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Notizie di Politica

 

Laratta e Lo Moro (PD) “Il Governo taglia del 46% i controlli sul lavoro nero in Calabria”

20 gen 10 Duro attacco del PD al Governo sui fatti di Rosarno e sul lavoro sommerso in Calabria. Al Question tim della Camera, l'on. Franco Laratta (Pd) ha fortemente criticato l'azione del Ministro del Lavoro: "Nel documento di programmazione dell’attività di vigilanza per il 2009, il Ministero ha scelto la riduzione del 17 per cento del numero dell’aziende soggette a controlli. Per cui la regione Calabria è prima in graduatoria con una riduzione del 46 per cento dei controlli rispetto all’anno precedente. Ci aspettavamo maggiori controlli, ne sono stati fatti molti di meno. La Calabria onesta chiede più Stato e più legalità. Il Governo invece scappa via e riduce i controlli. C'è un'economia legale che produce in trasparenza che va difesa". Molto dura anche l'on. Doris Lo Moro(Pd): "Chiediamo più legalità, più controllo affinchè non si ripetano altre Rosarno. il Governo ha deportato dalla Calabria migliaia di lavoratori con regolare permesso di soggiorno, ma utilizzati in nero. Dov'è stato il controllo dello Stato"? Laratta e Lo Moro hanno poi parlato dell'azione della 'ndragheta che controlla pezzi importanti dell'economia e della società calabrese e hanno chiesto di combattere con decisione la mafia.

Lo Moro (PD) "Sul lavoro nero Ministro Sacconi fa solo demagogia".

20 gen 10 “Il ministro Sacconi è in piena confusione. Sbaglia non solo i principi e le priorità della sua azione di governo ma anche i dati. Infatti, le ispezioni che il ministero del Lavoro ha previsto in Calabria sono calate del 46,7 rispetto al 2008”. Lo ha detto Doris Lo Moro, deputata calabrese del Pd, replicando al ministro del Lavoro Sacconi durante il question time oggi a Montecitorio illustrata dal deputato Pd, Franco Laratta. “Basta demagogia e parole al vento – prosegue Lo Moro –, basta allarmi ingiustificati e lassismo nei controlli. È necessario invertire da subito la rotta per tutelare i diritti dei cittadini immigrati che lavorano in Calabria i quali, in gran parte, hanno un regolare permesso di soggiorno ma non un contratto di lavoro. Sacconi dovrebbe spiegare queste anomalie e combattere la piaga del caporalato invece di continuare con gli slogan e la propaganda dietro alle quali non c’è niente di concreto per promuovere la legalità e sul lavoro”.

