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Notizie di Politica

 

Bevacqua (PD) “Dodicimila domande per 342 bonus sociali, grave disagio”

06 nov 09 “Desidero ringraziare pubblicamente i responsabili dei Centri per l’Impiego e tutti i dipendenti della Provincia di Cosenza per la gran mole di lavoro a cui si sono sottoposti in queste settimane per riuscire a fornire ai nostri concittadini tutte le informazioni necessarie sul bando regionale che prevede l’erogazione di un bonus sociale a 342 disoccupati della nostra provincia”. E’ quanto afferma, in una nota, il Vicepresidente della Provincia di Cosenza, Domenico Bevacqua, anche nella sua qualità di Assessore alla Formazione Professionale e al Mercato del Lavoro. “Nei giorni scorsi -prosegue Bevacqua- ogni Centro per l’Impiego della nostra provincia è stato sottoposto ad un vero e proprio tour de force, avendo registrato un numero di domande così elevato che spesso molti nostri dipendenti sono stati costretti a rimanere in ufficio anche oltre il normale orario di lavoro. Le domande pervenute, infatti, a fronte di 342 bonus da assegnare, ammontano a circa dodicimila e sono così distribuite su tutto il territorio provinciale: • Centro per l’Impiego di Cosenza circa 5500 domande • Centro per l’Impiego di Paola circa 2500 domande • Centro per l’Impiego di Castrovillari circa 1600 domande • Centro per l’Impiego di Corigliano circa 1500 domande • Centro per l’Impiego di Rossano circa 700 domande “Un numero così elevato di richieste –aggiunge Bevacqua- evidenzia la grave situazione nella quale versano migliaia di famiglie nella nostra provincia e in Calabria. Un dato per nulla opinabile e che, anzi, è parziale rispetto al progressivo aumento della povertà e del disagio sociale che vanno ben oltre il numero delle domande presentate e rispetto a cui dobbiamo rilevare la mancanza assoluta di interventi attivi da parte dello Stato ed una completa sottovalutazione di un fenomeno concentrato soprattutto nelle regioni meridionali. Per quanto riguarda il bando in oggetto, pur dando atto alla Giunta Regionale di aver assunto un’ iniziativa lodevole che supplisce, in qualche modo, all’assenza di politiche da parte del Governo Centrale, l’elevato numero di domande ricevute ci spinge ad affermare che avevamo ragione quando, in sede di confronto istituzionale, sostenevamo che era necessario recuperare altre somme per evitare di creare attese ed aspettative inutili sul territorio”. “Per questo motivo –prosegue il Vicepresidente della Provincia- il Presidente Oliverio chiederà nei prossimi giorni al Presidente Loiero di lavorare in tale direzione, al fine di allargare ulteriormente la platea dei beneficiari”. “Evidenziato tutto ciò -conclude Bevacqua- riteniamo, comunque, di aver svolto al meglio il nostro ruolo e di poter affermare che rispetteremo appieno i tempi prestabiliti dal bando, trasmettendo tempestivamente alla Regione tutti gli elementi utili per la pubblicazione della graduatoria sul Bollettino Regionale. Concludo sottolineando, ancora una volta, la professionalità, la competenza e l’abnegazione del nostro personale che ha saputo governare un bando non facile da interpretare”.

Pignataro (SeL) “No al trasversalismo di Callipo”

