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Notizie di Politica

 

Nasce il movimento di Cersosimo e Greco 'Slega la Calabria'

06 gen 10 Verrà presentato giovedì 7 gennaio, alle 12 a Catanzaro, nella Sala dei concerti del Comune a Palazzo De Nobili, il movimento “Slega la Calabria”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, Domenico Cersosimo e Silvio Greco, ispiratori del movimento, illustreranno le ragioni che hanno determinato la nascita del nuovo soggetto politico-culturale che ha tra i suoi obiettivi quello di dare un contributo concreto ai processi di cambiamento e di innovazione che dovranno interessare la Calabria per la difesa e la valorizzazione del bene comune ed il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. “Slega la Calabria” ha inoltre l’obiettivo di radicarsi in tutto il territorio calabrese e di misurarsi nelle sfide elettorali in tutte le comunità locali, a partire dalle elezioni regionali del prossimo mese di marzo nelle quali il movimento sarà presente con proprie liste.

Proposta di Laratta (PD) per la salvaguardia delle coste calabresi

06 gen 10 Questo pomeriggio, presso il Palazzo di Città di Diamante, l’On. Franco Laratta ha incontrato i giornalisti e i cittadini per illustrare, con riguardo alle emergenze determinatesi in questi giorni a causa del maltempo, i termini della proposta che avanzerà alla riapertura dei lavori parlamentari. L’intervento dell’on. Laratta è stato introdotto dal Sindaco di Diamante, l’Avv. Ernesto Magorno. In particolare l’On Laratta indirizzerà “una dettagliata proposta al Governo affinché si utilizzino una piccola parte delle ingenti risorse legate al ritorno dei capitali dai paradisi fiscali. Dal gettito dello scudo fiscale possono, infatti, essere destinate dai 250 ai 500 milioni di euro non solo per affrontare le emergenze ma anche per un piano serio ed un programma straordinario di difesa e di messa in sicurezza dell’intero territorio calabrese. Senza questo intervento straordinario, la Calabria rischia di finire a mare con danni terribili, sia in termini economici che di vite umane”. L’On Laratta ha evidenziato, quindi, oltre alla necessità di intervenire rapidamente sull’emergenza in atto, di far si che vengano sostenuti, attraverso la sua proposta, interventi strutturali e di prevenzioni a motivo del costante ripetersi di situazioni di criticità, dal punto di vista idro-geologico, nel territorio calabrese. Il sindaco di Diamante, nell’introdurre l’On. Laratta, ha voluto ringraziare il parlamentare calabrese per essere sempre stato, come in quest’ultima occasione, sempre vigile ed attento alle problematiche del territorio dell’alto tirreno cosentino. Magorno ha espresso “apprezzamento per l’iniziativa dell’On.Laratta, che potrebbe essere risolutiva da un punto di vista economico rispetto ai danni che abbiamo subito quest’anno, così come a quelli causati dalle emergenze degli anni scorsi”. Magorno ha ricordato, tra le altre cose,l’importanza del vertice tenutosi lunedì scorso a Diamante, al quale hanno preso parte il Presidente della Regione Calabria, On. Agazio Loiero ed il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Mario Oliverio. Dai rappresentati delle istituzioni intervenuti a Diamante, ha aggiunto il Sindaco, “ci attendiamo delle risposte e siamo certi che nei prossimi giorni quelle risposte ci saranno”. Il Sindaco Magorno, ha anche oggi rinnovato il suo appello all’unità di tutte le forze politiche e sociali del territorio, per far fronte comune rispetto alle emergenze determinate dalla calamità che ha colpito così duramente il nostro comprensorio.

Pizzini (Pdl) “Irriguardoso trasformismo di Pirillo e Loiero”