Delegazione europarlamentari socialisti in visita a Rosarno

20 gen 10 Comprendere le ragioni che hanno scatenato gli scontri a Rosarno e visionare l’attuale situazione che interessa quest’area. Con questi obiettivi - annuncia un comunicato - arriverà giovedì 21 in Calabria delegazione di parlamentari del gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo (S&D). La delegazione è composta da Stavros Lambrinidis, vicepresidente del Parlamento europeo, Vèronique De Keyser, vicepresidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo, dai membri della commissione libertà pubbliche e diritti dei cittadini, Rita Borsellino e Rosario Crocetta e dal eurodeputato calabrese Mario Pirillo. La missione, fortemente voluta dal gruppo parlamentare dell’S&D di cui fa parte il Partito Democratico, porterà per tre giorni i deputati europei ad incontrare le organizzazioni non governative, i sindacati e le associazioni di categoria presenti nell’area del reggino. Inoltre la delegazione si confronterà con una rappresentanza di migranti che lavorano in zona nonché con i rappresentati di enti locali e regionali, le autorità ed i responsabili delle forze dell’ordine. In particolare nella mattinata di venerdì 22 gennaio il gruppo di europarlamentari incontrerà, a Reggio Calabria, il prefetto della città, Luigi Varrata e il questore, Carmelo Casabona. Seguirà poi un pranzo di lavoro con il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Bova. Nel pomeriggio la delegazione di parlamentari dell’S&D si recherà a Rosarno per tastare il polso della situazione ed incontrare le ONG che lavorano in questa zona nell’assistenza agli immigrati e nella lotta alla criminalità organizzata. I deputati europei del gruppo S&D si confronteranno anche con i rappresentati delle confederazioni sindacali e delle associazioni agricole calabresi. Sabato 23 gennaio è prevista, infine, una conferenza stampa, con inizio alle ore 9 presso la sala riunioni dell’Hotel Ashley di Lamezia Terme, per tracciare il bilancio della missione in Calabria degli eurodeputati. “Questa missione esplorativa - spiega Mario Pirillo, europarlamentare del gruppo S&D nonché membro delle commissioni Industria ed Ambiente - consentirà di ascoltare chi opera da anni in questa zona e capire le ragioni che hanno provocato gli scontri violenti delle scorse settimane a Rosarno. Cercheremo anche di comprendere quali iniziative sono state adottate dalle autorità locali per evitare che altri episodi tristi come questi possano ripetersi “. La delegazione riferirà, poi, sugli esiti di questa missione in Calabria al Parlamento europeo a febbraio in occasione di un dibattito specifico sulle vicende di Rosarno.

Perugini aderisce all’assemblea autoconvocata da dirigenti PD a Lamezia

20 gen 10 « Parteciperò domenica prossima a Lamezia Terme – dichiara il Sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini – all’assemblea regionale indetta dai dirigenti territoriali del PD Calabrese. In questa fase ad ognuno è richiesto protagonismo e responsabilità. Ritengo – prosegue Perugini – che una grande assemblea popolare che assume il tema “La Calabria prima di tutto” possa essere un momento di attivo sostegno al progetto perseguito dal PD regionale e nazionale per costruire una nuova alleanza di governo che alla Regione abbia la forza di proiettare e portare a compimento il processo di cambiamento avviato negli ultimi cinque anni. Una nuova e ampia coalizione che unisca le forze che si oppongono nel Parlamento e nel Paese al Governo Berlusconi è la via per impedire il ritorno del centrodestra alla guida della Regione. Sostenere questo ambizioso progetto richiede la responsabilità di pronunciamenti netti ed espliciti per ridimensionare e frenare ogni tentazione a resistere ad un effettivo allargamento della coalizione. L’obiettivo della nuova coalizione è a portata di mano: compete al PD e all’intero centrosinistra – conclude il Sindaco Perugini – saper valorizzare le ragioni e le opportunità per tale scelta».

Callipo incassa il placet di radio Radicale

20 gen 10 Pippo Callipo "il re del tonno in scatola" incassa il placet di Radio Radicale. Stamani, durante la consueta rassegna stampa, il direttore Massimo Bordin si e' soffermato sul "caso Calabria", sostenendo che tra i possibili candidati in fondo allo Stivale, "senza dubbio Callipo e' il più spendibile". Bordin ha rimarcato le doti di Callipo imprenditore, ricordandone la capacità di realizzare un prodotto di successo "in una terra difficile". L'ex presidente di Confindustria Calabria e' candidato alla carica di governatore con il sostegno di Italia dei Valori e di alcune associazioni.

Maroni “Nel Cdm del 28 a Reggio via ad Agenzia Nazionale Beni confiscati”

28 gen 10 Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha confermato che nel Consiglio dei ministri straordinario che si terra' il 28 gennaio in Calabria sara' approvata la costituzione di una agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata con sede a Reggio Calabria. Maroni ha aggiunto che l'Agenzia e' uno dei dieci punti straordinari all'ordine del giorno del Cdm, voluto insieme al Ministro per la Giustizia Alfano. Il titolare del Viminale ha ricordato il dato del sequestro di 12 mila cespiti alle mafie negli ultimi 18 mesi per un valore di circa 7 miliardi di euro. ''Valgono una finanziaria, forse due'', ha sottolineato.

