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Rottura Governo-Regioni

 

Nuova rottura Governo-Regioni “Manca la lealtà”. tra i problemi il commissariamento annunciato della sanità calabrese.

02 lug 09 "Le relazioni istituzionali tra Governo e Regioni sono ormai arrivati ad un punto insostenibile". Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione dei governatori. "E' necessario - ha aggiunto Errani - un incontro urgente ma che sia preparato e che fornisca risposte alle questioni che noi poniamo. Nel frattempo non parteciperemo più ad alcun tavolo istituzionale. E mi preme sottolineare che la decisione è stata presa all'unanimità"

Duro documento inviato a Berlusconi. "Dobbiamo prendere atto che al principio della leale collaborazione è il Governo che in questioni fondamentali non ha voluto o saputo dare seguito. E' evidente che questa situazione è insostenibile: spetta al Governo trovare le risposte utili a riprendere, come noi auspichiamo, quella cooperazione che è indispensabile per governare la Repubblica, nell'interesse dell'intero Paese". E' quanto si legge, tra l'altro, nella lettera inviata oggi dal presidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al presidente dl consiglio Silvio Berlusconi. Nella lettera si elencano i problemi sui quali i governatori chiedono risposte, dal patto sanità all'istituzione del ministero per il Turismo, e lo informano della decisione, presa all'unanimità, di non partecipare più agli incontri istituzionali, se non verranno risolte tali questioni e ristabilita quindi la leale collaborazione. Il rilancio della collaborazione, si legge ancora nella lettera di Errani a Berlusconi, non può "prescindere dall'affrontare nel merito le questioni aperte, che da troppo tempo continuano ad essere eluse dal Governo: quadro dell'utilizzazione dei fondi Fas (fondi per le aree sottoutilizzate ndr), con particolare attenzione all'emergenza Mezzogiorno; immediata proposta da parte del Governo per la definizione del nuovo Patto per la salute; chiara individuazione delle competenze istituzionali in materia di turismo all'indomani dell'istituzione del nuovo Ministero, da noi non condiviso ed escludendo iniziative unilaterali come purtroppo sta accadendo; stanziamenti per il fondo sociale dal 2009 e per il fondo per la non autosufficienza dal 2010". Nella lettera Errani ricorda anche come le Regioni su molte questioni fondamentali abbiano sempre fatto la loro parte, come nel caso dell'accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga, la programmazione dei fondi Fas, le norme regionali sull'edilizia, l'avvio del federalismo fiscale, il patto per la salute.

Loiero “Importante solidarietà delle Regioni”. Il presidente della Regione, Agazio Loiero, puntava molto nella solidarietà delle altre Regioni contro l'ipotesi di un commissariamento ad hoc della sanità. E la solidarietà è arrivata unanime dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni, è detto in una nota dell'ufficio stampa della Giunta, che oggi hanno inviato un durissimo documento al Governo, scrivendo che nel decreto legge 'anticrisi' è stata prevista una "procedura abnorme per la Regione Calabria". Così, oggi, le Regioni hanno deciso di interrompere ogni forma di dialogo con il Governo fino a che il presidente Berlusconi non avrà fornito chiari e concreti impegni sui diversi punti di contrasto: fondi Fas, istituzione ministero del turismo, scomparsa del decreto-casa, assenza delle risorse per il fondo sociale, decreto legge 'anticrisi' sulla sanità (all'articolo 22 esso prevede il commissariamento per la Calabria). La goccia che ha fatto traboccare il vaso nel rapporto delle Regioni con il Governo è stato proprio il decreto legge 'anticrisi'. Lo ha chiarito, nella sua relazione, proprio il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, perché si è trattato di un atto unilaterale su un tema delicatissimo come quello delle competenze e delle risorse nella sanità. Infatti, l'ipotesi di commissariamento in Calabria non rientra nel percorso precedentemente concordato, con appositi accordi, per i piani di rientro. Una decisione che rappresenta un pericoloso precedente nella limitazione della sovranità di un organo costituzionale. Come ha poi illustrato il presidente Agazio Loiero ai colleghi, con il decreto legge è stato il Governo ad interrompere il percorso già cominciato, negando alla Calabria l'opportunità di avere il tavolo istituzionale dove concordare il piano di rientro del deficit della sanità. "Ricordo - ha detto Loiero - che esso è certificato per l'80% di provenienza dalla precedente giunta regionale. E non sono stati neppure tenuti in considerazione i primi sforzi avviati per un'azione di cambiamento, come l'istituzione della Stazione unica appaltante. Una rottura unilaterale ingiustificata, perché le Regioni hanno sempre tenuto un atteggiamento collaborativo con il Governo, senza strumentalizzazione come avremmo facilmente potuto fare nel caso del piano-casa dopo il terremoto in Abruzzo. Ma oggi occorre prendere atto che il dialogo è fallito. Come ha detto il presidente del Mosile, Iorio, non si tiene conto che noi siamo eletti direttamente dal popolo e l'idea di commissarie la sanità, che è una materia di competenza esclusiva delle Regioni, rappresenta un deficit di democrazia. Non dobbiamo ritirarci sull'Aventino anche se sarebbe giusto ammutinarci. Per questo sono d'accordo con Errani che vuole andare fino in fondo per un chiarimento". "Sono soddisfatto - ha concluso Loiero - che ci sia stata questa decisione delle Regioni, che hanno testimoniato solidarietà alla Calabria per una decisione illegittima e controproducente agli interessi dei cittadini"

