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Notizie di Politica

 

Paolini (Aiop) "Non siamo disponibili alla linea del Piave di Loiero"

23 nov 09 ''La 'linea del Piave' che invoca il presidente Loiero in materia di sanita' in vista di un nemico che abbiamo difficolta' ad individuare nel ministro Sacconi non puo' trovarci disponibili''. Lo sostiene, in una nota, il presidente dell'Associazione italiana ospedalita' privata (Aiop), Enzo Paolini. ''In cinque anni di governo - aggiunge - abbiamo concesso al presidente Loiero, come sanita' privata, tutte le rinunce che ci sono state chieste per uscire dal tunnel della spesa sanitaria e rilanciare il servizio sanitario calabrese in immagine e qualita'. E piu' la cronaca riferiva di casi di malasanita' nei pubblici ospedali, piu' gli uffici dell'assessorato si adoperavano a penalizzare la sanita' privata, comprimendo budget e tariffe, negando pagamenti dovuti, sottoscrivendo accordi che poi non venivano rispettati. Il tutto affidato a funzionari e dirigenti che, manifestamente inadeguati ed incapaci a gestire i processi di razionalizzazione della spesa, venivano mantenuti al loro posto, facendone degli 'intoccabili' risparmiati dal qualsivoglia modalita' di spoil system. Abbiamo ripetutamente ammonito che, con una burocrazia regionale di stampo sudamericano, la sanita' non poteva che degradare ineluttabilmente a livelli da quarto mondo. Convinti che i comportamenti ostili e penalizzanti degli uffici regionali fossero frutto di pregiudizi ideologici da parte dell'assessore Doris Lo Moro, dovemmo difendere i diritti delle nostre strutture da ogni tipo di discriminazione. Ci fu un protocollo d'intesa sottoscritto con l'assessorato per azzerare i crediti pregressi delle strutture private e si dovette assistere al consulente universitario della Regione che, in sede giudiziaria sconfessava, senza alcun imbarazzo, l'accordo che egli stesso aveva stilato e proposto. Un espediente per non pagare il dovuto. Venne in Calabria la commissione dei prefetti Serra-Riccio per verificare lo stato della sanita' calabrese e nessuno invoco' la 'linea del Piave' di fronte alla gravita' delle valutazioni date dalla commissione''. ''A margine di un sopralluogo fatto in provincia di Reggio - dice ancora Paolini - il prefetto Serra ebbe ad affermare che, a confronto degli ospedali pubblici, le case di cura si presentavano come hotel a 5 stelle. Al di la' di un eccesso di enfasi, c'era comunque il dato inoppugnabile che in Calabria era la sanita' privata, con le sue strutture, ad offrire standard qualitativi delle prestazioni in linea con la media nazionale. Un assessorato responsabile, una dirigenza competente ed all'altezza del compito che la situazione richiedeva, avrebbero valorizzato le potenzialita' espresse e riconosciute alla sanita' privata, ma non c'e' peggior sordo di chi non vuole sentire e, piuttosto che spalmare le liste d'attesa sulle strutture private tecnologicamente e professionalmente attrezzate, si e' preferito incrementare l'emigrazione sanitaria fuori regione. Quello che pero' non si puo' tollerare e' l'arroganza che ha caratterizzato le scelte e le decisioni dell'assessorato nei confronti delle strutture private, per sottrarsi al pagamento di crediti maturati ed accertati. Si e' arrivati ad interpretazioni di comodo di pronunciamenti del Consiglio di Stato pur di bloccare strumentalmente pagamenti dovuti per crediti maturati''. ''E' di qualche giorno fa - sostiene ancora Paolini - il comportamento inaccettabile di un dirigente che messo di fronte a dei calcoli errati nella definizione di somme da erogare, si e' inalberato a sostenere che, nonostante gli errori di calcolo, doveva valere la cifra da lui portata al tavolo. Di fronte a comportamenti cosi' scorretti e istituzionalmente squalificati quale disponibilita' puo' trovare la ''linea del Piave'' invocata da Loiero? Nell'inchiesta di Panorama dal titolo 'Vergogna in corsia', pubblicata nel numero del 12 novembre, la Calabria ha la sua parte di squallido protagonismo con l'ospedale Pugliese di Catanzaro, consegnato all'opinione pubblica nazionale come esempio di una sanita' senza regole e senza controlli, carente sotto il profilo fondamentale dell'igiene. A fronte di due miliardi e piu' di passivita' accumulate nella spesa sanitaria e una sanita' da quarto mondo espressa dalle strutture pubbliche, gli uffici dell'assessorato non hanno avuto di meglio da fare che mettere in ginocchio la sanita' privata che, per la sua parte, garantiva servizi e prestazioni di qualita'''. Secondo Paolini, ''qualcuno porta responsabilita' molto pesanti e Loiero, con la sua 'linea del Piave', non puo' chiedere solidarieta' e sostegno se prima non neutralizza chi, per ignoranza, pregiudizio, inadeguatezza, ha ridotto la sanita' calabrese nelle condizioni in cui versa. Il nemico da sconfiggere e' negli uffici regionali ed e' intendimento dell'Aiop dare esecuzione a tutte le sentenze di condanna di Asp e Regione e di annullamento di atti amministrativi che sono state emesse nel corso degli ultimi mesi e che sono state sinora congelate in ossequio allo spirito di leale collaborazione richiestoci. Ne' avremo indulgenza per i responsabili di comportamenti e decisioni che hanno provocato danno erariale. I calabresi, nell'imminenza di una campagna elettorale chiamata a rinnovare la classe di governo, hanno piu' che mai diritto di conoscere dove portano le responsabilita' di chi ha ridotto la sanita' nelle condizioni che per primi i calabresi pagano sulla loro pelle''