Presentato volume sui flussi di spesa della Regione

20 gen 10 “Uno strumento straordinario, che permette di monitorare i flussi finanziari di spesa e di entrata in Calabria, accrescere la conoscenza del territorio e supportare così politiche sempre più virtuose”. Con queste parole – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - il vicepresidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, ha presentato il volume “L'Italia secondo i Conti Pubblici Territoriali. I flussi finanziari pubblici nella Regione Calabria”. Una monografia che è soprattutto un prezioso strumento di analisi, poiché consente una conoscenza approfondita di dati statistici importantissimi anche per la pianificazione e la programmazione delle politiche regionali. Il volume è stato presentato stamattina all'università Magna Graecia di Catanzaro in un'aula gremita che ha visto succedersi gli interventi del vicepresidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo, dell'assessore regionale al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi, e di numerosi altri relatori. “Questa monografia - ha detto Cersosimo - si affianca ad altri documenti analoghi realizzati in Italia, e consente di avere un quadro quantitativo dei flussi della spesa pubblica regionale molto chiaro e preciso”. Uno strumento che permette soprattutto, ha aggiunto Cersosimo, di poter comparare la situazione dei flussi finanziari calabresi a quella delle altre regioni, e scoprire ad esempio che “non è vero che la nostra regione riceve più trasferimenti pubblici da parte dello Stato, anzi questa monografia ci dice che noi riceviamo sia in termini pro capite sia in termini di conto capitale, quindi di investimento, meno risorse di un cittadino della Lombardia, del Friuli o della Toscana”. Il perchè è facile a dirsi: “La spesa pubblica italiana - ha sottolineato infatti Cersosimo - non tenta di colmare i deficit di sviluppo delle regioni ma tenta di inseguire il modello di sviluppo dominante. Le regioni che più hanno più ricevono, quelle che meno hanno meno ricevono”. Ancora, ha aggiunto Cersosimo, “paghiamo la stessa aliquota di tasse ma, applicandola ad un reddito molto basso, in Calabria, le entrate sono significativamente inferiori a quelle di altre regioni. Lo Stato dovrebbe intervenire con una politica di perequazione finanziaria, invece è assente; anzi, dal 2001 sempre meno risorse vengono trasferite in Calabria accentuando il divario sia in termini di trasferimenti sia in termini di servizi”. L'assessore al Bilancio Naccari Carlizzi si è soffermato dal canto suo sul Patto di stabilità, che rappresenta un limite oggettivo per la Calabria poiché fissa un limite quantitativo di spesa. “Alcune regioni come la Calabria hanno aumentato notevolmente le proprie performance in termini di spesa pubblica – ha affermato Naccari Carlizzi - utilizzando le risorse comunitarie. La Calabria ha addirittura raddoppiato la spesa comunitaria rispetto al 2005. Ma il fatto che si sia applicato un tetto quantitativo di spesa blocca la capacità di generare sviluppo. Per questo le regioni del Mezzogiorno - ha detto Naccari Carlizzi - hanno convinto la Conferenza delle regioni italiane a richiedere una modifica di questo patto. Le risorse comunitarie sono aggiuntive, e non spenderle perchè c'è il limite previsto nel patto di stabilità -ha concluso- sarebbe un atto gravissimo se si considera il bisogno di sviluppo di una Regione come la Calabria”.