Cersosimo “Da mesi subiamo sgarbi istituzionali”. "La rottura di oggi di tutte le Regioni nei confronti del Governo era nell'aria, un fatto annunciato perché sono mesi che subiamo sgarbi istituzionali, perché gli accordi non vengono onorati, perché c'é una slealtà obiettiva nei rapporti. Ed è un fatto dirompente anche la presa di posizione delle altre Regioni contro ogni ipotesi di commissariamento della sanità calabrese". Lo afferma il vicepresidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo, che ha contribuito alla stesura del documento di protesta inviato dalla Conferenza delle Regioni al presidente Silvio Berlusconi. "Hanno messo in piedi un modello asimmetrico - ha aggiunto Cersosimo - sul principio costituzionale della leale collaborazione quando hanno interesse a prendere allora si fanno e si rispettano le intese, come per il federalismo fiscale, il terremoto dell'Abruzzo, gli ammortizzatori sociali in deroga. Alle nostre richieste, invece, il Governo resta sordo ed addirittura inadempiente anche sugli accordi che ha firmato. Poi, si è oltrepassato ogni limite, come è avvenuto per i fondi Fas, le cui risorse nazionali sono state riprogrammate ben quattro volte. Oppure, per aver nominato una ministra del turismo, che ha già fatto un piano nazionale, senza sentirci su una materia di nostra esclusiva competenza. Tutti capiscono che per ottenere risultati nella promozione turistica occorre programmare per tempo ed in maniera coordinata". "E che dire - ha proseguito - del gretto economicismo a cui hanno indirizzato il cosiddetto 'tavolo Massicci', quello dei conti sulla sanità, verificati solo dal punto di vista formale? Esso è in conflitto di interessi perché il controllore si fa poi arbitro e gestore in proprio delle risorse, decidendo da solo prima di commissariare le Regioni che hanno un deficit, senza neppure dire cosa vorrà fare il Governo, per farsi poi organo della medesima gestione di strutture e servizi, esautorando ogni tipo di progettualità e proposta dei cittadini e dei loro rappresentanti democraticamente eletti"

Tassi (SD) “Rispondere al Premier col risanamento della sanità”. "All'aggressione di Berlusconi si deve rispondere con la capacità di presentare da subito un piano credibile di risanamento della sanità calabrese". Lo sostiene in una nota, Pino Tassi, del coordinamento regionale di Sinistra democratica. "Se invece di iniziare dai ticket sui cittadini comuni - aggiunge - si fosse iniziato con una manovra di taglio dei privilegi e delle retribuzioni dei consiglieri regionali, dei dirigenti, dei consulenti, se si fosse iniziato dal contrastare gli interessi consolidati di lobby, consorterie, corporazioni varie, dal rivedere tutte le convenzioni con la sanità privata, dal rivedere le funzioni di tanti piccoli ospedali inutili, di sicuro avremmo avuto le carte in regola per respingere la manovra di Berlusconi e del centrodestra con un ampio consenso popolare". Secondo Tassi, "sa sanità è la punta di un iceberg che rivela un modo di amministrare senza rotture con il passato e con poche innovazioni veramente significative. Il centrosinistra oggi non può permettersi il lusso di vivere di piccolo cabotaggio, della politica del giorno per giorno, di alimentare la disgregazione della società calabrese e il suo sistema clientelare, attraverso metodi amministrativi logori e scelte politiche vecchie e tradizionali. La nuova legge elettorale potrebbe essere uno strumento importante per un reale cambiamento se introducesse, per esempio, la riduzione del numero dei consiglieri regionali o il tetto di due legislature, mentre il testo presentato da Loiero e Bova, così com'é, appare come il disperato tentativo di difesa di una casta. Oggi gli appelli di campo, retorici e ampollosi, contro il comune nemico, non fanno più presa". "Occorre aprire un confronto serio - conclude Tassi - per un nuovo centrosinistra, che sia sintesi di idee e progetti di rinnovamento della Calabria. Un patto collettivo che chiami le forze migliori della società calabrese. In Calabria ci sono risorse inutilizzate e mortificate disponibili ad impegnarsi e a diventare protagonisti. Noi siamo pronti a confrontarci su questo terreno e sollecitiamo il Pd ad avviare un confronto serio e costruttivo che vada dall'Udc, all'Idv, alla sinistra"

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