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Notizie di Politica

 

Zavettieri: "I socialisti uniti parteciperanno alle primarie regionali"

17 nov 09 I Socialisti Uniti - Psi parteciperanno con candidati collegati propria lista alle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Lo ha detto Saverio Zavettieri esponente nazionale dei Socialisti Uniti - Psi incontrando i giornalisti a Catanzaro. Zavettieri ha annunciato un incontro programmatico del partito a Lamezia Terme sabato prossimo con la presenza, tra gli altri, di Bobo Craxi, di parlamentari, rappresentanti delle organizzazioni sociali, delle professioni e uomini delle istituzioni. "Parteciperemo alle primarie - ha aggiunto Zavettieri - non perché esaltiamo questo strumento ma perché nel vuoto di democrazia che c'é e con i partiti svuotati dei loro organismi, le primarie sono comunque un'occasione per fare delle scelte. Saremo presenti, probabilmente come unici competitori rispetto al Pd, con una nostra lista e una rosa di candidature che lanciamo come sfida". Zavettieri, nella conferenza stampa, ha confermato la "chiusura netta verso Loiero e il centrosinistra anche rispetto a possibili cambi di cavallo. I nomi che si fanno - ha detto - sono forse meno responsabili del presidente del fallimento del centrosinistra?". Per l'esponente dei Socialisti Uniti-Psi "la Calabria è in un vicolo cieco e le cause di tale stato di cose sono lontane e recenti. Oggi non c'é più un soggetto istituzionale normale, la Regione, che abbia legittimità e autorevolezza". Nel programma per le elezioni regionali che sarà presentato a Lamezia Terme "ci saranno - ha detto ancora Zavettieri - importanti elementi di rottura. A partire dall'obiettivo di ridurre il peso di una burocrazia regionale legata al potere e faziosa. Altra esigenza è quella di riorientare le risorse dinanzi al fatto che i fondi comunitari da elementi per lo sviluppo sono diventati la cassa continua per tappare buchi. Cosa dire poi di un disboscamento degli enti che non ne ha eliminato nemmeno uno creandone, anzi, degli altri. Non da meno sono i temi dell'ambiente, della sanità in una Calabria che è essa stessa un'anomalia con il Pil che per l'80% è prodotto da pubblica amministrazione e servizi".

Scoppia la polemica sui Coordinatori provinciali del Pdl, Pizzini non ci sta

17 nov 09 Scoppia la polemica all’interno del PdL della provincia di Cosenza dopo la designazione di alcuni coordinatori locali del partito nominati “motu proprio” dal coordinatore vicario, Geppino Caputo. Ad aprire la discussione all’interno del partito, chiedendo il coinvolgimento di tutti gli esponenti regionali e provinciali, è il Consigliere Regionale Antonio Pizzini. “Esistono comportamenti e buoni esempi che ogni appartenente al Popolo delle Libertà dovrebbe attuare e trasmettere ai tanti simpatizzanti ed iscritti al partito, rispetto a quella che dovrebbe essere la giusta coesistenza all’interno di un movimento così vasto e che riguarda le tante e variegate correnti o provenienze che ne fanno parte. Esistono, poi, interessi politici che non possono essere più individuali o di parte ma solo rappresentativi di una pluralità che si rispecchia nel rispetto delle regole, dell’organizzazione di un grande partito e del bene comune. Esistono, infine, i territori e gli uomini che la rappresentano con grande impegno politico che non possono ritrovarsi mortificati dalle ambizioni del singolo. Il PdL non è una scuola in cui si tengono corsi di giardinaggio, in cui ognuno pensa di coltivarsi il proprio orticello, ma un partito serio e innovativo rispetto alle vecchie logiche di potere. Ricordo al coordinatore vicario Caputo che questo partito, sin dalla sua nascita, mostra tutta la sua efficienza ed il suo valore attraverso un sistema di coesione e coordinamento che vuole, con i suoi buoni esempi, dare a questa nostra regione il senso del cambiamento e del buon governo”. Questo l’incipit dell’esponente regionale come motivazione al suo forte dissenso circa quanto sta succedendo in questi giorni in molti comuni della provincia cosentina. “Se Geppino Caputo intende candidarsi alla prossima tornata delle elezioni regionali – prosegue Antonio Pizzini – dia immediatamente le sue dimissioni dal coordinamento provinciale del partito. Sarebbe questo un segnale di correttezza e rispetto verso tutti gli esponenti del partito e verso i prossimi candidati alla campagna elettorale per il Consiglio Regionale. Lo faccia, senza nominare coordinatori locali a lui vicini con l’intento di costruire avamposti sul territorio. Questo suo comportamento scorretto ha già creato malumori e strappi all’interno di molte aree della provincia. Per questo motivo chiedo al Coordinatore Regionale del partito, Peppe Scopelliti, al Vice-Coordinatore, Tonino Gentile, al Capogruppo in Consiglio Regionale, Pino Gentile, e al Coordinatore Provinciale, Sergio Bartoletti, di indire immediatamente un incontro che definisca la questione e azzeri quanto assegnato, a senso unico, da Geppino Caputo”.