Ass. Guagliardi incontra Legacoop Calabria

20 gen 10 I rappresentanti delle cooperative di turismo aderenti a Legacoop Calabria hanno incontrato l’assessore al Turismo della Regione, Damiano Guagliardi, per illustrare le proprie esperienze e le attività in corso. Lo riferisce un comunicato di Legacoop Calabria. “Le imprese cooperative e Legacoop Calabria - prosegue la nota - hanno dichiarato la propria disponibilità a lavorare per lo sviluppo turistico della regione nel momento in cui stanno trovando attuazione iniziative dell’Assessorato per la qualificazione del turismo regionale. In particolare, la cooperazione ha inteso illustrare e rendere disponibili le esperienze e la rete di cui fa parte e sostegno del sistema turistico che si intende favorire”. “All’incontro - riporta ancora la nota - ha preso parte il responsabile nazionale di Legacoop Turismo, Maurizio Davolio, il quale ha rappresentato le maggiori esperienze maturate dalle cooperative di Legacoop Turismo nel turismo sociale, scolastico e nel Turismo sostenibile e responsabile. L’assessore regionale ha espresso interesse per le attività e le proposte di Legacoop Turismo”.

Callipo “La Regione predisponga monitoraggio fondi pubblici”

20 gen 10 “La Regione dovrà, il più presto possibile, iniziare a predisporre un Piano di rientro dei cervelli, oltre a migliorare e potenziare i provvedimenti volti a bloccare la fuga dei talenti di cui disponiamo”. Lo ha detto l’imprenditore Pippo Callipo, candidato alla Presidenza della Regione, intervenendo nel pomeriggio a Spezzano Sila al convegno “Sviluppo calabrese e monitoraggio dei fondi pubblici” organizzato dall’associazione Abc Calabria e dai giovani di Idv. “Unendo le due forze (i cervelli di fuori che vogliano rientrare e le migliori intelligenze che vivono in Calabria) - ha aggiunto Callipo - otterremo due risultati: neutralizzare la mafia con la penna, che si annida nella burocrazia; valorizzare il capitale sociale, che nell’economia post-moderna è strategico e senza il quale nessun sistema regionale può avere prospettive. Per fare tutto ciò, occorrono risorse, ma le risorse non mancano, perché dobbiamo trovarle nel caravanserraglio della spesa pubblica, al momento fuori controllo e in preda a pulsioni centrifughe che impediscono alla Calabria una sua utilizzazione ottimale in grado di risolvere i problemi strutturali della regione.” “Credo che - ha dichiarato ancora Callipo -, sulla scorta di valutazioni autorevoli circa l’uso distorto della spesa pubblica in Calabria, il cui fine è stato, fin qui, quello di fare ingrassare l’esercito delle clientele che poi è utilizzato elettoralmente, occorra urgentemente chiedere una Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla spesa pubblica calabrese che faccia, assieme a un team d’esperti di chiara fama, un’analisi della spesa, punto per punto, del suo impiego o del suo uso criminogeno, specie in tutti quei casi in cui la spesa incrocia comitati d’affari di cui sono protagonisti ‘prenditori’, politicanti e criminali. Su questo terreno si gioca una grande partita per la moralizzazione della politica e per restituire alla Calabria ciò che è suo e che finora le è stato colpevolmente sottratto. Oggi è semplicemente paradossale quanto sta accadendo in Calabria, dove assistiamo, da un lato, ad un dibattito straripante che mette al centro le infinite chiacchiere della politica e, dall’altro, la stessa politica - vista come onnipotente - è del tutto assente laddove c’è bisogno di risposte: mercato del lavoro e sviluppo, sanità, edilizia, legalità. Questa Regione è ridotta così male che non è capace neppure di rappresentare i rischi che la Calabria corre con il federalismo fiscale. Non vorrei che l’accordo tacito tra la Giunta regionale e il Governo sulla sanità, che andava commissariata visto il debito che si aggira all’incirca sui 3 miliardi, sia stato possibile sulla base di una richiesta espressa del Governo alla Regione di tacere sulla gravità dell’entrata in vigore del federalismo fiscale. Come dire: il Governo non commissaria una Regione che ha sfasciato la sanità mentre la Giunta regionale tace sui provvedimenti osceni del Governo contro il Sud. Questa politica calabrese mostra i muscoli nel rivendicare candidature e posti di comando, ma è impotente quando si tratta di mettere a frutto risorse finanziarie nell’interesse generale (Piano Casa) o di assicurare ai cittadini il diritto alla salute (Piano sanitario) e alla sicurezza (Rosarno insegna). L’aggettivo "sconclusionata" per definire questa classe dirigente e le politiche di spesa non è demagogico. Basta sfogliare la recente relazione non di uno scriteriato, ma della Corte dei Conti, che inchioda le politiche di spesa della Regione a responsabilità oggettive. Ritardi nell´approvazione dei documenti contabili, programmazione inesistente, arbitrarie manovre per occultare i debiti, irregolarità contabili, non rispetto del Patto di stabilità, disordine nel contenzioso, confusione dei dati sui pignoramenti, uso dei "derivati", disservizi e sprechi nella sanità, ritardi e assenza di strategia nella gestione dei fondi comunitari. Da qui la domanda: una politica del genere serve alla Calabria? Una politica così serve solo all’equilibrio di questo sistema malato ma non serve alla Calabria. La sfida che abbiamo lanciato consiste nel dotare la politica di una strategia per lo sviluppo, ben sapendo, però, che senza il rinnovamento del ceto dirigente risultati non ce ne saranno.”

