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Debito sanitario, toni aspri

 

Sacconi “Sulla sanità siamo alla resa dei conti”, toni alti tra i due poli

26 mag 09 Sui piani di rientro sanitari si gioca la partita del futuro, perché "il Federalismo fiscale coincide i larga parte con la spesa sanitaria". Se questa migliorerà il federalismo funzionerà, altrimenti potrebbe rappresentare "la tomba dei nostri conti pubblici e la sconfitta del tentativo di riunire questo paese". E' questo il pensiero del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che intervenendo davanti alla commissione Sanità di palazzo Madama lancia un out-out sul deficit sanitario di quelle Regioni che sono già commissariate, come il Lazio o l'Abruzzo, o rischiano di diventarlo a breve se non metteranno a posto i conti, come la Sicilia, la Campania, il Molise, e la Calabria. "I piani di rientro rappresentano un passaggio determinante - ha infatti spiegato il ministro - ma ora si sta arrivando al dunque, alla resa dei conti nel senso proprio del termine, per alcune regioni. Riconosco che questo è un periodo reso complesso dai rinnovi delle amministrazioni, ma prima dell'estate c'é necessità di concludere". Certo, la situazione sui disavanzi sanitari varia da regione a regione, ma il Governo ha annunciato nelle settimane scorse che Campania, Molise e Sicilia, che pur ha iniziato a compiere "atti significativi", sono sotto stretta osservazione. E che dovranno entro il 15 giugno presentare piani di riorganizzazione tali da allontanare lo spettro del commissariamento. Piani che saranno poi giudicati dal comitato tecnico della conferenza Stato-Regioni entro fine giugno. Dove invece sembra oramai certo il commissariamento è in Calabria, dove c'é un problema di contabilità mancante, dopo che anche il premier Silvio Berlusconi ha dichiarato che "appare necessario". Riguardo invece alle due regioni già commissariate, l'Abruzzo dovrà presentare a breve un percorso di riqualificazione dei servizi socio-sanitari, mentre nel frattempo migliorano i conti della giunta Marrazzo, che ha evidenziato "un'inversione di tendenza positiva che ha riguardato l'erogazione ai privati". Anche se molto lavoro resta fare sul versante pubblico.

In Calabria servirebbero maggiori aliquote fiscali. Vista la situazione "davvero particolare" che attraverso il sistema sanitario della Regione Calabria, "potrebbe essere necessario introdurre maggiori aliquote fiscali, anche se lì sono quasi ai massimi e dunque questa misura potrebbe risultare inefficace". Lo ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi intervenendo in audizione davanti alla commissione Sanità al Senato per fare il punto sul Libro Bianco in tema di salute. Sacconi ha poi aggiunto che a breve, "alla luce delle ultime verifiche, si dovranno assumere decisioni"

Fazio “Commissariamento deve essere fatto a breve”. Il commissariamento per la sanità della Regione Calabria è una "misura che deve essere presa in considerazione a breve" secondo il vice-ministro al Welfare Ferruccio Fazio, che ne ha parlato oggi a Milano a margine di un incontro su formazione e ricerca organizzato dal Popolo della libertà. Il commento di Fazio arriva dopo che ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha parlato del commissariamento per la sanità calabrese come di una misura "necessaria". Sicilia, Molise e Campania, tre delle Regioni che sono soggette ai cosiddetti piani di rientro, "entro 15 giorni devono presentare le loro relazioni tecniche - ha spiegato Fazio - e le decisioni sul commissariamento verranno prese entro il 30 giugno. Per la Calabria la situazione è più complessa, la Regione non è ancora soggetta a piano di rientro perché solo di recente abbiamo avuto i loro conti. Il commissariamento - ha concluso - è chiaro ed evidente che sia una misura che debba essere presa in considerazione a breve"