Conferenza capigruppo regionale riunita sulla legge elettorale

23 nov 09 La Conferenza dei capigruppo, riunitasi questo pomeriggio, ha incardinato la discussione sulla riforma delle legge elettorale. Dopo l’approvazione della legge sulle “primarie” e la riforma dello Statuto della Regione, il presidente Giuseppe Bova ad inizio dei lavori, ai quali ha partecipato il delegato per le riforme della Giunta regionale Paolo Naccarato, ha illustrato la proposta di riforma “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 febbraio 2005” e il progetto di legge “Riduzione dei costi di funzionamento del Consiglio regionale”. Sulla proposta - i cui punti salienti consistono nell’abolizione del “listino”, al fine di rendere il sistema legislativo compatibile con la fattispecie (introdotta nello Statuto) del consigliere regionale supplente, e nella definizione del numero variabile dei consiglieri regionali in modo da garantire la stabilità della maggioranza - si è sviluppato un dibattito intenso che ha impegnato tutti i rappresentanti delle forze politiche. “I lavori odierni – sottolinea il presidente Bova- hanno rappresentato un contributo costruttivo e sereno, nella direzione di completare, all’insegna della più ampia condivisione, il percorso che porterà all’approvazione delle nuove regole elettorali e alla nuova architettura istituzionale della Regione. A questa Conferenza, in tempi brevi, ne seguirà un’altra per licenziare i progetti di legge definitivi da proporre all’approvazione dell’Aula”. Infine, la Conferenza dei presidenti dei gruppi ha concordato per lunedì prossimo, 30 novembre, la seduta del Consiglio regionale per l’approvazione di tutti i provvedimenti legislativi che hanno avuto esito positivo nelle varie Commissioni.

Pizzini (Pdl) “Brutto episodio di mobbing a San Giovanni in Fiore”

23 nov 09 “Ho sentito l’obbligo morale e civile di intervenire, con un’interrogazione rivolta al Presidente della Giunta Regionale, su un increscioso episodio di probabile mobbing che sembra stia interessando un servizio pubblico dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza”. L’iniziativa è dell’on. Antonio Pizzini, rappresentante del PdL al Consiglio Regionale della Calabria. “Il mio intervento vuole stigmatizzare tutti i comportamenti disdicevoli e lesivi della dignità di uno stimato professionista e di un uomo per bene. Mi riferisco a spiacevoli circostanze di evidente intralcio e di azioni ostative che si starebbero consumando, all’interno di una struttura sanitaria di San Giovanni in Fiore, nei confronti del dottor Mario Talerico. La vicenda, che lo coinvolge in un’incredibile caso di disorganizzazione delle risorse umane e del servizio sanitario, lo contrappone all’assurda sconsideratezza cui viene sottoposto da mesi da parte della dirigenza sanitaria dell’ASP di Cosenza. La situazione, grave in tutti i suoi aspetti e fortemente lesiva della dignità professionale ed umana di uno stimato psicologo clinico, mostra tutta l’inefficienza dei dirigenti dell’ASP di Cosenza e l’evidente malafede, da parte di qualcuno di loro, nei confronti di una persona che i cittadini pagano affinché presti servizi ed assistenza, e non certamente per essere il bersaglio politico o lo svago di qualche mente sadica. Tutto questo è inammissibile: per l’uomo e per la sua immagine professionale, per noi cittadini e per quanti hanno l’obbligo di amministrare correttamente i servizi pagati dalla comunità. Con fermezza, mi rivolgo anche al Direttore Generale dell’ASP di Cosenza, Franco Petramala, affinché intervenga prontamente per un’immediata risoluzione della vicenda e per porre termine ad un eventuale atto di sopraffazione o ad una scellerata disamministrazione delle professionalità di cui dispone l’ASP”. “Non accetterò – continua la nota dell’on. Pizzini – che si provi a giustificare simili iniziative o comportamenti come semplice richiesta di maggiore produttività e migliore servizio. A questi signori ricordo che dove comincia l’abuso, finisce il diritto. Le regole del diritto si differenziano dalle regole morali, in quanto queste non possono essere limitate alla sfera interiore dell’individuo, bensì debbono essere destinate ad un riflesso esterno e regolamentato dei propri comportamenti. Specialmente quando questi riguardano la sfera personale di persone che lavorano e rappresentano un’istituzione. Alcune condotte, particolarmente quelle aventi una rilevanza pubblica, non possono essere lasciate alla determinazione della sola coscienza del singolo e, dunque, a semplici e soggettive regole morali. Così come non possono essere disciplinate solo ed esclusivamente da norme giuridiche. In simili circostanze, accanto ad un’etica privata, si impone un’etica pubblica. Occorre, perciò, ricondurre tali comportamenti anche a valutazioni di correttezza. Condotte e considerazioni su cui devono intervenire efficacemente i direttori Petramala e Scalzo che spero, a seguito di questo mio intervento, sapranno trovare i giusti metodi per riportare nell’alveo della legalità gli ipotetici soprusi. Al di là, comunque, di quanto dovrebbe fare in questi casi la giustizia ordinaria. Intanto, a quanti sono vittime di simili prepotenze rivolgo la mia solidarietà, ma non solo. A loro dico che la mia persona è disponibile per qualsiasi battaglia che riporti la legalità e le regole civili all’interno dei luoghi di lavoro, specialmente di quelli istituzionali, sacri per chi svolge un ruolo pubblico”. Questi i fatti che risalgono al 09 aprile scorso quando, con ordine di servizio del Direttore Sanitario Antonio Scalzo, il dottor Mario Talerico viene incaricato di prestare servizio presso l’U.O. di Medicina del Lavoro del capoluogo silano. Sembrava un normale atto di riorganizzazione dei servizi, invece è stato solo l’inizio di un incubo che ancora perseguita lo stimato psicologo. Pur non avendo mai il dottor Mario Talerico richiesto alcun trasferimento o mostrato insofferenza verso il compito che da 30 anni svolgeva presso il Centro di Salute Mentale di San Giovanni in Fiore, seppure a malincuore, da uomo diligente e rispettoso dell’ordine e della missione del servizio pubblico ha accettato di prestare l’esercizio della propria disciplina lì dove era stato assegnato. Da subito, sebbene per il dottore non c’era né una sede né una sedia. Nonostante le sue adeguate quanto educate rimostranze, per più di un mese non è mai giunta alcuna risposta né tantomeno un’indicazione logistica su dove svolgere le proprie mansioni. Il 13 maggio, invece, forse per premiarlo dell’incredibile quanto inesauribile pazienza, il Direttore Sanitario Scalzo invia un nuovo ordine di servizio al dottor Mario Talerico: erogare, presso il Distretto Sanitario di San Giovanni in Fiore, le proprie mansioni professionali a favore di pazienti e familiari bisognevoli afferenti al reparto di Oncologia medica diretta dal dottor Caputo. Ovviamente, vista la vicinanza degli atti, non possiamo esimerci dal pensare che la dirigenza dell’ASP di Cosenza abbia le idee poco chiare sulla conduzione e l’organizzazione delle risorse umane di cui dispone. Infatti, dopo la tragica esperienza del primo mese passato all’aperto a fornire risposte ai propri pazienti, ancora oggi il dottor Mario Talerico continua a non avere una sede ed una sedia, neanche in questa nuova assegnazione. Inutile sottolineare le innumerevoli missive per una richiesta di spiegazione spedite dal professionista all’attenzione del Direttore Generale dell’ASP, Franco Petramala, al Direttore Sanitario, Antonio Scalzo, e al Direttore del Distretto Sanitario di San Giovanni in Fiore, Dima. Ad oggi totalmente e scandalosamente disattese.

