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Notizie di Politica

 

Scopelliti e Gentile “Centrosinistra aderisca a nostre norme su candidature”

12 gen 10 “La linea espressa dal coordinamento regionale del partito sui prerequisiti per le candidature nelle liste regionali risponde ai criteri di rinnovamento e di moralità : è necessario che il partito democratico si esprima su questo punto e che lo facciano i vertici regionali del partito”. Lo affermano in una nota il coordinatore regionale e il vice coordinatore vicario del Pdl Calabria, Giuseppe Scopelliti e Antonio Gentile Pur nel rispetto assoluto del garantismo e della presunzione d’innocenza e riservando alla politica il diritto di scelta- proseguono Scopelliti e Gentile- abbiamo deciso che nelle nostre liste non ci sarà spazio per quanti hanno problemi giudiziari per come è stato specificato stamani sulla stampa Siamo disponibili a incontrare Guccione – continuano i responsabili del Pdl- per sottoscrivere un documento fra i due piu’ importanti partiti regionali e nazionali che sia vincolante e rappresenti l’impegno comune della classe dirigente calabrese a seguire un nuovo percorso di scelte Riteniamo che tutto questo –proseguono Scopelliti e Gentile- serva a dare un segnale chiaro , che non è di subordinazione per la politica, ma diventa motivo concreto per segnare la differenza con il recente passato. Questa decisione noi la condivideremo con i nostri alleati –prosegue la nota- e altrettanto chiediamo al Pd : si esprima sul punto e assicuri a chiare lettere che seguirà la linea della chiarezza e della fermezza rispetto ai requisiti dei candidati Si tratta di una risposta che tutta la politica è chiamata a dare alle esigenze di rinnovamento –conclude la nota- e che non viola , in alcun modo, i doveri di garantismo e di rispetto delle presunzioni di innocenza cui tutti siamo chiamati a rispondere

Guccione (PD) “In statuto norme su candidature”

12 gen 10 “Sarebbe fin troppo facile affermare che il Coordinatore ed il Vice Coordinatore del Pdl, Scopelliiti e Gentile, sfondano una porta aperta quando, per affrontare problemi sollevati all’interno del loro stesso schieramento circa probabili candidature assai discutibili sul piano etico e morale attualmente in gestazione, per ricorrere ai ripari indossano i panni dei moralizzatori e ci invitano ad assumere criteri di rinnovamento e di moralità”. Così risponde il segretario regionale del PD alla richiesta dei coordinatori del PDL. “A Scopelliti e Gentile –aggiunge- , che finalmente cominciano a pronunziarsi su temi di cosi rilevante portata per una regione come la nostra, mi premurerò di inviare copia del Codice Etico del Partito Democratico, che è parte costitutiva delle regole che sono alla base della stessa nascita del Pd e che, al punto n° 5, denominato “CONDIZIONI OSTATIVE ALLA CANDIDATURA E OBBLIGO DI DIMISSIONI”, recita così: 1. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato: a) emesso decreto che dispone il giudizio; b) emessa misura cautelare personale non annullata in sede di impugnazione; c)emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento; per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. 2. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, ricorra una delle seguenti condizioni: a) sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione; b)sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravità; c) sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa; 3. Le condizioni ostative alla candidatura vengono meno in caso di sentenza definitiva di proscioglimento, di intervenuta riabilitazione o di annullamento delle misure di cui al comma 2 lett. c). 4. Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione anche di carattere interno al partito: a) i proprietari o coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano a livello nazionale nel settore della informazione, ovvero il loro coniuge, parenti o affini; b) i proprietari ovvero coloro che ricoprano incarichi di presidente o di amministratore delegato di imprese che operano nel settore della informazione a livello locale, nel caso in cui l’organo di garanzia territorialmente competente previsto dallo Statuto accerti che per il rilievo dell’attività dell’impresa si possa determinare un sostegno privilegiato a loro esclusivo vantaggio. 5. Ove sopravvengano le condizioni di cui ai commi precedenti, gli eletti, i titolari di incarichi all’interno del partito, ovvero il personale di nomina politica, rassegnano le dimissioni dal relativo incarico”. E’ chiaro che queste sono condizioni necessarie ma non sufficienti per selezionare, anche attraverso le candidature, una classe dirigente credibile e capace di essere punto di riferimento per una efficace e profonda azione di bonifica in una terra come la nostra profondamente segnata dalla presenza della criminalità organizzata e dal suo pervasivo condizionamento sulle istituzioni e sulla vita pubblica.. Ai partiti ed alle forze democratiche è richiesto un impegno connotato da coerenza e dalla messa in campo di energie e forze che abbiano una reale credibilità sul piano della limpidità e della trasparenza. Profili, questi, che devono essere riconosciuti, in primo luogo, nella società. Su questo terreno il Pd non solo è disponibile ad un confronto senza rete, ma è impegnato quotidianamente con coerenza e non può che accogliere positivamente quanto si muove in questa direzione, al di là delle appartenenze e delle collocazioni nei diversi schieramenti politici”.

