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Ospedali riconvertiti con fondi UE

 

Alcuni ospedali riconvertiti con fondi UE. Polemica Napoli-Regione su piano rientro

28 lug 09 "La sanità calabrese è da riformare profondamente. Per questa ragione alcuni ospedali verranno riconvertiti in case della salute grazie ai fondi europei". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, ospite della trasmissione Rai "Radio anch'io". "Si chiuderà un numero non basso di ospedali sui 35 presenti nel territorio - ha affermato Loiero - ma sarebbe più esatto parlare di riconversioni. Le strutture, grazie ai preziosi fondi europei di cui dispone la Calabria, saranno infatti sostituite con le case della salute. Si chiude e si riapre contemporaneamente". Riguardo alle difficoltà della sanità calabrese, Loiero ha parlato di "problemi incancreniti nel tempo" e di "un debito pesantissimo, ereditato per l'85 per cento dalla precedente Giunta di centrodestra". "Non nego che in Calabria ci siano incrostazioni, sprechi e a volte collusioni - ha continuato Loiero - ma se la criminalità si infiltra in un'azienda sanitaria chi la deve estirpare se non lo Stato? Lo Stato dovrebbe essere più vicino, non demonizzare un territorio. Io chiedo aiuto allo Stato. Da parte mia mi sono impegnato per fare luce sui conti ereditati dal centrodestra che non mi convincevano. Ho chiesto un advisor prima al Governo Prodi e successivamente a quello Berlusconi che ha mandato Kpmg, un organismo neutro per definire la situazione reale". "Questa demonizzata Calabria - ha concluso Loiero - è stata l'unica in Italia ad aver istituito la Stazione unica appaltante guidata dall'ex procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, Salvatore Boemi".

Polemica Napoli-Regione su piano di rientro. "Quale la motivazione che ha portato il Governo nazionale a dare alla sola Regione Calabria ulteriori settanta giorni per predisporre il Piano di rientro dei debiti pregressi nel settore della sanità regionale?". E' quanto chiede, in un'interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dell'Economia e delle Finanze, la parlamentare del Pdl Angela Napoli. L'esponente di centrodestra, tra le altre cose, chiede anche di sapere se presidente del Consiglio e ministri "non ritengano indispensabile che la nomina del Commissario ricada su persona diversa dall'attuale presidente della Giunta regionale" che, scrive ancora nell'interrogazione, "detiene immotivatamente la delega del Dipartimento sanità regionale ed è corresponsabile, quale eletto da oltre quattro anni, della pesante situazione del settore, evidenziata, solo in minima parte, nella puntata di Report del 26 aprile 2009, andata in onda su Rai Tre" La parlamentare Pdl intende conoscere anche "i motivi che, a tutt'oggi non hanno portato al commissariamento del Dipartimento della sanità in Calabria". Tutto questo alla luce del fatto che, tra le altre cose "la Calabria - scrive Napoli - compare in fondo a tutte le classifiche: i posti letto per anziani sono 267 ogni 100 mila abitanti, a fronte di una media nazionale di 1.270; si moltiplicano i 'viaggi della speranza'; dai centri di cura pubblici regionali si scappa; dal gennaio 2007 ad oggi si contano una decina di casi costati la vita di pazienti, alcuni dei quali giovanissimi. Da diversi mesi si è in attesa del commissariamento del sistema sanitario in Calabria, così, come peraltro annunciato dallo stesso presidente del Consiglio dei ministri, nello scorso mese di maggio, durante una manifestazione elettorale" e "la richiesta di commissariamento della sanità in Calabria è stata sottoscritta da tutti i parlamentari del Pdl, eletti in quella regione, ed inviata alcuni giorni fa al presidente del Consiglio dei ministri". Secondo Angela Napoli, "nessun piano di rientro potrà essere definito in modo efficiente senza una preventiva approvazione del piano sanitario regionale, fino ad oggi non avvenuta" anche perché, "così come si evince, dalla relazione della Commissione ministeriale Serra-Riccio desta perplessità la mancanza dei requisiti previsti dalla legge posseduti da alcuni direttori generali, direttori sanitari e direttori amministrativi delle Asp calabresi".
La replica “Ad altri concessa deroga di anni”. "Il legittimo sindacato ispettivo di un parlamentare deve poggiare su cifre e dati di fatto inconfutabili e non invece su trasmissioni televisive, sensazioni e distorte interpretazioni di norme per sostenere tesi inconcepibili". Così si legge in una nota della Regione a proposito di una interrogazione dell'on. Angela Napoli sul problema della Sanità in Calabria. "La parlamentare del Pdl - riporta la nota - sostiene che alla Calabria sia stata concessa una proroga per il Piano di rientro (70 giorni al posto dei 30 minacciati) ignorando che alle altre regioni sono stati concessi anche anni; afferma inopinatamente che il presidente della Regione 'detiene immotivatamente' la delega alla Sanità, dimenticando che è il presidente della Regione a distribuire le deleghe agli assessori potendo trattenere per sé qualsiasi settore; sostiene che la Calabria debba avere, non si capisce sulla base di che cosa, un trattamento punitivo rispetto alle altre regioni e che valgano ragioni elettorali per un commissariamento anomalo; ignora o fa finta di ignorare che, lei silente, gran parte del debito della sanità è stato prodotto dalla sua parte politica; sorvola, infine, sul fatto che un piano di rientro nella sostanza non può che essere un piano sanitario perché dovrà necessariamente delineare un sistema in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini e, soprattutto, dovrà far quadrare quei conti sui quali in passato si è bellamente chiuso gli occhi".

Il Sant'Anna di Crotone mantiene certificazione di qualità. Il Sant'Anna Hospital conserva, per il terzo anno consecutivo, la certificazione di qualità. Un dato significativo, è scritto in una nota, "visto che il centro di alta specialità del cuore è tra le prime aziende calabresi ad adeguarsi alla nuova disciplina". La certificazione di qualità, secondo quanto la nota, "é arrivata grazie al potenziamento di alcuni aspetti fondanti della struttura ospedaliera, come, tra gli altri, il 'follow-up' cardiochirurgico, cioé il monitoraggio sistematico del malato, attraverso una serie articolata di indagini ed esami successivi all'intervento e l'introduzione, nell'equipe medica, del cardiopsicologo che consente, ai pazienti e ai loro familiari, di sostenere colloqui prima dell'intervento chirurgico e durante la degenza post operatoria. Altra menzione particolare, l'essere uno dei due centri italiani selezionati per il progetto 'Escat terzo' per lo studio sull'autocontrollo dell'anticoagulazione, un lavoro coordinato dall'università tedesca di Bad Oeynhausen, che coinvolgerà circa 1.800 pazienti in tutta Europa". I verificatori di Dnv Italia, ente con sede a Oslo, prosegue la nota, hanno constatato il mantenimento dei parametri per conservare gli standard di qualità, mettendo in evidenza una serie di positività, legate alla implementazione delle attività esistenti e principalmente all'introduzione di nuove azioni in favore dei pazienti. "La qualità delle prestazioni che eroga il Sant'Anna - ha detto il direttore generale dell'ospedale, Giuseppe Failla - sono per noi un dato ormai acquisito. Ci soddisfa molto la positività della verifica di Dnv rispetto alle iniziative che abbiamo avviato per una presa in carico globale del paziente". "Siamo sempre stati convinti - ha concluso Failla - che il rapporto ospedale-ammalato non deve esaurirsi nella prestazione erogata, anche se efficace, ma deve prevedere tutta una serie di ulteriori risposte che gli assicurino non solo la salute ma anche la serenità"

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