HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Sanità, tante polemiche

 

Insediata la commissione sanitaria del ministero. I medici di Vibo “Siamo stanchi”. Loiero e Spaziante incontrano i direttori delle AS

14/01 "Nessun preconcetto, massima serietà e rigore": così intende lavorare Achille Serra, presidente della Commissione per la verifica della qualità dell'assistenza sanitaria della Calabria, da oggi per i prossimi tre mesi in cui lui, insieme ad altri otto commissari, dovrà verificare l'efficienza e la qualità del servizio sanitario calabrese. La Commissione, nominata lo scorso 21 dicembre dal ministro della Salute, Livia Turco, dopo la morte di tre pazienti all'ospedale di Vibo Valentia, si è insediata oggi. "Svolgeremo un'indagine conoscitiva - ha spiegato Serra - sulla qualità dell'assistenza prestata dal servizio sanitario calabrese, l'effettiva erogazione dei livelli essenziali di assistenza, secondo criteri di efficienza e appropriatezza, oltre a formulare delle proposte di interventi". La relazione dovrà essere consegnata al Ministro fra tre mesi a partire da oggi. "Il nostro piano di lavoro - ha aggiunto Serra - è articolato in sei punti di azione. Quel che é sicuro è che agiremo con la massima serietà e rigore". La Commissione presieduta da Serra inizierà il suo lavoro partendo dall'organizzazione. "Verificheremo, in modo collegiale, tutto ciò che riguarda l'organizzazione di ospedali e cliniche private - ha chiarito Serra - quindi anche gli atti aziendali e i comitati obbligatori. Proseguiremo con il personale e gli organici, dove analizzeremo senza preconcetti e con il massimo del rigore, i curriculum di tutti, come sono stati dati gli incarichi, se ci sono forme di assenteismo, che tipo di formazione e aggiornamento hanno avuto i dipendenti". Si proseguirà con l'igiene, "dove è probabile che si svolgeranno nuove indagini con la collaborazione dei Nas", i livelli essenziali di assistenza, l'emergenza, "analizzando il rapporto utente-mezzi e la pianificazione dell'emergenza", e la tecnologia, "verificando quanto e come sono utilizzati gli strumenti". Un lavoro molto ampio e intenso, che sarà svolto dalla Commissione tra Roma e la Calabria, dove si recherà settimanalmente, ospitata dalle prefetture locali. Poiché vi sono "40 strutture stabili e 32 cliniche private - ha continuato Serra - non potremo visitarle tutte. Procederemo quindi con indagini a campione e l'analisi della documentazione delle aziende sanitarie cui avremo accesso. Vibo Valentia sarà comunque al centro dell'attenzione". Il 17 gennaio Serra incontrerà a Catanzaro, con alcuni commissari, il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e i commissari straordinari che hanno gestito fino a qualche giorno fa le aziende sanitarie provinciali. "Anche se Loiero ha nominato i nuovi direttori - ha concluso - voglio sentire quelli che vi hanno lavorato finora. Sono certo comunque che sia Loiero, che il ministro Turco terranno conto della relazione che presenteremo e non vanificheranno il lavoro della Commissione"