06 gen 10 “Non c’è mai fine al peggio. Né per le bugie che siamo costretti ad ascoltare ogni giorno da questi sinistri politici né per l’incontenibile quanto irriguardoso trasformismo che si applica quotidianamente ai fatti di questa regione”. Così in una dichiarazione il consigliere regionaledek PDL Antonio Pizzini. “Adesso, -aggiunge Pizzini- dopo essere stati costretti per anni ad ascoltare in Consiglio Regionale e sui media locali l’ex Assessore Regionale all’Agricoltura, Mario Pirillo, che decantava in tutte le salse la grande capacità di spesa dei fondi europei da parte sua e di tutta l’amministrazione Loiero, l’euroesponente del PD calabrese ci viene adesso a dire che l’ex amico Governatore non è capace di investire i contributi europei. Questi signori, non appena debbono portare avanti i loro interessi e le loro strategie di comodo, sono davvero dei campioni del trasformismo. Ma è giunto il momento di far diventare ex rappresentanti del popolo calabrese questi bugiardi che sfruttano le occasioni elettorali e quelle amministrative solo per coltivarsi il proprio orticello o per ingannare continuamente quei tanti calabresi che ancora attendono di capire cosa hanno ottenuto da questi cinque anni di malgoverno sinistrato, più che di sinistra. Prima fingono una condivisione di valori e d’interesse, poi tirano fuori le verità scomode e servono le polpette avvelenate all’antagonista ex amico. Senza preoccuparsi se la gente, nel frattempo, è ancora lì che attende le risposte e gli aiuti per contribuire al sostegno delle loro attività o allo sviluppo delle proprie idee imprenditoriali. Mario Pirillo e Agazio Loiero sono solo due facce della stessa medaglia. Una medaglia di bronzo come la faccia con cui raccontano fandonie ai calabresi. Quando gli fa comodo parlano di convergenze parallele o di solidarietà ideologica, formula perfetta per dire che stanno solo parlando dei fatti loro. Poi, quando l’idillio finisce, mostrano tutta la loro vera natura e la solita litigiosità. Queste illuminazioni europee sono tipiche di chi pensa alla politica solo come affaire personale, altro che giuste critiche o improvvise scoperte della realtà. Pirillo come Loiero, ma mi verrebbe da nominare anche qualche altro esponente già pronto a cambiare la casacca pur di mantenere la posizione o, meglio, la poltrona, ci dimostrano come sia giunto il tempo di affidare ad altri lo sviluppo e il disegno futuro di questa Calabria. È giunto il momento che tutto il centrodestra, coeso e pronto a modificare il destino di questa terra, dia l’esempio di una maturità e di un cambio culturale nel fare politica e nell’amministrare le ultime risorse che l’Unione Europea ci affida, distanziandosi dal malaffare e dalla gestione personalistica della politica e dei suoi benefici, così come vergognosamente è stato perpretato da questo governo regionale e dai suoi euroesponenti. Chiedo ai calabresi uno scatto di orgoglio e di bocciare questi mistificatori che sul destino di questa terra stanno preparando solo il proprio favore e non quello di una Calabria che merita il riscatto e lo sviluppo di cui è degna”.

Pignataro (SeL) “Accordo PD-Udc grave errore politico”

06 gen 10 “La ricerca di un accordo con l’Udc è condivisibile per vincere ed evitare il ritorno di una destra incapace e inconcludente, ma fatto a scapito della sinistra risulterebbe un grave errore politico, del quale il gruppo dirigente del PD si assumerebbe la piena responsabilità”. Lo afferma fernando Pignataro del Comitato Scientifico Nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà. “Per questo.prosegue- bisogna ripartire dall’attuale coalizione di centrosinistra e aprire, in tempi rapidi, un confronto con l’Udc per verificare se vi sono le condizioni per un accordo, che si basi su un progetto condiviso, un programma di governo, un’idea innovativa di Calabria. Ma prima occorre assumere decisioni che condizionano il percorso indicato. E tocca al PD. La prima, ad un mese dalla presentazione delle liste, è la riapertura di un tavolo del centrosinistra per decidere il candidato alla Presidenza della Regione e, contestualmente l’annullamento delle primarie interne allo stesso PD (quindi, non di coalizione), che minerebbero seriamente la tenuta della coalizione. Il PD calabrese ha avuto tempi e modi per confrontarsi al proprio interno sul bilancio dell’esperienza di governo regionale e sulla candidatura alla Presidenza da offrire agli alleati, ha avuto anche tutto il tempo di effettuare primarie di partito. E’ inconcepibile, di fronte alla bocciatura delle primarie (anche per una questione di costi) una forzatura del genere, un tentativo di far pagare al centrosinistra le contraddizioni, le spaccature e la resa dei conti interni. Se c’è un limite da superare, rispondendo al capogruppo dei democratici in Consiglio regionale, è quello della presunta autosufficienza del PD, della forza maggiore della coalizione di centrosinistra, che dovrebbe aver abbandonato l’idea di vincere da sola, dopo la disfatta del 2008, e che dovrebbe rapportarsi di più alle forze della sinistra per costruire insieme un progetto politico da presentare agli elettori. Per fare questo, dopo una esperienza di governo della regione che ha avuto “luci ed ombre” (come abbiamo più volte dichiarato), occorre ripartire dalle cose positive, e sono tante, correggere gli errori, rilanciare un’idea forte di cambiamento partendo da alcune opzioni strategiche: il lavoro, i beni comuni, la difesa dell’ambiente e del territorio, la sanità, i diritti di cittadinanza, un sistema efficiente dei servizi. Definite queste questioni fondamentali si può chiedere all’Udc, rispettando la pari dignità (che vale per tutte le forze della coalizione), se accetta la sfida del cambiamento e della modernizzazione della regione. Non tifo, quindi, ma senso di responsabilità è quello che abbiamo voluto esprimere nella riunione di lunedì scorso a Lametia T.; ribadendo, però, che non si possono accettare forzature, come quella di far passare per discontinuità o alternativa una candidatura sicuramente non unitaria e inadeguata sia politicamente che elettoralmente. Piuttosto che arroccarsi e tentare di ribaltare le responsabilità, il PD farebbe bene ad interrogarsi e rispondere alle richieste di tutto il resto della coalizione. Altrimenti potrebbe scoprire che la coalizione non c’è più, o meglio che c’è un nuovo centrosinistra, che stanco di aspettare i tempi di un confronto interno del PD senza fine e sempre più drammatico, decide di proporre comunque ai calabresi una ipotesi di governo della regione.