Lo Moro (Pd) “Grave sabotaggio a comunità Progetto Sud”

17 nov 09 La parlamentare del Pd Doris Lo Moro, segretario della commissione Affari Costituzionali della Camera, ha rivolto al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, un'interrogazione in merito ad un grave atto intimidatorio avvenuto a Lamezia Terme ai danni della Comunita' ''Progetto Sud''. La comunita', retta da don Giacomo Panizza, ricorda la deputata, ''opera da piu' di trent'anni nel territorio lametino, le cui strutture sono ospitate in locali confiscati ai clan della ''ndrangheta''. Lo Moro, che nei giorni scorsi e' stata in visita dai destinatari dell'intimidazione, ricorda che, nella notte tra il 2 e il 3 novembre, sono stati tranciati i freni ed e' stato manomesso il sistema ABS di due autovetture di proprieta' di ospiti della ''Progetto Sud''. ''Una delle due macchine, una Fiat Doblo' adibita al trasporto di persone con disabilita' - fa rilevare - appartiene a Nunzia Coppede', presidente della FISH (Federazione italiana per il Superamento dell'Handicap) Calabria''. L'on. Moro aggiunge che la Coppede', ''attivissima rappresentante del mondo dei diversamente abili, si trovava con altre persone a bordo dell'auto alla quale erano stati tranciati di netto i tubi dei freni: solo grazie al tempestivo azionamento del freno a mano da parte di chi era al volante sono state evitate gravi conseguenze''. Il sabotaggio dei due veicoli, scrive Doris Lo Moro, ''rappresenta un gravissimo atto intimidatorio nei confronti della ''Progetto Sud'', impegnata quotidianamente in molteplici attivita' di carattere sociale, quali incontri sulla legalita' e su tematiche economiche, riabilitazione motoria e recupero dei tossicodipendenti. Le modalita' di manomissione delle due autovetture, che avrebbero dovuto percorrere una discesa ripida per immettersi sulla strada comunale, portano anzi a ritenere - si legge nell'interrogazione - che chi ha agito abbia messo in conto di poter nuocere alle persone che avrebbero viaggiato sui veicoli, accettando conseguentemente il rischio di minare, anche in maniera grave, alla loro incolumita'''. Lo Moro chiede al ministro dell'Interno ''quali valutazioni intenda fornire in proposito'' e ''se siano state attivate indagini riguardo al sabotaggio operato ai danni delle due autovetture''.

