancora l'appuntamento con la prima vittoria in campionato. Due squadre tatticamente speculari, ma diverse nell'approccio alla gara: Samp meglio dal punto di vista della qualità, anche se molto imprecisa sotto porta (pesa l'assenza di Flachi), Ascoli più cuore che tecnica (manca l'uomo dell'ultimo passaggio), e che comunque può rallegrarsi per aver recuperato un giocatore importante come Marco Delvecchio. Parte bene la Samp, grazie alla posizione a sorpresa di Gennaro Delvecchio che si inserisce fra le linee avversarie fin quando Tesser non gli mette alle calcagna Zanetti. Due palle gol per gli ospiti nei primi quattro minuti, con Olivera che di testa impegna Pagliuca in angolo e Quaglieralla che, ancora di testa, manda alto da buona posizione. Il ritmo alto voluto da Novellino mette in difficoltà l'Ascoli. All'11' episodio dubbio con l'arbitro Mazzoleni che battezza fuori area un fallo di Pecorari su Bonazzoli. Sul calcio di punizione Volpi impegna Pagliuca. Al quarto d'ora, finalmente, l'Ascoli si fa vedere e va in vantaggio a sorpresa. E' il 16', angolo di Lukovic e Marco Delvecchio svetta e insacca di testa. Per l'attaccante è la rete numero 69 in A. E' lui l'arma in più dei bianconeri e con il gol dà ragione a mister Tesser che l'ha voluto in campo fin dall'inizio nonostante la lunga inattività per infortunio. Ringalluzzito dalla rete, Delvecchio prende per mano l'Ascoli al quale manca un centrocampista dai piedi buoni, visto che Zanetti e Boudianski sono incontrasti e Fini è largo a sinistra. E' proprio Delvecchio, al 28', che mette sui piedi di Bjelanovic un pallone che il croato spreca. E la Samp? C'é ancora ed è ben viva. Anzi, riprende in mano la gara e colleziona, nel quarto d'ora finale, tre palle gol, compresa una rete annullata per fuorigioco a un nervoso Quagliarella, ex di turno, che poi Novellino sposta a destra. Olivera è in forma. Al 32' libera al tiro Bonazzoli, ma Pagliuca c'é. L'attaccante doriano spreca incredibilmente al 34' mettendo sul fondo a tu per tu col portiere dell' Ascoli. Ritmo decisamente più basso nella ripresa, con un episodio importante all'11', quando il blucerchiato Falcone viene espulso per fallo da ultimo uomo. Tutto sembra giocare a favore dell'Ascoli, che però al 20' si fa sorprendere su calcio d'angolo. Tre tocchi doriani davanti a Pagliuca il quale deve inchinarsi al colpo di testa finale di Gennaro Delvecchio, che firma l'1-1. Tesser gioca la carta Perrulli, che riesce a ridare rapidità alla manovra ascolana. Dopo una protesta per una trattenuta su Bjelanovic, è proprio Perrulli che regala al Del Duca la più bella giocata della partita. Gran tiro da 25 metri e miracolo di Castellazzi che toglie il pallone dall'incrocio dei pali. Non succede altro e squadre sotto la doccia con un giusto 1-1. E' la classifica di entrambe, comunque, a piangere.
La parola ai Mister
"Sto pregando Dio perché arrivi questa vittoria". Col pari di oggi al Del Duca di Ascoli, la Sampdoria non vince da 17 partite e allora a Walter Novellino non resta che rivolgersi al... Padreterno. Ancor più deluso dalla parte opposta Attilio Tesser che ha visto sfuggire una vittoria che, con l'uomo in più, sembrava cosa fatta. Il punto conquistato ad Ascoli viene apprezzato in casa doriana per diversi motivi. "Di palle gol ne abbiamo costruite tante, ma alla fine era stato l'Ascoli a punirci", spiega Novellino, sottolineando che dopo lo svantaggio la sua squadra ha sbandato per poi riprendersi. "E' stata una buona reazione. Nella ripresa è stata una Samp diversa, ridisegnata tatticamente, anche perché avevamo l'uomo in meno per via dell'espulsione, a mio avviso eccessiva, di Falcone". Novellino é abituato a lottare e non demorde. "Stiamo andando bene e sono convinto che, prima o poi, questa vittoria arriverà". Bella l'accoglienza da parte del pubblico bianconero, che non ha dimenticato il Novellino giocatore all'Ascoli negli anni Ottanta. "Quella è ancora la mia curva", dice il tecnico blucerchiato, alludendo alla sud, roccaforte del tifo ascolano. "Non a caso ho scelto San Benedetto per venire ogni anno in vacanza, anche se giù, scherzando, mi danno del 'pecoraio'...". Non grave, sul versante problemi, l'infortunio di Bonazzoli, che accusa una leggera contrattura muscolare. Amareggiato l' allenatore dell' Ascoli Tesser. "Certe vittorie non devono sfuggirci", sentenzia il tecnico bianconero. "Sono molto deluso, perché avevamo la possibilità di vincere. Delvecchio è un animale da area di rigore e per questo lo volevo in campo. Abbiamo purtroppo fatto degli errori, compreso un contropiede in 4 contro 2 vanificato andando in fuorigioco: ma adesso è troppo facile dirlo". Ecco l'analisi tecnica del mister bianconero. "All'inizio la Samp ci ha dato dei problemi - aggiunge il tecnico ¿: ho confermato a centrocampo Zanetti e Boudiasnki perché avevano fatto bene a Milano e perché la Samp aveva giocatori ben strutturati a centrocampo. Nastase nel finale è uscito per infortunio, ma Minieri mi serviva per andare sull'esterno e fare il cross" conclude Tesser. "Potevamo portare a casa la vittoria - dice dal canto suo Marco Delvecchio -; la partita dopo l'espulsione di Falcone si era stabilizzata e invece ci hanno colpito e nel finale abbiamo accusato un po' di stanchezza, anche perché non dimentichiamo che mercoledì abbiamo giocato una gara intensa col Milan. Sono contento della mia partita - prosegue -, anche se non ho i novanta minuti nelle gambe. Ma, come giustamente dice mister Tesser, solo giocando potrò riconquistare la condizione". L'attaccante ripercorre il suo periodo più problematico dopo una brillante carriera. "Per me è stato un anno e mezzo difficile, col momento più brutto quando ad aprile scorso mi sono operato. E' stata dura, ho sofferto insieme alla mia famiglia, alla quale dedico questo gol, oltre che a me stesso e a Stefano che mi ha curato", aggiunge Delvecchio, che al momento del gol ha alzato subito lo sguardo in tribuna verso i suoi familiari che stavano festeggiando la marcatura. Infine Boudianski, tra i migliori in campo. "Speriamo che prima o poi la palla vada dentro. Ci manca qualcosa, ma per quanto riguarda il gioco ci siamo. Meglio comunque con le due punte", conclude il centrocampista bianconero.

Ascoli - Sampdoria 1-1 (1-0)
Marcatori: nel 16' pt M. Delvecchio, nel 20' st G. Delvecchio.
ASCOLI (4-4-2): Pagliuca 6,5; Nastase 5,5 (31' st Minieri sv), Pecorari 5,5, Cudini 5, Lukovic 5; Giampà 5,5 (22' st Perrulli 6), Zanetti 5,5 (25' st Skela 6), Boudianski 6,5, Fini 6, M. Delvecchio 6,5, Bjelanovic 6. (19 Boccolini, 7 Fontana, 9 Paolucci, 41 Pecchia). All. Tesser 6.
SAMPDORIA (4-4-2): Castellazzi 6; Maggio 5,5, Sala 6,Falcone 5, C. Zenoni 6; Olivera 6 (14' st Franceschini 6,5), G. Delvecchio 6,5, Palombo 6, Volpi 6; Quagliarella 5, Bonazzoli 5 (9' st G. Bonanni 6). (99 Berti, 5 Accardi, 33 Bastrini, 46 Pieri, 88 Foti). All. Novellino 6.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 6.
Angoli: 9-9.
Recupero: 2' e 4'.
Ammoniti: Pecorari, Giampà, Nastase per gioco scorretto, G. Delvecchio, Lukovic per comportamento non regolamentare, Quagliarella per proteste.
Espulso: 11' st Falcone per fallo da ultimo uomo
Spettatori: 7.809 (3009 paganti, 4.800 abbonati).

Le reti
16' pt: calcio d'angolo per l'Ascoli dopo una parata di Castellazzi su tiro-cross di Giampà; dalla bandierina batte Lukovic, in area doriana svetta Marco Delvecchio che segna l' 1-0 per l'Ascoli.
20' st: angolo per la Samp, Pagliuca smanaccia,riprende Zenoni, cross sul secondo palo, colpo di testa di Quagliarella e tocco finale sottoporta ancora di testa di Gennaro Delvecchio per l'1-1.

Il Palermo sbaglia un rigore e l’Empoli lo batte con il cuore

24/09 Cuore, grinta, determinazione e gambe: 4 ingredienti per un risultato certo. E' l' Empoli di Gigi Cagni che oggi è riuscito a battere il Palermo capolista con una prestazione superlativa, stabilendo anche un nuovo e personalissimo record: 4 gare senza sconfitte in serie A e una media punti da Champions. Prima sconfitta in campionato per il Palermo che giovedì prossimo affronterà in Coppa Uefa il West Ham. Se in precampionato era stato Vannucchi a fallire il calcio di rigore in un'amichevole a Palermo, oggi a parti invertite - e con in palio i tre punti - è stato Brienza a calciare alle stelle, il rigore del possibile vantaggio. Ma episodio a parte, l'Empoli ha dominato dimostrando una migliore condizione fisica. E proprio Vannucchi, uno degli ex di turno, ha preso per mano la squadra, trascinando i compagni al successo. Nel primo tempo l'Empoli in emergenza, è costretto a rinunciare all'ultimo momento a Raggi, fermo per un problema muscolare, inserendo Ascoli a sinistra e spostando l'acciaccato Lucchini in mezzo alla difesa. Ma il capolavoro di Cagni è a centrocampo: Almiron davanti alla difesa in posizione di regista avanzato e Vannucchi sulla linea di Moro e Marianini, alle spalle delle due punte Pozzi e Saudati. Un modulo mai provate fino ad oggi. E sarà proprio la linea Almiron-Vannucchi ha creare una spina nel fianco al centrocampo a rombo del Palermo, dove Guidolin opta per il turnover, rinunciando a Corini per Parravicini. In difesa, fuori Zaccardo e dentro Cassani. Nei primi minuti di gioco il Palermo parte forte cercando la percussione a sinistra, con Brienza bravo a spaziare sulla linea di trequarti, in coabitazione di Bresciano. L'Empoli controlla senza eccessiva difficoltà, cercando le ripartenze. Vannucchi illumina e al 6' si procura una punizione al limite, che Almiron spara sulla barriera. L'Empoli controlla bene con Pozzi e Saudati che si scambiano più volte posizione, ma al 24' gli ospiti pungono in contropiede: Amauri entra in area, fa fuori Marzoratti e subisce fallo da Ascoli, che viene ammonito. L'arbitro concede il rigore che Brienza spara abbondantemente sopra la traversa. E' probabilmente l' episodio che cambia il match. L'Empoli mette il turbo e quattro minuti dopo passa in vantaggio con Saudati, che su assist dalla corsia di destra di Marianini stacca più alto di tutti e dall'altezza del dischetto trafigge di testa l'incolpevole Agliardi. Nei minuti seguenti fioccano le ammonizioni, con Guana e Parravini che vengono sanzionati per due brutti falli a centrocampo. Nel secondo tempo Guidolin rinuncia ad uno spento Bresciano inserendo un'altra punta, Caracciolo, ma la musica non cambia. Cagni è costretto, invece, a sostituire Lucchini con Ficini al centro della difesa. Dopo pochi minuti, l'allenatore bresciano sposta Almiron sulla corsia sinistra, con Moro centrale al suo posto sulla linea mediana. Al 7' il Palermo reclama per un presunto fallo in area di Ascoli su Brienza che viene, invece, ammonito per simulazione. Sul capovolgimento di fronte l'intuizione tattica di Cagni è vincente. E' l'8' quando l'Empoli chiude la partita: Almiron va via sulla sinistra, entra in area si beve Cassani e Biava e insacca con un fendente che termina all'incrocio dei pali alla destra di Agliardi. Nei minuti seguenti gli azzurri giocano sul velluto, spinti da un Vannucchi incontenibile. Al 25' il centrocampista pratese fa fuori Guana ma calcia a lato. Al 40', poi, va via nei pressi del centrocampo ancora a Guana che lo stende da dietro. Seconda ammonizione per l'ex ascolano, che termina negli spogliatoi. Finisce 2-0 per i padroni di casa.
La parola ai mister
"L' Empoli ha meritato la vittoria. Certe sconfitte possono essere anche salutari, se riusciremo a leggerle bene". Il tecnico del Palermo Francesco Guidolin si presenta in sala stampa ed analizza in modo sereno la sconfitta del Castellani. "Abbiamo cominciato benissimo la stagione -dice - e una sconfitta ci può stare. Comunque bisogna crescere". Poi un accenno al turnover. "Dopo tre gare di campionato e con la partita di coppa Uefa alle porte credevo opportuno. Posso aver sbagliato anche qualcosa e accetto le critiche". Sulla prestazione dei singoli, Guidolin elogia Brienza. "Ci sta di sbagliare un calcio di rigore in un momento chiave della partita, ma credo che abbia giocato un'ottima gara. Come dice una canzone famosissima sul mondo del pallone, un calciatore non si può giudicare da un calcio di rigore". Poi un elogio all'Empoli. "Mi aspettavo una squadra così tonica - conclude - la prestazione dell' Empoli non mi ha sorpreso". Infine un accenno al ciclismo, la grande passione del tecnico dei siciliani. "Complimenti a Bettini per la vittoria nei Mondiali. Io invece oggi mi sono tolto la maglia rosa...". Nell'Empoli l'allenatore Gigi Cagni è raggiante, e si definisce "orgoglioso dei miei". "Abbiamo giocato una grande partita - dice ancora -. Sono orgoglioso di questo gruppo e della prestazione. Anche se avessimo perso e sono sincero, sarei stato felice lo stesso. I ragazzi hanno dato ancora una volta tutto, giocando con il massimo impegno". Per quanto riguarda il modulo, il tecnico ha stupito tutti proponendo un Empoli a due punte, con Vannucchi regista, coperto da Almiron davanti alla difesa. "Abbiamo modificato il modulo praticamente in ogni gara - dice Cagni - ed i ragazzi hanno dimostrato una grande duttilità. Ma alla fine si può giocare con una o due punte: i moduli sono sempre gli stessi". Infine un elogio a Vannucchi. "Se giocasse sempre con questa continuità - conclude - sarebbe un giocatore da nazionale". In sala stampa anche Luca Saudati, tornato al gol su azione in serie A (a Genova aveva realizzato su rigore), dopo 4 anni. "Sono contento della prova della squadra - dice - abbiamo corso di più del Palermo e meritato i tre punti"