Gigliotti (PD) “Guerra tra bande nel PD calabrese”

20 gen 10 “Sembrerebbe che l’accordo con l’UDC in Calabria si farà anche grazie a Silvio Berlusconi che crede di vincere le regionali senza i voti di Casini. Sembrerebbe anche che la tanto declamata esigenza di preventiva convergenza ideale e programmatica dell’UDC e del PD sarà superata dalle più stringenti esigenze elettorali. L’unica convergenza ad oggi certificata è il niet a Loiero e al Loierismo!”. Così la consigliera nazionale del PD, Fernanda Gigliotti. “Fin qui niente da eccepire –aggiunge la Gigliotti- se non fosse che gran parte del PD che ha condiviso con Loiero 5 lunghi anni di governo regionale (con presidenze, vice presidenze, assessorati, difese politiche della gerontocrazia contro quel Veltroni affetto da nuovismo, nonché i primi due anni di vita del PD e le ragioni congressuali della Mozione Bersani), nel mentre è pronto a sacrificare il capitano intende assolvere il resto della squadra, nonostante che non abbia dato prova di una migliore o differente prestazione in partita!! E ciò è inaccettabile!! La tanto declamata apertura di una nuova stagione e di un turn-over della classe dirigente, quindi, si sta tristemente trasformando in un goffo e pericoloso tentativo di “alcuni” di rifarsi una improbabile verginità, per blindare ancora una volta il partito e la sua rappresentanza in consiglio regionale, impedendo che un'ipotetica nuova classe dirigente possa essere chiamata alla responsabilità delle scelte politiche senza il salvataggio di chi è in carica dal secolo scorso e da più di 5 lustri. Il mio timore di oggi è che, finito il teatrino delle primarie che sono servite a legittimare con il voto popolare una scelta di vertice, il nuovo corso della segreteria si esaurisca soltanto nella sostituzione del Presidente, quasi che l’estremo sacrificio del Maximum Leader, possa riabilitare miracolosamente assessori, consiglieri, presidenti, vice presidenti ecc. ecc. Ma è anche la preoccupazione per l'escalation della lotta interna al PD calabrese, una guerra fratricida che, come tutte le guerre, è violenta e dagli effetti prevedibilmente dolorosi. Eppure per statuto e codice etico nel PD ci sarebbe posto per tutti, anche qui in Calabria e potremmo mantenere la guida della Regione a patto che: 1) si allarghi la coalizione per aumentare la base elettorale e non per farsi fuori il compagno, e quindi ci si rivolga anche a IDV oltre che all’UDC; 2) si rinnovi la classe dirigente su scelte di merito e non per eredità familiare; 3) si mandino in pensione tutti coloro che ci hanno rappresentato per n° 2+1 legislature; 4) si collochino momentaneamente in panchina chi è rinviato a giudizio per reati con sentenza non definitiva; 5) ci si rassegni al collocamento a riposo per chi è condannato, o anche soltanto indagato, per reati di mafia.. Auspico, infine, che il PD si liberi dalla gestione familistica e settaria, in cui sembra pericolosamente essere scivolato, perché in caso contrario, non solo si affiderà la regione ad un centro-destra inadeguato alle emergenze calabresi, ma saremo chiamati a raccogliere il fallimento del Partito Democratico e la sua definitiva trasformazione da strumento moderno di democrazia rappresentativa, in un contenitore anch’esso falsamente democratico, di un comitato di affari privati che si autogoverna con le stesse logiche di un clan!! "