Talarico (Udc) “Presentare ‘liste pulite’ alle regionali”

12 gen 10 “Credo che l’esigenza di selezionare con rigore le candidature per garantire ‘liste pulite’ agli elettori calabresi per le prossime elezioni regionali sia non solo un’esigenza largamente avvertita dalla nostra società civile ma anche un doveroso atto di responsabilità che valga, tra l’altro, a restituire credibilità ai partiti e alla stessa politica regionale”. E’ quanto afferma Francesco Talarico, consigliere a Palazzo Campanella e segretario regionale dell’UDC. “E’ per questo motivo – aggiunge l’esponente del partito scudocrociato – che l’UDC calabrese, appena avrà definitivamente stabilito il quadro delle alleanze per la prossima competizione elettorale, ritiene indispensabile un incontro che fissi collettivamente regole rigorose e chiare per concordare la messa al bando di tutte le candidature che, per il carico di precedenti e pendenze penali e giudiziarie, possano essere incompatibili con la necessità di scongiurare infiltrazioni mafiose e criminali e con le esigenze di sana e limpida amministrazione”. “Ma, oltre a questo, voglio ribadire – prosegue il segretario dell’UDC calabrese – che il nostro partito avverte l’esigenza di una riflessione che vada anche oltre le candidature per prevedere e fissare un sistema di regole e criteri certi che riguardino anche le nomine e gli incarichi amministrativi e manageriali della nuova Regione che dovremo costruire nella prossima legislatura”. “La trasparenza, la competenza, il merito, oltre che la mancanza di qualsiasi ombra compromissoria o di possibile inquinamento – conclude Francesco Talarico – devono essere requisiti indispensabili per i manager, i dirigenti e i funzionari di una Regione Calabria che intenda recuperare credibilità, reputazione e rispetto”.

Calipari (PD) “Maroni non prescinda dalle richieste dell’ANM”

12 gen 10 “Domani il ministro Maroni nelle sue comunicazioni alla Camera sull’attentato alla Procura di Reggio Calabria non potrà prescindere dall’ennesimo allarme lanciato dall’Associazione nazionale magistrati”. Così Rosa Calipari, vice presidente del deputati Democratici. “Il presidente Palamara ha sottolineato i gravi rischi legati alla riduzione degli strumenti investigativi contro la criminalità, a cominciare dalle intercettazioni, o alla possibile introduzione dei processi brevi: così si potranno vanificare gli enormi sforzi delle forze dell’ordine e della magistratura contro la criminalità. Ci auguriamo che il ministro dell’Interno in parlamento voglia dialogare seriamente e nel merito con le proposte che vengono direttamente dalla magistratura e con le richieste delle opposizioni”.

Cersosimo “In nessun paese d’Europa esiste sbarramento 30% nelle scuole”

12 gen 10 ''In nessun Paese d'Europa c'e' uno sbarramento al 30%, ma si pongono un problema di come lentamente far assimilare un modello multiculturale anche alla nostra scuola. E' un vantaggio per i ragazzi stranieri che vengono nella nostra scuola ma e' un arricchimento anche per i nostri ragazzi perche' a contatto con altre culture, etnie e punti di vista si arricchisce il loro punto di vista sul mondo''. Lo ha dichiarato, a margine della conferenza stampa tenuta all'Universita' della Calabria, il vicepresidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, che ha anche la delega alla cultura, sulla quota del 30% di studenti stranieri per classe introdotta dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. ''Le quote Gelmini non sono comprensibili. In una societa' cosi' complicata e sempre piu' multietnica - ha aggiunto Cersosimo - il problema e' un'integrazione vera degli stranieri nella nostra scuola. Una societa' vera e matura deve essere in grado di integrare al suo interno etnie, cultura e conoscenze differenti. Sarebbe un disastro mettere delle barriere. La scuola e' vivacita', cultura e integrazione''. ''Mi sembra - ha concluso il vicepresidente della Regione Calabria - un messaggio rivolto piu' alle paure della societa' del nord che alla nostra''.