Empoli - Palermo 2-0 (1-0)
Marcatori: nel pt 28' Saudati, nel st 8' Almiron
EMPOLI (4-1-3-2): Balli 6; Marzoratti 6.5, Ascoli 6, Pratali 7, Lucchini 6 (1'st Ficini 6.5); Moro 7.5; Almiron 7.5, (29' st Baldanzeddu sv), Marianini 6.5, Vannucchi 8; Pozzi 6.5 (18' st Matteini 6), Saudati 7. (1 Bassi, 17 Eder, 20 Buzzegoli, 99 Gasparetto). All.: Cagni.
PALERMO (4-3-2-1): Agliardi 6; Diana 5.5, Barzagli 6, Biava 5.5 (24' st Zaccardo 5.5), Cassani 5.5; Parravicini 5.5 (11' st Tedesco 5.5), Guana 5, Bresciano 5.5 (1' st Caracciolo 5.5); Pisano 5.5, Brienza 6; Amauri. (12 Fontana, 5 Corini, 17 Di Michele, 32 Capuano). All.: Guidolin.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6.
Angoli: 4-3 per l'Empoli
Recupero: 1' e 2'
Espulso: Guana al 40' st per doppia ammonizione
Ammoniti: Ascoli, Parravicini, Pisano e Baldanzeddu per gioco falloso, Brienza e Matteini per comportamento non regolamentare
Spettatori: 4.673 per un incasso di 67.577,90 euro.
Note: Al 25’ Brienza sbaglia un rigore

Le reti
28' pt: cross dalla destra di Marianini, Saudati stacca di testa all'altezza del dischetto del rigore, anticipando i
difensori del Palermo, e batte Agliardi;
20' st: percussione sulla sinistra di Almiron che palla al piede entra in area, supera Cassani e Biava e insacca con una conclusione nel sette alla destra di Agliardi.

Folle Inter: In vantaggio di 4 reti si fa infilare tre volte in 15 minuti

24/09 Si riprende il primo posto, ma l' Inter conferma anche contro il Chievo la sua grande capacità di rischiare di perdere partite già vinte. Fino alla mezz'ora della ripresa, la gara del Meazza sembra una fotocopia di Juventus-Modena non solo per il punteggio di 4-0, ma anche per la differenza clamorosa di talento a disposizione di Mancini e Pillon. La differenza è che il finale di Inter-Chievo diventa un'improvvisa sofferenza grazie a una rimonta che neanche il più ottimista dei tifosi veneti avrebbe previsto. In 15', Julio Cesar incassa tre gol senza neanche capire perché e a Mancini aumentano a dismisura i capelli bianchi in testa mentre osserva un pomeriggio di assoluta tranquillità trasformarsi quasi in una beffa colossale. Buon per lui che il tempo a disposizione per il Chievo è troppo poco e così può godersi una vittoria che riporta la sua squadra davanti a tutti in classifica. Ma, dopo Firenze, quella di oggi è la seconda rimonta subita nel finale dall'Inter e Mancini non potrà sottovalutare il problema. Il risultato di 4-3 è comunque ancora più incomprensibile alla luce di quanto succede per buona parte della partita. Il Cheivo semplicemente non è una squadra al livello dell'Inter in tutti i reparti, a partire da una difesa che concede spazi per tutti, passando per un centrocampo praticamente sovrastato dal solo Dacourt e per finire a un attacco in cui Pellissier si concede una domenica di riposo e Godeas si fa vedere solo con difficili girate innocue per Julio Cesar. Si capisce quindi come Figo e compagni si divertano cercando il gol in ogni modo e solo Squizzi limita i danni all'1-0 dell' intervallo. A sbloccare il risultato ci pensa Hernan Crespo, autore di una splendida doppietta con un gol di sinistro (all'11') e uno di destro (69') e sempre più unica punta davvero titolare dell'attacco di Mancini. Al suo fianco gioca Adriano, preferito a Ibrahimovic tornato ieri dopo la nascita del primo figlio, e il brasiliano prima vivacchia a chilometri dall'area e poi si rende più utile, facendo vedere una delle discese dei vecchi tempi al 40' quando si beve tutta la difesa del Chievo prima di sparare addosso a Squizzi. Nella ripresa serve l'assist a Crespo per il 4-0 e quindi, anche se il gol ancora non arriva, Mancini può comunque dirsi soddisfatto della sua prestazione. A centrocampo Dacourt domina chiunque gli passi davanti e, nella ripresa, ci pensano prima Samuel di testa al 58' e poi Stankovic con un bellissimo diagonale al 64' a chiudere la gara prima del 4-0 di Crespo. Mancini rivoluziona un po' la difesa inserendo Burdisso e Maxwell, ma il rigore generosamente concesso da Giannoccaro a Pellissier al 77' e realizzato dall'attaccante veneto non sembra cambiare il corso della partita. Ci pensa l'ingresso di Tiribocchi a segnare la vera svolta, perché il neo entrato prima segna con un bel destro da 20 metri e poi crea scompiglio nell'area mandando in confusione Cordoba, che serve involontariamente Brighi per il gol che fissa il risultato sul 4-3. La 'pazza Inter' si conferma quindi tale, ma per ora i cali di concentrazione dei nerazzurri non hanno fatto danni a una classifica che li vede davanti a tutti. E con Hernan Crespo in questo stato di forma, Mancini può anche aspettare con calma il ritorno alla forma migliore di Adriano.
Mancini “Quindici minuti di follia”
"Gli ultimi 15 minuti sono stati da perfetto manuale della follia collettiva", è la sintesi di Roberto Mancini negli spogliatoi di Inter-Chievo, nel commentare una partita prima stravinta e poi quasi pareggiata nel finale. Nonostante la vittoria, quindi, l'allenatore dell'Inter non si dice certo soddisfatto dell'andamento dell'incontro, soprattutto alla luce del quarto d'ora finale in cui i nerazzurri hanno subito tre reti. Un po' di colpa, però, se la prende anche lui, per le troppe sostituzioni che potrebbero aver scombinato gli equilibri della squadra. Sui singoli, Mancini ha quasi solo note positive. Per Adriano, che "ho visto meglio, anche come potenza e in progressione", così come per Julio Cesar, "incolpevole" sulle reti subite. Unica tirata d'orecchi Mancini la riserva a Stankovic che ha preso un'ammonizione per essersi tolto la maglia dopo aver segnato il suo splendido gol. "Può pesare in prospettiva, non doveva farlo - spiega Mancini -. Maradona e i grandi giocatori non se la toglievano mai, non deve farlo neanche lui". Stankovic lo sa e ammette le sue colpe: "E' vero, non lo dovevo fare - replica il serbo -, ma ci tenevo tanto a segnare e per me è stato un gesto liberatorio". Anche lui, insieme con Dacourt, Samuel e il resto della squadra, è d'accordo sul fatto che lo 0-3 subito dall'Inter dal 76' in poi è stato un enorme calo di concentrazione, e che ciò non si dovrà più ripetere, a cominciare da mercoledì in Champions contro il Bayern Monaco. Crespo, invece, la vive più serenamente. "Intanto sono felice di essere primo in classifica - esordisce il centravanti argentino - Poi non credo che il calo sia così preoccupante. Anche a Firenze abbiamo subito una rimonta, ma alla fine abbiamo vinto noi, proprio come oggi". Crespo si è detto contento anche dell'intesa in attacco con Adriano: "era forse la prima volta insieme dall'inizio e direi che siamo andati davvero bene e lui è tornato a fare cose da Adriano". Meno entusiasta è l'allenatore del Chievo, Giuseppe Pillon, secondo cui "si poteva fare di più, ma occorreva avere più convinzione. La reazione dopo il 4-0 c'é stata - spiega l'allenatore dei veneti -, ma è vero anche che l'Inter ha mollato". Pillon ha puntato il dito in particolar modo sull'atteggiamento mentale della sua squadra, che dopo aver raccolto solo un punto in campionato dopo quattro partite disputate, a suo modo di vedere potrebbe essere troppo bloccata dalla paura di non fare risultato.

Mancini “La rimonta colpa dei troppi cambi”
L'Inter passa dal 4-0 sul Chievo al 4-3 negli ultimi minuti, ed a Roberto Mancini è venuto "qualche capello bianco in più". Ma il tecnico dei nerazzurri, intervistato da Sky a fine partita, non mette sul banco degli accusati i suoi, nonostante la 'quasi rimonta' degli avversari. "Abbiamo dato coraggio al Chievo - dice Mancini - e invece si dovrebbe sempre cercare di giocare, anche se si è in vantaggio per 4-0. Ma la colpa non è stata dei giocatori, è stata mia: ho fatto troppe sostituzioni, e ho creato un po' di problemi". Ma, è stato chiesto a Mancini, erano avvicendamenti proprio necessario? "Io cambio troppo? - è la risposta - E' impossibile non cambiare, quando si giocano cinque partite in due settimane. Altrimenti non c'é tempo di recuperare".

Inter - Chievo 4-3 (1-0)
Marcatori: nel pt 11' Crespo; nel st 13' Samuel, 19' Stankovic, 25' Crespo, 32' Pellissier (rigore), 41' Tiribocchi, 43' Brighi.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 6, Zanetti 6, Cordoba 5.5, Samuel 6.5, Grosso 6, Stankovic 7 (35' st Burdisso sv), Dacourt 7 (26' st Maxwell 5.5), Solari 6, Figo 6.5, Crespo 7.5 (26' st Gonzales 6), Adriano 6.5. (1 Toldo, 23 Materazzi, 13 Maicon, 8 Ibrahimovic). All.: Mancini 6.
Chievo (4-4-2): Squizzi 7, Moro 5.5, Mandelli 5, Scurto 5, Lanna 5.5, Luciano 6, Brighi 5.5, Sammarco 5 (23' st Giunti 6), Kosowski 5 (23' st Marcolini 6), Godeas 6, Pallissier 5 (34' st Tiribocchi 7). (1 Sicignano, 4 Mantovani, 19 Malagò, 9 Bruno). All.: Pillon 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 5.5.
Angoli: 8-5 per l'Inter
Recupero: 1' e 4'
Ammoniti: Solari per gioco falloso, Stankovic per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 40.000.

Le reti:
- 11' pt: preciso lancio di Dacourt per Crespo che batte Squizzi con un preciso diagonale di sinistro.
- 13' st: su cross di Figo, Squizzi rinvia corto e Samuel trova il varco giusto di testa.
- 19' st: terrificante sberla di Stankovic che da circa 20 metri batte Squizzi con un diagonale all'incrocio dei pali.
- 25' st: perfetto assist di Adriano e questa volta Crespo segna con un preciso diagonale di destro.
- 32' st: rigore molto dubbio che Pellissier si procura e poi trasforma calciando di potenza dal dischetto.
- 41' st: Tiribocchi prende palla dal limite dell'area e fulmina Julio Cesar con un destro preciso e potente.
- 43' st: assist involontario di Cordoba per Brighi che, solo davanti al portiere, non ha problemi a segnare.

Pagelle di Inter-Chievo.

INTER:
JULIO CESAR 6: subisce senza colpe l'improvviso sfaldamento della sua difesa nel finale, prima deve compiere solo una bella parata su Luciano.
J.ZANETTI 6: tra i meno colpevoli della rimonta del Chievo, controlla bene la sua fascia per 90 minuti.
CORDOBA 5.5: pensa che la partita duri un quarto d'ora di meno e così è in difficoltà negli ultimi attacchi dei veneti e dà l'assist involontario per il gol di Brighi.
SAMUEL 6.5: gli attaccanti del Chievo non fanno nulla fino all'ultimo quarto d'ora quando anche lui va un po' in difficoltà. Prima, però, cancella Pellissier e realizza un gol da opportunista d'area.
GROSSO 6: spinge più del solito ma sbaglia ancora troppi palloni. Nel finale sbanda paurosamente come i suoi compagni.
STANKOVIC 7: il voto è più per la bellezza del suo gol che per una prestazione tutto sommato ordinata e senza grandi invenzioni (35' st BURDISSO sv).
DACOURT 7: padrone assoluto del centrocampo e in più da un assist perfetto a Crespo (26' st MAXWELL 5.5: non chiude su Pellissier in occasione del calcio di rigore e non copre abbastanza nel finale).
SOLARI 6: partita facile per l'argentino che copre senza problemi la sua fascia.
FIGO 6.5: gli piace il ruolo da trequartista e si vede, anche perché può andare più spesso al tiro impegnando Squizzi in un paio d'occasioni.
CRESPO 7.5: un bel gol di destro e un bel gol di sinistro con una percentuale di realizzazione del cento per cento ma anche quando non tira è sempre utile alla squadra (26' st GONZALES 6: entra nel finale quando l'Inter pensa solo a difendersi).
ADRIANO 6.5: in crescita come dimostra una discesa stile vecchi tempi al 40', serve a Crespo l'assist per il suo secondo gol.
MANCINI 6: incomprensibile il calo finale della sua squadra, tecnicamente di un altro pianeta rispetto al Chievo. Ma è anche colpa sua con cambi che rivoluzionano l'assetto della squadra.