Capigruppo Pdl regione: Loiero come Caronte

17 nov 09 ''Loiero ha parlato di un Sud dove si vive un inferno, come se non stesse parlando un governatore, reduce da cinque, infruttuosi anni ,di Governo: se il Sud e' un inferno, lui, Bassolino e Vendola sono i Caronte che lo stanno facendo sprofondare sempre piu' giu'''. Lo affermano i capigruppo di Fi, Gentile, An, Sarra, Psi, Galati, La Destra, Limido, Popolari e Liberali verso il Pdl, Chiappetta, Liberaldemocratici , Nucera. ''Non abbiamo mai personalizzato la battaglia politica e non iniziamo certo a farlo ora- scrivono i capigruppo- e riteniamo che sia tutta la coalizione di centrosinistra ad avere fallito .Non possiamo, pero'- prosegue la nota- accettare che Loiero svolga la parte del governatore che accentra tutto il il potere e lo avoca a se' e dell'oppositore, certamente colto, che introduce elementi di sociologia urbanistica ed antropologica per scaricare, non si sa su chi, le colpe dell'attuale situazione di stallo del Mezzogiorno. La stagione dei Governatori che ha accompagnato sotto lo stesso tetto Bassolino, Vendola e Loiero-concludono i capigruppo- e' finita e con essa e' smarrita la speranza che gli elettori meridionali avevano riposto in loro per cambiare uno stato delle cose che appare sempre piu' incrostato e insufficiente''.

Sbarra (Cisl) “Mobilitazione per un nuovo patto fiscale”

17 nov 09 Il Comitato Esecutivo della Cisl Calabria riunito a Lamezia Terme condivide e sostiene l'avvio della mobilitazione nazionale programmata dalla Cisl Nazionale per venerdì 27 novembre per sostenere i salari e le pensioni, per rivendicare risorse ed investimenti a favore del Mezzogiorno, per chiedere al Governo provvedimenti urgenti finalizzati a ridurre le tasse ai lavoratori e pensionati. In Calabria saranno cinque le manifestazioni provinciali della Cisl a partire dal 27 novembre e numerose le riunioni sui luoghi di lavoro e nei Comuni per rivendicare più aiuti alle famiglie e meno tasse per lavoratori e pensionati. "La Calabria - afferma il segretario generale Cisl della Calabria, Luigi Sbarra - ha una ragione in più per protestare e per mettere in campo iniziative di lotta e di mobilitazione a favore di un nuovo Patto Fiscale nel segno dell'equità e della sostenibilità per lavoratori e pensionati, per colpire evasione ed elusione fiscale e per rafforzare la tassazione sui grandi patrimoni e sulle rendite finanziarie. Il Governo Nazionale deve urgentemente adottare provvedimenti legislativi finalizzati a ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione , sulle famiglie e sui precari che più di altri pagano il prezzo della crisi attraverso la perdita costante di potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni". "Meno tasse, nazionali e locali, per lavoratori - prosegue - e pensionati consente da un lato di rilanciare e sostenere i redditi delle famiglie dall'altro agevolare la ripresa dei consumi , delle produzioni , l'occupazione ed il lavoro. Per tali ragioni la Cisl Calabrese darà luogo da Venerdì 27 Novembre ad iniziative di lotta e di mobilitazione nelle Città e nei Territori , con assemblee e riunioni sui luoghi di lavoro e nelle comunità locali chiamando a confrontarsi sulle nostre proposte non solo i lavoratori e pensionati ma anche le rappresentanze delle associazioni di impresa , le istituzioni e la politica , il mondo delle associazioni e della società civile. Le Manifestazioni Provinciali sono, inoltre , necessarie anche per manifestare l'allarme e la preoccupazione dei lavoratori sugli effetti della crisi economica che , specie in Calabria, produce effetti pesanti e negativi sulla tenuta dei livelli occupazionali, l'impoverimento dei redditi delle famiglie, l'allargamento dell'area della precarietà e della esclusione sociale". Sbarra ha evidenziato inoltre che "il Governo Nazionale e la Giunta Regionale della Calabria devono urgentemente definire un quadro di iniziative utile per rilanciare la crescita e lo sviluppo attraverso la immediata attivazione di tutte le risorse pubbliche disponibili da trasformare in nuove opportunità ed investimenti nei comparti delle costruzioni, infrastrutture, nelle piccole e medie imprese, nelle politiche ambientali e di forestazione produttiva, per riformare e riqualificare i servizi sanitari e quelli sociali sostenendo in primo luogo famiglia , povertà , non autosufficienza , precariato. E' necessario inoltre un fattivo impegno della politica nazionale a favore del mezzogiorno troppo spesso penalizzato da comportamenti antisociali ed antimeridionali che riducono le potenzialità e le opportunità di crescita e di sviluppo". "La Cisl Calabria - conclude Sbarra - chiede l'apertura di una fase di confronto tra Governo, Regioni, Imprese e Sindacato per negoziare un nuovo Patto di Responsabilità a favore del Mezzogiorno che definisca priorità, risorse, investimenti e tempi di realizzazione degli interventi per lo sviluppo, la crescita socio-economica, l'occupazione".