I medici di Vibo “Siamo stanchi”. "Forse la chiusura dell'ospedale sarà la soluzione di ogni problema: non troverà nessuna opposizione da parte di noi medici perché siamo stanchi e non riusciamo più a difendere quello che, nonostante tutto, é stato ed è ancora un presidio di salute". E' quanto affermano, in un documento, i medici dell'ospedale di Vibo Valentia, al centro di polemiche per la morte di alcuni degenti, tra cui due ragazze di 16 anni. "Andremo a lavorare altrove - aggiungono i medici - piuttosto che accettare di imboscarci come tanti, in queste condizioni, hanno già fatto grazie ad una raccomandazione politica. Lasceremo questa terra ingrata come altri, scegliendo la professione e la famiglia. Si troveranno certamente altri medici, più validi di noi, disposti a sostituirci". Nel documento i medici sostengono che "le recenti vicende che hanno coinvolto l'ospedale di Vibo Valentia hanno determinato un inaccettabile clima di sfiducia e di sospetto su ogni aspetto dell' attività dell'ospedale, indipendentemente dalle eventuali responsabilità nei casi specifici, che andranno accertati e perseguiti. Ogni giorno corriamo il rischio di essere derisi, maltrattati, oltraggiati, offesi, aggrediti, denunciati ed ormai tutto il personale, in particolare quello medico, si sente intimidito e rischia di perdere ogni serenità nelle valutazioni e nelle decisioni cliniche. Nessuno si è preoccupato di fornire un adeguato supporto ai medici che fanno fronte alle situazioni critiche". "I locali del Pronto soccorso - sostengono ancora i medici nel documento - sono sempre più angusti, carenti di strumenti, poveri di personale che colleziona turni su turni". Secondo i medici, "i recenti provvedimenti delle autorità hanno ridotto le potenzialità dell'ospedale: chiusa la psichiatria, la pediatria, l'urologia, l'otorinolaringoiatria, la nefrologia; dimezzata la cardiologia, la medicina, la chirurgia, le malattie infettive; assenti la chirurgia toracica e vascolare e la neurochirurgia, grava sul pronto soccorso e sul 118 l'onere di gestire i pazienti critici e di curarne il trasferimento presso gli ospedali meglio attrezzati. Negli spazi attuali del Pronto soccorso, angusti e inadeguati, il medico di turno deve reperire i posti letto contattando personalmente e singolarmente gli ospedali della Calabria, cronicamente carenti, e delle regioni vicine, trasferendo i malati con il supporto di due sole ambulanze medicalizzate. Essi devono supplire, perciò, oltre che al primo soccorso sul territorio, ai trasferimenti, alle consulenze ed alle indagini diagnostiche (risonanza magnetica, emodinamica, ERCP, biopsie midollari, ecc.) presso altri ospedali". Secondo i medici, "non è difficile prevedere che in una simile situazione di disagio si verificheranno numerosi casi 'critici' che, implacabilmente, riscuoteranno l'attenzione della stampa, sempre vigile sull"ospedale killer", unico esempio tra gli ospedali italiani e d'Europa nel quale gli eventi infausti e le disgrazie portano alla persecuzione quotidiana e selvaggia di un'intera categoria di professionisti. A tale proposito i nostri legali stanno valutando caso per caso se ricorrono gli estremi per azioni legali contro le calunnie diffuse, ormai pressoché quotidianamente, a mezzo stampa, spesso usando dichiarazioni mai rilasciate. Nel frattempo però La salute pubblica è affidata alle sole forze, esigue ed ormai esauste, ed alla 'fantasia' organizzativa, dei pochi che ormai, non più per scelta, continuano a lavorare, eroicamente, per garantire la salute dei cittadini, fra un avviso di garanzia ed una maledizione". "Intanto 650 miliardi di vecchie lire, finalizzati all'ammodernamento ed all'adeguamento degli ospedali calabresi - prosegue il documento - giacciono non spesi nelle casse della Regione sin dal 1988, mentre esiste una bruciante disparità di dotazioni tecnologiche e di personale fra l'ospedale vibonese e gli altri, pur carenti, delle altre città della stessa Regione. Chi conosce la situazione ci chiede come possiamo accettare di lavorare in queste condizioni, 'premiati' per i sacrifici nostri e delle nostre famiglie, con la calunnia quotidiana e la persecuzione mediatica e giudiziaria. Ai tanti che hanno già gettato la spugna se ne aggiungeranno presto altri, sfiniti dallo stress e dal timore di diventare i prossimi capri espiatori di chi, invece, ha la responsabilità dello sfascio". Nel documento, infine, i medici si rivolgono "ai vibonesi: questo è il vostro ospedale. Se lo volete ancora, spetta a voi difenderlo con i denti perché, sappiatelo, vogliono togliervelo. Aspettano solo l'occasione. Noi non lo difendiamo più. Abbiamo cercato di farlo, con attaccamento e senso del dovere, salvando tante vite umane, ma è stato, evidentemente, uno sforzo inutile e comunque non apprezzato".

Loiero e Spaziante incontrano i direttori delle AS. Proseguono gli incontri del presidente della Regione, Agazio Loiero per il rilancio del settore sanità, dopo la nomina di quattro direttori generali e di un commissario per le Aziende sanitarie provinciali. Nel primo pomeriggio, assieme al vicepresidente dell'esecutivo, Vincenzo Spaziante, Loiero ha incontrato i due nuovi direttori generali delle Aziende sanitarie di Vibo Valentia e Crotone, Domenico Stalteri e Andrea Guerzoni. Gli incontri del presidente sono proseguiti con il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Franco Petramala, che già aveva incontrato la settimana scorsa, e con il direttore generale dell'Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini, Rosalba Buttiglieri. Il vicepresidente Spaziante, in serata, ha accompagnato a Vibo Valentia il dottor Stalteri, il quale ha voluto subito avere un primo contatto con le criticità dell'Azienda sanitaria e dell'ospedale.