Santelli (Pdl) “Chi è casua del suo mal pianga se stesso”. Il commissariamento della sanità in Calabria "é una scelta difficile ma necessaria" e "chi è causa del suo mal pianga se stesso, piuttosto che attribuire ad altri le proprie responsabilità", afferma l'on. Jole Santelli deputata calabrese Pdl e vicepresidente della commissione affari costituzionali. "Il grave disavanzo sanitario della Regione Calabria, annunciato dal presidente Berlusconi e, a più riprese, dal ministro Sacconi, ha portato all'inevitabile commissariamento come scelta difficile ma dovuta", spiega la parlamentare secondo la quale "l'impossibilità perfino di quantificare l'ammontare del debito, annunciata proprio dalla Giunta Loiero, ha reso inevitabile un tale, estremo provvedimento, in quanto non era pensabile che si proseguisse in una direzione così deleteria come quella che il comparto sanitario regionale stava percorrendo". "Il Presidente Loiero, piuttosto che stigmatizzare la pur difficile scelta del Governo - dice poi Santelli - farebbe bene a rettificare le proprie scelte politiche, sfrondandole del clientelismo che le contraddistingue, rivelatesi evidentemente fallimentari, in particolare, nella gestione della sanità regionale. Nulla di diverso dal commissariamento avrebbe dovuto aspettarsi da un governo che ha invece intrapreso, fin dal suo esordio, la strada della meritocrazia e del risanamento, in particolare delle regioni del meridione"

Pacenza (PD) “No alla logica del cerino”. "Nella sanità il gioco é sempre più truccato. Fuori le carte. A nessuno, è concessa la logica del cerino sulla pelle dei calabresi". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Franco Pacenza. "Tra il 2001 e il 2005 - prosegue Pacenza - governava il centrodestra. A Roma e in Calabria. E lo stesso Berlusconi riconosceva alla Calabria delle premialità nel riparto del fondo sanitario nazionale, per la stabilità dei conti calabresi. Proprio gli anni in cui, come documenta l'advisor nominato di recente dal Governo Berlusconi, c'é stato un salasso nella sanità calabrese. L'81 per cento del debito, infatti, è ascrivibile a quel periodo di gestione allegra". Secondo Pacenza, "c'é da restare di sasso. Dinanzi allo sfacelo provocato dal centrodestra nella sanità calabrese, il centrosinistra mette mano alla sanità con provvedimenti che esso stesso aveva cancellato, e il Capo del Governo, che non si é mai occupato della Calabria se non per scipparci risorse, usa lo scontro elettorale, con una violenza istituzionale che non ha precedenti nella storia democratica, annunciando l'ipotesi di commissariamento della sanità". "E non è assurdo - sostiene ancora Pacenza - che i parlamentari del centrodestra, complici di decine di provvedimenti capestro per la Calabria e il Sud, condividano l'ennesima trovata di Berlusconi? Hanno forse dimenticato cosa é accaduto in Calabria nei dieci anni di Governi regionali di centrodestra? Un sistema senza regole e senza controlli,fatto di un'offerta smisurata nella sanità, senza efficienza e poca qualità. E ora, quando una concezione dignitosa della politica vorrebbe che i politici calabresi trovassero il modo per elaborare un'affidabile strategia d'uscita, Berlusconi e i suoi, come tante anime candide, urlano allo scandalo". "Ma qui di scandaloso - conclude Pacenza - c'é soltanto un Governo che fino ad ora, come mai era capitato nella storia del Mezzogiorno, ha sistematicamente impoverito le aree più svantaggiate del Paese, cancellando dalla sua agenda esigenze, bisogni, aspettative e speranze dei meridionali"

Traversa (Pdl) “Paradossale indignazione di Loiero”. "Il commissariamento della sanità calabrese genera un fenomeno paradossale. Non ci si indigna più per le tante vittime di una sanità da terzo mondo, ma si sprecano invettive e proteste per un esito prevedibile e inevitabile". Lo afferma, in una nota, il deputato del Pdl, Michele Traversa. "Certo il disastro della sanità - prosegue Traversa - non é tutta opera di Loiero ma è doveroso chieder conto di cosa sia stato fatto in questi anni per cambiare rotta. Il numero elevatissimo delle strutture ospedaliere è rimasto immutato; gli sprechi continuano a rimanere sotto gli occhi di tutti; direttori e amministratori voluti dal governatore sono incorsi in più di un'occasione in disavventure giudiziarie; medici distratti o incapaci o negligenti hanno tolto in gran parte dei calabresi ogni fiducia nella sanità pubblica e i conti sono sempre più in rosso". "E l'unica risposta della politica a un degrado sociale così evidente - sostiene ancora il parlamentare - è il ticket sui farmaci. In altre parole i calabresi non soltanto sono privati dei loro diritti, ma sono chiamati anche a rispondere e a coprire colpe non loro. In questo contesto indicare il commissariamento come una strategia politica o un abuso nei confronti della Calabria e dei calabresi è una falsità mirata a dirottare altrove responsabilità che sono evidenti e incontestabili".