Magarò “Innovare le pubbliche amministrazione con strutture efficienti”

17 nov 09 “Dalla società calabrese emerge una domanda di strutture amministrative efficienti e qualificate, di classi dirigenti credibili, di nuove regole di governo. L’efficienza degli apparati amministrativi è un mezzo per conseguire più rapidamente e con minori costi finanziari e sociali finalità pubbliche e traguardi collettivi”. Così in una dichiarazione Salvatore Magarò, consigliere regionale della Calabria. “Nella nostra regione –afferma- necessita i contesti organizzativi rapidi, trasparenti, automatici ed efficienti, dal volto umano, amichevoli con cittadini ed imprese. Per queste ragioni è necessario utilizzare il criterio della premialità, dell’incentivazione, dei circuiti eccellenti. Bisogna dare più risorse alle amministrazioni comunali che combattono l’abusivismo e la illegalità, che perseguono equilibrio finanziario e sviluppo, che riducono i tempi delle procedure burocratiche ed organizzative, che spendono più velocemente e meglio le risorse finanziarie pubbliche. Tutto ciò serve a incoraggiare comportamenti e prassi virtuose e, di contro, a scoraggiare comportamenti e prassi viziose. Questi principi erano contenuti in una mia proposta di Legge presentata nel novembre del 2005, era un modo per segnalare da che parte stava la Regione Calabria. Pensavamo che fosse dalla parte delle istituzioni efficienti e con i territori che lavorano per lo sviluppo. Di quella proposta, mai approdata in Consiglio, si sono perse le tracce. Auspico possa essere uno dei punti prioritari del programma e dell’azione di governo della prossima legislatura”.

Trematerra (Udc) “Poco etico bandire concorsi a fine consiliatura”

17 nov 09 “L’eticità cui la buona politica deve assolutamente uniformarsi, soprattutto in una regione fragile come la nostra, in questo preciso frangente, a mio avviso, deve tradursi nell’evitare di fomentare nei cittadini il sospetto che la Pubblica Amministrazione sia di parte” E’ quanto afferma il capogruppo dell’Udc , Michele Trematerra che aggiunge: “buona norma è che la Regione, gli Enti sub regionali e l’intera filiera di Enti pubblici presenti sul territorio calabrese, ad esempio Ferrovie della Calabria, Anas, Sorical ecc., non bandiscano concorsi se non per casi di conclamata urgenza. La Regione, in particolar modo – continua Trematerra – e tutti i suoi satelliti che godono, pur essendo finanziati da denaro pubblico, di autonomia amministrativa e gestionale dovrebbero dare il buon esempio almeno per due ragioni. La prima ragione è che, bandendo concorsi, a poco tempo dalla conclusione della legislatura, si insinua facilmente il dubbio che a monte vi possano essere operazioni sfacciatamente clientelari, di dubbia utilità pubblica e di mero interesse partitico o addirittura personale. La seconda ragione – continua Trematerra – concerne il dovuto rispetto istituzionale che chi governa oggi la Regione, deve far salvo nei confronti di chi, da qui a qualche mese, lo sostituirà per volere del popolo calabrese. E’ improprio, iniquo se non illecito, assumere in qualsiasi forma, personale che potrebbe, per una serie di valutazioni obiettive, non essere né adeguato né funzionale alle iniziative che la nuova maggioranza politica che si insedierà dopo il voto di marzo intenderà assumere.” “Ritengo che il processo di rinnovamento - conclude il capogruppo dell’Udc - non possa essere disgiunto dalla pratica della buona politica se non si vuole correre il rischio di pronunciare l’ennesima formula vuota”