Laganà (PD) "Beffa del Goveno sulle zone franche"

12 gen 10 “L’ennesima retromarcia da parte del governo nazionale: il decreto Milleproroghe ha rimodulato la disciplina delle zone franche fiscali, sopprimendo, inspiegabilmente, le esenzioni e le agevolazioni fiscali e contributive e rischiano di fatto di eliminare le Zone franche urbane dal nostro ordinamento”. È quanto afferma, in una nota, il deputato del Pd, Maria Grazia Laganà Fortugno. “Una beffa - prosegue la parlamentare - che va a colpire come sempre le aree più disagiate che, per quanto tali, sono state riconosciute tra le Zfu. In sostanza, le modifiche apportate dal decreto legge, riguardano la soppressione dell’esonero dai versamenti sulle imposte dei redditi e dal versamento dell’Irap, contrariamente a quanto previsto nel contratto di Zfu, precedente stipulato dai sindaci dei comuni interessati (in Calabria, Rossano, Lamezia e Crotone), e nell’autorizzazione comunitaria”. “Amministratori pubblici e imprenditori - prosegue la nota - sono ora fortemente preoccupati per una decisione che, nei fatti, limita l’efficacia attuativa delle Zone franche urbane e ne pregiudica il carattere di intervento pilota di defiscalizzatore per circoscritte aree a forte marginalità socio-economica. Ora bisogna cercare di salvare il salvabile per garantire l’originaria impostazione legislativa. Per quanto mi riguarda, in sede parlamentare, mi batterò per impedire che questo passaggio del decreto Milleproroghe venga convertito in legge. Non si può consentire che a pagare siano sempre i più deboli”.

Laratta (PD) "Cosa c'è dietro le minacce ai sindaci?"

12 gen 10 "Cosa e chi c'è dietro le minacce ai sindaci Gerbasi, Marranghello e all'impreditore De Tommaso?" Lo chiede il deputato Franco Laratta in una Interrogazione urgente al Ministro degli Interni. Per l'on. Laratta "non solo va fatta piena luce sui gravi fatti che si sono succeduti nei comuni di Rovito, San Lorenzo del Vallo e Cosenza, nel giro di pochissimi giorni. Non solo va garantita sicurezza alle vittime delle intimidazioni. Ma è assolutamente necessario capire se dietro alle minacce e agli attentati non vi siano un vero e proprio 'piano intimidatorio tendente' a creare un clima di paura in tutta la provincia di Cosenza. Le persone colpite sono oneste e perbene. Perché allora queste intimidazioni? Qual'è il vero scopo?"

Insediato il coordinamento regionale del gruppo di Rutelli e Tabacci “Alleanza per l’Italia”

12 gen 10 Insediato dai vertici nazionali il coordinamento promotore di Alleanza per l’Italia-Calabria. Alla presenza di Francesco Rutelli, Bruno Tabacci e Lorenzo Dellai l’esecutivo nazionale ha insediato i primi dieci componenti del coordinamento calabrese. La funzione di coordinatore verrà ricoperta da Franco Bruno, portavoce sarà il prof. Federico Criscuolo, mentre il responsabile organizzativo ed elettorale sarà il dott. Serafino Conforti. Dell’organismo regionale fanno altresì parte Antonio Bevacqua, Elio Bozzo, Floriana Chiappetta, Luigi Marcianò, Pietro Romeo Maria Stella Fabiani e l’On. Michele Ranieli con il ruolo di vice-coordinatore regionale. Nella prima riunione dell’organismo regionale, prevista per la prossima settimana, si provvederà ad integrare l’esecutivo regionale di intesa con l’esecutivo nazionale e nel rispetto della natura federale del movimento. Inoltre sarà insediato il primo nucleo dei comitati promotori provinciali e dei comuni più significativi che a quella data fossero già definiti. Durante la stessa riunione si inizieranno a coniugare nella realtà calabrese i contenuti che Alleanza per l’Italia ha messo al centro della propria proposta politica per le prossime elezioni regionali. In particolare sul lavoro, sulla piccola impresa, sulla trasparenza e l’efficienza della sanità, sulla famiglia, sui servizi a partire dai rifiuti e sull’occupazione non delocalizzabile Alleanza per l’Italia ricercherà in Calabria le sinergie necessarie per uscire da una sterile discussione fondata sui personalismi e ad affrontare e a risolvere i problemi concreti della società e del territorio calabrese.