Cesare Marini (PD) “Responsabilità del centro destra”. “La responsabilità della situazione della sanità in Calabria non è della giunta guidata da Agazio Loiero, ma del centrodestra che ha governato a lungo la Regione, secondo il deputato del Pd Cesare Marini. "Il Presidente del Consiglio Berlusconi, avendo trovato il tempo di distrarre l'attenzione dalle veline, ha scoperto lo stato della sanità calabrese come l'ammalata cronica del Mezzogiorno, una regione che si trova in uno stato comatoso per la mancata riforma del settore non attuata nei decenni passati". E' in atto, secondo Marini, "un tentativo infantile e poco credibile del centrodestra, ha aggiunto Marini, di dare la responsabilità all'attuale giunta Loiero" che, ricorda Marini, "ha poco meno di due anni di vita". Per Marini "é inammissibile la tesi che nell'arco di 24 mesi si sia potuto accumulare nella sanità calabrese un deficit gigantesco. Appare evidente, invece, la grave responsabilità del centrodestra che ha governato per lunghi anni la Regione". "In molti ospedali calabresi, che effettuano servizi modesti e che mancano, salvo alcune eccezioni, di reparti di eccellenza dove si riscontra una insufficiente dotazione di strutture riabilitative e di assistenza per malati terminali, dove si avverte il bisogno di case-famiglie per anziani - prosegue Marini - l'interrogativo che bisogna porsi è: nei decenni passati perché non si è pensato di porre rimedio a questi problemi? Il centro destra che é stato per più tempo al governo della regione dagli anni '90 a cosa ha rivolto la propria attenzione?'' "Il Premier - conclude l'esponente del Pd - invece di scoprire oggi, e, per scopi elettorali, il problema della sanità in Calabria, avrebbe dovuto chiedere conto delle numerose carenze ai propri dirigenti locali anziché disturbare l'attuale giunta nell'azione di risanamento intrapresa".

Versace “PD irresponsabile”: Il commissariamento della sanità in Calabria è "indifferibile", dice il parlamentare Pdl calabrese Santo versace, secondo il quale occorre "liberare la sanità calabrese dalla politica". Versace giudica poi "irresponsabile" la posizione del capogruppo Pd in consiglio regionale della Calabria, Nicola Adamo il quale ieri aveva dichiarato che "non sarebbe sbagliato promuovere in Calabria forme di insubordinazione e di ribellismo civico". "Importa poco stabilire quanta parte di responsabilità abbia avuto la giunta precedente e quanto, dal 2005 ad oggi, la giunta Loiero. Una sanità - dice poi Versace - in cui vi sono stati casi di scioglimento di aziende ospedaliere per infiltrazioni mafiose ed in cui rimangono in piedi strutture pubbliche vicine al collasso e comunque non in grado di fornire un servizio sanitario degno di un paese civile, meriterebbe di essere commissariata a prescindere dai debiti accumulati. "Le dichiarazioni di Berlusconi sono la presa d'atto di una situazione insostenibile della sanità calabrese che vado denunciando da mesi. I dati relativi al deficit sono pubblici ed incontestabili e - aggiunge Versace - non comprendo la difesa del presidente Loiero: mi limito a constatare che nel corso di quattro anni della sua gestione la situazione della sanità in Calabria è andata verso il coma irreversibile"."Il recente rapporto Censis-Fiaso conferma che in Calabria la politica è padrona assoluta della Sanità pubblica ed i dirigenti delle asl sono controllati dai partiti. Se questo è vero - dice tra l'altro Versace - non credo che la difesa di Loiero abbia senso. Bisogna smantellare il sistema di potere che governa il settore. Il solo fatto che la Regione Calabria non sia stata in grado di fornire dati attendibili per un piano di rientro giustifica ampiamente quanto detto da Berlusconi". "Credo - prosegue Versace - che si debba innanzitutto garantire ai cittadini calabresi un livello di cure adeguato a quello garantito nelle altre regioni. Oggi non è così, oggi la maggioranza dei nostri concittadini che hanno bisogno di una prestazione sanitaria di una certa importanza sono costretti a rivolgersi ad ospedali o cliniche private lombarde, emiliane o di altre regioni del Nord, dove viene garantito un alto standard di prestazioni sanitarie". Per il parlamentare Pdl "le scelte fallimentari della giunta Loiero ,nei quattro anni dal 2005 ad oggi, peseranno sui cittadini calabresi che dovranno con i ticket e con nuove tasse partecipare all'opera di risanamento dei conti". "Quanto alle improvvide dichiarazioni del capogruppo Pd in Regione Adamo che ha parlato di insubordinazione e di ribellismo, mi chiedo cosa attenda il Pd e Franceschini a smentirle. Ci dicano almeno - conclude Versace - se dobbiamo considerarle solo mera propaganda elettorale. In ogni caso, mi attendo che il Pd prenda le distanze da parole così gravi ed irresponsabili"