Gentile (Pdl) “Fermare i concorsi sotto elezioni”

17 nov 09 "Trematerra ha ragione: la Regione deve sospendere tutti i concorsi esterni dal primo gennaio. Sarebbe grave se si svolgessero durante la campagna elettorale". Lo afferma in una nota il senatore e vice coordinatore vicario del Pdl della Calabria, Antonio Gentile. "La pubblica amministrazione - aggiunge - è terza e, come afferma Loiero, in Calabria c'é un a forte cultura del bisogno. Sarebbe quindi poco etico bandire concorsi a tre mesi dalle elezioni. Si tratterebbe della solita manovra clientelare che rischierebbe solo di inquinare il consenso che, invece, deve rimanere libero". "Cosi come deve essere libero - conclude - l'accesso alla Pubblica amministrazione attraverso meccanismi concorsuali che, e su questo tutta la classe politica deve interrogarsi, devono essere realmente meritocratici".

Tripodi (Pdci) “Vendita beni confiscati, proposta scioccante”

17 nov 09 “Una proposta scioccante con cui il governo Berlusconi tende vergognosamente la mano alla criminalità organizza”. Così, in una nota, Michelangelo Tripodi, assessore regionale e responsabile del Dipartimento per il Mezzogiorno del PdCI, commenta il sì del Senato che consente la vendita pubblica dei beni immobili confiscati ai mafiosi. “Quello che si è consumato al Senato nell’ambito del maxiemendamento presentato dal governo alla legge finanziaria – sottolinea Tripodi – è un provvedimento devastante e umiliante sotto tutti i profili. Un regalo del governo Berlusconi ai mafiosi che potranno rimpossessarsi dei beni che la giustizia gli ha sottratto. Un provvedimento solo per riciclare denaro sporco nelle casse dello Stato. E’ fuori da ogni ombra di dubbio, infatti, che saranno gli stessi mafiosi a riacquistare i beni confiscati con il doppio beneficio di riciclare denaro sporco proveniente dal traffico di droga, dalle estorsioni e via discorrendo”. “Un atto scellerato – aggiunge Tripodi – che cancella il sacrosanto principio per cui si è tanto lottato dell’uso sociale dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose e lega le mani alla stessa magistratura che proprio attraverso la confisca dei beni ha in pugno l’arma fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata come spesso dichiarato dai vertici dell’antimafia e dai magistrati antimafia che operano quotidianamente sul campo”. “Dati alla mano – afferma ancora Tripodi - sarebbero ancora oltre 3000 i beni immobili confiscati da destinare. Milioni e milioni di euro di capitale che ritorneranno patrimonio della ‘ndrangheta, della mafia siciliana, della camorra e di altre organizzazioni criminali, attraverso società di comodo, prestanomi, imprenditori e professionisti corrotti. Una vera e propria manna per i mafiosi che proprio sugli investimenti immobiliari fondano la propria ricchezza e il proprio potere criminale ripulendo quantità enormi di denaro frutto di attività illecite e delinquenziali”. “Così il governo e la maggioranza di centrodestra si macchiano dell’ennesima vergogna – conclude Tripodi – schiaffeggiando chi lotta contro la prepotenza e l’arretratezza mafiosa, umiliando chi ha il coraggio di ribellarsi e di denunciare le gravi ingiustizie subite. Un’ingiustizia sociale inquietante anche dal punto di vista culturale, contro il riscatto civile della parte onesta e laboriosa della società. L’ennesima vergogna targata Silvio Berlusconi e centrodestra a cui bisogna necessariamente ribellarsi e su cui è doveroso un intervento deciso dei piani alti della giustizia e della magistratura”.

