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Notizie di Politica

 

Tripodi (Pdci) “60 anni fa la strage di Melissa, un ricordo vivo”

29 ott 09 “La strage di Melissa del 29 ottobre 1949 parla anche dell’oggi, a testimonianza del momento drammatico che i lavoratori meridionali vivono a 60 anni di distanza da quell’avvenimento, che vide i braccianti e le loro famiglie occupare un fondo incolto di proprietà del barone Filingieri, in contrada Fragalà, allora in provincia di Catanzaro e oggi di Crotone, e a cui le forze dell’ordine risposero uccidendo tre persone: un giovane di 17 anni, una ragazza di 25 e un uomo di 33”. E’ quanto afferma Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del PdCI – Federazione della Sinistra. “Melissa – continua Tripodi - è un ricordo ancora vivo. Il Sud ed i suoi lavoratori, proprio come allora, sono chiamati ad una nuova lotta di resistenza e di emancipazione, di rivendicazione e di giustizia sociale. Così come Melissa contribuì a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori della terra, perché spinse il Governo a promulgare, nel 1950, la legge di riforma agraria, così oggigiorno – conclude Tripodi - i lavoratori del Meridione d’Italia, anche in ricordo di quella lotta, devono richiamare l’attenzione del Governo, il più antimeridionalista della storia repubblicana, ai problemi del Mezzogiorno, a dare risposte serie all’antica, sempre nuova e purtroppo mai risolta questione meridionale”.
Assemble ail 31 a Locri. Sessanta anni fa, il 29 ottobre 1949, a Fragalà in agro di Melissa una pacifica occupazione di terre demaniali fu soffocata nel sangue dal piombo della polizia di Scelba. Diecine e diecine di contadini furono feriti. Caddero uccisi Francesco Nigro e Giovanni Zito, un giovinetto di appena 15 anni la cui madre per il dolore della perdita divenne in seguito pazza. Angelina Mauro, ferita gravemente, morirà pochi giorni dopo all'ospedale di Crotone. Come per ogni strage di Stato, la verità sui fatti di Melissa non venne mai tutta detta. Grande fu la protesta dell'Italia democratica, della stampa italiana, tranne quella d'ispirazione governativa, che , come ieri, come oggi, come sempre, cercò sul principio di oscurare la verità . E grande l'eco dell'eccidio di Melissa sulla stampa internazionale. Fu un 1949 di sangue. Altri lavoratori caddero a Montescaglioso e a Torremaggiore. Si battevano tutti perché la terra fosse dei lavoratori e perché il frutto della terra andasse ai lavoratori. Non si può dimenticare. E i comunisti non dimenticano gli eroi dell'insanguinata epopea contadina, che aprì la strada alla riforma agraria, anche se limitata e tisica, e che comunque, per la prima volta in una storia secolare, mise in crisi il principio della proprietà “sacra e quindi inviolabile. Quei morti, che appartengono alla storia d'Italia e alla storia della lotta per un Mezzogiorno per un Mezzogiorno produttivo. Di grande e cocente attualità. I comunisti italiani li ricorderanno, nel quadro d'una assemblea organizzativa, che si terrà a Locri sabato 31 ottobre alle ore 17.00 nei pressi di piazza Nassiria a Locri.

Dima (Pdl) “Sulla nave dei veleni, serve senso di responsabilità”

29 ott 09 ''Sulla vicenda delle navi dei veleni, abbiamo volutamente mantenuto un atteggiamento di attenzione e di non sottovalutazione di un problema che, purtroppo, si sta caratterizzando, proprio in questi giorni, piu' come scontro istituzionale che non come fredda e razionale individuazione delle opportune soluzioni''. Lo afferma Giovanni Dima, deputato del Pdl. ''Poco importa che la nave oggetto delle indagini, compiute dalla missione scientifica, inviata dal Ministero dell'Ambiente a largo delle coste di Cetraro, non sia, molto probabilmente, quella di cui ha parlato il pentito, che ha permesso l'avvio delle indagini della magistratura. E' piu' importante, invece - sostiene Dima - fugare qualsiasi dubbio sulla natura del carico di questa imbarcazione, al fine di rassicurare le Istituzioni locali ed i cittadini ed evitare inutili allarmismi che produrrebbero imprevedibili conseguenze anche e soprattutto sulla tenuta dell'economia locale ed, in particolare, su quella ittica''.

