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Sanità calabrese da risanare

 

PDL calabrese chiede commissariamento sanità. Talarico (Udc) “Utilizzata per usi impropri”. Corbelli “Problema vero è carenza personale”

01 lug 09 "Il commissariamento della sanità in Calabria è un'esigenza impellente ed irrinunciabile". E' quanto sostengono i parlamentari calabresi del Pdl in una lettera inviata dal coordinatore calabrese del partito, Giuseppe Scopelliti, e dal vice coordinatore vicario, Antonio Gentile, al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ed al Ministro della Salute, Maurizio Sacconi. Nella missiva si chiede "lo stop immediato alla gestione scadente e irresponsabile del comparto sanitario in Calabria. Il centrosinistra calabrese che governa la Regione - si aggiunge nel documento - concepisce questo importante segmento della vita sociale unicamente come un contenitore di clientele e di corruttele, utilizzandolo plasticamente per tornaconti elettoralistici. Testimonianza di ciò le ultime elezioni provinciali con liste costruite intorno alle direzioni locali delle Aziende ospedaliere e sanitarie". I parlamentari del Pdl sottolineano, inoltre, "lo scadimento progressivo dei servizi e la presenza di un debito incapiente e l'impossibilità di pensare che un bacino di potere, senza alcuna progettualità per i servizi richiesti dai calabresi, produca, invece, ticket sui farmaci e aumento delle imposte". Da qui la richiesta di "immediato commissariamento della sanità calabrese, nominando un alto funzionario dello Stato come reggente e otto commissari nelle aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere della Regione".

Talarico (Udc) “Sanità usata per usi impropri”. "Trovo davvero singolare che da una parte il presidente Loiero impugni davanti alla Corte costituzionale la contestazione del Governo al suo piano di rientro per la Sanità e dall'altra continui, come se niente fosse, a nominare nuovi direttori generali e a gestire il settore come se non ci fosse la voragine debitoria e come se non si stesse pretendendo dai cittadini calabresi di sobbarcarsi il sacrificio del pagamento dei ticket". Lo afferma, in una nota, il segretario regionale dell'Udc, Francesco Talarico, consigliere regionale. "Il Governatore Loiero - aggiunge - continua a far proliferare consulenze e commissioni come se la sanità calabrese non fosse diventata, purtroppo, la maglia nera in campo nazionale. Ma, quanto costano le consulenze, i comitati e gli incarichi elargiti? Quanto pesa negativamente sulla spesa il costo di iniziative che poco hanno a che vedere con la salute dei cittadini e tanto, invece, con la ricerca spasmodica del consenso?". "Oggi che i calabresi stanno pagando il conto con i ticket e l'addizionale fiscale regionale - conclude Talarico - c'é una Giunta Loiero che continua a utilizzare la sanità per usi impropri. Se si continua così, mi chiedo, a cosa assisteremo nei prossimi mesi, mano mano che si avvicina la scadenza elettorale regionale?"

Corbelli “Problema vero è carenza personale”. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, ideatore e promotore della proposta di legge per l'istituzione del Garante della Salute della Calabria, approvata, all'unanimità, dal Consiglio regionale il 30 giugno 2008, critica la preannunciata ipotesi di commissariamento della sanità calabrese, anticipata dal sottosegretario al Lavoro, salute e politiche sociali, Ferruccio Fazio, denunciando quello che definisce il "problema più importante e urgente, la vera emergenza da affrontare subito in Calabria e non certo con l'arrivo di qualche commissario romano". "Si tratta - aggiunge Corbelli - della preoccupante carenza di personale medico, paramedico e ausiliario che penalizza fortemente l'efficienza delle strutture ospedaliere e dei servizi sanitari erogati e mette a rischio l'assistenza e la stessa tutela della salute dei pazienti". Corbelli chiede al Governo e alla Regione di "affrontare immediatamente questa priorità, per non continuare a penalizzare proprio i servizi ospedalieri essenziali e le fasce più deboli, che sono quelle che ne usufruiscono in modo particolare. Il Governo pensa di risolvere il problema sanità in Calabria togliendo il controllo della sanità al Governatore Loiero e mandando un Commissario da Roma. Non ci si vuole rendere conto che non è il commissario la soluzione a tutti i vecchi, gravi e irrisolti problemi della sanità in questa regione. Sono altre le emergenze da affrontare, prima fra tutte quella più drammatica che riguarda importanti ospedali regionali e mette a rischio la salute e la stessa vita dei pazienti: l'assoluta insufficienza di personale medico, paramedico, ausiliario che di fatto penalizza fortemente l'assistenza sanitaria. Ci sono grandi nosocomi regionali, come l'Annunziata di Cosenza, che invito il Ministro e l'assessore regionale alla sanità a visitare per qualche ora, a camminare nelle corsie, a parlare con gli operatori sanitari, a rendersi conto di persona della drammatica situazione in cui si è costretti a operare ogni giorno, dove a reparti con oltre 20 pazienti è assegnato un solo infermiere, al massimo due. Di fatto viene pesantemente penalizzata l'assistenza sanitaria. Si corre il rischio, soprattutto di notte, che in caso di necessità di più pazienti i malati si trovano di fatto senza alcuna assistenza sanitaria. Questo accade anche in reparti dove un intervento immediato può salvare la vita". Secondo Corbelli, "si verifica il paradosso che in Calabria ci sono ospedali con 20 posti letto, che andrebbero chiusi, e molte decine di impiegati e ospedali regionali con carenza totale di personale. Ci sono reparti di pronto soccorso e di cura di diverse, gravi patologie che operano, in condizioni strutturali precarie e disagiate, alcune centinaia di interventi al giorno dove manca di tutto e si va avanti solo grazie ai sacrifici e all'abnegazione del personale medico e paramedico. La Calabria ha bisogno di risolvere questi gravi problemi non di commissari romani".
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