Callipo “Lo Stato risponde ai problemi del sud con i regali alle cosche”

17 nov 09 “Lo Stato al Mezzogiorno in panne risponde con lo slogan della Banca del Sud e con regali inattesi alla mafia”. Così Pippo Callipo candidato alla presidenza della regione a proposito del provvedimento del Governo circa i beni confiscati alle cosche. “Unendo i pezzi, -aggiunge- si evince che il Governo non ha intenzioni di affrontare la nuova questione meridionale, che ha, proprio nello sviluppo economico e nella lotta alla mafia, i due capisaldi cruciali. Mettere in vendita i beni confiscati alle ‘ndrine, anziché destinarli a usi sociali, significa consentire ai mafiosi di riaverli e, di fatto, indebolire la resistenza democratica alla mafia che nel Sud è una presenza importante, grazie ad associazioni varie e imprenditori coraggiosi. Prima di chiedere ai meridionali da che parte vogliano stare, se con lo Stato o con la mafia, sia il Governo a chiarirsi le idee. Il provvedimento assunto dal Senato, non solo è aberrante, ma lancia un messaggio mortificante ai giovani meridionali che, attanagliati dall’assenza di lavoro e da uno Stato latitante, non comprendono a che gioco si stia giocando. Mi auguro che ci sia tempo per riconsiderarlo, perché non si può consentire il peggio per fare cassa. Il Mezzogiorno ha bisogno non di altri carrozzoni pubblici, ma di un sistema bancario competitivo, che sia disponibile a esaminare la fondatezza delle proposte d’impresa e finanziarle, anche per evitare che gli imprenditori, stretti dall’emergenza, ricorrano agli usurai. E poi ha bisogno di un contrasto alla mafia serrato e dichiarato senza incoerenze, perché la mafia nel Sud significa anzitutto sottosviluppo e bassa qualità della vita.”

Guerriero (PS) “No alla vendita dei beni confiscati alle cosche”

17 nov 09 “Rendere possibile la vendita dei beni sequestrati alle mafie, come intende fare questo Governo, rappresenta, soprattutto visto dall’ottica della Calabria, un fatto gravissimo”. E’ categorico il consigliere regionale del Ps, Giuseppe Guerriero, che è stato anche presidente della Commissione regionale Antimafia. Aggiunge: “Significherebbe, infatti, correre il rischio di far comprare alla stessa mafia i beni confiscati; cosa davvero inaccettabile per la democrazia, soprattutto in un momento di crisi acuta del sistema economico. In Calabria l’operazione di assegnazione dei beni confiscati alle mafie a cooperative, enti e soggetti del volontariato, che hanno dimostrato senso civico, amore per la propria terra, rispetto della legalità e intrecciato con il territorio in cui i beni si trovano un dialogo in difesa della democrazia, si è dimostrata di estrema positività e dagli esiti apprezzabili”. Conclude Guerriero: “Non c’è dubbio che si è in presenza di una decisione del Senato che esige alla Camera una riconsiderazione ferma e trasversale sul piano politico. E’ in discussione un principio fondamentale su cui associazioni meritorie come ‘Libera’ si battono da anni. La Calabria, sono sicuro, farà sentire la sua voce alta e ferma, che è la voce di chi sta dalla parte della legalità e contro la mafia”.

Laratta (Pd) “Straordinari decurtati del 50% ai poliziotti”