Il consigliere Talarico aderisce a IDV

20 gen 10 Il consigliere regionale Domenico Talarico ha aderito al gruppo di Idv alla Regione. L’adesione sarà illustrata nel corso di una conferenza stampa in programma venerdì prossimo a Palazzo Campanella alla quale parteciperanno, oltre a Talarico, il commissario regionale di Idv e componente l’ufficio di presidenza oltre che responsabile nazionale egli enti locali, Ignazio Messina, e il capogruppo del partito di Di Pietro alla Regione, Maurizio Feraudo. Talarico è entrato in Consiglio regionale il 21 dicembre scorso, subentrando ad Antonio Acri, in quanto primo dei non eletti nella lista dei Ds di Cosenza alle consultazioni regionali del 2005. Non ha aderito al Pd di Veltroni ed è stato uno dei fondatori di Sinistra democratica.

Associazione Io Resto in Calabria “Nessuna delega di Callipo a chicchessia”

20 gen 10 “E’ non soltanto infondata, ma assolutamente falsa la notizia - purtroppo non è la prima volta che si rilevano simili scorrettezze - riportata dal Quotidiano della Calabria (pag. 9 dell’edizione odierna: “Nove liste in campo per Occhiuto”) nell’articolo a firma del giornalista Adriano Mollo, il quale, arbitrariamente, sostiene che Callipo (“il re del tonno”) sarebbe inserito nel listino di questo o di quello e, se non eletto, nominato assessore esterno”. Lo sostengono in una nota le componenti il direttivo dell’associaizone Io resto in Calabria Laura Orrico e Antonella Defina, “Callipo –puntualizzano- e tutti noi con lui, intendiamo fare in Calabria una rivoluzione pacifica e l'adesione massiccia che registriamo fra i calabresi è, a dir poco, sconcertante. Oggi i calabresi non vogliono più dare deleghe in bianco ed hanno capito che la sfida è alta e che affrancarsi da politici arruffoni e inefficienti oggi è possibile. Per noi la Regione da Ente di Gestione e di potere deve diventare un Ente di Programmazione e di Sviluppo con il cittadino al centro di ogni azione. Questo modo di fare giornalismo, preoccupato di attribuire collocazioni nella gestione di questa Regione al limite della bancarotta, volto a screditare la qualità del Progetto di rinnovamento che da tempo l’imprenditore Callipo propone alla Calabria ed ormai a tutti noto, rispecchia una debolezza preoccupante nei riguardi della politica. Nel senso che si presta, non avendo strumenti di analisi propria e neppure l’attenzione minima di verificare attraverso un riscontro con i diretti interessati le sciocchezze riportate, a immettere informazioni errate al fine di drogare il dibattito. Ribadiamo che l’industriale Callipo, da mesi e mesi, chiama la Calabria migliore affinché, questa volta, non prevalga il solito calcolo clientelare nel voto per la Regione, ma il bene e l’interesse generale della Calabria. A nostro avviso questa esigenza limpida, onesta e necessaria, se consideriamo le condizioni economiche e sociali in cui versa la regione più povera del Paese, può anche non essere condivisa dal dottor Mollo, ma non può essere travisata. Riteniamo, inoltre che - in questo momento particolarmente delicato per la vita calabrese - sia doveroso non propalare bugie, ma sia, anzi, necessario attenersi il più possibile ai fatti oggettivi o, quantomeno, ad ascoltare i diretti interessati prima di tratte deduzioni. In questo momento, l’unica cosa sicura è che il Cavaliere del Lavoro Pippo Callipo è candidato alla Presidenza della Regione e che le diatribe del centrosinistra, anzi del Pd, non lo interessano affatto. E’ sostenuto da numerose associazioni, espressioni della società civile, Idv e Per il Sud e da una miriade di cittadini, come dimostrano le oltre 8.500 adesioni al gruppo Facebook di “Io resto in Calabria”. Sabato scorso, la Convention a Lamezia Terme ha ufficializzato la candidatura di Callipo alla Presidenza della Regione alla presenza degli onorevoli Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris, di politici ed economisti. Il lavoro sulle linee programmatiche della candidatura di Pippo Callipo è in corso, grazie alla partecipazione fattiva di esperti, esponenti delle associazioni, delle forze sociali, cittadini comuni. Per tutti noi, che crediamo sia ancora possibile riscattare la Calabria dalle sue ataviche arretratezze e liberarla da una politica autoreferenziale, vincere le elezioni non significa andare contro uno schieramento anziché l’altro - come ha ribadito lo stesso Di Pietro -, ma gettare le basi (nuova etica nell’amministrazione della cosa pubblica, rinnovamento della classe dirigente, riqualificazione della spesa) per ridare alla Calabria la dignità che ha perduto e consentirle di esercitare una funzione nazionale.”