Guccione (PD) “Lavoriamo per allargare la coalizione”

12 gen 10 Il Segretario regionale del Pd Carlo Guccione, a margine di un incontro svoltosi a Lamezia Terme per organizzare le Primarie, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti che lo hanno incalzato sulla concreta possibilità di nuove alleanze comprendenti l’Udc e Italia dei Valori, ha dichiarato: “Il lavoro organizzativo nel quale siamo impegnati per garantire lo svolgimento delle Primarie, in programma per domenica prossima 17 gennaio, non è in contraddizione con l’iniziativa che stiamo portando avanti, d’intesa con Bersani, per dare vita ad una nuova alleanza comprendente tutte le forze che si oppongono al Governo Berlusconi. D’altronde, tale indicazione è venuta con nettezza dall’Assemblea regionale del Pd svoltasi il 2 gennaio scorso a Lamezia Terme e rafforzata nell’incontro che abbiamo tenuto a Roma giovedì scorso, insieme al presidente Loiero, con Bersani e Migliavacca”. “E’ questo -ha sottolineato Guccione- un obiettivo oggi prioritario su tutti, sul quale sono impegnate tutte le nostre energie, nella consapevolezza che mettere in campo una coalizione larga è interesse, in primo luogo, della Calabria e del suo futuro”. Alla domanda di un giornalista, secondo cui ci sarebbero opposizioni a tale ipotesi, come si evincerebbe da alcune dichiarazioni apparse nei giorni scorsi sulla stampa, il segretario regionale del Pd ha dichiarato, tra l’altro: “La linea che stiamo perseguendo con pazienza e determinazione è dettata da un unico obiettivo, che è quello di far rivincere il centrosinistra in Calabria, per dare alla nostra regione un governo capace di rispondere ai suoi bisogni di crescita e di avanzamento civile e democratico”. “Non so –ha concluso Guccione- a quali dichiarazioni ci si riferisce. So di sicuro che non ci possono essere ragioni ed ostacoli di nessun tipo al dispiegarsi dell’iniziativa in atto per costruire una nuova coalizione di governo. D’altronde, come ho già avuto modo di ribadire in diverse occasioni, la realizzazione di questo obiettivo è prioritaria rispetto allo svolgimento delle stesse Primarie. Anche su questo vi è stato un pronunciamento dell’Assemblea regionale del partito che, accogliendo una mia proposta, ha dato un mandato ampio e chiaro: di sospendere le Primarie qualora si dovesse realizzare in queste ore l’obiettivo prioritario di una nuova alleanza”.

Censore (PD) “Se c’è intesa Pd-Udc si a presidente centrista”

12 gen 10 "Se l'evoluzione della interlocuzione tra Udc e Pd dovesse trovare conferma, non possiamo non esprimere piena soddisfazione anche nel caso che, a guidare la nuova e larga coalizione, dovesse essere, come le indiscrezioni di oggi lasciano intendere, un presidente della Regione dei centristi". A sostenerlo, in una dichiarazione, è il consigliere regionale Bruno Censore, candidato alle primarie per la carica di presidente della Regione.

Meduri "Allibito da Proposta presidenza Udc di Censore"

12 gen 10 “C’è da rimanere attoniti davanti a una dichiarazione come quella del consigliere regionale Brunello Censore”. Lo afferma l’on. Luigi Meduri, già presidente della Regione Calabria e sottosegretario ai Lavori Pubblici nel governo Prodi, del Pd. “Censore, pur essendo candidato alle primarie del Pd nelle quali si dovrà scegliere il candidato a presidente, accetta subito una presidenza della Regione dei centristi dell’Udc che, lo dico a scanso di equivoci, sono i benvenuti nel centrosinistra dove da tempo li aspettiamo. Le riflessioni di Censore, dunque, poco politiche, mi sembrano fatte sull’onda dello scontro tra Casini e Bondi in tv. Ma si è chiesto il consigliere Censore - si domanda Meduri - se anche aritmeticamente la sua scelta sia vantaggiosa e quali contraccolpi può provocare nella stessa Udc? E soprattutto si è chiesto quale sarebbe la possibile reazione di Loiero?”. “A me sembra profilarsi nel centrosinistra - avverte l’ex presidente della Regione - la sindrome del 2000 quando si perse con Fava candidato per lo sfilacciamento della compagine. Meglio non divagare, dunque, e concentrarsi sulla primarie perché è un dovere del Pd, partito di maggioranza relativa nel centrosinistra, scegliere il candidato, senza interferenze di alcun tipo”.