Pirillo (Pd) “Nave veleni, intervenire a sostegno pescatori”

29 ott 09 ''Il ritrovamento del relitto a largo di Cetraro, indicato dal pentito di 'ndrangheta, Francesco Fonti, come una delle cosiddette 'navi dei veleni', ha investito in pieno il comparto ittico, soprattutto del Tirreno cosentino''. Lo ha dichiarato l'eurodeputato del Partito Democratico, nonche' membro della Commissione per l'ambiente, la sanita' pubblica e la sicurezza alimentare, Mario Pirillo. ''Ad un mese e mezzo circa dal rinvenimento del relitto - aggiunge Pirillo - le marinerie del Tirreno cosentino si sono praticamente fermate, denunciando una perdita sulle vendite del pescato di oltre l'80%. A fronte di queste enormi difficolta', che stanno vivendo, in quest'area, gli operatori del settore occorre intervenire con risorse adeguate ed adottare provvedimenti che tengano conto del reale danno subito dai territori''. ''Pur valutando positivamente l'ultima delibera, adottata dalla Giunta regionale calabrese, la risposta sulla questione sembra ancora debole. Le risorse previste dalla Regione - sostiene Pirillo - per sostenere il settore ittico e la decisione di escludere alcune marinerie oggettivamente colpite da questa crisi, come intere aree dello stesso Tirreno cosentino, creerebbe sperequazioni difficilmente comprensibili''. Da qui la richiesta dell'europarlamentare ''di procedere speditamente con l'avvio di un programma organico di interventi, sostenuto da risorse adeguate, che aiuti realmente tutto il comparto ittico calabrese colpito gravemente da questa vicenda''.

Iniziativa del PD sulla nave dei veleni il 2 a Belvedere

29 ott 09 “Nave e Veleni” è il titolo dell’ iniziativa che si terrà lunedì 2 novembre, Alle ore 18,00, presso l’Hotel Belvedere di Belvedere Marittimo. L’incontro, promosso dal Gruppo Consiliare del PD al Consiglio Provinciale di Cosenza sarà, vista l’ autorevolezza dei relatori, una importante occasione per fare il punto sulla situazione sulla vicenda della cosiddetta “Nave dei veleni” e sulle questioni inerenti la temuta presenza di rifiuti altamente tossici nel nostro mare e nei nostri territori. Porterà i suoi saluti, all’inizio dei lavori, Rachele Grosso Ciponte, Segretaria del Circolo del PD di Belvedere Marittimo. Introdurrà gli interventi Ernesto Magorno, Capogruppo del PD al Consiglio Provinciale di Cosenza. Interverranno l’On. Antonio Acri, Consigliere Regionale; l’On. Silvio Greco, Assessore Regionale all’Ambiente; l’On. Gerardo Mario Oliverio, Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza. Le conclusioni saranno affidate al Segretario Regionale del PD, Carlo Guccione. Una importante occasione, lunedì prossimo a Belvedere Marittimo, per discutere e comprendere gli sviluppi di una vicenda che ha assunto grande rilevanza per il Tirreno Cosentino e per l’intera Calabria e che per i suoi riflessi sta avendo grande attenzione da parte dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale.