06 nov 09 “Abbiamo evitato in molte occasioni di intervenire su una questione, certamente importante, quale è la candidatura alla Presidenza della Regione, perché, in corso di formazione del soggetto politico “Sinistra e Libertà”, occorre eleggere gli organismi dirigenti regionali e provinciali (cosa che stiamo facendo, in vista dell’Assemblea nazionale costituente del 19 Dicembre prossimo). E subito avviare al loro interno una grande discussione sull’esperienza del governo del centrosinistra in Calabria, sul programma, i progetti e le priorità che la sinistra deve porre alla coalizione e, infine e non per ultimo, la questione degli uomini e delle donne, a partire dal candidato Presidente”. E’ quanto afferma in una nota Fernando Pignataro di Sinistra e Libertà. “ “Sia chiaro che -prosegue Pignataro- siamo convinti sostenitori che un forte rinnovamento del centrosinistra sia indispensabile per il rilancio e la credibilità della coalizione, per puntare a vincere e governare la regione nel segno del cambiamento. Non possiamo, però, più sottrarci dall’intervenire, tirati dalla giacca, come siamo quotidianamente, da esponenti della sinistra (soprattutto di SD) che ci chiedono “coraggio” e sostegno alla candidatura di Pippo Callipo, presentato come elemento di rinnovamento e discontinuità. Fermo restante la stima nei confronti dell’imprenditore, della sua esperienza alla guida degli industriali calabresi, sicuramente coraggiosa e innovativa, della sua sensibilità rispetto ai problemi e all’immagine della Calabria; non possiamo ritenere che ci siano uomini, nemmeno i promotori di un nuovo trasversalismo, “buoni” per tutte le stagioni, indifferentemente candidabili per le destre, per “la qualunque” o per il centrosinistra, pronti a salire sul carro e sui palchi di AN, prima, e del PdL poi, pronti a prendere le distanze dal centrodestra quando i progetti non si realizzano. C’è bisogno di molta coerenza e coraggio in una regione di confine come la nostra per puntare al rinnovamento e trasparenza della politica e dell’ amministrazione della cosa pubblica. Noi non siamo mai stati grandi sostenitori delle primarie, a differenza di altri (le tante associazioni di cittadini) che ne facevano una questione dirimente per la garanzia della partecipazione della gente alle scelte. Non si spiega, oggi, il ritorno indietro e l’appoggio ad una candidatura, decisa a tavolino da un nucleo ristrettissimo di persone. Occorre serietà in un momento così difficile e complicato per la nostra Regione e per la sinistra calabrese. La cosa che non possiamo permetterci è un ritorno al governo della Calabria di una destra squalificata, oscurantista, che ha già dato prova di sé con le Giunte Nisticò e Chiaravalloti, che continua a dimostrare il completo asservimento alla politiche antimeridionali del Governo nazionale e l’assoluta assenza di autonomia e di ruolo. Il Congresso del PD è terminato, il Segretario regionale è Carlo Guccione, al quale auguriamo, lo abbiamo fatto già privatamente, buon lavoro. Ora, però, non si può continuare ad assistere ad una fase 2 dello scontro all’interno di quel partito. Invitiamo, pertanto, il Segretario dei Democratici a prendere l’iniziativa e promuovere una riunione delle forze del centrosinistra calabrese, rompere gli indugi e aprire il confronto subito, prima che sia troppo tardi. Bisogna presentarsi ai calabresi uniti, con un progetto chiaro di cambiamento e sviluppo della Calabria, con un’idea di Calabria che vogliamo”.

Callipo “Da Pignataro bugie per screditarmi”

06 nov 09 “L’ex segretario della Cgil, Pignataro, non esprime un’opinione politica, ma vorrebbe screditarmi con delle bugie”. E’ questa la replica dell’imprenditore Pippo Callipo alle affermazioni di Fernando Pignataro di Sinistra e Libertà. “Ritenendo, probabilmente, di avere a che fare con un afflitto da dipendenza viscerale dal potere pubblico, mi critica per voler essere io “buono per tutte le stagioni”. Pignataro due legislature fa ha utilizzato il sindacato per diventare un parlamentare ed oggi, dopo essere stato miracolato dai Comunisti italiani, è approdato a Sinistra e libertà, ma non fa autocritica per i suoi cambi di casacca, bensì critica me, che non ho mai fatto politica, di ipocrisia. Bè, siamo alla faccia tosta! Pignataro non critica il presidente Loiero per il suo fallimento, né per essere stato, prima che un Presidente eletto dal centrosinistra, un parlamentare del centrodestra con Mastella e poi, dopo l’elezione a Presidente, inventore di un suo partito personale. No Pignataro critica l’imprenditore Pippo Callipo, reo di voler cambiare questa Regione allo sfascio. Ciò che è imperdonabile sono le bugie per screditarmi. Io non sono salito, mai, su un palco di An per le ragioni da Pignataro sottointese. Sono stato invece sul palco del sindacato, che ha organizzato lo sciopero generale contro Loiero, e accanto al sindacato durante lo sciopero generale contro il presidente Chiaravalloti. Ho dialogato con Alemanno e Fini, come ho fatto con D’Alema e tanti altri leader, sempre da imprenditore però, a testa alta e per tentare di cambiare una terra sfortunata, ostaggio di una vecchia classe dirigente che è un tappo per lo sviluppo. E non ho lasciato nessuno dei politici nazionali perché non mi hanno dato una consulenza o un posto di deputato, ma perché a un certo punto ho ritenuto che la Calabria deve saper crescere con le proprie gambe, e, mettendo assieme il meglio di cui dispone, deve cercare la strada della verità e del buon governo.”