CHIEVO:
SQUIZZI 7: prende quattro gol senza alcuna colpa e ne salva almeno altri due con ottimi riflessi.
MORO 5.5: inizio da brividi poi piano piano si riprende ma può poco contro gli attaccanti dell'Inter.
MANDELLI 5: sbaglia due volte il fuorigioco e quindi tiene sempre Crespo in posizione regolare. L'argentino ringrazia e segna due gol.
SCURTO 5: stesse colpe di Mandelli, gli attaccanti dell'Inter sono troppo forti per un giovane con poca esperienza come lui.
LANNA 5.5: cerca di salvare il salvabile ma i suoi compagni di reparto lo aiutano poco e così passa anche lui un pomeriggio difficile.
LUCIANO 6: è l'unico che cerca di spingere un po' sulla fascia e impegna severamente Julio Cesar con un bel destro al volo.
SAMMARCO 5: inutile presenza a centrocampo non fa nulla per giustificare il suo impiego dal primo minuto al posto di Giunti (23' st GIUNTI 6: partecipa all'assalto finale del Chievo).
BRIGHI 5.5: il suo gol nel finale è l'unica cosa decente di una partita anonima nella quale Dacourt lo sovrasta.
KOSOWSKI 5: troppo tenero il polacco che fa rimpiangere e non poco l'assenza di Semioli (23' st MARCOLINI 6: contribuisce anche lui alla rimonta nel finale).
GODEAS 6: è l'unico che ci prova nella prima ora di gioco anche se i suoi tiri non preoccupano mai troppo Julio Cesar.
PELLISSIER 5: completamente fuori partita, ha un unico spunto alla mezz'ora della ripresa quando si procura il rigore che poi trasforma, pur calciandolo male (34' st TIRIBOCCHI 7: entra e la difesa dell'Inter va in tilt. Gran gol da fuori e poi favorisce la rete di Brighi).
PILLON 6: il suo Chievo è la pallida copia dalle bella squadra degli anni passati con tanti giocatori non esattamente da serie A. Almeno ha il carattere, testimoniato dai tre gol nel finale.
Arbitro GIANNOCCARO 5.5: in una partita facile e corretta lascia più di un dubbio sull'unica azione controversa che porta al rigore di Pellissier.

Noia completa all’Olimpico. Incidenti prima dell’incontro

24/09 Tra Lazio e Atalanta, alla fine, la differenza sta tutta - o quasi - nel gol di Sebastiano Siviglia. Certo, non è un dettaglio di poco conto, perché grazie a quel pallone buttato alle spalle di Calderoni al 24' del secondo tempo i biancocelesti strappano tre punti pesantissimi e limano ulteriormente la loro penalizzazione. Per il resto, di gioco i tifosi giunti all'Olimpico ne hanno visto davvero poco e se gli stadi della serie A si svuotano il 'merito' è anche di partite come questa. Facile e sbrigativo dare la colpa all'overdose di calcio in tv. Però è dura pagare per assistere allo spettacolo offerto oggi dai contendenti in campo. Resta, appunto, quel gol a dare senso ad un incontro che altrimenti avrebbe lasciato ben poco da raccontare. Primo tempo assai modesto da parte di entrambe le squadre. Organizzazione latitante, passaggi sbagliati a bizzeffe, lanci che si perdono sulle tribune semideserte. Basti dire che per vedere il primo calcio d'angolo (battuto dell'Atalanta) bisogna attendere il 26'. Nella Lazio Ledesma, colui che dovrebbe illuminare il gioco, è spesso impreciso e non accende mai un barlume di scintilla. Solo quando la palla giunge a Rocchi si ha l'impressione che possa accadere qualcosa. Ma sono attimi che si perdono nell'arruffata manovra biancoceleste. L'Atalanta, d'altra parte, non fa molto di più, né in qualità, né in quantità. Ventola e Zampagna si cercano con scarsi risultati, male e poco assistiti da un centrocampo che pensa solo a difendere. In un paio di occasioni l'ex attaccante del Messina tenta improbabili colpi di testa che finiscono ben lontani dalla porta. L'occasione migliore se la costruisce quindi Ventola, quando al 14' entra in area, salta con irridente facilità Stendardo, per poi esalare un tiro fiacco verso 'nonno' Ballotta, in campo al posto dell'acciaccato Peruzzi. La Lazio tenta la risposta con un lancio di Mauri (27') che Rocchi devia di testa verso Foggia. Tutto però si esaurisce in una palla malamente ciccata a pochi metri dalla porta. Siccome la Lazio spinge poco davanti, ma nemmeno copre un gran che dietro, un minuto dopo ci riprova Ventola e Ballotta è bravo a respingere. L'Atalanta trema davvero solo al 28', quando Calderoni deve respingere un tiro ravvicinato di Stendardo. Delio Rossi capisce che serve una torre davanti per sfruttare la velocità di Rocchi e, in avvio di ripresa, inserisce Makinwa. Ma la sfortuna si accanisce e la sua partita dura appena 7 minuti. Infortunato, esce per dare spazio a Tare. E l'albanese, senza fare nulla di speciale, dà un altro peso all' attacco. Uno dei rari brividi si corre al 10' Rocchi colpisce la traversa e la palla rimbalza proprio sulla riga. Ora la partita è meno equilibrata e la Lazio cerca con più insistenza la via della rete. Al 20' Oddo calcia una punizione rasoterra che Calderoni blocca in due tempi, anticipando il ritorno di Foggia. E' il prologo della rete di Siviglia, nata da una palla che Oddo, su calcio piazzato, spedisce nell'area dell' Atalanta. Tare, di testa, la devia verso la porta avversaria e Siviglia è lesto ad anticipare tutti. E' il gol della vittoria, che basta alla Lazio per dimenticare il poco mostrato fin lì. Colantuono getta in campo Defendi per Zampagna, poì prova ad inserire anche Tissone. Ma pericoli veri Ballotta non ne corre più.
Scontri violentissimi davanti allo stadio olimpico poco prima dell'inizio dell'incontro di calcio Lazio-Atalanta. Dieci le persone ferite e medicate ai vicini ospedali e tra queste due funzionari di polizia e 3 poliziotti che hanno tentato di fare da sbarramento ad un gruppo di tifosi dell'Atalanta che stava per aggredire alcuni tifosi laziali, comprese donne e bambini, in procinto di entrare in curva sud. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, mezz'ora prima dell'incontro di calcio quattro pullman dell'Atalanta, arrivati da Bergamo, hanno rallentato sotto la curva sud per poi entrare nel corridoio di sicurezza che spetta loro. E' stato in quel momento che da un paio di pullman sono scesi due gruppi di tifosi dell'Atalanta che hanno cominciato a scagliarsi contro i passanti, tifosi biancocelesti, lanciando contro di loro oggetti e pronunciando con frasi violente. In quel momento è stato quindi necessario l'intervento di un contingente di 20 poliziotti, più il funzionario, schierato tra i tifosi dell'Atalanta e le persone che cercavano di entrare allo stadio. Lo scontro con la polizia è stato quindi violentissimo tanto da rendere necessario una carica per disperdere e far risalire sui pullman i tifosi, a quel punto scortati dalle forze dell'ordine. Feriti, in terra sono rimasti 5 tifosi dell'Atalanta e 5 poliziotti tra loro un funzionario con la testa sanguinante dopo una cinghiata sferzata con violenza. Tre le persone fermate dalla polizia che rischiano ora di essere arrestate appena saranno pronte le immagini della polizia scientifica e quelle delle telecamere posizionate al di fuori dello stadio Olimpico.
La parola ai mister
La Lazio non gioca bene, ma vince. Era ciò che aveva chiesto Delio Rossi, e l'obiettivo è stato centrato. "Per noi era troppo importante vincere oggi con l'Atalanta - ha detto il tecnico a fine gara -. E' vero che nelle ultime gare siamo stati meno scintillanti delle prime due, ma con Milan e Palermo non abbiamo ottenuto punti, mentre nelle ultime due partite sì, e adesso conta questo". Il riferimento dell'allenatore è alla penalizzazione di 11 punti con cui è partita la formazione bianco-celeste ad inizio stagione. "E' una pesante spada di Damocle - ha spiegato il tecnico - e non è facile per i ragazzi giocare pensando a questa sanzione. Ma finora sono stati bravi, e basta continuare su questa strada. Io l'avevo sempre detto, anche quando abbiamo perso con Milan e Palermo". Ma in casa della Lazio, nonostante la vittoria, ci sono ancora alcuni giocatori che non hanno trovato la forma migliore, come Ledesma e Foggia. "A me l'argentino è piaciuto - ha sottolineato Rossi -. Per quel che riguarda Foggia lui deve conoscere noi e noi dobbiamo conoscere lui, ma anche lui è sulla strada buona". La vittoria odierna è stata una bella rivincita per Sebastiano Siviglia, autore del gol partita, ma anche di un bella e convincente prestazione. Il difensore, infatti, era stato molto criticato dopo le sconfitte con Milan e Palermo. "A San Siro ho sbagliato anche io - ha riconosciuto il giocatore -, ma siamo esseri umani e si possono commettere degli errori. L'importante, però, era vincere e ci siamo riusciti molto bene". Per il difensore oggi autore del gol dell'ex (in passato ha vestito la maglia atalantina) è un momento particolare, visto che la compagna è incinta: infatti le ha dedicato la rete con cui ha portato in vantaggio la Lazio e che ha consentito alla formazione biancoceleste di ottenere tre punti molto importanti per ridurre la penalizzazione in classifica. Dai -11 di inizio stagione, ora la formazione di Delio Rossi è passata a -5. "E' stato fondamentale vincere proprio per questo - ha spiegato il portiere Ballotta -, anche se cerchiamo di non pensarci più di tanto. Lo sconto dall'Arbitrato? Non lo so, quello che conta per noi è che la Lazio è partita da -11 e da lì si deve scalare". L'estremo difensore della Lazio, inoltre, ha voluto commentare i fischi della curva Nord nei suoi confronti: "Ormai ci sono abituato, anche se secondo me non hanno senso". Fischi che, probabilmente, derivano da alcune dichiarazioni che lo stesso Ballotta ha reso nei confronti dell'ex compagno di squadra Paolo Di Canio. Di tutt'altro tenore le dichiarazioni degli atalantini, soprattutto del tecnico Stefano Colantuono, molto arrabbiato per il risultato finale. "Per quello che si è visto in campo - ha detto l'allenatore - era più giusto il pareggio. Nel primo tempo abbiamo dominato, nella ripresa la Lazio ha giocato meglio e ci ha punito su una nostra disattenzione". "Comunque -ha continuato il tecnico dell'Atalanta - sappiamo che la Lazio è una grande squadra e, per certi versi, ci può stare di perdere a Roma, anche perché hanno sfruttato al massimo l'occasione che hanno avuto". Più soft il presidente Ruggeri: "Abbiamo avuto le nostre ottime occasioni nel primo tempo con Ventola che si è presentato a tu per tu con Ballotta, ma è stato bravo il portiere della Lazio". Bernardini e Calderoni hanno elogiato la loro squadra: "Abbiamo giocato bene, allo stesso livello della Lazio, peccato per alcune occasioni, come quella di Ventola nel primo tempo. Andando in vantaggio, magari, a questo ora parlavamo di tutt'altra partita".

Lazio - Atalanta 1-0 (0-0)
Lazio (4-4-2): Ballotta 6, Oddo 6, Stendardo 5.5, Siviglia 6.5, Zauri 6, Foggia 5.5 (25' st Manfredini 6), Mudingayi 5.5, Ledesma 5, Mauri 6, Rocchi 6.5, Pandev 5 (1' st Makinwa sv, 7' st Tare 6). (14 Berni, 7 Belleri, 25 Cribari, 10 Baronio). All.: D. Rossi 6.
Atalanta (4-4-2): Calderoni 6.5, Adriano 6, Rivalta 5.5, Loria 5.5, Bellini 5.5, Migliaccio 6, Bernardini 6, Ferreira Pinto 5.5 (31' st Bombardini sv), Ariatti 5 (36' st Tissone sv), Ventola 6, Zampagna 5 (24' st Defendi sv). (18 Ivan, 2 Talamonti, 5 Donati,f 99 Soncin). All.: Colantuono 5.5.
Arbitro: Girardi di S. Donà di Piave 6.
Marcatore: nel st 24' Siviglia.
Angoli: 5-3 per la Lazio.
Recupero: 1' e 4'.
Ammoniti: Oddo per proteste, Adriano, Ariatti, Ferreira Pinto, Rivalta e Mudingayi per gioco falloso
Spettatori: 20.000.