Mancini (Pdl) “Scuola magistratura a Catanzaro, successo per tutta la Calabria”

29 ott 09 “La decisione del ministro Alfano di realizzare a Catanzaro la terza scuola di magistratura in Italia è un successo importante per tutta la Calabria” –così Giacomo Mancini del PDL. “Da cosentino mi rallegro per la legittima soddisfazione della città di Catanzaro- ha continuato Mancini- e mi compiaccio per questa bella vittoria che è stata possibile anche grazie alla forte iniziativa messa in campo dal coordinatore del PDL Giuseppe Scopelliti che, anche in questa sfida, si è speso con la stessa passione che lo ha animato per il conseguimento del riconoscimento di Città Metropolitana per Reggio Calabria. Questo bel risultato rappresenta perfettamente l’impegno concreto e fattivo di una nuova classe dirigente che sia a Roma che in Calabria mette fine con i fatti ad un vecchio campanilismo sterile e inconcludente e che lavora –ha concluso Mancini- alla definizione di un progetto di crescita virtuosa che riguardi tutti i territori calabresi”.

Callipo “Scuola di Magistratura a Catanzaro un bel successo”

29 ott 09 “Per Catanzaro poter avere finalmente la Scuola di magistratura, dopo tanti intralci politici, è un bel successo. La lezione da trarre, da questa brutta vicenda che ha visto i calabresi subire l’ingiustizia dello scippo e il ritardo ingiustificabile nell’attribuzione di un diritto, è che nella scelta del ministro Alfano ha pesato la determinazione di tutta la politica calabrese. Pertanto, quando si agisce uniti sui bisogni della Calabria, Roma è costretta ad ascoltarci e se siamo nel giusto, come in questo caso, ad agire di conseguenza. Un ruolo importante l’hanno svolto le associazioni, espressioni della società civile, nel ribadire che dinanzi a dei punti fermi, in questo caso suggellati da una sentenza del Tar, non servono i negoziati politici, specie se lasciano intravedere trappole. Dinanzi alla sentenza che assegna a Catanzaro la Scuola di magistratura, non si capiva quale fosse l’intento del ministro Alfano che venuto in Calabria era stato folgorato da Salomone e intendeva dividerla in due, evidentemente per non fare torto a nessuno. Adesso Catanzaro ha una grande occasione per rendere possibile la nascita e lo sviluppo di un’Istituzione che le darà prestigio nel Paese ed esaltare, nello stesso tempo, il suo ruolo di capoluogo di regione”.

Il Ministero dello Sviluppo approva l’accordo Regione-South Australia

29 ott 09 Valutazione positiva da parte del ministero dello Sviluppo economico in merito all’accordo sottoscritto dall’assessore regionale Silvio Greco, in rappresentanza del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, e il premier del Sud Australia, Mike Rann. L’intesa, siglata nei giorni scorsi ad Adelaide – riferisce una nota dell’ufficio del portavoce del presidente Loiero -, è finalizzata a promuovere iniziative congiunte imprenditoriali, culturali e formative. Al riguardo, in una lettera inviata dal dirigente del ministero dello Sviluppo economico, Giorgio Giovagnoli, al presidente Loiero, si sottolinea l’importanza di tale collaborazione istituzionale in funzione di potenziale traino dell’internazionalizzazione del sistema economico regionale. Il protocollo ha come tema dominante i parchi marini e la sostenibilità delle risorse rinnovabili, ma anche lo scambio di ricercatori e di studenti tra le Università e i Centri di ricerca della Calabria e del South Australia. Ciò permetterà di sviluppare una capacità di governance ambientale strategica per uno sviluppo realmente sostenibile. Prevista nell’intesa anche la costituzione di politiche comuni per la promozione dell’innovazione e della collaborazione tra le piccole e medie imprese nei settori industriali chiave, attraverso lo scambio delle buone prassi e lo sviluppo di iniziative congiunte per assistenza tecnica e formazione professionale, inclusi i trasferimenti tecnologici.