Patto di sviluppo con la Regione per lo sviluppo di Lamezia

06 nov 09 Gli aspetti conclusivi del “Patto per lo Sviluppo dell’Area di Lamezia Terme”, che sarà attuato nell’ambito della programmazione Unitaria 2007-2013, sono stati affrontati dal Presidente della Giunta regionale Agazio Loiero nel corso di un incontro, nella sede di Palazzo Alemanni, con l’assessore alla Programmazione Comunitaria del Comune di Lamezia Terme, Francesco Cicione. L’accordo quadro giunge dopo un complesso e articolato lavoro di programmazione, avviato con l’approvazione del Piano Strategico della città della Piana, che ha visto il Comune e la Regione Calabria lavorare insieme, in maniera sinergica ed efficace, ai diversi livelli di governance regionale, nazionale e comunitaria, per il perseguimento di obiettivi di sviluppo attesi da decenni nell’area lametina. “Lo sviluppo e la competitività della Calabria - ha commentato il Presidente Agazio Loiero - passano per Lamezia Terme e per il consolidamento di un funzionamento metropolitano dell’Area vasta dell’Istmo Catanzaro-Lamezia. La Regione ne è consapevole e sostiene questo processo.” Di concerto con il Sindaco della Città di Lamezia Terme, Gianni Speranza si è stabilito di procedere alla sottoscrizione dell’accordo, che vedrà coinvolta anche l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e il Presidente Wanda Ferro, Sabato 14 novembre, nella sede del Comune di Lamezia, a conclusione del Laboratorio di progetto sull’Aria Vasta dell’Istmo Catanzaro-Lamezia promosso dal Dipartimento Urbanistica nell’ambito del Quadro Territoriale Regionale e a Valenza Paesaggistica. “Sarà una data storica per Lamezia Terme – ha affermato il Presidente Loiero. Mai in passato tanta concretezza, tanta appropriatezza e tanta attenzione per un territorio cruciale nelle strategie regionali. Chiunque sostenga il contrario è smentito dai fatti. Nelle prossime settimane, quindi, dopo aver sottoscritto il Patto per lo sviluppo della Città di Catanzaro – ha continuato il Presidente Loiero – procederemo alla definizione di un protocollo di Area Vasta affinché, con il fattivo coinvolgimento dei piccoli comuni, la convergenza delle diverse strategie sia piena e condivisa anche attraverso la nascita di forme di coordinamento istituzionale stabili e durature nel tempo.” Altri patti per lo Sviluppo sul modello Lamezia sottoscritti nelle Polarità Urbane a valenza Regionale.

Loiero “Nessun conflitto con commissione Asp Reggio”

06 nov 09 “Con la commissione straordinaria dell’Asp di Reggio Calabria c’è stata sempre collaborazione che non finisce certo in quanto gli uffici hanno valutazioni diverse su chi o meno deve affrontare le spese dell’Hospice che rappresenta un presidio importante per la città e la provincia”. Interviene direttamente il presidente della Regione Agazio Loiero nella polemica sorta tra l’Asp reggina e il Dipartimento regionale della Salute, per rassicurare i reggini frastornati da voci artatamente diffuse. “Indipendentemente dalle intenzioni dei commissari – ha aggiunto Loiero – una nota dell’Asp era apparsa, infatti, come un attacco alla Regione, cosa che ha provocato una decisa precisazione da parte del Dipartimento. Ma non c’è assolutamente un conflitto concreto, solo divergenze”. “In ogni caso, ho avuto un lungo colloquio con il generale Cetola che guida la commissione dell’Asp, concordando, al più presto, un tavolo di lavoro totalmente dedicato ad affrontare eventuali problemi in sospeso che è necessario risolvere per assicurare tutti i servizi necessari all’utenza. Ancora una volta ho trovato disponibilità al confronto e alla collaborazione. D’altra parte non potrebbe che essere così. Entrambi, io come presidente della Regione e il generale Cetola a cui è stato affidato il delicato compito di risanamento dell’Asp reggina, abbiamo lo stesso obiettivo, cioè assicurare una sanità di qualità in una città e un territorio in passato trascurati da chi ha governato il settore”.