Gentile (PDL) “Scopelliti è il nostro candidato”

23 nov 09 ''Relativamente alle prossime elezioni regionali non abbiamo altro da aggiungere a quanto dichiarato in precedenza, sosteniamo Giuseppe Scopelliti quale candidato a presidente della Giunta Regionale''. Lo dichiara in una nota il vice coordinatore del Pdl Calabria Antonio Gentile, intervenendo sulla presunta investitura dal premier Silvio Berlusconi al medico di sua madre, Bernardo Misaggi, come candidato alla presidenza della Regione Calabria. Il sostegno a Scopelliti, aggiunge Gentile, e' scaturito ''non solo dal percorso politico del sindaco di Reggio Calabria, ma anche dalle discussioni maturate a Roma e dalle convergenza registrate con movimenti politici di centro e autonomisti e dall'adesione entusiasta dell'elettorato''. ''Ricordiamo -dice ancora il vice coordinatore del Pdl- che i rilevamenti sondaggistici, per quanto essi debbano essere interpretati con la massima prudenza, assegnano a Scopelliti un vantaggio abissale nella simulazione con i suoi competitori. Sappiamo che l'attuale fase politica accomuna gli schieramenti opposti in un momento di incertezza che va oltre le conflittualita' dialettiche. Ad essa attribuiamo il rincorrersi di voci che la stampa legittimamente raccoglie ma che non spostano di un millimetro la nostra posizione. Siamo certi -conclude- che nei prossimi giorni sara' fatta definitivamente chiarezza su tutta la vicenda''.

Guccione (PD) "L'Udc deve stare dalla nostra parte"

23 nov 09 “Mai come in questo momento le forze collocate all’opposizione del governo Berlusconi hanno il dovere di contrastare con forza, intelligenza ed incisività la deriva antimeridionalista del governo. In questo contesto un passaggio particolarmente significativo è rappresentato dalla scadenza elettorale di primavera”. Così il segretario del Pd Carlo Guccione intervistato nell’ultimo numero in edicola del settimanale Mezzoeuro. “L’Udc deve stare dalla nostra parte - si legge in un passaggio significativo dell’intervista -. È un partito che ha un forte radicamento nella nostra regione e che nel Parlamento e nel Paese ha trovato molteplici motivi di convergenza con le nostre impostazioni. È una forza importante, con la quale intendiamo costruire una forte alleanza per il bene della Calabria”.

Bordino (Udc) "Chiarezza sulla vicenda Phonemedia"

23 nov 09 “Non possiamo permettere che scendano i riflettori sulla vicenda “Phonemedia”. La Regione deve dare spiegazioni ai circa 2500 lavoratori del call center e a tutti i cittadini calabresi”. È quanto afferma, in una nota, il vicesegretario regionale dell’Udc, Vito Bordino. “Troppe volte la Regione è stata interpellata, anche da me - prosegue Bordino - in merito alla drammatica condizione in cui si trovano a lavorare i dipendenti Phonemedia senza che abbia mai detto alcunché che soddisfi le mille perplessità che ruotano intorno a questa storia”. Bordino, nella nota, “richiama ancora una volta la Regione ad un’assunzione di responsabilità, a circa un mese dal suo primo intervento. La Regione pare abbia stanziato 11 milioni di euro alla società “Phonemedia” per garantire l’avvio dell’attività del call center, un importo che doveva servire a garantire una certa stabilità lavorativa ai dipendenti fino al 2012”. “Come mai - sostiene il vicesegretario regionale dell’Udc - questi soldi sono già finiti? Dove è andato a finire il denaro? Vogliamo sapere come sono stati utilizzati questi soldi e se questi fondi sono stati veicolati in modo diverso rispetto al fine occupazionale cui erano rivolti. La Regione ha proceduto ad effettuare i controlli che avevamo richiesto e a cui è tenuta in quanto finanziatrice del progetto? Nel mese di luglio la società Phonemedia è passata al gruppo Omega e vogliamo sapere se nel corso del tempo il call center ha assunto a tempo determinato o indeterminato operatori in maniera indiscriminata, senza che la stessa società potesse economicamente permetterselo, aumentando il precariato nella nostra terra”. “Chiediamo chiarezza - conclude Bordino - al presidente Agazio Loiero. Esigiamo di conoscere che fine fanno i fondi comunitari, i Por, attraverso cui è stato finanziato il progetto, perché non si debba più dire che la Calabria è la terra delle frodi comunitarie. Noi abbiamo il diritto di sapere””.