I giovani Udc di Crotone “Crotone muore a colpi di inquinamento”

29 ott 09 Di seguito pubblichiamo la mozione dei giovani Udc della cittadina pitagorica sullo stato del grave inquinamento in cui versa l’intera città, un tempo modello industriale per tutta la Calabria. “Crotone rappresentava una anomalia positiva per la Calabria. Lo era per la presenza delle fabbriche che davano lavoro a migliaia di persone, per la strategicità del porto, dove lavoravano centinaia di addetti, per la presenza dell’aeroporto con la compagnia Itavia, per gli insediamenti turistici, per le industrie di trasformazione dei prodotti agricoli, ma soprattutto per la gente, un popolo fiero, orgoglioso, libero, permeato da antica e nuova cultura. Questa era la città dei premi letterari da Ungaretti a Moravia a Davide Lajolo. Un semplice borgo diveniva una città operosa, attiva. Oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti: alla crisi, si aggiungono disoccupazione, malaffare, criminalità e un clima generale di illegalità diffusa. La vicenda del sito industriale rappresenta al meglio quello che sta avvenendo nella realtà del crotonese. L’ENI dalla chiusura delle fabbriche non solo non ha avviato un’ azione di bonifica credibile ma addirittura lascia gli stabilimenti dismessi in una condizione di grave pericolosità per la salute dei cittadini. I Dati tecnici del Sito industriale Pertusola Sud ci raccontano una triste verità: - 1.700.000 METRI CUBI DI TERRENO CONTAMINATO; - 50.000 METRI CUBI DI FONDALE MARINO DA ASPORTARE; - 9 METRI DI STRATO DA SCAVARE; La Bonifica del sito industriale di Crotone non è più rinviabile. La condizione in cui versano le strutture della Pertusola Sud, il terreno circostante ed il tratto di mare prospiciente, suona come un campanello d’allarme sotto tutti i punti di vista. La Bonifica può interrompere questa morte lenta. Essa permetterà superare il vecchio modello industriale di questo territorio. La storia di questa Città, ferma ormai al tempo della chiusura delle fabbriche, ripartirà solo se saremo in grado di ridisegnare il progetto della Crotone del futuro. Non si tratta infatti della demolizione di qualche capannone ma del banco di prova di una nuova classe dirigente che sappia ridisegnare un nuovo ed armonico modello di sviluppo economico ed anche urbanistico. In questa operazione la Bonifica rappresenta il mezzo di trasporto che ci traghetterà verso una destinazione che oggi abbiamo il dovere politico e morale di raggiungere. Quello che ora chiediamo è una campagna d’azione in favore di un investimento prodigo di benefici produttivi e trasformazioni radicali. Una bonifica che passa sopra le teste di tutti senza lasciare nulla non serve e sarebbe l’ennesimo spreco di risorse. Attraverso un’opera di formazione tecnica e operativa sulle questioni della bonifica, sia nelle figure professionalmente più alte, sia nella manodopera di base da impiegare nelle lavorazioni, riusciremo ad aprire nuove occasioni per governare con competenza ed innovazione questa delicata fase. A Crotone ancora, nel 2009, lo Stato non ha chiuso i conti con gli ex lavoratori della grande industria. L’Amianto a Crotone è ben più di un rischio concreto. Documentazioni fotografiche dimostrano con chiarezza la presenza di questa sostanza nociva nelle fabbriche Crotonesi. Eppure lo Stato non riconosce agli operai crotonesi il danno che essi hanno subito e sono costretti a perseguire la via giudiziaria. Risulta da questo punto di vista prioritario che oltre al danno non si aggiunga la beffa. Occorre pertanto dare mandato al nostro senso di responsabilità ed intervenire con risolutezza. Chiediamo ai rappresentanti del nostro partito che intervengano a tutti i livelli legislativi, affinché Crotone rientri nei siti di indirizzi ministeriale, ovvero venga riconosciuta tra quei siti che godono dei benefici della legge sull’esposizione all’Amianto. Esistono inoltre decine di lavoratori – fantasma, “quelli delle ditte”, del cosiddetto indotto, alcuni deceduti, altri malati, che hanno lavorato fianco a fianco con i dipendenti della Pertusola e che oggi non vengono riconosciuti da nessuno. Per essi vogliamo un impegno concreto per far si che l’INAIL riconosca anche per loro i benefici erogati per l’esposizione all’amianto. Dobbiamo impedire che questo territorio muoia a colpi di inquinamento, emigrazione, illegalità, disoccupazione. Chiediamo ai vertici del nostro partito, alla nostra deputazione nazionale, di farsi carico delle ingiustizie subite dal territorio di Crotone, lo chiediamo perché i nostri valori cristiani, la nostra tradizione, la nostra storia ci insegnano che per essere più forti non si deve lasciare nessuno indietro, perché la Calabria che vogliamo non è fatta da persone che marciano in fila indiana, con qualcuno che avanza e qualcuno che retrocede, ma è una schiera di donne e uomini che si spingono a vicenda per uscire dall’oscurantismo, prendere in mano il proprio destino e costruire insieme una comunità migliore, libera dai mali del passato e fondata sulla solidarietà, sulla legalità, sull’ambiente.