17 nov 09 Interrogazione dell’on. Franco Laratta ed e altri parlamentari al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni sull’operazione della cattura del boss Raccuglia dove gli straordinari sono stati decurtati del 50%. Premesso che –è scritto nell’interrogazione del parlamentare- in seguito all’arresto del boss della mafia Mimmo Raccuglia, alcuni agenti della squadra ‘catturandi’ della Mobile di Palermo, hanno affermato- secondo quanto riportato da Repubblica del 17.11.2009-: “Non chiamateci eroi perché arrestiamo i boss latitanti; questo è il nostro lavoro. Piuttosto, chiamateci eroi perché siamo dei dipendenti statali che pagano di tasca propria per lavorare al meglio"; -da mesi, da più parti d’Italia viene segnalato ai parlamentari e agli organi di stampa, che non ci sono soldi per le missioni fuori sede dei poliziotti impegnati in operazioni molto delicate e rischiose, come quelli che in Sicilia hanno arrestato Raccuglia e prima ancora Lo Piccolo e Provenzano. Tutto cio’ premesso si chiede di saperese risponde a verita’, e come il Governo ritiene immediatamente di reagire,che: -"I tagli al comparto sicurezza sono stati il peggiore ostacolo che i poliziotti hanno dovuto fronteggiare in questi mesi", (secondo quanto affermato da Franco Billitteri, segretario provinciale del sindacato di polizia Siap di Palermo) -i rimborsi per le missioni fuori dalle città sono ormai bloccati da mesi, gli straordinari vengono pesantemente decurtati e i rimborsi per i pasti durante le missioni arrivano con nove mesi di ritardo - i tagli alle risorse destinati alla sicurezza hanno determinato che le indagini antimafia sono proseguite con i risultati di sempre, ma i poliziotti impegnati hanno dovuto anticipare le spese, provvedere a pagare di tasca propria, fare fronte con fondi personali a qualsiasi necessità, prevista ed imprevista, al fine di evitare di bloccare le indagini e di rinviare le operazioni in corso. In sostanza, i poliziotti impegnati, non solo hanno prestato il servizio dovuto con grande impegno, coraggio, passione, ma hanno dovuto pagare anche le spese e i costi delle stesse operazioni-ai dipendenti di uno degli uffici più efficienti d'Italia -la sezione catturandi di Palermo- sia stata pagata solo la metà della voce produttività del 2008;-gli stessi hanno dovuto attendere due anni per vedere in busta paga gli straordinari fatti sulle montagne di Corleone a caccia di Provenzano. E altri due anni per gli straordinari dopo l'arresto di Lo Piccolo - agli stessi poliziotti della catturandi di Palermo, è stato pagato soltanto il 50 per cento della somma prevista per gli straordinari effettuati, come ha denunciato il Siap.

Ammortizzatori sociali, la Provincia di Crotone istituisce unità di crisi

17 nov 09 Si è tenuto ieri presso la sala Giunta della Provincia di Crotone l’incontro del Comitato tecnico dell’unità di crisi provinciale per discutere il Piano d’intervento territoriale rivolto al bacino dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, per la riqualificazione e riconversione professionale per il reimpiego. Convocato da Pietro Durante, assessore provinciale al Lavoro e formazione professionale, il comitato ha iniziato subito con la verifica della crisi occupazionale e verificare la situazione produttiva del territorio provinciale, in applicazione a quanto previsto dalla legislazione che regola la concessione in deroga degli ammortizzatori sociali. Durante, introducendo i lavori, ha informato sulla manifestazione di interesse per l'individuazione di lavoratori ultracinquantenni per la concessione di contributi per la prosecuzione volontaria della contribuzione, pubblicato sul B.U.R.C. n. 45, del 06 novembre 2009, della Regione Calabria. Questo bando permetterà il raggiungimento dei requisiti pensionistici ai disoccupati che abbiano più di 50 anni ed ai quali occorrano meno cinque anni di contribuzione e che non hanno cessato di usufruire del trattamento degli ammortizzatori sociali o che non si trovano nelle condizioni di goderne pur avendo prestato attività di lavoro subordinato. L’assessore provinciale ha anche comunicato che è stato pubblicato sul B.U. della Regione Calabria. n. 45, del 06 novembre 2009 - parte III il bando per la presentazione di candidature da parte degli enti di cui all'art. 3, lettera A) della Legge Regionale 19 novembre 2003, n. 20, interessati all'utilizzazione di soggetti disoccupati in condizioni di svantaggio occupazionale e di marginalità in attività socialmente utili e di pubblica utilità. La riunione del comitato è stata condotta dal Responsabile dell’unità di crisi Salvatore Barresi che ha evidenziato l’esigenza che bisogna attivarsi per chiudere tutti gli accordi territoriali per le aziende crotonesi in stato di crisi, prestando attenzione al monitoraggio concreto e attuale di tutte le situazioni presenti nel territorio provinciale. Barresi, con la collaborazione di Luigi Quintieri e Armando Belcastro dello staff dell’assessore al Lavoro, ha spiegato l’importanza del “Patto per il Lavoro”, ossia di quel documento politico istituzionale di programmazione e sviluppo che va architettato in riferimento al Piano regionale per le risorse umane 2010, nonché dalle risorse offerte dal FESR e dal FAS 2007-2013, cercando di modellare il tutto al nostro territorio, soprattutto per quei 249 lavoratori in cigs e mobilità della realtà crotonese. Su questo punto Labonia della Cgil ha dichiarato l’importanza dell’utilizzo delle risorse per affrontare la grave crisi che sta attraversano il territorio. Daniela Ruperti, direttore di Confindustria Crotone ha comunicato che i suoi uffici sono già al lavoro per il monitoraggio al fine di capire se sussistono delle situazioni da poter trattare con gli strumenti degli ammortizzatori in deroga, e che, come affermato Ferrazzo dell’Inps, devono essere conosciuti ed utilizzati in tutte quei casi in cui è possibile. Il comitato tecnico provinciale ha programmato una serie di incontri per redigere le azioni-proposte e procedere a licenziare il piano d’intervento territoriale sulla base del piano strategico e il piano formativo provinciale. All’incontro erano presenti Rita Morandi, per il centro per l’impiego, Ferrazzo dell’Inps di Crotone, Ida Martire per Italia Lavoro Ministero del Lavoro, Maria Saggese Dirigente provinciale, ed i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Il 20 presentazione a Roma della manifestazione nazionale contro il ponte