Adamo (PD) “Acarismo dei parlamentari calabresi”. "Francamente non capisco Angela Napoli e Gianni Versace. E' stupefacente che considerino un atto di rispetto istituzionale e di senso dello Stato una improvvisata telefonata di propaganda elettorale alla convention di Barbara Matera per annunciare e promettere il commissariamento della sanità calabrese". Lo sostiene, in una nota, il capogruppo del Pd alla Regione, Nicola Adamo. "Sarebbe il caso di dire - aggiunge - che c'azzeca la sanità calabrese con Barbara Matera. E, soprattutto, Berlusconi può governare attraverso la tecnica della comunicazione mediatica e non verificare in sede istituzionale la sostenibilità di un tale provvedimento? Mi sia consentito allora ritenere come atto anti istituzionale quello di Berlusconi Per quanto mi riguarda l'invocazione all'insubordinazione e dal ribellismo è da interpretare come una condotta antitetica all'ascarismo imperante persino dei rappresentanti calabresi che siedono a Palazzo Madama e Montecitorio. E' ormai chiaro che l'ascarismo è la ragione che motiva persino la teorizzazione dell'inutilità del Parlamento che a piene mani sta proclamando Berlusconi". "Siamo quindi, in questo senso, di fronte - dice ancora Adamo - ad un esercizio di primarie funzioni democratiche fuori dai dettati costituzionali e che quindi rasentano non forme di estremismo ma di vera e propria eversione tanto macroscopiche quanto sottili. E i parlamentari calabresi del PDL? Hanno dato prova di ascarismo ormai da lungo tempo rinunciando alla rappresentanza degli interessi politici-istituzionali e territoriali per cui hanno avuto mandato dai calabresi, al solo scopo di ingraziarsi il premier. Hanno votato a favore della legge di Bossi sul federalismo fiscale; non hanno proferito parola quando Berlusconi ha di fatto rapinato centinaia di milioni di risorse finanziarie già destinate allo sviluppo della Calabria dal Governo Prodi; non hanno detto una parola quando il centrodestra a Roma e in Calabria ha approvato e plaudito ai bilanci falsi e truccati della sanità regionale dal 2000 al 2005. E ascarismo è anche quando, al fine di fare il coro dei cortigiani, si sostiene senza pudore tutto e il contrario di tutto, come quando prima si critica il centrosinistra, che abolisce il ticket imposto dal centrodestra, e poi si critica allo stesso modo il centrosinistra quando su imposizione di Berlusconi e Sacconi si ingiunge alla Calabria di ripristinare l'odioso balzello trascurando il fatto che il centrosinistra e la Giunta Loiero, contro il volere del Ministero, ha esentato i pensionati, le famiglie povere, gli ammalati cronici o con particolari patologie". "Insomma, alla fin fine - conclude Adamo - è ascarismo il fatto che Berlusconi faccia la telefonata alla convention di Lamezia per l'ex attrice Barbara Matera ignorando completamente i candidati calabresi al Parlamento europeo e gli stessi candidati del centrodestra alla presidenza delle Province calabresi. E allora un minimo di sussulto e di dignità politica non guasterebbe di fronte ad un attacco esagerato, strumentale e indifferenziato nei confronti di una terra che in sede istituzionale è stata definita 'regione canaglia'"