Il Pdci ricorda gli 89 anni del Partito Comunista

20 gen 10 “Sono passati 89 anni dalla data di fondazione del Partito Comunista d’Italia, avvenuta a Livorno il 21 gennaio 1921. Da quel momento in avanti si è dipanata una storia di eroismo, di sacrificio, di fedeltà agli ideali di uguaglianza, solidarietà , fratellanza e libertà.” Qeusto è quanto informa una nota dell’Ufficio stampa del PdCI. “Il Partito Comunista –prosegue la nota- è il partito che, di più d’ogni altro partito, ha pagato il contributo più alto di sangue innocente nella lotta per liberare l’Italia dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista. I comunisti sono stati in prima fila nelle lotte per la difesa della Costituzione e il riscatto del Mezzogiorno e della Calabria. I Comunisti Italiani sono orgogliosi della loro storia interamente dedicata a migliorare le condizioni di vita delle classi lavoratrici. Hanno, soltanto, il rammarico di non essere riusciti a completare l’opera di trasformazione sociale dell’Italia e soprattutto del Mezzogiorno. Per questo si accingono a celebrare solennemente l’89° anniversario della nascita del Partito con una manifestazione pubblica che si svolgerà giovedì 21 gennaio a Bova Marina, alle ore 17.30, presso l’Auditorium dell’Irsecc sito in Piazza Municipio. Alla manifestazione interverranno: Massimo Canale, segretario provinciale dei Comunisti Italiani, Nino De Gaetano, segretario regionale di Rifondazione Comunista, Mommo Tripodi, presidente provinciale dei Comunisti Italiani, Pasquino Crupi, meridionalista, e Michelangelo Tripodi, segretario regionale dei Comunisti Italiani”.