Muzzì (Pd) “No a primarie che servono a perdere le elezioni”

12 gen 10 “Non serve lavorare per vincere le primarie se l’obiettivo è quello di perdere le elezioni regionali”. A sostenerlo è il dirigente regionale del Pd, Mario Muzzì, che aggiunge: “A questo assunto si perviene ragionando sulla scorta delle dichiarazioni che a fasi alterne ci propinano alcuni autorevoli amici del Partito Democratico anche in affollate assemblee dove logica ed etica politica vorrebbero che l’argomento fosse il futuro della Calabria: dei suoi giovani, del suo devastato territorio, del suo precario assetto sociale! Quanta credibilità – è l’interrogativo di Muzzì - riusciamo ad effondere se perseveriamo in disquisizioni di difficile interpretazione come ad esempio quella con cui si afferma che la politica della Sanità ed il Presidenzialismo temperato sono atteggiamenti impropri espressioni del potere unico del Governatore o quella che vorrebbe la partita delle regionali in Calabria ancora aperta cancellando di colpo l’esperienza fondante di buona governance e buone prassi, come richiamato più volte dall’Unione Europea, sull’ottima performance dei Fondi strutturali comunitari? Né tantomeno – prosegue il componente della direzione regionale - è pensabile che in una Regione in cui le difficoltà di ogni genere sono all’ordine del giorno, a cominciare da quello fondamentale legato al fenomeno povertà, si possa affrontare il dibattito interno al Pd coniando nuovi slogan demagogici del tipo “Cinque province, una sola Regione” senza rendersi conto che il messaggio che arriva ai calabresi non è quello di sottolineare il bisogno di coesione ma quello di evidenziare le cosiddette “etnie” all’interno del Pd calabrese! Gli stessi vibranti richiami alla necessità di allargare la coalizione all’Udc non possono che trovarci d’accordo, non fosse altro che per la comune ispirazione alla Dottrina sociale della Chiesa, ma se non si parte dalla constatata politica fin qui attuata dal governo regionale di centrosinistra a favore della famiglia secondo il principio che investire per la famiglia è investire per il futuro operando in direzione della rimozione di tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale per il pieno sviluppo della persona umana all’interno della famiglia, quale accordo programmatico si può stipulare senza apparire come cercatori dell’Arca perduta? Per quel che mi riguarda, - conclude Muzzì - in piena coerenza con la storia personale, voglio adoperarmi per un accordo alto e pregnante di valori con l’Udc, in grado di sviluppare una comunione d’intenti ed una forte relazione con tutte le forze sane e democratiche della Regione”.

Tassi (SeL) "Aprire dialogo con Idv e Callipo"

12 gen 10 “Sinistra Ecologia e Libertà in Calabria segue con la massima attenzione l’evoluzione della situazione politica in Puglia. Il tentativo del Pd di cancellare l’esperienza Vendola può far nascere una riflessione seria e unitaria. Le conseguenze di questa scelta sono state per il momento la spaccatura del Pd, un dialogo ritrovato tra le forze della sinistra, un inizio di confronto anche con IDV”. Così Pino Tassi, esponente del movimento SEL, il quale aggiunge: “In Calabria, in questi mesi, all’interno di Sinistra e Libertà, così come anche delle forze di sinistra, si sono avuti giudizi diversi sull’esperienza del governo Loiero e sull’azione del centro-sinistra. Il dialogo è stato difficile, spesso impossibile, ma oggi - sottolinea - potrebbe esserci uno sforzo da parte di tutti per cercare un terreno comune di azione considerando anche l’evoluzione politica regionale e nazionale. I fatti drammatici di Rosarno sono la riprova che la Calabria non può essere governata con una politica di galleggiamento e di sopravvivenza, ma che serve una politica di rottura di interessi stratificati e consolidati. È facile dire che la Calabria è la regione della solidarietà portando come esempio l’esperienza della comunità di Riace, e poi per un cattivo senso di “realpolitik” non intervenire in realtà come Rosarno dove ci si dovrebbe scontrare con interessi economici sia di piccoli e di grandi aziende in un mondo dove i confini tra legalità e illegalità spesso sono labili e dove penetrano e si consolidano gli interessi della ‘ndrangheta”. Loiero stesso, aggiunge Tassi, “per giustificare le sue politiche, ha sempre sostenuto che la società calabrese è melmosa e gelatinosa, che manca di una coscienza civica. I fatti di Rosarno, per non parlare della sanità, dimostrano invece che nel Sud serve il coraggio del cambiamento e della rottura. Oggi i fatti nazionali possono far maturare una nuova scelta in SeL e nella sinistra calabrese. Non ha alcun senso dichiarare di voler correre da soli sia perchè - dice Tassi - SeL non ha la forza di farlo e sia perchè sarebbe un suicidio politico. Sarebbe meglio confrontarsi invece con Pippo Callipo, con IDV, con il mondo dell’associazionismo che stanno costruendo un nuovo schieramento politico. Uno schieramento che è nato per affermare una nuovo modo di governare basato sulla trasparenza, sulla lotta al clientelismo e sulla buona politica. Il compito, oggi in Calabria, della parte migliore della società calabrese è lottare per la liberazione delle istituzioni dall’occupazione partitica. Sinistra e Libertà - conclude - non può rifuggire da questo confronto, sarebbe un errore madornale che ci porterebbe ad essere una forza marginale e insignificante”.