Tripodi (Pdci) “Maroni ci ripensi sui respingimenti”

06 gen 10 “Domani il ministro Maroni verrà a Reggio Calabria. C’è una grande attesa per questa visita che ci auguriamo possa portare risposte utili e concrete per respingere l’assalto minaccioso della ndrangheta contro le persone e le istituzioni che con l’attentato alla Procura Generale ha compiuto un salto di qualità che preoccupa e allarma”. Lo afferma il segretario regionale del PdCI, Michelangelo Tripodi. “Certo, aggiunge Tripodi, se si guarda a quello che sta accadendo in Calabria e in Italia non c’è molto da sperare da parte di un governo che su cui gravano ombre e dubbi che richiederebbero quella chiarezza e trasparenza che non vengono fatte. Ma visto che il ministro Maroni sarà a Reggio vogliamo cogliere l’occasione per invitarlo a occupare un’ora del suo tempo per recarsi a Gioia Tauro. Si proprio a Gioia Tauro, e precisamente all’ex Opera Sila in località Spartimento, laddove potrà verificare direttamente quali sono le conseguenze drammatiche e disumane della sua politica fondata sui respingimenti degli immigrati e sull’introduzione del reato di clandestinità. Potrà rendersi personalmente conto dei guasti inenarrabili e indicibili che la politica brutale, crudele e disumana del suo ministero e del suo governo sta provocando. In quel luogo di dolore e di sofferenza vivono centinaia e centinaia di nostri fratelli immigrati che non hanno nulla, non hanno servizi, non hanno luce, non hanno acqua, non hanno alimenti, non hanno riscaldamento, non hanno coperte, non avrebbero neanche una tazza di latte se non ci fossero organismi come la Caritas e persone come Don Pino De Masi che si stanno prodigando in tutti i modi per garantire il minimo necessario per garantire loro la sopravvivenza. Dopo la chiusura dell’ex cartiera di Rosarno, l’ex Opera Sila di Gioia Tauro costituisce il luogo di ammassamento di persone che sono state private di tutto, costrette a vivere in condizioni di degrado incredibili. Si tratta di persone che vengono sfruttate e non vengono neppure pagate dai caporali e dai mafiosi che controllano il mercato del lavoro, specie nel settore agricolo. E’ una situazione che non può essere più tollerata perché lì, all’ex Opera Sila di Gioia Tauro, si concentra quanto di più barbaro e disumano ci possa essere. Tutti abbiamo il dovere di intervenire per cancellare dalla nostra terra questo scempio di vite e di valori. Noi calabresi, che siamo il popolo dell’asilo, dell’accoglienza, e della solidarietà, non possiamo accettare che tutto questo possa avvenire in casa nostra, nella nostra terra. Ciò significa che tutti dobbiamo fare di più e meglio a partire dalla Regione. Ma ciò non basterà se non interverrà direttamente il governo nazionale che ha competenze e poteri per affrontare quella che rappresenta una vera e propria emergenza umanitaria e sanitaria indegna per un paese civile.

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