Il gol
24' st: punizione di Oddo per la testa di Tare che devia verso la porta atalantina. Siviglia è il più lesto ad irrompere e porta la Lazio in vantaggio.

Un De Rossi super aiuta la Roma ad annullare il Parma

24/09 Due gol per tempo, in entrambi i casi all'inizio e alla fine dei rispettivi 45', per un poker che spiega molto bene la facilità dell'incursione romanista al Tardini. Un De Rossi maiuscolo cancella gli emiliani, apre loro il baratro dell'umiliazione. Un Montella superbo a dispetto di ogni previsione dà concretezza all'attacco giallorosso. Un Totti pregevole per la determinazione, anche se non è ancora il Totti migliore, aggiunge spessore. I conti li regolano Montella, Perrotta, Rosi, Aquilani. Il Parma, semplicemente, non esiste. E così, dopo il passo falso interno con l'Inter, la Roma riprende il discorso là dove si era interrotto, dai successi su Livorno e Siena. Non è che il compito emiliano per la squadra di Spalletti sia proibitivo. Al Parma vengono a mancare i due uomini in grado di dare qualità, ritmo al fraseggio. Oltre a Gasbarroni, ieri a Morfeo è spuntato improvviso un dolore alla gamba e così scompare quella dose di genio che avrebbe potuto dire la sua contro i giallorossi. In una squadra in cui mancano anche Muslimovic, Couto, e il Paci squalificato, sono assenze di troppo peso, vista anche la limitatezza della coperta. Il risultato è che semplicemente non c'é la capacità, nella squadra di casa, di far tre passaggi di fila. Non c'é tensione, non c'é fiducia. Non c'é mai la possibilità di arrivare in porta e per Doni ci sono solo un paio di occasioni per mettere le mani attorno alla palla. Dall'altra parte non c'é nemmeno bisogno di spingere. Le cose avvengono perché devono accadere. E' vero che ha di fronte una squadra che oggi non ha espresso le qualità necessarie alla serie A, che in quattro gare del torneo in corso ha segnato solo una volta, a Torino nella prima, che negli ultimi otto match di campionato ha saputo pareggiare solo due volte, e perdere 6. Ma è pur vero che il tasso di qualità emerge senza difficoltà. E a dirlo sono i due uomini meno accreditati di fiducia sull'attuale stato di forma, Montella e Totti. Il risultato è un poker che sancisce la disponibilità collettiva alla Marcatore: otto uomini diversi hanno segnato le 8 reti con cui la Roma raggiunge i 9 punti in classifica. Ad aprire il conto, al 5', è Montella, abilissimo a controllare l'assist dell'ex Ferrari da 40 metri, ad allungarsi la palla e a battere De Lucia con l'astuzia del bomber di classe. E' una partita che offre poco, ma quando offre quel poco è gol, o quasi. Come al 43', quando sul cross di Montella è Totti, con una semirovesciata, a tirare suo malgrado leggermente alto. Passano 3' ed è il raddoppio. De Rossi con un doppio tackle ruba palla sradicandola dai piedi di Grella e serve palla a Perrotta che sull'uscita di De Lucia gli infila la palla tra le gambe. E' il 9' st quando la partita si chiude, ammesso che fosse mai stata aperta. De Rossi crossa, De Lucia smanaccia, ma Perrotta riesce a tenere la palla in campo e a darla a Montella che in semirovesciata serve Rosi per un gol a porta vuota. In seguito riesce a farsi notare il lancio di tre petardi, in lenta successione, due in campo e uno sulla rete di recinzione, dal settore della tifoseria romanista, in una partita a discreto tasso di tensione dopo l'accoltellamento nella partita del febbraio scorso di un bancario parmigiano inseguito da un gruppetto di ultras di Roma. Qualche avvisaglia c'é stata all'esterno, prima del fischio di inizio, per un contatto tra gruppi rivali sedato dalle forze dell'ordine. Il Parma cerca, male, il gol della bandiera, ma non ci riesce e anzi subisce il poker. Prima si salva con De Lucia sulla linea su un tocco forse un po' supponente di Aquilani da due passi sull'assist di Montella. Poi capitola, negli ultimi 10 secondi della gara. La punizione di Faty lancia lo stesso Aquilani che stavolta fa, benissimo, il suo dovere, e infila De Lucia con un rasoterra a fil di palo.
Spalletti non abbiamo fatto benissimo
La Roma ha vinto per 4-0, ma Luciano Spalletti non è del tutto soddisfatto: "non abbiamo fatto benissimo", è il commento a caldo del tecnico dei giallorossi ai microfoni di Sky. "La squadra di Pioli - continua Spalletti - ha fatto meglio di noi, e la differenza l'ha fatta la qualità individuale, nel senso che siamo stati bravi a capitalizzare due belle giocate, di Montella su lancio di Ferrari e di Perrotta su palla recuperata da De Rossi. Ma per come intendo io il gioco di squadra, oggi avremmo dovuto fare di più". "Certo trovandoci in vantaggio per 2-0 - continua Spalletti - la situazione è cambiata del tutto, e per noi è stato tutto più facile. Ma il Parma non deve farsi ingannare dal risultato". Conclusione su Totti: "l'ho mandato in campo anche oggi perché la condizione la trova giocando. Certo ha qualità superiori rispetto a quanto ha fatto vedere qui"
Un breve tafferuglio, subito sedato dalle forze dell'ordine, è scoppiato pochi minuti prima dell' inizio di Parma-Roma lungo uno dei viali adiacenti allo stadio Tardini, tra gruppetti di opposte tifoserie. La sfida tra crociati e giallorossi si svolge in un clima di particolare tensione, a causa di alcuni precedenti accaduti negli anni passati, in particolare a quello del febbraio scorso quando, quasi un'ora dopo la fine dell'incontro (che si disputò in notturna) un tifoso del Parma fu accoltellato, anche se in modo non grave, da un gruppo di romanisti.
E' l'ex di lusso, è un giocatore ritrovato anche per la stessa Roma dopo l'anno all'Everton. L' abbraccio con il quale i compagni lo hanno sommerso dopo l' assist a Montella è esplicito. Matteo Ferrari prova a scherzare. "E' soprattutto perché di passaggi così non ne faccio tanto spesso". Ma poi si fa serio e ammette: "Sono gesti come questi che fanno capire che il gruppo c'é. L'Inter forse ha più qualità di noi, ma non so se ha il nostro spirito di gruppo". Sicuramente la Roma di oggi ha dimostrato di avere anche troppa qualità per questo Parma, anche se a Luciano Spalletti non basta: "Nel primo tempo noi abbiamo segnato grazie a due giocate dei singoli, ma come atteggiamento ha fatto di più il Parma. Nella ripresa invece, oltre ai gol, c'é stata anche la prestazione collettiva". A proposito di Ferrari e di Montella, dopo il Mexes dell'anno scorso, a Spalletti viene fatto notare come sia abile a rigenerare i giocatori. "Ringrazio - dice - ma il merito è loro e della loro disponibilità a impegnarsi". L'allenatore glissa sulla domanda a proposito della vicenda Inter-De Santis che sembrerebbe riemergere dall'inchiesta Telecom: "Non sono ferrato sull'argomento". Mentre scherza sul suo rapporto con le telecamere in campo, dopo il fastidio dimostrato da Ancelotti per le riprese del suo screzio con Seedorf: "A una di queste telecamere, io una volta ci ho dato una capocciata". Per il Parma la capocciata è contro la realtà. E capitan Grella non cerca alibi: "Dobbiamo avere l'umiltà di dire che abbiamo sbagliato tutto, ma senza piangerci addosso. Io per primo sono stato sotto il mio standard, ma non vedo l'ora di reagire". Nessuna recriminazione per le assenze pesanti: "Sarebbe mancanza di rispetto verso chi ha giocato". Concetto condiviso dal tecnico Stefano Pioli, ora al cospetto di una classifica che comincia a farsi preoccupante: "Sapendo di perdere qualcosa in qualità, avevamo preparato una partita più di sostanza. Certo che se dopo 5' sei subito sotto contro la Roma diventa tutto più difficile, ma almeno per il primo tempo la prestazione della mia squadra la salvo". Giovedì c'é il Kazan, ritorno di Coppa Uefa dopo la vittoria per 1-0 in Russia. Ma il commento di Pioli è tutto un programma: "Non andremo certo in campo per perdere, ma per noi la partita importante è quella di domenica con la Sampdoria".

Parma –Roma 0-4 (0-2)
Parma (4-5-1): De Lucia 5.5, Coly 5.5, Cardone 5, Contini 5.5, Castellini 5 (1' st Cigarini 6), Pisanu 5.5, Dessena 5.5 (1' st Paponi 5.5), Grella 5 (21' st Dedic 6), Ciaramitaro 5.5, Bocchetti 5.5, Budan 5. (32 Virgili, 17 Rossi, 6 Bolano, 34 Savi). All.:Pioli 5.
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Cassetti 6, Mexes 6.5, Ferrari 6.5, Tonetto 6 (21' st Panucci sv), De Rossi 7.5, Aquilani 7, Rosi 6.5, Totti 6, Perrotta 7 (26' st Pizarro 6), Montella 7 (33' st Faty sv). (1 Curci, 13 Chivu, 18 Virga, 35 Okaka). All.: Spalletti 7.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.
Marcatori: nel pt 5' Montella, 46' Perrotta; nel st 9' Rosi, 48' Aquilani.
Angoli: 4-3 per la Roma.
Recupero: 2' e 3'.
Ammoniti: Montella, Ferrari, Ciaramitaro, Contini per gioco scorretto, Budan per proteste.
Spettatori: 16.494, di cui 4.466 paganti, per un incasso di 229.351,68 euro.

Le reti
5' pt - Lancio delizioso di Ferrari per Montella sul filo del fuorigioco, controllo e stop superbo del centravanti che si allunga la palla e con un tocco astuto batte De Lucia.
46' pt - De Rossi, in un doppio tackle, ruba palla a Grella, se ne va e serve Perrotta che infila la palla sotto i piedi di De Lucia in uscita.
9' st - De Lucia smanaccia sul cross di De Rossi, ma Perrotta riesce a tenere la palla in campo. Montella in semirovesciata serve Rosi che a porta vuota segna.
48' st - Punizione di Faty che lancia Aquilani, rasoterra di sinistro a fil di palo alla sinistra di De Lucia.

Pari della Reggina che recrimina sulle due reti annullate

24/09 Il Torino esce imbattuto dal Granillo nell'incontro con la Reggina, conquistando il primo punto esterno della stagione. L'undici di Mazzarri ha qualche motivo in più per recriminare. Più corposa, infatti, la presenza in zona d'attacco dei calabresi, che contestano per le due reti realizzate ma non convalidate, una di Amoruso al 10' del pt, realizzata però a gioco fermo per un fallo fischiato dall'arbitro Brighi, e la seconda al 9' del st di Modesto, annullata per una presunta posizione di fuorigioco. Alla fine, comunque, il risultato di parità appare giusto. La Reggina sperava di cogliere il risultato pieno, al ritorno fra le mura amiche, per accorciare ulteriormente l'handicap di partenza. Ha giocato con decisione, ma le geometrie studiate da Mazzarri non hanno avuto lo stesso risultato di una settimana fa in occasione delle vittoria contro il Cagliari. E questo prima di tutto perché il Torino, ancora alle prese con l'apprendimento degli schemi di Zaccheroni, si è schierato con un folto centrocampo che in alcuni momenti della gara ha avuto il predominio. All'inizio c'é stato il pressing del Torino che la Reggina ha mostrato, in un certo modo, di soffrire. A far superare questo momento di difficoltà degli amaranto ci ha pensato il fantasista honduregno Leon, capace di dare alla manovra della sua squadra la marcia in più necessaria. Il primo episodio controverso della partita si registra al 10' del pt quando Leon, su calcio di punizione dal limite, colpisce in pieno la traversa. Sulla respinta si accende una mischia al culmine della quale Amoruso riesce ad insaccare con una bella rovesciata. Brighi, però, annulla la rete avendo visto un fallo di Tedesco su Balestri. La Reggina continua a cingere d' assedio il Torino, creando altre occasioni, ma i granata non sono da meno, creando un consistente volume di gioco e di azioni offensive, con Stellone, in particolare, in grande spolvero. La partita si gioca su buoni ritmi e le occasioni si sprecano da una parte e dall'altra. La ripresa si apre con un pressing del Torino, che produce però solo qualche tiro senza eccessive pretese. La Reggina reagisce e riesce a spostare più avanti il baricentro del proprio gioco. Due minuti dopo il gol annullato, Modesto si riscatta portando in vantaggio la sua squadra: lasciato libero dal suo marcatore, Comotto, raccoglie un assist di Leone ed insacca di testa. La gioia della formazione amaranto, però, dura poco. Al 20' Gallo batte un calcio d'angolo, scaturito da un intervento sbagliato di Mesto, e scodella un bel pallone in area sul quale si avventa come un falco Comotto, anche lui lasciato inspiegabilmente libero dal suo diretto avversario, Modesto, che insacca con un bel colpo di testa. La Reggina reagisce, ma il Torino non si fa sorprendere, riuscendo a mantenere il controllo della partita. Gli amaranto si producono nel finale in un forcing che non produce nulla ad eccezione di un tiro di Amoruso, tre minuti oltre il 90', che finisce fuori.
La parola ai Mister
La Reggina recrimina, sostenendo che avrebbe meritato qualcosa in più del pari contro il Torino, ma anche i granata esprimono insoddisfazione per la spartizione della posta. "Da quando alleno la Reggina - dice Walter Mazzarri - per la prima volta al Granillo gli avversari hanno avuto, rispetto a noi, maggior possesso di palla. Siamo stati però noi ad avere le azioni da gol più limpide, che però non siamo stati capaci di sfruttare. In queste prime quattro partite del campionato abbiamo sicuramente raccolto meno di quanto avremmo meritato. Per errori nostri o per errate valutazione degli arbitri. Se è vero, come mi ha detto Mesto, che il calcio d' angolo non c'era, il gol di Comotto non sarebbe arrivato. La Reggina darà tutto per recuperare l'handicap ed assicurarsi poi i punti della salvezza. Un impegno gravosissimo che ci costringe, a volte, anche a rischiare. Stiamo lavorando molto, anche se fino adesso abbiamo raccolto poco. Spero arriverà anche per noi il momento di vincere in contropiede, come ha fatto il Messina con noi mercoledì scorso". Alberto Zaccheroni analizza con molto realismo l'incontro con la Reggina. "E' molto positivo per noi - dice l'allenatore granata - avere fatto una buona partita contro questa Reggina, una formazione molto tenace, oltre che più volitiva, più presente in avanti, che corre sempre e non molla mai. Ci ha messo in difficoltà con le palle a scavalcare, indirizzate per le teste di Bianchi e Amoruso. Abbiamo evidenziato qualche scompenso difensivo perché abbiamo un reparto arretrato nuovo che ha bisogno ancora di rodaggio. Il Torino è ancora indietro col rendimento. In sostanza stiamo facendo adesso in campionato quello che gli altri hanno fatto in precampionato. Abbiamo raccolto poco in queste prime giornate, meno di quanto abbiamo seminato. Capisco, quindi, l'atteggiamento della mia squadra, che dopo due consecutive sconfitte, oggi, ad un certo punto, si é accontentata del pari dopo avere recuperato il gol di svantaggio. Siamo alla ricerca di un equilibrio, ma oggi abbiamo fatto un passo avanti sul piano del gioco e della convinzione". Ivan Franceschini afferma di avere provato una grande emozione ad affrontare la Reggina dopo i cinque anni trascorsi con la maglia amaranto. "Ringrazio i tifosi amaranto - afferma - per l'accoglienza che mi hanno riservato. Credo che il pareggio maturato sul campo sia stato il risultato più giusto".