Nicolò (Pdl) “A Reggio serve unità di chirurgia pediatrica”

23 nov 09 ''L'azienda ospedaliera 'Bianchi-Melacrino-Morelli' , per il target di copertura territoriale cui e' demandata necessita' un pronto soccorso ed una divisione di chirurgia pediatrica''. E' quanto propone, con una interrogazione al presidente della Giunta regionale il consigliere di Fi-Pdl, Alessandro Nicolo'. ''Il potenziamento delle strutture che assicurino la protezione ed il benessere psicofisico del bambino - sostiene Nicolo' - e' un dovere sociale oltreche' morale per le istituzioni tenuto conto che negli Ospedali riuniti di Reggio le specialistiche pediatriche sono limitate, costrette in spazi insufficienti seppure assolutamente efficienti e di primordine. Pronto soccorso, chirurgia e rianimazione pediatrica sono pero' necessarie, anche alla luce del verificarsi di dolorosi episodi di cosi' detta 'malasanita'' nella nostra regione che colpiscono soprattutto i bambini. Non si tratta, in questo caso, di costruire apparati ospedalieri pletorici o repliche di inefficienze, quanto piuttosto lavorare per affinare le capacita' di risposta dell'azienda ospedaliera alla vasta popolazione che gravita nella sua giurisdizione''. ''Un'azienda ospedaliera come quella di Reggio, che e' proiettata verso l'implementazione di nuovi importanti livelli di diagnostica e cura, come la cardiochirurgia - prosegue la nota - non puo' non annoverare tra le sue 'eccellenze' reparti in grado di dare risposte ai bisogni di sanita' di una fascia di utenza come quella pediatrica e della prima infanzia. Ci sono tutte le condizioni, dal punto di vista professionale e sul piano logistico-organizzativo, per definire efficacemente e celermente i profili del nuovo dipartimento, sanando cosi' quella che appare come una vera e propria cesura dell'offerta sanitaria in campo pediatrico, finora francamente compressa e limitata ai soli aspetti della clinica medica e non anche chirurgica''. Per Nicolo' ''su tale questione e' necessario che la Giunta regionale chiarisca quali siano gli intendimenti programmatori per una riorganizzazione della pediatria e dell'assistenza materna infantile attraverso una 'rete ospedaliera', con l' integrazione degli ospedali presenti in regione tra di loro, con la creazione di una 'rete di assistenza pediatrica', di un reparto di neuropediatria almeno in un presidio calabrese e di un reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica, e quali iniziative si intendano assumere perche' nell'ambito di una riorganizzazione del settore si proceda all'approvazione del 'progetto bambino' che prevede l'attivazione del Pronto Soccorso Pediatrico, della Divisione di Chirurgia pediatrica, della struttura autonoma di rianimazione Pediatrica, del settore di riabilitazione pediatrica e gli ambulatori di supporto alle patologie pediatriche agli Ospedali Riuniti di Reggio''. ''Si tratta - conclude Nicolo'- di manifestare in maniera chiara una scelta politica le cui ricadute avrebbero effetti positivi sull'intero territorio provinciale, tenuto conto che i ventilati processi di ristrutturazione della rete ospedaliera non potranno concludersi esclusivamente in tagli o ridimensionamenti, bensi' dovranno altresi' recuperare la qualita' delle prestazioni e privilegiare le nuove eccellenze'

Sbarra (Cisl) "Governo riduca le tasse del lavoro dipendente"

23 nov 09 “Il Governo ed i poteri locali devono urgentemente adottare provvedimenti legislativi finalizzati a ridurre la tassazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione per sostenere le famiglie, contrastare la povertà e la esclusione sociale, agevolare la ripresa dei consumi e la domanda interna”. Lo ha sostenuto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria, ad una riunione di quadri e delegati della Cisl di Reggio Calabria in vista della manifestazione Provinciale per il Mezzogiorno e la riforma fiscale che si terrà a Reggio il 27 novembre all’Auditorium Lucianum. “È questa - ha aggiunto - una risposta concreta per fronteggiare la crisi finanziaria e la recessione economica che colpisce sopratutto le fasce deboli della società aiutando la crescita e lo sviluppo”. “Un nuovo Patto Fiscale - ha sostenuto Sbarra - nel segno dell’equità e della sostenibilità per lavoratori e pensionati, per colpire evasione ed elusione fiscale e per rafforzare la tassazione sui grandi patrimoni e sulle rendite finanziarie. La Cisl si mobilita il 27 Novembre con Manifestazioni Provinciali in tutta la Calabria per rivendicare più risorse per salari e pensioni e più investimenti per il lavoro ed il Mezzogiorno. La Calabria ha una ragione in più per protestare perché qui più che altrove sono evidenti i segni di una crisi economica e finanziaria che riduce l’occupazione, aumenta i livelli di povertà, comprime i redditi delle famiglie, indebolisce il tessuto industriale e produttivo”. “Meno tasse per famiglie, lavoratori e pensionati e più risorse per il lavoro ed il Mezzogiorno - ha concluso - sono le questioni centrali della nostra mobilitazione che intendiamo sostenere con la forza delle nostre proposte, con il sostegno dei lavoratori, con la coerenza e l’autonomia di un sindacato che rifiuta la logica della contrapposizione fine a se stessa, il pregiudizio politico ed ideologico ed intende invece misurarsi con le controparti sul versante del confronto democratico e della responsabilità per tutelare e difendere gli interessi dei lavoratori e dei pensionati”.