Loiero convoca tavolo di partenariato per le aree urbane

12 gen 10 Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha convocato per mercoledì tredici gennaio, nella sede di Pal. “Alemanni”, una riunione del “Tavolo di partenariato istituzionale e sociale” del Progetto Strategico Regionale “Sistema delle Aree Urbane Calabresi”, istituito con Delibera della Giunta regionale n. 181/2009. Il Tavolo – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta - è stato costituito per coordinare l’attuazione degli interventi per le Aree Urbane Calabresi con i fondi comunitari del POR FESR 2007/2013, Asse 8 Città, e con i fondi del PAR FAS 2007/2013, che hanno previsto un investimento complessivo di 426 milioni di euro a favore delle grandi Città e delle Aree Urbane intermedie della Calabria, concentrando sulle aree urbane un portafoglio significativo di risorse finanziarie di programmazione e di strategie di attuazione dei programmi cofinanziati con i fondi comunitari. All’incontro di domani interverranno, oltre al Presidente Loiero ed agli Assessori regionali all’Urbanistica, Michelangelo Tripodi, ed alla Programmazione nazionale e comunitaria, Mario Maiolo, ed ai Dirigenti generali regionali Salvatore Orlando e Rosaria Amantea, i Presidenti delle Province calabresi, i Sindaci delle principali Città ed Aree Urbane, l’ANCI, la Lega Autonomie e l’UNCEM, le Università calabresi ed i rappresentanti degli organismi economico-sociali. Il Tavolo approverà nel corso della riunione i criteri di riparto dei finanziamenti da assegnare sul FESR e sul FAS alle diverse Aree urbane, da attuare attraverso i PISU (Progetti Integrati di Sviluppo Urbano) ed attraverso i Patti locali per lo sviluppo che verranno sottoscritti a breve per le diverse Aree urbane, consentendo la concentrazione delle risorse stanziate dal POR e dal PAR FAS a favore delle aree urbane e la semplificazione delle procedure di programmazione. Ciò consentirà, attraverso la procedura negoziata, che seguirà alla chiusura dei Piani Strategici Urbani, già finanziati ai Comuni ed oggi in fase di valutazione conclusiva, il concreto avvio dei programmai di sviluppo urbano entro il prossimo febbraio, con una significativa velocizzazione delle procedura di spesa.

Salta seduta Prima Commissione, all’esame c’era costituzione comuni Sibari e Porto Venere

12 dic 10 La Prima Commissione “Affari istituzionali e affari generali” presieduta da Giulio Serra riunita a Palazzo Campanella ha avviato l’esame delle proposte di legge “Costituzione del comune di ‘Porto Santa Venere’ in provincia di Vibo Valentia” (d’iniziativa del consigliere Censore - Pd) ed “Istituzione del comune di Sibari’ (presentata dal consigliere Feraudo – Idv). Dopo un lungo ed acceso dibattito, il presidente Serra, rilevando la mancanza del numero legale, ha dichiarato sciolta la seduta. “Le pratiche per l’istituzione dei nuovi Comuni - ha dichiarato il presidente della Commissione - erano state inserite all’ordine del giorno insieme ad altri provvedimenti che giacevano in Commissione, per completare la discussione già precedentemente avviata con le audizioni. Sono rammaricato che la definizione di tutti i provvedimenti all’ordine del giorno non possa essere stata conclusa per mancanza del numero legale”. Il consigliere di IdV, Maurizio Feraudo, a conclusione dei lavori della I Commissione, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La proposta di legge per l’istituzione del comune autonomo di Sibari, da me presentata da tempo all’attenzione del Consiglio regionale, annovera tutti i requisiti indicati sia dalla legge che dalle molteplici pronunce della Corte costituzionale in materia, affinché la proposta stessa possa essere positivamente approvata dall’Assemblea legislativa. Ho energicamente contestato la intempestività della trattazione del progetto di legge nella I Commissione, considerandola, per i tempi, una mera operazione elettoralistica tentata dal presidente della Commissione. I cittadini di Sibari sanno come stanno le cose e sono consapevoli del mio impegno come pure, sanno capire il tentativo di speculazione che si voleva oggi consumare durante i lavori della I Commissione. Seppure la Commissione avesse dato il via al prosieguo delle procedure, dando parere favorevole al referendum consultivo tra le popolazioni interessate, è di tutta evidenza che la ormai prossima scadenza della legislatura comporterà la decadenza della stessa proposta di legge. Insomma, conclude Feraudo, oggi si è trattato di una presa per i fondelli. Ma la mia battaglia, se gli elettori me ne daranno la forza, riprenderà nel corso della prossima legislatura”.