Borrello “A Vibo il nuovo DG azzeri gli incarichi”. "Che la sanità nella provincia di Vibo Valentia sia diventata, dopo quanto è accaduto, l'emblema della malasanità italiana non meraviglia. Cosi come non sorprende l' inchiesta sull'ospedale vibonese del Corriere della Sera di oggi a firma di Gian Antonio Stella". E' quanto sostiene, in una dichiarazione, il vicepresidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello, dell'Udeur. "Chi da anni denuncia inefficienze, superficialità e scarsa trasparenza - aggiunge Borrello - in relazione ai servizi erogati, all' affidamento di incarichi e cambi di qualifica al di fuori di regole minime, sa che il quadro tratteggiato è reale e la situazione al limite del disastro. Sorprende, invece, la presa di posizione di quei primari che invocano a gran voce la chiusura dell'ospedale di Vibo quale soluzione per un problema che per troppo tempo, coscienti o meno, hanno sottaciuto. Non è, a mio avviso, con i proclami da cui non sortisce mai nulla di concreto o con la spugna gettata all'improvviso, che si volta pagina e si risolvono i problemi". Secondo Borrello, "é vero che la struttura vibonese presenta notevoli criticità, ma è davvero difficile credere che l'assistenza sanitaria pubblica è deficitaria solo per cause legate alla sua struttura. Chi ha vissuto esperienze dirette o indirette nella sanità sa bene che l'umiltà, la disponibilità, la sensibilità verso i bisogni dell'ammalato non sono grasso che cola nell'ambiente ospedaliero, mentre spesso l'appiattimento verso il management di turno annulla ogni spirito di sacrificio e mette il merito all'ultimo posto. Spesso si è preferito guardare, e non solo da parte della politica, al sistema sanitario come al terreno su cui costruire rapide carriere e vantaggi contrattuali. Su questo punto, però, io credo che non sia stato fatto ancora nulla di importante. Ed é questo, come tutti sappiamo, il punto più doloroso del sistema che il centrosinistra, dopo l'era Chiaravalloti, aveva promesso di aggredire". Borrello chiede "al nuovo Direttore Generale, ma senza alcuno spirito di polemica, di avere il coraggio di ripartire da zero, per iniziare a ricondurre a normalità il variegato mosaico sanitario. Considerato che o si cambia, o si capitola miseramente, gli chiediamo, in particolare, l' azzeramento di tutti gli incarichi (dopo averli resi pubblici) assegnati senza criteri minimi di trasparenza, e per i quali il possesso dei requisiti e la meritocrazia quasi mai sono prevalsi sulle appartenenze; lo sradicamento, senza mezze misure, di quanti, negli anni, sono riusciti ad imboscarsi modificando il profilo professionale; L'avvio di un'operazione trasparenza su tutti i fronti, finanziari e organizzativi, e una cesura con la politica e la sua parte peggiore che, anche quando urla ai drammi sanitari è pronta a chiedere posti di comando e di potere". "Spetta naturalmente alla politica - conclude Borrello - disegnare, con urgenza, un modello strategico nella sanità che, a partire dalla pianificazione delle emergenze vibonesi, sia in grado di fornire gli strumenti più idonei per un'incisiva e libera azione riformatrice che veda, nei fatti, al primo posto l'esigenza di un'assistenza che finalmente s'incammina sulla via della normalità"

Loiero replica al Corriere della Sera. "Ci sono situazioni in tante Aziende sanitarie e in tanti ospedali che non vanno. L'abbiamo già detto. Però siamo impegnati a cambiare le cose in Calabria. Chi vivrà vedrà". A dirlo è stato il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, in merito all'articolo pubblicato oggi dal Corriere della Sera sulla situazione dell'ospedale di Vibo Valentia, al centro della cronaca per la morte, avvenuta nel 2007, di due sedicenni. "Alcune cose che scrive oggi il Corsera - ha detto Loiero - sono vere e le abbiamo denunciate anche noi". Nell'articolo del Corriere della Sera, di Gian Antonio Stella, si afferma, tra l'altro, che nell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia ci sono 40 primari, 85 dirigenti di strutture semplici e 153 medici "ad alta specializzazione". Secondo il quotidiano, inoltre, i dipendenti dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia sono 1.900. Di questi 386 sono medici, 115 in servizio nell'ospedale e gli altri sul territorio. Ci sono 680 infermieri e tecnici (220 in ospedale e gli altri fuori), 140 ausiliari (16 in ospedale) e 650 impiegati amministrativi e tecnici, dei quali dieci in ospedale. I posti letto sono, in tutto, 200. I ricoveri medi giornalieri sono 191.

 

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti