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Buco della sanità ancora polemiche

 

Spesa sanitaria, la polemica non si placa. Pensionati chiedono di sospendere il ticket

20 mag 09 "Avere ragione in relazione a fatti e notizie così preoccupanti non procura alcuna soddisfazione ed anzi determina un disorientamento difficile da contenere; quanto sta accadendo in ordine al deficit del sistema sanitario e le conseguenti guerre tribali tra Giunta regionale e maggioranza di centrosinistra restituisce l'immagine di una compagine di governo letteralmente allo sbando". Lo afferma in una nota il capogruppo in Consiglio regionale dei Popolari Europei, Gianpaolo Chiappetta. "Dopo aver proclamato - aggiunge - ai quattro venti, con toni da compassati economisti, che il lavoro prodotto da autorevoli advisor aveva quantificato e certificato un imponente debito arrivano, a distanza di pochi giorni, prima le 'draconiane misure' di un illogico Piano di Rientro e poi le incredibili affermazioni secondo le quali il debito effettivo non sarebbe quello indicato dalla Kmpg ma ammonterebbe a circa la metà. Le valutazioni espresse dal presidente Giamborino rappresentano l'ultima manifestazione di un rapporto tra Presidente della Giunta e maggioranza rispetto al quale è veramente difficile trovare aggettivi che ne definiscano la condizione di assoluta crisi; l'introduzione del ticket e la determinazione di una soglia di reddito al di sotto della quale diventano operative le esenzioni rappresentano solo gli elementi più visibili di una confusione che non sembra avere limiti. Per quanto ci riguarda appare opportuno intanto sottolineare il dato sul debito delle Aziende sanitarie, a questo punto infatti, vista l'enormità delle dichiarazioni ascoltate, ci risulta difficile credere ad una piuttosto che all'altra delle posizioni, certo è che con i numeri è difficile prospettare situazioni con proporzioni cosi significativamente distanti; ciò che a questo punto risulta però evidente riguarda direttamente le strumentali ed opportunistiche dichiarazioni di un Presidente della Giunta il quale, rocambolescamente, ha espresso come unica reale preoccupazione quella di scaricare addosso ad altri la responsabilità dei passivi". "Dichiarazioni - prosegue Chiappetta - che oggi assumono il loro corretto significato, sulla sanità, sul debito e sulle strategie di riduzione del deficit non esiste da parte della giunta e della maggioranza un approccio tecnico e responsabile ma, come al solito, si continua a consumare, sulla pelle dei calabresi, una partita di risiko tra chi è preoccupato di mantenere il consenso in vista di una ricandidatura a Presidente e chi, dall'altro lato, è terrorizzato dal perdere il proprio ruolo di consigliere regionale. I protagonisti di questa tragicommedia calabrese si stracciano ora le vesti sul ticket e sulla soglia prevista per le esenzioni ma, purtroppo per loro, sono gli stessi che con infantile leggerezza eliminarono il ticket sulle prescrizioni farmaceutiche all'indomani di elezioni vinte con un larghissimo consenso". "La verità immediata - conclude - ed incontestabile riguarda però gli aspetti complessivi dell'esperienza di governo del centrosinistra, un'esperienza deludente che proprio sulla sanità sta consumando i suoi ultimi passi in attesa di quel giudizio elettorale che ne sancirà il fallimento"

Adamo: “Chiappetta non dice che Advisor nominato dal Governo”. "L'on Chiappetta critica la maggioranza e la Giunta regionale di centrosinistra e per farlo é costretto a ricorrere ad omissioni che non sono di poco conto. Infatti Chiappetta omette di dire che l'advisor che quantifica i conti della sanità è stato nominato e scelto dal Governo Berlusconi". A sostenerlo è il capogruppo del Pd alla Regione, Nicola Adamo. "Se incertezza nella dimensione del debito c'é - ha aggiunto - è da ricercare nella metodologia che ha applicato questo soggetto per la ricognizione del debito. E allora siamo noi a chiedere certezza". "Chiappetta, inoltre - ha sostenuto Adamo - sa bene che questo caos è generato innanzitutto dal ministro del Governo Berlusconi, Sacconi, che di fatto ha un atteggiamento vessatorio nei confronti dei calabresi. Il Ministro della Sanità non intende dare alla Calabria le risorse finanziarie che competono per come è stato fatto con le altre regioni". "E' chiaro - ha concluso Adamo - che al centrodestra, sia quello romano che calabrese, non interessa la sanità ma fare confusione in campagna elettorale anche per coprire le responsabilità che loro hanno sulla produzione del debito milionario e sulle scelte che stanno imponendo da Roma, a partire dal ticket, per programmare il rientro e risanare i conti"

Percorso corretto per l'accertamento. I risultati raggiunti da Ettore Jorio, soggetto attuatore del Commissario delegato per l'emergenza sanitaria, nella ricostruzione del debito pregresso sanitario 2001-2007, sono giunti a conclusione di "un percorso corretto e, ovunque, riconosciuto come tale, perché suffragato dai rispettivi provvedimenti amministrativi di riconoscimento dei debiti fuori bilancio". A sostenerlo è lo stesso Jorio in una dichiarazione. "La supposta inattendibilità dei risultati cui sono pervenuto, in qualità di soggetto attuatore del Commissario Delegato per l'emergenza sanitaria, nella ricostruzione del debito pregresso sanitario 2001-2007 - ha sostenuto Jorio - mi impone l'odierno chiarimento". "Un atto doveroso - ha proseguito - nei confronti: del commissario delegato Vincenzo Spaziante, che ha formalmente condiviso le procedure e i risultati ottenuti, inoltrando (dicembre 2008), al riguardo, una propria dettagliata relazione, sia al sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, che al presidente Agazio Loiero; dei dirigenti e funzionari regionali e aziendali che hanno collaborato a che la procedura avesse il celere risultato cui è pervenuta, lavorando ben oltre gli orari d'ufficio e nei giorni prefestivi; dei direttori generali delle Asp e delle Ao che mi hanno garantito la loro assoluta disponibilità, utile a concludere, dopo un anno di ritardo e senza alcuna previsione attuativa, la procedura di accorpamento delle Aziende disposta con la L.R. n. 9/07 e, di conseguenza, la rendicontazione del debito pregresso 2001-2007, ricostruito contabilmente per anno di competenza". "Le più recenti determinazioni della Giunta regionale di riproporre la replica di un percorso già effettuato, suppongo correttamente, dai direttori generali nell'accertare il debito pregresso delle Aziende cui i medesimi erano e (in larga misura) sono preposti - ha sostenuto Jorio - ha invero sollecitato qualche perplessità anche alla dirigenza destinataria. Ha lasciato, quindi, supporre qualche dubbio sull'esito del pregresso accertamento da me assistito, peraltro condiviso, sia nel metodo che nei risultati, anche dall'Advisor nominato dal Governo a tutela degli adempimenti contabili regionali. Un risultato obiettivo sulla base del quale, proprio perché proveniva da atti formali dei manager aziendali e dagli stessi insediati nei loro bilanci di esercizio, si sono portate avanti le trattative utili alla definizione del Piano di rientro dei debiti regionali". "Un percorso, dunque - ha proseguito - corretto e, ovunque, riconosciuto come tale, proprio perché suffragato, per come da me sollecitato, dai rispettivi provvedimenti amministrativi di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, senza i quali si sarebbe resa, comunque, impossibile la loro corretta appostazione nel bilancio di esercizio 2007, tra i componenti straordinari (nel caso di specie sopravvenienze passive). A proposito di componenti straordinari, è appena il caso di sottolineare che la gran parte di essi ha riguardato, oltre ai debiti verso fornitori accertati nella procedura di ascolto certificata, anche i crediti inesistenti iscritti da tempo nelle contabilità aziendali delle preesistenti Asl, fin troppo tollerati. Tali crediti, che non erano da considerarsi tali, sono stati inseriti dai direttori generali aziendali, così come si doveva, nei rispettivi bilanci di esercizio, più specificatamente a titolo di insussistenze dell'attivo". "A ben vedere - ha concluso Jorio - si è utilizzato un metodo ineccepibile, sotto il profilo civilistico e fiscale, in ossequio ai principi contabili nazionali (Oic), internazionali (Ias) e Ipsas, nei confronti dei quali si è registrata la generale condivisione, tant'é che, il 18 febbraio scorso, il Presidente del Consiglio dei Ministri, con propria ordinanza di protezione civile (n. 3742), ha riconosciuto il completamento delle mie attività relative all'accertamento dei disavanzi pregressi. Di conseguenza, mi ha incaricato di provvedere ad assicurare il 'necessario supporto tecnico-organizzativo per la definizione e gestione del sistema di contabilita' per centri di costo delle attività facenti capo ai diversi soggetti attuatorì operanti in Calabria"

Pensionati “Sospendere provvedimento”. "Chiediamo alla Giunta regionale, in analogia con le indicazioni della terza Commissione consiliare, di sospendere immediatamente il provvedimento di reintroduzione dei ticket". E' quanto si afferma in un comunicato congiunto di Franco Mungari (Spi Cgil), Giuseppe mercurio (Fnp-Cisl) e Alfonso Cirasa (Uilp). "Anche in questo caso - prosegue la nota - è stato assunto un provvedimento senza avere preventivamente organizzato l'intero sistema, lasciando tanti margini di discrezionalità nel riconoscimento delle esenzioni e costringendo migliaia di cittadini, soprattutto pensionati, a defatiganti file per avere spiegazioni e risposte ai bisogni.Proprio a proposito delle azioni di salvaguardia delle fasce deboli, una volontà, questa, espressamente dichiarata dal presidente Loiero, abbiamo scrupolosamente simulato, attraverso i nostri servizi fiscali, varie condizioni familiari prendendo a modello diversi nuclei e le relative condizioni economiche". "Le nostre conclusioni - sostengono ci portano a individuare in 15.000 euro la soglia minima di reddito Isee per escludere i nuclei familiari più deboli dal pagamento del ticket. E' questa la formale richiesta che facciamo alla Giunta e all'intero Consiglio regionale. Torniamo a chiedere, inoltre, la convocazione urgente di un incontro per la definizione di un programma ordinato di riorganizzazione del sistema sanitario e sociale calabrese; incontro da tempo richiesto e mai avvenuto"

A.Gentile (Pdl) “Vicini ai disagi della gente”. "E' inconcepibile che una signora sia stata addirittura ricoverata per un accalcamento mortificante dinanzi agli uffici competenti e per un ticket odioso". E' quanto afferma, in una nota, il senatore Antonio Gentile, vicecoordinatore regionale del Pdl che sollecita provvedimenti da parte del governo calabrese. "Aspettiamo dalla giunta regionale - prosegue Gentile - una risposta alle nostre sollecitazioni: elimini il ticket o, in subordine, innalzi a 34 mila euro il limite per l'esenzione. Siamo vicini alla popolazione calabrese che soffre un disagio enorme e apprezziamo il grande senso di responsabilità del ministro Sacconi, che ha dimostrato di essere un grande e imparziale uomo delle istituzioni". "Leggiamo da dichiarazioni sulla stampa di autorevoli esponenti istituzionali calabresi del Pd - sostiene ancora il parlamentare - che il debito sarebbe addirittura superiore: pensare di abbatterlo recuperando all'incirca 30-40 milioni di euro annui con il ticket è assurdo. Non possiamo immaginare che una famiglia con tre figli a carico che guadagni 19 mila euro annui debba pagare i farmaci e né possiamo accettare che si paghino visite specialistiche di 45 euro per persone ultrasettantenni: di questo passo l'emigrazione sanitaria aumenterà e aumenteranno i costi". "Vogliamo - conclude Gentile - risposte certe anche su cardiochirurgia a Cosenza, un servizio in grado di eliminare per sempre l'emigrazione sanitaria della provincia cosentina nel campo delle malattie cardiovascolari"

Barreca (Prc) “Ticket balzello inutile”. "Non ha alcun senso mantenere in vita un balzello, quale è il ticket introdotto dalla Giunta Regionale, che, dopo le decisioni assunte dalla Commissione consiliare, colpirebbe i soliti noti che non possono sfuggire al fisco per via della trattenuta alla fonte". E' quanto afferma, in una nota, Damilo Barreca, componente del Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista. Il ticket - prosegue Barreca - "determinerebbe una entrata di 25-30 milioni di euro, che rappresentano poca cosa rispetto all'oceano di debito, oltre 2 miliardi, accumulato in questi anni dalla sanità calabrese. Il centro sinistra, posso dirlo, non è intelligente politicamente. Perché non è intelligente introdurre una misura iniqua e inefficace ad un anno dalle elezioni, sapendo che per tagliare la spesa farmaceutica, non si introduce il ticket, ma si costruisce una cultura sul consumo appropriato e consapevole, facendo formazione ai medici di famiglia,impedendo un rapporto morboso tra le case farmaceutiche e i medici di medicina generale, riducendo il profitto dei farmacisti, ricollocando sui territori farmacie pubbliche, che promuovano l'uso sostitutivo del farmaco generico a scapito di quello griffato, utilizzando al meglio le farmacie ospedaliere che acquistano i farmaci con il 50% di sconto". "Inoltre aver bocciato alcuni emendamenti presentanti dal Prc nel corso della seduta del consiglio regionale del 30 aprile - sostiene ancora Barreca - ci dice chiaramente quale sia l'indirizzo politico che sta prendendo questa giunta regionale. Sacconi incombe. Sarebbe ancora più stupido, politicamente e socialmente, dopo essersi caricati dell'onere di un piano di rientro dal debito, da noi avversato, perché non rompe con i poteri forti e perché scarica sui cittadini gli arricchimenti illeciti di un sistema politico-affaristico-mafioso e massonico, farsi commissariare. Si fa un regalo al centro destra e si perdono anche alcuni benefici accordati ad altre regioni a cui é stato approvato il piano di rientro"

Ticket, grande confusione. "Non si può far ricadere le colpe delle inefficienze del servizio sanitario sui cittadini". A sostenerlo è il vice presidente regionale del Movimento cristiano lavoratori Leonardo De Marco. La reintroduzione del ticket, ha aggiunti, ha determinato una situazione che, "come al solito, ha creato grande confusione negli uffici della aziende sanitarie che inevitabilmente ricadono sui cittadini incolpevoli". "Troppe - ha sostenuto De Marco - sono le lamentele giunte ai nostri uffici da parte di cittadini, aventi diritto, che si trovano di fronte alla mancata informazione o al totale smarrimento del personale che negli ospedali dovrebbe, nel momento in cui la normativa entra in vigore, conoscere a menadito ogni aspetto del provvedimento regionale". "Pretendiamo, per il rispetto delle regole - ha proseguito - che chi è deputato ad informare i cittadini sia in grado di ottemperare alle sue funzioni soprattutto perché qui si gioca a scaricabarile sulla pelle di malati, persone anziane, con patologie di un certo tipo e che, invece di essere trattati con superficialità, dovrebbero avere maggiore assistenza. Chiediamo pertanto nell'immediato una inversione di tendenza negli sportelli e negli uffici competenti in materia, al fine di garantire il diritto alla salute nelle forme più degne per una regione che troppe volte lo fa solo a parole e poco con i fatti". "La Regione e le Aziende sanitarie - ha concluso De Marco - si attivino al più presto per colmare questo gap iniziale altrimenti ricorreremo al Tribunale del malato per garantire lo stato di diritto dei cittadini"

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