Reggina - Torino 1-1 (0-0)
Marcatori: nel st 11' Modesto e 20' Comotto.
REGGINA (3-4-1-2): Pelizzoli 6, Lanzaro 6, Lucarelli 6,Aronica 6, Mesto 6, Amerini 5,5 (38' st Carobbio sv), Modesto 6,5, Tedesco 6, Leon 6,5 (29' st Esteves sv), Amoruso 6, Bianchi 5,5. (30 Campagnolo, 3 Morabito, 4 Giosa, 8 Tognozzi, 11 Rios).All. Mazzarri 6.
TORINO (3-5-2): Abbiati 6, Comotto 6, Di Loreto 6, Franceschini 6, Balestri 6, Barone 6, Gallo 6 (41' st Ardito sv), De Ascentis 6, Stellone 6,5, Rosina 5,5 (17' st Muzzi 6), Fiore 6 (27' st Lazetic sv). (1 Taibi, 2 Pancaro, 6 Cioffi, 19 Abbruscato). All. Zaccheroni 6.
Arbitro: Brighi di Cesena 5,5.
Angoli: 7-2 per la Reggina.
Recupero: 0 e 3.
Ammoniti: Fiore, Stellone, De Ascentis, Franceschini e Bianchi, tutti per gioco scorretto; Leon per proteste e Modesto e Muzzi per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 10 mila.

Le reti
11' st: Modesto, ben piazzato a pochi metri dalla porta difesa da Abbiati, raccoglie un assist di Leon ed insacca di testa.
20' st: Comotto, su calcio d'angolo battuto da Gallo, infila Pelizzoli con un bel colpo di testa.

Siena e Cagliari non si fanno male

24/09 E' solo la quarta giornata di campionato, ma Siena-Cagliari sembra già una sfida di fine stagione, quando i punti sono pesanti e l' imperativo è smuovere la classifica. Finisce 0-0, con poche emozioni e un' espulsione di Portanova al 20' della ripresa apparsa fiscale, nella valutazione complessiva delle due ammonizioni assegnate da Romeo al difensore bianconero in soli sette minuti. Il Siena è stato così costretto in dieci come già contro la Roma all' esordio casalingo. Poteva essere la svolta della partita, ma il Cagliari non ha saputo approfittarne: un po' perché Beretta ha tenuto alta la squadra lasciando in campo fino al termine Locatelli, Chiesa e Frick, ma soprattutto perché il tridente rossoblù ha punto assai poco, con Esposito e Suazo insidiosi ma controllati quasi sempre bene e il giovane Pepe, cui inizialmente era stato preferito D' Agostino, che non ha saputo approfittare degli ampi spazi concessi da Konko. Alla fine lo 0-0 è sembrato accontentare tutti, anche se il Siena prosegue il digiuno interno che dura dall' 11 marzo (ventinovesima giornata dello scorso torneo, vittoria 1-0 contro il Treviso) e il Cagliari resta senza vittorie in questo avvio di stagione, conquistando il secondo pareggio consecutivo dopo le due sconfitte iniziali. Nel conto va certamente messa anche la stanchezza per il terzo impegno in una settimana che ha condizionato il rendimento atletico delle due squadre, in particolare del Siena che nelle due partite interne ha messo insieme quasi cento minuti in inferiorità numerica. Si è notato nella grande difficoltà a costruire azioni in attacco, dove Beretta ha schierato per la quarta volta su quattro una coppia diversa: questa volta è toccato in avvio a Chiesa-Frick, con Bogdani lasciato ancora per novanta minuti in panchina come mercoledì a Torino. E così, a parte due iniziative in avvio di Konko (11') e Chiesa (20') sventate da Chimenti in uscita, i pericoli veri arrivano dalle punte cagliaritani: al 21' Suazo conclude da buona posizione dopo una triangolazione con Esposito ma Manninger è bravo a chiudere lo specchio della porta, al 37' il portiere austriaco compie un mezzo miracolo deviando d'istinto con la gamba sinistra una micidiale giravolta di Esposito. Lampi che però non illuminano una partita dall'andamento lento, sulla quale influiscono poco i cambi. Beretta inserisce D'Aversa per uno spento Brevi e prova ad osare qualcosa con Locatelli per Bertotto, costretto al cambio dai postumi dell'influenza, Giampaolo manda in campo Pepe. Ad animare la contesa arrivare l' espulsione di Portanova, anche se al 26' è Frick a sfiorare la rete su splendido assist di Locatelli. Il Cagliari è tutto in una conclusione alle stelle di Pepe al 33' su servizio di Suazo e in un colpo di testa dell'honduregno al 38' parato senza problemi da Manninger. Troppo poco per meritare il successo. E al 41' Chimenti quasi imita l'Abbiati di mercoledì, facendosi sfuggire una palla che per poco Frick non spinge ancora in porta. Stavolta il portiere salva, sigillando uno 0-0 giusto come pochi.
Il pareggio conquistato a Siena non sembra sufficiente per attenuare le tensioni in casa del Cagliari, ancora a digiuno di vittorie dopo quattro giornate. L' allenatore Marco Giampaolo è tornato in panchina dopo il ricovero in ospedale e l'assenza di mercoledì contro il Livorno: dopo novanta minuti passati sempre in piedi, senza mai togliersi gli occhiali da sole, ha poi disertato la sala stampa. In tribuna, dove è stato confinato anche Langella, c' era invece il presidente Massimo Cellino, arrivato appositamente dagli Stati Uniti: "Mi hanno chiamato a Miami - ha detto, intervistato da Mediaset - per risolvere qualche problema organizzativo paradossale, come la storia del secondo allenatore che non ha il patentino e non può andare in panchina. Oggi Giampaolo era al suo posto anche se non stava bene e di questo gli va reso merito". Si parla anche di possibili divergenze con il direttore generale Oreste Cinquini, che oggi non era presente allo stadio Franchi. Situazione che qualcuno interpreta come una possibile anticamera di separazione: "C'é qualche normale problema accentuato dai risultati, spero comunque non irrisolvibile", si é limitato a rispondere Cellino. Il presidente cagliaritano a fine partita è sceso negli spogliatoi per salutare la squadra. "Ci ha fatto i complimenti per la prestazione - ha detto Colucci - la sua visita ci ha fatto molto piacere, anche se lo sentiamo sempre vicino al di là delle distanze". Sulla partita, il centrocampista rossoblù parla di pareggio comunque importante: "Forse in undici contro dieci potevamo osare di più - prosegue Colucci - ma nel finale eravamo molto stanchi. Era comunque importante fare risultato, perché in queste prime giornate ci siamo espressi sempre bene ma non siamo stati assistiti dalla fortuna". In casa bianconera si recrimina invece per l'espulsione di Portanova, che ha lasciato la squadra in dieci per la seconda partita interna consecutiva. "Mi è sembrato un provvedimento eccessivo - dice il tecnico Mario Beretta - che ci ha penalizzati molto, perché già eravamo poco brillanti e non riuscivamo a far girare la palla come volevamo. Alla fine possiamo essere soddisfatti, soprattutto per essere a quota sette: quando uscirono i calendari, avremmo messo la firma a un avvio così, considerando che l'obiettivo primario resta sempre la salvezza". Beretta analizza poi la rotazione degli attaccanti, che ancora una volta ha penalizzato Bogdani, eroe dello scorso campionato per la seconda partita consecutiva senza nemmeno un minuto giocato: "Ho cinque attaccanti e cerco di gestirli al meglio possibile. Bogdani sa di essere sempre importante e deve solo farsi trovare pronto quando sarà chiamato in causa. In certi momenti bisogna anche saper mordere il freno, sa benissimo di essere nella considerazione dell' allenatore e sono sicuro che farà una grande stagione". Soddisfatto della propria prova il centrale difensivo Daniele Gastaldello: "Il Cagliari ha grandissimi attaccanti, siamo stati bravi a contenerli evitando di concedere loro gli spazi per affondare in velocità. L' espulsione di Portanova mi è sembrata un po' eccessiva, soprattutto per la prima ammonizione, e per questo nel finale abbiamo sofferto anche a causa della stanchezza. Ma il pareggio è stato comunque meritato".

Siena-Cagliari 0-0
Siena (4-4-2): Manninger 6.5, Bertotto 6 (11' st Locatelli 6), Gastaldello 6, Portanova 6, Molinaro 6, Konko 5.5, Brevi 5 (1' st D'Aversa 5.5), Vergassola 7, Candela 5.5 (23' st Rinaudo 6), Chiesa 6, Frick 5. (99 Pavarini, 22 Alberto, 77 Antonini, 81 Bogdani). All. Beretta 6.
Cagliari (4-3-3): Chimenti 6, Pisano 6, Lopez 6, Bianco 6.5, Del Grosso 6, Biondini 5.5 (20' st Conticchio 6), Conti 6.5, Colucci 6, Esposito 6, Suazo 5.5 (42' st Cocco sv), D'Agostino 5.5 (6' st Pepe 5). (26 Fortin, 29 Ferri, 15 Semedo, 4 Budel). All. Giampaolo 6.
Arbitro: Romeo di Verona 5.
Angoli: 4-3 per il Siena.
Recupero: 1' e 4'.
Espulso: 20' st Portanova per doppia ammonizione.
Ammoniti: Conti, Vergassola e Esposito per comportamento non regolamentare, Konko e Conticchio per gioco falloso.
Spettatori: 7.000.

Iaquinta stende la Fiorentina

24/09 Nel posticipo della quarta giornata di Serie A l'Udinese supera per 1-0 la Fiorentina con un gol di Iaquinta al 40' del primo tempo. Prima frazione di marca friulana: al 14' gran botta di Muntari dalla distanza, la palla termina di non molto a lato. Ancora Udinese al 20' con Di Natale che prova la battuta a Marcatore: Frey e' attento e para sicuro. Al 30' si fa vedere la Fiorentina con Toni, la cui conclusione termina di poco sopra la traversa. Al 37' Iaquinta conquista di prepotenza un pallone in area e lo scaglia contro la porta viola, Frey si oppone con i pugni e allontana la minaccia. Un minuto dopo i viola rispondono con Donadel, che impegna De Sanctis. Al 40' Asamoah cede a Iaquinta che da 13 metri batte di destro a rete e trafigge Frey. La ripresa e' dei viola, con De Sanctis decisivo in piu' di un'occasione. Al 52' gran tiro al volo di Donadel, troppo centrale, para l'estremo difensore bianconero. Al 72' Toni viene liberato da un lancio profondo di Mutu e colpisce sporco a rete, bravo a respingere De Sanctis, che al 72' e al 73' compie due miracoli, il secondo su colpo di testa di Mutu. All'81' De Sanctis si supera ancora e respinge un colpo di testa a botta sicura del rumeno. Per la Fiorentina terza sconfitta in quattro gare e pesante -16 in classifica. L'Udinese sale a 7 punti.
''E' stata partita aperta ed equilibrata. Io vado via da Udine molto piu' sereno, se giochiamo cosi' ne perderemo poche. Il campionato e' lungo. Questi ragazzi sorprenderanno anche quest'anno''. C'e' quasi spavalderia in Cesare Prandelli, ai microfoni di Sky, dopo la terza sconfitta della sua Fiorentina a Udine. Inevitabile tornare sulla penalizzazione in classifica. ''In questi casi devi toccare certi tasti, e creare un filo conduttore con i giocatori. Torniamo senza punti, ma ci salveremo nelle ultime giornate''. Prandelli ha voluto infine chiarire la sua posizione nel suo rapporto con la tifoseria viola. ''Non c'e' nessuna polemica. Ho letto critiche dopo l'Inter non da addossare alla squadra. Citta' e tifosi hanno risposto in maniera meravigliosa. Chi ha scritto cose di poco carino si deve ricredere. Sappiamo che sara' una battaglia fina alla fine, e la vinceremo tutti assieme. Io la critica l'ho sempre accettata, ma quando si va oltre e si va a cercare polemica che non esiste diventa impossibile''.