Il Parco solare sulla A3, da inquinamento a energia rinnovabile

29 ott 09 Un parco per la produzione di energia solare lungo i tratti dismessi dell’autrostrada A3 tra Scilla e Bagnara. È questo il progetto – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale - che il dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio intende realizzare e che l’assessore Michelangelo Tripodi illustrerà domani a Reggio Calabria, alle ore 10,30, nella Sala Biblioteca della Provincia. “Si tratta di un progetto innovativo - ha affermato Tripodi - connesso all’utilizzo di una imponente viabilità da dismettere e riconvertire in un polo tecnologico e didattico-culturale che si muove all'interno della strategia di sviluppo sostenibile del territorio calabrese e in sintonia con il programma di valorizzazione e fruizione del paesaggio posto alla base del programma e delle azioni dell’assessorato all'Urbanistica e Governo del territorio della Regione Calabria” La proposta per la realizzazione del Parco, che è scaturita durante i lavori del Forum Open space technology organizzato nel febbraio 2007 al Palamenti di Reggio, è alla base dell’istituzione del Tavolo tecnico voluto dall’assessore Tripodi e avviato con una riunione tenutasi a Catanzaro nella la sede del Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio nel maggio 2008. Successivamente nell’agosto del 2008, presso lo stesso assessorato si è costituito un Gruppo di lavoro tecnico di coordinamento per l’avvio delle attività operative finalizzate alla creazione del “Parco Solare Sud - Autostrada solare” in alternativa al progetto di dismissione della vecchia infrastruttura attualmente previsto dall’Anas. I lavori del tavolo, svoltisi durante il 2008 anche attraverso un Forum on line e tuttora in attività, sono stati documentati attraverso report tecnici propedeutici a un documento preliminare di prefattibilità. Il primo documento di start-up, redatto dal gruppo di coordinamento, composto dagli architetti Anna Cassalia e Santo Marra e dall’ingegner Piero Polimeni, già discusso con il dirigente generale del Dipartimento Urbanistica Rosaria Amantea e con il responsabile unico del procedimento Antonio Dattilo, contiene già le prime indicazioni relative all’articolazione dei punti fondamentali da sviluppare durante i lavori del Tavolo tecnico al quale sono invitati a partecipare tutti i soggetti interessati, a partire da quelli inizialmente coinvolti, in modo da garantire le varie professionalità e competenze necessarie allo svolgimento degli studi specialistici. La proposta progettuale ha come obiettivo il riuso dei tratti autostradali tra Scilla e Bagnara in dismissione, destinandoli a nuove e innovative funzioni: la corsia nord per la creazione di uno spazio di sperimentazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili, la ricerca e successiva applicazione di nuove tecnologie sostenibili e l’avvio di misure d’integrazione dello stesso Parco con il territorio attraverso azioni di fruizione e valorizzazione del paesaggio; il tratto autostradale sud, come richiesto dai Comuni dell’area, da destinare al collegamento tra gli stessi in alternativa alla statale 18. Tale proposta consentirebbe la produzione di energia pulita, la riduzione dell’inquinamento ambientale causato dai milioni di metri cubi di materiali prodotti dalla demolizione dei tratti stradali dimessi, l’utilizzo delle gallerie dismesse per la sperimentazione di tecnologie “amiche” dell’ambiente e a emissioni zero, un risparmio economico-ambientale per la non demolizione e, infine, la possibilità di utilizzo del “parco solare” come luogo per attività a scopo didattico-sperimentale e ludico-naturalistico. Il tavolo tecnico, che vede un programma periodico di incontri di carattere tecnico-scientifico, avrà il compito di valutare e avviare le azioni necessarie per il superamento di eventuali ostacoli e vincoli esistenti per la realizzazione del progetto ponendo l’accento sulle tematiche orientate a individuare percorsi volti alla valorizzazione del paesaggio e dei patrimoni che caratterizzano il territorio calabrese. In particolare, vista la prescrizione del ministero dell’Ambiente che, accanto alla costruzione della nuova autostrada A3, indicava la demolizione dei tratti autostradali in dismissione, facendo seguito a quanto già promosso dall’assessore Tripodi presso il ministero dell’Ambiente e Anas e la provincia di Reggio Calabria, si tratta di verificare quali sono le condizioni e gli studi da produrre per la rimozione della stessa prescrizione inerente un’ opera realizzata su un territorio dal grande significato ambientale ed alto valore paesaggistico, ormai accettata topograficamente ed elemento passeggiata sullo scenario panoramico unico dello stretto, la cui demolizione potrebbe causare maggiori guasti ambientali di un utile riuso. Inoltre, è previsto il coinvolgimento di partner qualificati, detentori di know how nei vari ambiti di interesse, e di partner istituzionali che hanno competenza negli ambiti di intervento, a tal fine è già attivo un sito internet di illustrazione e gestione della proposta progettuale, con una sezione specifica di discussione e confronto all’interno della quale è stato pubblicato l’invito ad una manifestazione d’interesse da parte di soggetti interessati allo sviluppo del progetto, ed è previsto il lancio di un Concorso di idee per stimolare e generare in parallelo soluzioni innovative ed originali sia dal punto di vista architettonico-paesaggistico, sia dal punto di vista della fruibilità dell’opera.