Pizzini (Pdl) “Inattuabile commissariamento Arssa”

12 gen 10 “Approvo senza appendici personali il documento redatto qualche giorno fa dal direttivo aziendale Arssa della Federazione Regionale della CISL FP Calabria. È ormai troppo tempo che da consigliere dell’opposizione evidenzio l’impraticabilità della L.R. n. 9 del 2007 voluta dalla compagnia Loiero, in particolare negli articoli che prevedono la soppressione degli enti ARSSA e AFOR. Così come è impensabile che si continuino a sparpagliare le competenze in materia di agricoltura e forestazione a più strutture istituzionali”. Ad intervenire sul documento della CISL Funzione Pubblica, che vede prioritario l’avvio di un nuovo progetto politico riformatore da parte della Regione per Arssa e Afor, è il Consigliere Regionale Antonio Pizzini del PdL. “Non è solo necessario attribuire nuove funzioni e compiti, ma anche assicurare ai principali organismi del comparto agricolo e forestale calabrese nuove competenze e nuove progettualità, soprattutto in materia di Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 e di certificazione della qualità nei comparti agroalimentare e forestale”. La ricetta resta quella di mantenere in capo alla Regione e agli enti strumentali i compiti dei Servizi di Sviluppo Agricolo (SSA), compiti e servizi che lo Stato ha affidato alle Regioni con la modifica del Titolo V della Costituzione. “Anche io, come la gran parte della dirigenza dell’Arssa, denuncio la precarietà in cui versano da tre anni i lavoratori agricoli e forestali calabresi. Inoltre, è stato stabilito un Commissariamento che non è in grado, non avendone i compiti, di rilanciare le attività del settore e di utilizzare al meglio le tante professionalità tecnico-scientifiche cresciute all’interno di Arssa e Afor. La Calabria – conclude la nota del Consigliere Pizzini – ha bisogno di un vero progetto di rilancio della forestazione e della agricoltura in termini industriali, turistici, artigianali e di servizio anche per rilanciare l’occupazione in questo comparto. Comunque, sempre dopo aver affidato le sue funzioni ad un unico gestore sia esso privato, pubblico o pubblico-privato. Occorre, però, fare in fretta perché ogni giorno si sprecano le risorse ed i calabresi non se lo possono permettere, specialmente in questo periodo di crisi”.

Principe "Con mio assessorato ho dato una spinta alla ricerca"