La solidarietà di Callipo al sindacalista della CGIl minacciato

06 nov 09 “In Calabria si scherza col fuoco ma a rimetterci sono sempre i giovani, mentre la politica non dà risposte e quelli che io ho definito “prenditori” scappano con la borsa piena che una Regione malaccorta gli ha riempito senza adoperare cautele né effettuare monitoraggi sulle imponenti cifre erogate”. Così Pippo Callipo, candidato alla Presidenza della Regione Calabria. “La vicenda Phonemedia e Soft4web -afferma- che insieme ad altre aziende sono costate finora alla Regione forse 25 milioni di euro, è tutto questo. Da un lato i nostri giovani, che rivendicano il sacrosanto diritto al lavoro, dall’altro il pressappochismo della politica, che quando i nodi vengono al pettine lascia soli i giovani e i bravi sindacalisti come Daniele Carchidi della Nidil-Cgil che non si lasciano intimorire e fanno il loro mestiere. Qui è urgente andare oltre la solidarietà e mettersi assieme per salvare il salvabile”.

Ass. Amato "Stato di calamità ai pataticoltori silani"

06 ott 09 L’assessore regionale all’Agricoltura, Piero Amato, porterà in Giunta la proposta di delibera per la dichiarazione dello stato di calamità naturale causato dalle piogge persistenti ed il maltempo che da settimane stanno martoriando la Calabria e in particolare l’altopiano silano. “Amato - riporta una nota - lo ha comunicato ad una delegazione di pataticoltori ricevuta stamani a Catanzaro. All’incontro era presente anche il capogruppo Pd in Consiglio regionale Nicola Adamo. Oltre ai gravi disagi alle popolazioni per danni registrati alle infrastrutture rurali come strade, acquedotti, elettrificazione per smottamenti di vario genere, la calamità ha infatti provocato gravi danni anche alle produzioni agricole e, in particolare, alle colture orticole. Aseguito delle segnalazioni di danni trasmesse dalle organizzazioni di categoria, dai comuni interessati e da molti agricoltori, l’Amministrazione provinciale di Cosenza, attraverso l’Ispettorato Agrario, ha attivato le procedure di verifica e di valutazione (in assenza delle quali non può essere richiesto e riconosciuto lo stato di calamità naturale) dell’entità del danno provocato dalle piogge persistenti verificatesi nel periodo che va dal mese di settembre ad ottobre 2009”. “L’altopiano silano - è scritto ancora nella nota - è un vasto comprensorio a forte vocazione agro - forestale, la cui principale attività agricola si basa sulla coltura della patata. ‘Per quanto accaduto e per la valutazione dei danni prodotti - ha affermato Amato - ci sono tutte le condizioni previste dal decreto legislativo 102/2004 per i territori e gli operatori interessati di invocare ed ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale”.

Ass. Guagliardi "Ottimi risultati tra Calabria e Abania"

06 nov 09 Si è conclusa con ottimi risultati la missione istituzionale dell’assessore Damiano Guagliardi in Albania. Molteplici le iniziative - informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale - avviate per favorire la collaborazione e promuovere attività congiunte di tipo imprenditoriale, culturale e formativo, con la programmazione, da parte della Regione Calabria, di interventi volti a incentivare l’attività imprenditoriale calabrese in settori in crescita (energia, edilizia, turismo, tessile e calzaturiero) nel Paese balcanico. Questi gli obiettivi ispiratori del progetto presentato dall’assessore Guagliardi all’ambasciatore d’Italia in Albania, Saba D’Elia, per la partecipazione della Regione Calabria all’iniziativa di politica estera “Primavera italiana in Albania - Due popoli, un mare, un’amicizia”, avviata a Roma dal ministero degli Affari Esteri, il 16 luglio scorso “L’iniziativa si svolgerà nella primavera del 2010 - ha affermato l’assessore Guagliardi - e costituirà una vera e propria Expo della Calabria, una vetrina delle nostre produzioni d’eccellenza, con il coinvolgimento dei settori più disparati, dall’agroalimentare all’artigianato, con ampi spazi dedicati a seminari e approfondimenti culturali e a importanti esposizioni artistiche”. Guagliardi ha, inoltre, evidenziato che “l’intervento calabrese in Albania deve essere inquadrato in un ampio disegno programmatico che consenta di tesaurizzare i forti vincoli storico-culturali esistenti, mutandoli in condizioni agevolative degli interscambi culturali ed economici”. Il progetto calabrese ha sortito la positiva valutazione da parte del ministro albanese del Turismo e della Cultura, Ferdinand Xhaferri, il quale, nel corso di un incontro con l’assessore Guagliardi, ha espresso apprezzamento anche per le numerose attività avviate dall’assessorato al Turismo della Regione Calabria per la tutela e la valorizzazione della cultura albanese e delle minoranze linguistiche. “L’obiettivo - ha sostenuto Guagliardi nel corso dell’incontro - è quello di diffondere la conoscenza delle minoranze linguistiche e di utilizzarle come preziose risorse turistiche per Calabria, ma anche per tutti i territori che si affacciano sul Mediterraneo”. La piena condivisione manifestata da parte del rappresentante del governo albanese potrà favorire politiche di promozione sinergiche, atte a garantire, tramite connessioni e azioni di sistema, “la realizzazione di interventi e percorsi turistici complessi e integrati, tali da configurare l’intero bacino del Mediterraneo in guisa di moderno Itinerario della Magna Graecia”. La reciproca volontà di approfondire la collaborazione in ogni settore e di curare sinergicamente i molteplici interessi comuni, già sancita nel vigente accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Albania del 25 novembre 2003, sarà ribadita mediante un apposito protocollo integrativo, da definire congiuntamente nei prossimi mesi.

