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Saltano le Primarie del PD

 

Primarie PD, un pasticcio infinito, si va verso soppressione. Loiero da solo?

15 gen 10 Secondo quanto si apprende in autorevoli ambienti del Pd, le primarie fissate dal Partito democratico in Calabria per dopodomani per la scelta del candidato a presidente della Regione potrebbero essere soppresse. La decisione potrebbe essere adottata dal Pd a seguito dei contatti intercorsi questa mattina, a Roma, tra i segretari dell'Udc e del Pd, Cesa e Bersani, per un accordo in vista delle regionali di fine marzo, cui avrebbe dato la disponibilità l'Udc. A questo atto di disponibilità del partito di Casini, il Pd si appresterebbe a rispondere con la sospensione delle primarie di domenica 17 gennaio che vedevano in campo i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Agazio Loiero e Giuseppe Bova e il consigliere regionale Bruno Censore, tutti e tre dell'area di Bersani. Insomma una situazione che va solidificandosi verso l’accordo PD-Udc cosa che di fatto esautorerebbe la candidatura Loiero. Gli uomini del Governatore sono in fermento. Oggi al Rendano un incontro tra i suoi sostenitori. Lui non ci sta e manda a dire “Nessuno mai mi ha imposto di farmi da parte né mi sono mai sognato di fare minacce politiche di alcun tipo. Chi scrive queste cose fa soltanto giornalismo d’azzardo, frutto di pura fantasia”. “Cosa ci siamo detti con Bersani – aggiunge Loiero - lo sappiamo solo lui e io. Abbiamo parlato, infatti, a tu per tu, e le frasi che qualcuno attribuisce a me e al segretario del Pd, nessuno dei due le ha mai pronunciate”. Insomma tutto in movimento verso un’operazione che porterebbe ad una situazione molto simile a quella che si verificò alle provinciali di Crotone. Non è bastata, probabilmente, la mediazione tentata da Bersani ieri in Calabria per i fatti di Rosarno ma in realtà venuto a ricucire gli strappi della guerra intestina che sta letteralmente dilaniando il PD calabrese. Il prossimo passo? Una lista del Governatore con la sua candidatura autonoma?

Pdl “Accordo Usc-PD non ci sarà mai”. "Il Partito Democratico è in panne e la dimostrazione plastica la fornisce Bova che si candida alle primarie per dire, poi, non sarò io il candidato". Lo affermano i dirigenti regionali del Pdl, Fausto Orsomarso, Nicola Abele, Franco Perri e Roberto Tosti in una nota congiunta. "Dopo aver declamato di voler fare le primarie - proseguono i dirigenti regionali del Pdl - oggi dal Pd arrivano segnali diversi: vorrebbero rinunciare a quello che hanno definito uno strumento innovativo nel tentativo di sopravvivere a una sconfitta sicura e affidandosi a un accordo con l'Udc che non ci sarà mai". I dirigenti regionali del Pdl sottolineano come "il gruppo dirigente dell'Udc abbia scelto da tempo la strada dell'accordo con il Pdl: si tratta di una soluzione condivisa da tutti, sottolineiamo tutti, i parlamentari e consiglieri regionali dello scudocrociato. Le parole di Mattoli e di Bocchino di ieri sono state illuminanti". Per gli esponenti del Pdl, inoltre, "sarebbe sbagliato interpretare la questione morale con il giacobinismo forcaiolo. Il Pd dovrebbe chiedersi se condivide la linea della non ricandidatura per chi ha un semplice rinvio a giudizio, non per mafia, che escluderebbe dalla contesa tanti consiglieri uscenti del partito di Bersani e che imposterebbe la linea politica secondo una logica dipietrista". "Noi crediamo - concludono - che l'Udc calabrese e quella nazionale non incroceranno mai la strada di Di Pietro e di De Magistris".

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