12 gen 10 “In questi giorni si discute molto di ricerca ed innovazione tecnologica. Avendo ricoperto il ruolo di assessore regionale al ramo da maggio 2005 a novembre 2007, è doveroso da parte mia produrre, in estrema sintesi, un consuntivo di quanto realizzato in poco più di due anni e mezzo”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Sandro Principe. “In quel periodo - aggiunge - sono stati attuati interventi, assistiti da finanziamenti per 21 milioni di euro, per 15 spin off, 12 progetti di ricerca cooperativa, 11 laboratori pubblici di ricerca, dieci centri di trasferimento tecnologico e dieci progetti di cooperazione internazionale. Sono stati inoltre progettati ed avviati interventi per 40 milioni di euro, successivamente completati alla scadenza del 30 giugno 2008. Tra questi è utile segnalare, in particolare, i Distretti tecnologici dei Beni culturali a Crotone e della logistica a Gioia Tauro, che hanno formato oggetto dell’Accordo di Programma Quadro Ricerca tra Stato e Regione; ed, inoltre, il programma di voucher tecnologici che ha visto coinvolte ben 53 imprese calabresi insieme ad organismi di ricerca regionali e nazionali”. “Il 6 ottobre del 2006 - si afferma ancora nella nota di Principe - è stato stipulato il primo atto aggiuntivo all’Apq Ricerca per l’innovazione del settore Agroalimentare in Calabria, che prevede un investimento di 20 milioni di euro, del quale a conclusione del mandato era disponibile lo studio preliminare da cui sono scaturiti i bandi, poi emanati nel 2009. Non va sottaciuta la promozione del Centro di competenza per l’informatica e le telecomunicazioni con sede in Rende, alla cui realizzazione il PON nazionale ricerca ha contribuito con un finanziamento di 8,5 milioni di euro. Occorre precisare, per amore di verità, che l’attuale impianto strategico del POR 2007/2013, per quanto riguarda l’innovazione e la ricerca, deriva dagli indirizzi forniti dall’assessorato, da me guidato, nel corso del 2007. Indirizzi che prevedevano la realizzazione di otto poli di innovazione: Trasporti e Logistica, Beni Culturali, Agroalimentare, Salute dell’uomo, Energia rinnovabile e risparmio energetico, Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali, Materiali avanzati e sistemi avanzati di manifattura e Ambiente marino. Il POR 2007/2013 è stato successivamente approvato dalla Giunta Regionale, di cui ho fatto parte, nel luglio 2007”. “Nell’alta formazione - dice ancora Principe - l’assessorato aveva provveduto ad avviare un programma da 15 milioni di euro, basato tutto sul sostegno economico ai singoli soggetti meritevoli e vocati a migliorare la propria capacità professionale. Il piano prevedeva tre azioni: Tirocini di ricerca per giovani ricercatori di talento della durata di 18 mesi, Borse di studio per master per la formazione post-universitaria nei settori prioritari dell’economia calabrese e tirocini di eccellenza da svolgersi presso imprese e pubblica amministrazione. Quest’ultimo intervento non fu realizzato perché nel momento in cui proposto si oppose la indisponibilità di risorse del Fondo sociale europeo, successivamente reperiti per finanziare altre iniziative, sulla cui utilità ci asteniamo dal pronunciarci”.

Tripodi (Pdci) “Grave non esposizione striscione antimafia a manifestazione Rosarno”

12 gen 10 “Due episodi gravissimi sui quali bisogna riflettere. Prima lo striscione di alcuni abitanti inneggiante la liberazione di uno dei presunti esecutori materiali (già condannato in primo grado a 13 anni) dell’agguato in cui rimasero feriti nel dicembre del 2008 due extracomunitari ivoriani, poi la decisione di ieri degli organizzatori della manifestazione di piazza a Rosarno di far riavvolgere agli studenti del liceo scientifico “Piria” lo striscione “No alla mafia, sì all’integrazione”. E’ quanto afferma, in una nota, Michelangelo Tripodi segretario calabrese e responsabile del Dipartimento Mezzogiorno del PdCI. “Due esempi di inciviltà che nulla hanno a che vedere con la parte onesta dei cittadini di Rosarno che fortunatamente rappresenta la stragrande maggioranza della popolazione rosarnese”. “Nel primo caso – sottolinea Tripodi – mentre venerdì scorso una delegazione di extracomunitari era a colloquio con il commissario prefettizio, davanti al municipio si sono recate alcune persone con tanto di striscione per chiedere la liberazione di quello che è stato ritenuto dagli inquirenti uno degli esecutori del vile agguato a due livoriani impiegati nella raccolta degli agrumi. I due extracomunitari furono gambizzati perché si erano rifiutati di pagare il pizzo. Un episodio gravissimo che rientra certamente tra i reati perseguiti dalla legge e che come tale è stato trattato dalla magistratura. È incredibile che si possa inneggiare a chi si è reso responsabile di un crimine di questa natura”. “Il secondo episodio – prosegue Tripodi – è altrettanto sconcertante. Non è possibile, infatti, accettare che in una manifestazione “civile e democratica” gli studenti del liceo del posto siano costretti, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, a riporre lo striscione con la scusa che recava il logo della regione Calabria. Si tratta di una giustificazione che non ha alcun fondamento vero perché evidentemente quello che dava fastidio non era il logo della Regione ma la netta condanna della mafia che lo striscione recava e che, evidentemente, dava fastidio”. “Due azioni, due messaggi, quindi, da condannare e respingere – conclude Tripodi -. Non è in questo modo infatti che si favorisce la convivenza civile e si dà il giusto esempio alle giovani generazioni che rappresentano presente e futuro per il riscatto del territorio. Un territorio che deve liberarsi una volta per tutte dall’arretratezza e dalla prepotenza della criminalità organizzata che soffoca diritti, libertà e cultura, vere armi vincenti nella lotta al potere e all’agire mafioso”.

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