La Provincia di Cosenza ricorda Cecchino Principe

06 nov 09 Ad un anno dalla scomparsa di Francesco Principe il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, ha reso omaggio all’uomo politico che riposa nel cimitero di Rende “dopo aver dedicato la sua appassionata vita a mille battaglie per l’affermazione della democrazia e per lo sviluppo, esattamente da un anno”. “Solo qualche giorno prima della sua morte il 5 novembre del 2008, seppure malato, Cecchino aveva per l’ultima volta varcato la soglia della Provincia di Cosenza e del suo ufficio di presidente del Consiglio. E al presidente dell’Assise, al politico che lascia una eredità importante a tutta la Calabria, all’amico caro, Mario Oliverio, ha fatto ieri mattina visita fermandosi in raccoglimento nella piccola cappella nella quale Francesco Principe è sepolto. Come fece nell’imminenza della sua scomparsa, al suo posto, sullo scranno della Sala delle Adunanze, anche in questa occasione il presidente Oliverio ha deposto garofani rossi. “È ancora forte e viva la sua mancanza” ha commentato il Presidente Mario Oliverio .

Mancini (Pdl) “Con Scopelliti Calabria protagonista internazionale”

06 nov 09 “La scelta di Reggio come sede della finale di Federation Cup tra Italia e USA rappresenta un grande successo, che onora tutta la Calabria e di cui grande merito ha Giuseppe Scopelliti” così Giacomo Mancini del PDL. “In poche settimane grazie soprattutto alle lungimiranti iniziative del suo Sindaco, Reggio Calabria ha ospitato importanti eventi internazionali: prima- ha continuato Mancini- il meeting tra i sindaci delle città del mediterraneo che hanno definito una piattaforma per uno sviluppo comune e ora gli incontri finali della più prestigiosa competizione del tennis femminile a squadre, che proietteranno l’attenzione di tutti i media, italiani ed esteri; sulla Calabria Questi eventi, seppur di natura diversa, confermano le potenzialità della Calabria di conquistare un nuovo protagonismo anche nel panorama internazionale; a questa ambizione- ha concluso Mancini- si deve inspirare la nuova classe dirigente che ambisce a far sbocciare una nuova stagione per la nostra terra”.

Tripodi (Pdci) “Scopelliti ha fallito nei trasporti sullo stretto”