Dima (Pdl) “Installare i tutor sulla 106”

23 nov 09 Il parlamentare Giovanni Dima si rivolge al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli con un'interrogazione a risposta scritta nella quale, in una prima parte, rammenta l'importanza dell'infrastruttura viaria jonica e poi, premettendo che i lavori di ammodernamento della Ss 106 sono tuttora in corso divisi in dodici macrolotti per un investimento totale di 15 miliardi di euro, sottolinea l'importanza di "dare una risposta concreta e immediata, in termini di sicurezza, ai tanti fruitori di questa arteria che, per l'alto numero di incidenti registrati, molti dei quali purtroppo mortali, ha assunto il triste nome di "strada della morte" ed il non invidiabile primato di essere tra le strade meno sicure d'Italia". Il deputato Dima, tenendo presente che l'Anas ha reso pubblico che a partire dalla prossima estate iniziera' la sperimentazione del "tutor" su tre strade nazionali tra le piu' pericolose d'Italia (la Romea, l'Aurelia, la Domiziana), e apprendendo che "da molte relazioni della polizia stradale e della stessa Anas si evidenzia che nei tratti stradali ed autostradali dov'e' installato il sistema di misurazione della velocita' media, la percentuale delle violazioni al codice della strada e degli incidenti mortali legati all'alta velocita' si e' drasticamente ridotta", chiede "se il ministro ritenga opportuno avviare, di concerto con l'Anas, la sperimentazione del tutor anche sulla strada statale 106 al fine di garantire piu' sicurezza alla circolazione e ridurre il numero degli incidenti in attesa del completamento delle opere di ammodernamento della stessa".

Interrogazione di Laratta sul doppio incarico di Lucio Stanca

23 nov 09 Sul doppio incarico del deputato Stanca Laratta ha presentato un interrogazione a risposta scritta all’ on Presidente del Consiglio "Il ruolo di Lucio Stanca, Deputato e Amministratore delegato di Expo 2015 spa, è moralmente accettabile, tenuto conto che lo stesso gode della doppia indennità e risulta assente ad oltre il 90% delle sedute di Montecitorio?" L'on Franco Laratta, deputato del Pd, ha rivolto al Presidente Berlusconi la seguente interrogazione urgente Per sapere PREMESSO CHE Il deputato Lucio Stanca nel 2008 ha partecipato alla quasi totalità delle votazioni in Aula della Camera, con punte che nel settembre 2008 hanno raggiunto la quota del 98,26: 113 su 115 votazioni, Cosa che ha fatto onore al parlamentare in questione e alla Camera dei deputati Ma nell’ ottobre 2009 il deputato Lucio Stanca, (nel frattempo divenuto Amministratore delegato di Expo 2015 Spa) è mancato al 95,78 per cento delle votazioni: su 166 discussioni, ha votato 7 volte. Così in tutte le altre votazioni in Aula da quando l’on Stanca ha assunto il nuovo ruolo di A.d. Un record di assenze che non fa certamente onore all’on. Stanca e getta discredito sull’intera Camera dei deputati. E’ pur vero che la Giunta per le elezioni di Montecitorio, il 21 ottobre 2009, ha deciso che la carica di parlamentare è compatibile con quella di Amministratore delegato e vicepresidente di Expo 2015 Spa, ma rimane da capire se il doppio ruolo dell’on- Stanca sia compatibile con le esigenze di moralità, trasparenze, impegno e presenza che deve garantire un parlamentare della Repubblica rispetto al Paese e alle stesse Istituzioni. A tutto ciò si aggiunga che nei cittadini suscita scandalo il fatto che in casi come questo, il parlamentare goda delle doppia indennità (quella di deputato e quella di amministratore delegato) mentre gran parte del Paese vive in condizioni di profondo disagio economico, stante la grave crisi che attraversa il nostro Paese. TUTTO CIO’ PREMESSO SI CHIEDE DI SAPERE Se il Presidente del consiglio è a conoscenza di quanto sopra esposto E cosa intenda fare, nei limiti delle sue competenze, per evitare il perpetuarsi della condizioni in cui si trova il deputato Lucio Stanca"

Galati (NPsi) “Sulla cittadella regionale Loiero racconta frottole”