Morgan De Sanctis elogia i suoi compagni di squadra: "A parte Messina stiamo giocando bene. Stiamo esprimendo un gioco corale fantastico e facendo delle grandissime cose. Facciamo grandi sacrifici che ogni tanto paghiamo. Nel complesso stasera abbiamo disputato una grande partita, e con la mentalita' giusta potremo fare un grande campionato, se ci sara' anche con un pizzico di fortuna". Uno sguardo alla passata stagione: "Quando una realta' come l'Udinese scende su tre campi e uno di questi e' la Champions, tutto questo ovviamente ti porta via molte energie, e' inevitabile". Infine sul futuro: "Il nostro allenatore non vuole uscire allo scoperto: puntiamo ai 40 punti, poi non mancheremo di prenderci le nostre responsabilita'".

Udinese - Fiorentina 1-0 (1-0)
Udinese (4-3-3): De Sanctis 7, Zenoni 6.5, Natali 7, Zapata 7, Felipe 7, Obodo 5.5, Muntari 6.5, Pinzi 6, Asamoah 6.5 (33' st Montiel sv), Iaquinta 7.5, Di Natale 7 (12 Paoletti, 6 Coda, 20 Dossena, 29 De Martino, 23 Eremenko, 32 Gerardi). All: Galeone 7.
Fiorentina (4-2-3-1): Frey 5.5, Ujfalusi 6, Dainelli 5.5, Kroldrup 5.5, Potenza 5 (1' st Liverani 6), Donadel 6, Gobbi 6, Jorgensen 6 (20' st Reginaldo 6.5), Montolivo 5.5, Mutu 6.5, Toni 6 (14 Lobont, 5 Gamberini, 32 Brivio, 8 Pazienza, 17 Blasi). All: Prandelli 6.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Marcatore: nel pt 40' Iaquinta.
Recupero: 1' e 5'.
Angoli: 7 a 3 per la Fiorentina.
Ammoniti: Potenza, Muntari, Natali, Jorgensen per gioco falloso.
Spettatori: 15.000.

Serie C1

Stadio chiuso: sconfitta a tavolino per la Ternana

24/09 Stadio Liberati chiuso, oggi, a Terni, e la partita di calcio Ternana-Salernitana (per il girone B della C1) non sarà disputata, per il mancato accordo della società rossoverde con il Comune sul rinnovo della convenzione per lo stadio. Le due squadre della Ternana e della Salernitana si sono regolarmente presentata davanti ai cancelli del Liberati, intorno alle 13.30. Poco prima delle 15 l' arbitro, Gallione, di Alessandria, è salito su ciascuno dei due pullman ed ha fatto l' appello dei giocatori presenti, constatando la correttezza delle liste precedentemente presentate dalle due società. Lo stesso arbitro ha spiegato che, da regolamento, alle 15.45 (cioé dopo il primo tempo), sancirà la sconfitta a tavolino della Ternana. Davanti allo stadio si sono radunati intanto circa 600 tifosi della Ternana, per una protesta piuttosto silenziosa e civile. I tifosi espongono uno striscione con la scritta "Longarini vattene".
Dunque sconfitta a tavolino (0-3) per la Ternana, che oggi non è stata in grado di mettere a disposizione lo stadio per la seconda gara interna nel girone B della C1, contro la Salernitana, a causa del mancato accordo con il Comune. Alle 15.45, il direttore di gara, Gallione, di Alessandria, ha constatato l' impossibilità ad entrare nello stadio (chiuso) da parte delle due squadre che si sono regolarmente presentate, ed ha sancito la sconfitta della Ternana. Il match è stato dichiarato chiuso al termine del primo tempo, alle 15.45. Spetterà ora alla Lega stabilire se la squadra umbra dovrà subire anche un punto di penalizzazione: una eventualità, questa, legata all' accertamento della responsabilità dell' accaduto. Le due squadre si erano presentate regolarmente oggi, intorno alle 13.30, davanti ai cancelli dello stadio, trovati chiusi. Presenti anche Emanuele Longarini, il figlio del patron Edoardo Longarini, e il direttore tecnico della Ternana, Giuliano Pesce. C' erano anche alcune centinaia di tifosi (circa 600 all' inizio, poi non più di 400) che hanno svolto una protesta civile, gridando "La Ternana siamo noi" ed esponendo uno striscione con la scritta "Longarini vattene". Piuttosto ingente la presenza delle forze di polizia. Subito dopo l' ufficializzazione della sconfitta a tavolino, il pullman della squadra della Ternana si è allontanato ed anche i tifosi hanno cominciato a defluire. Lo stesso ha poi fatto la squadra della Salernitana. Emanuele Longarini, prima di allontanarsi, ha annunciato una conferenza stampa sulla vicenda per domani mattina (ora e luogo sono ancora da definire). Il braccio di ferro sul rinnovo della convenzione per lo stadio era cominciato già prima dell' inizio del campionato con la Ternana, retrocessa dalla serie B nella scorsa stagione, che era stata costretta a disputare a Pistoia la sua prima gara in casa. Venerdì scorso c' era stata una lunga e infruttuosa riunione tra Comune e società e ieri il direttore tecnico, Giuliano Pesce e l' allenatore, Giancarlo Favarin, hanno denunciato "un disegno per fare arrivare al collasso il calcio ternano". "Pesce dovrà rispondere delle sue dichiarazioni", ha replicato il sindaco, Paolo Raffaelli, annunciando che "l' amministrazione municipale proseguirà un impegno senza riserve che non è mai venuto meno per consentire alla squadra rossoverde di tornare prima possibile a giocare al Liberati".

In ritardo Martina-Avellino per uno striscione

24/09 La partita Martina-Avellino (serie C1, girone B) è cominciata con 10 minuti di ritardo per un equivoco su uno striscione dei tifosi campani ritenuto offensivo per la tifoseria ospite. Uno striscione con la scritta 'Pugliese vattene' era stato infatti issato sulla recinzione del settore distinti dai tifosi campani per protesta contro il presidente della società, il cui cognome è appunto Pugliese. Lo striscione, su indicazione dell'arbitro che evidentemente lo riteneva offensivo nei confronti del pubblico locale, è stato rimosso dalle forze dell'ordine generando la reazione dei tifosi avellinesi, che hanno lanciato anche in campo due bottiglie di plastica vuote, senza colpire alcuno. Dopo alcuni minuti l'equivoco è stato chiarito e lo striscione è stato rimesso dov'era prima, questa volta tra i fischi dei tifosi del Martina.

Scontri tra tifosi nel derby Pisa Lucchese

Scontri nella giornata di oggi in occasione della partita Pisa-Lucchese. L' auto di un tifoso lucchese è stata distrutta da un fumogeno prima dell' inizio della partita, quando altri due tifosi, questa volta pisani sarebbero rimasti feriti durante una sassaiola. Le forze dell' ordine stanno tirando le somme su quanto è avvenuto nell' ennesima guerriglia disputata in nome dello sport. Due persone sono state arrestate dalla polizia, si tratta di paia tifosi pisani, mentre una terza persona, un lucchese, è stato denunciato dalla Digos per gli scontri avvenuti in occasione del derby. Intanto il bilancio delle persone contuse e medicate all' ospedale sale da due a cinque. Tutti sono stati colpiti durate sassaiole. Il treno che riportava a casa la tifoseria lucchese è al momento bloccato nella campagna di San Giuliano, tra Rigoli e Molina, perché un tifoso ha tirato il freno di emergenza.

- Girone A:
Cittadella-Pizzighettone 1-1
Cremonese-Padova 0-2
Ivrea-Sassuolo 0-0
Pavia-Novara 1-1
Pisa-Lucchese 1-0
Pro Patria-Grosseto 2-1
Pro Sesto-Massese 0-0 (ieri)
Sangiovannese-Pistoiese 1-1
Venezia-Monza 2-2

Classifica: Monza 10 punti; Lucchese 9; Sassuolo 8; Cittadella e Pro Sesto 7; Pro Patria, Pisa, Pavia e Venezia 6; Padova, Massese e Grosseto 5; Pistoiese e Ivrea 4; Cremonese 3; Pizzighettone 2; Sangiovannese e Novara 1.

Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Cremonese-Pro Patria
Lucchese-Pro Sesto
Massese-Pisa
Monza-Pavia
Novara-Pizzighettone
Padova-Ivrea
Pistoiese-Grosseto (lunedì 2/10)
Sangiovannese-Venezia
Sassuolo-Cittadella

- Girone B:
Cavese-Ancona domani
Gallipoli-Giulianova 2-0
Juve Stabia-Taranto 1-0
Manfredonia-San Marino 4-3
Martina-Avellino 0-3
Ravenna-Lanciano 1-1
Sambenedettese-Foggia 1-1
Teramo-Perugia 0-0
Ternana-Salernitana non disputata

Classifica: Teramo 10 punti; Foggia 8; Avellino, Ravenna, Lanciano e Juve Stabia 7; Salernitana, Cavese, Gallipoli e Taranto 6; Perugia 5; Manfredonia, San Marino e Ternana 4; Ancona 3; Martina, Giulianova e Sambenedettese 1. Avellino penalizzato di 2 punti.
Ternana e Salernitana, in attesa delle decisioni del Giudice Sportivo, Cavese e Ancona che giocano domani sera alle 20.30, una gara in meno.

Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Ancona-Juve Stabia
Avellino-Perugia
Giulianova-Foggia
Lanciano-Taranto
Manfredonia-Teramo
Martina-Gallipoli
Salernitana-Sambenedettese
San Marino-Ravenna (venerdi 29/9)
Ternana-Cavese.

Serie C1 Girone B

CAVESE-ANCONA (si giochera' domani)

GALLIPOLI-GIULIANOVA 2-0
GALLIPOLI (3-4-3): Indiveri 6; Nigro 6.5, Di Sole 6, Cinelli 6.5; Lomonaco 6, Minadeo 7, Clemente 6.5, Campolattano 6.5 (31' st Iennaco sv); Califano 7 (25 st Morello sv), Giglio 7 (39 st Franzese sv), Frezza 7.A disp.: Panico, Musca, Mele, Carrozza. All.: Auteri 7.
GIULIANOVA (4-3-3): Visi 6; De Toma 6.5, Ippoliti 5.5, Catalano 7.5, Pomante 6; Miano 6, Macri' 6 (38' st Genchi sv), Palladini 6; Antenucci 6, Scartozzi sv (6' pt Corsi 6), Morello 6 (41' pt Cardinali sv).A disp.: Ivaldi, Piva, Mariani, Francia.All.: Giorgini 7.
ARBITRO: D'Alesio di Forli' 6.5.
MARCATORI: 17' pt Califano (rig), 37' st Giglio.
Note: caldissima giornata di sole
Spettatori 1.500 circa.
Espulsi: al 25' st Miano e al 37' st Corsi.
Ammoniti: De Toma, Catalano, Morello e Palladini.
Angoli: 5-2 per il Gallipoli.
Recuperi: pt 2'; st 4'.

JUVE STABIA-TARANTO 1-0
JUVE STABIA (3-5-2): Benassi 6.5; Sannibale 6, Viviani 6.5, Mariniello 6.5; Esposito A. 6 (12' st D'Anna 6), De Rosa 6.5, Esposito G. 6.5, Femiano A. 5.5 (12' st Ancione 6), Silvestri 6 (37' st Femiano F. sv); Castaldo 6.5, Caputo 7. In panchina Francese, Andreulli, Pirro, Galantucci.All.: Captano 6.5.
TARANTO (4-4-2): Pinna 6.5; Pannini 6, Caccavale 5.5, Pastore 5, Colombini 6.5; Toledo 6.5, Mancini 5.5, Cejas 6, De Liguori 6 (29' st Zito sv); Cammarata 5 (37' st Pirolo), Ambrosi 5.5 (18' st Catania). A disp.: Faraon, Prosperi, La Rosa, Danucci.All.: Papagni 6.
ARBITRO: Barbicati di Ferrara 6.
RETI : 22' st Castaldo.
NOTE: giornata di sole
Spettatori circa 3.000.
Ammoniti: Esposito G., Cejas, Sannibale, Mariniello, Catania, Mancini, De Rosa, Castaldo.
Angoli: 2-2.
Recuperi: pt 2'; 5' st.