06 nov 09 “E’ del tutto evidente che la recentissima trasferta romana presso il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture dei sindaci di Reggio, Scopelliti, e Messina, Buzzanca, si può considerare un mastodontico flop su tutta la linea, politica ed amministrativa”. E’ quanto afferma Ivan Tripodi segretario cittadino del Pdci di Reggio Calabria sulla vicenda dei trasporti nello stretto. “Possiamo tranquillamente affermare che – spiega Tripodi- la montagna ha partorito il classico topolino. Infatti, al di là degli slogan roboanti, delle dichiarazioni pirotecniche e della propaganda mediatica il risultato concreto del tavolo romano è rappresentato dal nulla: lo zero assoluto. I due sindaci sono rientrati, come si suol dire, con le pive nel sacco, poiché dalla missione nella Capitale è emersa, solo ed esclusivamente, la banale ed ovvia comunicazione riguardante il fatto, oltremodo scontato, che la metropolitana del mare partirà nel prossimo mese di gennaio. In tal senso, avremmo apprezzato un pizzico di onestà intellettuale. Si rischia di offendere l’intelligenza di tutta la cittadinanza, in primis dei lavoratori e degli studenti pendolari, poiché è del tutto evidente che a seguito della sentenza del Consiglio di Stato l’avvio della metropolitana del mare è, ormai, un fatto assodato ed imprescindibile. L’eventuale successo o il totale fallimento del progetto di metropolitana del mare è unicamente legato alle scelte di natura organizzativa che effettuerà il Consorzio Metromare. Per noi Comunisti si tratta, in particolare, di due questioni dirimenti che costituiscono i nodi fondamentali del problema, vale a dire:
1) si dovranno esclusivamente realizzare corse direzionali o dirette, Reggio–Messina e viceversa e Messina–Aeroporto e viceversa. Si dovrà, pertanto, annullare l’inutile progetto di trasporto circolare dell’area dello stretto. In tal senso, è evidente che il progetto originario si può modificare poiché è impossibile da realizzare per il fatto, incontrovertibile, che, a tutt’oggi, non è mai stato realizzato alcun pontile o approdo nella zona messinese del Papardo. Se non si modificheranno le rotte, si otterrà che per raggiungere Messina da Reggio o viceversa ci vorranno oltre sessanta minuti e questo aspetto significherà, senza alcun dubbio, il totale fallimento del progetto di metropolitana del mare;
2) si dovrà sensibilmente aumentare il numero delle corse giornaliere e praticare una politica dei prezzi totalmente contenuta e adeguata al momento di grave crisi economica che vivono le famiglie del nostro paese e, in particolare, dei nostri martoriati territori. E’ condizione assolutamente indispensabile prevedere ulteriori facilitazioni ai residenti e sensibili sconti tariffari ai pendolari dello stretto, a partire dai lavoratori e dagli studenti che attraversano quotidianamente lo stretto per lavorare o per studiare, che non possono sopportare costi dei biglietti gravosi o abbonamenti costosi. Bisogna, peraltro, ricordare che il servizio triennale di traghettamento costerà alla collettività ben 30 milioni di euro che lo Stato verserà al Consorzio Metromare costituito da Bluvia e Ustica Lines.
Sono questi i fatti concreti sui quali il sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, ha, finora, miseramente fallito. Intanto, non ci resta che attendere la nuova convocazione del tavolo romano mantenendo la nostra posizione di vedetta che, con grande coerenza, denuncia e stimola l’amministrazione comunale per ottenere risultati tangibili a favore della collettività e, in particolare, di migliaia di esausti pendolari dello stretto”.

Misiti (Idv) “Finanziato l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto, una buona notizia”

06 nov 09 E’ stata approvata nell’ultima seduta del CIPE una delibera che prevede lo sblocco di 8,7 miliardi di euro per opere pubbliche. 1,3 miliardi di euro di questi fondi è finalizzato all’avvio della fase progettuale e attuativa del progetto “Ponte sullo Stretto”. Ne da notizia in una nota l’on. Aurelio Misiti di Italia dei Valori. “Al di là del dibattito ideologico –afferma Misiti- dei favorevoli e contrari all’opera, che va lasciato ai radical chic dei salotti bene, la decisione del Governo va valutata positivamente in quanto essa dimostra la volontà della maggioranza di passare almeno per quest’opera dalle parole ai fatti. La decisione ci consente anche di esporre alcune importanti osservazioni al fine di conseguire con successo il grande risultato. Il progetto di massima del 1992, a suo tempo presentato al Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, è sostanzialmente lo stesso e costituisce la base del previsto progetto esecutivo, senza aver recepito le numerosissime prescrizioni dell’alto consesso tecnico-amministrativo dello Stato. Va colta quindi l’opportunità della delibera CIPE per avviare una profonda modifica progettuale, dovuta ai progressi della scienza e della tecnologia nel frattempo realizzatisi in merito ai nuovi materiali, agli studi aerodinamici e alla esecutività e cantierizzazione dei grandi progetti off-shore. In tale nuova situazione, nonostante l’avvenuta consegna dei lavori al Contraente generale, lo Stato si dovrà fare carico di un impegno complessivo di tutte le forze culturali, economiche e sociali, senza le quali nessun paese è in grado di realizzare un’opera così qualitativamente impegnativa. Occorre coinvolgere le tre Università siciliane e l’Università Sapienza di Roma in un consorzio a sostegno di un grande laboratorio sulla scienza e sulle tecnologie dei materiali; mentre le tre Università calabresi in consorzio con il Politecnico di Milano potrebbero supportare una grande galleria del vento per completare la progettazione delle funi, della piattaforma e delle torri di sostegno che in parte potrebbero trovare collocazione sotto il livello del mare. Ciò potrebbe consentire una maggiore sicurezza di esercizio, la riduzione della lunghezza della campata centrale e un drastico abbattimento dei costi.