P. Tripodi (Udc) "No alla chiusura dell'ex Enpas"

20 gen 10 ''E' di questi giorni, nuovamente, la notizia dell'imminente chiusura della Struttura polispecialistica n. 5 ex Enpas, di cui in passato mi ero gia' occupato, presentando in Consiglio Regionale una interrogazione con risposta scritta, all'Assessore alla Sanita', di cui a tutt'oggi non ho avuto risposta''. E' quanto afferma il consigliere regionale Pasquale Tripodi (Udc Svp e autonomie) che aggiunge: ''Se cio' risponde al vero, e stento ancora a credere, ribadisco che alla chiusura di una struttura sanitaria, solitamente si arriva quando questa e' superflua oppure inutile. Ora, si da' il caso che la Struttura polispecialistica n. 5 ex Enpas, non sia ne' l'uno ne' l'altro perche' svolge una funzione medico-sanitaria da decenni, in una zona, quale il centro storico di Reggio Calabria, carente di presidi medici, e non inutile poiche' vi ricorrono, giornalmente, centinaia di persone, trovandosi le altre due strutture sanitarie a distanze ragguardevoli, una al Polo Sud (zona industriale vicino alle Omega), l'altra Polo Nord (in Via Willermin a poca distanza dagli Ospedali Riuniti)''. ''Il mio auspicio, pertanto - conclude Tripodi - e' che non venga mai attuata la decisione di chiudere la Struttura Sanitaria n. 5 ex Enpas e che vengano considerati i grossi disagi a cui verrebbe sottoposta una larga fascia di cittadini, ad esempio con problemi deambulatori''.

De Gaetano (Prc) "Chiusra ex Enpas a reggio inaccettabile"

20 gen 10 “Sul destino della struttura polispecialistica n. 5 (ex Enpas) di Reggio, già depotenziata nei mesi scorsi di alcuni servizi, crescono le voci allarmistiche che ne annunciano una prossima chiusura da parte dell’Asp reggina. Come Rifondazione comunista riteniamo questa ipotesi inaccettabile, dannosa e da osteggiare in ogni modo e in qualunque sede”. È quanto afferma, in una nota, il capogruppo di Rifondazione comunista alla Regione, Nino De Gaetano. “Come abbiamo molte volte sostenuto, scendendo in campo in difesa dei presidi della medicina del territorio, i “conti” malati della sanità calabrese - prosegue De Gaetano - non si curano colpendo i soggetti più deboli e i servizi indispensabili, cosa che puntualmente accadrebbe chiudendo una struttura che ogni giorno garantisce il diritto alla salute di migliaia di reggini. La sua collocazione territoriale che ne fa il punto di riferimento di un’ampia zona cittadina, la natura del suo bacino d’utenza composto prevalentemente da soggetti deboli, anziani o disabili, infine, la dedizione e il livello di qualità dei medici che vi operano, sono tutti elementi che dovrebbero indurre l’Asp ad un piano di potenziamento, altro che di chiusura. Senza contare che a pagare, in una simile eventualità, sarebbero davvero tutti: non solo i pazienti, costretti a spostarsi altrove in mezzo a non poche difficoltà, ma anche i medici e, più in generale, l’intero servizio sanitario reggino”. “Non ci vuole un grande sforzo di immaginazione, infatti - riporta ancora la nota - per presumere che i cittadini che oggi hanno nella struttura n. 5 un sicuro riferimento sul territorio, domani affolleranno il pronto soccorso o le corsie degli Ospedali Riuniti anche per semplici visite di controllo. Allo scenario vanno aggiunti inoltre i prevedibili disagi che si vivranno presso gli altri due Poli sanitari cittadini, costretti ad assorbire la nuova ondata di utenti. Se fatti bene, insomma, i conti non prevedono un guadagno per nessuno. Ci auguriamo che lo capiscano anche i dirigenti dell’Asp 5. Per quanto ci riguarda la struttura ex Enpas non si tocca. Rifondazione comunista ne difenderà in ogni sede istituzionale non solo la sopravvivenza ma anche le ragioni del potenziamento”.

Solidarietà del segretario Guccione al PD di Nocera Terinese

20 gen 10 “Il vile attentato di violenza perpetrato ai danni del circolo del PD di Nocera Terinese non fermerà l’azione del nostro partito a difesa delle regole e della legalità e della trasparenza della vita pubblica”. Lo afferma il segretario regionale del PD, Carlo Guccione. “Il PD calabrese –dice Guccione- è affianco dei dirigenti del Partito Democratico di Nocera Terinese nella battaglia per affermare i diritti dei cittadini e per contrastare i poteri criminali ed i tentativi di infiltrarsi nella vita pubblica della Calabria”.

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