MANFREDONIA-SAN MARINO 4-3
MANFREDONIA (4-2-3-1) : Sassanelli 5.5; Citro 5.5, Trinchera 6.5, Calabro 6, Di Simone 6; Librizzi 5, Togni 6; Machado 6, De Paula 6, Piccioni 6.5 (30' st De Santis 6); Vadacca 8 (37' st Romito sv). A disp.: Apuzzo, Pierotti, Giovannini, Brutto, Bonvissuto. All.: Pierini 4.
SAN MARINO (4-4-2): Dei 5.5; Ferraro 5 (12' st Nossa 6), D'Angelo 6, Di Maio 5.5, Di Bari 6; Ceccarelli 6.5, Berardi 5.5, Faieta 6, Todoldi 7 (29' st Ferrari 6); Villa 6.5, Abate 6.5 (24' st Liguori). A disp.: Merola, Buda, Giorgetti, Mottola. All.: Alberti 6.
ARBITRO: La Mura di Nocera Inferiore 6.
MARCATORI: 18' pt Vadacca, 39' pt Tedoldi, 5' st Trinchera (rig), 17' st De Paula, 28' st Tedoldi, 35' st De Paula, 39' st Di Maio.
NOTE: circa 2.200 spettatori. Campo in buone condizioni.
Ammoniti: Berardi, Di Maio e Togni.
Angoli: 4-3 per il San Marino.
Recupero: pt 2'; st 5'.

MARTINA-AVELLINO 0-3
MARTINA (4-3-1-2): Lafuenti 6; Dato sv (20' pt Gambuzza 6), Del Tongo 5, Lisuzzo 5, Bianchi 4; Coletti 4, Pollini 5, Mancino 5.5 (3'st Tassone 7); Lauria 6 (22' st Marotta 6); Perna 6, Manca 5.5. A disp.: Pirchio, Agius, Arigo', Bernardo. All.: Rizzo 5.
AVELLINO (4-3-3): Gragnaniello 7; Ametrano 6, D'Andrea 5.5, Moresi 5, Moretti 6.5; Porcari 6, Riccio 6 (45' st Cucciniello sv), Di Cecco 5.5; Evacuo 8, Grieco 6.5 (44' st Ulivi sv), Tufano 6 (30' st Ascenzi 6). A disp.: Cecere, Diliso, Puleo, Rivaldo. All.: Galderisi 6.5.
ARBITRO: Peruzzo di Schio 6.
MARCATORI: 24' e 37' st Evacuo, 48' st Ascenzi.
NOTE: oltre 1.500 spettatori.
Espulsi Coletti al 21' st per doppia ammonizione e Lisuzzo al 46' st per fallo da ultimo uomo.
Ammoniti: Lauria, Manca, D'Andrea e Riccio.
Angoli: 7-2 per il Martina.
Recuperi: pt 3'; st 5'.
Inizio ritardato di 12' per consentire ai tifosi dell'Avellino di apporre un mega striscione con la scritta "Pugliese vattene".

RAVENNA-LANCIANO 1-1
RAVENNA (4-4-2): Capecchi 6; Dei 6, Serafini 6, Anzalone 6, Fasano 7; Aloe 5.5 (12' st Volpe 6), Affatigato 6 , Sciaccaluga 6 (31' st Nicoletto 5), Pizzolla 6; Succi 6, Chianese 5.5.A disp.: Rossi, Dicuonzo, Ruggiero, Rocchi, Gerbino.All.: Dino Pagliari 5.5.
LANCIANO (4-3-3): Guarna 6; Mariscoli 6, Bolic 6, Conti C. 6.5, Angeletti 6; Lanzillotta 6 (23' st Rinaldi sv), Leone 7, Correa 6; Paniccia 6 (12' st Vellucci 6), Colussi 6, Conti A. 6.5 (36' st Lacamera sv). A disp.: Maurantonio, Scro', Nardoni, Vidalle'.All.: Camplone 6.5.
ARBITRO: Buonocore di Nichelino 5.5.
MARCATORI: 36' pt Fasano, 34' st Conti A. (rig).
NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni.
Spettatori 1.800 circa.
Ammoniti: Pizzolla, Lanzillotta, Volpe, Anzalone e Bolic e Paniccia.
Angoli: 8-0 per il Ravenna.
Recuperi: pt 1'; st 3'.

SAMBENEDETTESE-FOGGIA 1-1
SAMBENEDETEESE (4-3-1-2): Consigli 6; Tinazzi 5, Varriale 6.5, Landaida 6, Santoni Mi. 5; Iovine 6, Loviso 5.5, Della Rocca 5 (20' st Giorgino 5.5); Carlini 5 (28' st Olivieri sv); Morante 5.5 (48' st Fanelli sv), Fragiello 5. All.: Calori 5.5. A disp.: Chessari, Santoni Ma., Olivieri, Momente'.
FOGGIA (4-4-2): Marruocco 6; D'Alterio 5, Zanetti 6, Ingrosso 5.5, Ignoffo 6; Chiaretti 5 (48' st Giordano sv), Cardinale 6, Princivalli 6, Mounard 6.5 (38' st Colombaretti sv); Dall'Acqua 5, Salgado 6.5 (28' st Shala sv). All.: Cuoghi 6. A disp.: Castelli, Zaccanti, Moi, Pagliarulo.
ARBITRO: Vuoto di Livorno 6.
MARCATORI: 17' pt Salgado, 35' st Varriale.
NOTE: oltre 3 mila spettatori.
Espulsi al 38' st Shala e al 45' st Calori.
Ammoniti: Tinazzi, Iovine, Marruocco, Varriale, Mounard, Salgado e Ignoffo.
Angoli: 5-4 per la Sambenedettese.
Recuperi: pt 1'; st 5'.

TERAMO PERUGIA 0-0
TERAMO (4-4-2): Paoloni 5.5; Mauri 6, Migliaccio 6.5, Filippi 6, Radi 6; Catinali 6, Chiarotto 5 (10' st Margarita 5), Gargiulo 6, Favasuli 6.5; Luiso 6, Myrtaj 5.5 (47' st Amodeo sv).A disp.: Scarabattola, Cascone, Capodoglio, Niscemi, D'Alessandro.All.: Gabetta 6.
PERUGIA (4-3-3): Pinzan 6; Taurino 6, Baldini 6, Mandolini 6, Angeli 5 (32' st Sussi sv); Bernini 6, Mamede 6, Albino 6; Mazzeo 6 (36' st Ardemagni sv), Rubino 5 (16' st Rizzo sv), Ginestra 5.5. A disp.: Bianchi, Voria, Mocarelli, Vanin.Allenatore Benedetti 6.
ARBITRO: Palazzino di Ciampino 6.
NOTE: oltre 1.200 spettatori, terreno in buone condizioni.
Espulso Albino al 48' st per somma di ammonizioni.
Ammonito Baldini.
Angoli: 4-1 per il Perugia.
Recuperi pt 0'; st 4'.

TERNANA-SALERNITANA (Non disputata)

Serie C2

Risultati e classifiche

Girone A:
Biellese-Cuneo 0-0
Carpenedolo-Sanremese 1-1
Legnano-Olbia 2-0
Lumezzane-Pergocrema 1-0
Portogruaro-Lecco 1-1 (a Pordenone)
Sassari Torres-Nuorese 1-1 (venerdì 22/9)
Sud Tirol-Bassano 0-0
Valenzana-Pro Vercelli 1-1
Varese-Montichiari 1-1

Classifica: Legnano 10 punti; Pro Vercelli e Nuorese 8; Carpenedolo, Lumezzane, Valenzana e Bassano 7; Varese e Cuneo 6; Lecco e Portogruaro 5; Sud Tirol, Montichiari, Sassari Torres e Sanremese 4; Pergocrema 3; Biellese 1; Olbia 0.

Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Bassano-Carpenedolo
Cuneo-Sud Tirol
Lecco-Varese
Montichiari-Biellese
Nuorese-Portogruaro
Pro Vercelli-Olbia
Sanremese-Pergocrema
Sassari Torres-Lumezzane
Valenzana-Legnano

Girone B:
Carrarese-Boca S.Lazzaro 0-1
Castelnuovo-Bellaria 1-3
Cisco Roma-Poggibonsi 0-0 (ieri)
Cuoio Cappiano-Gubbio 2-2
Foligno-Rieti 0-0
Giugliano-Spal 2-3
Prato-Paganese 1-1
Reggiana-Rovigo 0-1
Viterbese-Sansovino 2-2

Classifica: Spal e Foligno 8 punti; Bellaria, Cuoio Cappiano e Gubbio 7; Rovigo e Castelnuovo 6; Cisco Roma, Sansovino, Poggibonsi e Viterbese 5; Boca S.Lazzaro, Paganese, Reggiana, Prato e Carrarese 4; Rieti e Giugliano 2.
Giugliano penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 1 ottobre):
Bellaria-Reggiana
Boca S.Lazzaro-Rieti
Gubbio-Castelnuovo
Paganese-Foligno
Poggibonsi-Cuoio Cappiano
Rovigo-Prato
Sansovino-Giugliano
Spal-Cisco Roma
Viterbese-Carrarese

Girone C:
Andria-Monopoli 0-0
Benevento-Vibonese 0-0
Cassino-Potenza 3-1
Catanzaro-Pro Vasto 0-0
Igea Virtus-Rende 1-1
Melfi-Celano 1-0
Nocerina-Real Marcianise 2-1
Val di Sangro-Gela 0-1
Vigor Lamezia-Sorrento 2-1

Classifica: Gela, Nocerina e Potenza 9 punti; Monopoli e Benevento 8; Real Marcianise e Sorrento 7; Melfi, Vibonese e Cassino 6; Pro Vasto, Igea Virtus e Vigor Lamezia 4; Andria e Val di Sangro 3; Celano, Catanzaro e Rende 1.Vigor Lamezia penalizzato di 2 punti.

Prossimo turno (domenica 1 ottobre):

Celano-Vigor Lamezia
Gela-Benevento
Monopoli-Melfi
Potenza-Andria
Pro Vasto-Igea Virtus
Real Marcianise-Catanzaro
Rende-Val di Sangro
Sorrento-Nocerina
Vibonese-Cassino.

C2/C Tabellini

ANDRIA-MONOPOLI 0-0
ANDRIA (4-3-3): Di Bitonto 6; Cioffi 6, Pesce Rojas 7, Ruggiero 6.5, Lo Piccolo 6; Pisciotta 6 (30' st Girillo sv), Di Toro 5.5, Armenise 5; Agodirin 5.5 (34' st Leone sv), Cavaliere 5, Arcadio 5 (15' st Caligiuri 5.5).A disp.: Romano, Rizzo, De Gennaro, Scopelliti.All.: Scarafoni 4.5.
MONOPOLI (4-4-2): D'Urso 6; Colella 6, Caridi 6, Tangorra 6.5, Pugliese 6; Linardi 5.5 (25' st Lorusso 5.5), Menga 6.5, D'Allocco 6, Loseto 6 (39' st Vittorio sv); Galetti 5, Memmo 5.5 (34' Brescia sv).A disp.: Efficie, Migliozzi, Lanzolla, Cazzaro'.
All.: Bitetto 6.
ARBITRO: Manna di Isernia 6.5.
NOTE: giornata di sole 2.700 spettatori per un incasso di 24.000 euro circa.
Ammoniti: Pesce Rojas, Linardi, Loseto, Lo Piccolo, Agodirin. Angoli: 4-0 per l'Andria.
Recupero: pt 1'; st 4'.

BENEVENTO-VIBONESE 0-0
BENEVENTO (4-4-2): Gori 6; Di Fiordo 5.5, Bianciardi 5.5, Castaldo 6, Pedotti 6; Vagnati 6 (40' st Esposito sv), Maisto 5.5, Imbriani 5.5 (31' st Masciantonio sv), Palermo 5; Taua 5 (18' st Marasco 5), Polani 5.5.A disp.: Amabile, Nigro, Liberti, Maschio.All.: Pileggi 5.5.
VIBONESE (4-4-2): Bastiera 7; Cutrupi 6.5, De Falco 6 (32' st Calabro' sv), Orefice 6, Moschella 6.5; Di Mauro 7, Cordiano 6, Catalucci 6.5 (41' st Falivena sv), Campo 6 (43' st Zampaglione sv); D'Amble' 5.5, Alessandri' 6.5. A disp.: Oraci, Casavecchia, Vitiello, Khoris.All.: Zampollini 6.5.
ARBITRO: Zega di Fermo 5.5.
NOTE: giornata di sole, 3175 spettatori per un incasso di 12.546 euro.
Ammoniti Imbriani, Polani, Di Mauro e Cordiano.
Angoli: 10-3 per il Benevento.
Recupero: pt 1'; st 5'.
In tribuna anche il Ministro della Giustizia Clemente Mastella.

CASSINO-POTENZA 3-1
CASSINO (4-4-2): Saviano 6; Raia 6, Niccolini 6.5, Esposito 6.5, Padovani 6; Carcione 7, Salvagno 6.5, Gallone 6.5 (9' st Rallo 6), Crisci 6.5 (31' st Migliorelli sv); Pau 6 (42' st Risi sv), Gatti 6.5.A disp.: Rossi, Vitali, Improta, Nardone.All.: Grossi 7.
POTENZA (4-4-2): Iuliano 7; Di Giorgio 4.5, Colletto 6, Cagnale 5.5, Meme' 6.5; Berretti 6.5 (27' st Pagano 6.5), Dettori 6, Alfieri 6, Grillo 5.5 (6' st Gona 6); Delgado 5.5 (9' st Pignalosa 6), Nole' 5.5.A disp.: Signorile, Lolaico, D'Agostino, Paonessa.All.: Dellisanti 6.
ARBITRO: Pecorelli di Arezzo 5.
MARCATORI: 18' st Carcione, 21' st Crisci, 26' st Niccolini, 37' st rig. Pagano.
NOTE: giornata di sole, terreno in perfette condizioni.
Spettatori oltre 2500.
Espulsi Carcione (C) al 44' st per doppia ammonizione, Grossi (allenatore Cassino) al 46' st per proteste, Di Giorgio (P) al 47' st per gioco violento.
Ammoniti: Carcione, Niccolini, Saviano, Migliorelli; Dettori, Nole', Alfieri.
Angoli 9-4 per il Cassino.
Recupero: pt 3'; st 6'.