Ass. Incarnato "Il ponte sullo stretto non ha copertura finanziaria"

06 nov 09 “Il Ponte sullo Stretto non ha copertura finanziaria e la Regione farà ricorso alla Corte Costituzionale per assenza della dovuta intesa sulle procedure”. Sono parole dell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Luigi Incarnato, che ha spiegato che “il Cipe ha rinviato l’approvazione dell’effettivo finanziamento del Ponte per la quota pubblica, accampando la motivazione della necessità di ricercare un socio privato. Questo dimostra che la vicenda ponte è solo propaganda politica”. “Il tentativo - ha continuato Incarnato - era di cantierizzare, per esigenze contrattuali, il solo tratto del traforo di Cannitello, il che vuol dire che gli annunci del Presidente Berlusconi sulla posa della prima pietra erano funzionali al solo scopo di far credere che l’opera fosse praticamente avviata, mentre adesso sappiamo che non è così. Tutti sanno che la Regione Calabria non ha una posizione aderente a quella del Governo nazionale sulla necessità immediata della realizzazione del Ponte, ma questo non vuol dire che ci faccia piacere sapere che il Cipe rinvia il finanziamento di un'opera al Sud. Questo, infatti, svela una tendenza negativa nei confronti del Mezzogiorno e delle sue necessità e rende chiaro, ancora una volta, che a guidare le scelte del Governo nel disegnare lo sviluppo del Paese è la Lega Nord. Da una programmazione di circa 13 miliardi, infatti, il Sud è completamente tagliato fuori e il tentativo di isolare il Mezzogiorno è evidente”. “Per la nuova opera del terzo valico dei Giovi, sulla linea Genova-Milano sono stati stanziati 5 miliardi di euro. E questo insinua il sospetto che si voglia tentare di spostare su Genova i traffici internazionali che oggi sono assorbiti da Gioia Tauro. Il tutto – ha concluso Incarnato – con buona pace del centrodestra calabrese che non ritiene evidentemente necessario disturbare gli equilibri tra Berlusconi e Bossi”.

Adamo (PD) “Alle primarie non in ordine sparso”

06 nov 09 ''L'approvazione del regolamento delle primarie per la designazione del candidato Presidente e il decreto di indizione della data delle elezioni erano atti dovuti in conseguenza dell'approvazione dell' apposita legge regionale. L'appuntamento delle primarie e' una novita' istituzionale, unica tra le regioni italiane: e' un fatto democratico senza precedenti''. Lo afferma Nicola Adammo, coordinatore regionale di ''area democratica'' del Pd (ex Mozione Franceschini) e capogrupo del Pd in Consiglio regionale della Calabria. ''Orbene, pero', le formazioni politiche, almeno quelle dello schieramento di centrosinistra, a questo appuntamento - dice Adamo - non possono andare in ordine sparso.Le primarie non possono essere utilizzate ne' come scorciatoia, ne' come rifugio dalle responsabilita' per definire progetto e alleanze di governo. Non si puo' far finta di nulla; al contrario, sono proprio i termini imposti dalla legge per la scadenza della data di presentazione delle candidature a fissare il tempo massimo entro il quale vanno decisi gli ambiti dello schieramento di coalizione e i contenuti della proposta di governo''. ''In questo contesto, primo tra tutti - afferma Adamo - dovra' essere il PD ad avanzare una proposta e a verificarne praticamente la fattibilita'. Se cio' non dovesse essere, anche ''Area Democratica'' si riserva di avanzare una candidatura di sua espressione, ma riteniamo, che il percorso che responsabilmente bisogna seguire sia quello di non anteporre la scelta del candidato Presidente a quello del programma e della coalizione''. ''Non puo' il PD rinunciare all'obiettivo di costruire una nuova alleanza di governo. Deve verificare e definire - conclude Adamo - il rapporto tra le forze che svolgono opposizione a Berlusconi nel Parlamento. Definire, quindi, i rapporti con l'U.d.C. e accertare come e quali possibilita' di intesa esistono con IDV''.