17 nov 09 Venerdi 20 novembre alle ore 11,00 presso la Casa delle culture di Roma sita in Via S. Crisogono, 45 - Trastevere (tra Piazza Sonnino e Piazza Mastai), la Rete No Ponte terrà una conferenza stampa per presentare le ragioni della manifestazione del prossimo 19 dicembre a Villa San Giovanni (Rc). Verranno illustrati i contenuti della piattaforma, lo stato delle adesioni del progetto “Artisti contro il Ponte” ed il nuovo logo della Rete, creato per l’occasione dal vignettista Vauro. A muovere il movimento calabrese e siciliano contro la costruzione del ponte sullo Stretto, che in questi anni è confluito nella Rete No Ponte, oltre alle ragioni tecniche, vi sono altre ragioni altrettanto gravi ed ancor più urgenti, ovvero quelle relative alla speculazione finanziaria ed alla logica dello sfruttamento sfrenato e distruttivo del territorio. Finalmente è evidente e manifesto che in Calabria, nei mari e nelle montagne calabresi, la 'ndrangheta ha seppellito rifiuti tossici e nucleari per lucrare sullo smaltimento delle scorie scomode. Ripartire da Amantea, quindi, da quel 24 ottobre, data in cui i calabresi hanno dimostrato di aver acquisito la consapevolezza di vivere su terreni avvelenati. La questione del Ponte è certamente calabrese e siciliana, ma riteniamo che debba essere considerata di interesse nazionale ed internazionale: un contenitore di lotte per l’ambiente e contro la politica speculare. Perciò la Rete ha scelto per il 19 dicembre Villa San Giovanni, al suo fianco ci saranno le realtà calabresi e siciliane che hanno fatto propria la piattaforma, ma cercherà di coinvolgere tutte le realtà che in Italia si battono per la difesa del proprio territorio. Interverranno i rappresentanti della Rete No Ponte di Calabria e Sicilia. Saranno, inoltre, presenti alcuni artisti aderenti all’appello e gli esponenti delle organizzazioni nazionali che hanno fin qui aderito: Antonino Morabito per Legambiente, Maria Campese per il Partito della Rifondazione Comunista, Eva Catizone per Sinistra e Libertà, Partito dei Comunisti italiani, WWF Italia e altri..

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