CATANZARO-PRO VASTO 0-0
CATANZARO (4-4-2): Botticella 6; Gimmelli 6, Zini 6.5, Angan 6, Morleo 6; Merito 5.5, Coppola 6, Cuffa 5 (34' st Wahab sv), Mazzoli 5.5 (1' st Procopio 5); Giuntoli 5.5, Siclari 5 (1' st Cunzi 5). A disp.: Tomasig, Alderuccio, Priolo, Ballanti.All.: Domenicali (squalificato, in panchina Nastasi) 6.
PRO VASTO (4-4-2): Ardita' 6; Ciano 6, Aquino 6.5, Di Meo 5.5 (23' st Borriello 6), Vitale 6; Testa 5, Cazzola 6, Biagianti 6, Somma sv (20' pt Negro 6); Ceravolo 6 (17' st Okoroji 6), Gaeta 6.A disp.: Solitto, Paruta, Mottola, Volpato.All.: Puccica 6.
ARBITRO: Ferrandini di Sondrio 6.
NOTE: giornata di sole
Spettatori 1.718 per un incasso di 15.510 euro.
Espulso al 16' st Testa per doppia ammonizione.
Ammoniti: Cunzi e Giuntoli.
Angoli: 7-0 per il Catanzaro.
Recupero: pt 2'; st 4'.

IGEA VIRTUS-RENDE 1-1
IGEA VIRTUS (4-4-2): Ambrosi 5.5; Panarello 6, Palma 6, Alizzi 6, Tamburro 6; Bonaffini 6.5 (41' st Berenato sv), Matinella 6, Mauro 5.5, Doumbia 7 (44' pt D'Anna 6); Sanguinetti 5.5, Ricciardo 5.5 (19' st Alosi 6).
A disp.: Leacche, Condello, La Spada, Occhipinti.All.: Ammirata 6.
RENDE (4-4-1-1): Pellegrino 6; Morelli 6, Caruso 6, David 6 (22' st Criniti 6), De Miglio 6 (11' st Covelli 7); Fabio 6, Benincasa 6.5, Catalano 6 (11' st Novello 6), Riolo 6.5; Occhiuzzi 6; Piemontese 6.A disp.: Galeano, Bacilieri, Bernardi, D'Agostino.All.: Silipo 6.
ARBITRO: Pagano S. di Torre Annunziata 6.
MARCATORI: 24' pt Doumbia, 23'st Covelli.
NOTE: giornata di sole, 1300 spettatori.
Espulso al 18'st Mauro per doppia ammonizione.
Ammoniti: Riolo, Occhiuzzi, Mauro, Pellegrino.
Angoli 8-2 per l'Igea.
Recupero: pt 2'; st 4'.

MELFI-CELANO 1-0
MELFI (4-3-3): Coscia 6.5; Tursi 6, Ginobili 5 (1' st Buonanno 6), Patarini 6, Cuomo 6; D.Russo 6, Cianni 5 (14' st Bifara 6), Mitra 6; Marano 6, Chafer 6 (30' st Palumbo sv), Lauria 6.5.A disp.: Curci, Campione, Costantini, Faraone.All.: Modica 6.5.
CELANO (4-4-2): Bartoletti 6.5; Zanon 6, Farina 6, Gabrieli 6, Galluzzo 6; Giacalone 6, Cesaro 6 (13' st Ciotti 6), Russo 6, Amenta 6.5; Gentili 6 (36' st Campanile sv), Ambrosini 6 (17' st Ciofani 4).A disp.: Vurchio, Spoltore, Iezzi, Di Luca.All.: Petrelli 5.5.
ARBITRO: Stallone di Foggia 6.
MARCATORE: 43'st Lauria.
NOTE: Al 23'st espulso l'allenatore ospite Petrelli per proteste.
Spettatori 1000 circa.
Espulso al 20' st Cofani (Ce) per proteste.
Ammoniti : D.Russo, Amenta, Cianni, Russo, Mitra, Cuomo, Ambrosini.
Angoli 4-2 per il Melfi.
Recupero: pt 0'; st 5'.

NOCERINA-REAL MARCIANISE 2-1
NOCERINA (4-4-2): Capasso 6; Ciminari 6.5, Dionisio 6.5, Pascuccio 6.5, Amenta 6.5; De Crescenzo 6 (17' st Cirillo 6), Rocco 6.5, Lopetrone 6.5, Rosamilia 6.5 (46' st Marrazzo sv); Falomi 8, Okolie 6.5 (38' pt De Oliveira 6.5).A disp.: Fanini, Mansi, Giordano, Pappacena.All.: Sergio, squalificato, in panchina Erra 7.
REAL MARCIANISE (4-3-3): Della Corte 6; Piscitelli 5.5, Criaco 5.5, Murolo 5.5, Pagano 6; D'Ambrosio 6 (17' st Filosa 5), Di Napoli 5.5, Romano 5.5; Marzullo 6 (17' st Poziello 5), Molino 5, Manco 5.5 (29' st Mariniello sv).A disp.: Armellini, D'Apice, Amita, Della Ventura. All.: D'Agostino 6.
ARBITRO: Russo di Nola 6.5.
MARCATORI: 28' pt Falomi, 14' st Falomi, 49' st rig. Molino.
Spettatori 4000 circa.
Ammoniti: Di Napoli, Cirillo, Poziello.
Angoli 8-5 per il Marcianise.
Recupero: pt 2'; st 5'.

VAL DI SANGRO-GELA 0-1
VAL DI SANGRO: (4-4-2): Furlan 6; Berardini 5, Velardi 5, Gioffre' 5, Fusaro 6; Chiopris Gori 5.5 (13' st Capece 5.5), Epifani 6, Bruno 6 (33' st Vitone sv), Pagana 5.5; Zuppardo 5 (13' st Majella 6), Innocenti 5.5.A disp.: Zaina, Lieti, Sivilla, Orsinetti.All.: Cosco 5.5.
GELA (4-4-2): Recchi 6; Sapienza 6, D'Aiello 6.5, Mancini 6.5, Grando 6; Corapi 7, Berti 6, M. Comandatore 6, Bacchi 6 (31' st Franco sv); Cirillo 6.5, Ceccarelli 5.5 (9' st Parisi 6).A disp.: Spanu, Frattoni, Nwigwe, Mezzasalma, F. Comandatore.All.: Sorbello 6.5.
ARBITRO: Viti di Campobasso 6.
MARCATORE: 10' st Corapi.
NOTE: Spettatori presenti 400 circa.
Angoli 4-1 per la Val di Sangro.
Ammoniti: Fusaro, Majella, Innocenti, D'Aiello, Berti, Bacchi.
Recupero: 3' pt, 5' st.
Contestazione dei tifosi della Val di Sangro all'indirizzo del sindaco di Atessa Giuseppe Cellucci, per la questione stadio ancora irrisolta.

VIGOR LAMEZIA-SORRENTO 2-1
VIGOR LAMEZIA (4-4-2): De Felice 6; Facci 6.5, Porpora 6.5, Di Muro 6.5, Pippa 7; Ramora 7.5 (47' st Picci sv), Zaminga 7, Battisti 7, Alessandri' 7.5; Sergi 6.5 (41' st Martone sv), Lisi 7 (47' st Detrassi sv).A disp.: Parrotta, Bilotta, Ursino, Riccobono.All.: Provenza 7.
SORRENTO (4-1-3-2): Ambra 7; Ferrara 6.5, Maraucci 6, Braca 6, Pezzella 6.5; Ottobre 7.5; Marciano 6.5, Ruotolo 6 (39' st Ingenito sv), Solimene 6.5 (28' st Teta sv); Rastelli 6.5, Ripa 7 (21' st Russo 6).A disp.: Fiory, Gargiulo, Ferraro, Maiorano.All.: Cioffi 6.5.
ARBITRO: Magno di Catania 6.5.
MARCATORI: 21' pt Ripa, 26' st Ramora, 36' st Lisi.
NOTE: spettatori 1400.
Ammoniti: Battisti, Ottobre, Marciano, Ferrara, Ramora, Lisi.
Angoli: 7-6 per la Vigor Lamezia.
Recupero: pt 2'; st 7'.

C2/C Classifica marcatori 4° giornata

4 MARCATORI: Falomi (Nocerina); Nole' (Potenza).
3 MARCATORI: Caridi (1 rig) (Monopoli); Ripa (Sorrento).
2 MARCATORI: Marasco e Polani (Benevento); Crisci (Cassino); Frisenda (1 rig) e Palma (Igea Virtus); Lauria (1 rig.) (Melfi); Pagano (1 rig.) (Potenza); Gaeta (1 rig) (Pro Vasto); Manco (Real Marcianise); Innocenti (Val di Sandro); Alessandri' E. (Vibonese); Alessandri' A. (Vigor Lamezia).
1 MARCATORE: Cioffi, Lo Piccolo e Russo (rig) (Andria); Maisto, Masciantonio e Palermo (Benevento); Carcione, Niccolini e Gatti (rig) (Cassino); Cuffa e Giuntoli (Catanzaro); Gabrieli (Celano); Ceccarelli, Cirillo (rig), Corapi e Comandatore (Gela); Lauria (rig) e Palumbo (Melfi); Tamburro e Doumbia(Igea Virtus); D'Allocco, Galetti, Sifonetti e Tangorra (Monopoli); Higo, De Crescenzo e Pascuccio (Nocerina); Delgado, Dettori (rig) (Potenza); Galizia, Piscitelli, D'Ambrosio, Molino (rg.), Murolo e Romano (Real Marcianise); Riolo, Covelli e Occhiuzzi (Rende); Russo, Ripa e Ottobre (Sorrento); Zuppardo (Val di Sangro); Catalucci e Cordiano (Vibonese); Ramora e Lisi (Vigor Lamezia).

Serie D Girone I

Acicatena - Comiso 2-3
Angri - Savoia 1-0
Cosenza - Adrano 0-1
Giarre - Ragusa 2-0
Licata - Siracusa 1-0
Paolana - Campobello 1-0
Paterno' - Sapri 3-0
Pomigliano - Castrovillari 0-0
Rossanese - Sangiuseppese 1-2

CLASSIFICA: Adrano, Comiso, Giarre, San Giuseppese 6 punti; Castrovillari 4; Angri, Campobello, Licata, Paolana, Paterno', Ragusa, Savoia, Siracusa 3; Pomigliano 1; Aci Catena, Cosenza, Rossanese, Sapri 0.

PROSSIMO TURNO - 3^ GIORNATA DI ANDATA - 1/10 - ORE 15
Adrano - Rossanese
Campobello - Sangiuseppese
Castrovillari - Angri
Comiso - Pomigliano
Paolana - Giarre
Ragusa - Paterno'
Sapri - Acicatena
Savoia - Licata
Siracusa - Cosenza

Cosenza – Adrano 0-1 (0-0)
93’ Amico

Cosenza: D’Auria , Scarlato (87’ Prete), Ambrosecchia, Vanzetto (80’ Sanso), Scorrano, Maglione, Gagliardi (69’ Mignolo), Di Maio, De Rose, Lio, Belmonte. A disp.. Spingola, Guido, Crisafulli, Ferrentino. All. Zunico
Adrano: Saia, Cutrufello, Oliva (84’ Taverniti) Giuffrida(78’ Raffa), Daidone, Vassallo, Tandurella (71’ Trugno), Aiello, Elamraoui, Guastella, Amico. A disp: Atanasio, Zumbo, Aricò, Trugno Rizzato. All. De Maria
Arbitro: Affinito di Frattamaggiore
Corner: 9-5 (6-1)
Ammoniti: 37’ Vanzetto, 40’ Aiello, 55’ Lio, 76’ Scorrano, 81’ Belmonte,86’ Di Maio
Espulso: 93’ Ambrosecchia
Spettatori: 400
Recupero: 2+5
Striscioni: “Oggi come ieri stessa m...a con Intrieri (vattene)” - “Int(ri)eri o a metà? Più rispetto x la città”


Primo tempo

14’ Lio, Belmonte Gagliardi dalla destra e palla che finisce sull’esterno
30’ Incursione di Guastella servito da Tanduriella sulla sinistra. Il tiro cross mette solo paura e vola alto sulla traversa
41’ Ambrosecchia atterrato in area ma l’arbitro fa proseguire
42’ Doppia conclusione dell’Adrano prima con Amico e, poi sulla ribattuta ,di Oliva che libera un gran siluro a porta spalancata e manda fuori
45’ Replica del Cosenza con De Rose servito da Belmonte il portiere compie una prodezza e salva
47’ Bel colpo di testa di Belmonte

Secondo Tempo

8’ Di Maio palo
9’ Scorrano ferma in angolo un incursione di Amico
17’ Lio, Belmonte, De Rose e strepitosa parata di Saia
20’ Punizione di Guastella in bocca a D’Auria
25’ Belmonte di testa sfiora la rete
27’ Belmonte in area prova a destreggiarsi ma tiro fiacco
36’ Belmonte atterrato in area viene ammonito per simulazione
39’ Amico riceve palla e sottoporta manda sulla traversa
41’ Punizione di Di Maio e volo plastico di Saia che blocca la sfera
45’ Sgroppata di Elamaruoi e rete di Amico

A Fine gara tentativo d'invasione dei tifosi bloccato dal servizio d'ordine e successivo assedio delle porte carraie che ha tenuto chiuse le squadre negli spogliatoi per un pò di tempo.

 

 

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