Bordino (Udc) “Drammatica condizione lavoratori Phonemedia”

29 ott 09 “Rimango perplesso dall'assenza di risposte da parte della Regione Calabria in merito alla vicenda che vede coinvolti i numerosissimi dipendenti del call center di Santa Maria di Catanzaro che rischiano il loro posto di lavoro e che per tale ragione già da tempo sono giustamente in stato di allerta e di agitazione. E mi preoccupa la latitanza delle Istituzioni su questa triste vicenda e oltremodo preoccupa l’assenza dei vertici istituzionali nella sede operativa di “Phonemedia” nonostante l’invito dei manifestanti”. - E' quanto dichiara il vicesegretario regionale dell'Udc Vito Bordino che chiama le Istituzioni ad un'assunzione di responsabilità politica e civica. - “Dal mese di dicembre scorso gli stipendi dei dipendenti vengono costantemente corrisposti in ritardo e la situazione è ulteriormente degenerata quando, a luglio, la società è stata ceduta ad un'altra azienda, l' “Omega”, - continua - che invece di far fronte alla grave crisi economico-finanziaria del call center, ha smesso di pagare i propri dipendenti. Padri, madri di famiglie con figli a carico, giovani che si affacciano al mondo del lavoro, ogni giorno sono presenti senza ricevere un centesimo. E' questo si ripete da tre mesi. Una situazione che si sta facendo sempre più drammatica ed è legittima l’apprensione e l’amarezza dei lavoratori per l’incertezza che stanno vivendo e, ancora peggio, nessuno che dia loro alcunché di garanzia sul futuro. A loro va tutta la solidarietà mia personale e dell’UDC. La Regione Calabria aveva stanziato significative cifre alla società “Phonemedia” per garantire l'avvio dell'attività del call center. Un importo cospicuo che doveva oltretutto salvaguardare stabilità lavorativa fino al 2012. C’è da chiedersi allora dove sono finiti i fondi? Come sono stati utilizzati? Chiediamo chiarezza al Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. Se questi fondi sono stati veicolati in modo diverso rispetto al fine occupazionale cui erano rivolti, abbiamo il diritto di saperlo, e più che noi, i lavoratori del call center. La Regione Calabria faccia le dovute verifiche del caso ed eventualmente richieda la restituzione dei fondi erogati alla società e li riutilizzi con investitori più seri. Qui in gioco c'è il rischio reale - ha concluso Bordino - di altre centinaia di lavoratori, che andrebbero ad aggiungersi ai migliaia di disoccupati presenti nel territorio calabrese. E questo “lusso”, a Catanzaro e in Calabria, non lo possiamo assolutamente permettere. Mi auguro che questo scenario possa ricomporsi nella giusta direzione della tutela dei legittimi interessi dei lavoratori.”

Perri (Fgci) “Alla Phonemedia 7000 lavoratori senza stipendio da mesi”

29 ott 09 “Una condizione davvero inaccettabile, quella che stanno vivendo i dipendenti della Phonemedia, call center che opera per conto di diverse importanti società di servizi, che non percepiscono retribuzione ormai da luglio e che si sono mobilitati negli ultimi giorni per un intervento tempestivo da parte del Governo”. A sostenere la causa dei lavoratori della Phonemida Stefano Perri dell’esecutivo nazionale della Fgci. “Sono ben 7000 in tutta Italia –conferma Perri- gli operatori di Phonemedia, messi sulla strada dalla decisione di vendere l'azienda alla multinazionale Omega, che ad oggi non accenna intenzione di voler risolvere la vertenza in senso positivo e che sta assumendo un comportamento assolutamente irresponsabile e arrogante. In Calabria, in particolare a Catanzaro e Vibo Valentia, i lavoratori Phonemedia si sono sollevati per chiedere l'attenzione delle istituzioni per questa gravissima situazione. La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani si affianca alla loro protesta, chiedendo al Governo di intervenire tempestivamente affinchè la situazione possa finalmente sbloccarsi, imponendo alla Omega il pagamento degli stipendi. “Come Fgci – spiega Stefano Perri dell'esecutivo nazionale – stiamo seguendo la vertenza in tutte le realtà d'Italia dove sono presenti sedi di Phonemedia, da Novara a Bologna, da Trapani a Biella, offrendo ai lavoratori un supporto dal punto di vista politico e logistico. E' evidente come si stiano oggi presentando, in senso generalizzato, le conseguenze sociali della crisi economica, che il Governo dice di aver già risolto attraverso l'ignobile mancia della Social Card. Una crisi che al meridione si sta presentando in maniera ancora più terrificante, viste le condizione di partenza di sottosviluppo economico e le difficoltà di intraprendere dovute all'atavico cancro delle mafie. Staremo al fianco dei lavoratori in lotta, pretendendo l'istituzione di un fondo speciale temporaneo che risollevi la condizione economica di chi ormai da 4 mesi non percepisce più stipendio”. La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani rimarrà nei prossimi giorni a disposizione dei lavoratori in mobilitazione, affiancandoli nella loro lotta per risolvere la vertenza salariale imponendo alla multinazionale Omega il pagamento dei salari arretrati e la normalizzazione della situazione.

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