Nucera “Scalpore per la decisione sul crocifisso nelle scuole”

06 nov 09 “Ha suscitato scalpore, sollevando le reazioni non solo da parte dei cattolici ma anche dei laici, non solo da parte degli esponenti politici del centro-destra ma anche di quelli del centro-sinistra, la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, che, accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana di origine finlandese, Soile Lautsi Albertin, ha stabilito che “la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni”, nonché “alla libertà di religione degli alunni”. Lo afferma in una dichiarazione il consigliere regionale Giovanni Nucera. “La corte di Strasburgo –afferma Nucera- ha inoltre deciso che il governo italiano dovrà versare un risarcimento di cinquemila euro per danni morali alla ricorrente, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale “Vittorino da Feltre” di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule in nome della laicità dello Stato, ottenendo un netto rifiuto da parte del dirigente scolastico. Si era aperta così una vicenda giudiziaria, scaturita infine nel ricorso alla Corte di Strasburgo, così come è previsto dalla Carta europea dei diritti dell'uomo, dopo l'esaurimento di tutte le vie di ricorso interne, ed in questa sentenza senza precedenti, in quanto si tratta della prima della Corte di Strasburgo in materia di simboli religiosi all'interno delle scuole. Il governo italiano ha presentato già ricorso contro tale sentenza. Se la Corte dovesse accogliere il ricorso, il caso verrà discusso nella Grande Camera; qualora non venisse accolto, la sentenza, trascorsi tre mesi, diventerebbe di carattere definitivo e vincolante per l'Italia, che comunque non sarebbe sottoposta ad alcuna sanzione pecuniaria, nel caso in cui non rispettasse quanto stabilito. “Miope e sbagliata”, così il Vaticano ha definito la decisione della Corte di Strasburgo. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha affermato: “Il crocefisso è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l'umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà. Non è questo, e non lo è nel sentire comune della nostra gente”. Secondo padre Lombardi, emarginare dalla scuola un simbolo tanto importante per la nostra storia e per la nostra identità è qualcosa di molto grave. Non sarà certamente eliminando il crocefisso dalle aule scolastiche che matureremo di più l'idea di un'Europa unita, perché la vera coesione non si può instaurare soltanto attraverso la creazione di un mercato unico, di una moneta unica, abbattendo le barriere agli scambi, favorendo la libera circolazione delle merci, dei capitali, dei cittadini, in questo processo è fondamentale piuttosto che i cittadini europei sviluppino un'identità comune, un sentire europeo, e questo non può che avvenire attraverso la riscoperta di ciò che ci unisce, delle nostre radici comuni, prima tra tutte quella cristiana. Secondo la Corte di Strasburgo, la presenza del crocefisso nelle aule scolastiche potrebbe infastidire i ragazzi che praticano altre religioni, o quelli atei. In tal modo, però, la Corte, troppo intenta a difendere e favorire il pluralismo, elemento essenziale di una società democratica, dimostra di non considerare il fatto fondamentale che il cristianesimo fa parte della nostra storia e della nostra cultura; inoltre, non in quanto simbolo della religione cattolica, ma come simbolo universale, potrebbe rappresentare, e di fatto rappresenta, un elemento di coesione di tutti i cittadini degli Stati membri, utile per creare quel sentimento affettivo senza il quale lo stesso processo di integrazione europea, che si fonda sui valori cristiani, risulterebbe gravemente compromesso, o fallirebbe, in quanto non porterebbe alla creazione di un demos europeo. Risulta difficile credere che i ragazzi possano sentirsi offesi dalla presenza del crocefisso nelle loro aule. La presenza del crocefisso, infatti, non nega la possibilità di aderire ad altre fedi religiose né impone l'adesione a quella cattolica, bensì ricorda ai giovani, in un'epoca in cui le ideologie e gli ideali si spengono sempre di più, che si può credere in un'idea fino al punto di morire, di sacrificarsi per questa, come ha fatto Gesù, il primo vero rivoluzionario della storia, colui che per primo ha professato valori fino ad allora sconosciuti, quali il perdono, l'amore per il prossimo, la fratellanza. In quest'ottica, il crocefisso non nega la libertà, piuttosto è simbolo di libertà; non nega il pluralismo, ma lo difende; non ci divide, ma ci unisce al di là del colore politico o di quello della pelle; non è una pietra di inciampo sulla strada della nascita di una società multiculurale, piuttosto rappresenta un modo per superare le divisioni e le differenze, perché, per creare coesione bisogna trovare convergenza in qualcosa di universale che unisca, ed i valori cristiani di amore non sono solo quelli della Chiesa cattolica, ma sono quelli di tutti gli esseri umani.

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