23 nov 09 “Sulla Cittadella regionale il presidente Loiero racconta frottole. Apriamo gli occhi e non crediamo alle bugie”. E’ quanto asserisce il capogruppo (è anche il segretario regionale) del Nuovo Psi Francesco Galati, che denuncia: “Per la Cittadella che ancora non c’è, viceversa, si registrano ritardi che sono costati ai calabresi trenta milioni di euro. Ad avviso di Loiero, ciò che non è stato fatto in due anni, sarà fatto in meno di due mesi. Ora - ironizza Galati - è vero che si riconoscono al presidente Loiero abilità di manovra inimmaginabili, ma non risulta ancora che sia diventato uno stregone”. Spiega Galati: “A gennaio, stando alla propaganda di Loiero, i calabresi potranno ammirare, su quella che oggi è una spianata deserta, l’ossatura della Cittadella regionale. Se cosi fosse dovrebbero per davvero intervenire gli esperti dell’occulto, visto che sono passati due anni dalla posa della prima pietra senza che il cantiere di Germaneto facesse un minimo passo in avanti. Chi era presente a quella cerimonia -gennaio 2008 - ricorderà i proclami del presidente Loiero e dell’assessore ai Lavori pubblici Incarnato i quali sostenevano che La Cittadella sarà completata entro due anni e sarà inaugurata prima della fine della legislatura. La fine della legislatura è prossima, ma la Cittadella regionale non c’è, in compenso abbiamo l’ennesima propaganda mistificatoria, quando invece occorrerebbe prendere atto che i fatti sono andati in maniera diversa. I fatti, non i proclami, documentano non un successo ma un fallimento. Non saranno pochi pilastri in acciaio, issati in tutta fretta per l’occasione, a ripagare i calabresi dei gravi danni economici che i ritardi hanno prodotto”. Ricorda Galati: “Avevo formalmente chiesto al presidente Loiero di venire in Consiglio regionale a relazionare su questa sua ennesima operazione fallimentare, illustrando all’Assemblea i costi sopportati a causa dei continui rinvii, ma la possibilità del confronto non è stata mai accordata. Oggi, tuttavia, c’è poco da stappare bottiglie e farsi fotografare con l’elmetto in testa per l’ennesimo annuncio sulla Cittadella; anzi, a voler essere seri, c’è solo da quantificare i danni. Riteniamo - aggiunge Galati - che il danno ammonti a circa 30 milioni di euro, dato che bisogna sommare ai 12 milioni di aumento rispetto alle previsioni iniziali, i 14 milioni di fitti passivi maturati in questi due anni. Insomma, un ulteriore salasso per le casse in rosso della Regione. A essere contenti di questo flop non sono i calabresi, ma soltanto i privati che, grazie a questi ritardi, continuano a fittare enormi superfici alla Regione Calabria. Questi i fatti, le cifre e le inadempienze, e non saranno espedienti come l’ipotizzata web-cam ad annullare il peso di una sconfitta”. Conclude Galati: “Toccherà al centrodestra, tra qualche mese, riprendere in mano la matassa della costruzione della Cittadella regionale, partendo da una rigorosa verifica di quanto è successo in questi anni e individuando le responsabilità di un ritardo che non ha giustificazioni”.

Trematerra (Udc) “Superare i ritardi sull’ospedale della sibaritide”

23 nov 09 ''Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata: non ho altre parole per descrivere la situazione dei servizi sanitari dello Jonio, depotenziati fortemente nel mezzo di dispute tra il Governo regionale e quello nazionale che ritarda, da ormai due anni, la realizzazione del nuovo ospedale''. E' quanto afferma, in una nota, Michele Trematerra, capogruppo dell'Udc alla Regione. ''Ci sono state riunioni di consiglio comunale - prosegue Trematerra - alcune delle quali congiunte tra Corigliano e Rossano a cui abbiamo partecipato, manifestando la nostra adesione e registrando la convergenza di tutte le forze politiche e sociali sulla necessita' di un nuovo, grande nosocomio. Un polo di eccellenza che assembli e razionalizzi l'offerta ed eviti la dispersione attuale. Da due anni, pero', ci sono ritardi e omissioni che rallentano l'inizio dei lavori e generano sfiducia tra la cittadinanza amministrata alle prese, contemporaneamente, con un disinvestimento complessivo rispetto all'esistente che preoccupa e inquieta''. ''La Regione chiede che il dott Spaziante, fino a pochi mesi fa assessore alla sanita', venga sostituito come commissario delegato dal Governo - sostiene ancora Trematerra - ma a noi queste dispute francamente non ci appassioniamo: ci interessano i bisogni di un territorio che viene continuamente mortificato e che e' uno dei piu' importanti, in termini demografici e produttivi, della Calabria. Avevamo ragione noi allorquando mettevamo in guardia la Regione dal pensare unicamente ai grandi progetti (che vanno, certo programmati) tralasciando l'immediatezza e l'urgenza: il rischio che paventavamo, e che si e' tradotto in realta', era che non si facesse nulla sul presente e si ritardassero all'infinito le opere del futuro Chiediamo che venga posta la parola fine a questa querelle e che gli ammalati e i cittadini dello Jonio abbiano risposte certe e significative sui tempi di realizzazione dell'ospedale: nel frattempo non possiamo non denunciare l'involuzione che si nota nell'offerta sanitaria relativa quel territorio''

P. Mancini “Dopo scandalo Marrazzo, qualcuno chieda scusa alla Gardini”

23 nov 09 “Dopo il pasticciaccio brutto di via Gradoli, i trans, il sangue dei poveri morti, la coca e i festini hard, qualcuno, a sinistra ma pure nel centro-destra, dovrebbe chiedere scusa per l' aggressione mediatica ( comprese le progressiste " Jene " di Mediaset ) a Elisabetta Gardini, che aveva allontanato, dai bagni delle donne alla Camera dei deputati, Luxuria”. Così l’ex sindaco di Cosenza Pietro Mancini. “Invece, il furbo ( a Roma usano un altro termine, più efficace : "paraculo" ) ex deputato di Bertinotti divenne una delle tante effimere icone della sinistra in crisi, di progetti e di leadership, e venne ingaggiato, con i milioni del canone, versato dagli abbonati di " matrigna RAI ", da Simona Ventura, miliardaria ma, of course, " de sinistra ", all ' " Isola dei famosi" ( o dei " fitusi, come si dice a Napoli e in Calabria " ? ). Mentre la signora Gardini, molto seria, anti-veline e cattolicissima, venne sostituita nell' incarico di portavoce di " Forza Italia " dal bravo Daniele Capezzone, inserita in fondo alla lista del PDL, in Veneto, dopo due colleghe molto meno note di lei, non rieletta alla Camera ed esiliata a Bruxelles. Quanto alla moglie di Marrazzo, chiedo ai lettori : la collega della vecchia " tele-Kabul ", di curziana memoria, oggi " tele-Berlinguer ", è una pia donna, da fare santa subito,come venne proposto, in alcuni pezzi strappalacrime, da sussiegosi commentatori, o solo una brava signora, un tantinello distratta per non aver capito proprio nulla sulla mega-dispendiosa ( con quali soldi ?) vita " luxuriosa " di Piero, figlio del mitico ( lui si'!) cronista d' assalto della RAI, Giò Marrazzo, scomparso molti anni fa ?