Foti “Sinistra teme Berlusconi risolva problemi”. "Siamo alle solite. Berlusconi spaventa certa sinistra e le sue dichiarazioni sull'imminente commissariamento della sanità in Calabria spaventano ancora di più". E' quanto afferma, in una nota, il deputato Nino Foti, del Pdl. 'Si teme che il premier Berlusconi - prosegue Foti - possa riuscire anche stavolta nell'impresa. Dopo la questione rifiuti in Campania, dopo la dimostrazione di efficienza ed il pronto intervento da parte del Governo e della Protezione Civile in occasione del tragico terremoto in Abruzzo, vuoi vedere che Berlusconi riesce a risolvere la rovinosa situazione della sanità in Calabria? Ed ecco che le parole del premier scatenano le solite reazioni a catena pronte a descrivere un così importante segnale di attenzione per la Calabria come una trovata elettorale, semplice propaganda, un tentativo di fare confusione". "Qualcuno è addirittura capace - sostiene il parlamentare del Pdl - di accusare il Capo del Governo di aver gettato la maschera.Ammetto che il momento elettorale possa indurre a pensare che le dichiarazioni del Presidente del Consiglio non siano immuni dall'intenzione di far ottenere un po' di consensi in più al Pdl. Ma si tratta solo di questo?"."Ragionando per assurdo, pensando per un attimo che si tratti davvero solo di una promessa elettorale - sostiene ancora Foti - se cosi fosse allora se la maggior parte dei calabresi votasse (come accadrà) per il Popolo della Libertà ciò 'incastrerebbe' Berlusconi costringendolo a sentirsi maggiormente impegnato e fortemente obbligato a mantenere appunto questa promessa. Avremmo risolto il problema. Ironia a parte, credo che lo stato in cui si trova il sistema sanitario calabrese rappresenti davvero un emergenza nazionale. Pertanto meritevole, così come manifestato dal Presidente del Consiglio, di un'attenzione nazionale da parte del Governo". "Il centrosinistra - prosegue Foti - si è candidato ed ha vinto le scorse elezioni regionali perché ha raccontato agli elettori calabresi che avrebbe curato i mali della sanità in Calabria. Se ne stanno per andare a casa e ci lasciano un malato ormai in agonia. Che bel risultato. In termini scientifici quando si continua ad insistere con cure sbagliate senza che vi sia un miglioramento dello stato di salute del paziente si può parlare di 'accanimento terapeutico'. Circa l'operato del centrosinistra regionale si tratta proprio di questo. Questo si legge anche nelle dichiarazioni della sinistra, nelle reazioni alle parole del premier Berlusconi.. subito pronti ad offendere". "Tutto ed il contrario di tutto - sostiene ancora il deputato - pur di continuare a mantenere le cose così come stanno. Chi è che non pensa che la sanità in Calabria vada commissariata, alzi la mano. Chi ha a cuore la salute dei calabresi sicuramente non lo pensa. Chi conosce gli sprechi in questo settore prodotti da tanti anni di mala politica, nessuno escluso, non credo possa sostenere il contrario. E quindi Loiero & Co. Lo vadano a spiegare ai calabresi perché non vogliono che addirittura il Presidente del Consiglio dei Ministri si interessi della questione della Sanità in Calabria. Lo spieghino soprattutto a chi, perché malato e quindi bisognoso di cure, come una pallina è finito nel flipper impazzito della sanità calabrese rimbalzando da un lato all'altro della Calabria, da un pronto soccorso all'altro senza riuscire comunque a trovare un posto letto o cure mediche adeguate". "Per questo credo sia giusta l'iniziativa del ministro Sacconi - conclude Foti - che da tempo ha inteso prestare attenzione al problema della sanità in Calabria e del diritto alla salute dei calabresi convocando più volte Loiero, ed oggi le parole del premier Berlusconi certamente hanno tutto il senso di una sonora bocciatura e la verità si sa non viene mai presa bene"

 

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