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De Rose, nord privilegiato nella agevolazioni

 

De Rose (Confindustria) “Agevolazioni del Governo solo al nord”

18 gen 10 “L’ennesimo studio sui prestiti agevolati in Italia, questa volta della Banca d’Italia, conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quello che da più tempo, solitari, andiamo sostenendo: non sono di sicuro le piccole e medie imprese né tanto meno quelle meridionali ad essere le beneficiarie delle risorse pubbliche”. Questo il commento del leader degli industriali calabresi, Umberto De Rose, ai dati diffusi dalla Banca d’Italia sull’utilizzo del credito agevolato negli ultimi dieci anni in Italia. “Tra il 1998 ed il 2007 gli incentivi pubblici , ha sottolineato De Rose, sono stati orientati infatti e per grandissima parte verso le grandi imprese e le società di capitali ed oltre il 74% di questi interventi hanno riguardato aziende del Nord. Non solo, dunque, viene sfatata quella leggenda secondo la quale il Sud è o è stato il destinatario principale se non esclusivo degli incentivi pubblici, quanto si conferma che l’attenzione ed il sostegno al tessuto produttivo meridionale è stato, di fatto, nullo se si considerano sia la tipologia d’impresa che l’area geografica di riferimento. Ed allora, sottolinea De Rose, stai a vedere che avevamo ragione? Stai a vedere che non si trattava di una battaglia di posizione o, peggio ancora, di una bieca rivendicazione di assistenza e sostegno generalizzata? Di certo c’è che sui numeri non si può far demagogia ed i dati pubblicati sono incontrovertibili ed ancor più credibili proprio perché forniti da una Istituzione terza come la Banca d’Italia! Ed il Sud assistito? Ed il pozzo senza fondo dentro il quale andavano a disperdersi, senza alcun ritorno, i contributi pubblici con grave pregiudizio per lo sviluppo del resto del Paese? Accanto ai problemi ed alle difficoltà che si vivono nel Mezzogiorno bisogna dunque anche lottare contro i luoghi comuni che spesso non solo nascondono la realtà ma la fanno apparire diversa da quella che è. Se a tutto ciò, ha concluso De Rose, aggiungiamo che le politiche per il Mezzogiorno, nell’ultimo decennio, non hanno portato risorse per lo sviluppo né in termini straordinari che in termini ordinari, allora ben si capisce perché il divario fra le due aree del Paese non solo non è mai stato colmato ma è rimasto esattamente quello che era 50 anni fa. Basta dunque con la falsa idea di un Sud assistito e piagnone a cui è inutile trasferire risorse pubbliche perché potrebbero essere facile preda della criminalità: esiste un Sud, e i dati lo dimostrano, che, nonostante le condizioni di arretratezza infrastrutturale e la carenza di trasferimenti pubblici, ha retto e si è sviluppato grazie soprattutto alle numerosissime piccole e medie imprese che, anche nel Mezzogiorno possono costituire volano di sviluppo per l’economia dei territori e quindi dell’intero Paese”.

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