Nasce l’Osservatorio Scolastico Provinciale

23 nov 09 Il 16 dicembre prossimo sarà presentato ufficialmente alla stampa il progetto OSP, Osservatorio Scolastico Provinciale, fortemente voluto dal Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio. E’ quanto è stato stabilito questa mattina nel corso di un cordiale incontro tra l’Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione e all’Edilizia Scolastica, Pietro Ruffolo e il nuovo responsabile dell’USP (Ufficio Scolastico Provinciale), prof. Luigi Troccoli. Con l’assessore Ruffolo erano presenti all’incontro anche la Dirigente del Settore Pubblica Istruzione della Provincia di Cosenza, dott.ssa Gatto, la responsabile del servizio Pubblica Istruzione, dott.ssa Giardini e la responsabile del Progetto-Pilota SIOS (Sistema Informativo Osservatorio Scolastico), dott.ssa Lucente. Nel corso dell’ incontro l’assessore Ruffolo, dopo aver sottolineato la continuità della “politica del fare” della Provincia di Cosenza soprattutto in un settore importante come l’edilizia scolastica, ha dichiarato che “la Provincia di Cosenza, attraverso questo importante progetto, intende costantemente monitorare ed analizzare il grave fenomeno della dispersione scolastica su tutto il territorio provinciale ed attivare tutti gli strumenti e le iniziative necessarie atte a contrastarlo”. “La “dispersione” scolastica –ha dichiarato Ruffolo- è sempre il segno di un fallimento che spesso porta all’evasione dell’obbligo scolastico, ad abbandoni di frequenza, a ripetenze, a ritardi rispetto all’età. Le cause che sono alla base di questo fenomeno sono molteplici e vanno individuate sia nei condizionamenti socio-economici e culturali dell’ambiente di provenienza degli allievi, sia nella stessa scuola”. “Di qui –ha aggiunto l’assessore Ruffolo- la necessità di tenere sotto controllo l’insieme di tutti questi fattori per poter mettere a fuoco strategie di intervento adeguate che non possono che essere di rete, poiché richiedono un’azione sinergica di più agenzie, oltre e assieme alla stessa scuola”. ”Per questo motivo –ha concluso l’assessore provinciale- esprimiamo grande soddisfazione per l’adesione convinta al nostro progetto del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, prof. Troccoli, con il quale auspichiamo di aprire uno stretto rapporto di sinergia e collaborazione”

Manifestazione della CGIL con la Calabria che non si rassegna

23 nov 09 E’ un’analisi a 360 gradi dei bisogni della Calabria quella che la Cgil propone all’attenzione del Governo centrale attraverso la manifestazione regionale che si svolgerà a Cosenza il prossimo 28 novembre. In sei punti cruciali si sintetizza la richiesta sulla necessità di fare uscire la realtà calabrese dalle serie problematiche che ne attanagliano lo sviluppo, per giungere a un tavolo nazionale che ponga delle precise priorità di intervento. Mentre l’esecutivo berlusconiano nega la crisi e presenta una Finanziaria 2010 inadeguata, andando così a penalizzare ulteriormente le aree depresse del Mezzogiorno, i numeri che riguardano la crescita territoriale cadono a picco su tutti i fronti: negli ultimi quindici anni ogni lavoratore dipendente ha lasciato al fisco 6.738 euro cumulati. Nel 2007, rispetto al salario netto medio mensile, rilevato da un’indagine dell’IRES-CGIL, un lavoratore del Sud ha guadagnato il 13,4% in meno. In particolare in Calabria, si registra una diminuzione di 27mila occupati nel rapporto tra II° trimestre 2008-2009, oltre che 35mila posti di lavoro a rischio entro l’anno, il 26% di manodopera irregolare ed il 12,6% di disoccupazione. E’ dunque sempre più urgente l’esigenza di dare una sferzata allo stato delle cose. Il rilancio, secondo i punti principali individuati dalla Cgil, passa quindi, in cima alla scala delle priorità, dalla riqualificazione e dalla bonifica di un territorio martoriato dal dissesto idrogeologico da contrastare con un’azione politica attenta e mirata. La Calabria necessita inoltre di un piano strutturale per il lavoro, che per troppi giovani e donne rimane tutt’oggi un diritto negato. Al Governo si chiede un investimento strutturale per sostenere la Regione e le istituzioni locali nell’azione di stabilizzazione definitiva dei lavoratori LSU LPU rimasti nel bacino. Così come si avanzano proposte di tutela per gli stessi diritti negati di migliaia di immigrati extracomunitari e comunitari che vivono in Calabria. Va affermata una rete di servizi per promuovere un quadro nazionale di politiche attive del lavoro e di sostegno alla permanenza nel mercato. S’impone in questa direzione una riforma organica degli ammortizzatori sociali per affrontare le problematiche poste dalle zone del lavoro precario, del lavoro irregolare ed i lavori marginali che trovano specifica diffusione in Calabria. Il terzo punto sul quale la mobilitazione del 28 vuole porre l’accento, è relativo alle infrastrutture quali l’autostrada, le superstrade, la portualità, l’aeroportualità, la rete ferroviaria, l’alta capacità e via discorrendo. Al Governo viene chiesto di assicurare le risorse essenziali per definire un piano urgente di costruzione, ammodernamento e riqualificazione delle reti idriche. La drammatica emergenza ambientale riconducibile all’allarme circa la presenza delle “navi dei veleni” ha inferto un colpo durissimo alla già provata industria turistica. L’attivazione di un tavolo nazionale sul turismo calabrese, in tal senso, è fondamentale. Il quarto argomento che sarà privilegiato nella manifestazione regionale riguarda le politiche socio-sanitarie, per poi arrivare alle Università e al diritto allo studio, fino alla legalità ed alla sicurezza. E’ forte la necessità di una svolta radicale: per il rilancio dell’economia, per il lavoro, per i diritti e per la tutela del reddito, la Cgil avvia un percorso sulla drammatica economia della nostra regione, rivendicando di affrontare in maniera operativa le criticità della Calabria.

Il Comune di Aiello calabro aderisce alla manifestazione della CGIL

23 nov 09 “Ci sarà anche il Comune di Aiello Calabro alla manifestazione regionale promossa dalla Cgil calabrese per il 28 novembre prossimo a Cosenza”. A renderlo noto è il sindaco, Franco Iacucci. “Ci saremo e saremo in tanti –ha dichiarato Iacucci anche a nome dell’Esecutivo comunale – perché condividiamo totalmente le motivazioni che hanno spinto la Cgil regionale ad indire per il 28 novembre prossimo una giornata di lotta per le regioni del sud sul tema: “Lavoro, sviluppo, legalità al Mezzogiorno per dare un futuro all’Italia”. Saremo con la Calabria degli onesti, che non si rassegna, libera dal malaffare, dalle mafie e dai veleni, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, delle aziende in crisi, dei disoccupati, degli anziani, dei giovani e delle ragazze che cercano lavoro e non vogliono più abbandonare la propria terra”. “Ci saremo –prosegue Iacucci- per chiedere che questa regione non debba mai più subire il linciaggio mediatico mortificante che ha subito e continua a subire sugli organi di informazione nazionali e locali che l’hanno descritta come la terra dei veleni e delle scorie. Ci saremo per dire basta e per chiedere che i nostri operatori economici, i nostri agricoltori, decine e decine di famiglie oneste e perbene che vivevano di turismo, siano una volta per tutte risarcite dell’ingente danno subito”. “Saremo in piazza –conclude Iacucci- per dire basta ad un Governo leghista ed antimeridionalista, che continua a sottrarre risorse alla Calabria e al Mezzogiorno per dirottarle altrove. Noi ci saremo, infine, per dire che il cambiamento è possibile e che anche in Calabria può cominciare una nuova stagione di sviluppo e di progresso”.

Il Pdci aderisce alla manifestazione della CGIL

23 nov 09 “Tutti in piazza per rivendicare ancora una volta i diritti di Calabria e Mezzogiorno letteralmente calpestati da un governo Berlusconi sempre più in crisi e sempre più sotto scacco della vena scissionista della Lega Nord”. Ad affermarlo, in nota, Michelangelo Tripodi, assessore regionale, nonché segretario regionale e responsabile del Dipartimento per il Mezzogiorno del PdCI, annunciando il pieno sostegno e la partecipazione dei Comunisti Italiani alla manifestazione di piazza organizzata per il prossimo 28 novembre a Cosenza “per chiedere al Governo un diverso impegno per il Mezzogiorno e la Calabria dimenticato, mortificato e scippato dalle misure di finanza nazionale”. “E’ necessario alzare forte la voce – spiega Tripodi - contro la politica del governo che sta affossando come mai è accaduto nella storia della nostra Repubblica il Sud d’Italia e in particolar modo la Calabria”. “Un governo che sotto la spinta di Berlusconi e della Lega Nord – aggiunge Tripodi – sta mettendo a punto nella prossima finanziaria il completo collasso delle risorse da destinare alle regioni meridionali proprio in questo periodo di grave crisi economica che vede un aumento vertiginoso della disoccupazione e dell’immigrazione da Sud verso le regioni più ricche del Centro-nord come non accadeva più da tanti anni”. “Un governo – afferma ancora Tripodi - che toglie risorse per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale di Calabria e Mezzogiorno e nel contempo con il sì del Senato assume provvedimenti gravissimi come la vendita pubblica dei beni confiscati ai mafiosi rendendosi complice della criminalità organizzata e che boccia qualsiasi forma di sostegno alle vittime dell’alluvione di Messina per poi concedere alla Lombardia milioni e milioni di euro per far fronte ai danni causati dal maltempo”. Da Cosenza dobbiamo dare quindi l’ennesimo segnale di forza e di unità se non vogliamo cadere in un baratro senza via d’uscita – conclude Tripodi - e noi Comunisti Italiani come sempre saremo in piazza con i lavoratori, i precari, i disoccupati. A fianco alle tante famiglie sempre più povere e umiliate dal governo Berlusconi con il colpevole silenzio di tutti i parlamentari ed esponenti politici calabresi e meridionali del centrodestra che senza batter ciglio continuano a calpestare per interessi personali o per becera propaganda elettorale i bisogni e i diritti dei loro stessi concittadini”.

Laratta (PD) “La Regione applichi la Legge Lazzati”

23 nov 09 "Ora che il Consiglio Regionale si occuperà della Legge elettorale regionale, credo sia necessario prevedere norme molto severe per impedire che personaggi 'sospetti',esponenti di clan mafiosi, condizionino nei territori l'elezione di qualche esponenti piolitico di riferimento. Sarebbe necessario adottare, e rendere applicabili, le norme della cosiddetta 'Legge Lazzati ' (per l'approvazione della quale in sede del parlamento nazionale si sta lottando da tempo), prevedendo cioè la decadenza degli eletti che risultano essere stati votati o fatti votare da clan mafiosi o da gruppi malavitosi. Il Consiglio regionale, evidentemente nei limiti delle proprie competenze, deve impedire a tutti i costi che il consiglio stesso venga macchiato, infangato, da quegli eletti che pur di raggiungere il traguardo non esitano a scendere a patti e stipulare accordi con la criminalità organizzata. Che com'è noto, in Calabria è in grado di muovere pacchetti consistenti di preferenze".

 

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